L AUTORITA PER I SERVIZI PUBBLICI LOCALI DEL COMUNE DI ROMA. Premesso:
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- Alfonsina Di Stefano
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1 L AUTORITA PER I SERVIZI PUBBLICI LOCALI DEL COMUNE DI ROMA Premesso: a) che la delibera consiliare n. 114/96, istitutiva dell Autorità per i servizi pubblici locali del Comune di Roma, ha previsto che questa svolga, fra gli altri, il compito di studiare l evoluzione del settore dei singoli servizi, anche per proporre la modifica di condizioni tecniche, giuridiche ed economiche relative allo svolgimento ed all erogazione dei medesimi ; b) che, con deliberazione n. 29/97, il Consiglio Comunale, nel procedere con la trasformazione dell Azienda Speciale A.C.E.A. in società per azioni ai sensi della L. 142/90, ha sottolineato il ruolo di garanzia ricoperto dalla stessa Autorità; c) che, a partire dalla trasformazione della A.C.E.A. in società per azioni, l ex Azienda Speciale ha modificato quasi completamente la sua struttura originaria, dando luogo ad una profonda riorganizzazione interna, culminata poi nell offerta pubblica di vendita di azioni ordinarie e nella relativa quotazione in Borsa dei titoli della A.C.E.A. S.p.A.; d) che, alla luce di tali modificazioni strutturali, che hanno comunque riservato al Comune di Roma la maggioranza assoluta del patrimonio azionario, l Autorità ha sottoposto al vaglio l evoluzione aziendale di A.C.E.A. S.p.A. nei settori ad essa istituzionalmente affidati dal Comune, ispirando il proprio operato alla duplice esigenza di accertare il rispetto da parte del sodalizio dell ineludibile legame che avvince l attività del medesimo alla comunità territoriale di riferimento e la ricorrenza delle più opportune cautele che consentano di soddisfare i primari interessi dell utenza; e) che, nell ambito dei descritti controlli, l Autorità ha richiesto la collaborazione del management di A.C.E.A., ricevendo la documentazione relativa alle iniziative economiche nazionali ed estere intraprese dalla società ed alcune informazioni inerenti la programmata, ed in buona misura realizzata, creazione di una Holding A.C.E.A. S.p.A., con propaggini operative nei seguenti settori: energia, gas, acqua, rifiuti, cartografia, recupero, valorizzazione e alienazione di aree di beni patrimoniali del Comune di Roma e di altri Comuni, valorizzazione di beni artistici e culturali, telefonia; f) che, nell ambito della suindicata collaborazione, si è tenuto anche un incontro tra l Autorità, il Presidente di A.C.E.A., l Amministratore Delegato e il management della società; g) che, mentre con riguardo alle attività extra moenia l Autorità ha accordato la massima attenzione alla verifica della conservazione di un nesso funzionale tra le partnerships internazionali e l interesse al progressivo miglioramento dei servizi erogati alla collettività romana rappresentante il referente primario delle operazioni e degli investimenti in sodalizio -, in relazione alle modificazioni strutturali relative alla creazione di una Holding A.C.E.A. è stata osservata la necessità di conciliare gli indirizzi legislativi, postulanti ad esempio la separazione di alcune delle attività rientranti nel core business della società, con le scelte imprenditoriali, evidentemente da orientarsi verso obiettivi precisi, concreti e non dispersivi; 1
2 h) che, per lo svolgimento della citata attività di verifica, l Autorità, avvalendosi di un apposito gruppo di lavoro costituito da personale interno e da qualificati professionisti esterni, ha acquisito ed esaminato la seguente documentazione: - la Legge n. 129 del 4 febbraio 1963; - il D.M. del 3 agosto 1968, in approvazione del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti; - il D.P.R. n. 236/88, in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano; - la Legge n. 36 del 5 gennaio 1994 ( Legge Galli ); - il D.lgs. n. 105/95, in materia di telecomunicazioni; - la Legge n. 481/95, istitutiva dell Autorità per l Energia Elettrica; - la Legge Regionale del Lazio n. 6 del 22 gennaio 1996; - la Direttiva 96/92/CE sul mercato interno dell energia elettrica, del 19 dicembre 1996; - la Legge n. 249/97, istitutiva dell Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; - il D.lgs. n. 79 del 16 marzo 1999 ( Decreto Bersani ); - il D.lgs. n. 152/99, recante disposizioni sulla tutela delle acque superficiali, sotterranee e marine dall inquinamento, in recepimento della direttiva 91/27/CE; - la Delibera del Consiglio Comunale di Roma n. 29/1997; - il Bilancio Sociale 1998; - il Bilancio Consolidato del Gruppo A.C.E.A.; - il Rapporto Ambientale 1998; - il Prospetto Informativo relativo all Ammissione a quotazione e all Offerta Pubblica di Vendita Azioni Ordinarie, depositato presso la Consob il 26 giugno 1999; - la Relazione Semestrale 1999 A.C.E.A. S.p.A.; - la Relazione Semestrale Consolidata 1999 Gruppo A.C.E.A.; - la Delibera del Consiglio di Amministrazione di A.C.E.A. S.p.A. del 21 settembre 1999; - la Presentazione risultati semestrali 30 giugno 1999; - la Relazione illustrativa degli amministratori per l emissione di un prestito obbligazionario e relativa proposta di delibera assembleare; - la Relazione illustrativa degli amministratori per l acquisto di azioni proprie, e relativa proposta di delibera; - la Relazione illustrativa degli amministratori per il conferimento del ramo idrico in A.C.E.A. ATO 2 Gruppo A.C.E.A. S.p.A., e relativa proposta di delibera; - Atti costitutivi e Statuti delle società: a) ACEA ATO Gruppo ACEA S.p.A.; b) ACEA Trading Gruppo ACEA S.p.A.; c) ACEA Trasmissione Gruppo ACEA S.p.A.; d) ACEA Distribuzione Gruppo ACEA S.p.A. Premesso tutto quanto sopra, l Autorità svolge le seguenti osservazioni. 1. Sul riassetto societario. L Autorità ha rappresentato graficamente l attuale assetto societario del gruppo A.C.E.A (cfr. Allegato 1), verificando tutte le operazioni societarie, finanziarie e di altra natura, poste in essere a partire dalla pubblicazione del Bilancio Consolidato del 1998 fino ad oggi. Ciò sulla base sia di notizie ufficiali sia di dati tratti da pubblicazioni sulla stampa. Dopo il collocamento in Borsa, avvenuto in data 16 luglio 1999, il capitale sociale di A.C.E.A. (complessivamente ammontante a Lit ) è attualmente ripartito nel seguente modo: 2
3 il 50,99955% di proprietà del Comune di Roma; il 48,99998% quale flottante immesso sul mercato (si segnala l acquisizione dello 0,83% da parte di Edison, importante concorrente di A.C.E.A. nel settore della produzione di energia elettrica); lo 0,00047% di proprietà dell Azienda Municipalizzata Ambiente (AMA). Di seguito si illustrano gli aspetti cruciali del processo di riorganizzazione dell ex Azienda Speciale del Comune di Roma Settore elettrico In tale ambito sono state costituite 4 nuove società. Il 23 luglio 1999 sono state costituite A.C.E.A. Distribuzione Gruppo A.C.E.A. S.p.A. e A.C.E.A. Trasmissione Gruppo A.C.E.A. S.p.A., rispettivamente per l attività di distribuzione e per l attività di trasmissione di energia elettrica. Il 7 settembre, il Consiglio di Amministrazione di A.C.E.A. S.p.A. ha deliberato la costituzione anche di A.C.E.A. Produzione Gruppo A.C.E.A. S.p.A. e A.C.E.A. Trading Gruppo A.C.E.A. S.p.A., aventi ad oggetto, rispettivamente l attività di produzione e di vendita di energia elettrica ai clienti idonei nazionali e/o esteri (persone fisiche o giuridiche abilitate all acquisto di energia elettrica sul mercato direttamente dai produttori o alla borsa elettrica, a prezzo libero). Quest ultima società è stata costituita il 14 ottobre Si segnala inoltre il possibile accordo tra A.C.E.A. ed ENEL S.p.A. (l operazione dovrebbe concludersi entro il marzo del prossimo anno) in merito alla cessione della rete elettrica di distribuzione posseduta da quest ultima società nella città di Roma (48% dei clienti romani e circa 700 dipendenti). Il valore dell operazione si aggirerebbe tra i 690 e i miliardi di lire. Infine, sempre con riguardo ai rapporti con ENEL, A.C.E.A. ha recentemente dichiarato (in particolare, pochi giorni prima della Offerta Pubblica di Vendita delle azioni ENEL) di voler acquisire una partecipazione azionaria nella suddetta società per un importo tra i 10 e i 50 miliardi. Ebbene, la scelta di tale investimento (di cui andrebbe accertato l effettivo importo) rappresenta sicuramente un elemento di criticità. In questo modo, infatti, A.C.E.A. potrebbe rischiare di operare una sorta di finanziamento a favore di una impresa che è sua diretta concorrente. In data 30 luglio 1999, A.C.E.A. S.p.A., Autostrade S.p.A. e AEM S.p.A., hanno sottoscritto una lettera d intenti dalla quale risulta l impegno ad esaminare la possibilità di sviluppare sinergie nel settore dell illuminazione pubblica. Altro accordo sottoscritto nel settore elettrico da A.C.E.A. è quello che vede la società romana partner di AEM S.p.A. di Milano e AEM S.p.A. di Torino, per la costituzione, entro il 1 gennaio 2000, della Società Grossista di Energia (SGE) Settore idrico Il Consiglio di Amministrazione di A.C.E.A. S.p.A., in data 7 settembre 1999, ha deliberato la costituzione di A.C.E.A. ATO 2 Gruppo A.C.E.A. S.p.A. per la gestione dei Servizi Idrici Integrati (S.I.I.). Il capitale iniziale della società pari a Euro, è suscettibile di 3
4 aumento in relazione al conferimento del relativo ramo d azienda. La società è stata costituita il 30 settembre Al fine di verificare la regolarità di tale iniziativa, è opportuno descrivere brevemente lo stato di attuazione della normativa di riforma del settore idrico, contenuta nella Legge Galli (L n. 36) e nella legge regionale del Lazio n. 6, con specifico riferimento all ambito territoriale ottimale n. 2 del Lazio. Il 30 ottobre 1996, la conferenza dei sindaci dell ATO 2 ha approvato la Convenzione di Cooperazione per la disciplina dei rapporti tra gli enti locali ricadenti nell ATO 2, per poi costituirsi formalmente in Autorità d Ambito in data , ai sensi dell art. 6 L.R. Lazio n. 6/1996. La Convenzione di Cooperazione ha individuato nella provincia di Roma l ente locale responsabile del coordinamento, atteso che nel territorio della medesima ricade il maggior numero di Comuni appartenenti all ATO2. Per quanto riguarda la forma di gestione del servizio idrico integrato e l individuazione del Gestore del Servizio, l art. 12 della Convenzione ha disposto in particolare che: per la gestione dei servizi idrici integrati si adotta la forma della Società per azioni a prevalente capitale pubblico locale, espressione degli enti locali ricadenti nell ambito Alla società si perverrà attraverso la trasformazione in S.p.A. a prevalente capitale pubblico locale dell attuale azienda speciale del Comune di Roma A.C.E.A.. Orbene, l inserimento nel suindicato quadro della neocostituita A.C.E.A. ATO2 presenta almeno due elementi di criticità. In primo luogo, ACEA ATO2 si pone come soggetto distinto ed ulteriore rispetto a quello indicato in modo assolutamente chiaro dalla Convenzione di Cooperazione quale Gestore del servizio idrico integrato, e cioè A.C.E.A. S.p.A.; in altre parole, il servizio idrico integrato risulta affidato direttamente (quindi, senza gara pubblica) ad una società non designata dagli enti locali partecipanti all ATO2 (al riguardo è opportuno precisare che la Legge Galli prevede la gara e non l affidamento diretto nei casi di concessione a terzi della gestione del S.I.I.). In secondo luogo, dalla documentazione fornita all Autorità emerge che, avendo optato il CdA per una operazione di scorporo con conferimento di ramo di azienda e non, viceversa, per la scissione della società, A.C.E.A. ATO2 dovrebbe essere partecipata al 100% da A.C.E.A. S.p.A. e non invece al 50,9% dal Comune di Roma e al restante 49,1% dall azionariato diffuso. Sennonché, tale ultima configurazione delle partecipazioni azionarie in A.C.E.A. ATO2 ingenera rilevanti perplessità circa la possibilità di qualificare quest ultima società come società per azioni a partecipazione pubblica locale maggioritaria, non potendo il Comune di Roma esercitare sulla stessa alcuna forma di controllo (azionario o gestionale). Con la conseguenza che potrebbe risultare inosservata la prescrizione della Convenzione di Cooperazione nella parte in cui prevede che il servizio idrico integrato sia gestito da una società per azioni a prevalente partecipazione pubblica locale. 4
5 Altre iniziative nel settore idrico In data 9 febbraio 1999 A.C.E.A. e la Saur International, società controllata della Saur, facente parte del gruppo francese Bouygues, hanno siglato un accordo di cooperazione avente ad oggetto progetti commerciali nel settore dei servizi idrici in ambito internazionale. Il 3 agosto 1999, A.C.E.A., Ente Acquedotti Siciliani S.p.A. e AMAP, hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione per la creazione di un sistema di soggetti gestori del Servizio Idrico Integrato nelle aree del Mezzogiorno. In data 6 agosto 1999 è stata perfezionata l acquisizione del 4,088% delle azioni ordinarie della Società Acquedotto De Ferrari Galliera S.p.A.. Detta partecipazione è successivamente stata integrata (13 agosto 1999) giungendo al 5,227% del capitale sociale, per un esborso complessivo di Lit Come dichiarato pubblicamente dal management, per gennaio 2000 si prevede il lancio di una doppia Opa di ACEA sul De Ferrari Galliera e sulla controllata Nicolay. Il valore complessivo dell operazione è di circa 426 miliardi di lire e rientra in un più ampio progetto di scalata ai due acquedotti privati genovesi (tant è che il Presidente di ACEA ha riconosciuto l esistenza di trattative per un aggregazione anche con l ex municipalizzata Amga). A.C.E.A. ha inoltre concluso un accordo con la società francese Vivendi, per la collaborazione in un progetto, sempre per il settore idrico, in Libano. I termini dell accordo in parola non sono però stati comunicati alla scrivente Autorità. Da ultimo si deve segnalare la partecipazione a gare d appalto internazionali nel settore idrico, rispetto alle quali sono indubbiamente incerti sia i valori degli investimenti sia l eventuale redditività degli stessi: progetto Rio Chillon, in Perù, per la realizzazione dell acquedotto di Lima; progetto Water work no. 10, che consiste nella realizzazione di una condotta idrica lunga 60 km in Cina e di un impianto di potabilizzazione; stipulazione di un contratto di management con la società idrica di Erevan, in Armenia, in raggruppamento con Lotti & Associati e WRc, per un valore complessivo di Lit Settore telefonia A.C.E.A., tramite la società controllata Mineraria del Trasimeno SMT Gruppo A.C.E.A. S.p.A., ha iniziato nel 1998 la realizzazione di un progetto per il cablaggio in fibra ottica del territorio del Comune di Roma, il cui costo ammonta a circa 270 miliardi. Nello stesso anno, S.M.T. ha ottenuto dal Ministro delle Comunicazioni le licenze necessarie per lo svolgimento del servizio di telefonia locale. Tale attività, pur non rientrando expressis verbis nell oggetto sociale di A.C.E.A., potrebbe ugualmente trovare legittimazione nel riferimento generico contenuto nello Statuto al fatto che la società può assumere partecipazioni in altre società aventi oggetto affini ai propri, tra i quali la gestione di servizi a rete. 5
6 La mancata espressa indicazione nello statuto di un attività di indubbia rilevanza come quella in materia di telecomunicazioni appare evidentemente indicativa della originaria volontà sociale di restringere il core business all energia e all acqua. Sempre con riguardo alla società SMT S.p.A. l indagine compiuta dall Autorità ha permesso di rilevare alcuni ulteriori elementi. In data 10 agosto 1999, l assemblea straordinaria degli azionisti della SMT ha approvato, ai sensi dell art cod. civ., il progetto di scissione della medesima società. Segnatamente: scissione parziale della SMT nella società A.C.E.A. LUCE S.p.A. mediante il trasferimento alla nuova società di parte del patrimonio della società oggetto di scissione; modificazione della denominazione sociale di SMT in A.C.E.A. Telefonica S.p.A. e, conseguentemente, dell oggetto sociale in esercizio delle telecomunicazioni in Italia e all estero ; trasferimento di tutte le attività originariamente gestite da SMT ad A.C.E.A. LUCE (e, quindi, manutenzione nell ambito dell illuminazione pubblica, manutenzione caldaie, rilascio del cd. Bollino Blu, etc.). Sempre nel settore della telefonia, A.C.E.A. ha costituito, poi, una joint venture con la società Telefonica InterContinental S.A., appartenente al Gruppo Telefonica de Espana, con la conseguenza che il quadro delle partecipazioni relativo ad A.C.E.A. Telefonica S.p.A. risulta essere allo stato quello descritto nel grafico di cui all'allegato 2: A.C.E.A. S.p.A. 51%, Telefonica InterContinental S.A. 49%. Per effetto delle suindicate operazioni, va detto che il controllo di A.C.E.A. S.p.A. su A.C.E.A. LUCE S.p.A., è tecnicamente qualificabile come indiretto, per il tramite di A.C.E.A. Telefonica S.p.A.. Infatti, mentre la situazione quo ante si caratterizzava per il controllo diretto da parte di ACEA delle attività istituzionalmente proprie di SMT (ed ora trasferite ad A.C.E.A. LUCE S.p.A.), attualmente tale controllo risulta "mediato" dalla frapposizione tra ACEA S.p.A. ed A.C.E.A. LUCE proprio della società di telefonia partecipata al 49% dalla società telefonica spagnola A.C.E.A. Customer Care Dalle verifica effettuata è emerso che ACEA avrebbe raggiunto un intesa con Telefonica InterContinental S.A. per quanto attiene alla creazione di una società di customer care avente ad oggetto la erogazione di servizi via Internet rivolti all utente. Il piano di ripartizione delle partecipazioni vedrebbe A.C.E.A. controllante al 51% del capitale sociale, la Telefonica IC. assegnataria di un opzione sul 25%, mentre il restante 24% sarebbe destinato ad un terzo socio. Anche in questo caso l Autorità auspica un chiarimento, nelle settimane a venire, in merito ad ogni dettaglio relativo all operazione in corso e, nello specifico, con riguardo alle modalità di assegnazione del diritto di opzione alla società spagnola (se, ad esempio, trattasi di assegnazione a titolo oneroso, e per quali importi, qual è il termine previsto per l esercizio dell opzione, etc.), ed in riferimento all individuazione del secondo partner, potenzialmente socio per quasi un quarto del capitale sociale (di cui, tra l altro, non si conosce il valore complessivo). 6
7 1.4 Settore del gas Sulla base della deliberazione del C.d.A. del 17 giugno 1999, A.C.E.A. ha acquisito il 33% del capitale sociale di Amiata Gas S.r.l., per un valore complessivo di Lit Nell ottobre scorso, poi, A.C.E.A. ha acquisito una quota del capitale sociale dell 1% della società A.C.S.M. S.p.A., ex Azienda municipalizzata del Comune di Como, di cui è prevista a breve la quotazione in Borsa, operante prevalentemente nel settore del gas. Insieme alla partecipazione di A.C.E.A. in Amiata Gas s.r.l. (33%), tale ultimo investimento dimostra chiaramente la scelta della società romana di impegnarsi in un settore completamente nuovo e diverso rispetto a quelli per i quali è stata costituita dal Comune di Roma, cioè l approvvigionamento di energia elettrica ed acqua. 1.5 Altre principali operazioni societarie In data 2 giugno 1999, il Consiglio di Amministrazione di A.C.E.A. S.p.A. ha deliberato l acquisizione di una partecipazione del 15% del capitale sociale (Lit ) della costituenda Parco Tecnologico Ambientale s.c.a.r.l.. Non si rilevano, invece, comunicazioni ufficiali in merito all acquisto di partecipazioni da parte di A.C.E.A. S.p.A. in Eurolab, sebbene l acquisto sia stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 22 luglio Di sicura rilevanza risulta essere, inoltre, l'acquisizione di una partecipazione azionaria nel capitale sociale della britannica "WRC plc", società operante nel campo della ricerca e sviluppo delle attività di laboratorio. La quota acquisita è pari al 12,5% del capitale sociale, iscritta in bilancio per l'importo di Lit I risultati di tale investimento, sulla base dei dati pubblicati nella Relazione Semestrale Consolidata 1999 e riferentisi al bilancio aggiornato al 30 aprile 1999, al momento non sembrano soddisfacenti. Infatti, la differenza tra valore di bilancio ed il patrimonio netto proquota risulta essere negativa per Lit Altre significative partecipazioni, acquisite nell ultimo periodo, sono evidenziate dal grafico riportato nell Allegato 1 e possono così riassumersi: 25% del Consorzio Parcel ; 2,38% del Consorzio Agroalimentare Roma s.c.p.a., specializzato nella realizzazione e gestione di locali per la lavorazione di prodotti agroalimentari freschi. Con riguardo a questa operazione, si deve sottolineare la dubbia omogeneità di tale attività rispetto all oggetto sociale di A.C.E.A.; 5% della Società per il Polo Industriale Romano S.p.A. ; 8,02% del Consorzio Pro-Acqua ; 10,69% di Acque Potabili S.p.A., per un esborso complessivo di 17 miliardi. In tema di cessione di partecipazioni, il C.d.A., nel corso della seduta del 22 luglio 1999, ha deliberato la cessione del 35% delle Azioni di TeSiMa S.p.A. alla Arin, conservando il 10% del capitale sociale, ma perdendo il controllo della suddetta società, prima detenuto in virtù di un patto di sindacato. 7
8 Infine, risulta che, alla data del 31 ottobre 1998, A.C.E.A. partecipava alla società Le Assicurazioni di Roma (Mutua Assicuratrice Romana), nella misura dell 8% del capitale sociale del medesimo. Norma fondamentale per verificare la compatibilità della partecipazione dell A.C.E.A. all oggetto sociale della stessa società, è l art. 4 dello Statuto. Il testo in considerazione stabilisce che la società può assumere o cedere partecipazioni ed interessenze in altre Società, imprese consorzi ed associazioni sia italiane che estere, aventi oggetti eguali, simili, complementari, accessori, ausiliari o affini ai propri, tra i quali la gestione di servizi a rete, sia direttamente che indirettamente, sotto qualsiasi forma. Come noto l oggetto sociale dell A.C.E.A. attiene all esercizio di tutte le attività connesse allo sviluppo e sfruttamento delle risorse idriche ed elettriche. Sicché non trova alcuna spiegazione la conservazione di una partecipazione azionaria in una società di assicurazioni, il cui oggetto sociale appare del tutto inconferente con quello di A.C.E.A. Nel corso del 1998, A.C.E.A. aveva concluso un accordo con il Comune di Roma e Telecom Italia S.p.A., per la creazione di un Sistema Informativo Territoriale SIT, avente ad oggetto la realizzazione di una cartografia del territorio dei Comuni di Roma, Fiumicino e Guidonia. Ora, e precisamente il 27 novembre 1999, A.C.E.A. ha diramato un comunicato stampa, da cui risulta la avvenuta costituzione della società Cartesia S.p.A., partecipata paritariamente al 50% da A.C.E.A. e Telecom (questi ultimi dati sono tratti dall articolo apparso su Il sole 24 Ore del 6 novembre 1999, pag. 35) Delibere del C.d.A. del 21 settembre Il Consiglio di Amministrazione di A.C.E.A., nella seduta del 21 settembre 1999, ha deliberato la convocazione dell Assemblea Straordinaria per il successivo 23 ottobre, con all ordine del giorno l emissione di un prestito obbligazionario per un importo di 250 milioni di EURO. Detto prestito azionario sarebbe finalizzato ad ottimizzare la struttura del passivo e finanziare iniziative di sviluppo della società. Il C.d.A. di A.C.E.A. ha deliberato, altresì, la convocazione per il medesimo giorno dell Assemblea Ordinaria per deliberare sull acquisto da parte di A.C.E.A. di azioni proprie per un importo massimo di Lit. 30 miliardi, utilizzabile anche per un eventuale piano di stock option a favore del management. In merito a quest ultima operazione, deve essere rilevato che, ai sensi dell art c.c., spetta all assemblea stabilire i compensi degli amministratori (competenza, quest ultima, confermata dall art. 21 dello Statuto A.C.E.A., secondo il quale al C.d.A. spetta un compenso annuo la cui entità è fissata dall assemblea). Tenendo conto di quanto sopra e dei dati in possesso dell Autorità, non si può escludere che la formulazione della delibera del C.d.A. si sia limitata a determinare l importo delle azioni proprie da acquistare senza specificarne la destinazione ( utilizzabile anche per una eventuale stock option ), sottraendo di fatto all assemblea la determinazione dell an e del quantum del compenso del management e rimettendo siffatte scelte alla discrezionalità del C.d.A. (cfr., a tal proposito, la locuzione eventuale ). 8
9 Pertanto, poiché l art ter stabilisce che gli amministratori non possono disporre delle azioni acquistate ( ) se non previa autorizzazione dell assemblea, la quale deve stabilire le relative modalità, all'autorità non sembra che il C.d.A. possa richiedere all assemblea una delega in bianco circa le future attività finanziarie della società, attività che devono essere sempre avvinte al rispetto della sua ineludibile vocazione di organismo volto alla tutela dell interesse della collettività di riferimento. Parrebbe opportuno, pertanto, continuare ad indagare sulla regolarità delle programmate ma non ancora completamente disvelate iniziative finanziarie. 9
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