DALLA PARTE DEI GENITORI Orciano (PU)
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2 DALLA PARTE DEI GENITORI Orciano (PU)
3 La famiglia etica EDUCAZIONE AUTORITARIA 1. Comando 2. Responsabilità del padre 3. Severità 4. Esemplarità 5. Paura e senso di colpa del bambino
4 La famiglia affettiva Eliminare l autoritarismo dall educazione Avere figli felici 1. Soddisfare i bisogni 2. Niente frustrazioni 3. Argomentare tutto (attesa di avere consenso) 4. Economia di godimento
5 CODICE PATERNO DARE RESPONSABILITA STIMOLARE ALLA CONQUISTA DELLA VITA DARE REGOLE PORRE LIMITI CODICE MATERNO COMPIACENZA GRATIFICAZIONE SODDISFARE I BISOGNI PROTEGGERE
6 COSTRUIRE UNA CULTURA DELLE REGOLE Costruire una cultura delle regole 1) La regola è un elemento organizzativo che struttura lo spazio di libertà in cui si decide in che modo bisogna comportarsi rispetto a determinare situazioni. La R con va confusa con l ordine/comando. L O. determina un rapporto gerarchico, che crea dipendenza, subordinazione. La R deve essere chiara, non generica. Deve prevedere la necessaria definizione operativa. (es.: torna presto! ; guarda poco la TV! ).
7 Costruire una cultura delle regole 2) Le R educative devono essere sufficientemente condivise. La R. risulterà facilmente disattesa se il livello di coesione appare basso o inesistente. La R. ha bisogno di un adeguata esplicitazione e legittimazione, ma non va sostituita con un discussionismo esagerato (continui aggiustamenti e discussioni, che dimostrano insicurezza da parte degli adulti, visti come figure edu. incerte). La relazione educativa è volta a creare autonomia e capacità di affrontare le scelte di vita e di saper stare al mondo. La R permette di organizzare lo spazio della relazione stessa
8 Costruire una cultura delle regole 3) La R. necessita di una cultura educativa che preveda il riconoscimento della frustrazione evolutiva. La frustrazione, l incontrare dei limiti, è un elemento fondamentale per crescere. Il rischio è quello di allevare i bambini a vivere una cittadinanza che segue la logica dell onnipotenza Da bambini tiranneggiati a bambini tirannici (atteggiamento narcisistico)
9 Costruire una cultura delle regole 4) Recupero della figura paterna (in senso metaforico): figura che crea una frustrazione evolutiva, quello che non può fare oggi lo potrà fare domani (apprende dall esperienza), impedisce al pargolo di entrare nel lettone Codice paterno e codice materno Codice paterno: responsabilizzare, stimolare alla conquista della vita, al meritarsi la vita, in buona sostanza : dare regole, porre limiti.
10 Perchè impariamo dai conflitti? CONFLITTO: Si tratta della forma più evoluta di relazione! Non è un incidente di percorso, ma una struttura di apprendimento e di regolazione delle relazioni
11 Conflitto Si tratta di uno stato della relazione, che riguarda due o più persone, in cui si presenta un divergenza/ incompatibilità che crea un disagio/ fastidio.
12 Violenza Azione intenzionale per danneggiare Identificazione dell altro con il problema Atto volto a eliminare chi porta il conflitto Danno irreversibile Conflitto Divergenza/oppositività Focalizzazione sul problema Centratura sulla relazione possibile Struttura regolativa Azione reversibile
13 So-stare nel conflitto Nel conflitto l altro mi obbliga a considerarlo, mi invita a vedere un altro punto di vista che non sia il mio, amplia il mio campo di comprensione del mondo. La felicità non dipende dalla circostanze piacevoli o spiacevoli, ma dal nostro atteggiamento di fronte a queste circostanze. I. Filliozat
14 LA RABBIA La rabbia è un emozione. Ha origine interiore e personale e carattere estemporaneo, espulsivo di tensioni interiori legate ad un senso di inadeguatezza, frustrazione, dolore, fatica, indignazione,...
15 LA RABBIA A differenza del conflitto che ha un forte impianto relazionale la rabbia prescinde da questo tipo di struttura: È un esperienza a-conflittuale, un occlusione del rapporto stesso E una misura difensiva di conservazione di sé e preclude la relazione
16 LA RABBIA La rabbia non va confusa con la violenza che è un azione intenzionale volta a recar danno, ma rischia di scivolarci, senza passare per il conflitto, nei suoi tratti di attacco, minaccia, esplosione. Essa differisce anche dall aggressività che è una reazione difensiva di fronte a pericoli esterni o percepiti come tali. La rabbia è simile alla lamentela come esternazione narcisistica, egocentrica che si limita all autocompiacimento e non cerca la relazione.
17 Il quadrante dei conflitti CONFLITTO INTRAPERSONALE Area della conoscenza di sé partendo dalla propria storia DISTINZIONE FRA REALTÀ E PROIEZIONI PERSONALI RISPETTO AL CONFLITTO CONFLITTO CON Area della negoziazione e della fermezza (nel rispetto delle regole, delle decisioni.) COMPETENZA DI ESPLICITAZIONE CONFLITTUALE CONFLITTO FRA TERZI Area della mediazione come FACILITAZIONE DEI PROCESSI DI AUTONOMA CAPACITÀ DI GESTIRE LE DIVERGENZE CONFLITTO FRA Area della coesione organizzativa come DISPONIBILITÀ A COMUNICARE E DECIDERE FRA SOGGETTI CON SIMILI RESPONSABILITÀ
18 LA COMPETENZA CONFLITTUALE COME NUOVA AREA DI APPRENDIMENTO E CAMBIAMENTO
19 So-stare nel conflitto 1) Provo a gestire il conflitto, a starci dentro 1. Distinguo la persona dal problema, individuo i contenuti del c. restando sugli aspetti tangibili e non arbitrari. Quindi evito il giudizio e la colpevolizzazione. 2. Aspetto il momento giusto, lasciando decantare le emozioni negative, creo una distanza per vedere il c. dall alto, non da dentro.
20 So-stare nel conflitto 2) 3) Colgo la ragione dell altro, cercando di cogliere i significati soggettivi non solo miei. 4) Evito un linguaggio giudicante e propongo critiche costruttive. 5) Cerco l interesse comune piuttosto che la vittoria ad ogni costo, supero il muro contro muro. Esco dalla logica delle posizioni ed entro in quella dei vantaggi reciproci.
21 Stili educativi di fronte al conflitto STILE DIMISSIVO STILE AUTORITARIO STILE DEMOCRATICO Si presenta come un movimento di fuga e di rinuncia. Spesso sfocia nell'arrendevolezza, se non nella debolezza e nella sconfitta. Determina una rinuncia alla relazione e alle sue fatiche che tale posizione esprime (pigrizia formativa). Questo stile è sotto il segno della vittoria a ogni costo: "o con le buone o con le cattive", "gli adulti hanno sempre ragione"... Si tratta di uno stile ereditato dal passato, che se ha rinunciato alla violenza fisica, utilizza i ricatti e le minacce di abbandono affettivo. E' uno stile che si manifesta in tanti modi diversi, tutti accomunati dalla opzione relazionale, che prevede flessibilità e capacità di adeguamento, pur mantenendo la fermezza necessaria che lo differenza dallo stile dimissivo. E' centrato sul benessere reciproco.
22 ALLONTAMENTO RITUALE TRASGRESSIVO RITUALE ROTTURA SCHEMI RELAZIONALI NELLA LOGICA DEL FARE MALE O DEL FARSI MALE (ES. ALCOOL..) SPESSO IN FORME DIROMPENTI ED ESIBIZIONISTICHE SEPARAZIONE CHE AVVIENE ALL INTERNO DI UN CONTESTO SIMBOLICO PREDISPOSTO CHE TENDE A MANTENERE I LEGAMI SOCIALI NONOSTANTE L ELEMENTO DI ALLONTANAMENTO. LA COMUNITA CONSENTE LA SEPARAZIONE IN UNA SORTA DI PERCORSO SIMBOLICO CHE SEGNA I PASSAGGI
23 CARATTERISTE DEL RITUALE 1) LEGAME (emotivo, relazionale, attiva l appartenenza) 2) SPAZIO-TEMPO definito (ha delle fasipassaggi ben precisi) 3) PRESENZA DI SIMBOLI (condivisi e vissuti come tali da tutti, perché risulta centrale la certezza di vivere un evento significativo e fondante la convivenza)
24 I rituali educativi Il rituale può definirsi come un gesto che esprime simbolicamente in uno spaziotempo definito i legami profondi che uniscono le persone
25 La promozione alla partecipazione sociale, come rito di transizione (o liminare) 1 PARTECIPAZIONE LUDICO ESPRESSIVA (CENTRI DI AGGREGAZIONE, CENTRI GIOCHI, LUDOTECHE, SPAZI DI AGGREGAZIONE INFORMALE). - RIGUARDA FORME DI COMUNICAZIONE CHE SOTTOLINEANO LA DIMENSIONE AFFETTIVA DEL COINVOLGIMENTO INDIVIDUALE NEL RAPPORTO CON GLI ALTRI E DEL BENESSERE INDIVIDUALE (ASPETTATIVE AFFETTIVE). -
26 La promozione alla partecipazione sociale, come rito di transizione (o liminare) 2) PARTECIPAZIONE DECISIONALE (CONSIGLI DEI BAMBINI, CONSULTE GIOVANILI, FORUM DI DISCUSSIONE). - RIGURDA FORME DI COMUNICAZIONE ATTRAVERSO LE QUALI GLI ADOLESCENTI CONTRIBUISCONO A COSTRUIRE SOCIALMENTE DELLE NORME (ASPETTATIVE NORMATIVE). -
27 La promozione alla partecipazione sociale, come rito di transizione (o liminare) 3) PARTECIPAZIONE PROGETTUALE (GRUPPI DI PROGETTAZIONE URBANISTICA, LABORATORI NEI QUALI SI COSTRUISCONO IDEE E PROGETTI SPECIFICI, GRUPPI CULTURALI, MUSICALI, ARTISTICI). - RIGUARDA FORME DI COMUNICAZIONE ATTRAVERSO LE QUALI GLI ADOLESCENTI CONTRIBUISCONO A COSTRUIRE SOCIALMENTE DELLE POSSIBILITA DI AFFRONTARE IN MODO NUOVO DEI PROBLEMI, CIOE DELLE COMPETENZE E REALIZZARE UN CAMBIAMENTO (ASPETTATIVE COGNITIVE). -
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29 Il gruppo
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32 La natura e il ruolo della domanda?
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