PIANO PROVINCIALE PER L INSERIMENTO MIRATO AL LAVORO DEI DISABILI
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1 PROVINCIA DI SONDRIO Settore Formazione, Lavoro e Politiche sociali Servizio Mercato del Lavoro U.O. Ufficio Provinciale per il diritto al lavoro dei disabili PIANO PROVINCIALE PER L INSERIMENTO MIRATO AL LAVORO DEI DISABILI Approvato dalla Giunta Provinciale il 25 ottobre 2004
2 INDICE Contesto di riferimento pag. 3 Obiettivi del Piano pag. 5 Descrizione del Piano pag. 6 Sintesi Dispositivi/Azioni pag. 8 Dispositivi tipologia azioni punto 3.3: iniziative volte a realizzare azioni ed interventi a sostegno dell'inserimento lavorativo dei disabili e relativi servizi di sostegno e di collocamento mirato (art. 7 c.3 l.r. 13/03) pag. 12 INCONTRO DOMANDA/OFFERTA DI LAVORO SERVIZI DI ORIENTAMENTO ALLA FORMAZIONE E AL LAVORO TIROCINI E BORSE LAVORO SENSIBILIZZAZIONE DELL AMBIENTE DI LAVORO INTERVENTI MIRATI PER IL MANTENIMENTO DEL POSTO DI LAVORO Dispositivo tipologia azioni punto 3.4: forme di sostegno agli interventi di cui all'art. 6 c.2 della l.r. 13/03 volti a favorire l'inserimento lavorativo di persone disabili con particolari difficoltà di integrazione nel ciclo lavorativo ordinario pag. 17 L INSERIMENTO LAVORATIVO ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE SOCIALE Dispositivo tipologia azioni punto 3.5: forme di sostegno all'inserimento lavorativo di persone disabili attuati attraverso le convenzioni di cui all'art. 11 commi 1 e 4 della legge 68/99 pag. 20 FORMAZIONE E TUTORAGGIO INTERNO ALL AZIENDA Dispositivo tipologia azioni punto 3.6: incentivi, contributi ed ogni altra provvidenza utile a garantire forme di supporto e accompagnamento alla realizzazione degli adempimenti previsti dalla legge 68/99 (art. 3 c.1 lett.c della l.r. 13/03) pag. 22 ADEGUAMENTO DEL POSTO DI LAVORO E TECNOLOGIE INNOVATIVE Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 2 di 23
3 PIANO PROVINCIALE PER L INSERIMENTO MIRATO AL LAVORO DEI DISABILI Fondo regionale Legge 68/99 Contesto di riferimento La definizione del Piano della Provincia di Sondrio per l inserimento lavorativo dei disabili nasce da una lettura dei dati disponibili presso l Ufficio provinciale competente relativi allo stato di attuazione del sistema del collocamento mirato ai sensi della Legge 68/99. Il quadro che ne emerge è il seguente: disabili iscritti al : n. 953, di cui n. 465 femmine; sono stati registrati negli elenchi n. 146 nuovi iscritti solo nell anno 2003; condizione dei disabili iscritti al : il 55% è immediatamente disponibile al lavoro, il 30% è composto da disabili psichici; disabili avviati al lavoro nell anno 2003: sono stati rilasciati n. 116 nulla osta di avviamento al lavoro, di cui n. 105 a datori di lavoro privati (n. 79 avviamenti sono stati effettuati in regime di convenzione ex art. 11 Legge 68/99), e n. 3 a datori di lavoro pubblici (tutti in regime di convenzione); banca dati datori di lavoro dell anno 2003: enti pubblici e pubbliche amministrazioni n. 54, datori di lavoro privati n. 431; posti disponibili al : n. 97; convenzioni stipulate ex art. 11 Legge 68/99, dall entrata in vigore della legge ad oggi: n. 196, tali impegni di assunzione assorbono la quasi totalità dei posti disponibili; attivazione al di n. 30 tirocini/borse lavoro: su 24 percorsi conclusi, per 18 ha fatto seguito l assunzione. Dai dati suesposti risulta evidente che per un posto di lavoro vi sono 10 disabili iscritti, questo dato è inversamente proporzionale rispetto alle altre province lombarde e richiede di dare priorità alle attività di ricerca, sensibilizzazione e sostegno di potenziali datori di lavoro, anche non soggetti all obbligo. L obiettivo perseguito nell anno 2003 ha avuto come risultato, tra gli altri, che su n. 41 convenzioni stipulate, ben 13 hanno riguardato datori di lavoro non soggetti agli obblighi di assunzione ex Legge 68/99. La Provincia di Sondrio, dal trasferimento delle competenze in materia di politiche attive del lavoro che è coinciso con l entrata in vigore della Legge 68/99, ha individuato nello specifico Ufficio provinciale per il diritto al lavoro dei disabili il soggetto promotore e responsabile dell attuazione del sistema del collocamento mirato. In questi anni tale Ufficio ha operato in vista del raggiungimento di tre obiettivi fondamentali: promuovere l inserimento lavorativo dei disabili nel rispetto della normativa vigente e nel contesto organizzativo della rete provinciale dei servizi all'impiego; implementare gli strumenti operativi previsti dalla Legge n. 68/99 volti a favorire l inserimento del disabile; consolidare la rete di relazioni con i servizi territoriali previsti dall art. 6 comma 1 della Legge 68/99 (servizi sociali, sanitari, educativi e formativi) e, secondo le specifiche competenze, provvedere in raccordo Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 3 di 23
4 con essi alla programmazione, all attuazione e alla verifica degli interventi di collocamento mirato. Il Piano intende sostenere e sviluppare le attività di collocamento mirato che l Ufficio provinciale ha sperimentato con esiti positivi nella realizzazione delle seguenti attività: partecipazione, nell ambito dei progetti FSE ob. 3 Dispositivi Orientamento 2001/2002 e 2003/2004, alla progettazione, gestione ed al coordinamento delle azioni rivolte a soggetti disabili, erogazione diretta di colloqui di prima accoglienza e successivi invii agli Enti partner dei progetti per l attivazione di azioni specialistiche (azioni di bilancio/tutoraggio/ricerca attiva del lavoro), valutazione dei risultati conseguiti; partecipazione al programma 2002 Stabilizzazione LSU (che prevedeva anche azioni a favore di soggetti in difficoltà occupazionale, tra cui portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali) d intesa con il Laboratorio di orientamento di Italia Lavoro S.p.A. delegato alla gestione del progetto, attivando direttamente azioni di accompagnamento al lavoro, di tirocinio formativo e di orientamento, che si sono concluse con programmi di assunzione ai sensi della legge 68/99; partecipazione al laboratorio formativo relativo al Progetto borse lavoro e ipotesi operative per il 2004 organizzato dall Ufficio di Piano del distretto di Sondrio (con Ente capofila il Comune di Sondrio) attraverso il quale si è proceduto alla revisione complessiva del sistema di gestione degli inserimenti lavorativi a favore delle fasce deboli e all adeguamento alle normative vigenti, al fine di realizzare un sistema integrato di interventi nell area delle politiche attive del lavoro e che ha prodotto una nuova organizzazione all interno dell Ufficio di Piano attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, con la partecipazione della Provincia, per la valutazione e la verifica delle proposte di inserimento lavorativo; partecipazione nell anno 2004 al progetto presentato dal Servizio politiche sociali provinciale, ai sensi dell art. 28 Legge 328/2000, in partnership con l Ufficio di Piano di Sondrio, relativo a Inserimenti lavorativi a favore di soggetti in estrema povertà con previsione di finanziamento sia per la sperimentazione di un modello di servizio per gli inserimenti lavorativi sia per incentivi e supporti a favore di disabili iscritti negli elenchi ai sensi della Legge 68/99 che necessitano di inserimenti lavorativi mediati. Il contesto economico-produttivo provinciale, caratterizzato da una prevalenza di piccole/medie imprese, ha in questi anni senz altro favorito la possibilità di implementare l inserimento mirato al lavoro del disabile, attraverso risposte individualizzate sia a favore dei soggetti disabili sia a favore dei datori di lavoro; d altro canto anche in provincia di Sondrio sono emerse tutte le difficoltà legate all attuale condizione del mercato del lavoro (precarietà, difficoltà del mantenimento del posto di lavoro, aspettative lavorative diverse del lavoratore e del datore, difficoltà aziendali, esigenze di flessibilità..), criticità che, rapportate al collocamento di soggetti disabili, richiedono maggior impegno nella messa in opera di tutti gli strumenti disponibili ex Legge 68/99 per inserimenti efficaci e duraturi nel tempo. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 4 di 23
5 Obiettivi del Piano In coerenza con i principi ispiratori della Legge 68/99, si intende promuovere ed attuare un collocamento lavorativo che da passivo ed assistenzialista diventi attivo. L inserimento lavorativo del disabile deve essere realizzato in rapporto alle sue concrete capacità ed abilità lavorative ed accompagnato dall offerta di servizi a favore sia del soggetto disabile sia dei datori di lavoro perché si possano realizzare inserimenti reali e proficui nell ambiente di lavoro, dove il disabile diventi risorsa produttiva e non esclusiva risposta ad un obbligo occupazionale. La Provincia intende costruire un sistema per l accesso mirato al lavoro delle persone disabili nel rispetto delle scelte dei singoli destinatari, con il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle famiglie, delle loro associazioni, delle parti sociali, delle istituzioni del sistema educativo e formativo, delle cooperative sociali e dei loro consorzi. Tale sistema, strutturato e basato su un rapporto concorrenza/sussidiarietà tra pubblico e privato, risulta essere funzionale a garantire ampia libertà di scelta e massima efficacia ed efficienza degli interventi ed assicura la presenza dei servizi di accompagnamento al lavoro dei disabili su tutto il territorio provinciale. Inoltre realizza un lavoro di rete credibile ed efficace a sostegno dell inserimento e del mantenimento del posto di lavoro e dell incremento dei livelli occupazionali delle fasce deboli del mercato del lavoro. L implementazione di un sistema per il collocamento mirato dei disabili in provincia di Sondrio è quindi obiettivo prioritario che si attua in particolare nel: promuovere e sensibilizzare il mercato del lavoro verso le fasce deboli; sviluppare servizi di incontro domanda/offerta di lavoro nel quadro dell'organizzazione della rete provinciale dei servizi all'impiego, migliorandone gli strumenti e le metodologie tese ad ottimizzarne i processi; consolidare i rapporti con la rete territoriale dei servizi sociali, sanitari, educativi e formativi, delle agenzie formative e degli attori del terzo settore; valorizzare le buone prassi di ciascun organismo accreditato operante sul territorio in un ottica di integrazione pubblico/privato; consolidare, in una prospettiva di medio periodo, una rete integrata di attori a livello territoriale in grado di attuare interventi di inserimento lavorativo mirato; sostenere i datori di lavoro, soggetti o meno all obbligo occupazionale, che assumono persone disabili attraverso percorsi di inserimenti mirato; sostenere i datori di lavoro che inseriscono soggetti disabili con particolari difficoltà nei loro organici; offrire servizi di supporto ai datori di lavoro finalizzati al mantenimento del posto di lavoro e a prevenire possibili fenomeni di crisi; garantire percorsi di accompagnamento al lavoro per soggetti con particolari difficoltà. Tali obiettivi saranno raggiunti attraverso un complesso di interventi ed iniziative da attuarsi sulla base di specifici dispositivi provinciali. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 5 di 23
6 Descrizione del Piano La Provincia intende sviluppare sul territorio politiche attive del lavoro mantenendo un ruolo di governo e funzioni di indirizzo dei servizi erogati al fine di assicurare standard di qualità e trasparenza in un sistema che garantisca l efficienza e l efficacia degli interventi stessi. Per la realizzazione del Piano, infatti, riservandosi una quota pari al 15% del finanziamento regionale (quota per assistenza tecnica), si farà carico delle attività di progettazione, pubblicizzazione, valutazione, direzione, coordinamento, gestione e monitoraggio degli interventi. Il presente Piano intende garantire, su tutto il territorio provinciale, una serie di iniziative e strumenti che ruotano intorno ai due grandi soggetti dell inserimento lavorativo mirato: la persona disabile e il datore di lavoro, attraverso lo sviluppo e il coinvolgimento diretto della rete dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio. Accanto ad iniziative rivolte ai soggetti disabili, i dispositivi intendono offrire maggiori possibilità ai datori di lavoro per un inserimento lavorativo del disabile individualizzato e graduale, attraverso l attivazione delle diverse modalità di inserimento previste (convenzioni, tutoraggi, accompagnamenti, formazione, contributi per adeguamento del posto di lavoro). I Dispositivi provinciali prevedono la realizzazione della pluralità degli interventi ed iniziative previsti dalle Linee di indirizzo regionale, valorizzando, in base alle diverse tipologie di azioni, il soggetto attuatore più idoneo. Nell ambito delle azioni di cui al punto 3.3 delle Linee regionali Iniziative volte a realizzare azioni ed interventi a sostegno dell'inserimento lavorativo dei disabili e relativi servizi di sostegno e di collocamento mirato art. 7 c.3 l.r. 13/03, si intende in particolare valorizzare gli strumenti del tirocinio e della borsa lavoro considerato che tali modalità di inserimento guidato e graduale permettono al disabile, attraverso l esperienza in realtà produttive locali, di sviluppare le proprie capacità relazionali nell ambiente di lavoro e di esercitarsi nell esecuzione di specifiche mansioni, in vista di un inserimento stabile. Per quanto concerne le azioni di cui al punto 3.4 Forme di sostegno agli interventi di cui all'art. 6 c.2 della l.r. 13/03 volti a favorire l'inserimento lavorativo di persone disabili con particolari difficoltà di integrazione nel ciclo lavorativo ordinario, viene riconosciuto il ruolo che nel territorio provinciale svolge la cooperazione sociale, sia singola che consorziata, attraverso il sostegno, l inserimento e l accompagnamento delle persone disabili, in particolare di coloro con minori opportunità occupazionali e quindi più deboli nel mercato del lavoro. Con tali iniziative, la cooperazione sociale potrebbe divenire la forma organizzativa più adatta al fine di progettare e realizzare risposte efficaci alla necessità di lavoro proveniente da persone disabili con particolari difficoltà di integrazione nel ciclo lavorativo ordinario, assicurando percorsi individualizzati di transizione al lavoro, da un contesto cooperativo protetto ad un mercato del lavoro ordinario. In riferimento alle azioni di cui al punto 3.5 Forme di sostegno all'inserimento lavorativo di persone disabili attuati attraverso le convenzioni di cui all'art. 11 commi 1 e 4 della legge 68/99 e al punto 3.6 Incentivi, contributi ed ogni Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 6 di 23
7 altra provvidenza utile a garantire forme di supporto e accompagnamento alla realizzazione degli adempimenti previsti dalla legge 68/99 (art. 3 c.1 lett.c della l.r. 13/03), sono stati individuati quali soggetti attuatori dei relativi dispositivi i Datori di lavoro, in quanto si intende offrire loro un sostegno realistico attraverso l erogazione di contributi quale riconoscimento per l attivazione e la realizzazione di interventi di tutoraggio e formazione interni all azienda, di adeguamenti strutturali per favorire l accessibilità e la fruibilità dei luoghi di lavoro e per l introduzione di tecnologie innovative. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 7 di 23
8 PIANO PROVINCIALE PER L INSERIMENTO MIRATO AL LAVORO DEI DISABILI SINTESI DISPOSITIVI/AZIONI Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 8 di 23
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12 Dispositivi tipologia azioni punto 3.3: iniziative volte a realizzare azioni ed interventi a sostegno dell'inserimento lavorativo dei disabili e relativi servizi di sostegno e di collocamento mirato (art. 7 c.3 l.r. 13/03) DESCRIZIONE Tali dispositivi sostengono le iniziative di seguito elencate volte a realizzare azioni ed interventi a sostegno dell'inserimento lavorativo dei disabili e relativi servizi di sostegno e di collocamento mirato (art. 7 c.3 l.r. 13/03). Dispositivo: INCONTRO DOMANDA/OFFERTA DI LAVORO Azioni 3.3.a La Provincia intende promuovere la realizzazione di attività di incontro domanda/offerta di lavoro, assicurando un complesso coordinato di interventi: rilevazione delle mansioni relative a posti di lavoro effettivamente disponibili attraverso servizi di sportello incontro domanda/offerta. Attraverso uno sportello specifico, il disabile viene guidato nella ricerca del lavoro, vengono realizzate procedure di screening, rilevazione e informazioni di incontro domanda/offerta coordinate dall Ufficio provinciale per il diritto al lavoro dei disabili ed integrate con il Sistema Informativo Lavoro. Infatti, se da un lato vi sono disabili in grado di utilizzare in autonomia le informazioni utili ad organizzare una ricerca di lavoro (anche mediante l utilizzo di tecnologie informatiche), dall'altro vi sono persone che, per motivi diversi legati alla disabilità stessa o a fattori ambientali, non riescono ad accedere e ad utilizzare attivamente il circuito delle informazioni messe a loro disposizione. Questo servizio guidato intende sollecitare gli utenti a partecipare attivamente al proprio posizionamento nel mercato del lavoro. Contemporaneamente permette all ufficio competente di monitorare la condizione di disponibilità al lavoro, con riferimento alle attuali normative sul collocamento di cui al D.lgs. 181/00 e successive modifiche. Il servizio intende pertanto garantire al disabile un'adeguata accoglienza intesa come l'esplicitazione del bisogno informativo/orientativo, l'accessibilità alle informazioni e alle prime risposte. Soggetti attuatori: Servizi competenti di cui all art. 4 comma 1 l.r. 13/03. Dispositivo: SERVIZI DI ORIENTAMENTO ALLA FORMAZIONE E AL LAVORO Azioni 3.3.b. Con tali azioni si intende offrire servizi di orientamento individuali, erogati da Enti accreditati, ad almeno 100 soggetti disabili iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio da più anni, allo scopo di rafforzare nella persona la conoscenza delle proprie effettive capacità ed attitudini. Tali servizi hanno lo scopo di sostenere la persona disabile nell individuazione delle condizioni per la realizzazione di un progetto di inserimento lavorativo realistico e coerente con gli interessi, le caratteristiche, le attitudini e le peculiarità del contesto sociale e lavorativo. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 12 di 23
13 Soggetti attuatori: Enti con sede operativa accreditata sul territorio provinciale nella macrotipologia orientamento e formazione, con esperienza pluriennale nel campo della disabilità. Azioni 3.3.c. Con queste iniziative si intende offrire servizi di orientamento di gruppo, erogati da Enti accreditati, per favorire l inserimento in percorsi di formazione/istruzione finalizzati all ingresso nel mondo del lavoro, in via prioritaria a favore dei seguenti destinatari: soggetti con disabilità psichica e che richiedono il supporto di servizi di mediazione per i quali è necessario individuare caratteristiche e attitudini al fine di elaborare un progetto lavorativo realistico; giovani disabili in procinto di concludere o che abbiano terminato il percorso dell obbligo scolastico e/o formativo, al fine di offrire un esauriente quadro delle possibili opzioni formative esistenti ed a supporto delle scelte da effettuare tese allo sviluppo di capacità ed attitudini formativo-professionali. Tali interventi si rendono necessari se si considerano le recenti innovazioni legislative introdotte nell ambito dei sistemi dell istruzione e della formazione professionale, nonché il contesto socio economico in continuo cambiamento che richiede nuove competenze e comportamenti connotati da maggiore flessibilità e disponibilità all'aggiornamento e alla formazione continua. Sulla base delle precedenti esperienze e dei bisogni rilevati, si quantifica un fabbisogno di circa tre percorsi orientativi l anno rivolti a gruppi di 4/6 utenti. Soggetti attuatori: Enti con sede operativa accreditata sul territorio provinciale nella macrotipologia orientamento e formazione, con esperienza pluriennale nel campo della disabilità. Dispositivo: TIROCINI E BORSE LAVORO Azioni 3.3.d. Il dispositivo intende valorizzare gli strumenti del tirocinio e della borsa lavoro. Il nodo cruciale che rende critico l inserimento di un soggetto debole è da ricercarsi nella diversa gestione del tempo che il suo inserimento può richiedere. Pertanto un congruo periodo di tirocinio o borsa lavoro ha lo scopo di sviluppare nel disabile le capacità relazionali in ambiente di lavoro e gli permette di apprendere ed esercitarsi nell esecuzione di specifiche mansioni. In particolare, si può ipotizzare un processo di inserimento dentro la forma della convenzione ex art. 11 Legge 68/99 o secondo quanto stabilito dall articolo 18 della legge 196/ 97 e del D.M. n. 142/1998 in materia di tirocini formativi e di orientamento che: preveda un periodo di pre-inserimento a modulazione graduale; sia attento alla costruzione della identità professionale del soggetto (sviluppo/consolidamento delle competenze). Nello stesso tempo si intende riconoscere e valorizzare lo strumento della Borsa lavoro che i servizi per l integrazione lavorativa previsti dalla normativa socio-assistenziale hanno ampiamente sperimentato sul territorio provinciale. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 13 di 23
14 I destinatari di tali azioni sono individuati nei soggetti disabili con riconoscimento di invalidità civile superiore al 45% iscritti o in fase di iscrizione nell elenco provinciale, dando priorità a coloro che presentano almeno una delle seguenti condizioni: a) necessità di inserimento con il supporto di un Servizio di mediazione (come da dichiarazione delle Commissioni per l accertamento delle Invalidità Civile nelle relazioni conclusive" L.68/99), b) soggetti con alle spalle almeno due tentativi di inserimento falliti oppure da sempre senza lavoro, c) soggetti con bassa scolarità (licenza elementare). In caso di tirocinio il costo dell intervento è comprensivo del costo per il tutoraggio, del costo per gli incentivi da erogare al disabile e per le relative coperture assicurative, fino ad un massimo annuo di 6.000,00.= per ogni progetto individuale; in caso di borsa lavoro propedeutica all inserimento lavorativo, essendo il disabile già in carico ad altro servizio, verrà riconosciuto un rimborso nella misura del 50% del totale degli incentivi mensili erogati. Soggetti attuatori: Servizi competenti di cui all art. 4 comma 1 l.r. 13/03 (tirocini). Comuni e ASL che su delega dei Comuni stessi gestiscono i servizi per l integrazione lavorativa, in forma singola o associata (borse lavoro). Dispositivo: SENSIBILIZZAZIONE DELL AMBIENTE DI LAVORO Azioni 3.3.f. La presente azione è volta ad assicurare attraverso forme di coinvolgimento e di sensibilizzazione delle imprese pubbliche e private, dei lavoratori e delle famiglie, la maturazione sociale dell opportunità di una piena e convinta applicazione della legge 68/99. Saranno finanziati progetti con obiettivi specifici quali: a) promuovere la cultura dell accoglienza della persona disabile in azienda, attraverso la diffusione delle informazioni sulle possibilità di inserimento lavorativo presenti sul territorio e sulle norme che garantiscono l assistenza e l inserimento al lavoro; b) promuovere presso i datori di lavoro gli strumenti messi a loro disposizione dalla normativa vigente e le conoscenze disponibili a livello istituzionale ma anche operativo attraverso la tematizzazione delle buone prassi. Soggetti attuatori: Associazioni dei disabili, dei Datori di lavoro, anche attraverso loro Enti e strutture delegate anche da Enti o organismi bilaterali. Organizzazioni del privato sociale, iscritte ai relativi albi, con specifiche competenze nel campo dell integrazione socio-lavorativa dei disabili. Dispositivo: INTERVENTI MIRATI PER IL MANTENIMENTO DEL POSTO DI LAVORO Azioni 3.3.g. Il dispositivo intende promuovere azioni rivolte al mantenimento del posto di lavoro dei soggetti disabili attraverso forme atte a prevenire possibili fenomeni di crisi che mettano a rischio la tenuta lavorativa. Infatti ci sono diverse cause di disagio che emergono nei processi di integrazione lavorativa: la fatica quotidiana, la scarsa partecipazione all intero Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 14 di 23
15 processo produttivo, l esistenza di un sistema sociale poco integrante interno all impresa, l aggravamento della disabilità. Oltre a ciò, fattori esterni come cambiamenti nei processi produttivi o nell organizzazione del lavoro, situazioni di crisi che coinvolgano l azienda possono destabilizzare anche situazioni di equilibrio consolidate. Con queste azioni il lavoratore può essere supportato nella gestione del momento critico, aiutato nell individuare e nell adottare gli atteggiamenti a lui più utili, e, se necessario, messo in contatto con altri servizi specialistici del territorio che possano dare risposta ad esigenze complementari a quella lavorativa. Le iniziative, finanziabili fino ad un massimo di 1.600,00.= per progetto individuale, potranno consistere in azioni di tutoraggio, trasporto, particolari forme di sostegno durante l orario di lavoro. Soggetti attuatori: Enti con sede operativa accreditata sul territorio provinciale nella macrotipologia orientamento e formazione, con esperienza pluriennale nel campo della disabilità. Associazioni dei disabili, dei Datori di lavoro, anche attraverso loro Enti e strutture delegate anche da Enti o organismi bilaterali. Servizi competenti di cui all art. 4 comma 1 l.r. 13/03. STANZIAMENTO: ,80 *************** ARTICOLAZIONE DEI DISPOSITIVI: progetto SOGGETTI ATTUATORI DELLA TIPOLOGIA 3.3: Enti con sede operativa accreditata sul territorio provinciale nella macrotipologia orientamento e formazione, con esperienza pluriennale nel campo della disabilità. Comuni e ASL che su delega dei Comuni stessi gestiscono i servizi per l integrazione lavorativa, in forma singola o associata. Servizi competenti di cui all art. 4 comma 1 l.r. 13/03. Associazioni dei disabili, dei Datori di lavoro, anche attraverso loro Enti e strutture delegate anche da Enti o organismi bilaterali. Organizzazioni del privato sociale, iscritte ai relativi albi, con specifiche competenze nel campo dell integrazione socio-lavorativa dei disabili. RISULTATI ATTESI: 3.3.a. Attraverso la realizzazione di strumenti in grado di raccogliere dati ed informazioni sulle persone con disabilità e sulle condizioni lavorative previste dalle imprese, si intende incrementare del 10% l accesso ai servizi competenti. 3.3.b. Aggiornamento dell elenco degli iscritti attraverso la predisposizione della scheda professionale ed eventuale definizione di un progetto individuale di inserimento per ciascun disabile contattato. 3.3.c. Predisposizione per ciascun disabile di un profilo di attitudini e potenzialità in funzione di progetti personali corredato da strumenti di valutazione. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 15 di 23
16 3.3.d. Incremento dell utilizzo degli strumenti dei tirocini e delle borse lavoro finalizzati all assunzione, quale percorso graduale e mirato di inserimento. 3.3.f. Ampliare la conoscenza dei vari strumenti e delle opportunità messi a disposizione dalla Legge 68/ g. Riduzione dei casi di cessazione (dimissioni o licenziamenti) dei rapporti di lavoro. CRITERI DI VALUTAZIONE: In base alla tipologia di intervento, la selezione dei progetti avverrà mediante l'applicazione di criteri di valutazione riferiti al soggetto richiedente, alla rispondenza degli obiettivi alla realtà territoriale, alla qualità complessiva della proposta progettuale, come descritti di seguito: caratteristiche del soggetto attuatore (esperienza pluriennale nel campo della disabilità, anche tenendo conto della specificità della disabilità) congruenza tra target di utenza e contenuti congruenza tra contenuti/competenze e modalità di verifica in itinere e finale congruenza tra target di utenza e strumenti congruenza tra target di utenza e modalità di attuazione valore/obiettivo utenti coinvolti grado di copertura sul territorio provinciale. Ulteriori criteri specifici di valutazione per l'accoglimento delle domande verranno definiti da apposito gruppo tecnico che verrà all'uopo costituito. FORME DI MONITORAGGIO: Il monitoraggio verrà realizzato attraverso: Rilevazione quantitativa dell accesso delle persone allo sportello domanda/offerta di lavoro. Interviste, colloqui periodici, somministrazione di questionari di gradimento, al fine di verificare l effettiva ed efficace realizzazione delle azioni previste. Raccordo costante tra soggetti attuatori e ufficio provinciale competente, in tutte le fasi di attuazione degli interventi ed in particolare mediante relazione finale sugli esiti progettuali. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 16 di 23
17 Dispositivo tipologia azioni punto 3.4: forme di sostegno agli interventi di cui all'art. 6 c.2 della l.r. 13/03 volti a favorire l'inserimento lavorativo di persone disabili con particolari difficoltà di integrazione nel ciclo lavorativo ordinario DESCRIZIONE Dispositivo: L INSERIMENTO LAVORATIVO ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE SOCIALE Il presente dispositivo intende promuovere azioni utili all integrazione nel mercato del lavoro di persone disabili che presentano particolari difficoltà d inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, come previsto dalle Linee di indirizzo regionali: 3.4.a) convenzioni di cui all art. 14 del D. Lgs. 276/03 prevedendo forme di sostegno alle cooperative sociali volte a favorire attività di tutoraggio, formazione ed ogni altra iniziativa utile ad assicurare percorsi di inclusione lavorativa; 3.4.b) convenzioni di cui all art. 11 comma 4, comma 5 e comma 7 della Legge 68/99 prevedendo forme di sostegno alle cooperative sociali volte a favorire attività di tutoraggio, formazione ed ogni altra iniziativa utile a assicurare percorsi di inclusione lavorativa; 3.4.c) convenzioni di cui all art. 12 della Legge 68/99 prevedendo forme di sostegno alle cooperative sociali volte a favorire attività di tutoraggio, formazione ed ogni altra iniziativa utile a assicurare percorsi di inclusione lavorativa. La cooperazione sociale rappresenta il soggetto attuatore ottimale di tali azioni: la cooperazione sociale di tipo B della provincia di Sondrio rappresenta una realtà concreta che favorisce l integrazione socio-lavorativa di persone svantaggiate e in particolare di persone disabili. Infatti al 30 giugno 2004 risultavano essere almeno 60 le persone disabili assunte dalle cooperative, alle quali se ne devono aggiungere altre 20 con tipologie di svantaggio differenti in particolare la malattia psichiatrica ma in possesso del riconoscimento di invalidità civile. la capacità delle cooperative di fare sistema (8 delle 14 cooperative di tipo B aderiscono all unico Consorzio provinciale di cooperative sociali) ha consentito di sviluppare azioni di politiche attive del lavoro a favore di fasce deboli e in sinergia con gli enti istituzionali preposti. Infatti il Consorzio di cooperative sociali Sol.Co, che partecipa al recente Progetto FSE Obiettivo 3 Dispositivo Orientamento 2003/2004, che vede come capofila l Amministrazione Provinciale, sta coinvolgendo circa 50 soggetti disabili, iscritti nell elenco provinciale, nelle varie azioni di orientamento e accompagnamento al lavoro. Le azioni previste dal presente dispositivo fanno quindi riferimento ai bisogni delle persone disabili in cerca di occupazione, in particolare di quelle con minori opportunità, e pertanto più deboli nel mercato del lavoro, ed individua nella cooperazione sociale, singola e associata a livello consortile, il soggetto Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 17 di 23
18 che meglio risponde a tale esigenza in quanto caratterizza i propri interventi a partire dai seguenti elementi: a) forte rapporto con la comunità locale ed il territorio; b) capacità di integrare un ampio spettro di servizi e di strumenti; c) riconoscimento della globalità della persona. Su queste basi è in grado di sviluppare competenze in termini di: supporto individuale, sostegno alla motivazione (o ri-motivazione) delle persone e accompagnamento nelle diverse fasi del percorso di integrazione lavorativa; d) progettualità come approccio fondante, sia per modellare gli interventi a partire dalle caratteristiche dei singoli, sia per costruire strategie e metodologie utili allo sviluppo delle politiche attive del lavoro a favore delle fasce deboli; e) orientamento a sviluppare reti locali che coinvolgano più attori e competenze, pubblici e privati, secondo logiche di collaborazione. Verranno finanziati progetti di intervento che prevedano di: ricercare ambiti lavorativi disponibili all effettiva integrazione, anche attraverso percorsi di tirocinio mirato; assicurare idonee forme di tutoraggio tali da garantire il successo dell integrazione anche proponendo modifiche in itinere al percorso interno alla cooperativa per garantire l apprendimento in situazione e promuovere il successivo mantenimento del posto di lavoro; assicurare il raccordo con i servizi territoriali qualora i soggetti inseriti siano in carico agli stessi al fine di assicurare un monitoraggio specialistico dell azione. Per ogni soggetto disabile coinvolto dovrà essere predisposto un progetto personalizzato, sottoscritto dal servizio provinciale competente. Per le azioni di cui alla lettera b) del dispositivo 3.4 (convenzioni art. 11 c. 4, 5, 7 Legge 68/99) verrà data priorità a interventi ad ampia diffusione territoriale e che coinvolgano almeno 5 persone disabili per singolo progetto. STANZIAMENTO: ,37 ARTICOLAZIONE DEL DISPOSITIVO: progetto SOGGETTI ATTUATORI: cooperative sociali di tipo B ed i loro consorzi, iscritti all albo regionale previsto dalla legge 381/91 sia per la loro natura imprenditoriale sia in quanto soggetti in grado di favorire un effettiva integrazione. RISULTATI ATTESI Realizzare, tramite la stipula delle convenzioni previste dalle Linee di indirizzo regionali, la presa in carico da parte delle cooperative sociali attuatrici e/o beneficiarie, di un massimo di n. 25 soggetti disabili deboli iscritti nell elenco provinciale, allo scopo di rafforzare nella persona la conoscenza delle proprie effettive capacità ed attitudini, definire e realizzare un progetto di inserimento lavorativo. Predisporre e stipulare le convenzioni così come previsto dall art. 14 del D. Lgs. 276/03 e dall art. 12 L. 68/99 con i relativi criteri di applicazione. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 18 di 23
19 CRITERI DI VALUTAZIONE In base alla tipologia di intervento, la selezione dei progetti avverrà mediante l'applicazione di criteri di valutazione riferiti al soggetto richiedente, alla rispondenza degli obiettivi alla realtà territoriale, alla qualità complessiva della proposta progettuale, come descritti di seguito: caratteristiche del soggetto attuatore (esperienza pluriennale nel campo della disabilità, anche tenendo conto della specificità della disabilità) congruenza tra target di utenza e contenuti congruenza tra contenuti/competenze e modalità di verifica in itinere e finale congruenza tra target di utenza e strumenti congruenza tra target di utenza e modalità di attuazione valore/obiettivo utenti coinvolti grado di copertura sul territorio provinciale. Ulteriori criteri specifici di valutazione per l'accoglimento delle domande verranno definiti da apposito gruppo tecnico che verrà all'uopo costituito. FORME DI MONITORAGGIO I soggetti attuatori, relativamente alle singole persone disabili coinvolte nel progetto, dovranno: predisporre e utilizzare specifici strumenti di monitoraggio in itinere e finali; partecipare a incontri di valutazione/monitoraggio promossi dal servizio provinciale competente; effettuare incontri di verifica per la valutazione dei risultati delle singole azioni con il servizio provinciale competente, i singoli destinatari, le imprese coinvolte e gli altri soggetti che possono partecipare ai diversi percorsi. presentare documentazione attestante l effettiva assunzione o le motivazioni del non raggiungimento degli obiettivi di inserimento lavorativo (motivazioni che verranno esaminate dal servizio provinciale competente). Necessità di attivare un monitoraggio che porti ad una verifica finale volta ad individuare: i vantaggi e i benefici di tutti gli attori del processo; la capacità di attivare e/o utilizzare in modo adeguato le risorse e le conoscenze; la capacità di formulare progetti di inserimento lavorativo realizzabili e fattibili; l integrazione tra privato sociale, istituzioni e imprese profit. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 19 di 23
20 Dispositivo tipologia azioni punto 3.5: forme di sostegno all'inserimento lavorativo di persone disabili attuati attraverso le convenzioni di cui all'art. 11 commi 1 e 4 della legge 68/99 DESCRIZIONE Dispositivo: FORMAZIONE E TUTORAGGIO INTERNO ALL AZIENDA L inserimento mirato si è rilevato il mezzo più efficace per realizzare l integrazione nell azienda della persona disabile; infatti da un punto di vista aziendale consente un inserimento efficace e produttivo mentre dal punto di vista del disabile comporta la miglior utilizzazione delle sue potenzialità. Con questo dispositivo si intende sostenere le piccole/medie imprese private, comprese quelle non soggette all obbligo di assunzione, in regime di convenzione ex art. 11 Legge 68/99, che promuovono azioni di tutoraggio e/o di formazione interne che favoriscano l inserimento del disabile appena assunto. E necessario che la persona con disabilità prescelta per una certa mansione sia coinvolta in un percorso individualizzato e continuo nel primo periodo di inserimento, caratterizzato da frequenti verifiche per valutare la sussistenza delle condizioni che hanno determinato la scelta iniziale. Tali azioni dovranno consistere in: a) azioni di formazione: affiancamento del disabile a personale qualificato al fine dell apprendimento delle mansioni a cui dovrà essere adibito, dell acquisizione e dello sviluppo delle competenze necessarie al ruolo da ricoprire all interno del processo produttivo; b) azioni di tutoraggio: accompagnamento del disabile in azienda al fine di potenziare le sue competenze professionali, le capacità di relazione e di lettura dell ambiente di lavoro, di sostenere la persona nelle diverse fasi dell inserimento lavorativo. Per ogni azione è previsto l erogazione di un contributo al datore di lavoro, in relazione al singolo progetto, fino ad un massimo di 2.000,00. STANZIAMENTO: ,37 ARTICOLAZIONE DEL DISPOSITIVO: contributo SOGGETTI ATTUATORI: Imprese private e comunque tutti i datori di lavoro privati che si attivano per sostenere le azioni previste dalla Legge 68/99 RISULTATI ATTESI: Gli interventi messi a bando sono una risposta alla previsione della Legge 68/99 (art. 9) in merito alla possibilità di avviare disabili in possesso di qualifiche simili, rispetto a quelle individuate dai contratti collettivi applicabili e richieste dai datori, previo idoneo addestramento o tirocinio. Infatti, dagli elenchi provinciali risultano molti disabili con qualifiche non spendibili nel mercato del lavoro locale e non rispondenti alle richieste specifiche provenienti dai datori di lavoro. In riferimento alle risorse messe a bando si prevede di poter sostenere, tramite l erogazione di contributi, l inserimento di n. 70 persone disabili con le caratteristiche sopraindicate. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 20 di 23
21 CRITERI DI VALUTAZIONE: La selezione dei progetti avverrà mediante l'applicazione di criteri di valutazione riferiti al soggetto richiedente, alla qualità complessiva della proposta progettuale, come descritti di seguito: caratteristiche del soggetto attuatore congruenza tra target di utenza e contenuti congruenza tra contenuti/competenze e modalità di verifica in itinere e finale congruenza tra target di utenza e strumenti congruenza tra target di utenza e modalità di attuazione Ulteriori criteri specifici di valutazione per l'accoglimento delle domande verranno definiti da apposito gruppo tecnico che verrà all'uopo costituito FORME DI MONITORAGGIO: Il monitoraggio verrà realizzato attraverso interviste e/o colloqui periodici ai soggetti coinvolti al fine di verificare l effettiva ed efficace realizzazione delle azioni previste. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 21 di 23
22 Dispositivo tipologia azioni punto 3.6: incentivi, contributi ed ogni altra provvidenza utile a garantire forme di supporto e accompagnamento alla realizzazione degli adempimenti previsti dalla legge 68/99 (art. 3 c.1 lett.c della l.r. 13/03) DESCRIZIONE Dispositivo: ADEGUAMENTO DEL POSTO DI LAVORO E TECNOLOGIE INNOVATIVE Il presente dispositivo intende promuovere l adattamento dell ambiente di lavoro alla persona che vi opera garantendo l accessibilità in condizioni di autonomia e sicurezza; ciò produce uno sviluppo alla sicurezza complessiva dell ambiente di lavoro, instaurando un processo virtuoso di adeguamento. Al fine di favorire l inserimento di disabili nel ciclo lavorativo e di sostenere il mantenimento del posto di lavoro, il Piano provinciale prevede per i datori di lavoro privati e pubblici che sostengano in proprio le spese per a) l adattamento del posto di lavoro b) l introduzione di tecnologie di telelavoro c) l abbattimento di barriere d) l introduzione di tecnologie assistive, anche ai sensi dell art. 4 c. 4 della legge n. 4 del la possibilità di richiedere un contributo nella misura massima dell 80% dell ammontare complessivo dell intervento realizzato e comunque fino ad un massimo di - euro 7.500,00 per le azioni di cui alle precedenti lettere a,b,c - euro ,00 per le azioni di cui alla precedente lettera d. Con tali strumenti si intende promuovere la reale possibilità di inclusione nel mondo del lavoro di persone con disabilità differenti, definendo soluzioni appropriate per la creazione di ambienti di lavoro compatibili soprattutto per portatori di handicap fisici e sensoriali. Infatti da una analisi dei dati relativi alle persone iscritte nell elenco provinciale emerge che su un totale di n. 953 iscritti nell anno 2003 n. 650 risultano essere persone con disabilità fisica (di questi n. 90 avviati al lavoro) e n. 9 persone con disabilità sensoriale (di questi n. 5 avviati al lavoro). In particolare, nel caso di persone con disabilità fisica e sensoriale, con questo dispositivo si intendono sostenere le azioni che favoriscano condizioni di accesso agli ambienti fisici ed interventi ergonomici che possano far superare le difficoltà ad agire in autonomia. Un ambiente dotato di un buon livello di accessibilità è condizione per un incontro positivo tra le aspettative della persona con bisogni specifici e i datori di lavoro. STANZIAMENTO: ,96 ARTICOLAZIONE DEL DISPOSITIVO: contributo SOGGETTI ATTUATORI: Imprese private e gli enti pubblici e comunque tutti i datori di lavoro pubblici o privati che si attivano per sostenere le azioni previste dalla Legge 68/99 Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 22 di 23
23 RISULTATI ATTESI: Incrementare forme di tecnologie innovative e favorire l accessibilità agli ambienti di lavoro. CRITERI DI VALUTAZIONE: In base alla tipologia di intervento, la selezione dei progetti avverrà mediante l'applicazione di criteri di valutazione riferiti al soggetto richiedente, alla rispondenza degli obiettivi alla realtà territoriale, alla qualità complessiva della proposta progettuale, come descritti di seguito: caratteristiche soggetto attuatore congruenza tra target di utenza e contenuti congruenza tra contenuti/competenze e modalità di verifica in itinere e finale congruenza tra target di utenza e strumenti congruenza tra target di utenza e modalità di attuazione valore/obiettivo utenti coinvolti Si terrà conto inoltre: - della coerenza alla normativa nazionale e regionale vigente in materia - della esplicitazione per ogni richiesta, delle prescrizioni obbligatorie, di quelle raccomandate e di buone prassi, - dell assunzione di soggetti con disabilità sensoriale e/o fisica. Ulteriori criteri specifici di valutazione per l'accoglimento delle domande verranno definiti da apposito gruppo tecnico che verrà all'uopo costituito FORME DI MONITORAGGIO: Monitoraggio in itinere e finale attraverso incontri periodici sul posto di lavoro per la verifica della realizzazione dell intervento progettato. Rilevazione del grado di soddisfazione del destinatario finale. Piano per l'inserimento mirato al lavoro dei disabili - Pagina 23 di 23
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