La donna è mobile. La tematica di genere nel mondo della cooperazione sociale a Bolzano. Rapporto di ricerca redatto da: 25/05/2007 1

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1 Autonome Provinz Bozen Sudtirol Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige La donna è mobile La tematica di genere nel mondo della cooperazione sociale a Bolzano Rapporto di ricerca redatto da: 25/05/2007 1

2 25/05/2007 2

3 Indice PREMESSA... 5 PRESENTAZIONE IL CONTESTO DELLE COOPERATIVE SOCIALI A BOLZANO IL PROGETTO DI RICERCA GLI OBIETTIVI L APPROCCIO METODOLOGICO L INDAGINE QUANTITATIVA L INDAGINE QUALITATIVA I RISULTATI I RISULTATI DELL INDAGINE QUANTITATIVA LA PRESENZA FEMMINILE ALL INTERNO DELLE COOPERATIVE SOCIALI LA PERCEZIONE DELLA TEMATICA DI GENERE ALL INTERNO DEL CONTESTO LAVORATIVO DELLE COOPERATIVE SOCIALI LA CONCILIAZIONE TRA IMPEGNO LAVORATIVO E VITA PRIVATA/FAMILIARE I RISULTATI DELL INDAGINE QUALITATIVA CONCLUSIONI /05/2007 3

4 25/05/2007 4

5 PREMESSA La ricerca che qui viene presentata nasce da una serie di considerazioni, sensazioni e circostanze molto concrete. Per chi lavora nel mondo della cooperazione sociale, la presenza sempre maggiore delle donne all interno di questa realtà apre come molto più di una semplice percezione: il materiale disponibile è però assai limitato, e non risulta che siano disponibili dati storici al riguardo né che questo particolare settore sia stato oggetto di ricerche sistematiche sull identità di genere. Il desiderio di approcciare questo tema in maniera scientifica e non più solo epidermica si è incontrato con la disponibilità della Provincia Autonoma di Bolzano a finanziare e sostenere ricerche nel settore della cooperazione; da questo incontro ha preso l avvio una ricerca che testimonia l attenzione alla conoscenza del territorio e la volontà di meglio comprendere i caratteri e le dinamiche del mondo delle cooperative. Il progetto La donna è mobile nasce dalla collaborazione fra l Assessorato al lavoro, innovazione e ricerca, cooperative, pari opportunità e formazione professionale italiana della Provincia Autonoma di Bolzano e il Consorzio di Cooperative sociali Sozialcoop, con l interesse di indagare il mondo della cooperazione sociale sotto la particolare prospettiva della problematica di genere. Al positivo esito di tale collaborazione ha contribuito il supporto delle cooperative sociali appartenenti sia a Legacoop sia a Confcooperative. Il campo scientifico dell indagine è stato il mondo della cooperazione sociale di tipo A (servizi) e B (inserimento lavorativo) dell Alto Adige,; la ricerca ha avuto inizio nella seconda metà del 2005 e si va concludendo nei primi mesi del La ricerca sembra aver toccato corde sensibili, come dimostra l alto percentuale di riscontri (circa il 70 delle risposte) ai questionari inviati alle varie cooperative per posta. Non è stato necessario, quindi, alcuna sollecitazione diretta: i destinatari dell indagine hanno risposto con adesione assolutamente volontaria, e questo può a buon diritto essere considerato un segno dell interesse suscitato dal lavoro. L obiettivo di questa pubblicazione è la disseminazione dei risultati per promuovere la ricaduta degli esiti della ricerca a vari livelli: mondo della cooperazione, istituzioni pubbliche, centri di formazione e ricerca, associazioni o enti sensibili alla tematica del genere o alle tematiche vicine. La finalità è, infatti, di favorire una riflessione sempre più approfondita e diffusa sul tema dell identità di genere e, di conseguenza, facilitare il raggiungimento di una serie di obiettivi di sicuro rilievo: Favorire il raggiungimento di una maggiore consapevolezza della situazione, in primo luogo proprio da parte dei soggetti attivi della ricerca, le donne che lavorano nelle cooperative; Permettere di aggiustare il tiro su quanto c è oggi nella realtà lavorativa della cooperazione sociale. Questo dovrebbe portare tra l altro a poter ottimizzare le modalità di reclutamento, gli orari, la distribuzione dei ruoli, una flessibilità che favorisca la tenuta nel tempo della professionalità anche a fronte di priorità temporanee come la maternità o l assistenza a un anziano in famiglia; Porre le basi per eventuali provvedimenti futuri che possano incentivare, sostenere e sviluppare il ruolo delle donne in questo particolare settore: formazione, aggiornamento, professionalizzazione del lavoro femminile nell ambito della cooperazione sociale. 25/05/2007 5

6 PRESENTAZIONE Il tema del riconoscimento dell identità di genere e conseguentemente la sua valorizzazione è un argomento sempre più discusso all interno delle organizzazioni. In particolare il dibattito sulle pari opportunità pone continuamente l attenzione sul riconoscimento e la promozione della donna nel mondo del lavoro e della politica. I mutamenti socio-culturali del mercato del lavoro, vedono una crescita significativa della presenza femminile nel mondo della cooperazione sociale, diversamente connotata rispetto ad un passato e a mutati scenari organizzativi. Questo porta a considerare tali nuovi contesti quale terreno fertile per lo studio e l analisi del problema di genere all interno delle organizzazioni lavorative. Le organizzazioni sono un laboratorio per le negoziazioni quotidiane delle relazioni di genere, creano contesti sociali in cui la doppia presenza ha iniziato a cambiare i confini simbolici del passatopresente del maschile e del femminile. Partendo dall assunto secondo il quale il genere è un elaborazione culturale che organizza le relazioni sociali e lavorative tra uomini e donne, ci si pone i seguenti quesiti: i valori di genere entro una cultura organizzativa di impresa sociale sono rispettati? Quali differenze si evidenziano tra situazioni lavorative delle donne in contesti for profit e nonprofit? La costruzione maschile delle organizzazioni, nella società industriale, è andata di pari passo con la costruzione organizzativa del genere: ciò ha condizionato anche gli scenari della cooperazione? Le problematiche lavorative (logiche di potere, tempo da dedicare al lavoro ), che da sempre rendono difficoltose le relazioni tra uomini e donne, risultano essere differenziate nei contesti delle cooperative sociali? Nella cooperazione sociale si presume, infatti, esista una maggiore attenzione alle specificità che caratterizzano il modo di lavorare delle donne, la loro sensibilità/ricettività e la gestione delle relazioni e dei rapporti di lavoro; si ipotizza, quindi, una condizione in cui le suddette logiche di potere siano attenuate, in considerazione delle imprescindibili connessioni tra il peculiare contesto socio-lavorativo delle cooperative sociali e i forti valori di democraticità cui queste si ispirano. A questi ed altri interrogativi abbiamo tentato di dare una risposta nelle prossime pagine. Nei prossimi paragrafi saranno quindi approfonditi i contenuti delle diverse fasi di lavoro, illustrando e motivando le scelte metodologiche ed operative che hanno guidato lo sviluppo e la realizzazione del progetto prima di presentarne i principali risultati. 1. IL CONTESTO DELLE COOPERATIVE SOCIALI A BOLZANO 1 Una breve premessa sul fenomeno della cooperazione sociale a Bolzano è necessaria per introdurre alcune caratteristiche del territorio e di conseguenza contestualizzare le scelte metodologiche compiute nel corso del progetto ed interpretare i successivi risultati emersi. 1 BIBLIOGRAFIA: 1)CGM a cura di, Comunità cooperative. Terzo rapporto sulla cooperazione sociale in Italia, ed. Fondazione Giovanni Agnelli, 2002, Torino 2)Boccagli P. e Zandonai F. a cura di, Le cooperative sociali del Trentino Alto Adige tra gestione di servizi, formulazione delle politiche e animazione delle comunità, ed. Con.Solida, 2004, Regione Autonoma Trentino Alto Adige. 3) ISTAT Anno 2001 (prospetto 7: risorse umane Bolzano) 25/05/2007 6

7 L ufficio regionale della cooperazione registra nel 2003 in Trentino Alto Adige 136 cooperative sociali, 89 di tipo A e 41 di tipo B, indicando una presenza forte del fenomeno, in linea con altre regioni del Nord Italia. Rispetto ad altre zone, però, si riscontra uno sviluppo di tale presenza particolarmente sensibile negli ultimi anni, soprattutto nella provincia di Bolzano. Il territorio della provincia di Bolzano si caratterizza dunque come un contesto in forte fermento e sviluppo nel settore della cooperazione sociale, dove tra il 2003 e il 2005 si è riscontrato un aumento del 40 del numero di cooperative. Infatti se nel 2003 se ne contavano 48, nel 2005 ne risultano 79 in attività. Tale sviluppo ha riguardato soprattutto le cooperative di tipo A che a Bolzano e il tutto il Trentino Alto Adige costituiscono più del 60. Nello specifico a Bolzano durante il 2005 si contano 45 (62) cooperative di tipo A e 28 di tipo B (38). Una recente indagine condotta nel 2003 dal consorzio Con.Solida ha approfondito l analisi del contesto cooperativo regionale e provinciale. L indagine pur non essendo esaustiva, in quanto ha collaborato l 87 delle cooperative attive in regione, fornisce, però, importanti indicazioni sulle loro caratteristiche principali, mettendo in particolare evidenza le peculiarità distintive di ciascuna Provincia. Secondo questa indagine nel 2003 nella Provincia di Bolzano le cooperative di tipo A forniscono servizi socio-sanitari ed educativi rivolti prevalentemente ad una utenza anziana (34,8) o disabile (26,1). Le cooperative di tipo B di reinserimento lavorativo invece operano prevalentemente nel settore dei servizi (30), seguito da quello industriale (25) e da quello artigianale (20) e coinvolgono soprattutto persone con problemi di dipendenza da alcol e droghe (28,6) o soggetti con problemi psichiatrici (23,8). Rispetto alla dimensione sociale delle cooperative, la media provinciale risulta più bassa rispetto a quella territoriale (40 soci in media a Bolzano e 52 a Trento). Quasi la metà delle cooperative presenta una base sociale di piccole dimensioni: infatti, il 46 delle cooperative non supera i 15 soci, il 20 è composto da 15 ai 30 soci, il 13 da 30 ai 45 soci e il restante 11 da più di 45 soci. Non risultano invece grandi differenze in media nella dimensione tra la tipologia A e B. Dall indagine risulta, inoltre, che la base sociale rappresenta i tre quarti (il 74 del totale) del capitale umano complessivamente coinvolto nell attività della cooperativa. Nel corso del 2001 lavorano all interno delle cooperative sociali 854 operatori retribuiti. Tra le persone impegnate nelle attività il 63 è costituito da lavoratori dipendenti, il 13 da collaboratori o lavoratori interinali, mentre il 21 rappresenta il volontariato sociale. In particolare la presenza di volontariato rappresenta un indicatore del radicamento della cooperazione nel territorio, e nel caso di Bolzano tale indicatore riporta un valore significativo Per sintetizzare i territorio della provincia di Bolzano si caratterizza per la presenza di cooperative di recente formazione e forse anche per questo relativamente piccole, ma in costante aumento. Una base sociale di dimensioni contenute ma attivamente partecipe allo svolgimento delle attività della cooperativa, non soltanto in qualità di soci volontari, ma anche di lavoratori retribuiti. 2. IL PROGETTO DI RICERCA 2.1. GLI OBIETTIVI Come è stato precedentemente premesso, l iniziativa di condurre l indagine nasce dall interesse di esplorare la tematica del riconoscimento del ruolo di genere all interno del mondo del lavoro sociale della provincia di Bolzano. La ricerca quindi si pone come intento generale quello di 25/05/2007 7

8 delineare la situazione lavorativa delle donne in contesti organizzativi del mondo della cooperazione sociale. Tale intento si traduce in obiettivi concreti e operativi, che focalizzano maggiormente alcuni aspetti particolari della problematica. Un primo importante aspetto riguarda la presenza femminile all interno delle cooperative sociali. L intenzione è quella di valutare la rilevanza della presenza femminile all interno delle cooperative. Diverse indagini compiute nel settore 2 evidenziano la capacità attrattiva del mondo sociale verso la forza di lavoro femminile. Attraverso questa indagine si vuole cercare di cogliere le particolarità del fenomeno all interno del contesto di Bolzano e di spiegarne le motivazioni principali (sensibilità, propensione alla cura, maggiore libertà di gestirsi autonomamente, scelta di ritorno). L approfondimento dell analisi sulla presenza femminile è finalizzata inoltre ad individuare il tipo di ruoli (di responsabilità e potere) che vengono riconosciuti alle donne all interno del mondo cooperativo, e dunque sia all interno della compagine sociale, sia all interno della dirigenza. Un secondo aspetto rilevante affrontato nell indagine riguarda la percezione della tematica di genere all interno del contesto lavorativo delle cooperative sociali. La tematica è molto complessa, e affronta problematiche diversificate. Innanzitutto per ruolo di genere si intende tutto ciò che una persona dice o fa per mostrare di avere lo status di uomo o di donna, ciò include anche la sessualità, ma non si limita ad essa. Il ruolo di genere viene valutato in relazione ai seguenti elementi: comportamento, atteggiamento; preferenze nei giochi e interessi ricreativi; argomenti scelti spontaneamente come temi di conversazione in colloqui non programmati e commenti casuali (John Money, 1955). Attraverso questa indagine si vuole tentare dunque di comprendere quanto tale problematica sia realmente sentita all interno contesto lavorativo sociale, sia in termini di conoscenza che di consapevolezza; quanto siano effettivamente presenti e rilevanti i problemi legati all appartenenza di genere, come il riconoscimento paritario dei ruoli tra uomini e donne, o il verificarsi di ingiustizie e favoritismi dovuti alla discriminazione sessuale; quale sia il tipo di atteggiamento assunto dalla cooperativa nell affrontare problemi legati alla differenza di genere. Una attenzione particolare viene posta sul tema della conciliazione tra impegno lavorativo e vita privata/familiare, soprattutto rispetto al condizionamento e alle ricadute che il lavoro comporta sulla vita personale e sociale dei lavoratori L APPROCCIO METODOLOGICO Le principali scelte metodologiche del progetto sono state condivise nelle loro macro-linee generali con l assessorato al Lavoro, Scuola e Formazione Professionale della Provincia Autonoma di Bolzano ed elaborate nello specifico da una sorta di gruppo tecnico composto da alcuni rappresentanti di Sozialcoop, alcuni consulenti esterni e un responsabile scientifico esperti nella tematica di genere. Gli incontri di tale gruppo di lavoro hanno permesso di definire gli aspetti progettuali e le modalità operative, relativamente alla definizione degli strumenti di indagine, alle modalità di contatto con il mondo della cooperazione sociale a Bolzano, alla raccolta dati, alla elaborazione ed interpretazione dei risultati. 2 Fonte: ISTAT, Rilevazione Trimestrale delle Forze di Lavoro. 25/05/2007 8

9 Nella ricerca vengono utilizzati due diversi approcci metodologici, uno di tipo quantitativo e uno di tipo qualitativo. L utilizzo combinato delle diverse strategie informative realizza una sorta di triangolazione metodologica, che permette di aumentare la validità del processo di ricerca e compensare la fallibilità che accompagna ogni singolo metodo di analisi, valorizzando pienamente le caratteristiche di ciascuna tecnica di indagine in relazione alla fase di lavoro in cui viene implementata L INDAGINE QUANTITATIVA Con l approccio quantitativo vengono condotte due rilevazioni, una rivolta ai presidenti/dirigenti, e l altra rivolta al personale retribuito di tutte le cooperative sociali della Provincia di Bolzano. La fase di rilevazione dell indagine quantitativa si è svolta nei mesi di settembre/ottobre 2005: i questionari, sia quello rivolto ai presidenti che quello rivolto al personale, sono stati inviati alle cooperative per posta ordinaria e dopo circa un mese dalla consegna sono stati quasi tutti ritirati personalmente da un incaricato di Sozialcoop per ovviare la bassa percentuale di risposte caratteristica delle indagini postali e dunque cercare di aumentare la partecipazione delle cooperative attraverso un contatto ed un supporto diretto alla compilazione. Per consentire la raccolta delle informazioni presso le singole cooperative vengono definiti due distinti strumenti, un primo questionario rivolto al presidente/dirigente e un secondo rivolta al lavoratore retribuito. Entrambi i questionari consentono una rilevazione dei dati omogenei e standardizzati, ma si differenziano sostanzialmente nella struttura e nei contenuti. Nella rilevazione rivolta ai presidenti/dirigenti vengono raccolte sia informazioni di tipo descrittivo relative alle caratteristiche della cooperativa e del suo capitale umano, sia giudizi di tipo soggettivo sulla problematica di genere. Nella rilevazione rivolta al personale retribuito, invece, vengono indagati maggiormente i giudizi soggettivi sulla problematica di genere e vengono poi raccolte altre informazioni sulle caratteristiche socio demografiche del personale rispondente e sul suo rapporto professionale con la cooperativa. Il questionario rivolto al presidente/dirigente costituito da diverse sezioni: a) ANAGRAFICA DELLA COOPERATIVA: In questa prima sezione vengono poste alcune domande sulle caratteristiche della cooperativa, sul tipo di servizi che eroga, sul tipo di utenza a cui si rivolge, e sulla composizione della base sociale. b) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA COOPERATIVA (C.D.A.): Nella seconda sezione del questionario vengono rilevate alcune informazioni relative alla struttura organizzativa della cooperativa con particolare attenzione al cambiamento nella composizione dei ruoli dirigenziali nel corso del tempo. Vengono poste perciò alcune domande sulla composizione dell attuale Consiglio di amministrazione e, laddove pertinenti, sulla composizione dei due precedenti. c) RISORSE UMANE IMPIEGATE NELLA COOPERATIVA:La terza sezione del questionario intende ricostruire la composizione e le caratteristiche delle risorse umane che lavorano presso la cooperativa con riferimento alla struttura organizzativa,distinguendo il personale retribuito da quello volontario. Vengono rilevate distintamente per i maschi e per le femmine sia le informazioni relative ai ruoli e alle funzioni svolte all interno della cooperativa,sia quelle relative al turnover verificatosi nel /05/2007 9

10 d) IDENTITÀ DI GENERE: Nella quarta sezione del questionario vengono proposte alcune domande sulla tematica del ruolo di genere per comprendere l atteggiamento che la cooperativa assume verso tale argomento e le problematiche che esso comporta. e) INFORMAZIONI SUI RISPONDENTI: In quest ultima parte si rilevano alcune informazioni sociodemografiche sulla persona che ha compilato il questionario allo scopo di supportare l interpretazione dei risultati. Il questionario rivolto al lavoratore retribuito risulta meno complesso del precedente e concentra la sua attenzione su alcuni aspetti soggettivi ed oggettivi legati all esperienza degli operatori all interno della cooperativa. Questo si articola nelle seguenti sezioni: a) IDENTITÀ DI GENERE: Nella prima sezione del questionario vengono in parte riproposte alcune domande sulla tematica del ruolo di genere presenti anche nel questionario dei presidenti/dirigenti, per comprendere come il singolo lavoratore percepisce e esperisce tale problematica all interno della cooperativa. Vengono inoltre presentate alcune domande sul problema della conciliazione tra impegni di lavoro e vita privata. b) RAPPORTO CON LA COOPERATIVA: La seconda sezione del questionario rileva alcune informazioni relative al rapporto di lavoro con la cooperativa. c) CARATTERISTICHE SOCIO DEMOGRAFICHE: La terza sezione del questionario intende ricostruire la condizione socio anagrafica e familiare del singolo lavoratore all interno della cooperativa. La presenza della stessa batteria di domande nella sezione d del questionario rivolto ai dirigenti e nella sezione a del questionario rivolto al personale retribuito vuole consentire un confronto tra le posizioni, gli atteggiamenti e le sensibilità espresse da persone che ricoprono ruoli diversi all interno della cooperativa. Alla conclusione della rilevazione rivolta ai presidenti la percentuale di partecipazione ha raggiunto il 70: 39 su 56 cooperative hanno compilato il questionario. È necessario puntualizzare che la lista fornita dalla Provincia comprendeva inizialmente 77 cooperative, durante la rilevazione però è stato necessario escluderne alcune per i seguenti motivi: in alcuni casi la cooperativa non è più attiva o è in procinto di liquidare l attività, in altri la cooperativa è stata da poco costituita e sta ancora avviando le attività, in altri ancora la cooperativa al momento della rilevazione non ha nessun dipendente; infine, in alcune non esiste un numero telefonico o un indirizzo di riferimento per contattare la cooperativa. Nonostante la copertura della rilevazione non risulti dunque esaustiva, si osserva che la composizione delle cooperative coinvolte nell indagine rispecchia la composizione di quelle comprese nella lista provinciale. Infatti nel contesto provinciale sono presenti 62 cooperative di tipo A e 38 di tipo B, ed il dato corrisponde a quello rilevato attraverso l indagine. Questa corrispondenza consente dunque di generalizzare con una certa tranquillità i risultati complessivi dell indagine a tutto il contesto provinciale. Le caratteristiche di chi ha compilato il questionario sono le seguenti: per l 80 sono presidenti delle cooperative (il restante vice-presidente o direttore), per il 54 uomini di età media 48 anni e per il 46 donne con un età media di 44 anni. La rilevazione rivolta invece al personale retribuito ha coinvolto effettivamente 29 cooperative (10 cooperative hanno compilato solo il questionario rivolto ai presidente), ma solo in 8 cooperative la compilazione è stata esaustiva su tutto il personale (da un minimo di 1 operatore a un massimo di 10), in 7 cooperative ha collaborato più del 75 del personale retribuito, in 6 poco più della metà e 25/05/

11 nelle restanti 8 meno della metà. Si è riscontrato in modo evidente che all aumentare del personale impiegato nella cooperativa la risposta è andata diminuendo probabilmente per la complessità nell organizzazione di distribuzione e raccolta dei questionari e per la difficoltà di contattare e coinvolgere un numero grande di personale. Al questionario sul personale hanno risposto 209 lavoratori sui complessivi 535 (39) occupati nelle 29 cooperative indagate. Il personale rispondente risulta composto per il 42 da uomini di età media 42 anni e per il 58 da donne con età media 40 anni. Il titolo di studio è simile sia per gli uomini che per le donne, solo il 7 ha al massimo la licenza elementare, mentre il 26 ha diploma di scuola media inferiore, il 52 diploma di scuola media superiore o qualifica professionale, e il 15 ha ottenuto anche la laurea. Il rapporto di lavoro con la cooperativa è nel 71 a tempo indeterminato, tipologia di contratto più diffusa nelle operatrici (74 sul totale donne) che negli operatori (68 sul totale uomini) L INDAGINE QUALITATIVA Con l approccio qualitativo viene invece condotta una indagine per esplorare ed approfondire con maggiore attenzione la complessità della problematica di genere. A tale scopo viene utilizzata la tecnica dell intervista in profondità attraverso cui si vuole indagare le esperienze di vita e le situazioni lavorative vissute da alcune donne (12) all interno delle cooperative sociali di Bolzano. Per selezionare le donne da intervistare vengono definiti alcuni criteri di scelta, legati: - alle caratteristiche della cooperativa, in particolare: alla dimensione (alto/basso fatturato/numero di soci) alla tipologia (A/B) al livello della presenza femminile (alta/bassa) - al ruolo ricoperto dalla donna nella cooperativa (dirigente o operatrice) La maggior parte delle informazioni richieste per la selezione delle donne da intervistare è stata ricavata dai risultati dell indagine quantitativa che dunque precede e indirizza le scelte di quella qualitativa. In particolare, nel selezionare le donne da intervistare si è prestata attenzione ad individuare realtà che rispetto al tema del genere avessero vissuti diversi, ovvero maggiore o minore presenza del problema di genere (secondo le dichiarazioni fornite da dirigenti e operatori nell indagine quantitativa) o in cui le opinioni fra livello manageriale e operativo fossero sensibilmente diverse. Rispetto ai contenuti di questa seconda modalità di indagine viene predisposta una scaletta di argomenti da approfondire durante le interviste, che riguardavano i seguenti aspetti: condizione familiare e sociale percorso formativo e professionale soddisfazione rispetto al proprio percorso professionale soddisfazione rispetto al proprio rapporto con la cooperativa esperienza di difficoltà incontrate all interno della cooperativa legati alla conciliazione tra impegni lavorativi e personali/familiari esperienza di difficoltà incontrate all interno della cooperativa legati all appartenenza di genere sensibilità e atteggiamento percepita nella cooperativa rispetto alla tematica del ruolo di genere 25/05/

12 3. I RISULTATI Nelle prossime pagine vengono presentati i principali risultati emersi, distintamente per ciascuna metodologia di ricerca adottata: dapprima vengono presentati le indicazioni emerse dall indagine quantitativa (par. 3.1) e poi quelle provenienti dalle interviste in profondità (par. 3.2), prima di sintetizzare in un paragrafo conclusivo (par. 4) le principali risultanze complessive della ricerca I RISULTATI DELL INDAGINE QUANTITATIVA Prima di presentare i risultati principali emersi è opportuno fare una breve premessa sulle caratteristiche delle cooperative che hanno partecipato all indagine (il 70 delle cooperative previste) per meglio comprendere alcune peculiarità del territorio della provincia di Bolzano. La cooperazione sociale in Trentino e anche a Bolzano si sviluppa solo di recente, i primi consistenti esperimenti risalgono agli anni 80, ma solo 10 anni più tardi il fenomeno subisce un forte incremento, sotto l impulso delle nuove indicazioni normative (L.381/91) 3. Questo non significa che il fenomeno cooperativo non fosse presente in Trentino prima degli anni 80, proprio dall indagine risulta una cooperativa fondata a Bolzano nel Complessivamente secondo l indagine realizzata vi sono 14 cooperative con più di 10 anni d età, 13 di età compresa tra i 4 i 9 anni ed infine 12 fondate negli ultimi 3 anni. Tra le cooperative di tipo A (62 del totale) si ritrovano quelle più anziane (media di 11 anni di anzianità) ma allo stesso tempo sempre all interno di questa tipologia si riscontra recentemente una forte tendenza all aumento del numero di cooperative. Le cooperative di tipo B invece si sono sviluppate maggiormente negli ultimi 10 anni (media di 9 anni di anzianità) e adesso sembrano subire una certa decrescita. Rispetto al settore di attività e all utenza a cui si rivolgono nelle cooperative di tipo A prevale il settore dell assistenza sociale (77.3), e l utenza è costituita soprattutto da emarginati sociali (47.8, detenuti/e ed ex detenuti/e, immigrati/e, senza tetto, senza dimora), minori (43.5) e disabili (39.1, disabili fisici, psichici e sensoriali, pazienti psichiatrici). Nelle cooperative di tipo B prevale invece il settore dei servizi (78.6) e l utenza si compone soprattutto di persone disabili (92.9, disabili fisici, psichici e sensoriali), ed emarginate (57.1, detenuti/e ed ex detenuti/e; 57.1, tossicodipendenti/ alcolisti/e) LA PRESENZA FEMMINILE ALL INTERNO DELLE COOPERATIVE SOCIALI Ragionare sul tema dell identità di genere all interno di un organizzazione significa, innanzitutto, verificare la presenza di uomini e donne nelle diverse strutture e nei vari ruoli dell organizzazione stessa. La struttura organizzativa di una cooperativa comprende innanzitutto i soci che costituiscono la Base Sociale ed eleggono i loro rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione all interno del quale è individuata la figura del Presidente, legale rappresentante della cooperativa. Nelle cooperative di una certa dimensione il Consiglio di Amministrazione viene generalmente affiancato anche da una Direzione che si occupa principalmente della gestione delle attività operative e delle risorse umane. 3 Con.Solida (2003) 25/05/

13 In questi prime pagine, dopo una descrizione complessiva della struttura organizzativa delle cooperative, viene approfondita l analisi sulla presenza e sulle posizioni di responsabilità ricoperte dalle donne nei diversi livelli organizzativi. Per esprimere tale presenza all interno della cooperativa viene calcolato il tasso di femminilizzazione (TF) che indica la percentuale di donne coinvolte nei diversi ruoli sul totale delle persone che si trovano in quel ruolo. A. La Base Sociale Complessivamente la base sociale delle cooperative che hanno collaborato all indagine (pari a 986 persone), è costituita in prevalenza da soci/e ordinari/lavoratori, che raggiungono 43 (421 soci/e), meno incisiva è invece la presenza di soci/e volontari/e, circa il 20 (199 soci/e), e di soci sovventori, circa il 13 (133 soci/e), la categoria meno numerosa è infine quella dei soci/e utenti, pari all 8 (75 soci/e), presente prevalentemente nelle cooperative di tipo B. Da alcune cooperative sono state indicate altre tipologie di soci/e nonostante la normativa attuale non ne preveda più la presenza a partire dall anno Si ipotizza che questa categoria comprenda principalmente i/le soci/e fondatori/trici e viene comunque mantenuta distinta rispetto alle altre tipologie nel corso di tutte le analisi. La composizione della base sociale si differenzia significativamente a seconda della tipologia di cooperativa, variando sia la categoria che la proporzione dei diversi soggetti coinvolti. Nelle cooperative di tipo A la base sociale è, infatti, composta soprattutto da soci/e lavoratori/trici (52) ed in minor misura da volontari/e (27); nella cooperativa di tipo B si rileva, invece, la presenza omogenea di soci/e lavoratori/trici (26), sovventori/trici (26) e altra tipologia (28). All interno di questo quadro generale viene analizzata la presenza femminile all interno della base sociale della cooperazione sociale a Bolzano. Una prima importante evidenza riguarda la significativa presenza femminile nella base sociale. Il tasso di femminilizzazione complessivo della base sociale, infatti, risulta pari a Questo dato induce a riflettere sul forte coinvolgimento delle donne all interno di un assemblea che rappresenta uno strumento costitutivo dell identità e degli interessi della cooperativa. L appartenenza alla base sociale, comporta infatti una adesione alla mission, agli intenti della cooperativa e un impegno a contribuire alla definizione di una identità collettiva dell organizzazione. Il dato generale del TF si differenzia notevolmente all interno delle distinte categorie di soci/e (Figura 1). Nella categoria dei soci/e lavoratori/trici si osserva una presenza femminile pari al 73.4, questa si ridimensiona nei soci/e volontari/e dove la presenza di uomini e donne è paritaria (uguale a 50.3), le donne si trovano invece in leggera minoranza tra i sovventori, dove raggiungono comunque il Si può confermare dunque la tendenza prettamente femminile a prendere parte attivamente alla vita della cooperativa, inserendosi nelle attività sia come lavoratrice che come volontaria. La distribuzione dell indicatore si differenzia anche nelle cooperative di tipo A rispetto a quelle di tipo B (Figura 2). Nelle cooperative di tipo A la presenza femminile è nettamente maggiore, sia complessivamente superando di 20 punti percentuali il tipo B (da 41,5 in tipo B a 68,1 nel tipo A), sia rispetto alla principale categoria dei soci/e lavoratori/trici dove la differenza si fa ancora più 4 Definizione: TF nella base sociale: [(Totale soci F) /( totale soci M + totale soci F) * 100] 25/05/

14 evidente in quanto nelle cooperative di tipo A la percentuale delle donne risulta più del doppio che quella nelle cooperative di tipo B (82,7 in A rispetto a 40,2 in B). Rispetto alle altre categorie, nei soci volontari/e, che caratterizzano il tipo A, il TF è ancora predominante con il 54,4, mentre in B è piuttosto basso, pari al 26,7. Per la categoria dei soci/e sovventori non si riscontrano invece differenze, entrambe le tipologie presentano un TF pari circa a 47. Queste differenze possono indicare una maggiore propensione delle donne ad inserirsi in contesti lavorativi con finalità educative o assistenziali. Un ulteriore osservazione riguarda la categoria dei soci/e utenti che nonostante sia quella meno numerosa (37 utenti in A e 38 in B), vede comunque prevalere la presenza femminile sia nelle cooperative di tipo A che in quelle di tipo B, anche se in maniera preponderante nella prima tipologia (86,5 in A e 55,3 in B). Figura 1: TF nella composizione della base sociale (tutti i casi) Soci/e lavoratori (n=309) 73,4 Soci/e utenti (n=53) 70,7 Soci/e volontari (n=100) 50,3 Soci/e sovventori (n=63) 47,4 Altra tipologia (n=53) 33,5 TF nel totale Totale soci/e (n=578) 58,6 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Figura 2: TF nella composizione della base sociale per tipologia di cooperativa (A/B) (tutti i casi) Soci/e lavoratori 40,2 82,7 Soci/e utenti 55,3 86,5 Soci/e volontari 26,7 54,4 Soci/e sovventori 47,3 47,5 Altra tipologia 36,4 28,8 TF in tipo A TF in tipo B Totale soci/e 41,5 68,1 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 25/05/

15 In sintesi la presenza femminile è generalmente forte nella base sociale delle cooperative, più accentuata nelle cooperative che gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi che non in quelle che si occupano di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Le donne sono in maggioranza non soltanto in qualità di socie, ma anche in quanto socie lavoratrici, dimostrandosi impegnate attivamente anche nella realizzazione dei servizi offerti dalla cooperativa. E) Le risorse umane: il personale retribuito Per risorse umane si intendono tutte le persone più o meno coinvolte nella realizzazione delle attività della cooperativa, sia in qualità di volontari che di personale retribuito. Un attenzione particolare viene riservata comunque al personale retribuito, che oltre a costituire quasi i due terzi delle risorse, è fortemente coinvolto nelle dinamiche di tipo lavorativo dell organizzazione. Nelle cooperative della provincia di Bolzano coinvolte nell indagine le risorse umane sono costituite per il 74 (725 persone) da personale retribuito, il 18 (173 persone) da volontari, e il 7 da lavoratori svantaggiati (70 persone). Nelle due diverse tipologie (tipo A e tipo B) la composizione risente delle caratteristiche strutturali che le definiscono anche giuridicamente, infatti nel tipo A si rileva una percentuale maggiore sia del personale retribuito (pari a 79, 510 persone contro un 65, 215 persone del tipo B), che del personale volontario (pari a 19, 125 persone contro un 14, 48 persone del tipo B), il tipo B è invece caratterizzato dalla presenza dei lavoratori svantaggiati che nonostante la normativa preveda in percentuale non inferiore al 30 (l.381/1991), dai dati rilevati risultano pari al 20 (68 persone). All interno delle risorse umane la presenza femminile si aggira complessivamente intorno al 67,8, con una netta prevalenza nel personale retribuito, dove la percentuale è pari a 73,8 (Figura 3). Come secondo le aspettative si riscontra una differenza sostanziale tra le cooperative di tipo A e B (Figura 4): il TF assume infatti un valore molto alto nelle cooperative di tipo A (84,7), mentre si riduce quasi della metà in quelle di tipo B (47,9). Questo dato rafforza ulteriormente le considerazione già menzionate sull alta presenza femminile, ma mettendone in luce questa volta l aspetto occupazionale. La presentazione di alcuni dati ufficiali di riferimento al mercato del lavoro nel suo complesso può essere utile per un confronto e può offrire una chiave di lettura per l interpretazione del fenomeno occupazionale delle cooperative della provincia di Bolzano. Nella prossima tabella vengono presentati i seguenti dati: tasso di occupazione femminile (TO=[(donne occupate/donne in età lavorativa)*100]) 5 ; tasso di femminilizzazione del lavoro (TF=[(donne occupate/persone in età lavorativa occupate)*100]) Tabella 1: L occupazione femminile Italia Bolzano Bolzano Totale Non profit Totale Cooperative sociali Tasso occupazione femminile (TO) 32,3 77,9 47,4 Dato non disponibile Donne occupate per 100 occupati (TF) 37,7 74,4 41,3 73,8 (A=84,7; B=47,9) Fonte dei dati e anno Rilevazione trimestrale forze lavoro, 2001 Le cooperative sociali in Italia, istat, 2001 Rilevazione trimestrale forze lavoro, 2001 Sozialcoop, Rilevazione Trimestrale delle Forze di Lavoro (I.S.T.A.T., anno 2001) 25/05/

16 Si osserva dunque che rispetto al mondo profit la cooperazione sociale è caratterizzata da un alta presenza di donne lavoratrici, sia a livello nazionale che a livello provinciale (risultati della presente indagine). Nonostante il dato relativo alle cooperative sociali di Bolzano corrisponda a quello nazionale, tuttavia si inserisce in un contesto che presenta caratteristiche peculiari. La prima particolarità riguarda l alto tasso di femminilizzazione del contesto lavorativo di Bolzano, che supera di qualche punto quello nazionale. Dalle statistiche ufficiali emerge infatti che il fenomeno occupazionale femminile ha subito di recente un forte incremento, e che la presenza femminile si è concentrata soprattutto nel settore di servizi (80) 6. Di fronte a queste considerazioni le osservazioni prima esposte possono essere ridimensionate, infatti rispetto ad un contesto lavorativo che presenta uno sviluppo generale dell occupazione femminile, nel settore non profit si riscontra un minore slancio e il valore del dato si mantiene vicino a quello nazionale. Bisogna inoltre sottolineare che nelle cooperative di tipo B il dato sull occupazione femminile (pari a 47,9) è di circa 15 punti superiore a quello dell interno contesto lavorativo provinciale (pari a 41,3). La differenza che si riscontra tra il contesto profit e non profit è comunque evidente. Una caratteristica del contesto non profit che potrebbe motivare una maggiore presenza femminile riguarda la flessibilità degli orari e la maggiore possibilità di ottenere un contratto part time da parte degli operatori. A livello nazionale si osserva un valore molto basso del tasso di occupazione part time (16,5), ma nella provincia di Bolzano tale valore raggiunge il 28, a dimostrazione della maggiore sensibilità del territorio provinciale verso le esigenze lavorative delle donne. Secondo i risultati di questa indagine nelle cooperative sociali di Bolzano il 51,4 delle donne è occupata con contratto part time, di cui il 48.2 a tempo indeterminato e il 62.5 a tempo determinato. 6 Le donne e il loro contesto sociale in provincia di Bolzano, Astat, 2002 (pag.2-3) 25/05/

17 Tabella 2: Il tasso di occupazione femminile part time 7 Italia Tasso di occupazione femminile part time Fonte dati e anno Bolzano Totale (2000) Totale (2002) 16,5 28,0 51,4 European Commission, in base ai dati Eurostat, Labour Force Survey, 2002 I numeri delle donne nel mondo del lavoro, Un rapporto dell osservatorio del mercato del lavoro, Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige, 2003 Cooperative (2005) Sozialcoop, 2005 Sociali Figura 3:TF nella composizione delle risorse umane (tutti i casi) Personale retribuito (n=535) 73,8 Volontari/e (n=79) 52,0 Lavoratori/trici svantaggiati/e (n=33) Altro (n=6) 47,1 54,5 TF nel totale TOT (n=664) 67,8 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100, 0 7 I dati presentati nella tabella si riferiscono ad anni diversi, e possono aver subito cambiamenti, forniscono comunque indicazioni delle tendenze generali in corso. 25/05/

18 Figura 4:TF nella composizione delle risorse umane per tipologia di cooperativa (A/B) (tutti i casi) Personale retribuito 47,9 84,7 Volontari/e 54,2 51,2 Lavoratori/trici svantaggiati/e 0,0 45,6 Altro TOT 50,0 48,5 66,7 TF in tipo a TF in tipo b 77,8 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Un ulteriore riflessione sul personale retribuito delle cooperative sociale della provincia di Bolzano riguarda i settori di attività che lo impegnano maggiormente. Tenendo presenti le caratterizzazioni di ciascuna tipologia di cooperativa e la diversa percentuale delle donne lavoratrici che vi sono coinvolte, si può osservare che nelle cooperative di tipo A (Figura 5) vengono privilegiati dalle donne i settori relativi all istruzione e ricerca (90,1) e all assistenza sociale (87,8); mentre nelle cooperative di tipo B ( Figura 6) prevale il settore dei servizi (48,7), seguito da quello commerciale (41,3). È dunque possibile che la scelta lavorativa delle donne sia anche legata alla capacità dell ambito cooperativo di rispondere ad esigenze personali di tipo valoriale e ideale. Si possono ipotizzare due considerazioni: - l inclinazione delle donne verso un lavoro di tipo sociale che le gratifica maggiormente rispetto altri settori - la rispondenza di tale lavoro agli ideali e ai valori di chi lo persegue, e che dunque presenta delle caratteristiche elettive. Queste ipotesi trovano ulteriore riscontro nelle interviste che vengono presentate e analizzate nei prossimi paragrafi. 25/05/

19 Figura 5: TF nella composizione del personale retribuito nelle cooperative di tipo A per settore di attività assistenza sociale (n=395) 87,8 sanità (n=80) 75,5 istruzione e ricerca (n=136) 90,1 cultura, sport, ricreazione (n=23) 50,0 TF personale retribuito 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Figura 6: TF nella composizione del personale retribuito nelle cooperative di tipo B per settore di attività servizi (n=91) 48,7 commerciale (n=26) 41,3 artigianale (n=47) 37,0 agricolo (n=15) 32,6 TF personale retribuito 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 In sintesi il personale retribuito è costituito prevalentemente da donne, impiegate soprattutto nei settori educativo ed assistenziale. Questa forte presenza femminile conferma la forza attrattiva del mondo cooperativo verso le donne, e le motivazioni di tale capacità di attrazione possono essere ricercate, come confermeranno successivamente le interviste in profondità: o nell offerta delle cooperative di attività e orari di lavoro più favorevoli alle donne in quanto caratterizzate da maggiori margini di flessibilità o nella maggiore rispondenza di tali attività a valori di carattere sociale ed etico che le donne ricercano per una maggiore realizzazione nel loro lavoro. 25/05/

20 B) Il Consiglio di Amministrazione All interno della cooperativa le decisioni di carattere strategico vengono prese dal Consiglio di Amministrazione eletto dalla base sociale, e che può essere composto sia da soci che da altri membri non associati alla cooperativa. In quanto organo rappresentativo ci si può aspettare di riconoscervi la stessa composizione dei soci presenti nella base sociale: in realtà questo non avviene in tutti i casi. Il Consiglio di Amministrazione delle cooperative coinvolte nell indagine (in totale 147 persone) risulta composto principalmente da soci/e lavoratori/trici (49, pari a 73 persone) e da volontari/e (33, pari a 48 persone). Nelle cooperative di tipo A si accentua la presenza dei soci lavoratori (51) e dei soci volontari (37), nelle cooperative di tipo B invece tali categorie si ridimensionano (48 soci lavoratori e 27 soci volontari) e viene introdotta invece la categoria dei soci utenti (11). Rispetto alla composizione del Consiglio di Amministrazione il dato sulla presenza femminile conferma le considerazioni introdotte nel precedente paragrafo. Risulta, cioè, che all interno dell organo direttivo delle cooperative un numero consistente di donne riesce a ricoprire incarichi di responsabilità, come suggerisce il dato relativo al tasso di femminilizzazione pari a 41,5 8. In particolare la presenza femminile aumenta tra i membri lavoratori (pari a 45,2) mentre diminuisce in modo consistente tra i membri volontari (33.3), tendenza che rispecchia quella della base sociale complessiva (Figura 7). Come si è visto precedentemente la presenza femminile presenta caratteristiche molto diverse a seconda della tipologia della cooperativa (Figura 8). Così avviene anche nel caso del Consiglio di Amministrazione: complessivamente nelle cooperative di tipo A il numero delle donne pareggia quello degli uomini (50,0), mentre in quelle di tipo B le donne raggiungono appena il 30,2. Nelle categorie di soci lavoratori le donne costituiscono addirittura la maggioranza nel tipo A (58,1), mentre in B la presenza femminile diminuisce notevolmente (26,7). Tra i soci volontari delle cooperative di tipo A le donne rappresentano circa un terzo della categoria (35.5), mentre in B tale presenza si mantiene più bassa (29,4). 8 Definizione: TF nel CdA: [(Totale Membri nel CdA F)/(Totale Membri nel CdA F + Totale Membri nel CdA M) * 100] 25/05/

21 Figura 7:TF nella composizione del Consiglio di Amministrazione (tutti i casi) Soci/e lavoratori (n=33) 45,2 Soci/e utenti (n=3) 42,9 Soci/e volontari (n=16) 33,3 Soci/e sovventori (n=1) 33,3 Altra tipologia (n=8) 50,0 Totale soci/e (n=61) 41,5 TF nel totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Figura 8: TF nella composizione del Consiglio di Amministrazione per tipologia di cooperativa (A/B) (tutti i casi) Soci/e lavoratori 26,7 58,1 Soci/e utenti Soci/e volontari 0,0 29,4 35,5 42,9 Soci/e sovventori Altra tipologia 0,0 28,6 50,0 TF in tipo A TF in tipo B 66,7 Totale soci/e 30,2 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 In sintesi la composizione del Consiglio di Amministrazione rispecchia complessivamente la composizione della base sociale. Si conferma inoltre una presenza femminile significativa anche nell organo direttivo, soprattutto se messa a confronto con quella dei settori profit. C. Il presidente Il legale rappresentante della cooperativa è il presidente che resta in carica di norma tre anni, come il Consiglio di Amministrazione. Osservando la presenza femminile nei sottostanti livelli organizzativi, come la base sociale e il Consiglio di Amministrazione, viene da domandarsi se il mondo della cooperazione offra un contesto favorevole alle donne anche nel ricoprire incarichi di natura presidenziale. 25/05/

22 Complessivamente dall indagine svolta risulta che il ruolo di presidente nelle cooperative sociali viene svolto nel 38,5 9 dei casi dalle donne. Tale valore, di per sé già molto alto, si differenzia tra le cooperative di tipo A e quelle di tipo B rispecchiando la tendenza finora riscontrata nelle cooperative di tipo A di lasciare maggiore spazio alle donne anche nel ricoprire ruoli di responsabilità (TF in A pari a 41,7 mentre in B pari a 33,3). Mettendo questo dato in relazione con la presenza femminile nel Consiglio di Amministrazione emerge una interessante considerazione: una maggiore presenza femminile nel Consiglio di Amministrazione sembra favorire l aumento della presenza delle donne anche nei ruoli dirigenziali. Di conseguenza si riscontra che nelle cooperative di tipo A, in cui la presenza femminile è più forte, risulta più alta anche la percentuale di donne presidenti ( Figura 9). Si può dunque ipotizzare l esistenza di una certa solidarietà di genere che sembrerebbe favorire le donne nel raggiungimento di ruoli di alta responsabilità all interno delle cooperative sociali, almeno rispetto ad altri settori produttivi. Figura 9: TF nella composizione del C.d.A. e nel ruolo del presidente per tipologia di cooperativa (A/B) (tutti i casi) tipo a 43,8 41,7 tipo b 20,9 33,3 TOT 30,7 38,5 TF presidente TF nel CdA Dopo aver evidenziato la discreta presenza femminile all interno del Consiglio di Amministrazione e nel ruolo del presidente, le analisi vengono approfondite per comprendere se tale risultato rappresenta una condizione contingente oppure una tendenza di evoluzione nel mondo cooperativo. Presso i dirigenti delle cooperative vengono dunque rilevate alcune informazioni relative non solo al Consiglio di Amministrazione attuale ma anche ai 2 precedenti. Dalle informazioni raccolte presso 16 cooperative (ovvero tutte quelle in grado di fornire indicazioni sulla composizione degli ultimi 3 C.d.A.) si osserva una tendenza leggermente crescente rispetto alla presenza femminile nel Consiglio di Amministrazione (Figura 10). Un risultato ancora più evidente di questo cambiamento si riscontra considerando il TF nella composizione del Consiglio di Amministrazione e nel ruolo di presidente distinti per classi di anzianità della cooperativa (Figura 11). Nelle cooperative di più 9 Definizione: TF nel ruolo di presidente: [(Totale presidenti F) /( totale presidenti F + totale presidenti M) * 100] 25/05/

23 recente formazione si riscontra nuovamente una tendenza crescente della presenza femminile, soprattutto all interno del Consiglio di Amministrazione (nelle cooperativa costituite da più di 10 anni si rileva un TF pari a 39,7, mentre in quelle degli ultimi 3 anni il TF è pari a 57,8). All interno delle cooperative si riscontra perciò una disponibilità sempre maggiore nel riconoscere ruoli di responsabilità alle donne, tale disponibilità sembra aumentare con il passare del tempo e può quindi diventare un interessante indicatore di importanti cambiamenti culturali in corso legati al riconoscimento di genere nel mondo della cooperazione sociale. Figura 10: TF nella composizione del C.d.A. e nel ruolo del presidente negli ultimi tre C.d.A. (16 cooperative) cooperative 28,0 29,6 30,7 18,8 13,3 18,8 terzultimo CDA penultimo CDA ultimo CDA tot soci CdA n=75 tot soci nel CDA n=71 tot soci CdA n=75 TF presidente TF nel CdA 25/05/

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