L unione fa la forza: la formazione della Rete Epidemiologica delle Marche. Fabio Filippetti
|
|
- Evelina Volpe
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L unione fa la forza: la formazione della Rete Epidemiologica delle Marche Fabio Filippetti
2 Obiettivo del SSN è il miglioramento dello stato di salute della popolazione Individuare i bisogni/problemi di salute e loro trasformazione in interventi concreti Servono informazioni Occorre una Rete epidemiologica
3 Agenzia Regionale Sanitaria (L.R. 26/1996 e PSR ' ), è incaricata di svolgere l'attività di Osservatorio Epidemiologico Riorganizzazione del SSR (LR 13/2003) IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE assicura in modo unitario la gestione dei sistemi informativi pertinenti lo stato di salute della popolazione umana ed animale, nell ambito della rete epidemiologica regionale
4 PRIORITA PER LA FUNZIONE EPIDEMIOLOGICA Coinvolgimento degli operatori del SSR OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE RETE EPIDEMIOLOGICA Istituzione Centro di Epidemiologia occupazionale DGR 54/04 UU.OO
5 ISTITUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA RETE EPIDEMIOLOGICA DELLA REGIONE MARCHE L Epidemiologia è funzione trasversale a tutte le figure professionali e a tutti i servizi del SSR in quanto strumento metodologico di rilevazione ed analisi dei bisogni sanitari e di valutazione del sistema dell offerta Necessaria la presenza di professionisti specificamente dedicati a tale funzione
6 Raccogliere, elaborare, diffondere conoscenze sui Bisogni di salute della popolazione e sui fattori di rischio Contribuire ad identificare le priorità d intervento Promuovere ricerche ad hoc sullo stato di salute Supportare ed implementare il SIS Supportare le funzioni di governo e gestione del SSR Promuovere la cultura epidemiologica Promuovere tra i cittadini conoscenze
7 Articolazione organizzativa della REM 1. Osservatorio Epidemiologico Regionale - ARS Promuove la rete, coordina le attività, punto di scambio e di confronto, valutazione progetti 2. C. Epidemiologici dell ASUR Zone territoriali I nodi portanti della struttura 3. C. Epidemiologici regionali specialistici 4. Conferenza Regionale per l Epidemiologial Come strumento di indirizzo e partecipazione
8 EBI Un.Po.Ma. ARS IZP ARPAM INRCA OER CEAZT CERS Univ. Camerino
9 Metodo di lavoro Centri di riferimento Interazione e coordinamento Crescita culturale e formazione specifica Gruppi di lavoro e tavoli tecnici Condivisione e metodologia di lavoro comune data wharehouse?
10 Obiettivi regionali della REM Interventi in caso di epidemia Epidemiologia di campo Utilizzo EpiInfo 3 Conoscenza tecniche statistiche di base Conoscenza tecniche di analisi dati SDO Collaborazione indagine PASSI-ISS ISS Relazione stato di salute della popolazione Sperimentazione set di indicatori utili per i Piani Comunitari di Salute Verifica attività di screening
11 Formazione specifica Interventi in caso di epidemia Epidemiologia di campo Utilizzo EpiInfo 3 Conoscenza tecniche statistiche di base (analisi multivariata) Conoscenza tecniche di analisi dati SDO CORSI SPECIFICI DI 3-4 GIORNI CON PERSONALE ESTERNO (CNESPS ISS) IN SEDI DIVERSE RIVOLTI AI REFERENTI DELLE UU.OO. ASUR ED AI CENTRI SPECIALISTICI
12 Formazione specifica 2 Collaborazione indagine PASSI-ISS ISS Verifica attività di screening Relazione stato di salute della popolazione Sperimentazione set di indicatori utili per i Piani Comunitari di Salute CORSO INTERNO CON GRUPPO DI COORDINAMENTO CORSO DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA ED UTILIZZO INDICATORI CON DOCENTI ESTERNI
13 Come misurare la performance? Interventi in caso di epidemia Epidemiologia di campo Utilizzo EpiInfo 3 Conoscenza tecniche statistiche di base (analisi multivariata) Conoscenza tecniche di analisi dati SDO PRODUZIONE DI REPORT SPECIFICI RIGUARDANTI INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE Supervisione ARS PRODUZIONE DI REPORT SPECIFICI SU ARGOMENTI COMUNI ALLE ZT ASUR, COME AD ESEMPIO ANALISI DEI DATI DI OSPEDALIZZAZIONE
14 Come misurare la performance 2 Collaborazione indagine PASSI-ISS ISS Verifica attività di screening Relazione stato di salute della popolazione Sperimentazione set di indicatori utili per i Piani Comunitari di Salute CORSO INTERNO CON GRUPPO DI COORDINAMENTO Verifica attività ARS CORSO DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA ED UTILIZZO INDICATORI CON DOCENTI ESTERNI Supervisione report ARS
15
LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO
LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliPresentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano
Piano di formazione e informazione dei Team di Valutazione alle indagini nazionali e internazionali Conferenze di servizio per i dirigenti scolastici Presentazione delle attività formative. Obiettivi e
DettagliAREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliProspetto 1. Cronoprogramma flussi informativi /MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA INFORMATIVO -MARCHE
Prospetto 1. Cronoprogramma flussi informativi /MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA INFORMATIVO -MARCHE Pianificazione Rendicontazione Codice attività Descrizione attività Peso inizio termine Traguardo Eventuali
Dettagli800 033 033 L Informa-Tutti sui servizi per la salute in Emilia-Romagna
800 033 033 L Informa-Tutti sui servizi per la salute in Emilia-Romagna Il servizio informativo che ti dice: dove andare cosa serve come fare quando hai bisogno di servizi e di assistenza IL NUMERO VERDE
DettagliRev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo
Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi
DettagliSISTAR - SISTEMA STATISTICO REGIONALE: programmazione e divulgazione dell informazione statistica
PRESENTAZIONE DELL EDIZIONE 2013 DELL ANNUARIO STATISTICO REGIONALE SISTAR - SISTEMA STATISTICO REGIONALE: programmazione e divulgazione dell informazione statistica Genova, 5 febbraio 2014 Elena Ricci
DettagliLA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE
LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE
DettagliDIRETTORE AREA. Promocommercializzazione
ALLEGATO A - Organigramma delle strutture organizzative DIRETTORE Segreteria operativa del direttore AREA Contabile-amministrativa AREA Promocommercializzazione AREA Studi, Innovazione e Statistica ALLEGATO
DettagliProgrammi efficaci per la prevenzione dell obesità: sito web EBP e obesità
Programmi efficaci per la prevenzione dell obesità: sito web EBP e obesità Nadia Olimpi Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Modena, 27 Maggio 2009 www.arsanita.toscana.it Il progetto Programmi efficaci
DettagliPROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SNA. PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ
PROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SNA PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM FINALITÀ DEL PROGETTO RFQ
DettagliPiano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2007
Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2007 Regione: Friuli Venezia Giulia Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali
DettagliPiano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute
Ministero della Salute Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie Dipartimento della Protezione Civile - DPC Centro di Competenza Nazionale di Prevenzione degli Effetti del Caldo
DettagliCentro di costo: 1. Ufficio di Statistica Associato
RESPONSABILE: DOTT. FABRIZIO SIMONCINI Centro di costo: 1. Ufficio di Statistica Associato Anno 2015 Verifica di metà anno SETTORE: SISTEMI INFORMATIVI RESPONSABILE: Dott. Fabrizio Simoncini Centro di
DettagliPROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SSPA. PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ
PROGRAMMA QUALITÀ E POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PUBBLICA Convenzione DFP e SSPA PROGETTO Una Rete per la Formazione di Qualità RFQ Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM FINALITÀ DEL PROGETTO
DettagliPROFEA. programma di formazione in epidemiologia applicata
PROFEA programma di formazione in epidemiologia applicata Alberto Perra e Nancy Binkin, PROFEA, 2008 Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità,
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliMASTER per il Coordinamento
MASTER per il Coordinamento L. Briziarelli con M. Dellai, M. Giontella, A. Mastrillo e il contributo straordinario di L. Saiani Aggiornamento 2006-07 38 Corsi di Master 23 a Roma (7 Sapienza,16 Torvergata)
DettagliRAV e PDM (Rapporto di Auto-Valutazione) e (Piano di Miglioramento) L Aquila, 10 settembre 2015
RAV e PDM (Rapporto di Auto-Valutazione) e (Piano di Miglioramento) L Aquila, 10 settembre 2015 IL RAV Il RAV (di seguito nominato Report) rappresenta la prima esperienza di autovalutazione dell Ist. Comprensivo
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliL Osservatorio sugli stili di vita
FORMAZIONE OSSERVATORIO STILI DI VITA: Progettazione, censimento e diffusione di buone pratiche per azioni di promozione di sani stili di vita nel contesto del programma Guadagnare Salute L Osservatorio
DettagliAggiornamento RAV. Alcuni punti di attenzione. Monia Berghella - Coordinatrice AICQ Education ER
Aggiornamento RAV. Alcuni punti di attenzione. Monia Berghella - Coordinatrice AICQ Education ER Prot. 7904 del 1 settembre 2015 Legge del 13 luglio 2015, n. 107 La Buona Scuola Prot. 1738 del 2 marzo
DettagliPROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo
Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - IMPIEGATO SERVIZI MARKETING E COMUNICAZIONE - DESCRIZIONE
DettagliDall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana
Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliRealizzato Dall ins. Guadalupi Francesca
Allegato al PTOF dell I.C. Giuseppe Scelsa Realizzato Dall ins. Guadalupi Francesca Premessa L Animatore Digitale individuato in ogni scuola sarà (rif. Prot. n 17791 del 19/11/2015) destinatario di un
DettagliConferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Prof. Augusto Panà
Conferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie I Corsi di laurea delle professioni sanitarie e le prospettive future Prof. Augusto Panà Sassari 20-21 aprile 2007 La ricerca quale
DettagliComitato di Sorveglianza Roma, 20 giugno 2014
Supporto alla definizione e attuazione delle politiche regionali di ricerca e innovazione (Smart Specialisation Strategy Regionali) Comitato di Sorveglianza Roma, 20 giugno 2014 Indice La Smart Specialisation
DettagliDIRETTORE DIPARTIMENTO AREA DELLA RICERCA E SVILUPPO DISCIPLINARE
DIPARTIMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE DIRETTORE DIPARTIMENTO SEGRETERIA DI DIREZIONE SUPPORTO ALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA COMUNICAZIONE INTERNA E RELAZIONI ORGANIZZATIVE CENTRO DI RICERCA ANTROPOLOGICA
DettagliLa proposta Server per il modello Piacenza
Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche U.O. SerT di Piacenza CODICI Agenzia di ricerca sociale La proposta Server per il modello Piacenza Documento di progetto per la discussione
DettagliREGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI
REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI 1 Premessa Il determinismo degli incidenti stradali risulta in una particolare
DettagliPO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione
REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO
DettagliALLEGATO A - Organigramma delle strutture organizzative ORGANIGRAMMA DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE. Direttore n. 1
ALLEGATO A - Organigramma delle strutture organizzative ORGANIGRAMMA DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE Direttore Ufficio di Staff Ufficio Affari Generali, Rapporti Istituzionali e Programmazione Interventi
DettagliACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA
ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
DettagliGuadagnare salute in Toscana Rendere facili le scelte salutari LE AZIONI REGIONALI. Emanuela Balocchini
Guadagnare salute in Toscana Rendere facili le scelte salutari LE AZIONI REGIONALI Emanuela Balocchini Regione Toscana Regione Campania Regione Marche Regione Puglia Ministero della Salute - Roma, 25 Ottobre
DettagliINCONTRO INFORMATIVO. SUA-CdS 2015/16
INCONTRO INFORMATIVO SUA-CdS 2015/16 Lunedì, 9 marzo 2015 Sala Conferenze de Finetti Edificio D - I piano Barbara Campisi Presidio della Qualità FINALITÀ DELL INCONTRO Analizzare i diversi quadri della
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale
DettagliPiano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008
Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Regione: Lazio Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Referente: Elisa Romeo Negli ultimi
DettagliLa gestione del flusso informativo delle schede di morte nella Regione del Veneto
La gestione del flusso informativo delle schede di morte nella Regione del Veneto Montecchio Precalcino, 22 marzo 2013 Francesco Avossa, Elena Schievano è una lunga storia Circolare regionale n. 67 del
Dettagliorganizzato da Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) in collaborazione con l Ufficio Relazioni Esterne (URE) ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ (ISS)
Farmaci orfani e accessibilità al trattamento delle malattie rare Programma educativo-informativo rivolto alle Associazioni di pazienti con malattie rare e loro familiari sull uso dei farmaci orfani organizzato
DettagliIL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO
IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO 121 122 C. IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO C.1. Il processo di valutazione sulla prima annualità del Piano di Zona 2011-2015 I Gruppi Operativi di Area (Tavoli Tematici)
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCNESPS PASSI PER L ITALIA
CNESPS PASSI PER L ITALIA Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Compiti specifici: il livello regionale e locale Carla Bietta Istituto Superiore di Sanità, 1 Marzo 2005 Sperimentare
DettagliPROGETTO NUVAL AZIONI DI SOSTEGNO ALLE ATTIVITA DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE E DEI NUCLEI DI VALUTAZIONE
PROGETTO NUVAL AZIONI DI SOSTEGNO ALLE ATTIVITA DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE E DEI NUCLEI DI VALUTAZIONE Programma Operativo PON GAT (FESR) 2007-2013 Obiettivo I Convergenza OB.1.3 Potenziamento
DettagliConferenza d Ateneo sull Accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012. Supporti operativi ed organizzativi per la valutazione
Conferenza d Ateneo sull Accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 Supporti operativi ed organizzativi per la valutazione Il tema Quale è l impatto sul piano organizzativo ed operativo che l
DettagliPIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca L I C E O S T A T A L E G a l i l e o G a l i l e i Liceo Scientifico- Liceo delle Scienze Applicate - Liceo Linguistico Via S. Francesco n. 63-24043
DettagliLA NUOVA NORMATIVA SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
LA NUOVA NORMATIVA SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE La scuola italiana si dota oggi di uno strumento fondamentale che è quello della valutazione del sistema nazionale Bisogna dire con chiarezza che
DettagliUniversità degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Corso di Laurea in Servizio Sociale Sede didattica: Cassino Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute socialserv.form@unicas.it Il
DettagliLE ATTIVITÀ INTEGRATE PASSI -PASSI D ARGENTO
LE ATTIVITÀ INTEGRATE PASSI -PASSI D ARGENTO II Workshop 2014 Coordinamento Nazionale Passi 24 25 Settembre 2014 organizzato da Istituto Superiore di Sanità Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza
DettagliREGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007
REGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007 GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Il rischio clinico rappresenta l eventualità di subire
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliACCORDO TRA REGIONE TOSCANA, ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFEDERALI, SINDACATI DEI PENSIONATI DEL LAVORO AUTONOMO E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA
ALLEGATO B ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA, ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFEDERALI, SINDACATI DEI PENSIONATI DEL LAVORO AUTONOMO E ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA PREMESSO CHE E stato dimostrato che la disabilità
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliCentro di costo: 1. Ufficio di Statistica Associato
RESPONSABILE: DOTT. FABRIZIO SIMONCINI Centro di costo: 1. Ufficio di Statistica Associato Anno 2015 SETTORE: SISTEMI INFORMATIVI RESPONSABILE: Dott. Fabrizio Simoncini Centro di Costo: Ufficio di Statistica
DettagliDELIBERAZIONE n 365 del 03/09/2009
DELIBERAZIONE n 365 del 03/09/2009 OGGETTO: Adozione dei progetti formativi aziendali: Formazione di referenti del sistema aziendale di gestione del rischio clinico per la sicurezza dei pazienti e Formazione
DettagliTecnico commerciale delle vendite. Standard della Figura nazionale
Tecnico commerciale delle vendite Standard della Figura nazionale Denominazione della figura TECNICO COMMERCIALE DELLE VENDITE Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche
DettagliIstituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione esterna delle scuole
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliMODELLO DI. Livello strategico
ALLEGATO II.1 MODELLO DI CARTA DI QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA ELEMENTI MINIMI La Carta della Qualità ha la finalità di esplicitare e comunicare al sistema committente/beneficiari gli impegni che l organismo
DettagliPSICOLOGIA DEL LAVORO, AZIONI DI MIGLIORAMENTO E SALUTE ORGANIZZATIVA
CONVEGNO PSICOLOGIA DEL LAVORO, AZIONI DI MIGLIORAMENTO E SALUTE ORGANIZZATIVA Le opportunità della valutazione del rischio stress: stato dell arte, buone prassi ed esperienze a confronto Piani di attività
DettagliBANDO PUBBLICO PROGRAMMA INMP 2015 PER PROGETTI DI SANITÀ PUBBLICA IN TEMA DI SALUTE, MIGRAZIONE E POVERTA
BANDO PUBBLICO PROGRAMMA INMP 2015 PER PROGETTI DI SANITÀ PUBBLICA IN TEMA DI SALUTE, MIGRAZIONE E POVERTA RAZIONALE Il progetto interregionale 2014 prevede, al paragrafo E.5, che l INMP persegua i propri
DettagliRACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI
Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica
DettagliBozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute
IPOTESI A Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute Art. 1. Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari
DettagliI Rapporti con le Regioni
Prevenzione secondaria dei tumori della mammella, cervice uterina e colonretto I Rapporti con le Regioni Sanit 2008 Roma, 24 giugno ME Pirola, L. Macchi, A. Pavan, M. Bonfanti UO Governo della Prevenzione,
DettagliPIANO ANNUALE FORMAZIONE DOCENTI ED ATA A.S. 2014/2015
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO STATALE O. BERNACCHIA M. BRIGIDA con annesso Centro Territoriale Permanente per l età adulta Sede Centrale -Via Garibaldi - Tel. 0875/706826 Fax 0875/714190 Plesso Brigida
DettagliPresidiare una consultazione online
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliIL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Priorità strategiche della valutazione - Riduzione della dispersione e dell insuccesso scolastico. - Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliSicurezza Alimentare e Nutrizionale
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE S.I.A.N. Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Struttura Semplice di Nutrizione Sicurezza Alimentare e Nutrizionale Progetto Regionale 2006-2008 1 Progetto Sicurezza
DettagliMiglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi
MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la
DettagliLA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO
BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia
DettagliMODELLO N. 14 - RELAZIONE ANNUALE RIESAME ATTIVITÀ DI AUDIT
Audit Autorità competente regionale verso Autorità competente territoriale Audit interno SGQ Autorità competente regionale Audit interno di supervisione Autorità competente territoriale Audit interno SGQ
DettagliScheda - progetto. per l elaborazione del POF A) RISORSE UMANE
1 Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio LICEO SCIENTIFICO STATALE A. LABRIOLA Codice meccanografico - RMPS 010004 Codice Fiscale 80222130587 Scheda -
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliLa Regione Marche: come modulare una risposta appropriata su larga scala
La Regione Marche: come modulare una risposta appropriata su larga scala Giuliano Tagliavento Dirigente PF Prevenzione e Promozione della Salute nei Luoghi di vita e di lavoro - ARS - Regione Marche il
DettagliSistema Regionale di Accreditamento per l Educazione Continua in Medicina - ECM
All. DDG del 8 febbraio 2012 n. 1347 REGIONE CALABRIA Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie Sistema Regionale di Accreditamento per l Educazione Continua in Medicina - ECM Indice Documento
DettagliSERVIZI PER L IMPIEGO E ORIENTAMENTO IN FRIULI VENEZIA GIULIA
SERVIZI PER L IMPIEGO E ORIENTAMENTO IN FRIULI VENEZIA GIULIA Evoluzione nelle professionalità e nei sistemi di erogazione dei servizi Carlos Corvino Servizio Osservatorio Mercato del lavoro del FVG, Monitoraggio
DettagliWomen In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE
Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate
DettagliASSESSORATO PER LA SANITA'
R E P U B B L I C A I T A L I A N A REGIONE SICILIANA ASSESSORATO PER LA SANITA' DIPARTIMENTO OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO PREVENZIONE E FORMAZIONE PERMANENTE Allegato al punto 4B del Cronoprogramma anno
DettagliUdine, 30 ottobre 2015
Udine, 30 ottobre 2015 2 CONVEGNO INTERREGIONALE CARD La Prevenzione nel distretto DIREZIONI TECNICHE REGIONALI: Stato dell arte nelle Regioni del Triveneto, della realizzazione delle leggi di riforma
DettagliMissione 011 - Competitività e sviluppo delle imprese
Missione 011 - Competitività e sviluppo delle imprese 005 - Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione,
DettagliRealizzazione del REgistro Marchigiano per gli Accessi Vascolari per Emodialisi (RE.M.A.V.E.)
Realizzazione del REgistro Marchigiano per gli Accessi Vascolari per Emodialisi (RE.M.A.V.E.) Progetto regionale ARS in collaborazione con Servizio informatica Regionale e ANED (anni 2005 2007) Il registro
DettagliRIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI: mappa della Legge 328/2000
Paolo Ferrario, i PIANI DI ZONA nella Legge 328/2000 1 Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 16, I PIANI DI ZONA NELLA LEGGE 328, in riferimento allo schema BDO RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI: mappa della
DettagliPROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020
Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona
DettagliDaniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE
Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE ESPANDERE PROGRESSIVAMENTE LE LOGICHE DI INTEGRAZIONE SISTEMICA UTILIZZANDO I PERCORSI ASSISTENZIALI COME METODO PER PROMUOVERE PRASSI INTEGRATA E PER RENDERE
DettagliRegolamento Comunale. per l Osservatorio Turistico di Destinazione. del Comune di Castiglione della Pescaia
Regolamento Comunale per l Osservatorio Turistico di Destinazione del Comune di Castiglione della Pescaia CAPO I PRINCIPI ISPIRATORI... 3 Articolo 1 Principi Ispiratori e Definizioni... 3 CAPO II - ORGANIZZAZIONE
DettagliLinee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF)
Allegato 6. Commissione regionale per la formazione continua Linee di indirizzo per la stesura del Piano aziendale della formazione e del Rapporto annuale della formazione (PAF e RAF) Giugno 2015 Indice
DettagliPortale Acqua e Salute
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.
DettagliAREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO. Referenziazioni della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):
AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 13. TECNICO COMMERCIALE DELLE VENDITE Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 5. Professioni qualificate
DettagliBanca Dati e Network dei Ricercatori e dei Progetti
Regione Siciliana Assessorato della Salute Banca Dati e Network dei Ricercatori e dei Progetti Manuale d uso Area Referenti Versione 1 Novembre 2012 Sommario 1 Banca Dati e Network dei Ricercatori e dei
DettagliAICQ PIEMONTESE. Un polo culturale in materia di qualità per le organizzazioni del Piemonte e della Val d Aosta.
AICQ PIEMONTESE Un polo culturale in materia di qualità per le organizzazioni del Piemonte e della Val d Aosta. Promuove e organizza riunioni, conferenze, congressi, per stimolare l innovazione, la conoscenza
DettagliSEGNALAZIONE EVENTI SENTINELLA (ALIMENTAZIONE FLUSSO SIMES) UU.OO. AZIENDALI. A cura di: Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico
PRO 2 del 3 3 211 1 di 6 A cura di: Dott. Tommaso Mannone Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico INTRODUZIONE Gli eventi avversi sono eventi inattesi correlati al processo assistenziale
Dettagli