Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II"

Transcript

1 MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II - ottobre

2 DOC 7/98 2

3 L Osservatorio per la valutazione del sistema universitario è previsto dall articolo 5, comma 23, della legge 537/93, la quale dispone inoltre che presso le università vengano istituiti i nuclei di valutazione. Esso è stato istituito, presso il Murst, con il DM del 22 febbraio La finalità dell'osservatorio è di valutare i risultati relativi all'efficienza e alla produttività delle attività di ricerca e di formazione e di verificare i piani di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario. Ulteriori compiti specifici assegnati all'osservatorio dal decreto istitutivo e da successive norme sono: parere sui criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati e sui requisiti di idoneità delle sedi di dottorato di ricerca; verifica delle disponibilità di risorse per l'istituzione di nuove università statali e non statali e dei nuovi corsi di studio in Scienze motorie; adempimenti in relazione al diritto allo studio, agli accessi all'istruzione universitaria, al nuovo regolamento sulla programmazione ed allo sviluppo del sistema universitario. Con il decreto del 2 marzo 1996, sono stati nominati i seguenti membri: prof. Luigi Biggeri (presidente), prof. Ferdinando Maria Amman, dr. Giuseppe Catalano, dr. Guido Fiegna, prof. Dino Rizzi. Il decreto istitutivo assegna all Osservatorio una segreteria amministrativa e tecnica (sotto la responsabilità del dr. Massimo Fabiani e della dr.ssa Lucia Scarpitti) per assicurare il supporto operativo. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività dell Osservatorio, possono essere affidati studi e approfondimenti a gruppi di ricerca e a enti e società specializzati. Ulteriori informazioni sull Osservatorio e tutta la documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito internet: Tel.06/ /2069 fax 06/ e_mail: ossuniv@murst.it

4 2

5 Indice 1. Premessa 2. I principali aspetti problematici 3. Gli obiettivi generali del progetto: il modello a rete di sedi 4. La domanda e l offerta di istruzione universitaria 4.1 La domanda e l offerta effettive 4.2 Le iniziative previste in termini di offerta formativa 4.3 Le prospettive in termini di futura domanda di formazione 5. Le risorse necessarie 5.1 Le strutture edilizie: dotazioni e previsione del fabbisogno 5.2 Le risorse di personale 6. L attività di monitoraggio e le verifiche 7. Alcune considerazioni finali Tabelle nel testo Tabella 1 Università Federico II di Napoli distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e confronto con la situazione attuale Appendici Appendice 1: Elenco dei documenti relativi al progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II inviati all Osservatorio Appendice 2: Tabelle e indicatori Tabella 1 Offerta didattica e articolazione in poli Tabella 2 Docenti in servizio al 1/11/1997 e richieste aggiuntive Tabella 3 Calcolo delle risorse minime di docenza e indicatori Tabella 4 Docenti delle altre università campane in servizio al 1/11/1997 Tabella 5 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze Umane; confronto con gli altri atenei campani Tabella 6 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze della Vita; confronto con gli altri atenei campani Tabella 7 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze e delle Tecnologie: confronto con gli altri atenei campani Tabella 8 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze Umane; confronto con gli altri atenei campani

6 Tabella 9 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze della Vita; confronto con gli altri atenei campani 2

7 Tabella 10 Tabella 11 Tabella 12 Tabella 13 Tabella 14 Tabella 15 Tabella 16 Tabella 17 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze e delle Tecnologie; confronto con gli altri atenei campani Iscritti in corso 97/98 nella regione Campania Valutazione sintetica delle iniziative per il decongestionamento dell università di Napoli Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze Umane Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze della Vita Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Rettorato e uffici dell amministrazione centrale Indicatori di dotazione di spazi per studente Documenti citati nel testo disponibili presso la Segreteria dell Osservatorio [1] Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati: note preliminari, Doc 3/97, marzo [2] Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati. Indicazioni dalle esperienze passate ed ipotesi di procedure per gli interventi futuri, Doc 9/97, dicembre [3] Valutazione del progetto di decongestionamento dell università di Milano, Doc 1/98, gennaio [4] L evoluzione della domanda di formazione universitaria: studenti, laureati e studenti equivalenti, Doc 4/98, luglio 1998.

8 1. Premessa L art. 1, comma 90, della legge 662/96, collegata alla Finanziaria per il 1997, prevede la possibilità di predisporre per decreto la graduale separazione organica delle Università, anche preceduta da suddivisioni delle facoltà o corsi di laurea, secondo modalità concordate con gli atenei interessati, laddove sia superato il numero di studenti e docenti che verrà determinato sede per sede, con apposito decreto ministeriale, previo parere dell Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. In relazione a tale norma ed alle richieste del Ministro dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, l Osservatorio ha predisposto due documenti che è opportuno richiamare in quanto dovrebbero servire da guida per definire e programmare gli interventi di decongestionamento dei cosiddetti megatenei. Nel primo documento, del marzo 1997, Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati: note preliminari (Doc 3/97) [1], sono stati analizzati i principali problemi dei megatenei, gli obiettivi, i criteri e la metodologia da seguire per valutare la necessità di intervento, cioè per individuare gli atenei sui quali intervenire, nonché le procedure e i modelli organizzativi e i mezzi attraverso i quali definire ed effettuare gli interventi. Successivamente, l Osservatorio ha ritenuto opportuno precisare le procedure da seguire per il decongestionamento degli atenei sovraffollati, in modo da garantire l uniformità delle analisi, delle valutazioni e di comportamento e, soprattutto, al fine di evitare il ripetersi degli errori fatti in passato e che certamente peserebbero sul futuro sviluppo degli stessi atenei e del sistema universitario nel suo complesso. Le proposte fatte dall Osservatorio al riguardo sono riportate nel documento Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati. Indicazioni dalle esperienze passate ed ipotesi di procedure per gli interventi futuri (Doc 9/97) [2], in cui è riportata una valutazione delle passate esperienze di decongestionamento e sono state meglio specificate alcune linee di approccio al problema e le procedure da seguire per il decongestionamento degli atenei. Il DM del Individuazione degli atenei sovraffollati e criteri per la graduale separazione organica degli stessi, tenendo conto dei documenti dell Osservatorio, definisce gli obiettivi, i criteri e le modalità degli interventi e gli atenei da ritenersi sovraffollati. In particolare all art. 1, definisce quali obiettivi degli interventi di decongestionamento degli atenei sovraffollati: a) il miglioramento del funzionamento e della qualità della vita della comunità universitaria,...; b) il riequilibrio del sistema in rapporto all offerta e alla domanda di istruzione universitaria,.... In tale decreto, sono individuati prioritariamente come sovraffolati gli atenei di Roma La Sapienza, Bologna, Milano, Napoli Federico II, Bari e Torino. In linea con quanto indicato nei documenti citati, l Osservatorio ha già predisposto il rapporto riguardante l Università di Milano Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Milano (Doc 1/98) [3], che indica le metodologie di valutazione seguite nello specifico caso. Con riferimento al progetto di decongestionamento presentato dall Università di Napoli Federico II, di cui si occupa questo rapporto, l Osservatorio ha ricevuto, tra il giugno e il settembre 1998 vari documenti (l elenco completo è contenuto nell Appendice 1), le cui informazioni sono state integrate con colloqui con il Rettore e con i responsabili dell ateneo federiciano. Anche in questo caso, la valutazione del progetto è stata effettuata sulla base dei seguenti elementi individuati dall Osservatorio nei documenti citati: a) gli obiettivi del progetto; b) le analisi della domanda di formazione universitaria e dell offerta didattica attuale nell ambito del bacino di utenza e la conseguente valutazione delle unità didattiche di maggiore congestionamento; 1

9 c) le prospettive in termini di domanda di formazione futura; d) la proposta di modello organizzativo prescelto per attuare il decongestionamento e le iniziative previste, le fasi e tempi di attuazione; e) i previsti effetti (impatto) delle iniziative sul decongestionamento dell ateneo valutati sulla base del confronto tra la situazione complessiva ex ante con quella complessiva prevista ex post; f) le risorse necessarie per realizzare il progetto sia in termini di investimento addizionale che di costi correnti di gestione, le risorse disponibili e quelle addizionali minime con riguardo alle modalità (possibili fonti) di un loro finanziamento, e alle responsabilità di ciascun attore (ateneo proponente il decongestionamento, eventuale nuovo/i ateneo/i, Murst, Enti locali, etc.). Si fa presente che l'analisi relativa ai punti da a) ad e) è finalizzata a valutare la necessità e la possibile efficacia degli interventi, mentre quella relativa al punto f) è tesa ad esaminare la plausibilità dell'iniziativa dal punto di vista della congruità tra obiettivi previsti e risorse disponibili e da ottenere. 2. I principali aspetti problematici Come evidenziato dall Osservatorio nel Doc 3/97 e indicato nel DM , l Università "Federico II" è certamente da considerarsi un megateneo, che richiede interventi poiché nella situazione attuale ha un numero troppo elevato di studenti (oltre iscritti in corso e più di iscritti totali), senza una corrispondente flessibilità organizzativa. Dall'esame dei dati disponibili, contenuti nell appendice statistica, emerge inoltre chiaramente che - a parte la necessità generale di decongestionare l ateneo - le facoltà che, in base ai criteri indicati dall Osservatorio, sono da considerare problematiche per numero di studenti e per le quali è opportuno intervenire sono: Giurisprudenza (numero studenti, iscritti in corso, a.a. 1997/98); Ingegneria (numero studenti, iscritti in corso, a.a. 1997/98). La facoltà di Ingegneria, con 281 professori e 162 ricercatori, presenta aspetti di problematicità anche dal punto di vista del numero di docenti, oltre che da quello del numero di studenti. In realtà, in termini di numero di personale docente, nessuna facoltà dell ateneo presenta situazioni che richiedono un immediata azione diretta alla separazione; tuttavia si trovano in una situazione di problematicità anche altre tre facoltà: Scienze MFN (340 professori e 170 ricercatori), Medicina (227 professori e 296 ricercatori) e Lettere (110 professori e 151 ricercatori). 3. Gli obiettivi generali del progetto: il modello a rete di sedi Dall esame dei documenti predisposti, appare chiaramente che il progetto dell Università Federico II (giugno 1998, appendice 1) prevede di conseguire il decongestionamento attraverso la riarticolazione dell ateneo in tre poli culturalmente omogenei e amministrativamente decentrati : a) Polo delle Scienze Umane; b) Polo delle Scienze della Vita; c) Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Il progetto prevede quindi, come sostengono gli stessi estensori, l adozione del modello a reti di sedi prefigurato dall Osservatorio come una delle modalità di articolazione nel territorio delle università. In effetti, si deve osservare che l Università di Napoli Federico II era già stata oggetto di operazioni di separazione organica (in occasione del Piani di Sviluppo e ), attraverso la gemmazione del secondo ateneo di Napoli (Napoli II), che tuttavia non aveva conseguito gli effetti sperati. Pertanto l ateneo decise autonomamente, con l adozione di un nuovo Statuto (avvenuta nel 1995), di articolarsi in Poli, in ciò confortato dal parere favorevole del Nucleo 2

10 di Valutazione interno. La fase di costituzione e attivazione dei Poli si è quindi incrociata con la successiva legislazione sui megatenei. La proposta dell Università degli Studi di Napoli Federico II risulta certamente innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo, purchè segua davvero il modello a reti di sedi così come specificato dall Osservatorio e quindi i Poli abbiano le caratteristiche richieste. Poiché questo aspetto non era convincente, dopo un attento esame della documentazione, l Osservatorio ha ritenuto opportuno richiedere alcuni approfondimenti in relazione a: - le modalità operative e funzionali del modello reti di sedi, con riguardo all autonomia dei poli e alla conseguente riorganizzazione delle attività amministrative e organizzative; - la definizione dei tempi di decongestionamento didattico con particolare riferimento alla attivazione delle nuove iniziative e delle relative risorse necessarie; - le ipotesi sulla possibile separazione organica di alcune delle nuove iniziative nell ambito del sistema universitario metropolitano campano. In seguito a tali richieste, nella Relazione all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario (appendice 1, settembre 1998), l Università di Napoli Federico II ribadisce la volontà di arrivare ad una configurazione dell ateneo corrispondente al modello a rete di sedi, proposto dall Osservatorio tra quelli possibili per affrontare il decongestionamento dei cosiddetti megatenei. Nella Relazione, viene precisato che il nuovo statuto definisce i caratteri e l organizzazione amministrativa dei poli, definendoli in linea generale, non generica e sufficientemente articolata. Il Titolo V dello Statuto (Articolazione in poli), definisce infatti le competenze e gli organi previsti per i poli, mentre un altro allegato alla Relazione (allegato D) presenta il regolamento attuativo di una realizzazione effettiva di polo, relativa al Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Le norme indicate dallo Statuto risultano le più importanti, in quanto definiscono il quadro normativo locale di riferimento. Lo statuto all art. 59 (Costituzione e finalità dei Poli), indica che i Poli sono aggregazioni di strutture per la ricerca e di servizio, di scuole di specializzazione e di Facoltà per quanto attiene le strutture ed il personale tecnico amministrativo. L art. 60 (Competenze) al comma 2 specifica che non rientrano nelle attribuzioni del Polo le competenze proprie di ciascuna struttura aggregata né la gestione o il controllo dei fondi assegnate alle stesse 1. Con queste norme, peraltro confermate dal regolamento del Polo delle Scienze e delle Tecnologie, il polo definito dallo statuto non corrisponde esattamente alla sede autonoma nel contesto di un ateneo organizzato a rete di sedi, come descritto dall Osservatorio nel documento Criteri per la graduale separazione organica degli atenei sovraffollati: note preliminari (Doc 3/97). In quel documento, infatti, l Osservatorio prevede la possibilità che un ateneo sia composto da una serie di sedi federate, formalmente di pari livello tra di loro, assicurando una effettiva autonomia alle sedi federate stesse attraverso un ampio decentramento decisionale e organizzativo. A tal fine si ipotizza, ad esempio, un pro-rettore con ampi poteri decisionali e di firma e un bilancio per singola sede. L autonomia delle sedi federate va poi controbilanciata con l istituzione di un organo centrale di tipo federale, che preveda specifici meccanismi di tipo redistributivo delle risorse comuni. E evidente che l Osservatorio fa riferimento ad una struttura federale, in cui ciascuna sede federata è dotata delle risorse (personale docente, personale tecnico e amministrativo, immobili e attrezzature) e delle competenze relative alle strutture didattiche e di ricerca che vi sono assegnate. Si 1 Nello statuto, l adesione (con maggioranza qualificata) al polo è delegata agli organismi attualmente esistenti (si suppone dipartimento e facoltà). Si pone quindi il problema dell eventuale mancanza di adesione. 3

11 tratta, quindi, di replicare l organizzazione decisionale e gestionale di una università a livello di singola sede. I poli nello statuto dell Università di Napoli, viceversa, non appaiono dotati di questa ampiezza di poteri, in quanto la gestione del personale docente e le scelte relative alle ripartizione delle risorse alle singole strutture didattiche e di ricerca viene ancora gestita a livello centrale. Gli organi centrali di tipo federale, inoltre, non possono più essere concepiti come gli attuali Consiglio di amministrazione e Senato accademico, in quanto devono essere composti di rappresentanti dei corrispondenti organi delle sedi federate. Per questi motivi, l Osservatorio non ritiene di poter considerare le attuali norme statutarie dell Università di Napoli rispondenti ad un effettivo modello a rete di sedi, configurandosi piuttosto come un modello a sedi decentrate gestite dalla sede centrale, che non viene ritenuto un strumento idoneo al fine di attuare una efficiente alternativa alla separazione organica di un megateneo. Non si tratta di una questione di appesantimento burocratico, come si legge nella richiamata Relazione, ma un problema di autonomia delle sedi. D altra parte, l ateneo federiciano ha già iniziato ad attivare i Poli e su tale base ha anche proposto e firmato un Protocollo d intesa e un Accordo di programma con il Murst il 25/6/97 e un Protocollo di intesa con il Murst, Regione Campania e Comune di Napoli. E ovvio, quindi, che questa attività preesistente abbia influenzato il progetto che però deve essere chiaramente riportato al modello previsto. Nell accettare la proposta della rete di sedi, che è senz altro innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo Federico II, occorre pertanto che venga effettuata una modifica di statuto al fine di garantire l'autonomia delle sedi e le funzioni di coordinamento sopra precisate. 4. La domanda e l offerta di istruzione universitaria 4.1 La domanda e l offerta effettive Come risulta dai dati e dalle analisi contenute nei documenti, l'attuale domanda potenziale di formazione universitaria del bacino di utenza su cui l Università di Napoli "Federico II" esercita la sua influenza è certamente ampia. Occorre comunque tener conto del fatto che sullo stesso bacino insistono altri atenei. Nell'area urbana del capoluogo sono localizzati l'ateneo "Federico II", la sola facoltà di Medicina di Napoli II, l'istituto Orientale, l'istituto Navale e l'istituto universitario Suor Orsola Benincasa (non statale), mentre sono localizzati nella regione parte di Napoli II, l Università di Salerno e la neonata Università del Sannio. Gli unici dati attualmente certi riguardano, tuttavia, la domanda e l offerta effettive, che possono essere misurate in termini di iscritti (immatricolati e iscritti in corso) e di facoltà e corsi di studio (di laurea e di diploma) attivati con le relative dotazioni di personale docente (tabelle da 1 a 4 dell appendice statistica). I dati relativi ai Poli della Federico II sono, inoltre, messi a confronto con quelli relativi agli altri atenei campani (tabelle da 5 a 11 dell appendice statistica). Come si rileva dai dati, e si è anticipato nel paragrafo 2, le situazioni problematiche per numero di studenti si presentano nelle facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, mentre in termini di numero personale docente presentano aspetti di problematicità anche le facoltà di Scienze MFN, Medicina e Lettere. 4.2 Le iniziative previste in termini di offerta formativa Il progetto di decongestionamento dell ateneo "Federico II" prevede: lo sdoppiamento del corso di laurea di Giurisprudenza e, dopo quattro anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Giurisprudenza; l'istituzione di tre nuovi corsi di laurea in Ingegneria, con caratteristiche generaliste nei settori: civile, industriale e dell'informazione, e, dopo cinque anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Ingegneria; 4

12 lo sdoppiamento del corso di laurea di Scienze biologiche. Alle prime due iniziative, coerenti con i criteri di decongestionamento indicati dall Osservatorio, si aggiunge la terza proposta, dettata, a parere dell ateneo, dalla particolare situazione di affollamento, tenuto conto della tipologia della disciplina, del corso di laurea di Scienze biologiche della facoltà di Scienze MFN (con iscritti in corso e 734 immatricolati nell a.a. 1997/98). A parere dell'osservatorio appare indubbiamente necessario attivare una nuova offerta didattica nell'area urbana di Napoli per decongestionare le attuali facoltà di Giurisprudenza ed Ingegneria del "Federico II". Sembra però opportuno, per quanto riguarda in particolare l'iniziativa di Giurisprudenza (ma anche per quella di Ingegneria l'argomento va considerato), verificare con gli altri atenei che insistono sull'area urbana di Napoli se vi siano soluzioni alternative più convenienti, anche alla luce della posizione espressa con vigore dal "Federico II" che si dichiara non favorevole a mantenere a regime nello stesso ateneo due facoltà dello stesso tipo. Inoltre, nel caso della facoltà di Giurisprudenza la scarsità di risorse disponibili e le ridotte economie di diversificazione rendono poco opportuna la istituzione di una nuova facoltà all interno dello stesso ateneo. Nel caso della facoltà di Ingegneria invece la possibilità di utilizzare parte del personale già presente presso la facoltà già esistente e la indubbia presenza di economie di scala e diversificazione, giustificano la scelta della nascita della nuova facoltà all interno della stessa università. Il Rettore dell ateneo federiciano, nella Relazione citata al paragrafo 3, afferma di aver discusso con altri atenei napoletani della problematica relativa alle possibili nuove facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, con risultati non incoraggianti. Al tempo stesso i Rettori degli altri atenei e il Comitato regionale di coordinamento sostengono una posizione opposta, per cui l Osservatorio ritiene opportuno che il Murst verifichi la reale situazione in modo da prendere, a questo riguardo, le decisioni più adeguate. Per quanto riguarda lo sdoppiamento del corso di laurea di Scienze Biologiche non appare del tutto chiara la sua localizzazione; se cioè i due corsi sdoppiati saranno nella stessa sede oppure in sedi diverse, non vicine tra loro: è chiaro che in questo secondo caso lo sdoppiamento implicherebbe costi assai maggiori, interessando anche tutti i laboratori e le apparecchiature scientifiche per uso didattico. A parere dell'osservatorio in proposito occorre una più articolata argomentazione delle ragioni che consigliano lo sdoppiamento e le sue modalità di attuazione. Allo stato attuale, sempre a parere dell Osservatorio, è opportuno soprassedere allo sdoppiamento di tale corso di laurea. Infine, con riguardo alle facoltà con qualche elemento di problematicità in termini di numero di docenti, non sembra indispensabile attivare sin d'ora iniziative di nuova formazione universitaria che abbiano come obiettivo quello di riportare entro valori più accettabili il numero dei membri dei consigli di facoltà. In realtà il numero dei docenti di tali facoltà, in particolare di Scienze MFN e di Medicina, appare largamente sovradimensionato in rapporto al numero di studenti, e quindi suscettibile di riequilibrio nell'ambito delle autonome scelte dell'ateneo. 4.3 Le prospettive in termini di futura domanda di formazione Nei documenti prodotti dalla Federico II non si fa riferimento alle prospettive della domanda. Tuttavia vale la pena ricordare alcuni dati contenuti nel documento dell Osservatorio L evoluzione della domanda di formazione universitaria: studenti, laureati e studenti equivalenti (Doc 4/98) [5]. Dalle tabelle in esso contenute risulta che nella regione Campania, il numero di studenti universitari dovrebbe diminuire meno rispetto a molte altre regioni italiane. Tuttavia le previsioni indicano che la popolazione in età anni verosimilmente diminuirà, rispetto al 1997, del 5% nel 2000, del 14% nel 2005 e del 20% nel Sono evidenti gli effetti che tali valutazioni potrebbero comportare 5

13 sugli sviluppi futuri (riduzione) della domanda di formazione universitaria e sui conseguenti effetti in termini di validità della attuale offerta formativa, anche in relazione alle iniziative previste nel progetto di decongestionamento dell ateneo Federico II. L Osservatorio ritiene pertanto opportuno che tali valutazioni vengano effettuate e che tutte le iniziative siano monitorate, sia da parte dell ateneo, sia da parte dell Osservatorio, come è proposto anche nella Relazione dell Ateneo più volte citata. 5. Le risorse necessarie Relativamente alla distribuzione metropolitana dei servizi formativi e di gestione, l Osservatorio, pur esprimendo un giudizio positivo sul coinvolgimento degli enti locali interessati, rileva nel progetto una definizione incompleta delle risorse effettivamente necessarie e dell organizzazione complessiva. Inoltre, non sembra condivisibile la scelta di destinare gran parte dello sforzo di infrastrutture alla organizzazione amministrativa centrale che, a seguito del progetto di decentramento gestionale, dovrebbe risultare più snella. Entrando più nel dettaglio, con riferimento alle risorse edilizie e di personale si possono fare le eseguenti osservazioni. 5.1 Le strutture edilizie: dotazioni e previsione del fabbisogno L esame del progetto presentato non permette una analisi dettagliata delle risorse necessarie, di quelle già disponibili e di quelle da acquisire. I dati forniti, con particolare riferimento agli allegati 17 e 18 (giugno 1998, appendice 1), non sono di immediata interpretazione e talvolta appaiono incompleti. In sostanza, non viene presentato un quadro esaustivo delle destinazioni d uso finali, sia delle volumetrie esistenti che di quelle in fase di acquisizione, anche sulla base di accordi con altre istituzioni territoriali. Tuttavia, a partire dalla documentazione disponibile in relazione alle dotazioni ed al fabbisogno di strutture edilizie, l Osservatorio ha ricostruito alcune tabelle di sintesi, contenenti i dati relativi al progetto di articolazione in poli, che consentono il confronto tra la situazione attuale e quella prevista dal progetto. I dati sono contenuti nell appendice statistica (tabelle da 13 a 17), mentre qui di seguito viene riportata una tabella riassuntiva (tabella 1). E così possibile evidenziare un fabbisogno di incremento degli spazi a disposizione di mq, che in termini percentuali rappresentano un aumento del 51% delle superfici attualmente utilizzate. Occorre evidenziare che le superfici utilizzate per la facoltà di Medicina e Chirurgia, presumibilmente afferenti all'azienda Policlinico, non compaiono nella documentazione fornita in relazione al Polo delle Scienze della Vita. Nelle previsioni dei costi di massima, tuttavia, per l attivazione e il funzionamento dei poli, si destinano 51 miliardi, dei 58 complessivi, come interventi di adeguamento e manutenzione straordinaria per i mq del nuovo Policlinico. Per una valutazione, di prima approssimazione, della situazione ipotizzata a regime, sempre in appendice, sono stati calcolati le dotazioni di spazi espressi in mq per studente in corso e per studente equivalente. Per quanto riguarda gli studenti in corso si è ipotizzata una costanza della popolazione che, comunque, andrebbe adeguata, a parità di attrazione, almeno all andamento demografico del bacino regionale. L analisi evidenzia un significativo incremento delle disponibilità di spazi, che appare quindi rispondere in modo soddisfacente alle esigenze di decongestionamento. Dalla documentazione fornita non emergono le previste (o prevedibili) riduzioni di iscritti conseguenti al progettato sdoppiamento delle facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, mentre, anche se in modo non chiaro, vengono ipotizzate, per queste, collocazioni territoriali con indicazioni quantitative del fabbisogno di spazi. Infatti, per le esigenze degli interventi di sdoppiamento citati, si trova un riferimento al progetto di sistemazione negli edifici dell ex stabilimento Corradini e nelle 6

14 zone retrostanti località S.Giovanni a Teduccio, per complessivi mq, dei quali, peraltro, non è indicata una analitica destinazione d uso. Tale incremento di spazi, non viene indicato nella progettata articolazione in poli dell ateneo federiciano (con riferimento a quelli previsti per i poli delle Scienze Umane e delle Scienze delle Tecnologie) e deve essere, pertanto, considerato aggiuntivo, almeno per la durata del periodo di incubazione delle nuove istituzioni. Invece, nelle note illustrative al progetto di decongestionamento si comunica che è già stato acquistato un edificio per la seconda facoltà di Giurisprudenza, mentre sono avviate le trattative per l acquisto di un edificio di più di mq, da destinare alla seconda facoltà di Ingegneria. In altre parti della documentazione si legge che il nuovo edificio di Via Marina, secondo la previsione di decongestionamento, dovrebbe ospitare aule e dipartimenti della prima facoltà di Giurisprudenza e della facoltà di Lettere e Filosofia. Anche il previsto nuovo insediamento per la facoltà di Ingegneria, in località Bagnoli per complessivi mq (per il quale si prevede una spesa per soli arredi di 4 miliardi), dovrebbe essere destinato stabilmente alla prima facoltà di giurisprudenza e non per le esigenze della nuova facoltà, anche quelle relative alla fase di incubazione. Nella documentazione fornita si fa anche riferimento alla previsione di un ulteriore insediamento della Federico II a Scampia, nel quale collocare le facoltà di Agraria ed i corsi di laurea in Biotecnologie, per una superficie edificabile totale di mq. La quota che si prevede di destinare alla facoltà di Agraria è pari a mq netti, mentre ai corsi di laurea in Biotecnologie sono destinati mq netti (pertanto, in tale insediamento rimarrebbe ancora una superficie edificabile pari a mq) 2. Particolarmente anomali appaiono i rilevanti incrementi di spazi previsti per l amministrazione centrale (+42%), alla luce del consistente decentramento verso i poli delle attività gestionali, ora di competenza esclusiva dell amministrazione centrale. Pur con le osservazioni segnalate, l Osservatorio valuta le previsioni relative alle strutture edilizie contenute nel progetto e nel protocollo di intesa, stipulato dal Murst e dall ateneo federiciano il 31 marzo 1998, compatibili con gli obiettivi del progetto di decongestionamento. L Osservatorio ritiene comunque che in occasione della stipula dell accordo di programma previsto debbano trovare soluzione alcune delle perplessità e dei problemi sopra evidenziati. 2 Nella documentazione non è chiaramente specificato se tale intervento sia da ritenersi aggiuntivo rispetto agli spazi attualmente occupati dalle citate iniziative (Reggia di Portici, Palazzo Mascabruno-Parco Gussone e via Mezzocannone n. 16 e n. 8) per un totale di circa mq. 7

15 Tabella 1- Università "Federico II" di Napoli - distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e confronto con la situazione attuale POLO delle SCIENZE e delle TECNOLOGIE POLO delle SCIENZE UMANE POLO SCIENZE DELLA VITA (*) AMMINISTRAZIONE CENTRALE BIBLIOTECHE AULE DIPARTIMENTI SPAZI COMUNI E SERVIZI TOTALE Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Totale Variazione % 204% 24% 12% 54% 47% (*) Nella documentazione fornita non compaiono gli spazi relativi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. 8

16 5.2 Le risorse di personale Come è stato già segnalato in precedenza, il piano di decongestionamento della Federico II prevede: lo sdoppiamento del corso di laurea in Giurisprudenza, al fine di costituire una nuova facoltà; la istituzione di una nuova facoltà di Ingegneria, con i corsi di laurea in ingegneria civile, meccanica e delle telecomunicazioni; lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche presso la facoltà di Scienze. Ulteriori risorse finanziarie vengono richieste per l attivazione di posti di ruolo per il Polo delle Biotecnologie, i cui corsi di laurea sono stati già attivati. Le richieste di risorse finanziarie destinate a far fronte alle esigenze del personale di ruolo e, quindi, da consolidare a regime nel FFO sono molto diversificate in relazione alle situazioni ed i bisogni delle nuove iniziative didattiche (tabella 12 dell appendice statistica). L Osservatorio rileva che, in base alla procedura per l attribuzione delle risorse finanziarie della quota di riequilibrio del FFO, l ateneo federiciano dispone di una quantità di risorse superiore alla disponibilità standard che il modello determina a livello nazionale. Ciò è confermato dai dati riportati nelle tabelle dell appendice statistica riguardanti i rapporti docenti in servizio/studenti in corso per ogni facoltà degli atenei campani, oltre che il dato medio Italia (quest'ultimo riferito al ). L'indicatore 3, pur nella sua rozzezza, segnala che l'ateneo "Federico II" gode di un certo margine di abbondanza, rispetto ad altri atenei campani e alla situazione media nazionale, nella dotazione di risorse di docenza, soprattutto tenuto conto delle sue dimensioni (che dovrebbero consentire di godere di alcune economie di scala, anche successivamente alle operazioni di decongestionamento). Questo fatto dovrebbe consentire alla "Federico II", almeno in linea di principio, di avviare e portare a termine la maggior parte delle iniziative di decongestionamento in condizioni di sostanziale parità di risorse umane. Nell assegnazione delle risorse, a parere dell Osservatorio, dovrebbe essere prioritaria l assegnazione all eventuale nuovo corso di laurea in Giurisprudenza, poiché l iniziativa potrebbe avvalersi solo in modo molto limitato delle risorse di personale disponibili presso l attuale facoltà di Giurisprudenza. Inoltre, i nuovi posti di ruolo dovrebbero essere rigorosamente vincolati per le attività del nuovo corso di laurea superando le difficoltà normalmente legate alla procedura delle opzioni individuali. Infine, l articolazione delle figure di ruolo, che emerge dalla richiesta dell ateneo, con un numero di associati inferiore a quello degli ordinari e pari alla metà dei ricercatori, non appare giustificata. In relazione all istituzione della II facoltà di Ingegneria vengono richieste risorse aggiuntive di personale docente, ma a parere dell Osservatorio ci si potrà avvalere in gran parte del personale disponibile presso la esistente facoltà di Ingegneria. L eventuale assegnazione di risorse aggiuntive, nell ambito della programmazione da consolidarsi poi a regime nel FFO, dovrebbe avvenire solo successivamente alla realizzazione delle previste opzioni. Infine, l Osservatorio ritiene che le restanti iniziative, relative allo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, nonché all attivazione del Polo delle Biotecnologie, non necessitino di risorse aggiuntive; sia in relazione alle scarse risorse complessivamente disponibili per il decongestionamento dei megatenei, sia per la possibilità di avvalersi in gran parte del personale disponibile presso la facoltà di Scienze e le altre facoltà coinvolte nelle attività didattiche e di ricerca del Polo delle Biotecnologie. 3 Dato dal rapporto tra docenti equivalenti e studenti iscritti in corso, moltiplicato per 100; il numero di docenti è espresso in termini di docenti equivalenti, DE, ottenuti moltiplicando rispettivamente per 1,00; 0,763; 0,44 i numeri di ordinari, associati e ricercatori. 9

17 E evidente che spesso nei megatenei vi sono anche problemi di congestionamento o sovraffollamento dei corsi dovuti alla carenza di spazi e/o di docenti, problemi di carenza di servizi per la didattica, ecc., ma questi si possono presentare anche nei medi e piccoli atenei, e, quindi, pur essendo importante verificare la loro presenza non sono queste situazioni a determinare la opportunità dell intervento. E d altra parte non è pensabile di procedere in sede di decongestionamento dei mega-atenei al riequilibrio di tutte le situazioni di particolari carenza di risorse. 6. L attività di monitoraggio e le verifiche In relazione ai problemi che devono essere meglio definiti e verificati e anche a quanto sostenuto nella Relazione dell ateneo federiciano, l Osservatorio dovrà necessariamente svolgere attività di monitoraggio sulle fasi di realizzazione del progetto di decongestionamento (con particolare riferimento all articolazione in poli ed alla loro conseguente autonomia istituzionale e finanziaria e successive iniziative). Ogni due anni accademici di attività delle iniziative previste per il decongestionamento e sino al primo completamento dei corsi, l Osservatorio dovrà anche provvedere ad effettuare una valutazione dei risultati conseguiti, anche sulla base dei rapporti annuali del Nucleo di valutazione dell ateneo federiciano. 7. Alcune considerazioni finali Il progetto prevede per il decongestionamento l adozione del modello a rete di sedi, facendo riferimento alla costituzione di poli così come previsto dall articolo 59 dello Statuto dell università. Occorre far presente che l articolo 60 al comma 2 dello Statuto specifica che non rientrano nelle attribuzioni del polo le competenze proprie di ciascuna struttura aggregata né la gestione o il controllo dei fondi assegnati alle stesse. Nel modello a reti di sedi proposto dall Osservatorio le sedi federate (poli), formalmente di pari livelli tra di loro, devono disporre di una effettiva autonomia attraverso un ampio decentramento decisionale e organizzativo (ad esempio un pro-rettore per ogni sede con ampi poteri decisionali e di firma e un bilancio per singola sede). L autonomia delle sedi federate va poi controbilanciata con l istituzione di un organo centrale di tipo federale, che preveda specifici meccanismi di tipo redistributivo delle risorse comuni. Nell accettare la proposta della rete di sedi, che è senz altro innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo Federico II, occorre pertanto richiedere che venga effettuata una modifica di statuto al fine di garantire l'autonomia delle sedi e le funzioni di coordinamento sopra precisate. Il progetto di decongestionamento prevede interventi (sdoppiamenti) per le facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, viene inoltre proposto lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche. L Osservatorio, concorda, coerentemente con le indicazioni del DM del 30 marzo 1998, con le priorità indicate per le facoltà di Giurisprudenza e Ingegneria e ritiene anche plausibile, date le caratteristiche della didattica richiesta, lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche. Tuttavia, l Osservatorio non ritiene opportuno procedere immediatamente alla attivazione (mediante sdoppiamenti) di nuovi corsi di laurea, ma auspica che tali iniziative siano sottoposte ad una verifica da effettuarsi con gli altri atenei che insistano sullo stesso bacino territoriale di utenza (art. 3, comma 2, DM ), nell ambito del Comitato regionale di coordinamento. Inoltre, non appare chiaro, per stessa ammissione dell ateneo, la collocazione dei corsi sdoppiati alla fine del processo di sdoppiamento. 10

18 Relativamente all ipotesi di distribuzione metropolitana dei servizi formativi e di gestione, l Osservatorio, pur esprimendo un giudizio positivo sul coinvolgimento degli enti locali interessati, ritiene che in occasione della stipula dell accordo di programma previsto trovino soluzione alcune delle perplessità e dei problemi sopra evidenziati. In particolare, non sembra condivisibile la scelta di destinare gran parte dello sforzo di infrastrutture alla organizzazione amministrativa centrale che, a seguito del progetto di decentramento gestionale, dovrebbe risultare più snella. In merito alle richieste di risorse aggiuntive di personale docente, l Osservatorio ritiene che dovrebbe essere prioritaria l assegnazione per l eventuale nuovo corso di laurea in Giurisprudenza, mentre per la nuova facoltà di Ingegneria e per lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, nonché per il Polo delle Biotecnogie, ci si potrebbe in gran parte avvalere del personale già disponibile nelle rispettive attuali facoltà dell ateneo. Infine, come già indicato al paragrafo 6, l Osservatorio dovrà svolgere attività di monitoraggio sulle fasi di realizzazione del progetto di decongestionamento (con particolare riferimento all articolazione in poli ed alla loro conseguente autonomia istituzionale e finanziaria e successive iniziative). Ogni due anni accademici di attività delle iniziative previste per il decongestionamento e sino al primo completamento dei corsi, l Osservatorio dovrà provvedere ad effettuare una valutazione dei risultati conseguiti, anche sulla base dei rapporti annuali del nucleo di valutazione. 11

19 APPENDICI

20 Appendice 1 Elenco dei documenti relativi al progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II inviati all Osservatorio Giugno 1998 Deliberazioni degli Organi collegiali concernenti il progetto di decongestionamento e riarticolazione territoriale: 1. Delibera del Senato Accademico n. 2 del 5/5/97; 2. Delibera del Senato Accademico n. 2 del 13/6/97; 3. Protocollo di intesa e Accordo di programma tra il Murst e l Università degli studi di Napoli Federico II sottoscritti il 25/6/97; 4. Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 18/2/98; 5. Delibera del Senato Accademico n. 1 del 18/2/98; 6. Protocollo di intesa tra Murst, Regione Campania, Comune di Napoli e Università degli studi di Napoli Federico II sottoscritto il 31/3/98; 7. Verbale del Consiglio della Facoltà di Scienze M.M.F.F.NN n. 5 del 19/5/98; 8. Verbale del Consiglio della Facoltà di Ingegneria n. 733 del 25/5/98; 9. Verbale del Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza n. 9 del 15/6/98; Dati statistici, planimetrie e Progetti di massima per il progetto di decongestionamento: 10. Dati statistici relativi alle popolazione studentesca e all offerta didattica; 11. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili in uso all Ateneo Federico II, - stato attuale -: Tavola 01 A, scala 1:1.000; 12. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili in uso all Ateneo Federico II, - stato attuale -: Tavola 02 A, scala 1:10.000; 13. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili dell Ateneo Federico II, - previsione di decongestionamento -: Tavola 01 P, scala 1:1.000; 14. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili dell Ateneo Federico II, - previsione di decongestionamento -: Tavola 02 P, scala 1:10.000; 15. Planimetrie e stralci planimetrici con l indicazione degli edifici esistenti, dei nuovi insediamenti e dell articolazione in poli; 16. Documentazione grafica delle nuove strutture e dei nuovi insediamenti; 17. Rilevazione statistica dell edilizia universitaria: superfici utili distinte per destinazione d uso e per facoltà stato attuale -; 18. Edilizia universitaria: previsione di decongestionamento ed articolazione in poli; 19. Quadro delle risorse di personale occorrenti a regime per le facoltà sdoppiate; 20. Nuove sedi universitarie e decongestionamento urbano: l articolazione in poli dell Università degli studi di Napoli Federico II, Comune di Napoli, Assessorato alla vivibilità, maggio Settembre 1998 Relazione all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario con allegati: A) Statuto dell Ateneo; B) Decreto Rettorale n del 30/4/96; C) Delibera del Senato Accademico n. 1 del 20/2/98; D) Proposta di regolamento di funzionamento del Polo delle Scienze e delle Tecnologie; E) Estratto dello Statuto di Ateneo. Titolo V, artt ;

21 F) Verbale del Comitato Regionale di Coordinamento universitario del 9/9/96 e relativo documento del Rettore, prof. Fulvio Tessitore; G) Relazione del Nucleo di valutazione anno Note tecniche al progetto di riarticolazione dell Amministrazione centrale in seguito alle costituzione dei Poli e allegati: 1. Articolazione dell Ateneo in Poli; 2. Elenco delle strutture aggregate ai Poli; 3. Struttura del Polo; 4. Competenze degli Organi e del Responsabile amministrativo del Polo; 5. Organigramma dell Amministrazione centrale, 1998, con relativa pianta organica; 6. Ipotesi di organigramma di Amministrazione di Polo con relativo organico; 7. Proposta di organigramma dell Amministrazione centrale a seguito dell istituzione dei Poli con relativa pianta organica; 8. Ipotesi di lavoro: strutture informatiche nella riorganizzazione dei Poli; 9. Previsione dei costi di massima per le risorse edilizie necessarie al decongestionamento e alla riarticolazione. 2

MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario

MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario Parere dell Osservatorio per l individuazione di criteri per il graduale riequilibrio

Dettagli

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA VISTO il decreto del Ministro dell Istruzione dell Università e della Ricerca 11 aprile 2006, n. 217; VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, istitutivo

Dettagli

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS

Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Aggiornamento sulle disposizioni MIUR / ANVUR relative ad Accreditamento delle Sedi e dei CdS Università degli Studi di Roma Foro Italico Presidio di Qualità 13 febbraio 2013 Le novità delle ultime settimane

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

Rilevazione dell opinione degli Studenti e dei Docenti sugli insegnamenti Linee guida

Rilevazione dell opinione degli Studenti e dei Docenti sugli insegnamenti Linee guida UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI Presidio della Qualità di Ateneo Polo Centrale Rilevazione dell opinione degli Studenti e dei Docenti sugli insegnamenti Linee guida 13 novembre 2014 Sommario 1. Premessa...

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO Articolo 1 Definizione 1. In attuazione di quanto previsto dalla normativa

Dettagli

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Criteri per l accreditamento delle Università telematiche e dei corsi di studio

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO ALL INTERNO DI STRUTTURE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

LINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO ALL INTERNO DI STRUTTURE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA LINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO ALL INTERNO DI STRUTTURE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA Per favorire lo svolgimento di attività professionalizzanti

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

La rilevazione dei crediti acquisiti al 10 agosto 2006 dagli studenti universitari degli atenei lombardi

La rilevazione dei crediti acquisiti al 10 agosto 2006 dagli studenti universitari degli atenei lombardi Osservatorio Regionale per il Diritto allo Studio Universitario La rilevazione dei crediti acquisiti al 10 agosto 2006 dagli studenti universitari degli atenei lombardi Nota di lavoro 4/2007 - maggio 2007

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA T:\Borse di Studio\ATTCULSTUD\REGATTCULTSTUD.DOC Decreto Rettorale n. Prot. n. Classif. z 43 y k / ~ 1 ; del 1/{4 IL RETTORE VISTO lo Statuto dell università di Verona approvato con D.R. n. 6435 del 7/10/1994

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari

REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO. Politecnico di Bari REGOLAMENTO PER L ATTIVAZIONE DI MASTER DI I E II LIVELLO Politecnico di Bari Decreto di emanazione D.R. n. 307 del 24/05/2002 D.R. n. 307 IL RETTORE VISTO VISTO lo Statuto di questo Politecnico; il Regolamento

Dettagli

IL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL MINISTRO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA appresso seguito risultati I denominati parametri dell attuazione e Indicatori), i criteri, dei programmi definiti per il monitoraggio delle mediante Università, indicatori e la valutazione sono quali-quantitativi

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

Oggetto: Regolamento interno delle procedure di trasferimento e di mobilita interna dei professori e ricercatori - modifica.

Oggetto: Regolamento interno delle procedure di trasferimento e di mobilita interna dei professori e ricercatori - modifica. DECRETO N. 1099 /Prot. N. 22837/I-3 Div. Affari Istituzionali Sez. Pers. Doc. Oggetto: Regolamento interno delle procedure di trasferimento e di mobilita interna dei professori e ricercatori - modifica.

Dettagli

Modelli Aziendali per le Amministrazioni Pubbliche a.a. 2009-2010

Modelli Aziendali per le Amministrazioni Pubbliche a.a. 2009-2010 Modelli Aziendali per le Amministrazioni Pubbliche a.a. 2009-2010 Fonte: Decimo rapporto sullo stato del sistema universitario (dicembre 2009) Studenti immatricolati Maturi anno 2007 Immatricolati a.a.

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master

Dettagli

Capo I - PARTE GENERALE

Capo I - PARTE GENERALE Regolamento delle procedure di trasferimento e di mobilità interna dei professori ordinari, dei professori associati e dei ricercatori, ai sensi degli artt. 1, comma II, e 3 della legge 3 luglio 1998,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA REGOLAMENTO CENTRO DI SICUREZZA STRADALE (DISS) (Centro Universitario ai sensi dell art.6 del Regolamento per l Istituzione ed il funzionamento dei Centri Universitari,

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 REGOLAMENTO MASTER

\ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 REGOLAMENTO MASTER \ Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 Art.1 Master universitari REGOLAMENTO MASTER 1. In attuazione dell articolo 1,

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA ALLEGATO I parametri e i criteri, definiti mediante indicatori quali-quantitativi (nel seguito denominati Indicatori), per il monitoraggio e la valutazione (ex post) dei risultati dell attuazione dei programmi

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1

Dettagli

PRESTITI FIDUCIARI A STUDENTI CAPACI E MERITEVOLI ISCRITTI ALLE UNIVERSITÀ LOMBARDE. APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI BANDO REGIONALE

PRESTITI FIDUCIARI A STUDENTI CAPACI E MERITEVOLI ISCRITTI ALLE UNIVERSITÀ LOMBARDE. APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI BANDO REGIONALE Giovanni Rossoni PRESTITI FIDUCIARI A STUDENTI CAPACI E MERITEVOLI ISCRITTI ALLE UNIVERSITÀ LOMBARDE. APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI BANDO REGIONALE Olivia Postorino Roberto Albonetti 2 VISTO il regolamento

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto

Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto Regolamento recante la disciplina dei professori a contratto IL COMITATO TECNICO ORGANIZZATIVO Visto il D.P.R. 11.7.1980, n. 382; Vista la legge 9.5.1989 n. 168, concernente l istituzione del Ministero

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica La gestione del fondo di Ateneo per la ricerca scientifica dei ricercatori e docenti strutturati si articola in quattro parti: la prima riguarda

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,

Dettagli

Facoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento

Dettagli

Regolamento dei Corsi di Master Universitario di I e di II livello. Articolo 1. Finalità

Regolamento dei Corsi di Master Universitario di I e di II livello. Articolo 1. Finalità Articolo 1. Finalità 1. Il presente regolamento disciplina l istituzione, l attivazione e il funzionamento dei corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente successivi

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze Classificazione della spesa delle università per missioni e programmi VISTI gli articoli

Dettagli

a) Per "Ministero" si intende il Ministero dell'università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

a) Per Ministero si intende il Ministero dell'università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. REGOLAMENTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI [TRASFERIMENTO]* E DI MOBILITA' INTERNA PER LA COPERTURA DEI POSTI VACANTI DI PROFESSORE ORDINARIO, DI PROFESSORE ASSOCIATO E DI RICERCATORE, AI

Dettagli

La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica

La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica La valutazione dell opinione degli studenti sulla didattica Gli esiti della rilevazione 2012-2013 Anna Maria Milito 26 novembre 2013 La rilevazione dell opinione degli studenti sulla didattica Importanza

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883 740 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883 Legge regionale n. 33/2006 Norme per lo Sviluppo dello Sport per Tutti Articolo 5 - Approvazione Protocollo d intesa e Convenzione tra

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON RISERVA

Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON RISERVA REGOLE DI ISCRIZIONE E MODULISTICA PER I LAUREANDI CHE ASPIRANO AD ISCRIVERSI AI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE AD ACCESSO NON PROGRAMMATO DELL ATENEO DI PALERMO Anno Accademico 2013/2014 A) ISCRIZIONE CON

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA (SAMeV) Regolamento Art. 1 1. La Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria (SAMeV) è istituita ai sensi dello Statuto dell'università di Torino, artt. 24 e sgg.

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO 2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004)

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004) REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004) 1 INDICE Articolo 1 Finalità Articolo 2 Ambito di applicazione Articolo 3 Istituzione

Dettagli

Proposta operativa per l avvio delle procedure di rilevamento dell opinione degli studenti per l A.A. 2013-2014

Proposta operativa per l avvio delle procedure di rilevamento dell opinione degli studenti per l A.A. 2013-2014 Proposta operativa per l avvio delle procedure di rilevamento dell opinione degli studenti per l A.A. 2013-2014 Procedure di rilevamento dell opinione degli studenti A.A. 2013-2014 Testo aggiornato al

Dettagli

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI A) L accesso alla qualifica di dirigente scolastico avviene per corsoconcorso selettivo di formazione bandito annualmente dalla SNA; B) Il corso-concorso è bandito per tutti i posti vacanti e disponibili

Dettagli

Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università degli Studi di Milano

Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università degli Studi di Milano MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università degli Studi

Dettagli

Presidio Qualità di Ateneo

Presidio Qualità di Ateneo Premessa Le Commissioni Paritetiche di Scuola (CP) previste dal D.Lgs. 19/2012 e dal DM 47/2013 devono redigere annualmente una Relazione che, attingendo dalle SUA-CdS, dai risultati delle rilevazioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

Università degli Studi Milano Bicocca

Università degli Studi Milano Bicocca Università degli Studi Milano Bicocca Bandi per i laboratori per il corso di abilitazione per l'insegnamento di sostegno scadenza: 3 settembre 2013 BANDO 9072 PER LA COPERTURA A TITOLO RETRIBUITO DI INCARICHI

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca U.R.S.T. - DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE, IL COORDINAMENTO E GLI AFFARI ECONOMICI SERVIZIO PER L AUTONOMIA UNIVERSITARIA E GLI STUDENTI Prot.: 1216 Roma, 8/8/2003 Ai Rettori delle Università LORO

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa

Dettagli

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO

MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE, TECNICHE E DELLA PREVENZIONE STATUTO Art. 1 Attivazione del Master L Università degli Studi dell Aquila attiva,

Dettagli

Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo 2009

Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo 2009 Regolamento per l'utilizzazione dei fondi destinati alle iniziative e alle attività culturali e sociali degli studenti dell Università degli Studi della Basilicata Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo

Dettagli

Regolamento 27 maggio 2008, n.14. Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti

Regolamento 27 maggio 2008, n.14. Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti Regolamento 27 maggio 2008, n.14 Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti volti al miglioramento della produttività e del servizio Art. 1 Oggetto del regolamento 1. Al fine di

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Allegato n. 2 (Procedure per l iscrizione, l accesso ai risultati e lo scorrimento della graduatoria) 1. Ciascun candidato deve presentare la richiesta di partecipazione al test selettivo per l accesso

Dettagli

ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA. Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi. Art. 1 Principi generali

ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA. Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi. Art. 1 Principi generali ISTITUTO MUSICALE VINCENZO BELLINI CATANIA Regolamento di funzionamento degli Uffici amministrativi Art. 1 Principi generali 1. L Amministrazione dell Istituto è informata ai principi di imparzialità,

Dettagli

Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto

Università della Terza Età - Luigi Imperati Statuto Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto Art. 1 Istituzione La Provincia di Foggia istituisce l Università della Terza Età "Luigi Imperati" con sede in Foggia, in Palazzo Dogana, presso l

Dettagli

Corso di laurea magistrale. Lingue e letterature moderne europee e americane

Corso di laurea magistrale. Lingue e letterature moderne europee e americane Corso di laurea magistrale Lingue e letterature moderne europee e americane (LM-37) SEZIONE INFORMATIVA Denominazione corso Classe Facoltà o struttura didattica proponente Natura della proposta Rinnovo

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali INTERPELLO N. 65/2009 Roma, 31 luglio 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE PER L ATTIVITÀ ISPETTIVA Al Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

PROTOCOLLO DI INTESA. tra Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" IL RETTORE

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA IL RETTORE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" IL RETTORE Vistolo Statuto dell Universit ed in particolare l art.11, comma 2, lett. a) Vista la delibera assunta dal Senato Accademico nella seduta del 10.07.2003;

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Allegato I parametri e i criteri, definiti mediante indicatori quali-quantitativi (nel seguito denominati Indicatori), per il monitoraggio e la valutazione (ex post) dei risultati dell attuazione dei programmi

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTÀ DI ECONOMIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERATENEO IN SCIENZE DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA TITOLO PRIMO DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli