PRODUZIONE IDROELETTRICA TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA AD AMBITO UNICO. TRENTO, VENERDI 14 SETTEMBRE : ORE

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1 PRODUZIONE IDROELETTRICA TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA AD AMBITO UNICO. TRENTO, VENERDI 14 SETTEMBRE : ORE Programma dei lavori Moderatore: Prof. MICHELE ANDREAUS - Facoltà di Economia dell Università di Trento. Ore 16.00: Saluto e presentazione del Convegno: Ing. MARIO MARCHESINI - Presidente Federmanager Trento. Dott. OTTORINO BRESSANINI -Assessore all energia-provincia Autonoma Trento. Relazioni: Ore 16.20: Ing. ROBERTO BERTOLDI - Direttore Agenzia Provinciale Energia. Situazione attuale e prospettive future per l energia nel Trentino. Ore 16.40: Ing. EVARISTO DI BARTOLOMEO - Direttore Ingegneria Terna SpA Azioni sul territorio, innovazione tecnica e rapporto con l ambiente Ore 17.00: Ing. LORENZO CATTANI - Responsabile ENEL Produzione. Produzione idroelettrica. Storia e prospettive valore energia idraulica ed aspettative future. Ore 17.20: Ing. STEFANO QUAGLINO - Amministratore Delegato SET. Distribuzione in Trentino - come perseguire miglioramenti di qualità verso l ambito unico provinciale. Ore 17.40: Dott. RENZO ANDERLE - Presidente delle Autonomie Trentine. La distribuzione di energia elettrica in Trentino nel rispetto delle autonomie. Ore 18.00: Ing. STEFANO RAMPONI - Responsabile Programmazione coordinamento, Vigilanza e Controllo Authority. "I principi della regolazione della qualita' del servizio e i risultati del secondo periodo regolatorio". Ore 18.20: Interventi e Discussione. - pagina 1 di 5 -

2 PRODUZIONE IDROELETTRICA TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA AD AMBITO UNICO (in Trentino). TRENTO, VENERDI 14 SETTEMBRE : ORE Resoconto degli interventi L assessore all energia della Provincia Autonoma di Trento Bressanini ha inquadrato il tema nelle Politiche Provinciali. L ingegner Bertoldi Direttore Generale dell Agenzia per L Energia ha delineato il quadro normativo, la situazione attuale e le prospettive dell energia in Trentino. Il Direttore dell ingegneria di Enel Terna ingegner Dibartolomeo ha descritto le azioni sul territorio in favore dell ambiente, illustrando nuove tecniche costruttive degli elettrodotti compatibilizzate con l ambiente ed aprendo anche alla possibilità di una radicale pulizia di elettrodotti nella valle d Adige. Il nostro Socio ingegner Lorenzo Cattani, direttore dell Enel produzione dell Unità di Busines Trento e Bolzano, ha contestualizzato il tema della produzione di energia idroelettrica nel panorama nazionale ed internazionale. L ingegner Avola dell Authority ha tratteggiato la situazione della Qualità del Servizio in Trentino collocandola sopra la media nazionale ed in buona posizione fra le realtà del Nord Italia. L amministratore Delegato del maggiore distributore di E.E.in Trentino ingegner Quaglino ha descritto le azioni svolte da SET per ottenere quei miglioramenti della qualità del servizio descritti dal precedente relatore. SET non opera con risorse infinite e quelle disponibili devono essere utilizzate con la massima attenzione: L integrazione in una azienda unica di tutti i distributori attualmente esistenti in Provincia renderebbe disponibili ulteriori risorse a, beneficio di tutti, e faciliterebbe il mantenimento ed il miglioramento degli attuali standard qualitativi. La presenza di una azienda che ha solide prospettive di crescita e di sviluppo costituisce la migliore garanzia di un interessante futuro professionale per le persone che vi lavorano e, probabilmente, anche per quelle delle altre aziende attualmente esistenti in Provincia Il dottor Anderle, Presidente delle Autonomie Trentine ha ricordato le fonti del diritto dei comuni e dei loro consorzi sui servizi a rete e di come sia nodale il problema del coordinamento di tali servizi a rete. L aumento delle dimensioni operative dei Soggetti Locali attraverso le acquisizione della gestione di altri servizi a rete è auspicabile, perché consente di ottenere quelle economie di scala e di organizzazione delle risorse umane, sollecitata dalla PAT attraverso le normative che incentivano l unione dei Comuni e le gestioni sovracomunali-consortili. - pagina 2 di 5 -

3 Quale volontà di arricchimento delle competenze sul territorio dove si è capaci di fare ed anche di migliorare, se c è la possibilità? Quale volontà di accrescimento del senso di appartenenza al territorio come consapevolezza della comunità locale circa la gestione del proprio patrimonio e delle proprie risorse umane? In sintesi il Presidente lancia l idea di una terza via che superi la posizione di SET, che punta all assorbimento delle Aziende locali e quella opposta che chiede Concessioni d Ambito locale Il moderatore professor Michele Andreaus della Facoltà di Economia UNITN è magistralmente intervenuto connettendo i singoli interventi e collocandoli nel panorama delle società elettriche italiane, ricordando inoltre che le regole dell economia pongono vincoli non eludibili. Nel dibattito è emerso che questa ipotesi di progetto si potrebbe collocare sostanzialmente nella ipotesi B delle previsioni del documento di Revisione del piano provinciale della distribuzione di energia elettrica pubblicato dalla Provincia Autonoma di Trento nel marzo 2006 e risulterebbe compatibile con il progetto Euro Praxis Consultig sugli assetti societari Creazione del Sistema Trentino per la gestione delle attività Energy sulla provincia di Trento : una possibile ipotesi di integrazione, denominata nel gergo degli addetti ai lavori D.M. 6. L ipotesi di progetto della terza via emerso consisterebbe nel decentrare in Ambiti Locali. quelle attività della distribuzione di E.E che sono direttamente legate al territorio e che possono essere svolte con efficacia ed efficienza localmente; mentre sarebbero da accentrare le attività rimanenti, che non sono legate al territorio e che devono essere concentrate come servizi comuni, perché eseguite localmente peserebbero in maniera eccessiva sui bilanci e pure avrebbero qualità insufficiente. Le prime sono attività di gestione operativa degli impianti MT-BT, cioè attività di costruzione-manutenzione-esercizio di impianti MT-BT ed allacciamenti clienti, che hanno contenuti tecnici standardizzati e diffusi anche in altri settori industriali, dove le aziende locali anche piccole risultano competitive rispetto alle grandi provenienti da fuori zona. Sono quindi attività che possono essere coordinate e svolte per esempio da un Consorzio di Comuni d Ambito locale. Le seconde sono attività di ingegneria-conduzione della rete elettrica e dei rapporti con l'authority, cioè attività che hanno contenuti specialistici della sola distribuzione di E.E. e che, per essere svolte adeguatamente, richiedono un - pagina 3 di 5 -

4 organico minimo tale da essere in grado di soddisfare le esigenze di un Concessionario della Distribuzione con più di clienti. Sono quindi attività che devono rimanere in capo al Concessionario Unico, che controlla le attività delegate a detti Consorzi attraverso specifici Contratti di affidamento della gestione operativa degli impianti MT-BT. Quanto esposto consente di dire che i progetti di Concessionari per la distribuzione di E.E. d Ambito locale non sono sostenibili economicamente; e questo è confermato dal Comitato tecnico scientifico istituito dalla PAT che ha valutato non sostenibili né dal punto di vista economico né dal punto di vista finanziario gli studi di fattibilità presentati da GEAS, STET, AIR, AGS e ACSM. La Concessione SET non deve quindi venir frazionata in concessioni per la distribuzione d Ambito locale, perché, al di là delle possibili polemiche, al di sotto dei clienti il peso sul bilancio dell Azienda Distributrice per le attività che possono essere centralizzate (ad esempio l ingegneria, la conduzione della rete elettrica e la gestione dei rapporti con l'authority) risulterebbe eccessivo, considerato il numero minimo di addetti necessario per svolgere adeguatamente tali attività. Tuttavia i soggetti elettrici locali pensano di continuare l attività fino al 2030 e si preparano a migliorare l efficienza della loro organizzazione interna per continuare il loro lavoro; però nel futuro le normative su qualità del Servizio e Tariffe emanate dall Authority di settore* ed il nuovo Piano della Distribuzione** della PAT, metteranno a rischio la sopravvivenza dei Distributori locali. *proprio il 14 settembre a Milano l Authority ha presentato agli operatori del settore il nuovo periodo di regolazione in materia di Tariffe e di Qualità del Servizio **Piano che dovrà prevedere dei requisiti che le Aziende Distributrici dovranno soddisfare per il mantenimento delle concessioni In questa contrapposizione SET punta a diventare l Azienda Unica Provinciale, però non è facile prevedere se e quando avremo davvero un Azienda Unica Provinciale. A questo punto della contrapposizione si capisce la domanda di una terza via, cioè pensare a modelli simili che diano spazio alle realtà locali, per raggiungere risultati in tempi meno incerti. - pagina 4 di 5 -

5 Per esempio è possibile pensare ad una SET Concessionario Unico Provinciale che cede la gestione operativa degli impianti MT-BT a dei Consorzi di Comuni e che riceve in cambio dai Soggetti Elettrici Locali le attività che sono critiche in piccole realtà, ad esempio l ingegneria-conduzione della rete elettrica ed i rapporti con l'authority? Questo scambio di attività fra centro e territorio può accelerare il processo di razionalizzazione necessario a questo comparto, senza dover aspettare il 2030? Un processo di riorganizzazione come quello delineato consente alla Società Concessionario Unico di concentrare le proprie risorse in tecnicamente complesse, accrescendo la specializzazione - competenza dei propri dipendenti mentre non esaurisce compiti e funzioni dei Soggetti decentrati che vantano una presenza storica e la conoscenza del territorio. E SET potrà ritenere conveniente questo scambio di attività che non tocca la proprietà degli impianti? Senza escludere a priori questa ipotesi per il solo fatto che ci sono partecipazioni private fra i suoi Azionisti, o senza pensare in negativo a perdite di valore, oppure a limitazioni nella politica delle partecipazioni azionarie, per le quali non se ne individuano a priori i motivi. Il frazionamento e successivo scorporo delle attività svolte di un Soggetto Economico non necessariamente implica una minore valutazione del Soggetto stesso soprattutto se la attività acquisite sono di alto contenuto tecnico professionale (cioè costituiscono barriere all entrate per altri soggetti concorrenti), mentre le attività cedute sono quelle che presentano minori margini operativi, richiedono una laboriosa gestione delle risorse umane e hanno livelli di specializzazione facilmente ottenibili anche da altri soggetti più facilitati, ad esempio, sul piano logistico. E le Comunità locali potranno ritenere sufficiente per la conservazione delle attività operative sul territorio la garanzia di un contratto di affidamento della gestione di durata, per esempio 12 anni, con le entrate attribuite, per esempio, attraverso meccanismi pro quota delle previsioni tariffarie dell Authority? E le opposizioni sindacali saranno maggiori nel caso della creazione dei Consorzi locali, rispetto alla creazione di una azienda unica? Le riserve dei sindacati dovrebbero manifestarsi in presenza di considerevoli ridimensionamenti dei posti di lavoro o di peggioramento delle condizioni contrattuali; la soluzione prospettata non contempla certamente queste ipotesi. - pagina 5 di 5 -