Le riflessioni e le esperienze che presentiamo nascono dall attuazione del progetto Il mio amico ha l autismo, autorizzato dall USP di Parma con nota

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le riflessioni e le esperienze che presentiamo nascono dall attuazione del progetto Il mio amico ha l autismo, autorizzato dall USP di Parma con nota"

Transcript

1 Le riflessioni e le esperienze che presentiamo nascono dall attuazione del progetto Il mio amico ha l autismo, autorizzato dall USP di Parma con nota del quale sperimentazione metodologica didattica. Alla realizzazione del progetto e delle esperienze in esso contenute hanno partecipato: Insegnanti della classe in cui è inserito l alunno con autismo. Servizio NPI del Distretto Sanitario di Fidenza. Famiglia dell alunno con autismo.

2 Direzione Didattica di Fidenza UN ESPERIENZA IN ATTO: LE PRIME RIFLESSIONI E I MOVIMENTI FRANCESCA BIANCHI 25 NOVEMBRE 2009

3 QUELLO CHE E NORMALE PER ALTRE PERSONE NON E NORMALE PER ME E QUELLO CHE IO RITENGO NORMALE NON LO E PER GLI ALTRI. IN UN CERTO SENSO SONO MAL EQUIPAGGIATO PER SOPRAVVIVERE IN QUESTO MONDO, COME UN EXTRATERRESTRE CHE SI SIA PERSO SENZA UN MANUALE PER SAPERE COME ORIENTARSI CONCEDETEMI LA DIGNITA DI RITROVARE ME STESSO NEI MODI CHE DESIDERO; RICONOSCETE CHE SIAMO DIVERSI L UNO DALL ALTRO, CHE IL MIO MODO DI ESSERE NON E SOLTANTO UNA VERSIONE GUASTA DEL VOSTRO. INTERROGATEVI SULLE VOSTRE CONVINZIONI, DEFINITE LE VOSTRE POSIZIONI. LAVORATE CON ME PER COSTRUIRE PONTI TRA NOI. JIM SINCLAIR-PERSONA CON AUTISMO

4 UN BAMBINO BELLISSIMO S. è un bellissimo bambino di otto anni, frequenta la classe 2^ della scuola primaria. E molto affezionato alle sue maestre e ai suoi compagni. I suoi cibi preferiti sono le patatine e le caramelle. Affronta la vita scolastica e tutte le sue difficoltà con una forza d animo non comune. I suoi sorrisi, le sue carezze e i baci che dispensa soprattutto a chi gli offre una caramella, trasmettono una grande dolcezza. LA DIAGNOSI S. è affetto da autismo infantile (Class.ICD-10: Asse I F 84.0).

5 CARATTERISTICHE DELLA SINDROME L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all interazione sociale reciproca, all abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri Tratto da: Linee guida per l autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza, SINPIA

6 LE DIFFICOLTA DI S. S. come molte persone con autismo ha l impressione che la giornata e la vita in generale siano dettate dal caso. Per lui adeguarsi agli elementi nuovi presenti nell ambiente può essere estremamente difficoltoso. I luoghi differenti, a causa delle differenze fisiche, possono costituire un problema. Non ha ancora sviluppato il linguaggio verbale espressivo. Inizia a comprendere semplici consegne.l utilizzo di un linguaggio pragmatico favorisce la sua comprensione. Quando opera in ambienti diversi può trovare difficoltà dovute al cambiamento delle regole e delle aspettative.

7 L attenzione è labile ma in graduale aumento.inizia ad osservare i giochi e i compiti presentati per tempi più prolungati. Il contatto oculare è in aumento; S. non presenta triangolazione dello sguardo sull oggetto e attenzione condivisa. Molti stimoli ambientali, specie se provenienti da canali sensoriali diversi, possono sovraccaricare il bambino. Frequenti stereotipie motorie e manierismi limitano attenzione e concentrazione.

8 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO La Direzione Didattica di Fidenza è particolarmente attenta alle problematiche dell integrazione, propone incontri proficui e validi corsi di aggiornamento, relativi alle tematiche dell integrazione in generale e dell autismo in particolare. Tra scuola e operatori del servizio NPI del Distretto Sanitario di Fidenza vi è sempre stata una grande collaborazione. La Fondazione Bambini e Autismo, di Pordenone e il Centro di Fidenza collaborano da anni con la scuola fornendo considerazioni funzionali e valide strategie d intervento. Il personale della scuola (collaboratori scolastici, personale OSEA ), si rende disponibile alla costruzione di supporti visivi, indispensabili ai bambini con autismo.

9 La situazione della classe interessata La classe nella quale è inserito S. funziona con un tempo scolastico di trenta ore, l orario settimanale è suddiviso in sei mattinate e un rientro pomeridiano. Il gruppo classe, composto da 21 alunni si presenta eterogeneo per capacità di apprendimento, motivazione, comportamento ed impegno. La maggioranza degli alunni manifesta atteggiamenti di solidarietà, accettazione e aiuto reciproco. L eterogeneità non è un elemento negativo, permette infatti l organizzazione di un sistema di interrelazioni vario e produttivo, soprattutto per la costruzione di un atteggiamento mentale aperto alla diversità.

10 Il rapporto tra i docenti è estremamente positivo. La disponibilità dei familiari degli alunni è notevole, dimostrano di apprezzare lo svolgimento del lavoro, aiutando anche i bambini a comprendere meglio alcune situazioni e ad analizzare i vari aspetti del nostro operato.

11 IL PANORAMA INTERNAZIONALE STRATEGIE DI INTERVENTO I MODELLI DI PRESA IN CARICO LE BUONE PRASSI

12 STRATEGIE DI INTERVENTO Le strategie suggerite e comunemente adottate sono variabili in rapporto ad una serie di fattori, come l età o il grado di compromissione funzionale. Possono essere fatte rientrare in due grandi categorie: Approcci comportamentali (tradizionali o neo-comportamentali) Approcci evolutivi (o interattivi)

13 Approcci comportamentali Tradizionali In genere accomunati da due presupposti di fondo: Incapacità del bambino di apprendere in un contesto naturale, che può funzionare da distrattore. Insegnamento altamente strutturato, con rapporto 1-1, in un ambiente specificamente organizzato.

14 Neo -comportamentali Un tipo di intervento sempre più centrato sul bambino, al fine di stimolare la sua iniziativa e facilitare il suo sviluppo sociale. E fondamentale il coinvolgimento dei genitori, dei fratelli, degli insegnanti e dei coetanei. In Italia è abbastanza diffuso l utilizzo di approcci basati sull ABA (Applied Behavior Analysis). L approccio ABA nato alla fine degli anni 60 come intervento di tipo comportamentale tradizionale, ora viene utilizzato implementandolo negli ambienti che il bambino frequenta naturalmente (famiglia,scuola, attività, tempo libero).

15 Ciò comporta il coinvolgimento dei genitori, dei fratelli, degli insegnanti e dei coetanei. Su tali presupposti si sono basati vari interventi come il LEAP ( Learning Experiences an Alternative Program for Preschoolers and their Parents, University of Colorado), che si focalizza sull insegnamento ai pari delle metodologie da utilizzare nei confronti dei loro compagni di classe con autismo.

16 Approcci evolutivi o interattivi Nella filosofia di questo genere di programmi riveste grande importanza la dimensione emozionale e relazionale in cui si realizza l agire del bambino. L intervento è centrato sul bambino per promuovere la sua iniziativa, la sua partecipazione, la sua libera espressione. L ambiente assume di per se stesso una valenza terapeutica, diviene luogo privilegiato per le interazioni, gli scambi e la conoscenza.

17 Tra gli approcci evolutivi è importante ricordare la terapia della psicomotricità, abitualmente utilizzata in Italia. La terapia della psicomotricità si propone obiettivi importanti come: Favorire la comparsa di segnalatori sociali come:contatto oculare, sorriso, etc. Aumentare i tempi di attenzione. Favorire un uso più appropriato degli oggetti. Stimolare la comunicazione. Arricchire il vocabolario. Scoraggiare determinati comportamenti (iperattività, stereotipie motorie, condotte autolesive etc). Tratto da: Linee guida per l autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza, SINPIA

18 La terapia della psicomotricità privilegia una modalità di approccio che facilita nel bambino: La percezione e la conoscenza di Sé come persona e la percezione e la conoscenza dell Altro. La percezione e la conoscenza delle emozioni che sottendono i vari comportamenti. La percezione e la conoscenza delle leggi emozionali e sociali che regolano i rapporti interpersonali. Tratto da: Linee guida per l autismo della Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza, SINPIA

19 MODELLI DI PRESA IN CARICO I modelli di presa in carico definiscono l organizzazione dei servizi per le persone con autismo che vengono prese in carico in tutti gli aspetti della loro vita e prevedono l utilizzo di un intervento integrato (che includa casa, scuola e comunità), pianificato, sistematico, individualizzato. Alcuni modelli di presa in carico hanno superato i confini geografici in cui sono stati ideati e vengono applicati in diverse parti del mondo, tra questi vi è il modello T.E.A.C.C.H. Il modello T.E.A.C.C.H. ha anticipato nei fatti, alcuni dei principi dell ICF, là dove ha sottolineato l importanza dell adattamento dell ambiente come fattore essenziale per favorire lo sviluppo delle abilità e, più in generale, dell autonomia.

20 LE BUONE PRASSI I principi fondanti Attualmente le buone prassi sono caratterizzate da una serie di principi fondanti: Uno degli obiettivi principali dell educazione dovrebbe essere quello di promuovere lo sviluppo delle abilità di socializzazione e di comunicazione.l acquisizione di queste competenze permetterà ai bambini con autismo di prendere decisioni e partecipare attivamente insieme ai coetanei ad attività ed esperienze condivise. L educazione dovrebbe concentrarsi sull acquisizione di abilità funzionali che metteranno i bambini nella condizione di apprendere all interno di contesti integrati.

21 I professionisti e le famiglie devono lavorare insieme per promuovere la comunicazione dei bambini, il loro sviluppo socio-emotivo e la loro partecipazione alla vita familiare e della comunità. Le risorse e le necessità di ogni bambino e della sua famiglia devono essere centrali nella pratica educativa.

22 LE NOSTRE CONVINZIONI E I NOSTRI RIFERIMENTI TEORICI Prima di lavorare con un bambino con autismo dobbiamo sforzarci di immaginare il suo mondo. Dobbiamo immaginare un mondo in cui la gente ci parla continuamente come se capissimo e invece non capiamo; in cui non sappiamo mai cosa sta per succedere e le cose accadono in modo caotico, senza un ordine e senza prevedibilità.

23 in cui la nostra attenzione è catturata e assorbita da cose che ruotano, oggetti che luccicano, dove la voce di chi parla non ci arriva nello stesso modo con cui arriva alle altre persone e a volte ci può dare fastidio, così come tanti stimoli sensoriali ci arrivano in modo distorto. La cosa più difficile da comprendere è che per questo bambino ricorrere alle risorse della comunicazione e dell interazione con gli altri non è spontaneo, naturale o immediato. Non dobbiamo intervenire su uno stereotipo di autismo ma su Luca, Andrea, Marco ognuno con il suo profilo unico di punti deboli e punti di forza, sapendo cos è l autismo e in che modo l autismo può influenzare la loro vita.

24 Nella nostra esperienza scolastica abbiamo integrato alcuni validi suggerimenti organizzativi, metodologici e di contenuto offerti sia dal modello T.E.A.C.C.H. che dal percorso di psicomotricità seguito dal bambino presso il servizio di Neuropsichiatria Infantile.

25 L APPROCCIO PSICOEDUCATIVO T.E.A.C.C.H. L approccio comunemente definito T.E.A.C.C.H (Treatment and Education of Autistic and Related Communication- Handicapped Children), è stato creato, ormai trent anni fa, come strutturazione globale dei servizi per l autismo da Eric Schopler nella Carolina del Nord. Si basa su alcune caratteristiche generali: Stretta collaborazione tra operatori, genitori ed insegnanti. Coordinamento fra le attività svolte a casa e quelle svolte nei centri appositamente predisposti per i bambini con autismo.

26 Personalizzazione. L approccio T.E.A.C.C.H. non ci impone un percorso rigido da applicare a tutti i bambini con autismo. Ci mostra strumenti e modi per individuare obiettivi, punti di forza, priorità di ogni singolo bambino e della sua famiglia. Flessibilità. I modi e gli strumenti non vengono definiti una volta per tutte, vengono modificati in base all esperienza e alle idee formulate da operatori e genitori; i modi e gli strumenti sono al servizio del progetto ossia il miglioramento della qualità della vita. Viene data molta importanza ai supporti visivi e non verbali che vengono affiancati a quelli verbali per garantire un ottimale trasmissione di informazioni; le informazioni vengono spesso trasmesse attraverso figure e fotografie che il bambino può manipolare oppure osservare attaccate ai muri.

27 I PUNTI DI FORZA DELL APPROCCIO T.E.A.C.C.H. UTILIZZATI NEL NOSTRO CONTESTO SCOLASTICO L organizzazione dello spazio fisico La strutturazione del tempo, la prevedibilità L organizzazione del lavoro, la cura per la motivazione Attività integrate con la classe Utilizzo di tecniche di Comunicazione Aumentativa

28 L ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO FISICO Le domande sul dove Gli alunni con autismo, per le loro caratteristiche nell elaborazione dell informazione, hanno bisogno di una chiara strutturazione dello spazio in cui vivono e svolgono le attività. Gli accorgimenti utilizzati a questo proposito si possono estendere in varie situazioni anche agli altri alunni del gruppo classe.

29 Per S. è difficile comprendere la suddivisione degli spazi e il comportamento da adottare in base ai luoghi. In classe ha a disposizione un tavolo dove può colorare, giocare e un tappeto dove può rilassarsi.

30 Ora S. non si muove più continuamente per la stanza, sa dove svolgere le attività, dove giocare da solo o con i compagni. TAPPETO ELASTICO (AIUTA A CONTROLLARE LO STRESS E A RIDURRE L IPERATTIVITA )

31 Per non creare confusione dal punto di vista visivo, i giochi sono riposti all interno di contenitori contrassegnati dall immagine corrispondente, in modo che S. possa trovarli quando vuole utilizzarli. In questo modo S. è più autonomo, quando desidera un gioco può procurarselo da solo.

32 LA STRUTTURAZIONE DEL TEMPO Per le persone con autismo è molto difficile comprendere i concetti di tempo e di durata. I termini poi, aspetta spesso per loro non hanno alcun significato. Le novità e le improvvisazioni inoltre, possono creare difficoltà e disorganizzazione.

33 Lo schema visivo della giornata mostra a S. la scansione dettagliata delle attività, dei luoghi di lavoro, dei materiali da utilizzare e i momenti più importanti della giornata scolastica. In questo modo S. si orienta meglio durante il corso della giornata scolastica e tollera meglio l attesa, ad esempio l attesa della merenda, il momento da lui preferito!

34 L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO STRUTTURARE LE ATTIVITA E I COMPITI S. spesso si concentra eccessivamente sui dettagli perdendo di vista l insieme, lavora senza il senso del tempo, si confonde sulle priorità da seguire per portare a termine un attività. Le sue difficoltà di pianificazione, scelta, integrazione e organizzazione possono interferire con la capacità di svolgere e portare a termine i compiti, anche quando il contenuto viene compreso correttamente.

35 Per aiutare S. a lavorare in modo più autonomo e sistematico e migliorare le capacità di attenzione e concentrazione, i compiti vengono organizzati utilizzando delle scatole. Ad ogni numero sulla scatola corrisponde un numero sul banco o sul tavolo per il lavoro individualizzato.

36 Ogni scatola contiene un solo compito, quando il bambino ha staccato tutti i numeri dal banco percepisce in modo chiaro il termine delle attività.

37 Vengono utilizzati anche modelli visivi (come delle pagine campione) che chiariscono l organizzazione del compito. Ora S. riesce a svolgere compiti e attività anche per trenta minuti consecutivi. I compiti vengono resi più chiari riducendo il numero di elementi che compaiono in ciascuna pagina, utilizzando caratteri più grandi o evidenziando i punti del foglio in cui l alunno deve scrivere.

38 ALTRE STRATEGIE UTILIZZATE DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA Vengono proposte a S. attività calibrate ai suoi attuali tempi di attenzione (stabilendo routine attività-gioco). Viene assunto con il bambino un atteggiamento facilitante, che consiste nel mostrargli subito cosa deve fare e se necessario aiutarlo fisicamente nello svolgimento di un attività. Vengono rinforzati sempre i successi ottenuti o i tentativi di svolgimento dell attività.

39 Si cerca di mantenere un atteggiamento fermo e deciso ma non arrabbiato. Vengono utilizzate tecniche di Comunicazione Aumentativa. Tra un attività e l altra vengono inseriti periodi di riposo.

40 AL COMPUTER ALLA TASTIERA RICOMPORRE PAROLE LETTERA PER LETTERA

41 Le attività individuali vengono alternate alle attività integrate con il gruppo degli alunni. Viene data la priorità alle seguenti aree di sviluppo: -autonomia personalesociale -abilità cognitive -comunicazione

42 LE ATTIVITA SVOLTE DA S. ALCUNI ESEMPI AREA DEL LINGUAGGIO ESERCIZI PROPEDEUTICI ALL ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO VERBALIZZAZIONE VERSI ANIMALI VERBALIZZAZIONE LETTERE CON FOTO PER L IMPOSTAZIONE DELLE LABBRA VERBALIZZAZIONE PARTI DEL CORPO

43 AREA DELLA COMUNICAZIONE CONSEGNARE UN OGGETTO SPECIFICO ALLA RICHIESTA DAMMI FOTO PER SPIEGARE A S. I VARI SPOSTAMENTI RICHIEDERE OGGETTI AL BISOGNO IMMAGINI PER LA COMUNICAZIONE CON S.

44 AREA COGNITIVA RICOMPORRE PAROLE UTILIZZANDO LE SINGOLE LETTERE (CON IL MODELLO DELLA PAROLA) COMPORRE FRASI MINIME (CON MODELLO DELLA FRASE) COMPLETARE SEQUENZE (CON MODELLO DA SEGUIRE) ASSOCIARE OMBRE ALLE RELATIVE IMMAGINI ABBINARE FIGURE UGUALI

45 COMPLETARE PUZZLE CON LA FOTOCOPIA A COLORI DELL IMMAGINE DA RICOSTRUIRE ASSOCIARE PAROLE ALLE RELATIVE IMMAGINI CONSEGNARE QUANTITA DI OGGETTI, RICHIESTE ATTRAVERSO IMMAGINI SEQUENZE CON NUMERI E QUANTITA COLLEGARE I DISEGNI AI COLORI CORRISPONDENTI (TABELLA A DOPPIA ENTRATA)

46 IMITAZIONE COSTRUIRE TORRI CON LEGO OSSERVANDO UNA FOTO MODELLO RICOMPORRE IMMAGINI OSSERVANDO UN PICCOLO MODELLO

47 COORDINAZIONE OCULO-MANUALE INFILARE PERLE SU ASTE (IN SEQUENZA, OSSERVANDO UN MODELLO) COLORARE (CONTORNI RINFORZATI CON COLLA ESSICCATA) COMPLETARE DISEGNI CON CHIODINI COLORATI TRACCIARE LINEE ALL INTERNO DI LABIRINTI

48 ATTIVITA INTEGRATE CON LA CLASSE In questa parte fondamentale dell attività abbiamo utilizzato due strategie in particolare: STRATEGIA DEI PICCOLI GRUPPI Partendo dalle attività individuali svolte dal bambino con autismo, abbiamo inserito uno o due alunni del gruppo classe, quelli che hanno compreso maggiormente i bisogni e le caratteristiche del loro compagno.

49 Dopo aver lavorato in uno spazio specifico il piccolo gruppo è stato trasferito in aula con gli altri alunni, in uno spazio dedicato allo svolgimento di queste attività. Le attività del piccolo gruppo vengono progressivamente diversificate e rese gradualmente più vicine a quelle che svolge il gruppo classe.

50 STRATEGIA DEI TUTOR Abbiamo adattato gli aspetti di alcune attività svolte dall intera classe (utilizzando anche le modalità si strutturazione di spazio e tempo). Abbiamo affiancato all alunno con autismo uno o due compagni che hanno ricoperto la funzione di tutor.i compagni tutor aiutano e supportano S. durante lo svolgimento delle attività. AL COMPUTER CON IL TUTOR I compagni tutor vengono scelti sulla base delle loro capacità di porsi in una corretta relazione di aiuto.

51 L UTILIZZO DI STRATEGIE DI COMUNICAZIONE AUMENTATIVA La CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) è costituita da qualsiasi strumento, dispositivo, immagine, parola, simbolo o gesto che compensa le difficoltà di comunicazione espressiva e recettiva. Gli strumenti, gli ausili e le strategie di CAA servono a mantenere o migliorare la capacità di una persona di comunicare, ampliando le abilità che già possiede e fornendo un mezzo alternativo quando necessario. Quindi la CAA riguarda ogni tipo di ausilio tecnologico che aiuti una persona a comunicare. La CAA non viene mai usata per sostituire il linguaggio funzionale esistente, ma per migliorarlo.

52 ESEMPI DI UTILIZZO DI TECNICHE DI C.A.A. SOTTO FORMA DI INDICAZIONI VISIVE Indicazioni visive per la gestione del comportamento. Indicazioni visive per lo svolgimento delle principali operazioni di autonomia personale.

53 INDICAZIONI VISIVE PER LA GESTIONE DEL COMPORTAMENTO Per S. (e per tutti i bambini con autismo) il mondo sociale è imprevedibile; può avere difficoltà ad applicare nelle interazioni quotidiane della vita reale la comprensione del comportamento sociale appropriato. Per S. (e per tutti i bambini con autismo) può essere utile e rassicurante disporre di indicazioni esplicite riguardo alle aspettative altrui. Le regole sociali sono affermazioni scritte (associate ad immagini) che riguardano i comportamenti appropriati e quelli inappropriati. Possono essere utilizzate per chiarire le aspettative sociali.

54 REGOLE COMUNI IN CLASSE Utilizzando le regole è possibile evitare di ripetere le stesse cose e si riduce il rischio che la correzione venga interpretata come una critica.

55 INDICAZIONI VISIVE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PRINCIPALI OPERAZIONI DI AUTONOMIA PERSONALE ATTIVITA STEP BY STEP Durante lo svolgimento delle principali operazioni di autonomia personale S. utilizza schemi visivi che illustrano uno alla volta tutti i passi da compiere. Tali schemi possono essere utilizzati anche per lo svolgimento di attività complesse.

56 ATTIVITA STEP BY STEP Grazie all utilizzo degli schemi S. ha imparato a svolgere varie attività con pochi aiuti. Ha imparato a scartare la caramella da solo (prima la porgeva all adulto o la mangiava con la carta). Sa infilare le scarpe a strappo. Prende il sapone e apre il rubinetto per lavare le mani. INDICAZIONI VISIVE PER INFILARE LE SCARPE A STRAPPO INDICAZIONI VISIVE PER SCARTARE LA CARAMELLA DA SOLO

57 PROMEMORIA VISIVO PER L USCITA DA SCUOLA PROMEMORIA VISIVO IN BAGNO

58 ALTRI IMPORTANTI SUPPORTI VISIVI SUPPORTI VISIVI PER LA COMUNICAZIONE SUGGERIMENTI VISIVI PER GIOCARE IMMAGINI PER LE COMUNICAZIONI SCUOLA- FAMIGLIA SUPPORTI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE PROPRIE EMOZIONI SUPPORTI VISIVI PER L AUTONOMIA

59 SUPPORTO VISIVO PER COMUNICARE L ATTIVITA PREFERITA SUPPORTO PER RICHIEDERE I PENNARELLI SUPPORTI VISIVI IN CLASSE SUPPORTO PER COMUNICARE IL CIBO PREFERITO

60 SUGGERIMENTI VISIVI PER GIOCARE ESPERIENZE SCOLASTICHE (COMUNICAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA) SUPPORTI VISIVI PER L AUTONOMIA (RIORDINO DEL MATERIALE) BUSTE PER IL RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI

61 LA RISORSA COMPAGNI Il passo forse più importante nella progettazione di interventi educativi rivolti ai bisogni speciali, consiste nel garantire che l ambiente classe sia accettante e sicuro. Limitarsi ad integrare fisicamente i bambini autistici con i coetanei non è sufficiente a promuovere un interazione positiva; è necessario strutturare le attività e fornire opportunità di apprendimento ai compagni. Alcuni compagni hanno svolto il ruolo di tutor durante lo svolgimento di attività scolastiche.

62 Abbiamo cercato di favorire l interazione tra compagni, suggerendo ad esempio quando e come aiutare l alunno in difficoltà. Abbiamo scelto compagni per la merenda, il tempo libero, le attività non strutturate con l obiettivo della compagnia.

63 Abbiamo stimolato gli alunni ad esprimersi, verbalizzando emozioni, stati d animo, opinioni (attività di circle time). La diversità del bambino con autismo esiste e deve essere affrontata.

64 Abbiamo cercato di insegnare come aiutare, con insegnamenti indiretti e attraverso insegnamenti espliciti. Sottolineando l importanza di aiutare il compagno senza interferire con la sua autonomia. Abbiamo cercato di promuovere il senso di comunità e la cooperazione, per permettere a tutti l esperienza di dare e ricevere aiuto.

65 La dinamica positiva della classe ha permesso a S. e a tutti gli alunni di compiere progressi significativi dal punto di vista personale e sociale.

66 AL TERMINE DELLE NOSTRE RIFLESSIONI UNA CERTEZZA: LE DIFFICOLTA DEI BAMBINI CON AUTISMO NON POTRANNO STABILIRE SE LA LORO VITA SARA FELICE O TRISTE O QUANTO POTRANNO SVILUPPARE LE LORO POTENZIALITA ; QUESTO SVILUPPO DIPENDERA DALLE CONOSCENZE, DALLA SENSIBILITA, DALLA DISPONIBILITA E DALLE OPPORTUNITA CHE LA SOCIETA SAPRA E VORRA OFFRIRE LORO.

67 COSI PREDISPONENDO UN CONTESTO ELASTICO, CERCANDO I NESSI CONNETTIVI ANCHE MINIMI IN TUTTE LE ATTIVITA, MESCOLANDO I BISOGNI E LE RISORSE DI OGNUNO, ACCOGLIENDO L IMPREVISTO COME EVENTO NATURALE DELLA COMPLESSITA : I COMPORTAMENTI PROBLEMATICI DI S. DIVENTANO OCCASIONE PER RICERCARE SPIEGAZIONI, TROVARE MODALITA DI CONTENIMENTO PARTECIPATO, RIFLETTENDO SUL FATTO CHE MOLTI DI NOI LI UTILIZZANO IN ALCUNE SITUAZIONI, FORNENDO A TUTTI LA POSSIBILITA DI PARLARE DI SE AUTISMO NON E PIU QUALCOSA DA NON DIRE, MA QUALCOSA PER CAPIRE, PROGETTARE, CONDIVIDERE. PER RIFLETTERE SUL MONDO CHE VORREMMO.

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

11 Maggio 2015. Presso: V Circolo Didattico G. Modugno. Barletta. Ore 15.00 19.00

11 Maggio 2015. Presso: V Circolo Didattico G. Modugno. Barletta. Ore 15.00 19.00 Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. 11 Maggio 2015 Ore 15.00 19.00 Presso: V Circolo

Dettagli

Corso di Formazione. Sessioni d insegnamento. Come e cosa insegnare ai bambini autistici. 18 Gennaio 2016. Ore 9,00 18,00

Corso di Formazione. Sessioni d insegnamento. Come e cosa insegnare ai bambini autistici. 18 Gennaio 2016. Ore 9,00 18,00 Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. Corso di Formazione Sessioni d insegnamento Come

Dettagli

09 Marzo 2015. Ore 15.00 19.00. Presso: ISTITUTO SUORE CLARISSE FRANCESCANE. Via AMENDOLA GIOVANNI, 154-70100 BARI

09 Marzo 2015. Ore 15.00 19.00. Presso: ISTITUTO SUORE CLARISSE FRANCESCANE. Via AMENDOLA GIOVANNI, 154-70100 BARI Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. 09 Marzo 2015 Ore 15.00 19.00 Presso: ISTITUTO SUORE

Dettagli

AUTISMO E ABA. Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS

AUTISMO E ABA. Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS AUTISMO E ABA Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS L AUTISMO L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.

Dettagli

Dott.ssa Lorenza Fontana

Dott.ssa Lorenza Fontana Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO PROGETTO ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE L Ingresso alla Scuola dell Infanzia costituisce l inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI

STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI L intervento basato sull educazione strutturata tiene conto : Del livello globale di sviluppo Della funzionalità delle proposte

Dettagli

STRATEGIE VISIVE PER LA COMUNICAZIONE

STRATEGIE VISIVE PER LA COMUNICAZIONE STRATEGIE VISIVE PER LA COMUNICAZIONE A CURA DELLA S.C. DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE ASLCN1 PRESIDIO EX ASL 17 COSA SONO? Sono quei SEGNALI che vediamo e che sono in grado di stimolare, sostenere ed ampliare

Dettagli

Autismo e disabilità a scuola: come conoscerlo e come intervenire

Autismo e disabilità a scuola: come conoscerlo e come intervenire Autismo e disabilità a scuola: come conoscerlo e come intervenire (terza parte) Paola Bellandi paobell1960@gmail.com 5 MARZO 2015 A. LUNARDI -BRESCIA- L alunno con disturbi relazionali e della comunicazione

Dettagli

L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM. Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara

L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM. Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara L AUTISMO VIAGGIA IN TANDEM Dott.ssa Lorenza Fontana Coordinatore pedagogico del Centro per l autismo di Novara Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale

Dettagli

I DISCORSI E LE PAROLE

I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati

Dettagli

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA La proposta educativa La proposta Psicomotoria educativa rivolta a bambini dai 2 ai 6 anni, tende ad una armonica formazione della personalità vista come

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità «Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA 2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Complesso edilizio Le Verginelle aula 6-23 febbaio 2016 ore 15. Approccio TEACCH

Complesso edilizio Le Verginelle aula 6-23 febbaio 2016 ore 15. Approccio TEACCH WORKSHOP su AUTISMO Università, Scuola, Famiglia Confronto Condivisione Laboratorio per comprendere e agire meglio nella scuola inclusiva Complesso edilizio Le Verginelle aula 6-23 febbaio 2016 ore 15

Dettagli

Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle?

Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle? Le abilità necessarie per usufruire al meglio del potenziale educativo della scuola: quali sono? come costruirle? Come mantenerle? Siamo ricercatori nell ambito dell analisi del comportamento applicata

Dettagli

Autismo e scuola: aspetti organizzativi, obiettivi e modalità di apprendimento, relazione con i compagni.

Autismo e scuola: aspetti organizzativi, obiettivi e modalità di apprendimento, relazione con i compagni. Autismo e scuola: aspetti organizzativi, obiettivi e modalità di apprendimento, relazione con i compagni. Dott.ssa Cristina Gazzi Dott.ssa Elena Angaran PROGETTAZIONE ORGANIZZAZIONE DIDATTICA SPECIALE

Dettagli

Data di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015

Data di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015 Data di pubblicazione ottobre 2011 Data di aggiornamento ottobre 2015 LINEA GUIDA Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Critiche infondate Critiche pertinenti

Dettagli

INGLESE - CLASSE PRIMA

INGLESE - CLASSE PRIMA INGLESE - CLASSE PRIMA 1) Discriminazione di suoni, intonazione e ritmo Sa riconoscere suoni non familiari della lingua 2 Sa pronunciare parole in lingua inglese Capisce parole e espressioni di uso frequente

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1º GRADO 93010 - D E L I A

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1º GRADO 93010 - D E L I A BLA, BLA, BLA, ANNO SCOLASTICO 2008/2009 MOTIVAZIONE L età dei bambini della scuola dell infanzia è particolarmente feconda poiché, proprio in questo periodo, l interesse e la curiosità, se vengono alimentati,

Dettagli

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni

Dettagli

TEATRO (Percorso interdisciplinare)

TEATRO (Percorso interdisciplinare) TEATRO (Percorso interdisciplinare) PAROLE CHIAVE= Insegnante regista-alunno protagonistamolteplicità di linguaggi-sfondo trasversale Il teatro è arte e con questo linguaggio gli alunni possono avere esperienze

Dettagli

Le autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali

Le autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali Le autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali Dott.ssa Gazzi Mara Psicologa dell'età Evolutiva e della psicopatologia dell'apprendimento Esperta in Neuropsicologia Clinica ADHD

Dettagli

VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine

VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine Argomenti del corso 15 maggio 2015 1 parte - Teorica Definizione di autismo Cause Conseguenze 2

Dettagli

Laura Viganò 13.12.10

Laura Viganò 13.12.10 LA SCUOLA dell INFANZIA UN CONTESTO PREDISPOSTO ALL INCLUSIONE Laura Viganò 13.12.10 Alcune caratteristiche proprie della scuola dell infanzia, se riconosciute e condivise dall intero collegio docenti,

Dettagli

La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A.

La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A. Individualizzare la formazione La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico I Protagonisti Formare in rete La famiglia

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio

Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Assessorato all Educazione Servizi all infanzia Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Giovanna Malavolti Coordinamento pedagogico Servizi

Dettagli

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella In una scuola che ormai è concepita come luogo non solo deputato alla trasmissione del sapere, ma anche connesso

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964 Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo

Dettagli

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «Gobetti» Via Tintoretto 9 20090 Trezzano Sul Naviglio I bambini imparano ciò che vivono. Se un bambino vive nella

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini Anno Scolastico 2015-2016 PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Motivazione: Necessità di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

In service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia

In service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia In service Famiglie! La famiglia come sistema dinamico! Quando l Autismo entra in questo sistema! I compiti della famiglia per la famiglia Introduzione il ciclo vitale della famiglia Definizione di famiglia!

Dettagli

Laboratorio creativo. Giochiamo a...giocare

Laboratorio creativo. Giochiamo a...giocare Ludoteca " La Tana dell'orso" Documentazione Laboratorio creativo Giochiamo a...giocare Il gioco: dialogo con sé e con l ambente fisico e sociale Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, si diventa

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO ENTE: CENTRO STUDI ERICKSON PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Periodo II Quadrimestre 2009/2010

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto

Dettagli

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo Le storie sociali Francesca Vinai e Clea Terzuolo . Qual è il punto di forza delle Storie Sociali??? PENSIERO VISIVO Uso di strategie visive migliora la comprensione, lo svolgimento delle attività, ma

Dettagli

AREA AUTISMO Carta dei servizi

AREA AUTISMO Carta dei servizi AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi

Dettagli

Questionario di fine modulo Accoglienza

Questionario di fine modulo Accoglienza Questionario di fine modulo Accoglienza Si propongono di seguito n. 18 di domande chiuse con 4 possibili risposte. Solo una risposta è corretta. Le domande sono state divise in 4 sezioni (A, B, C, D).

Dettagli

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello

Dettagli

Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003)

Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003) Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Scuola Dirigente Scolastico

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO Istituto Comprensivo Statale F. FILZI Via Ravenna 15 MILANO PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO NASCE nel 1996 con l iscrizione di un bambino con autismo e la formazione di alcuni

Dettagli

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006 anno scolastico 2005/2006 Progetto recupero. Considerando non sufficienti le ore che il Provveditorato ha destinato ai bambini diversamente abili inseriti nella nostra scuola, le insegnanti di sezione

Dettagli

PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE

PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE PROGETTO DISABILITA MULTIPLE COMPLESSE Il progetto si inscrive nell ambito di una più ampia proposta psicoeducativa basata su un modello integrato d intervento rivolto al trattamento di bambini/e in situazione

Dettagli

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) ANALISI DI SITUAZIONE di partenza - LIVELLO COGNITIVO La classe 4 sezione

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Via Leonardo da Vinci 34 17031 Albenga Telefono 0182 554970 Galateo: lavorare con e su tutta la classe per il rispetto

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Processi di comunicazione scuola-famiglia Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:

Dettagli

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Creare e utilizzare le storie sociali Dott. Marco Pontis Autore del Corso Avanzato Autismo: interventi

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

Progetto Accoglienza A.S. 2015/2016 Conoscersi per crescere insieme: una storia tante storie!

Progetto Accoglienza A.S. 2015/2016 Conoscersi per crescere insieme: una storia tante storie! Progetto Accoglienza A.S. 2015/2016 Conoscersi per crescere insieme: una storia tante storie! P R E M E S S A I primi giorni di scuola segnano per i bambini e le famiglie l inizio di un tempo nuovo : un

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

TRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI

TRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI TRE ANNI S.A. 1 S.A. 2 S.A. 3 S.A. 4 S.A. 5 TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI IL BAMBINO GIOCA IN MODO COSTRUTTIVO E CREATIVO CON GLI ALTRI, SA ARGOMENTARE,

Dettagli

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. Percorso di educazione all ascolto Classi seconde scuola primaria Rosmini Anno scolastico 2009/2010 La principale difficoltà riscontrata negli alunni dall'intero

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono

Dettagli

PROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15

PROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 PROPOSTE FORMATIVE per la SCUOLA dell INFANZIA Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 GIOCANDO CON LE EMOZIONI Sostenere e aiutare i bambini ad ascoltare le proprie emozioni

Dettagli

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

I DISTURBI COMPORTAMENTALI

I DISTURBI COMPORTAMENTALI IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE

Dettagli

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine

Dettagli

C omunicazione E fficace

C omunicazione E fficace C omunicazione E fficace "La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto"! Peter Drucker filosofia In un mondo dove l'informazione è fin troppo presente, il vero valore

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

Aurora 2000 staff formativo

Aurora 2000 staff formativo FormAzione Aurora 2000 fa parte del Consorzio Provinciale SIS e della rete nazionale CGM - Welfare Italia, il cui obiettivo è quello di favorire l inclusione sociale e lo sviluppo nel territorio dell area

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

Agenda degli incontri

Agenda degli incontri PROGETTO DI FORMAZIONE LEARNING BY DOING Descrizione Percorso Un percorso di formazione per supportare i docenti a formare in modo esplicito le competenze trasversali dei loro allievi. E ormai noto che

Dettagli