I rischi nel soccorso
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- Gennaro Giuliano
- 8 anni fa
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1 I rischi nel soccorso Corso d informazione: Rivolto a: tecnici del soccorso Il rischio, l analisi del rischio e il rischio residuo; I rischi specifici nel soccorso tecnico Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Sanitario urgente; I dispositivi di protezione individuale e cosa dice la legge; Documentazione fotografica. Realizzato e curato da: Centro Formativo Addestrativo Vigili del Fuoco Volontari - CFAVF Federazione Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia di Trento
2 prima ci conoschiamo la preparazione del relatore di cosa parleremo il patto d aula il materiale il didattico relatore
3 I rischi nel Soccorso: documenti fotografici, osserviamoli anche senza commentarli
4 Documenti fotografici
5 Documenti fotografici
6 Documenti fotografici
7 Documenti fotografici
8 Documenti fotografici
9 Documenti fotografici
10 Documenti fotografici
11 Documenti fotografici
12 Documenti
13 I rischi nel Soccorso: i rischi cosa sono i rischi
14 Cosa dice la legge: Direttiva 89/686/CEE, 21 dicembre 1989 Decreto Legislativo 4 dicembre 1992, n. 475 Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e ss.mm. Bla bla bla ne avete già parlato moltissimo negli incontri precedenti andiamo su qualche esempio più pratico
15 Il rischi che minacciano le persone: RISCHI FISICI RUMORE MECCANICI cadute urti colpi, impatti compressioni perforazioni tagli abrasioni vibrazioni scivolamenti TERMICI calore, fiamme freddo ELETTRICI RADIAZIONI non ionizzanti ionizzanti RISCHI CHIMICI AEROSOL polveri fumi nebbia GAS, VAPORI LIQUIDI immersioni schizzi, proiezioni RISCHI BIOLOGICI Batteri patogeni Virus patogeni Funghi responsabili di micosi Antigeni biologici non microbi
16 Metodica di analisi del rischio: Una procedura per qualsiasi evento! Ruolo del Leader / ROS (generico) Identificazione dei pericoli nello scenario d intervento Individuare persone esposte ai pericoli (anche soccorritore) Eliminazione/riduzione dei pericoli Nuova classificazione del livello di rischio nello scenario Applicazione delle procedure / POS Rischio residuo accettabile? NO Adeguatezza delle misure di sicurezza SI AZIONE
17 I rischi nel Soccorso: alcuni rischi specifici
18 I contenitori chiusi e l incendio, definizioni: n Temperatura critica u Temperatura al di sopra della quale, indipendentemente dalla pressione esercitata, non è più possibile liquefare un gas. n Pressione critica u Pressione sufficiente per liquefare un gas alla temperatura critica. qualsiasi recipiente chiuso, in certe condizioni esplode
19 Effetti dell irraggiamento termico: SERBATOIO CON KG. 25 DI G.P.L 10 mt. 10 mt. ZONA LETALE PER PERSONALE NON ADEGUATAMENTE EQUIPAGGIATO ZONA OPERATIVA 100 mt. LIMITI SICEREZZA PERSONALE NON OPERATIVO
20 Effetti da schegge: ZONA DI SICUREZZA RELATIVA L ENERGIA DI IMPATTO DI UN FRAMMENTO METALLICO DAL PESO DI CIRCA 2 KG. DIVENTA MINIMA A SOLO A 10 mt. DI DISTANZA DAL PUNTO DELL ESPLOSIONE ZONA DI SICUREZZA RELATIVA POSSIBILI TRAIETTORIE DI PROIEZIONE DI SCHEGGE 10 mt.
21 Prestare soccorso in caso d incendio degli abiti: Se i vestiti di una persona hanno preso fuoco: deve essergli impedito di correre, deve essere gettata a terra, avvolta in una coperta (tappeto o mantello) con la testa di fuori.
22 Il rischio elettricità: Contatto diretto: Quando si tocca una parte del circuito normalmente in tensione (es. isolamento deteriorato, morsetto di un utilizzatore). Contatto indiretto: Quando si tocca una parte di un utilizzatore elettrico che normalmente non risulta in tensione (involucro metallico), ma che per carenza di isolamento può trovarsi momentaneamente sotto tensione.
23 Il rischio gas: In caso di odore di gas! Non accendere nessun tipo di fiamma! Non accendere nessun apparecchio elettrico! Non usare il telefono o il campanello! Aprire subito porte e finestre e creare una corrente d aria! Chiudere i rubinetti del gas del contattore o della bombola! Avvertire i Vigili del Fuoco! Attenzione alle lampade d emergenza!
24 Il pericolo fumo: Anossia (mancanza di ossigeno). Azione termica. Riduzione della visibilità. Trasporto di gas tossici.
25 Il fumo ed i prodotti tossici prodotti dalla combustione:
26 Il fumo ed i prodotti tossici prodotti dalla combustione: FUMI, GAS E PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Il Calore % % CALORE RADIANTE C.A. 10 % COMBUSTIBILE CALORE DI VAPORIZZAZIONE DEI LIQUIDI, DI FUSIONE O DECOMPOSIZIONE DEI SOLIDI
27 Il fumo ed i prodotti tossici prodotti dalla combustione: FUMI E GAS MATERIALE Alcool etilico 4.5 Benzine 12 Carbone di legna 8 Carbon coke 8.5 Idrogeno 28.6 Legno abete 5 Metano 9.5 Olio semi 9.2 Polietilene 11 Propano 12.2 Potere comburivoro = m 3 di aria ogni Kg di combustibile a C VOLUME DI GAS BRUCIATI (circa) X 3 a 600 C X 5 a 1200 C Fumi bianchi: generati dall umidità dei combustibili e dal vapore d acqua prodotto dall idrogeno, condensato sotto i 100 C
28 I prodotti della combustione e gli effetti sull uomo: Fiamma Calore Fumo Residui Gas di combustione Vapor acqueo Anidride carbonica CO 2 Monossido di carbonio CO Sostanze tossiche in genere (derivanti da vernici plastiche ecc.) Idrogeno solforato H 2 S Anidride solforosa SO 2 Ammoniaca NH 3 Acido cianidrico HCN Biossido di azoto NO 2
29 Effetti del monossido di carbonio o ossido di carbonio (CO) sul corpo umano: ne avete già parlato moltissimo negli incontri precedenti ne sapete più di chiunque altro
30 I rischi nel Soccorso: Proteggersi dai rischi i dispositivi di protezione individuale
31 La legislazione italiana di riferimento: ne avete già parlato moltissimo negli incontri precedenti andiamo su qualche esempio più pratico
32 Eliminazione e o riduzione dei rischi: 1 - ELIMINARE IL RISCHIO 2 - CONTENERE IL RISCHIO 3 - SEPARARE IL RISCHIO DALL AMBIENTE 4 - USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE grazie a:
33 Percorso di analisi per la scelta dei DPI: Eliminazione del rischio Analisi e valutazione dei rischi Nessun uso DPI Azioni di riduzione Rischio residuo grazie a: Criteri di scelta del DPI
34 Criteri di scelta del DPI: es. Vigili del Fuoco Rischio residuo Azioni di riduzione (agendo sull ambiente, organizzando le squadre) Identificazione delle tipologie di DPI necessari Testo Identificazione delle caratteristiche dei DPI Ricerca dei DPI in commercio Definizione capitolati di acquisto Scelta del DPI
35 Il DPI adeguato; prerogative: Analisi scenario + - velocità azione Difesa Comfort Analisi ambiente - + ricambio squadre il miglior compromesso possibile tra il più alto livello di sicurezza che si può raggiungere e il comfort indispensabile da assicurare
36 I rischi nel Soccorso: proteggersi dai rischi un macro esempio nel settore VVF, che però per i danni è proprio settore medico
37 I DPI dell antincendio boschivo: Linee guida UNI Ci aiuta a valutare il rischio
38 Metodi di trasmissione del calore: conoscere al meglio la teoria! Conduzione Contatto Convezione Irraggiamento
39 Metodi di trasmissione del calore: conoscere al meglio i fenomeni! Le temperature in gioco
40 PROTEGGERSI DAL RISCHIO!!!!
41 I DPI per l incendio boschivo: Indumenti di protezione per vigili del fuoco DPI di 3ª categoria CE EN / 2007 La norma specifica i metodi di prova ed i requisiti prestazionali minimi per gli indumenti di protezione progettati per proteggere il corpo del portatore, eccetto la testa, le mani ed i piedi, ed essere indossati nella lotta contro incendi boschivi e/o di vegetazione e in attività associate. Questi indumenti non sono destinati a fornire protezione durante l intrappolamento nel fuoco.
42 Aumentiamo la protezione del DPI!! Sottotuta Realizzato in tessuto anti fiamma termocoibentante. Da utilizzarsi in abbinamento al vestiario da intervento per garantire una maggiore protezione dal punto di vista termico in caso di esplosioni o fiammate. Tale abbinamento permette di migliorare la difesa della vita in caso d incendio.
43 grazie a: Insufficiente coibenza (DPI non idoneo) Prof. GILBERTO MAGLIACANI Direttore Dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni
44 DPI per intervento civile, industriale ed AIB Guanti protettivi In conformità a quanto previsto dalla norma tecnica di riferimento: EN-659/08 (impiego pompieristico) EN-407 (Guanti di protezione contro il calore e il fuoco) EN-388 (Guanti di protezione contro rischi meccanici). Realizzati anche con manicotti lunghi in modo da coprire bene i polsi fino alle maniche del capo indossato nella parte superiore del corpo. Nelle versioni impermeabile all acqua (in coerenza con completo da intervento civile industriale) o non impermeabile (in coerenza con il vestiario AIB).
45 Bruciamoli e osserviamoli Pelle Tessuto aramidico
46 grazie a: Mancanza di DPI Prof. GILBERTO MAGLIACANI Direttore Dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni
47 grazie a: Insufficiente coibenza (DPI non idoneo) Prof. GILBERTO MAGLIACANI Direttore Dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni
48 Vari tipi di dispositivi di protezione individuale: Occhiali Specifici per la protezione degli occhi dall aggressione di polveri, fumi e corpi estranei di vario genere. Certificati CE EN B. Maschera antipolvere Specifica per la protezione delle vie respiratorie da parte di polveri, fumi e particelle in sospensione nell aria. Certificata CE, filtro tipo 302 P3.
49 Abbiamo I DPI? USIAMOLI!!!
50 DPI per interventi Civili e Industriali tallone antishock Calzature di sicurezza Sono una componente indispensabile per la sicurezza degli operatori e devono essere innanzi tutto veloci da indossare e facili da togliere in caso di infortuni. Essendo lamina utilizzate antiperforazione a volte anche per giornate intere, debbono essere confortevoli e funzionali. Sono impermeabili all acqua, resistenti ad oli ed idrocarburi, suola la battistrada suola è anticalore e debbono inoltre garantire l assorbimento d urto nella zona del tallone. Sono puntale costruite 200 con j. punta antischiacciamento e suola antiperforazione. Possono essere dotate di sistema anti taglio motosega. ANCHE AIB Certificati EN 15090:2006 Tipo 2 specifica per impiego VVF.
51 Introduzione di braci nella scarpa (uso improprio di DPI idoneo) grazie a: Prof. GILBERTO MAGLIACANI Direttore Dipartimento di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni
52 I rischi nel Soccorso: proteggersi dai rischi in definitiva
53 Documenti fotografici SI! NO!
54 DPI idoneo ai rischi. DPI idoneo a RICCIONE!! Proprio bravo!!
55 IDRATARSI! Il primo DPI
56 grazie a: Mancanza di DPI
57 I rischi nel Soccorso: proteggersi dai rischi non è solo questione di DPI Le procedure operative!
58 Le Procedure Operative Standard CORRETTA GESTIONE RISORSE UMANE P.O.S. CONTROLLO PROCESSO DI EROGAZIONE SERVIZI/ATTIVITÀ OTTIMIZZAZIONE E SICUREZZA USO RISORSE STRUMENTALI RIDUZIONE COSTI DELL'ATTIVITÀ RIDUZIONE TEMPI SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITÀ SISTEMA ORGANIZZATIVO Buon intervento di soccorso
59 Le Procedure Operative Standard Sistema organizzativo È opportuno che le P.O.S. siano: SCRITTE P.O.S. APPROVATE APPLICABILI A TUTTE LE SITUAZIONI CONOSCIUTE.. Attualmente non è ancora così... OBBLIGATORIE
60 Le Procedure Operative Standard Sistema organizzativo la necessità e l opportunità della pianificazione P.O.S. Stabilire Procedure Standard Correzione Addestramento Revisione Critica Applicazione
61 Il Responsabile delle Operazioni di Soccorso Sistema organizzativo RESPONSABILE OPERAZIONI SOCCORSO CHI DIRIGE!! EVENTI LAVORI ATTREZZATURE
62 Il Responsabile e le P.O.S. Sistema organizzativo
63 Il Sistema Organizzativo Emergenza Analisi del Rischio Dramma R.O.S. Formazione Dotazioni P.O.S. Squadre Operatori
64 I rischi nel Soccorso: proteggersi dai rischi non è solo questione di DPI Le procedure operative qualche esempio
65 Limiti operativi Operatori VV.F. Operatori 118 Attrezzature di soccorso (Operatori Forze dell Ordine) 10 m 5 m Posizionamento automezzi di soccorso VV.F. e 118 Operatori forze dell Ordine All esterno tutti gli altri deposito rottami dei veicoli incidentati
66 Attrezzature di forza - incidenti stradali Sul luogo dell evento: 1 Il responsabile prima d intervenire deve prendere atto completamente dello scenario dell incidente per valutare le modalità d intervento. Se si presuppone eventuale dolo attenzione a non distruggere o modificare le possibili prove, ricordarsi eventuali particolari come ad esempio taglio delle cinture, ecc.. Ricercare ed individuare tutte le persone coinvolte nell'incidente (nell abitacolo, nel bagagliaio e nelle vicinanze dell incidente). Scollegare i cavi della batteria (per primo il negativo). L intervento in presenza di feriti deve essere concordato secondo priorità stabilita dal 118. Portare sempre estintori o naspi dove si opera. Provvedere alla inertizzazione di eventuali macchie di combustibile o altro con materiali appositi. Stabilizzare i veicoli coinvolti mettendoli in sicurezza. Se necessario infrangere i cristalli proteggendo gli infortunati (coperte o lenzuoli).
67 Attrezzature di forza - incidenti stradali Sul luogo dell evento: 2 Se coscienti, dialogare con i feriti informandoli delle operazioni di estricazione tranquillizzandoli (particolare attenzione ai bambini). Chi incaricato incomincia il taglio con pinza divaricatrice secondo le modalità operative più opportune. Generalmente vanno ricavati ampi spazi per agevolare l estrazione in sicurezza dei feriti. Gli operatori devono usare tutti i dpi previsti compresi guanti sanitari, (usa & getta) occhiali tutti i dpi previsti se rimozione infortunati. Se pazienti infortunati intossicati da CO (monossido di carbonio), avvisare direttamente i soccorritori e telefonare personalmente al medico in P.S. In caso di decesso dell infortunato, constatato da medico, la rimozione è possibile solo dopo parere del magistrato. Se interviene l elicottero valutare le possibilità d avvicinamento al posto comunicando con il pilota e con la centrale.
68 Il trasporto di merci pericolose (ADR):
69 Gestione dell emergenza Se il veicolo coinvolto nell incidente risulta essere un mezzo per il trasporto di merci pericolose (ADR) sarà dotato di tabella numerazione (ONU) identificazione della sostanza. (KEMLER) identificazione del pericolo della sostanza. Comunicare con la centrale operativa (115) per la consultazione (PC) o banca dati. La centrale può fornire tutto il supporto per affrontare in modo corretto l intervento. In funzione della sostanza, come proteggere gli operatori e le persone coinvolte, gli estinguenti idonei per spegnere se si tratta di incendio ecc..
70 Il trasporto di merci pericolose (ADR): Numero KEMLER Numero ONU
71 Il trasporto di merci pericolose (ADR): anche di questo, ne avete già parlato moltissimo negli incontri precedenti
72 I rischi nel Soccorso: documenti fotografici, rivediamoli e stavolta li commentiamo!!
73 Documenti fotografici
74 Documenti fotografici
75 Documenti fotografici
76 Documenti fotografici
77 Documenti fotografici
78 Documenti fotografici
79 Documenti fotografici
80 Documenti fotografici
81 I rischi nel Soccorso: documenti, qualche filmato
82 Esplosione air-bag verso soccorritori
83 Esplosione carica window-bag
84 Esplosione gas
85 Esplosione polveri
86 Gestione incidente stradale
87 Esplosione air-bag verso passeggero
88 Esplosione gas in autostrada
89 I rischi nel Soccorso: avanti con le domande GRAZIE
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