Le Veneri nell Arte. Le veneri. Nell arte

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1 Le Veneri nell Arte Le veneri Nell arte

2 Dal Mito all Arte Afrodite è la divinità greca dell'amore, inteso anche come attrazione delle varie parti dell'universo tra loro per conservare e procreare. I Greci connettevano il nome di Afrodite con la spuma del mare (afròs), dalla quale ritenevano che fosse nata; diffusosi il suo culto in Occidente e poi fino a Roma, la dea venne onorata col nome di Venere (da venus, venustas = bellezza). Nella Teogonia di Esiodo si narra di Afrodite, nata dalla spuma del mare di Cipro in una temperata giornata di primavera. Fu per antonomasia la dea della bellezza quando vinse la gara suscitata dalla dea della Discordia tra lei, Era e Atena, promettendo al giudice Paride il possesso della donna più bella del mondo, cioè Elena, moglie di Menelao, re di Sparta; e creando così il preludio alla guerra di Troia. Il mito attribuisce alla dea diverse unioni con divinità, tra le quali Ares, dio della guerra, e il matrimonio con il dio del fuoco, Efesto. Anche l'arte figurativa si ispirò particolarmente alla dea che rappresentò l'essenza stessa della bellezza e l'espressione più appassionata della gioia di vivere.

3 Venere Preistorica: Statuetta di circa 10 / 25 cm di altezza, catalogata nel / a.c. Rappresentazione della fertilità con un significato magico propiziatorio che ne chiarisce e ne motiva la deformità Si credeva che esse potessero propiziare la fertilità della donna e anche quella della terra, favorendo così le due esigenze primarie del tempo

4 L arte della Polis Greca: Poiché gli ideali antichi ellenici cominciavano a morire, l artista non poteva che contare sulle proprie forze. Non gli rimaneva altro, infatti, che contemplare malinconicamente la propria vita, rivolgendo i pensieri, non più ai grandi problemi e ideali, ma alle piccole cose quotidiane e ripiegarsi verso la propria interiorità. In tali circostanze storiche, gli dei, che l uomo sente vicini, non sono più le grandi, potenti e distanti divinità olimpiche, ma quelli che meglio interpretano i suoi più risposti sentimenti.

5 Afrodite Cnidia : Opera attribuita a Prassitele, scultore ateniese, che più di ogni altro artista incarna i modi di sentire del tempo. Datata 364 / 363 a.c, così chiamata perché acquistata dagli abitanti di Cnido, affinchè tutti potessero godere dell immensa bellezza della statua Dea rappresentata, per la prima volta nuda, nell atto di appoggiare un panno sopra un anfora, prima del bagno rituale. Corpo sinuoso a S, nel quale mostra tutti gli attributi della femminilità.

6 Afrodite Genitrice: Creazione di Callimaco, soprannominato il perfezionista per l ipercriticismo riservato a se stesso e per al scrupolosità mostrata in ogni occasione Datata circa nel 420 a.c. Struttura eretta, corpo gravitante sulla parte sinistra, un braccio sollevato a tenere un lembo della veste. La rigidezza di ascendenza Policletea è quasi cancellata dal ricorso al panneggio velato e incollato al corpo come se fosse bagnato.

7 Sabina romana come Venere Genitrice La consorte dell imperatore Adriano dà il volto ad una statua che è la copia quasi fedele della Venere creata da Callimaco attorno al 420 a.c. I particolari del corpo, in ponderazione policletea, sono resi percepibili dall effetto di panneggio bagnato. Nudità parziale della Venere salve le tradizioni di pudicizia e di moralità. teneva

8 Venere di Milo Scoperta a Milo nella primavera del 1820 donata al Re Luigi XVIII che ne fece dono al Louvre, dove venne esposta nel La statua, fra le più celebri del mondo, è stata realizzata in due blocchi distinti collegati all altezza delle anche della Dea; giunzione nascosta dall incrociarsi del panneggio. La Venere si presenta mutila. È nuda dalle anche in su, la veste riccamente drappeggiata, sottolinea la parte inferiore del suo corpo. La gamba sinistra è accompagnata dalle pieghe della veste diagonalmente discendenti.

9 Afrodite Accovacciata British Museum Derivazione da un originale creato dallo scultore Doidalsas Afrodite raffigurata nell atto quotidiano del bagno Canoni della Bellezza Classica

10 La Nascita di Venere Autore: Sandro Botticelli Datazione: 1485 circa Collocazione: Uffizi, Firenze Tecnica : Tempera su tela Venere nascente dalla spuma, sostenuta dalla conchiglia e sospinta dal vento Zefiro approda a riva dove l attende la ninfa Ora, nell atto di porgerle il mantello. Il soggetto iconografico è l allegoria della Nascita di Venere. L Opera rinascimentale acquista significati simbolici legati al mito classico, ma anche al culto cristiano. Venere vista non solo come unione delle due nature, celeste e terrestre, ma anche come rinascita della classicità e dell anima, purificata in seguito al battesimo.

11 Venere d Urbino Venere di Dresda Venere d Urbino ( ). Venere di Dresda (1510) Autore: Tiziano Vecellio ( ). Autore: Giorgione Galleria degli Uffizi Firenze. Gemaldegalerie Dresda Olio su Tela. Dipinto La Venere d Urbino può essere paragonata alla Venere di Dresda, attribuita a Giorgione, insieme alla collaborazione di Tiziano. IL tema e la composizione di queste opere sono molto simili, lo spirito che pervade è del tutto diverso. In Tiziano si trova un carattere intimista, caloroso, sensuale e un unità compositiva. La materia è vibrante, i colori si fondono delicatamente gli uni con gli altri. Alla Venere del Giorgione manca un unità compositiva, posta in primo piano e non integrata nel paesaggio. I rapporti tra forma e colore sono più taglienti e rendono più fredda l atmosfera della tela.

12 Venere Italica Autore: Antonio Canova Data: Materiale: originale in marmo, copia in gesso. Luogo di conservazione originale: Firenze, Galleria Pitti. La divinità è rappresentata in piedi coperta da un drappo ; il seno sinistro rimane scoperto. Completamente nuda rimane la parte posteriore del bellissimo corpo. Il capo della dea è girato verso sinistra. mostrando uno splendido profilo all'osservatore che si pone in posizione frontale. L'acconciatura dei capelli è alla greca. Il busto è proiettato in avanti così come la gamba destra, dando la sensazione di un leggero e cauto incedere. L'opera molto sensuale sia per l'atto candido e semplice con il quale la dea cerca di coprire la sua nudità che per la sua movenza leggera e aggraziata.

13 Venere Vincitrice di Canova Tema mitologico: Paolina in mano tiene una mela, evocando la vittoria di Afrodite nel Giudizio di Paride: pomo della Discordia. La scelta del Canova di adoperare il Pomo d oro è la più alta espressione di bellezza naturale femminile Questo scultura esprime gli ideali neoclassici: l'amore per la natura subisce una sublimazione, un superamento negli ideali così da esser tramutato in bellezza. L'artista riprende la tradizione dell antica Roma, ritraendo un individuo mortale nelle vesti di una dea. Il volto è realistico,mentre la parte superiore del corpo ricalca esattamente i canoni di Bellezza neoclassici.

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