FINANZA AZIENDALE. Il Bilancio di Esercizio: richiami, analisi e riclassificazione. Dispensa integrativa a cura di E. d Arielli

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1 Università degli Studi Gabriele d Annunzio Chieti e Pescara Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico Quantitative Corso di Laurea in Economia Mercati e Sviluppo FINANZA AZIENDALE Il Bilancio di Esercizio: richiami, analisi e riclassificazione Dispensa integrativa a cura di E. d Arielli LA DINAMICA OPERATIVA D IMPRESA L impresa è un organismo/soggetto dinamico, aperto e complesso che pone in essere una molteplicità di operazioni di natura relazionale, gestionale ed operativa, attraverso l implementazione di attività reali che producono, a loro volta, riflessi di tipo sia economico che finanziario. L impresa, dunque, costituendo un fenomeno continuo di produzione, scambio, distribuzione e reintegrazione, si pone una serie di obiettivi strategici i quali, tuttavia, devono essere sempre e costantemente coerenti con un adeguata struttura finanziaria, nonché con una corretta e realistica pianificazione. Gli obiettivi strategici, infatti, sono orientati non solo dalle politiche di consolidamento, crescita e/o ampliamento dell impresa, ma anche da un ampia serie di ulteriori fattori connessi: - ai mercati di sbocco; - all evoluzione dei prodotti/servizi offerti; - alle mutevoli condizioni dell ambiente esterno; - alle innovazioni e scoperte scientifiche applicabili ai beni, ai processi produttivi, alle relazioni umane ed all organizzazione aziendale. 1

2 A livello operativo, i beni ed i servizi prodotti devono essere collocati sul mercato. Ciò permette il conseguimento di ricavi, misurati finanziariamente da entrate immediate o future, indispensabili per l acquisizione di attività reali (nuovi investimenti, acquisto di materiali e servizi). All acquisizione di tali attività corrisponde il sostenimento di ulteriori costi misurati finanziariamente da uscite immediate o da impegni di pagamento. Si possono, quindi, individuare due aspetti della gestione operativa aziendale: il primo considera il flusso dei fattori correlati alle attività reali necessarie per l operatività e per la creazione del valore; il secondo riguarda il flusso dei mezzi finanziari richiesti per la realizzazione delle medesime. L uno integra l aspetto economico della gestione, l altro quello finanziario. Manodopera/Altri fattori produttivi/investimenti Mezzi finanziari AMBIENTE IMPRESA Vendita Beni e servizi Salari e stipendi/acquisto Materie prime/rimborso prestiti Flusso REALE Flusso MONETARIO 2

3 IL SISTEMA DEL CAPITALE E DEL RISULTATO ECONOMICO: LA NATURA DEI VALORI È possibile riassumere in uno schema sintetico il verificarsi delle variazioni prodotte dai fatti gestionali individuando i seguenti 4 raggruppamenti: VARIAZIONI FINANZIARIE POSITIVE + denaro + crediti di funzionamento - debiti di funzionamento + crediti di finanziamento - debiti di finanziamento VARIAZIONI ECONOMICHE POSITIVE Ricavi + Capitale netto Reintegrazione di perdite VARIAZIONI FINANZIARIE NEGATIVE - denaro + debiti di funzionamento - crediti di funzionamento + debiti di finanziamento - crediti di finanziamento VARIAZIONI ECONOMICHE NEGATIVE Costi - Capitale netto Erogazione di utili LA FUNZIONE INFORMATIVA DEL BILANCIO D ESERCIZIO Il Bilancio d esercizio è composto da: Stato Patrimoniale (artt ter; 2424; 2424 bis c.c.) Conto Economico (artt ter; 2425; 2425 bis) Nota Integrativa (art c.c.) Il Bilancio d esercizio ha lo scopo di rappresentare, alla fine di ogni periodo amministrativo, dati e risultati che non sono una mera applicazione numerica ed aritmetica, ma che richiedono giudizi di valore su investimenti, finanziamenti e processo produttivo. In particolare, il Bilancio d esercizio consente: attraverso lo Stato Patrimoniale, la rapida esposizione della struttura del capitale dell impresa; attraverso il Conto Economico, la comprensione delle cause che hanno condotto l insieme delle risorse proprie dell imprenditore ad aumentare (se è stato conseguito un utile) oppure a diminuire (se è stata sostenuta una perdita), durante l arco temporale preso in considerazione (l esercizio),. 3

4 Gli interessi dei soggetti interni all azienda: Il titolare o i soci Gli Amministratori Il Collegio Sindacale Il Management/Dirigenza I Responsabili d Area La forza lavoro Gli interessi dei soggetti esterni all azienda: Le Aziende di Credito I creditori obbligazionari I creditori commerciali (fornitori) I debitori commerciali (i clienti) Le società controllanti Le società controllate e collegate Le società di revisione SCHEMA SEMPLIFICATO DI STATO PATRIMONIALE ATTIVO Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti. Immobilizzazioni: I - Immobilizzazioni immateriali Il - Immobilizzazioni materiali III - Immobilizzazioni finanziarie Attivo circolante: I - Rimanenze Il - Crediti III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV - Disponibilità liquide Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti. PASSIVO Patrimonio netto: - Capitale - Riserve Fondi per rischi e oneri Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo: obbligazioni; debiti verso soci per finanziamenti; debiti verso banche; debiti verso altri finanziatori; debiti verso fornitori; debiti rappresentati da titoli di credito; debiti verso imprese controllate; debiti verso imprese collegate; debiti verso controllanti; debiti tributari; debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale; altri debiti. Ratei e risconti, con separata indicazione dell'aggio su prestiti. 4

5 LA RICLASSIFICAZIONE DELLO STATO PATRIMONIALE IMPIEGHI ATTIVO FISSO (Af) Immobilizzazioni immateriali (Iim) Immobilizzazioni materiali (Im) (al netto dei Fondi Ammortamento) Immobilizzazioni finanziarie (If) FONTI MEZZI PROPRI (Mp) Capitale sociale + Riserve + Utili - Perdite PASSIVITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE (Pml) Mutui, Obbligazioni, Altri deb. a m/l termine, Fondo TRF, Fondi rischi ed oneri ATTIVO CIRCOLANTE (Ac) Magazzino (M) (rimanenze) Liquidità differite (Ld) (crediti ed attività finanziarie a breve, ratei e risconti) Liquidità immediate (Li) (cassa, assegni, depositi bancari e postali) PASSIVITÀ CORRENTI (a breve termine (Pb)) Deb. v/fornitori; Deb. Tributari; Deb. a breve v/banche, Ratei e Risconti TOTALE CAPITALE INVESTITO (Ci) TOTALE CAPITALE FINANZIARIO (Cf) L ATTIVO PATRIMONIALE (art c.c.) 5

6 A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni Immateriali 1) costi di impianto e di ampliamento 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3) diritti di brevetto, industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) avviamento 6) immobilizzazioni in corso ed acconti 7) altre II - Immobilizzazioni Materiali 1) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinario 3) attrezzature industriali e commerciali 4) altri beni 5) immobilizzazioni in corso ed acconti III - Immobilizzazioni Finanziarie 1) partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate c) imprese controllanti d) altre imprese 2) crediti: a) verso imprese controllate b) verso imprese collegate c) verso controllanti d) verso altri 3) altri titoli 4) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo. 6

7 C) Attivo circolante I - Rimanenze 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti II - Crediti, con separata indicazione degli importi esigibili oltre l esercizio successivo: 1) verso clienti 2) verso imprese controllate 3) verso imprese collegate 4) verso controllanti 4 bis) crediti tributari 4 ter) imposte anticipate 5) verso altri III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate 2) partecipazioni in imprese collegate 3) partecipazioni in imprese controllanti 4) altre partecipazioni 5) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo 6) altri titoli IV - Disponibilità Liquide 1) depositi bancari e postali 2) assegni 3) denari e valori in cassa D) RATEI E RISCONTI, con separata indicazione del disaggio su prestiti 7

8 FOCUS SU ALCUNE VOCI DELL ATTIVO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali: Costi d impianto e di ampliamento, concernenti le spese di costituzione o di modifica societaria e spese per avviamento di nuovi impianti o di nuove produzioni. Costi di ricerca, sviluppo e di pubblicità, sostenuti per l innovazione di prodotti e/o di processi produttivi, nonché per l espletamento della funzione informativa e persuasiva nei confronti dei consumatori (progettazione di strumenti promozionali e pbblicitari). Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell ingegno, comprendenti, i primi, la progettazione e gli studi a contenuto inventivo ed applicazioni industriali innovative; i secondi, le opere dell ingegno di carattere creativo (know how, software). Concessioni, licenze, marchi e diritti simili, comprendenti le concessioni rilasciate dall autorità amministrativa per l esercizio di un diritto o di un potere ed i segni distintivi (marchi) dei beni prodotti o commercializzati dall impresa. Avviamento, in caso di acquisizione a titolo oneroso di complessi o di rami aziendali. Immobilizzazioni in corso ed acconti, comprendenti sia i beni immateriali di produzione interna che si trovano in fase di realizzazione che gli anticipi concessi a fornitori per i beni immateriali di produzione esterna. Immobilizzazioni materiali: Terreni e fabbricati, comprendenti: il suolo di proprietà dell impresa; gli immobili civili destinati ad uso commerciale, alberghiero, turistico, sportivo, uffici ecc.; gli immobili industriali (capannoni, stabilimenti produttivi); le costruzioni leggere (tettoie e baracche). Impianti e macchinari, comprendenti gli impianti generici (di produzione di energia; gas e metano; elettrici; idraulici; impianti telefonici, di allarme ecc.); gli impianti specifici (utilizzati per singoli processi di lavorazione); i macchinari automatici e non. Attrezzature industriali e commerciali che contengono, oltre alle attrezzature in senso stretto (di officina, di laboratorio ecc.), anche i mobili, gli arredi, le macchine d ufficio e gli automezzi (autovetture, autocarri, mezzi di trasporto interno ecc.). Altri beni, destinati ad accogliere quelli materiali di proprietà dell impresa non rientranti in una delle voci precedenti. Immobilizzazioni in corso ed acconti, comprendenti sia i beni materiali di produzione interna che si trovano, alla data di chiusura dell esercizio, in fase di costruzione, sia gli anticipi concessi a fornitori per gli acquisti di immobilizzazioni materiali. 8

9 Immobilizzazioni finanziarie: Rientrano nella fattispecie delle imprese controllate, quelle in cui si esercita il controllo legale della maggioranza dei diritti di voto oppure un influenza dominante attraverso il possesso di partecipazioni significative. Rientrano nella fattispecie delle imprese collegate, quelle in cui si esercita un influenza notevole con il possesso di un cospicuo numero dei voti in assemblea. Rientrano nella fattispecie delle altre imprese quelle in cui non si raggiunge il livello minimo per essere considerate controllate o collegate. Il criterio generale della collocazione delle partecipazioni tra le immobilizzazioni finanziarie è quello della destinazione ad utilizzo durevole nella società detentrice. Diverse sono, invece, le partecipazioni rientranti nella categoria dell attivo circolante, le quali non presentano il carattere della permanenza pluriennale nell attivo patrimoniale ma, al contrario, sono destinate ad essere alienate entro l esercizio successivo. Al gruppo D) dell attivo patrimoniale appartengono: I Ratei attivi, i quali misurano quote di ricavi di competenza economica dell esercizio ma a futura manifestazione finanziaria. I Risconti attivi, rettificativi di costi di competenza economica dell esercizio futuro con anticipata manifestazione finanziaria. Il Disaggio su prestiti, in ipotesi di emissione di titoli obbligazionari al di sotto del valore nominale. 9

10 IL PASSIVO PATRIMONIALE (art c.c.) A) PATRIMONIO NETTO I Capitale II Riserva da sopraprezzo azioni III Riserve di rivalutazione IV Riserva legale V Riserve statutarie VI Riserva per azioni proprie in portafoglio VII Altre riserve, distintamente indicate VIII Utili (Perdite) portati a nuovo IX Utile (Perdita) dell esercizio B) FONDI PER RISCHI E ONERI 1) per trattamento di quiescenza ed obblighi simili 2) per imposte, anche differite 3) altri C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO 10

11 D) DEBITI, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l esercizio successivo: 1) obbligazioni 2) obbligazioni convertibili 3) debiti verso soci per finanziamenti 4) debiti verso banche 5) debiti verso altri finanziatori 6) acconti 7) debiti verso fornitori 8) debiti rappresentati da titoli di credito 9) debiti verso imprese controllate 10) debiti verso imprese collegate 11) debiti verso controllanti 12) debiti tributari 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale 14) altri debiti E) RATEI E RISCONTI con separata indicazione dell aggio su prestiti IL CONTENUTO DEL PASSIVO PATRIMONIALE Nel passivo, la distinzione fondamentale è tra Patrimonio Netto e Debiti ed il criterio discriminante di classificazione è rappresentato dalla provenienza interna (c.d. mezzi propri) o esterna (c.d. mezzi di terzi) delle fonti di finanziamento dell impresa. Le c.d. parti ideali del Patrimonio Netto sono: I Il capitale sociale, che deve apparire in bilancio al suo valore nominale, anche se versato solo in parte. II La riserva sopraprezzo azioni, che è conseguenza dell emissione di nuove azioni al di sopra del valore nominale. III Le riserve di rivalutazione, alimentate dalle plusvalenze da partecipazioni in imprese controllate e collegate. IV La riserva legale, composta dal 5% degli utili annuali, fino a che la stessa non raggiunge il 20% del capitale sociale. V Le riserve statutarie, le quali sono riserve di utili da costituirsi, integrarsi ed utilizzarsi sulla base delle condizioni stabilite dallo statuto societario, al fine di assicurare all impresa un autofinanziamento più ampio rispetto a quello rappresentato dalla riserva legale. VI La riserva per azioni proprie in portafoglio, alimentata per consentire, sotto il profilo giuridico, l acquisto delle azioni proprie indicate nell attivo dello Stato Patrimoniale. 11

12 La voce Fondi per rischi ed oneri comprende le risorse accantonate in ciascun esercizio e destinate a coprire perdite o debiti di natura determinata, di esistenza certa o probabile ma, dei quali, alla fine dell esercizio, sono indeterminati l ammontare o la data di sopravvenienza. I Fondi per trattamento di quiescenza riguardano i fondi di previdenza del personale e derivano essenzialmente da fondi pensionistici interni alla società e sostitutivi (o integrativi) del trattamento previdenziale. Nel Fondo per imposte sono da comprendersi gli accantonamenti per oneri fiscali probabili quali, ad esempio, quelli riguardanti le imposte relative a presumibili accertamenti. Avendo natura di fondo rischi, essi sono distinti dai debiti tributari certi, i quali sorgono tipicamente a fine esercizio. Nel Fondo Trattamento di Fine Rapporto (TFR) confluiscono gli accantonamenti annuali finalizzati al pagamento della liquidazione spettante ai dipendenti al termine del rapporto di lavoro. Fra i Debiti figurano: - le obbligazioni, sia ordinarie che convertibili in azioni; - i debiti sia verso banche che verso altri finanziatori (ad esempio società finanziarie); - gli acconti, cioè anticipi corrisposti da clienti a fronte di forniture ordinarie o di lavorazioni pluriennali; - debiti rappresentati da titoli di credito (ad es. cambiali passive); - debiti tributari, comprendenti i debiti certi relativi alle imposte sul reddito ed all imposta sul valore aggiunto (I.V.A.). Tra gli altri debiti possono essere individuati i seguenti: - Debiti v/soci per dividendi - Debiti v/professionisti per compensi - Debiti v/amministratori per emolumenti - Debiti v/sindaci per emolumenti I Ratei Passivi misurano quote di costi di competenza dell esercizio, a futura manifestazione finanziaria. I Risconti Passivi sono rettificativi di ricavi di competenza economica dell esercizio futuro, ad anticipata manifestazione finanziaria. L Aggio su prestiti è generato in ipotesi di emissione di prestiti obbligazionari al di sopra del valore nominale. 12

13 LE RELAZIONI TRA L ATTIVO ED IL PASSIVO PATRIMONIALE In qualunque istante l ammontare dei mezzi disponibili (Fonti), qualunque sia la loro origine, risulta uguale a quello degli investimenti realizzati (Impieghi), poiché qualunque fondo trova una sua specifica destinazione nell ambito dello svolgimento della funzione produttiva e della gestione operativa aziendale. Si avrà, di conseguenza, un equilibrio tra la sezione dell attivo (ovvero degli impieghi) e quella del passivo (ovvero delle fonti). Le risorse disponibili per gli impieghi produttivi possono essere classificate, in base alla loro fonte di provenienza, in risorse acquisite: a titolo di capitale (mezzi propri); con vincolo di credito (mezzi di terzi); attraverso l autofinanziamento. 13

14 In particolare, il ricorso al credito può essere distinto in: operazioni di indebitamento durevole (c.d. debiti di finanziamento), ricorrendo all accensione di prestiti (come ad es. i mutui bancari); operazioni di finanziamento corrente (c.d. debiti di funzionamento) beneficiando di dilazioni per il pagamento dei corrispettivi di operazioni commerciali (tipicamente l acquisto di fattori produttivi). I mezzi attinti con il ricorso ai debiti di funzionamento hanno la caratteristica del rimborso a breve termine, anche se le dilazioni di pagamento (misurate in giorni) dipendono molto dalla forza contrattuale dell impresa. I debiti di finanziamento, invece, prevedono, a seconda della tipologia, rimborsi tipicamente a medio o a lungo termine, e l applicazione di un tasso di interesse passivo per l impresa. Qualora concentrassimo l indagine sul tempo di permanenza dei mezzi finanziari all interno dell azienda, indipendentemente dalla loro fonte di provenienza, sarebbe corretto accomunare quelli di cui al Capitale Proprio, con i Fondi acquisiti attraverso la contrazione di prestiti a lunga scadenza (mutui, prestiti obbligazionari), nonché con i Fondi accantonati (per rischi ed oneri e TFR). Tale grandezza, particolarmente significativa nell ambito dell analisi gestionale, è denominata CAPITALE FISSO O PERMANENTE. L AUTOFINANZIAMENTO Con tale termine si individua il processo attraverso il quale le risorse che l azienda riesce ad accantonare vengono reimpiegate nell attività esercitata, cosicché la stessa riesce a soddisfare parte del proprio fabbisogno finanziario senza dover ricorrere a fonti esterne. Tale grandezza assume carattere cumulativo in quanto, dal momento che l autofinanziamento annuo viene reinvestito, genera ulteriore valore. Evidenti, allora, appaiono i legami tra l autofinanziamento e la crescita dell impresa. Se, tuttavia, l autofinanziamento non viene efficacemente reinvestito ed il valore generato presenta un rendimento più basso di investimenti alternativi e con stesso grado di rischio, allora converrebbe impiegare diversamente quelle medesime risorse, salvo l esistenza di diverse ragioni a carattere strategico per l azienda. 14

15 LE COMPONENTI DELL AUTOFINANZIAMENTO L autofinanziamento può derivare da due tipologie di grandezze: dalle somme accantonate per spese e rischi futuri, in misura eccedente l effettivo fabbisogno generato dall evento dannoso; dagli utili netti d esercizio non distribuiti. Si parlerà di autofinanziamento netto qualora si consideri quello proveniente esclusivamente dagli utili d esercizio, mentre si chiamerà autofinanziamento lordo quello comprensivo degli accantonamenti effettuati nel corso dell esercizio. L autofinanziamento è importante per la crescita dell azienda, ma è anche fondamentale nell eventualità del sostenimento di perdite di esercizio. Inoltre, il mercato del credito e la collettività in genere, vedono nel grado di autofinanziamento l effettiva probabilità di sopravvivenza dell organismo stesso. In particolare, i creditori apprezzano l accresciuto grado di solvibilità dell azienda, mentre verso la collettività l impresa conferma o migliora la propria immagine. L Autofinanziamento Lordo è dato dalla seguente sommatoria: AUL = FAc + (PN CS DIV) dove: FAc = Fondo Accantonamento Rischi PN = Patrimonio Netto CS = Capitale Sociale DIV = Dividendi L Autofinanziamento Netto, invece, si calcola come segue: dove: PN = Patrimonio Netto CS = Capitale Sociale DIV = Dividendi AUN = (PN CS DIV) 15

16 Per calcolare l autofinanziamento annuo occorre confrontare la grandezza all inizio ed alla fine del periodo considerato, ovvero: AUa = AUf AUi dove: AUa = Autofinanziamento annuo AUf = Autofinanziamento finale AUi = Autofinanziamento iniziale (ovvero risultante dal precedente periodo amministrativo) Il tasso di autofinanziamento L autofinanziamento, in termini percentuali, si calcola attraverso il rapporto tra l ammontare dell AU (Lordo o Netto) e gli investimenti realizzati nel medesimo arco di tempo: AU TOT. INVESTIMENTI ANNUI X

17 SINTESI DELLE VOCI DI CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione: - ricavi delle vendite e delle prestazioni; - variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; - altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. B) Costi della produzione: - per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; - per servizi - per godimento di beni di terzi - per il personale - ammortamenti e svalutazioni: - ammortamento delle immobilizzazioni - altre svalutazioni delle immobilizzazioni; - svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide; - variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; - accantonamenti per rischi; - altri accantonamenti; - oneri diversi di gestione. Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) C) Proventi e oneri finanziari: - proventi da partecipazioni - altri proventi finanziari: - interessi e altri oneri finanziari, D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: rivalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; e) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni; svalutazioni: a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni; c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni. E) Proventi e oneri straordinari: - proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazione; - oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni Risultato delle prime imposte (A -B+/-C+/-D+/-E) - imposte sul reddito dell'esercizio Risultato dell'esercizio - rettifiche di valore operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie; - accantonamenti operati esclusivamente in applicazione di norme tributarie; Utile (perdita) dell'esercizio. A) Valore della produzione 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) variazione dei lavori in corso su ordinazione 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio Totale ( ) 17

18 B) Costi della produzione 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) per servizi 8) per godimento di beni di terzi 9) per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazione dei crediti compresi nell attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) accantonamenti per rischi 13) altri accantonamenti 14) oneri diversi di gestione Totale ( ) Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) 18

19 C) Proventi e oneri finanziari 15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate 16) altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) da titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti 17) interessi ed altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso controllate, collegate e verso controllanti 17 bis) utili e perdite su cambi Totale ( /- 17bis) D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18) rivalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 19) svalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale (18-19) 19

20 E) Proventi e oneri straordinari 20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono ascrivibili al n. 5) 21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazione i cui effetti contabili non sono ascrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti. Totale (20-21) Risultato prima delle imposte (A B +/- C +/- D +/- E) 22) Imposte sul reddito dell esercizio 23) Utile (perdite) dell esercizio IL CONTENUTO DEL CONTO ECONOMICO Il conto economico pone in chiara evidenza, attraverso l individuazione dei risultati parziali, il saldo della gestione tipica, distinto da quello della gestione extracaratteristica (finanziaria e straordinaria), esponendo il risultato prima delle imposte e l utile (o la perdita) dell esercizio. Il conto economico evidenzia due grandi gruppi di elementi reddituali, positivi (ricavi e proventi) e negativi (costi ed oneri), costituenti l attività tipica dell impresa. La voce ricavi delle vendite e delle prestazioni comprende i corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione e scambio è diretta l attività d impresa. Ad essa va sommata (se Rf>Ri) o detratta (se Rf<Ri) la variazione delle rimanenze di prodotti, calcolata mediante il confronto fra le rimanenze finali, ovvero esistenti alla fine dell esercizio (Rf) e quelle esistenti all inizio dello stesso (Ri). 20

21 La voce variazioni in corso su ordinazione comprende le variazioni intervenute nell esercizio che vanno a confluire nella posta dello stato patrimoniale rimanenze di lavori in corso su ordinazione e scaturisce dal confronto tra rimanenze finali ed esistenze iniziali di lavori in corso su ordinazione. Tra gli altri ricavi e proventi rientrano quelle poste positive di reddito che non rientrano nell attività caratteristica dell impresa, ma che non sono neanche di natura finanziaria o straordinaria. Possono includere: le provvigioni attive, i proventi immobiliari, le royalties, i proventi per l utilizzo di brevetti e marchi ecc. Tra gli altri ricavi, indicazione separata devono avere i contributi in conto esercizio finalizzati alla copertura di determinati costi di gestione. La voce costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci esprime il valore degli acquisti di beni riferibili alle materie (prime, sussidiarie e di consumo) che saranno oggetto di trasformazione in prodotti (finiti e/o sottoprodotti), oppure esprime il valore dei beni da commercializzare (merci). Tale voce va collegata con quella relativa alle variazioni, in aumento o in diminuzione, delle rimanenze, in modo da ottenere il consumo delle materie nell impresa industriale (materie +/- variazione delle rimanenze di materie) oppure il costo del venduto nell impresa mercantile (merci +/- variaz. delle rimanenze di merci). La variazione delle rimanenze di materie e di merci è rappresentata dalla differenza positiva o negativa, tra le Rimanenze Iniziali e Finali delle materie o delle merci (Ri-Rf). Questo giustifica l inserimento della voce nel gruppo costo della produzione, mentre la variazione delle rimanenze di prodotti trovano più logica collocazione nel gruppo valore della produzione. 21

22 I costi per servizi comprendono le spese: - per servizi per acquisti (trasporti su acquisti, magazzinaggio ecc.) - per servizi industriali (forza motrice, lavorazioni esterne, manutenzioni, consulenze ecc.) - per servizi commerciali (provvigioni ad intermediari, pubblicità, mostre e fiere ecc.) - per servizi amministrativi (legali, consulenze, postali, telefoniche, assicurazioni ecc.). La voce costi per godimento di beni di terzi contiene le poste relative all utilizzo da parte dell azienda di beni di proprietà di terzi, attraverso contratti di fitto, di usufrutto e di leasing. La voce costi del personale è suddivisa in: - salari e stipendi, comprendenti le retribuzioni, i premi e gli altri elementi assimilabili; - oneri sociali, previdenziali ed assistenziali a carico dell impresa; - trattamento di fine rapporto, comprendente gli accantonamenti al relativo fondo per anzianità, maturati nei confronti di tutti i dipendenti; - trattamento di quiescenza e simili, riguardante gli accantonamenti ai fondi di previdenza del personale dipendente; - altri costi quali, ad esempio, la formazione, la mensa aziendale, il servizio sanitario, il circolo ricreativo ecc. 22

23 La voce accantonamenti per rischi accoglie gli accantonamenti ritenuti necessari per fronteggiare il manifestarsi di determinati rischi aziendali (ad es. accantonamenti al fondo rischi su cambi, al fondo rischi per controversie legali ecc.). Tra gli oneri diversi di gestione figurano quei componenti negativi che non trovano collocazione nelle voci del gruppo di appartenenza, ovvero: i compensi agli amministratori ed ai sindaci, i contributi associativi sindacali ecc. La voce proventi da partecipazioni comprende i dividendi dell investimento in partecipazioni in società controllate, in collegate ed in altre. La voce altri proventi finanziari comprende sia i proventi da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, che quelli provenienti da titoli iscritti o nelle immobilizzazioni oppure tra l attivo circolante, con la discriminante che i primi, a differenza dei secondi, sono destinati a rimanere durevolmente in azienda. La voce interessi ed altri oneri finanziari accoglie gli elementi reddituali negativi di natura finanziaria, quali: - Interessi su debiti v/società controllanti; - Interessi su debiti v/società controllate; - Interessi su debiti v/società collegate; - Interessi ed oneri su debiti obbligazionari; - Interessi su debiti v/istituti di credito ordinario; - Interessi su mutui passivi; - Sconti ed altri oneri finanziari. 23

24 Tra i proventi straordinari figurano le: - Plusvalenze da alienazione di beni, da cessioni di titoli, da cessioni di partecipazioni sociali; - Sopravvenienze attive Tra gli oneri straordinari compaiono le: - Minusvalenze da alienazioni di beni patrimoniali e da cessioni di titoli: - Sopravvenienze passive 24

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