Radiazioni ottiche artificiali: effetti sull'uomo SPSAL AUSL FE

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1 Radiazioni ottiche artificiali: effetti sull'uomo SPSAL AUSL FE

2 RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI Tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d onda compresa tra 100 nm e 1 mm possono essere prodotte sia da fonti naturali che artificiali. La sorgente naturale per eccellenza è il sole che, come noto, emette in tutto lo spettro elettromagnetico. Le sorgenti artificiali, invece, possono essere di diversi tipi, a seconda del principale spettro di emissione e a seconda del tipo di fascio emesso (coerente o incoerente). 2

3 Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in: radiazioni ultraviolette (lunghezza d onda compresa tra 100 e 400 nm) suddivise in UVA ( nm), UVB ( nm), UVC ( nm) radiazioni visibili (lunghezza d onda compresa tra 380 e 780 nm), radiazioni infrarosse (lunghezza d onda compresa tra 780 nm e 1 mm) suddivise in IRA ( nm), IRB ( nm) IRC (3000 nm-1mm) SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 3

4 Radiazioni ottiche Se si escludono i laser, che emettono radiazione monocromatica e coerente, quasi tutte le sorgenti di Radiazioni Ottiche sono policromatiche e pertanto emettono o possono emettere contemporaneamente quantità differenti di radiazione infrarossa, visibile e ultravioletta. 4

5 Radiazioni ottiche Nel caso dei laser si è in presenza di sorgenti monocromatiche (una sola lunghezza d'onda), con fascio di elevata densità di energia, altamente direzionali e coerenti. La possibilità di focalizzare un fascio di questo tipo anche a grandi distanze impone cautela nell'utilizzo dei laser e l'obbligo di rigorose misure di protezione per coloro che ne possono venire a contatto. 5

6 TIPO DI RADIAZIONE FONTI DI ESPOSIZIONE INFRAROSSE Impianti di riscaldamento Corpi incandescenti Tecniche termoterapeutiche Forni di fusione metalli e vetro Cementerie Dispositivi militari per la visione notturna ULTRAVIOLETTE Saldatura ad arco elettrico Trattamenti ad alta temperatura Sterilizzazione Polimerizzazione Fototerapia e in medicina estetica Fotoincisione Controlli difetti di fabbricazione Essicazione inchiostri, vernici 6

7 TIPO DI RADIAZIONE FONTI DI ESPOSIZIONE VISIBILE Sorgenti di illuminazione (lampade ad alogenuri metallici, al mercurio) Lampade per uso medico (fototerapia eonatale e dermatologica) Lampade per uso estetico Luce pulsata saldatura LASER Applicazioni mediche ed estetiche Telecomunicazioni Informatica Laboratori di ricerca Lavorazione di metalli (taglio, saldatura, marcatura e incisione) Lettori ottici (casse centri commerciali) discoteche. 7

8 EFFETTI BIOLOGICI E DANNI ALLA SALUTE Le ROA possono indurre effetti biologici che in alcuni casi possono portare ad un danno alla salute. Va chiarita la differenza tra i due effetti: un effetto biologico si verifica quando l esposizione provoca qualche variazione morfologica o funzionale in un sistema o organo. Può essere reversibile o innocuo un danno alla salute si verifica quando l effetto biologico è al di fuori dell intervallo in cui l organismo può normalmente compensarlo, e ciò porta a una condizione di detrimento della salute 8

9 Esiste una capacità intrinseca di riparazione del danno nelle strutture biologiche, ma elevati flussi (dosi) possono contrastarne l efficacia e produrre comunque una lesione. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 9

10 Radiazioni ottiche Effetti biologici ed effetti dannosi sulla salute dipendono da diversi fattori: fattori fisici (diversa lunghezza d onda e conseguente livello energetico delle radiazioni ottiche, divergenza e coerenza, dimensioni della sorgente) fattori biologici (proprietà ottiche delle strutture esposte, età, sesso, stato di salute) 10

11 Come per le radiazioni ionizzanti, i danni procurati possono avere un ben preciso rapporto di causaeffetto, cioè è possibile stimare una dose soglia affinché il danno si manifesti (EFFETTO DETERMINISTICO) oppure può non esserci una correlazione tra causa ed effetto ed allora si parla di EFFETTO STOCASTICO SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 11

12 Effetti deterministici (IR e visibile): - esiste una soglia per il fenomeno - possono essere prevenuti limitando l'esposizione ad un valore inferiore alla soglia - la gravità aumenta con l'esposizione Eritema ( nm) Fotocheratite e Fotocongiuntivite ( nm) Danni al cristallino ( nm) SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 12

13 Effetti stocastici (IR, visibile e UV) - non esiste una soglia - la probabilità che l'effetto si verifichi dipende dall'esposizione radiante accumulata dall'individuo nel corso della sua vita e, quindi, la prevenzione completa dell'effetto si realizza soltanto se l'esposizione è nulla. Tumori cutanei ( nm) (carcinomi, melanoma maligno) Fotoelastosi ( nm) SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 13

14 La RADIAZIONE OTTICA, ha una limitata capacità di penetrazione e i principali organi bersaglio sono due: - l OCCHIO (in tutte le sue parti: cornea, cristallino, retina) - La CUTE SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 14

15 I possibili danni causati dall esposizione a RADIAZIONI OTTICHE sono riconducibili a due distinte categorie: LESIONE TERMICA o LESIONE FOTOCHIMICA 15

16 Effetti fotochimici (RUV) ed effetti termici (radiazione IR) non sono nettamente separati, ma l'uno sfuma nell'altro attraverso una parziale sovapposizione. La banda di transizione è quella della luce visibile, al cui interno è massima la coesistenza di effetti fotochimici e termici. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 16

17 Per tale ragione, l'energia assorbita attraverso un evento iniziale di carattere fotochimico tende gradualmente a degradarsi in energia termica e quindi un piccolo effetto termico, di solito biologicamente trascurabile, sempre accompagna, sovrapponendosi, l'effetto fotochimico SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 17

18 La lesione termica dipende dalla quantità di energia assorbita (dose) e dalla velocità con cui avviene l'assorbimento (rateo di dose cioè energia assorbita nell unità di tempo). La gravità della lesione termica è funzione della capacità del tessuto di dissipare il calore (vascolarizzazione e idratazione del tessuto). Esposizioni anche molto brevi (es. laser impulsati) possono causare cambiamenti di stato repentini di tipo esplosivo 18

19 Nel caso della Lesione Fotochimica il meccanismo dipende dalla banda spettrale della radiazione. Una reazione fotochimica avviene quando l energia del fotone è sufficiente a mutare la molecola colpita in altre molecole. Provocano denaturazione e coagulazione delle proteine, frammentazione del nucleo, rottura di legami chimici e produzione di radicali liberi. 19

20 Patologie oculari da ROA Danno alla cornea: Fotocheratite: esposizioni a nm (max sensibilità nm) Danni al cristallino: Cataratta da RUV ( /400 nm) e Cataratta da IR (700/ /3000 nm). Danno retinico: Fotoretinite (danno retinico da luce blu ( nm) e danno termico ( nm). In individui afachici e in età giovanile la trasmissione di UVA può aumentare ed indurre danni sia termici che fotochimici accelerando il manifestarsi della degenerazione maculare senile. 20

21 Eritema ( nm) Effetti delle ROA sulla pelle Reazioni fototossiche e fotoallergiche ( nm) Ustioni cutanee ( nm) Pigmentazione adattativa ( nm) Fotoelastosi ( nm), effetto che si associa al fotoinvecchiamento della pelle. Fotocancerogenesi ( nm) 21

22 ERITEMA Effetto deterministico acuto legato, in particolare, alla esposizione ad UVB. Studiato per la determinazione della soglia e della correlazione dose-risposta. La pigmentazione cutanea protegge dall'eritema 22

23 Fotoinvecchiamento cutaneo Tipico effetto cronico più accentuato negli individui di pelle chiara. Azione diretta e prolungata di UVB sulle cellule della cute (fotoelastosi) Azione mediata da radicali liberi fotoindotti da UVB ed UVA (reazione fototossica) 23

24 Tumori della pelle (monografia IARC n 55 del 1992) Maggior frequenza in individui di pelle occhi e capelli chiari, con scarsa tendenza ad abbronzarsi. Maggior frequenza in soggetti affetti da Xeroderma pigmentosum, difetto enzimatico ereditario che ostacola la riparazione di danni al DNA RUV-indotti. 24

25 Tumori non melanocitici Correlazione con le sedi più esposte al sole (per lo squamocellulare) Maggior incidenza e mortalità alle latitudini più basse. Maggior frequenza (per lo squamocellulare) in soggetti professionalmente esposti al sole (es. pescatori). Forte correlazione con pregresse lesioni cutanee da esposizione al sole (teleangectasie, elastosi). 25

26 Associazione positiva con: MELANOMA MALIGNO Residenza a basse latitudini, anche per brevi periodi nei primi anni di vita o nella prima vita adulta Lesioni cutanee attribuibili ad esposizione solare (cheratosi, carcinomi cutanei non melanocitici) Esposizioni intermittenti (ricreative e sportive) Sedi anatomiche abitualmente esposte al sole (per unità di area) Ustioni solari Fototipo chiaro, casi di melanoma in famiglia, numero di nevi, dimensione dei nevi, nevi congeniti giganti. 26

27 Altre neoplasie Carcinoma del labbro Associazione positiva con attività all'aperto Più frequente alle basse latitudini, nei nativi Problemi diagnostici e fattori confondenti non adeguatamente pesati (fumo, alcol) Melanoma dell'occhio Segnalata maggior frequenza in soggetti con colore chiaro di occhi e capelli Sporadiche associazioni positive in studi casocontrollo con esposizione a lampade solari e con attività professionale di saldatore 27

28 Effetti sul DNA RUV solari inducono la formazione di fotoprodotti potenzialmente citotossici e di mutazioni cellulari precancerose UVB sono le più efficaci nell'indurre danni al DNA I danni al DNA sono, per la maggior parte, riparati entro le 24 ore. 28

29 Patologie oculari da RUV I principali effetti dannosi a breve termine sono: FOTOCOGIUNTIVITE FOTOCHERATITE Mentre i principali effetti a lungo termine sono: il PTERIGO (ispessimento della congiuntiva) la CATARATTA la formazione di CELLULE CANCEROSE 29

30 LUCE ULTRAVIOLETTA UV-C ( nm) Cornea surface UV-A ( nm) Affects the lens UV-B ( nm) Absorbed by the cornea 30 17

31 Effetti sulla PELLE da RUV Effetti A BREVE TERMINE: Eritema, ispessimento strati esterni della pelle, pigmentazione (immediata o ritardata), sintesi vitamina D. Effetti A LUNGO TERMINE: Fotoinvecchiamento cutaneo, carcinomi (basalioma e spinalioma), melanoma maligno. 31

32 Danni alla cornea e al cristallino da IR Prevalgono gli effetti termici Ustioni della cornea: IR-B, IR-C, Possibili danni a lungo termine per il cristallino: IR-A, IR-B. Conosciuta la cataratta dei vetrai Elevate esposizioni in prossimità di forni fusori (metallo, vetro) Radiazioni visibili o nel vicino IR sono focalizzate sulla retina con rischio di danno. 32

33 Regione dell infrarosso Near IR (< 1400nm) Affects the retina Far IR Affects cornea and aqueous humor 33 76

34 LA RADIAZIONE VISIBILE Effetti sia termici che fotochimici Effetti mediati da meccanismo essenzialmente fotochimico; per elevate intensità e brevi durate può intervenire anche un meccanismo termico, relativamente indipendente dalla lunghezza d'onda. La penetrazione attraverso la cute della luce è funzione della lunghezza d'onda: - minima per il blu e verde - massima per il rosso 34

35 ESPOSIZIONE ALLA RADIAZIONE VISIBILE Raggiunge direttamente la retina grazie alla trasparenza dei mezzi diottrici (cornea, cristallino, umor acqueo e umor vitreo); OCCHIO: Fotoretinite: danno su base fotochimica dovuto alla luce che raggiunge la retina. Massima efficacia attribuibile alla luce blu e viola (danno da luce blu) Danno retinico di natura termica: visibile e IR-A. 35

36 Un discorso a parte meritano le sorgenti (laser o non) di luce blu ( nm) e quelle di IRA. Entrambe queste lunghezze d'onda vengono focalizzate dall'occhio e pertanto contribuiscono alla dose assorbita dalla retina. La luce blu viene spesso sottovalutata in quanto appartenente allo spettro di luce visibile e quindi erroneamente considerata sicura 36

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39 Effetti della radiazione laser sui tessuti biologici Rischi ottici: la localizzazione dipende dalla lunghezza d'onda, la gravità dalla potenza Rischi per la cute: non gravi per la immediata reazione del soggetto (se non anestetizzato) Rischi da fumi, sia in ambito industriale che sanitario (volatilizzazione dei tessuti) Incidenti su pazienti: incendio di sonde, endoscopi, produzione di gas tossici, etc. 39

40 EFFETTI BIOLOGICI DELLA RADIAZIONE LASER L'occhio è l'organo più vulnerabile nei confronti della luce laser e rappresenta pertanto l'organo critico per eccellenza. A seconda della radiazione ottica (UV, visibile, IR) e dell'intensità di dose si possono avere diversi tipi di danno a carico di questo organo, quali: - danni retinici di natura fotochimica - alterazioni retiniche caratterizzate da piccoli addensamenti di pigmento - discromie - effetti catarattogeni di origine fotochimica e termica - fotocheratocongiuntivite - ustioni corneali 40

41 Di minore importanza è l'eventuale danno a carico della cute e i più comuni sono: Eritemi, ustioni cutanee, superficiali e profonde, la cui gravità sarà in rapporto, oltre che all'energia calorica incidente, al grado di pigmentazione, all'efficienza dei fenomeni locali di termoregolazione, alla capacità di penetrazione nei vari strati delle radiazioni incidenti. Laser di potenza notevolmente elevata possono danneggiare seriamente anche gli organi interni 41

42 - laser beam can be focused by cornea and the lens to a very tight spot on the retina Human Eye nm <400, >1400 nm Retinal damage <400, >1400 nm Burns, cataracts 42 58

43 RADIAZIONE OTTICA OCCHIO CUTE ULTRAVIOLETTO Fotocheratocongiuntivite (UVB-UVC), Cataratta fotochimica (UVB) Eritema (UVB-UVC), Sensibilizzazione (UVA-UVB) Fotoinvecchiamento (UVC-UVB-UVA), Cancerogenesi (UVB-UVA) VISIBILE Fotoretinite (in particolare da luce blu, nm) Fotodermatosi INFRAROSSO Ustioni corneali (IRC-IRB), Cataratta termica (IRB-IRA), Danno termico retinico Vasodilatazione, eritema, Ustioni 43

44 ROA: quando è necessario far partire la sorveglianza sanitaria? OVVIAMENTE SARANNO TEMPESTIVAMENTE SOTTOPOSTI A CONTROLLO MEDICO I LAVORATORI PER I QUALI SI DOVESSE RISCONTRARE UN'ESPOSIZIONE SUPERIORE AI VALORI LIMITE, DI CUI ALL ART.215. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 44

45 Ma l obiettivo della sorveglianza sanitaria, così come prevista all'art. 218 del D.Lgs 81/08 è quello di: Prevenire l insorgenza di qualsiasi effetto dannoso per la salute Scoprire tempestivamente effetti negativi per la salute Prevenire effetti a lungo termine negativi per la salute e rischi di malattie croniche Derivanti dall esposizione a radiazioni ottiche

46 E pertanto opportuno che siano attivati gli accertamenti sanitari preventivi e periodici tutte le volte che i lavoratori, sulla base della valutazione del rischio, debbano indossare DPI degli occhi e della pelle, in quanto altrimenti potrebbero risultare esposti a livelli superiori ai valori limite di legge (nonostante l'adozione di misure di prevenzione e misure di organizzazione del lavoro). 46

47 In caso di radiazione ultravioletta e luce blu vanno messi in atto interventi mirati di sorveglianza sanitaria finalizzata alla prevenzione dei danni a lungo termine quando le esposizioni, anche se inferiori ai valori limite, si possono protrarre nel tempo (mesi, anni). SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 47

48 La sorveglianza sanitaria è di norma ANNUALE Nel caso di soggetti particolarmente sensibili, che potrebbero essere esposti ad un rischio significativo anche a valori inferiori ai limiti di legge, sarà compito del medico competente definire la periodicità dei controlli sanitari e le misure protettive specifiche da mettere in atto, in funzione della tipologia ed entità dell'esposizione, ed in funzione delle condizioni di suscettibilità individuale emerse dal controllo sanitario. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 48

49 Quali sono i soggetti particolarmente sensibili al rischio? Donne in gravidanza: per quanto disposto agli artt. 28 e 183 del D.Lgs 151/01. Particolare attenzione va riservata alla possibile azione sinergica di condizioni microclimatiche e IR: per esempio nel caso di lavoratrici operanti in prossimità di forni. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 49

50 Minorenni: il medico competente valuti molto bene l'adozione di cautele specifiche. Va comunque considerato che la legislazione vigente vieta di adibire gli adolescenti ad eccezione dei casi derogati dalla competente Direzione Provinciale del Lavoro - di avviare adolescenti ad attività che possono esporre a ROA (es. saldatura, taglio dei metalli con arco elettrico o fiamma ossidrica o ossiacetilenica, lavori di fonderia, etc). SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 50

51 Albini e individui di fototipo 1 (pelle bianca, molto sensibile alla RUV, si scotta facilmente, non si abbronza mai) per esposizione a Radiazioni UV. I portatori di malattie del collagene: (Sclerodermia, Lupus Eritematoso nelle sue varie forme, Dermatomiosite, Poliartrite nodosa, Sindrome di Wegener, Sindrome antifosfolipidi, ecc) per esposizione a Radiazioni UV. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 51

52 Soggetti in trattamento cronico o ciclico con farmaci fotosensibilizzanti (quali ad esempio antibiotici come le tetracicline ed i fluorochinolonici; antinfiammatori non steroidei come l'ibuprofene ed il naprossene; diuretici come la furosemide; ipoglicemizzanti come la sulfonilurea; psoraleni; acido retinoico; acido aminolevulinico; neurolettici come le fenotiazine; antiaritmici, come l'amiodarone). SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 52

53 I soggetti affetti da alterazione dell'iride (colobomi, aniridie) e della pupilla (midriasi, pupilla tonica); I soggetti portatori di drusen (corpi colloidi) per esposizione a luce blu; Lavoratori affetti da patologie cutanee fotoindotte o foto aggravate, per esempio da esposizioni a radiazioni UV e IR; SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 53

54 Lavoratori affetti da xeroderma pigmentosus, per esposizioni a radiazioni UV; Lavoratori con lesioni cutanee maligne o pre-maligne (per esposizione a UV); Soggetti epilettici, per esposizione a luce visibile di tipo intermittente, cioè tra i 15 e i 25 flash al secondo; SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 54

55 Vanno, inoltre, cautelativamente considerati particolarmente sensibili al danno retinico di natura fotochimica, anche i lavoratori che hanno subito un impianto IOL (intra ocular lens; cristallino artificiale ), in particolare se esposti a radiazioni tra 300nm e 550 nm. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 55

56 Ovviamente, una volta individuati CHI deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria, la stessa dovrà essere effettuata: Prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l esposizione. Periodicamente (di norma una volta all anno) Il medico competente può decidere una periodicità diversa riportando una adeguata motivazione sulla cartella sanitaria e di rischio Tempestivamente per i lavoratori per i quali è stata rilevata un esposizione superiore ai valori limite di cui all art. 215 SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 56

57 VISITE MEDICHE: PROTOCOLLO SANITARIO PER ESPOSIZIONI A ROA Gli organi critici sono gli occhi e la pelle, pertanto la visita medica preventiva e, successivamente, quelle periodiche devono essere dedicate allo studio di questi apparati: a) ANAMNESI FAMILIARE: soprattutto per eventuali predisposizioni ereditarie verso patologie oculari e tumori cutanei; b) ANAMNESI PERSONALE: valutare le abitudini di vita o malattie pregresse che possono rappresentare una concausa di eventuali malattie degli occhi e della pelle; 57

58 c) ANAMNESI LAVORATIVA: permette di controllare esposizioni pregresse o concomitanti ad altri rischi che presentino dei sinergismi d'azione; d) ANAMNESI PATOLOGICA: valutare soprattutto malattie pregresse che possano ridurre l'idoneità a sopportare il rischio da RO o essere motivo di confondimento in caso di valutazione medico legale di un danno; è importante conoscere l'eventuale assunzione di farmaci o l'utilizzo di prodotti cosmetici che possono presentare un effetto fotosensibilizzante. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 58

59 e) ESAME OBIETTIVO GENERALE; f) ESAME OBIETTIVO DISTRETTUALE con particolare riguardo per quegli organi maggiormente suscettibili di danno a causa dell'irradiazione cui il lavoratore è esposto: specificatamente la pelle (soprattutto le parti esposte) e gli occhi. SPSAL FERRARA - RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (21 OTTOBRE 2010) 59

60 Accertamenti complementari Qualora vi sia un'indicazione clinica emersa in sede di visita, o qualora lo ritenga necessario in relazione ai dati dell'esposizione al rischio, il medico competente può ritenere opportuno integrare la sorveglianza sanitaria con: - Visita dermatologica con periodicità dipendente dall'esposizione, su valutazione del medico competente. Visita oculistica periodicità dipendente dall'esposizione. Accertamenti ematologici e di chimica clinica, su valutazione del medico competente. 60

61 Poiché gli accertamenti hanno un costo sia sanitario, sia sociale sia economico, dovrà essere ben presente all'attenzione del medico il principio di giustificazione, inteso come bilancio oneri - benefici, valutati sia nell'interesse dei lavoratori che in quelli dell'azienda, e della collettività. Gli accertamenti complementari andranno pertanto adattati alle varie realtà operative e non inseriti in un protocollo di minima, in quanto talora il rischio spesso è limitato, per cui sarebbe eccessivo inserirli nel protocollo diagnostico In determinate realtà, per contro, per lavori altamente rischiosi, sarà opportuno stabilire una periodicità anche biennale per le visite complementari (oculistica dermatologica, etc.) 61

62 Laddove i valori limite sono superati, oppure sono identificati effetti nocivi sulla salute (art. 218 c.3 D.Lgs 81/08): a) Il medico o altra persona debitamente qualificata comunica al lavoratore i risultati che lo riguardano b) Il lavoratore riceve in particolare le informazioni e i pareri relativi al controllo sanitario cui dovrebbe sottoporsi dopo la fine dell'esposizione; c) Il datore di lavoro è informato di tutti i dati significativi emersi dalla sorveglianza sanitaria tenendo conto del segreto professionale. 62

63 D.Lgs n 81/2008 Art. 41 Sorveglianza sanitaria: il medico competente giudizi relativi alla mansione specifica: a) IDONEITA' b) IDONEITA' PARZIALE, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni c) INIDONEITA' TEMPORANEA d) INIDONEITA' PERMANENTE nel caso di giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità 63

64 I dati relativi alla sorveglianza medica sui lavoratori esposti alle radiazioni ottiche ed ad eventuali altri rischi convenzionali devono essere riportati nella cartella sanitaria e di Rischio con le caratteristiche definite dall'allegato 3A del D.Lgs n 81/2008 e s.m.i. 64

65 Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore un'alterazione apprezzabile dello stato di salute, correlata ai rischi lavorativi, il medico competente ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, il datore di lavoro, che provvede a: Sottoporre a revisione la valutazione dei rischi; Sottoporre a revisione le misure predisposte eliminare o ridurre i rischi; per Tenere conto del parere del medico competente nell'attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio. 65

66 Dal punto di vista medico legale va tenuto presente che sono inserite nel nuovo elenco delle malattie da lavoro (Decreto del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali del 27 aprile 2004), all'interno della Lista I (malattie di elevata probabilità), per le quali è obbligatoria la denuncia (art.139 DPR 1124/65) Le Cheratosi attiniche da radiazioni UV Le opacità del cristallino da radiazioni IR Eritema permanente Lesioni retiniche, lesioni da radiazioni Laser della cornea, opacità cristallino, opacità del corpo vitreo 66

67 La IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato le radiazioni UVA, UVB ed UVC come probabili cancerogene (gruppo 2 A) Classificazione della IARC: 1 l'agente è cancerogeno per l'uomo (vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità per l'uomo) 2A l'agente è probabilmente cancerogeno per l'uomo (vi è limitata evidenza di cancerogenecità per l'uomo e sufficiente evidenza di cancerogenecità negli animali di laboratorio) 2B l'agente è possibilmente cancerogeno per l'uomo (vi è limitata evidenza di cancerogenecità nell'uomo in assenza di sufficiente evidenza nell'animale) 3 l'agente non è classificabile per quanto riguarda la cancerogenesi nell'uomo 4 l'agente è probabilmente non cancerogeno per l'uomo 67

68 Grazie per l'attenzione 68

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