Assemblea 12 Maggio 2012

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Assemblea 12 Maggio 2012"

Transcript

1

2 Assemblea 12 Maggio 2012 BANCA DI VERONA credito cooperativo cadidavid Società cooperativa per azioni Sede e Direzione Generale: Verona Via Forte Tomba n. 8 frazione Cadidavid Tel. 045/ Fax 045/ Iscrizione Registro Imprese di Verona n Capitale Sociale al 31/12/2010 Euro così come approvato dall assemblea dei soci del 7/5/2011 Iscritta all Albo delle Banche al n Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Sito internet

3 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Consiglieri Giovanni Bertagnoli Flavio Piva Aldo Breoni Dino De Guidi Luciano Garonzi Sergio Ghellere Marco Magnabosco Bruno Nestori Cipriano Mirandola Aldo Giuseppe Sala COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci Sindaci supplenti Franco Volpato Edda Delon Simone Facci Giancarlo Palvis Gabriele Rodriquez COLLEGIO PROBIVIRI Presidente Probiviri Probiviri Supplenti Amedeo Piva Giampiero Giacinti Andrea Dell Omarino Paolo De Leo Bruno Piazzola DIRETTORE GENERALE SOCIETA DI REVISIONE Valentino Trainotti Kpmg S.p.a.

4

5 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Signore e signori Soci, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione dell impresa e di descrivere l andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui opera la Banca. Si ritiene opportuno esporre in premessa le linee evolutive delle più importanti variabili d ambiente e di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento. 1. Il panorama internazionale Nel 2011, segnatamente nella seconda metà dell anno, l economia mondiale ha rallentato (+3,8 per cento nell anno). Nel terzo e nel quarto trimestre l attività economica ha avuto un recupero negli Stati Uniti, in Giappone e nel Regno Unito a fronte di una moderata decelerazione nei paesi emergenti, il cui ritmo di crescita rimane relativamente elevato. Il 2011 è stato caratterizzato, da un lato, dalle tensioni sul debito sovrano nell'area dell'euro e, dall altro, dalle difficoltà incontrate nel processo di consolidamento delle finanze pubbliche negli Stati Uniti. Inoltre, nell'ultima parte del 2011, l'attività economica nell area euro si è fortemente indebolita e nel 2012 si prospetta una recessione sia per l Europa che per il nostro Paese. La crisi del debito sovrano nell'area dell'euro ha assunto un rilievo sistemico, spingendo i rendimenti dei titoli di Stato di molti paesi su valori storicamente elevati (a partire dall avvio della moneta unica). In particolare, ha pesato l'incertezza nella modalità di gestione della crisi a livello comunitario e, in sede di coordinamento intergovernativo, il peggioramento delle prospettive di crescita. È aumentata l'avversione al rischio degli investitori, così come la preferenza per strumenti ritenuti sicuri, quali i titoli di Stato statunitensi e tedeschi, anche a causa dei declassamenti del rating del debito sovrano di diversi paesi dell'area, tra cui la Francia, l'italia e la Spagna. Tuttavia, in chiusura d anno il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi, che aveva raggiunto in novembre il valore massimo dall'introduzione dell'euro (550 punti base), si è significativamente ridotto grazie all'annuncio di nuove e incisive misure correttive del bilancio pubblico. Sulle scadenze più brevi i premi per il rischio sui titoli di Stato sono invece fortemente diminuiti soprattutto grazie all'avvio delle operazioni di rifinanziamento a tre anni da parte della Banca Centrale Europea (Bce). L economia americana, nel 2011, ha recuperato un ritmo di crescita relativamente sostenuto. Il quarto trimestre si è chiuso con una variazione del Prodotto Interno Lordo (Pil) di +2,8 per cento su base annua e l indice di produzione industriale, a sua volta, è salito del 3,0 per cento. La fiducia dei consumatori e delle imprese è migliorata negli ultimi mesi del 2011, segnalando delle prospettive di espansione nella prima metà del L inflazione è salita al 3,0 per cento a dicembre, principalmente a causa dell aumento dei prezzi petroliferi e degli alimentari. La situazione del mercato del lavoro è migliorata sensibilmente: il tasso di disoccupazione a dicembre è arrivato all 8,3 per cento, circa un punto percentuale al di sotto di quello del Nell area Euro, l economia è avviata verso una nuova recessione, dopo quella del 2009 e la successiva ripresa del Nel quarto trimestre del 2011, il Pil è salito dell 1,3 per cento su base annua, a fronte di una riduzione dell indice di produzione industriale dello 0,2 per cento, ma per il 2012 le principali previsioni internazionali vanno in direzione di una crescita negativa del prodotto interno lordo. A dicembre 2011 l indice di fiducia delle imprese e dei consumatori si colloca in territorio negativo e tale risultato si prospetta per la prima metà del L inflazione al consumo è salita in su base annua (+1,6 per cento di dicembre). In Italia l'attività economica ha risentito del quadro interno e internazionale. Il Pil italiano è aumentato dello 0,4 per cento nel 2011, (+0,3 per cento nel terzo trimestre e -0,5 per cento nel 1

6 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione quarto). La dinamica del prodotto ha risentito del rialzo dei costi di finanziamento, a seguito degli effetti sui tassi degli impieghi bancari dovuti alla crisi del debito sovrano, e del rallentamento del commercio mondiale, che resta il principale sostegno dell'attività economica. Il recupero dell'occupazione iniziato nell'ultimo trimestre del 2010 si è arrestato negli ultimi mesi del 2011: il tasso di disoccupazione è arrivato all 8,7 per cento, superando tra i più giovani il 30 per cento. Le pressioni inflazionistiche si sono attenuate, anche se i prezzi hanno risentito dell'imposizione indiretta. Gli aumenti delle imposte indirette hanno causato un rialzo del livello dei prezzi al consumo negli ultimi mesi del 2011 (+2,91 per cento nel 2011; + 3,73 per cento nell ultimo trimestre dell anno). 2. La congiuntura dell economia regionale e locale Scenario economico in Veneto Nel 2011 l economia regionale manifesta una crescita contenuta, condizionata dal contesto di rallentamento economico registrato a livello nazionale e internazionale. Il Pil dovrebbe crescere del +0,6 per cento annuo, in significativa diminuzione rispetto al +2,8 per cento del La crescita dell attività economica in Veneto è stata più sostenuta nella prima parte dell anno, determinata sostanzialmente dal positivo andamento della domanda estera. Nella seconda parte del 2011 le tensioni sul debito sovrano nell'area dell'euro, e su quello italiano in particolare, hanno causato una brusca contrazione della domanda interna. Al ridimensionamento degli investimenti pubblici, si affianca la significativa variazione al ribasso della propensione al consumo e all investimento di famiglie e imprese regionali. Il contributo del canale estero dovrebbe essere l unico componente del Pil ad assumere segno positivo nel Nel 2011 le esportazioni hanno segnato una variazione pari al +10,2 per cento rispetto al Sono in particolare i paesi emergenti dell Asia, dell America del sud e dell Europa dell Est a evidenziare i tassi di crescita delle esportazioni più consistenti: Cina e India (rispettivamente +31,7 per cento e +24,4 per cento), Brasile (+24,1 per cento), Turchia e Russia (rispettivamente +19,8 per cento e +19,5 per cento). Le importazioni sono aumentate in misura più contenuta (+5,9 per cento), penalizzate dalla minore domanda degli operatori regionali e determinando un saldo commerciale positivo e superiore a quello registrato nel Le branche di attività economica che più hanno beneficiato della crescita del commercio mondiale sono state la meccanica, in particolare la produzione dei metalli e prodotti in metallo (+19,7 per cento le esportazioni regionali nel 2011 rispetto al 2010) e dei macchinari (+18,1 per cento). Il settore dell industria nel 2011 ha evidenziato una dinamica pressoché positiva. Nel complesso, la produzione industriale e il fatturato delle imprese manifatturiere hanno fatto registrare variazioni positive, rispettivamente un +2,3 per cento e +4,2 per cento medio annuo. Maggiori difficoltà sembrano avere incontrato i settori del legno e mobili e del marmo, vetro e ceramica, con una variazione della produzione negativa (rispettivamente -1,1 per cento e -1,3 per cento). Alcuni settori regionali storicamente votati all export sembrano invece soffrire maggiormente la stagnazione della domanda di alcune economie avanzate, presentando aumenti più contenuti rispetto alla media regionale: il tessile (+7,9 per cento), i mobili (+5,6 per cento) e l orafo (+4,6 per cento). Il settore dell edilizia ha fatto registrare nel 2011 un ulteriore contrazione dell attività complessiva proseguendo la tendenza registrata negli anni precedenti. Si evidenziano una diminuzione delle transazioni per le abitazioni (-3,6 per cento rispetto al primo semestre del 2010), per il settore commerciale che comprende negozi, laboratori ed edifici commerciali (-6,6 per cento rispetto al primo semestre del 2010) e per il settore produttivo che comprende capannoni e industrie (rispettivamente -13,7 per cento e -4,8 per cento rispetto al primo semestre del 2010) mentre per gli uffici si registra una certa ripresa (+4,3 per cento). 2

7 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Il settore dei servizi, che pesa per oltre il 60 per cento del valore aggiunto regionale, nel 2011 ha fatto registrare andamenti differenziati rispetto al comparto. Il commercio al dettaglio ha manifestato i segnali di maggiore difficoltà con una contrazione del fatturato pari al -2,4 per cento medio annuo, conseguenza di un certo ridimensionamento dei consumi da parte delle famiglie, particolarmente acuto nella seconda parte dell anno. Il turismo in Veneto, quale realtà significativa per l economia regionale, ha fatto registrare, nel 2011, 63,4 milioni di presenze (+4,2 per cento rispetto al 2010) e 15,8 milioni di arrivi (+8,2 per cento rispetto al 2010). A fronte di un incremento del numero dei turisti, si abbassa il numero medio di giorni di permanenza degli stessi (da 4,2 a 4 giorni). Con riferimento alla provenienza, più della metà delle presenze sono composte da turisti stranieri, in particolare svizzeri, tedeschi, francesi, austriaci e olandesi. A fine 2011 si rilevavano in Veneto imprese registrate, di cui attive, valore quest ultimo in diminuzione rispetto a fine 2010 (-0,28 per cento). Il tasso di crescita annuo del numero di imprese, calcolato sulla base del saldo tra imprese nuove iscritte e imprese cessate nell anno, risulta in diminuzione al -0,27 per cento dal +0,06 per cento dell ultimo trimestre del Per quanto riguarda il mercato del lavoro in Veneto, il tasso di occupazione risulta pari al 64,9 per cento, dato medio riferito ai primi 9 mesi dell anno (era pari al 64,1 per cento nello stesso periodo del 2010), mentre il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,8 per cento (era pari al 5,2 per cento nello stesso periodo del 2010). Nel 2011 è proseguito il ricorso agli ammortizzatori sociali. Gli inserimenti in lista di mobilità, a seguito di licenziamenti individuali o collettivi, hanno superato in regione le unità nel Tale tendenza ha interessato tutti i comparti produttivi in particolar modo il metalmeccanico ( unità), il settore tessile-abbigliamento ( unità) e del legno-mobilio ( unità); rilevante la contrazione del settore delle costruzioni ( unità). Le ore autorizzate di Cassa Integrazione risultano, nel 2011, pari complessivamente a 87 milioni. Pur mantenendosi su livelli storicamente elevati, risultano in diminuzione rispetto al 2010 (-30 per cento). L inflazione in regione, calcolata considerando i prezzi al consumo per l intera collettività, è stata pari al +2,4 per cento, in crescita rispetto al +1,4 per cento registrato nel Tale andamento è determinato in particolare dall aumento dei prezzi nel comparto dei trasporti (+6,2 per cento), delle abitazioni, acqua, elettricità e combustibili (+5,5 per cento). L economia e le attività produttive di Verona 1 Il sistema imprenditoriale Veronese ha retto l urto della crisi che ha contraddistinto il 2011 registrando dati congiunturali migliori rispetto la media regionale e soprattutto rispetto la media del Paese. L ultimo trimestre 2011, tuttavia, registra una fase di rallentamento per l intero sistema produttivo Veneto e anche per il primo trimestre 2012 non sono previsti segnali di ripresa. Oltre che sul piano dell andamento economico, delle difficoltà di accesso al credito e dell aumento della tassazione, molte piccole e medie imprese veronesi stanno facendo i conti con i fallimenti, aumentati nel corso del 2011 del 3,27 per cento rispetto al 2010, per un totale di 189 sentenze. Questo dato, apparentemente poco rilevante se rapportato all incremento del 2010 sul 2009 (+85 per cento), costituisce invece il sintomo di una mancata crescita. In termini di incremento delle procedure fallimentari, risulta stabile il settore dell edilizia, in lieve aumento il settore tessile - calzaturiero (+9,0 per cento pari a 12 nuove aziende) e in diminuzione quello relativo le aziende del legno - arredo (-30,0 per cento), della termomeccanica (-36,0 per cento), dei trasporti in conto terzi (-62,5 per cento), degli alimentari (-62,5 per cento) e del lapideo (-76,0 per cento). 1 Alcune informazioni sono ricavate dal Servizio Studi e Ricerca CCIAA di Verona. 3

8 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Dai primi dati relativi al bilancio occupazionale del 2011 emerge che le aziende sotto i 15 dipendenti hanno inserito nelle liste di mobilità lavoratori, mentre quelle di dimensioni maggiori circa Complessivamente si tratta, dunque, di persone rimaste senza lavoro nella provincia scaligera (fonte Coordinamento Lavoro della Provincia e Veneto Lavoro). Nel corso del 2011 a Verona le ore di cassa integrazione sono aumentate del 25,5 per cento, a differenza di quanto avvenuto in altre province del Veneto, come Padova (-52,2 per cento), Treviso (-39,4 per cento) e Vicenza (-3,6 per cento). Nonostante questo dato negativo, si rileva che dall inizio della crisi a Verona si è registrato un utilizzo inferiore della cassa integrazione rispetto alle altre realtà simili della regione e ciò grazie alla diversificazione produttiva tipica dell economia scaligera e alla presenza forte del settore agroalimentare che da sempre è un attività anti-ciclica. La disoccupazione tra i giovani veronesi sale al 17,7 per cento con una riduzione delle nuove assunzioni, un peggioramento delle condizioni contrattuali e forme di lavoro sempre meno stabili. In particolare, a gennaio 2012 la disoccupazione a Verona tra i ragazzi in cerca di lavoro, con un età compresa tra 15 e 24 anni, è salita al 17,7 per cento, rispetto al 15 per cento del primo semestre 2011 e al 17 per cento del secondo, in aumento di circa otto punti rispetto al La distribuzione sul mercato del lavoro dei giovani fino a 30 anni mette in luce l attuale situazione: sono loro i protagonisti indiscussi dei contratti di apprendistato, sono loro i destinatari del 60 per cento dei contratti a chiamata, a loro è rivolto il 37 per cento delle assunzioni tramite agenzia interinale e tra i contratti a termine il 31 per cento interessa ragazzi fino ai 30 anni, dato che scende al 25 per cento tra gli indeterminati. Una boccata d ossigeno arriva dall export che registra una crescita del 10,6 per cento superando la media regionale ferma al +10,2 per cento pur restando al di sotto di quella nazionale, al +11,4 per cento. A trainare i flussi verso l estero sono i macchinari (+18,1 per cento), seguiti dai prodotti alimentari (+16,2 per cento), dalle bevande (+10,2 per cento), dall abbigliamento (+12,1 per cento) e dalla metallurgia (+30,2 per cento). Buone performance anche per le calzature (+3,4 per cento) e il marmo (+5,2 per cento), mentre calano le esportazioni per il mobile (-5 per cento) e i prodotti dell agricoltura (-1,9 per cento). La Germania si conferma primo partner commerciale, con una quota del 15,8 per cento e una crescita del +14,3 per cento. Aumentano del 16,5 per cento i flussi di merce verso gli Stati Uniti, che rappresentano il quinto mercato, verso la Russia, settimo mercato con un +14,6 per cento, verso la Cina, che con una crescita del 28,2 per cento diventa il tredicesimo mercato, e verso la Turchia, al quindicesimo posto con un +25,9 per cento. Tali dati dimostrano che le imprese stanno puntando sull internazionalizzazione. Nel 2011, nella provincia di Verona, si registra il record di presenze di turisti senza però essere accompagnato da una crescita equivalente in termini di fatturato. Nel territorio provinciale, sono transitati oltre 14 milioni di turisti (+5,26 per cento rispetto al 2010) e si sono avuti 3,6 milioni di arrivi (+7,91 per cento). Il 72,55 per cento è rappresentato da turisti stranieri, tra cui spiccano tedeschi e austriaci (49,13 per cento), seguono i turisti arrivati dai Paesi Bassi (16,22 per cento), e infine i turisti inglesi (6,49 per cento). Il rimanente 27,45 per cento costituito dai turisti italiani è così composto: il 22,85 per cento proviene dal Veneto, il 22,91 per cento dalla Lombardia e il 7 per cento dall Emilia Romagna. Il 2011 è stato un anno estremamente positivo, con un incremento complessivo nel settore del 5 per cento rispetto all anno precedente. Tra le mete principali spicca il lago di Garda, locomotore del turismo veronese con il dato record di 11 milioni di presenze. Anche la città ha conseguito risultati positivi con 1 milione 600mila presenze di turisti e un incremento del 14 per cento degli arrivi. In linea di massima tutti i nostri comprensori hanno raggiunto risultati positivi, con l Est veronese in crescita del 9 per cento mentre la Lessinia è in leggero calo dell 1 per cento degli arrivi per la mancanza di neve. Il settore dell edilizia da sempre considerato il volano dell economia, arranca di fronte a una crisi che non vede soluzione. I dati della Cassa edile scaligera rivelano che il numero di imprese del settore si è ridotto da nel 2010 a nel 2011, per un totale di 142 attività chiuse. Nel contempo, è diminuito il numero di lavoratori, scesi da a , cioè 927 addetti in meno. In lieve calo anche le ore lavorate, da 10,64 milioni nel 2010 a 10,39 milioni lo scorso anno. 4

9 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Qualche spiraglio, seppur tenue, si registra nel settore del marmo in termini di commesse e fatturato. Diversamente, in termini di lavoro occupazionale si rileva, tra il 2010 e il 2011, un ulteriore calo del 10 per cento con un numero di imprese che si è ridotto drasticamente a 460 aziende per 6mila lavoratori (nel 2008 si contavano 520 imprese per 7mila lavoratori). In totale al 30 giugno 2011, le imprese registrate alla Camera di Commercio di Verona sono , di queste 28 mila sono artigiane. Le imprese artigiane confermano un trend in calo rispetto al 2010 e al Nel confronto con fine 2010 si rileva una diminuzione dell 1,20 delle imprese agricole, dell 1,22 per cento delle attività manifatturiere, dell 1,17 per cento delle imprese edili e dello 0,50 per cento delle ditte di trasporti. Si è invece registrato un aumento dell 1,15 per cento delle imprese che operano nel settore alloggio e ristorazione e del 1,27 per cento di quelle che si occupano di servizi di informazione e comunicazione alle persone e alle imprese. Tali risultati rispecchiano un trend iniziato negli ultimi anni. A giugno 2011 (ultimi dati disponibili) a fronte di aziende che hanno chiuso, ce ne sono che hanno aperto confermando la voglia di fare presente nel tessuto imprenditoriale veronese. Le imprese registrate alla CCIAA di Verona si suddividono in imprese individuali per il 55,80 per cento, in società di persone per un 20,5 per cento, in società di capitali per un 21,3 per cento e in altre forme per il restante 2,4 per cento. 3. Il sistema finanziario e creditizio La politica monetaria della BCE e l andamento del sistema bancario dell area Euro Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali in due occasioni, portandoli complessivamente allo 0,25, all 1,0 e all 1,75 per cento (rispettivamente: per i depositi presso la banca centrale, per le operazioni di rifinanziamento principali e per le operazioni di rifinanziamento marginale). Inoltre, sono state introdotte nuove misure di sostegno con le operazioni di rifinanziamento a 36 mesi effettuate il 21 dicembre 2011 e il 29 febbraio Al di fuori dell area dell euro, le politiche monetarie sono rimaste fortemente espansive anche nei principali paesi avanzati. La Federal Reserve americana ha lasciato invariati i tassi di interesse obiettivo sui federal funds tra lo 0,0 e lo 0,25 per cento; ha allungato la scadenza del proprio portafoglio di titoli di Stato. Contestualmente, sono rimasti stabili anche gli orientamenti della Banca d Inghilterra e della Banca del Giappone, che hanno lasciato invariati i tassi di riferimento (allo 0,5 per cento e in un intervallo compreso tra lo 0,0 e lo 0,1, rispettivamente). Cenni sull evoluzione dell intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano Nel corso del 2011 le tensioni sul mercato dei titoli sovrani hanno inciso negativamente sulla capacità di raccolta delle banche italiane. Tali difficoltà si sono ripercosse sulle condizioni di offerta di credito all economia che hanno risentito negativamente anche del deterioramento della qualità del credito. La flessione della raccolta è stata particolarmente accentuata per le banche di grandi dimensioni, principalmente per effetto della diminuzione dei depositi da non residenti, a fronte di una modesta espansione registrata per le altre banche. In un contesto caratterizzato da forti tensioni sui mercati finanziari e da crescenti difficoltà di raccolta, la legge 214/2011 ( legge SalvaItalia ) ha introdotto alcune misure per la stabilità del sistema creditizio italiano. Complice la crisi economica, nel corso del 2011 la dinamica del credito bancario è stata significativamente inferiore rispetto all andamento dell anno precedente. Sul dato influiscono anche le ripetute moratorie concesse dall industria bancaria. 5

10 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione La variazione annua degli impieghi lordi a clientela si è attestata a dicembre 2011 al +1,5 per cento. Permane elevato il differenziale di crescita dei prestiti concessi dalle diverse categorie di banche. In particolare, il credito erogato dai primi cinque gruppi bancari italiani al totale dell economia ha fatto registrare una sostanziale stazionarietà, a fronte di una crescita dei finanziamenti erogati dagli altri intermediari (banche di minori dimensioni e filiali di banche estere). È proseguita la ricomposizione dei prestiti alle imprese in favore di quelli a breve termine; su tali andamenti hanno influito sia fattori di domanda minore capacità di autofinanziamento, sfavorevoli prospettive di crescita degli investimenti fissi sia fattori di offerta. Riguardo a questi ultimi, si è osservato un significativo aumento del grado di utilizzo delle linee di credito, verosimilmente connesso con le tensioni dal lato della liquidità. Nel corso del 2011 il costo medio dei nuovi finanziamenti alle imprese è salito di 1,4 punti percentuali, dal 2,79 al 4,18 per cento, mentre il costo medio dei nuovi finanziamenti alle famiglie è cresciuto di 1 punto percentuale, dal 2,97 al 3,99 per cento. Gli aumenti sono stati più marcati di quelli osservati nello stesso periodo nell area dell euro e sono in larga parte correlati all andamento dei rendimenti sui titoli di stato italiani. Con riferimento alla qualità del credito erogato, si è verificato nel corso dell anno un progressivo peggioramento: la diminuzione delle nuove sofferenze rettificate nei confronti delle imprese residenti nel Mezzogiorno è stata più che compensata dal deterioramento dei finanziamenti erogati alle imprese del Centro Nord e alle famiglie consumatrici. L evoluzione della qualità del credito presenta, inoltre, significativi rischi di ulteriore peggioramento, legati alla contrazione dell attività economica in atto e all aumento dei tassi di interesse praticati dalle banche. Con riguardo agli aspetti reddituali, le informazioni sull andamento di conto economico 2 alla fine del III trimestre del 2011 evidenziano uno sviluppo modesto del margine di interesse (+1,7 per cento) e una contrazione significativa del margine di intermediazione (-8,9 per cento). Le spese amministrative risultano di ammontare pressoché invariato rispetto a settembre 2010 (-0,3 per cento). Il risultato di gestione è, infine, in calo del 21,2 per cento su base d anno. Con riferimento, infine, al patrimonio, alla fine del terzo trimestre del 2011 la dotazione dei cinque maggiori gruppi si è ulteriormente rafforzata, grazie al completamento di alcune operazioni di aumento del capitale varate nella prima metà dell anno. Alla fine di settembre il coefficiente relativo al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital ratio) risulta pari, rispettivamente, al 10,2 e al 13,6 per cento (dal 9,0 e 12,6 per cento della fine del 2010). L andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario Gli assetti strutturali Il sistema del Credito Cooperativo è tra le realtà bancarie dotate di una più capillare presenza territoriale nell ambito dell industria bancaria italiana. Tale caratteristica è conforme al principio di vicinanza e prossimità che fa parte del modello di servizio alla clientela proprio di una banca cooperativa a radicamento locale. Ciò ha alimentato una strategia di sviluppo di tipo estensivo, indirizzata ad ampliare la copertura territoriale al fine di raggiungere un maggior numero di soci e clienti. A dicembre 2011, si registrano 412 BCC (pari al 54,4 per cento del totale delle banche operanti in Italia), con sportelli (pari al 13,1 per cento del sistema bancario). Anche nel corso del 2011, le dipendenze delle BCC-CR sono aumentate (+36 unità nel corso degli ultimi dodici mesi), a fronte di una leggera contrazione registrata nel sistema bancario complessivo (-0,4 per cento). 2 Fonte: Flusso di Ritorno BASTRA B.I. Si sottolinea che le informazioni di andamento di conto economico, non comprendendo tutte le voci di costo e di ricavo, hanno carattere meramente indicativo dell evoluzione reddituale delle banche nel corso dell anno e non necessariamente coincidono con i dati di conto economico ufficiale di esercizio. 6

11 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione A settembre 2011, le BCC-CR rappresentavano ancora l unica presenza bancaria in 554 comuni italiani, mentre in altri 546 comuni avevano un solo concorrente. Alla stessa data, le BCC operavano in 101 province. Il numero complessivo dei clienti delle BCC-CR superava, a dicembre 2011, i 6 milioni. I dipendenti delle BCC-CR erano a fine 2011 circa unità (+1,2 per cento annuo contro il -0,4 per cento registrato in media dal totale delle banche); ad essi vanno aggiunti gli oltre dipendenti di Federazioni Locali, società del GBI, Casse Centrali e organismi consortili, per un totale di oltre unità. Il numero dei soci era pari, alla fine del 2011, a poco meno di un milione e duecentomila ( unità), con un incremento del 10,0 per cento negli ultimi dodici mesi. Lo sviluppo dell intermediazione Attività di impiego Gli impieghi lordi a clientela delle BCC-CR ammontavano, a dicembre 2011, a 139,9 miliardi di euro. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello, gli impieghi della categoria approssimavano i 151,8 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,7 per cento. I mutui delle BCC-CR approssimavano, a dicembre 2011, i 92 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,5 per cento. Il credito concesso è stato adeguatamente accompagnato da una congrua richiesta di garanzie che risultano coprire un ampia porzione del portafoglio di impieghi. In particolare appare elevata la quota di impieghi sostenuta da garanzia reale (54,6 per cento a metà 2011). La crescita complessiva degli impieghi a clientela delle BCC-CR è stata più sostenuta rispetto alla media dell industria bancaria (3,2 per cento rispetto, come detto, all 1,5 per cento del totale delle banche) ed ha anche mostrato un profilo di crescita temporale più stabile e sempre positivo in tutti i trimestri. Nell ultimo trimestre dell anno gli impieghi delle BCC-CR hanno continuato a crescere (+1 per cento nel periodo settembre-dicembre 2011) a fronte di una significativa contrazione rilevata per l insieme delle banche (- 0,7 per cento). In relazione ai settori di destinazione del credito, le BCC risultano storicamente caratterizzate, com è noto, da un incidenza percentuale degli impieghi a famiglie produttrici e consumatrici significativamente superiore al sistema bancario. A dicembre 2011, l incidenza percentuale dei finanziamenti ai suddetti comparti sul totale degli impieghi era rispettivamente del 12,8 per cento per le BCC-CR e del 5,1 per cento per il sistema complessivo per le famiglie produttrici e 30,8 per cento e 25,7 per cento per le famiglie consumatrici. Con riguardo alla dinamica di crescita negli ultimi dodici mesi, si è registrato un significativo sviluppo dei finanziamenti erogati alle famiglie consumatrici (+4,9 per cento, in linea con il +4,8 per cento medio di sistema). La quota di mercato delle BCC-CR nel comparto era pari a dicembre all 8,5 per cento. Lo sviluppo degli impieghi alle famiglie produttrici, in progressiva attenuazione nel corso dell anno, è pari a dicembre al 2 per cento (+1,9 per cento nella media dell industria). La quota di mercato delle BCC-CR nel comparto, è pari al 17,4 per cento. Gli impieghi a società non finanziarie presentano un incremento su base d anno del 2,6 per cento contro il +3,1 per cento del sistema. La quota di mercato delle BCC-CR nel comparto è pari all 8,5 per cento. I finanziamenti alle imprese erano pari, a dicembre 2011, a 93,4 miliardi di euro, con un tasso di incremento su base annua del 2,5 per cento, leggermente inferiore a quello registrato a livello di industria bancaria complessiva (+3,0 per cento). 7

12 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Anche con riguardo ai finanziamenti al settore produttivo, il trend di crescita registrato dalle BCC-CR nell ultimo scorcio dell anno è stato particolarmente rilevante (+0,6 per cento nel periodo settembre-dicembre 2011) se paragonato con la sensibile contrazione rilevata nella media di sistema (-1,5 per cento su base trimestrale). Dall analisi del credito al settore produttivo per branca di destinazione, emerge il permanere di una concentrazione nel comparto costruzioni e attività immobiliari" superiore per le BCC rispetto alla media delle banche (rispettivamente 35,1 per cento e 30 per cento). Si rileva, inoltre, il permanere di una significativa incidenza dei finanziamenti all agricoltura (8,8 per cento per le BCC contro il 4,4 per cento del sistema bancario complessivo). Qualità del credito A fronte di una sempre intensa attività di finanziamento, la qualità del credito erogato dalle banche della categoria ha subito con maggiore incisività, nel corso dell anno, gli effetti della perdurante crisi economica. I crediti in sofferenza delle BCC sono cresciuti a ritmi elevati, superiori a quelli degli impieghi (+24,5 per cento). Il rapporto sofferenze/impieghi è conseguentemente cresciuto e ha raggiunto il 5,2 per cento a dicembre 2011 dal 4,2 per cento dell anno precedente. Ciò nonostante, il tasso di incremento dei crediti in sofferenza delle banche della categoria si è mantenuto nel corso dell anno costantemente inferiore a quello registrato nella media dell industria bancaria. A dicembre 2011, il rapporto sofferenze lorde/impieghi era inferiore per le BCC-CR in tutte le branche di attività economica maggiormente rilevanti. In particolare, nel comparto costruzioni e attività immobiliari il rapporto sofferenze/impieghi era pari per le BCC al 7,2 per cento, contro l 8,4 per cento del sistema bancario complessivo, nel comparto attività manifatturiere era pari al 7 per cento contro il 9,8 per cento medio di sistema, nel commercio era pari al 6,6 per cento contro il 9,9 per cento, nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, infine, il rapporto sofferenze/impieghi era del 3,8 per cento per le BCC e dell 8,3 per cento per il sistema bancario complessivo. A fine 2011, le partite incagliate delle BCC-CR risultavano in crescita del 16,5 per cento. Il rapporto incagli/impieghi era pari, nella media della categoria, al 4,9 per cento a dicembre 2011 (4,4 per cento a fine 2010). Attività di raccolta Nel corso dell anno si è progressivamente palesata anche nelle BCC-CR una relativa vischiosità sul fronte della provvista. La raccolta bancaria complessiva delle BCC ammontava, a dicembre 2011, a 152,2 miliardi di euro, in crescita dello 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010 (+3,0 per cento nella media delle banche). Considerando anche le banche di secondo livello, la raccolta diretta della categoria approssimava complessivamente i 161 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,2 per cento. Le obbligazioni emesse dalle BCC ammontavano a dicembre a 57,9 miliardi di euro, con una variazione annua pari al -1 per cento, contro il +13 per cento rilevato per il totale delle banche. 3 Con riferimento alla dinamica di crescita delle diverse componenti della raccolta, si è riscontrato uno sviluppo significativo dei depositi con durata prestabilita (+26,3 per cento) e dei certificati di deposito (+36,9 per cento). La raccolta maggiormente liquida (c/c passivi e dei depositi a vista e overnight) si è incrementata ad un tasso del 2,7 per cento, mentre depositi rimborsabili con preavviso e PCT sono risultati in calo rispetto allo stesso periodo del 2010 (rispettivamente -5,1 per cento e -54,6 per cento). 3 Questo incremento risente anche delle operazioni di rifinanziamento effettuate dalla BCE a dicembre. 8

13 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Posizione patrimoniale Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a dicembre 2011, l aggregato capitale e riserve ammontava per le BCC-CR a 19,7 miliardi di euro, con un incremento del 3 per cento su base d anno (+8,9 per cento nella media delle banche). Il tier 1 ratio ed il total capital ratio delle BCC erano pari a settembre 2011, ultima data disponibile, rispettivamente al 14,2 per cento ed al 15,2 per cento (stazionari rispetto allo stesso periodo dell anno precedente). Il confronto con il totale delle banche evidenzia il permanere di un significativo divario a favore delle BCC: nel terzo trimestre del 2011 i coefficienti patrimoniali dei primi cinque gruppi relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital ratio) si collocavano, rispettivamente, al 10,2 e al 13,6 per cento. Aspetti reddituali Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni preliminari desumibili dall analisi dell andamento di conto economico a dicembre 2011 segnalano un positivo sviluppo dei margini reddituali ed il perdurare di una significativa dinamica di crescita delle spese amministrative, specialmente nella componente delle spese per il personale. In particolare, il margine di interesse si è incrementato del 10,4 per cento e il margine di intermediazione è cresciuto del 6,7 per cento, grazie anche all apporto delle commissioni nette (+5,3 per cento). Le spese amministrative presentano complessivamente un incremento del 2,7 per cento rispetto a fine 2010; la componente delle spese per il personale risulta in crescita del 4,5 per cento). Il risultato di gestione, pari a 1,7 miliardi di euro, presenta un incremento del 17,5 per cento rispetto a dicembre Sulla base delle evidenze ricavabili dalle informazioni sull andamento di conto economico, si stima che l utile netto delle BCC-CR potrebbe attestarsi a fine 2011 tra 350 e 400 milioni di euro. Tuttavia, come già accaduto per l esercizio 2010, una quota di Banche di Credito Cooperativo, soprattutto a causa dell aumento delle rettifiche su crediti, potrà chiudere il bilancio con una perdita. Settore del credito in Veneto Nel corso del 2011 il numero di sportelli presenti in Veneto è diminuito, in linea con una tendenza avviata nel Il numero complessivo di sportelli operativi in regione, a novembre 2011, era pari a unità, in diminuzione di 24 unità (-0,7 per cento) rispetto a dicembre Si evidenziano tuttavia delle distinzioni rilevanti per provincia, con Padova (- 8 sportelli), Vicenza (- 6 sportelli) e Verona (- 5 sportelli) che presentano le variazioni assolute negative più rilevanti. Treviso fa registrare 3 sportelli in meno rispetto a dicembre 2010 mentre Venezia e Rovigo fanno rilevare il calo di un solo sportello. Belluno è l unica provincia a non presentare variazioni. A dicembre 2011, gli impieghi concessi alla clientela residente erano pari a milioni di Euro, in aumento del +3,67 per cento su base annua. Gli impieghi vivi alle imprese, che costituiscono il 63,77 per cento del totale a dicembre 2011, risultano sostanzialmente stabili su base annua (+0,08 per cento). Gli impieghi vivi alle società non finanziarie con almeno 20 addetti sono aumentati a fronte della contrazione di quelli alle imprese di dimensioni minore, composte dalle quasi società non finanziarie con meno di 20 addetti e dalle famiglie produttrici (rispettivamente +0,53 per cento e -1,52 per cento su base annua). Il credito bancario alle famiglie consumatrici e assimilabili residenti in regione a dicembre 2011 è cresciuto su ritmi inferiori rispetto all anno precedente (+2,82 per cento su base annua rispetto al +9,0 per cento su base annua di dicembre 2010). 9

14 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione La qualità del credito nel 2011 appare in peggioramento. Le sofferenze nei confronti di prenditori regionali a dicembre 2011 ammontavano a milioni di Euro, con una variazione del +31,51 per cento annuo. A dicembre 2011 la consistenza dei crediti in sofferenza in rapporto al totale degli impieghi è risultata essere pari al 6,26 per cento, manifestando, soprattutto per il settore produttivo, persistenti segnali di difficoltà nella restituzione dei prestiti (7,72 per cento rispetto al 6,05 per cento di dicembre 2010). Con riferimento alle controparti famiglie e assimilati si conferma la minore rischiosità (4,44 per cento il rapporto sofferenze / impieghi, pur essendo in crescita rispetto a dicembre 2010, quando risultava pari a 3,31 per cento). Il tasso di decadimento del credito in regione nella media dei tre trimestri del 2011 è passato al 0,448 dal 0,525 degli stessi trimestri del I depositi bancari da residenti in regione a dicembre 2011 erano complessivamente pari a milioni di Euro. Le famiglie consumatrici e assimilabili si confermano le controparti più rilevanti, con il 57,8 per cento sul totale dell aggregato. Banche di Credito Cooperativo del Veneto Al 31 dicembre 2011, le Bcc / Cra con sede in regione erano 40, anche se, a seguito di 2 fusioni con decorrenza 1 gennaio 2012, il loro numero sarà di 38. Gli sportelli operativi (riferiti a novembre 2011) erano 653 (di cui 634 situati all interno dei confini regionali), in crescita di 6 unità rispetto a dicembre La tendenza all apertura di nuovi sportelli registrata negli anni precedenti è proseguita, seppure in modo più contenuto (17 aperture di filiali sia nel 2010 che nel 2009). Il numero complessivo di dipendenti a dicembre risultava pari a 4.972, stabile rispetto a fine Il numero dei soci a dicembre era di unità, in aumento del +3,6 per cento su base annua. Gli impieghi del Credito Cooperativo Veneto ammontavano a dicembre 2011 a milioni di Euro (-0,81 per cento). A fine 2011 le famiglie consumatrici, che rappresentavano con il 30,75 per cento del totale la controparte più importante delle Bcc / Cra del Veneto, facevano registrare una crescita del +0,36 per cento. Significativo infine l aumento verso istituzioni senza scopo di lucro, pari al +3,56 per cento. Con riferimento invece alle forme tecniche di impiego, i mutui rappresentavano la forma tecnica più importante con il 60,61 per cento del totale degli impieghi concessi, pur presentando una lieve diminuzione, pari al -0,49, rispetto a dicembre L indice sofferenze / impieghi è risultato in aumento al 6,09 per cento, dal 4,17 per cento di dicembre 2010, per effetto di un accentuata dinamica delle sofferenze. Particolarmente significativa il profilo di rischiosità del settore produttivo, con un indice sofferenze su impieghi che passa al 7,83 per cento dal 5,21 per cento del 2010, mentre nei confronti delle famiglie consumatrici rimane contenuto (2,71 per cento rispetto al 2,13 per cento di dicembre 2010). La raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo Veneto a dicembre 2011 era pari a milioni di Euro, in leggera contrazione rispetto i valori dell anno precedente (-2,12 per cento). Le principali forme di raccolta sono i conti correnti passivi, pari 41,96 per cento del totale (- 1,49 per cento su base annua a dicembre 2011), e le obbligazioni, che rappresentano il 41,85 per cento del totale (-3,94 per cento). Le famiglie consumatrici rappresentano la controparte più importante, con il 72,81 per cento della raccolta diretta totale. La raccolta indiretta a dicembre 2011 risultava pari a milioni di Euro a valori di mercato, facendo registrare una crescita annua del +3,36 per cento. Particolarmente dinamica la componente di raccolta amministrata (+12,66 per cento su base annua), a fronte dell andamento decisamente negativo del risparmio gestito (-13,44 per cento su base annua). 10

15 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione 4. Gli obiettivi del futuro del Credito Cooperativo Le BCC italiane hanno contribuito da subito, e con convinzione, soprattutto negli ultimi tre anni, a contenere e attenuare i sintomi e gli effetti della crisi. In pochi mesi hanno realizzato oltre 300 iniziative a favore delle famiglie, delle micro, piccole e medie imprese. La maggior parte sono frutto di alleanze con enti locali, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, diocesi e soggetti pubblici. Sono il frutto di una logica cooperativa diffusa e di un approccio che punta a fare coalizione nei territori, modalità moderna e tipica della sussidiarietà. Questo sforzo non è stato senza prezzo: abbiamo visto crescere il numero e il volume dei crediti inesigibili, diminuire la nostra redditività, rarefarsi anche per noi la provvista. Tutte le scelte assunte, sono però state consapevoli e coerenti con la nostra identità d impresa, nonché interamente sostenute con le nostre risorse, senza alcun ricorso all intervento pubblico. Il futuro del Credito Cooperativo dipende non soltanto dalle risorse ed energie che esso mette in campo, ma anche, non poco, da fattori esterni, quali l atteggiamento e le dinamiche dei mercati; l andamento dell economia nazionale nel più ampio contesto europeo e internazionale, dominato da persistenti squilibri; l evoluzione dei mercati e della domanda di servizi e prodotti finanziari; le risposte dei regolatori nei processi di de-regolamentazione e di ri-regolamentazione. La nuova ondata di regole che rischia di travolgere con la propria forza d urto soprattutto le piccole banche e di danneggiare, quindi, in primo luogo l economia reale non è certamente la risposta più adatta alla crisi. Nel corso del 2011, nell arco di pochissimi giorni, tra luglio e settembre, Governo e Parlamento hanno varato due manovre di stabilizzazione per circa 100 miliardi di euro, che si sono riflesse pesantemente sulle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali, penalizzate due volte: come sistema di banche e come sistema di imprese cooperative. Il Decreto Legge n. 98 del 6 luglio, convertito nella legge 111/2011, ha infatti previsto l innalzamento dell aliquota dell Irap al 4,65 per cento (+0,75 per cento), stabilendo, inoltre, che tali disposizioni si applichino dal A queste norme si sono aggiunte quelle contenute nel D.L. n. 138/2011 che in anticipazione della riforma del sistema fiscale, ha aumentato per tutte le cooperative (e dunque per le BCC) il prelievo impositivo ai fini Ires, limitando al 63 per cento (riduzione del 10 per cento sulla percentuale destinata a riserva obbligatoria, il 70 per cento per le nostre banche) la quota degli utili non rilevante ai fini impositivi. I due interventi hanno dunque prodotto un impatto pesante e fortemente iniquo, attuandosi senza alcuna considerazione per la tutela costituzionale accordata alla cooperazione mutualistica e colpendo una realtà che ha svolto con coerenza il proprio ruolo anticiclico di sostegno a centinaia di migliaia di famiglie ed imprese nella crisi. Queste misure, inoltre, privano le BCC-CR di una fonte di capitalizzazione importante, proprio in un momento in cui nell esigenza di rispettare le nuove regole di Basilea tutte le banche ne hanno maggiormente bisogno. Tutto ciò rischia di riflettersi sulla capacità delle BCC-CR di erogare prestiti a famiglie ed imprese. E stato calcolato che per ogni milione in meno di capitalizzazione, le BCC-CR rischiano di poter erogare circa 20 milioni in meno di impieghi. Un momento importante di confronto sulle strategie del Credito Cooperativo è stato il XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo. Si è trattato di un evento non rituale, a sei anni dall ultima assise di Parma, che ha voluto fare il punto sullo stato di salute della cooperazione mutualistica di credito del nostro Paese e sulle sue strategie di sviluppo. In tempi di inquietudini e timori la cooperazione di credito italiana ha voluto presentarsi di fronte al Paese, da un lato per riaffermare con orgoglio l importanza del proprio ruolo di sostegno all economia reale; dall altro, per dire con chiarezza che il modello delle BCC ha ora bisogno, per riuscire a disegnare un futuro a beneficio del sistema Paese, di nuovi strumenti organizzativi come anche di una rinnovata attenzione da parte dei regolatori del mercato, 11

16 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione nel tentativo di salvaguardare quella biodiversità bancaria che, per le BCC, rappresenta un valore da difendere. 5. La gestione della Banca: andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e di conto economico Criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi art. 2 L.59/92 e dell art Cod. Civile In una Banca di Credito Cooperativo i soci sono una realtà importante, la realtà che fa la differenza rispetto agli altri istituti di credito. Le altre banche hanno gli azionisti, noi abbiamo i soci. Nelle altre banche gli azionisti pesano in base alla quota di capitale azionario che detengono; da noi ogni Socio ha diritto ad un solo voto, nell assemblea generale: una testa, un voto. I nostri soci sono tutti uguali, a prescindere dalla quantità di azioni possedute. In una Banca non a mutualità prevalente l utile viene destinato per la maggior parte a remunerare il capitale azionario; da noi l utile viene destinato soprattutto ad accrescere il patrimonio della Banca, per renderla più solida, autonoma, sempre più in grado di dare risposte al territorio. Si ricorda che la legge sulle Banche di Credito Cooperativo prevede che esse esercitano la propria attività prevalentemente con i soci e stabilisce che almeno il 50 per cento degli impieghi sia destinato ad essi o ad attività prive di rischio. Il rispetto di queste condizioni permette che la Banca possa essere una cooperativa a mutualità prevalente. Collegamento con la base sociale, l economia locale ed i membri delle comunità locali La Banca nel corso di un anno difficile per tanti nostri Soci, famiglie e aziende, ha voluto sostenere il territorio e lo sviluppo della comunità veronese agendo a livello locale, delle microeconomie e dei tanti soggetti che operano a livello sociale e sportivo. Sono state sostenute, economicamente, varie iniziative a contenuto sociale e culturale promosse nel territorio e nelle comunità locali (enti no-profit, cooperative sociali, organismi di volontariato, parrocchie, ecc.). Nel 2011 sono stati erogati contributi per iniziative in favore della collettività per oltre 112 mila euro. Le somme impiegate in beneficenza provengono dallo specifico accantonamento che viene deliberato in sede di destinazione dell utile. I settori di intervento nei quali sono stati principalmente indirizzati i contributi, come evidenza il grafico a lato, sono costituiti dalle attività ricreative e dalle attività sportive. Tra i principali interventi realizzati si ricorda l importante collaborazione con il CSI, Centro Sportivo Italiano - sede di Verona. La Banca ha perseguito il suo impegno nei confronti del mondo giovanile destinando, 12

17 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione anche per il 2011, un valore di 15 mila euro in borse di studio. La novità è l estensione dell assegnazione delle borse di studio anche ai diplomati soci, clienti e figli di soci e clienti. In occasione della Festa del Socio sono stati premiati nr. 20 neo-laureati e nr. 6 neo-diplomati vincitori della borsa di studio dall imprenditore e Socio della Banca Carlo Veronesi. La Banca ha aderito all iniziativa di solidarietà promossa dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione in Veneto, un'iniziativa sentita e doverosa. Per quanto riguarda le sponsorizzazioni la Banca ha rinnovato il legame con l'hellas Verona, assumendo il ruolo di sponsor ufficiale e studiando un prodotto bancario per i tifosi e i simpatizzanti dell Hellas: il conto Giallo Blu. Scopo della rinnovata sponsorizzazione è stato consolidare il legame di immagine con la squadra emblema della veronesità. Nell ambito delle iniziative culturali e di conoscenza della realtà del credito cooperativo, la Banca ha organizzato e promosso alcuni convegni con la collaborazione della Fondazione Toniolo e la Fondazione Tovini. Si ricordano: - Mondo dell'adolescenza e l'età del cambiamento, incontro di approfondimento sul rapporto genitori-figli; - Necessità-Aiuto-Usura i dieci anni della Fondazione Tovini, incontro che ha trattato la delicata tematica dell usura, problematica sempre presente. Una menzione a parte va riservata al convegno organizzato in Gran Guardia, il 26 Novembre, dal nome La cooperazione oggi come ieri durante il quale è stata presentata la biografia Don Giuseppe Manzini - Avvio della cooperazione creditizia e rurale veronese scritta dal Professore Rino Cona. Il volume tratta la figura del cadidavese Don Giuseppe Manzini promotore del movimento cooperativo in terra veronese. L evento ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo del credito cooperativo e non, tra le quali il Presidente della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Alessandro Azzi, che hanno dato vita ad una tavola rotonda vivace ed interessante sull evoluzione del movimento cooperativo. Durante l evento, sono stati festeggiati tutti i soci che appartengono alla nostra compagine sociale da quarantacinque anni con la consegna di una targa ricordo. Il volume finanziato dalla Banca è stato distribuito in omaggio a tutti i soci. Nell ambito delle iniziative locali, Banca di Verona ha contribuito alla realizzazione di Mani Creative, la manifestazione promossa dalla Confartigianato di Verona nel cuore della città scaligera e dedicata all artigianato artistico. Il 15 Luglio, durante la sagra di San Polinar, sono state festeggiate le nozze d argento della filiale di Lugo. Durante la cerimonia sono stati premiati i 43 Soci lughesi entrati nella compagine sociale venticinque anni fa. Nei mesi di Luglio e Agosto sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione della filale, dimostrazione di quanto la Banca creda nelle potenzialità di tale territorio. Anche per il 2011 l evento principale è stato la Festa del Socio, ormai divenuto uno degli appuntamenti più significati per la Banca. L evento organizzato in Gran Guardia il 21 Dicembre, alla presenza di oltre 600 persone, ha visto ospiti d'eccezione i Soci fondatori, i giovani dipendenti della Banca e i giovani borsisti di Banca di Verona, assieme alle loro famiglie; il tutto allietato dalla Corale di Santa Cecilia di Cadidavid. Toccante la testimonianza della figlia di uno dei Soci fondatori, nonché trentennale presidente dell'istituto, Umberto Aldo Perbellini. Con tale evento si sono concluse le celebrazioni del 2011, il sessantesimo anno della Banca dalla sua fondazione. Sviluppo sull idea cooperativa e collegamento con le altri componenti del movimento La nostra Banca aderisce con convinzione al sistema del credito cooperativo italiano, utilizzando e collocando quasi in esclusiva servizi e prodotti di società appartenenti ad esso. In particolare, per organizzare la gestione e la conseguente erogazione di servizi bancari e finanziari 13

18 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione alla propria clientela, utilizza le strutture e le offerte provenienti dagli organismi promossi dal movimento, nel rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza. Sotto tale profilo vengono a distinguersi i rapporti intrattenuti con gli istituti bancari di categoria Iccrea Banca Spa, Iccrea Banca d Impresa Spa e Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo del Nord Est Spa, attraverso i quali la Banca canalizza tutte le operazioni effettuate sui mercati finanziari e mobiliari, sia per conto proprio che per conto della clientela, e aderisce alle piattaforme dei sistemi di pagamento europeo. Nell ambito del tradizionale evento di premiazioni delle BCC tenutosi a Roma il 23 Giugno 2011, relativo alla performance sull'attività d'impresa per l'anno 2010 svolta con Banca Agrileasing (ora Iccrea Banca d Impresa Spa), spicca il nome della nostra Banca premiata tra le "BCC medie" di tutta Italia classificandosi: - 1 assoluta nella categoria "generale", - 2 nella categoria "finanziamenti", - 2 nella categoria "derivati", - 1 nella categoria "leasing mobiliare". Intensi i rapporti e l utilizzo di servizi della Federazione regionale; il Consiglio di amministrazione ha inoltre ritenuto opportuno rinvigorire le relazioni con le altre consorelle della provincia ed inoltre il nostro Presidente è stato cooptato, lo scorso febbraio, nel CdA della Federazione. La Banca ha infine aderito al progetto della Federazione Veneta Conoscere il Credito Cooperativo, avente quale obiettivo di migliorare la conoscenza del credito cooperativo da parte dei dipendenti e dei clienti delle Bcc. Informazioni sulle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo l ammissione dei nuovi soci dell art del Codice Civile. Alla data del 31/12/2011 la compagine sociale è composta da soci. Il 78,77 per cento è costituito da persone fisiche e ditte individuali e il rimanente 21,23 per cento da società ed enti. Nel corso del 2011 sono stati ammessi 144 nuovi soci di cui 114 persone fisiche e 30 società. In contemporanea sono usciti 255 soci di cui 160 esclusioni, 26 decessi e 69 recessi volontari (ante adozione del nuovo statuto). Al 31/12/2011 si registra una riduzione della compagine sociale pari a -111 unità (-3,42 per cento nell anno 2011). Tale decremento è stato determinato da due fattori: - l azione incisiva nei confronti dei cosiddetti soci dormienti e coerentemente con quanto evidenziato dal revisore cooperativo in merito all effettivo scambio mutualistico nell attività conclusa il sono stati esclusi coloro che non operano con la Banca; - l effetto di deterioramento del credito che ha comportato l allocazione a sofferenza di numerose esposizioni debitorie di soci e la conseguente esclusione dalla compagine sociale degli stessi. 14

19 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Tab.1 Suddivisione Soci per succursale (consistenza, incidenza % sul totale, variazione anno 2011) Filiale Numero Soci Incid.% su totale Variaz. in val. assoluto Cadidavid ,17% -105 Caselle 276 8,80% -15 Lugo di Grezzana ,78% -25 Castel d Azzano 223 7,11% +1 Settimo 193 6,16% -6 Erbezzo 75 2,39% -3 Povegliano 97 3,09% +2 Buttapietra 171 5,45% +6 Valeggio 110 3,51% -4 Verona ,40% +22 San Martino Buon Albergo 117 3,73% -1 San Giovanni Lupatoto 103 3,29% -6 Ponton 144 4,59% +8 Grezzana 117 3,73% +6 Pedemonte 56 1,79% +9 Totale Banca ,00% -111 Analizzando la compagine sociale per fascia d età si rileva come rimanga costante negli anni la predominanza dei soci con età compresa tra i 31 ed i 60 anni. L età media dei soci si attesta sui 55 anni. Tab.2 Suddivisione Soci persone fisiche per età (consistenza, incidenza % sul totale ) Fascia d età Numero Soci Incid.% su totale fino a ,66% da 31 a ,36% oltre ,98% Totale Persone Fisiche ,00% La suddivisione della compagine sociale tra maschi, femmine e società si mantiene pressoché inalterata rispetto il Tab.3 Suddivisione Soci persone fisiche per sesso e società (consistenza, incidenza % sul totale) Sesso Numero Soci Incid.% su totale Maschi ,26% Femmine ,46% Società ,28% Totale Soci ,00% Il Capitale sociale ammonta a fine 2011 a mila euro (4.826 mila euro a fine 2010). Il capitale è costituito da azioni rimborsabili del valore nominale di 5,16 euro. Nel corso del 2011 il capitale è aumentato di 420 mila euro per l aumento delle sottoscrizioni da parte dei vecchi e nuovi soci e l attribuzione gratuita a titolo di ristorno ( 267 mila). 15

20 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Le persone fisiche detengono azioni pari al 77,18 per cento del capitale sociale. Le restanti azioni sono detenute da persone giuridiche e rappresentano il 22,82 per cento del capitale. ANDAMENTO DELLA GESTIONE Si provvede di seguito, a descrivere la situazione dell impresa e l andamento della gestione nel suo complesso, al fine di offrire una visione complessiva delle dinamiche fatte registrare dai principali aggregati patrimoniali ed economici. GLI AGGREGATI PATRIMONIALI La raccolta totale La raccolta totale aziendale è di 720,92 milioni di euro, in aumento del 2,96 per cento (+20,75 milioni) rispetto al precedente esercizio, come evidenziato nella tabella 4. L incidenza della raccolta diretta sul totale raccolta è pari al 61,80 per cento mentre la raccolta indiretta incide per il restante 38,20 per cento. Anche nel 2011 risulta in crescita il comparto dell indiretta con un ulteriore incremento nel rapporto tra indiretta e diretta: dal 57,86 per cento di fine 2010 passando al 61,78 per cento del Tab.4 Raccolta totale (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Raccolta diretta ,47% Raccolta indiretta ,28% di cui: Risparmio amministrato* ,26% Risparmio gestito** ,57% Totale raccolta ,96% * a valore di sottoscrizione ** a valore di mercato La raccolta diretta La raccolta diretta è iscritta in Bilancio nelle voci 20 Debiti verso clientela, 30 Titoli in circolazione, 50 Passività finanziarie valutate al fair value. La raccolta diretta ammonta a 445,62 milioni, pari ad un incremento dello 0,47 per cento (+2,07 milioni) rispetto al La crescita per il complesso del sistema bancario è stata del +1,3 per cento, quella realizzata dalle bcc a livello provinciale è stata del +1,53 per cento, mentre il dato relativo alle associate della Federazione Veneto appare in calo del -2,12 per cento. 16

21 Tab.5 Raccolta diretta (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Conti correnti e depositi liberi ,05% Depositi vincolati ,71% Pronti contro termine ,99% Obbligazioni ,15% di cui: valutate al fair value ,50% Certificati di deposito Altre forme tecniche ,95% Totale raccolta diretta ,47% L analisi delle forme tecniche di raccolta evidenzia come la raccolta a vista sia diminuita a favore di una raccolta a termine in crescita soprattutto grazie all incremento dei depositi a risparmio vincolati e, all interno di questa, dell offerta del nuovo conto di deposito. Questa variazione è coerente con la programmazione aziendale finalizzata all allungamento delle scadenze. La raccolta diretta effettuata con i Soci è pari, a fine anno, al 45 per cento sul totale, registrando una crescita del 4 per cento rispetto all anno Tab.6 Raccolta diretta (composizione percentuale della raccolta diretta) 31/12/2011 % sul totale 31/12/2010 % sul totale Conti correnti e depositi liberi 49,46% 55,86% Depositi vincolati 15,58% 6,90% Pronti contro termine 1,45% 3,73% Obbligazioni 32,99% 33,19% Certificati di deposito - - Altre forme tecniche 0,52% 0,31% Totale raccolta diretta 100% 100% In relazione ai principali settori economici di appartenenza della clientela depositante, si evidenzia che oltre il 56 per cento è costituito da famiglie consumatrici, il 30 per cento da imprese non finanziarie e circa il 6 per cento da famiglie produttrici. 17

22 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione La raccolta indiretta La raccolta indiretta costituita da risparmio amministrato per l 82,0 per cento e da risparmio gestito per il restante 18 per cento, a fine anno, ammontava a 275,3 milioni di euro registrando un incremento pari al +7,28 per cento rispetto al 31/12/2010 (anno precedente +14,81 per cento). Anche per il 2011 prosegue la crescita delle masse di raccolta indiretta, soprattutto nel comparto del risparmio amministrato, conseguenza della maggiore attenzione riservata al settore specifico, in coerenza con quanto stabilito nel documento programmatico elaborato per l anno L offerta di prodotti di investimento è ampia e articolata, diversificata per obiettivi e profili di rischio, in grado di soddisfare le esigenze finanziarie di soci e clienti. Il risparmio gestito è composto da gestioni patrimoniali e da quote di fondi comuni di investimento emesse da organismi del movimento e da Fondi di diritto estero collocate tramite la nostra Banca (Fondi comuni di diritto italiano Aureo, Fondi comuni di diritto estero Nord Est Fund, Gestioni patrimoniali di Cassa Centrale Banca Trento, prodotti ramo vita distribuiti per conto di Cattolica Assicurazioni, prodotti ramo danni distribuiti per conto di Assimoco e altri prodotti ramo vita e danni distribuiti per conto di Assurant). Tab.7 Raccolta indiretta (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) Fondi comuni di investimento e Sicav* Gestioni patrimoniali mobiliari* Polizze assicurative e fondi pensione* Totale risparmio gestito 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % ,81% ,11% ,82% ,57% Raccolta amministrata** ,26% Totale raccolta indiretta * al valore di mercato **al valore di sottoscrizione ,28% Sul totale della raccolta amministrata, l incidenza dell investimento azionario è pari al 7 per cento (16 per cento al 31/12/2010); l incidenza dell investimento obbligazionario corporate è pari al 19 per cento (22 per cento al 31/12/2010), l incidenza dei Titoli di Stato è pari al 72 per cento (62 per cento al 31/12/2010). L incidenza della raccolta indiretta sulla raccolta complessiva è pari al 38,19 per cento contro il 36,65 per cento dell anno precedente. L incidenza del risparmio gestito sul totale della raccolta indiretta è pari al 18,21 per cento contro il 21,84 per cento del 31/12/2010 e l incidenza del risparmio amministrato sul totale della raccolta indiretta è pari al 81,79 per cento contro il 78,16 per cento al 31/12/2010. A livello regionale, al 31/12/2011, si registrano i seguenti dati: l incidenza della raccolta indiretta sulla raccolta complessiva è pari al 21,20 per cento contro il 20,30 per cento dell anno precedente; l incidenza del risparmio gestito sul totale della raccolta indiretta è pari al 29,82 per cento contro il 35,61 per cento del 31/12/2010 e l incidenza del risparmio amministrato sul totale della raccolta indiretta è pari al 70,18 per cento contro il 64,39 per cento al 31/12/

23 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Gli impieghi con la clientela Ai sensi della normativa di bilancio, i crediti verso clientela sono inseriti alla voce 70 - Crediti verso clientela. Il totale della voce 70 ammonta a 312,16 milioni di euro in decremento di 20,97 milioni di euro (- 6,29 per cento). Tale decremento è dovuto alla crisi del mercato immobiliare e all aggravarsi della situazione economica nell ultimo semestre 2011, con conseguente calo di richieste di finanziamento soprattutto nel medio/lungo periodo. Il sistema bancario nel suo complesso registra un tasso di crescita pari a +1,79 per cento, il sistema bcc provinciale un tasso di crescita pari a +0,24 per cento mentre il sistema bcc regione chiude il 2011 con un tasso di decrescita pari a -0,81 per cento. Fra le principali forme di intervento "anti-crisi" a sostegno delle imprese poste in atto in relazione ad accordi sottoscritti con altri enti o in forza di disposizioni legislative, si segnala che ai sensi dell'accordo ABI/MEF: - sono state accolte numero 6 richieste (su 8 domande pervenute) di sospensione del pagamento della quota capitale di finanziamenti concessi a imprese per un controvalore pari a 1,5 milioni di euro; - sono state accolte numero 2 richieste (2 domande pervenute) di allungamento scadenza crediti a breve (anticipo fatture) per un controvalore pari a 320 mila euro. La Banca ha accolto numero 4 richieste (4 domande pervenute) di sospensione del pagamento della quota capitale di finanziamenti concessi a privati, al di fuori dell accordo ABI, per un controvalore di 182 mila euro. La Banca ha stipulato, ancora a partire dal 2002, convenzioni con la Fondazione Beato Tovini e più recentemente con l Associazione Carità San Zeno e l Associazione MAG. Tali convenzioni sono finalizzate alla concessione di microcredito ai privati e alle microimprese mediante ricorso anche a Fondi Statali Antiusura. Il microcredito di soccorso è una forma non tradizionale di erogazione del credito a persone che, pur svolgendo un attività lavorativa, non hanno accesso alle istituzioni finanziarie a causa del loro profilo socio-economico. Al 31/12/2011, in forza di tali convenzioni stipulate, risultano impieghi in essere per un controvalore pari ad oltre 104 mila euro. Tab.8 Impieghi a clientela per forma tecnica* (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Conti correnti ,48% Anticipi sbf ,51% Esposizione portafoglio ,05% Sovvenzioni diverse ,70% Mutui ipotecari ,18% Mutui chirografari ,35% Altri finanziamenti ,00% Antic. estero imp.-export ,55% Altre operazioni Tot. impieghi con clientela ,29% * le attività deteriorate sono ricomprese nelle varie forme tecniche 19

24 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Le imprese corporate (aziende con più di 20 dipendenti) si confermano il segmento che assorbe la maggior parte del credito erogato dalla Banca (60 per cento, dato pressoché invariato rispetto a fine 2010). Tab.9 Composizione degli impieghi a clientela (incidenza in percentuale) 31/12/ /12/2010 Conti correnti 28,35% 23,41% Anticipi sbf 3,84% 4,42% Esposizione portafoglio 0,72% 0,97% Sovvenzioni diverse 12,20% 16,50% Mutui ipotecari 50,79% 51,27% Mutui chirografari 1,47% 1,80% Altri finanziamenti 0,00% 0,16% Anticipi estero import-export 2,61% 1,46% Altre operazioni 0,01% 0,01% Totale impieghi con clientela 100% 100% La distribuzione dei crediti verso la clientela, per categorie di debitori, sono specificate nella tabella seguente: Tab.10 Crediti verso clientela ripartiti per categorie di debitori (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) Finanziamenti verso: Governi Altri enti pubblici Imprese non finanziarie Imprese finanziarie Assicurazioni Altri 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % ,08% -30,42% -5,86% SUB TOTALE ,88% Attività deteriorate: Governi Altri enti pubblici Imprese non finanziarie Imprese finanziarie Assicurazioni Altri ,36% >100,00% SUB TOTALE ,05% TOTALE ,29% 20

25 Tab.11 Ripartizione crediti per settore produttivo (consistenze in migliaia di euro, variazioni e composizione in percentuale) Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Gli affidamenti (comprensivi anche del fido disponibilità assegni) accordati direttamente a Voi Soci risultano alla data del 31/12/2011 pari a circa 297 milioni di Euro e l ammontare dell utilizzato pari ad oltre 209 milioni di Euro (222 milioni al 31/12/2010). Il credito erogato a Voi Soci evidenzia un fido medio pari a circa 201 mila Euro a fronte di affidati (nel 2010, il fido medio era pari a 214 mila euro a fronte di affidati). Il fido medio accordato, rilevato su tutti gli affidamenti, è pari a circa 127 mila Euro con affidati (nel 2010, il fido medio era pari a 133 mila euro con affidati). Le operazioni chiamate autoliquidanti sono diminuite rispetto all analogo dato del 2010 passando, in valori assoluti, da 90 milioni di Euro del 2010 agli attuali 79 milioni di Euro; le operazioni a rientro periodico e predeterminato sono diminuite del 14,81 per cento rispetto all analogo dato del 2010, passando, in valori assoluti, dai 230 milioni di Euro agli attuali 196 milioni di Euro. In aggiunta al credito erogato direttamente, la Banca ha organizzato in collaborazione con Banca Agrileasing numero 2 operazioni in pool per un controvalore pari a 2,1 milioni di euro (nostra quota pari a 850 mila euro) ed inoltre, sempre tramite la Banca corporate del credito cooperativo, ha effettuato numero 41 operazioni leasing con un erogato di 9,265 milioni di euro. I principi contabili stabiliscono che i crediti, in base al grado di deterioramento (impairment) del credito stesso, vengano ripartiti tra crediti in bonis e crediti deteriorati. Questi ultimi vengono ulteriormente distinti in crediti a sofferenza, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute. A dicembre 2011, il comparto crediti deteriorati al lordo delle svalutazioni risulta pari a 21,09 milioni; prosegue quindi il trend negativo, in quanto si manifesta un incremento annuo di 3,2 milioni, corrispondente al 18,05 per cento. Anche al netto delle svalutazioni, l incremento è risultato consistente per un importo pari a 1,17 milioni passando dagli 11,60 milioni di dicembre 2010 ai 12,77 milioni registrati a dicembre 2011 (+10,05 per cento). 21

26 Tab.12 Qualità del credito (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Variazione % Sofferenze ,69% Incagli ,63% Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 gg >100,00% Tot. crediti deteriorati netti ,05% Crediti in bonis ,88% Crediti rappresentati da titoli Tot. crediti netti verso la clientela ,29% L esposizione lorda delle sofferenze nel corso del 2011 è aumentata del +58,42 per cento passando da 10 milioni di Euro agli attuali 15,84 milioni di Euro. L impairment sul comparto delle sofferenze risulta pari a 8,1 milioni di Euro e quindi costituisce il 51,14 per cento del valore nominale complessivo delle sofferenze. Le sofferenze al netto dei fondi svalutazione analitici al 31/12/2011 ammontano a 7,74 milioni di Euro, registrando un incremento del 54,69 per cento rispetto a dicembre Il rapporto sofferenze lorde su crediti lordi è passato dal 2,94 per cento del 2010 all'attuale 4,92 per cento. Il rapporto sofferenze nette su crediti/impieghi netti è passato dall 1,50 per cento del 2010 all attuale 2,48 per cento. Le sofferenze maggiori si registrano verso le controparti del settore produttivo (93,94 per cento) ed in particolare verso imprese corporate. Sul comparto delle sofferenze da crediti incidono particolarmente la branca di attività economica dei servizi (44,44 per cento), dell industria in senso stretto (35,59 per cento) e delle costruzioni (10,53 per cento). Per quanto riguarda i diversi settori, il peso delle sofferenze sui relativi impieghi è il seguente: 6,35 per cento imprese non finanziarie (6,46 per cento corporate, 5,67 per cento small business), 1,70 per cento famiglie consumatrici, 4,12 per cento famiglie produttrici. A livello regionale il rapporto sofferenze lorde da operazioni su crediti/impieghi lordi è passato dal 4,17 per cento del 2010 all attuale 6,09 per cento. Sul comparto delle sofferenze da crediti hanno inciso particolarmente i seguenti settori di attività economica: industrie tessili, articoli in pelle e confezioni, altri prodotti industriali e i servizi di informazione e comunicazione. Relativamente ai diversi settori, il peso delle sofferenze sui relativi impieghi è il seguente: 8,51 per cento imprese non finanziarie (8,75 per cento corporate, 7,83 small business), 5,16 per cento famiglie consumatrici. Al 29/02/2012 il trend delle sofferenze lorde evidenza un incremento del +0,32 per cento rispetto al 31/12/2011. Tab.13 Indici di qualità del credito (incidenza in percentuale) 31/12/ /12/2010 Crediti deteriorati lordi/crediti lordi 6,55% 5,24% Sofferenze lorde/crediti lordi 4,92% 2,94% Incagli lordi/crediti lordi 1,32% 2,27% Crediti deteriorati netti/crediti netti 4,09% 3,48% 22

27 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Tab.14 Grado di copertura delle attività deteriorate (consistenze in migliaia di euro e incidenze in percentuale) ESPOSIZIONE LORDA Incidenza % RETTIFICHE DI VALORE SPECIFICHE Indice di copertura RETTIFICHE DI VALORE DI PORTAFOGLIO Indice di copertura ESPOSIZIONE NETTA Incidenza % Esposizioni per cassa Attività deteriorate a) sofferenze ,92% ,14% ,48% b) incagli ,32% 199 4,69% ,29% c) esposizioni ristrutturate d)esposizioni scadute ,31% 24 2,37% 989 0,32% Altre attività ,45% ,47% ,91% Totale crediti verso clientela ,00% ,00% Va sottolineato che l incidenza percentuale dei crediti per cassa sull attivo fruttifero risulta pari a circa il 59,69 per cento al 31/12/2011 contro il dato al 31/12/2010 pari al 61,26 per cento circa ed il rapporto impieghi/raccolta diretta è risultato pari al 73,28 per cento contro il 77,52 per cento del La posizione interbancaria e le Attività finanziarie Il portafoglio titoli di proprietà della Banca ammonta in valore nominale a complessivi 140,38 milioni di Euro contro i 126,38 milioni di Euro del 2010 (+11,10 per cento) e risulta composto per il 73 per cento da titoli del Tesoro Italiano e valori assimilati e per il restante 27 per cento da obbligazioni e da altri titoli di debito. Tutti i titoli sono di emittenti aventi almeno un rating investment grade inferiore. I titoli del portafoglio di proprietà sono classificati come: attività finanziarie detenute sino a scadenza Held to maturity per 5 milioni di euro. In tale categoria sono classificati i titoli dotati di pagamenti fissi o determinabili, di scadenza definita, quotati in mercati attivi, acquistati senza intento speculativo, per i quali vi sia la volontà e la capacità di mantenerli fino a scadenza; attività finanziarie detenute sino a scadenza Loans and receivable per 500 mila euro. In tale categoria sono classificati i titoli dotati di pagamenti fissi o determinabili, di scadenza definita, non quotati in mercati attivi, acquistati senza intento speculativo, per i quali vi sia la volontà e la capacità di mantenerli fino a scadenza; strumenti finanziari disponibili per la vendita Available for sale per 134,88 milioni di euro (escluse le partecipazioni). In tale categoria sono iscritti i titoli che la Banca non intende movimentare nel breve periodo e che, in considerazione della natura e delle caratteristiche soggettive dei titoli, non possono essere classificati nelle altre categorie. 23

28 Tab.15 Posizione interbancaria e le attività finanziarie (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Crediti verso banche ,38% Debiti verso banche ,65% Totale posizione interbancaria netta ,74% La disponibilità sull interbancario, alla quale vanno aggiunte le riserve di liquidità al netto degli impegni (titoli utilizzati per aste Bce, PCT clientela, garanzie), risulta essere consistente e pari ad un valore complessivo di quasi 130,5 milioni di euro. La Banca ha partecipato all asta della BCE del 22/12/2011 per un importo di 12,5 milioni con scadenza 29/01/2015. Gli indicatori di liquidità risultano tutti positivi ed entro i limiti della politica dei rischi aziendali. Anche gli indicatori che saranno introdotti con il nuovo accordo Basilea 3 risultano già ampiamente rispettati. La composizione dei singoli portafogli è ampiamente illustrata nelle sezioni della Nota Integrativa. Tab.16 Suddivisione attività finanziarie (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita * ,19% Attività finanziarie detenute sino alla scadenza ,02% Totale attività finanziarie ,93% * Valutazione al netto di minus latenti, per complessive 11,023 milioni di euro dei quali 8, relativi a titoli del debito pubblico italiano. Al 31/12/2010 tali minus erano pari a 3,802 milioni di euro. Alla data di redazione della presente relazione sono pari a 3,4 milioni. Tab.17 Maturity Titoli di Stato Italiani (consistenze in migliaia di euro, incidenze in percentuale) 24

29 Tab.18 Composizione attività finanziarie (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione 31/12/ /12/2010 Variazione Variazione % assoluta %Titoli di debito ,68% di cui Titoli di Stato ,04% Titoli di capitale ,44% Quote di OICR Totale attività finanziarie ,93% L incremento nei titoli di capitale è relativo alla sottoscrizione dell aumento del capitale di Iccrea Holding spa. Al 31/12/2011 la duration del portafoglio titoli complessivo è pari a 0,716, contro lo 0,705 del 31/12/2010; il Var (Value at risk) sul portafoglio AFS (Avaible For Sale) è pari a circa 223 mila euro e la massima concentrazione per singolo emittente (escluso i titoli dello stato italiano), è pari al 5,70 per cento del portafoglio complessivo. Derivati di copertura La Banca utilizza solo derivati di copertura gestionale di rischio di tasso a fronte dell emissione di prestiti obbligazionari, operando con strutture specializzate del movimento (Iccrea Banca). La gestione è supportata dal sistema informatico-contabile aziendale e specifiche competenze sono assegnate agli uffici Amministrativi e Finanza. Le coperture gestionali sono state poste in essere al fine di ridurre l esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di interesse. I contratti utilizzati sono del tipo Interest rate swaps (IRS). Tab.19 Derivati di copertura esposizione netta (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione Variazione % assoluta Derivati connessi con la fair value option ,67% Totale derivati netti ,67% I fondi per rischi e oneri I fondi per rischi e oneri (voce 120 del passivo) ammontano al 31/12/2011 a 402 mila euro, con un decremento rispetto al dato al 31/12/2010 di 153 mila euro (-27,51 per cento) dovuto alla riattribuzione a conto economico di una parte dell onere accantonato e non utilizzato per la chiusura con esito favorevole di una controversia. In tale voce figurano le passività relative agli Altri benefici a lungo termine, riconosciuti contrattualmente al personale in servizio e le obbligazioni in essere, per le quali la Banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse. 25

30 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Le immobilizzazioni materiali e immateriali Di seguito, si riporta la tabella relativa alla suddivisione delle immobilizzazioni materiali e immateriali e le variazioni rispetto all anno precedente. Tab.20 Composizione immobilizzazioni materiali e immateriali (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Attività materiali ,77% Attività immateriali ,00% Totale immobilizzazioni ,82% Il Patrimonio netto e di Vigilanza e l adeguatezza patrimoniale Al 31/12/2011, il patrimonio netto aziendale determinato dalla somma di capitale, riserve ed utile dell esercizio (voci da 130 a 200 del passivo dello stato patrimoniale) ammonta a 58,36 milioni di euro e risulta in diminuzione del 2,28 per cento rispetto allo scorso esercizio per effetto delle Riserve da valutazione. Il patrimonio di Vigilanza ammonta a 63,89 milioni di euro, in crescita del 4,24 per cento rispetto la fine del E necessario precisare che il patrimonio di vigilanza si discosta in parte da quanto è stato riportato nel passivo dello stato patrimoniale, a causa della diversa metodologia adottata dalla Banca d Italia per la determinazione di tale grandezza. Il patrimonio netto risulta così suddiviso: Tab.21 Patrimonio netto (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Capitale ,68% Sovrapprezzi di emissione ,62% Riserve da valutazione >100,00% Riserve ,17% Utile di esercizio ,70% Totale patrimonio netto ,28% Le Riserve di valutazione si riferiscono alle riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita. Il decremento rispetto al 31/12/2010 è dovuto alle variazioni negative di fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita, contabilizzate nell esercizio 2011, ed è principalmente riconducibile a Titoli di Stato italiani le cui quotazioni hanno risentito della incertezza sul debito sovrano che hanno caratterizzato negativamente l andamento dei mercati finanziari condizionando pesantemente i relativi corsi. Alla data di redazione della presente relazione, le minus del portafoglio Afs risultano pari a 3,4 milioni rispetto agli 11 milioni rilevati al 31/12/

31 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono così composte: Tab.22 Composizione riserve da valutazione (consistenze in migliaia di euro) Riserva positiva 31/12/ /12/2010 Riserva Negativa Totale riserva Riserva positiva Riserva negativa Totale riserva Titoli di debito Totale Le Riserve includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle riserve da valutazione. Infine, vengono presentati i seguenti indici di patrimonializzazione per confrontare l indicatore aziendale di fine esercizio con quello precedente: il rapporto patrimonio/raccolta risulta pari al 13,10 per cento, contro il 13,90 per cento dello scorso esercizio; il rapporto patrimonio/impieghi risulta pari al 18,70 per cento, contro il 18,51 per cento dello scorso esercizio; il rapporto sofferenze nette/patrimonio risulta pari all 13,26 per cento, contro il 8,11 per cento dello scorso esercizio. Il patrimonio di vigilanza risulta così composto: Tab.23 Patrimonio di vigilanza (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Patrimonio di base ,24% Patrimonio supplementare Elementi da dedurre dal patrimonio Di base e supplementare Patrimonio di vigilanza ,24% 27

32 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Quanto ai requisiti prudenziali di vigilanza, il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio) e il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio) si attestano entrambi al 19,12 per cento (17,29 per cento a fine 2010). Il Tier 1 dei primi 5 gruppi bancari italiani, rilevato a settembre, era pari al 10,2 per cento, quello delle Bcc Italiane al 14,2 per cento e quello delle Bcc Venete all 11,76 per cento. Si ricorda, che la Banca d Italia, con un Provvedimento emesso il 18 maggio 2010, ha emanato nuove disposizioni di vigilanza sul trattamento prudenziale delle riserve relative ai titoli di debito emessi da Amministrazioni Centrali di Paesi dell Unione Europea classificati tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. In particolare, con riferimento ai suddetti titoli, il Provvedimento - in alternativa all approccio asimmetrico (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Patrimonio di base e parziale inclusione della plusvalenza netta nel Patrimonio supplementare) già previsto - riconosce la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve a partire dal 1 gennaio La Banca ha esercitato tale opzione e pertanto il Patrimonio di vigilanza ed i coefficienti di capitale tengono conto di tale disposizione. Per quanto concerne la composizione e l entità del patrimonio di vigilanza, si fa rinvio a quanto illustrato nell apposita sezione della Nota Integrativa (cfr. Parte F Informazioni sul patrimonio ). Per quanto riguarda gli adempimenti previsti dalla disciplina del Terzo pilastro, il documento di informativa al pubblico è pubblicato sul sito Internet della Banca all indirizzo La prima pubblicazione è avvenuta con riferimento all esercizio chiuso al 31 dicembre Il conto economico Margine di interesse Il margine di interesse è pari a 12,90 milioni, sostanzialmente pari allo scorso esercizio. Gli interessi attivi complessivi sono pari a 18,69 milioni e risultano in aumento di 1,43 milioni, corrispondente al +8,27 per cento. Nello specifico gli interessi percepiti da finanziamenti a clientela ordinaria ammontano a 12,79 milioni, in aumento di 60 mila euro (+0,48 per cento) mentre quelli derivanti dal portafoglio titoli risultano pari a 4,07 milioni, in aumento di 728 mila euro (+21,78 per cento) e quelli derivanti dall intermediazione con banche sono pari a 1,83 milioni di euro in aumento di 639 mila euro (53,45 per cento). Il costo complessivo per interessi passivi sulla raccolta onerosa è di 5,79 milioni di euro, importo in aumento di 1,43 milioni, rispetto allo scorso esercizio (+32,80 per cento). Gli interessi corrisposti sulla raccolta diretta ammontano a 5,19 milioni, in aumento di 0,86 milioni (+19,95 per cento), mentre gli interessi su altri rapporti ammontano a 596 mila. Tab.24 Margine di interesse (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % 10. Interessi attivi e proventi assimilati ,27% 20. Interessi passivi e oneri assimilati ,80% 30. Margine di interesse ,02% 28

33 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Margine di intermediazione Il margine di intermediazione è pari a 17,55 milioni di euro in diminuzione di 0,507 milioni di euro (-2,81 per cento). Sulla contrazione ha pesato la forte riduzione degli utili da cessione di titoli dal portafoglio AFS (-374 mila euro), di crediti (-63 mila euro) e le minori commissioni attive (-68 mila euro). L incidenza del margine di interesse sul margine di intermediazione è pari al 73,50 per cento, in aumento rispetto al dato di fine esercizio 2010 pari al 71,44 per cento. Tab.25 Margine di intermediazione (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % 30. Margine di interesse ,02% 40. Commissioni attive ,34% 50. Commissioni passive ,20% 60. Commissioni nette ,51% 70. Dividendi e proventi simili ,50% 80. Risultato netto dell attività di ,65% negoziazione 100. Utili (perdite) da cessione riacquisto di: a) crediti b) attività disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino a scadenza d) passività finanziarie ,80% -100,00% - -94,44% +6,38% 110. Risultato netto delle attività e passività Finanziarie valutate al fair value ,62% 120. Margine di intermediazione ,81% Il risultato netto della gestione finanziaria Il risultato netto della gestione finanziaria ammonta a fine anno a 14,39 milioni di euro, segnando una variazione del -4,72 per cento rispetto al dato di fine 2010, anche quest anno influenzato notevolmente dall incremento delle rettifiche di valore sul credito deteriorato. Tab.26 Risultato netto della gestione finanziaria (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % 120. Margine di intermediazione ,81% 130. Rettifiche/riprese di valore per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie 140. Risultato netto della gestione finanziaria ,95% +6,95% ,72% - 29

34 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione I costi operativi I costi operativi ammontano a 9,44 milioni di euro e presentano un decremento di 0,586 milioni di euro pari a -5,84 per cento. In particolare i costi del personale (che comprendono anche il costo relativo ad amministratori, sindaci e co.co.pro) che ammontano a 6,62 milioni di euro, sono in riduzione del 3,14 per cento. L incidenza dei costi del personale sul margine di intermediazione risulta pari al 36,63 per cento contro il 37,82 per cento dell anno precedente. Il rapporto costi operativi sul margine di interesse è pari al 73,20 per cento contro il 77,75 per cento del 2010; il rapporto costi operativi sul margine di intermediazione risulta essere pari al 52,29 per cento contro il 55,54 per cento del Le ri-attribuzione a conto economico di accantonamenti per rischi e oneri effettuati in anni precedenti sono pari a 100 mila euro, come dettagliatamente esposto nella sezione 10 della nota integrativa, parte C, conto economico. Gli ammortamenti operativi (voci 170 e 180) risultano pari a 266 mila euro, in decremento di 17 mila euro (-5,99 per cento), di cui 264 mila euro per immobilizzazioni materiali e 2 mila euro per immobilizzazioni immateriali. I proventi e oneri di gestione (voce 190) sono quantificati in 1,247 milioni di euro, in aumento di 259 mila euro, corrispondenti al +26,16 per cento. Tab.27 Costi operativi (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 150. Spese amministrative a) spese per il personale b) altre spese amministrative 160. Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 170. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali 180.Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % -1,18% -3,13% +2,30% >100,00% ,69% ,67% 190. Altri oneri/proventi di gestione ,21% 200. Costi operativi ,84% Le spese del personale e le altre spese amministrative sono così suddivise: Tab.28 Suddivisione spese del personale e altre spese amministrative (consistenze in migliaia di euro, variazioni assolute ed in percentuale) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta Variazione % Salari e stipendi ,72% Oneri sociali ,09% Altri oneri del personale ,70% Spese del personale ,13% Spese per servizi informatici ,57% Spese generali di funzionamento ,35% Spese legali e professionali ,57% Spese di pubblicità e rappresentanza ,50% Altre spese ,85% Imposte indirette ,94% Altre spese amministrative ,30% 30

35 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione L utile di periodo L esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto di milioni di euro, in decremento di 218 mila euro, pari a -5,67 per cento dell utile dell anno Le imposte sul reddito (voce 260) ammontano a milioni di euro, in aumento di 90 mila euro pari al + 7,38 per cento rispetto al 2010, con un incidenza sull utile lordo passata dal 24,17 per cento al 26,63 per cento. La redditività complessiva, rappresentata dall indicatore ROE, risulta pari al 6,62 per cento a fronte del 6,58 per cento del 2010, superiore rispetto all obiettivo di budget e del piano strategico, nonché delle stime previsionali dell intero sistema bancario delle BCC e non. Principali indicatori di Bilancio Al termine dell esposizione dei principali aggregati di conto economico e di stato patrimoniale si riportano nella tabella sottostante i principali indicatori economici, finanziari e di produttività della Banca. Indici di bilancio (%) 31/12/ /12/2010 Crediti su clientela/tot.attivo 59,69% 61,26% Raccolta con clientela/tot.attivo 85,21% 81,56% Impieghi su clientela/racc.dir.clientela 73,28% 77,52% Racc.gestita/raccolta indiretta 18,21% 21,84% Racc.amministrata/raccolta indiretta 81,79% 78,16% Titoli di proprietà/totale attivo 25,04% 22,73% Indici di redditività (%) 31/12/ /12/2010 Utile netto/(patrimonio netto meno 6,62% 6,88% utile netto) (ROE) Utile netto/totale attivo (ROA) 0,69% 0,71% Costi operativi/margine intermed. 53,81% 55,54% Marg.di interesse/margine intermed. 73,50% 71,44% Commissioni nette/margine intermed. 25,64% 25,31% Margine di interesse/totale attivo 2,47% 2,37% Margine di intermediazione/tot.attivo 3,36% 3,32% Indici di struttura (%) 31/12/ /12/2010 Patrimonio netto/totale attivo 11,16% 11,34% Indici di rischiosità (%) 31/12/ /12/2010 Sofferenze nette/crediti vs.clientela netti 2,48% 1,50% Incagli netti/crediti verso clientela netti 1,29% 1,94% Sofferenze nette/patrimonio netto 13,26% 8,11% Indici di efficienza (%) 31/12/ /12/2010 Spese amminis./margine di intermed. 59,97% 58,98% Costi/ricavi (cost/income) 57,04% 57,40% Indici di produttività (migliaia di 31/12/ /12/

36 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Indici di produttività (migliaia di 31/12/ /12/2010 Euro) Raccolta diretta per dipendente Crediti su clientela per dipendente Marg.di intermed. per dipendente Margine di interesse per dipendente Costo medio del personale Totale costi operativi per dipendente L analisi degli indicatori consente di apprezzare la tenuta della Banca sotto il profilo reddituale, di efficienza e produttività (che già nel 2010 la ponevano ai vertici delle classifiche nazionali e regionali delle banche di minori dimensioni 5 ), nonostante la contrazione dei crediti alla clientela, evidente conseguenza della crisi economica che incide inoltre pesantemente sulla qualità degli assets con un aumento del costo del credito. Quest ultimo pari a 101 b.p, è tornato ai livelli del 2009 ed è pari a più del triplo della media anni ante crisi. Elevato il presidio mantenuto sul fronte liquidità, in ulteriore rinforzo il già elevato livello di patrimonializzazione con un eccedenza pari a circa il 58 per cento dell intero patrimonio di vigilanza (aumentato del 25 per cento nel triennio). Azioni Proprie Al 31/12/2011 la società non possiede azioni proprie né direttamente né attraverso società fiduciarie o per interposta persona e, durante l'esercizio, non ha effettuato acquisti o vendite delle stesse. La struttura organizzativa e le attività operative Alla fine dell anno 2011 la rete commerciale conta ancora 15 succursali distribuite in 13 comuni, tutti in provincia di Verona. La zona di competenza territoriale della Banca comprende 46 comuni. Delle 15 succursali della Banca, 3 sono site in immobili di proprietà (Cadidavid, Caselle di Sommacampagna e Settimo di Pescantina), le altre sono in locazione da terzi. E proseguita l opera intrapresa negli anni precedenti di ammodernamento tecnico e funzionale di succursali già operative: è stata ristrutturata la succursale di Lugo di Grezzana, aperta nei medesimi locali nell anno Oltre agli sportelli tradizionali, allo scopo di facilitare e qualificare la relazione con la clientela, vengono utilizzati anche altri canali distributivi, di tipo telematico. In linea con le esigenze della clientela, la Banca dispone di un sito Internet, aggiornato con le principali informazioni istituzionali e commerciale e di un collegamento on line denominato BancainCasa, per i clienti che desiderano operare sui propri conti correnti, mediante ordini di bonifico, pagamenti interbancari, fiscali ed anche postali (oltre collegamenti sono già operativi). Relativamente all operatività sui mercati finanziari continua l accordo con Directa Sim per il cosiddetto Trading on line. 5 A fine 2011, le riviste BancaFinanza e Milano Finanza hanno pubblicato le classifiche dei migliori istituti bancari italiani stilate in termini di produzione di valore per il territorio. Più precisamente, in termini di redditività Banca di Verona, tra le banche minori, si è classificata al decimo posto in Italia e prima nel Veneto. In termini di produttività ha conseguito un miglior risultato confermando la propria leadership veneta e salendo al quarto posto a livello italiano. 32

37 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Nel corso dell anno la Banca ha affrontato numerose attività di adeguamento e di affinamento ad altrettante novità normative introdotte nell ordinamento legislativo e nel panorama dell attività bancaria. La Banca ha quindi dovuto attivarsi per recepire al proprio interno i cambiamenti dettati dalle disposizioni normative e regolamentari, conformandosi alle relative previsioni e cercando di coniugare nel tempo i vincoli normativi con le opportunità del mercato. Si citano i principali interventi di carattere legislativo e regolamentare che hanno assunto una importante rilevanza ed esplicato i loro effetti sulla struttura organizzativa e sulle attività di produzione e distribuzione, oltre che nei confronti dei clienti: - Provvedimento della Banca d Italia del 29/07/2009 e successive integrazioni e modifiche, in materia di Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti., modificato per attuare quanto previsto dal D. Lgs. N. 141 del 13/08/2010 in materia di contratti di credito ai consumatori; - Provvedimento della Banca d Italia del 10/03/2011 recante Disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria ai fini di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo, ai sensi dell art. 7 comma 2 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 ; - Provvedimento della Banca d Italia del 30/03/2011 in materia di Politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari ; - Provvedimento dell Unità di Informazione Finanziaria del 4 maggio 2011, recante Istruzioni sui dati e le informazioni da inserire nelle segnalazioni di operazioni sospette ; - D. L. n. 98 del 6/07/2011, convertito con modificazioni dalla legge 15/07/2011 n. 111 ha stabilito, per l anno 2011, una diversa tariffazione per l imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche inviate alla clientela relative ai titoli e agli strumenti finanziari dalla stessa detenuti; - D.L. n. 138 del 13/08/2011, convertito con modificazioni dalla Legge 14/09/2011 n. 148, il cui art. 2, comma 4, ha ridotto ulteriormente i limiti al trasferimento del contante e dei titoli al portatore, nonché alla trasferibilità degli assegni, di cui all art. 49 del D. Lgs. 21/11/2007, n. 231; - D.L. n. 201 del 6/12/2011, convertito con modificazioni dalla Legge 22/12/2011 n. 214, il cui art. 12, comma 1, ha disposto la riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a euro ed il contrasto all uso del contante; - D.L. n. 201 del 6/12/2011, convertito con modificazioni dalla Legge 22/12/2011 n. 214, il cui art. 19 ha stabilito, per l anno 2012, una nuova tariffazione per l imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche inviate alla clientela relative ai titoli e agli strumenti finanziari dalla stessa detenuti a vario titolo; - Proroga della scadenza dell Accordo ABI e Ministero dell Economia e delle Finanze in materia di sospensione delle rate e allungamento delle scadenze per i finanziamenti concessi dalle Banche alle Imprese; Detto brevemente delle principali e più significative disposizioni normative e regolamentari, che sono state recepite nel corso dell anno 2011, ma che continueranno a produrre i loro effetti anche per il futuro, si illustrano sinteticamente i progetti e gli interventi adottati dalla Banca per adeguarsi al contesto competitivo e al proprio ordinamento: - aggiornamento del Regolamento Interno, dell organigramma, e di alcuni regolamenti di processo; - adozione del processo di gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo e nomina del responsabile della funzione antiriciclaggio; 33

38 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione - rafforzamento del modello di Gestione della Relazione con la Clientela (CRM) volto ad ottenere un diverso e più efficace approccio commerciale ed organizzativo della rete delle succursali; - programmata in alcune succursali una graduale concentrazione delle operazioni di movimentazione di contante e assegni nell orario di apertura al mattino, per lasciare maggiore spazio alla relazione con il cliente orientata alla soddisfazione di bisogni a più elevato contenuto consulenziale. Il personale al 31/12/2011 contava n. 90 addetti e nr. 3 co.co.pro (rispettivamente n. 90 e n. 5 al 31/12/2010). L organico risultava così composto: n. 3 dirigenti, n. 23 quadri direttivi, n. 60 impiegati appartenenti alla terza area professionale e n. 4 impiegati appartenenti alla seconda area professionale. L età media dei dipendenti è di circa 40 anni, mentre l anzianità media in azienda è di 13 anni e 2 mesi. L incidenza del personale avente un età inferiore ai 35 anni è pari al 35,56 per cento. L attività di formazione ed informazione nel corso dell anno 2011 è stata svolta sia per fornire un aggiornamento continuo, sia per elevare le competenze di carattere normativo ed operativo in funzione del ruolo svolto da ciascun dipendente, talvolta anche in modo non formalizzato. I principali percorsi formativi per categorie omogenee di dipendenti sono stati i seguenti: - percorso per neo-assunti; - percorso per addetti crediti circa la valutazione del merito creditizio dei prenditori e dei garanti; - percorso per addetti titoli e prodotti assicurativi in relazione ai servizi d investimento, al funzionamento dei mercati finanziari, alle regole di comportamento per servire al meglio gli investitori; - percorso su alcune tra le principali normative di settore (trasparenza e antiriciclaggio); - percorso per addetti assicurativi. La formazione è stata eseguita facendo ricorso a docenti esterni, all offerta della Federazione Veneta e in parte anche con l ausilio delle tecnologie informatiche. Nell ambito degli interventi formativi, particolare attenzione è stata rivolta ai profili specialistici di gestione dei rischi. Sono state erogate complessivamente circa ore di formazione, pari ad una media di circa 45 ore per ciascun dipendente. Attività di ricerca e di sviluppo A partire da Gennaio 2011, è stato attivato il servizio OnLine al Conto Corrente (O.L.C.C.) che prevede il controllo, in fase di un operazione di prelievo o pagamento da parte del titolare di una carta Bcc Cash, dell effettiva disponibilità del conto. A seconda dell esito del controllo la richiesta dell operazione sarà autorizzata o respinta fronteggiando il rischio di esposizione della Banca e contrastando usi impropri delle carte di debito. Nel primo trimestre 2011, è stato concluso con Banca Agrileasing S.p.A. un Accordo Quadro - Crediti Estero per il servizio di realizzazione e gestione dei Crediti Documentari e delle Garanzie Internazionali, offrendo un supporto per tutte le operazioni di importazione ed esportazione della clientela. Nel corso dell anno, è stata stretta una collaborazione tra Banca di Verona e Deutsche Bank Mutui grazie a Crediper (società del gruppo Iccrea), un brand pensato e realizzato per il Sistema del Credito Cooperativo e rivolto alle famiglie clienti delle BCC che affrontano piccole e grandi spese. Importante il progetto di collaborazione per l offerta di mutui per l acquisto o la ristrutturazione di immobili residenziali. 34

39 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Un importante iniziativa, realizzata a partire da febbraio 2011, è stata la costituzione di un gruppo di giovani dipendenti della Banca (under 30) al servizio dei giovani clienti con il compito di approfondire le loro esigenze formulando proposte idonee a rafforzare ulteriormente la relazione Banca-Giovani. Al fine di coinvolgere i giovani (clienti e non) "il gruppo" ha realizzato un questionario volto a conoscere usi e attese nell ambito dei servizi bancari della popolazione young. Tale indagine ha permesso di formulare la nuova offerta commerciale dedicata alla giovane clientela. Tra i prodotti studiati e lanciati spiccano: il Primo conto (Studenti) Il conto a costo zero : il conto corrente destinato alla fascia d età solo per gli studenti; la CartaBcc Beep: la carta di credito senza costo di emissione con il servizio prelievi protetti ; la Carta Ateneum: carta prepagata per chi studia che offre a tutti i sottoscrittori i benefici della carta giovani con sconti e agevolazione presso strutture di vario genere; l integrazione del Conto On Line giovani lavoratori a cui è stata abbinata una carta di debito senza costo di emissione. Sempre il gruppo giovani, nel corso dell anno, ha partecipato a svariate manifestazione locali tra cui: la festa della Fidas "Tuttinsieme" a Vallese di Oppeano (dal 2 al 5 giugno), la festa del Campagnol a San Martino Buon Albergo (11 giugno), l annuale sagra de San Polinar (15 luglio), la festa Art Pollution Fest a Povegliano (dal 29 al 31 luglio) e la sagra di S. Viola a Grezzana (dal 8 al 16 agosto). Al fine di favorire la penetrazione presso la clientela privata sono stati messi a disposizione una serie di prodotti e servizi. Tra i principali si ricordano: un plafond di ,00 di Euro per la stipula di mutui per l acquisto e/o la ristrutturazione di immobili abitativi ; un deposito a risparmio vincolato a 12 mesi, al tasso dell 1,50 per cento destinato ai nuovi clienti; un plafond di ,00 di Euro per depositi a risparmio vincolato a 6 mesi al tasso del 2,50 per cento per i soci e nuovi soci e al tasso del 2,00 per cento per i non soci; un plafond di di Euro per Pct a 3 mesi, tasso 1,50 per cento proposto alla clientela soci e non in abbinamento al collocamento di un prestito obbligazionario; un conto di deposito con condizioni particolari per la clientela esistente e per la nuova clientela, con scadenze a 3, 6, 12, 18, 24, 36 mesi. Nel corso dell anno, la Banca ha aderito al concorso a premi PAC-NEF 2011 organizzato da Cassa Centrale Banca. La manifestazione, dedicata ai sottoscrittori dei fondi Nef, è stata avviata il primo aprile e si è conclusa nel dicembre scorso. Nel corso delle estrazioni mensili un nostro giovane cliente ha vinto uno dei premi in palio. Nell ambito delle iniziative a favore dei soci sono state realizzate attività di carattere culturale, sociale ed economico: il 26 Novembre è stato realizzato e promosso dalla nostra Banca un convegno in Gran Guardia per la presentazione della biografia di Don Giuseppe Manzini, cadidavese e promotore del movimento cooperativo in terra veronese; nel mese di Dicembre è stata organizzata in Gran Guardia la Festa del Socio, l evento più significativo della Banca; è stata data la possibilità ai soci di presenziare alle partite dell Hellas Verona; sono stati collocati prodotti dedicati esclusivamente ai nostri soci (ad esempio il Prestito Obbligazionario 6 per cento, durata 10 anni con cedola semestrale; il deposito a risparmio vincolato a 6 mesi, al tasso del 2,50 per cento, il plafond credito speciale sessantesimo riservato ai Soci persone fisiche e ditte individuali). Il 5 Ottobre 2011, la Banca ha organizzato un incontro con i gestori di Cassa Centrale Banca per capire come orientarsi nelle scelte di investimento alla luce delle turbolenze che hanno 35

40 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione contraddistinto i mercati finanziari. L invito è stato rivolto sia alla clientela titolare di gestioni patrimoniali sia a quella potenziale. Nell ambito della comunicazione istituzionale è proseguita, la presenza della Banca sulle riviste di settore delle principali associazioni imprenditoriali e sui media locali. Nel corso del 2011 sono stati inviate 7 newsletter ad oltre indirizzi di posta elettronica, 2 comunicazioni ufficiali a tutti i soci da parte del Presidente e sono stati pubblicati 9 articoli riguardanti la nostra Banca sulla stampa locale. 6. La politica aziendale ed i programmi futuri Il Consiglio di amministrazione ha varato, nel luglio del 2011, il Piano Strategico triennale che condurrà la Banca fino al 2013, del quale peraltro si era già data una prima informativa nella relazione al Bilancio dell anno precedente, anticipando le linee guida per l elaborazione del nuovo piano industriale. Il Piano strategico si divide sostanzialmente in due parti: una prima parte, stesa con il supporto della Federazione Veneta, che ha preso in esame il posizionamento strategico della Banca con un attenta analisi dell attuale contesto economico, dell andamento del settore creditizio e dell operatività aziendale. Sempre in questa prima parte, sono anche riportate le conclusioni di un importante progetto, denominato Progetto Merito, al quale la Banca aveva aderito nel corso del Il progetto, finanziato da Fondosviluppo, aveva come scopo la definizione e la verifica del dimensionamento delle succursali. Il progetto è nato dalla volontà della Federazione Veneta Bcc di fornire alle proprie associate uno strumento operativo per la misura dell efficienza delle succursali, tramite il confronto tra succursali che operano in ambienti omogenei. La seconda parte, invece, è relativa allo sviluppo della Banca nel prossimo triennio in termini di volumi, di target di clientela, di evoluzione organizzativa e di modello di governo, di iniziative e progetti verso i Soci. Il documento del Piano Strategico segue il filo conduttore tracciato dai precedenti Piani industriali, sviluppati sulla base del contenuto dell articolo 2 del nostro Statuto Sociale che recita nell esercizio della sua attività la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i Soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza. Sono principi ispiratori, che ci permettono di assolvere il nostro essere buona banca, buona cooperativa e buona rete con la necessità, peraltro, di interpretare i principi della cooperazione, della mutualità alla luce di in un contesto operativo e competitivo destinato ad ulteriori cambiamenti e mantenendo una elevata attenzione ai profili patrimoniali e di liquidità. L attenzione a questi profili deve necessariamente coniugarsi con la stringente necessità di rispondere sempre più puntualmente alle mutevoli esigenze del cliente utente erogando servizi creditizi e finanziari semplici efficienti e trasparenti. Pertanto, anche il nuovo Piano strategico è incardinato sul modello di Banca di relazione ; è proprio la relazione con il cliente che deve essere il nostro punto, di forza offrendo competenza professionale, disponibilità, trasparenza e fiducia. Il presidio della relazione con la clientela può avvenire anche grazie a supporti organizzativi evoluti quale l applicativo Crm (Customer Relationship Management), applicativo entrato a pieno regime nel 2011 e per il quale si prevedono ulteriori implementazioni. Altri progetti da realizzarsi nel corso del triennio sono quelli relativi alla consulenza avanzata, progetto che ha l obiettivo di migliorare il servizio alla clientela depositante, il progetto 36

41 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Bancassicurazione, con l obiettivo di ampliare l attività della banca in questo settore, il progetto Giovani per ampliare il numero dei nostri clienti. Un intervento molto importante è la costituzione della nuova Unità di sviluppo il cui scopo è l acquisizione di nuova clientela soprattutto nel target degli operatori economici e delle piccole medie imprese. A questa unità sono state assegnate delle figure professionali di notevole esperienza ma anche giovani dipendenti che avranno la possibilità di fare esperienza e di maturare professionalmente. Il nuovo Piano prevede un ampliamento della rete distributiva di una unità nel triennio e di rafforzarsi notevolmente nell ambito dei servizi telematici per dare la possibilità al cliente di usufruire dei servizi della banca in modo autonomo e semplice. Di basilare importanza sarà, come sempre è stato, la figura del Socio per il quale saranno sviluppate iniziative di vario genere e prodotti a condizioni agevolate. La Banca continuerà ad investire in cultura, bancaria e cooperativa, in professionalità e competenze per supportare lo sviluppo professionale e organizzativo dei collaboratori. Nonostante la recente approvazione del Piano strategico, la repentina evoluzione negativa degli ultimi mesi del contesto economico (livello di crescita atteso praticamente azzerato), finanziario (costo della provvista di fondi tendenzialmente al rialzo) e normativo (maggiori livelli di patrimonializzazione e liquidità), ha costretto la Banca, all inizio del 2012, ad effettuare un aggiornamento degli obiettivi di sviluppo di volume, di numero di clienti e di redditività. Il Piano prevede, nel triennio, un incremento dei volumi di impiego del 14 per cento, della raccolta diretta del 5 per cento, dei titoli di terzi del 20 per cento, del risparmio gestito del 25 per cento. Saranno monitorati attentamente gli indicatori di produttività, di efficienza, di redditività, di rischiosità; fra di essi si ricorda il Roe (Return on Equity) che dovrà essere tendenzialmente superiore al 5 per cento, il Cost/Income, indicatore di efficienza per eccellenza che dovrà essere inferiore al 60 per cento. Da evidenziare che tutti gli indicatori della nostra politica dei rischi sono già conformi ai dettami di Basilea 3, regolamentazione che entrerà in vigore nel 2013 e a regime entro il Sistema dei controlli interni e gestione dei rischi La Banca ha posto in essere un sistema di controllo e gestione dei rischi nel quale è assicurata la separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, articolato sulla base dei seguenti livelli di controllo, definiti dall Organo di Vigilanza: I livello: controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazioni o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni; II livello: controlli sulla gestione dei rischi, condotti a cura di una struttura interna (Unità Controllo interno, conformità e ispettorato), contraddistinta dalla piena separatezza dalle funzioni operative, avente il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e controllare la coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti economici; 37

42 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione controlli di conformità normativa, svolti dalla medesima unità sopra citata all uopo costituita con il compito specifico di promuovere il rispetto delle norme di fonte esterna (leggi e regolamenti) e di autoregolamentazione, nonché dei codici interni di comportamento per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi reputazionali a questo collegati, coadiuvando, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi; controlli in materia di gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale, svolti dalla Funzione indipendente all'uopo costituita con il compito specifico di verificare nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme di eteroregolamentazione (leggi e norme regolamentari) e di autoregolamentazione in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo III livello: attività di revisione interna (Internal Auditing), tale attività, esternalizzata al servizio Audit della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo sulla base di apposito contratto, persegue il fine di valutare l adeguatezza e la funzionalità del complessivo Sistema dei Controlli Interni. La stessa è condotta sulla base di un piano annuale delle attività di Auditing approvato dal Consiglio di amministrazione o attraverso verifiche puntuali richieste in corso d anno. Nel soffermarsi in particolare sui controlli di II e III livello, si evidenzia che l impianto dei controlli sulla gestione dei rischi é stato oggetto di un importante evoluzione, tuttora in corso, a seguito dell attivazione del processo interno di determinazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP Internal Capital Adequacy Assessment Process). Tali controlli, conformemente a quanto richiesto dalle disposizioni di riferimento, hanno interessato i rischi aziendali nel loro complesso. Nell ambito dell ICAAP, la Banca definisce la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro cui sono sviluppate tutte le attività di misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all individuazione di tutti i rischi verso i quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare la propria operatività, il perseguimento delle strategie definite e il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione (anche ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio della loro misurazione e gestione) nonché le strutture responsabili della gestione. Nello svolgimento delle attività citate la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, dell operatività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle specificità connesse alla propria natura di banca cooperativa a mutualità prevalente operante in un network e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione e declinati nel piano programmatico annuale. Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i seguenti rischi: rischio di credito e di controparte; rischio di concentrazione; rischio derivante da cartolarizzazioni; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse; rischio di liquidità; rischio strategico; rischio di reputazione; rischio residuo. Le valutazioni effettuate con riferimento all esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono state oggetto di analisi da parte dei vertici aziendali. L unità Controllo interno, conformità e ispettorato, preposta al controllo sulla gestione dei rischi, assume un ruolo cardine nello svolgimento di attività fondamentali dell ICAAP. Il responsabile dell unità collabora, in seno al Comitato rischi, per definire le metodologie di misurazione dei rischi, sviluppare e manutenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare la coerenza dell operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. Le attività dell unità 38

43 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione sono tracciate e i relativi risultati sono opportunamente documentati e formalizzati. L unità garantisce l informativa inerente la propria operatività attraverso opportuni flussi informativi indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione, agli Organi di Governo e Controllo. Riguardo alla gestione del rischio di non conformità alle norme, a seguito di un accurata analisi organizzativa e di una valutazione costi benefici che hanno tenuto in considerazione le dimensioni aziendali, la complessiva operatività e i profili professionali in organico, la Banca ha valutato l opportunità di adottare un modello che si fonda sulla presenza di una Unità Interna che svolge direttamente alcune attività (in relazione all organico, alle competenze, alle dimensioni e alla complessità operativa) mentre per altre si avvale del supporto di altre unità interne della Banca e del supporto della struttura legale della Federazione Veneta, coordinate direttamente al fine di assicurare unitarietà e coerenza complessiva dell approccio alla gestione del rischio. L attività di controllo svolta dall unità, sulla base di un piano delle attività annuale approvato dal Consiglio di amministrazione, poggia su metodologie e supporti sviluppati nell ambito del relativo progetto Nazionale e regionale di Categoria. In linea con le indicazioni del cennato progetto di Categoria l unità opera sulla base di un proprio approccio metodologico fondato su tecniche di identificazione, valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi di non conformità. L unità opera sulla base di un piano programmatico annuale concordato con i vertici aziendali e formalizza i risultati delle proprie attività in specifici report riportati, annualmente, nell ambito di un report consuntivo finale, al Consiglio di amministrazione, cui, in quanto responsabile del Sistema dei Controlli Interni, spetta la complessiva supervisione del processo di gestione del rischio di non conformità normativa e, in tale ambito, la periodica valutazione dell adeguatezza della funzione di conformità alle norme nonché la definizione del programma di attività della funzione stessa. Riguardo alla gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, in ossequio alla disciplina di riferimento e a seguito di un'accurata analisi organizzativa che ha tenuto conto delle dimensioni aziendali, della complessiva operatività e dei profili professionali in organico, la Banca ha provveduto a istituire una specifica funzione di controllo di secondo livello e a nominare il relativo responsabile. L'attività di controllo di tale Funzione viene svolta, sulla base di un piano annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione avvalendosi delle metodologie e dei supporti sviluppati nell'ambito del progetto nazionale di Categoria. I risultati delle attività di controllo sono formalizzati in specifici report e oggetto di illustrazione annualmente al Consiglio di Amministrazione. La Funzione di Internal Audit, svolge la propria attività sulla base del piano annuale delle attività di auditing approvato dal Consiglio di amministrazione o attraverso verifiche puntuali sull operatività delle unità coinvolte, richieste in corso d anno. In tale ambito effettua la verifica e l analisi dei sistemi di controllo di primo e secondo livello, attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. La Banca, per quanto concerne quest ultimo livello di controlli, avvalendosi della facoltà in tal senso prevista nelle istruzioni di vigilanza e valutata l adeguatezza ai requisiti richiesti dalle disposizioni in materia della struttura all uopo costituita presso la Federazione Veneta, ha deciso l esternalizzazione alla Federazione Regionale della funzione di Internal Audit, sottoscrivendo apposito contratto di esternalizzazione del servizio alla Federazione, dandone preventiva comunicazione all Organo di Vigilanza come previsto dalle relative istruzioni. La Funzione di Internal Audit opera sulla base di uno specifico piano delle attività deliberato dai vertici aziendali e definito sulla base dell esposizione ai rischi nei vari processi che i vertici aziendali hanno valutato, in considerazione delle linee guida definite dal progetto nazionale sul sistema dei controlli interni del Credito Cooperativo. L attività di controllo svolta dalla Funzione poggia sulle metodologie e supporti sviluppati nell ambito del Progetto di Categoria sul Sistema dei Controlli Interni. 39

44 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Gli interventi di Audit si sono incentrati sull analisi dei principali processi di Mercato (Credito, Finanza, Risparmio, Incassi e pagamenti), di Governo (Governo, ICAAP, Politiche di remunerazione), Infrastrutturali (Continuità operativa) e Normativi (Rischio di non conformità, Antiriciclaggio, Trasparenza, Trattamento dei dati personali ecc..). L attività è stata articolata prevedendo momenti di follow-up per i processi auditati nel corso dei piani precedenti, nell ottica di verificare l effettiva implementazione ed efficacia degli interventi di contenimento del rischio proposti. I vertici della Banca hanno preso visione dei report prodotti per ogni verifica di processo e del report consuntivo che sintetizza la valutazione dell Internal Audit sul complessivo sistema dei controlli della Banca, definendo il masterplan degli interventi di miglioramento individuati al fine di riportare i rischi residui entro un livello coerente con la propensione al rischio definita dai vertici aziendali. L informativa di sintesi delle attività svolte dalle Funzioni di controllo interno nel corso dell anno è stata esaminata dal Consiglio di Amministrazione che ha definito sulla base dei relativi contenuti uno specifico cronoprogramma di attività per la risoluzione delle problematiche evidenziate e l adeguamento del sistema dei controlli interni. LA GESTIONE DEI RISCHI La Banca nell espletamento delle proprie attività si trova ad essere esposta a diverse tipologie di rischio che attengono principalmente alla tipica operatività di intermediazione creditizia e finanziaria. Con riguardo al rischio di credito, al rischio di mercato, al rischio di tasso, al rischio di liquidità e al rischio operativo che rientrano tra le principali categorie di rischio, specifiche informazioni di carattere qualitativo e quantitativo sono fornite nell ambito della Parte E della Nota integrativa, dedicata alle informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura alla quale si rimanda. La Banca ha dato attuazione alla disciplina sul processo interno di determinazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP Internal Capital Adequacy Assessment Process). Tale processo persegue la finalità di determinare, in ottica sia attuale sia prospettica, il capitale complessivo necessario a fronteggiare tutti i rischi rilevanti. La Banca, inoltre, in caso di rischi difficilmente quantificabili e in funzione dell esposizione ai medesimi, si propone di individuare appositi sistemi di controllo e di attenuazione. Ai fini della determinazione del capitale interno a fronte dei rischi quantificabili, la Banca, coerentemente con le indicazioni contenute nella circolare di Banca d Italia n. 263/06 (titolo III), utilizza le metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari per i rischi compresi nel I Pilastro (di credito e controparte, di mercato, operativo) e gli algoritmi semplificati indicati dalla cennata normativa per i rischi quantificabili rilevanti diversi dai precedenti (concentrazione e tasso di interesse sul portafoglio bancario). Più in dettaglio, vengono utilizzati: il metodo standardizzato per il rischio di credito; il metodo del valore corrente ed il metodo semplificato per il rischio di controparte; il metodo standardizzato per il rischio di mercato; il metodo base per il rischio operativo; l algoritmo del Granularity Adjustment per il rischio di concentrazione per singole controparti; le linee guida illustrate nell allegato C) delle circolare 263/06 per il calcolo del capitale interno per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario. Nell ambito delle attività di misurazione, sono altresì definite ed eseguite prove di stress in termini di analisi semplificate di sensibilità riguardo ai principali rischi assunti. La Banca effettua analisi semplificate di sensibilità relativamente al rischio di credito, al rischio di concentrazione sul portafoglio crediti ed al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, sulla base delle 40

45 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione indicazioni fornite nella stessa normativa e mediante l utilizzo delle suddette metodologie semplificate di misurazione dei rispettivi rischi. I relativi risultati, opportunamente analizzati, conducono ad una miglior valutazione dell esposizione ai rischi stessi (e conseguente determinazione del capitale interno) e del grado di vulnerabilità dell azienda al verificarsi di eventi eccezionali ma plausibili. Nel caso in cui l analisi dei risultati degli stress test evidenzi l inadeguatezza dei presidi interni posti in essere dalla Banca, viene valutata l opportunità di adottare appropriate misure di integrazione, anche in termini di stanziamento di specifici buffer addizionali di capitale. Con riguardo al rischio di liquidità, al fine di valutare la vulnerabilità a situazioni di tensione eccezionali ma plausibili, periodicamente sono condotte delle prove di stress in termini di analisi di sensitività e/o di scenario. Con riguardo a questi ultimi, secondo un approccio qualitativo basato sull esperienza aziendale e sulle indicazioni fornite dalla normativa e dalle linee guida di vigilanza, sono contemplati due scenari di crisi di liquidità, di mercato/sistemica e specifica della Banca. I relativi risultati forniscono altresì un supporto per (i) la valutazione dell adeguatezza dei limiti operativi, (ii) la pianificazione e l avvio di transazioni compensative di eventuali sbilanci; (iii) la revisione periodica del Contingency Funding Plan. Sempre con riguardo al rischio di liquidità, sono proseguite nel corso dell esercizio, in stretto raccordo con le iniziative progettuali di Categoria, le attività per l adeguamento alla nuova disciplina prudenziale in materia di governo e gestione del rischio di liquidità emanata dalla Banca d Italia a dicembre 2010 per recepire le modifiche apportate sul tema dalla CRD II. Le nuove disposizioni, tra gli altri temi, riguardano il processo di gestione del rischio, il ruolo degli organi aziendali, il sistema dei controlli interni. A tale ultimo riguardo, richiedono che le banche si dotino di processi, adeguatamente formalizzati, che consentano una verifica, con cadenza almeno mensile, del grado di liquidabilità e del valore di realizzo delle attività che rientrano nelle riserve di liquidità, nonché dell adeguatezza degli haircut sulle attività stanziabili nonché di processi e procedure formalizzati che prevedano un adeguata frequenza delle rilevazioni e assicurino la produzione di informazioni attendibili e tempestive. Ai sensi della nuova disciplina sono stati attribuiti specifici compiti alla funzione incaricata della gestione dei rischi sulla liquidità inerenti al concorrere alla definizione delle politiche e dei processi di gestione del rischio di liquidità, per verificare il rispetto dei limiti operativi e proporre ai vertici aziendali iniziative di attenuazione del rischio. E stato inoltre attribuito all Internal Audit il compito di effettuare verifiche periodiche sull adeguatezza del sistema di rilevazione e verifica delle informazioni, sul sistema di misurazione del rischio di liquidità e sul processo relativo agli stress test, sul processo di revisione e aggiornamento del CFP (contingency funding plan) nonché di procedere alla valutazione della funzionalità ed affidabilità del complessivo sistema dei controlli che presiede alla gestione del rischio di liquidità e alla verifica del pieno utilizzo da parte degli organi e delle funzioni aziendali delle informazioni disponibili. Con riferimento alla nuova disciplina in materia di concentrazione dei rischi, entrata in vigore il 31 dicembre 2010, la Banca sta attivando gli interventi ritenuti necessari all adeguamento dei presidi organizzativi riferiti alla valutazione del merito creditizio dei clienti verso cui è esposta in misura rilevante, al monitoraggio delle relative esposizioni, alla completa e corretta rilevazione dei rapporti di connessione. A tale ultimo riguardo, come noto, la nuova normativa ha puntualizzato, anche attraverso indici, le definizioni inerenti le connessioni giuridiche ed economiche che assumono rilevanza nella definizione delle procedure per l assunzione dei grandi rischi. Con delibera del 15 marzo 2011, sono stati adottati specifici riferimenti metodologici, sviluppati per l integrazione del quadro regolamentare interno inerente il processo del credito, finalizzati a supportare gli addetti nel censimento delle posizioni connesse sia in fase di istruttoria sia in fase di revisione delle pratiche di fido. Nella stessa sede sono state definite e avviate le iniziative informative, organizzative e procedurali rilevanti ai fini della compliance alla disciplina innovata. 41

46 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione Con lettera dell 11 gennaio 2012, il Governatore della Banca d'italia ha richiamato l'attenzione dell'intero sistema bancario in ordine a un attenta applicazione delle vigenti Disposizioni di Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle Banche. In tale ambito viene sottolineato come il concreto assolvimento di funzioni ampie e cruciali, quali sono - tipicamente - quelle assegnate agli Organi di governo societario, richieda che in tali Organi siano presenti soggetti: - pienamente consapevoli dei poteri e degli obblighi connessi; - dotati di professionalità adeguate al ruolo; - con competenze diffuse ed opportunamente diversificate; - con possibilità di dedicare tempo e risorse adeguate all'incarico ricoperto. Nel contesto sopra delineato, la Banca d Italia ha chiesto alle Banche di redigere il documento che riepiloga gli esiti della valutazione di tali profili e le iniziative avviate o decise per la risoluzione delle evidenze emerse e di trasmetterlo alla Banca d Italia entro il 31 marzo L attività richiesta dalla lettera dell 11 gennaio 2012 si inserisce in un percorso di autovalutazione, che, sebbene in forma meno strutturata ed esplicita, il Consiglio di Amministrazione ha in parte già svolto in maniera indiretta (ad esempio nell ambito dell autovalutazione richiesta dall ICAAP; in occasione della discussione dei rapporti di Audit su taluni processi rilevanti quali quello del Governo e dell ICAAP). Il processo di autovalutazione richiesto con la citata lettera del Governatore della Banca d Italia seguirà un percorso maggiormente organico ed esplicito per una disamina complessiva della materia. Il 30 marzo 2011 Banca d Italia ha pubblicato le disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari - entrate in vigore l 8 aprile 2011 che danno attuazione alla direttiva 2010/76/UE (cd. CRD 3) attraverso la quale sono stati introdotti a livello comunitario i principi in materia di sistemi di remunerazione e incentivazione nell ambito delle regole sull organizzazione delle banche e nell attività di supervisione delle autorità di vigilanza. Nell ambito dei profili di dettaglio introdotti dalle nuove disposizioni rilevano, in particolare: - l obbligo di individuazione del personale cd. rilevante; - la possibilità dell esercizio della facoltà di deroga rispetto a determinati contenuti delle Disposizioni; - la scelta riguardo l istituzione del Comitato di Remunerazione o l attribuzione delle relative competenze al Consiglio di Amministrazione; - l integrazione, ove necessario, del processo inerente l adozione e il controllo delle politiche di remunerazione alla luce delle puntuali definizioni delle nuove norme e tenuto conto del principio di proporzionalità; - l affinamento, in conformità alle disposizioni, delle caratteristiche del sistema incentivante e, ove necessario, delle modalità di misurazione della performance al netto dei rischi cui viene correlata la componente variabile della retribuzione; - l adeguamento compatibile dei contratti e la definizione, ove necessario, di clausole di salvaguardia atte a garantire gli interessi aziendali (ad es. in presenza di comportamenti fraudolenti o di colpa grave del personale). L atto di emanazione delle citate disposizioni consentiva la possibilità alle Banche, in sede di prima applicazione, di sottoporre all approvazione delle assemblee un documento nel quale venivano definiti i contenuti delle politiche di remunerazione aziendali da modificare per assicurarne l allineamento alle nuove norme, documento oggetto di successiva integrazione finalizzato alla identificazione dei profili tecnici di dettaglio che, per motivi di tempo, non erano stati ancora definiti. L organo amministrativo, con delibera del 12/04/2011, aveva già adottato una bozza di un documento contenente le Politiche di remunerazione e incentivazione coerente con le disposizioni normative appena pubblicate. Tale documento, sottoposto successivamente all approvazione 42

47 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione dell Assemblea dei soci, nel recepire quanto recato nel provvedimento di Banca d Italia del 30 marzo 2011, definisce le politiche di remunerazione e incentivazione a favore dei Consiglieri di amministrazione, dei sindaci, dei dipendenti o dei collaboratori non legati alla società da rapporti di lavoro subordinato. Con riferimento ai principi e i criteri recati dal citato provvedimento, adottati nella predetta delibera dal Consiglio di amministrazione, di seguito se ne indicano i più significativi: - l identificazione del personale più rilevate; - l applicazione del criterio di proporzionalità; - la scelta di non adottare il Comitato di Remunerazione e la definizione del ruolo dell Assemblea e dell Organo di amministrazione; - il rapporto tra componente fissa e componente variabile della remunerazione; - la previsione di un sistema incentivante unicamente basato sul Premio di risultato così come definito nella contrattazione collettiva nazionale di categoria; - l adeguamento compatibile dei contratti (es. contratto del Direttore) e la definizione, ove necessario, di clausole di salvaguardia atte a garantire gli interessi aziendali. La Banca ha adottato un modello organizzativo ai sensi di quanto previsto dal D. Lgs. 231/2001 recante la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità, e provveduto alla costituzione dell Organismo di Vigilanza. Ne fanno attualmente parte il Presidente del Collegio sindacale, un componente del Consiglio di amministrazione privo di deleghe e il responsabile dell unità controllo interno, conformità e ispettorato. Con l emanazione del predetto decreto il legislatore ha introdotto nell ordinamento un complesso ed innovativo sistema sanzionatorio che prefigura forme di responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio da soggetti che rivestono una posizione apicale nella struttura dell ente medesimo ovvero da soggetti sottoposti alla vigilanza di questi ultimi. Solo l adozione e l efficace attuazione di un modello organizzativo e di gestione idoneo a prevenire i reati menzionati dal decreto e tale da poter essere eluso solo fraudolentemente, consente di escludere la responsabilità dell ente. All organismo di Vigilanza spetterà il compito di valutare l adeguatezza del modello di organizzazione e di gestione adottato dalla Banca nonché di vigilare sul funzionamento e sull osservanza dello stesso al fine di prevenire la commissione dei reati previsti dal richiamato decreto e sue successive modifiche ed integrazioni. Nel corso del 2011 l Organismo di Vigilanza ha dedicato particolare attenzione alle responsabilità previste dal citato decreto in tema di salute e sicurezza dei lavoratori, proponendo il modello di organizzazione e di controllo ex art. 30 D. Lgs. 81/08, approvato successivamente dal Consiglio di amministrazione. Si ricorda infine che nel corso del 2011, dal 17 maggio al 22 luglio si è svolta la verifica ispettiva di Banca d Italia a distanza di 5 anni dalla precedente. In data 18 ottobre 2011 è stato consegnato il documento delle constatazioni ispettive che ha evidenziato un quadro sostanzialmente positivo; dal predetto verbale non sono emerse infatti criticità rilevanti ma solo osservazioni per migliorare l attività. 8. Informazioni sulla avvenuta compilazione o aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza ai sensi del D.LGS n. 196 del 30/06/2003, all. B, punto 19 Con l entrata in vigore, il 10 febbraio 2012, del Decreto Legge 9 febbraio 2012 n. 5, art. 45 semplificazioni in materia di dati personali, è stato, tra l altro, soppresso l adempimento di tenuta di un aggiornato documento programmatico sulla sicurezza (DPS), quale una delle misure minime 43

48 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione che il titolare (Banca) è tenuto ad adottare nel caso in cui il trattamento di dati sensibili sia effettuato con strumenti elettronici. Fermo restando quanto sopra per l anno 2012, si informa che, con riguardo all anno 2011, la banca ha provveduto, entro il 31/03/2011, ad effettuare l aggiornamento del DPS. 9. Informazioni sugli aspetti ambientali Gli aspetti ambientali non assumono rilevanza sull andamento e sulla situazione economica e finanziaria dell impresa. L attività della Banca, configurandosi quali prestazioni di servizi dematerializzati non produce impatti ambientali degni di rilievo. Tuttavia la Banca, quale ente mutualistico attento al territorio e consapevole della responsabilità socio-ambientale che hanno le imprese, persegue una politica di attenzione ai risvolti ambientali della propria attività, impegnandosi quotidianamente nella separazione dei materiali riciclabili, nel risparmio energetico, nel contenimento dell uso della carta. La Banca si avvale del servizio di imprese specializzate per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi che sono costituiti esclusivamente da toner di stampanti e fotocopiatrici, batterie per gruppi di continuità ecc. Si provvede inoltre al riciclo della carta usata tramite smaltimento presso soggetti del settore cartaceo. 10. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio In relazione a quanto previsto dalla normativa, Vi informiamo che successivamente alla chiusura dell esercizio non si è verificato nessun evento particolare da segnalare. 11. Informativa sulle operazioni con parti correlate Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H-operazioni con parti correlate della nota integrativa, cui si fa rinvio. 12. Progetto di destinazione degli utili di esercizio La proposta all Assemblea ordinaria di ripartizione dell utile netto di esercizio, che ammonta ad euro ,82, è la seguente: alla riserva legale indivisibile, euro pari all 85,51 per cento dell utile netto; al Fondo Mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (art. 11, comma 4, legge 59/92), euro ,95 pari al 2,88 per cento dell utile netto dedotta la somma erogata a titolo di ristorno; ai fini di beneficenza e mutualità, euro ,92 pari al 3,91 per cento dell utile netto; ai Soci a titolo di ristorno quale vantaggio mutualistico attribuibile in proporzione dell attività della Banca in base ai criteri disciplinati nell apposito regolamento interno euro ,84 pari al 4,16 per cento dell utile netto, così ripartito: 44

49 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione - incremento del capitale sociale euro ,20 con attribuzione gratuita di azioni, del valor nominale di euro 5,16 cadauna; - a beneficenza euro 5.342,64 per somme inferiori ad euro 5,16, non attribuibili in quanto inferiori al valor nominale di una singola azione; ai Soci per distribuzione di dividendo, in ragione del 2,50 per cento annuo calcolato sul valore nominale dell azione pro rata temporis, senza arrotondamento per eccesso, euro ,11 pari al 3,54 per cento dell utile netto. I dividendi di un azione, e comunque fino alla concorrenza di 1 euro, non saranno resi disponibili. Ai sensi delle vigenti disposizioni di legge si precisa che per il conseguimento degli scopi statutari, i criteri seguiti nella gestione sociale sono conformi al carattere cooperativo della società. Ciò premesso, si sottopone all esame e all approvazione dell Assemblea ordinaria il bilancio dell esercizio 2011, come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella nota integrativa. 13. Evoluzione prevedibile della gestione Signore e signori Soci, i forti cambiamenti intervenuti anche nei nostri territori, sia in ambito economico che sociale, ci devono indurre a declinare i principi della cooperazione, della mutualità e del localismo con nuove modalità di attuazione. Assumono infatti importanza sempre più rilevante i profili patrimoniale e di liquidità che comportano la necessita di delineare sempre più puntualmente il perimetro della nostra attività, che deve avere costantemente una focalizzazione mirata all'ottenimento di quei risultati economici indispensabili per l'adeguato presidio dei rischi. Oggi la difficoltà più rilevante per le banche è proprio quella di realizzare un'adeguata redditività che, per noi, non rappresenta certo lo scopo ma l'unica via per garantire la sostenibilità a medio lungo termine della Banca. Senza redditività non è possibile rafforzare il patrimonio, ma senza adeguato patrimonio non si possono assumere rischi e senza maggiori rischi, specie se in futuro permarranno le condizioni attuali, sarà sempre più difficile ottenere reddito adeguato a sostenere la crescita. Il ciclo economico debole ha quindi imposto anche alla nostra Banca un'accelerazione sulla revisione e affinamento del modello aziendale, così come l'operare in mercati sempre più aperti ci vede sempre più impegnati nell'accettare le sfide dell'innovazione, cimentandoci su più fronti. Nella gestione operativa con la ricerca di nuovi modelli di servizio, ad esempio traendo maggiori vantaggi dai nuovi canali (multicanalità), assicurando nel contempo un uso diffuso della banca a distanza e un presidio capillare del territorio e della relazione con il cliente/socio. Quest'ultima, in particolare, è e sarà il nostro principale punto di forza, da praticare quotidianamente, considerando il cliente in primo luogo come "persona", garantendo oltre ad un servizio di qualità, trasparenza, disponibilità e fiducia. Nella continua ricerca di recuperi di efficienza attraverso il rigoroso governo dei costi e il miglioramento della produttività. Ma la gestione dell' azienda richiede un governo adeguato e coerente con il modello di una cooperativa che vuole e sa stare sul mercato, rafforzando la propria posizione e rimanendo fedele all'articolo 2 del nostro statuto. In primo luogo curando sempre più la qualità della compagine sociale, con soci che aderiscano alla nostra cooperativa non solo per interesse ma anche perché ne condividono i valori e 45

50 Relazione del Consiglio di amministrazione sulla gestione quindi sanno praticare correttamente la "reciprocità" (introduzione nel regolamento soci della previsione di durata nel rapporto con la banca prima di poter essere ammessi). Assicurando una composizione della base sociale variegata sia per professione, età e genere ma anche per natura del rapporto con la banca (depositante e/o prenditore) e residenza al fine sia di favorire il corretto controllo dei soci sulla Banca, sia per facilitare il loro contributo alle scelte decisionali (ad esempio con la neo costituita consulta del socio). Pensando al socio non solo come singolo individuo ma anche al socio famiglia (proposta di agevolazione con riduzione del diritto fisso di segreteria). Le proposte di modifica dello statuto, se approvate, consentiranno infine di agevolare il processo decisionale assicurando inoltre una maggiore coerenza con i principi della cooperazione, attraverso meccanismi che facilitano il lavoro di squadra, l'operare assieme senza la necessità di imposizioni gerarchiche, con un ruolo del Presidente quale garante del coordinamento tra gli organi aziendali e della dialettica all'interno di essi. Il ritorno all'elezione sincrona degli amministratori eviterà le problematiche collegate con il meccanismo della turnazione, quali le difficoltà nell'amalgama all'interno dell'organo amministrativo per motivi sia culturali (conoscenza ed esperienza in materia bancaria), che personali (condivisione conseguente alla conoscenza sedimentata nel tempo, ma anche i tempi normali del piano strategico possono non coincidere con gli anni di mandato di coloro che li approvano), mentre la necessità di assicurare il rinnovamento potrà essere realizzata con l'approvazione della proposta di inserimento nel regolamento elettorale di una limitazione al numero massimo di mandati. Tale proposta meglio si accompagna, perché programmabile, alla necessità altrettanto importante di assicurare stabilità nella gestione. Signore e signori Soci, è chiaro a tutti che dopo oltre tre anni la crisi non è ancora conclusa e le ricette macroeconomiche di risposta sono state per ora solo sufficienti a evitare collassi ma sono ancora lontane dal proporre stabili misure di rilancio dell'economia. Ma c è una parte di scelte, di decisioni, di rinunce che dipende soltanto da noi stessi. Occorre innanzitutto continuare a lavorare con serietà ed onestà, energia e passione, consapevolezza e lungimiranza. Dobbiamo anche avere il coraggio di ridiscutere forme organizzative, modelli di governo, prassi lavorando tenacemente sugli obiettivi comuni contenuti nello statuto, qualificando la gestione della nostra impresa, accrescendo le competenze a tutti i livelli. Sentiamo forte l'impegno e la responsabilità di questo momento ma sappiamo di poter contare sui nostri Soci, sulla loro consapevolezza che alimenta la nostra energia. Concludiamo ringraziando tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento, anche in questo esercizio, di risultati positivi e in particolare: - i collaboratori, attori e interpreti dello "spirito" aziendale, guidati da una direzione sempre impegnata nella difficile opera di coordinamento della struttura e di adeguamento alle nuove normative; - il Collegio sindacale, per la professionalità e competenza; - la Federazione Veneta, sempre disponibile ad ogni tipo di consulenza ed assistenza; - la Banca d'italia, filiale di Verona, per aver seguito puntualmente la nostra attività' con indicazioni preziose ed autorevoli. Grazie infine a voi Soci che ci siete sempre vicini e dimostrate un sempre più forte senso di appartenenza. Verona, 29 Marzo 2012 Il Consiglio di Amministrazione 46

51 SCHEMI DEL BILANCIO DELL'IMPRESA STATO PATRIMONIALE Attivo Voci dell'attivo 31/12/ /12/ Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali Attività immateriali avviamento 130 Attività fiscali a) correnti b) anticipate Altre Attività Totale dell'attivo

52 Passivo Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/ /12/ Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Passività fiscali a) correnti b) differite Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Riserve da valutazione ( ) ( ) di cui: relative ad attività in via di dismissione 150 Strumenti di capitale 160 Riserve Sovrapprezzi di emissione Capitale Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto

53 CONTO ECONOMICO Conto economico Voci 31/12/ /12/ Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) 30 Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive ( ) ( ) 60 Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell'attività di negoziazione Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( ) ( ) a) crediti ( ) ( ) b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie 140 Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative ( ) ( ) a) spese per il personale ( ) ( ) b) altre spese amministrative ( ) ( ) 160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (84.413) 170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali ( ) ( ) 180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (1.420) (5.574) 190 Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi ( ) ( ) 240 Utili (Perdite) da cessioni di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente ( ) ( ) 270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) d'esercizio

54 REDDITIVITA' COMPLESSIVA - Prospetto della redditività complessiva Voci 31/12/ /12/ Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20 Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) ( ) 30 Attività materiali 40 Attività immateriali 50 Copertura di investimenti esteri 60 Copertura dei flussi finanziari 70 Differenze di cambio 80 Attività non correnti in via di dismissione 90 Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte ( ) ( ) 120 Redditività complessiva (voce ) ( )

55 PATRIMONIO NETTO 31/12/2011 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2011 Patrimonio Variazione dell'esercizio netto al Allocazione risultato esercizio precedente 31/12/2011 Redditività complessiva esercizio Operazioni sul patrimonio netto - Stock options Operazioni sul patrimonio netto - Derivati su proprie azioni Operazioni sul patrimonio netto - Variazione strumenti di capitale Operazioni sul patrimonio netto - Distribuzione straordinaria dividendi Operazioni sul patrimonio netto - Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio netto - Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al Modifica saldi apertura Esistenze al Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve a) di utili b) altre ( ) ( ) Riserve da valutazione ( ) ( ) Strumenti di capitale Acconti su dividendi Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) Patrimonio netto ( ) ( )

56 PATRIMONIO NETTO 31/12/2010 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2010 Patrimonio Variazione dell'esercizio netto al Allocazione risultato esercizio precedente 31/12/2010 Redditività complessiva esercizio Operazioni sul patrimonio netto - Stock options Operazioni sul patrimonio netto - Derivati su proprie azioni Operazioni sul patrimonio netto - Variazione strumenti di capitale Operazioni sul patrimonio netto - Distribuzione straordinaria dividendi Operazioni sul patrimonio netto - Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio netto - Emissione nuove azioni Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al Modifica saldi apertura Esistenze al Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve a) di utili b) altre ( ) ( ) Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Acconti su dividendi Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) Patrimonio netto ( )

57 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo Indiretto Importo 31/12/ /12/2010 A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione risultato d'esercizio (+/-) plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività ( ) finanziarie valutate al fair value (+/-) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (1.432) imposte e tasse non liquidate (+) rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) ( ) ( ) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie ( ) - attività finanziarie detenute per la negoziazione attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) ( ) - crediti verso banche: a vista ( ) ( ) - crediti verso banche: altri crediti crediti verso clientela ( ) - altre attività ( ) ( ) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie ( ) debiti verso banche: a vista ( ) debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela titoli in circolazione ( ) ( ) - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value altre passività ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa ( ) ( ) B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali

58 - acquisti di attività immateriali acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (37.889) (13.063) C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO ( ) Legenda: (+) generata (-) assorbita 54

59 Riconciliazione Metodo indiretto Importo Voci di bilancio 31/12/ /12/2010 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio ( ) Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio

60 NOTA INTEGRATIVA PARTE A - Politiche contabili A.1 - Parte generale A.2 - Parte relativa alle principali voci di Bilancio PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale Attivo Passivo Altre informazioni PARTE C - Informazioni sul conto economico PARTE D - Informativa di settore PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura PARTE F - Informazioni sul patrimonio PARTE G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda PARTE H - Operazioni con parti correlate PARTE I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali I dati contenuti nelle tabelle di Nota Integrativa sono espressi in migliaia di euro. 56

61 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI PARTE A: POLITICHE CONTABILI A.1 PARTE GENERALE Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il presente Bilancio è redatto in conformità ai principi contabili internazionali - International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) - emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea ed in vigore alla data di riferimento del bilancio. L applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio (c.d. framework), con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell informazione. Oltre alle istruzioni contenute nella circolare della Banca d Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione 1 aggiornamento del 18/11/2009, si è tenuto conto, sul piano interpretativo, dei documenti sull applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.). Sezione 2 - Principi generali di redazione Il bilancio IAS/IFRS del 2011 è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, redatto secondo il metodo indiretto, e dalla nota integrativa; è corredato dalla relazione degli amministratori sull andamento della gestione e sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della Banca. I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale. In conformità a quanto disposto dall art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l euro come moneta di conto, e si fonda sull applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1: Continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato appropriato il presupposto della continuità aziendale in quanto a loro giudizio non sono emerse incertezze legate ad eventi o circostanze che, considerati singolarmente o nel loro insieme, possano far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Conseguentemente le attività, passività ed operazioni fuori bilancio sono valutate secondo valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo. Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione. Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica ove possibile in modo retroattivo; in tal caso vengono anche indicati la natura e il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi predisposti dalla Banca d Italia per i bilanci delle banche, contenuti nella circolare n.262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti ed integrazioni. Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto. 57

62 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d Italia per i bilanci delle banche. Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell esercizio precedente sono riportate per tutti i dati contenuti nei prospetti contabili di confronto. Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui alla circolare della Banca d Italia n. 262 del 22/12/2005, 1 aggiornamento del 18/11/2009. Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla normativa. Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto della redditività complessiva il prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro. A fini comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa riportano anche i dati relativi all esercizio precedente. I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a quelli utilizzati per il bilancio dell esercizio precedente. Informazioni sulla continuità aziendale Per quanto concerne la prospettiva della continuità aziendale si segnala che, nel rispetto delle indicazioni fornite nell ambito del Documento n. 4 del 3 marzo 2010 emanato congiuntamente da Banca d Italia, Consob e Isvap, avente per oggetto Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulle verifiche per la riduzione di valore delle attività (impairment test) sulle clausole contrattuali dei debiti finanziari, sulle ristrutturazioni dei debiti e sulla gerarchia del fair value che richiama il corrispondente documento n. 2 emanato sempre congiuntamente dalle tre Autorità in data 6 febbraio 2009, la Banca, come si evince dal piano strategico 2011/2013 approvato a luglio 2011, ha la ragionevole aspettativa di continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile ed ha, pertanto, redatto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. Le incertezze conseguenti all attuale contesto economico, ancorché abbiano generato significativi impatti sul bilancio 2011, non generano dubbi sul citato presupposto della continuità aziendale. Un informativa più dettagliata in merito alle principali problematiche e variabili esistenti sul mercato è pubblicata nell ambito della Relazione sulla Gestione degli Amministratori Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, avvenuta il 29 marzo 2012, non sono intervenuti fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all informativa fornita, ulteriori rispetto a quanto già indicato nella relazione sulla gestione. Sezione 4 - Altri aspetti Revisione contabile Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile della società KPMG Spa alla quale è stato conferito l incarico per il novennio 2011/2018 in esecuzione della delibera assembleare del

63 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Informativa ai sensi dello IAS 10 Si rende noto che il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato in data 29/03/2012 la pubblicazione del bilancio. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d esercizio (IAS 1, par. 113 e 116). La redazione del bilancio d esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L elaborazione di tali stime implica l utilizzo delle informazioni disponibili e l adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l impiego di valutazioni soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono: la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell informativa di bilancio; l utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa. Principali norme ed interpretazioni contabili omologate dall Unione Europea ed entrate in vigore nel corso dell esercizio 2011 Si riporta di seguito l elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, così come omologati dalla Commissione Europea, adottati per la redazione del Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011: IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative IFRS 8 Settori operativi IAS 1 Presentazione del bilancio IAS 7 Rendiconto Finanziario IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio IAS 12 Imposte sul reddito IAS 16 Immobili, impianti e macchinari IAS 17 Leasing 59

64 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI IAS 18 Ricavi IAS 19 Benefici per i dipendenti IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate IAS 26 Fondi di previdenza IAS 27 Bilancio consolidato e separato IAS 28 Partecipazioni in società collegate IAS 30 Informazioni richieste nel bilancio delle banche e degli istituti finanziari IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali IAS 38 Attività immateriali IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione IAS 40 Investimenti immobiliari Principi contabili e interpretazioni applicati dal 1 gennaio 2011 Come richiesto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito elencati i nuovi principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni che hanno trovato applicazione a partire dal 1 gennaio 2011 e che risultano attinenti alle fattispecie applicabili alla Banca ai fini della redazione del presente Bilancio: Modifiche allo IAS 24 - Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate: sono state introdotte una nuova definizione semplificata di parte correlata e una parziale esclusione dell informativa con riferimento alle operazioni e relazioni con società controllate (o controllate congiuntamente o sottoposte ad influenza notevole) dallo Stato. Inoltre il nuovo principio specifica che tra le parti correlate devono essere considerate anche le società controllate da entità collegate. Modifiche all IFRIC 14 - IAS 19 il limite relativo a una attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minime e la loro interazione: è stata modificata l interpretazione del principio relativamente al caso di pagamento anticipato di un contributo minimo, prevedendo in tale ipotesi l iscrizione di un attività in luogo di una spesa. Modifiche allo IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio: le modifiche attengono alla contabilizzazione dei diritti nel caso in cui le passività emesse sono denominate in valuta diversa da quella funzionale dell emittente. In particolare se i diritti, opzioni o warrant vengono offerti proporzionalmente a tutti gli azionisti, devono essere classificati come strumenti rappresentativi di capitale anche se emessi in valuta diversa da quella funzionale dell emittente. Miglioramenti agli International Financial Reporting Standards: o Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: si introducono chiarimenti in merito al prospetto di variazioni di patrimonio netto. o Modifiche all IFRS 1 - Prima adozione degli International Financial Reporting Standards: le modifiche riguardano le variazione di principi contabili nell esercizio di adozione, l utilizzo della rivalutazione come sostituto del costo per le attività soggette a tariffe regolamentate e l esenzione limitata alle informazioni comparative dell IFRS 7 per i first-time adopters. o Modifiche all IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative: si forniscono maggiori chiarimenti in merito all informativa di bilancio sui rischi derivanti dagli strumenti finanziari. In particolare si richiede una più ampia descrizione delle garanzie reali e di altri strumenti atti a mitigare il rischio di credito. o Modifiche all IFRIC 13 - Programmi di fidelizzazione della clientela: si introducono chiarimenti sulla valutazione del fair value dei punti premio assegnati. 60

65 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI o Modifiche all IFRS 3 Aggregazioni aziendali: sono fornite indicazioni per il trattamento delle aggregazioni aziendali avvenute prima della data effettiva di revisione del principio; si forniscono specifiche in merito alle modalità di trattamento delle operazioni con pagamento basato su azioni acquisiti o volontariamente sostituiti a seguito di aggregazioni aziendali; si introduce il concetto di Measurement of non-controlling interests, ovvero la valutazione da parte dell acquirente di ogni interessenza non di controllo nell acquisito al fair value o in proporzione alle attività nette identificabili. Con decorrenza 1 luglio 2011 sono inoltre applicabili gli emendamenti, le interpretazioni e le modifiche di seguito elencati: Modifiche all IFRS 1 - Prima adozione degli International Financial Reporting Standards: si introduce l esenzione per le entità che per la prima volta adottano gli IAS/IFRS dall effettuare il restatement delle operazioni di derecognition relative ad una data anteriore a quella di transizione. Viene inoltre fornita una guida sulla presentazione di un bilancio IAS/IFRS a seguito di un esercizio in cui l entità non ha redatto un bilancio secondo i principi contabili internazionali per effetto di una forte inflazione della sua divisa funzionale. Modifiche all'ifrs 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative: si richiedono informazioni sui trasferimenti di attività finanziarie. Principi contabili e interpretazioni di prossima applicazione Alla data di approvazione del presente Bilancio d esercizio, risultano emanati dallo IASB, ma non ancora omologati dall Unione Europea, principi contabili, interpretazioni ed emendamenti, alcuni ancora in fase di consultazione, tra i quali si segnalano: IFRS 9 Financial Instruments, nell ambito del progetto di rivisitazione dell attuale IAS 39; alcuni Exposure Draft (ED), anch essi emessi nell ambito del progetto di rivisitazione dell attuale IAS 39, in tema di Costo Ammortizzato e Impairment, ed Hedge Accounting; IFRS 10 Consolidated Financial Statments; IFRS 11- Joint Arrangements; IFRS 12 Disclosures of Interest in Other Entities; IFRS 13 Fair Value Measurement; IAS 27 Separate Financial Statements; IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures. Gli eventuali riflessi che i principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni di prossima applicazione potranno avere sull informativa finanziaria sono in corso di approfondimento e valutazione. 61

66 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio 2011 L esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato al successivo punto 17 Altre informazioni. All atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico. Criteri di classificazione Si classificano tra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che sono detenuti con l intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi. La Banca non ha iscritto tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione titoli obbligazionari quotati. Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option (definita dal principio contabile IAS 39 9), gestionalmente collegati con attività e passività valutate al fair value. Il derivato è uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche: a) il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o altre variabili prestabilite; b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti di cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; c) è regolato a data futura. Compongono la categoria i derivati finanziari e quelli creditizi. Tra i primi rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e valute, i contratti derivati con titolo sottostante e quelli senza titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e contratti derivati su valute. Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati (c.d. derivati impliciti) in altri strumenti finanziari complessi e che sono oggetto di rilevazione separata rispetto allo strumento ospite, in quanto: - le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario; - lo strumento incorporato, anche se separato, soddisfa la definizione di derivato; - lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto tra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione. 62

67 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto economico. Se il fair value di un attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria di negoziazione. Il fair value è definito dal principio IAS 39 come il corrispettivo al quale un attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi bid o, in assenza, prezzi medi) rilevati alla data di riferimento del bilancio. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 Altre informazioni. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmenti disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, sono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono fondati su dati rilevabili sul mercato. Sono in particolare utilizzati: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati; modelli di determinazione del prezzo di opzioni; valori rilevati in recenti transazioni comparabili ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. I titoli consegnati nell ambito di un operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto non vengono stornati dal bilancio. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi assimilati sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Alle medesime voci sono iscritti anche i differenziali e i margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per la negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (cosiddetta fair value option). Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nel Risultato netto dell attività di negoziazione, così come l effetto delle valutazioni al cambio di fine periodo delle attività e passività monetarie in valuta. I profitti e le perdite relativi ai contratti derivati gestionalmente collegati con attività o passività valutate al fair value sono invece rilevati nel Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato, altrimenti alla data di sottoscrizione. Nel caso di 63

68 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI rilevazione delle attività finanziarie alla data di regolamento, gli utili e le perdite rilevati tra la data di sottoscrizione e quella di regolamento sono imputati a patrimonio netto. All atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per l esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili. Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come tra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione o Attività finanziarie valutate al fair value, Attività finanziarie detenute sino a scadenza o i Crediti e finanziamenti e, in ogni caso, le partecipazioni azionarie diverse da quelle di controllo, controllo congiunto o influenza notevole. Gli investimenti disponibili per la vendita sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. Essa accoglie: I titoli di debito qutati e non quotati; I titoli azionari quotati e non quotati; Le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto (c.d partecipazioni di minoranza). Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value. Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con imputazione a conto economico, nell eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore durevoli. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 Altre informazioni. Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell Appendice A allo IAS39. Ad ogni data di riferimento del bilancio, come indicato dal paragrafo 58 dello IAS 39, le attività devono essere valutate per verificare se hanno subito una riduzione durevole di valore (impairment test). In particolare, il paragrafo 67 stabilisce che quando una riduzione di fair value di un attività finanziaria disponibile per la vendita è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto e sussistono evidenze obiettive che l attività abbia subito una riduzione di valore, la perdita cumulativa che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto deve essere stornata e rilevata a conto economico anche se l attività finanziaria non è stata eliminata. Il paragrafo 68 precisa inoltre che l importo della perdita complessiva che viene stornata dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico deve essere la differenza tra il costo di acquisizione (al netto di qualsiasi rimborso in conto capitale e ammortamento) e il fair value (valore equo) corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore su quell attività finanziaria rilevata precedentemente nel conto economico. Dunque l intera riserva negativa del patrimonio netto deve essere imputata al conto economico alla voce Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita. Per l accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e la determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua disposizione che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di valutazione. In particolare, i criteri per identificare le situazioni di impairment del portafoglio AFS distinguono tra i titoli di debito e i titoli di capitale. 64

69 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Per identificare se un titolo di debito ha subito una perdita di valore si fa riferimento ai criteri previsti nel paragrafo 59 dello IAS 39. I più significativi sono i seguenti: - significative difficoltà finanziarie dell emittente testimoniate da inadempimenti o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; - probabilità di apertura di procedure concorsuali; - scomparsa di un mercato attivo di quell attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; - declassamento del merito di credito dell emittente, quando accompagnato da altre notizie negative sulla situazione finanziaria di quest ultimo. Con riferimento ai titoli di capitale (inclusi i fondi), è ragionevole ipotizzare che le azioni in portafoglio siano da assoggettare ad Impairment prima dei titoli obbligazionari emessi dalla stessa società emittente; pertanto, gli indicatori di svalutazione dei titoli di debito emessi da una società, ovvero la svalutazione di tali titoli di debito, sono forti indicatori dell Impairment dei titoli di capitale della stessa società. Inoltre, per stabilire se vi è una evidenza di Impairment per un titolo di capitale, oltre alla presenza degli eventi indicati dal paragrafo 59 dello IAS 39, ed alle considerazioni in precedenza riportate ove applicabili, si rimanda a quanto previsto dallo IAS 39 al paragrafo 61. Si precisa che i titoli di capitale presenti nel portafoglio AFS della Banca sono rappresentati principalmente da quote partecipative di minoranza in società del movimento cooperativo, non quotate e per le quali non risulta determinabile in misura attendibile il fair value. Pertanto sono valutate al costo in bilancio. Per tali titoli, ad ogni data di chiusura di bilancio, viene effettuata un analisi circa la presenza di indicatori di impairment sulla base delle informazioni ottenute da information providers e/o altre fonti analoghe, anche prendendo in esame i risultati e le informazioni contenute nei bilanci delle suddette entità. Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla sua rilevazione vengono iscritte riprese di valore imputate al conto economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale. L ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle stesse o quando l attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati: a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tiene conto dell ammortamento dei costi di transazione sia del differenziale tra il costo e il valore di rimborso; a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell imposizione fiscale, i proventi e gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore. Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall utile o dalla perdita cumulati nella riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono riversati a conto economico nella voce Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita. Anche al momento della rilevazione di una perdita durevole di valore (impairment), gli utili o le perdite da valutazione cumulati vengono riversati a conto economico, nella voce Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita, rettificando la specifica suddetta Riserva, l eventuale ulteriore quota di perdita da impairment che eccede la suddetta riserva viene imputata alla medesima voce di conto economico. 65

70 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Le riprese di valore sono imputate a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale. 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento. All atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Criteri di classificazione Sono classificate nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili a scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se, a seguito di un cambiamento della volontà o del venir meno della capacità, non risulta più appropriato mantenere gli investimenti in tale categoria, questi vengono trasferiti tra le attività disponibili per la vendita. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se esse sussistono, l importo della perdita viene misurato come differenza tra il saldo contabile dell attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati recuperabili, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L importo della perdita è rilevato a conto economico. Qualora i motivi che hanno dato origine alla rettifica di valore siano successivamente rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi e dai proventi assimilati sono iscritte per competenza, sulla base del tasso di interesse effettivo, nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cedute, alla voce Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza. Eventuali riduzioni di valore vengono rilevate a conto economico nella voce Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza. In seguito, se i motivi che hanno determinato l evidenza della perdita di valore vengono rimossi, si procede all iscrizione di riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce. L ammontare della ripresa non può eccedere in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. 66

71 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI 4 - Crediti Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario. Esso è pari all ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall origine dell operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Nel caso di titoli di debito l iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento, se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato, altrimenti alla data di sottoscrizione. Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato. L eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l ammontare erogato è rilevata nel conto economico al momento dell iscrizione iniziale. Criteri di classificazione I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci 60 Crediti verso banche e 70 Crediti verso clientela. I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate in un mercato attivo (Livello 2 e 3), che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi includono gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati classificati all origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione, diminuito/aumentato dei di rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il costo ammortizzato è diminuito/aumentato anche per la differenza tra l ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi all ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ricondotti al credito. L effetto economico dei costi e dei proventi viene così distribuito lungo la vita residua attesa del credito. Nella determinazione del tasso di rendimento effettivo, si procede alla stima dei flussi di cassa considerando tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario che possono influire sugli importi e sulle scadenze, ma non le future perdite su crediti. Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Alla data di chiusura del bilancio viene accertata l eventuale obiettiva evidenza che un attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l azienda non sia in grado di riscuotere l ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza: a) di significative difficoltà finanziarie dell emittente o debitore; b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione; d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria; e) della scomparsa di un mercato attivo di quell attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; 67

72 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI f) di dati rilevabili che indichino l esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo. Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d Italia, meglio riportata nel punto 17 Altre informazioni ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell ambito delle diverse categorie di rischio: sofferenze; esposizioni incagliate; esposizioni ristrutturate; esposizioni scadute. I crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell esposizione creditizia. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. Qualora il credito abbia un tasso d interesse variabile, il tasso di sconto al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile all attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè di norma i crediti in bonis (ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio), sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di stimare il valore della perdita in ciascuna categoria di crediti. La stima della previsione di perdita si basa sui parametri di probabilità di insolvenza ( PD probabilità di default) e di perdita in caso di insolvenza (LGD loss given default) differenziati per branca di attività economica e per garanzie prestate. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può, in ogni caso, superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale rispetto alla consistenza delle svalutazioni collettive dell esercizio precedente. Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi 68

73 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate. Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall acquirente. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi derivanti da Crediti verso banche e clientela sono iscritti tra gli Interessi attivi e proventi assimilati del conto economico in base al principio della competenza temporale sulla base del tasso di interesse effettivo. Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale, secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell attualizzazione calcolata al momento dell iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all intero portafoglio dei crediti. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value Alla data del bilancio la Banca non detiene Attività finanziarie valutate al fair value. 6 - Operazioni di copertura La Banca a fine esercizio non ha in corso operazioni con derivati classificabili fra i derivati di copertura. 7 - Partecipazioni La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto, così come definite e previste dai principi IAS27, IAS28 e IAS 31. Criteri di classificazione Con il termine partecipazioni si intendono gli investimenti nel capitale di altre imprese, generalmente rappresentati da azioni o da quote e classificati in partecipazioni di controllo, partecipazioni di collegamento (influenza notevole) e a controllo congiunto. In particolare si definiscono: a) Impresa controllata: impresa sulla quale la controllante esercita il controllo dominante, cioè il potere di determinare le scelte amministrative e gestionali e di ottenere i benefici relativi; 69

74 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI b) Impresa collegata: impresa nella quale la partecipante ha influenza notevole e che non è né una controllata né una impresa a controllo congiunto per la partecipante. Costituisce influenza notevole il possesso, diretto o indiretto tramite società controllate, del 20% o quota maggiore dei voti esercitabili nell assemblea della partecipata; c) Impresa a controllo congiunto: impresa nella quale la partecipante in base a un accordo contrattuale divide con altri il controllo congiunto di un attività economica. La nozione di controllo secondo i principi contabili internazionali deve essere esaminata tenendo conto del generale postulato della prevalenza della sostanza economica sulla qualificazione giuridica delle operazioni. Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte inizialmente al costo, comprensivo degli oneri accessori direttamente attribuibili. Criteri di valutazione Le partecipazioni in imprese controllate sono esposte nel bilancio utilizzando come criterio di valutazione il metodo del costo, al netto delle perdite di valore. Le partecipazioni in società collegate sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la medesima potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell investimento. Criteri di cancellazione Le partecipazioni sono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall attività è scaduto, o laddove la partecipazione viene ceduta trasferendo in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici ad essa connessi. Rilevazione delle componenti reddituali I dividendi delle partecipate, escluse quelle di collegamento, sono contabilizzati nell esercizio in cui sono deliberati nella voce Dividendi e proventi simili. Eventuali rettifiche / riprese di valore connesse con il deterioramento delle partecipazioni nonché utili o perdite derivanti dalla cessione sono imputate alla voce utili/perdite delle partecipazioni. 8 - Attività materiali Criteri d iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un incremento dei benefici futuri generati dal bene, sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l ordinario funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell esercizio in cui sono sostenute. Criteri di classificazione La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. 70

75 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Si definiscono immobili ad uso funzionale quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi. Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca e quindi si tratta di immobili ad uso funzionale. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Non sono soggetti ad ammortamento: - i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili dall edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili detenuti cielo-terra ; - le opere d arte, la cui la vita utile non può essere stimata ed essendo il relativo valore generalmente destinato ad aumentare nel tempo; Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l uso. Criteri di cancellazione Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Nel primo esercizio l ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità all uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell esercizio, l ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità. Nella voce di conto economico Utili (Perdite) da cessione di investimenti sono oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti materiali. 71

76 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI 9 - Attività immateriali Criteri di iscrizione Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, sostenuti per predisporre l utilizzo dell attività, solo se è probabile che i benefici economici futuri attribuibili all attività si realizzino e se il costo dell attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell attività immateriale è rilevato a conto economico nell esercizio in cui è stato sostenuto. Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito che soddisfano le seguenti caratteristiche: - identificabilità - l azienda ne detiene il controllo; - è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all attività affluiranno all azienda - il costo dell attività può essere valutato attendibilmente. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa internamente è rilevata come costo nell esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale, Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita definita sono iscritte al costo, al netto dell ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore cumulate. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito e cessa nel momento in cui l attività è eliminata contabilmente. L ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata. Nel primo esercizio l ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva disponibilità del bene. Ad ogni chiusura di bilancio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell attività. L ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell attività ed il suo valore recuperabile. Criteri di cancellazione Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Sia gli ammortamenti che eventuali rettifiche/riprese di valore per deterioramento di attività immateriali diversi dagli avviamenti, vengono rilevati a conto economico nella voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali. 72

77 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene ed iscritte al conto economico. Nella voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti Attività non correnti in via di dismissione In tale voce sono classificate le attività non correnti destinate alla vendita ed i gruppi di attività e le passività associate in via di dismissione, secondo quanto previsto dall IFRS 5. La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività che rientrano in tale categoria Fiscalità corrente e differita Criteri di iscrizione e classificazione Nella voce figurano le attività e passività fiscali (correnti e differite) rilevate in applicazione dello IAS12. Le relative voci di Stato Patrimoniale includono rispettivamente le attività/passività fiscali correnti e quelle anticipate/differite. L accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell onere fiscale corrente applicando le aliquote e la normativa fiscale vigenti, e corrispondono al risultato stimato della dichiarazione. Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d imposta recuperabili (compresi gli acconti versati), le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio. Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. L iscrizione di attività per imposte anticipate è effettuata quando il loro recupero è ritenuto probabile. Le passività per imposte differite vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile che insorga il relativo debito. Le attività per imposte anticipate indicano una futura riduzione dell imponibile fiscale, a fronte di un anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica, mentre le passività per imposte differita indicano un futuro incremento dell imponibile fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica. Criteri di valutazione Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. 73

78 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Le imposte correnti sono compensate, a livello di singola imposta: gli acconti versati e il relativo debito di imposta sono esposti al netto tra le Attività fiscali a) correnti o tra le Passività fiscali a) correnti a seconda del segno. Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragion della legge vigente, nell esercizio in cui l attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta. Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia per verificare, relativamente alle imposte anticipate, la recuperabilità sulla base della stima dei redditi imponibili futuri, attesi al momento del loro riversamento. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, nella voce Attività fiscali b) anticipate e nella voce Passività fiscali b) differite e non vengono attualizzate. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva. Criteri di cancellazione Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono cancellate nell esercizio in cui: - la differenza temporanea che le ha originate diventa imponibile con riferimento alle passività fiscali differite o deducibile con riferimento alle attività fiscali anticipate; - la differenza temporanea che le ha originate perde rilevanza fiscale Fondi per rischi ed oneri Criteri di iscrizione Nella sottovoce altri fondi del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle "altre passività". Criteri di classificazione I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l esborso di risorse economiche per l adempimento dell obbligazione stessa, purché possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Criteri di valutazione L importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Laddove l elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. 74

79 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere la miglior stima corrente. Quando a seguito del riesame, il sostenimento dell onere diviene improbabile, l accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai dipendenti si rimanda al successivo punto 17 Altre informazioni. Criteri di cancellazione Se non è più probabile che sarà necessario l impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all obbligazione, l accantonamento deve essere stornato. Un accantonamento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è stato iscritto. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L accantonamento è rilevato a conto economico alla voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti. Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l effetto attualizzazione nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell'attualizzazione). Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di anzianità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è la 150. Spese amministrative a) spese per il personale Debiti e titoli in circolazione Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all atto della ricezione delle somme raccolte o dell emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è imputata direttamente a conto economico. Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza effetti a conto economico. Criteri di classificazione Le voci di bilancio del Passivo dello Stato Patrimoniale Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, non classificate tra le Passività finanziarie valutate al fair value ; le voci sono al netto dell eventuale ammontare riacquistato, Sono inclusi anche i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. 75

80 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto, anche temporaneo, di titoli precedentemente emessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi L eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie Passività finanziarie di negoziazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati connessi con l utilizzo della fair value option utilizzati ai fini di copertura gestionale. Criteri di iscrizione I contratti derivati sono iscritti alla data di sottoscrizione e sono valutati al fair value. Criteri di classificazione La voce comprende il valore negativo dei contratti derivati a copertura di attività o passività di bilancio, rientranti nell ambito di applicazione della c.d. fair value option. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato per le Attività finanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note di cui al successivo punto 17 Altre informazioni. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti positive o negative di reddito relative ai contratti derivati, rappresentate dai differenziali e dai margini maturati sino alla data di riferimento del bilancio, sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value delle passività finanziarie sono rilevati nella voce Risultato netto dell attività di negoziazione di conto economico, ad eccezione di quelli relativi a strumenti 76

81 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI derivati passivi connessi con la fair value option, che sono rilevati nella voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Passività finanziarie valutate al fair value Criteri di iscrizione Per i titoli di debito l iscrizione iniziale avviene alla data di emissione. Le passività vengono rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, imputati a conto economico. Criteri di classificazione Sono classificate nella presente voce le passività finanziarie che si intende valutare al fair value (sulla base della fair value option prevista dal principio IAS 39 9) con i risultati valutativi iscritti a conto economico quando: la designazione al fair value consente di eliminare o di ridurre le significative distorsioni nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale degli strumenti finanziari; si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che deve essere scorporato. Alla data di riferimento del presente bilancio sono classificati nella categoria in oggetto i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse, nonché i prestiti obbligazionari strutturati di propria emissione, oggetto di copertura in relazione a uno o più derivati in essi incorporati. A fronte di tali passività sono posti in essere strumenti derivati gestionalmente correlati. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato per le Attività finanziarie detenute per la negoziazione e nelle specifiche note di cui al successivo punto 17 Altre informazioni. Criteri di cancellazione Le Passività finanziarie valutate al fair value sono cancellate contabilmente dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto al conto economico. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato tra gli interessi passivi e oneri assimilati del conto economico. I risultati della valutazioni sono ricondotti nel Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value, così come gli utili o le perdite derivanti dall estinzione. Stesso trattamento è riservato agli strumenti derivati connessi con la fair value option, il cui effetto economico è classificato nella voce Risultato netto attività e passività finanziarie valutate al fair value. 77

82 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di ricollocamento, senza alcun effetto al conto economico Operazioni in valuta Criteri di iscrizione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell operazione. Criteri di classificazione Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute. Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate tra le poste non correnti). Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o pagare, in ammontare di denaro fisso o determinabili. Gli elementi non monetari si caratterizzano per l assenza di un diritto a ricevere o di un obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile. Criteri di valutazione Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio che si generano tra la data dell operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell esercizio in cui sorgono, alla voce Risultato netto della attività di negoziazione ; alla medesima voce sono iscritte le differenze che derivano dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura del bilancio precedente. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, le differenze cambio relative a tale elemento sono rilevata anch esse a patrimonio netto. 78

83 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI 17 - Altre informazioni Ratei e Risconti I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le altre attività o altre passività. Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine) I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari impegnati, quando l acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche, altri depositi o depositi della clientela. I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela. La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d acquisto è contabilizzato come interesse e registrato per competenza lungo la vita dell operazione sulla base del tasso effettivo di rendimento. Trattamento di fine rapporto del personale Il T.F.R. è assimilabile ad un beneficio successivo al rapporto di lavoro (post employment benefit) del tipo Prestazioni Definite (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio della posta in esame è effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come onere da liquidare nel caso in cui l azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata. A seguito dell entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al rimangono in azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1 gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria dell INPS. Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni esercizio; la Banca non ha proceduto all attualizzazione finanziaria dell obbligazione verso il fondo previdenziale o l INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi. In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS, si configura, al pari della quota versata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita. Le quote maturate e riversate ai fondi integrativi di previdenza complementare sono contabilizzate alla sottovoce di conto economico 150a), come specificato nella Sezione 9 della Parte C della Nota. Tali quote si configurano come un piano a contribuzione definita poiché l obbligazione dell impresa nei confronti del dipendente cessa con il versamento delle quote maturate. Premio di fedeltà Fra gli altri benefici a lungo termine descritti dallo IAS 19, rientrano nell operatività della BCC anche i premi di fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità allo IAS

84 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i fondi rischi e oneri del passivo. L accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto economico fra le spese del personale. Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente. Conto economico I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione Le commissioni sono generalmente contabilizzate secondo il principio della competenza economica. I costi ed i ricavi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo. Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso. Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell esercizio in cui sono rilevate. Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari Il fair value è definito dal principio IAS 39 come il corrispettivo al quale un attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi bid o, in assenza, prezzi medi) rilevate l ultimo giorno di riferimento dell esercizio. Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l ultimo giorno di riferimento dell esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l impresa ha accesso. Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell emittente e della classe di rating, ove disponibile. I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse (in primo luogo la discounted cash flow analysis) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore. 80

85 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Per le poste finanziarie (attive e passive), diverse dai contratti derivati, titoli e strumenti finanziari in FVO oggetto di copertura, aventi durate residue uguali o inferiori a 18 mesi, il fair value si assume ragionevolmente approssimato dal loro valore contabile. Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile. Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un approssimazione del fair value. Per il debito a medio-lungo termine, sia esso rappresentato da titoli e per i quali si è optato per l applicazione della fair value option che da titoli iscritti al costo ammortizzato, il fair value è determinato attualizzando i residui flussi contrattuali utilizzando la curva dei tassi zero coupon ricavata, attraverso il metodo del bootstrapping, dalla curva dei tassi di mercato risk free. Per il debito a medio-lungo termine rappresentato da titoli valutati al costo ammortizzato ed oggetto di copertura per il rischio di tasso, il valore di bilancio è adeguato per effetto della copertura al fair value attribuibile al rischio coperto attualizzandone i relativi flussi. Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di mercato dell ultimo giorno di quotazione dell esercizio. Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto: - per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto costo di sostituzione, determinato mediante l attualizzazione delle differenze, alle date di regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua; - per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes); Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari, sulla base dei criteri sopra descritti, si articola sui seguenti livelli in funzione delle caratteristiche e della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione: Livello 1 - quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo: le valutazioni degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo effettuate sulla base delle quotazioni rilevabili dallo stesso; Livello 2 - input diversi di prezzi quotati di cui al punto precedente che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato: le valutazioni di strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo effettuate in base a tecniche di valutazione che utilizzando in prevalenza dati osservabili sul mercato presentano ridotti margini di discrezionalità (prezzi desunti da transazioni recenti, da infoprovider o ottenuti con modelli valutativi che utilizzano in prevalenza dati di mercato per stimare i principali fattori che condizionano il fair value dello strumento finanziario); Livello 3 - input che non sono basati su dati di mercato osservabili: le valutazioni degli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo effettuate in base a tecniche di valutazione che utilizzando input significativi non osservabili sul mercato comportano l adozione di stime ed assunzioni da parte del management (prezzi forniti dalla controparte emittente, desunti da perizie indipendenti, prezzi corrispondenti alla frazione di patrimonio netto detenuta nella società o ottenuti con modelli valutativi che non utilizzano dati di mercato per stimare significativi fattori che condizionano il fair value dello strumento finanziario). I suddetti approcci valutativi devono essere applicati in ordine gerarchico. Le tecniche valutative adottate devono massimizzare l utilizzo di fattori osservabili sul mercato e, di conseguenza, affidarsi il meno possibile a parametri di tipo soggettivo. 81

86 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI Nel caso di strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, la collocazione all interno della gerarchia del fair value deve essere definita considerando tra gli input significativi utilizzati per la determinazione del fair value quello che assume il livello più basso nella gerarchia. Si rileva altresì come la gerarchia del fair value sia stata introdotta nell IFRS 7 esclusivamente ai fini di informativa e non anche per le valutazioni di bilancio. Queste ultime, quindi, risultano effettuate sulla base di quanto previsto dai contenuti dello IAS 39. Attività deteriorate Si riportano di seguito le definizioni delle attività finanziarie classificate come deteriorate nelle diverse categorie di rischio secondo la definizione prevista nelle vigenti segnalazioni di Vigilanza e alle disposizioni interne, che fissano le regole per il passaggio dei crediti nell ambito delle seguenti categorie di rischio: sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di soggetti in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca. partite incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Inoltre vi rientrano i crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa (c.d. incagli oggettivi ); esposizioni ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economicofinanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (ad esempio, nuovo scadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo a una perdita; esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni (per le esposizioni che ricadono nel portafoglio prudenziale esposizioni garantite da immobili alle quali si applica l approccio per singola transazione) o 180 giorni (per le altre esposizioni che fanno riferimento al singolo debitore). Sono escluse le esposizioni la cui situazione di anomalia sia riconducibile a profili attinenti al rischio paese. Per le attività deteriorate, il valore di bilancio è ritenuto un approssimazione del fair value. Modalità di determinazione del costo ammortizzato Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla iscrizione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell ammortamento complessivo, determinato in applicazione del metodo dell interesse effettivo, delle differenze tra valore iniziale e quello a scadenza ed al netto di qualsiasi perdita di valore. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla successiva data di rideterminazione del tasso. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri vengono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento. Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa futuri è effettuata sulla base dell ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si procede al ricalcolo del piano di 82

87 Nota integrativa: parte A POLITICHE CONTABILI ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza. Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza, quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione. Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all ammontare pagato od erogato comprensivo dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili. Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al momento di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela. Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività, incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento finanziario. Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione. Prospetto delle rivalutazioni di cui all art. 10 della L. n. 72/83 con indicazione delle proprietà immobiliari e delle rivalutazioni effettuate : PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEI PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI DEI BENI ai sensi BENI dell'art.10 della legge 10 marzo 1983 ai sensi dell'art.10 della legge 10 marzo 1983 n.72 n.72 descrizion legg Valore ammontare della valore lordo e ben e ante rivalutazione di bilancio e descrizione legge rivaluta.ne Valore ammontare valore del bene ante della lordo di Sede rivalutazione 18rivalutazione bilancio Cadidavid Sede 413/9 72/ Cadidavid Sede Cadidavid Sede di 7 2 Cadidavid 72/ Via Forte Tomba 8 413/ Verona In ottemperanza a quanto previsto dall art.2427, 1 comma, n.16-bis del codice civile si riepilogano di seguito i corrispettivi contrattualmente stabiliti per l esercizio 2010 con la Società di Revisione per l incarico di revisore legale dei conti e per la prestazione di altri servizi resi alla Banca. Gli importi sono al netto dell IVA e delle spese. SOGGETTO CHE PRESTA IL SERVIZIO : KPMG spa Corrispettivi spettanti per la revisione legale dei conti annuali : ,00 Corrispettivi di competenza per gli altri controlli contabili : 5.800,00 Totale corrispettivi ,00 83

88 PARTE A - Politiche contabili A.3 - INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Componenti reddituali in assenza del trasferimento (ante imposte) Componenti reddituali registrate nell'esercizio (ante imposte) Tipologia di strumento finanziario (1) Portafoglio di provenienza (2) Portafoglio di destinazione (3) Valore contabile al (4) Fair value al (5) Valutative (6) Altre (7) Valutative (8) Altre (9) Titoli di debito HFT AFS (34) 56 (23) 56 A seguito degli obblighi informativi imposti dallo IFRS 7, vengono date le comunicazioni che sono previste per le attività trasferite in anni precedenti e che sono ancora presenti nell'attivo del bilancio corrente. Trattasi di un titolo di debito (CCT) per un valor nominale complessivo pari a 2,5 milioni di euro che la Banca ha trasferito nel corso del Le "Componenti reddituali" : - "Valutative", colonne (6) e (8) si riferiscono alla variazione di fair value e al conseguente impatto che avrebbe registrato a conto economico in colonna 6, e che invece ha interessato la Riserva AFS al netto della fiscalità in colonna 8; - "Altre"., colonne (7) e (9) si riferiscono alle rendite maturate sui titoli. 84

89 A Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento La Banca non ha effettuato trasferimenti nell'esercizio in corso e pertanto si omette la compilazione della tabella. A Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione La Banca non effettuato nell'esercizio in corso alcun trasferimento. A Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate La Banca non effettuato nell'esercizio in corso alcun trasferimento. 85

90 A.3.2 Gerarchia del fair value A Portafogli contabili: ripartizione per livelli di fair value Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono compresi titoli di capitale "valutati al costo", classificati convenzionalmente nel livello 3, riferibili ad interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita Derivati di copertura Totale Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura Totale Legenda: L1=Livello1 L2=Livello2 L3=Livello3 86

91 A Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello3) ATTIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione valutate al fair value disponibili per la vendita di copertura 1. Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Profitti imputati a: Conto economico - di cui: Plusvalenze Patrimonio netto 2.3 Trasferimenti da altri livelli 2.4 Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 3.3 Perdite imputate a: Conto economico - di cui: Minusvalenze Patrimonio netto 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali La voce Acquisti si riferisce alla sottoscrizione di azioni della Società ICCREA HOLDING SpA. a seguito dell'adesione all'aumento del capitale sociale. 87

92 A.3.3 Informativa sul cd. "day one profit/loss" Gli eventuali costi e ricavi derivanti da operazioni effettuate su strumenti finanziari non quotati in mercati attivi, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione, ed il fair value dello strumento vengono riconosciuti al conto economico in sede di iscrizione dello strumento finanziario in quanto il fair value è determinato attraverso tecniche di valutazione che utilizzano quali variabili solamente dati derivanti da mercati osservabili. Nel presente bilancio non segnala la presenza di "day one profit/loss". 88

93 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce Cassa e disponibilità liquide: composizione Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d'italia. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale La sottovoce "cassa" comprende valute estere per un controvalore pari a 12 mila euro. 89

94 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Voci/Valori Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, derivati ecc.) allocati nel portafoglio di negoziazione. L'importo di cui alla lettera B punto 1.2 si riferisce a contratti derivati positivi negoziati a copertura di prestiti obbligazionari a tasso fisso emessi dalla Banca. Le poste patrimoniali coperte sono classificate tra le passività finanziarie valutate al fair value. Tali contratti derivati sono per convenzione classificati nel portafoglio di trading. Sotto il profilo della rappresentazione a conto economico essi seguono però regole del tutto analoghe a quelle previste per i derivati di copertura: i differenziali o margini positivi e negativi liquidati o maturati sino alla data di riferimento del bilancio sono infatti registrati tra gli interessi attivi e passivi, mentre i profitti e le perdite da valutazione sono rilevati nella voce "110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" del conto economico, con una rappresentazione coerente con quella adottata per gli strumenti di raccolta per i quali è stata adottata la fair value option. 90

95 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. ATTIVITA' PER CASSA 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value b) Clientela - fair value Totale B Totale (A+B) La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d'italia. Le operazioni in derivati sono state effettuate assumendo in qualità di controparte l'istituto centrale di categoria. 91

96 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue A. Esistenze iniziali Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Trasferimenti ad altri portafogli C.5 Altre variazioni D. Rimanenze finali Nella voce B3. Aumenti - altre variazioni - sono compresi: - Utili da negoziazione iscritti a conto economico nella voce 80 "risultato netto dell'attività di negoziazione" per 26 mila euro. 92

97 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 La Banca non ha esercitato la facoltà prevista dai principi contabili IAS / IFRS di designare al fair value attività finanziarie (c.d. "fair value option") di cui allo IAS39. 93

98 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio "disponibile per la vendita". Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Voci/Valori Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3 1. Titoli di debito Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito Titoli di capitale Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita, accoglie: - la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di negoziazione; - le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28. Alla sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" sono comprese attività cedute non cancellate riferite a strumenti finanziari utilizzati per operazioni di pronti contro termine passive con la clientela per euro mila. I titoli di capitale "valutati al costo" classificati convenzionalmente nel livello 3, si riferiscono a interessenze azionarie in società promosse dal movimento del credito cooperativo o strumentali, per le quali il fair value non risulta determinabile in modo attendibile o verificabile e che pertanto sono iscritti in bilancio al valore di costo, eventualmente rettificato a fronte dell'accertamento di perdite per riduzioni di valore. 94

99 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI Di seguito si fornisce l elenco delle maggiori partecipazioni, evidenziando il valore del capitale determinato sulla base delle risultanze dei bilanci individuali al 31/12/2011. (migliaia di euro) Società partecipata Valore Valore % capitale Capitale della (caratteristiche nominali dei titoli) nominale di bilancio posseduto società partecipata ICCREA HOLDING Spa - Roma ,12% ( n azioni - valore nominale Euro 51,65) ICCREA BANCA IMPRESA Spa - Roma ,04% ( n azioni - valore nominale Euro 51,65) FEDERAZIONE VENETA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO - Soc.Coop. - Padova ( n azioni - valore nominale Euro 25,82) FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI DEL CREDITO COOPERATIVO - Consorzio fra le Casse Rurali - BCC - Roma (n. 10 quota da Euro 51,65) CASSA CENTRALE CASSE RURALI TRENTINE - BCC NORD EST Spa - Trento ,62% ,18% ,13% ( n azioni - valore nominale Euro 52,00) CE.S.VE. Spa Consortile - Padova ,46% ( n azioni - valore nominale Euro 51,65) FINVAL S.P.A. ORD ,77% 650 (n azioni da Euro 1,00) Le sopraelencate quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di collegamento, classificate convenzionalmente nel livello 3, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano ricorrere le condizioni previste dal par. 46 e) dello IAS39. Per dette partecipazioni non esiste alcun mercato di riferimento e la banca non ha alcuna intenzione di cederle. 95

100 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti imprese di assicurazione - società finanziarie imprese non finanziarie altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d'italia. 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica La Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura. 96

101 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Riprese di valore - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Svalutazioni da deterioramento - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali Le sottovoci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze, al lordo del relativo effetto fiscale, registrate a patrimonio netto alla voce 130. "riserve da valutazione" dello stato patrimoniale passivo. Nelle "altre variazioni" delle sottovoci B5 e C6 sono indicati, rispettivamente gli utili e le perdite derivanti dal rimborso/cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita iscritte alla voce 100. b) "utili (perdite) da cessione/riacquisto" del conto economico, unitamente al rigiro a conto economico delle relative "riserve da valutazione" del patrimonio netto precedentemente costituite. Tra le "altre variazioni in aumento/diminuzione dei titoli di debito è altresì ricompreso il differenziale tra i ratei iniziali e finali. 97

102 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica Nella presente voce figurano i titoli di debito per i quali si ha l'intenzione di detenerli in portafoglio sino a scadenza. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 VB FV-Livello1 FV-Livello2 FV-Livello3 VB FV-Livello1 FV-Livello2 FV-Livello3 1. Titoli di debito Strutturati - Altri Finanziamenti Legenda: FV=fair value VB=valore di bilancio In questa categoria la Banca ha allocato un titolo obbligazionario emesso dalla partecipata Iccrea Banca Impresa spa. 98

103 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti 5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d'italia. 5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica Le attività finanziarie detenute sino alla scadenza non sono state oggetto di copertura specifica. 99

104 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 5.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: variazioni annue Titoli di debito Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Riprese di valore B3. Trasferimenti da altri portafogli B4. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Rettifiche di valore C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali Tra le "altre variazioni in aumento/diminuzione è altresì ricompreso il differenziale tra i ratei iniziali e finali. 100

105 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce Crediti verso banche: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nel portafoglio "crediti" in base allo IAS 39. Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti: Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri Titoli di debito Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili. Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di 804 mila euro. I depositi vincolati di cui al punto B. comprendono la riserva obbligatoria, assolta in via indiretta, pari a mila euro, detenuta presso ICCREA Banca Spa. La sottovoce 3.3 "Altri finanziamenti: altri" si riferisce al finanziamento promosso dal movimento di categoria del Credito Cooperativo nell'ambito del progetto "Microfinanza Campesina" in Equador. Nella sottovoce 4.2 è ricompresa un obbligazione subordinata emessa dalla BCC Veneta Rovigobanca Credito Cooperativo e sottoscritta dalla nostra Banca per un ctv di 507 mila euro. A tal fine si precisa che hanno carattere subordinato le attività il cui diritto al rimborso, nel caso di liquidazione dell'ente emittente o di una sua sottoposizione ad altra procedura concorsuale, può essere esercitato da parte del creditore solo dopo quelli degli altri creditori non egualmente subordinati. In caso di liquidazione dell emittente, questo prestito avente clausola di subordinazione Lower Tier II viene preferito ai Tier 1 e Upper Tier 2, trovandosi soddisfatto allo stesso modo dei Tier 3, ma sempre dopo le obbligazioni senior. Inoltre è previsto un rimborso annuale pari al 20% del capitale sottoscritto a partire dal 20 dicembre

106 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica La Banca non detiene crediti verso banche oggetto di copertura specifica. 6.3 Leasing finanziario La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto. 102

107 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce Crediti verso clientela: composizione merceologica Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel portafoglio "crediti". Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Tipologia operazioni/valori Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Conti correnti Pronti contro termine attivi 3. Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altre operazioni Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni. Non sono presenti crediti verso clientela con vincolo di subordinazione. I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo. Le attività deteriorate comprendono le sofferenze, gli incagli, i crediti ristrutturati e le esposizioni scadute secondo le definizioni di Banca d'italia. Il dettaglio di tali esposizioni, nonché quello relativo all'ammontare e alla ripartizione delle rettifiche di valore, viene evidenziato nella Parte E della Nota integrativa - qualità del credito. Nella tabella che segue viene esposto il dettaglio delle forme tecniche confluite nel punto 7 della tabella precedente. Tipologia operazioni Finanziamenti per anticipi SBF su fatture emesse dalla clientela Rischio di portafoglio Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse Depositi cauzionali fruttiferi Anticipi estero import- export Totale

108 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Titoli di debito a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti Tipologia operazioni/valori Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni - altri Totale La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d'italia. 7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specifica Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene crediti verso la clientela oggetto di copertura specifica. 7.4 Leasing finanziario Alla data di riferimento del bilancio non vi sono crediti derivanti da attività di locazione finanziaria. 104

109 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 La Banca ha posto in essere derivati esclusivamente con finalità di copertura gestionale; essi pertanto trovano rappresentazione nella Sezione 2 dell'attivo e/o nella Sezione 5 del Passivo, in quanto si è usufruito della facoltà riconosciuta alle imprese di applicare la c.d. "fair value option" di cui allo IAS39. Non si procede, di conseguenza, alla compilazione della presente Sezione. Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90 Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica. Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole, di cui al principio IAS27 e IAS

110 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 11 - Attività materiali - Voce Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16. Attività/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati Totale B Totale (A+B) Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo. Nella riga terreni è evidenziato anche il valore dei terreni oggetto di separazione rispetto al valore degli edifici Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la compilazione della relativa tabella. 106

111 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti: B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: C.1 Vendite C.2 Ammortamenti Rettifiche di valore da deterioramento C.3 imputate a a) patrimonio netto C.4 b) conto economico Variazioni negative di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento. La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca. La voce D. "Rimanenze finali nette" comprende opere d'arte per 94 migliaia di euro. 107

112 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo I fondi di ammortamento raggiungono il seguente grado di copertura dei valori di carico globali delle immobilizzazioni materiali: Grado di copertura dei fondi di ammortamento Classe di attività % amm.to complessivo % amm.to complessivo Terreni e opere d'arte - - Fabbricati 39% 36% Mobili 83% 82% Impianti elettronici 90% 93% Altre 88% 82% Percentuali di ammortamento utilizzate Classe di attività Terreni e opere d'arte Fabbricati Arredi Mobili e macchine ordinarie d'ufficio Impianti di ripresa fotografica / allarme Macchine elettroniche e computers Automezzi % ammortamento 0% 3% 15% 12% 30% 20% 25% 108

113 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue La banca non detiene attività materiali a scopo di investimento Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali. 109

114 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 12 - Attività immateriali - Voce Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Attività/Valori Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali 2 A.2.1 Attività valutate al costo: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività 2 A.2.2 Attività valutate al fair value: a) attività immateriali generate internamente b) altre attività Totale 2 2 La altre attività immateriali a durata limitata, sono costituite prevalentemente da software aziendale e sono state ammortizzate, pro rata temporis, con il metodo delle quote costanti in ragione della loro vita utile, stimata in 3 anni. 110

115 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Altre attività immateriali: generate internamente Altre attività immateriali: altre Avviamento DEF INDEF DEF INDEF Totale A. Esistenze iniziali 8 8 A.1 Riduzioni di valore totali nette 6 6 A.2 Esistenze iniziali nette 2 2 B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni 2 2 C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - conto economico Trasferimenti alle attività non correnti in C.4 via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Legenda: DEF=a durata definita INDEF=a durata indefinita Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all'esterno e sono valutate al costo. La sottovoce F. "valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per e attività immateriali valutate in bilancio al fair value. 111

116 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 12.3 Altre informazioni In base a quanto richiesto dallo IAS 38 paragrafi 122 e 124 si precisa che la Banca non ha: - attività immateriali rivalutate iscritte al fair value; - acquisito attività immateriali tramite concessione governativa; - acquisito attività immateriali oggetto di operazioni di locazione; - assunto impegni alla data di bilancio per l'acquisto di attività immateriali; - costituito attività immateriali a garanzia di propri debiti. 112

117 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 13 - Le attività fiscali e passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate, rispettivamente, nella voce 130 dell'attivo e 80 del passivo. Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano: IRES IRAP 31/12/2011 In contropartita al conto economico Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri non dedotti Rettifiche di valore per crediti per cassa verso clientela Oneri del personale dipendente 6 6 Altre voci Totale In contropartita allo stato patrimoniale Riserva negativa su attività finanziarie disponibili per la vendita Totale Alla voce Rettifiche di valore su crediti si evidenzia la fiscalità attiva per svalutazioni non dedotte nei precedenti esercizi, in quanto eccedenti il limite previsto dall'art. 106 Tuir. Dette eccedenze risulteranno deducibili nei prossimi esercizi secondo il meccanismo della rateizzazione nei prossimi esercizi per quota costante in diciottesimi 113

118 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.2 Passività per imposte differite: composizione Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano: IRES IRAP 31/12/2011 In contropartita al conto economico Storno fondo ammortamento terreni Totale In contropartita dello stato patrimoniale Riserva positiva su attività finanziarie disponibili per la vendita Totale Imposte differite non rilevate Non si è dato luogo alla rilevazione di passività per imposte differite:. sulle riserve di rivalutazione monetaria in sospensione di imposta;. sulla riserve di utili costituite con accantonamenti non soggetti ad imposte sul reddito ai sensi dell'art. 12 della L.904/77. Tenuto conto della indisponibilità delle riserve prevista dalla normativa di settore e dallo Statuto sociale, la Banca non ha assunto nè ritiene di assumere comportamenti idonei ad integrare i presupposti per la loro distribuzione e, di conseguenza, per la rilevazione delle relative passività per imposte differite. 114

119 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative ai precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di sufficienti imponibili fiscali futuri. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente. Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,5% e al 5,57% (comprensiva della maggiorazione di aliquota stabilita dalla Regione Veneto). 115

120 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte differite annullate nell'esercizio 4 14 a) rigiri 4 14 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore fiscale, che saranno recuperate sotto forma di benefici economici che la Banca otterrà negli esercizi successivi. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente. Le aliquote utilizzate per la rilevazione delle imposte differite ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,5% e al 5,57% (comprensiva della maggiorazione di aliquota stabilita dalla Regione Veneto). 116

121 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale

122 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio 7 4 a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni Imposte differite annullate nell'esercizio 4 77 a) rigiri 4 77 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 7 4 Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni di titoli disponibili per la vendita. Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto. 118

123 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo 13.7 Altre informazioni IRES IRAP ALTRE 31/12/2011 Passività fiscali (-) (1.207) (741) (1.948) Acconti versati (+) Altri crediti di imposta (+) Ritenute d'acconto subite (+) Saldo a debito della voce 80 a) del passivo (125) (74) (199) Saldo a credito Crediti di imposta non compensabili: quota capitale Crediti di imposta non compensabili: quota interessi Saldo dei crediti di imposta non compensabili Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate e pertanto non rilevano le informazioni richieste dal paragrafo 42 dell IFRS5. 119

124 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo Sezione 15 - Altre attività - Voce Altre attività: composizione Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. 31/12/ /12/2010 Assegni di c/c tratti su terzi Partite in corso di lavorazione Rettifiche per partite illiquide di portafoglio Debitori diversi per operazioni in titoli 46 Anticipi e crediti verso fornitori 2 8 Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili Ratei e risconti attivi non capitalizzati Fatture da incassare Acconti per ritenute d'acconto su interessi a clientela 321 Acconti su imposte indirette (bollo, sostitutiva DPR 601) Altre partite attive Totale Fra le altre attività figura lo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere" del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso, il cui dettaglio è indicato nell'apposita Tabella delle "Altre informazioni" della parte B della presente nota integrativa. 120

125 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo PARTE B - Informazioni sullo stato patrimoniale Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce Debiti verso banche: composizione merceologica Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica diversi da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti Pronti contro termine passivi Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di mila euro. Alla voce è presente un finanziamento di 12,5 milioni di euro della durata di 3 anni, ottenuto dalla BCE garantito da titoli depositati presso Iccrea Banca Spa. In considerazione della prevalente durata a breve termine dei debiti verso Banche il relativo fair value è stato assunto pari al valore di bilancio. 121

126 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati La banca non ha in essere debiti subordinati fra i debiti verso banche. 1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati La banca non ha in essere debiti strutturati nei confronti di banche. 1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica La banca non ha in essere debiti oggetto di copertura specifica fra i debiti verso banche. 1.5 Debiti per leasing finanziario La banca non ha in essere operazioni della specie. 122

127 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce Debiti verso clientela: composizione merceologica Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento. Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Pronti contro termine passivi Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 749 mila euro. Le operazioni "pronti contro termine" passive riguardano esclusivamente le operazioni con obbligo di rivendita a termine, da parte del cessionario, delle attività oggetto della transazione, non avendo la Banca posto in essere operazioni che prevedono la facoltà per il cessionario di rivendita a termine. 2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati La banca non ha in essere debiti subordinati. 2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati La banca non ha in essere debiti strutturati. 2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica La banca non ha in essere debiti oggetto di copertura specifica. 2.5 Debiti per leasing finanziario La banca non ha in essere debiti per locazione finanziaria. 123

128 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce Titoli in circolazione: composizione merceologica Nella presente voce figurano i titoli emessi valutati al costo ammortizzato. Sono ricompresi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. E' esclusa la quota dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocata presso terzi. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Titoli Tipologia titoli/valori Valore bilancio Fair Value - livello 1 Fair Value - livello 2 Fair Value - livello3 Valore bilancio Fair Value - livello 1 Fair Value - livello 2 1. Obbligazioni strutturate Fair Value - livello altre Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale Il valore delle obbligazioni emesse è al netto di quelle riacquistate, per un importo nominale di 374 mila euro. 3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati La Banca non ha emesso titoli subordinati. 3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica La banca non ha in essere titoli in circolazione oggetto di copertura specifica. 124

129 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Formano oggetto di rilevazione nella presente voce gli strumenti finanziari derivati. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Tipologia operazioni/valori VN Fair value - L1 Fair value - L2 Fair value - L3 FV* VN Fair value - L1 Fair value -L2 Fair value - L3 FV* A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni Strutturate Altre obbligazioni 3.2 Altri titoli Strutturati Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option Altri 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B Totale (A+B) Legenda: FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale L1=livello1 L2=livello2 L3=livello3 Le passività finanziarie di negoziazione indicate al punto B della tabella, rappresentano il valore negativo di strumenti derivati (IRS, opzioni), cui si rende applicabile la fair value option in quanto gestionalmente connesse (copertura naturale) a poste patrimoniali, in accordo con le definizioni del principio contabile IAS n

130 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate. 4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati. 4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi scoperti tecnici ) di negoziazione: variazioni annue Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione. 126

131 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie, designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dallo IAS 39. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Tipologia operazione/valori VN Fair value - L1 Fair value - L2 Fair value - L3 FV* VN Fair value - L1 Fair value -L2 Fair value - L3 FV* 1. Debiti verso banche 1.1 Strutturati 1.2 Altri 2. Debiti verso clientela 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito Strutturati 3.2 Altri Totale Legenda: FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale L1=livello1 L2=livello2 L3=livello3 Nella sottovoce 3. "Titoli di debito" figurano i prestiti obbligazionari di propria emissione correlati a contratti derivati di copertura del rischio di tasso d'interesse, valutati in base alla c.d. "fair value option" di cui allo IAS L'adozione della fair value option sugli strumenti di raccolta ha permesso alla Banca di ottenere, in generale, una rappresentazione contabile più significativa e coerente con l'approccio effettivo alla copertura dei rischi, riducendo contemporaneamente la complessità della gestione amministrativa e permettendo una misurazione più affidabile degli strumenti finanziari. Tutta la raccolta oggetto di copertura con strumenti derivati è quindi valutata al fair value, in coerenza con tutti i relativi derivati di copertura che, ai fini del bilancio, sono classificati nell'ambito delle specifiche voci di dettaglio del portafoglio di negoziazione. 5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate Non vi sono passività finanziarie valutate al fair value rappresentate da titoli subordinati. 127

132 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 5.3 Passività finanziarie valutate al fair value: variazioni annue Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Emissioni B.2 Vendite B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Acquisti C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Altre variazioni D. Rimanenze finali La tabella evidenzia la movimentazione avvenuta nel corso dell'anno sulle passività relative al portafoglio valutato al fair value, con un dettaglio per le principali forme tecniche. 128

133 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60 La Banca ha posto in essere derivati esclusivamente con finalità di copertura; essi tuttavia trovano rappresentazione nella Sezione 2 dell'attivo e/o nella Sezione 5 del Passivo, in quanto si è usufruito della facoltà riconosciuta alle imprese di applicare la c.d. "fair value option" di cui allo IAS39. Non si procede, di conseguenza, alla compilazione della presente Sezione. Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70 Alla data di riferimento del bilancio non vi sono passività finanziarie oggetto di copertura generica. Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'attivo. Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90 Vedi sezione 14 dell'attivo. 129

134 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 10 - Altre passività - Voce Altre passività: composizione Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. 31/12/ /12/2010 Debiti verso l'erario e verso altri enti impositori per imposte indirette Partite in corso di lavorazione Debiti verso fornitori Somme a disposizione della clientela o di terzi Debiti verso personale 48 Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria Creditori per operazioni in titoli con valuta da maturare 480 Debiti verso il personale : oneri per ferie non godute Ritenute erariali per compensi di lavoro e per interessi passivi Utenze e incassi da riversare Altre partite passive Totale

135 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue In questa voce figura il Fondo di Trattamento di fine rapporto rilevato con la metodologia prevista dallo Ias 19. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Esistenze iniziali B. Aumenti 35 B.1 Accantonamento dell'esercizio 35 B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni 2 D. Rimanenze finali Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli utili o le perdite attuariali che si sono manifestati nell'esercizio. Pertanto la Voce D. "Rimanenze finali" del fondo inscritto coincide con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit Obligation - DBO) Altre informazioni Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto calcolato ai sensi dell'art del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di tesoreria inps, ammonta a mila euro e risulta essere stato movimentato nell'esercizio come di seguito: - fondo iniziale euro mila - variazioni in aumento (rivalutazione del fondo) euro 56 mila - variazioni in diminuzione (utilizzi e anticipazioni) euro 33 mila - fondo finale euro mila Nel corso dell'esercizio sono state destinate al fondo di previdenza di categoria quote di trattamento di fine rapporto per 236 mila euro. Inoltre, sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di Tesoreria INPS pari a 31 mila euro. La valutazione attuariale del Fondo TFR è stata eseguita dalla società MANAGERS & PARTNERS S.p.A. Roma in base ad un accordo collettivo intercorso con altre BCC e in la collaborazione con la società che cura la parte stipendi. Di seguito si riporta uno stralcio della relazione che la stessa ci ha inviato in relazione ai criteri che sono stati usati per l effettuazione della valutazione. 131

136 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 132

137 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce Fondo per rischi ed oneri: composizione Nelle presenti voci figurano le passività relative agli "Altri benefici a lungo termine", riconosciuti contrattualmente al personale in servizio, ai sensi dello Ias 19, e le obbligazioni in essere, per le quali la banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse, come previsto dallo Ias 37. Voci/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri controversie legali oneri per il personale altri Totale

138 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 12.2 Fondo per rischi ed oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali La sottovoce B.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell'esercizio. La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento - accoglie la quota parte dell'utile del precedente esercizio destinata ad accantonamento al fondo per beneficenza e mutualità e che non transita a conto economico. La sottovoce C.1 - Utilizzo nell'esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati. La sottovoce C.3 - Altre variazioni in diminuzione - accoglie: - il decremento dovuto ad un minor onere rilevato nell'esercizio rispetto alle stime previste; - i decrementi del fondo per beneficenza e mutualità a seguito dell'utilizzo a fronte delle specifiche destinazioni, pari a 113 mila euro Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti La Banca non ha iscritto nel Bilancio fondi della specie 134

139 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 12.4 Fondo per rischi ed oneri - altri fondi La voce "Altri fondi per rischi e oneri" è costituita da: Controversie legali, per 155 mila euro Il "Fondo oneri futuri per controversie legali" tutela la Banca da probabili esiti negativi derivanti dalle cause passive e dai reclami in corso. La natura delle cause passive legali è ampia e diversificata. Infatti, pur avendo in comune, in linea di massima, una domanda di tipo risarcitorio nei confronti della Banca, traggono origine da eventi anche molto diversi fra loro. In via semplificativa, le più ricorrenti cause sono relative alla contestazione sugli interessi (anatocismo) e allo svolgimento dei servizi di investimento. Riguardo all'ammontare degli esborsi prevedibili, l'ipotesi formulata per i giudizi con esito di soccombenza probabile si riferisce al complessivo esborso stimato. Si precisa, anche in relazione a quanto prima specificato, che sia gli importi che il momento di prevedibile esborso di ogni singola controversia, deve necessariamente considerarsi indicativo, in quanto, specialmente per i giudizi di natura risarcitoria, è assai ampia la discrezionalità del giudice nella valutazione del danno. In tutti i casi in cui l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere stimato è risultato rilevante, si è provveduto a calcolare l'importo dei fondi e degli accantonamenti in misura pari al valore attuale degli esborsi necessari ad estinguere le obbligazioni. Oneri per il personale, per 73 mila euro L'importo esposto nella sottovoce 2.2 "oneri per il personale - Altri fondi rischi ed oneri", della tabella 12.1, si riferisce a: - Premi di anzianità/fedeltà relativi all'onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in favore del personale dipendente in relazione all'anzianità di servizio. - Gratifiche e competenze da erogare in base ad accordi aziendali col personale dipendente. Altri - Fondo beneficenza e mutualità, per 82 mila euro Nell'ambito degli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza e mutualità che trae origine dallo statuto sociale (art. 49). Lo stanziamento viene annualmente determinato, in sede di destinazione di utili, dall'assemblea dei soci; il relativo utilizzo viene deciso dal Consiglio di Amministrazione. Il fondo non è stato attualizzato in quanto il suo utilizzo è previsto nel corso dell'anno successivo. Altri - Fondo oneri futuri, per 92 mila euro Sono compresi gli accantonamenti per gli oneri stimati verso il Fondo di Garanzia dei Depositanti per l'intervento di sostegno delle BCC in crisi e per l'eventuale perdita derivante da un accordo transattivo per un indennizzo assicurativo. Passività potenziali Non esistono alla data di chiusura dell'esercizio passività potenziali, ovverosia quelle per le quali non è probabile un esborso finanziario. 135

140 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce Azioni rimborsabili: composizione Non vi sono azioni rimborsabili. Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130,150,160,170,180,190, "Capitale" e "Azioni proprie": composizione La Banca ha emesso esclusivamente azioni ordinarie in ragione del capitale sociale sottoscritto ,96 euro. pari a Non vi sono azioni sottoscritte e non ancora liberate e azioni proprie riacquistate. 136

141 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie Ordinarie Altre A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni a pagamento operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre a titolo gratuito - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell'esercizio. Nella sottovoce B.3 "Altre variazioni" è ricompreso il numero di azioni assegnate a seguito del ristorno degli utili e destinati a capitale sociale. 137

142 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 14.3 Capitale: altre informazioni Valori Numero soci al Numero soci: ingressi Numero soci: uscite Numero soci al Riserve di utili: altre informazioni Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Riserva legale Totale La normativa di settore di cui all'art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoria della riserva legale. La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio. Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste dalla legge, dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate dall'assemblea. La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la copertura di perdite di esercizio, al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in ragione dei vincoli di legge e di Statuto. La voce include gli effetti generati dalla transizione ai principi contabili internazionali pari a euro 103 mila euro, di cui per effetti positivi in sede di FTA pari ad euro 658 mila e per effetti negativi in sede di NTA pari ad euro 555 mila. 138

143 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. Descrizione Importo Possibilità utilizzazione di Utilizzi effettuati nel 2011 e nei tre precedenti esercizi per copertura perdite per altre ragioni (2) Capitale sociale: per copertura perdite e per rimborso del valore nominale delle azioni Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni Altre riserve: per copertura perdite e per rimborso del sovrapprezzo versato* Riserva legale per copertura perdite 0 Altre riserve 14 per copertura perdite 0 Riserva di transizione agli IAS (1) non ammessi in quanto indivisibile non ammessi in quanto indivisibile 103 per copertura perdite 0 - Totale * importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli adeguamenti introdotti dall'art. 9 L. 59/92. (1) La riserva da transizione agli IAS riporta lo sbilancio tra gli effetti positivi di prima applicazione (FTA) pari ad euro 658 mila e gli effetti negativi di NTA pari ad auro 555 mila. (2) Per il capitale sociale è stato indicato l'importo dei rimborsi effettuati negli esercizi 2011,2010,2009,

144 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve Altre informazioni Non sussistono altre informazioni su strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve. 140

145 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni Importo 31/12/2011 Importo 31/12/2010 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela ) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela ) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche - a utilizzo certo - a utilizzo incerto b) Clientela a utilizzo certo a utilizzo incerto ) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistono specifiche transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti. Tra quelle di natura finanziaria, le garanzie personali che assistono il regolare assolvimento del servizio del debito da parte del soggetto ordinante. Il punto 1.a) "Garanzie rilasciate di natura finanziaria - Banche" comprende: - impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per mila euro; - impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 519 mila euro. Il punto 3.b) "Impegni irrevocabili a erogare fondi - Clientela" comprende: - a utilizzo certo: - finanziamenti stipulati da erogare a una data futura predeterminata per 186 mila euro; - a utilizzo incerto: - margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per mila euro. 141

146 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 2. Attività costituite a garanzie di proprie passività e impegni Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value Importo 31/12/2011 Importo 31/12/ Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali In particolare, nelle voci sono stati iscritti i valori dei titoli costituiti a fronte di: - operazioni di pronti contro termine passive effettuate con titoli dell'attivo per mila euro; - finanziamenti per la partecipazioni alle aste BCE la cui operatività si basa su Pool di Collateral per mila euro. 3. Informazioni sul leasing operativo La Banca non ha in essere operazioni di leasing operativo alla data di chiusura dell'esercizio. 142

147 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Importo 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri titoli emessi dalla banca che redige il bilancio altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi Altre operazioni La Banca non ha effettuato servizio di intermediazione per conto terzi, ai sensi dell'art. 1 comma 5 lettera b) del D.Lgs.58/98. Gli importi di cui al punto 3 "Custodia e amministrazione di titoli", si riferiscono al valor nominale dei titoli. Le "Altre operazioni" di cui al punto 4 comprendono : - i dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni di raccolta e trasmissione ordini, acquisti e vendite, per conto della clientela per un controvalore di 76,3 milioni di euro; - collocamento gestioni patrimoniali di terzi, patrimonio investito a fine anno 12,6 milioni di euro; - collocamento di quote di OICR; patrimonio investito a fine anno 26,5 milioni di euro; - distribuzione di prodotti assicurativi a contenuto finanziario, valore investito a fine anno 11 milioni di euro. 143

148 NOTA INTEGRATIVA PARTE B : informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo 5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere. Importo Importo a) Rettifiche "dare": conti correnti portafoglio centrale cassa altri conti b) Rettifiche "avere" conti correnti cedenti effetti e documenti altri conti La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio. La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a mila euro, trova evidenza tra le "Altre attività" - voce 150 del Passivo. 144

149 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico PARTE C - Informazioni sul conto Economico Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relativi, rispettivamente, a disponibilità liquide, attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie disponibili per la vendita, attività finanziarie detenute sino alla scadenza, crediti, attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50, 60 e 70 dell'attivo) e a debiti, titoli in circolazione, passività finanziarie di negoziazione, passività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell'esercizio. Fra gli interessi attivi e passivi figurano anche i differenziali o i margini, positivi o negativi, maturati sino alla data di riferimento del bilancio e scaduti o chiusi entro la data di riferimento relativi a contratti derivati. Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Nella tabella sono ricompresi interessi di mora riscossi per 69 mila euro. Dettaglio sottovoce 4 "Crediti verso Banche", colonna "Finanziamenti": - conti correnti e depositi per mila Dettaglio sottovoce 5 "Crediti verso Clientela", colonna "Finanziamenti": - conti correnti per mila - mutui per mila - anticipi Sbf per 552 mila - portafoglio di proprietà per 75 mila - altri finanziamenti per altri per 195 mila - altri residuali per 130 mila. Nella colonna "Altre Operazioni" della sottovoce 1. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" sono iscritti gli interessi rilevati su contratti derivati connessi con la fair value option. 145

150 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura La banca non ha detenuto derivati di copertura e, pertanto, non viene compilata la relativa tabella. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Totale 31/12/ /12/ Crediti verso banche - Crediti verso clientela Totale Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni attive di leasing finanziario. 146

151 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 1. Debiti verso banche centrali Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Debiti verso banche (596) (596) (31) 3. Debiti verso clientela (2.229) (2.229) (1.599) 4. Titoli in circolazione (1.113) (1.113) (835) 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value (1.848) (1.848) (1.892) 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale (2.825) (2.961) (5.786) (4.357) Dettaglio sottovoce 2 "Debiti verso Banche", colonna "Debiti": - conti correnti e depositi per 15 mila - pronti contro termine per 393 mila - altre operazioni passive per 188 mila Dettaglio sottovoce 3 "Debiti verso Clientela", colonna "Debiti": - conti correnti per mila - depositi a risparmio per 889 mila - pronti contro termine per 269 mila Nella sottovoce 4 "Titoli in circolazione" sono compresi interessi su obbligazioni emesse per mila. Nella sottovoce 6 "Passività finanziarie valutate al fair value", colonna "Titoli" sono compresi gli interessi su obbligazioni emesse per mila euro 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura La banca nel corso dell'esercizio non ha posto in essere "derivati di copertura" e, pertanto, non viene compilata la relativa tabella. 147

152 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Interessi passivi su passività in valuta Totale 31/12/ /12/2010 Totale (12) (13) Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono così suddivisi : 11 mila su debiti verso banche, 1 mila su debiti verso clientela Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni della specie. 148

153 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e Commissioni attive: composizione Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati e a quelli ricevuti dalla Banca sulla base di specifiche previsioni contrattuali (garanzie, incassi e pagamenti, gestione e intermediazione ecc). Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo di interesse (in quanto ricondotti nelle voci 10 "interessi attivi e proventi assimilati" e 20 "interessi passivi e oneri assimilati" del conto economico) delle attività e passività finanziarie. Tipologia servizi/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute gestioni di portafogli 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli banca depositaria 6. collocamento di titoli attività di ricezione e trasmissione di ordini attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione dei servizi di terzi gestioni di portafogli individuali collettive 9.2 prodotti assicurativi altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale L'importo di cui alla sottovoce j) "altri servizi" è così composto: - finanziamenti in conto corrente, per 226 mila euro - altri finanziamenti, per 118 mila euro - servizi Home Banking, per 70 mila euro - altri servizi bancari residuali, per 38 mila euro. 149

154 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) presso propri sportelli gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) garanzie ricevute (1) (3) b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione (70) (61) 1. negoziazione di strumenti finanziari (38) (36) 2. negoziazione di valute (2) (1) 3. gestioni di portafogli 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli (30) (24) 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento (411) (417) e) altri servizi (7) (8) Totale (489) (489) 150

155 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce Dividendi e proventi simili: composizione Nella presente voce figurano i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio diverse da quelle valutate in base al metodo del patrimonio netto. Sono esclusi i dividendi relativi a partecipazioni che rientrano in (o costituiscono) gruppi di attività in via di dismissione, da ricondurre nella voce 280 "utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte". Sono compresi anche gli eventuali dividendi e gli altri proventi percepiti a fronte di quote di O.I.C.R. (organismi di investimento collettivo del risparmio). Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Voci/Proventi Dividendi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni Totale Proventi da quote di O.I.C.R. 151

156 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Nella voce figurano per "sbilancio" complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive lettere a) e b)): a) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni classificate nelle "attività finanziarie detenute per la negoziazione" e nelle "passività finanziarie di negoziazione", inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni. Sono esclusi i profitti e le perdite relativi a contratti derivati connessi con la fair value option, da ricondurre in parte fra gli interessi di cui alle voci 10. e 20., e in parte nel "risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", di cui alla voce 110. del Conto Economico. b) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni finanziarie, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, denominate in valuta, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni. I risultati della negoziazione e della valutazione delle attività e delle passività finanziarie per cassa in valuta sono separati da quelli relativi all'attività in cambi. Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da negoziazione (B) Minusvalenze (C) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione Titoli di debito Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari - su titoli di debito e tassi di interesse - su titoli di capitale e indici azionari - su valute ed oro - altri 4.2 Derivati su crediti Totale Nella sottovoce "attività finanziarie di negoziazione: altre" sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute. Nel "risultato netto" delle "altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio" è riportato il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominate in valuta. La Banca non detiene attività e passività finanziarie in valuta designate al fair value, ovvero oggetto di copertura del fair value (rischio di cambio o fair value) o dei flussi finanziari (rischio di cambio). 152

157 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce Risultato netto dell'attività di copertura: composizione La Banca ha posto in essere derivati esclusivamente con finalità di copertura; essi tuttavia trovano rappresentazione nelle successiva Sezione 7, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese di applicare la c.d. "fair value option" di cui allo IAS39. Non si procede, di conseguenza, alla compilazione della presente Sezione. 153

158 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attività o passività finanziare diverse da quelle di negoziazione e da quelle designate al fair value. Per quanto riguarda le passività finanziarie, i principi contabili internazionali prevedono che il riacquisto di proprie passività debba essere rappresentato in Bilancio in una logica che privilegia la sostanza sulla forma e quindi alla stregua di una vera e propria estinzione anticipata con la cancellazione dello strumento finanziario ed il conseguente realizzo di perdite od utili. Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 100 (36) Attività finanziarie disponibili per la vendita 35 (13) (38) Titoli di debito 35 (13) (38) Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività 35 (13) (74) 460 Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione (1) 47 Totale passività (1) 47 Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" l'utile/perdita è rappresentato dal saldo di due componenti: - "rigiro" nel conto economico della riserva di rivalutazione; - differenza fra prezzi di cessione e valore di libro delle attività cedute. Alla sottovoce 3. Passività finanziarie - Titoli in circolazione sono iscritti utili da riacquisto di titoli obbligazionari di propria emissione collocati presso la clientela, diversi da quelli oggetto di copertura ed oggetto di applicazione della fair value option. 154

159 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Operazioni/Componenti reddituali 1. Attività finanziarie 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)] 2. Passività finanziarie (773) (3) (135) Titoli debito (773) (3) (135) 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio 4. Derivati creditizi e finanziari 878 (732) 146 Totale (1.505) (3) 11 La voce accoglie le plusvalenze e le minusvalenze originate dalla valutazione al fair value delle passività finanziarie classificate nel portafoglio fair value option e dei relativi contratti derivati di copertura. In particolare la Banca ha classificato nel portafoglio delle passività finanziarie valutate al fair value le obbligazioni emesse strutturate ed a tasso fisso oggetto di copertura da avverse variazioni di tasso di interesse per mezzo di contratti derivati ( interest rate swap). L'allocazione di tali strumenti nel portafoglio FVO risponde all'esigenza di garantire coerenza tra i criteri di valutazione adottati per le passività ed i corrispondenti derivati in un'ottica di "natural hedge" e quindi di riduzione sensibile degli effetti distorsivi che sarebbero altrimenti stati generati da una valutazione con criteri contabili non omogenei. 155

160 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Figurano i saldi delle rettifiche di valore e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela e verso banche, delle attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e delle altre operazioni finanziarie. Rettifiche di valore Riprese di valore - Specifiche Riprese di valore - Di portafoglio Totale Operazioni/Componenti reddituali Specifiche - Cancellazioni Specifiche - Altre Di portafoglio A B A B 31/12/ /12/2010 A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito B. Crediti verso clientela (30) (3.985) (64) (3.168) (2.962) - Finanziamenti (30) (3.985) (64) (3.168) (2.962) - Titoli di debito C. Totale (30) (3.985) (64) (3.168) (2.962) A = Da interessi B = Altre riprese Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna "Specifiche - Altre", si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle riportate nella colonna " Specifiche - Cancellazioni", derivano da eventi estintivi. Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna "Di portafoglio" corrispondono alla svalutazioni collettive. Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna "Specifiche - A", si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturati nell'esercizio sulla base dell'originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore. Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna "Specifiche - B", derivano da incasso e da valutazione per crediti precedentemente svalutati e per l incasso di alcune posizioni integralmente stralciate. 156

161 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie detenute sino a scadenza. 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore per deterioramento di garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni. 157

162 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce Spese per il personale: composizione Nella presente sezione sono dettagliate le "spese per il personale" e le "altre spese amministrative" registrate nell'esercizio. Tipologia di spese/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 1) Personale dipendente (6.248) (6.384) a) salari e stipendi (4.353) (4.322) b) oneri sociali (1.119) (1.118) c) indennità di fine rapporto (271) (275) d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (42) (3) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (184) (179) - a contribuzione definita (184) (179) - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti (279) (487) 2) Altro personale in attività (154) (207) 3) Amministratori e sindaci (214) (239) 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale (6.616) (6.830) Nella sottovoce c) sono ricomprese le quote relative al trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio e destinate al Fondo di previdenza di categoria, per 237 mila euro e anche le somme destinate al fondo di Tesoreria Inps, in applicazione delle disposizioni introdotte dalla riforma previdenziale di cui al DLgs. 252/2005 e alla Legge n. 296/2006, per 33 mila euro. La sottovoce g) "versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita" comprende le quote di contribuzione contrattuale al Fondo Pensione di categoria. La voce 2) "altro personale in attività" si riferiti alle spese relative ai contratti di lavoro atipici, quali i contratti di "lavoro a progetto (co.pro.)". Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda, i relativi rimborsi spese e gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile degli amministratori, per 8 mila euro e i compensi del Collegio Sindacale per 66 mila euro. 158

163 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Personale dipendente: a) dirigenti 3 2 b) quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale 4 5 Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno. 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi La banca non ha inscritto alla data di Bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza di accordi aziendali vengono versati a un Fondo esterno. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La sottovoce "i) altri benefici a favore dei dipendenti - Personale dipendente" è cosi' composta : Ticket mensa personale per 142 mila euro Quote Cassa Mutua Nazionale per 60 mila euro Formazione del personale per 43 mila euro Altre spese a favore del personale per 35 mila euro. 159

164 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 9.5 Altre spese amministrative: composizione 31/12/ /12/2010 Spese di amministrazione Prestazioni professionali (451) (394) Servizio internal audit esternalizzato (39) (40) Certificazione di bilancio (18) (30) Contributi associativi (113) (113) Pubblicità e promozione (152) (169) Rappresentanza (60) (47) Canoni per locazione di immobili (455) (478) Altri fitti e canoni passivi (168) (129) Elaborazione e trasmissione dati (588) (541) Manutenzioni (123) (224) di cui per CED (Sw e Hw) (28) (21) Premi di assicurazione incendi e furti (73) (81) Altri premi di assicurazione (22) (37) Spese di vigilanza (14) (14) Spese di pulizia (78) (86) Stampati, cancelleria, pubblicazioni (40) (52) Spese telefoniche, postali e di trasporto (289) (288) Utenze e riscaldamento (126) (121) Altre spese amministrative (192) (194) Imposte indirette e tasse Imposta di bollo (792) (637) Imposta comunale sugli immobili (ICI) (14) (14) Imposta sostitutiva DPR 601/73 (84) (111) Altre imposte (20) (23) Totale (3.912) (3.823) 160

165 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Nella presente voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti, relativamente ai fondi di cui alla sottovoce b) ("altri fondi") della voce 120 ("fondi per rischi e oneri") del passivo dello stato patrimoniale. Gli accantonamenti includono anche gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell'attualizzazione). Controversie legali Revocatorie Altri Totale A. Aumenti A.1 Accantonamento dell'esercizio (62) (62) A.2 Variazioni dovute al passare del tempo A.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto A.4 Altre variazioni in aumento B. Diminuzioni B.1 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.2 Altre variazioni in diminuzione Totale 159 (59) 100 La sottovoce A.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondi già esistenti che costituiti nell'esercizio. L'adeguamento del Fondo oneri per il personale trova collocazione alla voce 150 "spese per il personale", e principalmente alle sottovoci "salari e stipendi" e "oneri sociali". 161

166 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Nella sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività materiali detenute ad uso funzionale o a scopo di investimento. A. Attività materiali Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a+b-c) A.1 Di proprietà (264) (264) - Ad uso funzionale (264) (264) - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale (264) (264) La colonna ammortamento evidenzia l'importo degli ammortamenti di competenza dell'esercizio di cui 113 mila euro relativi a beni immobili. 162

167 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Nella sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività immateriali, diverse dall'avviamento, incluse quelle relative ad attività acquisite in locazione finanziaria e ad attività concesse in leasing operativo. Attività/Componente reddituale A. Attività immateriali Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a+b-c) A.1 Di proprietà (1) (1) - Generate internamente dall'azienda - Altre (1) (1) A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale (1) (1) Le rettifiche di valore, interamente riferibili ad ammortamenti, riguardano attività immateriali con vita utile definita ed acquisite all'esterno. Le "Altre" attività immateriali della sottovoce A.1 si riferiscono (principalmente) a software in licenza d'uso. 163

168 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce Altri oneri di gestione: composizione Nella sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alla determinazione della voce 280 "Utili (Perdita) dell'operatività corrente al netto delle imposte". 31/12/ /12/2010 Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria (3) (5) Transazioni per cause passive (12) Oneri per malversazioni e rapine (101) Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (138) (124) Perdite per interventi del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Coop. (38) (54) Totale (179) (296) 13.2 Altri proventi di gestione: composizione 31/12/ /12/2010 Recupero imposte e tasse Rimborso spese legali per recupero crediti Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c Recupero premi di assicurazione Risarcimenti assicurativi 9 1 Altri affitti attivi 2 2 Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria Altri proventi di gestione Totale Alla voce "Insussistenze e sopravvenienze non riconducibili a voce propria" sono presenti i recuperi pregressi di oneri relativi al personale impegnato a tempo pieno in organizzazioni sindacali per 44 mila euro. I recuperi di imposte sono riconducibili prevalentemente all'imposta di bollo sui conti correnti e sui depositi titoli e all'imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio-lungo termine. 164

169 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210 Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali. Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento. Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 Non è stata avvalorata la tabella in quanto gli utili sono inferiori al migliaio di euro. 165

170 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Nella presente voce figura l'onere fiscale - pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita - relativo al reddito dell'esercizio. Componenti reddituali/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Imposte correnti (-) (1.948) (1.704) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) Variazione delle imposte differite (+/-) Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (1.316) (1.225) Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, anche per quanto previsto dalle disposizioni dal Regolamento IAS attuativo del D.Lgs. n. 38/2005, DM 48/2009. Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le società cooperative a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/

171 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Imponibile Imposta IRES Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) Onere fiscale teorico (27,50%) (1.359) Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento (1.415) Temporanee - Variazioni manifestatesi nell'esercizio Definitive - Variazioni manifestatesi nell'esercizio Minor onere fiscale per variazioni in diminuzione Definitive - Annullamento variazioni temporanee esercizi precedenti Variazioni manifestatesi nell'esercizio Imponibile fiscale e Imposta corrente 4389 (1.207) Variazioni delle imposte anticipate / differite / correnti Imposte sul reddito di competenza IRES IRAP Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (voce 250 del conto economico) Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 4,65%) Voci non rilevanti nella determinazione dell'imponibile: ricavi e proventi (+) (1.360) - costi e oneri (-) Maggiore onere fiscale per variazioni in aumento Definitive Variazioni manifestatesi nell'esercizio Minor onere fiscale per variazioni in diminuzione Definitive (2.057) - Variazioni manifestatesi nell'esercizio (2.057) 632 (575) (230) Valore della produzione netta e Imposta corrente (619) Effetto di maggiorazioni / agevolazioni regionali di aliquota Imposte sul reddito di competenza IRAP TOTALE IMPOSTE DI COMPETENZA (VOCE 260 DI CONTO ECONOMICO) (122) (741) (1.316) Si tratta dell'imposta effettiva di segno +/- calcolata sulle variazioni di imponibile risultanti dalla dichiarazione dei redditi. 167

172 NOTA INTEGRATIVA - PARTE C : Informazioni sul conto Economico Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Voce 280 Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività. Sezione 20 - Altre informazioni Per quanto previsto dall'art. 5, comma 2, del D.M. 23 giugno 2004, si attesta che sussistono e permangono le condizioni di mutualità prevalente. A tal fine, ai sensi del disposto dell'art del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del 1993 e delle correlate Istruzioni di Vigilanza, nel corso dell'esercizio la Banca ha rispettato i requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i soci. In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodiche inviate all'organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai soci o ad attività a ponderazione zero sono state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso dell'anno; alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio complessive per mila euro, mila euro, pari al 67,58% del totale, erano destinate ai soci o ad attività a ponderazione zero. Si attesta inoltre che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art Codice Civile e che tali clausole sono state rispettate nell'esercizio. Sezione 21 - Utile per azione 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all'indicatore di rendimento - "utile per azione" - comunemente noto come "EPS - earning per share", rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due formulazioni: - "EPS Base", calcolato dividendo l'utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione; - "EPS Diluito", calcolato dividendo l'utile netto per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenuto anche conto delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi. La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente. Si ritengono di conseguenza non significative dette informazioni, tenuto conto della natura della Società. 168

173 NOTA INTEGRATIVA PARTE D : Informazioni sulla redditività complessiva PARTE D - Redditività complessiva REDDITIVITA' COMPLESSIVA Prospetto analitico della redditività complessiva Voci Importo lordo Imposta sul reddito Importo netto 10. Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (7.178) (4.804) a) variazioni di fair value (7.199) (4.818) b) rigiro a conto economico (22) 7 (15) - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo (22) 7 (15) c) altre variazioni 43 (14) Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 60. Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 70. Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 80. Attività non correnti in via di dismissione a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni a patrimonio 100. netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni 110. Totale altre componenti reddituali (7.178) (4.804) 120. Redditività complessiva (Voce ) (1.179) 169

174 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 1 - Rischio di credito INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Le strategie e le politiche creditizie della Banca, descritte rispettivamente nel Piano Strategico e nel Documento Programmatico redatto anno per anno, contenente altresì le politiche di rischio proposte dal Comitato Rischi, sono essenzialmente legate alle sue specificità mutualità e localismo definite per legge e dallo Statuto sociale e sono caratterizzate da una moderata propensione al rischio di credito che trova espressione: - nella prudente selezione delle singole controparti, attraverso una completa e accurata analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito; - alla diversificazione del rischio di credito, individuando e contenendo, entro limiti prefissati nella propria strategia, la concentrazione delle esposizioni su gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività economica; - al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia con un attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano anomalie e/o irregolarità. La politica commerciale che contraddistingue l attività creditizia della Banca è, quindi, orientata al sostegno finanziario dell economia locale e si caratterizza per una propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con gli operatori (famiglie, imprese individuali e in forma societaria) del proprio territorio di riferimento verso i quali è erogata la quasi totalità degli impieghi, nonché per una particolare vocazione operativa a favore dei clienti-soci anche mediante scambi non prevalentemente di natura patrimoniale. Peraltro, non trascurabile è la funzione etica svolta dalla Banca a favore di specifiche categorie di prenditori (ad esempio: studenti e soggetti svantaggiati), anche tramite l applicazione di condizioni economiche di particolare favore. La Banca non ha fatto mancare il proprio sostegno alle imprese e alle famiglie meritevoli che sono entrate in difficoltà, per effetto della crisi economica, nel puntuale rimborso dei prestiti concessi in precedenza. Sono inoltre sempre operative le varie convenzioni con i diversi Confidi operanti sul territorio. Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è indirizzata verso tutti i rami di attività economica presenti nel contesto economico ove opera la Banca, con una maggiore cautela per il settore immobiliare e delle costruzioni edilizie, ove peraltro le richieste di credito risultano comunque in contrazione, rispetto al ciclo economico precedente. Oltre all attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di controparte con riferimento, rispettivamente, all operatività in titoli ed in derivati OTC non speculativa. L operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione specifico in quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali, intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio (cosiddetto investment grade). L esposizione al rischio di controparte nell operatività in derivati OTC non speculativa è molto contenuta e assunta esclusivamente nei confronti dell Istituto Centrale di Categoria (Iccrea Banca Spa) per la copertura del rischio di tasso dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca con struttura a tasso fisso. 170

175 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Il rischio di credito continua a rappresentare la componente preponderante dei rischi complessivi cui è esposta la Banca, considerato che gli impieghi costituiscono circa il 60% dell attivo patrimoniale. Alla luce di tale circostanza e in ossequio alle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia in materia di controlli interni, la Banca si è dotata di una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento di un efficiente ed efficace processo di gestione e controllo del rischio di credito. Il processo organizzativo di gestione e controllo del credito è ispirato al principio di separatezza tra le attività proprie della fase istruttoria e quelle operative (fatte salve le autonomie attribuite alle succursali, per importi comunque contenuti), nonché tra le attività di gestione e le attività di controllo. Tale segregazione è stata attuata attraverso la costituzione di unità organizzative separate. Nel corso dell anno 2011 è stata avviata la nuova impostazione organizzativa del processo di gestione e controllo del credito, disciplinato da un apposito Regolamento aziendale (e dalle correlate disposizioni attuative) che in particolare: - individua le deleghe ed i poteri di firma in materia di erogazione del credito; - definisce i criteri per la valutazione del merito creditizio; - definisce le metodologie per la revisione degli affidamenti; - definisce le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del rischio di credito, nonché le tipologie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie. Le variazioni più rilevanti, apportate rispetto alla precedente versione, hanno riguardato: le fasi di istruttoria e di erogazione, che sono state accentrate presso una apposita unità organizzativa di sede, che è stata adeguatamente potenziata sia in termini quantitativi che qualitativi, la struttura delle deleghe, l attività di monitoraggio e di gestione delle posizioni di rischio con anomalie andamentali o classificate tra le partite deteriorate. Attualmente la banca è strutturata in n. 15 succursali, presenti su nr. 13 Comuni della provincia di Verona e con operatività per l erogazione del credito estesa, ai sensi dello Statuto Sociale, ai Comuni limitrofi, coordinate da un Responsabile dell area commerciale. A ciascuna succursale è assegnato un Preposto, responsabile del funzionamento e dell andamento dell attività svolta, secondo precisi obiettivi e disposizioni aziendali, tra i quali lo sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sul territorio, attraverso l inoltro ad altra unità centrale di specifiche proposte, circostanziate sulla base delle richieste dei vari prenditori, per la successiva istruttoria ed analisi del merito di credito. Il servizio crediti è l unità centrale responsabile delle fasi di istruttoria ed erogazione del credito, mentre la gestione delle posizioni di rischio ad andamento anomalo o deteriorate (escluse le posizioni allocate a sofferenza) è assegnata all unità controllo credito, il cui Responsabile risponde direttamente al Direttore generale quale funzione di staff, e si relaziona con i Preposti alle succursali e con i rispettivi Collaboratori di questi ultimi, impartendo loro istruzioni per il rafforzamento dei presidi e dei limiti nella gestione del rischio di credito. Tale ripartizione dei compiti e delle responsabilità assicura che non si verifichino situazioni in conflitto di interessi. La struttura delle deleghe in materia creditizia è articolata e graduata per importi limitati, anche in funzione dell intensità di rischio dei vari raggruppamenti di forme tecniche, ed assegnata alle funzioni di preposto alla succursale, responsabile servizio crediti, direttore generale o, in caso di assenza, ai rispettivi sostituti, ove nominati. 171

176 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Per importi più elevati il Consiglio di amministrazione ha delegato al Comitato esecutivo il potere di erogare credito, su proposta del Direttore, fermo restando che per talune tipologie di prenditori (esempio: dipendenti ed esponenti aziendali, posizioni di rischio allocate quale anomalo e/o deteriorate), e per importi superiori, la competenza di concessione del credito rimane in capo all organo amministrativo. L unità Controllo interno, conformità ed ispettorato in staff al Direttore generale, svolge l attività di controllo sulla gestione dei rischi, attraverso un articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali responsabilità declinate nelle citate Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia (concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative; e controllare la coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati). 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Con riferimento all attività creditizia del portafoglio bancario, l unità servizio crediti, come già detto, assicura lo svolgimento delle fasi di istruttoria ed erogazione del credito sottoponendo agli organi competenti le proposte e deliberando, direttamente a cura del responsabile, quelle in propria facoltà, ed esegue i controlli di propria competenza. A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure specifiche per tutte le fasi che ne fanno parte (istruttoria/delibera, revisione periodica delle linee di credito e di monitoraggio del rischio di credito). In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di valutazione del merito creditizio della controparte, basate/supportate da procedure informatiche sottoposte a periodica verifica e manutenzione. I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter deliberativo in cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle strutture centrali che a quelle di rete, in coerenza con i livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla Pratica Elettronica di Fido ( PEF) e dal Sistema Informativo che consentono, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell affidato (attraverso la rilevazione e l archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi effettuate). In sede di istruttoria, la valutazione, anche prospettica, si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi, oltre che - come abitualmente avviene - sulla conoscenza personale e sull approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti. Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti due livelli di revisione: uno con formalità ridotte all essenziale, riservato al rinnovo dei fidi di importo più contenuto e riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l altro, di tipo ordinario, per la restante tipologia di affidamenti. La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come obiettivo l attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte del Responsabile dell unità controllo credito e degli addetti alle succursali (titolari dei controlli di primo livello). In particolare, sia il responsabile dell unità controllo credito che gli addetti alle succursali hanno a disposizione una molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare sia direttamente le movimentazioni dalle quali emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati, sia elaborazioni di tipo statistico ed andamentale che sanciscono le situazioni di aggravamento del rischio di credito. L elaborazione mensile della Scheda Andamento Rapporto (SAR), messa a disposizione dal centro servizi e che riporta anche alcune informazioni provenienti dalla Centrale dei Rischi, consente di estrapolare tutti i rapporti che possono presentare sintomi di anomalia andamentale. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla SAR consente, quindi, di intervenire tempestivamente all insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti nei casi di crediti problematici. 172

177 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La maggior parte delle posizioni affidate sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/gruppo di clienti connessi da parte dell unità servizio crediti per una verifica circa la permanenza del merito di credito accertato in sede di concessione e, in tal caso, la pratica viene sottoposta all organo deliberante, per una conferma degli affidamenti concessi e per la nuova data di scadenza della revisione interna; diversamente si adottano i provvedimenti più opportuni per il contenimento del rischio. Valutazioni periodiche del comparto crediti sono effettuate anche confrontando i propri dati, le statistiche e le rilevazioni prodotti dalla competente struttura della Federazione Veneta. La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di aggiornamento costante. La Banca contribuisce mensilmente i dati in forma anonima sul rischio di credito al fine di alimentare, a seguito adesione al progetto nazionale del Credito Cooperativo, un sistema gestionale di classificazione ordinale del merito creditizio delle imprese (Sistema CRC). A tale riguardo la Banca valuterà nel concreto, non essendo ancora pienamente utilizzabile per tutte le tipologie e settori di attività economica dei clienti affidati, l adozione del CRC nel proprio processo del credito, oppure l utilizzo di altri sistemi di rilevazione automatica del rischio di credito in fase di concessione (Perfido) o come già avviene per il monitoraggio (SAR), di applicazione più semplice e funzionale in quanto strumenti informatici già attivi nei sistemi informativi utilizzati. Si conferma che ai fini della determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito la Banca ha deciso di adottare la metodologia standardizzata e di utilizzare le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalla seguente ECAI Moody s Investitor Service, agenzia autorizzata dalla Banca d Italia, per la determinazione dei fattori di ponderazione delle esposizioni ricomprese nel portafoglio Amministrazioni centrali e banche centrali e, indirettamente, Intermediari vigilati, Enti del settore pubblico e Enti territoriali. Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP) la Banca utilizza l algoritmo semplificato cd. Granularity Adjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi. Inoltre, la Banca esegue periodicamente prove di stress attraverso analisi di sensibilità che si estrinsecano nel valutare gli effetti sui rischi della banca di eventi specifici. Con riferimento all operatività sui mercati mobiliari, sono attivi, presso le competenti unità servizio finanza e controllo interno, conformità ed ispettorato, momenti di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti finanziari, sia in momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la composizione dei vari portafogli Ias/Ifrs, per determinare il livello di rischio specifico oppure di controparte, nonchè per verificare il rispetto dei limiti e delle deleghe assegnate. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal Consiglio di amministrazione, le tecniche di mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell acquisizione di differenti fattispecie di protezione del credito di tipo reale e personale. Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa. Sono previste apposite disposizioni interne per la verifica dei requisiti di ammissibilità delle garanzie reali, in conformità alle disposizioni normative e regolamentari di vigilanza prudenziale in materia di Credit Risk Mitigation (CRM). 173

178 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La principale concentrazione di garanzie reali (principalmente ipotecarie) è legata a finanziamenti a clientela retail (a medio e lungo termine). Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie. Con riferimento all attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del portafoglio é orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste al momento particolari forme di mitigazione del rischio di credito. Garanzie reali Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione del credito costituiti dalle seguenti categorie: Garanzie ipotecarie - ipoteca su beni immobili residenziali; - ipoteca su immobili non residenziali Garanzie finanziarie - pegno di titoli di debito di propria emissione; - pegno di denaro depositato presso la Banca; - pegno di titoli emessi dallo Stato italiano, garantiti dallo Stato Italiano, obbligazioni quotate; - pegno su titoli azionari, quotati, depositi e obbligazioni in valuta estera. La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da accordi di compensazione. Le categorie sopra descritte, che rappresentano il 100% dell importo nominale delle garanzie acquisite, soddisfano, nella maggior parte dei casi, tutti i requisiti richiesti dalla citata nuova regolamentazione prudenziale per il riconoscimento delle tecniche di attenuazione dei rischi di credito. Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di gestione delle garanzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto. Con riferimento all acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia reale, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini prudenziali al momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa. In particolare: - sono state predisposte politiche e procedure documentate con riferimento alle tipologie di strumenti di CRM utilizzati a fini prudenziali, al loro importo, all interazione con la gestione del profilo di rischio complessivo; - sono state adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste a protezione del credito; - sono stati affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza giuridica; - sono state sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica utilizzata; - le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state chiaramente documentate e divulgate. 174

179 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA E stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo). Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie reali differenziate per tipologia di garanzia. sono Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l opponibilità in tutte le giurisdizioni pertinenti e l escutibilità in tempi ragionevoli. In tale ambito, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure interne con riguardo: - alla non dipendenza del valore dell immobile in misura rilevante dal merito di credito del debitore; - alla indipendenza del soggetto incaricato dell esecuzione della stima dell immobile; - alla presenza di un assicurazione contro il rischio danni sul bene oggetto di garanzia; - alla messa in opera di un adeguata sorveglianza sul valore dell immobile, al fine di verificare la sussistenza nel tempo dei requisiti che permettono di beneficiare di un minor assorbimento patrimoniale sulle esposizioni garantite; - al rispetto del rapporto massimo tra fido richiesto e valore della garanzia (loan-to-value): 80% per gli immobili residenziali (dall anno %). Qualora venga superato tale limite deve essere valutata l opportunità di richiedere un idonea garanzia integrativa ; - per quanto riguarda gli immobili non residenziali, laddove ricorrano i requisiti previsti dalle disposizioni della circolare n. 263 della Banca d Italia, viene applicato il fattore di ponderazione del rischio al 50% della parte del prestito che non supera il 50% del valore di mercato dell immobile, sulla restante parte del finanziamento, si applica il fattore di ponderazione del 100%; - alla destinazione d uso dell immobile e alla capacità di rimborso del debitore. Il processo di sorveglianza sul valore dell immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso l utilizzo di metodi statistici. Al riguardo, l attività di valutazione è effettuata: - almeno ogni 3 anni per gli immobili residenziali; - annualmente per gli immobili di natura non residenziale. Per le esposizioni rilevanti (ossia di importo superiore a 3 milioni di euro o al 5 per cento del patrimonio di vigilanza della Banca) la valutazione è in ogni caso rivista da un perito indipendente almeno ogni 3 anni. Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l acquisizione delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l azienda è in grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del fair value stesso). La Banca ha, inoltre, posto in essere specifici presidi e procedure atte a garantire i seguenti aspetti rilevanti per l ammissibilità a fini prudenziali delle garanzie in argomento: - assenza di una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria e il merito creditizio del debitore; - specifici presidi a garanzia della separatezza esterna (tra patrimonio del depositario e bene oggetto di garanzia) e della separatezza interna (tra i beni appartenenti a soggetti diversi e depositati presso i terzi); qualora l attività oggetto di garanzia sia detenuta presso terzi; - durata residua della garanzia non inferiore a quella dell esposizione. Nell ambito delle politiche di rischio aziendali, non è previsto un valore minimo della garanzia rispetto al fido concesso, che risulta quindi assistito dalla garanzia reale finanziaria sino alla concorrenza del valore attribuito alla garanzia stessa. Nei casi in cui il valore del bene in garanzia sia soggetto a rischi di mercato o di cambio, la Banca utilizza il concetto di scarto di garanzia, misura espressa in percentuale sul valore della garanzia offerta, determinata in funzione della volatilità del valore del titolo. 175

180 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La sorveglianza delle garanzie reali finanziarie, nel caso di pegno su titoli, avviene con periodicità semestrale. Viene richiesto l adeguamento delle garanzie per le quali il valore di mercato risulta inferiore al valore di delibera al netto dello scarto. Garanzie personali Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da persone fisiche correlate al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi a favore di imprese individuali e/o persone fisiche, anche da congiunti del debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche (artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce specifiche garanzie (sussidiarie o a prima richiesta) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza. Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un attenuazione del rischio di credito in quanto prestate da soggetti non ammessi ai fini della nuova normativa prudenziale. Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l istruttoria si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed all importo, si sottopone a verifica e analisi: la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle apposite banche dati; l esposizione verso il sistema bancario; le informazioni presenti nel sistema informativo della banca; l eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva. Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in considerazione del rischio e dell importo del finanziamento, si procede all analisi del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il richiedente. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la classificazione e il controllo dei crediti. Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni attività. Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la banca acconsente, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica delle condizioni contrattuali originarie. Sono incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni, cosiddette past due (dal 1/01/2012 il termine di 180 giorni si riduce a 90 giorni). Lo sconfinamento continuativo era già ricompreso tra gli elementi da considerare ai fini del monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici, la sua sistemazione, anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti, ora contribuisce ad evitare la classificazione del credito tra le partite deteriorate. La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a sofferenza, è affidata all unità controllo credito. 176

181 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Detta attività si estrinseca principalmente nel: - monitoraggio delle citate posizioni, unitamente alle succursali alle quali competono i controlli di primo livello; - concordare con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di consolidamento e di rinforzo delle garanzie; - proporre il passaggio tra le partite incagliate delle esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea difficoltà finanziaria che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; - esprimere una valutazione analitica delle posizioni deteriorate, per rilevarne le possibili riduzioni di valore e formulare conseguentemente le previsioni di perdite sulle singole posizioni; - proporre agli organi competenti il passaggio a sofferenza di quelle posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna possibilità di normalizzazione (stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente). La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico commisurato all intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio. Le posizioni classificate tra le partite incagliate, trascorso un congruo e determinato periodo di tempo, o ritornano tra i crediti in bonis, o vengono trasferite tra le posizioni a sofferenza. Sono previsti periodici flussi informativi verso l Organo amministrativo per rappresentare la consistenza e l incidenza complessiva delle partite deteriorate, rispetto all intero portafoglio crediti, lo stato e le prospettive delle singole posizioni, con evidenza delle previsioni di incasso e di perdita presunta. La gestione complessiva delle posizioni di rischio classificate a sofferenza è affidata all unità Contenzioso in staff al Direttore generale. Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico basato sulle seguenti attività: -valutazione giuridica complessiva dei debitori, dei garanti e regime patrimoniale degli stessi; - analisi dell esposizione debitoria del debitore e dei garanti e della loro capacità restitutoria: - analisi della consistenza di eventuali garanzie reali. La Banca si avvale di soggetti esterni a cui sono affidate parzialmente o totalmente le attività giudiziali per il recupero del credito vantato nei confronti dei debitori e dei relativi garanti. Anche per le posizioni classificate tra le sofferenze sono previsti periodici flussi informativi verso l Organo amministrativo per rappresentare la loro consistenza e la loro incidenza rispetto all intero portafoglio crediti, lo stato e le prospettive delle singole posizioni, con evidenza delle previsioni di incasso e di perdita presunta. Le determinazioni relative alle previsioni di perdita (dubbi esiti), ai passaggi a perdita con relativa rinuncia alle azioni per il recupero del credito, alla cessione pro-soluto di crediti sofferenti, alle transazioni a saldo e stralcio delle esposizioni nei confronti di debitori insolventi, sono di esclusiva competenza del Consiglio di amministrazione su proposta del Direttore, fatte salve specifiche deleghe al Comitato esecutivo e al Direttore per limitati e graduati importi di passaggio a perdita. 177

182 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA - A. QUALITA' DEL CREDITO A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/Qualità Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale Totale I crediti verso la clientela sono stati esposti al netto delle svalutazioni, sia analitiche che collettive. 178

183 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate In bonis Totale Portafogli/Qualità Esposizione lorda Rettifiche specifiche Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio Esposizione netta (Esposizione netta) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale Totale

184 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Dettaglio per portafogli delle esposizioni in bonis: distinzione tra esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi ed altre esposizioni - Analisi dell'anzianità degli scaduti Esposizione totale A. esposizioni in bonis oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi (1) sino a 3 mesi Di cui attività scadute da oltre 3 mesi e 6 mesi da oltre 6 mesi a 1 anno Oltre 1 anno B. Altre esposizioni in bonis non oggetto di rinegoziazione Esposizione totale sino a 3 mesi Di cui attività scadute da oltre 3 mesi e 6 mesi da oltre 6 mesi a 1 anno Oltre 1 anno Totale crediti v/ clientela in bonis 1. Crediti verso banche Crediti verso clientela Totale (1)solo accordi collettivi o previsioni legislative che prevedono la sospensione delle rate (quota capitale e/o quota interessi): * accordo quadro ABI-MEF stipulato ai sensi dell'art.12 della legge n. 2/ (di conversione del D.L. N. 185/2008) * avviso comune per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese stipulato tra MEF,ABI e le Associazioni dei rappresentanti delle imprese il 03/08/

185 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B TOTALE A+B Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti. Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc). 181

186 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Le esposizioni per cassa verso banche sono ritenute interamente solvibili. La Banca, nel corso dell esercizio, ha provveduto ad effettuare tramite una società esterna, una verifica sul rischio di credito per quegli istituti bancari che presentavano una significativa esposizione. A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non sono state effettuate svalutazioni sulle esposizioni per cassa verso banche in quanto si ritiene le stesse interamente solvibili. 182

187 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre TOTALE B Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile. Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni,ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni. Non sono presenti esposizioni, garantite e non garantite, verso paesi a rischio. 183

188 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, credit, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Esposizione lorda iniziale di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale di cui: esposizioni cedute non cancellate Non sono presenti posizioni classificate tra le sofferenze, gli incagli e le esposizioni scadute che si riferiscono a esposizioni non garantite soggette al rischio paese, nonché a esposizioni cedute non cancellate. 184

189 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Rettifiche complessive iniziali di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 834 B.3 altre variazioni in aumento 28 6 C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni 935 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali di cui: esposizioni cedute non cancellate 834 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, credit, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. 185

190 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni Esposizioni AAA/Aa3 A1 / A3 Baa1/ Baa3 Ba1/ Ba3 B1 / b3 Inf. a B3 Senza Rating A. Esposizioni creditizie per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni ad erogare fondi Totale Totale La classificazione delle esposizioni per cassa nelle esposizioni con rating è principalmente da attribuire al comparto dei titoli di debito. Le codifiche utilizzate sono quelle della società MOODY'S. L'ammontare delle esposizioni con "rating esterni" rispetto al totale delle stesse è marginale. Ciò in considerazione del fatto che la Banca svolge attività creditizia in maniera preponderante nei confronti di micro e piccole imprese unrated. Di seguito si fornisce il raccordo da cui desumere il "mapping" tra le classi di rischio e i rating forniti da Moody's. Codice Agenzia: M MOODY'S RATING DESCRIZIONE COEFFIC. BKI BUCKET CLASSE ECA ESPOS. A1 RISCHIO DI CREDITO BASSO NO 0 NO A2 RISCHIO DI CREDITO BASSO NO 0 NO A3 RISCHIO DI CREDITO BASSO NO 0 NO AA1 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO AA2 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO AA3 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO AAA RISCHIO DI CREDITO MINIMO NO 0 NO B1 RISCHIO DI CREDITO ALTO NO 0 NO B2 RISCHIO DI CREDITO ALTO NO 0 NO B3 RISCHIO DI CREDITO ALTO NO 0 NO BA1 RISCHIO DI CREDITO SOSTAN NO 0 NO BA2 RISCHIO DI CREDITO SOSTAN NO 0 NO BA3 RISCHIO DI CREDITO SOSTAN NO 0 NO BAA1 RISCHIO DI CREDITO MODERA NO 0 NO BAA2 RISCHIO DI CREDITO MODERA NO 0 NO BAA3 RISCHIO DI CREDITO MODERA NO 0 NO C SONO IN DEFAULT NO 0 NO CA1 MOLTO VICINE A DEFAULT/SP NO 0 NO CA2 MOLTO VICINE A DEFAULT/SP NO 0 NO CA3 MOLTO VICINE A DEFAULT/SP NO 0 NO CAA1 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO CAA2 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO CAA3 RISCHIO DI CREDITO MOLTO NO 0 NO NR OBBLIGAZIONI NON VALUTATE NO 0 NO P-1 SOLVIBILITA'SUPERIORE S.T NO 1 SI P-2 SOLVIBILITA'FORTE S.T NO 1 SI P-3 SOLVIBILITA'ACCETTABILE S NO 1 SI WR MOODY'S NON ESPRIME + GIU NO 0 NO 186

191 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni La banca non effettua alcuna classificazione della propria clientela in classi di rating interni. 187

192 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Garanzie personali (2)- Crediti di firma (1)+(2) Garanzie personali (2)- Derivati su crediti - Altri derivati Garanzie personali (2)- Derivati su crediti Garanzie reali (1) Totale Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali CLN Altre garanzie reali Titoli Immobili Valore esposizione netta 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: totalmente garantite di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie 'fuori bilancio' garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate L'esposizione si riferisce ad un finanziamento promosso dal movimento di categoria del Credito Cooperativo nell'ambito del progetto "Microfinanza Campesina" in Equador. 188

193 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Garanzie personali (2)- Crediti di firma (1)+(2) Garanzie personali (2)- Derivati su crediti - Altri derivati Garanzie personali (2)- Derivati su crediti Garanzie reali (1) Totale Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali CLN Altre garanzie reali Titoli Immobili Valore esposizione netta 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate Esposizioni creditizie 'fuori bilancio' garantite: totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) sono stati individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo "Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'italia. 189

194 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) La distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per comparto economico di appartenenza dei debitori e degli ordinanti (per le garanzie rilasciate) deve essere effettuata secondo i criteri di classificazione previsti nel fascicolo "Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'italia. Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Esposizioni/Controparti A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze 140 B.2 Incagli 388 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE B TOTALE A+B TOTALE A+B

195 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore bilancio) Operatività verso l'estero ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze" 140 B.2 Incagli 388 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE TOTALE

196 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Operatività verso l'italia ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa Esposizione netta Rettifiche Esposizione valore netta complessive Rettifiche Esposizione valore netta complessive Rettifiche Esposizione valore netta complessive Rettifiche valore complessive A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze" 140 B.2 Incagli 388 B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE TOTALE

197 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore bilancio) Operatività verso l'estero ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE TOTALE La distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per comparto economico di appartenenza dei debitori e degli ordinanti (per le garanzie rilasciate) è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti nel fascicolo "Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'italia. L'esposizione verso l'area geografica "America" si riferisce principalmente al possesso del titolo di debito emesso da un istituto bancario con sede negli Stati Uniti d America. 193

198 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Operatività verso l'italia ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute Esposizione netta Rettifiche Esposizione valore netta complessive Rettifiche Esposizione valore netta complessive A.5 Altre esposizioni TOTALE B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni TOTALE TOTALE TOTALE Rettifiche Esposizione valore netta complessive Rettifiche valore complessive 194

199 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA B.4 Grandi Rischi Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) Valore di bilancio b) Valore ponderato c) Numero 6 7 Formano oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo delle "posizioni di rischio" che costituiscono un "grande rischio" secondo la vigente disciplina di vigilanza su base non consolidata delle banche. Sono segnalate le posizioni con un'esposizione iscritta in bilancio che supera il 10% del patrimonio di vigilanza. 195

200 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA' C.1 Operazioni di cartolarizzazione C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti La Banca non ha posto operazioni di cartolarizzazioni a valere su proprie attività. C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologie di esposizioni La Banca non ha posto operazioni di cartolarizzazioni a valere su proprie attività. 196

201 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologie di esposizioni Esposizioni per cassa - Senior Esposizioni per cassa - Mezzanine Esposizioni per cassa - Junior Garanzie rilasciate - Senior Garanzie rilasciate - Mezzanine Garanzie rilasciate - Junior Linee di credito - Senior Linee di credito - Mezzanine Linee di credito - Junior Tipologia attività sottostanti/esposizioni Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/riprese di valore A.1 nome cartolarizzazione - titoli 276 Trattasi di una sottoscrizione di un titolo Junior riveniente da un'operazione di cartolarizzazione di terzi a valere su un'emissione di un prestito obbligazionario. 197

202 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA C.1.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia Viene data informativa del portafoglio nel quale è stato allocato il titolo Junior riveniente da un'operazione di cartolarizzazione di terzi a valere su un'emissione di un prestito obbligazionario. Esposizione/Portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie fair value option Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Esposizioni per cassa Senior - Mezzanine - Junior Esposizioni fuori bilancio - Senior - Mezzanine - Junior 198

203 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Totale Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie detenute per la negoziazione 31/12/ /12/2011 C B A C B A C B A C B A C B A C B A Forme tecniche/portafoglio A. Attività per cassa Titoli di debito Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B. Strumenti derivati Totale di cui deteriorate Totale di cui deteriorate A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) Sono evidenziati i titoli di proprietà, suddivisi nei vari portafogli, utilizzati nell'ambito delle operazioni di pronti contro termine con la clientela e con banche di cui alla successiva tabella C

204 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Passività/Portafoglio attività Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente Totale Totale Totale Sono evidenziati le operazioni di pronti contro termine passive con la clientela e con banche, suddivise nei portafogli di origine in cui sono collocati i titoli, di cui alla precedente tabella C

205 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA PARTE E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 2 - Rischio di mercato 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali La Banca svolge, in modo primario, attività di negoziazione in proprio di strumenti finanziari esposti al rischio di tasso di interesse ed al rischio prezzo. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio risponde sia ad una esigenza di tesoreria che all obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti di portafoglio in termini di rischio di tasso, rischio di credito della controparte e rischio di prezzo. In particolare, gli strumenti finanziari detenuti ai fini del trading sono quelli che la banca ha intenzionalmente destinato ad una successiva cessione sul mercato a breve termine al fine di beneficiare delle differenze tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita, anche attraverso una diversificazione degli investimenti. La Banca non assume posizioni speculative in strumenti derivati come previsto dalla Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia e dallo statuto della Banca stessa. Nel corso dell anno 2011 il saldo del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza è sempre stato a 0 e non è stata effettuata nessuna operazione. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Coerentemente con la regolamentazione prudenziale di cui alla Circolare n. 263/06 della Banca d Italia, il Consiglio di amministrazione della Banca, con le delibere del 20/12/2007 e 17/06/2008 si è espresso tra l altro a favore: - dell adozione della metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per i rischi di mercato (I Pilastro); - dell utilizzo, nell ambito della suddetta metodologia, del metodo basato sulla scadenza per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di posizione generico sui titoli di debito; - dell utilizzo, nell ambito della suddetta metodologia, del metodo della doppia entrata per convertire in posizioni nel sottostante i derivati e le altre operazioni fuori bilancio che dipendono in misura rilevante dai tassi di interesse. In particolare, per i titoli di debito il rischio generico, ovvero il rischio di perdite causate da una avversa variazione del livello dei tassi di interesse, è misurato tramite il metodo basato sulla scadenza che prevede la distribuzione, distintamente per ciascuna valuta, delle posizioni in fasce temporali di vita residua di riprezzamento del tasso di interesse; le posizioni così allocate sono opportunamente compensate per emissione, fascia temporale e gruppi di fasce temporali. Il requisito è dato dalla somma dei valori delle posizioni residue e delle posizioni ponderate compensate. La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione è effettuata dal Servizio Finanza in base a limiti e deleghe definiti direttamente dal Consiglio di amministrazione, mentre le attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso sono demandate al servizio Controlli Interni, Conformità ed Ispettorato ed al Comitato Rischi. 201

206 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione viene supportata da tecniche e modelli di Valute at Risk e di Massima Perdita Accettabile (Stop Loss) che consentano di determinare, con frequenza giornaliera, gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore del portafoglio di negoziazione. In particolare, il limite di Value at Risk è definito con un intervallo di confidenza pari al 99% e un periodo di detenzione (holding period) di dieci giorni lavorativi; Stop Loss è calcolato come somma degli utili e delle perdite, delle plusvalenze e delle minusvalenze relativa alle posizioni residenti nel portafoglio di negoziazione. Tali modelli sono gestiti dal Centro Servizi che genera report consultabili da ogni utente coinvolto nel processo di gestione e misurazione del rischio di tasso. I risultati di tali analisi sono riportati al Comitato Rischi. Il modello di misurazione del rischio di tasso non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno della gestione e del controllo interno del rischio. Rischio di prezzo Portafoglio di negoziazione di vigilanza Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è monitorato sia tramite analisi delle esposizioni quotate e non quotate, sia attraverso la determinazione dell esposizione per singolo mercato, ovvero dell esposizione complessiva per ciascun paese. La banca, inoltre, monitora costantemente gli investimenti di capitale al fine di assumere tempestivamente le decisioni più opportune in merito alla tempistica di realizzo. Per quanto riguarda gli OICR viene costantemente monitorato il valore corrente delle quote onde assumere tempestivamente le decisioni più opportune. Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è gestito dal Servizio Finanza sulla base di deleghe che ne circoscrivono l esposizione in termini di ammontare massimo investito, di mercati di quotazione, di paesi di residenza degli enti emittenti e di stop loss sul singolo strumento e sul portafoglio nel suo complesso, di concentrazione su strumenti azionari e obbligazionari. Come riportato con riferimento al rischio di tasso, esiste anche un limite in termini di VaR, sebbene non specifico per tale fattore di rischio, ma riferito al portafoglio nel suo complesso. II modelli a supporto delle analisi di rischio sono gestiti dal Centro Servizi che genera in output report consultabili da ogni utente coinvolto nel processo di gestione e misurazione del rischio di tasso. I risultati di tali analisi sono riportati al Comitato Rischi. Il modello di misurazione del rischio di prezzo non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali ma rappresenta uno strumento a supporto della gestione e del controllo interni. Pubblicazione dell informativa al pubblico Le tavole informative (risk report) ed i relativi aggiornamenti previsti necessari per l adeguamento ai requisiti normativi della Informativa al pubblico introdotti dal c.d. Pillar III di Basilea 2, sono pubblicate sul sito internet della Banca 202

207 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO- PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Principali fonti del rischio di tasso di interesse Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio bancario costituito prevalentemente da crediti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela. In particolare, il rischio di tasso di interesse da fair value trae origine dalle poste a tasso fisso, mentre il rischio di tasso di interesse da flussi finanziari trae origine dalle poste a tasso variabile. Tuttavia, nell ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell attivo; mentre le prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al rischio da fair value, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono riconducibili al rischio da flussi finanziari. Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso Dal punto di vista organizzativo la Banca ha individuato nel Servizio Finanza la struttura deputata a presidiare tale processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario. Il monitoraggio all esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene su base trimestrale. Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del corrispondente capitale interno, il Consiglio di Amministrazione della Banca con la delibera del 20/12/2007 ha deciso di utilizzare l algoritmo semplificato descritto nell Allegato C, Titolo III, Cap.1 della Circolare n. 263/06 della Banca d Italia. Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del portafoglio bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a +/- 200 punti base. L applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici. 1) Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e passività non rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza. 2) Determinazione delle valute rilevanti, le valute cioè il cui peso misurato come quota sul totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il cui peso è inferiore al 5% sono aggregate fra loro. 3) Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: sono definite 14 fasce temporali. Le attività e passività a tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Salvo specifiche regole di classificazione previste per alcune attività e passività, le attività e le passività sono inserite nello scadenziere secondo i criteri previsti nella Circolare 272 Manuale per la compilazione della Matrice dei Conti. Le posizioni in sofferenza, incagliate e scadute e/o sconfinanti deteriorate sono ricondotte nelle pertinenti fasce di vita residua sulla base delle previsioni di recupero dei flussi di cassa. Le esposizioni deteriorate per le quali non si dispone di previsioni di recupero dei flussi di cassa sono convenzionalmente, allocate nelle differenti fasce temporali sulla base di una ripartizione proporzionale, utilizzando come base di riparto la distribuzione nelle varie fasce di vita residua (a parità di tipologia di deterioramento) delle previsioni di recupero effettuate sulle altre posizioni deteriorate. 203

208 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 4) Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le posizioni attive e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra una approssimazione della duration modificata relativa alla fascia e una variazione ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte le fasce). 5) Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l esposizione ponderata netta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale delle poste denominate nella valuta dell aggregato nell eventualità dello shock di tasso ipotizzato. 6) Aggregazione nelle diverse valute le esposizioni positive relative alle singole valute rilevanti e all aggregato delle valute non rilevanti sono sommate tra loro. Il valore ottenuto rappresenta la variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato. Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-valutazione dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP Internal Capital Adequacy Assessment Process) statuiscono che nel caso in cui si determini una riduzione del valore economico della banca superiore al 20% del patrimonio di vigilanza, la Banca d Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva di adottare opportuni interventi. Accanto all attività di monitoraggio del rischio tasso mediante la metodologia sopra esposta, la Banca effettua l attività di gestione operativa avvalendosi del supporto offerto dalle reportistiche ALM mensili disponibili nell ambito del Servizio Consulenza Direzionale nato in seno agli organismi centrali del movimento cooperativo (Phoenix, Cassa Centrale Banca e Informatica Bancaria Trentina). Nell ambito dell analisi di ALM Statico la valutazione dell impatto sul patrimonio conseguente a diverse ipotesi di shock di tasso viene evidenziata dal Report di Sensitività, nel quale viene stimato l impatto sul valore attuale delle poste di attivo, passivo e derivati conseguente alle ipotesi di spostamento parallelo della curva dei rendimenti di +/- 100 e +/- 200 punti base. Tale impatto è ulteriormente scomposto per singole forme tecniche di attivo e passivo al fine di evidenziarne il contributo alla sensitività complessiva e di cogliere la diversa reattività delle poste a tasso fisso, variabile e misto. Particolare attenzione viene rivolta all analisi degli effetti prospettici derivanti dalla distribuzione temporale delle poste a tasso fisso congiuntamente alla ripartizione delle masse indicizzate soggette a tasso minimo o a tasso massimo per i diversi intervalli del parametro di riferimento. Un attività di controllo e gestione più sofisticata dell esposizione complessiva al rischio tasso dell Istituto avviene mediante le misurazioni offerte nell ambito dei Reports di ALM Dinamico. In particolare si procede ad analizzare la variabilità sia del margine di interesse che del patrimonio netto e della forbice creditizia in diversi scenari di cambiamento dei tassi di interesse e di evoluzione della banca su un orizzonte temporale di 12 mesi. La simulazione impiega un ipotesi di costanza delle masse della banca all interno dell orizzonte di analisi dei 12 mesi, in contesti di spostamento graduale del livello di tassi pari a +/-100 punti base, andando a isolare la variabilità di margine e patrimonio nei diversi contesti. La possibilità di mettere a fuoco il contributo al risultato complessivo fornito dalle poste a tasso fisso, indicizzato ed amministrato dalla Banca consente di apprezzare il grado di rigidità del margine in contesto di movimento dei tassi di mercato e di ipotizzare per tempo possibili correttivi. Il modello di misurazione del rischio di tasso interesse fornito dal Servizio Consulenza Direzionale di Cassa Centrale Banca non è utilizzato per la determinazione dei requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del controllo interno del rischio. 204

209 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Rischio di prezzo Portafoglio Bancario Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale aventi la finalità di perseguire determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. In particolare, nel portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in società e/o enti strumentali allo sviluppo dell attività della Banca. Il rischio di prezzo bancario è gestito dal Servizio Finanza e dal Direttore Generale sulla base delle deleghe assegnate dal Consiglio di amministrazione, che ne circoscrivono l esposizione in termini di: Value at Risk Duration Perdita massima accettabile (intesa come somma utile/perdite e minsuvalenze/plusvalenze) Concentrazione su strumenti obbligazionari e su singoli emittenti Concentrazione su strumenti azionari Ad oggi, vista l attuale operatività, non sono poste in essere operazioni di copertura del rischio di prezzo. B. Attività di copertura del fair value La Banca pone in essere operazioni di copertura gestionale da variazioni del fair value, per la cui rappresentazione contabile si avvale di quanto disposto dalla cd Fair Value Option. La strategia adottata nel corso dell anno dalla Banca mira a contenere il rischio tasso e a stabilizzare il margine di interesse. L unica tipologia di derivati utilizzata è quella dei interest rate swap (IRS). Non vi sono attività coperte mentre le passività coperte sono rappresentate esclusivamente da prestiti obbligazionari emessi dalla Banca. La Banca si è dotata di presidi di carattere organizzativo e strumentale in coerenza con quanto statuito dalla disciplina in tema di fair value option. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture dell esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso variabile. 205

210 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: EURO Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato - altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato - altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato - altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato - altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato - altri Derivati finanziari (49.735) Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante (49.735) Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati (49.735) posizioni lunghe posizioni corte Durata indeterminata 206

211 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: DOLLARO USA Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c - altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato - altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche c/c 67 - altri debiti Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 207

212 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: STERLINE Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi 1. Attività per cassa Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa Debiti verso clientela 12 - c/c 12 - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 208

213 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: FRANCHI SVIZZERI Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi 1. Attività per cassa Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c - altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato - altri Passività per cassa Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche c/c - altri debiti Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altri 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 209

214 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività La misurazione, la gestione ed il controllo del rischio di tasso di interesse avviene con il supporto della reportistica ALM fornita da Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo del nord - est. Tale reportistica prodotta con frequenza mensile consta di un report ALM Statico e di un ALM Dinamico. All'interno del primo documento sono visualizzabili il report c.d. di repricing ed un report di sensitività. Nel report di repricing le poste a tasso fisso di attivo e passivo vengono collocate all'interno dell'intervallo temporale di scadenza. Dalla differenza di attivo e passivo all'interno della singola fascia si determina un gap che sottointende un rischio di tasso specifico, che evidenzia cioè la sensitività del margine di interesse a improvvisi shock di tasso. Nel report di sensitività viene determinato il valore di mercato delle poste attive e passive della Banca tramite l'attualizzazione dei flussi da cassa futuri a tassi di mercato di fine mese. Applicando alla struttura dei tassi di mercato i 4 shock di tasso ipotizzato (+100 b.p, +200 b.p., b.p., b.p.) si determinano i valori di mercato delle poste attive e passive per post shock. Il confronto tra il valore preshock e i valori post-shock esprime la sensitività della struttura della Banca al rischio tasso di interesse. Oltre all'analisi suddetta la Banca utilizza l'alm Dinamico, che propone la variabilità del Patrimonio netto e el Margine di Interesse della Banca su un orizzonte temporale di un anno a fronte di variazioni di tasso di +100 e basis point. Tale valutazione è effettuata sulla base di scenari a volumi costanti ed a volumi variabili, oltre a ipotesi di stress particolari generate da shock di tasso della medesima entità ma nell'immediato. 210

215 Nota Integrativa: parte E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 211

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

L attività degli intermediari finanziari

L attività degli intermediari finanziari L economia del Friuli Venezia Giulia L attività degli intermediari finanziari Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Del Linguaggio, dell Interpretazione e della Traduzione Università di Trieste

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 14 dicembre 2015 Credito alle imprese in stallo I dati di ottobre 2015 del sistema bancario italiano 1 confermano la ripresa del settore creditizio, con l unica nota stonata

Dettagli

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Venezia, 10 novembre 2008 COMUNICATO STAMPA Indagine congiunturale di Unioncamere del Veneto sulle imprese manifatturiere III trimestre 2008 L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO Trimestre negativo

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2014

Il credito in Toscana. III trimestre 2014 Il credito in Toscana III trimestre 2014 Firenze, Febbraio 2015 Il contesto di riferimento Prosegue il rallentamento dei prestiti concessi dalle banche al settore privato italiano (-1,7% il dato di agosto

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report I DATI DELLA BANCA D ITALIA CONFERMANO LA SITUAZIONE DI CRITICITA PER IL COMPARTO DELLE COSTRUZIONI. ANCE SALERNO: EDILIZIA, CREDITO SEMPRE DIFFICILE Le sofferenze sui crediti totali

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 14 gennaio 2015 In attesa della crescita I più recenti dati sul sistema bancario 1 confermano il lento miglioramento in atto nel settore creditizio. La variazione annua degli

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2006 1 INDICE Prospetti contabili pag. 03 Note di commento ed osservazioni degli Amministratori pag. 04 Nota informativa pag. 04 La struttura

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile Presentazione del Rapporto L economia del Molise Marco Manile Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 21 L economia del Molise I prestiti bancari È proseguito il calo dei prestiti bancari,

Dettagli

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014

Le imprese attive nel comune di Bologna dal 2008 al 2014 Le imprese attive nel comune di Bologna dal 28 al 214 33. Imprese attive nel comune di Bologna 32.5 32. 31.5 31. Fonte: UnionCamere Emilia-Romagna Il numero delle imprese attive a Bologna tra il 28 e il

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 1. QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE Negli ultimi mesi del 2011 si è verificato un peggioramento delle prospettive di crescita nelle principali economie

Dettagli

GRUPPO BANCO DESIO. al 30 settembre 2006 RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

GRUPPO BANCO DESIO. al 30 settembre 2006 RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2006 1 INDICE Prospetti contabili pag. 03 Note di commento ed osservazioni degli Amministratori pag. 04 Nota informativa pag. 04 La

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA RELAZIONE SEMESTRALE AL 29/06/2007 80 MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA NOTA ILLUSTRATIVA SULLA RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO AL 29 GIUGNO 2007 Signori Partecipanti,

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 9 luglio 2014 Ancora luci ed ombre I dati presentati in questo aggiornamento sono interlocutori. Da un lato, in negativo, abbiamo il credito, ancora in territorio negativo, e

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

Economie regionali. L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 2010

Economie regionali. L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 2010 Economie regionali L'andamento del credito in Umbria nel primo trimestre del 21 Perugia luglio 21 2 1 73 La serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali

Dettagli

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Approfondimenti: Provincia di Cuneo Approfondimenti: Provincia di Cuneo Premessa Contesto e attività/1 Nel generale contesto di crisi che ha continuato a caratterizzare il sistema economico italiano nel 2013 i dati relativi al Piemonte hanno

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013

terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 ! terziario friuli venezia giulia ottobre 2013 osservatorio trimestrale sull andamento delle imprese del terziario del friuli venezia giulia rapporto di ricerca terzo trimestre 2013 trieste, 17 ottobre

Dettagli

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati BAROMETRO CRIF DELLA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE A si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati Le

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria cartaria e della stampa rappresenta l 1 per cento del Pil italiano.

Dettagli

Economie regionali. L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008. 2009 Cagliari

Economie regionali. L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008. 2009 Cagliari Economie regionali L'andamento del credito in Sardegna nel quarto trimestre del 2008 2009 Cagliari 2 0 0 9 20 La nuova serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Le imprese e l accesso al credito. Le dinamiche del mercato e il ruolo delle garanzie

Le imprese e l accesso al credito. Le dinamiche del mercato e il ruolo delle garanzie Le imprese e l accesso al credito. Le dinamiche del mercato e il ruolo delle garanzie Gianmarco Paglietti Consorzio Camerale per il credito e la finanza Cremona, 17 giugno 2013 L economia nel 2012 PIL

Dettagli

I N V E S T I E T I C O

I N V E S T I E T I C O I N V E S T I E T I C O FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE DI TIPO CHIUSO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2009 AEDES BPM Real Estate SGR S.p.A. Sede legale: Bastioni di Porta Nuova,

Dettagli

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014 AGRItrend Evoluzione e cifre sull agro-alimentare Credito I trimestre 2014 A 4 CREDITO impieghi per il settore agricolo. In particolare, tutte le circoscrizioni hanno mostrato una tendenza all aumento

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni Febbraio 2016 market monitor Analisi del settore edile: performance e previsioni Esonero di responsabilità I contenuti del presente documento sono forniti ad esclusivo scopo informativo. Ogni informazione

Dettagli

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia Francesco Daveri 1 Le componenti del Pil nel 2008-09 (primo tempo della crisi).. (1) G ha svolto funzione anticiclica; (2) C diminuiti meno del Pil;

Dettagli

8. Dati finanziari e bancari

8. Dati finanziari e bancari 8. Dati finanziari e bancari Roma rappresenta dopo Milano il principale Centro finanziario del Paese con 46 Istituti creditizi, 1.988 sportelli bancari, 91 miliardi di euro depositati in banca (pari al

Dettagli

Economie regionali. Bologna aprile 2010

Economie regionali. Bologna aprile 2010 Economie regionali Bologna aprile 21 L'andamento del credito in Emilia-Romagna nel quarto trimestre del 29 2 1 3 La serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 11giugno 2014 Prime luci in fondo al tunnel I dati del mese di aprile mostrano un estensione dei segnali di miglioramento, con una graduale risalita degli impieghi dai valori

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

Il credito in Toscana. II trimestre 2015

Il credito in Toscana. II trimestre 2015 Il credito in Toscana II trimestre 2015 Firenze, Ottobre 2015 08.1 I prestiti a imprese e famiglie Arrivano segnali di distensione dal mercato del credito in Toscana, che risente del miglioramento del

Dettagli

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di 1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna

intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna INSIEME PER LA RIPRESA LO STATO DELL ECONOMIA REGIONALE intervento del Direttore Regionale Ing. Adriano Maestri Giovedì 20 settembre ore 09.00 Convento S.Domenico Sala Bolognini - Bologna 1 La congiuntura

Dettagli

Fondo Raiffeisen Strategie Fonds

Fondo Raiffeisen Strategie Fonds Relazione Semestrale al 30.06.2013 Fondo ADVAM Partners SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.903.000 i.v. Codice Fiscale, Partita IVA

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Presentazione del Rapporto

Presentazione del Rapporto Presentazione del Rapporto Cremona, 5 giugno 5 L economia della Lombardia Paola Rossi Banca d Italia Sede di Milano Divisione Analisi e Ricerca economica territoriale Camera di Commercio di Cremona L economia

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche 2008-2014 UMBRIA Import - Export caratteri e dinamiche 2008-2014 ROADSHOW PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE ITALIA PER LE IMPRESE Perugia, 18 dicembre 2014 1 Le imprese esportatrici umbre In questa sezione viene proposto

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring

Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring La finanza delle imprese tra crisi e ripresa Mario Valletta Università degli Studi

Dettagli

imprese della provincia di latina luglio 2013

imprese della provincia di latina luglio 2013 imprese della provincia di latina luglio 2013 indagine trimestrale congiunturale sulle imprese della provincia di rapporto di ricerca secondo trimestre 2013 roma, 30 luglio 2013 (12153lq 02) agenda 1.

Dettagli

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 13 maggio 2015 I primi effetti del QE! I dati di marzo 2015 del sistema bancario italiano 1 mostrano i primi effetti del Quantitative Easing della BCE. L effetto di questa misura

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Ottobre 2015 (principali evidenze) 1. A settembre 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

FATTURATO E MARGINALITÀ NEGLI ANNI DELLA CRISI

FATTURATO E MARGINALITÀ NEGLI ANNI DELLA CRISI Note e commenti n 9 Gennaio 2014 Ufficio Studi AGCI Area Studi Confcooperative Centro Studi Legacoop FATTURATO E MARGINALITÀ NEGLI ANNI DELLA CRISI 1 I risultati presentati sono relativi ad un totale di

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze) 1. A febbraio 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.855 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI 1 Gennaio 2016 (principali evidenze) 1. A fine 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.830,2 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze)

RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) RAPPORTO MENSILE ABI Settembre 2015 (principali evidenze) 1. Ad agosto 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.825 miliardi di euro (cfr. Tabella 1) è nettamente

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro 2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro Nel 2004 (dopo 3 anni di crescita stagnante dovuta principalmente agli effetti degli attacchi terroristici dell 11 settembre e all

Dettagli

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna Osservatorio regionale sul credito dell UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE INDAGINE DICEMBRE 2012 DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI FORLI - CESENA 1.1 L assetto finanziario

Dettagli

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis

Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Presentazione del Rapporto L economia del Molise Pietro de Matteis Filiale di Campobasso, Banca d Italia Campobasso, 18 giugno 2015 L economia italiana La prolungata flessione del PIL si è attenuata Andamento

Dettagli

RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014)

RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014) RAPPORTO MENSILE ABI Gennaio 2015 (principali evidenze con i dati di fine 2014) 1. A fine 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.820,6 miliardi di euro

Dettagli

Piano Economico Finanziario 2008. Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007

Piano Economico Finanziario 2008. Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007 Piano Economico Finanziario 2008 e previsioni anni 2009 e 2010 Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007 Indice Scenario & Previsioni PIANO ANNUALE 2008 1Fonti di finanziamento 2Impieghi 3Ricavi 4Costi

Dettagli

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009

Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Nota Congiunturale Numero 2 Giugno 2009 Comitato per la qualificazione della spesa pubblica Comitato per lo sviluppo provinciale Sandro Trento Enrico Zaninotto Quadro internazionale: 2010 migliore, ma

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 13 Maggio 2013 Più raccolta, meno prestiti PIÚ RACCOLTA, MENO PRESTITI Continuano a ridursi gli impieghi, con saggi che nel caso delle famiglie raggiungono valori di massimo

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Febbraio 2015 Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità.

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni La congiuntura italiana N. 3 FEBBRAIO 2014 Il Pil torna positivo nel quarto trimestre ma il dato è sotto le attese. La crescita si prospetta debole, penalizzata della mancanza di credito e per ora sostenuta

Dettagli

APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006

APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006 APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2006 Il Consiglio di Amministrazione di Banca CR Firenze Spa, presieduto da Aureliano Benedetti, ha oggi deliberato la nomina del Vice Presidente e dei componenti

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione CARTA, STAMPA ED EDITORIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore

Dettagli