INFORTUNI SUL LAVORO: TIPOLOGIE REGOLAMENTAZIONI ED USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DE CECCO FABIO BELLANTUONO VINCENZO DI BIASE LUIGI

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1 DE CECCO FABIO BELLANTUONO VINCENZO DI BIASE LUIGI INFORTUNI SUL LAVORO: TIPOLOGIE REGOLAMENTAZIONI ED USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ABSTRACT I dispositivi di protezione individuale rappresentano uno strumento assolutamente indispensabile in molte e diversificate situazioni di lavoro, pur non dimenticando che bisogna sempre dare priorità alle misure di prevenzione e all adozione di mezzi di protezione collettivi. L elaborato si prefigge lo scopo di fornire indicazioni utili per l identificazione, la scelta e la gestione dei DPI. Vengono approfonditi anche aspetti che, pur essendo di esclusiva competenza tecnica relativamente alla fabbricazione, devono essere presi in considerazione anche dall utilizzatore, quindi dai soggetti responsabili della sicurezza in cantiere. La sezione dedicata alle diverse tipologie di DPI (protezione degli occhi, del viso, dell udito, etc.) è stata strutturata al fine di suggerire, in modo relativamente dettagliato, i parametri da considerare per una corretta scelta. Sarà comunque necessario verificare attentamente l adeguatezza delle indicazioni fornite alle singole esigenze del cantiere. Va fatto presente che l elenco dei dispositivi di protezione individuali riportato è indicativo e non esauriente. 1 - Art.40, D.Lgs. 626/1994, miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 2 - Allegato I, D.Lgs. 475/1992, attuazione della direttiva CEE n 89/686 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi di protezione individuali 1. INTRODUZIONE Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende: "qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo." 1 I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Ogni altro normale indumento di lavoro o attrezzatura che non sia specificatamente adibita alla protezione del lavoratore non è un DPI. In particolare non sono DPI 2 : dispositivi progettati e fabbricati specificamente per le forze armate o quelle per il mantenimento dell'ordine pubblico (caschi, scudi) dispositivi di autodifesa o per la dissuasione (generatori, aereosol, armi individuali deterrenti). dispositivi progettati e fabbricati per uso privato contro condizioni atmosferiche (copricapo, indumenti per stagione, scarpe e stivali, ombrelli), l'umidità, l'acqua (guanti per rigovernare), il calore (guanti). dispositivi destinati alla protezione o al salvataggio di persone imbarcate a bordo di navi o aeromobili, che non siano portati ininterrottamente. Caschi e visiere per utilizzatori di veicoli a motore a due/tre ruote. I materiali sportivi. 2. REQUISITI DPI I DPI per essere a norma di legge devono soddisfare i seguenti requisiti pag. 1

2 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio generali 3 : possesso della marcatura CE e di tutte le certificazioni previste; presenza di istruzioni di utilizzo chiare, in lingua italiana o comunque in lingua comprensibile dal lavoratore. adeguatezza del DPI al rischio da prevenire (si deve evitare in sostanza che il DPI sia un rischio maggiore di quello che deve prevenire); adeguatezza del DPI alle esigenze economiche e di salute del lavoratore; In particolare i DPI devono rispettare i seguenti requisiti essenziali 4 : 2.1 REQUISITI INFORMATIVI notizie sulle protezioni fornite limiti d uso tempo utile prima della scadenza istruzioni per l uso, manutenzione, pulizia 3 - D.Lgs. 475/1992, attuazione della direttiva CEE n 89/686 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi di protezione individuali 4 - Requisiti dei DPI (Stralciati dall Allegato II, D-Lgs.475/1992) 2.2 REQUISITI DI SICUREZZA efficienza protettiva durata della protezione data di scadenza innocuità assenza di rischi causati dallo stesso DPI solidità 2.3 REQUISITI ECONOMICI costo unitario prevedibile durata ed efficienza 2.4 REQUISITI PRESTAZIONALE disagio ridotto limitazione effetti di impedimento funzionalità pratica compatibilità con altri DPI (utilizzo contemporaneo) 2.5 CONFORT leggerezza adattamenti alla morfologia trasportabilità confort termico 3. CATEGORIE DEI DPI Il D.Lgs 475/ classifica i DPI nelle tre categorie seguenti: I categoria Appartengono alla prima categoria, i DPI destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità, quali: azioni lesive superficiali per azione meccanica pag. 2

3 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia urti o contatto con oggetti con temp. non superiore a 50 C ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività urti e vibrazioni lievi inidonei a aggiungere organi vitali azioni lesive dei raggi solari La persona che usa il DPI deve avere la possibilità di valutarne l'efficacia e di percepire se il DPI rimane efficiente per tutto il periodo in cui viene utilizzato. III categoria I DPI destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. La persona che usa il DPI non deve avere la possibilità di percepire tempestivamente la verificazione istantanea di effetti lesivi. Rientrano, tra gli altri, esclusivamente nella terza categoria: gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici; gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea; i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti; i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto; i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi attività che espongano a tensioni elettriche pericolose utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche. II categoria Raggruppa i DPI che non sono contenuti nelle altre due categorie. 5 - Allegato III, Schema indicativo per l'inventario dei rischi, D.Lgs. 626/1994, miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 6 - Allegato IV, Elenco indicativo dei DPI ; Allegato V, Attività per le quali può rendersi necessario l'uso dei DPI. D.Lgs. 626/1994, miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 4. SCELTA DEI DPI La linea d intervento per la scelta è la seguente: 1. Analisi del rischio: individuazione del rischio e dei punti critici del procedimento Analisi e valutazione dei rischi residui: individuazione dei rischi non eliminabili con forme di protezione collettiva e quindi valutazione del tipo e delle modalità dell esposizione. 3. Individuazione e applicazione della normativa specifica per il rischio individuato: conoscenza delle disposizioni di legge sia generali che eventuali disposizioni particolari per il rischio di cui si tratta. 4. Identificazione dei DPI necessari Individuazione delle norme di buona tecnica riguardanti il DPI: stabilire quali sono le norme a cui deve rispondere il DPI. Sono normalmente norme UNI-EN e permettono di ottenere la marcatura CE che è il requisito base per la scelta del DPI. 6. Identificazione delle caratteristiche specifiche del DPI tenendo conto dei rischi che l uso del DPI può introdurre: oltre ai requisiti essenziali che permettono al DPI di svolgere la funzione per cui è progettato ne esistono altri che possono renderlo, per esempio, più confortevole. Valutare sempre i disagi che l uso del DPI comporta (limitazione della visuale o dell avvertimento di segnali, dei movimenti, caldo etc.). 7. Raffronto con quanto è disponibile in commercio. 8. Acquisizione di alcuni modelli e raccolta informazioni: la migliore scelta può essere fatta, se possibile, facendo provare i DPI ad alcuni dei futuri utilizzatori. 9. Scelta definitiva. pag. 3

4 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio 10. Verifiche periodiche sull adeguatezza del DPI: la scelta deve aggiornarsi sia in base ad eventuali cambiamenti delle condizioni di lavoro sia ai progressi tecnici in fatto di materiali ma anche in base ad eventuali aggiornamenti normativi. 5. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro ha i seguenti obblighi 7 : Individuare, sulla base della valutazione dei rischi e dei DPI disponibili i DPI più idonei a proteggere i lavoratori; Fornire i DPI con marchio CE; Fissare le condizioni d'uso e manutenzione; Verificare che le istruzioni d'uso siano in lingua comprensibile dal lavoratore; Verificare il corretto utilizzo dei DPI in base alle istruzioni fornite; Aggiornare la scelta dei DPI in funzione della variazione dei rischi presenti nel luogo di lavoro. 7 - D.Lgs. 626/1994, miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro 6. OBBLIGHI DEI LAVORATORI I lavoratori hanno i seguenti obblighi 7 : Devono utilizzare i DPI messi a loro disposizione, in base alle modalità fornite nel corso di formazione, informazione ed addestramento; Devono avere cura dei DPI, senza modificarne le caratteristiche di propria iniziativa; Devono segnalare prontamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto, qualunque rottura o difetto dei DPI messi a loro disposizione; Devono attenersi alle procedure aziendali riguardo la riconsegna dei DPI, al termine dell'orario di lavoro. 7. PROTEZIONE DELLE PARTI DEL CORPO 7.1. INDUMENTI DI PROTEZIONE 8 Come dispositivo individuale di protezione del corpo, consideriamo qualsiasi indumento che abbia superato le seguenti prove di resistenza: resistenza alla penetrazione (liquido e solido) resistenza alla permeazione ( a livello molecolare) prova dei 7 movimenti prova barriera ai liquidi (getto, spray) Le classi di resistenza dei materiali vanno da 1(meno resistente) a 6 (più resistente). Tali classi fanno riferimento a: 1 tenuta limitata a schizzi liquidi 2 tenuta alla polvere 3 tenuta agli spruzzi 4 tenuta ai liquidi 5 tenuta ai non gas 6 tenuta ai gas Nella tabella 2 sono presenti i pittogrammi e le relative classi di indumenti. 8 - Normativa di riferimento per gli indumenti di protezione: EN 340: pittogrammi generalità EN 13034: proiezioni limitate di agenti chimici EN 466: rischi da inquinanti chimici liquidi Riferimenti più specifici circa la normativa europea sono inclusi in bibliografia INDUMENTI E DISPOSITIVI AD ALTA VISIBILITA' (lavorazioni in notturna) Nel caso di lavorazioni in notturna, ma anche in alcune lavorazioni diurne, in cui pag. 4

5 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Tabella 1 - Pittogrammi e relative classi di indumenti (EN 340: pittogrammi generalità) Indumenti protettivi realizzati con materiale resistente ai prodotti chimici; indumenti di protezione da prodotti chimici liquidi; indumenti di protezione chimica completamente impermeabili. Grembiuli protettivi per l uso di coltelli a mano. Indumenti di protezione antistatici Indumenti protettivi per attività di saldatura o similari; indumenti resistenti al fuoco e al calore; indumenti per propagazione limitata della fiamma. Indumenti antifreddo. Indumenti di protezione dalle intemperie. Indumenti ad alta visibilità. Indumenti di protezione chimica a tenuta di schizzi liquidi. Indumenti antincendio e di attraversamento del fuoco. Indumenti di protezione chimica a tenuta di polveri. Indumenti di protezione chimica a tenuta di spruzzi. Indumenti di protezione chimica e antigas. pag. 5

6 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio sia necessaria un alta visibilità del lavoratore, è necessario indossare particolari indumenti e dispositivi di lavoro: Capi di vestiario ad alta visibilità sono indumenti realizzati completamente o in parte con materiali fluorescenti, sui quali sono presenti in modo fisso degli inserti in tessuto rinfrangente. Dispositivi autonomi ad alta visibilità sono dispositivi come bretelle, corpetti, giubbotti, o altro realizzati in materiale fluorescente o rinfrangente, che devono essere indossati direttamente sui normali indumenti di vestiario INDUMENTI MONOUSO Durante alcune attività o nell'esecuzione di occasionali, può essere necessario utilizzare degli indumenti usa e getta. Questi indumenti possono essere tute intere, giacche e pantaloni, etc. E' necessario scegliere il tipo di indumento adatto in base al tipo di rischio presente. In linea generale, gli indumenti usa e getta limitano il problema della pulizia dei normali indumenti di lavoro usati dai lavoratori e impediscono la contaminazione di aree esterne alle zone di lavoro, all'uscita delle quali vengono tolti con idonee procedure tali indumenti. 8. PROTEZIONE TESTA CAPELLI 8.1. Elmetto 9 Le protezioni della testa come prescrive il D.Lgs. 626 /94 sono usate per i lavori edili, soprattutto per i lavori sopra, sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati, montaggio e smontaggio di armature, lavori di installazione e di posa di ponteggi e operazioni di demolizione. Frequentemente, durante lo svolgimento del lavoro, la testa è sottoposta a numerose occasioni di pericolo, come ad esempio urti vari, cadute di materiale dall'alto, ecc. Di conseguenza è necessario proteggere la testa con un elmetto idoneo. Gli elmetti per la protezione della testa sono, di materiale plastico resistente (policarbonato termoplastico) o rinforzato (fibra di vetro) o metallo (alluminio o lega leggera). Gli elmetti devono possedere le seguenti caratteristiche: Assorbimento dell'urto; 9 - Normativa di riferimento per gli elmetti di protezione: EN 397: elmetti di protezione per l industria. EN 14052: elmetti di protezione ad alta prestazione per l industria. 1 2 Immagine 1 - Tuta ad alta visibilità in cotone e poliestere. Immagine 2 - Tute da lavoro in fustagno. pag. 6

7 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Resistenza alla perforazione; Resistenza alla luce solare ed alla pioggia; Non infiammabilità; Proprietà dielettriche (la tensione di perforazione deve essere superiore a 10 Kv); Disinfettabilità e lavabilità; Il peso non deve superare i 425g (elmetti solo con la visiera), 475g (elmetti con falda anulare) e 550g (elmetti speciali), esclusi i possibili accessori; Per garantire la massima efficacia protettiva di un elmetto è necessario seguire le seguenti modalità d'uso: Tenere l'elmetto ben saldo al capo, allacciando l'apposita fibbia sotto la gola; verificare giornalmente l'integrità di tutte le parti costituenti l'elmetto; pulire periodicamente l'elmetto, rispettando le modalità di pulizia indicate dal costruttore dello stesso, evitando l'uso di solventi ed altri prodotti chimici che potrebbero deteriorarne la struttura. In linea generale, poiché risulta non sempre possibile escludere a priori i rischi di danni alla testa, è consigliato fare un uso continuativo dell'elmetto di protezione in determinate tipologie di lavoro Normativa di riferimento per i guanti di protezione: EN 420: pittogrammi EN 374: prodotti chimici e microbiologici EN 381-7: motoseghe EN 388: rischi meccanici EN 407: rischi termici EN 421: radiazioni ionizzanti EN 511: protezione freddo EN 659: pompieri EN 1082: utilizzo coltelli 8.2. Cuffia La cuffia serve a racchiudere i capelli, soprattutto quelli lunghi, sia per motivi igenici (settore alimentare) sia per evitare una serie di pericoli al lavoratore come i seguenti: Incastro con successivo strappo dei capelli, e anche del cuoio capelluto da parte di organi in movimento e/o in rotazione; Bruciatura dei capelli a causa di fiamme o corpi incandescenti; Insudiciatura dei capelli dovuta a vari agenti come le polveri. 9. PROTEZIONE MANI BRACCIA 10 In determinate lavorazioni che comportano dei rischi per mani e braccia è necessario utilizzare i mezzi di protezione come i guanti. In linea generale, si devono seguire alcune norme di comportamento come le seguenti: Usare guanti specifici in funzione del tipo di lavorazione da eseguire; Usare guanti di spessore costante senza fori e facilmente calzabili; 3 4 Immagine 3 - Elmetto in politene alta densità, con bardatura interna in plastica con frontalino antisudore in spugna. Immagine 4 - Cuffia sottocasco traspirante in tessuto. ( pag. 7

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11 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale guanti di protezione, che devono essere idonei al prodotto chimico maneggiato (non corrodibili, impermeabili ai fluidi, etc.), come di seguito indicato nella tabella Guanti per protezione da agenti biologici In caso di lavorazione che comportino il contatto con agenti biologici come colture di batteri, o altro, è necessario utilizzare degli idonei guanti di protezione. E' necessario seguire i seguenti comportamenti: pulire costantemente i guanti secondo le modalità indicate dal produttore; conservare i guanti in luogo idoneo; controllare l'integrità dei guanti prima dell'utilizzo Normativa di riferimento per la protezione di piedi e gambe: EN 345: calzature di sicurezza EN 346: calzature di protezione EN 347: calzature da lavoro 9.4. Simbologia per i guanti di protezione Le norme europee guidano alla scelta del guanto adatto ad un determinato agente di rischio attraverso pittogrammi (Tabella 3). 10. PROTEZIONI PIEDI GAMBE 12 Il D.Lgs. 626 /94 raccomanda l uso di protezioni per piedi e gambe per: lavori di rustico, di genio civile e lavori stradali; lavori su impalcature; demolizioni di rustici; lavori in calcestruzzo ed in elementi prefabbricati con montaggio e smontaggio di armature; lavori in cantieri edili e in aree di deposito; lavori su tetti. In caso di lavorazioni che comportino rischi per i piedi e le gambe, devono essere utilizzate le scarpe di sicurezza che possono avere varie caratteristiche tecniche in funzione del tipo di pericolo presente. I rischi per i piedi e le gambe possono essere molteplici, come ad esmpio: schiacciamento; perforazione della suola; contatto con materiali incandescenti; caduta di oggetti; 7 Immagine 7 A- Guanto in PVC per protezione polivalente B - Guanto in neoprene resistente a prodotti chimici in generale C - Guanto in nitrile resistente a prodotti chimici in generale D - Guanto ad alta resitenza a taglio in nitrile e fibra aramidica. ( A B C D pag. 11

12 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio urti con ostacoli fissi; scariche elettriche; contatto con prodotti chimici; scivolamento; etc; Scarpe di sicurezza Le scarpe di sicurezza possono avere varie caratteristiche in funzione della protezione che devono conferire: il puntale della scarpa è rinforzato in metallo, in caso di rischio di schiacciamento, e tutte le sue superfici, bori e spigoli devono essere arrotondati e lisci; le scarpe possono essere a sfilatura rapida; la suola della scarpa è dotata di lamina antiforo, in caso di rischio di perforazione della pianta del piede; in alcune situazioni, può essere necessario istallare una protezione metatarsale; nel caso di lavorazioni che comportino il rischio di vibrazioni, possono essere utilizzate suole con potere smorzante. In alcune lavorazioni, come ad esempio in quelle di saldatura e/o di taglio del metallo è necessario fare uso di ghette e/o gambali per la protezione delle gambe. 11. PROTAZIONE DEGLI ORGANI E DELLE PARTI SENSIBILI PROTEZIONE OCCHI VOLTO 13 Le protezioni degli occhi e del volto come prescrive il D.Lgs. 626 /94 sono usate per lavori di saldatura, molatura e tranciatura; lavorazione e finitura pietre; uso di estrattori di bulloni; operazioni di sabbiatura. Nelle lavorazioni in cui è possibile un danneggiamento degli occhi e/o del volto è necessario utilizzare particolari protezioni come occhiali e visiere. Gli agenti di rischio che possono creare danni agli occhi e al volto possono essere: agenti meccanici schegge, urti con materiali solidi, aria compressa, etc Normativa di riferimento per la protezione di occhi e volto: EN 165: vocabolario EN 166: specifiche EN 167: prove ottiche EN 168: prove non ottiche EN 169: saldatura EN 170: filtri ultravioletti EN 171: filtri infrarossi EN 172: filtri per abbagliamento solare EN 207: filtri per radiazioni laser 8 9 Immagine 8 - Scarpa da lavoro invernale, con paramalleolo imbottito e foderato, soffietto impermeabile, sottopiede anatomico, antimicotico, antisudore, antistatico, puntale in acciaio EN 345. Suola antiscivolo in poliuretano bidensità antistatico antiolio. Lamina antiforo in acciaio inox. Rapido sfilamento. Immagine 9 - Scarpa da lavoro estiva, con sottopiede anatomico, antimicotico, antisudore, antistatico, puntale in acciaio. Suola antiscivolo in poliuretano bidensità antistatico, antiolio. Lamina antiforo in acciaio inox. pag. 12

13 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale agenti termici sostanze liquide e solide calde, calore radiante; agenti chimici sostanze fluide (gas e liquidi). Nell'utilizzo dei mezzi di protezione per occhi e volto è necessario seguire i seguenti comportamenti: pulire costantemente gli occhiali e le visiere secondo le modalità indicate dal produttore; conservare gli occhiali e le visiere in luogo opportuno; controllare l'integrità degli occhiali e delle visiere prima dell'utilizzo; utilizzare sistematicamente le protezioni. I materiali costituenti le lenti degli occhiali possono essere il policarbonato, il vetro temperato. Il policarbonato fornisce un ottima protezione all'impatto, il vetro temperato offre buone proprietà di resistenza a prodotti chimici e ai graffi. Tutte le tipologie di lenti possono essere sottoposte a trattamenti superficiali e possedere determinati tipi di filtri. I principali trattamenti superficiali sono l'antigraffio per la protezione da particelle abrasive e l'antiappannamento per l'utilizzo in ambienti di lavoro in cui siano presenti rapidi cambiamenti di temperatura. I filtri servono per eliminare le bande dello spettro elettromagnetico potenzialmente dannose come gli infrarossi, gli ultravioletti, etc. Le dimensioni delle lenti sono perlomeno 40 mm d'altezza e 50 mm di larghezza. Le tipologie strutturali di vetri sono: vetri di sicurezza cioè resistenti alla rottura; vetri composti nei quali la parte di vetro verso gli occhi rimane intatta in quanto trattenuta da una pellicola plastica totalmente trasparente; vetri temperati nei quali i vetri si disperdono in parti microscopiche non taglienti a seguito della rottura. La forma degli occhiali deve essere il più avvolgente possibile Occhiali per protezione da polveri, spruzzi e liquidi Nel caso di lavorazioni che comportano l'utilizzo di fluidi in pressione e/o di composti chimici che possono produrre spruzzi, come ad esempio lavori su tubazioni o travasi di liquidi è necessario utilizzare degli occhiali a completa protezione degli occhi, come gli occhiali a mascherina. I ray ban Immagine 10 - Occhiale per saldatura con lente verde in policarbonato antigraffio. Immagine 11 - Occhiale A tenuta antigas, protegge da gocce, spruzzi, polvere. Lente in policarbonato antigraffio. pag. 13

14 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio Tale tipo di protezione, generalmente, può anche essere utilizzato direttamente sopra gli occhiali da vista Occhiali per protezione da schegge Nel caso di lavorazioni che comportano la formazione di schegge (battitura pezzi metallici,etc.) è necessario utilizzare appositi occhiali antischegga, che devono aver una protezione laterale o essere a mascherina Occhiali e schermi per saldatori Nel caso di lavorazioni di saldatura è indispensabile l utilizzo di occhiali e schermi particolari, sia per il rischio di spruzzi di metallo incandescente, sia per i vari tipi di radiazioni emesse durante tale lavorazione. I mezzi di protezione sono diversi in funzione del tipo di saldatura che può essere ossiacetilenica ed elettrica. E' assolutamente fondamentale utilizzare la protezione idonea al tipo di saldatura effettutata Visiera per protezione del volto Le visiere sono utilizzate nel caso di proiezione di materiale, per proteggersi da fiammate, etc. Le visiere non possono fornire una protezione laterale, pertanto in caso di lavorazioni che possono sviluppare spruzzi e/o sostanze aerodisperse è necessario utilizzare anche gli occhiali a mascherina. Le visiere forniscono una protezione del volto e degli occhi, dando anche una buona areazione. In linea generale, le visiere possono essere fissate all'elmetto di protezione del capo, o direttamente con una bardatura alla testa. Di norma sono leggere, di uso e regolazione facilissimi PROTEZIONE DELL'UDITO 14 Le protezioni dell udito come prescrive il D.Lgs. 626 /94 sono usate per lavori che implichino l uso di utensili pneumatici; battitura di pali e costipazione del terreno. Molte attività lavorative producono rumore che può causare danni alla capacità uditiva dell'orecchio. La riduzione di tale capacità è funzione dell'intensità, della durata e della frequenza dell'onda sonora. Inoltre i danni uditivi non sono 14 - Normativa di riferimento per la protezione dell udito: EN 352-1: cuffie antirumore EN 352-2: inserti antirumore EN : cuffie antirumore per elmetto EN 352-4: cuffie antirumore attive EN 458: valutazione idoneità otoprotettori Immagine 12 - Maschera per saldatura adatta alla saldatura con arco elettrico. Immagine 13 - Visiera in policarbonato ribaltabile con caschetto registrabile. pag. 14

15 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale curabili. I mezzi di protezione dell'udito sono di varie tipologie ed è necessario identificare quello più adatto in funzione del tipo di rumore e della caratteristiche della persona esposta. Nell'utilizzo dei mezzi di protezione dell'orecchio è necessario seguire i seguenti comportamenti: pulire costantemente le protezioni secondo le modalità indicate dal produtore; la sostituzione delle protezioni deve essere effettuata secondo le modalità indicate dal produttore; conservare le protezioni in luogo opportuno; controllare l'integrità delle protezioni prima dell'utilizzo; fare un utilizzo sistematico delle protezioni Tappi I tappi proteggono l'orecchio da rumori non di elevata intensità, quando vengono inseriti nel modo corretto nel canale uditivo. Le tipologie di tappi per orecchie sono 3: tappi modellabili per tutte le orecchie questi tappi sono prevalentemente usa e getta; sono comodi, igienici ed economici. Tappi su misura questi tappi sono modellati in base alla precisa forma dell'orecchio, sono riusabili, igienici, durevoli e necessitano di cura e pulizia costante. Tappi premodellati questi tappi sono realizzati in silicone morbido, gomma o plastica, e si adattano praticamente a tutti i tipi di orecchio. Sono riusabili, igienici, durevoli e necessitano di cura e pulizia costante Cuffie acustiche Le cuffie sono costituite da: Coppe in plastica riempite di materiale schiumoso; Cuscinetti coperti di plastica e riempiti di schiuma; Fascia di raccordo che contrappesata mantiene aderenti alle orecchie le coppe e può passare sotto il mento, sopra e dietro il capo. Numerose sono le tipologie di cuffie esistenti in funzione del tipo di rumore e del tipo di lavoro in cui vengono utilizzate e costituiscono l'unica protezione acustica Immagine 14 - Inserti auricolari con l aggiunta di un codino visibile. Immagine 15 - Cuffie antirumore. pag. 15

16 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio per l lavoratore che non può utilizzare i tappi. Le cuffie, abbinate ai tappi per orecchie, forniscono la massima protezione acustica possibile; Le sole cuffie possono dare un abbattimento acustico da 15 a 30 db. 12. PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE 15 Le protezioni delle vie respiratorie come prescrive il D.Lgs. 626 /94 sono usate per verniciature a spruzzo senza sufficiente aspirazione; lavori in pozzetti, canali ed altri vani sotterranei nell ambito delle rete fognaria. In caso di ambienti di lavoro in cui sia presente il rischio di inalare gas, polveri o qualunque altro inquinante aerodisperso, e assolutamente fondamentale utlizzare degli idonei mezzi di protezione delle vie respiratorie. E' evidente che è necessario utilizzare un determinato DPI in funzione del tipo di pericolo presente. Inoltre, tutti i mezzi di protezione delle vie respiratorie devono essere verificati prima dell'utilizzo, devono essere utilizzati solamente da personale formato ed addestrato e il loro uso è strettamente personale. In linea generale, i gas nocivi alla respirazione sono: Tossici modificano il normale funzionamento del sangue e del sistema nervoso; Soffocanti, irritanti producono danni ai polmoni e alle vie respiratorie; Asfissianti rendono impossibile la respirazione, sostituendosi all'ossigeno dell'aria Le principali tipologie di DPI per la protezione delle vie respiratorie sono le seguenti: Facciali filtranti monouso antipolveri questo tipo di protezione è efficace contro le polveri non tossiche, e in alcuni casi anche contro le polveri tossiche e nocive. L'uso corretto prevede un viso pulito e senza barba. Maschere a filtro antipolvere questo tipo di protezione, che può essere a semimaschera o a maschera facciale intera con o senza ventilazione assistita, serve per depurare l'aria inspirata, tramite apposito filtro, dalle particelle di polvere più fini e pericolose, come per esempio quelle di silice e di altri minerali dannosi. Maschere a filtro antigas mono/polivalente questo tipo di protezione, che in genere è a facciale intero, proteggendo così anche occhi e viso, serve per depurare l'aria inspirata tramite apposito filtro da gas e vapori tossici e 15 - Normativa di riferimento per la protezione delle vie respiratorie: EN 149: Facciali filtranti antipolvere EN 143: Filtri antipolvere EN 141: filtri antigas e vapori e combinati UNI 10720: guida alla scelta e all uso di apparecchi per la protezione delle vie respiratorie Immagine 16 - Mascherina filtrante contro particelle grossolane e non pericolose. Immagine 17 - Maschera filtrante. Garantisce una valida protezione contro fumi e vapori metallici di pionbo, ferro, rame, zinco, fibre di amianto e nebbie di acido cromico, fosforico e olii. pag. 16

17 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale nocivi. I filtri antigas sono classificati in base al tipo di gas che possono filtrare e sono contraddistinti da un colore specifico relativo al gas filtrato come da tabella riepilogativa (Tabella 4). I principali limiti all'uso delle maschere antigas sono i seguenti: - la percentuale d'ossigeno nell'aria deve essere almeno del 17%; - le percentuali di gas, vapori e particelle nell'aria non devono essere superiori a quelle indicate sul filtro; - in caso di presenza contemporanea, dubbia, di gas e aerosol, è necessario utilizzare un filtro combinato (infatti, in caso di uso di un filtro a gas, in aria non ci devono essere aerosol e viceversa); - Per garantire la massima tenuta la maschera antigas deve essere usata solo con viso senza barba; - In linea generale, le maschere a filtro antigas, non devono essere utilizzate in ambienti confinati (fognature, cunicoli, ecc.). Strumenti respiratori a presa d'aria questi mezzi di protezione aspirano l'aria da zone assolutamente non inquinate e la mandano negli ambienti in Tabella 4 - Cromoclassificazione del filtri ( TIPO COLORE PROTEZIONE A Vapori organici MARRONE Vapori organici + polveri, fumi e nebbie B Alogeni, vapori e gas acidi GRIGIO Alogeni, vapori e gas acidi + polveri, fumi e nebbie E Anidride solforosa GIALLO Anidride solforosa + polveri fumi e nebbie G Acido cianidrico pag. 17

18 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio BLU Acido cianidrico + polveri, fumi e nebbie K Ammoniaca VERDE Ammoniaca + polveri, fumi e nebbie P Polveri, fumi e nebbie CO NERO GRIGIO Ossido di carbonio L GIALLO ARANCIONE Idrogeno solforato BU GRIGIO BLU Gas, acido cianidrico, solventi, idrogeno solforato, alogeni, acidi cui il lavoratore è chiamato ad operare per un lasso di tempo abbastanza lungo e in cui ci sia carenza d'ossigeno. Questi respiratori sono costituiti da ventilatori o da impianti per aria compressa. Autorespiratori questi strumenti consentono al lavoratore di intervenire in ambienti con aria inquinata e povera d'ossigeno per un periodo di tempo non molto esteso e funzione della riserva d'ossigeno della bombola portatile o della cartuccia annessa all'autorespiratore. In linea di massima gli autorespiratori sono gli strumenti di lavoro più agili ed efficaci in caso di emergenza. Durante l'utilizzo di questi strumenti, inoltre, è necessario sempre usare un imbracatura di sicurezza con fune di salvataggio e il lavoratore impegnato nell'intervento di emergenza deve essere in costante contatto con altro personale addetto alla sorveglianza all'esterno dell'area di intervento. 13. PROTEZIONI PER SPECIFICHE ESIGENZE DI LAVORO PROTEZIONI ANTICADUTA (lavorazioni su ponteggi, scale) Le protezioni anticaduta come prescrive il D.Lgs. 626 /94 sono usate per lavori su impalcature; montaggio di elementi prefabbricati. Nel caso di lavorazioni che comportano rischio di caduta è necessario utilizzare particolari protezioni come cinture di sicurezza per stazionamento, imbracature di sicurezza per sollevamento, cinture ed imbracature anticaduta Normativa di riferimento per i dispositivi anticaduta: UNI EN 149: requisiti, metodi di proca, istruzioni d uso, e marcatura dei dispositivi di ancoraggio. UNI EN 355: assorbitori di energia pag. 18

19 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Cintura di sicurezza per stazionamento questa cintura è realizzata da una fascia in fibra tessile ed in cuoio, ed è collegata a due grossi anelli tramite una corda in fibra tessile e una catena. Questo tipo di cintura serve per assicurare l'operatore a livello del lavoro, nel caso di lavorazioni in livelli sopraelevati. Imbracatura di sicurezza anticaduta questa imbracatura è costituita da bretelle e cosciali ed è collegata ad una fune di sicurezza a sua volta collegata ad una struttura fissa o tramite anello ad un'altra fune tesa, in grado di limitare la caduta a non oltre 1,5 m. Serve per arrestare la caduta di lavoratori dall'alto o entro cavità. Imbracatura di sicurezza per sollevamento questa imbracatura è costituita da bretelle, cosciali e da un anello per l'aggancio della fune posto fra le scapole del lavoratore. Questo tipo di imbracatura serve per sollevare i lavoratori che hanno subito dei malori e che non possono essere portati via dal luogo di lavoro in nessun altro modo. Tale imbracature deve essere sicura, non deve creare eccessive sollecitazioni al lavoratore e deve consentire il sollevamento del corpo dello stesso in posizione verticale Immagine 18 - Fune in nylon provvista di dispositivo autofrenante. Immagine 19 - Imbracatura anticaduta. pag. 19

20 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio ALTRI DISPOSITIVI SPECIFICI Altri dispositivi per specifiche esigenze di lavoro sono ritenuti gli indumenti e dispositivi ad alta visibilità e gli indumenti monouso di cui si è gia parlato a proposito dei dispositivi di protezione delle parti del corpo. 14. CERTIFICAZIONE L'attestato di certificazione CE è l'atto con il quale un organismo di controllo autorizzato attesta che un modello di DPI è stato realizzato in conformità con quanto previsto dal D.Lgs. n. 475/1992, art. 7. L'utilizzatore del DPI dovrà verificare che sul dispositivo sia riportata in modo visibile, leggibile ed indelebile e per tutto il prevedibile periodo di durata del DPI stesso, la marcatura CE come da modello. Decreto legislativo 475/92: Per ottenere la marcatura CE il fabbricante deve preparare una documentazione tecnica contenente tutte le informazioni tecniche relative alle prove di sicurezza del DPI fabbricato. L'organismo di controllo rilascia l'idoneità. Norme Armonizzate Si intendono per norme armonizzate le disposizioni di carattere tecnico adottate da organismi di normazione europei su incarico della commissione CEE. I riferimenti delle norme nazionali che traspongono le norme armonizzate sono emanati con decreto del Ministro dell'industria, del Commercio e dell'artigianato di concerto con il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. I DPI che rispondono ai requisiti previsti dalle norme armonizzate si presumono conformi ai requisiti essenziali di sicurezza. 20 Immagine 20 - Cintura di posizionamento, elementi di ancoraggio laterali in acciaio. Schienalino ergonomico in poliuretano e cotone. Cuciture con filo Barbour in poliestere ad alta tenacità. Fibbie di regolazione in acciaio. Tre appendi attrezzi. pag. 20

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22 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio NORME UNI EN DI RIFERIMENTO INDUMENTI DI PROTEZIONE EN 340, EN EN 466, Indumenti protettivi Requisiti generali Proiezioni limitate di agenti chimici Rischi da inquinamenti chimici liquidi ELMETTI EN 397, EN Elmetti di protezione per l industria Elmetti di porotezione ad alta prestazione per l industria GUANTI EN 420, EN 374, EN 381-7, EN 388, EN 407, EN 421, EN 511, EN 659 EN 1082, pittogrammi prodotti chimici e microbiologici motoseghe rischi meccanici rischi termici radiazioni ionizzanti protezione freddo pompieri utilizzo coltelli PIEDI E GAMBE EN 345, EN 346, EN 347, calzature di sicurezza calzature di protezione calzature da lavoro DISPOSITIVI ANTICADUTA UNI EN 149 UNI EN 355 requisiti, metodi di proca, istruzioni d uso, e marcatura dei dispositivi di ancoraggio. assorbitori di energia pag. 22

23 De Cecco Fabio Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale OCCHI EN 165, EN 166, EN 167, EN 168, EN 169, EN 170, EN 171, EN 172, EN 207, vocabolario specifiche prove ottiche prove non ottiche saldatura filtri ultravioletti filtri infrarossi filtri per abbagliamento solare filtri per radiazioni laser UDITO EN 352-1, EN 352-2, EN 325-3, EN 352-4, EN 458, cuffie antirumore inserti antirumore cuffie antirumore per elmetto cuffie antirumore attive valutazione idoneità otoprotettori VIE RESPIRATORIE EN 149, EN 143, EN 141, UNI Facciali filtranti antipolvere Filtri antipolvere filtri antigas e vapori e combinati guida alla scelta e all uso di apparecchi per la protezione delle vie respiratorie pag. 23

24 Infortuni sul lavoro: Tipologie regolamentazioni ed uso dei Dispositivi di Protezione Individuale De Cecco Fabio INDICE 1. INTRODUZIONE 1 2. REQUISITI DPI 1 3. CATEGORIE DEI DPI 2 4. SCELTA DEI DPI 3 5. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO 4 6. OBBLIGHI DEI LAVORATORI 4 7. PROTEZIONE DELLE PARTI DEL CORPO Indumenti di protezione Indumenti e dispositivi ad alta visibilità Indumenti monouso 8 8. PROTEZIONE TESTA CAPELLI Elmetto Cuffia PROTEZIONE MANI BRACCIA Guanti per protezione da agenti fisici Guanti per protezione da agenti chimici Guanti per protezione da agenti biologici Simbologia per i guanti di protezione PROTEZIONI E PIEDI GAMBE Scarpe di sicurezza PROTAZIONE DEGLI ORGANI E DELLE PARTI SENSIBILI Protezione occhi e volto Occhiali per protezione da polveri, spruzzi e liquidi Occhiali per protezione da schege Occhiali e schermi per saldatori Visiera per protezione del volto Protezione dell udito Tappi Cuffie acustiche PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE PROTEZIONI PER SPECIFICHE ESIGENZE DI LAVORO Protezioni anticaduta (lavorazioni su ponteggi, scale, etc.) Altri dispositivi specifici CERTIFICAZIONE BILIOGRAFIA 26 pag. 24

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