La valutazione del rischio. Maria Rosaria Libone Azienda USL 12 Viareggio

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1 La valutazione del rischio Maria Rosaria Libone Azienda USL 12 Viareggio

2 PERICOLO Pericolo: situazione da cui può derivare un danno a persone o cose (caduta, scivolamento, schiacciamento, urto, ustione, elettrocuzione ecc..) Pericolo = proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (es. materiali o attrezzature di lavoro, metodi o pratiche, etc.) aventi il potenziale di causare danno

3 RISCHIO Rischio: combinazione della entità del danno (indipendentemente dalla tipologia) e di probabilità che il danno si manifesti. Rischio: probabilità che sia raggiunto il potenziale di danno nelle condizioni di utilizzo, ovvero di esposizione, di un determinato fattore Il pericolo è la causa, il rischio è l effetto

4 IL LIVELLO DI RISCHIO Rischio relativo al fenomeno pericoloso considerato è una funzione di Gravità del danno possibile per il fenomeno pericoloso considerato Probabilità di accadimento del danno considerato: frequenza e durata di esposizione probabilità di accadimento di un evento pericoloso possibilità di evitare o limitare il danno

5 IL LIVELLO DI RISCHIO Si possono identificare tre livelli di rischio: Accettabile: un rischio talmente ridotto da potere essere considerato praticamente nullo. Tollerabile: un rischio non nullo ma tollerabile se non è possibile ridurlo ulteriormente con interventi tecnici o organizzativi. Inaccettabile: la condizione di rischio deve comunque essere rimossa dall ambiente di lavoro prima di continuare a lavorare.

6 Rischio accettabile (livello medio-basso o basso) comporta danni fisici di lieve entità o soltanto danni economici Rischio tollerabile (livello medio) danni fisici di entità grave, anche potenzialmente mortale Rischio inaccettabile (livello alto o medio-alto) probabilità non trascurabile di eventi pluri-mortali o danni all ambiente

7 Valutazione del rischio = processo decisionale mediante il quale si stabilisce che un rischio è accettabile, tollerabile o inaccettabile ovvero procedimento di valutazione della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori nell espletamento delle mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.

8 Fattori condizionanti il concetto di rischio La percezione del rischio: modo con cui le persone percepiscono il pericolo Fattori che influenzano la percezione Età Sesso Grado di cultura Contesto sociale, economico e politico Interessi Grado di conoscenza del problema Attività intraprese volontariamente Controllo personale sulla variabilità del rischio Cause del possibile incidente ben identificate Cause del possibile incidente ben descrivibili da leggi fisiche Probabili conseguenze non gravi una volta accaduto l incidente Scarsa memorizzazione degli eventi Attività senza alternative

9 Un approccio equilibrato alla sicurezza è sviluppato soltanto se il rischio reale coincide (o quasi) con quello percepito Occorre approfondire le modalità di percezione del rischio e correggere le distorsioni con opera di Informazione/formazione

10 Come identificare i pericoli?

11 Normativa vigente non richiede la quantificazione della probabilità degli eventi incidentali o nocivi che sarebbe praticamente impossibile. Approccio quantitativo è usato nella valutazione dei grandi rischi ed in tutte le aree produttive in cui è necessaria una trattazione più rigorosa in termini di affidabilità di macchine ed impianti (es. settore nucleare, raffinerie, etc.)

12 L identificazione dei potenziali pericoli viene generalmente sviluppata attraverso opportuni strumenti-indagini quali per esempio: liste di controllo (check-list) verifica di conformità alle norme verifica di conformità ai criteri di buona tecnica rispetto delle norme generali di cautela (art.15 D.Lgs. 81/08) tecniche e metodologie sistematiche

13 Una domanda legittima: come decidere i livelli di rischio?

14 Sulla base del buon senso e dell esperienza Sulla base della sensibilità di chi effettua la valutazione Sulla base della letteratura tecnica Entrambe le opzioni sopracitate

15 Alla fine siamo sicuri di essere oggettivi? C è da sperare che almeno riusciamo ad essere coerenti (ma molto dipende dalla conoscenza dei rischi). E cosa succede se la analisi è sviluppata da soggetti diversi per i diversi argomenti? Occorre rendere i risultati omogenei e confrontabili.

16 Cosa valutare? RISCHI PER LA SICUREZZA O DI INFORTUNIO RISCHI PER LA SALUTE RISCHI TRASVERSALI

17 RISCHIO DI INFORTUNIO carenze delle macchine e impianti condizioni particolari dell ambiente di lavoro assenza di direttive specifiche aziendali comportamenti imprudenti dei lavoratori mancanza dei mezzi individuali di protezione accidentalità

18 Carenze delle macchine e impianti : cesoiamento, stritolamento, tagli, abrasioni, ustioni, contatto con superfici acuminate, superfici abrasive, superfici bagnate o scivolose, Condizioni particolari dell ambiente di lavoro: investimento, cadute, seppellimento, sprofondamento, elettrocuzione, Assenza di direttive specifiche aziendali: investimento da parte di macchine semoventi, urti contro macchine in funzione,

19 RISCHI PER LA SALUTE Agenti fisici Agenti chimici Agenti biologici Agenti cancerogeni o mutageni

20 AGENTI FISICI Rischi da esposizione a grandezze fisiche che interagiscono con l organismo umano RUMORE E VIBRAZIONI MICROCLIMA PRESSIONE ATMOSFERICA RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI ILLUMINAZIONE AGENTI CHIMICI Rischi di esposizione connessi con l impiego di sostanze chimiche POLVERI FUMI NEBBIE GAS VAPORI

21 Rischi trasversali Possono essere causa sia di infortunio che di danni alla salute. Possono essere attribuiti a: ASSENZA DI DIRETTIVE AZIENDALI FATICA FISICA dovuta a: spostamento di pesi effettuazione di movimenti incongrui e/o ripetuti mantenimento prolungato di posture fisse (es. stazione eretta) necessità di assumere posizioni viziate FATICA NERVOSA è strettamente collegata all organizzazione del lavoro vera e propria tempi, ritmi e carichi di lavoro rapporti gerarchici, autoritarismo mancanza di autonomia professionale monotonia, ripetitività eccesso di responsabilità o deresponsabilizzazione mancata gratificazione, frustrazione, dequalificazione inadeguatezza delle mansioni paura di perdere il posto di lavoro difficoltà di inserimento nel gruppo, ecc

22 Caratteristiche del sistema Pericolo potenziale Cause di innesco Incidente Danno

23 La riduzione del rischio può avvenire adozione di: misure di prevenzione misure di protezione mediante Prevenzione = complesso delle misure e delle disposizioni volte ad annullare o ridurre la frequenza di accadimento di eventi dannosi (può essere individuale o collettiva) Protezione = complesso delle misure e delle disposizioni volte a ridurre la magnitudo di un evento dannoso (può essere individuale o collettiva)

24 PREVENZIONE PRIMARIA Eliminare o ridurre i rischi alla fonte PREVENZIONE SECONDARIA Contenere i rischi intervenendo sulle vie di propagazione o sull ambiente (collettive) PREVENZIONE TERZIARIA Contenere i rischi intervenendo sulla persona esposta

25 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI È obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro dove vi sia almeno un lavoratore È un obbligo specifico del datore di lavoro per le aziende con un numero superiore a 10 addetti deve essere elaborato un documento per le aziende con un numero inferiore a 10 addetti è sufficiente un autocertificazione

26 Quando fare la valutazione dei A inizio attività. rischi? Ogni volta che ci sono modifiche nel ciclo produttivo Altri casi previsti dalla normativa vigente Ma anche: In funzione dello stato dell arte metodologico (che dal 1996 ad oggi è cambiato sensibilmente). In funzione dello stato dell arte tecnico.

27 Obbiettivi della valutazione rischi Identificare nel modo più completo fonti di rischio Eliminarne alcune Valutare rischio residuo Attuare misure correttive per eliminare o ridurre il rischio Stabilire priorità delle azioni Dimostrare a organi di controllo e lavoratori che le misure attuate sono sufficienti a salvaguardare integrità lavoratori

28 Chi concorre alla valutazione? Il datore di lavoro che deve, comunque, dare l avvallo Linea aziendale rappresentata da dirigenti e preposti (depositari di conoscenze e titolari di obblighi). Personale con competenze tecniche specialistiche (eventualmente per settore) coinvolgendo le funzioni tecniche della azienda (come supporto). Servizio di prevenzione (RSPP, MC). RLS (punto di riferimento e collettore di conoscenze dei lavoratori).

29 Come fare l analisi dei rischi?

30 A quale livello di approfondimento? Considerando tutti i rischi ragionevolmente prevedibili: deve essere l input per le azioni di miglioramento. Tenendo conto di tutti i pericoli (e i rischi associati) anche quelli che potrebbero sembrare esclusi. Identificando i lavoratori esposti, anche nominalmente

31 Pianificare la valutazione Una valutazione approfondita del rischio richiede tempo, pertanto è fondamentale pianificarla in modo tale da prendere in conto tutte le attività che si svolgono nel posto di lavoro

32 APPROCCIO METODOLOGICO Procedimento - parte prima valutazione del rischio attuale: Identificazione dei pericoli Stima del rischio Valutazione del rischio Procedimento parte seconda riduzione e valutazione del rischio finale: Identificazione degli interventi Identificazione di eventuali rischi aggiuntivi Stima del rischio a seguito degli interventi Valutazione del rischio residuo (è accettabile?)

33 Parte prima Valutazione del rischio attuale

34 Processo gestionale di valutazione del rischio Tale processo può essere suddiviso in varie fasi: pianificazione della valutazione in collaborazione con il personale; identificazione dei rischi; individuazione delle persone a rischio, delle possibili situazioni di rischio e dei luoghi; valutazione del livello di rischio e decisione in merito all adozione di misure preventive; adozione di misure preventive volte all eliminazione o alla riduzione dei rischi; controllo e adeguamento delle misure adottate

35 Identificare i rischi Esaminare l attività svolta Esaminare le macchine, i materiali, le attrezzature e le sostanze chimiche utilizzate Valutare le condizioni di lavoro quanto a tutte le situazioni potenzialmente pericolose, tenendo conto che anche i visitatori possono essere vittime degli stessi rischi che minacciano il personale.

36 Possibili approcci all identificazione dei rischi Esame per aree logistiche (es. officina meccanica, falegnameria, magazzino, uffici ); Esame per genere di rischio (es. meccanico, fisico, chimico, biologico, organizzativo); Esame in base alle funzioni del personale (es. operativo, amministrativo, ); Esame in base all organizzazione aziendale (es. turni, pianificazione del lavoro); Analisi degli incidenti verificatisi in passato (es. consultazione registro infortuni, audit ) per identificare i problemi; Indagine tra il personale e le persone interessate.

37 Individuazione persone a rischio Considerare tutti coloro che possono essere vittime di incidenti. Non solo il personale fisso, ma anche il personale a contratto, i dipendenti di cooperative, i visitatori.

38 Valutare il livello del rischio Valutare le probabilità che il rischio sfoci in incidente reale e la gravità dei danni potenziali. Esaminare le misure attualmente in atto e la loro adeguatezza. Nel caso dell individuazione di rischi chiedersi: È possibile rimuovere completamente la causa del pericolo? È possibile ridurre o controllare il pericolo (es. sostituendo taluni elementi con altri meno pericolosi)? È possibile prendere misure per proteggere tutto il personale interessato? Sono necessarie attrezzature protettive per il personale quando le misure collettive non garantiscono una tutela sufficiente?

39 Consultazione del personale È imposta dalla legislazione; Contribuisce a far sentire il personale coinvolto nelle procedure e nelle misure a tutela di salute e sicurezza. Grazie alle informazioni fornite dal personale è possibile individuare i pericoli e garantire l attuazione di soluzioni adeguate. I rappresentanti dei lavoratori devono essere consultati sulle misure preventive in materia di salute e sicurezza

40 LA DECISIONE SULL INTERVENTO PREVEDE DI STABILIRE PRIMA QUALE SIA IL LIVELLO DI RISCHIO ACCETTABILE IN BASE AL QUALE VERRANNO GIUDICATI PRIORITARI GLI INTERVENTI DA ATTUARE

41 Parte seconda Riduzione e valutazione del rischio finale

42 Adottare misure Dopo avere svolto la valutazione dei rischi, elencare le misure necessarie in ordine di priorità, quindi passare all azione coinvolgendo nel processo i lavoratori ed i loro rappresentanti. Affrontare i problemi alla radice è il metodo economicamente più efficace ai fini della gestione del rischio. Gli interventi dovrebbero essere concordati con il personale o l amministrazione tenuta alla fornitura e manutenzione degli immobili Le soluzioni elaborate vanno attuate, monitorate e valutate con cura Le informazioni desunte dall indagine sulla valutazione del rischio devono essere condivise con le persone competenti.

43 Controllo e riesame La valutazione dell efficacia delle misure di controllo garantisce che i rischi sono stati adeguatamente ridotti, senza tuttavia creare nuove fonti di pericolo. Quando avviene un cambiamento, assicurarsi che non ci siano nuovi pericoli da prendere in considerazione. Ripetere la valutazione del rischio se necessario. È importante eseguire una valutazione per individuare gli aspetti degli interventi attuati con successo o meno, per elaborare un sistema ottimale adatto

44 Specifiche valutazioni del rischio Determinate mansioni lavorative possono creare rischi diversi che richiedono specifiche valutazioni. La valutazione del rischio e la sua gestione non devono trascurare i pericoli per la salute e la sicurezza a cui sono esposti gruppi specifici del personale (es., personale esterno che deve eseguire lavori in appalto presso l azienda).

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47 QUALCHE ESEMPIO

48 Rischio: caduta dall alto di materiali Elementi o materiali in movimento libero Apparecchi di sollevamento Fonte Misure di prevenzione Corretto posizionamento dei carichi Corretta imbracatura dei carichi Adozione di dispositivi di arresto Rispetto delle portate Impalcati di protezione Raccomandazioni Verifica e manutenzione organi di movimentazione e dispositivi di sicurezza Delimitazione aree Uso DPI (casco)

49 Rischio: caduta all alto da altezza >2 m Andatoie e passerelle Ponteggi Zone di carico Fonte Misure di prevenzione e protezione Montaggio secondo le istruzioni Installazione parapetti sui lati liberi Superfici di arresto Reti DPI di trattenuta e arresto Raccomandazioni Istruzioni ai lavoratori

50 Rischio: investimento Apparecchi di sollevamento Mezzi semoventi (es. muletti) Fonte Misure di prevenzione Accessi sicuri Segnaletica di circolazione e limitazione velocità mezzi Separazione percorsi carrabili e pedonali Divieto di accesso agli estranei Raccomandazioni Istruzioni ai lavoratori su circolazione interna

51 Rischio: cesoimento, stritolamento dovuto a intrappolamento tra parti mobili macchine e strutture fisse Trinciatrice Taglialamiere Piegaferro Fonte Limitazione percorso parti mobili Segregazione parti pericolose Distanze di rispetto Arresti di emergenza Misure di prevenzione Raccomandazioni Istruzioni ai lavoratori Segnaletica

52 Rischio: urti, colpi, impatti e compressioni Fonte Utensili e apparecchi con organi in movimento Movimentazione manuale dei carichi Misure di prevenzione e protezione Conservazione in buon stato di efficienza Delimitazione aree di movimentazione Eliminazione o riduzione di attività manuali che richiedono sforzi fisici repentini e violenti Depositi di materiali in pile o catasti stabili Raccomandazioni Istruzioni ai lavoratori Uso DPI Segnaletica idonea

53 Rischio: tagli, abrasioni Fonte Sega a disco Utensili manuali Flessibile Protezione degli organi lavoratori Schermi paraschegge Misure di prevenzione e protezione Raccomandazioni Informazione formazione dei lavoratori Uso DPI

54 Rischio: incendio ed esplosione Lavori in presenza di sostanze infiammabili, combustibili, esplosive Lavori in cunicoli, spazi angusti Fonte Misure di prevenzione e protezione Attrezzature antideflagranti Disattivazione macchine, motori, fonti di calore Impianti elettrici fuori tensione Non contemporaneità con lavorazioni incompatibili Raccomandazioni Divieto di fumare Indumenti antistatici Maschere, interfoni, dispositivi di recupero addetti Segnaletica di sicurezza Istruzioni ai lavoratori

55 Rischio: esposizione a fiamma e T elevate Fonte Operazioni taglio e saldatura Misure di prevenzione e protezione Macchinari ed attrezzature adeguate Schermi contro scintille e particelle incandescenti Raccomandazioni Uso DPI Recinzione e segnaletica zone di pericolose

56 Rischio: elettrocuzione Fonte Pannelli elettrici di comando Impianti elettrici Linee elettriche aeree o interrate Attrezzi portatili Attrezzature elettriche Misure di prevenzione e protezione Impianti ed attrezzature conformi alle norme vigenti Esecuzione, manutenzione, riparazione ad opera di personale qualificato Ricognizione preventiva area di lavoro Raccomandazioni Defibrillatore presso cantiere In caso di contatto disattivare subito alimentazione Utilizzare calzature e guanti isolanti per interventi su parti in tensione

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