Bilancio d esercizio 2013

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1 Bilancio d esercizio 2013 REA N C.F. e n. iscrizione Reg. Imprese di Torino n Albo Coop Confidi aderente a Federascomfidi Iscritto al n Albo Intermediari Finanziari (ex art. 107 d.lgs 385/1993)

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3 ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI In seconda convocazione Torino, 30 aprile 2014 Indice RELAZIONE SULLA GESTIONE... 3 PROSPETTI CONTABILI STATO PATRIMONIALE ATTIVO STATO PATRIMONIALE PASSIVO CONTO ECONOMICO PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ANNO PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ANNO RENDICONTO FINANZIARIO LA NOTA INTEGRATIVA PARTE A POLITICHE CONTABILI PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO PARTE D ALTRE INFORMAZIONI ALLEGATI: 1. TRANSIZIONE AI PRINCIPI CONTABILI IAS IFRS 2. RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 3. RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE

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5 ORGANI SOCIALI Consiglio di Amministrazione Presidente Nebiolo Carlo Vice Presidente Mignone Paolo Roberto Consigliere Aiello Alessandro Consigliere Bosco Christian Consigliere Carpignano Carlo Alberto Consigliere Cossa Marco Consigliere Fasano Giancarlo Consigliere Mattiolo Gioacchino Silvano Consigliere Pompilio D Alicandro Enzo Collegio Sindacale Presidente Capuzzo Fabrizio Sindaco Effettivo Ghiggia Martina Sindaco Effettivo Lavasso Anna Norma Sindaco Supplente Bonino Massimiliano Sindaco Supplente Ricca Emilio Direttore Generale Pasquale Sinatra Controllo contabile e revisione del Bilancio Deloitte & Touche S.p.A. 1

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7 RELAZIONE SULLA GESTIONE PARTE GENERALE Signori Soci, La presente relazione vuole rappresentare, ai sensi dell art cc, un analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della Società e del risultato della gestione, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi, agli investimenti e agli altri elementi di maggior rilievo che hanno caratterizzato il suo mercato di riferimento. A corredo del progetto di Bilancio della Società a valori 31 Dicembre 2013, relazioniamo sulla gestione dell esercizio trascorso e sulla sua prevedibile evoluzione. Allo scopo di agevolare la lettura del progetto di bilancio, numerose informazioni contenute nella presente relazione saranno fornite nuovamente nella Nota Integrativa alle Voci di Bilancio. Oggi la Società Ascomfidi Piemonte si presenta con questi dati: Numero di aziende associate Patrimonio netto Garanzie rilasciate nel corso del Totale delle garanzie in essere Totale delle controgaranzie in essere L economia italiana Quadro Generale di riferimento L economia italiana torna a crescere per la prima volta da Giugno 2011: P.I.L. + 0,1% nel quarto trimestre 2013 in coerenza con i dati relativi all economia internazionale, che segnalano una sostanziale ripresa dell economia statunitense mentre anche nell area Euro si registrano segnali di ripresa. Il 2014 si apre così sotto i migliori auspici: gli indicatori tendenziali le proiezioni economiche sembrerebbero condurre il Paese verso il tanto atteso cambio di tendenza, dopo oltre un quinquennio di costante recessione. Occorre tuttavia rilevare che sebbene di una stima ripresa si tratti (+0,5% rispetto al 2013), l economia italiana paga il prezzo di un anno chiuso in pesante recessione ( 1,9% su base annua) e di una crescita su valori nettamente inferiori rispetto alla dinamica europea: nel quarto trimestre del 2013 la Francia ha messo a segno un incremento del Pil dello 0,3% e la Germania dello 0,4%, con una previsione di crescita per il 2014 del 2,4% su base annua. Anche sotto il profilo del deficit finanziario, che per il nostro Paese rappresenta un freno alla crescita per via del pesante onere rappresentato dagli interessi sul debito pubblico, si conferma anche per il 2014 il trend di riduzione dello spread tra BUND e BTP che consentirà di risparmiare, a differenziale costante, oltre 18 miliardi di euro di interessi all anno (stime OCSE). Crescita tendenziale del Prodotto Interno Lordo e delle esportazioni, bassi tassi di interesse e di inflazione, riduzione del deficit pubblico, sono i primi segnali per l avvio di un ciclo economico favorevole. Per cogliere questa opportunità occorrerà programmare Interventi di politica economica finalizzati a favorire la ripresa produttiva e dell occupazione, una riduzione della pressione fiscale atta a favorire la crescita dei consumi interni, una politica creditizia espansiva e orientata alle imprese ed agli investimenti, la semplificazione amministrativa, la riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione. Il dramma della mancanza di occupazione è sotto gli occhi di tutti: il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo il ciclo economico, ha raggiunto il 12,3% nel terzo trimestre 2013, ed è dato in crescita al 12,6% su base 3

8 annua anche nell ultima parte dell anno. Ma è la disoccupazione giovanile che rappresenta l indicatore di maggiore preoccupazione, arrivando a sfiorare il 50% in vaste aree del meridione d Italia. Sotto il profilo dei consumi interni nel 2013 si è registrata una ulteriore notevole riduzione del 4,2% su base annua, determinata, oltre che dai livelli occupazionali, dalla perdita di potere di acquisto di salari e stipendi. Questa riduzione è particolarmente pesante nel Nord Ovest d Italia. Secondo l Osservatorio nazionale della Confcommercio, negli ultimi sei anni il reddito pro capite è sceso del 13% con una perdita misurabile in 18 mila euro di ricchezza per nucleo famigliare. Questa dinamica, accentuata da una pressione fiscale complessiva sempre maggiore sia per le famiglie che per le imprese, rischia di rendere vani gli sforzi tesi ad approfittare di una congiuntura di inizio anno favorevole. Per quanto riguarda infine la politica creditizia i dati a livello nazionale del Bollettino Economico della Banca d Italia registrano una situazione di sostanziale stallo. L economia del Piemonte Nel corso del 2013 l attività economica ha registrato una contrazione in tutti i settori, riflettendo l andamento negativo della domanda interna di generi di consumo e di investimento. Per contro, le esportazioni sono cresciute, trainate dalle vendite in paesi extra europei. Tra i settori più colpiti, vi è senz altro l area delle costruzioni e dell edilizia in generale, mentre tutto il settore del terziario ed in particolare dei servizi alla persona, ha registrato una sensibile riduzione determinata dalla contrazione dei consumi delle famiglie. Anche in Piemonte l occupazione registra un ulteriore calo nel corso dell ultimo semestre, con ricorso massiccio alla Cassa Integrazione guadagni da parte delle aziende in crisi. Il dato registra tuttavia una prima inversione di tendenza del trend negativo, e questo prefigura la possibilità che già nel 2014 possa verificarsi anche in Piemonte un primo segnale di crescita che, anche nelle aspettative degli imprenditori, andrebbe a favorire le previsioni di investimento delle grandi imprese e di conseguenza di tutte le imprese dell indotto produttivo. Il Credito in Piemonte Sotto il profilo creditizio, è proseguito il calo dei prestiti bancari erogati alla clientela residente nella Regione ( 1,1% su base annua dati Bollettino economico della Banca d Italia), riconducibile soprattutto alla concessione di nuovi finanziamenti alle imprese, ed ha riguardato tutte le classi dimensionali, con una maggiore accentuazione nei confronti della piccola impresa. La riduzione del credito in Piemonte ha praticamente interessato quasi tutte le forme tecniche, con la sola eccezione delle aperture di credito in conto corrente, ed ha riguardato in particolare i prodotti bancari collegati a finalità di investimento, con una contrazione di oltre il 3% su base annua. Secondo l analisi Regional Bank Lending Survey della sede regionale della Banca d Italia, le aziende soffrono di una cronica incapacità di accesso al credito e dunque, nonostante un offerta di denaro a tassi di interessi mediamente accettabili, in Piemonte si registra una generale contrazione della domanda, con punte di eccezionale significatività soprattutto nel macro settore delle costruzioni. Continua la richiesta di ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse, l accesso a operazioni di consolidamento e l adesione alla moratoria del credito Nuovo accordo ABI/federazioni sindacali del Luglio Sempre secondo un recente sondaggio della Banca d Italia, la quota delle aziende che nel 2013 ha registrato un peggioramento delle proprie condizioni di indebitamento è stata del 25%, e l inasprimento si è tradotto prevalentemente in un aumento dei costi accessori e delle spese di istruttoria. Per quanto riguarda la qualità del credito in Piemonte, dal rapporto della Banca d Italia si evince una ulteriore marcata crescita dell indicatore delle sofferenze in rapporto ai prestiti concessi: nel 2013 si è registrato un aumento di 2,7% rispetto all 1,9% di fine Gran parte di questo peggioramento è derivato dalla dinamica delle insolvenze su prestiti alle imprese, che ha registrato una variazione di quasi il 50% su base annua passando dal 2,7% del 2012 al 4% di fine Tra i settori più colpiti, nuovamente quello dei servizi, con particolare riferimento alle costruzioni. Il deterioramento della qualità del credito trova conferma anche nell andamento dei crediti verso la clientela in temporanea situazione di difficoltà (scaduti, incagli, ristrutturate), la cui incidenza in Piemonte ha raggiunto il 5,7% dei crediti complessivi. 4

9 La gestione Sociale 1.1 Dichiarazione di continuità aziendale Gli amministratori dichiarano di avere esaminato con cura ed attenzione i presupposti della continuità aziendale. A tale fine sono stati analizzati i risultati economico, patrimoniali e reddituali connessi all esercizio 2013, verificando l applicazione di un approccio volto al monitoraggio dei rischi connessi all attività aziendale. Tali analisi trovano riscontro nella presente relazione e nell informativa di Bilancio. Di seguito presentiamo le principali novità che hanno caratterizzato la gestione di AscomFidi Piemonte nel Quadro generale. L esercizio trascorso può essere sintetizzato come l anno del cambiamento, sia per le novità che lo hanno caratterizzato, sia per l importante lavoro di riorganizzazione che ha interessato ogni area e settore di AscomFidi Piemonte. In un contesto di mercato ancora influenzato dagli effetti della crisi economica e finanziaria, ma anche politica e sociale, che ha colpito il nostro Paese, AscomFidi Piemonte ha accettato la sfida della crescita e della modernizzazione ed ha saputo trasformare i problemi in opportunità e sfide per il futuro: con Provvedimento del 12 giugno 2013 la Banca d Italia, esaminata la documentazione complessivamente inviata dalla Società, verificata la sussistenza dei prescritti requisiti prudenziali ed organizzativi, tenuto conto della normativa vigente, ha proceduto all iscrizione di Ascomfidi Piemonte nell elenco speciale degli intermediari finanziari previsto dal d.lgs. n. 385/1993. Il raggiungimento di questo obiettivo consente alla Società di porsi quale interlocutore serio e credibile sul mercato del credito, per il rilascio di garanzie in favore dei Soci e lo sviluppo di servizi connessi e strumentali, nel rispetto dei vincoli posti per il presidio dei rischi e la tutela del patrimonio sociale. L iscrizione all Albo degli intermediari finanziari vigilati rappresenta anche il punto di partenza verso un nuovo modello di business, moderno ed al passo con i tempi: le aree sulle quali AscomFidi Piemonte è intervenuta per produrre questo cambiamento sono state l organizzazione, intesa sia dal lato della struttura che da quello dei regolamenti e delle procedure, la struttura della rete commerciale e il processo del credito visto sia sotto l aspetto della qualificazione del processo della concessione del credito sia del presidio del rischio. Sotto il profilo organizzativo, AscomFidi Piemonte ha proceduto ad un riassetto complessivo della propria struttura, che ha portato a rivedere l organigramma nell ottica di poter garantire un maggiore presidio dei processi di lavorazione e dell attività di segnalazione. Sono stati costituiti quattro Uffici (Commerciale, Credito, Contratti, Affari Generali e Bilancio), con l obiettivo di sviluppare la specializzazione delle unità organizzative e una più marcata professionalizzazione del personale. Per quanto riguarda l attività di Segnalazione ai fini di Vigilanza la Cooperativa ha provveduto nei tempi previsti all invio delle segnalazioni mensili alla Centrale Rischi Bancaria e all UIC per le segnalazioni antiriciclaggio S.A.R.A., e al sistema INFOSTAT Banca d Italia per quanto riguarda le segnalazioni Antiusura. Il lavoro preparatorio alle attività di segnalazione di vigilanza ha anche consentito di avere una visione più ampia e completa del livello di complessivo deterioramento creditizio delle posizioni garantite, consentendo alla Società di ottenere maggiori informazioni utili ai fini dell impostazione di una più puntuale politica degli accantonamenti e delle rettifiche sui crediti. Sotto il profilo regolamentare, è stato modificato lo Statuto Sociale sia per venire incontro a specifiche richieste dell autorità di Vigilanza, sia per semplificare l operatività della Società su aspetti inerenti ai rapporti con i Soci (es. modalità di recesso e di esclusione, acquisto di azioni proprie); si è inoltre proceduto ad una completa revisione dei regolamenti interni (assembleare, consigliare, regolamento delle facoltà e delle parti correlate) per assicurare alla Società una governance maggiormente aderente al nuovo status di soggetto vigilato. Sotto il profilo procedurale, è in corso un attività di completa revisione dei processi aziendali, sia per adeguare la struttura alle necessità imposte dal sistema dei controlli interni, sia al fine di meglio adeguare il modello organizzativo interno a quanto previsto dalla normativa d.lgs 231/2001 5

10 Sotto il profilo commerciale, AscomFidi Piemonte ha da tempo raccolto le opportunità concesse dalla normativa, che consente agli intermediari finanziari vigilati di estendere il loro raggio di operatività al di fuori del rilascio di sole garanzie mutualistiche nei confronti dei soci, ed ha avviato progetti di differenziazione della propria offerta e di diversificazione territoriale. La differenziazione dell offerta permetterà di presentare ai soci ed alla futura clientela un ampia gamma di servizi di natura connessa e strumentale, e di entrare in settori ad alta densità di innovazione tecnologica, garantendo investimenti nei campi dello sviluppo di nuove forme di produzione energetica (solare termico, mini eolico, micro idrico) e nel settore agricolo agro/industriale. La diversificazione territoriale è stata garantita attraverso accordi di collaborazione commerciale con società di mediazione creditizia, banche e reti commerciali operanti nelle Province piemontesi e nelle Regioni limitrofe. Sebbene in crescita verso altre opportunità di business, AscomFidi non dimentica la sua natura di soggetto a servizio delle imprese appartenenti al sistema As.Com Confcommercio: in questi mesi sono in corso di definizione accordi di collaborazione con l Associazione As.Com della Provincia di Torino per assicurare la dovuta attenzione alle esigenze degli associati, nel rigoroso rispetto della reciproca autonomia e delle regole imposte dalla normativa di vigilanza. Sotto il profilo creditizio, è stata rivista la procedura di analisi del rischio che tra l altro consentirà al Confidi di fare un maggiore uso degli strumenti di controgaranzia e di riassicurazione. Grazie ad una iniziativa di Unicredit Banca denominata tranched cover, si inoltre potuto limitare il rischio di credito entro un determinato plafond, per un ammontare di garanzie rilasciate su operazioni pregresse. Contributi pubblici Con deliberazione della Giunta della Camera di Commercio di Torino, comunicata il 4 settembre 2013, sono state assegnate le risorse a valere sul Bando Confidi 2013, per un ammontare di euro. Con deliberazione della Giunta Regionale del 18 dicembre 2013, la Società ha beneficiato di un contributo pubblico di Euro 2 Milioni al patrimonio base del Confidi, ai sensi della DGR del 21/09/2009, a seguito del raggiungimento della Soglia di Vigilanza di 75 mln euro e della fusione per incorporazione della Cooperativa Artigiana di Garanzia della C.A.S.A. aderente al Sistema CASARTIGIANI. Con determinazione dirigenziale del 20 dicembre 2013, la Società ha beneficiato di un contributo al Fondo rischi di 1,176 mln euro a valere su Fondi Europei POR competitività e innovazione quale aiuto alle imprese piemontesi a fronte del rilascio di garanzie mutualistiche. Attività di formazione L attività di formazione svolta nel 2013 in favore di dipendenti e collaboratori di AscomFidi Piemonte ha interessato due ambiti tra loro complementari: da una parte si è inteso assicurare l aggiornamento professionale dei collaboratori, con particolare riguardo all area della valutazione del merito creditizio e a quella degli adempimenti amministrativi e di vigilanza. A questa attività se ne è aggiunta una altrettanto importante e tesa a creare il senso di squadra e di appartenenza, mediante l organizzazione di attività di team building, valutazione delle potenzialità e gap analysis del gruppo. Normativa antiriciclaggio In tema di contrasto alle attività di riciclaggio e al terrorismo, la Società ha adeguato la propria operatività per rispondere alle novità introdotte con il Provvedimento della Banca d Italia dell 11 Aprile 2013, entrato in vigore a partire dal 1 Gennaio Equity Crowdfunding Infine, una particolare attenzione è stata riservata da parte di tutto il Consiglio di Amministrazione, alla evoluzione del sistema creditizio da forme di finanziamento più tradizionali, a forme innovative basate sul sostegno all imprenditorialità attraverso modalità di investimento basate sulla raccolta equity fund. 6

11 Dal mese di Ottobre è stato avviato il Progetto di Crowdfunding denominato equity start up, mediante l attivazione di un portale dedicato a favorire l incontro tra la domanda di capitali da parte delle start up innovative e l offerta di capitali reperibili sul mercato del web. Si tratta di una iniziativa che rappresenta una prima risposta di AscomFidi Pimonte alle sollecitazioni imposte da un sistema in continua evoluzione. Reclami Nel corso del 2013 è giunto un solo reclamo, il quale ha già trovato riscontro dall apposito Ufficio Evoluzione prevedibile della Gestione Il complesso delle attività di natura commerciale che verranno messe in campo nel corso del 2014 consente di prevedere una evoluzione della Gestione in grado di generare un risultato di esercizio positivo, determinato in larga parte dall incremento dei ricavi, sulla stima di una operatività nel rilascio di nuove garanzie pari a circa 40 milioni di euro. Sul lato dei costi amministrativi, si prevede un ulteriore evoluzione determinata dalla richiesta di implementazione di nuove soluzioni informatiche. 1.3 Andamento della gestione e principali indicatori (2013/2012) Di seguito si riportano le tabelle e gli schemi relativi ai principali dati del Bilancio Le informazioni contenute nel presente Paragrafo devono essere ulteriormente integrate con quanto più dettagliatamente esposto nella Nota Integrativa, e non hanno alcuna pretesa di esaustività, ma si pongono il solo obiettivo di fornire un primo quadro generale, sintetico ed esemplificativo della gestione Bilancio di esercizio 2013 (quadro sintetico) Stato Patrimoniale Bilancio IAS/IFRS 31/12/ /12/2012 Var. % CASSA E DISPONIBILITA % ATTI. FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA % ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE A SCADENZA % CREDITI % ATTIVITA' MATERIALI % ATTIVITA' IMMATERIALI % ATTIVITA' FISCALI % ALTRE ATTIVITA' % TOTALE ATTIVO % DEBITI % PASSIVITA' FISCALI % ALTRE PASSIVITA % TRATTAMENTO FINE RAPPORTO % CAPITALE SOCIALE % AZIONI PROPRIE % RISERVE % RISERVA AFS % PERDITA DI ESERCIZIO % TOTALE PASSIVO % 7

12 Conto Economico Voci 31/12/ /12/ Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati MARGINE DI INTERESSE Commissioni attive Commissioni passive COMMISSIONI NETTE Utile/perdita da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie 48 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Rettifiche/ riprese di valore nette per deterioramento di: a) attività finanziarie b) altre operazioni finanziarie Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali Altri proventi e oneri di gestione RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA UTILE (PERDITA) DELL ATTIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO

13 1.3.2 Garanzie rilasciate Garanzie rilasciate sul patrimonio / patrimonio netto Anno Garanzie rilasciate sul patrimonio Patrimonio netto Garanzie rilasciate tranched cover / fondi a copertura delle prime perdite Anno Garanzie tranched cover Fondi vincolati a copertura delle prime perdite Circ. Banca d Italia n.216/96 9 aggiornamento. Il requisito patrimoniale per il rischio di credito per le garanzie rilasciate a fronte di operazioni tranched cover, per le quali i confidi coprono la prima perdita mediante specifici fondi monetari è pari all ammontare dei fondi monetari medesimi, a condizione che la convenzione con l intermediario garantito stabilisca in modo incontrovertibile che i confidi sono tenuti a fornire pagamenti per l attività di garanzia nei limiti del fondo monetario. Nel caso in cui a fronte delle perdite fronteggiate dai fondi monetari, siano presenti nel passivo specifici Fondi vincolati, i medesimi fondi possono essere trattati come depositi in contanti a protezione delle suddette garanzie. Le garanzie a valere su Plafond Tranched Cover sono cresciute nel corso del 2013, a seguito dell ulteriore sviluppo dell operatività con la Banca Cassa di Risparmio di Asti. Il Fondo vincolato si è incrementato per via del conferimento di versamenti ad integrazione del Fondo monetario, a cura dei Soci beneficiari della Garanzia. Le garanzie a valere su Plafond Tranched Cover Unicredit, fanno riferimento ad un contratto di garanzia Junior sottoscritto il 13 Marzo 2013 tra la Federazione Nazionale FEDERASCOMFIDI e la Banca Unicredit, mediante il quale è stato costituito un Plafond monetario di Euro a copertura delle prime perdite collegate a garanzie rilasciate da AscomFidi Piemonte nei confronti della Banca. Totale garanzie rilasciate/ totale riassicurazioni ricevute Anno Garanzie rilasciate Riassicurazioni ricevute

14 1.3.3 Credito deteriorato Sofferenze di firma su garanzie rilasciate a patrimonio/garanzie rilasciate a patrimonio Anno Sofferenze di firma Garanzie Incagli/garanzie rilasciate a patrimonio Anno Incagli Garanzie L evoluzione del valore delle sofferenze di firma e degli incagli rispecchia l attuale situazione di mercato, con una crescita nell ordine del 30% per quanto riguarda le prime, e del 52,8% per quanto riguarda i secondi. Con riferimento al monte garanzie complessivo, l incidenza 2013 è pari al 19,1 % per quanto riguarda le sofferenze di firma, e del 7,5% per quanto riguarda gli incagli, in crescita rispetto all anno precedente. Si richiamano le classificazioni per il credito deteriorato: scaduto non deteriorato: viene considerata ogni singola garanzia (approccio per transazione) e segnalata nel momento in cui il pagamento da parte della controparte debitrice presenta un ritardo inferiore a 90 giorni; scaduto deteriorato: nell approccio per transazione viene considerata ogni singola garanzia che va segnalata nel momento in cui il pagamento da parte della controparte debitrice presenta ha un ritardo superiore a 90 giorni, mentre nell approccio per debitore viene valutata l intera posizione del cliente, nel momento in cui almeno il 5% delle esposizioni sul totale risultano scadute da oltre 90 giorni continuativi; incaglio oggettivo: occorre adottare un approccio per debitore e considerarlo come tale quando le esposizioni garantite, il cui peso sul totale delle esposizioni complessivamente garantite nei confronti della controparte debitrice siano maggiori del 10%, risultino scadute da più di 270 giorni continuativi; Incaglio soggettivo: occorre adottare un approccio per debitore e considerarlo tale quando si tratti di esposizioni garantite nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; sofferenza di firma: occorre adottare un approccio per debitore e considerarla tale quando si tratti di esposizioni garantite nei confronti di soggetti in stato di insolvenza (anche non accertata giudizialmente) o situazione sostanzialmente equiparabile; Ristrutturato: occorre adottare un approccio per debitore e considerarla tale quando l intermediario, a causa del deterioramento delle condizioni economico finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali, che diano luogo ad una perdita; 10

15 Presidio dei Rischi di Credito Fondo rischi su garanzie in bonis e scadute /garanzie in bonis e scadute rilasciate sul patrimonio Anno Fondo rischi per garanzie prestate in Bonis Garanzie in Bonis Le garanzie che non hanno evidenze di impairment, e cioè di norma le garanzie in bonis, scadute e scadute deteriorate, sono sottoposte ad una valutazione di una perdita di valore collettiva. Le percentuali di perdita sono stimate in ragione dell 1% per quanto riguarda il portafoglio in bonis, dell 1% per il portafoglio in scaduto, del 30% per quanto riguarda lo scaduto deteriorato. Qualora l ammontare così determinato sia inferiore alle passività iscritte in bilancio per le commissioni incassate anticipatamene e riscontrate pro rata temporis, non viene iscritta alcuna ulteriore passività. Attualmente il valore dei risconti passivi iscritti a Bilancio supera ampiamente l entità del Fondo. Fondo rischi su deteriorate (in incaglio e sofferenza di firma) /garanzie deteriorate a patrimonio (scadute deteriorate, incaglio e sofferenza) Anno Fondo rischi per garanzie prestate deteriorate Garanzie deteriorate In occasione della predisposizione del bilancio di esercizio, le garanzie rilasciate sono sottoposte a una valutazione di impairment, per porre in evidenza eventuali perdite di valore, e di conseguenza dare luogo a rettifiche di valore da imputare a conto economico. La valutazione analitica è stata utilizzata per le posizioni in incaglio, in sofferenza di firma o ristrutturate. La valutazione analitica ha mediamente consentito di assicurare alle suddette garanzie un livello di rettifica che si attesta nell ordine del 65% dell esposizione in incaglio, e del 75% dell esposizione in sofferenza, al netto di recuperi da riassicuratori esterni (Mediocredito Centrale e Fin.Promo.Ter intermediario finanziario vigilato ex art 107 tub) o poste rettificative del passivo (Fondi antiusura, Fondi Docup) Una forte attenzione è stata data al presidio del rischio di credito, anche a seguito dell evoluzione dell ammontare del credito deteriorato. Questa evoluzione ha comportato la necessità di assicurare al Fondo rischi accantonamenti derivanti da svalutazioni analitiche per oltre 2,3 mln euro. Dal confronto tra i due aggregati, è possibile constatare come siano stati mantenuti e per quanto riguarda il presidio degli incagli addirittura accresciuti, i livelli di presidio del rischio Principali variazioni patrimoniali Il presente prospetto evidenzia le variazioni intervenute sul patrimonio della Società, e pone in evidenza lo sforzo operato dagli amministratori per assicurare un idoneo presidio del rischio di credito, mediante un incremento consistente dei Fondi rischi patrimoniali. 11

16 Voce Variazione % CAPITALE SOCIALE % PATRIMONIO NETTO ,5 % FONDI RISCHI PER GARANZIE RILASCIATE A PATRIMONIO ,77 % RISCONTI PASSIVI ,22 % Il Capitale Sociale ha subito un decremento di circa il 7% su base annua, passando da 9.1 mln euro del 2012 a 8,4 mln euro nel Questo scostamento è stato determinato dall accoglimento delle istanze di recesso da parte dei Soci che hanno estinto il debito garantito dalla Cooperativa, e dalla esclusione dei Soci che, ai sensi dell art.11 comma 2, non hanno richiesto la liquidazione delle quote sociali entro 60 mesi dalla scadenza della garanzia. Il Patrimonio Netto ha subito un decremento di circa il 9,5% su base annua, passando da 9,9 mln euro del 2012 a 8,9 mln euro nel Questo scostamento risente delle variazioni di capitale sociale e della perdita dell esercizio precedente, pari a euro , che è stata interamente coperta mediante utilizzo delle riserve statutarie Il Fondi rischi per garanzie rilasciate a patrimonio sono cresciuti del 65,77 % su base annua, e sono il risultato di maggiori accantonamenti determinati dalla necessità di adeguare i fondi rischi alla crescita del valore delle sofferenze di firma e degli incagli segnalati sulle operazioni garantite dalla Società. Un maggiore dettaglio sull evoluzione di questa Voce patrimoniale è fornito nel paragrafo presidio del rischio di credito. I risconti passivi relativi alle commissioni su garanzie rilasciate risultano sostanzialmente stabili ( 0,22% su base annua), Tale scostamento conferma una certa stabilità nell erogazione di garanzie a medio/lungo termine Principali variazioni economiche (quadro sintetico) Voce Variazione % MARGINE DI INTERESSE ,5% COMMISSIONI ATTIVE ,7% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ,1% RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA ,9% RISULTATO DI ESERCIZIO ,1% Nel corso del 2013, il Margine di interesse ha subito una flessione di circa euro, pari al 28,5% del valore realizzato nel 2012, a causa di una riduzione degli investimenti effettuata nell ultimo trimestre (per ulteriori dettagli su tale variazione si rimanda al Paragrafo 1.3 Gestione finanziaria ). Le commissioni attive sono cresciute del 9,7% nel corso del 2013, attestandosi su un valore pari a 1,5 milioni di euro. La crescita è da attribuirsi prevalentemente ad un aumento delle commissioni per il rilascio di garanzie su finanziamenti a breve termine. Il Margine di intermediazione si attesta, anche per il 2013, su un valore pari a 1,6 mln euro con un lieve decremento del 2,1% rispetto al risultato del Il Margine di Intermediazione ha beneficiato della variazione positiva delle commissioni attive, mentre risente del calo delle voci di ricavo legate alla gestione finanziaria. Il risultato della gestione operativa e dell esercizio, pur in miglioramento nel corso del 2013 rispetto ai valori dell anno precedente (rispettivamente + 51% per la gestione operativa, e + 47% per il risultato di esercizio), registrano una 12

17 perdita che è in larga parte derivante dalle cospicue rettifiche operate sulle garanzie con segnalazioni a sofferenza di firma e ad incaglio. D altra parte, il risultato beneficia della contabilizzazione, tra gli altri proventi di gestione del contributo regionale al Patrimonio base del Confidi, per un importo di 2 mln euro Principali indici economici Indice n. 1 Commissioni attive/margine di intermediazione. Anno Commissioni attive (a) Margine di intermediazione (b) a/b ,8% ,9% Questo indice consente di apprezzare l evoluzione e l incidenza della gestione caratteristica (rilascio di garanzie) rispetto alla gestione finanziaria. Per ulteriori dettagli su tale indice si rimanda al paragrafo 1.4 Indice n. 2 Commissioni passive/ commissioni attive (incidenza delle riassicurazioni) Anno Commissioni passive (a) Commissioni attive (a) a/b ,6% ,8% Questo indice consente di apprezzare l evoluzione e l incidenza delle garanzie ricevute, rispetto alle garanzie rilasciate. Per ulteriori dettagli su tale indice si rimanda al paragrafo 1.4 Indice n 3 Spese amministrative totali /margine di intermediazione (cost income ratio) Anno Spese amministrative e del personale (a) Margine di intermediazione (b) a/b ,8% ,64% Questo indice consente di apprezzare l evoluzione e l incidenza dei costi di gestione, rispetto al risultato della gestione finanziaria e operativa. Per ulteriori dettagli su tale indice si rimanda al paragrafo 1.4 Indice n. 4 Spese del personale / margine di intermediazione Anno Spese del personale (a) Altre spese amministrative (b) a/b ,74 % ,46% Questo indice consente di apprezzare l evoluzione e l incidenza del rapporto tra i costi relativi al personale, e i costi relativi alle altre spese amministrative. Per ulteriori dettagli su tale indice si rimanda al paragrafo

18 Indice n. 5 adeguatezza patrimoniale RWA rischio credito Euro RWA equivalent rischi operativi Euro RWA complessivo Euro Requisito patrimoniale totale rischio di credito Requisito rischio operativo Requisito totale Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 22% Per un commento specifico su questi indicatori si rimanda al paragrafo 1.4. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Tab della Sez. D della Nota Integrativa 1.4 Commento alla situazione patrimoniale e alla gestione economica. L indicatore di solvibilità e lo sviluppo operativo. L esercizio 2013 è stato segnato dall iscrizione all elenco speciale degli Intermediari finanziari vigilati. Per tale ragione il Confidi ha confermato la sua posizione contando su un indicatore di solvibilità TIER 3 del 22%. (indice n.5 adeguatezza patrimoniale). Tale indicatore è un importante coefficiente patrimoniale che misura il grado di capitalizzazione dell intermediario, nonché la capacità dello stesso di fare fonte alle perdite inattese. Questo indicatore, unito alla revisione delle convenzioni con gli Istituti di credito per il rilascio della garanzia patrimoniale a prima richiesta e ad un programma di sviluppo commerciale orientato all allargamento dell operatività puntando su prodotti innovativi a basso profilo di rischio, costituiscono la base per garantire una crescita dei volumi di intermediato atti ad assicurare alla Società un corretto equilibrio economico finanziario. Il ricorso a strumenti di mitigazione del rischio di credito L attività di copertura del rischio di credito attraverso il ricorso a strumenti di riassicurazione e di controgaranzia è in costante aumento, come testimoniato dall indice n.2 (commissioni passive /commissioni attive), in crescita al 12,8% nel 2013 contro il 10,6% del Sono state introdotte politiche di pricing differenziati al fine di favorire lo sviluppo dell operatività connessa alle controgaranzie. Il presidio del rischio di credito Un obiettivo perseguito con particolare impegno nel corso del 2013, così come per il 2012, è stato certamente quello di assicurare un presidio autorevole al credito deteriorato. Al riguardo, e nonostante il trend della crescita delle segnalazioni a sofferenza si sia stabilizzato nel 2013 rispetto ai dati relativi al 2012, la Società ha destinato alle rettifiche analitiche su crediti oltre 2,3 mln euro, che si sono aggiunti agli oltre 1,1 mln di euro dell anno precedente, portando così le rettifiche medie dei crediti di firma segnalati come deteriorati, ai seguenti livelli di copertura, calcolata sul rischio in essere al netto della parte riassicurata: 75% per le segnalazioni a sofferenza di firma; 65% per le segnalazioni ad incaglio ed incaglio oggettivo; 30% per le segnalazioni di scaduto deteriorato; Si evidenzia che nel corso dell anno sono stati escussi crediti per un importo pari a Euro L importo è stato rettificato attraverso recuperi da contro garanti per euro e recuperi diretti per 313 euro. Il residuo è stato completamente portato a perdita con recupero dal Fondo antiusura per euro, e rettifiche attraverso utilizzo di fondi camerali per euro e fondi propri per euro

19 Il ricorso a forme di garanzia tranched Cover La Società ha inoltre aumentato il proprio livello di copertura, sia aderendo ad operazioni di tranched cover (Unicredit e Cassa di risparmio di Asti) che hanno limitato il rischio di credito alla sola consistenza dei fondi monetari vincolati (ed interamente spesati nel passivo dello stato patrimoniale tramite la creazione di specifici Fondi rischi cappati. Cost income ratio e Outsourcing Lo sforzo organizzativo profuso in questi anni, sia di natura commerciale che organizzativa, per adeguare la struttura della Società alle richieste dell Organismo di Vigilanza, già richiamato nel precedente paragrafo dedicato alla Gestione Sociale, hanno determinato investimenti ingenti sotto il profilo consulenziale e professionale. La necessità di strutturare presidi di vigilanza adeguati ha richiesto un investimento immediato in strutture informatiche, consulenze specialistiche e outsourcing delle funzioni strategiche (risk management, internal audit, compliance). Sotto il profilo dei costi, si nota una crescita delle spese amministrative, giustificata dalla necessità di adeguare la struttura ai nuovi standard previsti per gli intermediari finanziari vigilati. Questo livello di costi, testimoniato dall indice n. 3 (spese amministrative totali/margine di intermediazione) anche detto cost income ratio, nei primi anni di attività appare in crescita fisiologica per tutti i confidi neo vigilati. Un altro parametro che rappresenta l attuale processo di trasformazione del Confidi è rappresentato dall indice n.4, che raffronta i costi del personale con le altre spese amministrative. Questo valore risente della necessità di esternalizzare le funzioni strategiche. Nel medio lungo periodo, attraverso un processo di formazione continua, queste spese verranno riassorbite mediante un processo di internalizzazione delle competenze e professionalizzazione del personale dipendente, con positive ricadute sia sull indicatore oggetto di analisi, sia soprattutto sul cost income ratio della Società. L incidenza dei costi amministrativi sul margine di intermediazione è prevista in diminuzione già a partire dall esercizio 2014, grazie alla crescita dell operatività dettata dalla possibilità di operare sul mercato del credito quale soggetto vigilato. Gestione finanziaria Uno degli elementi che hanno certamente caratterizzato l esercizio è stato il calo del saldo della gestione finanziaria, determinato da un minor rendimento degli investimenti mobiliari, e della contemporanea scelta di mantenere un maggiore presidio di liquidità per il pagamento delle escussioni (che peraltro si sono ridotte considerevolmente rispetto al Questo calo è evidenziato dall indice n.1 (commissioni attive su margine di intermediazione), al 92,9% nel 2013 contro un valore pari all 82,8% nel Sotto questo punto di vista, la possibilità di svincolare i fondi monetari a seguito del rinnovo delle convenzioni bancarie verso il rilascio della garanzia patrimoniale diretta, in sostituzione della garanzia sussidiaria a valere su fondo patrimoniale vincolato, consentirà già nel 2014 di operare una policy degli investimenti che, fermi gli attuali livelli di rischiosità, consentirà di ottenere un sostanziale miglioramento del risultato della gestione finanziaria. Risultato di esercizio Il risultato del 2013, condizionato dagli oltre 2,3 milioni di rettifiche su crediti e dal passaggio a perdita della totalità delle escussioni subite segna un punto di svolta e anche di partenza, perché la Società è oggi protesa a raggiungere il proprio punto di equilibrio attraverso una crescita costante basata sulla individuazione di prodotti specifici e indirizzata verso aree e settori a bassa rischiosità. 15

20 Fatti rilevanti intervenuti dopo la chiusura dell esercizio Nel corso del mese di febbraio 2014 la Regione Piemonte ha provveduto ad erogare la somma di 2 milioni di euro al patrimonio base di AscomFidi Piemonte, ai sensi della DGR del 21/09/2009, a seguito del raggiungimento della Soglia di Vigilanza di 75 mln euro e della fusione per incorporazione della Cooperativa Artigiana di Garanzia della C.A.S.A. aderente al Sistema CASARTIGIANI. Nel corso del mese di marzo 2014 la Regione Piemonte ha provveduto ad erogare la somma di Euro 1,176 mln a valere sulla misura POR FESR a seguito della d.d. 670 del 3 dicembre Tale somma è stata contabilizzata nel 2013 tra le altre passività del Confidi. Nel corso dei primi mesi dell anno non sono sopraggiunti nuovi reclami. Politiche di assunzione e gestione del rischio di credito La Società ha continuato ad operare nel settore tradizionale e ben conosciuto delle PMI con particolare riferimento al territorio della Provincia di Torino e alle attività commerciale, dei servizi e dei trasporti. Tuttavia negli ultimi anni è stata attuata, nell ottica di una mitigazione dei rischi, una maggiore segmentazione settoriale ed un ampliamento del territorio di riferimento (Regione Piemonte), che ha visto crescere le operazioni a favore del comparto artigianale, seguito dai settori dell industria e dell agricoltura. L importo medio delle operazioni garantite è di con un rischio medio di Grande attenzione è rivolta all attività di monitoraggio dei grandi rischi che eccedono il limite del 10% del patrimonio di vigilanza. L ammontare complessivo dei grandi rischi al 31/12/2013 è di ,00. Sempre nell ottica della mitigazione dei rischi, il Confidi ha utilizzato tutti gli strumenti messi a disposizione dalle normative vigenti e in particolare: Fondo di controgaranzia Medio Credito Centrale; Fondo di Controgaranzia Fin.Promo.Ter; Fondo di Riassicurazione Regionale L.r. 34; Artigiancassa L Il processo interno del credito è basato sulle seguenti fasi: analisi quantitativa (che attiene all analisi completa e sistematica dei dati contabili), analisi andamentale con il ricorso sistematico alle banche dati CRIF e CRB e alle informazioni fornite dalle banche grazie a una consolidata attività collaborazione. Processo di presidio e di gestione dei rischi Il secondo Pilastro di Basilea 2 richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio nell ambito di una valutazione dell esposizione attuale e prospettica che tenga conto delle strategie e dell evidenza del contesto di riferimento. La Banca d Italia ha emanato le istruzioni di Vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale per disciplinare: la gestione dei rischi degli stessi intermediari finanziari l attività di supervisione della medesima Banca d Italia In tale contesto viene disciplinato il processo di controllo prudenziale che al suo interno norma: a. Il processo per la determinazione dell adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali. b. La responsabilità degli organi societari nel processo di controllo prudenziale. c. L informativa annuale, attraverso un resoconto strutturato. d. Il processo di revisione e valutazione prudenziale che viene svolto dall autorità di vigilanza. 16

21 In particolare la Società sta provvedendo alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall Autorità di Vigilanza e monitorando le operazioni, al fine di fornire le indicazioni necessarie ai fini della mitigazione dei rischi sottostanti. Attraverso la definizione e lo sviluppo di adeguata reportistica si provvederà alla fornitura periodica delle informazioni significative agli organi di governo aziendale, per il monitoraggio e l analisi di tutte le tipologie di rischio a cui è sottoposto il Confidi. Tra queste rilevano, in primo luogo, i rischi per i quali la normativa di vigilanza prevede il calcolo di un requisito patrimoniale minimo, ossia i c.d. rischi di primo pilastro (rischio di credito, rischio di mercato laddove rilevante e rischio operativo), nonché la posizione del Confidi con riferimento alla normativa sulla concentrazione dei rischi. Con riferimento a queste particolari tipologie di rischio, è stata definita una dettagliata mappatura, che è di seguito rappresentata. La Società ha ritenuto opportuno, nella fase di prima adozione del processo ICAAP, di focalizzare la propria attenzione prevalentemente sui rischi di primo e secondo pilastro elencati all interno della normativa Banca d Italia di riferimento (Circolare 216/96 Parte Prima, Cap. V, All. K). Tipo di Rischio Modalità di misurazione ai fini ICAAP Strategie di mitigazione Misurabile Credito Metodo Standardizzato Capitale Operativo Metodo Base Capitale Tasso Approccio Regolamentare Presidi organizzativi Concentrazione Approccio Regolamentare Capitale Valutabile Reputazione Modelli qualitativi Presidi organizzativi Strategico Modelli qualitativi Presidi organizzativi Compliance Modelli qualitativi Presidi organizzativi Elenco Rischi Primo e Secondo Pilastro Struttura e processi organizzativi L esercizio passato è stato caratterizzato dall iscrizione di AscomFidi Piemonte nell elenco speciale degli intermediari finanziari, per cui molta parte dell attività è stata incentrata verso interventi di miglioramento organizzativo e procedurale. L istanza di iscrizione ha in effetti determinato la necessità di migliorare il sistema dei controlli in generale, approfondendo taluni aspetti di primaria importanza, quali ad esempio la separatezza di funzioni, i limiti di facoltà e di attribuzione delle deleghe, la policy aziendale ed i regolamenti interni. E stato infine predisposto ed approvato un Modello per la valutazione del sistema di presidio dei rischi, che considera le varie aree di attività (operative e di governance), individua i processi ed i sotto processi della Società e, incrociando ciascuno di questi con la mappa dei rischi, realizza una matrice in grado di evidenziare i rischi presenti in ciascun dei processi e sotto processi individuati. Attraverso l implementazione del Modello sarà possibile valutare con efficacia i rischi e prevedere le opportune azioni per ridurne l impatto. La matrice dei rischi contempla 9 tipologie di rischio, opportunamente declinate per consentire certezza di interpretazione. L utilizzo di tale strumento consentirà di giungere ad una visione globale delle modalità con cui i processi operativi aziendali sono organizzati. 17

22 Informazioni sul personale FUNZIONE N. (DI CUI PART TIME) DIREZIONE GENERALE 1 RESPONSABILI DI UFFICIO 3 REFERENTE AREA MERCATO 1 (collaboratore esterno) UFFICIO CREDITO 4 1 UFFICIO CONTRATTI 2 UFFICIO SEGNALAZIONI & BILANCIO 4 1 RESP.ANTIRICICLAGGIO E COMPLIANCE 1 (collaboratore esterno) RESPONSABILE RISK MANAGER 1 (collaboratore esterno) RESPONSABILE INTERNAL AUDITING 1 (collaboratore esterno) Azioni proprie Ai sensi dell articolo 2428 comma 3 sub 3 e sub 4 del codice civile, la società informa che non possiede né direttamente, né indirettamente, né tramite società fiduciaria o interposta persona, azioni proprie e/o azioni o quote di società controllanti. Durante l esercizio non ha inoltre negoziato azioni proprie o azioni di cui sopra. Tuttavia con regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 19 Novembre 2013, sulla base della delibera assembleare del 19 Novembre 2013, la Società si riserva la facoltà a partire dal 2014 di acquisire azioni proprie entro il limite del 10% (dieci per cento) del capitale sociale quale risultante alla data dell acquisto e comunque nei limiti della riserva all uopo costituita come risultante dall ultimo bilancio regolarmente approvato. Partecipazioni in imprese controllate e collegate Non sussistono rapporti verso imprese controllanti o controllate. L attività svolta si è rivolta esclusivamente verso le imprese Socie, con l obiettivo di agevolarne l accesso al credito. Sono state deliberate operazioni con parti correlate di importo limitato, seguendo le modalità previste dai regolamenti interni e dalla normativa di riferimento. Rapporti con parti correlate In data 6 Marzo 2013 la Società ha approvato il Regolamento per la gestione delle operazioni con soggetti correlati. La disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della banca possa compromettere l oggettività e l imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della Società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati. Per dare seguito a quanto previsto dal Regolamento, è in fase di costruzione un registro delle parti correlate e dei soggetti connessi. Esistono operazioni deliberate con le parti correlate. Di esse si è data ampia comunicazione nel Consiglio di Amministrazione, nel rispetto delle indicazioni previste dal Regolamento. Tutte le operazioni con le parti correlate sono state effettuate a normali condizioni di mercato. I compensi annuali al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale ammontano complessivamente a Euro , i compensi annuali corrisposti a Collegio Sindacale ammontano a Euro Altre informazioni Non risultano al 31/12/2013 operazioni atipiche e/o inusuali. La Società opera esclusivamente nella sede legale ed operativa di Via Massena n. 20 Torino. Nel corso del 2013, il Consiglio di Amministrazione si è riunito 14 volte, il Comitato Crediti si è riunito 44 volte. 18

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