IN VETRINA. trattamento delle acque.

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1 IN VETRINA ACQUISIZIONE DEL RAMO D'AZIENDA DELLA SOCIETA' ITECO SEA ha acquistato il ramo d azienda della società ITECO, azienda storica trentina ed appartenente al gruppo tedesco Prominent, operante nel settore della potabilizzazione e del trattamento delle acque. Le recenti dinamiche nei mercati nazionali ed esteri che vedono SEA presente hanno, infatti, indotto la stessa a proseguire nell opera di sviluppo della sua posizione con questo ulteriore passo finalizzato, da una parte, al consolidamento delle proprie competenze e, dall altra, ad incrementare le proprie capacità realizzative al fine di dotarsi di una struttura ancora più solida ed in grado di cogliere le nuove opportunità imprenditoriali che si stanno aprendo, sia in Italia che all estero nel settore della potabilizzazione e del trattamento delle acque. SISTRI, SENATO PROROGA IL "PERIODO TRANSITORIO" L'operatività del nuovo sistema informatico di controllo della tracciabilità rifiuti è scattata il 1 ottobre 2013 per trasportatori, gestori, nuovi produttori di rifiuti speciali pericolosi e per intermediari e commercianti di rifiuti pericolosi urbani e non. A queste categorie si aggiungono sempre per i rifiuti speciali pericolosi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale e gli operatori del trasporto intermodale Per i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi il SISTRI rimane confermata la partenza al 03 marzo Viene invece prorogato il periodo transitorio al 01 agosto 2014 e pertanto fino a tale data si dovranno compilare anche gli attuali registri di carico e scarico rifiuti e formulari. SICUREZZA, SE LA DELEGA È CORRETTA L IMPRESA MADRE NON RISPONDE DELL INFORTUNIO L imprenditore non è responsabile per gli infortuni sul lavoro quando abbia correttamente delegato i compiti di sicurezza e sorveglianza ad un altro soggetto, che abbia accettato, non potendo esercitare direttamente i controlli per esempio per via delle dimensioni e della ramificazione internazionale dell impresa. Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n /2012.

2 INDICE SICUREZZA VERIFICHE PERIODICHE IN AMBITO PRESSIONE E SOLLEVAMENTO. DAL ''DECRETO DEL FARE'' IMPORTANTI MODIFICHE ALL ART. 71 DEL DLGS. 81/2008 INAIL: RISCHI BIOLOGICI PER I SOCCORRITORI NON SANITARI DELL EMERGENZA AMBIENTE SISTRI, SENATO PROROGA IL "PERIODO TRANSITORIO" MODULISTICA PER TERRE E ROCCE DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTO L AUA A TRENTO DIVENTA AUT MODIFICHE ALLA PARTE QUARTA DEL D.LGS 152/06 ENERGIA E QUALITÀ ISPRA: NELLE FORESTE ITALIANE UN GIACIMENTO INUTILIZZATO DI ENERGIA NOTIZIE E ARTICOLI INVESTIMENTI IMPRESE REGIONI CONVERGENZA, DECRETO MIN. SVILUPPO 29 LUGLIO I FOCUS DI SEA ACQUISIZIONE DEL RAMO D'AZIENDA DELLA SOCIETA' ITECO FORMAZIONE I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA DA NOVEMBRE A DICEMBRE 2013 SCADENZE LE SCADENZE DI NOVEMBRE E DICEMBRE 2013 SENTENZE E QUESITI SICUREZZA, SE LA DELEGA È CORRETTA L IMPRESA MADRE NON RISPONDE DELL INFORTUNIO ABBANDONO RIFIUTI, LEGITTIMO SEQUESTRO PER EQUIVALENTE EX "231/2001"

3 SICUREZZA VERIFICHE PERIODICHE IN AMBITO PRESSIONE E SOLLEVAMENTO. DAL ''DECRETO DEL FARE'' IMPORTANTI MODIFICHE ALL ART. 71 DEL DLGS. 81/2008 Il Decreto del Fare ha modificato il comma 11 dell' Articolo 71 del DLgs. 81/2008 introducendo importanti cambiamenti nello scenario normativo delle verifiche sulle attrezzature di lavoro. Le verifiche periodiche sulle attrezzature di lavoro sono un importante tassello del TUS; la mancata osservanza degli adempimenti previsti e delle periodicità può comportare gravi danni sugli impianti e sulle persone, oltre che sanzioni pecuniarie per il datore di lavoro e la disposizione del fermo impianti. In ambito attrezzature per il sollevamento di cose e persone e attrezzature o insiemi in pressione il Testo Unico prevede una verifica di messa in servizio (prima verifica) e verifiche periodiche successive. L'esecuzione delle verifiche è a carico del Datore di Lavoro che è responsabile che queste siano svolte entro i termini e per lo svolgimento delle verifiche periodiche con il Decreto del Fare ha la possibilità di rivolgersi ai soggetti abilitati che di fatto sono equiparati agli Organismi di controllo pubblico, infatti, se con il Decreto 11/04/2011, il Datore di Lavoro poteva attivare un Soggetto Abilitato se INAIL e ASL non intervenivano entro i termini (a 60 giorni dalla richiesta per la prima verifica, a 30 giorni per le successive), con il Decreto del Fare si introducono due importanti cambiamenti: 1. il termine entro il quale INAIL deve intervenire per svolgere la prima verifica viene ridotto a 45 giorni, trascorsi i quali il datore di lavoro deve attivare il proprio Soggetto Abilitato; 2. per le verifiche successive, il Datore di Lavoro può attivare a sua scelta o ASL/ARPA o il proprio Soggetto Abilitato, senza dover quindi attendere la scadenza dei tempi di intervento previsti per il controllo pubblico. In questo contesto normativo rientrano nel campo di applicazione del Decreto numerose attrezzature: Apparecchi di sollevamento materiali non azionati a mano ed idroestrattori a forza centrifuga (Apparecchi mobili, trasferibili, fissi, ldroestrattori) Attrezzature per il sollevamento di persone (Scale aree, Ponti mobili, Ponti sospesi e argani, Piattaforme di lavoro autosollevanti, Ascensori e montacarichi da cantiere) Apparecchi a Gas, Vapore, Riscaldamento (Attrezzature a pressione quali Recipienti, Generatori di vapore o di acqua surriscaldata, Generatori di calore, Autoclavi, Apparecchi per tintura, Apparecchi di processo, Tubazioni, Forni per le industrie petrolchimiche e affini). Dott. Luca Cornella cornella.luca@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 366/

4 SICUREZZA INAIL: RISCHI BIOLOGICI PER I SOCCORRITORI NON SANITARI DELL EMERGENZA Nell ambito del rischio biologico, accanto ai comuni rischi infettivi presenti in qualsiasi ambiente di vita e di lavoro che si configurano come rischio generico, alcune attività lavorative possono esporre il personale addetto al rischio biologico specifico. In particolare, nel comparto lavorativo dei soccorritori non sanitari dell emergenza quali Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Forze dell Ordine, Protezione Civile, volontari, security guards, assistenti di volo, equipaggi di treni e navi, ecc., l esposizione ad agenti biologici può essere legata all ambiente dove il soccorritore presta la sua attività. Nell ambito dell attività di ricerca sul rischio biologico a cui sono potenzialmente esposti i soccorritori non sanitari dell emergenza, l Inail ha realizzato una serie editoriale composta da diversi volumi, l ultimo dei quali è rappresentato dal Manuale informativo: Il rischio biologico per i soccorritori non sanitari dell emergenza. Le altre pubblicazioni dell Inail sul rischio biologico sono le seguenti: Schede informative BATTERI ; Schede informative VIRUS ; Schede informative PARASSITI ; Schede informative FUNGHI. Tutte le informazioni riportate sui vari agenti biologici sono tratte dai contenuti presentati nei quattro volumi delle schede informative per un totale di 375 agenti biologici. Dott.ssa Michela Bezzi bezzi.michela@grupposea.net Tel. 0461/ Cell. 335/

5 AMBIENTE SISTRI, SENATO PROROGA IL "PERIODO TRANSITORIO" In data 29 ottobre 2013 il Senato ha approvato la Conversione in Legge del D.L. 101/13 (cd. "razionalizzazione P.a."). Siamo ora in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tra le novità si segnala: 1. la precisazione che il SISTRI si applica sempre ai rifiuti speciali pericolosi e non hai rifiuti urbani pericolosi se non nel caso di intermediazione di rifiuti; 2. proroga del periodo transitorio al 01 agosto 2014 e pertanto fino a tale data la documentazione ufficiale rimarranno i registri di carico e scarico e i formulari sui quali verranno applicate le relative sanzioni; 3. estensione dell'applicazione al SISTRI per i vettori esteri che operano sul territorio nazionale e agli operatori del trasporto intermodale; 4. l'esclusione dell'applicazione del SISTRI per gli imprenditori agricoli di cui all'art 2135 del codice civile produttori iniziali di rifiuti pericolosi. Rimane confermata la partenza al 03 marzo 2014 del SISTRI per gli enti o imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi. Ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 335/

6 AMBIENTE MODULISTICA PER TERRE E ROCCE DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTO In data 14 Ottobre 2013, con circolare a firma del dirigente generale dell'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente sono state specificate le nuove disposizioni di tipo operativo per la gestione dei materiali da scavo ai sensi dell art. 41bis del D.L. 69/2013, convertito con modifiche dalla legge 98/2013, per la gestione del materiale da scavo come sottoprodotto. La circolare fornisce indicazioni per l'utilizzo dei moduli approvati con Determinazione del Dirigente del Settore Gestione Ambientale n. 495 di data 25 settembre 2013 (MOD1 e MOD2). La circolare sottolinea come l'invio dei moduli MOD1 e MOD2 possa ora avvenire anche in maniera telematica mediante accesso al "Portale dei Servizi al Cittadino" con Carta provinciale del servizi (CPS - tessera sanitaria). Clicca qui per poter scaricare e inviare i moduli in maniera telematica. I moduli rimangono comunque ancora disponibili in forma cartacea, da inviare in via preferenziale tramite PEC. Clicca qui per scaricare i moduli cartacei. La circolare sottolinea che ai moduli MOD1 e MOD2 deve essere allegata anche la copia di un documento di identità del dichiarante, salvo il caso in cui i moduli vangano trasmessi on line attraverso il portale dedicato, citato sopra. Infine viene chiarito che la procedura di invio dei moduli deve essere seguita anche per gli interventi di somma urgenza. Ing. Alessandro Chistè chiste.alessandro@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 331/

7 AMBIENTE L AUA A TRENTO DIVENTA AUT Con la Legge Provinciale n 19 del 17/09/2013 la Provincia di Trento istituisce l'aut (Autorizzazione Unica Territoriale) ossia quella che a livello Nazionale è definita AUA (Autorizzazione Unica Ambientale). L'AUT si applica a tutte le piccole medie imprese non soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e comprende una serie di autorizzazioni: 1. autorizzazioni ambientali (aria, acqua, rifiuti) 2. autorizzazione paesaggistica prevista dalla legge urbanistica provinciale; 3. autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico previste dalla legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura; 4. autorizzazioni ai sensi della legge provinciale 8 luglio 1976, n. 18 (legge provinciale sulle acque pubbliche) per interventi in fascia di rispetto idraulico; 5. valutazione di incidenza prevista dall'articolo 39 della legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura; 6. autorizzazioni in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare; 7. ulteriori provvedimenti in materia ambientale, del paesaggio e del territorio individuati dal regolamento. La domanda dovrà essere richiesta alla Provincia o in fase di avvio attività o in seguito a richiesta di rinnovo/modifica di una delle autorizzazioni sopra elencate. L' Autorizzazione Unica Territoriale diventerà esecutiva dopo la pubblicazione del regolamento attuativo di cui si attende l'emanazione. Ing. Alessandro Chistè chiste.alessandro@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 331/

8 AMBIENTE MODIFICHE ALLA PARTE QUARTA DEL D.LGS 152/06 La conversione in legge del D.L. 101/13 porta importanti novità relative alla compilazione dei registri di carico rifiuti e dell'albo Gestori Ambientali. In particolare vengono inseriti nuovi soggetti obbligati alla compilazione del registro di carico e scarico quali i soggetti a cui sono affidati i rifiuti speciali in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell'impresa navale o ferroviaria o dell'impresa che effettua il successivo trasporto. Vengono invece esclusi i soggetti che aderiscono al SISTRI sia perchè obbligati che volontari. Variano anche i tempi di compilazione dei registri per gli intermediari e per chi effettua operazioni di pretrattamento dei rifiuti. Relativamente all'iscrizione all'albo Gestori Ambientali sono esclusi dall'obbligo di iscrizione gli imprenditori agricoli ai sensi dell'art 2135 del codice civile per il trasporto dei propri rifiuti pericolosieffettuato all'interno del territorio provinciale o regionale dove ha sede l'azienda ai fini del conferimento al circuito organizzato di raccolta. Ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 335/

9 ENERGIA E QUALITÀ ISPRA: NELLE FORESTE ITALIANE UN GIACIMENTO INUTILIZZATO DI ENERGIA La superficie forestale italiana occupa oltre un terzo (34,7%) della superficie nazionale con una estensione superiore a 10,5 milioni di ettari. Questi sono alcuni tra i numeri più significativi emersi nel corso della Conferenza nazionale organizzata dall ISPRA, in collaborazione con la Regione Lazio, per presentare i risultati del progetto UE Proforbiomed. Proforbiomed intende promuovere l'uso della biomassa come fonte rinnovabile di energia, attraverso lo sviluppo di una strategia integrata di uso sostenibile della biomassa forestale nell area mediterranea. Elementi chiave di questa strategia sono il recupero e la valorizzazione del potenziale di biomassa forestale inutilizzato e il coinvolgimento degli attori in qualche modo coinvolti nell'intera filiera, che va dalla gestione forestale all'uso finale dell'energia. L aumento delle superfici forestali è imputabile soprattutto a processi naturali di espansione del bosco su coltivi e pascoli abbandonati in zone di collina e montagna, e in misura minore anche a interventi di creazione di nuovi boschi (afforestazione e riforestazione). Nonostante i numeri incoraggianti, l Italia risulta essere al momento il Paese europeo con il minor rapporto tra legna prelevata e legna prodotta. L ISPRA infatti stima che dal taglio di legna dei boschi cedui, dalla raccolta dei residui della cura e dei tagli delle fustaie, dal taglio di legna e dai filari si potrebbero ottenere 3 milioni di tonnellate di petrolio (TEP) equivalenti l anno cifra pari all 1,6% circa dei consumi energetici nazionali - senza intaccare in alcun modo la preziosa biodiversità custodita nelle nostre foreste. Per dare un idea del potenziale non sfruttato, basti dire che attualmente in Italia le bioenergie (intendendo con questo termine la legna prelevata dai boschi, i residui della potatura di frutteti e di colture erbacee, i residui dell industria del legno e dell agro-industria) contribuiscono per 5,2 milioni di TEP al consumo interno lordo. Anche se come ricorda l ISPRA - si tratta senza dubbio di una cifra sottostimata. Per sfruttare al meglio le accresciute risorse forestali, l ISPRA consiglia di perseguire lo sviluppo di filiere corte, integrate e su piccola scala, per la produzione e l impiego di biomasse: ciò potrebbe avere ricadute migliori sul piano della sostenibilità economica, ecologica e sul controllo sociale delle fonti energetiche e una riduzione dei costi ambientali legati al trasporto su media e lunga distanza della biomassa legnosa. Si tratta di raccomandazioni ancor più importanti, se si pensa che l Italia è il primo importatore mondiale di legna da ardere nonché il primo Paese europeo per consumo di pellet in ambito domestico. Dott. Roberto Maddalena maddalena.roberto@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 329/

10 NOTIZIE E ARTICOLI INVESTIMENTI IMPRESE REGIONI CONVERGENZA, DECRETO MIN. SVILUPPO 29 LUGLIO Il provvedimento, che è in corso di pubblicazione in G.U., ha la finalità di rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Centocinquanta milioni di euro le risorse finanziarie disponibili per la concessione degli aiuti, a valere sulle risorse del Piano di Azione Coesione. Il 60 per cento della quota è riservata ai programmi proposti da micro, piccole o medie imprese. Possono beneficiare delle agevolazioni tutte le imprese che alla data di presentazione della domanda rispettano i requisiti elencati nel decreto e che realizzano programmi di investimento finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche: attività manifatturiere di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007, con esclusione di quelle indicate al comma 4; produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore di cui alla sezione D della predetta classificazione ATECO, nei limiti indicati nell allegato al presente decreto; attività di servizi come individuate nell allegato al presente decreto. I programmi ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi. Questi si concretizzano in acquisizioni materiali tecnologicamente avanzate che innalzino il livello di efficienza e di flessibilità e che producano: riduzione dei costi; aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi; aumento della capacità produttiva; introduzione di nuovi prodotti e/o servizi; riduzione dell impatto ambientale e miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. Ai fini dell ammissibilità i programmi di investimento devono: prevedere la realizzazione di una nuova unità produttiva ovvero l ampliamento o la diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un unità produttiva esistente; riguardare un unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni dell Obiettivo Convergenza ; prevedere spese ammissibili non inferiori a euro (duecentomila) e non superiori a euro (tremilioni); essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni;

11 prevedere una durata non superiore a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione. Le agevolazioni sono concesse nella forma della sovvenzione rimborsabile che copre il 75% delle spese ammissibili e deve essere parzialmente restituita dall impresa beneficiaria in modo proporzionale ala dimensione dell impresa: 70% della sovvenzione per le imprese, 80% di media e 90% per le grandi imprese. L agevolazione si compone quindi un parte di sovvenzione da restituire, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali in un periodo della durata massima di 7 anni e di una parte che non deve essere restituita, che viene concessa a titolo di contributo in conto impianti. L intervento è attuato con procedura valutativa a sportello. Il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazioni sono definite, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione in G.U. con un decreto del Direttore generale per l incentivazione alle attività imprenditoriali, dove saranno indicate anche le condizioni, i punteggi e le soglie minime per la valutazione delle domande stesse. REGIONE CAMPANIA Dott.ssa Irma Di Vincenzo irmadivincenzo@hotmail.it cell. 331/ REGIONE SICILIA Dott. Davide Frasca davidefrasca@hotmail.it cell. 392/

12 I FOCUS DI SEA ACQUISIZIONE DEL RAMO D'AZIENDA DELLA SOCIETA' ITECO SEA ha acquistato il ramo d azienda della società ITECO, azienda storica trentina ed appartenente al gruppo tedesco Prominent, operante nel settore della potabilizzazione e del trattamento delle acque. Le recenti dinamiche nei mercati nazionali ed esteri che vedono SEA presente hanno, infatti, indotto la stessa a proseguire nell opera di sviluppo della sua posizione con questo ulteriore passo finalizzato, da una parte, al consolidamento delle proprie competenze e, dall altra, ad incrementare le proprie capacità realizzative al fine di dotarsi di una struttura ancora più solida ed in grado di cogliere le nuove opportunità imprenditoriali che si stanno aprendo, sia in Italia che all estero. ITECO, società fondata e da sempre condotta dall imprenditore Sergio Girardini, ha un esperienza trentennale nella realizzazione di opere pubbliche in tema di acquedotti e di impianti di depurazione. Numerose sono inoltre le gestioni di acquedotti nel panorama delle varie amministrazioni comunali locali e non solo. Oltre all ottenimento di nuove commesse, l acquisizione delle attività di ITECO ha permesso anche di salvaguardare alcuni significativi posti di lavoro con la prosecuzione delle attività professionali in SEA. Con l'inserimento del ramo d'azienda di ITECO il GRUPPO SEA, considerando tutte le società partecipate, arriva ad un fatturato complessivo di oltre 19 milioni di euro e ad un numero di dipendenti di oltre 215 unità. Con questi numeri SEA si sta ricavando un ruolo di primo piano tra le aziende italiane che si occupano di ambiente. Nel suo piano di sviluppo industriale SEA procede sia a sviluppare progetti nel settore del trattamento e valorizzazione dei rifiuti, con particolare interesse verso il tema della produzione di energia dagli stessi che a sviluppare progetti nella realizzazione e gestione degli impianti di trattamento acqua. P.i. Sergio Girardini girardini.sergio@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 348/

13 FORMAZIONE I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA DA NOVEMBRE A DICEMBRE 2013 PRIMO SOCCORSO BASE (12 ore) - 13 novembre / 14 novembre e dicembre / 12 dicembre e Verranno organizzati, su richiesta, corsi di primo soccorso per aziende appartenenti al settore rischio alto della durata di 16 ore. PRIMO SOCCORSO AGGIORNAMENTO (8 ore) - 14 novembre e dicembre e CORSI ANTINCENDIO RISCHIO MEDIO (8 ore) - 12 novembre e dicembre e RISCHIO BASSO (4 ore) - 12 novembre dicembre AGGIORNAMENTO RISCHIO MEDIO (5 ore) - 12 novembre e dicembre e AGGIORNAMENTO RISCHIO BASSO (2 ore) - 12 novembre dicembre

14 A richiesta verrà attivato anche il corso integrativo utile per le aziende appartenenti ai settori a rischio alto. FORMAZIONE PER PREPOSTI (8 ore) - 21 novembre e FORMAZIONE LAVORATORI - MODULO GENERALE (4 ore per le aziende di tutti i settori di rischio) - 27 novembre FORMAZIONE LAVORATORI - MODULO SPECIFICO RISCHIO BASSO (4 ore aggiuntive alla formazione generale per le aziende appartenenti al settore rischio basso) - 27 novembre FORMAZIONE LAVORATORI - MODULO SPECIFICO RISCHIO MEDIO (8 ore aggiuntive alla formazione generale per le aziende appartenenti al settore rischio medio) - 19 novembre e dicembre e Altri corsi in programma: CORSO RLS COMPLETO E AGGIORNAMENTO CORSO PER L'UTILIZZO IN SICUREZZA DEI CARRELLI ELEVATORI CORSO PER DIRIGENTI CORSO PER DATORI DI LAVORO CORSO SUL RISCHIO ELETTRICO CORSO PER LAVORATORI ADDETTI ALLA CONDUZIONE DI GRU CORSO PER LA CONDUZIONE IN SICUREZZA DI ESCAVATORI CORSO HACCP I corsi si svolgeranno presso le aule didattiche di Formazione Spa in via Kufstein 5, Loc. Spini di Gardolo - Trento. Per aderire a tali corsi è sufficiente scaricare il modulo di adesione dal nostro sito internet alla sezione NEWS SICUREZZA e inviarlo compilato a stefano.schena@formazionespa.it.

15 sezione NEWS SICUREZZA e inviarlo compilato a stefano.schena@formazionespa.it. I corsi verranno attivati al raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti. La restituzione dei moduli di adesione vale semplicemente quale manifestazione di interesse alla partecipazione e non vincola all iscrizione che potrà avvenire solo a seguito della nostra comunicazione di attivazione degli interventi formativi mediante versamento della/e quota/e di partecipazione. Per ulteriori informazioni in merito ai corsi e per preventivi personalizzati prego contattare: dott. Stefano Schena cell. 328/ schena.stefano@formazionespa.it Per ogni altra indicazione riguardante la formazione contattare: Dott. Mario Pelanda pelanda.mario@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 348/

16 SCADENZE LE SCADENZE DI NOVEMBRE E DICEMBRE 2013 Novembre Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia D.d.u.o. n 1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente Trasporto materie radioattive (Allegato I D.M. 18/10/05) termine in entro il quale deve essere comunicata all APAT una comunicazione trimestrale di riepilogo dei trasporti di materiale fissile speciale o radioattivo svolti in proprio o per conto altrui CONAI (reg. Conai) dichiarazione mensile mese precedente (Moduli 6.1, 6.2, 6.3, 6.10) Acqua (DPR 470/82 art 2) termine entro il quale le ARPA/APPA o i relativi presidi multizonali devono trasmettere i dati relativi alle analisi mensili delle acque di balneazione al Ministero della Salute Dicembre 2013 (fino al 16 del mese) Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia D.d.u.o. n 1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione Autoveicoli nuovi (D.P.R. n 84 del 17/02/03 Art 4 e 11) termine entro il quale i costruttori di autoveicoli devono fornire al Ministero delle attività produttive le informazione relative alle emissioni di CO2 ed al risparmio di carburante

17 Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente Sig. Daniel Sartori Tel. 0461/ cell. 335/

18 SENTENZE E QUESITI SICUREZZA, SE LA DELEGA È CORRETTA L IMPRESA MADRE NON RISPONDE DELL INFORTUNIO Corte di cassazione - Sentenza 28 giugno 2012 n L imprenditore non è responsabile per gli infortuni sul lavoro quando abbia correttamente delegato i compiti di sicurezza e sorveglianza ad un altro soggetto, che abbia accettato, non potendo esercitare direttamente i controlli per esempio per via delle dimensioni e della ramificazione internazionale dell impresa. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n /2012, annullando la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Milano che confermava la responsabilità penale per omicidio colposo, ex articolo 589 commi 1 e 2, del legale rappresentante di una società edile, per la morte di un operaio avvenuta durante lo smontaggio di una gru. Per la Cassazione, la Corte territoriale non ha correttamente motivato - parlando apoditticamente di assenza - in ordine alla non validità del conferimento da parte dell imputato ad altri professionisti della delega delle funzioni di controllo e sicurezza, una delega osservano gli ermellini peraltro ragionevolmente giustificabile in ragione delle rilevanti dimensioni e della complessa articolazione gestionale della Srl. Giudizio da rifare dunque presso un altra sezione della Corte milanese che dovrà accertare l esistenza della delega e anche della adeguata formazione professionale dell operaio per i compiti a cui era stato preposto alla luce della documentazione presentata dall impresa. Ing. Renzo Marucci marucci.renzo@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 335/

19 SENTENZE E QUESITI ABBANDONO RIFIUTI, LEGITTIMO SEQUESTRO PER EQUIVALENTE EX "231/2001" È legittimo il sequestro per equivalente ai danni della società responsabile ex D.Lgs. 231/2001 per il reato di abbandono rifiuti commesso dal suo amministratore, per recuperare i costi di smaltimento non sostenuti dalla società. Il Tribunale di Chieti conferma con ordinanza 26 settembre 2013 il decreto di sequestro del Gip (Giudice per le indagini preliminari) dei beni della società pari all'ammontare del profitto conseguente al mancato corretto smaltimento dei rifiuti presenti sul sito di proprietà della società stessa il cui legale rappresentante è indagato per il reato ex articolo 192 del D.Lgs. 152/2006 (abbandono rifiuti). Ai sensi del D.Lgs. 231/2001 come integrato dal D.Lgs. 121/2011 sussiste la responsabilità amministrativa della società per il reato "ambientale" contestato al suo amministratore: è stato provato il fumus boni iuris che legittima il provvedimento cautelare (i rifiuti abbandonati sono stati rinvenuti nel terreno della società) e l azienda non ha dimostrato un'estraneità ai fatti contestati, addebitabili anche a titolo di mera colpa. Si ricorda poi che ex articolo 19, D.Lgs. 231/2001 la confisca del profitto del reato presupposto, in quanto sanzione principale ed autonoma, ha natura obbligatoria, anche nella forma per equivalente. Ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/ cell. 335/

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