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1 Workshop Economia e Legalità 31 maggio 2013 Direttore Generale Giuliano Palagi L usura è un problema in costante crescita, favorito dall attuale crisi economica sul quale occorre agire con velocità e comprensione. La crisi tocca le imprese e la stretta creditizia delle banche e la mafia esulta investendo sull usura con il flusso dei prestiti. Tanti vengono sottomessi all'imposizione mafiosa allo scopo di consentire quella continuità dell'impresa che serve a garantire le attività e il mantenimento del posto di lavoro. L obiettivo non è il guadagno sugli interessi imposti ma il riuscire ad impossessarsi delle attività delle loro vittime, fino a giungere alla appropriazione dei patrimoni. Il profilo delle vittime: persone mature, la cui attività rappresenta il lavoro di una vita e che, in caso di fallimento, avrebbero oggettive difficoltà a riconvertirsi nel mercato del lavoro. Sono solitamente commercianti che operano nel dettaglio tradizionale, come alimentaristi, fruttivendoli, gestori di negozi di abbigliamento, calzature ecc.. Così la presenza delle mafie è sempre più incisiva riuscendo a intervenire a tutti i livelli per il quantitativo di denaro di cui dispongono. L impossibilità di accedere al credito crea terreno fertile per l intervento della criminalità organizzata che si mostra l unico attore disposto ad erogare prestiti senza la richiesta di alcuna garanzia. Si è parlato di usura gestita dalla criminalità mafiosa, con ndrangheta e camorra ai primi posti. Ma anche di «usura familiare», perché esercitata sulle vittime dagli stessi familiari e quindi con un numero ancora minore di denunce. Tra le principali cause per cui si ricorre al prestito ad usura vi è il gioco d azzardo. In generale, si può affermare che aumentando il volume d affari del gioco d azzardo, come confermano i dati, aumenta anche la domanda di liquidità e quindi il ricorso all usura. Nonostante il sistematico calo delle denunce (anno 2004=398 anno 2011=230), che ne conferma la caratteristica di fenomeno sommerso, l usura è in costante aumento come dimostrano le cronache giornalistiche e il numero sempre maggiore di richieste d aiuto pervenute alle Fondazioni Anti-usura.

2 Come dimostra la Relazione parlamentare antimafia 2012, il gioco lecito è diventato uno dei settori di maggiore interesse per il riciclaggio, rendendo molto più semplice il passaggio di grandi flussi di denaro tramite internet; le mafie sono presenti quindi nelle sale bingo, nell imposizione di noleggio di apparecchi, nei prestiti usurai ai giocatori indebitati, nei racket delle slot machine. Il settore dove si concentrano i clan mafiosi è comunque quello delle slot machine, perché a maggiore produttività, visto che le stesse possono essere manipolate per evadere il fisco e imposte ai gestori stessi dei locali e inoltre la loro diffusione capillare sul territorio consente anche un presidio generalizzato dello stesso territorio. Tratto da una sezione della relazione semestrale DIA Il ricorso all usura, unitamente alle pratiche estorsive, è da ritenersi un vero e proprio sistema tipico ed irrinunciabile, utilizzato da tutti i sodalizi per il controllo delittuoso del territorio e strumentale all applicazione del potere mafioso dell intimidazione. L imposizione del cosiddetto pizzo rimane, dunque, una pratica diffusa, anche per via di una subcultura che valuta, in modo assolutamente acquiescente, la convenienza a pagare,rispetto alla minaccia paventata. Di conseguenza, il racket trova quasi quotidianamente nuova linfa, imponendosi come manifestazione radicata nel territorio e costituendo, per le organizzazioni mafiose, una pratica assolutamente remunerativa per l ingente accumulazione finanziaria connessa. Gioco d azzardo Il collegamento fra il gioco d azzardo e l usura si rappresenta in due modalità principali: quando il giocatore si ricopre di debiti di gioco, entrando nella spirale del credito usuraio per ripianare le perdite; quando un soggetto subisce un estorsione da parte delle organizzazioni criminali sulla vincita appena conseguita. Si possono individuare due aree: usura classica e usura della criminalità organizzata. L usura classica si caratterizza per le modeste evidenze giudiziarie e lo scarso allarme sociale tendenzialmente praticata da un usuraio-parassita, che condivide con la vittima l ambiente sociale, il cui scopo è lucrare il più possibile sulle possibilità di liquidità di questi. La seconda, praticata dalla criminalità organizzata di stampo mafioso, punta alla spoliazione totale delle vittime e, in alcuni casi, a coinvolgerle in altre pratiche

3 illecite che si caratterizza invece per le reti di accordi collusivi e le forme di investimento negli apparati economici locali con alterazioni del mercato bancario. Nel secondo, i proventi sono figli di altri reati: gioco d azzardo, ricettazione, riciclaggio di denaro sporco o gestione di capitali per conto delle mafie. L usura, quindi, tende a essere sempre più un reato associativo. Un fenomeno che ha qualcosa di antico negli obiettivi che si prefigge, nella violenza con la quale si esercita, nella disperazione in cui getta le vittime, ma ha anche molto di assolutamente moderno e sofisticato soprattutto nelle forme con cui viene esercitata, nel sapersi camuffare, nel tenere basso il livello di allarme sociale. Volendo fare un cenno alla dimensione del fenomeno in Italia, i dati più recenti ci parlano di un giro di affari annuo di 20 miliardi di euro che coinvolge circa commercianti. L usura in soli tre anni, dal 2010 al 2012, costringe alla chiusura circa aziende commerciali e artigianali, che hanno provocato la perdita di posti di lavoro. La categoria più colpita dagli usurai ( anno anno 2000 quelli stimati in Italia, la maggior parte conosciuti dalle Autorità Giudiziarie) è quella dei commercianti che operano nel settore dell abbigliamento, delle calzature, nel settore agro alimentare, principalmente rientranti in una fascia d età che si aggira intorno ai cinquant anni. Riduzione dei tempi di pagamento nei confronti delle imprese In attuazione della Direttiva Comunitaria 2011/7: sono state realizzate precise misure organizzative volte a conseguire una maggiore efficienza nell utilizzo delle risorse e a realizzare un concreto snellimento delle procedure: linee guida per gli acquisti, implementazione del programma informatico per la gestione dei provvedimenti di liquidazione per la parte spesa e di incasso per la parte entrata e l attuazione degli ordinativi di incasso e pagamento con firma digitale. Dall altro lato siamo orientati verso un attenta programmazione preliminare degli interventi che tiene conto delle regole e dei vincoli di finanza pubblica del patto di stabilità interno e che permette di accertare preventivamente in tutti i diversi settori di competenza l ammontare dei pagamenti da poter effettuare e quello degli incassi da realizzare in conto capitale.

4 In base al monitoraggio effettuato possiamo affermare che i tempi medi di pagamento del nostro ente si attestano su valori medi ottimali: Valore medio in giorni (data registrazione documento/data trasmissione mandato) Spesa corrente/spese d investimento Anno ,8 Anno ,3 Anno ,6 Anno Primi 4 mesi anno 2013= Spese d investimento Anno ,7 Anno ,3 Anno Anno mesi anno 2013= 75.25

5 Territorialità degli appalti affidati dalla Provincia di Pisa Procedure aperte Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 66,66% in provincia di Pisa; 36% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 50% in provincia di Pisa; 56% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio extra-regionale Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 83.33% in provincia di Pisa 14% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 7.14% in provincia di Pisa 13% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul Procedure negoziate Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 67,74% in provincia di Pisa; 6% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 70,73% in provincia di Pisa; 2% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio extra-regionale

6 Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 78,78% in provincia di Pisa 6% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul Anno % imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul territorio regionale di cui il 47.5% in provincia di Pisa 6% imprese aggiudicatarie di appalti provinciali con sede sul

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