Informatica 2010 in Italia sarà negativa secondo Assinform. Nuovi disoccupati e aziende in crisi.
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1 STAMPA: Informatica 2010 in Italia sarà negativa secondo Assinform. Nuovi disoc... Pagina 1 di 2 11/03/ Informatica 2010 in Italia sarà negativa secondo Assinform. Nuovi disoccupati e aziende in crisi. Articolo originale: ( Vedi ) Autore: RedazioneBusinessOnline.it Pubblicato il 11/03/2010 Il settore dell'information Technology in Italia è in crisi: nessuno sembra voler investire soldi nello sviluppo. In questo modo il nostro Paese è destinato a regredire e perdere competitività. Si può far qualcosa? Oggi a Milano sono stati presentati i dati di anticipazione del Rapporto Assinform 2010, che fotografano nel nostro Paese un settore IT fortemente penalizzato dalla crisi. Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, ha definito il 2009 "annus horribilis" per il mercato mondiale dell'ict. Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a milioni di euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione. Lo scorso anno abbiamo segnato un passo indietro del -8.1%, mentre per il finire dell'attuale l'italia è destinata a segnare un -3.1%. Sono, infatti, arretrati tutti i parametri del mercato: hardware (-14,8%), software (- 3,6%), servizi (- 6,5%); grandi imprese (-10,3%), medie (- 7,3%), piccole (-8,0%). L'impatto economico e occupazionale dell'it, nonché le sue potenzialità nei processi di sviluppo del Paese sono largamente sottovalutati dalle istituzioni. Eppure, per uscire dalla crisi e aprire la strada della crescita, l'italia non ha scelta, deve riprendere a investire in Information Technology. Per questo occorre un'azione che sia un segnale chiaro di inversione di tendenza, anticipatore di una politica strategica per l'innovazione e lo sviluppo. Come nel mercato automobilistico, anche nel settore software si dovrebbe pensare a degli incentivi per la rottamazione. Anche per il fatto che gli incentivi nel settore IT sono due volte e mezzo più efficaci di quelli fatti nel mercato delle auto. I software applicativi, infatti, sono fattori cruciali per la modernizzazione delle imprese, dell'economia, della PA e costituiscono il cuore del valore aggiunto prodotto dal settore in Italia. Per quanto riguarda le aziende invece, si confermano, purtroppo, le previsioni negative sull'andamento occupazionale. Il 65% delle aziende conferma i livelli dei dipendenti dello scorso anno; il 27% pensa ad un miglioramento e l'8% circa prevede dei tagli. Il calo maggiore è previsto per i consulenti delle grandi imprese, delle quali ben il 54,5% ha
2 STAMPA: Informatica 2010 in Italia sarà negativa secondo Assinform. Nuovi disoc... Pagina 2 di 2 11/03/2010 dichiarato di utilizzare meno forza lavoro esterna, molto spesso purtroppo formata da dipendenti di medie e piccole imprese della filiera. Sul fronte delle telecomunicazioni la situazione non migliora affatto: per la prima volta da tre lustri a questa parte il mercato della telefonia mobile segna una contrazione nella sua crescita pari a -1,5%. Durante la conferenza Angelucci ha infine annunciato alcune importanti iniziative di Assinform. Un argomento che preme molto è la tendenza tutta italiana di abbassare le tariffe professionali, trascurando la qualità. Tutto ciò mortifica gli investimenti in capitale umano delle imprese IT, che rappresenta ben il 26% dei ricavi aziendali, mentre penalizza i clienti e la qualità dei loro progetti e servizi. Inoltre stiamo per concludere un primo accordo innovativo con un importante istituto bancario che prevede finanziamenti a medio termine per le aziende che investono in IT comprendendo, per la prima volta, anche le componenti immateriali (software e servizi). Articolo stampato da Tutti i diritti sono riservati all'autore
3 2009: 16mila posti di lavoro in meno nell'ict Pagina 1 di 2 11/03/ net network 01net Applicando CIO Club IlSoftware.it TechTarget Italia SearchCIO.it SearchSecurity.it SearchNetworking.it itechstudio Digifocus ricerca: in 01net CERCA powered by utente: Stefania Follador logout newsletter 01net Cio Pmi Trade Nets Mercato Prodotti Vendor e Trade CIO Internet Servizi & Supporto 01net, una evoluzione nel segno della continuità ProntoImprese CIO Club Webcast Security 2.0 e DLP Protezione dei dati aziendali Riduci i costi con Microsoft SharePoint UC: comunicare è semplice Vuoi un'it più flessibile e meno costosa? Ecco come fare CORSI download Corso completo sull'it Security Corso completo sulle reti Wi-Fi Eventi e Appuntamenti IT e TLC TIPS & TUTORIAL by TECHTARGET Professionisti di sicurezza Responsabili IT Tecnici di rete Web Marketing Dossier Web Marketing Servizi di Web Marketing Le news di 01net sul vostro sito Link utili Passepartout Software Gestionale Compara Prezzi Portale immobiliare News e servizi per gli operatori dell edilizia Il sito per architetti e designers News e servizi per l agroindustria Business News sul mercato del Retail Dossier e aggiornamenti su marketing e distribuzione 10 Marzo 2010 Rapporto Assinform 2009: 16mila posti di lavoro in meno nell'ict Il quarto settore industriale italiano è calato del 4,2%. Per il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, vanno fatti sforzi per preservare le competenze. Il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, nel presentare i dati del Rapporto 2010, relativi agli investimenti in Ict realizzati in Italia nel 2009, pari a 61,771 miliardi di euro (-4,2%), ha tenuto a sottolineare che si tratta del quarto settore industriale italiano ( addetti e imprese), che però è il secondo per l'alta incidenza di addetti laureati (il 30% del totale). Si tratta, quindi, di competenze qualificate che vanno preservate perché portano innovazione. L'Associazione è costantemente impegnata a monitorare l'andamento del mercato, per cui in base a una recente survey condotta presso 40 dei propri associati è emerso che c'era più ottimismo nel novembre 2009 che non a gennaio Si è calcolato che a fine 2009 il settore abbia perso posti di lavoro, mentre la stima per l'anno in corso parla di posti in meno, per cui l'emorragia dei dipendenti si dovrebbe arrestare, ma continua invece a colpire i consulenti esterni, soprattutto presso le grandi imprese, che prevedono un calo del 54,5%. Anche per il 2010 l'associazione si è posta degli obiettivi, volti a tutelare un'industria, l'it, che produce beni (immateriali) e prodotti innovativi, e che è il perno per aiutare le imprese a sviluppare processi innovativi, che sono alla base dello sviluppo competitivo del Sistema Paese. LINK 2009: in Italia l'it è calata dell'8,1% Per questo sta proponendo di incentivare la rottamazione di software obsoleti, affinché le imprese siano stimolate a sostituire i vecchi software proprietari con applicazioni di nuova generazione, che consentono di diminuire i costi di manutenzione e di sviluppare applicazioni più legate al business. Come ha osservato Angelucci, ogni euro di contributo ricevuto genera un miglioramento dei livelli occupazionali 2,5 volte più efficace degli contributi dati al settore auto. M.R. Altre iniziative in corso riguardano un accordo con un istituto bancario per ottenere finanziamenti da dare alle imprese che investono in It (compresi i beni immateriali software e servizi).
4 2009: 16mila posti di lavoro in meno nell'ict Pagina 2 di 2 11/03/2010 Ha inoltre attivato un gruppo di lavoro per analizzare il problema del downpricing delle tariffe It relative ai servizi, che in Italia sono particolarmente penalizzanti per chi li offre e anche per chi li riceve. Infine, va incentivata la ricerca e sviluppo per valorizzare le tante realtà di valore in Italia e stimolarne l'aggregazione, anche a livello territoriale, in modo da riuscire a creare delle sinergie su soluzioni e prodotti, che ne consentano anche la presentazione sui mercati internazionali. Stampa Invia un commento Invia questo articolo Il nostro codice di comportamento Pubblicità su 01net Network Copyright Il Sole 24 ORE Business Media S.r.l. Il Sole 24 ORE Business Media S.r.l. Società unipersonale e a direzione e coordinamento de Il Sole 24 ORE S.p.A. Sede legale: Via G. Patecchio, Milano - Capitale Sociale Euro ,00 i.v. N di Cod. Fisc, Part. IVA e di iscrizione nel registro delle Imprese di Milano - R.E.A. n. MI
5 Assinform, l'italia è ferma Webnews.it Pagina di stampa Pagina 1 di 2 11/03/2010 Assinform, l'italia è ferma «Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell'ict, l'italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri paesi registrando una contrazione dell'it tra le più consistenti, pari a -8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore di - 5,4%. Tra i paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra PIL (- 5%) e investimenti IT (-8,1%), rivelando un paese ripiegato su se stesso che, salvo eccezioni, sembra aver perso coraggio, che ha paura di investire e rischiare». Parole pesanti, soprattutto perchè prive di peso politico e provenienti da una associazione legata a Confindustria. Parole che tuonano come una bocciatura e che impongono riflessioni e reazioni immediate. Approfondisce Paolo Angelucci, Presidente Assinform: «Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a miliardi di euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione. Le istituzioni pubbliche, le imprese, appaiono intrappolate da un approccio dal respiro troppo corto, che non riesce a superare l'orizzonte contingente dell'emergenza. Sono, infatti, arretrati tutti i parametri del mercato: hardware -14,8%, software -3,6%, servizi - 6,5%; grandi imprese -10,3%, medie -7,3%, piccole -8,0%. L'innovazione, strumento indispensabile per lo sviluppo, sembra sparita dal vocabolario della politica economica e delle misure anticrisi. Con queste premesse anche il 2010 sarà un anno molto difficile. Le nostre stime indicano per il settore un trend negativo di -3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%)». L'intervento di Angelucci giunge in presentazione del Rapporto Assinform 2010, rapporto che verrà presentato in seguito nel dettaglio delle varie analisi. Ad ora l'associazione si ferma al giudizio sommario e ad una valutazione che sembra puntare il dito soprattutto contro la politica economica del nostro paese: «Sebbene l'it con addetti e imprese, sia il quarto settore industriale del paese, non solo non riscuote dalla politica la giusta attenzione, ma il suo impatto economico e occupazionale, nonché le sue potenzialità nei processi di sviluppo del Paese sono largamente sottovalutati dalle istituzioni. Eppure, per uscire dalla crisi e aprire
6 Assinform, l'italia è ferma Webnews.it Pagina di stampa Pagina 2 di 2 11/03/2010 la strada della crescita, l'italia non ha scelta, deve riprendere a investire in Information Technology. Per questo occorre un'azione che sia un segnale chiaro di inversione di tendenza, anticipatore di una politica strategica per l'innovazione e lo sviluppo. Va in questo senso la nostra proposta di rottamazione del software sia come misura di incentivo all'innovazione per il Made in Italy, sia come sostegno all'occupazione del settore IT. I software applicativi, infatti, sono fattori cruciali per la modernizzazione delle imprese, dell'economia, della PA e costituiscono il cuore del valore aggiunto prodotto dal settore in Italia. Nella produzione di software, l'it italiana concentra la maggior parte dell'occupazione qualificata che, già provata dalla perdita di posti di lavoro 2009, se i dati di previsione verranno confermati, rischia nel 2010 di lasciare a casa altri addetti». Angelucci scende inoltre in difesa delle professionalità del settore, stigmatizzando la tendenza al "downpricing" del mercato italiano: «La tendenza al ribasso delle tariffe professionali è un'anomalia tutta italiana, che mortifica gli investimenti in capitale umano delle imprese IT, che rappresenta ben il 26% dei ricavi aziendali, mentre penalizza i clienti e la qualità dei loro progetti e servizi. C'è il rischio di impoverimento professionale dell'informatica italiana». Impoverito il mercato, occorre tutelare almeno le professionalità. Perchè è da qui che l'italia dovrà tentare di ripartire. Versione originale: HTML.it Per le note legali si rimanda alla pagina
7 Stampa Articolo - Virgilio Notizie Pagina 1 di 1 11/03/2010 x chiudi Ict/ Assinform: In 2009 settore Italia -8%,si investe sempre meno :01 Angelucci: Anche il 2010 sarà un anno molto difficile Milano, 10 mar. (Apcom) - Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell'ict, l'italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri Paesi registrando una contrazione dell'it tra le più consistenti, pari a -8,1%, a fronte di una flessione media mondiale del settore del 5,4%. Tra i paesi avanzati, l'italia è quello che ha più aumentato il gap tra Pil(-5%) e investimenti It (- 8,1%). Lo rivelano i dati di anticipazione del rapporto Assinform "Dobbiamo credere nel futuro e investire in innovazione - denuncia il presidente dell'associazione Paolo Angelucci - E' urgente dotare il Paese di una politica strategica per la crescita, con progetti e investimenti a lungo termine. Incentivare la rottamazione dei software obsoleti, da sostituire con applicazioni evolute tarate sulle esigenze delle imprese del Made in Italy, sarebbe un segnale nella direzione giusta". Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a miliardi di euro, "è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione". Nella produzione di software, l'it italiana concentra la maggior parte dell'occupazione qualificata che, già provata dalla perdita di 16mila posti di lavoro nel 2009, se i dati di previsione verranno confermati, rischia nel 2010 di lasciare a casa altri 8mila addetti. Anche il 2010 sarà un anno "molto difficile", spiega Angelucci. Le nostre stime indicano per il settore un trend negativo di -3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%). Anche per il settore delle Tlc, il rapporto Assinform evidenzia una fase di sofferenza, con un calo di mercato del 2,3%. "Alcuni baluardi del settore sembrano entrati in crisi di saturazione", spiega Angelucci. In particolare la telefonia mobile, comparto che ha trainato l'ict per 15 anni, segna per la prima volta trend negativi: scendono il segmento consumer, le linee mobili attive, le Sim, registrando un decremento dell'1,5%. ( ) x chiudi
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9 giovedì 11 marzo 2010 Assinform: ICT, incentivi e rottamazione a cura di Noemi Ricci Presentata da Assinform l'anteprima del Rapporto annuale sull'ict in Italia: la crisi si protrarrà per tutto il Tra le strategie di contenimento, incentivare la rottamazione dei software Prosegue anche nel 2010 l'andamento negativo del mercato ICT, secondo le previsioni Assinform : l'anno in corso sarà caratterizzato da una nuova contrazione, per quanto inferiori a quelle In Italia il calo sarà pari a -3,1%, leggermente meglio rispetto al -8,1% dello scorso anno. A livello mondiale si prevede una contrazione media del -5,4%. Sono stati 16mila i posti di lavoro persi nel 2009, ai quali nel 2010 rischiano di aggiungersi altri 8mila addetti se, come ha sottolineato il presidente di Assinform Piero Angelucci, le istituzioni non inizieranno a prestare più attenzione al settore. Una proposta di intervento da tempo segnalata al Governo, è introdurre un sistema di incentivi alla rottamazione software, che permetterebbe di rilanciare l'ict italiano e sostenere occupazione e produttività. Proprio riguardo all'occupazione, il 64,9% delle aziende sembra andare verso una stabilità dei livelli di assunzione, mentre l'8,1% prevede un peggioramento e il 27% un miglioramento. Per i consulenti esterni è previsto un calo del -54%, con una conseguente contrazione dei mandati da parte delle realtà più strutturate alle Pmi. Nel settore IT, Hardware (-4,5% per 4,657 miliardi di euro) e Servizi (-3,2% per 8,471 miliardi) registreranno la maggiore contrazione; leggermente meglio i Software (-1,5% per 4,241 miliardi). Il settore TLC subirà invece un calo pari a -2,3%. A sorpresa, il comparto della telefonia mobile segnerà per la prima volta un trend negativo con un decremento delle linee mobili attive del - 1,5%. Versione originale: Copyright 2007 HTML.it La vendita, il noleggio, il prestito e la diffusione del contenuto di questa pagina sono vietate, tranne nei limiti specificati nella pagina
10 It: - 8,1% nel L Italia rinuncia allo sviluppo? Pagina 1 di 2 11/03/2010 login: registrati entra newsletter ricerca: in Millecanali powered by Google Broadcast Communications Radio Televisione Satellite Pubblicità Leggi&Norme Speciali Magazine La ricerca Assinform It: - 8,1% nel L Italia rinuncia allo sviluppo? Secondo il presidente di Assinform Angelucci, è urgente dotare il Paese di una politica strategica per la crescita, con progetti e investimenti a lungo termine. Nel 2009 l Italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri Paesi, registrando una contrazione dell IT tra le più consistenti. 10 Marzo 2010 L'ultimo numero Audio Fiction Tv e cinema Ibc 2009 Manifestazioni ed eventi Multimedia News Radio digitale Radio locali Radio nazionali Tv digitale Tv locali Tv nazionali Video Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell'ict, l'italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri Paesi registrando una contrazione dell'it tra le più consistenti, pari a - 8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore di - 5,4%. Tra i Paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra PIL (- 5%) e investimenti IT (- 8,1%), rivelando un Paese ripiegato su se stesso che, salvo eccezioni, sembra aver perso coraggio, che ha paura di investire e rischiare. Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a miliardi di euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese. Le istituzioni pubbliche, le imprese, appaiono intrappolate da un approccio dal respiro troppo corto, che non riesce a superare l'orizzonte contingente dell'emergenza. Sono, infatti, arretrati tutti i parametri del mercato: hardware - 14,8%, software - 3,6%, servizi - 6,5%; grandi imprese - 10,3%, medie - 7,3%, piccole - 8,0%. L'innovazione, strumento indispensabile per lo sviluppo, sembra sparita dal vocabolario della politica economica e delle misure anticrisi. Con queste premesse anche il 2010 sarà un anno molto difficile. Le nostre stime indicano per il settore un trend negativo di - 3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%). Questa lunga ma interessante citazione è tratta dal discorso di Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, che ha presentato a Milano i dati di anticipazione del Rapporto Assinform 2010, che fotografano un settore IT fortemente penalizzato dalla crisi. Anche per il settore delle TLC, il Rapporto Assinform evidenzia una fase di sofferenza, con un calo di mercato di - 2,3%. Alcuni baluardi del settore sembrano entrati in crisi di saturazione. In particolare la telefonia mobile, comparto che ha trainato l'ict per 15 anni, segna per la prima volta trend negativi: scendono il segmento consumer, le linee mobili attive, le Sim, registrando un decremento di - 1,5%. In termini complessivi, il mercato nazionale dell'ict è calato di - 4,2%, scendendo a un valore di milioni di euro (nel 2008 era stato di milioni di euro), a fronte del - 1,5% registrato a livello mondiale. Sebbene l'it - ha continuato Angelucci - con addetti e imprese, sia il quarto settore industriale del Paese, non solo non riscuote dalla politica la giusta attenzione, ma il suo impatto economico e occupazionale, nonché le sue potenzialità nei processi di sviluppo del Paese sono largamente sottovalutati dalle istituzioni. Eppure, per uscire dalla crisi e aprire la strada della crescita, l'italia non ha scelta, deve riprendere a investire in Information Technology. Per questo occorre un'azione che sia un segnale chiaro di inversione di tendenza, anticipatore di una politica strategica per l'innovazione e lo sviluppo. Va in questo senso la nostra proposta di rottamazione del software sia come misura di incentivo all'innovazione per il Made in Italy, sia come sostegno all'occupazione del settore IT. I software applicativi, infatti, sono fattori cruciali per la modernizzazione delle imprese, dell'economia, della PA e costituiscono il cuore del valore aggiunto prodotto dal settore in Italia. Nella produzione di software, l'it italiana concentra la maggior parte dell'occupazione qualificata che, già provata dalla perdita di posti di lavoro 2009, se i dati di previsione verranno confermati, rischia nel 2010 di lasciare a casa altri addetti. L'ultima indagine congiunturale realizzata da Assinform a febbraio 2010 su un campione rappresentativo di imprese associate (fra Pmi e grandi imprese), conferma, purtroppo, le previsioni negative sull'andamento occupazionale. L'emorragia di posti di lavoro, colpisce sia i dipendenti (- 8,15 delle imprese del campione) che, in misura decisamente superiore, i consulenti esterni (situazione in peggioramento per il 26,4% delle imprese). Il maggior calo è a carico delle grandi imprese, di cui ben il 54,5% ha dichiarato di utilizzare meno forza lavoro esterna, molto spesso purtroppo formata da dipendenti di medie e piccole imprese della filiera. Il Presidente Paolo Angelucci ha poi annunciato tre importanti iniziative di Assinform. Sul piano della finanza per l'innovazione - ha precisato Angelucci - stiamo per concludere un primo accordo innovativo con un importante istituto bancario che prevede finanziamenti a medio termine per le aziende che investono in IT comprendendo, per la prima volta, anche le componenti immateriali (software e servizi). Al contempo abbiamo attivato un gruppo di lavoro per affrontare in modo concreto e pragmatico il tema del downpricing delle tariffe IT. La tendenza al ribasso delle tariffe professionali, infatti, è un'anomalia tutta italiana, che mortifica gli investimenti in capitale umano delle imprese IT, che rappresenta ben il 26% dei ricavi aziendali, mentre penalizza i clienti e la qualità dei loro progetti e servizi. C'è il rischio di impoverimento professionale dell'informatica italiana. Bisogna trovare un percorso che ci porti fuori da questo circolo vizioso. Sul piano della ricerca e sviluppo, infine, siamo impegnati a valorizzare sia le tante buone pratiche presenti nell'it italiana, che a promuovere una politica di aggregazione delle imprese del settore. L'obiettivo è produrre soluzioni innovative condivise che aiutino domanda e offerta a crescere, anche in una prospettiva di internazionalizzazione delle imprese IT italiane, portatrici di made in Italy tecnologico. Focus Un decreto importante Hollywood é in vendita La collina di Hollywood in vendita per 12,5 milioni di... Radio Maria: pronta la nuova sede L emittente mariana annuncia che l inaugurazione della nuova... Notizie in breve Più che mai numerose le notizie che riguardano i settori... Le Radio trovano spazio su Sky Sky ha inserito nella numerazione 700 tutta una serie di... Tag: Multimedia, News Stampa Invia un commento Invia questo articolo
11 marketpress ANTEPRIMA DEL RAPPORTO ASSINFORM 2010, IT: -8,1% NEL... Pagina 1 di 3 Dati Editore Chi Siamo Redazione Pubblicità Cerca Annunci Google Software Mobilità Del Lavoro Mutui Agevolati Imprese Magazzino Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2010 ANTEPRIMA DEL RAPPORTO ASSINFORM 2010, IT: -8,1% NEL L ITALIA RINUNCIA ALLO SVILUPPO? INCENTIVARE LA ROTTAMAZIONE DEI SOFTWARE OBSOLETI, DA SOSTITUIRE CON APPLICAZIONI EVOLUTE TARATE SULLE ESIGENZE DELLE IMPRESE DEL MADE IN ITALY, Annunci Google Magazzino Mobilità Del Lavoro Imprese in Crisi Lavoro Finanziamenti Giovani Milano, 11 marzo 2010 Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell Ict, l Italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri paesi registrando una contrazione dell It tra le più consistenti, pari a -8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore di 5,4%. Tra i paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra Pil (-5%) e investimenti It (-8,1%), rivelando un paese ripiegato su se stesso che, salvo eccezioni, sembra aver perso coraggio, che ha paura di investire e rischiare. Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a miliardi di euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione. Le istituzioni pubbliche, le imprese, appaiono intrappolate da un approccio dal respiro troppo corto, che non riesce a superare l orizzonte contingente dell emergenza. Sono, infatti, arretrati tutti i parametri del mercato: hardware -14,8%, software - 3,6%, servizi 6,5%; grandi imprese - 10,3%, medie 7,3%, piccole -8,0%. L innovazione, strumento indispensabile per lo sviluppo, sembra sparita dal vocabolario della politica economica e delle misure anticrisi. Con queste premesse anche il 2010 sarà un anno molto difficile. Le nostre stime indicano per il settore un trend negativo di -3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%). Non ha usato mezzi termini Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, nel presentare oggi a Milano i dati di anticipazione del Rapporto Assinform 2010, che fotografano un settore It fortemente penalizzato dalla crisi. Anche per il settore delle Tlc, il Rapporto Assinform evidenzia una fase di sofferenza, con un calo di mercato di -2,3%. Alcuni baluardi del settore sembrano entrati in crisi di saturazione. In particolare la telefonia mobile, comparto che ha trainato l Ict per 15 anni, segna per la prima volta trend negativi: scendono il segmento consumer, le linee mobili attive, le Sim, registrando un decremento di -1,5%. In termini complessivi, il mercato nazionale dell Ict è calato di - 4,2%, scendendo a un valore di milioni di euro (nel 2008 era stato di milioni di euro), a fronte del -1,5% registrato a livello mondiale. Sebbene l It ha continuato Angelucci con addetti e imprese, sia il quarto settore industriale del paese, non solo non riscuote dalla politica la giusta attenzione, ma il suo impatto economico e occupazionale, nonché le sue potenzialità nei processi di sviluppo del Paese sono largamente sottovalutati dalle istituzioni. Eppure, per uscire dalla crisi e aprire la strada della crescita, l Italia non ha scelta, deve riprendere a investire in Information Technology. Per questo occorre un azione che sia un segnale chiaro di inversione di tendenza, anticipatore di una politica strategica per l innovazione e lo sviluppo. Va in questo senso la nostra proposta di rottamazione del software sia come misura di incentivo all innovazione per il Made in Italy, sia come sostegno all occupazione del settore It. I software applicativi, infatti, sono fattori cruciali per la modernizzazione delle imprese, dell economia, della Pa e costituiscono il cuore del valore aggiunto prodotto dal settore in Italia. Nella produzione di software, l It italiana concentra la maggior parte dell occupazione qualificata che, già provata dalla perdita di posti di lavoro 2009, se i dati di previsione verranno confermati, rischia nel 2010 di lasciare a casa altri addetti. L ultima indagine congiunturale realizzata da Assinform a febbraio 2010 su un campione rappresentativo di imprese associate (fra Pmi e grandi imprese), conferma, purtroppo, le previsioni negative sull andamento occupazionale. L emorragia di posti di lavoro, colpisce sia i dipendenti (-8,15 delle imprese del campione) che, in misura decisamente superiore, i consulenti esterni (situazione in peggioramento per il 26,4% delle imprese). Il maggior calo è a carico delle grandi imprese, di cui ben il 54,5% ha dichiarato di utilizzare meno forza lavoro esterna, molto spesso purtroppo formata da dipendenti di medie e piccole imprese della filiera. Il Presidente Paolo Angelucci ha poi annunciato tre importanti iniziative di Assinform. Sul piano della finanza per l innovazione ha precisato Angelucci stiamo per concludere un primo accordo innovativo con un importante istituto bancario che prevede finanziamenti a medio termine per le aziende che investono in It comprendendo, per la prima volta, anche le componenti immateriali (software e servizi). Al contempo abbiamo attivato un gruppo di lavoro per affrontare in modo concreto e pragmatico il tema del downpricing delle tariffe It. La tendenza al ribasso delle tariffe professionali, infatti, è un anomalia tutta italiana, che mortifica gli investimenti in capitale umano delle imprese It, che rappresenta ben il 26% dei ricavi aziendali, mentre penalizza i clienti e la qualità dei loro progetti e servizi. C è il rischio di impoverimento professionale dell informatica italiana. Bisogna trovare un percorso che ci porti fuori da questo circolo vizioso. Sul piano della ricerca e sviluppo, infine, siamo impegnati a valorizzare sia le tante buone pratiche presenti nell It italiana, che a promuovere una politica di aggregazione delle imprese del settore. L obiettivo è produrre soluzioni innovative condivise che aiutino domanda e offerta a crescere, anche in una prospettiva di internazionalizzazione delle imprese It italiane, portatrici di made in Italy tecnologico. <<BACK 11/03/2010
12 Il Giornale - Mercato 2009 in crisi: -8% Banda ultralarga per il rilancio - n. 372 del... banda_ultralarga_rilancio... Pagina 1 di 1 11/03/2010 articolo di giovedì 11 marzo 2010 Mercato 2009 in crisi: -8% Banda ultralarga per il rilancio di Redazione Anno difficile il 2009 per il mercato dell Information technology in Italia che ha accusato un calo dell 8,1% (-1,6 miliardi di euro). I dati sono dell associazione di settore Assinform che ormai da anni chiede di estendere anche a computer, server e software gli incentivi alla rottamazione riservati ad auto ed elettrodomestici. «Il 2009 è stato davvero difficile per il mercato mondiale dell Ict - ha detto il presidente di Assinform, Paolo Angelucci - e l Italia ha peggiorato il ritardo tecnologico con gli altri Paesi». L anno scorso sono arretrati tutti i comparti: hardware -14,8%, software -3,6%, servizi -6,5 per cento. L unico in cui si è evidenziato un miglioramento è quello dei piccoli pc a basso prezzo le cui vendite sono aumentate del 77%, con scarso impatto sul fatturato complessivo del mercato, dato che il prezzo medio di questi prodotti è basso. Anche per il settore delle tlc c è stato un calo del 2,3%. E per il 2010 il mercato Ict è previsto in contrazione dello 0,8% per un fatturato totale di 61 miliardi di euro. Negativo anche l andamento occupazionale. Ma, secondo il presidente di NetConsulting, Giancarlo Capitani, che ha elaborato i dati per Assinform, se partisse il progetto per la rete a Ngn, ossia a banda ultralarga, si potrebbe innescare un volano di crescita in diversi settori dell Ict: dall hardware ai servizi. Assinform, intanto, sta preparando, attraverso un accordo con alcuni istituti bancari, un progetto di finanziamento per le aziende che investono in tecnologia. IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri Milano - P.IVA
13 il primo quotidiano online completamente interista quotidiano del marketing in rete anno Viii - giovedì 11 marzo 2010 n.045 sono Preoccupanti le anticipazioni del rapporto Assinform 2010 Investimenti in Ict, contrazione dell 8,1% nel 2009 Il disinvestimento italiano in information technology è equivalente a 1,657 miliardi di euro 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell Ict, «Nel l Italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri Paesi registrando una contrazione dell It tra le più consistenti, pari al -8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore del 5,4%. Tra i Paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra Pil (-5%) e investimenti It (-8,1%), rivelando un Paese ripiegato su sé stesso che, salvo eccezioni, sembra aver perso coraggio, che ha paura di investire e rischiare. Il disinvestimento italiano in Information technology, pari a 1,657 miliardi di euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione. Sono arretrati tutti i parametri del mercato: hardware -14,8%, software -3,6%, servizi 6,5%; grandi imprese -10,3%, medie 7,3%, piccole -8,0%. Le nostre stime per il 2010 indicano per il settore un trend negativo del 3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%)». Non ha usato mezzi termini Paolo Angelucci, presidente di Assinform, nel presentare ieri a Milano i dati di anticipazione del rapporto Assinform 2010, che fotografano un settore It fortemente penalizzato dalla crisi. Anche per il settore delle Tlc, il rapporto Assinform evidenzia una fase di sofferenza, con un calo di mercato del 2,3%. Alcuni baluardi del settore sembrano entrati in crisi di saturazione. In particolare la telefonia mobile, comparto che ha trainato l Ict per 15 anni, segna per la prima volta trend negativi: scendono il segmento consumer, le linee mobili attive, le Sim, registrando un decremento dell 1,5%. In termini complessivi, il mercato nazionale dell Ict è calato del 4,2%, scendendo a un valore di milioni di euro (nel 2008 era stato di milioni di euro), a fronte del -1,5% registrato a livello mondiale. L ultima indagine congiunturale realizzata da Assinform a febbraio 2010 su un campione rappresentativo di imprese associate (fra Pmi e grandi imprese), conferma, purtroppo, le previsioni negative sull andamento occupazionale. L emorragia di posti di lavoro colpisce sia i dipendenti (-8,15% delle imprese del campione) sia, in misura decisamente superiore, i consulenti esterni (situazione in peggioramento per il 26,4% delle imprese). Il maggior calo è a carico delle grandi imprese, di cui ben il 54,5% ha dichiarato di utilizzare meno forza lavoro esterna, molto spesso purtroppo formata da dipendenti di medie e piccole imprese della filiera. Angelucci ha poi annunciato tre importanti iniziative di Assinform: «Sul piano della finanza per l innovazione stiamo per concludere un primo accordo innovativo con un importante istituto bancario che prevede finanziamenti a medio termine per le aziende che investono in It comprendendo, per la prima volta, anche le componenti immateriali (software e servizi). Al contempo abbiamo attivato un gruppo di lavoro per affrontare in modo concreto e pragmatico il tema del downpricing delle tariffe It. La tendenza al ribasso delle tariffe professionali, infatti, è un anomalia tutta italiana, che mortifica gli investimenti in capitale umano delle imprese It, che rappresenta ben il 26% dei ricavi aziendali, mentre penalizza i clienti e la qualità dei loro progetti e servizi. Sul piano della ricerca e sviluppo, infine, siamo impegnati a valorizzare sia le tante buone pratiche presenti nell It italiana, che a promuovere una politica di aggregazione delle imprese del settore. L obiettivo è produrre soluzioni innovative condivise Paolo Angelucci che aiutino domanda e offerta a crescere, anche in una prospettiva di internazionalizzazione delle imprese It italiane, portatrici di made in Italy tecnologico». Più di 4 milioni di pagine viste al mese. FcInterNews.it, il primo quotidiano online completamente interista DailyNet 15
14 Un 2009 da dimenticare per IT e TLC - ChannelCity Il business con il canale indir... Pagina 1 di 2 Home Scenari News Approfondimenti Cash & Carry Finanziamento Formazione System Builder Test H&S Blog BitCity Un 2009 da dimenticare per IT e TLC Nel 2009, l'italia ha subito una contrazione nella spesa IT pari a -8,1%. A rivelarlo è l'anteprima del Rapporto Assinform. La situazione non è destinata a migliorare in modo significativo anche nel Redazione ChannelCity Pubblicato il: 11/03/2010 nella categoria News. Non ha usato mezzi termini Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, nel presentare a Milano i dati di anticipazione del Rapporto Assinform 2010, che fotografano un settore IT fortemente penalizzato dalla crisi: "Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell'ict, l'italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri paesi registrando una contrazione dell'it tra le più consistenti, pari a -8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore di -5,4%. Tra i paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra PIL (-5%) e investimenti IT (-8,1%), rivelando un paese ripiegato su se stesso che, salvo eccezioni, sembra aver perso coraggio, che ha paura di investire e rischiare. Il disinvestimento italiano in Information Technology, pari a miliardi di Euro, è un segnale allarmante di arretramento del Paese verso assetti strutturali di basso profilo competitivo, che rischiano di condannarci alla stagnazione". Sono arretrati tutti i segmenti di mercato: hardware -14,8%, software -3,6%, servizi -6,5% e sono arretrate le spesi in IT. Le grandi imprese calano a -10,3%, le medie a -7,3% e non si salvano nemmeno le piccole con un brusco -8%. L'innovazione, strumento indispensabile per lo sviluppo, sembra sparita dal vocabolario della politica economica e delle misure anticrisi. Con queste premesse anche il 2010 sarà un anno molto difficile. Le stime Assinform indicano per il settore un trend negativo pari a -3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%). Anche per il settore delle TLC, il Rapporto Assinform evidenzia una fase di sofferenza, con un calo dwl mercato a -2,3%. Alcuni capisaldi di settore sembrano entrati in crisi di saturazione. In particolare la telefonia mobile, comparto che ha trainato l'ict negli ultimi 15 anni, segna per la prima volta trend negativi: cala il segmento consumer, le linee mobili attive, le Sim, registrando un decremento pari a - 1,5%. In termini complessivi, il mercato nazionale dell'ict è calato di - 4,2%, scendendo a un valore di milioni di euro (nel 2008 era stato di milioni di euro), a fronte di una tendeza pari a -1,5% registrata a livello mondiale. "Sebbene l'it - ha continuato Angelucci - con addetti e imprese, sia il quarto settore industriale del paese, non solo non riscuote dalla politica la giusta attenzione, ma il suo impatto economico e occupazionale, nonché le sue potenzialità nei processi di sviluppo del Paese sono largamente sottovalutati dalle istituzioni. Eppure, per uscire dalla crisi e aprire la strada della crescita, l'italia non ha scelta, deve riprendere a investire in Information Technology. Per questo occorre un'azione che sia un segnale chiaro di inversione di tendenza, anticipatore di una politica strategica per l'innovazione e lo sviluppo. Va in questo senso la nostra proposta di rottamazione del software sia come misura di incentivo all'innovazione per il Made in Italy, sia come sostegno all'occupazione del settore IT. I software applicativi, infatti, sono fattori cruciali per la modernizzazione delle imprese, dell'economia, della PA e costituiscono il cuore del valore aggiunto prodotto dal settore in Italia. Nella produzione di software, l'it italiana concentra la maggior parte dell'occupazione qualificata che, già provata dalla perdita di posti di lavoro 2009, se i dati di previsione verranno confermati, rischia nel 2010 di lasciare a casa altri addetti". L'ultima indagine congiunturale realizzata da Assinform a febbraio 2010 su un campione rappresentativo di imprese associate (fra Pmi e grandi imprese), conferma, purtroppo, le previsioni negative sull'andamento occupazionale. Notizie: Colt estende il servizio Colt Total Controller universale per console brevettato... Accolto il reclamo di Kodak, indagate Apple e... Da oggi IT Channel raddoppia!!! Epson EC-01, la stampante che si rigenera Microsoft Security Essentials in Beta il Hitachi Data Systems certificata SAP Fujitsu Technology all'insegna di Windows 7... Positiva la tappa milanese dello ZyXEL Lab... La UE approva la legge sulla riduzione dei... Storage Soluzioni Storage & Server Powered by Intel Xeon. ts.fujitsu.com Recall CRM Professionale Software per la Gestione vendite marketing e documentale 3 Trucchi di Marketing Ecco i 3 Passi per Far Produrre Risultati Subito al Tuo Marketing BCC Carate Brianza Ti aiutiamo nell'impresa! Scopri le soluzioni per la tua azienda. 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15 Itc Italia, Assinform: atteso calo 3,1% in 2010 dopo -8,1% 2009 Reuters.com Pagina 1 di 1 10/03/2010 Stampa quest articolo Chiudi questa finestra Itc Italia, Assinform: atteso calo 3,1% in 2010 dopo -8,1% 2009 mercoledì 10 marzo :46 MILANO (Reuters) - Se 2009 è stato un "annus horribilis" per il mercato mondiale dell'ict, le previsioni di Assinform indicano anche per il 2010 un anno molto difficile. Le stime dell'associazione del settore vedono per l'anno in corso una contrazione del 3,1% in Italia, che segue quella dell'8,1% subita lo scorso anno. Quello del nostro paese è uno tra i cali più consistenti, essendo la decrescita media mondiale del settore pari al 5,4%. L'arretramento italiano nel 2009 vale miliardi di euro e coinvolge tutti i sotto-comparti del mercato: hardware (-14,8%), software (-3,6%), servizi (- 6,5%), e riguarda tanto le grandi imprese (-10,3%) quanto le medie (-7,3%) e le piccole (-8,0%). "Sebbene l IT, con addetti e imprese, sia il quarto settore industriale del paese, il suo impatto economico e occupazionale è largamente sottovalutato dalle istituzioni", afferma attraverso una nota il presidente di Assinform Piero Angelucci. "L It italiana, già provata dalla perdita di posti di lavoro nel 2009, se i dati di previsione verranno confermati rischia nel 2010 di lasciare a casa altri addetti". Sul sito le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su Thomson Reuters All rights reserved. Users may download and print extracts of content from this website for their own personal and non-commercial use only. Republication or redistribution of Thomson Reuters content, including by framing or similar means, is expressly prohibited without the prior written consent of Thomson Reuters. Thomson Reuters and its logo are registered trademarks or trademarks of the Thomson Reuters group of companies around the world. Thomson Reuters journalists are subject to an Editorial Handbook which requires fair presentation and disclosure of relevant interests. I giornalisti Reuters sono soggetti al Manuale redazionale di Reuters, che prevede una presentazione e divulgazione corretta degli interessi pertinenti.
16 Il 2009 anno nero per informatica e tlc - Il Sole 24 ORE Pagina 2 di 2 10/03/2010 calo, compresa, per la prima volta dal debutto del cellulare in Italia, quelle della fonia su rete mobile (-0,9 per cento). I servizi su rete mobile pagano il calo delle linee attive (91,3 milioni fra abbonamenti e carte prepagate, -1% rispetto al 2008), mentre rimane sostanzialmente stabile il numero degli utenti attivi (46,5 milioni, +09%). Note positive vengono dalla diffusione degli accessi Internet a banda larga, che coinvolge 12,4 milioni di utenti (+9,2% rispetto al 2008). Un progresso insufficiente a colmare il gap che l'italia sta accumulando a livello internazionale. In Italia, infatti, solo il 39% delle famiglie sono connesse in banda larga, contro il 69% di Gran Bretagna, il 65% di Germania, il 57% di Francia e il 51% di Spagna. Infine, le previsioni per il Il Rapporto Assinform non lascia molte speranze: a fine dicembre la discesa del mercato Ict dovrebbe essere ancora sostanziosa: meno 3,6%. Diseguale il destino dei due macrosettori: le telecomunicazioni dovrebbero tenere le posizioni, grazie all'effetto anticiclico dei servizi, l'it subire una contrazione ancora molto significativa del 3,1%. Nessun segmento dell'it si può considerare al riparo della coda della crisi. Le previsioni indicano una relativa miglior tenuta del software (-1,5%) rispetto ai servizi (-3,2%), all'assistenza tecnica (- 3,3%). L'hardware dovrebbe limitare la frana (-4,5%), per effetto soprattutto della ripresa del ciclo di sostituzione. 10 MARZO 2010 Redazione Online Tutti i servizi I più cercati Pubblicità Fai di questa pagina la tua homepage P.I Copyright Il Sole 24 Ore - Tutti i diritti riservati partners
17 Il 2009 anno nero per informatica e tlc - Il Sole 24 ORE Pagina 1 di 2 10/03/ MARZO 2010 Il 2009 anno nero per informatica e tlc di Pino Fondati Stampa l'articolo Chiudi Se Atene piange, Sparta non ride. Con questa frase, si potrebbero condensare i dati del mercato 2009 dell'ict (Information and communication technology) in Italia con le anticipazioni del Rapporto Assinform, curato da NetConsulting, rese pubbliche oggi 10 marzo In sede di previsioni, era certo che l'italia (Atene ) avrebbe registrato un andamento negativo, l'unico dubbio era relativo all'entità. Assinform sostiene che l'intero comparto dell'ict registra una flessione del 4,5%. Meno sicuro era che il mercato mondiale dell'ict (Sparta) registrasse per la prima volta nella storia il segno negativo: -1,5%. La crisi è stata durissima e ha colpito anche un settore, quello dell'hi-tech, che fino a qualche anno fa analisti di fama ritenevano anti-ciclico. Nulla di sorprendente, visto che il Pil mondiale è diminuito dello 0.8%, (-3% nel 2008). Male il mercato Ict nel Nord America (-3.1%), maluccio l'europa, bene l'asia Pacifico che ha continuato a crescere (+1.0%) raggiungendo una dimensione e una quota sul totale mondiale ragguardevoli. E veniamo all'italia, dove nel 2009 il mercato dell'ict ha subito pesantemente gli effetti della crisi, registrando un giro d'affari di quasi 62 milioni di euro, pari a un calo del 4,2%. Se scorporiamo, notiamo che l'it ha subito un calo dell'8,1%, la peggiore performance dal Il "disastro" coinvolge tutte le componenti, hardware (addirittura - 14,8%), software, servizi e assistenza. Le cause? La continua discesa dei prezzi dell'hardware e la netta contrazione della spesa e degli investimenti It da parte delle imprese. I clienti più appetibili, le grandi imprese (più della metà del mercato) hanno speso il 10,3% in meno, ma anche le medie e le piccole non scherzano (rispettivamente meno -7,3 e -8%). Una brutta tegola, che fa sentire nostalgia persino il problema della relativa lentezza della crescita proprio dei due ultimi anni. Detto dell'hardware (clamorosa la caduta dei server quasi del 25%), anche gli altri settori Ict non stanno tanto bene: software e servizi (-5,6%), assistenza tecnica (- 5%). Nel software soffrono tutte e tre le componenti (applicativo, -4,1%, middleware, -2%, di sistema, -4,6%). Scenario analogo nei servizi (-6,5%), che sono la metà del mercato It e mettono a disposizione profili professionali tra i più qualificati. I dati sono da bollettino di guerra: -5% i sistemi embedded, -9,3% i servizi di elaborazione, -8,8 % la formazione (ma non si dice che le persone sono l'asset più importante?), -6,8% la system integration, -7% la consulenza, -8,7% sviluppo e manutenzione applicativa. Resistono, si fa per dire, i servizi in outsourcing (-3,5%), in parte per i risparmi che consentono, in parte perché coperti spesso da contratti di durata superiore all'anno, e che, per quanto rinegoziabili, non subiscono del tutto i picchi di crisi. La domanda di pc in unità è stazionaria (+0,5%): è la prima volta dopo quasi 30 di crescita a due cifre. Questo nonostante si registri ancora un certo dinamismo sul fronte consumer (+5,7%), che ha compensato il calo di vendite nelle imprese e nella PA (-1,9%). La parte del leone continuano a farla i portatili, che pesano oramai per più del 70% delle vendite complessive di Pc. Un dato positivo, dovuto in particolare al boom dei netbook, che oggi rappresentano quasi un quarto dei pc venduti. Le telecominicazioni Il mercato delle Tlc (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) registra un calo del 2,3%, che coinvolge per la prima volta anche i servizi di fonia mobile (-1,5 per cento). La causa principale sta nel calo del comparto delle fisse (-3,3%), accompagnato per la prima volta da quello delle mobili. Minore la sofferenza per i servizi (-0,9%), mentre le apparecchiature (-7,5%) calano di più rispetto al 2008 (- 0,3%), conseguenza di un forte stop degli investimenti. Nei servizi, crescono solo i Vas su rete mobile (+3,4%), cioè Sms, Mms e altri servizi dati e Internet su rete mobile, e fissa (+4,8%), e i servizi di accesso Internet su rete fissa (+4,5%). Tutte le componenti più tradizionali sono in
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