Il settore della REFRIGERAZIONE

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1 Il settore della REFRIGERAZIONE Progetto MISE-Unioncamere Luglio 2014 Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali - Università di Padova

2 Agenda Inquadramento del settore Descrizione del campione Analisi economico-finanziaria Analisi brevettuale Analisi dei marchi Legame tra performance economico-finanziarie e IPRs Conclusioni ALLEGATO 1: Contestualizzazione nel Progetto MISE-Unioncamere ALLEGATO 2: Analisi statistica 2

3 Inquadramento del settore 3

4 La refrigerazione in Italia Il settore della refrigerazione italiano è caratterizzato da una maggior tendenza verso l esportazione rispetto all importazione: Per le attrezzature industriali per la refrigerazione e la ventilazione, l import ha raggiunto i 3,6 miliardi di euro a fronte di esportazioni pari a 8,1 miliardi di euro I cinque maggiori mercati di sbocco (che coprono una quota del 38% del totale) sono rappresentati in ordine decrescente da Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Russia Fattori critici di successo del settore in Italia: Forti competenze tecniche Orientamento all innovazione Attenzione alle problematiche legate all energia e all ambiente Fonte: Patto per lo sviluppo del Distretto Veneto del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale

5 La refrigerazione in Italia In questo settore, le aziende produttrici fanno riferimento ai distretti storici italiani: il distretto lombardo, quello marchigiano, il casalese, il polo della termotecnica friulano e il Distretto del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale del Veneto, quest ultimo con un incidenza del 13,8% sul totale nazionale PIEMONTE Unità produttive per le prime regioni EMILIA ROMAGNA VENETO LOMBARDIA Fonte: Patto per lo sviluppo del Distretto Veneto del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale

6 Il Distretto Veneto Condizionamento e Refrigerazione Industriale Fonte: Patto per lo sviluppo del Distretto Veneto del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale

7 Il Distretto Veneto del Condizionamento e della Refrigerazione industriale A livello nazionale, il Veneto è l'area di maggior concentrazione di imprese del comparto. E su scala europea la regione è il polo di riferimento, con una capacità produttiva che sfiora il 60% del totale Il Distretto veneto del Condizionamento e della Refrigerazione industriale è composto da 150 aziende, di cui il 48% a carattere artigianale e il 52% industriale Fin dalla sua costituzione, nel 2003, il distretto è strutturato lungo la filiera del freddo e integra produttori di grandi impianti e di sistemi per i comparti del condizionamento dell'aria, della refrigerazione commerciale e industriale e del domestico, del trasporto refrigerato Il Distretto è il soggetto di riferimento per la programmazione regionale nel settore Fonte: Patto per lo sviluppo del Distretto Veneto del Condizionamento e della Refrigerazione Industriale

8 Descrizione delle aziende 8

9 Criteri di selezione del campione Elenco aziende aderenti al distretto Refricold Attività: codici ATECO 2007 caratterizzanti 2825: Fabbricazione di attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione Dimensione aziendale: maggiore di 1 milione di euro di fatturato Localizzazione: regione Veneto (sede legale) 169 aziende 9

10 Metodologia Il database utilizzato per reperire i dati economico-finanziari è AIDA (fornito da Bureau Van Dijk) Per ogni settore è stato costruito un database contenente per ciascuna azienda i seguenti dati (anni dal 2003 al 2012): Anno di costituzione Indirizzo della sede legale Codice ATECO 2007 Numero di dipendenti Immobilizzazioni immateriali Attività totali Patrimonio netto Ricavi delle vendite Risultato operativo Utile Netto Crediti verso clienti entro/oltre 12 mesi Totale crediti a breve/oltre Totale disponibilità liquide Fornitori entro/oltre 12 mesi Totale debiti a breve/oltre Oneri finanziari 10

11 Distribuzione delle aziende per provincia Le aziende del distretto della refrigerazione sono situate principalmente nella provincia di Padova; seguono quindi Verona, Treviso e Vicenza La presenza nelle altre province è piuttosto marginale Distribuzione aziende per provincia 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 7.1% 43.8% 2.4% 4.1% 15.4% 11.8% 14.8% 0.6% 11

12 Età delle aziende Le aziende del campione risultano fondate a partire dai primi anni 50, ma lo sviluppo più consistente del settore è avvenuto a partire dagli anni 80 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Distribuzione delle aziende per anno di formazione 12

13 Numero di dipendenti Il numero medio di dipendenti è 107, ad indicare che all interno del campione vi sono anche aziende di medio-grande dimensione Il valore mediano significativamente più basso implica che la quota di imprese piccole è più elevata e il numero medio viene innalzato dalla presenza del campione di alcune grandi imprese Valore medio e mediano del numero dipendenti Numero dipendenti Valore Medio 107 Valore Mediano 37 13

14 Analisi economico-finanziaria Fatturato e attività totali 14

15 Dati di fatturato 1/5 Nel 2012, la maggior parte delle aziende del campione ha un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro; tra esse, poco più del 25% di aziende non supera i 2 milioni di euro Il campione risulta costituito per la più da piccole imprese e da qualche grande azienda (tra le aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro, circa un terzo ha un fatturato superiore ai 50 M ) 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione delle aziende per classe di fatturato 26.3% 41.4% 25.0% 7.2% < 2 M 2 M - 10 M 10 M - 50 M > 50 M 15

16 Fatturato complessivo (M ) Dati di fatturato 2/5 L insieme di aziende appartenenti al campione presenta un andamento complessivamente crescente di fatturato totale Si è registrato un calo del fatturato complessivo nel 2009, cui poi è conseguita una ripresa a partire dall anno successivo Il grafico considera sia l insieme delle 169 aziende (campione intero) che il sottoinsieme delle aziende che presentano i dati di fatturato in tutti gli anni (sempre presenti) Andamento del fatturato complessivo Campione intero 16 Aziende sempre presenti

17 Fatturato medio (M ) Fatturato medio (M ) Dati di fatturato 3/5 Si nota come per le piccole imprese via sia un inversione di tendenza nell andamento del fatturato: fino al 2008 il trend è stato crescente, mentre dal 2009 in poi si è registrato un continuo calo Le aziende medio-grandi, invece, dopo la contrazione del fatturato medio nel 2009 hanno dimostrato una migliore capacità di ripresa Andamento del fatturato medio per le aziende con fatturato 2011 < 10M Andamento del fatturato medio delle aziende con fatturato 2011 > 10M

18 Dati di fatturato 4/5 La forte crescita del fatturato medio registrata sino al 2007 ha subito un arresto nel 2008 e quindi un calo nell anno successivo Tuttavia, a partire dal 2010, i dati mostrano nuovamente una crescita del fatturato medio, che torna a valori pre-crisi. Tale ripresa è influenzata principalmente dalla capacità di ripresa delle aziende di maggiori dimensioni Trend di fatturato Media 18 Mediana

19 Dati di fatturato 5/5 Mentre tra il 2003 e il 2007 il fatturato è cresciuto con un tasso medio del 10,7%, il periodo post-crisi registra un complessivamente un aumento del fatturato pari allo 0,9% Il dato relativo all intervallo temporale tra il 2008 e il 2011 risulta di certo influenzato dal dato del 2009, in cui si è registrata una diminuzione media del fatturato di circa il 13% rispetto all anno precedente Tasso di crescita del fatturato (pre-post 2007) Periodo Crescita fatturato ,7% ,9% * Calcolato come Cagr del fatturato = (fatturato 2007 /fatturato 2003 ) 1/( ) 1 Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr del fatturato delle singole imprese 19

20 Andamento degli asset 1/2 Gli asset totali hanno una crescita dello 9,59% nel periodo che diminuisce a 2,64% nel periodo Tale evidenza potrebbe suggerire un atteggiamento cautelativo in un periodo di difficile situazione economica Tasso di crescita degli asset totali (pre-post 2007) Periodo Crescita asset totali ,59% ,64% * Calcolato come Cagr degli asset = (asset 2007 /asset 2003 ) 1/( ) 1 Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr degli asset delle singole imprese 20

21 Livello di patrimonializzazione Il campione registra un incidenza del patrimonio netto sulle attività totali in leggera crescita da 0,3 a circa 0,4, pure restando comunque leggermente superiore alla media delle aziende italiane (attorno allo 0,33) 0.5 Andamento dell'incidenza del patrimonio netto sulle attività totali

22 Immobilizzazioni immateriali La percentuale di aziende del campione che registra a bilancio delle immobilizzazioni immateriali ha una tendenza crescente fino al 2009, ma poi subisce un calo Considerando le sole aziende che registrano a bilancio delle immobilizzazioni immateriali, l andamento medio dell incidenza delle immobilizzazioni immateriali sulle attività totali registra una progressiva riduzione pur mantenendosi su valori interessanti 100% 80% 60% 40% 20% 0% Andamento della % delle aziende con immobilizzazioni immateriali % 15% 12% 9% 6% 3% 0% Andamento dell'incidenza delle immobilizzazioni sulle attività

23 Evidenze Il comparto analizzato risulta costituito per lo più da piccole e medie imprese ma vi è anche una significativa componente di aziende di maggiori dimensioni Negli anni, si registra uno sviluppo del settore, con aziende nuove e un aumento del giro d affari complessivo, tuttavia il settore mostra di aver subito in modo sensibile gli effetti della crisi del 2009 Le imprese medio-grandi mostrano un andamento migliore in termini di fatturato rispetto alle piccole Numerose aziende del settore registrano a bilancio significative immobilizzazioni immateriali la cui incidenza sulle attività totali risulta, tuttavia, in diminuzione 23

24 Analisi economico-finanziaria Redditività e liquidità 24

25 Indicatori di redditività: ROS L andamento medio del ROS, rapporto tra Reddito Operativo (Ebit) e Fatturato, del campione mostra due importanti cali: nel 2008 e nel 2012 In generale, per tale indice, si può riconoscere negli anni un trend leggermente crescente Andamento del ROS medio 12% 10% 8% 6% 4.4% 4.1% 4.3% 8.4% 6.1% 7.9% 7.9% 10.1% 7.1% 4% 2% 4.6% 0% *ROS = (Ebit / Fatturato )*100 25

26 Indicatori di redditività: ROA Il rapporto tra Ebit e Attivo Netto, nonostante mostri un andamento piuttosto altalenante, ha complessivamente un andamento decrescente In particolare si sono registrati due importanti cali: il primo nel 2009 ed il secondo nel 2012 che hanno portato da un valore del ROI medio dell 8% nel 2003 al 3,5% nel % 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% Andamento del ROA medio 9.5% 9.3% 8.0% 7.5% 7.3% 5.9% 6.0% 5.4% 3.5% 4.2% *ROI = (Ebit / Attivo Netto )*100 26

27 Indicatori di redditività: ROE Il rapporto medio tra utile e patrimonio netto (ROE) ha registrato un deciso calo nel 2009, toccando il valore di minimo pari a 3,5%, per poi tornare su buoni livelli nel periodo post-crisi 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Andamento del ROE medio 13.0% 14.1% 13.5% 11.7% 12.0% 11.4% 10.0% 8.6% 7.7% 3.5% *ROE = (Utile / Patrimonio Netto )*100 27

28 Liquidità generale L indice di liquidità primaria (o current ratio) esprime la capacità dell impresa di far fronte alle uscite correnti generate dalle passività a breve, con le entrate correnti generate dalle attività a breve L andamento dell indice risulta pressochè costante fino al 2007; successivamente, la crescita del biennio è seguita da una riduzione nel Tuttavia, negli anni successivi la liquidità media delle aziende è tornata a salire al livelli superiori a quelli pre-crisi, attestandosi su buoni valori Andamento dell'indice di liquidità *Liquidità = (Crediti a breve + Disponibilità liquide) / Debiti a breve 28

29 Crediti e debiti commerciali L incidenza dei crediti commerciali sul fatturato ha un andamento fortemente crescente negli anni Anche l incidenza dei debiti commerciali sul fatturato mostra un trend crescente nel tempo, attestandosi però su livelli più bassi, sebbene da tenere sotto controllo 50% 40% 30% 20% 10% Andamento dell'incidenza dei crediti commerciali sul fatturato 34.6% 33.2% 25.0% 27.4% 28.5% 30.0% 23.7% 44.0% 45.2% 46.7% 50% 40% 30% 20% 10% 26.2% Andamento dell'incidenza dei debiti commerciali sul fatturato 19.7% 33.9% 28.0% 20.8% 24.3% 24.1% 23.4% 33.9% 38.0% 0% %

30 Copertura degli oneri finanziari Nel complesso i valori di tale indice indicano la capacità da parte delle aziende del settore di coprire bene gli oneri finanziari Andamento copertura degli oneri finanziari *Copertura On. Fin. = Reddito Operativo / Oneri finanziari totali 30

31 Evidenze L analisi degli indicatori di redditività evidenzia che le aziende del settore della refrigerazione registrano un andamento altalenante in termini di redditività delle vendite (ROS) che mostra però una leggera crescita dal 2003 al 2012 Anche il ROE mostra un andamento disomogeneo, ma dopo una diminuzione significativa nel 2008 è seguita una costante ripresa che ha riportato l indice ai valori del 2003 Il ROA risulta, invece, decrescente dal 2007 al 2009 e dal 2011 al 2012 in quanto l Ebit decresce dal 2007 al 2009, a fronte di una crescita delle attività, e l Ebit cresce con un tasso inferiore rispetto alle attività dal 2011 al 2012 Nel complesso, le aziende del campione presentano buoni livelli di copertura degli oneri finanziari, mentre discreta è la situazione relativa ai livelli di liquidità 31

32 Analisi brevettuale 32

33 Metodologia DB brevettuali Database utilizzato: Thomson Innovation Partendo dalla lista di aziende del settore, si procede con la ricerca dei brevetti di ogni azienda La ricerca produce una lista di risultati che mostrano le informazioni di base di ogni singolo brevetto (Anno di pubblicazione, classe tecnologica, paese, ecc.) Analisi ed elaborazione dei dati raccolti Le successive analisi tengo conto delle famiglie di brevetti, ossia l insieme di tutti i brevetti o domande di brevetto che proteggono la stessa invenzione divulgata dallo stesso inventore (fonte OECD, 2009) 33

34 Evoluzione temporale dei brevetti Il numero totale di famiglie di brevetti raccolte senza limitazioni temporali è 135 Si nota che circa un quarto dei brevetti sono precedenti al 2000 Le successive analisi sono state effettuate sulle 98 famiglie brevettuali registrate a partire dal 2000 Evoluzione temporale 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 05% 00% 43.7% 27.4% 28.9% < >

35 Aziende brevettanti per classe di fatturato Le 26 aziende brevettanti (senza limitazioni temporali) costituiscono il 16% del campione La distribuzione delle aziende brevettanti per classe di fatturato mostra che vi è una netta prevalenza di aziende brevettanti tra quelle con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 00% Distribuzione delle aziende brevettanti per classi di fatturato 2.5% 7.9% 28.9% 69.2% <2M 2-10M 10-50M >50M 35

36 Famiglie di brevetti Quota famiglie di brevetti sul totale Numerosità dei portafogli brevettuali Si nota una netta predisposizione da parte di aziende di maggiori dimensioni ad avere portafogli brevettuali più numerosi, con una media di quasi 5,3 famiglie di brevetti per azienda brevettante Le aziende con fatturato tra 2 e 50 milioni di euro mostrano portafogli meno numerosi (media poco superiore a 2 brevetti per ogni azienda brevettante) La curva ABC mostra che i brevetti non si concentrano in poche aziende, infatti circa il 52% delle aziende detiene l 80% di brevetti Dimensione media del portafoglio brevettuale per classi di fatturato <2M 2-10M 10-50M >50M 120% 100% 80% 60% 40% 20% 00% Analisi ABC 36 Quota aziende brevettanti

37 Ampiezza geografica Il country code ci informa sul grado di internazionalizzazione dei brevetti, che risultano avere tutti una copertura internazionale Il 73% dei brevetti risultano europei (EP), mentre i restanti estendono la protezione anche in paesi extra-europei registrando il brevetto presso ufficio del WIPO (WO) e degli USA (US) Tali dati evidenziano la tendenza a proteggere non in un Paese specifico, ma in modo più ampio Distribuzione geografica 26.8% 73.2% Percentuale di deposito nelle diverse aree EP 73,2% WO 14,4% US 12,4% Europei Internazionali 37

38 Classi tecnologiche più rilevanti La classe tecnologica più rappresentata è quella dei dispositivi di condizionamento, umidificazione o ventilazione Seguono i dispositivi e le apparecchiature per la refrigerazione e il riscaldamento Ranking IPC Code più frequenti Ranking IPC Code Categoria IPC Quota brevetti F24F F25B F25D Dispositivi di condizionamento o umidificazione dell aria; ventilazione Dispositivi di refrigerazione o raffreddamento; sistemi combinati di riscaldamento e refrigerazione; sistemi di pompe di calore Refrigeratori; cold rooms; ice-boxes; dispositivi di refrigerazione o congelamento non inclusi in nessun altra sottoclasse 38 22,9% 18,8% 4,2%

39 Evidenze Il settore della refrigerazione registra un numero significativo di brevetti posseduti dalle imprese, ma allo stesso tempo un trend decrescente di deposito di brevetti dal 2005 La propensione alla brevettazione risulta nettamente maggiore tra le imprese di mediograndi dimensioni che detengono anche portafogli più consistenti La tendenza è ad avere brevetti internazionali, con copertura prevalentemente europea 39

40 Analisi dei marchi 40

41 Metodologia DB dei marchi Database utilizzati: Romarin e UIBM Il database Romarin contiene i marchi internazionali, che per settori in cui le aziende sono molto piccole e il mercato è legato al territorio nazionale, non dà una fotografia precisa; per questo gli si è affiancato il database UIBM dei marchi italiani Partendo dalla lista di aziende del settore, si procede con la ricerca dei marchi di ogni azienda I dati raccolti sono stati elaborati per ottenere le informazioni di interesse 41

42 Evoluzione temporale dei marchi Il totale dei marchi raccolti per le aziende del campione è 347, detenuti da poco più della metà delle aziende (73 aziende su 169) Si nota come quasi la metà dei marchi siano stati depositati antecedentemente al 2000 Le successive analisi sono state effettuate sui 185 marchi registrati a partire dal % 40% Evoluzione temporale dei marchi 46.7% 37.5% 30% 20% 15.9% 10% 0% < >

43 Aziende con marchi per classe di fatturato Si nota come la predisposizione alla registrazione dei marchi risulti fortemente legata alla classe di fatturato: maggiori sono le dimensioni dell azienda, maggiore è la tendenza al possesso di marchi Infatti oltre il 75% delle aziende con fatturato superiore ai 50 milioni di euro possiede dei marchi, mentre solo il 7,5% delle micro imprese ha un portafoglio di marchi Distribuzione delle aziende con marche per classi di fatturato 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 00% 76.9% 44.7% 31.7% 7.5% < 2M 2-10 M M > 50M 43

44 Numerosità dei portafogli di marchi La maggior parte delle aziende che detengono marchi ne ha meno di 5 nel proprio portafoglio E comunque alta (50%) la quota di aziende che il cui portafoglio è costituito da un numero di marchi compreso tra 2 e 5 Distribuzione delle aziende per numerosità di portafogli 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 50.0% 28.6% 21.4% > 5 Numero di brevetti nel portafoglio 44

45 Ampiezza geografica Dei marchi registrati dalle aziende del campione a partire dal 2000, la maggior parte (71,2%) sono internazionali, mentre una quota minore (28,8%) sono italiani Considerando i soli marchi internazionali, si nota che le aree principali in cui viene estesa la protezione sono l Europa dell est, primo Paese tra tutti la Russia, l Estremo Oriente, dove è prima la Cina Distribuzione geografica Percentuale di deposito nei diversi Paesi Italia 28,8% 28.8% 71.2% Internazionali Italiani 45 Russia 4,9% Cina 4,5% Ucraina 3,3% Turchia 3,1% Croazia 2,3%

46 Classi merceologiche La maggior parte dei marchi fa riferimento a apparecchiature per il riscaldamento e la refrigerazione Secondariamente, una quota rilevante di marchi copre le aree relative agli strumenti di misura e regolazione Ranking Nice class più frequenti Nice Class Descrizione Quota marchi Apparecchiature per l illuminazione, il riscaldamento, la refrigerazione, la produzione di vapore, la fornitura di acqua Apparecchiature di misurazione, segnalazione o controllo; apparecchiature per la conduzione, la trasformazione, l accumulo, la regolazione e il controllo di corrente elettrica 53,54% 14,2% 42 Progettazione e sviluppo di hardware e software 8,4% 37 Costruzioni edili, ristrutturazioni, servizi di installazione e allacciamento 8,1% 46

47 Evidenze Nel settore della refrigerazione, la registrazione di marchi risulta più ampia rispetto alla registrazione di brevetti, e mostra anche un trend crescente negli ultimi anni Come per i brevetti, le impresi di dimensioni più grandi hanno una maggiore predisposizione alla registrazione di marchi rispetto a quelle più piccole; le micro-imprese, invece, non sembrano utilizzare questo strumento Vi è una significativa propensione ad estendere la protezione anche in specifici Paesi esteri, soprattutto in est Europa ed Estremo Oriente 47

48 Legame tra performance economico-finanziarie e IPRs 48

49 Analisi per quadranti L analisi per quadranti viene effettuata suddividendo le aziende in base al fatto che abbiano livelli di ROS e di crescita del fatturato superiori o inferiori alla media del campione nell intervallo temporale Si analizzano le imprese in base alla numerosità di brevetti e marchi posseduti in relazione al quadrante in cui si trovano Nelle analisi seguenti, si distinguono le aziende anche in base alla loro dimensione, non considerando le microimprese per le quali questa specifica analisi non risulta di particolare interesse 49

50 ROS Analisi per quadranti Aziende con fatturato tra 2 e 10 M Q3: REDDITIVITA Q1: ECCELLENZA 16,7% con brevetti 41,7% con marchi 8,3 % con brevetti 41,7% con marchi 39% di aziende 23% di aziende 23% di aziende 15% di aziende 9,5% con brevetti 28,6% con marchi Q4: CRITICITA 0% con brevetti 12,5% con marchi Q2: CRESCITA CRESCITA DEL FATTURATO 50

51 ROS Analisi per quadranti Aziende con fatturato tra 10 e 50 M Q3: REDDITIVITA Q1: ECCELLENZA 0% con brevetti 50% con marchi 35,7% con brevetti 42,9% con marchi 10% di aziende 36% di aziende 39% di aziende 15% di aziende 20% con brevetti 40% con marchi Q4: CRITICITA 16,7% con brevetti 66,7% con marchi Q2: CRESCITA CRESCITA DEL FATTURATO 51

52 ROS Analisi per quadranti Aziende con fatturato superiore a 50 M Q3: REDDITIVITA Q1: ECCELLENZA 86% con brevetti 50% con marchi 100% con brevetti 100% con marchi 64% di aziende 18% di aziende 18% di aziende 0% di aziende 50% con brevetti 86% con marchi Q4: CRITICITA 0% con brevetti 0% con marchi Q2: CRESCITA CRESCITA DEL FATTURATO 52

53 Analisi per quadranti Evidenze Le aziende con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro, quindi piccole, occupano tendenzialmente il terzo quadrante (Q3), caratterizzato da buone performance in termini di redditività. Inoltre il primo e il quarto quadrante, rispettivamente zona di eccellenza e criticità, sono popolati circa da un quarto delle aziende. Le aziende con fatturato tra 10 e 50 milioni di euro, quindi piccole e medie, occupano tendenzialmente o il primo o il quarto quadrante, ad indicare che hanno performance eccellenti (Q1) o critiche (Q4) Per quanto riguarda le aziende più grandi, da segnalare che il quadrante più popolato è quello caratterizzato da buone performance in termini di redditività (Q3). Le altre aziende presentano performance eccellenti (Q1) o critiche (Q4) 53

54 Analisi per quadranti Evidenze Per quanto riguarda i diritti di proprietà intellettuale, l analisi evidenzia una tendenza a registrare più brevetti e marchi da parte delle grandi imprese Si conferma inoltre l utilizzo più diffuso dei marchi rispetto ai brevetti Nel quadrante dell eccellenza, tutte le aziende più grandi possiedono brevetti e marchi, mentre solo alcune di quelle con fatturato inferiore ne possiedono 54

55 Analisi statistica Per avere un ulteriore indicazione circa il legame tra il possesso di brevetti e marchi e le performance economico-finanziarie, è stata effettuata un analisi statistica che si propone di testare l effetto di una o più variabili indipendenti su una data variabile dipendente (per un approfondimento, si veda l Allegato 1) Nel settore della refrigerazione, il test statistico evidenzia che esiste un associazione positiva tra il possesso di brevetti e i ricavi di vendita all aumentare della dimensione aziendale, mentre non risulta significativo l impatto dei marchi sulle performance economico finanziarie Questo non significa che il possesso di marchi non dia altri vantaggi all impresa, come ad esempio fedeltà dei clienti e reputazione dell azienda 55

56 Conclusioni 56

57 Conclusioni (1) Negli anni, si registra uno sviluppo del settore, con aziende nuove e un aumento del giro d affari complessivo, tuttavia il settore mostra di aver subito in modo sensibile gli effetti della crisi del 2009 Le imprese medio-grandi mostrano un andamento migliore in termini di fatturato rispetto alle piccole Numerose aziende del settore registrano a bilancio significative immobilizzazioni immateriali la cui incidenza sulle attività totali risulta, tuttavia, in diminuzione 57

58 Conclusioni (2) Dalle analisi emerge che le aziende del settore della refrigerazione hanno una maggior tendenza a registrare marchi rispetto ai brevetti Il 16% delle aziende possiede almeno un brevetto Il 43% delle aziende possiede almeno un marchio Inoltre, dal 2005, la registrazione di brevetti è in calo, mentre quella di marchi in crescita Un ulteriore differenza è data dal fatto che vi è proporzionalità tra deposito di brevetti e dimensione aziendale, mentre tale relazione non si verifica per i marchi che sono posseduti in maniera più consistente da aziende medio-piccole 58

59 Conclusioni (3) Si registra una bassissima propensione all utilizzo di brevetti e marchi da parte delle micro-imprese In generale, non sembra esserci un pattern regolare tra il possesso di brevetti e marchi e le performance economico-finanziarie, tuttavia si segnala una situazione in cui le grandi aziende che occupano il quadrante dell eccellenza registrano più brevetti e marchi rispetto alle aziende eccellenti con fatturato inferiore Un elemento positivo è legato alla forte tendenza alla registrazione di brevetti e marchi a livello internazionale 59

60 Conclusioni (4) I risultati dell analisi statistica mostrano che vi è un associazione positiva tra il deposito di brevetti e i ricavi di vendita per aziende di dimensioni mediograndi Non emerge, invece, alcun legame tra il possesso di marchi e le performance economico-finanziarie Per fare più luce su queste questioni, analisi volte a reperire dati primari direttamente dalle aziende (es: survey) possono risultare particolarmente significative 60

61 Contestualizzazione nel progetto MISE-Unioncamere 61

62 Il Progetto MISE-Unioncamere L obiettivo del lavoro consiste nell analizzare ed integrare dati di carattere economico-finanziario con informazioni relative ai diritti di proprietà intellettuale (IPRs Intellectual Property Rights), nella fattispecie brevetti e marchi, a livello di impresa Il progetto si propone inoltre di fornire una metodologia volta ad effettuare analisi dei diritti di proprietà intellettuale su specifici distretti/poli industriali 62

63 Specifiche metodologiche L analisi viene effettuata su tre specifici settori negli ultimi anni fino al 2012, considerando le imprese venete con un fatturato superiore a 1 milione di euro Le evidenze che ne derivano sono volte a fornire una visione su specifiche di settore legate alla gestione degli asset intangibili 63

64 Possibili approcci metodologici Settoriale puro Istituzionale Basato su IPRs Specifiche Identificazione dei soggetti a partire dai codici ATECO di riferimento Identificazione diretta delle imprese affiliate ad un distretto o forme assimilabili Identificazione del portafoglio brevettuale di una certa area geografica su di una certa area tecnologica Logica Bilanci IPRs Dataset per elaborazioni Ragioni sociali Bilanci IPRs Dataset IPRs Imprese Bilanci Dataset Limiti Esclusione di IPRs assegnati ad imprese escluse dal settore di partenza Problemi di classificazione ATECO Incertezza sulla esaustività della base informativa Rischio di bias nelle analisi legati a motivazioni a livello di impresa nella scelta di adesione al distretto/polo 64 Necessità di competenze più specialistiche per la fase iniziale di raccolta dati Focalizzazione su brevetti e non altre forme di IPRs

65 Analisi per settore Settore Refrigerazione Approccio Metodologico Istituzionale Settoriale puro Riferimenti Elenco imprese fornito dal distretto Refricold Packaging Settoriale puro AIDA (ATECO 2007) Biomedicale Settoriale puro AIDA (ATECO 2007) 65

66 ALLEGATO 2 L analisi statistica 66

67 Metodologia Per avere un indicazione più significativa circa il legame tra il possesso di brevetti e marchi e le performance economico-finanziarie, è stata effettuata un analisi statistica che si propone di testare l effetto di una o più variabili indipendenti su una data variabile dipendente Il modello utilizzato è una regressione di tipo panel, che si basa cioè su un insieme di dati rilevati nell intervallo temporale considerato L analisi panel, condotta con un sw statistico (es: Stata), riceve in input un formato di dati che ha la seguente forma: 67 Legenda: PAT = Brevetti, TM = Marchi

68 Metodologia Le variabili inserite nel modello sono: Variabili indipendenti Variabili dipendenti Variabili di controllo Numero di famiglie di brevetti Numero di marchi Fatturato ROS ROE Dimensione dell azienda Età dell azienda Il modello su cui si basa l analisi ha la seguente forma: Sales i,t = β 0 + β 1 ( τ Patent families i,τ ) + β 2 ( τ Trademarks i,τ ) + β 3 (Firm assets i,t ) + Error term 68

69 Risultati dell analisi Si riporta di seguito il dettaglio dei risultati dell analisi statistica per il modello avente come variabile dipendente i ricavi di vendita Nota: Perché il test sia significativo, la variabile P deve assumere un valore inferiore allo

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