Assemblare un personal computer è più facile di quel che si pensi, ci vuole solo un po di pazienza.

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1 L ASSEMBLAGGIO Scritta da Ing. Maltraversi Marco. Assemblare un personal computer è più facile di quel che si pensi, ci vuole solo un po di pazienza. Prima di tutto ci occorre: 1 cacciavite a stella 1 piano stabile La pasta termo-conduttiva (le migliori sono quelle all'argento) 1 sim telefonica o 1 pezzetto di plastica Se possibile un braccialetto antistatico E importante procedere con calma e cautela, un leggero timore non farà male e anzi vi eviterà di commettere errori irreparabili. L'importante è che ricordiate che è tutto abbondantemente alla vostra portata. Cominciamo indossando il braccialetto antistatico o toccando un calorifero di ghisa per scaricarci dall energia statica che si accumula nel corpo ed è potenzialmente dannosa per le apparecchiature elettroniche. Prepariamo tutti componenti su un piano liscio e stabile, e con un cacciavite a stella smontiamo il case e esimiamone l interno. Alcuni case presentano la possibilità di smontare il pannello destro per facilitare l assemblaggio della scheda madre. La scheda madre va fissata attraverso opportuni distanziatori e viti di fissaggio. Nel caso il case ne sia sprovvisto, avvitiamo di distanziatori che di norma sono di colore giallo ma non montiamo ancora la scheda madre poiché è più comodo lavorare con la mainboard smontata. Per prima cosa appoggiamo la scheda madre sul tavolo con sotto l involucro protettivo che abbiamo trovato nella scatola. 1

2 Alziamo la levetta di blocco a fianco all alloggio del processore. Osserviamo bene il processore e il socket in modo da capirne il giusto orientamento e con molta calma inseriamo la CPU senza sforzarla. Il processore può essere inserito in un solo verso, quindi non premiamolo con troppa forza e foga per farlo entrare in modo da evitare di piegare e rompere i piedini. Una volta compiuta l operazione abbassiamo la leva in modo da bloccarne l alloggio. 2

3 Ora stendiamo un leggero strato di pasta termica sul core del processore o sulla sua copertura, utilizzando la schedina del telefono senza toccarla con le dite in modo da non sporcarla con i nostri acidi corporei. La pasta termoconduttiva è necessaria al fine di riempire le irregolarità del processore e far combaciare al meglio il processore con il dissipatore. Occorre poter sfruttare fino all' ultimo millimetro quadrato di superficie per ottenere un buon trasferimento del calore.calore che é generato dal chip contenuto nella CPU, trasmesso al package, passato al pacco radiante del dissipatore e infine disperso nell' ambiente dalle alette con l'aiuto del flusso d' aria generato dalla ventola Come tutti i materiali, anche la pasta termoconduttiva oppone una certa resistenza al passaggio del calore Il colore dipende dal metallo incorporato; é in genere bianco o grigio se addizionato ad ossidi metallici, argenteo se addizionato ad argento (è il metallo più conduttivo), blu se addizionato con biossido di berillio (ottimo conduttore termico) La pasta all argento risulta la migliore come dispersione di calore, ma occorre prestare attenzione alla sua stesura in quanto è conduttiva elettricamente. Ora con molta delicatezza montiamo il dissipatore che, a seconda dei vari socket, ha uno speciale modo di bloccaggio: complicato (la prima volta) sul socket A, semplicissimo per i nuovi AMD 64. 3

4 Rimuoviamo la maskerina posteriore del case e inseriamo quella avuta a corredo con la scheda madre. Con molta delicatezza inseriamo la scheda madre nel case bloccandola con le viti. Bisogna prestare attenzione a questo montaggio evitando di insistere nello stringere troppo le viti; in quel modo rischiamo solo di romperla o creparla. Bisogna altresì evitare contatti con il case, che potrebbero mandare in corto la stessa evitandone l accessione. Montiamo l alimentatore e le periferiche ATA come hard disk e cdrom. Da prestare particolare attenzione nel chiudere il jumper slave/master su ogni periferica ata. Ogni canale può avere solo uno slave e un master. In caso di una sola periferica collegata impostatela come master. Vi consiglio di dividere gli hd dai lettori ottici per migliorare le prestazioni. I cavi ata sono di due tipi diversi da 40 poli e da 80 poli usate quest ultimo più denso al tatto e con la base di colore azzurro per gli hd, mentre quello da 40 con la base di colore nero per i lettori ottici. 4

5 Adesso non ci resta che inserire i moduli ram e la scheda video nello slot agp o pci express e le varie periferiche pci. Il consiglio è di alternarle se possibile fra gli ingressi in modo da evitare accumuli di calore e soprattutto di non mandare in conflitto le varie periferiche, che a due a due condividono lo stesso bus. Le instabilità di sistema, spesso, possono essere causate da periferiche PCI che non sono state progettate per condividere gli IRQ. In passato, le schede ISA costituivano l'interfaccia standard e tali periferiche non potevano assolutamente condividere i propri IRQ. Oggi, invece, le schede PCI sono progettate per condividere gli IRQ utilizzati. Purtroppo, nonostante ciò, possono sempre sorgere alcuni conflitti dovuti soprattutto ad alcune periferiche o loro driver che non sono in grado di condividere gli interrupt. In questo caso, sarà necessario conoscere su quali slot possono verificarsi tali conflitti. Per conoscere eventuali condivisioni di IRQ il manuale della scheda madre può venirci in aiuto. Consultate ora il manuale della scheda madre per effettuare correttamente i collegamenti per - Tasto di Power - Tasto di Reset - Spia di Power - Spia HD - PC Speacker - Eventuali USB - Eventuali Firewire - Eventuali ingressi audio Colleghiamo l alimentatore alla scheda madre e alle varie periferiche 5

6 Ora tutti i componenti sono al loro posto. Prima di richiudere il case effettuate la prima prova di accensione. Se tutto è stato montato correttamente il computer si avvierà. In caso contrario si comporterà in modo anomalo. Potreste sentire dei bip sonori che indicano degli errori oppure, nel caso peggiore, il pc non si accenderà. Se una di queste situazioni dovesse verificarsi il mio consiglio è di non farsi prendere dal panico e ripercorrere a ritroso il procedimento di montaggio, a volte è una piccola distrazione come il connettore dell accensione inserito in un posto sbagliato. Quindi con calma controlliamo il tutto se ancora non dovesse funzionare proviamo a eliminare uno per uno i vari componenti fino a trovare il componente che blocca l accensione del pc. Innanzi tutto controlliamo che la spia di alimentazione della scheda madre sia accesa e che la ventola del processore funzioni. Se premuto il pulsante, non succede nulla nel senso che il pc non si accende e non si sente nessun suono, significa che il processore non funziona, e questo è dovuto al fatto che manca corrente o peggio a un guasto del processore stesso o della madre. Verificate questi tre componenti ma prima controllate un particolare banale, l interruttore generale situato sull alimentatore, a volte si prendono degli spaventi proprio per questa dimenticanza. Se non compare nulla a video ma si sentono alcuni beep a intervalli regolari l errore può derivare da un non corretto inserimento della RAM (continui suoni lunghi per il bios Award) o della scheda video (un suono lungo o due o tre brevi a seconda del modello di scheda madre). Attenzione a non confondere questi errori con un unico suono breve che indica il corretto avvio del PC. Se udiamo questo suono l errore è da imputarsi alla scheda video o al monitor. Esistono 3 tipi di bios: 1. PHOENIX BIOS 2. AMI BIOS 3. AWARD BIOS PHOENIX BIOS Sequenza dei beep Errore Impossibile leggere la configurazione del CMOS Errore generico del bios Errore sul chip del timer Errore generico sulla scheda madre Errore della memoria Errore della scheda video o della memoria Errore del CoProcessore matematico Errore della scheda audio o del modem Errore della porta seriale Batteria tampone scarica Errore del chipset Errore del controller della tastiera o del mouse 6

7 Il sistema Ami, invece, usa due lunghezze differenti dei beep alternando insieme i due tipi per indicare le diverse anomalie; a mio avviso è il più complicato! AMI BIOS Sequenza dei beep Errore 1 breve Errore di refreshing della memoria RAM 2 brevi Errore della memoria RAM (Parity check) 3 brevi Errore della memoria RAM (primi 64k) o video 4 brevi Errore del timer della scheda madre 5 brevi Errore del processore 6 brevi Errore del controller della tastiera (Gate A20) 7 brevi Errore del processore o della scheda madre (molto vago) 8 brevi Errore della scheda video e/o della memoria video 9 brevi Errore generico all'avvio del bios (errore sulla ROM) 10 brevi Batteria tampone scarica 11 brevi Errore della cache di secondo livello 1 lungo + 3 brevi Errore nel test della memoria 1 lungo + 8 brevi Errore nell'accesso alla scheda video Il sistema Award, infine, è molto semplice ma anche molto vago: AWARD BIOS Sequenza dei beep Errore 1 lungo + 2 brevi Errore della scheda video 1 lungo Errore della memoria RAM 1 lungo + 3 brevi Errore della scheda video 1 lungo continuato Errore della scheda video o della memoria Ora che il PC è partito possiamo rimontare il case e chiudere il tutto. Una volta sicuri che l'assemblaggio è avvenuto correttamente si può procedere al setting del BIOS e successivamente all installazione del Sistema Operativo. Guida: IL BIOS Il BIOS Il BIOS ( Basic Input/Output System ) si occupa di controllare il nostro computer prima di ogni avvio e di permettere la comunicazione fra le varie periferiche hardware che lo compongono. Si tratta di un componente software ma è considerato una parte integrante dell hardware. Stabilisce a basso livello le impostazioni dell hardware in modo che il software di livello superiore possa interagire con le risorse disponibili. Ad ogni accensione il BIOS prende in mano il sistema e si occupa di eseguire una diagnostica delle varie componenti, rilevando quindi eventuali anomalie di tutti i circuiti della scheda madre e dell hardware installato. Se vengono rilevati errori in questa fase il BIOS arresta la procedura di avvio. Tali eventi vengono segnalati tramite dei beep sonori, oppure sulle schede più recenti, delle indicazioni a led che tramite indicazioni visive, segnalano all utente il tipo di problema verificato. Terminata questa fase, peraltro visualizzata a schermo con le informazioni riguardanti il computer in uso, il BIOS istruisce la macchina a ricercare un sistema operativo: in genere sul disco rigido e, in particolari occasioni, su un floppy o cu un cdrom. Il BIOS viene fornito con delle impostazioni predefinite ( di default ) che sono poi configurabili da parte dell utente. Questi dati vengono archiviati in una memoria chiamata Cmos che utilizza una piccola pila posta sulla scheda madre per conservare queste informazioni. Il BIOS risiede fisicamente in un chip di memoria Flash di tipo ROM che mantiene le informazioni anche in assenza dell energia elettrica fornita dalla pila andando però a perdere le informazioni avanzate impostate dall utente se questa alimentazione viene a mancare. Da tutto questo si comprende l importanza di tale componente di base del computer. Durante le prime fasi di vita di una scheda madre lo sviluppo del BIOS procede con aggiornamenti per 7

8 correggere e migliorare eventuale problemi e incompatibilità che vengono riscontrate con componenti hardware e software. Vengono quindi rese disponibili delle versioni aggiornate di tale software per migliorare le prestazioni o la compatibilità con i nuovi prodotti del mercato. Si capisce quindi come possa essere importante procedere all aggiornamento di questo componente basilare del computer. Tale aggiornamento però non è esente da rischi: va quindi preso in considerazione solo se si riscontrano anomalie nelle prestazioni o incompatibilità hardware. Anche molte periferiche hanno un proprio BIOS che fornisce istruzioni sul corretto utilizzo al sistema. Il discorso dell aggiornamento vale quindi anche per questo hardware ( lettori e masterizzatori, schede video) ma anche con questi componenti la cautela è d obbligo. I rischi sono quelli di una non corretta identificazione dell aggiornamento da utilizzare e, in secondo luogo, una mancanza di energia elettrica al momento dell aggiornamento vero e proprio che andrebbe ad interrompere la scrittura del nuovo BIOS impedendo il successivo riavvio del prodotto stesso. Altra possibile causa di un fallimento, può essere la non corretta lettura dei dati da scrivere dal dischetto, Queste eventualità porterebbero al danneggiamento dell hardware con una complessa procedura per la riparazione che molte volte, risulterebbe costosa e non conveniente. Si ribadisce quindi il consiglio di procedere all aggiornamento solo in caso di effettiva necessità e con le necessarie competenze tecniche per portare a buon fine tale operazione. Se il chip di memoria non è saldato alla scheda madre stessa, esiste la possibilità di rivolgersi a un centro specializzato che provvederà a riprogrammarlo. Recentemente i produttori hanno implementato delle specifiche funzioni per mettere al riparo da questa evenienza i consumatori: un doppio chip per il BIOS consente di mantenere attivo il sistema anche in caso di un errore durante la riprogrammazione. Altra precauzione utilizzata di recente è un software in grado di ricercare automaticamente la disponibilità di un aggiornamento identificando correttamente il BIOS tramite una connessione ad Internet. In ogni caso per l aggiornamento consigliamo di fare riferimento alle specifiche informazioni di ogni singolo produttore, disponibili sul sito del produttore stesso oppure sul manuale fornito in dotazione alla scheda. 8

9 BIOS Saldato BIOS Rimovibile CONFIGURAZIONE DEL BIOS E veniamo ora alla parte successiva: la configurazione del BIOS stesso da parte dell utente. L accesso alla configurazione avviene premendo un tasto specifico, che può variare da un prodotto ad un altro. In genere Canc, Esc, F1, F2 e altre eventuali combinazioni indicate dal produttore stesso. Buona regola sarà quella di annotare i parametri che si andranno a modificare di volta in volta in modo da sapere come riportarli ai valori iniziali senza dover ricaricare tutte le impostazioni iniziali di default e perdendo così altri settagli che si fossero modificati nel frattempo. Inserirò una guida generica, anche per la differenza che si potrebbe rilevare tra schede di diversi produttori. Di solito il primo menù è composto da Standard CMOS Features, Advanced BIOS Features, Advanced Chipset Features, Integrated Peripherals, Power Management, PnP/PCI Configuration. Vi possono poi essere altre voci, a seconda delle varie schede che vengono utilizzate. 9

10 Standard CMOS Features In questo menù sono presenti tutte le impostazioni di base del BIOS: l orologio di sistema, la configurazione delle unità sui canali IDE, i floppy e la gestione degli errori in fase di avvio. Nelle voci relative ai dischi potrebbe essere utile impostare NONE la voce per quelle periferiche non presenti che quindi non verranno cercate in fase di Boot andando a risparmiare qualche secondo per l avvio. E invece consigliabile lasciare in AUTO tutti i parametri per la configurazione delle unità presenti. Se viene attivata l opzione Virus Warning o Antivirus Protection si presenterà un avviso ogni volta che un qualsiasi programma andrà a cercare di scrivere nel Master Boot Record. Alcuni programmi di diagnostica potrebbero generare tale avviso in quanto vanno a scrivere in tale spazio del disco destinato al boot. Abilitare sicuramente CPU Level 1 Cache, CPU Level 2 Cache e CPU level 2 Cache ECC Checking per l attivazione della cache del processore e il controllo degli errori della L 2. Altra voce da lasciare abilitata è IDE HDD Block Mode che permette il trasferimento di più settori alla volta velocizzando notevolmente le prestazioni del disco. Da lasciare attiva anche la voce HDD S.M.A.R.T. che permette la diagnosi degli errori e il monitoraggio dei problemi degli Hard Disk di recente costruzione. Advanced Chipset Features Altra sezione importante per il miglior funzionamento del computer. E andiamo a parlare dei timing per la ram. CAS Latency Time controlla il tempo di ritardo, misurato in cicli di clock, che intercorre tra la ricezione da parte della memoria di un comando di lettura e il momenti in cui questa è pronta per la trasmissione delle informazioni richieste. Naturalmente minore è questo tempo e più elevate saranno le prestazioni ottenute. DRAM RAS to CAS imposta il ritardo tra i segnali di accesso alle linee della memoria. Anche per questa impostazione a valori minori corrispondono maggiori prestazioni ma maggior rischio di perdita di dati e quindi di instabilità del sistema. Active to Precharge Delay e DRAM RAS Precharge indicano quanti cicli di clock sono necessari per caricare i segnali CAS e RAS. Anche qui vale il discorso fatto in precedenza relativo ai minori tempi di accesso. Se i moduli di memoria non supportano tempi di accesso minori a quelli impostati dal controllo automatico delle informazioni SPD si potrebbero verificare delle perdite di dati e, come già spiegato, delle instabilità sul sistema stesso. Altre impostazioni sui timing possono essere presenti a seconda del modello di scheda madre e si possono trovare informazioni sul manuale della scheda stessa. Windows effettua un bypass delle informazioni del Bios della scheda madre e della scheda video per avere maggiore velocità. Sarà quindi utile disabilitare le voci System Bios Shadowing e Video Bios Shadowing. La voce AGP Aperture Size stabilisce quale sia la quantità di memoria di sistema che potrà essere utilizzata dalla scheda video. In teoria la regola è di avere un valore di almeno il doppio della capacità di memoria della scheda video aumentato di 12 Mb. Nelle moderne schede video però la quantità di memoria di bordo è notevolmente aumentata e offre così maggiori prestazioni rispetto a quella di sistema. Un buon compromesso sarà quindi avere una apertura di 128 Mb perché valori superiori non garantiscono effettivi aumenti di prestazioni ma vanno ad aumentare le dimensioni della tabella di traduzione degli indirizzi ( GART) Integrated Peripherals Da questo menù è possibile attivare i vari componenti integrati nella dotazione della scheda madre. Per non sprecare risorse sarà quindi buona regola abilitare solamente le periferiche che sono realmente utilizzate. Ad esempio, se non si utilizza il controller FIREWARE sarà inutile e controproducente lasciarlo abilitato. 10

11 Power Management Setup Qui sono presenti i vari settaggi da utilizzare per il risparmio energetico, l accensione da tastiera, da modem, ad orari prestabiliti, che possono variare a seconda delle caratteristiche di ogni singolo modello di scheda madre. Utile quindi fare riferimento alle notizie che si troveranno sul manuale della scheda stessa PnP/PCI Configuration In questa parte sarà possibile forzare l assegnazione di risorse se viene utilizzato hardware che non supporta le specifiche Plug n Play. In generale si può lasciare le impostazioni su Yes per la voce PnP OS Installed lasciando tutte le altre voci su AUTO in quanto tutto l hardware di recente costruzione supporta tale caratteristica. Altre Impostazioni. Esistono poi altre impostazioni, diverse da scheda a scheda e riferite in special modo ai prodotti destinati all overclock. Tali settaggi riguardano le varie frequenze di lavoro dei vari componenti del sistema e delle tensioni che vanno ad alimentare i singoli componenti. Sarà quindi impossibile avere dei suggerimenti validi e generici in questa sezione perché ogni singolo overclock dipende dalla qualità dei componenti e dalle varie scelte effetuate dal produttore della scheda stessa che possono variare sensibilmente fra di loro. Cosa fare se ci sono dei problemi Se non si possiedono conoscenze tecniche sufficienti, è sconsigliato armeggiare con le varie impostazioni del BIOS in quanto alcune modifiche, se non effettuate correttamente, possono causare il mancato avvio della macchina. Sarà però possibile, in questo caso, riportare le condizioni del CMOS alle impostazioni di fabbrica ( default ) andando ad agire su un apposito ponticello ( Jumper ) che si dovrà individuare utilizzando il manuale della scheda madre. Di solito è posto nelle vicinanze della pila a bottone che alimenta la scheda stessa. Spostando tale jumper per alcuni secondi il contenuto del CMOS viene cancellato e la macchina potrà ripartire con le condizioni di fabbrica originali, perdendo però tutte le varie impostazioni che fossero state effettuate in un secondo tempo. Al successivo riavvio la macchina presenterà il messaggio di errore CMOS Checksum Error che indica la necessità di reimpostare i valori che si sono cancellati nel BIOS. Sarà buona norma, in mancanza di conoscenze adeguate, avere riportato su carta le impostazioni che si avevano in precedenza, onde poter effettuare i vari settaggi in modo corretto. In caso di problemi sarà possibile caricare i parametri nel modo più conservativo che permetterà il riavvio della macchina utlizzando la voce Load Fail-Safe Defaults. Come già spiegato però, questa impostazione non terrà conto di modifiche atte a migliorare le prestazioni che fossero state effettuate nel tempo. Ricordo e rimarco quindi la necessità di annotare le modifiche e di testarne la validità di volta in volta, prima di passare a parametri successivi. 11

12 Assemblaggio in dettaglio attrezzatura Come spesso accade nell ambito delle operazioni tecniche anche per assemblare un Personal Computer sono necessari degli strumenti. In questa prima parte dell articolo elencheremo tutti gli oggetti e attrezzi di cui dovremmo dotarci prima di iniziare. Cominciamo con il cacciavite a stella ( in foto ). Si tratta di un attrezzo molto comune con la punta a forma di croce. Consiglio una misura media vista la dimensione della maggior parte delle viti utilizzate nei computer. Cacciavite a stella Un altro tipo di cacciavite molto comune è quello a punta piatta ( a taglio ). Consiglio di procurarcene uno di lunghezza un po superiore alla media in quanto potrebbe servire per fare leva sul dissipatore ( ma di questo parleremo in seguito ). Cacciavite a taglio Un ulteriore strumento di cui faremo uso è la pinza. 12

13 Una pinza Particolarmente utili per l assemblaggio di computer con parecchi dispositivi interni collegati sono le cosiddette fascette ovvero dei semplici nastri di plastica che possono essere usati per tenere uniti due cavetti in modo da minimizzare l ingombro di spazio e massimizzare invece il ricircolo dell aria all'interno del case, fattore sempre più da considerare con i moderni computer in quanto producono una grande quantità di calore. Una serie di fascette colorate Oltre a tutta una serie di strumenti abbiamo bisogno anche di alcuni componenti tipici da ferramenta. Tra questi i più importanti sono le viti, utilizzate per fissare i pannelli del case, la scheda madre e tutti i vari dispositivi e componenti in modo sicuro. Si usano solitamente due tipi di viti rappresentate in queste due fotografie: 13

14 Tipiche viti per l'assemblaggio di un PC Quelle di sinistra, a testa esagonale, sono utilizzate principalmente per i pannelli del case e per fissare a quest ultimo la scheda madre e le varie schede di espansione mentre quelle di sinistra, a testa semisferica, sono utilizzate per fissare in posizione i dispositivi ottici, gli hard disk ed i lettori floppy. Di viti ce ne serviranno circa una dozzina per tipo ma è sempre meglio averne in abbondanza. Importante sono anche i cosiddetti spaziatori ( spacer in inglese ) che servono da intermediari per il collegamento tra il case e la scheda madre in modo da avere una certa distanza ed evitare contatti tra la superficie appunto del case e la motherboard. Ecco una foto illustrativa: Uno spaziatore Di questi ce ne serviranno una mezza dozzina. Anche in questo caso comunque l abbondanza non guasta. Ultimi ma non meno importanti sono i ponticelli ( detti jumpers in inglese ), utilizzati per mettere in contatto due pin della scheda madre o di un dispositivo allo scopo di effettuare un qualche tipo di configurazione come può essere l abilitazione o disabilitazione di una scheda audio integrata. Anche di questi sarà opportuno averne a disposizione almeno 5-6. Vengono comunque di solito forniti in bundle con la scheda madre. Ecco una foto: Un gruppo di ponticelli 14

15 Sostanzialmente questo è quanto di cui avremo bisogno. Il case Il primo "componente" di cui abbiamo bisogno è il case, detto anche cabinet. Essenzialmente si tratta della scatola plastica o metallica all interno della quale si vanno a sistemare i vari componenti del PC. Questi case sono progettati per permettere un avvitamento sicuro di tutti i vari componenti e presentano quindi all interno superfici forate apposite. La foto seguente mostra un comune case aperto lateralmente. Cliccate per ingrandire Abbiamo evidenziato nell'immagine le zone più importanti del case indicando la tipologia di dispositivi a cui sono dedicate. Cliccate sulla foto per un ingrandimento. Potete vedere in alto a destra la zona dedicata all'alloggiamento dell'alimentatore. Subito sotto troviamo la superficie di fissaggio della scheda madre. A sinistra di questa lo spazio per le ventole aggiuntive e sotto la zona di fissaggio delle schede di espansione. A destra invece troviamo in alto gli alloggiamenti per le unità da 5,25 pollici ( solitamente unità ottiche come masterizzatori CD/DVD ma anche pannelli esterni per schede audio, interfaccie per il controllo della temperatura nel case, ecc.. ) mentre più sotto quelli per le unità da 3,15 pollici ( lettori floppy ad esempio ) e infine per i dischi rigidi ( hard disk ). I case possono avere diverse dimensioni come anche diversi metodi di disposizione interna dei componenti. Tipicamente abbiamo i case a orientamento verticale e i case a orientamento orizzontale. Nei più moderni PC il primo tipo è quello che ha avuto la maggiore diffusione ma è ancora possibile trovare case del secondo tipo. Detto in parole povere i case a orientamento verticale hanno come dimensione più significativa l altezza mentre questa dimensione significativa diventa la larghezza per i case ad orientamento orizzontale. Nel corso di questo articolo utilizzeremo come base per le nostre fotografie e le nostre spiegazioni un case ad orientamento verticale ( quello che avete già visto prima ). La maggior parte dei discorsi vale comunque anche per gli altri modelli. Si distinguono fra i case verticali due principali sottocategorie ovvero i case mid-tower e i case tower. La differenza fondamentale sta nelle dimensioni e come è facilmente intuibile i primi sono 15

16 più bassi. Ma un case non è solo un contenitore. Infatti sempre sul case troviamo il pulsante di accensione del PC, il pulsante per il reset, lo speaker di sistema, i led di accensione e a volte anche delle porte USB o l'attacco delle cuffie. Tutti questi componenti non possono funzionare se non sono fisicamente collegati al PC. Per questo le schede madri presentano una serie di PIN a cui vanno collegati, secondo un preciso schema indicato sul manuale, tutti questi interruttori e lucette in modo che possano effettivamente funzionare. alimentatore L alimentatore, detto anche PSU ( Power Supply Unit ), è quel dispositivo che trasforma la corrente alternata a 220V che proviene dalla rete elettrica e fornisce all uscita diversi valori di tensione continua necessari per il funzionamento dei vari dispositivi del Personal Computer. Di seguito potete vedere la foto di un comune alimentatore: Alimentatore per PC Il parametro principale sul quale si valutano gli alimentatori è la potenza massima erogabile ai dispositivi collegati. Un computer moderno ( con tutti i suoi componenti e periferiche collegati ) può richiedere dai 350W ai 500W, valori che variano molto a seconda soprattutto del modello della CPU e della scheda video utilizzati oltre che dal numero di unità ottiche collegate. Quasi sempre gli alimentatori hanno applicata un etichetta che mostra i vari parametri di funzionamento tra cui ovviamente anche la potenza erogata. Riferitevi sempre a quest etichetta per maggiori informazioni sul vostro alimentatore. 16

17 L'etichetta con tutte le specifiche Per fornire diversi valori di tensione e poter collegare tutta una serie di diversi dispositivi l alimentatore dispone di numerosi connettori il cui utilizzo sarà esposto più avanti nel corso della guida. La scheda madre e gli slot di espansione Un componente a cui spesso non si dà importanza ma che riveste un ruolo fondamentale all'interno del computer è sicuramente la scheda madre detta anche, in inglese, "motherboard". Come suggerisce anche il nome si tratta di un componente che accoglie tutti gli altri componenti del PC. Ogni scheda, ogni hard disk, ogni unità ottica va collegata in qualche modo alla scheda madre perché possa funzionare adeguatamente. Se vogliamo quindi assemblare un PC dobbiamo riconoscere i vari slot ( possiamo definire uno slot come l alloggiamento per una scheda ) e i vari connettori per poi procedere con sicurezza alla fase di collegamento dei componenti. Di seguito potete vedere una foto della scheda madre che useremo nel corso della nostra guida. Potete cliccare per avere un ingrandimento. Sull'immagine abbiamo evidenziato i connettori e gli slot più importanti di cui parleremo in questa guida. Cliccate per ingrandire Cominciamo quindi dagli slot. Purtroppo con il progredire della tecnologia sono nati vari standard di connessione che hanno quindi favorito la nascita di numerosi tipi di slot. Alcuni di essi sono ormai obsoleti e non trovano quindi più spazio nelle attuali schede madri. Nel nostro articolo 17

18 tratteremo quindi solamente gli slot e i connettori che sono riscontrabili nei computer odierni o al massimo di qualche anno fa. - Slot PCI: lo slot PCI è uno slot molto comune utilizzato per l alloggiamento di una grande varietà di scheda tra cui schede audio, schede di acquisizione TV, schede wireless e molte altre ancora. Di seguito potete vedere un immagine di una serie di slot PCI. 5 slot PCI Tipicamente uno slot PCI ha colore bianco sporco ma ultimamente molti produttori seguono la strada di assegnare un colore personalizzato a seconda della tipologia dello slot per agevolare gli utenti. La forma rimane comunque la stessa. - Slot AGP: si tratta di uno slot utilizzato esclusivamente per il collegamento delle schede video dotate di accelerazione 3D. Ultimamente però i produttori di schede madri stanno rimpiazzando questo slot con il più recente slot PCI-E utilizzato dalle schede video di ultima generazione. Alcune schede madri vengono comunque ancora prodotte con lo slot AGP per accontentare anche gli utenti che non volessero cambiare la propria scheda video. Di seguito un immagine: Lo slot AGP, quello marrone 18

19 Anche questo slot utilizza un colore tipico di riconoscimento che è il marrone. - Slot PCI-E: evoluzione dello slot PCI questo tipo di alloggiamento è utilizzato principalmente dalle nuove schede video in sostituzione del vecchio slot AGP. Ve ne sono di due formati: il primo, detto anche PCI-E 16X è più lungo e viene utilizzato appunto dalle schede video mentre il secondo è detto PCI-E 1X e rimpiazza il classico PCI anche se al momento non sono molte le schede a farne uso. La differenza è facilmente visibile da questa due fotografia: Due slot PCI-E affiancati a due PCI standard - Slot AMR: questi slot sono presenti in numerose schede madri. Si tratta di interfacce pensate specificatamente per la connessione di schede audio e modem a costo ridotto ma il loro effettivo utilizzo è altamente limitato dalla mancanza di dispositivi che lo utilizzino e dalla loro scarsa convenienza, Ultimamente comunque i produttori tendono a non aggiungere alle loro schede questo tipo di connettore ma è comunque utile saperlo individuare. Di solito è di colore marrone, come lo slot AGP, ma di dimensioni molto più ridotte come il PCI-E 1X. Ecco una fotografia: Un tipico slot AMR 19

20 Parleremo dei connettori IDE e S-ATA nella prossima sezione riguardante gli hard disk e le unità ottiche. Hard disk, lettori e masterizzatori CD/DVD La quasi totalità delle schede madri presenta dei connettori IDE. Si tratta di un tipo di connettore utilizzato principalmente per la connessione di unità di memorizzazione e archiviazione al PC quali dischi rigidi, lettori e masterizzatori CD/DVD o anche lettori floppy ad alta capacità. Solitamente le schede madri presentano due slot di questo tipo indicati come IDE Primario e IDE Secondario che individuano i cosiddetti canali IDE. Ad ognuno dei due slot è possibile collegare fino a due dispositivi attraverso l apposito cavo. Vediamo una foto del connettore che solitamente è di colore blu o nero. Due connettori IDE Se ad un connettore viene collegato un solo dispositivo questo sarà indicato come "master" ( padrone ) mentre se vengono collegati due dispositivi dovranno essere indicati uno come "master" e l altro come "slave" ( schiavo ). Le periferiche IDE presentano dei pin sul retro appositamente introdotti per specificare se una tale periferica deve comportarsi come master o slave. Questi pin vanno connessi con dei ponticelli, detti anche jumper, a seconda di come specificato sul manuale o, a volte, di quanto stampato sul dorso dell hard disk o del lettore CD/DVD. Il retro di un'unità CD-ROM Sui dispositivi più recenti è possibile selezionare una modalità aggiuntiva denominata "cable select" che consente la configurazione automatica della periferica a seconda della posizione in cui è stata collegata al cavo. Parliamo appunto del cavo utilizzato per la connessione dei dispositivi IDE. Tipicamente questo è del tipo denominato a piattina, molto sottile, largo circa 5 cm e lungo dai 45 ai 90 cm. Il cavo presenta tre connettori, uno dei quali va collegato alla scheda madre mentre gli altri due alle periferiche. Ecco una foto di un cavo IDE: 20

21 Un cavo IDE I cavi più nuovi presentano dei connettori colorati: quello di colore blu va collegato alla scheda madre, quello nero va collegato all'unità "master" mentre quello grigio va collegato all'unità "slave". Le differenze con i vecchi cavi non si fermano solo al colore ma anche al numero di fili di cui è composta la piattina. Questi sono 40 per i più vecchi e 80 nei più recenti. Se si utilizzano cavi a 40 fili non è possibile raggiungere le velocità di trasferimento più elevate disponibili con i dispositivi più recenti. Per i più curiosi con i primi è possibile raggiungere velocità di 33 Mbit/s mentre con i secondi è possibile arrivare fino a 133 Mbit/s. Il numero di pin nei connettori è comunque 40 per entrambe le versioni dei cavi. Un altra osservazione da fare su questi cavi è che il filo 1 è spesso evidenziato con il colore rosso ( o altro ) in modo da essere facilmente riconoscibile. Infatti per effettuare con successo il collegamento sarà necessario far combaciare il pin 1 del connettore sulla scheda madre ( o sulla periferica ) con il pin 1 del connettore sul cavo. Fortunatamente sempre più spesso i cavi ed i connettori sono realizzati in modo da consentire l inserimento solo da un verso essendo questo in effetti forzato fisicamente. Per concludere questo paragrafo c è da ricordare che ormai da qualche anno è stato introdotto il nuovo standard di collegamento per le unità ottiche e gli hard disk denominato S-ATA ( Serial ATA ) che utilizza una nuova tipologia di cavi e connettori molto più stretti. L utilizzo di dispositivi dotati di questa interfaccia permette quindi, al di là dei puri vantaggi prestazionali, anche dei miglioramenti al livello della circolazione dell aria all interno del case. Di seguito una foto di un connettore S-ATA: Un cavo S-ATA 21

22 Come potete vedere questi cavi sono dotati di due soli connettori uno dei quali va collegato alla scheda madre e l altro ovviamente al dispositivo interessato. L uso di questa nuova interfaccia semplifica anche il collegamento in quanto non è più valido il concetto di "master" o "slave" e grazie al fatto che l inserimento è forzato e per cui è impossibile sbagliare. Alcuni connettori S-ATA Di seguito anche un immagine del retro di un hard disk S-ATA: Il retro di un hard-disk S-ATA Da sinistra a destra troviamo il connettore per l alimentazione specifico per il S-ATA, il connettore S-ATA per il collegamento alla scheda madre, una serie di pin ( che in definitiva risulta inutile in quanto come detto il S-ATA elimina il concetto di "master" o "slave" ) ed infine il connettore per l alimentazione di tipo tradizionale. Il lettore floppy I lettori dei comuni floppy disk utilizzano un tipo di collegamento diverso da quello degli hard disk o dei lettori CD/DVD. Essi infatti fanno uso di connettori a 34 pin invece di 40 che risultano quindi più stretti rispetto a quelli IDE pur mantenendo la stessa forma. La foto seguente è rappresentativa di questo fatto: 22

23 In alto un connettore floppy Anche i cavi sono dello stesso tipo, a piattina, ma, ovviamente, meno larghi. Generalmente presentano 3 o 5 connettori. Nel primo caso il cavo è composto da un connettore collegato ad una delle estremità e gli altri due, molto ravvicinati, collegati all altra estremità. Nel caso di 5 connettori c è sempre un connettore singolo ad una delle estremità e due paia di connettori, ravvicinati a due a due, dalla parte opposta. Il connettore singolo va sempre collegato alla scheda madre mentre il connettore posto all estremità opposta ( o il paio di connettori se il cavo ha in totale 5 connettori ) viene utilizzato per il collegamento del lettore floppy A. L altro connettore ( o l altro paio ), quello a metà del cavo, è utilizzato per connettere il lettore floppy B. Il fatto che ci sia sempre una coppia di connettori dipende dal fatto che i lettori floppy da 3,5 e quelli da 5,25 utilizzano connessioni diverse. C è da dire che nei più recenti PC i cavi si sono adattati e non si trovano più i connettori per i lettori floppy da 5.25, che sono oramai più che obsoleti, e per questo di solito si usano cavi con tre o addirittura due soli connettori. Questi sono a tutti gli effetti analoghi rispettivamente a quelli da 5 e tre con la differenza che viene eliminato il connettore inutilizzato. Se si utilizza un solo lettore floppy è consigliato collegarlo al connettore per il floppy A. Al solito la connessione viene effettuata avendo cura di far combaciare il pin numero 1 del connettore sul cavo ( indicato anche dal filo rosso ) con il pin 1 del connettore sulla scheda madre ( indicato con un numero sul circuito stampato della scheda ). Anche in questo caso come per le periferiche IDE i cavi e le schede madri recenti presentano dei connettori realizzati appositamente per rendere impossibile l inserimento inverso che comunque non comporta danni al lettore floppy o alla motherboard. Potete accorgervi di un collegamento sbagliato se all accensione del PC il led del floppy drive rimane costantemente acceso. Qui sotto vi mostriamo il retro di un comune lettore floppy: Un lettore floppy visto da dietro A sinistra notate il connettore nero per la connessione alla scheda madre mentre a destra potete vedere il connettore bianco per l alimentazione. 23

24 Prepariamo il case Ora che abbiamo le conoscenza per il collegamento della maggior parte dei dispositivi è venuto il momento di cominciare il vero lavoro: l assemblaggio vero e proprio. Prepariamo quindi tutto il necessario, i vari componenti e gli strumenti che ci serviranno, spostiamoci in una stanza possibilmente ampia e luminosa e cominciamo. Per prima cosa dobbiamo preparare il case. E necessario quindi svitare i vari pannelli in modo da rimanere con la sola carcassa nuda. Quello che dovreste avere davanti una volta completate queste operazioni dovrebbe essere simile a quanto vedere in questa foto: Aprite il vostro case La prossima operazione sarà quella di fissare gli spaziatori alla piastra del case sulla quale sarà successivamente collegata la scheda madre. E sufficiente utilizzare 6 spaziatori, l importante è fissarli in corrispondenza dei fori presenti sulla scheda madre. Per fissare con sicurezza questi spaziatori si consiglia l utilizzo di una pinza. Solitamente assieme alla scheda madre viene venduta la cosiddetta mascherina. Si tratta semplicemente di un pezzo di alluminio ritagliato in modo da presentare dei fori che rispecchino la disposizione delle varie porte esterne della scheda madre. Questa mascherina, di dimensioni standardizzate, va incastrata nel retro del case. 24

25 Una classica mascherina Ora il case è pronto per accogliere la scheda madre ma prima dobbiamo montare il processore. Montare il processore ed il dissipatore Sicuramente quello che adesso spiegheremo è il passaggio più rischioso dell intera procedura, in special modo per i possessori di CPU AMD che sono mediamente più fragili rispetto alle controparti Intel. Posizioniamo quindi la scheda madre su di una superficie liscia ( un tavolo va benissimo ) e andiamo ad osservare il "socket", lo zoccolo dove andremo ad inserire la CPU. Quella che vedete qui sotto è l immagine di un Socket A per processori AMD. Vi mostreremo come montare una CPU Athlon XP ma il procedimento è molto simile per qualsiasi altro processore. Un ormai "vetusto" Socket A Notate come il socket sia provvisto di 6 agganci per il dissipatore, disposti a tre a tre e soprattutto come la disposizione dei fori sul socket non sia perfettamente quadrata ma ci siano dei fori mancanti su due angoli consecutivi. La presenza di queste lacune faciliterà il riconoscimento del verso di inserimento della CPU. Il prossimo passo è quello di sollevare la levetta accanto al socket per permettere l inserimento del processore. 25

26 Notare la levetta alzata Guardiamo ora il retro del processore. Come è possibile notare il nostro modello presenta due pin mancanti proprio in corrispondenza di due angoli consecutivi. Per questo motivo l inserimento è forzato da un solo verso. Un tentativo troppo brutale di inserimento scorretto potrebbe storzare dei pin danneggiando così la CPU. Fate quindi attenzione! Ecco la nostra CPU! Possiamo adesso applicare la pasta siliconica sul core della CPU. Questa pasta viene utilizzata per permettere un miglior contatto tra la superficie superiore del processore e la superficie inferiore del dissipatore. In questo modo ci sarà uno scambio di calore più efficace ed un conseguente miglioramento delle condizioni di lavoro della CPU. Applichiamo quindi una goccia di pasta siliconica e poi spalmiamola delicatamente sull intera superficie del core. Non è importantissimo essere precisi. Di seguito potete vedere la foto della nostra CPU prima e dopo l applicazione di un sottile strato di pasta siliconica ( non fate troppo caso allo stato del nostro processore, ne ha viste di tutte i colori!! ). 26

27 La CPU prima e dopo l'applicazione della pasta Orientiamo ora la CPU è posizioniamoci perpendicolarmente rispetto al socket e facciamo poi combaciare i due fino ad inserimento compiuto. Inseriamo con cura la CPU nel Socket A questo punto possiamo abbassare la levetta ed il processore rimarrà fissato saldamente al socket. Ora è ben fissa! 27

28 Ora che abbiamo montato il processore è la volta del dissipatore. Purtroppo qui le operazioni si fanno un filino più complicate ma niente paura. Innanzitutto esaminiamo questo componente ( non tutti i dissipatori sono uguali, alcuni richiedono una procedura particolare per il montaggio. Per ulteriori informazioni riferitevi al manuale del vostro dissipatore o al sito del produttore ): Il nostro dissipatore Questa è una foto presa dall alto e potete notare la ventola con la relativa griglia di protezione ed il cavetto per l alimentazione. Potete vedere meglio gli agganci dalla foto successiva: Un particolare degli agganci Adagiamo ora con attenzione il dissipatore sopra la CPU avendo cura di agganciarlo da uno dei due lati. Consiglio di effettuare il primo aggancio sul lato più ingombro di componenti quali condensatori od altri in modo da avere spazio libero per poter lavorare con libertà sull altro lato che richiede qualche sforzo in più. 28

29 Agganciamo prima da una parte Prendiamo ora in mano il cacciavite a taglio che avevamo messo da parte essenzialmente per questo momento. Tenendo con una mano fermo il dissipatore dovrete fare forza sulla sporgenza metallica appositamente realizzata sull aggancio e spingere verso il basso fino a completare l aggancio. Inizialmente può sembrare un operazione che richiede un certo sforzo "psico-fisico" ma con la pratica diventerà sempre più facile. Le sequenze più delicate Dico sforzo psico-fisico perché oltre alla componente legata alla pura fatica per forzare l aggancio ( che può variare a seconda del modello di dissipatore ) non dobbiamo dimenticare il fatto che siamo lavorando su componenti che possono costare anche qualche centinaio di euro. Cercate quindi di non esagerare ma nemmeno di avere paura a fare un piccolo sforzo sulla vostra scheda madre altrimenti non aggancerete mai il dissipatore. Detto questo vi ricordo che siete responsabili di quello che fate con i vostri componenti. Per completare l opera non ci resta che collegare il connettore della ventola del dissipatore al connettore a tre pin apposito posto sulla scheda madre, solitamente etichettato come CPUFAN ( consultate il manuale della vostra scheda madre per ulteriori informazioni ). Visto che una volta alloggiata la scheda madre all interno del case può essere difficoltoso collegare le memorie RAM ci conviene farlo adesso che abbiamo spazio libero. Per farlo è necessario 29

30 abbassare le levette agli estremi degli slot e orientare la scheda di memoria in modo da far combaciare il taglio centrale con la rientranza realizzata nello slot. A questo punto vi consiglio di inserire dapprima la scheda da un lato in modo da far scattare una delle due levette e poi successivamente andare a fare pressione sull altro lato per completare l'aggancio. Tocca alle memorie Questo è il risultato finale che dovreste ottenere ( nel nostro caso con due schede di memoria ): Anche questa è andata E doveroso fare una precisazione per quanto riguarda le memorie. Le schede madri dotate dei chipset più moderni permettono di configurare coppie di memorie DDR in configurazione "Dual Channel" per migliorare le prestazioni. Questo tipo di configurazione richiede solitamente di accoppiare le due schede su due slot specifici che possono anche essere indicati con un colore particolare. Trovate maggiori informazioni sul manuale della scheda madre. Adesso siamo finalmente pronti per fissare la scheda madre al case. Rovesciamo il case in posizione orizzontale per facilitare il lavoro e posizioniamo la scheda in modo che le porte vadano a combaciare con la mascherina e che i fori siano in linea con gli spaziatori che abbiamo prima fissato. Prendiamo poi il cacciavite con la punta a stella e le viti necessarie e procediamo al fissaggio vero e proprio. 30

31 Fissiamo la scheda madre al case Come abbiamo già detto nella sezione del'articolo dedicata al case, questo presenta dei connettori per i pulsanti di accensione e di reset, per i led luminosi, per lo speaker di sistema ( quello che con dei beep segnala eventuali malfunzionamenti o errori durante l avvio del PC ), ecc. E' venuto il momento di collegare questi cavetti alla scheda madre. Per questa fase vi servirà consultare il manuale della vostra scheda madre per trovare la giusta configurazione dei collegamenti in quanto è differente da modello a modello. In questa foto potete vedere i connettori presenti nel nostro case: I connettori del case Dopo aver localizzato sulla scheda madre il gruppo di pin ai quali connettere gli interruttori, i led, ecc.. procedete al collegamento seguendo lo schemo riportato sul manuale. Bene, ora possiamo occuparci delle unità ottiche, degli hard disk e dei lettori floppy. Per prima cosa dobbiamo rimuovere i frontalini di plastica da 5,25 ( quelli più larghi ) sul davanti del case, uno per ogni lettore o masterizzatori CD/DVD che vogliamo collegare al PC e uno di quelli da 3,15 per il lettore floppy. Consigliamo, quando possibile, di lasciare uno slot libero tra due occupati in modo da non avere troppi fastidi quando dovete inserire dei supporti su due diverse unità ottiche. Di seguito potete vedere due foto del nostro case prima e dopo aver tolto i necessari frontalini: 31

32 Liberiamo gli slot necessari Adesso, ad uno ad uno, possiamo inserire negli slot ricavati i dispositivi ottici e il lettore floppy ma prima di farlo sarebbe saggio configurare i pin sul retro in modo da assegnare alle unità ottiche e ai dischi rigidi il livello di "master" o "slave" come spiegato precedentemente. Inseriamo le unità ottiche Una volta inserite le unità al loro posto dobbiamo provvedere al fissaggio delle stesse al case. Prendiamo due o quattro viti per unità e, con il nostro fedele cacciavite a stella, procediamo. Analogamente dobbiamo fare la stessa cosa per il lettore floppy ( se ne abbiamo uno ) e per gli hard disk ( anche se per questi non dobbiamo togliere nessun frontalino ). Ora dobbiamo collegare queste unità alla scheda madre come abbiamo imparato nella sezione apposita dell articolo. Procuriamoci quindi i cavi necessari ( le piattine o eventualmente i cavi S- 32

33 ATA ) ed effettuiamo il collegamento. Visto che il nostro criterio di assemblaggio del PC segue la linea del mantenere sempre il maggior spazio di azione manuale possibile in modo che il collegamento dei componenti non ostacoli troppo le manovre successive è venuto ora il momento di occuparci dell alimentatore che solitamente occupa, solitario, la parte superiore dell interno del case. Ci serviranno a questo scopo quattro viti. Prendiamo l alimentatore e con una mano facciamolo passare dall interno del case e posizioniamolo nella zona in alto a sinistra dove di solito si trova una piccola sporgenza metallica sulla quale è possibile appoggiarlo. Sempre tenendolo con una mano portiamoci sul retro del case e con il nostro cacciavite fissiamo l alimentatore. Qui sotto un immagine dell alloggiamento dell alimentatore del nostro case: Fissiamo l'alimentatore Adesso che abbiamo fissato l alimentatore possiamo procedere al collegamento dello stesso alla scheda madre ed ai dispositivi che abbiamo finora fissato al case. Per prima cosa individuiamo il connettore ATX dell alimentazione e colleghiamolo all apposito connettore posto sulla scheda madre. Colleghiamo ora l'alimentazione Come potete vedere il connettore ATX è dotato di una specie di linguetta di plastica nel lato superiore che serve per forzarne l inserimento da un solo lato in modo che non sia possibile sbagliare. 33

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