Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI
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- Cesarina Pellegrino
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1 Rappresenta lo spazio organizzativo che all interno dell impresa agricola deve occuparsi della gestione della sicurezza. Il responsabile del SPP viene nominato dal datore di lavoro tra i propri dipendenti o all esterno, ma per le aziende agricole fino a 10 dipendenti può essere lo stesso datore di lavoro a svolgere questo compito. Bisogna ricordarsi che la nomina del responsabile del SPP deve essere comunicata alla Azienda Usl competente per territorio e all Ispettorato Provinciale del Lavoro. Per le aziende agricole, le cui dimensioni sono generalmente piccole, è preferibile scegliere comunque un responsabile interno all azienda. Tale compito se non è il titolare a svolgerlo direttamente è auspicabile che venga effettuato da persona di fiducia del datore dei lavoro, previa adeguata formazione. Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il servizio di prevenzione e protezione - SPP Art. 9 D. Lgs n. 626/94 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI - INDIVIDUA E VALUTA I RISCHI - ELABORA MISURE PROTETTIVE E PREVENTIVE - INDIVIDUA ATTREZZATURE DI PROTEZIONE - ELABORA PROCEDURE DI SICUREZZA - PROPONE PROGRAMMI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE - PARTECIPA ALLA RIUNIONE PERIODICA - FORNISCE AI LAVORATORI INFORMAZIONI DI CUI ALL'ART. 21 Il compito principale è quello di valutare i rischi all interno dell azienda. Da questo passaggio preliminare scaturiscono gli adempimenti che il datore di lavoro deve realizzare concretamente in azienda. Ecco perché la scelta del responsabile del servizio di prevenzione e protezione non deve essere sottovalutata.
2 Addetti alla prevenzione incendi, emergenza e pronto soccorso E evidente che questa previsione di legge deve trovare la giusta calibratura nelle piccole aziende agricole e nei frantoi. Di solito è lo stesso datore di lavoro che assume questi compiti. Si tratta, soprattutto, di conoscere elementari nozioni (non scontate, tuttavia) che servono a governare situazioni di emergenza nell attesa dell intervento di strutture specializzate (vigili del fuoco, 118, ecc..). comunicare con il 118 e i vigili del fuoco; saper prestare primi soccorsi in attesa dell ambulanza con i sanitari; aggiornare la cassetta di primo soccorso; sapere usare un estintore (nei frantoi) e controllarne la carica; disattivare interruttore generale dell impianto elettrico e valvole del gas.
3 Il medico competente Questa figura professionale, specialista in medicina del lavoro o disciplina affine, viene richiesta (obbligo) quando dalla valutazione dei rischi risultino presenti in azienda quei rischi per i quali la normativa vigente ha previsto una tutela dei lavoratori mediante sorveglianza sanitaria preventiva e periodica. Per esempio, quando il rumore comporti livelli di esposizione quotidiana (Lep-d) o settimanale (Lep-w) superiori a 85 dba, oppure in presenza di movimentazione manuale di carichi o per esposizioni non moderate ad agenti chimici e agli agenti biologici. Tutela i lavoratori e i datori di lavoro La collaborazione del medico competente oltre che allo svolgimento delle visite mediche preventive e periodiche si estende anche alla analisi dei rischi per la salute e alle attività di informazione e formazione per i lavoratori. Il medico competente ha il dovere di effettuare i necessari sopralluoghi in azienda ai fini della conoscenza dei fattori di rischio e per poter scegliere il protocollo di sorveglianza sanitaria pertinente con i rischi aziendali. Il protocollo sanitario è l insieme di visite e accertamenti complementari, che rientra nei suoi compiti definire, prima dell avvio della sorveglianza sanitaria. RANGE 10.6 CM ARTERY INDEX ADULT SIZE Esprime il giudizio di idoneità alla mansione specifica Il compito del medico competente è quello di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica dei lavoratori assunti in azienda. L obiettivo della sorveglianza sanitaria è quello di cogliere, per quanto possibile, i segni iniziali di malattia al fine di prendere quei provvedimenti di cautela che servono a difendere il lavoratore, ma in ultima analisi anche il datore di lavoro che è il responsabile della sicurezza dei propri dipendenti.
4 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione dei rischi è alla base di tutto il processo prevenzionale. Per poter eliminare o controllare i rischi è necessario metterli in evidenza. Esistono in proposito diverse metodologie per effettuare la valutazione dei rischi. Ricordiamo tuttavia, che l obiettivo è mettere in atto dei cambiamenti e non produrre atti formali o burocratici. Nelle attività del comparto olivicolo-oleario i pericoli sono ormai noti (vedi analisi del ciclo di lavorazione. Di seguito verranno analizzati i principali rischi presenti nel comparto con le relative misure di prevenzione adottabili. Un ulteriore obiettivo della valutazione dei rischi è rappresentato dalla conoscenza dei bisogni informativi e formativi dei lavoratori. Art. 4 D. Lgs n. 626/94 La valutazione dei rischi è uno strumento finalizzato alla realizzazione e alla programmazione delle misure di prevenzione e protezione e del sistema prevenzionale aziendale E' evidente che dal punto di vista tecnico, operativo e procedurale il datore di lavoro potrà avvalersi di adeguate competenze professionali e gestionali. L obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, da realizzarsi in tempi e modi congrui con la valutazione di gravità del rischio deve fare al più presto le nomine di legge del Servizio di Prevenzione e Protezione e del medico competente
5 Schemi e metodologie consolidati propongono la seguente sequenza per la valutazione del rischio: Individuazione delle fonti potenziali di pericolo presenti in tutte le fasi del ciclo di lavorazione Individuazione dei soggetti esposti direttamente o indirettamente Valutazione dei rischi, considerando adeguatezza e affidabilità delle misure di tutela: Eliminazione dei rischi Riduzione dei rischi privilegiando gli interventi alla fonte 4 Programmazione delle azioni di prevenzione e protezione con indicazione delle priorità derivanti da: Gravità dei danni Probabilità di accadimento Numero di lavoratori esposti Complessità delle misure di intervento 5 6 Attuazione del programma definito Controllo periodico del programma valutandone l efficacia e aggiornandolo periodicamente.
6 I SERVIZI DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLE AUSL Accanto al sistema aziendale della sicurezza abbiamo nel territorio le strutture delle Aziende USL che si occupano di vigilanza, controllo e prevenzione. Sono raggruppate all interno del Dipartimento di Prevenzione. Abbiamo i servizi veterinari e medici che si occupano di tutela della salute nei luoghi di lavoro, di igiene degli alimenti (di origine animale e non), di sanità pubblica in generale. E possibile accedere (oltre che auspicabile) a queste strutture per avere informazioni ed assistenza per la gestione di tutte le problematiche di sanità pubblica. Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPESAL) Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) Servizio di Igiene Pubblica (SIP) Servizio Veterinario Area di Sanità Animale Servizio Veterinario Area di Igiene degli Alimenti di origine animale DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Veterinario Area Igiene degli Allevamenti e delle produzioni Zootecniche
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