IL PIANO PROVINCIALE DISABILI

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1 IL PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE Linee di Programmazione triennale 1

2 INDICE 1. Il fabbisogno e la situazione del contesto provinciale L esplicitazione degli obiettivi e delle priorità Le tipologie e le caratteristiche dei servizi che si intendono erogare Le procedure e modalità di attuazione degli interventi I Destinatari Gli strumenti Le tempistiche di erogazione dei servizi I Soggetti Attuatori Le risorse economiche I risultati attesi Le forme di monitoraggio utili alla verifica dell efficacia degli interventi che si intendono realizzare

3 1. Il fabbisogno e la situazione del contesto provinciale L impostazione del Piano Integrativo provinciale disabili 2007/2009: la rete, i tavoli, la governance provinciale In linea con le leggi regionali nn. 13/03 e 22/06, nel corso dell implementazione del Piano Provinciale Disabili 2007/2009, la Provincia di Bergamo, insieme agli enti accreditati attuatori dei progetti quadro, ha implementato su tutto il territorio provinciale un sistema di gestione degli interventi fondato sui seguenti punti cardine: 1. le reti e i tavoli territoriali nell ambito delle 8 ATS territoriali costituitesi per l implementazione delle azioni del Piano, di cui sono stati individuati come capofila gli enti accreditati al lavoro, sono stati attivati tavoli di lavoro che hanno consentito l integrazione e il coordinamento degli interventi a favore dell inserimento lavorativo dei disabili attraverso il raccordo di tutti i Servizi presenti in un determinato territorio. Il lavoro di rete ha consentito lo sviluppo di una metodologia di lavoro comune e condivisa tra i diversi enti pubblici e privati, consentendo l erogazione dell intera filiera dei servizi finalizzati all inserimento lavorativo (accoglienza, orientamento, formazione, scouting aziendale incontro domanda-offerta, work-experience, tutoraggio e accompagnamento al lavoro). 2. La governance provinciale La provincia di Bergamo ha esplicato la propria azione di governance attraverso le seguenti azioni: Il presidio delle reti: attraverso la partecipazione e collaborazione attiva ai tavoli di lavoro territoriali di operatori provinciali appartenenti sia alla rete dei Centri per l Impiego, sia del Collocamento Mirato. I CpI e l UCM hanno rivestito un ruolo fondamentale, quale snodo della rete e punto di riferimento per la gestione e la condivisione delle informazioni in possesso della Provincia relative sia agli utenti, sia alle aziende. Il monitoraggio delle reti: l organizzazione trimestrale di tavoli di monitoraggio tra i capofila delle ATS territoriali, con l obiettivo di verificare in itinere lo stato di avanzamento dei progetti quadro sui diversi territori provinciali, rilevare, affrontare e risolvere problemi e criticità emerse nel corso del PPD. Il monitoraggio e la verifica in itinere delle azioni finanziate: attraverso l implementazione di un modello di gestione dell assistenza tecnica efficiente, snello e funzionale alle esigenze degli operatori (controllo e autorizzazione preventiva dei singoli progetti individualizzati). 3

4 Tali azioni hanno permesso di: integrare i Servizi al lavoro provinciali con le azioni erogate dagli enti accreditati nell ambito del Piano provinciale; sostenere le specificità di ciascun territorio valorizzando le risorse, le competenze e le caratteristiche dei diversi servizi che vi interagiscono; sostenere azioni di omogeneizzazione, riconducendo ad unità elementi comuni e procedure atte a modellizzare il sistema per l inserimento lavorativo dei disabili a livello provinciale; garantire una maggiore qualità degli interventi erogati: mantenere un buon numero di avviamenti nonostante il periodo di crisi economica attraversato anche dal territorio bergamasco Figura 1: le reti territoriali formatesi nel corso del Piano Integrativo disabili RETE LOCALE Tavolo territoriale SERIATE - GRUMELLO Tavoli territoriale BERGAMO DALMINE Tavolo territoriale ISOLA B., VAL IMAGN., VAL BR. Tavolo territoriale VAL CAVALLINA BASSO SEBINO TAVOLO ATS RETE PROVINCIALE Tavolo territoriale VAL SERIANA E VAL DI SCALVE Tavolo territoriale ROMANO DI L. Tavolo territoriale ALTO SEBINO Tavolo territoriale TREVIGLIO 4

5 Il progetto potenziamento avviamenti numerici Il progetto potenziamento avviamenti numerici è stato finanziato con i fondi residui legge 13/03 annualità e si è sviluppato a partire da maggio 2009, integrando le proprie azioni con le attività promosse dal Piano provinciale Gli obiettivi del progetto sono sintetizzabili nell incremento del numero di avviamenti numerici e nell innalzamento della qualità dei servizi offerti attraverso la realizzazione di interventi di formazione, accompagnamento e tutoraggio post assunzione erogati da parte di servizi specialistici accreditati per i servizi al lavoro ai sensi della L.R. 22/06. Al progetto hanno aderito tutti gli Enti accreditati ai servizi al lavoro già impegnati nella gestione dei Progetti Quadro del Piano Integrativo Provinciale 2007/2009. Elemento chiave del progetto è stata la costituzione di un equipe multi ente che ha sperimentato e sviluppato, nella logica della sussidiarietà e complementarietà tra i servizi, nuove modalità di erogazione del servizio dell avviamento numerico. Il carattere di innovatività del progetto è consistito nel trasferire conoscenze competenze interventi di carattere istituzionale della Provincia di Bergamo verso operatori di Enti Accreditati con una crescita di responsabilità e di competenze. Le caratteristiche del progetto potenziamento avviamenti numerici si possono riassumere in: Formazione agli operatori di ciascun Ente Accreditato : L intervento di formazione, a cui hanno partecipato gli operatori del collocamento Mirato addetti da tempo alla gestione degli avviamenti numerici, si è proposto di trasferire e migliorare le conoscenze e competenze degli operatori degli enti accreditati relativamente a: - aspetti relativi all accoglienza e orientamento verso l utenza disabile (valutazione di competenze, disponibilità, motivazione); - aspetti di conoscenza delle specifiche azioni, prassi, procedure per l inserimento e l accompagnamento in azienda dell utenza disabile. Condivisione- negoziazione delle mansioni aziendali per gli avviamenti numerici al lavoro: Gli operatori della Provincia, referenti per le analisi aziendali e delle mansioni nei confronti delle aziende aventi scoperture di tipo numerico, hanno potuto identificare un maggior numero opportunità occupazionali per l utenza disabile. Tali informazioni, a cui si sono aggiunte modalità di carattere tecnico-operativo (procedure in essere presso il collocamento mirato) sono state periodicamente socializzate e condivise tra operatori appartenenti al gruppo di lavoro. L identificazione di abbinamenti mirati tra utenti e aziende Nell ambito degli incontri periodici dell equipe di progetto sono stati predisposti gli abbinamenti utente-azienda nel rispetto della posizione in graduatoria dei lavoratori. La collaborazione tra operatori di diversi enti si è rivelata in questa fase elemento chiave e strategico del progetto. 5

6 La progettazione condivisa del nuovo Piano La nuova progettazione non può prescindere dalle linee di indirizzo regionali e dallo strumento che Regione Lombardia mette a disposizione: la dote lavoro- ambito disabilità che è finalizzata allo sviluppo dell occupazione delle persone disabili attraverso percorsi personalizzati. L obiettivo è sostenere l acquisizione di servizi e attività finalizzate alla miglior collocazione nel mercato del lavoro delle persone disabili. Titolare della Dote è la persona disabile residente o domiciliato in Lombardia, così come indicato dall art. 8 della l. 68/99, che accede ai servizi di formazione e inserimento lavorativo, tutoraggio attraverso la rete dei servizi pubblici e privati accreditati per il lavoro. Le Doti hanno componenti aggiuntive, in termini di risorse finanziarie, che hanno lo scopo di sostenere la fruizione dei servizi per quelle categorie di disabili che presentano condizioni di necessità di ausili o strumenti di adattamento dei luoghi di lavoro. In vista della progettazione del nuovo Piano provinciale , facente cardine sul nuovo strumento della dote, sono stati organizzati dalla Provincia di Bergamo tavoli di monitoraggio a cui hanno partecipato gli enti accreditati capofila di ATS e coordinatori degli 8 progetti quadro finanziati nell ambito del Piano Un tavolo specifico è stato inoltre dedicato a raccogliere le valutazioni degli ambiti territoriali tramite le valutazioni degli operatori dei servizi per l inserimento lavorativo. Gli incontri sono stati finalizzati a rilevare, a distanza di un anno e mezzo dall applicazione del modello di governance provinciale, le criticità ed i punti di forza del modello stesso ai fini della nuova progettazione, nonché le sue modalità di integrazione con lo strumento della dote. Quale esito principale degli incontri si è constatata la volontà unanime, da parte degli enti, di proseguire con l impostazione di sistema adottata nel corso dell ultimo Piano Provinciale integrandola con il principio di libertà di scelta in capo alla persona disabile e/o alla sua famiglia. Nello specifico, in riferimento ai progetti quadro si è espressa la volontà di: consolidare le reti di lavoro esistenti, portando avanti il modello di organizzazione degli interventi adottato nell ultimo biennio (reti, tavoli di lavoro, condivisione di informazioni e azioni, partecipazione attiva di tutti gli enti/servizi presenti a livello territoriale, inclusi i servizi provinciali dei Centri per L impiego e del Collocamento Mirato). Consolidare e migliorare gli standard di risultato fino ad ora ottenuti, con particolare riferimento all erogazione di servizi di qualità omogenei su tutto il territorio provinciale, rinforzando la governance provinciale. Coniugare il modello sperimentato nel corso del precedente Piano Provinciale con il sistema delle doti attraverso un modello che consenta di garantire all utente disabile la libera scelta di servizio, la fruizione di servizi omogenei e di qualità in tutto il territorio provinciale, evitando al tempo stesso la sovrapposizione delle iniziative e la ripetizione degli interventi e favorendo un accompagnamento da parte dei servizi accreditati. In riferimento al progetto potenziamento avviamenti numerici si è espressa la volontà di: proseguire con l impostazione del modello sperimentato, rivendendone le criticità e promuovendo le buone pratiche. Proseguire l attività formativa gestita dalla Provincia nei confronti degli operatori degli enti accreditati coinvolti nel tavolo degli abbinamenti numerici. Integrare maggiormente le attività del progetto con le azioni dei progetti quadro e il lavoro dei tavoli territoriali. 6

7 I dati provinciali: gli utenti Osservando i dati provinciali riferiti ai disabili iscritti alle liste della l. 68/99 e disponibili al lavoro, al 31/12/2009, si osservano le seguenti peculiarità: nel complesso i disabili iscritti e disponibili al lavoro su tutto il territorio provinciale sono 1525 più di un terzo degli iscritti presenta disabilità di tipo psichico circa un quarto dell intero campione è portatore di una disabilità grave con una percentuale sopra il 79% Grafico 1 disabili psichici 37,1% disabili fisici 62,9% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Tabella 1: iscritti alle liste l.68/99 al 31/12/09 AMBITO FISICI N PSICH N FISICI N% PSICH N% PERC INV >79 PERC INV <=79 PERC INV. >79 (%) PERC INV<=79 (%) Totale BERGAMO ,6 39, ,4 70,6 231 DALMINE ,3 39, ,0 75,0 156 SERIATE ,1 44, ,1 72,9 107 GRUMELLO DEL MONTE ,1 33, ,0 71,0 62 VALLE CAVALLINA ,4 36, ,4 74,6 71 BASSO SEBINO ,6 44, ,0 80,0 45 ALTO SEBINO ,3, ,5 86,5 52 VALLE SERIANA ,2 35, ,9 79,1 148 VALLE SERIANA E SCALVE ,7 24, ,7 74,3 74 VALLE BREMBANA ,5 35, ,8 74,2 62 VALLE IMAGNA 41 56,2 43, ,0 74,0 73 ISOLA BERGAMASCA ,3 38, ,2 79,8 163 TREVIGLIO ,0 31, ,2 71,8 142 ROMANO DI LOMBARDIA ,7 35, ,9 69,1 139 totale ,9 37, ,5 74,

8 2. L esplicitazione degli obiettivi e delle priorità Il Piano Provinciale per l attuazione degli interventi a sostegno delle iniziative in favore dell inserimento socio lavorativo delle persone disabili si prefigge, nel corso del triennio , il raggiungimento dei seguenti obiettivi prioritari: sviluppare un sistema di gestione-erogazione-fruizione di servizi al lavoro per persone disabili flessibile, integrato e incentrato sui bisogni e sulla libera scelta della persona, attraverso un utilizzo condiviso, all interno delle reti territoriali, dello strumento della dote ed una progettazione partecipata dei Piani di Intervento Personalizzati. Garantire a tutti i disabili iscritti e disponibili al lavoro un servizio integrato di accoglienza e prima valutazione del bisogno attraverso la stretta collaborazione tra servizi gestiti dalla Provincia e dagli enti accreditati. Il servizio, così come già sperimentato nel corso del precedente Piano Provinciale, sarà erogato, salvo temporanee e specifiche situazioni di impossibilità territoriali, presso i CPI territoriali, in coerenza con gli obblighi previsti dal Dlgs 181/00, e gestito in collaborazione con gli operatori degli enti accreditati, in conformità alle azioni previste all interno dei PIP ed a quanto previsto dalla vigente normativa regionale (L.R.22/06). Migliorare e integrare l efficacia delle azioni nei confronti delle aziende soggette all obbligo di assunzione disabili, attraverso la stretta collaborazione tra Provincia, Enti accreditati e altri enti coinvolti negli interventi del Piano. Consolidare e favorire la disseminazione delle buone prassi generate dalla sperimentazione del progetto potenziamento avviamenti numerici al fine di migliorare la qualità e quantità delle offerte di avviamento numerico, nella logica della costruzione di un sistema di servizi complementari e sussidiari tra soggetti pubblici e privati accreditati. sostenere l occupazione dei disabili psichici occupati nelle cooperative sociali di tipo B al fine di migliorarne la situazione lavorative e promuoverne, laddove sussistano i prerequisiti necessari, l'uscita da ambienti lavorativi protetti e l inserimento in contesti profit. Sostenere l incremento degli standard quantitativi raggiunti in relazione agli avviamenti/inserimenti al lavoro e migliorare la qualità dei servizi erogati anche attraverso l utilizzo di nuovi strumenti e procedure applicative. Tali obiettivi verranno perseguiti attraverso: Lo sviluppo di un sistema di governance provinciale in grado di garantire il coordinamento tra gli interventi promossi dai diversi enti attuatori e rendere omogeneo su tutto il territorio provinciale le metodologie e la qualità dei servizi erogati. Il consolidamento, attraverso specifiche azioni di sistema, delle reti territoriali grazie alla stretta collaborazione tra Provincia, enti privati accreditati, Uffici di Piano L. 8/00, cooperative sociali, unità di offerta socio sanitaria, 8

9 associazioni di volontari/famigliari. Il modello, già implementato nel corso del Piano Provinciale , consente sostenere in modo efficace l erogazione dell intera filiera dei servizi finalizzati all inserimento lavorativo (accoglienza, orientamento, formazione, scouting aziendale, incontro domanda-offerta, workexperience, tutoraggio e accompagnamento al lavoro) permettendo al tempo stesso di evitare sovrapposizione di interventi e ridurre inutili dispendi di risorse ed energie. 3. Le tipologie e le caratteristiche dei servizi che si intendono erogare Il Piano Provinciale intende sostenere la promozione di Servizi per l inserimento lavorativo della persona disabile mirati e personalizzati in base allo specifico bisogno dell utente. A tale scopo verrà favorita l erogazione di servizi in filiera tali da soddisfare i diversi fabbisogni della persona disabile nelle diverse fasi del ciclo professionale e di vita, nonché nei diversi ambienti di vita, incluso quello socio familiare. La filiera dei servizi verrà gestita e coordinata, come nel precedente Piano, nell ambito delle reti di lavoro a cui parteciperanno tutti gli enti specializzati del territorio in tema di disabilità: è volontà della Provincia coinvolgere nella rete e nella filiera dei servizi non solo gli enti accreditati esperti nell erogazione di servizi al lavoro ed alla formazione, ma tutti i servizi che si occupano di disabilità nelle diverse fasi del ciclo vitale di una persona, al fine di garantire una reale presa in carico condivisa e continuativa della persona disabile, l unica realmente efficace per incrementare l occupabilità della persona e garantire il successivo mantenimento dell occupazione. Per tali ragioni saranno coinvolti nella filiera dei servizi anche le unità socio sanitarie, i servizi comunali o sovra comunali, le cooperative di tipo B, le associazioni di tutela dei disabili o di volontariato, di cui gli enti accreditati potranno avvalersi di volta in volta per la miglior erogazione di servizi sulla base della specificità territoriale. La rete degli operatori che siedono ai tavoli sarà flessibile e potrà essere implementata in itinere, stante il possesso dei requisiti di Legge previsti dalle Linee Guida Regionali, secondo precise indicazioni provinciali. A livello macro potranno essere fruiti dalle persone disabili tramite la dote lavoro tre tipologie di intervento: 1. Interventi a sostegno dell inserimento lavorativo dei disabili e del successivo mantenimento del posto di lavoro (dote lavoro disabili). 2. Interventi per il sostegno all occupazione per i disabili psichici occupati in cooperative sociali di tipo B (dote disabili psichici). 3. Interventi a supporto dell inserimento lavorativo di disabili soggetti a procedura di avviamento numerico (dote lavoro disabili numerico). 9

10 4. Le procedure e modalità di attuazione degli interventi In accordo con le Linee di Indirizzo Regionale, il Piano provinciale individua la Dote (insieme di risorse economiche e servizi destinati alla persona per la fruizione di servizi integrati finalizzati all inserimento lavorativo e al mantenimento del posto di lavoro) ed il Piano di intervento Personalizzato, quali strumenti contrattuali che regolano l erogazione-fruizione di servizi tra utente e ente accreditato. In linea con le Linee di Programmazione Territoriale attivate nell ultimo quinquennio (a partire dalla programmazione del primo Piano provinciale disabili ), la Provincia di Bergamo vuole promuovere un sistema di attuazione degli interventi incentrato sulla gestione condivisa dell utilizzo degli strumenti Dote e PIP all interno delle reti di lavoro territoriali già operative, che potranno arricchirsi in itinere di ulteriori enti accreditati interessati e disponibili ed entrare a far parte del sistema, secondo precise norme condivise che saranno definite all'interno dei singoli bandi. Tale sistema intende sostenere da un lato la centralità e la facoltà di scelta della persona disabile consentendole di utilizzare le risorse economiche messe a disposizione dal sistema dotale ed usufruire di servizi personalizzati, dall altro consolidare una metodologia di lavoro incentrata sulla progettazione partecipata degli interventi all interno della rete dei servizi specialistici che partecipano ai tavoli territoriali. Sulla base delle esperienze maturate nelle diverse realtà provinciali in questi ultimi anni tale modello si rivela adatto a sostenere non solo i percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili più deboli, ma anche i loro complessi percorsi di inclusione e integrazione sociale. A livello procedurale la Dote lavoro potrà prevedere la programmazione e realizzazione di un percorso personalizzato, declinato sulle specifiche esigenze e necessità della persona disabile e della sua famiglia. La dote avrà pertanto una struttura modulare tale da consentire la strutturazione di Progetti Individualizzati flessibili ed adattabili in progress alle esigenze emergenti del lavoratore disabile e del suo contesto familiare. Ciascuna dote metterà inoltre a disposizione degli enti che si occupano della prenotazione e della gestione del PIP risorse sufficienti a sostenere le attività relative alla gestione e progettazione degli interventi e potrà riconoscere incentivi ai disabili (borse lavoro, ausilii) ed alle aziende che procedono all'assunzione di persone disabili. La dote sarà strutturata nelle seguenti fasi modulari, cui gli enti attuatori potranno attingere, secondo modalità stabilite dalla Provincia all interno dei singoli bandi, per la costruzione del Piano di Intervento Personalizzato: fase 1 conoscenza/orientamento fase 2 inserimento al lavoro fase 3 mantenimento posto di lavoro 10

11 Schema strutturazione della dote lavoro Fasi Fase 1 conoscenza /orientamento Fase 2 inserimento al lavoro Tipologia azione Colloquio di accoglienza Colloquio secondo livello + tutoring orientativo Colloquio secondo livello + tutoring orientativo numerico Definizione percorso Voucher formazione di gruppo Tirocinio orientativo Tutoring tirocinio Tutoring numerico Scouting aziendale, ricerca attiva lavoro Descrizione azione colloquio di base finalizzato ad una prima definizione del bisogno stesura scheda professionale in raccordo con Servizi Provinciali (CPI, Mirato),CV, invio ad altri servizi stesura scheda professionale, elaborazione e presentazione proposte di abbinamento condivisione con l utente dell ipotesi di PIP; sottoscrizione del PIP da parte dell utente e del servizio formazione di gruppo tesa a trasmettere conoscenze di base in relazione agli strumenti di auto attivazione per la ricerca del lavoro e conoscenze circa il mercato del lavoro e le normativa di riferimento. tirocini orientativi e/o finalizzati all'assunzione in aziende e/o cooperative di tipo B comprende la presentazione del candidato in azienda e/o cooperativa, l affiancamento durante il tirocinio ed il monitoraggio post assunzione comprende la presentazione del candidato in azienda, l affiancamento durante il l inserimento lavorativo ed il monitoraggio post assunzione analisi aziendali, stesura scheda analisi azienda e mansione; incontri con utenti in grado di cercare autonomamente il lavoro finalizzati a favorire la ricerca attiva del lavoro. Contribu to Formazione individuale Consulenza e supporto all'autoimprenditorialità formazione on the job con voucher formativi supporto alla costruzione di un progetto di impresa (in alternativa alle azioni di tirocinio, tutoring, scouting aziendale). Supporto alla stesura del business plan ed al 11

12 Fase 3 mantenimento del posto di lavoro Progettazione e gestione Contributi, Incentivi e borse lavoro Sostegno occupazione psichici Mantenimento del posto di lavoro Monitoraggio, coordinamento, PIP Borsa lavoro Ausilii Incentivi alle aziende Bonus assunzione all ente progetto di impresa, anche in collaborazione con altri servizi del territorio (Camera Commercio, associazioni di impresa etc.) servizi di sostegno all occupazione per disabili psichici occupati in cooperative sociali Iniziative destinate a persone che rischiano di perdere il posto di lavoro finalizzate all'individuazione di mansioni alternative nella stessa azienda o in altra realtà lavorativa. Iniziative finalizzate all'uscita dei disabili dalle cooperative verso contesti profit. Stesura e presentazione del PIP, coordinamento, partecipazione ai tavoli territoriali di lavoro, invio reportistica alla Provincia, attività amministrativa e contabile necessaria per la gestione delle doti Riconoscimento a titolo di rimborso spese al lavoratore in tirocinio Ausilii, attrezzature, materiale e strumentazioni indispensabili per la realizzazione delle attività comprese nel PIP Incentivo erogabile all azienda in caso di assunzione del lavoratore con disabilità grave con contratto a tempo indeterminato Bonus erogabile all ente gestore della dote in caso di assunzione del lavoratore con disabilità grave (con contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno 12 mesi) Max Max Max per 0 ore Max Max 500 Al fine di valorizzare e dare continuità all'esperienza del progetto Potenziamento avviamenti numerici avviato nel Piano Provinciale 2007/2009, saranno finanziate specifiche Doti lavoro numerico, mediante le quali potranno essere erogate le azioni della filiera necessarie alla realizzazione di un avviamento numerico ed al monitoraggio post-assunzione necessario per prevenire situazioni di difficoltà a seguito delle procedure di avviamento approvate dal Comitato tecnico provinciale. I moduli della Dote Lavoro a supporto degli avviamenti numerici non potranno essere abbinati, all'interno del medesimo PIP, con gli analoghi moduli previsti per gli avviamenti nominativi. La Provincia si riserva di rendere obbligatoria l'erogazione di alcuni moduli della dote (colloquio di accoglienza, colloquio di secondo livello, definizione del percorso, scouting aziendale) e la consegna presso i propri uffici dei relativi elaborati (scheda 12

13 professionale, analisi aziendale, PIP), nonché di specificare i dettagli dei moduli della dote nei dispositivi attuativi del piano. Il numero di ore che potrà essere dedicato a ciascun modulo della dote sarà definito annualmente all interno degli appositi bandi. Le azioni di sistema A supporto ed integrazione delle iniziative finanziate con il sistema dotale saranno realizzate azioni di sistema finalizzate a: gestire e coordinare i tavoli di lavoro grazie ad una sinergia tra Provincia, enti accreditati ed ambiti territoriali, anche attraverso specifiche azioni formative rivolte agli operatori che si occupano della presa in carico e dell inserimento lavorativo; incentivare l imprenditorialità/realizzare nuovi rami d'impresa e laboratori finalizzati all'incremento dell'occupazione e dell'occupabilità delle persone disabili; finanziare l'adeguamento delle postazioni di lavoro, l'introduzione di tecnologie assistive che portino ad una migliore occupazione ed occupabilità dei lavoratori disabili; finanziare azioni di ricerca e innovative/sperimentali anche per la sensibilizzazione e diffusione di buone prassi. La prima azione prevede nello specifico due tipologie di intervento. Da un lato il coordinamento generale della Provincia di Bergamo (tramite operatori del Collocamento mirato disabili) su tutto il territorio al fine di monitorare la gestione delle reti e rendere omogenee le procedure e le metodologie applicative adottate. Dall altro sono previsti interventi di sistema territoriali gestiti da un ente specifico (che verrà individuato tramite apposito bando) per la gestione operativa delle doti sui tavoli di lavoro territoriali. 5. I Destinatari Con riferimento specifico alle tipologie di utenti che si intendono raggiungere, il PPD vuole rivolgersi prioritariamente a: Persone con un grado di disabilità certificato superiore al 79% Persone portatrici di disabilità psichica quali i cittadini in età lavorativa affetti da minorazioni psichiche e portatori di handicap intellettivo che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, anche occupati I cittadini disabili iscritti per la prima volta negli elenchi provinciali di cui all art.8 della citata legge 68/99 Al fine di perseguire tale obiettivo la Provincia di Bergamo potrà destinare e vincolare una parte delle doti lavoro finanziate al sostegno occupazionale delle suddette categorie. 13

14 6. Gli strumenti Per la realizzazione delle diverse azioni previste dai Piani di Intervento personalizzati, la Provincia intende promuovere l adozione di strumenti di lavoro comuni quali: la scheda socio-professionale provinciale per la realizzazione dei colloqui di orientamento di primo/secondo livello; la scheda aziendale e delle mansioni aziendali per la rilevazione delle disponibilità delle aziende scoperte; il diario di bordo, quale strumento biografico di documentazione integrata tra i Piani di Intervento personalizzato e i documenti già disponibili o reperibili tramite la collaborazione dei servizi in rete; modelli di PIP per la progettazione, l'integrazione e la conclusione dei percorsi individualizzati; registri di presenza, finalizzati alla rilevazione della frequenza da parte dei lavoratori dei tirocini pre-assuntivi, delle attività di orientamento e di formazione; Lo strumento per la prenotazione delle Doti è individuato nel modulo GBC del portale Sintesi, eventualmente integrato dal modulo GSS. Saranno predisposti manuali di istruzione all'utilizzo del portale Sintesi per la prenotazione delle doti da mettere a disposizione degli enti accreditati. 7. Le tempistiche di erogazione dei servizi La pubblicazione dei bandi per l'accesso ai finanziamenti del Piano 2010, prima annualità) è prevista indicativamente per la fine di marzo La prenotazione delle doti potrà pertanto iniziare dai primi giorni di aprile 2010 e ciascun PIP potrà avere una durata massima di 12 mesi dalla data di prenotazione della dote. I bandi per le azioni di sistema saranno pubblicati, salvo proroghe, entro la fine del mese di marzo Le azioni ed i servizi finanziati attraverso tali bandi dovranno concludersi entro il 31/03/ I Soggetti Attuatori I soggetti attuatori sono prioritariamente individuati negli operatori accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione, aventi le competenze necessarie per l erogazione dei servizi alle persone disabili. Tali operatori accreditati potranno avvalersi per i servizi al lavoro di: cooperative sociali e loro consorzi ai sensi dell art.1, comma 1, legge 8 novembre 1991, n.381 e successive modificazioni, iscritte nell apposito albo previsto dalla L.R. 21/2003; Unità di offerta sociosanitaria; I comuni anche in forma associata che gestiscono i servizi per l integrazione lavorativa dei disabili; associazioni di solidarietà familiare iscritte nel registro regionale ai sensi della L.R. 1/08; 14

15 Organizzazioni di volontariato iscritte nelle sezioni regionali o provinciali del registro ai sensi della L.R. n. 1/08 Associazioni senza scopo di lucro e associazioni di promozione sociale iscritte nei registri regionali e provinciali dell associazionismo ex L.R. n. 1/08. Le associazioni e le organizzazioni di cui ai precedenti punti 4) 5) 6) dovranno, per statuto, avere tra gli oggetti sociali attività a tutela ed assistenza dei disabili ed operare da almeno tre anni ai fini dell inserimento sociale e lavorativo delle persone disabili. 9. Le risorse economiche La ripartizione delle risorse destinate alla realizzazione degli interventi (prima annualità 1 ) Anno 2010 Risorse disponibili (100%) ,91 Assistenza Tecnica (10%) ,59 Sistema Doti (75%) ,93 Azioni di Sistema (15%) ,39 Valori massimi indicativi dei contributi dote persona (prima annualità) Tipologia dote Dote lavoro disabili Dote lavoro supporto numerico Valori massimi euro 3500 euro Dote disabili psichici 3000 euro 2 Dote mantenimento posto di lavoro 3000 euro 1 Regione Lombardia assegnerà annualmente a ciascuna Provincia le risorse economiche per la gestione del Piano provinciale. 2 Il valore è riferito ai soli interventi delle cooperative sociali. 15

16 10. I risultati attesi Quale esito quantitativo del complesso delle iniziative finanziate si stima, per il primo anno di attività, il finanziamento di almeno 250 doti, di cui almeno 80 doti destinate al mantenimento di lavoratori psichici in cooperativa. Quale esito qualitativo il Piano Provinciale si prefigge il raggiungimento dei seguenti risultati attesi: miglioramento della qualità dei servizi erogati, soprattutto in risposta al bisogno dell utenza rafforzamento e allargamento delle reti esistenti rafforzamento della governance provinciale e, parallelamente, migliore capacità di gestione territoriale delle reti da parte degli enti migliore utilizzo delle risorse e degli strumenti tecnici messi a 11. Le forme di monitoraggio utili alla verifica dell efficacia degli interventi che si intendono realizzare Il monitoraggio degli interventi sarà realizzato attraverso la partecipazione diretta da parte della Provincia ai tavoli territoriali ed al tavolo integrato che si occuperà degli avviamenti numerici, attraverso l organizzazione con cadenza trimestrale di tavoli di monitoraggio con gli enti referenti territoriali e attraverso una costante richiesta di rimandi e reportistica agli enti accreditati circa le azioni gestite e gli esiti delle stesse. Saranno altresì organizzati incontri per la condivisione delle iniziative e dello stato di avanzamento dei lavori con i servizi specialistici degli Uffici di Piano. Il sistema Sintesi, che sarà utilizzato per la prenotazione delle doti e la registrazione delle caratteristiche degli utenti presi in carico e delle tipologie di azioni erogate, consentirà il monitoraggio quantitativo delle azioni finanziate e dell'andamento dell'impegno di spesa. La rilevazione della soddisfazione dei lavoratori e delle aziende sarà realizzata indagini di customer rivolte agli utenti e alle aziende interessate. La Provincia si riserva altresì la facoltà di effettuare, al termine del triennio, una valutazione di tipo quali-quantitativo degli inserimenti effettuati e delle doti prenotate da parte degli enti accreditati e di pubblicizzarne gli esiti attraverso apposite iniziative di disseminazione. 16

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