PSR Misura 214_e2. Progetto RARECA (acronimo) Responsabile scientifico: Dr. Vincenzo Peretti DESCRIZIONE DEL PROGETTO

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1 PSR Misura 214_e2. Progetto RARECA (acronimo) Responsabile scientifico: Dr. Vincenzo Peretti DESCRIZIONE DEL PROGETTO 1. Sintesi del progetto (2500 caratteri) La tutela e la salvaguardia delle biodiversità di razze e di popolazioni adattate a particolari condizioni ambientali è fondamentale per evitare la perdita di patrimoni genetici (geni e combinazioni genetiche) praticamente irripetibili. Una loro valutazione e conservazione tende ad evitare non solo la scomparsa di genotipi non più recuperabili ma a valorizzare le capacità di adattamento di questi individui ad ecosistemi specifici, le caratteristiche produttive peculiari di tali popolazioni ed il patrimonio non solo economico ma anche culturale che queste razze particolarmente legate ad un territorio, come quello della Regione Campania, rappresentano. I TGA (tipo genetico autoctono) presenti in Regione Campania, iscritti al RA e/o LG (AIA-ARAC), ed oggetto della misura PSR sono il Bovino Agerolese, il Cavallo Napoletano, il Cavallo Salernitano ed il Cavallo Persano, l Ovino Laticauda e l Ovino Bagnolese, la capra Cilentana ed il Suino Casertano. L'importanza di tutela e salvaguardia dei TGA risiede infatti nella loro capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti, embrioni ma anche di sequenze di DNA, mediante la realizzazione di una banca di risorsa genomica (Genome Resource Banking). Pertanto per far fronte a questo le strategie applicate saranno: a) Massimizzazione della popolazione e minimizzazione della parentela fra i riproduttori, con lo scopo di aumentare da subito la popolazione mediante l utilizzo di biotecnologie della riproduzione e selezionando, ad ogni generazione, riproduttori per ridurre il relativo coefficiente di consanguineità; b) Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e qualificare le produzioni tipiche. Indispensabile appare realizzare un analisi citogenetica e della variabilità di alcuni geni che influenzano le caratteristiche quali-quantitative e sanitarie del prodotto, l esigenza di adottare piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi dei diversi TGA, allo scopo di migliorarne il benessere animale e la capacità di caratterizzare le produzioni dal punto di vista qualitativo, attraverso l utilizzo di analisi di tipo microbiologico, chimico, sensoriale e molecolare; c) Realizzazione di una rete con divulgazione e trasferimento dei risultati, attraverso azioni di formazione ed aggiornamento degli allevatori, degli addetti delle filiere zootecniche e dei consumatori, sulle principali tematiche affrontate nelle azioni precedenti. 2. Stato dell arte e motivazioni del progetto Pochi Paesi al mondo, e sicuramente nessuno in Europa, possono contare, come l Italia, su un territorio che, anche se non particolarmente esteso, si presenta tanto vario per caratteristiche geologiche, morfologia, altitudine e clima. Proprio queste varietà di condizioni, insieme alla storia frammentata dei nostri comuni, signorie, ducati, regni, delle 100 città, dialetti e culture diverse, hanno creato le condizioni per la presenza di un abbondanza di specie e varietà vegetali e di razze animali. Molte di queste, a causa del diffondersi sia di tecniche che di razze più adatte alle produzioni intensive, sono ormai perdute o ridotte in condizioni di razze-popolazioni residuali. La regione Campania presenta un modello zootecnico assai diversificato nell ambito del quale le maggiori opportunità sono rappresentate dalle produzioni tipiche di elevata qualità, legate alle zone di provenienza ed alle tecniche di produzione e trasformazione, e che presentano forti legami con il territorio e detengono un ruolo di primo ordine nell economia eco-compatibile dei sistemi locali di produzione. Gli stessi orientamenti della politica agricola comunitaria e nazionale hanno evidenziato l importanza delle produzioni di qualità quale strumento per ridurre le eccedenze ed offrire occasioni alternative di reddito alle popolazioni rurali, specie nelle zone montane e svantaggiate, e per rispondere alle crescenti richieste dei consumatori di prodotti sicuri e con caratteristiche qualitative uniche, per l origine e per la particolarità dei processi produttivi, spesso legate nell ambito delle produzioni animali a razze-popolazioni residuali e/o

2 in via di estinzione. In queste condizioni le razze autoctone in via di estinzione possono risultare capaci di svolgere un azione di traino su prodotti ed imprese, e rappresentano un volano per lo sviluppo delle economie locali. In Regione Campania i TGA (Tabella 1) sono: il Bovino agerolese, i Cavalli Napoletano, Salernitano e Persano, gli Ovini Laticauda e Bagnolese, la capra Cilentana ed il Suino Casertano. Ciascun TGA è armonicamente integrato con il proprio ambiente di allevamento, con il clima e con la flora che lo caratterizzano; l'unione armonica di queste condizioni, unitamente alle caratteristiche genetiche insite nei TGA, fornisce prodotti unici (prodotti tradizionali tipizzati), di prestigio, non ripetibili altrove. Nell ambito della valorizzazione del germoplasma animale autoctono, indispensabile appare l esigenza di individuare azioni mirate e sostenibili in termini agro-ambientali. Sarà indispensabile a tal fine l allestimento di banche di materiale riproduttivo e del DNA dei diversi TGA considerati che, al momento sono inesistenti. Ciò rappresenta un punto di partenza cruciale per lo sviluppo, a più lungo termine, delle strategie riproduttive da utilizzare. E indispensabile a tal fine incrementare il numero dei capi di ciascun TGA presenti sul territorio, mediante l applicazione di tecnologie riproduttive innovative, quali l inseminazione strumentale (IS), la produzione embrionale in vitro (IVEP), il trasferimento embrionale (ET) e il sessaggio sia del seme sia degli embrioni. Queste moderne tecniche di riproduzione assistita, consentono di incrementare in maniera sensibile il numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio e, nel contempo, assicurano anche una certa variabilità genetica, mediante la selezione dei genitori nell ambito di fecondazioni programmate. A tal fine si renderà necessario determinare l incidenza di base delle aneuploidie di origine paterna (spermatozoi) e materna (ovociti) nei soggetti appartenenti ad alcune specie/razze animali in via di estinzione allevate nella regione Campania, allo scopo di stabilire un data-base sulle aneuploidie (attualmente inesistente), il quale oltre a configurare il quadro attuale della situazione (reproductive health), potrà servire come controllo di riferimento (reference control) per incrementare l efficienza riprodutiva e produttiva dei tipi genetici oggetto di studio; inoltre, sarà possibile monitorare nel tempo l andamento della salute riproduttiva, specialmente in relazione all evolversi delle condizioni ambientali. Tabella 1 - Elenco dei T.G.A. della Regione Campania, consistenze, il rischio di estinzione (categorie FAO, 2000), lo sviluppo e la presenza di iniziative sul territorio. T.G.A. (Tipo Genetico Autoctono) Censimento Rischio Sviluppo Iniziative Bovino Agerolese 403 RA PT Pericolo ++ Cavallo Napoletano 31 RA - 46 PT Critica + Cavallo Salernitano 108 RA PT Pericolo + Cavallo Persano 85 RA PT Critica + Suino Casertano 400 RA PT Pericolo + Capra Cilentana Fulva < 800 PT Pericolo + - Grigia < 500 PT Pericolo + - Nera <1000 PT Pericolo + - Pecora Laticauda < 1000 PT Pericolo + - Pecora Bagnolese < 1500 PT Pericolo + - Iniziative ++ (esistenti con successo), + (esistenti), + - (PSR), - (nessuna),ra (Registro Anagrafico), PT (Popolazione Totale) Nell ambito della valorizzazione del germoplasma animale autoctono, indispensabile appare l esigenza di individuare azioni mirate e sostenibili in termini agro-ambientali. Sarà indispensabile a tal fine l allestimento di banche di materiale riproduttivo e del DNA dei diversi TGA considerati che, al momento sono inesistenti. Ciò rappresenta un punto di partenza cruciale per lo sviluppo, a più lungo termine, delle strategie riproduttive da utilizzare. E indispensabile a tal fine incrementare il numero dei capi di ciascun TGA presenti sul territorio, mediante l applicazione di tecnologie riproduttive innovative, quali l inseminazione strumentale (IS), la produzione embrionale in vitro (IVEP), il trasferimento embrionale (ET) e il sessaggio sia del seme sia degli embrioni. Queste moderne tecniche di riproduzione assistita, consentono di incrementare in maniera sensibile il numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio e, nel contempo, assicurano anche una certa variabilità genetica, mediante la selezione dei genitori nell ambito di fecondazioni programmate. A tal fine si renderà necessario determinare l incidenza di base delle aneuploidie di origine paterna (spermatozoi) e materna (ovociti) nei

3 soggetti appartenenti ad alcune specie/razze animali in via di estinzione allevate nella regione Campania, allo scopo di stabilire un data-base sulle aneuploidie (attualmente inesistente), il quale oltre a configurare il quadro attuale della situazione (reproductive health), potrà servire come controllo di riferimento (reference control) per incrementare l efficienza riproduttiva e produttiva dei tipi genetici oggetto di studio; inoltre, sarà possibile monitorare nel tempo l andamento della salute riproduttiva, specialmente in relazione all evolversi delle condizioni ambientali. Nello stesso tempo si costituirà una Banca di DNA e di sonde molecolari painting cromosomaspecifiche, che potranno essere impiegate per ulteriori approfondimenti ed analisi su cellule germinali e/o somatiche delle specie animali minacciate di estinzione. Detta Banca potrebbe rappresentare un Polo di riferimento per Istituzioni di ricerca nazionali ed internazionali impegnate nei programmi di selezione e di miglioramento genetico nonchè nella salvaguardia delle razze e/o tipi genetici bovini minacciati di estinzione. Una problematica rilevante che caratterizza queste popolazioni animali a rischio di estinzione è la perdita della variabilità genetica, causata dalla elevata incidenza di consanguineità. Nonostante il Registro Anagrafico o il Libro Genealogico rappresentino uno strumento fondamentale per la selezione e l'allevamento nei TGA considerati, troppo spesso succede di dati anagrafici non corrispondenti alla realtà. L'identificazione dei riproduttori, mediante l analisi del loro DNA, permette di controllare in modo inconfutabile la provenienza, valorizzando così i certificati genealogici di questi soggetti. E, infatti, fuor di dubbio che tutti gli studi selettivi ed i piani di controllo rivolti all impiego di riproduttori scelti e all eliminazione delle malattie genetiche sono sicuramente destinati a fallire se non esiste la certezza assoluta dell'identificazione dei riproduttori stessi. Le recenti acquisizioni nel campo della genetica molecolare, inoltre, hanno reso possibile l individuazione di singoli geni la cui variabilità è associata ad una quota rilevante della variabilità di caratteri di interesse economico. La caratterizzazione di geni già noti così come l identificazione di nuovi geni e nuove mutazioni con effetto fenotipico quantitativo sui caratteri complessi rappresenta una difficile sfida per il ricercatore, che oggi però dispone di strumenti di indagine innovativi. Lo studio di geni singoli può rispondere sia a quesiti di base quali ad esempio la fisiologia animale, la biodiversità delle popolazioni zootecniche, la loro storia evolutiva e i meccanismi dell adattamento sia ad esigenze applicative quali l inserimento dei geni nei programmi di selezione oppure l utilizzo delle informazioni molecolari a fini diagnostici, ad esempio per la tracciabilità/rintracciabilità dei prodotti animali. Lo studio di varianti proteiche risulta di notevole interesse nello studio delle diversità che caratterizzano le varie razze animali. Una semplice sostituzione amminoacidica, infatti, può avere una diretta ripercussione sulle caratteristiche funzionali della proteina stessa, con eventuali modificazioni delle relative proprietà fisiologiche ed adattative dell animale. L impiego integrato di procedure di spettrometria di massa, cromatografia ed isoelectrofocusing, in grado di determinare variazioni nella massa, idrofobicità e carica delle specie analizzate, è da tempo impiegato per evidenziare sostituzioni amminoacidiche in proteine essenziali alla vita dell animale. Pertanto si procederà allo studio comparativo delle proteine del sangue, latte e liquido seminale dei diversi TGA paragonandoli attraverso metodologie di spettrometria di massa, cromatografia ed isoelectrofocusing ad altre razze di riferimento, numericamente più significative. Allo scopo di migliorarne il benessere animale e, di conseguenza, garantire elevati standard qualitativi delle derrate da essi forniti, dovranno essere realizzati piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi delle diverse razze e/o tipi genetici di interesse. E, infatti, possibile soltanto attraverso una caratterizzazione delle peculiarità dietetico-nutrizionali ed organolettiche di queste ultime, una loro collocazione positiva sul mercato. Affinché si raggiungano tali obiettivi è tuttavia necessaria una elevata specializzazione in tutte le fasi del processo produttivo: tra queste fondamentale appare l impiego di diete in grado di elevare la qualità delle derrate animali. Lo studio dell efficienza degradativa, la capacità di utilizzazione dei mangimi e dei pascoli nostrani da parte di alcuni Tipi Genetici Autoctoni (TGA) Campani appare infatti uno strumento idoneo alla loro salvaguardia e conservazione. Questi parametri possono essere studiati attraverso l impiego della Reading Pressure Technique (RPT). Questa tecnica, ci fornisce una misura reale dell attività microbica ruminale, l efficienza di fermentazione e la cinetica di degradazione degli alimenti in vitro, consentendo anche una parziale caratterizzazione della microflora ruminale coinvolta in tali processi. Attraverso l analisi e la comparazione dei dati ottenuti, è possibile determinare la qualità ed il reale valore nutrizionale dei prodotti sottoposti ad analisi. Si potrà stabilire il reale apporto nutrizionale di diete formulate sulla base di una programmazione aziendale. Si potrà inoltre sviluppare un modello matematico che consentirà di ottimizzare e/o individuare idonee tecniche di allevamento e nutrizione nell ottica di una strategia per la salvaguardia di talune specie a rischio e mantenere inalterate sia l efficienza che la qualità delle produzioni tipiche. La qualità dei prodotti animali dipende dalle loro proprietà organolettiche (gusto, odore, aspetto), dal valore nutrizionale e dalla sicurezza sanitaria. Le proprietà organolettiche e le caratteristiche qualitative dei prodotti (latte e derivati, carne) sono influenzate negativamente dai processi ossidativi, e gli antiossidanti (in particolare, il tocoferolo, che è il principale antiossidante lipofilico presente nella carne e nel latte) contribuiscono a preservare il prodotto stesso dai danni ossidativi a lipidi e proteine. I danni ossidativi ai lipidi, infatti, determinano la formazione di composti reattivi e volatili, responsabili del cattivo

4 odore dei prodotti conservati, nonché dell irrancidimento della carne fresca e del deterioramento del colore, della consistenza e dell aroma della carne. Inoltre, l ossidazione a lipidi e proteine può ridurre la biodisponibilità di lipidi e causare una diminuzione della digeribilità delle proteine, con conseguente riduzione della disponibilità degli amminoacidi assorbibili a livello intestinale. Per la caratterizzazione qualitativa della carne è importante studiare la titolazione del contenuto di deossimioglobina e metamioglobina, come indice dell entità dei danni ossidativi alle proteine in essa presenti. Nel latte e nei suoi derivati si procederà alla titolazione di tocoferolo e retinolo, al fine di caratterizzare il contenuto in antiossidanti dei singoli prodotti e verrà valutata l entità dei danni ossidativi a carico della matrice proteica, mediante la misurazione della concentrazione dei dimeri di tirosina (indicatori della formazione di aggregati inter o intra-proteici), della concentrazione di nitro-tirosine (marcatori dei danni ossidativi causati dal perossinitrito), e della concentrazione di carbonili legati alle proteine. Inoltre, si procederà alla caratterizzazione delle proteine ossidate mediante immuno-blotting. Infine, poiché è noto che i fenomeni ossidativi possono causare la formazione di cross-links tra le proteine, si verificherà se ciascun prodotto contiene aggregati proteici, quali sono le proteine implicate nella formazione dell aggregato e che tipo di legame è responsabile della formazione dell aggregato. Grande rilevanza quindi alle produzioni tipiche dei TGA considerati attraverso la caratterizzazione dal punto di vista qualitativo mediante l utilizzo di analisi di tipo microbiologico, chimico, sensoriale e molecolare. I risultati ottenuti consentiranno al produttore, non solo di migliorare la qualità intrinseca del prodotto, ma anche di evidenziare, a livello promozionale le peculiarità dell alimento così da renderlo facilmente identificabile sul mercato rispetto a proposte similari. Operazione da attuare nella massima trasparenza e garanzia per il consumatore, attraverso la individuazione di parametri oggettivi, facilmente verificabili a livello di esami di laboratorio o sensoriali. Nel contempo si intende procedere ad un azione di sensibilizzazione ed educazione nei confronti del consumatore, stimolato a prestare maggiore attenzione alle caratteristiche dei prodotti caseari acquistati, avvalendosi di elementi oggettivi di riscontro. Questi TGA infine rappresentano un punto cruciale nell economia del territorio e nella catena alimentare, dove venendo prima dell uomo, trasformano sostanze di origine vegetale in proteine animali. Siccome queste popolazioni animali sono intimamente legate al territorio monitorarle significa controllare l ambiente in cui sono allevate, in particolar modo se la loro alimentazione è basata sull impiego di essenze vegetali naturalmente presenti e/o coltivate nello stesso comprensorio. Infatti qualora l ambiente fosse contaminato da qualsivoglia sostanza ad azione tossica e/o mutagena, gli animali assumerebbero tali contaminanti attraverso l alimentazione e potrebbero attraverso i loro prodotti trasferirli all uomo. Gli effetti mutageni di tali sostanze si manifestano in danni a livello cromosomico (DNA) aumentando l instabilità genetica la quale si può tradurre in mutazioni genetiche che spesso sono il primo passo per l insorgenza di neoplasie o difetti immuno-enzimatici. Quanto più alta è tale instabilità cromosomica, tanto più alto è il rischio di mutazioni negli animali, e, indirettamente, nell uomo. Utilizzare analisi citogenetiche può far nascere l idea di utilizzare questi animali anche come biomonitors o indicatori biologici (sentinelle dell ambiente), mediante la realizzazione di stazioni di biomonitoraggio viventi presenti nel territorio della regione Campania. Importante sarà, infine, realizzare un network di collegamento con lo scopo di divulgazione e di trasferimento dei risultati, attraverso azioni di formazione ed aggiornamento degli allevatori, degli addetti delle filiere zootecniche e dei consumatori, sulle principali tematiche affrontate nelle azioni precedenti. In particolare le finalità saranno quelle di: a) creare un servizio di informazione per raggiungimento del maggior numero di potenziali utenti come presupposto a successive azioni di trasferimento tecnologico e b) creare un servizio di informazione e formazione, anche on-line, capace di utilizzare e valorizzare l eredità culturale presente nella regione Campania, diffondere l utilizzo delle tecniche e degli strumenti informatici a supporto delle attività di diffusione dei risultati del progetto. 3. Obiettivi del progetto L obiettivo generale del progetto è quello di sostenere ed incentivare lo sviluppo dell economia agrozootecnica legata all allevamento dei TGA individuati attraverso delle azioni mirate e sostenibili in termini agro-ambientali. Il progetto nello specifico si pone, in tutti i gruppi di specie/razze inserite nel bando i seguenti punti programmatici: a) Massimizzazione della popolazione e minimizzazione della parentela fra i riproduttori, con lo scopo di aumentare da subito la popolazione mediante l utilizzo di biotecnologie della riproduzione e selezionando, ad ogni generazione, riproduttori per ridurre il relativo coefficiente di consanguineità; b) Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e qualificare le produzioni tipiche. Indispensabile appare realizzare un analisi citogenetica e della variabilità di alcuni geni che influenzano le caratteristiche quali-quantitative e sanitarie del prodotto, l esigenza di adottare piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi dei diversi TGA, allo scopo di

5 migliorarne il benessere animale e la capacità di caratterizzare le produzioni dal punto di vista qualitativo, attraverso l utilizzo di analisi di tipo microbiologico, chimico, sensoriale e molecolare; c) Realizzazione di una rete con divulgazione e trasferimento dei risultati, attraverso azioni di formazione ed aggiornamento degli allevatori, degli addetti delle filiere zootecniche e dei consumatori, sulle principali tematiche affrontate nelle azioni precedenti. Sono elencati di seguito gli obiettivi, i benefici attesi ed i potenziali benefici suddivisi per ciascun gruppo di specie/razze inserite nel bando. TGA BOVINO AGEROLESE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica del bovino agerolese (Attività 1). Definizione di un modello per la qualifica e lo scambio dei riproduttori tra le aziende aderenti tramite diversi vettori riproduttivi (Monta Naturale e Inseminazione Artificiale) (Attività 2). Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio (Attività 3). Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative del latte (Attività 4). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche (Attività 5). Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni (Attività 6). Individuazione di piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi del bovino agerolese, tenendo anche in considerazione la disponibilità di materie prime dell areale di allevamento e evitando l impiego di alimenti geneticamente modificati (Attività 7). Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte (Attività 8). Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali (Attività 9). Benefici attesi Tesaurizzare la genetica di questa razza Incremento del numero di capi presenti in un arco di tempo relativamente contenuto Miglioramento dell efficienza riproduttiva mediante utilizzo di biotecnologie ed analisi genetiche e citogenetiche Riduzione della consanguineità mediante fecondazioni programmate Incremento del numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio Utilizzo di femmine riceventi di altre razze come madri surrogate per portare a termine le gravidanze Creazione di una banca di materiale genetico e di DNA della razza Migliorare lo stato di benessere degli animali e, di conseguenza, garantire elevati standard organolettici e dietetico-nutrizionali delle derrate da essi forniti. Miglioramento ed ottimizzazione delle tecniche di allevamento Miglioramento ed ottimizzazione delle produzioni : carne, latte e derivati Potenziali beneficiari e prodotti N. 400 capi iscritti al Registro Anagrafico Allevatori singoli in numero di 60 o consorziati (ARAC, Consorzi, Associazioni) Proposta di una strategia di salvaguardia della razza Realizzazione di un protocollo di razionamento adeguato al reale fabbisogno nutritivi del bovino agerolese Embrioni Dosi inseminazione TGA CAVALLO NAPOLETANO, SALERNITANO E PERSANO Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica del cavallo Napoletano, Salernitano e Persano (Attività 1). Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul

6 territorio (Attività 2). Allestimento di una banca criogenica di materiale seminale, che sarà prelevato da stalloni viventi e crioconservazione degli oociti prelevati esclusivamente da soggetti ormai infertili o, comunque da animali destinati alla macellazione perché anziani, o malati (con problemi all apparato locomotore) (Attività 3). Diagnosi di parentela ed analisi citogenetiche per lo studio delle anomalie responsabili di infertilità (Attività 4). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche (Attività 5). Controllo parametri ematici biochimici e cellulari per la valutazione del benessere. Studio comparativo delle proteine del sangue e liquido seminale per le proprietà fisiologiche ed adattative degli animali (Attività 6). Formulazione di diete specifiche, in funzione della tipologia di allevamento e dello sfruttamento per attività sportive o di turismo equestre (Attività 7). Benefici attesi Tesaurizzare la genetica di questa razza Incremento del numero di capi presenti in un arco di tempo relativamente contenuto miglioramento dell efficienza riproduttiva mediante utilizzo di biotecnologie ed analisi genetiche e citogenetiche Creazione di una banca criogenica di materiale seminale e di DNA delle tre razze Riduzione della consanguineità mediante fecondazioni programmate Miglioramento delle performance atletiche e di resistenza Miglioramento ed ottimizzazione delle tecniche di allevamento Potenziali beneficiari e prodotti N. 200 capi delle 3 razze iscritti al Registro Anagrafico Allevatori singoli in numero di 15 o consorziati (ARAC, Consorzi, Associazioni) Proposta di una strategia di salvaguardia delle razze Realizzazione di un protocollo di razionamento adeguato al reale fabbisogno nutritivi del cavallo napoletano, salernitano e persano Dosi inseminazione TGA OVINO LATICAUDA E BAGNOLESE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica della pecora Laticauda e Bagnolese (Attività 1). Definizione di un modello per la qualifica e lo scambio dei riproduttori tra le aziende aderenti tramite diversi vettori riproduttivi (Monta Naturale e Inseminazione Artificiale) (Attività 2). Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio (Attività 3). Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative del latte (Attività 4). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche (Attività 5). Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni (Attività 6). Individuazione dei piani di razionamento meglio rispondenti alle capacità di ingestione e di utilizzazione digestiva specifiche delle razze in questione (Attività 7). Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte (Attività 8). Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali (Attività 9). Benefici attesi Tesaurizzare la genetica di questa razza Incremento del numero di capi presenti in un arco di tempo relativamente contenuto Miglioramento dell efficienza riproduttiva mediante utilizzo di biotecnologie ed analisi genetiche e

7 citogenetiche Riduzione della consanguineità mediante fecondazioni programmate Incremento del numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio Creazione di una banca di materiale genetico e di DNA delle razze Miglioramento delle performance in vita e post mortem, con particolare riferimento alle caratteristiche dietetico-nutrizionali delle derrate. Miglioramento ed ottimizzazione delle tecniche di allevamento Miglioramento ed ottimizzazione delle produzioni: carne, latte e derivati Potenziali beneficiari e prodotti N capi iscritti al Registro Anagrafico Allevatori singoli in numero di 30 o consorziati (ARAC, Consorzi, Associazioni) Proposta di una strategia di salvaguardia delle razze Realizzazione di un protocollo di razionamento adeguato al reale fabbisogno nutritivi dell ovino laticauda e bagnolese Embrioni Dosi inseminazione TGA CAPRA CILENTANA Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica della capra Cilentana (Attività 1). Definizione di un modello per la qualifica e lo scambio dei riproduttori tra le aziende aderenti tramite diversi vettori riproduttivi (Monta Naturale e Inseminazione Artificiale) (Attività 2). Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio (Attività 3). Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative del latte e di geni coinvolti nella resistenza a patologie infettive (Attività 4). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche (Attività 5). Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni (Attività 6). Impiego di miscele di materie prime adeguate per concentrazioni energetica, proteica e minerale utili come integrazione per gli animali allevati al pascolo, previa valutazione chimico nutrizionale di quest ultimo (Attività 7). Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte (Attività 8). Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali (Attività 9). Benefici attesi Tesaurizzare la genetica di questa razza Incremento del numero di capi presenti in un arco di tempo relativamente contenuto Miglioramento dell efficienza riproduttiva mediante utilizzo di biotecnologie ed analisi genetiche e citogenetiche Riduzione della consanguineità mediante fecondazioni programmate Incremento del numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio Creazione di una banca di materiale genetico e di DNA della razza Copertura dei fabbisogni nutritivi degli animali mediante utilizzazione razionale del pascolo e delle integrazioni a quest ultimo. Miglioramento standard qualitativi delle derrate Miglioramento ed ottimizzazione delle tecniche di allevamento Miglioramento ed ottimizzazione delle produzioni : carne, latte e derivati Potenziali beneficiari e prodotti N capi iscritti al Registro Anagrafico Allevatori singoli in numero di 50 o consorziati (ARAC, Consorzi, Associazioni)

8 Proposta di una strategia di salvaguardia della razza Realizzazione di un protocollo di razionamento adeguato al reale fabbisogno nutritivi della capra cilentana Embrioni Dosi inseminazione TGA SUINO CASERTANO Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica del suino casertano (Attività 1). Definizione di un modello per la qualifica e lo scambio dei riproduttori tra le aziende aderenti tramite diversi vettori riproduttivi (Monta Naturale e Inseminazione Artificiale) (Attività 2). Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio (Attività 3). Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative della carne e di geni coinvolti nella resistenza a patologie infettive (Attività 4). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche (Attività 5). Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni (Attività 6). Formulazione di razioni specifiche in funzione delle caratteristiche di accrescimento allometrico della razza, con particolare riferimento alle tipologie di allevamento plein air (Attività 7). Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione carne (Attività 8). Benefici attesi Tesaurizzare la genetica di questa razza Incremento del numero di capi presenti in un arco di tempo relativamente contenuto Miglioramento dell efficienza riproduttiva mediante utilizzo di biotecnologie ed analisi genetiche e citogenetiche Riduzione della consanguineità mediante fecondazioni programmate Incremento del numero di embrioni e, quindi di potenziali figli ottenibili da donatori a rischio Creazione di una banca di materiale genetico e di DNA della razza Accrescimento allometrico equilibrato con conseguente esaltazione degli standard qualitativi delle derrate. Miglioramento ed ottimizzazione delle tecniche di allevamento Miglioramento ed ottimizzazione delle produzione carne fresca e trasformata Potenziali beneficiari e prodotti N. 300 capi iscritti al Registro Anagrafico Allevatori singoli in numero di 20 o consorziati (ARAC, Consorzi, Associazioni) Proposta di una strategia di salvaguardia della razza Realizzazione di un protocollo di razionamento adeguato al reale fabbisogno nutritivi del suino casertano Embrioni Dosi inseminazione

9 4. Definizione e quantificazione dei Risultati Attesi Di seguito sono indicati, per ciascun gruppo di specie/razza inseriti nel presente bando, gli indicatori per la quantificazione dei risultati attesi in relazione con gli obiettivi individuati nel presente progetto. In particolare sono quantificate, così come richiesto dal presente bando il N. di azioni mirate, di azioni concertate e di azioni di accompagnamento. BOVINO AGEROLESE INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI MIRATE N AZIONI CONCERTATE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione 1 1 genetica del bovino agerolese. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della variabilità 5 5 di geni. Utilizzo di biotecnologie innovative per incrementare il numero dei capi 4 4 allevati Realizzazione di una banca DNA per conservazione del germoplasma 2 2 animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, crioconservazione di 1 1 oociti, spermatozoi ed embrioni. Individuazione di piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi 2 2 del bovino agerolese suddivisi per classi di animali Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e 3 3 controllo parametri produzione latte. Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e 3 3 sensoriali delle produzioni. Allevamenti aderenti Animali valutati INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI ACCOMPAGNAMENTO Seminari per allevatori, trasformatori e tecnici 3 Elaborazione di n. 3 tipologie di questionari (Allevatori, Trasformatori, 3 Distribuzione) Interviste addetti settore 10 Diagnosi aziendali (check up aziendali) 5 Interventi di assistenza tecnica in azienda 5 Sito web 1 Incontro presentazione dei risultati 1 Rapporti tecnici 2 Articoli divulgativi su riviste di settore 5 Pubblicazione di materiale informativo per gli allevatori ( n. copie) 100 CAVALLO NAPOLETANO, SALERNITANO E PERSANO INDICATORI DI RISULTATO Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica del cavallo napoletano, salernitano e persano. N AZIONI MIRATE N AZIONI CONCERTATE 1 1

10 Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della variabilità 5 5 di geni. Utilizzo di biotecnologie innovative per incrementare il numero dei capi 4 4 allevati Realizzazione di una banca DNA per conservazione del germoplasma 2 2 animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, crioconservazione di 1 1 spermatozoi. Formulazione di diete specifiche, in funzione della tipologia di 1 1 allevamento e dello sfruttamento per attività sportive o di turismo equestre. Controllo parametri ematici biochimici e cellulari per la valutazione del 2 2 benessere. Studio comparativo delle proteine del sangue e liquido seminale per le proprietà fisiologiche ed adattative degli animali. Allevamenti aderenti Animali valutati INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI ACCOMPAGNAMENTO Seminari formazione per allevatori, trasformatori e tecnici 3 Elaborazione di n. 3 tipologie di questionari ( Allevatori, Trasformatori; 3 Distribuzione Interviste addetti settore 10 Diagnosi aziendali (check up aziendali) 5 Interventi di assistenza tecnica in azienda 5 Sito web 1 Incontro presentazione dei risultati 1 Rapporti tecnici 2 Articoli divulgativi su riviste di settore 5 Pubblicazione di materiale informativo per gli allevatori ( n. copie) 100 OVINO LATICAUDA E BAGNOLESE INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI MIRATE N AZIONI CONCERTATE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la 1 1 selezione genetica dell ovino laticauda e bagnolese. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della 5 5 variabilità di geni. Utilizzo di biotecnologie innovative per incrementare il numero dei 4 4 capi allevati Realizzazione di una banca DNA per conservazione del 2 2 germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosomaspecifiche Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, 1 1 crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Individuazione dei piani di razionamento meglio rispondenti alle 2 2 capacità di ingestione e di utilizzazione digestiva specifiche delle razze in questione Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del 3 3 benessere e controllo parametri produzione latte. Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e 3 3 sensoriali delle produzioni. Allevamenti aderenti Animali valutati INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI

11 ACCOMPAGNAMENTO Seminari formazione per allevatori, trasformatori e tecnici 3 Elaborazione di n. 3 tipologie di questionari ( Allevatori, Trasformatori; 3 Distribuzione) Interviste addetti settore 10 Diagnosi aziendali (check up aziendali) 5 Interventi di assistenza tecnica in azienda 5 Sito web 1 Incontro presentazione dei risultati 1 Rapporti tecnici 2 Articoli divulgativi su riviste di settore 5 Pubblicazione di materiale informativo per gli allevatori ( n. copie) 100 CAPRA CILENTANA INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI MIRATE N AZIONI CONCERTATE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la 1 1 selezione genetica della capra cilentana. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della 5 5 variabilità di geni. Utilizzo di biotecnologie innovative per incrementare il numero dei 4 4 capi allevati Realizzazione di una banca DNA per conservazione del 2 2 germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosomaspecifiche Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, 1 1 crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Impiego di miscele di materie prime adeguate per concentrazioni 2 2 energetica, proteica e minerale utili come integrazione per gli animali allevati al pascolo, previa valutazione chimico nutrizionale di quest ultimo. Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del 3 3 benessere e controllo parametri produzione latte. Monitoraggio dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e 3 3 sensoriali delle produzioni. Allevamenti aderenti Animali valutati INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI ACCOMPAGNAMENTO Seminari formazione per allevatori, trasformatori e tecnici 3 Elaborazione di n. 3 tipologie di questionari ( Allevatori, Trasformatori; 3 Distribuzione Interviste addetti settore 10 Diagnosi aziendali (check up aziendali) 5 Interventi di assistenza tecnica in azienda 5 Sito web 1 Incontro presentazione dei risultati 1 Rapporti tecnici 2 Articoli divulgativi su riviste di settore 5 Pubblicazione di materiale informativo per gli allevatori ( n. copie) 100

12 SUINO CASERTANO INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI MIRATE N AZIONI CONCERTATE Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la 1 1 selezione genetica del suino casertano. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche ed analisi della 5 5 variabilità di geni. Utilizzo di biotecnologie innovative per incrementare il numero dei 4 4 capi allevati Realizzazione di una banca DNA per conservazione del 2 2 germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosomaspecifiche Realizzazione di una banca di materiale riproduttivo, 1 1 crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Formulazione di razioni specifiche in funzione delle caratteristiche di 3 3 accrescimento allometrico della razza, con particolare riferimento alle tipologie di allevamento plein air. Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del 2 2 benessere e controllo parametri produzione carne. Allevamenti aderenti Animali valutati INDICATORI DI RISULTATO N AZIONI ACCOMPAGNAMENTO Seminari formazione per allevatori, trasformatori e tecnici 3 Elaborazione di n. 3 tipologie di questionari (Allevatori, Trasformatori; 3 Distribuzione Interviste addetti settore 10 Diagnosi aziendali (check up aziendali) 5 Iinterventi di assistenza tecnica in azienda 5 Sito web 1 Incontro presentazione dei risultati 1 Rapporti tecnici 2 Articoli divulgativi su riviste di settore 5 Pubblicazione di materiale informativo per gli allevatori ( n. copie) Pianificazione delle attività L obiettivo generale del progetto è quindi quello di sostenere ed incentivare lo sviluppo dell economia agrozootecnica legata all allevamento delle razze/specie autoctone della Regione Campania attraverso delle azioni mirate e sostenibili in termini agro-ambientali. Il progetto nello specifico sarà articolato in work package (WP) per ciascun gruppo di specie previste dal presente bando e dove l azione prioritaria sarà focalizzata su studi e interventi per la salvaguardia e la valorizzazione degli stessi. Di seguito si riportano i work package individuati. Elenco dei WP: - WP1 - Recupero e valorizzazione del TGA Bovino Agerolese - WP2 - Tutela e salvaguardia dei TGA Cavallo Napoletano, Persano e Salernitano - WP3 - Recupero e valorizzazione dei TGA Ovino Laticauda e Bagnolese - WP4 - Recupero e valorizzazione del TGA Capra Cilentana

13 - WP5 - Recupero e valorizzazione del TGA Suino Casertano - WP 6 - Pianificazione, progettazione ed attivazione di Servizi, Azioni e Strumenti di Informazione/Formazione e Trasferimento tecnologico per il recupero e la valorizzazione dei TGA Campani Schema del WP1: Titolo WP 1 Recupero e valorizzazione del TGA bovino Agerolese. Tipologia Tipologia 1. Gruppo di TGA TGA bovino Agerolese. Azioni L'importanza di tutela e salvaguardia del TGA Bovino Agerolese risiede nella capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità del TGA, del sistema di allevamento e qualificare e migliorare le produzioni tipiche. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti e embrioni. Gli obiettivi saranno: Definizione di idonee strategie di salvaguardia della popolazione bovina Agerolese. Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenzano le caratteristiche quali-quantitative del latte e analisi citogentiche. Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Individuazione di piani di razionamento adeguati ai reali fabbisogni nutritivi del bovino agerolese, tenendo anche in considerazione la disponibilità di materie prime dell areale di allevamento e evitando l impiego di alimenti geneticamente modificati. controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte. Monitoraggio e caratterizzazione dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali. Referente scientifico del WP Gasparrini Bianca UNINA Federico II Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Durata Quadriennale

14 Schema del WP2: Titolo WP 2 Tutela e salvaguardia dei TGA cavallo Napoletano, Persano e Salernitano Tipologia Tipologia 1. Gruppo di TGA TGA cavallo Napoletano, Persano e Salernitano. Azioni L'importanza di salvaguardare i TGA Cavallo Napoletano, Persano e Salernitano riveste un ruolo fondamentale per almeno due motivazioni: a) genetica, solo un ampio spettro genico è garanzia di una possibilità di evoluzione o di cambiamento in grado di consentire il divenire della vita degli esseri viventi e b) culturale questi animali possono essere considerati alla stregua di beni culturali in quanto costituiscono un patrimonio dello straordinario valore di documentazione, sia storico che biologico, è pertanto dovere della collettività tramandarlo alla generazioni future. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della sua area di origine, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e dell attitudine, in particolare allo sport equestre ed all ippoterapia. Nel secondo caso si prevede l utilizzo delle biotecnologie innovative finalizzate al mantenimento della variabilità genetica entro la razza e il controllo della consanguineità che mediante la selezione aumenti la variabilità del successo riproduttivo degli animali e quindi la deriva genetica, inoltre modificando il profilo genetico delle diverse razze potremmo aumentare alcune loro specifiche valenze. Gli obiettivi saranno: Definizione di idonee strategie di salvaguardia della popolazione equina Napoletana, Salernitana e Persana Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio. Allestimento di una banca criogenica di materiale seminale, che sarà prelevato da stalloni viventi e crioconservazione degli oociti prelevati esclusivamente da soggetti ormai infertili o, comunque da animali destinati alla macellazione perché anziani, o malati (con problemi all apparato locomotore). Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Diagnosi di parentela ed analisi citogenetiche per lo studio delle anomalie cromosomiche responsabili di infertilità. Controllo parametri ematici biochimici e cellulari per la valutazione del benessere. Studio comparativo delle proteine del sangue, latte e liquido seminale per le proprietà fisiologiche ed adattative degli animali. Formulazione di diete specifiche, in funzione della tipologia di allevamento e dello sfruttamento per attività sportive o di turismo equestre. Referente scientifico del WP Giulia Pia Di Meo CNR-ISPAAM Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Durata Quadriennale

15 Schema del WP3: Titolo WP 3 Recupero e valorizzazione dei TGA ovino Laticauda e Bagnolese Tipologia Tipologia 1. Gruppo di TGA TGA ovino Laticauda e Bagnolese. Azioni L'importanza di tutela e salvaguardia dei TGA Ovino Laticauda e Bagnolese risiede nella capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e qualificare e migliorare le produzioni tipiche. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti e embrioni. Gli obiettivi saranno: Definizione di idonee strategie di salvaguardia della popolazione ovina Laticauda e Bagnolese. Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative del latte e analisi citogenetiche. Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Individuazione dei piani di razionamento meglio rispondenti alle capacità di ingestione e di utilizzazione digestiva specifiche delle razze in questione. Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte. Monitoraggio e caratterizzazione dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali Referente scientifico del WP Dino Di Berardino UNINA Federico II Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Durata Quadriennale

16 Schema del WP4: Titolo WP 4 Recupero e valorizzazione del TGA capra Cilentana Tipologia Tipologia 1. Gruppo di TGA TGA capra Cilentana. Azioni L'importanza di tutela e salvaguardia dei TGA Capra Cilentana risiede nella capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità dei TGA, del sistema di allevamento e qualificare e migliorare le produzioni tipiche. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti e embrioni. Gli obiettivi saranno: Definizione di idonee strategie di salvaguardia della popolazione caprina Cilentana. Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative del latte e di geni coinvolti nella resistenza a patologie infettive ed analisi citogenetiche. Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Impiego di miscele di materie prime adeguate per concentrazioni energetica, proteica e minerale utili come integrazione per gli animali allevati al pascolo, previa valutazione chimico nutrizionale di quest ultimo. Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione latte. Monitoraggio e caratterizzazione dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. In particolare selezionare e caratterizzare ceppi lattici autoctoni che utilizzati in produzioni industriali possono concorrere alla riduzione dell appiattimento organolettico dei formaggi industriali. Referente scientifico del WP Federico Infascelli UNINA Federico II Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) Durata Quadriennale

17 Schema del WP5: Titolo WP 5 Recupero e valorizzazione del TGA suino Casertano Tipologia Tipologia 1. Gruppo di TGA TGA suino Casertano. Azioni L'importanza di tutela e salvaguardia del TGA suino casertano risiede nella capacità di produrre, rispetto alle razze e specie cosmopolite, in ambienti difficili utilizzando in maniera ottimale le risorse endogene del territorio. Le strategie di salvaguardia suggerite in questo progetto sono sostanzialmente due: in situ ed ex situ. Nella prima la razza resta allevata all interno della specifica filiera zootecnica, nel quadro del suo contesto storico, culturale e paesaggistico. Individuare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità del TGA, del sistema di allevamento e qualificare e migliorare le produzioni tipiche. Nel secondo caso si prevede la crioconservazione di materiale genetico sotto forma di gameti e embrioni. Gli obiettivi saranno: Definizione di idonee strategie di salvaguardia della popolazione suina casertana. Utilizzo di tecnologie riproduttive avanzate per incrementare il numero di capi presenti attualmente sul territorio. Diagnosi di parentela, anomalie cromosomiche, analisi della variabilità di alcuni geni che influenza le caratteristiche quali-quantitative della carne e di geni coinvolti nella resistenza a patologie infettive, analisi citogenetiche. Realizzazione di una banca DNA per la conservazione del germoplasma animale e di sonde molecolari painting cromosoma-specifiche Realizzazione di banche di materiale riproduttivo, crioconservazione di oociti, spermatozoi ed embrioni. Formulazione di razioni specifiche in funzione delle caratteristiche di accrescimento allometrico della razza, con particolare riferimento alle tipologie di allevamento plein air. Controllo parametri ematici biochimici per la valutazione del benessere e controllo parametri produzione carne. Caratterizzazione dei parametri tecnologici, microbiologici, chimico fisici e sensoriali delle produzioni. Referente scientifico del WP Giorgio Galiero - IZSM Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Durata Quadriennale

18 Schema del WP6: Titolo WP 6 - Pianificazione, progettazione ed attivazione di Servizi, Azioni e Strumenti di Informazione/Formazione e Trasferimento tecnologico per il recupero e la valorizzazione dei TGA Campani Tipologia Tipologia 2. Gruppo di TGA TGA bovino Agerolese, TGA Cavallo Napoletano, Persano e Salernitano, TGA Ovino Laticauda e Bagnolese, TGA Capra Cilentana, TGA suino Casertano. Azioni Le azioni saranno rivolte verso gli operatori del settore zootecnico della Campania, facendo uso degli strumenti informativi progettati e realizzati nel corso del progetto. L attività sarà rivolta all acquisizione degli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi del progetto per rendere il più agevole possibile l attività di informazione degli attuatori del progetto, e per raggiungere il maggior numero di potenziali beneficiari, quale presupposto ad azioni di acquisizione delle conoscenze e del know-how del progetto lungo tutte le filiere dei TGA considerati per arrivare, ove previsto, fino al consumatore. Il WP 6 sarà articolato in 5 WP secondari come indicato dal Bando: - WP 6/1 (Recupero e valorizzazione del TGA bovino Agerolese), - WP 6/2 (Tutela e salvaguardia dei TGA Cavallo Napoletano, Persano e Salernitano), - WP 6/3 (Recupero e valorizzazione dei TGA Ovino Laticauda e Bagnolese), - WP 6/4 (Recupero e valorizzazione del TGA Capra Cilentana), - WP 6/5 (Recupero e valorizzazione del TGA Suino Casertano). Per ciascun WP verranno svolte le seguenti azioni: Promozione di tecnologie dell Informazione a supporto dell attività di divulgazione informativa e formativa per le filiere dei TGA Campani. A tal fine sarà realizzato un network di collegamento delle Unità Operative e delle strutture esterne alla Federico II, nonché, delle strutture omologhe allo scopo di favorire lo scambio di informazioni, la promozione di tecnologie di interesse e supportare azioni di trasferimento tecnologico. La promozione dell innovazione dall allevamento alla produzione nel settore dell allevamento dei TGA ha la finalità di: creare un servizio di informazione per raggiungimento del maggior numero di potenziali utenti come presupposto a successive azioni di trasferimento tecnologico creare un servizio di informazione e formazione, anche on-line, capace di utilizzare e valorizzare l eredità culturale presente nelle regioni meridionali diffondere l utilizzo delle tecniche e degli strumenti informatici a supporto delle attività di diffusione dei risultati del progetto Azioni : Supporto informativo alle UO del progetto (Attività 1) Progettazione e realizzazione di moduli dimostrativi e banca dati multimediale (Attività 2) Assistenza tecnica in azienda finalizzata alla diagnosi ed alla rimozione delle criticità di tipo gestionale e/o tecnico (Attività 3) Seminari Informativi e Formativi per allevatori e tecnici del settore (Attività 4) Check up aziendali (Attività 5) Sito Web di Progetto (Attività 6) Supporto informativo alle UO del progetto. L obiettivo è quello di fornire il supporto necessario alle azioni di diffusione ed informazione tra gli attori del progetto attraverso l organizzazione di incontri tecnici e la predisposizione del materiale di supporto, su indicazione degli stessi. A tal fine di attivate azioni efficaci per una diffusione capillare delle informazioni, anche a supporto delle 6 linee di attività progettuali (WP), sarà realizzato il controllo del buon proseguimento del progetto, il rispetto dei tempi e la qualità dei risultati raggiunti. Le azioni di diffusione divulgativa riguarderanno:

19 la realizzazione di pacchetti informativi dei risultati del progetto l identificazione di utenti (operatori e consumatori) potenzialmente interessati alla tipologia di risultati progettuali le azioni di sensibilizzazione mediante direct marketing, mailing e pubblicizzazione su riviste specializzate le campagne informative Campagne informative. Prevedono la realizzazione delle seguenti attività di progettazione: a) progettazione della rete, b) Identificazione e coinvolgimento dei partner, c) definizione delle modalità di gestione. La realizzazione delle campagne informative presuppone la stipula di un protocollo di intesa tra i partecipanti e la realizzazione di una serie di azioni informative (conferenze e seminari) alle imprese del settore target, in particolare a quelle localizzate nelle aree previste dalla sperimentazione delle linee di attività progettuali, al fine di illustrare e diffondere: le tecniche di coltivazione e conservazione, di allevamento per il benessere animale, di efficienza produttiva e di miglioramento qualitativo delle produzioni zootecniche campane derivanti dai TGA, l offerta di nuove metodologie di ricerca e sperimentazione, le prime realizzazioni dimostrative avanzate a supporto delle innovazioni proposte. Ciclo di Seminari finalizzati all aggiornamento degli allevatori, dei direttori di azienda e dei tecnici ed addetti delle aziende zootecniche che allevano TGA. Assistenza tecnica in azienda finalizzata alla diagnosi ed alla rimozione delle criticità di tipo gestionale e/o tecnico. L'intervento si articola nella realizzazione delle seguenti attività: Check-up aziendali; Incontri individuali con gli imprenditori per l'analisi dei risultati dei check-up aziendali, la discussione delle criticità emerse dalla diagnosi e la definizione delle attività volte a rimuoverle; Assistenza nella attuazione degli interventi correttivi concordati Rapporto di Analisi ricognitiva (quali-quantitativa) delle aziende della filiera Sito Web di Progetto che funga da punto di concentrazione (dei dati e delle banche dati realizzate) e monitoraggio delle attività progettuali, nonché, dei progetti promossi e realizzati dagli Attori coinvolti nell ambito della tematica della qualità per le filiere TGA, di elaborazione di trend territoriali, di promozione, di coordinamento sistemico delle iniziative omogenee, al fine di favorire, tra l altro, la diffusione e l ottimizzazione dei risultati su linee programmatiche di trasferimento tecnologico. Attraverso il sito web saranno realizzati e sperimentati servizi telematici tra i quali servizi divulgativi, servizi tecnologici, tecnici e normativi per le PMI della filiera, tecniche multimediali e virtuali di progettazione e condivisione. La realizzazione del sito interattivo e dei sistemi informativi integrati consentirà di attivare un collegamento a rete sia tra i centri ricerca ed il territorio, sia dei territori tra loro, attraverso il coinvolgimento degli attori del mondo scientifico, delle imprese di allevamento, di produzione e dei servizi, degli utenti e dei consumatori. Tali collegamenti saranno favoriti dalla possibilità di interagire ed utilizzare sistemi e banche dati di settore attivi sul territorio e presso le Associazioni di categoria, gli enti di ricerca e le amministrazioni locali (Regione Campania /SeSIRCA, Province, Comunità Montane, Aree Parco). Referente scientifico del WP Guglielmo Trupiano UNINA Federico II Partner coinvolti Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli Alimenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e dell'ambiente della Facoltà di Agraria, Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale (LUPT) afferenti all Università degli Studi di Napoli Federico II e Istituto per il sistema produzione animale in ambiente Mediterraneo (CNR ISPAAM), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Durata Quinquennale.

20 Diagramma di Gantt di svolgimento dei singoli Work Package WP 1 Descrizione delle attività previste dal WP Cronologia per il WP N.1 Recupero e valorizzazione del TGA bovino Agerolese anno anno 3 anno 4 anno 5 anno Attività 1 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 2 10/06/2010 x x x x 30/03/2013 Attività 3 01/01/2011 x x x x 30/10/2013 Attività 4 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 5 13/03/2010 x x x x x X 30/10/2013 Attività 6 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 7 13/03/2010 x x x x x 30/03/2013 Attività 8 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 9 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 WP 2 Descrizione delle attività previste dal WP Cronologia per il WP N.2 Tutela e salvaguardia dei TGA cavallo Napoletano, Persano e Salernitano anno anno 3 anno 4 anno 5 anno Attività 1 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 2 10/06/2010 x x x x 30/03/2013 Attività 3 01/01/2011 x x x x 30/10/2013 Attività 4 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 5 13/03/2010 x x x x x X 30/10/2013 Attività 6 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 7 13/03/2010 x x x x x 30/03/2013 WP 3 Descrizione delle attività previste dal WP Cronologia per il WP N.3 Recupero e valorizzazione dei TGA ovino Laticauda e Bagnolese anno anno 3 anno 4 anno 5 anno Attività 1 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 2 10/06/2010 x x x x 30/03/2013 Attività 3 01/01/2011 x x x x 30/10/2013 Attività 4 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 5 13/03/2010 x x x x x X 30/10/2013 Attività 6 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 7 13/03/2010 x x x x x 30/03/2013 Attività 8 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 9 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 WP 4 Descrizione delle attività previste dal WP Cronologia per il WP N.4 Recupero e valorizzazione del TGA capra Cilentana anno anno 3 anno 4 anno 5 anno Attività 1 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013 Attività 2 10/06/2010 x x x x 30/03/2013 Attività 3 01/01/2011 x x x x 30/10/2013 Attività 4 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 5 13/03/2010 x x x x x X 30/10/2013 Attività 6 10/06/2010 x x x x x 30/10/2013 Attività 7 13/03/2010 x x x x x 30/03/2013 Attività 8 13/03/2010 x x x x x x 30/10/2013

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