Violenza contro le donne
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- Giacomo Carletti
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1 Violenza contro le donne La violenza contro le donne, in ogni sua forma, viola i diritti umani e rappresenta un ostacolo significante per l'eguaglianza fra donne e uomini, crea un problema di salute pubblica e costi elevati per la società. La violenza rimane uno dei maggiori problemi a livello dell'ue, dove circa 1 donna su 4 subisce violenze fisiche e più del 10% violenze sessuali. Inoltre i dati non riflettono accuratamente l'estensione del problema a causa del basso livello di denunce. In alcuni sistemi legali e culture alcune forme di violenza contro le donne non sono trattate come crimini ma come un affare familiare privato (come i crimini d'onore). Questa distinzione fra pubblico e privato è una delle prime ragioni per cui non sempre le violenze vengono perseguite. Per questa ragione, inoltre, è difficile la raccolta di statistiche nazionali comparabili, anche se la raccolta di dati rimane una necessità per identificare l'estensione del problema. La definizione stessa di violenza contro le donne non è semplice. le definizioni usate dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d'europa coprono tutte le forme di violenza basate sul genere. Evidenziano tre grandi categorie di violenze: dentro la famiglia, nella società e la violenza perpetrata o condonata dallo Stato. Nella pratica la violenza di genere assume varie forme. Secondo il Consiglio d'europa non meno del 45% delle donne sono vittime di qualche forma di violenza da parte degli uomini. Un'attenzione crescente viene data alla violenza domestica, la forma di violenza più seria e diffusa. Viene stimato che, in Europa, fra 12% e il 15% delle donne sono vittime di abusi domestici che risulta essere la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni. Contesto internazionale Nazioni Unite - La Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne (CEDAW) del 1979 precede la Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne del 1983 che è stato il primo strumento internazionale indirizzato esclusivamente alla violenza contro le donne. Secondo la Dichiarazione gli Stati dovrebbero condannare la violenza contro le donne e non invocare nessuna consuetudine, tradizione o considerazione religiose per evitare i loro obblighi rispetto a questa eliminazione. - La Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne (Pechino 1995) ha incluso l'eliminazione della violenza contro le donne nei suoi 12 obiettivi strategici, elencando le misure che dovrebbero essere prese dagli Stati, le organizzazioni internazionali e non governative con lo scopo di prevenire ed eliminare il problema. - Con la risoluzione 54/134 del 1999 l'assemblea Generale ha proclamato la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Consiglio d'europa La lotta alla violenza contro le donne è una delle priorità del Consiglio d'europa.
2 - Aprile 2002 è stata adottata una raccomandazione su questo tema, si tratta del primo strumento internazionale per definire una strategia di prevenzione della violenza e protezione delle vittime : campagna per combattere la violenza contro le donne, compresa quella domestica. Ue - Trattato di Lisbona: riafferma i principi di eguaglianza fra donne e uomini e non discriminazione. - Trattato Funzionamento Ue: Pe ha più potere in materia - Carta dei Diritti Fondamentali riafferma i dirtti di dignità e uguaglianza. Daphne Nato nel 2000 mira alla prevenzione e lotta di tutte le forme di violenza (fisica, sessuale e psicologica) che avvengono sia nel pubblico che nel privato contro donne, adolescenti e bambine. I progetti possono coinvolegere tutti gli Stati membr, quelli candidati e i Paesi EEA. Daphne III copre il periodo dal 1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2013, con un budget totale di milioni di euro. Parlamento europeo - Nella sua risoluzione del 26 novembre 2009 chiedeva alla Ce di presentare una proposta per una direttiva sulla prevenzione e lotta a ogni forma di violenza contro le donne. Sollecitava inoltre gli Stati membri a riconoscere la violenza sessuale e lo stupro, anche all'interno del matrimonio e relazioni intime, come un crimine. Gli Stati membri dovrebbero inoltre stabilire un sistema di raccolta dati comparabili sulla violenza contro le donne. - Nella risoluzione del 10 febbrario 2010 il Pe ha chiesto nuovamente una direttiva in questo ambito. Protezione delle vittime La protezione delle vittime rappresenta un diritto che l'unione europea deve garantire del quadro dello sviluppo di un'area di libertà, sicurezza e giustizia. Le vittime hanno il diritto di accedere alla giustizia, alla compensazione del danno subito, come all'assistenza, che sia finanziaria, psicologica, medica o sociale. Inoltre hanno il diritto di essere al sicuro da ulteriori aggressioni commesse dalla stessa persona. 1 europeo su 4 è vittima di violenza. La reiterazione dei reati può avvenire in ogni settore criminale, ed è particolarmente frequente nel caso della violenza di genere: è stato stimato che donne residenti nell'ue sono coperte da ordini di protezione in risposta a violenze di questo tipo. Nel 2009 il Consiglio ha chiesto agli Stati membri di fornire il numero di casi di ordine di protezione che si avvicina per tipologia alla nuova proposta di direttiva. Hanno risposto 13 Paesi (65% della popolazione europea) e secondo i dati raccolti per nel 2008 il totale degli ordini di protezione era di , la maggior parte dei quali
3 legati a violenza di genere. Da questo dato è stato stimato che a livello Ue, nel 2008, sono stati emanati circa ordini di protezione. Strumenti internazionali Nazioni Unite Dichiarazione di principi di base per la giustizia delle vittime di crimini e abuso di potere - adottata nel sottolinea l'importanza delle misure per assicurare la sicurezza delle vittime. Consiglio d'europa Il Consiglio d'europa ha introdotto un numero sostanzioso di strumenti legali e testi in relazione ai diritti delle vittime. In particolare: - Raccomandazione sull'assistenza alle vittime di crimini (2006) - fissa gli standard e i principi applicabili in questa area e sottolinea che gli Stati devono assicurare la protezione del buon stato di salute fisico e psicologico delle vittime. Il testo raccomanda inoltre misure di protezione particolari per le vittime che devono testimoniare. - Raccomandazione N. R (85) 11 sulla posizione della vittima nel quadro della legislazione penale e della procedura (1985). Raccomanda agli Stati membri di rivedere la loro legislazione e le politiche nel rispetto delle linee guida secondo le quali alla vittima e alla sua famiglia dovrebbe essere fornita protezione contro le intimidazioni e il rischio di reiterazione del crimine. - Convenzione europea sull'indennizzo delle vittime di crimini violenti (1983) Politiche europee - La base legale per la protezione della vittima proviene dal diritti di libera circolazione della persone. Tenendo in considerazione l'aumento della mobilità dei cittadini, la Commissione europea ha adottato, nel 1999, una comunicazione sulle vittime di crimini nell'ue, focalizzata sui problemi affrontati dalle vittime di un atto criminale perpetrato in uno Stato membro diverso da quello di appartenenza. - Nel 2001 il Consiglio ha adottato una decisione quadro sulla posizione delle vittime nelle procedure penali, mirante ad armonizzare i diritti fondamentali delle vittime di crimini in tutta l'unione. A questo scopo, gli Stati membri erano stati chiamati a coordinare le loro leggi penali per offrire alle vittime alcuni diritti minimi. Tra questi il diritto di un'adeguata protezione per le vittime e le loro famiglie, specialmente in relazione alla loro sicurezza legata alla protezione della privacy. - Complementare a quest'ultima, la direttiva sull'indennizzo delle vittime di crimini adottata dal Consiglio nel 2004, che prevede anche risarcimenti transfrontalieri. - Secondo il Programma di Stoccolma alle vittime di crimini o ai testimoni che sono a rischio possono essere offerte misure di protezione che devono essere effettive all'interno dell'unione.
4 Situazione giuridica dello stalking negli nell'ue Lo stalking in Eruopa è diventato oggetto di preoccupazione sociale e accademica verso la metà degli anni '90 e la legislazione in materia è diventata parte di dibattiti in alcuni Paesi. Nel 1997 il Regno Unito è stato il primo Paese Ue ad adottatare una legislazione antistalking (fa eccezione la Danimarca dove una legge del 1933 contiene già una misura che tocca lo stalking). Altri Stati che fino ad ora hanno adottato una legislazione contro lo stalking sono: Belgio, Olanda, Germania, Malta, Irlanda, Austria e Italia. Dove esiste una legislazione in materia di stalking i legislatori hanno aggiunto un nuovo articolo nel codice penale o hanno emendato un articolo ancora in vigore per una condotta simile, o hanno introdotto un Atto specifico contro le molestie o la violenza domestica che intende coprire anche lo stalking. Negli altri Paesi, dove ancora non esistono leggi anti-stalking, è possibile perseguire tale reato solo quando rientra in un'altra categoria di reato già esistente. Dati Paesi: - GB: % di donne e 1,7% di uomini sono stati vittime di attenzioni persistenti. - Germania: 11,6% di persone - Svezia: 9% (¾ donne e ¼ uomini) (2006) - Olanda: dall'entrata in vigore della legge ancti-stalking le corti hanno riconosciuto 1947 casi, 1811 di questi si sono conclusi con una sentenza di stalking. - Danimarca: nel 2005 la sezione del codice penale che prevedere il reato di stalking è stata violata 935 volte da cui sono derivate 840 condanne. Legislazioni esistenti in Europa: Danimarca Può essere considerata la pionera della legislazione anti-stalking in quanto già una legge del 1933 lo prevede. Il codice fa riferimento alla violazione della quiete di una persona, utilizzando un termine che implica la ripetizione si tale comportamento e differenti tipi di azioni. La Polizia può dare un avvertimento o un ordine restrittivo a discrezione e il carcere è previsto per un massimo di 2 anni. La legge è stata emendata 2 volte (1964 e 2004) per coprire casi più seri, con un relativo inasprimento delle pene. Regno Unito Criminalizzato dal 1997 con il Protection from Harassment Act. Questo atto non è rivolto direttamente allo staliking ma considera due tipi di comportamenti: molestia (fino a sei mesi di prigione e/o ammenda) e il mettere una persona sotto la pressione con la violenza (fino a 5 anni di prigione e/o ammenda). Belgio Nel 1998 è stato inserito un nuovo articolo nel Codice penale (442 bis) che mostra due aspetti principali nella definizione di stalking: il disturbo della quiete di una
5 persona e l'utilizzo di una parola differente da stalking belaging. La legge ha adottao una definizione molto generica dando ai giudici grande potere discrezionale. Pene fino a due anni e non sono previste misure specifiche rigiuardo le restrizioni. Irlanda Dal 1997 The Non-Fatal Offences Against Person Act che mira a coprire tutte le forme di molestie. Per perseguire una persona sono necessarie due o più circostanze di intrusioni indesiderate. Il tribunale penale può emettere un ordine restrittivo e oltre a incarcerazione fino a 7 anni e/o ammenda. Olanda 2000 introduzione dell'art 285b nel Codice penale. Lo stalking viene definito come una violazione della privacy di una persona e l'istigazione alla paura della vittima e viene punito con un massimo di 3 anni di prigione o un'ammenda. Il tribunale può emettere anche un ordine restrittivo. Malta 2005 due nuovi articoli del codice penale riguardanti le molestie includono anche lo stalking. La definizione del crimine include la paura della violenza non solo contro la persona ma anche contro le prioprietà e allarmare la persona o causarle ansia/angoscia. Pene fino a sei mesi di carcere e un'ammenda e ordini di protezione specifici per lo stalking. Austria Entrata in vigore nel 2006 sezione 107a del Codice penale. Elemento essenziale dell'offesa è l'invasione della privacy della vittima e la reazione della vittima non è rilevante. Sono previste 4 forme: - Cercare la prossimità della vittima - Entrare in contatto con la vittima attraverso mezzi di comunicazione o attraverso persone terze - Ordinare beni o servizi per la vittima utilizzando i sui dati - Spingere altre persone a contattare la vittima La denuncia della vittima non è necessaria e lo stalking è punibile con l'incarcerazione fino ad un anno. Sono previsti anche ordini di restrizione. Durante il procedimento penale la vittima ha diritto a supporto legale e psicologico e sono previsti corsi di formazione professionale specifici. Germania 2007 articolo 238 del Codice penale e prevede: - cercare prossimità fisica - Entrare in contatto con la vittima attraverso mezzi di comunicazione o attraverso persone terze - Ordinare beni o servizi per la vittima utilizzando i sui dati o convincere altre persone a contattare la vittima - minacciare la vita, l'integrità fisica, la salute fisica o la libertà della persona - agire in modo da compromettere la libertà personale
6 Carcere fino a 3 anni o ammenda. In casi di seri danni fisici o pericolo di morte la pena può arrivare a un massimo di 10 anni e in ogni caso almeno tre anni se la vittima viene uccisa. Italia Legge specifica sullo stalking nuovo articolo nel codice penale carcere fino a 4 anni. Possibilità di ordini di restrizione. Portogallo Per il momento non c'è una nuova legge ma la proposta di un nuovo Codice Penale contiene alcune misure che posso essere applicate anche ai casi di stalking. Slovenia Dal 2006 può essere parzialmente perseguito con il riconoscimento di alcune forme di condotte simil. In generale si evince che la maggior parte degli Stati membri non sono in grado di prevedere un supporto legale per le vittime di stalking. Solo 9 Paesi hanno una legge anti-stalking. Secondo alcuni studi tra i Paesi che non hanno una legislazione specifica alcuni considerano la necessità o l'eventualità di averla e altri no, perchò ritengono che sia già compreso in altre categorie di reati o perchè il reato non è conosciuto o considerato un problema sociale o accademico. (in Spagna, nonostante sia stata approvata una legge contro la violenza domestica lo stalking non è ancora considerato un problema sociale, di salute o legale) Nei Paesi che hanno adottato le legislazioni specifiche hanno avuto un ruolo molto importante i mezzi di comunicazione e le associazioni femminili. Le varie leggi sono caratterizzate da differenti definizioni legali del reato e una considerevole varità di parole e espressioni linguistiche per identificarlo. Nei Paesi dove esiste una legislazione resta comunque necessaria una valutazione dell'implementazione per misurarne l'impatto e l'efficacia.
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