Antonio di Simone Petrarca

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1 STUDI E FONTI PER LA STORIA DELLA REGIONE TIBURTINA CODICE DIPLOMATICO DI TIVOLI DI Antonio di Simone Petrarca A CURA Dl VINCENZO PACIFICI PREFAZIONE TIVOLI NELLA SEDE DELLA SOCIETA IN VILLA D' ESTE

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5 STUDI E FONTI PER LA STORIA DELLA REGIONE TIBURTINA DIPLOMATICO DI di Simone DI TIVOLI Petrarca A CURA DI VINCENZO PACIFICI ( ap0 111* Ifttp1'" TIVOLI NELLA SEDE DELLA SOCIETA 1N VILLA D' ESTI

6 RISERVATI TVTTI I DIRITTI 1* SVBIACO - Tipografia dei Monasieri - SVBIACO

7 PREFAZIONE ON erezione della rocca di Pio II, # grata bonis, invisa malts, inimica superbis e chiuso, nel 1461, it periodo comunale e medioevale del Tibur superbum, ed in espressa opposizione alla sua autonomia (# sum tibi Tibur >> continua l'epigramma del Campano sul portale della fortezza «enim sic Pius instituit >9 si effettua ideale umanistico dell' assorbimento dei poteri da parte dell' autorita dominante, it regno papale, lo «Stato» della Chiesa. Di fronte a tale evento lo Stato Comunale, la Respublica Tyburis* solleva gli scudi con I' aquila ghibellina e ripete, in contrapposto, it virgiliano motto del suo stemma 4< Tibur superbum». Le lotte delle fazioni, su cui autorita pontificia ha abilmente giocato, si treguano col risorgere

8 VI della civica coscienza e per quanto it Papa le rinfocoli e it Senato di Roma tenda ad accrescerle nello scopo di dominare, attraverso una fazione a se ligia, la terra tiburtina, onde consolidare it suo potere ed opporlo a quello del Pontefice esse vengono presto sopite; si corrobora lo spirito di indipendenza, tipicamente antiromano, si corrobora e s' esprime in dimostrazioni ostili e in assalti alla rocca (4); e poi in quel tentativo di creare una signoria di origine popolare intrapreso da Ippolito Teobaldi, oratore e guerriero, perito vittima di un oscuro attentato (2); s' esprime ancora in un desiderio di riforme statutarie ed economiche, in una indefinita, ma disperata, volonta, di sopravvivenza. Per resistere ai molteplici avversari e it Senato di Roma 6 nella comune coscienza it piu odiato occorre fissar lo stendardo del Comune sopra i castelli ribelli od infidi (3), applicare comunque le leggi della repubblica, nuovamente codificarle, raccogliere i documenti the ne attestano i diritti, farne la «Storia» (4). Quest() compito si assunse, con spontaneo entusiasmo e quasi incarnando la tradizione autonoma della repubblica tiburtina, Antonio di Simone Petrarca, notaio, «homo communale et bono cittadino» com' egli si definisce (5). (1) ZAPPI Annali e Memorie di Tivoli, in Studi e Fonti Vol. I, p. 90, (2) ZAPPI p. 87, 91, (3) ZAPPI p. 11, 101. (4) Statuta et reformationes circa stilum civitatis tyburtinac Roma 1522, (v. infra p. XV n. 2) prefazione ; ZAPPI, prefaz. p. III. (5) Codice, infra p. 100.

9 VII Antonio Petrarca scelse con efficace opportunita it moment in cui ii potere centrale s' indeboliva, it period() del dibattuto conclave di Adriano VI, del malcontent per 1' elezione di questo pontefice, straniero, e del suo lungo viaggio per 1'Italia (1), allo seopo di pubblicare senz' ombra di ostacolo it nuovo Statuto di Tivoli, risultante da una serie di rifortne iniziate nella seconda meta del secolo XIV (15 luglio 1386) (2) e continnate per tutto it seguente; quello statuto che suo figlio Simone, con saggezza e competenza sorprendenti per la sua giovane eta (3) codifico e cure nell' elegante edizione che it lorenese Stefano Guillereti allesti a Roma rapidamente ed ultimo nel maggio 1522 «sede quasi vacante* per la elezione «non confirmata * di papa Adrian VI (4). Con vera accortezza Simone Petrarca voile approvate le leggi dal vescovo di Tivoli, it tiburtino Camillo Leonini, parente di Leone X, ma lo invito a rivederle solo come esperto in materia giuridica (5) e it Leonini aderendo a questa formula accrebbe le benemerenze verso la sua patria. (1) Per le voci corse a Tivoli circa la sua morte e la rinuncia a venire a Roma v. ZAPPI, p. 18; v. anche PASTOR, Storia dei Papi Vol. IV parte II, Roma (2) V. infra p. 124 n. 1. I personaggi preposti alla riforma (Statuta c. 2) risultano viventi e operanti in questo tempo, precisamente intorno al PACIFIC' Arch. di S. Giov. Ev. in Studi e Fonti Vol. II passim. V. FEDERICI, Il piu, antico statuto di Tivoli in Miscellanea per nozze Crocioni-Ruscelloni. Roma (Loescher) 1909, p. 158, li crede, erroneamentc, vivi nel (3) Egli non era ancor nato nel 1497 (v. p. XV). Nel 1511 fu, dai Priori e dalla Reggenza di Rieti eletto Pretore di quella citta. Confermato per sei mesi da Clemente VII it 24 agosto di quell' anno, it 15 settembre era cola presente, accettava, gitrava e prornetteva di pagare la tassa dei segretari (A rchi vio Vatican o. Brev. min. Clem. VII Arm. 29 T. 92) v. infra p. XIX. (4) Statuta et reformatiories 1 t. (v. infra p. XV n.1). (5) Statuta it reformationes Tabula, 1 t,

10 VIII Subito dopo lo Statuto dell'arte Agraria (1), gli altri statuti di University, i «Capitoli delle Confraternite attestarono una intensa volonta disciplinatrice e coordinatrice delle energie, delle consuetudini, delle norme, delle leggi in una payola, chc sono it cardine della vita comunale. Antonio Petrarca mentre suscitava un cosi vivo risveglio andava trascrivendo in un Codice (questo che ora pubblichiamo) ogni document che si riferisse al Comune e che ne provasse i diritti. E lo sforzo, che egli compieva insieme con suo ebbe piu tardi un insperato successo, giacche dinanzi alla serrata documentazione dei Petrarca Adriano VI sottrasse Tivoli dalla dipendenza del Senato di Roma e la dichiaro direttamente soggetta alla Santa Sede. Cosi dopo due secoli e mezzo la Provincia di Tivoli che peraltro, di fatto, aveva conservato vita autonoma e che i Tiburtini avevan chiamata tenacemente : Distretto (2) restava avulsa dal Distretto dell' Urbe, ed era retta da un Governatore papale. Tivoli aspirava ancora ad affermare di fronte al Pontefice la sua indipendenza quando l'avanzata delle milizie imperiali, l'ondata protestante, it sacco di Roma e it conseguente sacco di Tivoli, ove riarsero gli odi di parte e furono non a caso incendiati ii palazzo pubblico e l'archivio, fecero sentire la necessity di una nuova compagine statale (3). E fini per sempre it medio evo tiburtino. Qualche sommossa ancora (4) e poi un' ultima voce, mezzo secolo dopo : ancora la voce di Simone (1) Atti e Memorie della Societe Tiburtina di Storia e d'arte Vol. VIII p. 91. (2) Infra p. 28. (3) ZAPPI, 96, 97. Cod., p. 99. (4) ZAPPI, 87,

11 lx Petrarca s'elevera contro it Governatore papale. Da lui esigera ii rispetto delle sue- leggi, ed a capo di malcontenti e di fraterie, cerchera ancora abilmente di profittare del temperament di Pio V, delle sue predilezioni per it vecchio ordine, del suo cupo rancore e, dei suoi aspri rapporti personali con it Governatore di Tivoli the e Ippolito II d' Este creatore della famosa villa per ottenere un almeno parziaie ripristino delle antiche liberta. (t). Ma la -nobile eco medievale passera dileguando sopra la Villa d' Este, e sopra i grigi bastioni della rocca piccolominea Comunque pen!) lo statuto tiburtino dei Petrarca restera, ufficialrnente in vigore fino ai primi dell' ottocento (1816). Ed it Codice di Antonio - con maggior diligenza compilato dopo le rovine del «sacco costituira it primo nucleo degli Atti del comune, lo strumento di ogni suo diritto, it primo germe della locale storiografia (2). Esso Sara custodito nella cassa forte del civico palazzo sotto la scorta di triplice chiave (3) e verra nsato in molte controversie, cause, discussioni consigliari, e indicato frequentemente con it nome di libro gotico*. E cio contibuira a rivestirlo di quel earattere quasi sacro ehe gli viene attribuito in molteplici citazioni (4). (1) Infra p. XVII. (2) ZAPPI prefaz. IV ; M. M. NICODEMI, Stork di Tiivoii in Studi e Fonti Vol. [V p. 124, 132: «Haec (le notizie riportate) et alia multa habet quidam codex (manuscriptus) in Tiburti tablino servatus». (3) Cod. p (4) S. VIOLA, Storia di Tivoli Roma 1819, lo ricorda col nome di #memorie manoscritte di Tivoli>, di Simone (e non Antonio) Petrarca (1I, 189); fa una sold persona di Antonio e di suo figlio Simone (II, 166, 167).

12 X Oltre i documenti, i lemmi e varie annotazioni scritte in latino un latino che s' accresce di errori con 1' avanzare della vecchiaia Antonio Petrarca vergo quelle memorie che gli parvero di maggiore interesse 4, in lingua vernacula et mat.erna >> (o), una lingua in realta che non 6 it vero dialetto, ma una forma dialettale gia corretta e convenzionata, sul modello del «volgare» italiano, ed a forse linguaggio usuale delle categoric pia elevate della citta.. Nel proemio della seconda parte che 6 un catasto descrittivo dei Beni del Comune si trova un latino corretto, scritto da abile mano e tutto inteso a lodare le benemerenze e le virta di Antonio; esso a probabilmente dovuto alla mano del figlio Simone. In due parti infatti si divide it codice : la prima 6 una very e propria raccolta di documenti, cominciata nel 1517 (data che 6 in capo all' indice) (3); la seconda, iniziata nel 1532 (26 giugno) (3) e un elenco dei possessi, delle industrie, degli oneri, dei diritti feudali della citta con qualche memoria delle vittorie e delle conquiste del Comune e con un brano del Platina su Simplicio papa tiburtino ; 6 una preziosa rassegna delle risorse e della ricchezza della terra patria. Ma a questa parte fanno seguito le trascrizioni di altri documenti, tardi rinvenuti o compilati, si da ridurla, quasi, ad una breve interpolazione. L' ultima carta e del 6 giugno 1542 (4). (1) P (2) P. 1. (3) p (4) p. 190.

13 RE E superfluo ricordare importanza della prima parte eseguita tra il 1517 e il 1532 che trascrive molti documenti perduti nel sacco di Roma e di Tivoli (1527) ed e ugualmente superflo segnalare interesse dei singoli documenti : sono atti del Senato romano, carte lapidarie, compromessi e trattati a not noti solo per merito del Petrarca. E, oltre questi, sono ricordi di monumenti romani scomparsi, di lavori alla cascata dell' A niene, di utilizzazioni idrauliche, di tradizioni cittadine; e descrizioni dei solfurei paduli dell'agro di Tivoli e della contrada ove poi sorse la villa esterase ; e notizie dei rapporti fra it Comune e le citta di Roma e Viterbo e le comunita rnonastiche, le confraternite, gli ospedali, le university cittadine: da quelle delle arti a quella degli ebrei. 11 codice si compone di 56 carte, di cui 48 in perganiena e 8 (le ultime) in (-Arta a mano o «bammacina filigranata con lo stemma dei Piccolomini. Ogni carta fu numerata nel «recto* dal Petrarca che escluse pero le prime due, da lui lasciate per 1' indice the v'ando compilando via via, e le ultime due che restarono bianche. La numerazione va da carta 2 a carta 52 perche manca quella corrispondente al n. 1 che, secondo indice, conteneva it proemio, ed era ornata di miniature, come appare dal 4( verso* della seconda dell' indice che conserva controstampati alcuni colori e parte del disegno. S' intravede una cornice rettangolare a nodi (il corisueto riquadro dei frontespizi del rinascimento) con nel lato inferiore tre clipei contenenti tre scudi : in quello centrale appaiono, su fondo

14 XII rosso, 16 tracce delle chiavi e della tiara sormontanti lo scudo ove si scorgono alcune «palle lo stemma di Leone X ; entro lo scudo che 6 all' angolo di destra (a sinistra di chi guarda impressione) una fascia con tre lettere d'oro: P. M. D. e tre rose rosse (a cinque petali) nella parte inferiore dello scudo, the a nera in qualche traccia del fondo; la parte superiore a indefinibile, ma forse conteneva la cicogna, e in tal caso lo stemma potrebb' essere del Capomilizia Viscanti (i). Nell' angolo opposto della cornice non 6 visibile che it cerchio contenente to scudo (stemma di Tivoli o dei Petrarca?) La cornice a larga mm. 40 nel lato inferiore pari at diametro dei clipei, mm. 29 in quello di destra, mm. 22 quello di sinistra ; non resta traccia del lato superiore. II codice ha le seguenti dimensioni: fogli mm. 270 X 205; copertina mm. 284 X 210; dorso mm. 16. E rilegato in pergamena, nel dorso e negli angoli, e in cartone ricoperto di carta bianca a losanghe turchine di mm. 20, riempite, a file alternate, con linee trasversali, pure turchine, e con foglie bianche a tre lobi su fondo marrone. Foglie e losanghe Bono situate con l'aitezza maggiore nel senso della larghezza. Sul dorso 6 scritto : 1' mano : Cod. Pet.; 2& mano : 1517; 3' mano : 61 (numerazione). 11 codice (1) Atli see. tib. Vol. IV 1924 p. 283 e tay. III. Nel 1517 era conte di Tivoli Mariano Capocci (GiusnouNi, Governa- Seri di Tivoli, Roma 1665 p. 123) ma le rose non sono in 4 bands». Anche per questa ragione, oltre che per lo spirito di iridipendenza, del Petrarca a da escludere the si tratti dello stemma del conte.

15 XIII e in complesso ben conservato : ha qualche corrosione nel margine e nel lato interno di carta 39 ; i fogli in carta sono corrosi dall'inchiostro e motto danneggiato a it 51. La grafia 6 la corsiva cancellesca, ma it «carattere del Petrarca non 6 chiaro specialmente quando a tracciato in fretta o negli anni senili. Vari brani e specialmente i formulari sono tachigrafati, sicche, in complesso, riesce poco agevole la lettura, come si pub osservare negli allegati fac-simili. A ci6 si aggiungano gli errori grammaticali e sintattici che s'accrebbero con l'avanzare della vecchiaia e che abbiamo qui integralmente conservati. A capo delle prime pagine (find a c. 36) it Petrarca scrisse, oltre it numero, it nome di Gest', di un santo, o di un patriarca protettore e pose alcuni richiami e chiose marginali poi accresciutesi nei secoli e intensificatesi net Sotto alcuni documenti colloc6 it suo signum che nell'edizione la prima dell' importante codice. petrarchesco e indicato in parentesi con le, consuete parole : Signum Tabellionis.

16 XIV * * * La famiglia Petrarca o Petracchi a detta * gentile et antiqua dal cronista cinquecentesco Giovanni Maria Zappi ( ) (9; possedeva la tenuta di Tor de' Sordi nell' agro romano (2) ed a Tivoli la casa the a tuttora visibile in quella parte di Via Maggiore compresa nella contrada di S. Paolo tra Piazza Rivarola e it vicolo delle Streghe, ed 6 adorna di una fenestra di marmi intagliati, elegante lavoro del primo quattrocento (3). Un Giovanni Petrarca appare nel 1413 fra i messi del Comune di Tivoli a Ladislao di Durazzo (4) ; nel 1451, in un atto rogato a Tivoli da un nipote di Cola di Rienzo, si ha notizia di una Caterina Serromani vedova di Petrarca di Cola Petrarca e madre di altro Petrarca (s); nel 1486 (1) Animal e Memorie di Tivoli cit. p (2) Codice, infra, p. 100 ; nota 3 pag. seg. (3) Nel cabreo antico della Compagnia del Salvatore (archivio dell'arciconfraternita del Salvatore) risulta nel 1673 «del quondam Tarquinio Petrarca» pervenuta all' istituto dalla eredita di Gerolamo Veralli. Aveva, ed ha tuttora, un orto verso it flume unito alla casa con un passaggio sotto la strada. (4) M. A. Nrconmei. Tiburis Urbis historia cit. p (5) Arch. Comunale. Pergamene. Tivoli, 5 sett Rogito di Giacomo di Giovanni di Cola di Rienzo. Catarina moglie di Giacomo del Borgo e Catarina vedova di Petrarca di Cola Petrarca e vedova ancora di Gregorio Cancellieri, figlie entrambe di Catarina e di Nicola Serromani di Tivoli convengono in giudizio Antonella vedova di Paolo figlio di Nicola Serromani, loro fratello, per i beni dotali loro spettanti su parte di un casale sito in Tivoli in vocabolo Campo Tiburtino presso i beni del monastero di S. Giovanni in Votano, di S. Pietro di Roma, e del Comune di Tivoli.

17 XV un Giovanni Petrarca, e notaio del Comune (') e risulta fratello di Simone padre di Antonio, anch' egli notaio (1464) giacche entrambi son figli, insieme con Marta maritata ad Angelo Fattuzzi (3), di Cola figlio del primo Giovanni (3). I fratelli di Antonio : Lorenzo frate domenicano e Domenico risultano in atti del 1480, 1487 e 1520 (4). Nel 1489 un Silvestro testimonia in un testamento (5). Antonio Petrarca nacque da Simone ed Angela De Advocatis intorno al 1470, se nel 1532 scriveva di avere «circha sexanta anni» (6). A dieci anni era orfano di padre e forse ne cure 1' educazione, ispirandogli ainore per it diritto, suo zio Giovanni Egidio de Advocatis professore di giurisprudenza C). Circa it 1495 partecipava ad una impresa guerresca (1) Infra p. 79 n. 1 e appendice n. X ; Statuta p (2) V. PACIFIC', L'Archivio Tiburtino di S. Giovanni E- vangelista. Soc. Tib Vol. II di questa coll. p. 8. (3) Arch. not. di Tivoli. Prot. di G. Cinzi , c. 54, 18 marzo 1464; appendice n. X febb Simone testimonia in un atto di vendita (Prot c. 24). (4) Codice, infra, p (5) Appendice n. X. e p Si ha cosi questa successions : Giovanni Cola I Petrarca Simone Giovanni Ma It. ta I I I I I I / Petrarca ANTONIO Lorenzo Domenico Silvestro Cosimo Domenico Simone Timoteo (6) Cod., infra p (7) Appendice X.

18 XVI contro Castel S. Angelo, oggi Castel Madama, ed era nel manipolo che espugnava la rocca ( 4) ; nel 1495 per elemosina delta moglie defunta donava uno scudo alla Confraternita di S. Giovanni Evangelista, versandolo in legame per una sacra rappresentazione (2). Nel 1497 era gia notaio e padre del primo figlio, Cosimo, natogli da tal Donna Angela. Il 30 luglio di quell' anno, tnalato da peste o entrace* dettava it suo testamento al notaio Cinzi, che per precauzione igienica lo redigeva fuor della finestra, dal prossimo orto di S. Biagio! (3); it 23 marzo 1500 era ricordato nella dedicazione del Campanile di S. Maria del Ponte, da lui fatto edificare, quale Priore della Confraternita omonima che possedeva la Chiesa (4); net 1503, imperiali auctoritate notaries, rogava i primi atti di quei voluminosi protocolli che si conservano nell' archivio notarile ed arrivano fino all' anno di sua morte (5); net 1517, gia preposto all' Archivio Comunale, iniziava (1) ZAPPI cit. p. 10. (2) Biblioteca comunale di Tivoli. Mortologio di S. Giovanni Evangelista. (3) Appendice X. Per gli altri figli v. ZAPPI p (4) G. C. CsoccHTANTB. Istoria, delle chiese di Tivoli. Roma 1726 p. 137: DELUBRI PRAESIDIBUS GE I NEROSO ANTONIO PETRARCA PRIORE I DOMINICO GERVINO ICAMIERARIO CONDITUM FUIT I HOC CAMPANARIUM CUI I MAGNUM TINTINNABULUM I STE- PANTIE; ANTONII (OCTII I SUAE ANIMATE SALUTI PRO I SPICIENS DICAVIT I - PONT. ALEXANDRO PA. SEX. M CCCCC DIE I XXIII MSNSIS MARTII ARNO JUBILAEI. A c. 19 t. del codice (p. 75) egli invoca S. Brunone protettore della magnifica citta, di Segni e cio indurrebbe a supporre che occupasse qualche carica o comunque averse rapporto con quella citta. (5) Sono distinti dai numeri : 24 (anni ) ; 23 (a ); 26 (a ); 27 (a ); 28 (a ); 29 (a ). Un atto del riportato nel cod., infra, p. 135.

19 XVII la compilazione di questo codice diplornatico (i); nel dava alle stainpe a proprie spese - lo statuto del Comune di Tivoli con i relativi emendamenti (3) dopo averne preparata edizione, che, come sopra s' 6 detto, veniva curata da suo figlio Simone, e sottoposta dopo stampata - all' approvazione del Vescovo Leonini (3). Nel partecipava, come membro dell' University dell' Arte Agraria, all' assemblea tenuta nel Duomo per 1' approvazione dello statuto sociale (4) e faceva parte della contrada di S. Paolo; nel 1531 veniva, fosse; eletto Capomilizia del Comune (5) e due anni dopo ne era cancelliere (6); in quel tempo medesima gestiva azienda di Tor de' Sordi (") e forniva, net , pozzolana all'arciconfraternita del Salvaltore (8) e in quegli anni medesimi compilava it catasto dei Beni territoriali di Tivoli (5). Moriva nel dicembre del 154, poco dopo aver riconsegnati al Comune tutti i documenti dell' archivio ed aver (1) c. 1. (t) Eecone it titolo preciso : *Statuta et reformations& circa Allot eivitatie Tyburtinae. Romae, per magistrum Stephanum Guillereti de Lotoringia bibliopola anno 1582, die XVI maii, sede vacantes. Ne riportiamo, in questa prefazione, iniziale e is sigla finale. (3) ibid. tabula c. I v : Romae decimoquarto Id. iunias MDXXII. (4) Statuto dell'arte agraria in Atti e memorie della Soc. Sib. Vol. VIII p. 91. (5) S. Boschi. Storia di Tivoli, Vol. II, c. 406 V. (Ms. presso la famiglia Bulgarini). (6) Cod., infra, p (7) Cod. p (8) Arch. dell' Arciconfr. del Salvatore. Libro sindicationi A. (9) 8. VIOLA. Storia di Tivoli. Roma 1819 III 176.

20 XVIII chiuso per sempre it suo codice, le cui ultime pagine restarono bianche (1). Solennemente, col gonfalone alzato, otto di quel mese la Confraternita di S. Giovanni Evangelista lo accompaguava alla sepoltura (2). Dei suoi figli : Cosimo (morto it 19 agosto 1590) (3), Domenico (morto it 23 gennaio 1550) (4), Simone e Timoteo (morto it 6 dicembre 1568) (5), non si rese notevole the it penultimo mentre Timoteo a solo ricordato per aver preso parte ad una partita di caccia di Clemente VII nei paduli delle acque solfuree (6). Simone, notaio, dottore in legge «Homo gratioso, letterato, di bona natura* come lo definisce lo Zappi (7) fu veramente dotato di sottile ingegno, di forte acume giuridico, e di spiccato senso politico, giacche riusci, giovanissimo, a codificare lo statuto cittadino (8). (1) Cod. p (2) Bibl. Com. MortologiJ della Confr. di S. Giov. Evangelista c. 100 t.: 8 die Mosse Ms Antoni Petracha. La Chompagn[i]a anti collo confallone. Ducato , a di 8 de Dicebro». (3) Arch. Arciconfr. Salvatore. Mortologio c. 69 t.: «Era «della Conpangia». Lo segui nella tomba sua moglie 4 Madonna Framinia» it 13 settembre 1590 (1. c. c. 70). (4) Bibl. Com. Mortol. di S. Giov. c. 123 t. (5) Arch. Arciconfr. Salvatore. Mortol. cit. c. 34 t. «Era della nostra Compagnia (6) ZAPPI, cit. p (7) 1. c. p. 130; «Utriusque iuris doctor» Arch. not. Vol. 17. Multorum notariorum c. 182, 27 maggio I suoi protocolli vanno dal 16 maggio 1537 all' 8 sett (\Toll. 106 c. 107). (8) Statuta... circa stilum cit. Tabula p.1 t. «Hiis nostris patribus Tiburt. primatibus in me summum onus transferre visum full, ut siquidem in nostris statutis erroris esset, ul-

21 XIX Dal poco the di lui resta appare anche facile scrittore latino ('). Nel 1523 era avvocato del Comune di Tivoli (2) e pia tardi, tra it 1540 e it 1568, n' era giudice ordinario e collegiato (3) ; nel 1531 veniva nominato da Clemente VII pretore di Rieti (4), nel 1565 si trovava a Roma e nominava procuratrice per i suoi affari sua moglie Caterina Cenci (5). Nel 1568, gia vecchio, e con oltre mezzo secolo di esperienza professionale, era tra i pia fieri testimoni d' accusa timam manum imponerem... Quapropter non mediocrem laborem turn mutilando superflua, tum aliqua alia propter ternporum vetustatem caduca perpessus sum, toleravi ac etiam tolero, tamen veri tate intacta, firma constantique». (1) I. c. Si leggano p. e. i versi umanistici in onore di Camillo Leonini, Vescovo di Tivoli : luppiter omnipotens foelicia vota secundet, ut to cardineo connumerere choro. Dehinc tua purpureo diademate tempora. cingat aurato, et superi to vehat astra poli. (9) Cod. p. 144, 148. (3) V. PACIPICI, Ippolito II d' Este, Tivoli 1920 p. 343 : 10 mi son trovato... iudice... in Tivoli delle cause civili e mai ho visto ne da detto Cardinale ne da' soi ministri osserver ne statuto, ne leggi civili ne canoniche... dicendo S.S. Mita io son la legge et io son lo Statuto... Io so it Statuto di Tivoli... et l'ho veduto osservar pia di 50 anni». V. anche Boll. Storico arch. di Tivoli I, 4 p. 168 ; I. 5 p. 33 ; II, 6 p. 119 ; III, 8 p. 158, 161. Index ordinarius et collegiatus» appare nel 1540 (ultimo d' agosto), nel 1543 (10 maggio) nel 1566 (11 novembre) Arch. Not. Vol. 17 (Multorum notariorum) c. 192 e Vol. 106 e 107 (Protocolli di Simone Petrarca). (4) G. CASCIOLI, Uomini illustri di Tivoli, in Studi e fonti, Vol. V, p (5) Arch. Not., Vol. 16. Multorum notariorum c maggio ; V. anche 11 vol. 16 c. 253 a per una vigna a- vuta da lei in dote.

22 XX e forse estensore di ben dodici querele contro it Cardinale Ippolito II d' Este che violava le leggi del sue codice tiburtino (a). L' ultimo atto da lui rogato e dell' 8 settembre 1568 e dev' esser questo 1' anno di sua morte. Figli di costoro furono, stando al ricordo dello Zappi : Curio e Cesario ; Paolo che fu «fermato e minacciato di carcere dal luogotenente del Cardinale Ippolito per aver protestato in forza delle leggi tiburtine (2) e che mori nel 1555 (3) ; Petrarca notaio, morto it 3 dicembre 1611 (4) e Cosimo iunior. Trovo inoltre : Giovanni di Tarquinio the nel 1,527 faceva pace con Giandomenico Sbord.one (5) ; Giandomenico l' 8 agosto 1550) (6); Gerolamo e Domenico che nel 1532 vendevano alcuni diritti a Timoteo (7); altro Tarquinio che nel 1563 testimoniava contro it predetto Cardinale (8). Nello «stato d' anime. della parrocchia del duomo veniva elencato nel 1681 un Angelo Petrarca con la moglie Maria e i piccoli Egli : Agostino, Giuseppe, Francesco e Lorenzo (9). (1) PACIFICI, 1pp. 11, 1. c. v. sopra p. VI-VII. (2) B01. cit. Querele, II 158. (3) Mortol. Arcioonfr. del Salvatore c. 13 t. 27 febbr. (4) Arch. notar. di Tivoli, vol. 16. Diversorum notariorurn; Mortol. dell' Arc. del Salvatore c. 49 t (e ricordato per aver root febbr it testament di Nicola Bernardelli) c. 95 funerale. (5) Arch. not. Vol 16 Diversorum c (6) Mortol. di S. Giov. Evangelista c. 124 t. (7) Arch. not. 1. c. c ) Bold. I. 4. p. 168; Una Cornelia *cognate de Tarquinio Petrarca risulta morta it 12 sett (Mortol. del Salv. c. 39). (9) Arch. parrocchiale del Duomo.

23 XXI Nel 1648 (16 febb.) moriva una Delia (n. circa it 1598) andata sposa a Gamallio Nicodemi (i). Non molti anni dopo la famiglia Petrarca, imparentata con egregi nomi, appariva in Tivoli estinta ed it cospieuo patrimonio del valore di circa centomila seudi era frantumato in ben ventidue porzioni ereditarie (2). Cosi, prima Bello Statuto Tiburtino, spariva la famiglia dei Petrarca. E sembra un aito lyenevolo.della sorte. V. P. (1) NICODIMI, ed. cit. p. XXIII. (2) Arch. Bulgarini Boschi, Styria di Tivoli cit. II, c. 406 t a : 4 Tal famiglia, illustre per nobilti, e nobili parentadi... termini) circha anno 1690 e rimase la la loro eredita divisa in 22 porzioni... the ascendeva a circa 100 mila Bondi y.

24 a Sigla di Stefano Guillereti

25 0/1443 ' et:if 0,04,44,174:hary 172,344.44t* TAV. I ri,l,441, s; 1:1141"461"4" 444 Lettera di Federico Barbarossa al Comune di Tivoli (c. 21) 4, 4,4_ ri,14-01 p

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27 "Atif 4 741/4#1444 TAV. II Elenco dei Castelli e Abbazie censuari del Comune di Tivoli (c. 34 t.), C 410 ce-,144 Fni-/ 7.40:3 c4%/), (As diti ±LIA, CpP 1n(s , :44

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29 --,.,..,e. 5 "3-p -u-s Iti~. - um.o rtm.ocy. c:1) ec...) -s-.44..,./tv.,,,,, A... TAY. III Copia di una carta lapidaria del Comune, del 1140 (c. 45 t.) A'P;-k- l'%"` Als- ( L'4Z,.."'-'1-lif- C.44.- i C4 11-wwl, 61 F-G4L'ICA,# 4:40, / ") rill 4t 46,-/ 4, ivbijei.,- r, by...,'" ,... f '1 1%.-q -71./ VI"', Nei MI '3W4A i**44)colv.4 : 44.4%7 4A"Z- IAll C ct bi i rie,e. C;--)%-t. 0)- JA: ,.., c 3 9 "..-4,4,'" ; 'Ci "4,C.SgIviof fvw-v f***4/ 71, ".414" -1 rc./44,...rwok. 41i47

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31 TAV. IV Ultima carta del codice (c.52) 7, "AT-- ciso. " 4,$ ello Cob asui iic-kse'6c;i4

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33 TABVLA

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37 STUDI E FONTI PER LA STORIA DELLA REGIONE TIBURTINA CODICE DIPLOMATICO DI TIVOLI DI Antonio di Simone Petrarca A CURA DI VINCENZO PACIFIC! TIVOLI NELLA SEDE DELLA SOCIETA IN VILLA D'ESTE 1929

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39 1517 learta 11 TABULA HUIUS OPERIS, ORDINE SUO In primis : Lo phohsmio carti Gesta et pacta inter Populum Tiburtinum et mutta capitula cum Bacro Populo Romano carti 2 Postea sequitur primum consilium in dicta carta nee non secundum consilium in dicta carta cum Populo Romano. Alia pacts. corn Populo Romano carti III et 4 et 5 et 8 - Lege totum - Alia capitula cum dicto Populo Romano cartas 6 et septem - Lege totum et notaris, quia notanda et ponneranda sunt. - Sequitur capitula et instrumenta inter Populum Tiburtinum et Corradum de Antiochia, videlicet Castri Anticuli, et laudo et multa alia capitula et pacta carti 7 et 8 Sequitur indulgentia feriarum sive nuuinie in civitate Tiburis in ecciesia sancti Francisci carti 9 Compromissum inter Communitatem Tiburtinam et Abbatiam Sublacensem una cum coustitutionibus procuratoriis carti X et XI Instrumentum et census quod in perpetuum tenetur solvere Abbatia Sublacensis Civitati Tiburtine carti XI et XII et XIII Sequitur bulla contra presbiteros tiburtinos qui tenentur solvere quolibet anno Communi Tiburis florenos quinquaginta pro subsidio dative mille librarum. Et in dicta bulla continetur quod civites Tiburtini solvere tenentur pro quolibet centinario pecudum tantum sicut cives romani, videlicet florenos 3, prout patent carti XIII et XIIII

40 -1 Sequitur quod clerus Tiburtinus tenentur solvers dativam ad monetam novam carti XIIII Sequitur laudum et sententia inter Communitatem Tiburtinam et Janutium de Fornariis de certis confinibus inter Nocelli et Sanctum Pasterem carti XV et XVI Sequitur butte de salario Comitis ante debebatur pro suo salario solvere quolibet mense florenos 50, deinde fuerunt reducti act ducatos decem et bologninos 72 pro quolibet ducato carti XVI et XVII Sequitur brevis Sanctissimi Domini Nostri Calisti III quod Communitas Tiburtina possit eligere Sedialie civicus vel foreneis ad voluntatem Communitatis Tiburis carti XVII et XVIII Sequitur brevis quod Communitas Tiburtina possit extrahere tune temporis de Urbe LX salmas grani vel alibi carti XVIII Sequitur brevis in quo continentur omnia infrascripta videlicet: in primis quod possit augeri 20 Consiliarii una cum 16 imbussulatis ; nec non quod in mallefitiis non possit fieri gratia sine supplicatione usque ad medieta tem ; item quod dativam mille librarum non possit [imponi] aliquid oneris sive adders nisi mille librarum, patet ad cartas XVIII et XVIIII Sequitur brevis Pape Sisti 4 quod unue ex Con servatoribus possit condere bussulam una cum Ansianis carti XVIIII [lel Sequitur breve quod nunine sive feria possit fieri, quia prius erat prohibitum fieri carti XX Sequitur breve confirmationis statutorum et reformstionum domini Angeli Mancini Episcopi tiburtini carti XX Sequitur bulla Bonifacii Pape VIIII super exentione mine floreuorum ad libras dative mille librarum. - Lege totum - carti XX et XXI Sequitur littere transmisse Tiburtinis per Imperatorem quod obediant Adriano Pape 4 carti XXI Sequitur capitula inter Communitatem Tiburtinam et sinagogam hebreorum carti XXI et XXII

41 -3 Sequitur breve Innocentii Pape 8 quod possint puniri omnes malefactores carti XXIII Sequitur breve eiusdem Pape de gratia facta de salis donativo Communitati Tiburis pro refectione fluminis carti XXIII Sequitur beve Innocentii Pape 8 de carts quantitate salis donata Communi Tiburis carti XXIIII Sequitur capitula inter Communitatem Tiburtinam et Castri Monticellorum, nec non inter canonicos enclesie tiburtine et homines dicti Castri, carti XXIIII et XXV Sequitur bona Communitatis Tiburis et eius contlnia tam tutus quam extra Civitatem Tiburtinam ubicumque existeutia et in eius territorium carti XXVI at XXVII et XXVIII et XXVIIII et XXX et XXXI et XXXII et XXXIII et XXXIIII Et se fa mensione perche pacamo le mille libre at Romani pacano set rugia de sale she Community Tiburtina et etiam perche pacamo le palms ad Sancto Petro de Roma omne anno et li granati et pregulese al Conservaturi quanno selli portano Is mille libre per la data at etiam percite portamo li Tiburtini lo starnardo ad Testacia ad costa al stanardo romano et che is chiavi che stanno al archo de Sancto Vito non sonno de Tiburi ma sonno de Tuschulano per Tiburtini reaquistate. Lege totum se volete trovare is verita. Et quelle chiavi sonno ad gloria et triunfo de Tibure. Et multa alia aunt descripta in dictis cards. Sequitur bona civium Tiburtinorum quali sonno molini, arredi, valche de carta et da fare panni, arrotatorii et altre concie da curare corame, carti XXXII Nee non la compera che fece la Community de l'orto de 1' ecclesia de Sancto Paulo carti XXXIII Sequitur la vita et sanctity et versi facti per Papa Simplicio tiburtino carti XXXIIII Sequitur Castra censuaria C ommunitatis Tiburtine carti XXX1III

42 4 Sequitur la compere the fete la Community de Tiburi dalli heredi de Antonio Saracino nelli monti del Contado de Tiburi in lo loco se dice Dura [Y]magine carti XXXV et XXXVI II] Sequitur la metre carte de dicta compere facts per la dicta Community dal detti heredi Antonii Saracino carti XXXVI et N Sequitur breve ubi per aliquos annos Communitae Tiburtina solebant solvere [scutos auri viginti] Gubernatori Tiburtino, nuns veto fuerunt reducti [ad] ducatos decem carti XXXVII Sequitur divisio facta inter Communitatem Tiburtinam et Fraternitatibus et Hospitalibus tiburtinis carti XXXVII et XXXVIII et XXXII1I In quibus cartis sunt descripta confinia inter Communitatem et ecclesiam Sancti Petri de Tibure et ecclesiam Sancti Antonii etiam de Tibure. Multa stint descripta in dictis cartis. Sequitur divisio inter Communitatem Tiburtinam et ecclesiam Sancti Angeli in Piavolis extra Portam Cornute in loco quod dicitur lo Monte del Cartichitto carti XXXX et X XXXI Sequitur census quod sinagoga hebreorum tenetur solvere Communitati Tiburtine: imprimis tempers Testatie, item dative mille librarum, nee non scolaribue quando tanno lo signare lo carnelevare et anchora to clero prout patet in presenti libro, carti XIII et carti XIIII et carti XXI et carti XXII let 42l Sequitur bona empty per dominos edificiorum ad Portam Hoscuram carti XXXXII Sequitur capitulum comme Viterbisi sonno exenti de omne solutione de gabella del cittit et sou teritorio de Tiburi (1) carti XXXXII1I Sequitur copia sententie sive laudi inter Communitatem Tiburtinam et Petrum Paulum Butii Cole in loco quod dicitur Cisurli, carti XXXXIII et 46 Publicate (1) Segue orwcailato lice% the use cepie, a pot ripetuto each 4a.

43 -5 Sequitur copia brevis apostolici al Community Tiburtina a Sanctissimo Domino Nostro ne fiant repreealie nisi contra principalem carti 44 Sequitur breve Pape Pauli III in quo continetur la confermatione del statuti at reformationi et privilegii, la revocatione de tutti banni et forge quail che havesse fatti Boa Santa& per la soluzione del gabella de Castello Sancto Angelo et alia cetera prout patet ad carti 44 Sequitur breve cuiusdam Pontificia in lo quale nota che li homini de Castello pacano la gabella, quali passassero con robe de gabbella per lo territorio de Tiburi carti 45 Sequitur la letters del Tesauerero del Papa che vole li 200 scudi che pacavamo anno ad Romani, del data del mille libre, li vole el Papa carti 45 Et farro mensione che se fece. Sequitur la memoria del pitaffio che sta ad S. Tomale (1) di Tiburi carte 45 Sequitur uno motu proprio fatto per Papa Paulo at Community de Tiburi come lo Papa vole de dette mille libre che pacamo omne anno in festo Omni Sanctorum che supamo per la Community carlini XXVIIII, ancho per che l'e statuto hoc modo, scilicet a liberare le monache de Santo Lorenzo Panisperna del data che erano tenute alli dicti 28 carnal., patet carti 46 et 47 Sequitur brevis super non considerandis represaliis nisi contra principales ad carti 47 in ultimo loco optentum Sequitur residentie faciunde in curia Tiburis per dictos officiales ad carti 48 Instrumentum sequitur concordie facte per Tiburtinie cum populo Romano super pedagiis solvendis in curia Tiburtina per romanum civem carti 49 (1) Scritto: 8.10 mails

44 -6 Sequitur la reintegratione che fete Papa Julio secundo al Romani che poseano mectere li Conti et aliis, prout videtur carti 50 Sequita la memoria del iudei et hebrei de Tibure in quale torte se degono ponire del lore demerit' et civile carti 50 1 sive 51

45 [ D[PLOMATA j

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47 [ I ] Sequuntur gesta pro Comune Tiburis cum sacro populo Romano capitula infrascripta, que in parte rosae fuerunt per mares, prout patebit ex sequentibus. Copia de archly() palatii magniflcorum conservatorum extracta. Pacta civitatis Tiburis. Reperi insuper (1) exibita coram Nicolao Nutii Petri Ianini et me Nicolauo tune commissariis super exactione sans et focatici aliorumque camere debitorurn pro parte comunis, universitatis et hominum civitatis Tiburis quedam publica instrumento, pactorum habitorum inter sacrum populum Romanum, ex una, et comune civitatis predicte, ex altera partibus, que fecimus registrari, quorum quidem instrumentorum, videlicet unius ex Hits, tenor sequitur in hac forma. N nomine Domini, amen. Cum populus Romanus esset publice ac magnifice in Capitolio, ad sonum campane et I buccinarum et vocem preconis, ut moris est, cohadunatus de mandato domini Emanuelis de Madio illustris senatoris Urhis, magnifice congregatus, idem dominus senator exporti et legi fecit prepositiones et reformationes conailiariorum generalium et spetialium comunis Urbis super tractatibus habitis inter comune Urbis, ex una parte, et comune et homines Tyburis, ex altera, quarum tenores tales stint : Jesus et sanetus Antonius de Padua [carts n.191 (1) Lacuna.

48 10 Die martis, quinto mensis martii, anno Domini millesimo ducentesimo quinquagesimo septimo, indictione XV, congregato consilio generali et spetiali comunis Urbis in palatio veteri Capitolii, ad sonum campane et vocem preconis, de mandato domini Emanuelis Madii alme Urbis senatoris, inter cetera lecta et preposita in ipso consilio, lecte fuerunt reformationes consiliariorum spetialium et generalium factorum super facta civitatis Tiburtine, tempore senatus ohm domini Branchaleonis et tractatus facti inter comune Urbis et comune Tiburis, super eo presertim quod Tiburtini dicebant se velle dare quandam pecunie quantitatem commit Urbis annuatim vel decimam partem omnium redituum et proventeem suorum et cetera, prout in ipsis reformationibus et tractatibus continetur, comune Urbis solvente pro debito ipsorum Tiburtinorum quandam pecunie quantitatem, in reformations cuiue coiasilii, inter cetera in ipso consilio reformata, placuit quasi toti consilio, ut placeret comuni et hominibus civitatis Tiburie et perdentibus, quod hanc pacem adversus ipsoe homines et comune Tiburis, ac lohanni Oddoline sou Gregorio Fragiapane seu alteri habenti actione[m], occasione ipsorum, contra comune Tiburie, fiat pactum et contractus inter comune Urbis et comune Tiburis in hunc modum : Homines Tiburis dabunt annuatim et in perpetuum comuni Urbis millenas fibres provisinorum senatus vel decimam partem omnium proventuum comunis et hominum Tiboris, quos habent et habebuut intus et extra civitatem Tiburis, iuxta formam tractatus facti tempore domini Branchaleonis ; in electione senatus et comunis Urbis sit accipere millenas librae supradittas aut decimam proventuum supradictorum ; comune Urbis vero teneatur et debeat solvers debitum, quod iminet communi Tiburis, occasions perdentium et Iohannie Oddoline entescriptorum, ac ipsos indecorums lade perpetuo conservent ac etiam non gravare ulterius nee molesters ipsum comune at homines 'Tiburie de aliquibus condendationibus vel diffidationis hactenus de ipso comuni per comune et homines Urbis factis, tempore at occasione guerre preditte : aut mine Libre vel decima pare proventuum predictorum et omnes alii proventus predicti quos comune

49 Urbis habet in iustitiatu Tiburis et Carsoli et proventus pontis Lueani deveniant in perdentes et Iohannem Oddoline predictoe et non in comune Urbis, donee integre satisfactum fuerit eis seu perdentibus de duodecim milibus libris, que quantitas pro annis singulis pro rata, prout menus et equaliter fieri poterit, dividatur ; abiecto tamen et expressim dicto quod dominus senator cum consiliariis spetialibus et cum alibi', quos habere voluerint, ad swum consilium possit et debeat consentire bona fide inter perdentes et Iohannem Oddoline predictum predictam pecunie quantitatem; abiecto tamen quod hec, si ipsius fuerint, ad populum reducantur et auctoritate populi fiant et corrigantur. Tenor alterius consilii talis est : Die sabati, decima mensis martii, sub anno et indictione Jesus et means antescriptis, congregato consilio spetiali comunis Urbis, ad Dominions [It] quod voca.ti fuerunt anziani et quidam alii providi viri, in palatio novo Capitolii, ad sonum campane et requisitionem mandatariorum, de mandato domini Emanuelis Madii senatoris Urbis, lecta quedam reformatio cuiusdam consilii generails Urbis, facta die martis preterita, super facto Tiburis et perdentium et iohannis Oddolini, in qua quidem reformatione continetur, ut dominus senator cum consilio spetiati et aliis, qui non essent de consilio, si quos ad hec habere voluerit, provideat ac deliberet super facto pactorum et convensionurn faciendorum inter comune Tiburis, praesertim super divisione cuiusdam quantitatis pecuniarum, dividendarum inter perdentes, ex una parte, at Iohannem Oddoline sive Gregorium Fragiapane, ex altera, et super certis in ipsa reformatione contentis ; postea vero dominus senator quid sit super Min faciendum consilium postulavit, in cubs reformatione consilii, facto partito per dominum senatorem, piacuit maiori parti consilii, ut Hie millene libre provisinorum quay dictum comune Tiburis et lin omnes proventus quos comune Urbis babel in Tiburis at iustitiariatus Carsoli dividantur [inter] perdentes et Iohannem Oddoline sive Gregorium Fragiapane in hunc modum, quod perdentes habeant dual partes et Johannes Oddoline sive Gregorius Fragiapane habeant tertiam partem.

50 a - Tenor alterius consilii talis est : Die mercurii, XIIII mensis martii, sub annie Domini et indictione predictis, congregato consilio generali et spetiali comunis Urbis in palatio veteri Capitolii, [ad] sonum campane et vocem preconis, more solito, de mandato domini Emanuelis de Madio senatoris, inter cetera in ipso consilio proposita, propositum fuit quid videretur faciendum super pactis contractibus, qui alias per consilium generale et spetiale ordinati erant fieri inter comune Urbis et commune Tiburis, cum Iohannes Oddolinus nolit voluntarie ipsi pacto consentire ; super quibus et sills in ipso consilio propositis, dominus senator consilium postulavit in reformatione dicti consilii ; factis partitis per dominum senatorem, placuit toti consilio, duobus fortasse exceptis, partimentum factum per consiliarios spetiales et alios, quos dominus senator habuit ad suum consilium, inter perdentes, ex una parte, et lobar', nem Oddoline et Gregorium Fragiapane, ex alters, occasions negotii Tiburis propositum, firmum habeatur et ratum et negotium ipsum super facto pacti de Tibure reducatur in totum populum et voluntate populi procedant et etiam per populum firmetur, ut dominus senator et predictus lohannes Oddoline, Gregorius Fragiapane et perdentes seu ab aliis non possit ipse nec illi de sue curia nullatenus irnpedire, molestare vel modo aliquo fatigare. Propositis vero lectis et parlamento coram populo propositionibus et reformationibus consiliorum antescriptorum supradictus dominus senator exposuit, ut idem populus in hiis circha hec explicet sue beneplacitum voluntatis, cum velit in hoc assequi integre votum suum. Quibus sic ab ipso populo auditis, idem populus concordavit et expressum ei placuit unanimiter in hunc modum quod scinticus ad infrascripta a comunitate Tiburis ordinanda det, transferat et concedat Iohanni Mancharello scintico, recipienti Urbis nomine, et ipsum scinticatum et in Urbe rectoriam et adguidamentum Tiburis ac omne ius et questus dicti aguidamenti et rectorie et quicquid ad predicts spectare posset, salvia partibus offensorum, et comune Urbis semper ponat sea mictat ad civitatem Tiburtinam comitem, rectorem seu potestatem eligendum per comune Urbis. Quod tamen habeat sedialem de Tibure per comune Tiburis

51 eugendnm, qui suum exerceat officium, sicut fuit hactenus coosoetnin, et in aguidamento seu regimine servet ordinamale et statute Tiburis per comune Urbis hactenus conrecta; et, el gee de novo per comune Tiburis fierent, per comune Urbis eorrigantur, sicut per ipsa (1) fuerunt ; reservato coastal Tiburis quod possit eligere et habere caputmilitiae, eoftailiarios, notarios et silos offitiales de Tibure, qui eorum exerceant et administrent officio, prout fuit hactenus ibidem consuetum. Qui comes, sedialis Tiburis coram scinticatore sea redende rationis iudicibus, a comune Tiburis eligendie, ecinticentur et redant eorum alien administrationis, prout Writs est, rationes et satisfactionem tam corn uni quam privatis singularibus personis Tiburis in hiis in quibus fuerint condempnati. Item, scinticus dictus Tiburis conveniat et promictat prefato scintico Urbis, nomine Urbis dare, prestare at solvere deinceps annuatim millenas libras provisinorum, computatis in hac summa tills ducentis quinquaginta libris, quay prius comune Tiburis consueverat annuatim redere, et nullum aliud redditum comuni Urbis prestabunt (e) preter exercitum, cavalcatas, maxnandas, parlament& ad ludos sicut hactenus facere consueverunt ; et promictat idem scinticus Tiburis, nomine ipsius comunis et pro ipso comuni Tiburis et nomine singularium personarum et pro ipsis personis Tiburis, dicto scintico Urbis et pro Urbe recipienti se facturum et curaturum quod dictum comune Tiburis et singulares persona semper predicta omnia et singula, que in hoc instrumento continentur, solvere faciant at adimplebunt et contra non venient, subiacentes et submictentes se dictioni et iurisdittioni Romanorum, recognoscientes et volentes sese subicere et ease debere subditos, ut est dittum ; et pro actendendis et adimplendis omnibus predictis in hoc contractu contentis, dictus scinticus Tiburis, nomine ipsius comunit; et pro ipso comuni, obligabit homines et comune Tiburis et eorum bona dicto scintico Urbis, nomine comunis Urbis et per eum ipsi Urbi. Quam quidem concessionem, transhatio- (I) In F.aeatct, Stat. di Tivoli. Append. It tempera. (I) eorretto at, un ariginario nee molestabant. Rol margin aiwietwo, di mono Coat., to paro/a : Note. Jesus at eanetus Petrus 3

52 14 nem, conventionem, promissionem at omnia que in hoc contractu aunt apposita, dictus scinticus Tiburis, ipsius comunis nomine et pro ipso comuni, prefato scintico Urbis recipienti nomine, faciat, propterea quia predictus scinticus Urbis, nomine Urbis promictet et conveniet dicto scintico Tiburis, nomine comunis Tiburis et pro eo comuni et singularibus persouls legitime stipulanti, se facturum et curaturum quod ipse nomine Urbis et comune Urbis solvet et satisfaciet omnibus et singulis perdentibus et dampnificatis, qui a comuni et singularibus personis Tiburis aliquid petere, recipere vel habere debent pro rebus ablatis, dampnis datis, homicidiis, vulneribus, iniuriis et aliis offensis allatis seu factis in personia et rebus bominum Urbis et eius destrictus (1) et perdentibus quibuslibet, tempore guerrarum, que spectare possent tam ad comune quam ad eingulares personas Urbis et emus destrictus at predictorum occasions quolibet modo et solvere et satisfacore dicto Ioanni Oddoline at tam Gregorio Fragiapane et herealbum Cechii Fragiapane at preebitero lacobo clerico ecelesie Sanctorum Quatraginta Meirtirum, quam aliis qui a supradictis vel aliis predictorum cessionem vel cauthelam habeant, de omni eo quod aeu aliquis eorum at sell ab eis vel aliquo eorum cot:islet-nem vel cauthelam habentibue a prefato comuni Tiburie petere, habere sou recipere debent aut poseunt, to pro fldeiumione quam ditto lobanne Oddoline see quodam procurators seu sciatico ant comuni Urbis pro comuni Tiburie obligavit et pro solutione pecunie ab so et pro eo at pro dicta fldeiuxione et elms occasione facts, quam pro mutuis, depositis et quibuslibet creditis ab ipso domino Iohanne Oddoline eidem comuni Tiburis Castle et pro usuris, penis, damnis, expensis et interesse et omnibus accessionibus pro predictis et eorum occasione factis et passis ; at dictus scinticus Urbis, nomine comunis Urbis, se continue curaturum et facturum promictet quod dictus Johannes Oddoline, Gregortue bored*. Cechi Fragiapane et presbiter Iasi:rius et alit qui ab eis vel aliquo eorum cessionem seu cauthelam habeant et anteacripti perdentes et damrdficati de predictis omnibus et singulis refutationem et curam facient (1) NaZ seergise eisietro, di mama toes Note..

53 et singularibus personis Tiburis ; et etiam pro e0 to +pod dictus scinticus Urbis, nomine Urbis et pro parte ipsius 111rbis, conveniet et promictet prefato scintico Tiburis, nomine lipase eomunis et spetialium personarum Tiburis legitime atipalauti, conservare indempnem prefatum scinticum Tiburik nomine ipsius comunis, et ipsum comune et singulares personas Tiburis ab omnibus et de omnibus supradictis ; et edam pro eo quod dictus scinticus Urbis promictet dictum comune Tiburis et singulares personas defendere, ipsum manutenere et confirmare in eorum simili et bono statu tamquam bonos subditos et vassallos Urbis ; et promictet dictus scinticus Urbis, nomine Urbis, prefato scintico nomine comunis Tiburis legitime stipulanti, se facturum et curaturum quod omnia et singula privilegia diffidationis et condendiationis facts, tempore et occasione guerre contra comune Tiburis et singulares personae ipsa cassabuntur, revocabuntur et restituentur comuni Tiburis at faciet quod de cetero nullius sint valoris ; et flet elm exinde cura a comuni Urbis et singularibus personis Urbis ins emu actionem habentibus, occasione predictorum, quantum de iure sufficiat, et quod dominus senator et comune Urbis reaffidabunt comune et singulares personae Tiburis de omnibus et singulis diffidationibus et condemnationibus contra - eos factis pro predictis I et eorum occasione at etiam pro debitis lobannis Oddoline. Item, et e converso prefatus scinticus Urbis, nomine et pro parte ipsius comunis Urbis, promictet ditto scintico Tiburis, nomine et pro parte ipsius comunis et singularium personarum Tiburis legitime stipulanti, se, nomine comunis Urbis, et ipsum comune facturum at curaturum quod omnes et singuli predicti facient et observabunt omnia et singula suprascripta seu infrascripta et de eis curam facient quantum de iure sufficiet, et dictus scinticus Urbis, nomine Urbis, predicts omnia at eingula a se promictenda prefato scintico Tiburis, nomine comunis et singularium personarum Tiburis, conveniet at legitima stipulations interveniente promictet perpetue quod dictus scinticus Tiburis, nomine Tiburis, conveniet et promictet prefato scintico Urbis, nomine et pro parte Urbis, omnia qua in hoc instrumento superius continentnr ipsum comune et homines Tiburis promictere, facers Jesus et sanctum Vinceutios ordints predicaterum [3 t]