SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COOPERATIVA SOCIETATE Società Cooperativa Sociale Onlus Sede Legale : Via Piave 9, Carini (PA) Sede Amministrativa : Via Sardegna n , Carini (PA) Sede Ufficio Servizio Civile : Via Sardegna n Carini (PA) Tel/Fax: coopsocietate@tin.it; info@cooperativasocietate.it Sito Web : 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo della REGIONE SICILIA 3 a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Partiamo da Zero! 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): ASSISTENZA - A 02 Minori. 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

2 CONTESTO TERRITORIALE E DEMOGRAFICO Il Comune di Palermo si estende su una superficie di 160,1 km², pari al 32% del territorio dell intera provincia, ed ha una popolazione pari al 58% di quella della provincia. Il territorio palermitano è suddiviso in otto circoscrizioni che comprendono 25 quartieri. Nell ultimo triennio grazie alla legge 285/97 nel Comuni di Palermo e di Misilmeri, si sono attivati servizi finalizzati alla prevenzione del disagio minorile ed al reinserimento sociale. Bisogna prevedere la realizzazione di azioni positive per il miglioramento della fruizione dell ambiente naturale da parte dei minori e per lo sviluppo del benessere e della qualità della vita degli stessi. La linea di tendenza innovativa è quella di programmare i servizi per i minori in un ottica di normalità e di quotidianità dell intervento, superando gli schemi dei progetti destinati soltanto ai minori con disagio cronico. Per quanto riguarda la specifica realtà palermitana nell'ambito dell'offerta di servizi in favore di minori, si ritiene opportuno fornire alcuni dati relativi al contesto. Come specificato nel Piano di Zona relativo al Distretto Socio-sanitario n 42 (l. 328/00), di cui Palermo è il comune capofila, i servizi per minori appartengono a tre aree: prevenzione, cura e/o assistenza e riabilitazione e/o assistenza. Emerge la necessità di investire maggiormente sulle comunità alloggio, per la fondamentale importanza che esse rivestono. Per quanto riguarda la loro distribuzione sul territorio, come si evince dai dati forniti dal Forum degli Assessorati, elaborati a cura dell Osservatorio sui dati forniti dal Settore Attività Sociali del Comune di Palermo (aggiornati al ) sono n 28 le comunità alloggio ubicate a Palermo e provincia, che ospitano minori con decreto dell A.G.M.. D altra parte le azioni del Piano di Zona in favore dei minori hanno concentrato la loro attenzione al potenziamento delle strutture già esistenti, promuovendo anche la realizzazione di una comunità alloggio per adolescenti psichiatrici. Molto è il lavoro ancora da fare, soprattutto alla luce del fatto che rendere più efficiente ed efficace il servizio offerto dall accoglienza residenziale in comunità significa garantire ai minori ad esse affidati lo sviluppo di un percorso orientato al loro benessere psicofisico (Elementi di valutazione tratti dalle relazioni sociali allegate ai Piani di Zona di riordino dei servizi socio-sanitari e assistenziali ai sensi della legge 328/00 D.42.Palermo.) Dati settoriali Dati Demografici : Popolazione complessiva residente: D.42 Palermo: persone. Popolazione Minorile complessiva residente a Palermo: minori, di cui (al 31/12/2012, dato dell Ufficio Anagrafe di Palermo). I servizi per la primissima infanzia sono, nella città di Palermo, distribuiti in modo estremamente squilibrato. Paradossalmente presenti, specie grazie alle iniziative private, nei quartieri a

3 maggiore reddito, se ne trovano molti meno nei quartieri a maggior densità di popolazione minorile Un dato Speciale Spesso in Italia sono molto pubblicizzati numeri che mostrano un aumento dei casi di autismo. Sono cifre che, soprattutto se diffuse da associazioni o altri privati, andrebbero prese con molta cautela. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, non esiste un organo incaricato di raccogliere in maniera sistematica dati sui DSA. L unico dato ufficiale diffuso dal ministero della Salute, che però non ne ha citato la fonte, è 2,5 casi ogni bambini (un dato che potete trovare qui). Per fare un paragone negli Stati Uniti, secondo gli ultimi dati, sono 15 su 1000 (cioè 1 ogni 68). Gli unici a raccogliere dati su questo fenomeno sono le direzioni sanitarie regionali, come quelle delle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Anche questi sono dati che vanno presi con attenzione, visto che non si basano su studi che riguardano l intera popolazione, ma solo sul numero di persone che richiedono l accesso alle strutture sanitarie. I numeri vanno dai 2,2 casi ogni mille fino ai sette ogni mille. Per quanto i dati siano piuttosto incompleti, è possibile sostenere che ci sia stato un aumento, anche se molto probabilmente non così evidente come quello avvenuto negli Stati Uniti. Le autorità sanitarie italiane sono in parte d accordo con Gnaulati: l aumento dei casi di autismo è riconducibile a una maggiore sensibilità sul tema, a migliori strumenti di diagnosi e al fatto che vengono conteggiate come DSA anche forme lievi che prima non lo erano. A Palermo ormai la stima è che i bambini con problematiche autistiche siano più di (dato del comitato L Autismo Parla condiviso con il Comune e la Prefettura di Palermo in occasione del 02 Aprile 2014, Giornata Internazionale sull Autismo). Gli attuali servizi domiciliari per questa tipologia di bambini, in particolare, non superano le 30 unità grazie a interventi Sanitari dell ASP di Palermo. Il Comune ha terminato i fondi in favore di questi minori (stornati da quelli derivanti dalla legge 285/97) nel Le ultime norme sulla gestione degli appalti pubblici, infine, hanno rallentato in modo imprevedibile le nuove attivazioni di servizi, ma che nonostante vi siano almeno l 1% dei fondi della legge 328/2000 riservati a questa problematica, nulla si è ad oggi attivato in favore di servizi pubblici per questi minori. AREE SPECIFICHE DI INTERVENTO, LA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI E L'OFFERTA PRESENTE SUL TERRITORIO L Area Minori presenta al suo interno molteplici risorse in termini di investimenti progettuali ed economici, di relazioni interistituzionali e territoriali, di rapporti con il Terzo Settore, per la maggior parte avviati secondo la nuova concezione espressa dalla recente legislazione in materia, in ultimo la l.285/97 e la stessa l. 328/2000. allo stato attuale si registra la presenza di : o Case famiglia o Casa famiglia per minori abusati e/o maltrattati o Comunità alloggio o Convitti o Semi convitti o Centro di pronta accoglienza 6/12 anni o SED 0-5 anni, ma di recente attivazione e ancora poco valorizzato.

4 Nasce pertanto l esigenza di potenziare in termini qualitativi i servizi offerti allo scopo di renderli efficaci nei loro obiettivi. Una implementazione di una fascia d età della popolazione alla quale le istituzioni locali non hanno sempre saputo trovare le risposte più consone per favorire il pieno inserimento dei nuovi arrivati A livello distrettuale sono stati messi in campo una serie di strumenti atti a depotenziare e a contenere la conflittualità nell ambito familiare con particolare attenzione ai soggetti più fragili: i bambini e le donne. Due sono le fasce non sufficientemente sostenute nel Distretto: quella adolescenziale, che è quasi ignorata, al di fuori di qualche intervento delle scuole, e quella inferiore ai 5 anni, rispetto alla quale gli asilo nido comunali coprono solo una piccola parte delle richieste e risulta, così, insufficiente rispetto ai bisogni territoriali. Tra questi bambini, in funzione delle competenze che si riusciranno a reperire in fase di selezione, si cercherà di dare uno spazio particolare ai bambini con problematiche afferenti alle sindromi dello spettro autistico. Per tale ragione si proseguirà la interfaccia con l Ambulatorio Dedicato per la Diagnosi e trattamento dei disturbi dello spettro autistico che si trova presso l ex Aiuto Materno, rispetto al quale si ha un contatto predefinito con la dott.ssa G. Gambino, responsabile dell Ambulatorio. Già precedentemente si è lavorato con il medesimo servizio in piena sinergia, coprendo con il SED 0-5 anni una fascia pari a 20 bambini con 4 operatori specializzati (educatori e terapisti della riabilitazione logopedia e psicomotricistica) ma lasciando, a causa della scadenza della convenzione, una fetta consistente di bambini fuori dagli interve3nti (circa 25 nel 2011), poiché il lavoro con i bambini aventi queste problematiche necessitano di tempi non inferiori ai sei mesi. La durata di un Servizio Civile potrebbe essere così congrua con le necessità di questi minori e sicuramente permetterebbe lo sviluppo di nuove reti di sostegno per le famiglie. DESTINATARI Saranno bambini dagli 0 ai 5 anni residenti o dimoranti in Palermo. Essi sono individuati tra coloro che sono già inseriti e/o saranno nel frattempo inseriti nei servizi SED di Palermo, rispetto i quali la Cooperativa si pone a miglioramento e supporto. In tutto si intende raggiungere la cifra minima di 40 bambini a cui offrire l incontro con i Volontari di SCN come risorsa e come momento di reciproca crescita. Del resto tutti coloro che lavorano con bambini e con bambini problematici in particolare, sanno quanto questi possono dare in termini emotivo-affettivi a ci se ne prende cura. BENEFICIARI Saranno le famiglie di questi bambini, che conosceranno nuovi modi e tempi di presa in carico da parte dei volontari che consentiranno loro di migliorare qualitativamente il tipo e la quantità di tempo che essi possono dedicarvi (specie in area SED), ma anche nel senso della qualità del servizio che essi riceveranno.

5 Beneficiari saranno anche le organizzazioni ed i sistemi integrati che curano lo svolgimento del servizio di Asilo Nido, il SED e le Comunità alloggio della città,, che fruiranno delle capacità e delle competenze dei volontari di SCN. Beneficiari sono i Volontari per le motivazioni sovra esposte: lo stimolo positivo che viene dai minori e la gratitudine che essi riescono a far trasparire quando si sentono compresi ed aiutati; la crescita personale che ne avranno dall esperienza insieme a quella professionale, qualora intendano intraprendere strade inerenti la cura dei bambini. LE RETI INFORMALI A SOSTEGNO DEL PROGETTO GIA' ATTIVATE DALLA COOPERATIVA SOCIETATE La Cooperativa Societate lavora in ambito minorile da diversi anni con le proprie figure professionali ma anche con reti formali ed informali particolarmente interessanti, e si appresta ad allargarle all apertura della propria comunità alloggio presso Carini (per la quale ha già ottenuto l Iscrizione all Albo Regionale ai sensi della legge 22/86 e in ottemperanza alla Deliberazione di Giunta regionale n.194 del , concernente il Piano di riequilibrio distrettuale delle strutture residenziali per minori. La cooperativa collabora, infatti, con diverse scuole del territorio, presso le quali già svolge percorsi di alfabetizzazione o di supporto alla scolarizzazione. E in contatto con le altre realtà che svolgono Servizi di Educativa Domiciliare per bambini (Associazione Progetto Giovani e Centro Diaconale Valdese per gli ultimi anni a Palermo) e con loro collabora sia in ATI che in altre forme ormai da anni. La gestione dell Asilo Nido, infine, ha messo la Cooperativa nelle condizioni di conoscere tutte le realtà, profit e no-profit, che in qualche modo ruotano intorno alla vita dei bambini: dalle aziende alimentari (per la mensa) alle sanitarie, dalle cartolerie alle cooperative che si occupano di disinfestazione, dai servizi di trasporto del Comune alle azienda che si occupano di smaltimento dei rifiuti differenziati. Farà parte della rete anche il Servizio Sociale del Comune di Palermo e l ufficio Minori (già 285/97) con i quali la collaborazione sarà strettissima nella idea di svolgere un servizio integrato e per la scelta dei minori più urgenti da assistere in assetto domiciliare. Inoltre la Cooperativa ha nel tempo creato reti stabili nel territorio (collaborazioni, co-progettazioni, servizi integrati, servizi in A.T.I., protocolli d intesa) sia con realtà locali (con tutti i Comuni del DSS 34, la Provincia di Palermo, la Regione Sicilia), ma anche con enti di rilevanza nazionale. La Cooperativa, infatti, è Certificata per la Erogazione di servizi socio assistenziali rivolti ad anziani, disabili e soggetti disagiati. Gestione di Asili Nido., in modo conforme alla normativa ISO 9001:2000 con certificato n 13684/05/S dal 02/11/2005 (e successivi rinnovi). Iscritta al Registro degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati Prima Sezione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (ex Ministero Solidarietà Sociale) dal 20/01/2009 al N A/602/2009/PA. Altri nodi della rete che la coopera stiva annovera tra i propri contatti sono:

6 Le seguenti Università / Scuole di Specializzazione (per avvio di tirocini e collaborazioni scientifiche): Università degli Studi di Palermo, Facoltà varie. Università di Pisa, facoltà varie. Università Kore, Enna, facoltà varie. LUMSSA, Roma, Palermo, Caltanissetta, facoltà varie. IRPA Milano, Scuola di Specializzazione post lauream. HCC Istituto di Gestalt, Scuola di Specializzazione post lauream. Ministero dell Interno e Prefettura di Palermo, per la gestione del Bene Confiscato alla criminalità organizzata e lo svolgimento di iniziative per l immigrazione. Ministero della Giustizia, USSM, Centro di Giustizia Minorile, per collaborazioni scientifiche e tecniche sul territorio. Enti Profit con i quali si sono svolte attività di inserimento lavorativo protetto e non, fornitori, aziende del territorio, consulenti e professionisti. In particolare vi sono diversi rivenditori (bar, alimentari, gastronomie, sanitarie, cartolibrerie ecc.) che forniscono non solo la cooperativa ma che nel tempo sono divenuti anche punti di riferimento per i volontari dei progetti precedenti, ai quali hanno fornito vari strumenti e possibilità di acquisto agevolato. Non sarà possibile citarli in questo contesto per vari motivi, ma sono una risorsa sia per la cooperativa che per tutte le persone che intorno ad essa ruotano. Le seguenti Associazioni, Cooperative ed enti del Terzo settore con cui si condividono progetti, idee, iniziative, protocolli e collaborazioni: Associazione Meravigliosamente, composta da famiglie di portatori di Handicap, Palermo Associazione Progetto Giovani, Palermo OMNIA servizi, Palermo Associazione Centro Incontro Anziani, Palermo Associazione CASM Palinuro, Palermo AICS Comitato Provinciale di Palermo (Associazione Italiana Cultura e Sport) AGSAS, Palermo. Comitato L autismo parla, Palermo Cooperativa PANTOGRA (che gestisce comunità per minori 0-5 anni a Palermo) Cooperativa Nuovi Orizzonti, Palermo Associazione Giovani Orizzonti, Carini. Asosciazione Crescere Insieme, Carini. Associazione Amico mio, Carini Associazione Speranza, composta da famiglie di portatori di Handicap, Carini Cooperativa Pedagogia Sperimentale di Terrasini AVIS, sezione di Capaci, con la quale sono state organizzate donazioni di sangue, Ambulatorio Dedicato Diagnosi e trattamento dei disturbi dello spettro autistico (ASP 6 Palermo ex Aiuto Materno)

7 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVI GENERALI Il presente progetto è rivolto ad un utenza minorile. Lo scopo del progetto è potenziare gli interventi e le azioni gia in atto nel settore minorile cercando di dare ulteriori risposte di aiuto a richieste sempre più evidenti che provengono dal mondo dell infanzia, ove si registra una casistica di disagio socio ambientale e familiare, che a volte, non ben supportata dai servizi, richiede socio ambientale e familiare, che a volte, non ben supportata dai servizi, richiede l intervento da parte dell autorità giudiziaria con la successiva predisposizione di collocamento del minore in apposite comunità. Il presente progetto si propone di offrire al giovane Volontario del Servizio Civile un esperienza di maturazione e crescita personale, ma soprattutto una esperienza che sia valida sul piano umano e risulti allo stesso tempo qualificante professionalmente. La possibilità di essere al servizio della propria comunità permette al giovane di attenzionare i bisogni presenti nel territorio e di far tesoro delle esperienze nell ambito del sociale. L obiettivo che si vuole proporre ai giovani in Servizio Civile è la cultura della pace, della non violenza, della solidarietà. Questo progetto si rivolge poi: a quei ragazzi che sono fuori dagli spazi aggregativi, per aiutarli a scoprire la propria identità, la speranza e il gusto della vita; a coloro che vivono ai margini delle realtà associative di ogni genere e grado, la cui domanda più o meno espressa è quella di dare un senso alla propria vita e al proprio agire; ai giovani che vivono dentro le Associazioni e appartengono a delle comunità ecclesiali, la cui esigenza fondamentale è di integrare fede e vita in un itinerario formativo e nel rispetto dei ritmi di ciascuno. Pertanto, in considerazione dell analisi dei bisogni rilevati nei territori in oggetto, relativamente all area minori, gli obiettivi generali che con il presente progetto si intende perseguire sono i seguenti: Favorire l integrazione e la partecipazione attiva nei percorsi scolastici ed istituzionali, incrementare le occasioni di incontro e confronto intra e intergenerazionale, di divertimento e di impegno sociale e culturale, nelle ore scolastiche, extrascolastiche e nel periodo estivo, potenziando le capacità comunicative e relazionali, favorendo un buon livello di autostima e di autoefficacia nello studio e nelle relazioni tra pari, al fine di prevenire, sin dai primi inserimenti scolastici, forme di disagio o di vera e propria devianza sociale. Potenziare le attività educative individualizzate funzionali allo sviluppo armonico dei minori per sostenere il processo di crescita, con particolare attenzione alle situazioni di difficoltà e di disagio che hanno, quindi, bisogno di un sostegno significativo. Favorire e sostenere, grazie alla guida di adulti di riferimento, la socializzazione e l aggregazione giovanile in luoghi appropriati. Prevenire comportamenti a rischio e condotte devianti attraverso l offerta di occasioni di socializzazione, sostengo educativo ed accompagnamento. L obiettivo si realizzerà attraverso il coinvolgimento in attività formative,

8 sportive, ludiche, gite, in particolare durante l estate, periodo più a rischio ; OBIETTIVI SPECIFICI per i destinatari/beneficiari - Favorire un itinerario pedagogico adeguato alle risorse dei minori; - Favorire l autonomia e la realizzazione dei percorsi personalizzati di crescita del minore e del suo nucleo familiare; - Supportare il lavoro degli educatori nella gestione della vita della comunità alloggio, del Nido e delle attività domiciliari - Offrire un clima di protezione e cura ai bambini ospiti delle comunità alloggio e del Nido; - Prevenire il disagio minorile, la devianza ed il disadattamento sociale; - Favorire il processo di socializzazione. - Stimolare e potenziare le abilità attraverso modalità ludiche ed informali; - Potenziare il sentimento di autostima e della self -efficacy. - Sviluppare le abilità di problem solving - Guidare lo sviluppo delle aree cognitive,espressive e relazionali - Proporre modelli positivi di identificazione comportamentale. - Individuare percorsi individuali positivi di crescita. - Potenziare e sviluppare la capacità di convivenza e dell appartenenza sociale. -Azione di aiuto morale e psicologico: il minore deve avere la certezza di non essere abbandonato a se stesso, ma di disporre e di poter colloquiare con operatori per qualsiasi necessità; - Valorizzare il tempo libero attraverso la costruzione di spazi che permettano di vivere con dignità e libertà la propria infanzia-adolescenza; - Favorire l integrazione dei minori nel contesto sociale attraverso varie attività integrative; - Interventi di formazione ed aggiornamento del personale impiegato; - Sostenere i familiari nel processo educativo dei minori; OBIETTIVI per i singoli Volontari Favorire l integrazione solidale tra diversi contesti di vita Promuovere il dialogo tra giovani e minori Promuovere la partecipazione attiva del volontario nella comunità di appartenenza Promuovere l accrescimento della dimensione professionale Stimolare nei giovani una crescita morale attraverso forme di solidarietà Potenziare il sentimento di appartenenza sociale Sviluppare i sentimenti di solidarietà e di partecipazione attiva Sviluppare le abilità comunicative, interpersonali e di gestione relativamente alla fascia di utenza in questione Lavorare secondo i principi di cooperazione e collaborazione Facilitare e promuovere la partecipazione attiva dei volontari del Servizio Civile; Favorire l acquisizione tra i volontari del Servizio Civile di conoscenze relative alle problematiche riguardanti i minori; Supportare la dimensione della crescita personale del giovane e la sua valorizzazione intesa in termini non solo professionali. Valorizzare, anche per i volontari socialmente meno preparati o

9 avvantaggiati, la cultura dello scambio intergenerazionale, la trasmissione della cultura e i valori di fratellanza e mutuo aiuto. Il raggiungimento degli obiettivi verrà rilevato mediante i seguenti INDICATORI DI RISULTATO Per i destinatari Grado di soddisfazione dell assistenza ricevuta Partecipazione alle attività; Grado di interesse dimostrato negli incontri. Numero di minori per i quali viene richiesta la presenza di volontari Miglioramento della qualità della vita dell'assistito e della sua famiglia rilevati attraverso somministrazione di questionari inerenti la custumer satsfaction esterna. Per i singoli volontari Incremento del livello motivazionale dei volontari, rilevabile mediante somministrazione di questionari proposti dalle figure professionali coinvolte nell intervento progettuale e dal monitoraggio in itinere; Conoscenze e competenze acquisite con la formazione specifica rilevabile attraverso test d ingresso, in itinere e conclusivi. Numero di volontari che si lega affettivamente all utenza. Numero di volontari che prosegue azioni di solidarietà oltre il SC. Numero di volontari che migliora i propri stili comunicativi, relazionali e professionali (tramite osservazioni OLP) Competenze e conoscenze acquisite dai volontari rispetto ai servizi sociali e nello specifico all'area anziani che fanno riferimento al proprio comune di riferimento. Indicatori riferiti al contesto Numero di contatti attivati con le istituzioni territoriali presenti nel territorio Ricaduta territoriale del servizio, rilevata dalla somministrazione di questionari inerenti la customer satsfaction esterna. Numero di volontari che prosegue azioni di solidarietà oltre il SC. Qualità delle relazioni intrecciate tra volontari e operatori. Numero di richieste e di risposte tra Progetto e Ambulatorio Dedicato per la Diagnosi e trattamento dei disturbi dello spettro autistico (ASP 6 di Palermo) OBIETTIVI per il gruppo dei volontari Valorizzare l'esperienza di volontariato quale occasione di crescita e di arricchimento personale e professionale, ponendo il giovane al centro delle esperienze proposte; Promuovere la cultura della cittadinanza attiva e del senso civico; Costituire cittadinanza attiva, rappresentate dall'ente attuatore e dai volontari, capaci di realizzare e diffondere efficacemente suddetta cultura attraverso la costruzione di processi di influenza; Formalizzare e definire le procedure dell esperienza acquisita dal progetto per estenderla ad altri contesti; Individuare e potenziare le risorse interne delle nuove generazioni avviando

10 percorsi di autonomizzazione e di responsabilizzazione, al fine di rendere i giovani padroni del proprio processo di vita; Costituire un gruppo di lavoro adeguatamente motivato, caratterizzato dallo spessore delle relazioni, sia affettive che educative, instaurate e per la capacità di lavorare in équipe; Fornire strumenti e competenze necessarie per espletare i compiti assegnati. Favorire la partecipazione al sc da parte di giovani con minori opportunità (bassa scolarizzazione; minori opportunità socio-culturali; disabilità compatibili con le attività previste dal progetto; reinserimento post-affido ai Servizi Sociali; migranti di seconda generazione con cittadinanza italiana) attraverso la strutturazione di attività adatte alle loro caratteristiche ed alle loro potenzialità Gli indicatori di risultato individuati, per verificare che gli obiettivi specifici siano pienamente raggiunti dal gruppo dei volontari, vengono così sintetizzati: Incremento del senso di autoefficacia da parte dei volontari; Accrescimento del livello di coinvolgimento; Aumento di iniziative autonome; Incremento del grado di soddisfazione personale; Aumento dell autostima legata, oltre che al Sé professionale, al Sé personale; Potenziamento delle competenze relazionali, professionali, empatiche; Crescita della consapevolezza del significato di cittadinanza attiva e servizio civile ; Piena consapevolezza circa il proprio ruolo nel gruppo di lavoro quanto nel contesto sociale. Presenza di volontari che, a seguito del SC decidono di riprendere la propria formazione. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il presente progetto intende integrare risorse proprie con risorse territoriali in modo da realizzare interventi congrui ed efficaci. Le attività saranno coordinate dalla Cooperativa attraverso il proprio competente personale che si occuperà di incamerare le richieste di supporto ed aiuto formali ed informali (ovvero quelle che provengono direttamente da istituzioni preposte come il Comune di Palermo ed i suoi uffici, ma anche direttamente da comunità alloggio con le quali ci sono dei contatti pregressi, servizi distrettuali ecc.) In generale, sia per gli operatori del progetto, sia per i potenziali volontari, le attività pratiche da svolgere con i minori saranno: IN COMUNITA (anni 0-5 e relativi fratelli maggiori, se presenti): o Accompagnamento dei minori. o Assistenza pratica

11 o Attività di doposcuola o Attività di laboratorio grafico e creativo o Supporto morale e dialogico del minore o Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative o Organizzazione attività motorie semplici o Partecipazione a gite ed escursioni IN ASILO NIDO (anni 0-3): o Assistenza pratica o Attività di alfabetizzazione o Attività di laboratorio grafico e creativo o Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative o Organizzazione attività motorie semplici o Partecipazione a gite ed escursioni IN ASSETTO DI EDUCAZIONE DOMICILIARE (0-5 anni ed eventuali famiglie): o Accompagnamento e affiancamento agli operatori. o Assistenza pratica o Attività di doposcuola o Attività grafica e creativa o Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative o Organizzazione attività motorie semplici o Partecipazione a gite ed escursioni o Attività di accoglienza delle famiglie e spiegazione/informazioni sul servizio o Organizzazione di attività presso la sede per bambini e famiglie 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività I differenti livelli di funzionamento del Progetto, che vede coinvolti i vari sistemi di lavoro della Cooperativa, prevedono un pieno ingresso dei volontari nella dinamica istituzionale e produttiva dell Ente. Essi, quindi, diverranno protagonisti della vita della Cooperativa. Pertanto, insieme agli operatori che svolgono il lavoro di Assistenza Domiciliare specifica, tutto l apparato funzionale del Ente si mette in moto per supportare l ingresso e l integrazione del volontario al proprio interno. Per queste ragioni distinguiamo tre livelli di risorse umane a cui il Volontario farà riferimento e che permetteranno il funzionamento dell intero meccanismo: 1) Livello di Funzionamento generale ed amministrativo 2) Livello di Funzionamento dei Servizi per minori 0-5 3) Livello di funzionamento specifico per i volontari. 1) Livello di Funzionamento generale ed amministrativo E il livello decisionale più alto della Cooperativa, a cui appartengono coloro che hanno il compito di introdurre il volontario al funzionamento dell ente e che curano la parte che supporta gli obblighi amministrativi che competono all ente per il volontario e per il suo svolgimento. Fanno parte di questo livello:

12 1 Direttore generale. Legale rappresentante della cooperativa, presenta il lavoro della cooperativa e funge da solutore più alto delle problematiche strategiche del lavoro e dei conflitti all interno dell Ente. E colui che ha l ultima parola in ambito di scelte sul fronte lavorativo e di funzionamento. 1 Consulente del Lavoro Aiuta il volontario ad esercitare i propri diritti/doveri che sono nel confine tra il professionale ed il volontariato. Offre un supporto anche per la consulenza fiscale, anche interfacciandosi col Patronato partner, riducendo il bisogno del volontario di cercare ulteriori risorse. E risorsa interna della Cooperativa. 1 Segretario Amministrativo. Si occupa del supporto tecnico-amministrativo per la cooperativa e per i volontari: ne raccoglie la documentazione, indica gli OLP per volontario, raccoglie i dati e cura, con gli operatori del punto 3, la trasmissione della documentazione all Ufficio Nazionale di SCN o a quello regionale. Ricorda e coordina gli adempimenti amministrativi ai volontari. 2) Livello di Funzionamento dei Servizi per minori 0-5 Il team che supporterà le azioni di questo progetto sarà formata da: 1 Psicologo, già coordinatore del SED 0-5 anni di Palermo, con esperienza di coordinamento, supervisione e start-up di servizi. Mantiene i contatti con tutte le realtà comunali per minori attraverso una fitta rete di collaborazioni attivate nel tempo. 1 Assistente Sociale con competenze specifiche nell inserimento di minori in contesti residenziali e semiresidenziali e di coordinamento di servizi per minori. 4 Operatori di Comunità con varie qualifiche che si alterneranno, in funzione delle proprie qualità e competenze specifiche che operano direttamente sia con l utenza che con i volontari. 2 Educatore Domiciliare che si occupa di assistenza domiciliare per bambini di 0-5 anni. 3) Livello di funzionamento specifico per i volontari. Sono lo staff che la Cooperativa ha incaricato per la realizzazione delle attività necessarie alla Progettazione, Formazione, Monitoraggio ecc. Tutti coloro che, in qualunque veste, operano anzitutto per il funzionamento specifico del SCN nell Ente. Oltre gli incarichi istituzionali previsti dai prontuari e dalle Circolari, essi hanno anche i seguenti compiti: 1 Psicologo. Ha esperienza nella relazione di aiuto e nella formazione di operatori del Terzo settore. Cura l aspetto formativo, di supervisione e psicologico riguardante l abbinamento e la prosecuzione del lavoro di autonomizzazione e di costruzione della nuova rete con i volontari. Cura le attività di Counseling specialistico per i volontari meno formati e con eventuali svantaggi di tipo culturale o formativo 1 Orientatore/Valutatore. Si occupa di supportare, con opportuni interventi, l apprendimento del volontario delle nuove competenze nei vari ambiti previsti. Realizza con i volontari il Bilancio delle Esperienze finale. Supporta i processi di inserimento dei volontari in tutte le loro fasi.

13 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto L a Descrizione completa delle modalità di impiego dei volontari viene di seguito realizzata in funzione delle fasi in cui esse vengono fatte: del resto ogni differente momento di lavoro richiede differenti attività a cui il volontario aderisce o partecipa in modo originale e creativo. 1) Aderire alla finalità del progetto coordinamento e condivisione obiettivi In questa fase il volontario, che parte da un potenziale delle proprie conoscenze pregresse, viene invitato a lavorare nell ambito della propria formazione non in modo passivo ma in modo interattivo e partecipativo. Le attività sono quelle d aula, di ascolto, di partecipazione ai brainstorming, di utilizzo degli strumenti del counseling e delle tecniche attive di formazione. Nelle prime settimane non è richiesto lavoro sul campo se non come esercitazione. L unica attività che sarà casomai richiesta è la partecipazione al forum sul SCN sul sito della Cooperativa per esporre la propria esperienza e partecipare ad iniziative di sensibilizzazione sul SCN. 2) Partecipare alla formazione specifica e continua e introduzione alle attività pratiche. Terminata la primissima formazione, il volontario sarà chiamato alle seguenti attività: chiarimento delle aspettative rispetto alla progettualità e ricognizione delle potenziali cause di difficoltà che si potranno incontrare; compartecipazione alle riunioni di attribuzione delle competenze da svolgere con i minori. Le possibili attività pratiche con i minori saranno: IN COMUNITA (anni 0-5 e relativi fratelli maggiori, se presenti): a. Accompagnamento dei minori. b. Assistenza pratica c. Attività di doposcuola d. Attività di laboratorio grafico e creativo e. Supporto morale e dialogico del minore f. Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative g. Organizzazione attività motorie semplici h. Partecipazione a gite ed escursioni IN ASILO NIDO (anni 0-3): i. Assistenza pratica j. Attività di alfabetizzazione k. Attività di laboratorio grafico e creativo l. Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative m. Organizzazione attività motorie semplici n. Partecipazione a gite ed escursioni IN ASSETTO DI EDUCAZIONE DOMICILIARE (0-5 anni ed eventuali famiglie): o. Accompagnamento e affiancamento agli operatori. p. Assistenza pratica q. Attività di doposcuola r. Attività grafica e creativa s. Organizzazione di giochi, attività ludiche e ricreative t. Organizzazione attività motorie semplici u. Partecipazione a gite ed escursioni v. Attività di accoglienza delle famiglie e spiegazione/informazioni sul

14 servizio w. Organizzazione di attività presso la sede per bambini e famiglie 3) Partecipare alla campagna in favore del SCN Trasversalmente, come illustrato nell apposito box, il volontario partecipa alle attività di promozione del SCN, presenziando a manifestazioni provinciali e regionali del proprio ambito a tema, organizzando un evento Volontari in Azione, in cui verranno accolti quei giovani interessati ad acquisire maggiori informazioni circa il progetto di servizio civile proposto dall Ente, partecipando ad eventi cittadini con stand e banchetti, presidiati da proprio personale, organizzando incontri negli istituti scolastici e presso università incontri sul servizio civile, sulle tematiche di cittadinanza attiva, sulla promozione della legalità, e senso civico; 4) Inserirsi nei programmi di lavoro. Avendo partecipato alle riunioni, con gli operatori del punto 2 del precedente paragrafo, il volontario, che ha già così preso confidenza con gli operatori, inizia a prendere confidenza con l utenza: affianca l Assistente, l educatore Domiciliare e di comunità nel lavoro con gli utenti, li aiuta nel rendere ordinato l ambiente di lavoro, supporta anche con la semplice presenza. 5) Rendersi autonomi nell assistenza Concluso il momento dell avvio al lavoro del Volontario, egli sperimenterà, sempre supportato dagli operatori sopra citati, la autonomizzazione del proprio lavoro. Presa confidenza con l utente e la sua famiglia, il compito del volontario è utilizzare il proprio tempo di lavoro in favore del proprio utente. In tutte le situazioni in cui il volontario è al lavoro, egli ha sempre il riferimento del personale dei servizi e della Coopertiva.. Il giovane comincerà a sentirsi parte della vita della famiglia (d origine o comunitaria ) e del minore e maturerà, anche grazie alla formazione ricevuta ed alla condivisione degli obiettivi, la consapevolezza che tra se ed il proprio assistito si deve creare un rapporto di mutuo aiuto e supporto. Attività Trasversali legate all obiettivo della partecipazione generale dei Volontari, inclusi quelli con minori opportunità L esperienza del servizio civile non vuole solo offrire ai giovani l opportunità di sperimentarsi quali giovani apprendisti, ma vuole piuttosto offrire nuovi spunti di riflessione, valorizzare questa esperienza intesa quale esperienza di vita, favorire la partecipazione creativa, motivata e solidale dei giovani, consentire lo scambio e il confronto culturale fra i giovani volontari e gli altri attori coinvolti nel processo. Per accrescere e valorizzare la dimensione individuale dei giovani volontari, in particolare anche per quei soggetti con minori opportunità, saranno predisposti periodicamente dei momenti e delle esperienze che coinvolgano tutti i volontari in servizio civile, non solo come vere e proprie occasioni di socializzazione, quanto piuttosto come pretesto per favorire e stimolare ulteriormente la cooperazione fra i giovani, offrire l opportunità di incontro, scambio e confronto aldilà dei momenti formativi, ma anche per rilevare l importanza delle relazioni sociali, quale valore aggiunto alla suddetta progettualità, iter che sottolinea ulteriormente la volontà dell Ente di farsi portavoce e promotore di politiche in favore delle pari opportunità. La metodologia pianificata per perseguire gli obiettivi sopra descritti è contenuta nella descrizione delle attività previste, che saranno predisposte periodicamente e

15 trasversalmente all iter intrapreso dai giovani volontari. 1) Giochi di ruolo: ideali in contesti gruppali, consentono agli individui di prendere consapevolezza di dimensioni intrapsichiche e relazionali, e facilitano l'acquisizione di nuovi modi di pensare, sentire, relazionarsi, inoltre offrono l opportunità di sperimentare liberamente le proprie capacità, ma anche di apprendere nuove competenze e identificare quegli aspetti personali che maggiormente influenzano la propria quotidianità. Inoltre, la successiva riflessione sulla rappresentazione del gruppo favorisce profondi insight individuali, non solo in merito al ruolo agito, ma anche riguardo alle proprie dinamiche all interno del gruppo di lavoro, e allo stesso tempo si produce un insight di gruppo, che consente di accrescere la propria consapevolezza sia circa il modo in cui affronta la situazione oggetto di apprendimento, sia circa le dinamiche relazionali interne e sottese al gruppo, migliorando così le proprie capacità comunicative e d interazione; 2) Gruppi di discussione: i volontari verranno attivati per discutere ed riflettere sui contenuti e sulle tematiche inerenti l attività di servizio civile, con la finalità trasversale di coinvolgere e di responsabilizzare i giovani, di generare interdipendenza positiva e spirito di gruppo. Oltre a tematiche prestabilite dal moderatore del gruppo, ampio spazio verrà dato alle eventuali proposte dei giovani, protagonisti assoluti della progettualità, in questo contesto potranno condividere con tutti i membri dell equipe quanto ritengono opportuno, e in tale circostanza potrà essere ulteriormente sottolineata la rilevanza delle singole individualità nel loro percorso di crescita personale, con particolare attenzione per quei soggetti che presentano minori opportunità; 3) Attività di counselling: gestite da un professionista che avrà il compito di orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità dei giovani volontari promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le loro capacità di scelta. In occasione delle attività di counselling tutti i volontari, in special modo coloro che manifestano minori opportunità, avranno la possibilità di essere supportati da una persona esperta nel percorso di crescita personale, ancor più che nelle altre attività trasversali predisposte. In occasione di tali incontri, incentrati sul gruppo, si lavorerà per far emergere eventuali criticità in seno alla progettualità, eventuali difficoltà riscontrate in fase operativa, dare spazio all individuo non solo come singolo ma anche quale membro di un gruppo, attenzionando il suo integrarsi nel gruppo e il suo relazionarsi ed interagire con esso. Questi incontri dovranno offrire al singolo l occasione per riflettere sulla sua individualità, ed eventualmente mettere in risalto i suoi punti di forza, e individuare punti deboli da potenziare per espletare al meglio il proprio ruolo all interno della progettualità, e a tal fine sono stati predisposte varie attività con l obiettivo di dare maggiore rilevanza alla dimensione del gruppo, e che rappresentino un opportunità ulteriore per socializzare con il resto del team di volontari, e come ulteriore strumento per sollecitare nuove forme di collaborazione e cooperazione fra i giovani. Ogni incontro fornirà spazi deputati alla creazione e al consolidamento del lavoro di gruppo, inteso quale strumento indispensabile per innescare nuovi stimoli che contribuiscano non solo ad avvalorare ulteriormente l esperienza del volontariato, ma che possano anche creare nuovi meccanismi per una maggiore consapevolezza circa il proprio ruolo e le proprie potenzialità, che aiutino il giovane a vedersi quale fautore di cambiamento, come individuo le cui potenzialità inespresse possano essere sollecitate nella loro massima espressione, in

16 occasione della partecipazione a tali attività di gruppo. Ancora, tali incontri rappresenteranno un ulteriore strumento per favorire l integrazione e la valorizzazione di soggetti con minori opportunità, poiché attraverso le metodologie individuate verranno potenziate le aree attinenti alla dimensioni personali maggiormente critiche, poiché non venga mai meno il loro contributo e affinché resti concreto l obiettivo di valorizzare anche i soggetti con minori opportunità, non solo relativamente ai volontari di sesso femminile, quanto anche ai volontari immigrati di seconda generazione, i quali sono ancora vittime di discriminazioni razziali e, dunque, a rischio di emarginazione sociale. In ultimo, le attività previste possono essere intese, oltre che come uno strumento necessario per valorizzare e stimolare la crescita personale dei volontari, anche come un utile sussidio per monitorare l andamento dell intero percorso, dalla verifica degli obiettivi raggiunti alla valutazione della partecipazione dei volontari 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 16 10) Numero posti con vitto e alloggio: 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 16 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 h 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

17 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F Cooperativa Societate 6 PALER MO 16

18 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La Cooperativa ritiene necessario impegnarsi a mettere in atto un "Piano di comunicazione permanente", che si realizza maggiormente in coincidenza con l'uscita dei bandi per la selezione dei volontari, ma che nel contempo mantiene un'attività di base durante l'intero anno, soprattutto in occasione dei momenti di aggregazione e condivisione organizzati dall'assessorato regionale della Famiglia, competente per territorialità e dall'ufficio Nazionale di S.C. In questa fase, al fine di rendere efficace tale strategia, si terrà conto dei livelli culturali e dei linguaggi dei destinatari, restando tuttavia coerenti con lo spirito ed i valori del servizio civile. Durante questa fase verranno coinvolti, in modo paritario, tutti gli attori coinvolti nel suddetto progetto, in particolare attivando un percorso di avvicinamento dei giovani in servizio attraverso il coinvolgimento degli stessi nelle iniziative di sensibilizzazione, delle quali saranno protagonisti attraverso il loro diretto coinvolgimento. In tale prospettiva, con l'intento di promuovere e valorizzare il servizio civile come percorso di cittadinanza attiva e di crescita umana, civile e sociale per i giovani del territorio della Regione Sicilia, sarà predisposta una campagna di promozione e sensibilizzazione, attraverso le seguenti attività: A) INIZIALE: Verranno creati volantini e manifesti pubblicitari che verranno distribuiti presso i principali luoghi aggregativi, pub, bar e palestre presenti nel territorio del DSS 42 e di Palermo; Conferenze stampa rivolte agli organi di informazione locale all'inizio del periodo di selezione per informare sia sulle posizioni disponibili che sui risultati raggiunti; Pubblicazione del progetto all interno del sito internet della cooperativa e, di conseguenza, sarà linkabile anche dai siti amici - B) INTERMEDIA Presenziare a manifestazioni provinciali e regionali del proprio ambito a tema, (Festa del Volontariato, giornate di studio sulla cooperazione ecc.) avvalendosi della collaborazione dei volontari uscenti, che condivideranno con altri giovani non solo la loro esperienza di crescita personale, ma anche il vissuto emotivo elicitato dalla partecipazione al progetto; Organizzare un evento Volontari in Azione, in cui verranno accolti quei giovani interessati ad acquisire maggiori informazioni circa il progetto di servizio civile proposto dall Ente; Partecipazione ad eventi cittadini con stand e banchetti, presidiati da proprio personale; Organizzare incontri negli istituti scolastici e presso università incontri sul servizio civile, sulle tematiche di cittadinanza attiva, sulla promozione della legalità, e senso civico; Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale, affiancato se del caso da volontari in servizio, ad incontri informativi organizzati da comuni e scuole; C) A CONCLUSIONE:

19 Realizzazione, all interno del sito web, di uno angolo dedicato ai volontari in servizio civile, dedicato all apertura di un blog e di uno spazio in cui i volontari possano lasciare un report a testimonianza della loro esperienza, non solo in termini di crescita personale ma anche del loro contributo al cambiamento nel contesto territoriale di riferimento. Sollecitazione verso gli organi di informazione (televisioni, radio, giornali) per la pubblicazione di articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e radiofoniche sulle esperienze di servizio civile condotte. Conferenze stampa rivolte agli organi di informazione locale alla conclusione del periodo di svolgimento del progetto per informare sui risultati raggiunti. Realizzazione di un Poster da appendere nella sede della Cooperativa con i contributi personali dei volontari (grafici, letterari, ecc.) che rappresentino il punto di arrivo della loro esperienza e il nuovo punto di partenza. Elaborazione dei dati di monitoraggio e pubblicazione dei dati sul sito web e sul Poster Complessivamente verranno dedicate non meno di 36 ore all attività di sensibilizzazione. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: La selezione dei volontari di SCN sarà svolta in proprio attraverso la professionalità riconosciuta dei selettori accreditati all Albo Nazionale prima e successivamente a quello della Regione Sicilia. Dal punto di vista delle modalità di selezione, in realtà non ci si discosterà molto dalle indicazioni dell Ufficio Nazionale, specie per quanto concerne il la valutazione del curriculum e delle esperienze acquisite che in esso vengono presentate. Per esigenze di trasparenza ed evitare di confondere partecipanti, la cooperativa utilizzerà un punteggio totale uguale a quello contenuto nel Decreto del Direttore Generale del 11/06/2009 (ovvero un punteggio totale massimo attribuibile di 110 punti) ma distribuito in modo più consono alle caratteristiche del progetto. Non è tanto importante, quindi, che il volontario conosca l Ente, per esempio, quanto conosca il territorio e l ambito di intervento. Altrettanto ci sembra importante dare più peso alle capacità relazionali ed alla disponibilità a proseguire. Per cui vengono ridotte le voci ed il loro peso invece viene aumentato come segue e si riduce la necessità di ponderare il risultato alla numerosità degli item posti.. I CRITERI DI RIFERIMENTO saranno i seguenti: Criterio di riferimento Punt. min Punt. Max 1) Conoscenza del territorio ed esperienza nell ambito minorile ) Motivazione a svolgere questo specifico progetto e disponibilità a proseguire l esperienza di 0 10 volontariato 3)Capacità umane e relazionali 0 10

20 4) Conoscenza di base del SCN (art.4 Linee Guida SCN Sicilia DA n.1435 del 12/07/2012) )Presenza di situazioni di minori opportunità (bassa scolarizzazione, migranti di II generazione, 0 10 giovani in uscita da comunità alloggio, ecc.) 6) Ulteriori elementi presentati dal volontario e/o Presenza di fattori ostativi TOTALE 0 60 Modalità 1) Valutazione del Curriculum (c.d. Allegato 3) In questa parte si rimanda a quanto contenuto nella Determinazione del Direttore Generale dell 11 giugno 2009 n.173 e si seguiranno i punteggi ivi attribuiti, corrispondenti a: o Esperienze precedenti, punto n.2 delle Note Esplicative del Decreto 173, fino ad un massimo di 30 punti o Titoli di studio ed esperienze aggiuntive non valutate fino ad un max di 20 punti. 2) Colloquio di selezione e motivazionale sui principali criteri sopra descritti con relativa scheda di valutazione. Si ritiene superato il colloquio di selezione e motivazionale con un punteggio di almeno 36/60. I punteggi saranno espressi da numeri interi. PUNTEGGIO FINALE La Sommatoria finale del punteggio (min. 36 max 110) sarà quindi così determinata: a) Valutazione del Curriculum e delle esperienze (conformemente all allegato 3 della sopra citata Determinazione n.173). Da 0 a 50 punti. b) Valutazione del colloquio. Da 36 a 60 punti. Punteggio finale = SOMMA: a+b (min. 36 max 110), sul quale si redigeranno le relative graduatorie sede per sede. A parità di punteggio si darà precedenza a coloro che avranno dimostrato situazioni di minori opportunità. In caso di ulteriore parità si darà spazio al candidato più anziano che ha meno possibilità (statisticamente) di partecipare ad altre esperienze si SCN. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: COMITATO DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO Primo strumento del Monitoraggio del lavoro svolto sarà una Commissione Tecnico Scientifica composta dal Responsabile Legale dell Ente, da un Formatore Accreditato e da un volontario eletto dagli stessi partecipanti al progetto, in modo che anch'essi abbiano il proprio ruolo e la propria voce nel lavoro di valutazione, monitoraggio ed eventuale correzione del progetto. Quest'ultimo rappresenterà le

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