Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia"

Transcript

1 Istituti Clinici di Perfezionamento - Milano Servizio di Abilitazione Precoce dei Genitori Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia Strategie e modelli per la gestione domestica delle problematiche quotidiane. Spunti di analisi per operatori che approccciano il tema dell Abilitazione Precoce dei Genitori San Giorgio a Cremano (Na) - 24 e 25 novembre 2001 Chiara Mastella Habilitation Counselor

2 Indice dei moduli Il Servizio di Abilitazione Precoce dei Genitori: obiettivi e metodologia La postura L alimentazione La respirazione Si apre la porta di casa, e poi Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 2 Corso Napoli - Novembre 2001

3 Introduzione Presentazioni Missione e obiettivi di un Servizio di Abilitazione Precoce dei Genitori (S.A.Pre.G) La ragione d essere del servizio I Genitori, Occasione e Motivazione La pragmatica della scelta Perché formare gli specialisti Una proposta metodologica Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 3 Corso Napoli - Novembre 2001

4 Presentazioni S.A.Pre.G. - Il Servizio di Abilitazione Precoce dei Genitori di Neonati e Lattanti portatori di patologie a prognosi invalidante L esperienza personale L esperienza professionale Il giro di tavolo Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 4 Corso Napoli - Novembre 2001

5 Missione e obiettivi di un servizio di abilitazione precoce dei genitori Insegnare ai genitori di neonati e lattanti, portatori di patologia a prognosi invalidante o infausta a: Sviluppare le abilità necessarie a gestire la prassi ordinaria e straordinaria della vita quotidiana; Sapere gestire il rapporto indispensabile con il Servizio Sanitario Nazionale, le Istituzioni e gli Enti. Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 5 Corso Napoli - Novembre 2001

6 Ambito operativo del S.A.Pre.G. Schema di sintesi Funzioni d uso: soluzioni di problemi quotidiani connessi con la patologia Occasioni: nascita di un bambino patologico - scontro con la patologia Luoghi: presso il(i) centro(i) di abilitazione precoce Livello quantitativo: esteso a tutte le patologie - aspecifico Utenti: genitori tra 0 e 24 mesi, patologie gravi o mortali Territorio: Regione Lombardia Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 6 Corso Napoli - Novembre 2001

7 Il valore della proposta del S.A.Pre.G. Problema Vissuto Situazione mancanza di conoscenza/comprensione demotivazione a valle della comunicazione della diagnosi qualunque problema connesso con le funzioni di base ricerca di soluzione al problema ricerca di informazioni Luogo Beneficio Funzionale su internet referenza diretta presso gli specialisti, i pediatri, le patologie neonatali in un momento associativo risolve sempre problemi pratici della vita quotidiana Beneficio Emotivo consapevolezza che esiste un futuro progettabile Livello Qualitativo livello del servizio percepito superiore a quello atteso Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 7 Corso Napoli - Novembre 2001

8 I nostri punti di forza Definizione Ampia conoscenza dei problemi pratici della vita quotidiana dei genitori di neonati o lattanti con patologie a prognosi invalidante lieve, grave o mortale Unicità Servizio specifico per genitori di neonati o lattanti con patologie a prognosi invalidante lieve, grave o mortale, a prescindere dal tipo di patologia Distintività Focus sui problemi, analizzati dalla stessa prospettiva dei genitori Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 8 Corso Napoli - Novembre 2001

9 La ragione d essere del S.A.Pre.G. Contenimento delle spese sanitarie Promozione di Salute della Popolazione svantaggiata Correzione continua delle manifestazioni patologiche Promozione delle abilità residue sul bambino Attraverso gli unici che hanno la motivazione e l occasione necessarie: Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 9 Corso Napoli - Novembre 2001

10 Occasione e motivazione Occasione (opportunità momento) I genitori sono presenti nel momento in cui la manifestazione patologica si manifesta Motivazione (Volontà = forza motrice di un comportamento mantenuto nel tempo) necessaria e sufficiente Le manifestazioni patologiche si manifestano continuamente (in ogni tempo della giornata) Le manifestazioni patologiche si manifestano per tutta la vita Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 10 Corso Napoli - Novembre 2001

11 La pragmatica della scelta Quali sono le opzioni in gioco Quali sono gli scenari possibili Quali sono le condizioni sotto le quali è possibile operare una scelta consapevole? La conoscenza degli scenari La possibilità di scegliere (lontano dagli episodi acuti) La possibilità di essere coerenti con la scelta effettuata Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 11 Corso Napoli - Novembre 2001

12 Perché formare gli specialisti I genitori: Sono gli unici ad avere l occasione e la motivazione Non hanno le conoscenze Gli specialisti: Non hanno il tempo e l occasione Hanno le conoscenze Trasferimento delle conoscenza dagli specialisti ai genitori Che tipo di conoscenza? Pratica (saper fare) Specifica (Contestualizzata al bambino, alla situazione, al problema e all ambiente) Progettuale (Osservazione, analisi del problema e progettazione dell intervento) Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 12 Corso Napoli - Novembre 2001

13 Una proposta metodologica I passi della metodologia Metodo didattico: learning by doing Prassi operativa Osservazione Analisi oggettiva del problema Analisi dei problemi soggettivi Identificazione del problema Decomposizione del problema Individuazione delle priorità Progetto delle soluzioni Addestramento del genitore Assegnazione dei compiti (delega) Controllo dei risultati Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 13 Corso Napoli - Novembre 2001

14 Conclusioni Opportunità nella gestione domiciliare dei neonati e lattanti patologici gravi Ruolo centrale dei genitori Pragmatica della scelta Metodo Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 14 Corso Napoli - Novembre 2001

15 La postura Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 15 Corso Napoli - Novembre 2001

16 Postura Concetto di postura corretta Posture statiche Posture dinamiche Posture combinate Un unico obiettivo: asse capo tronco bacino Conclusioni Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 16 Corso Napoli - Novembre 2001

17 Concetto di postura corretta Non esiste una postura corretta assoluta La postura corretta dipende da: Il bambino La patologia L attività in corso (sonno, gioco, coccole, alimentazione) La postura corretta è l elemento critico nei bambini con SMA E il primo elemento su cui sarete valutati dai genitori Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 17 Corso Napoli - Novembre 2001

18 Posture dinamiche In braccio Da posizione supina Da posizione prona Eretto Pancia su pancia Sul braccio A marsupio I passaggi Il fasciatoio, cambio e vestizione Il bagno Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 18 Corso Napoli - Novembre 2001

19 Posture statiche Lettino Carrozzina Infant seat Seggiolino per auto Passeggino Tavolo Divano Gli ausili Il salame Il ferro di cavallo Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 19 Corso Napoli - Novembre 2001

20 Posture combinate Ia postura combinata con una azione Il caso tipico: l alimentazione Le posizioni base In braccio Seduto Supino Prono Il metodo di alimentazione Allattamento artificiale Svezzamento Alimentazione assistita Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 20 Corso Napoli - Novembre 2001

21 Un unico obiettivo: Asse Capo Tronco Bacino La posizione relativa del capo Il capo come motore di movimento Il capo come punto di supporto Trazione vs Compressione (la metafora della marionetta) L importanza dell asse del tronco Rischi di deformità precoce Riduzione della capacità toracita Compressione del plesso (respirazione diaframmatica) Il bacino è lo snodo critico Il bacino è sempre condotto Rischio di lussazione dei femori Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 21 Corso Napoli - Novembre 2001

22 Conclusioni La postura è l elemento critico La postura è l elemento su cui il genitore valuta Gli ausili L asse capo tronco bacino Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 22 Corso Napoli - Novembre 2001

23 L alimentazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 23 Corso Napoli - Novembre 2001

24 Alimentazione Il tipo di alimentazione ottimale Riconoscimento del bisogno tipo di cibo Utensili Alimentazione assistita Ab Ingestis Prevenzione e gestione delle urgenze Conclusioni Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 24 Corso Napoli - Novembre 2001

25 Il tipo di alimentazione ottimale Non esiste una alimentazione ottimale Ne in termini di ritmo Ne in termini di tipo di cibo (fermo restando l appoto dietetico) Primo obiettivo Alimentare correttamente il bambino ma L alimentazione è un momento sociale gratificante (per i genitori ed il bambino) Il momento dell alimentazione e topico Se il fine è quello di ritardare l uso del sondino nasogastrico, è necessario che i genitori imparino delle strategie di alimentazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 25 Corso Napoli - Novembre 2001

26 Riconoscimento del bisogno Riconoscimento dei segni del bisogno I bambino con SMA1 potrebbero non piangere per la fame Osservazione dei sintomi Sguardo Mugolio Lievi segni di crisi ipoglicemica, Sudorazione Piloerezione Calcolo dei tempi (base apporto calorico e peso corporeo) Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 26 Corso Napoli - Novembre 2001

27 Tipo di cibo Allattamento Tipo di latte Farine e controllo della consistenza Temperatura Quantitativo unitario tollerabile Quantitativo cumulativo giornaliero (funzionale) Svezzamento Tipologie di alimento (omogeneizzati, farine) Consistenze e metodi di diluizione Il senso del gusto Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 27 Corso Napoli - Novembre 2001

28 Utensili Per l allattamento Tiralatte Biberon Tettarelle e forature Trucchi (schizzetti, contagocce etc ) Per lo svezzamento Uso del cucchiaino, il riflesso di deglutizione Tipo di cucchiaino Piatto con riserva termica Trucchi (le mani etc ) Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 28 Corso Napoli - Novembre 2001

29 Alimentazione assistita - SMA Individuare i segni della criticità di tipo alimentare Il bambino non mangia più a sufficienza Il bambino impiega troppo tempo Si stanca troppo rapidamente Il bambino non deglutisce più Il bambino non riesce più a succhiare Il bambino ha paura Altro Utilizzo di sondino nasogastrico Intermittente Fisso Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 29 Corso Napoli - Novembre 2001

30 Alimentazione assistita - PCI Individuare i segni della criticità di tipo alimentare Il bambino non deglutisce Il bambino non ha lo stimolo della suzione Non è possibile distinguere chiaramente gli stati di veglia e sonno Esiste un concreto rischio di ab ingestis Altro Utilizzo di sondino nasogastrico Intermittente Fisso tramite gavage ( a caduta) mediate pompa peristaltica Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 30 Corso Napoli - Novembre 2001

31 Ab Ingestis La conoscenza del problema Il problema semantico tra genitori e specialisti La gestione dell urgenza Le posizioni da adottare Le azioni da fare Gli errori da evitare La disponibilità dell aspiratore e dei sondini La prevenzione rispetto alle prossime crisi Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 31 Corso Napoli - Novembre 2001

32 Prevenzione e gestione delle urgenze La preparazione dei genitori La predisposizione dei genitori e la autocoscienza dei limiti La pianificazione della gestione del momento critico come antidoto del panico Il coinvolgimento di nonni ed altri Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 32 Corso Napoli - Novembre 2001

33 Conclusioni L alimentazione è un momento sociale e di gratificazione importante Il genitore rimanderà il più possibile il momento del sondino L alimentazione non assistita è critica La non corretta padronanza delle tecniche può comportare la impossibilità di mantenersi coerenti con la scelta effettuata: Ab-ingestis, panico, pronto soccorso, ricovero in terapia intensiva L addestramento all alimentazione è perseguibile solo se il bambino è seguito dalla diagnosi Il genitore impara a gestire situazioni via via più complesse con il progredire della malattia Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 33 Corso Napoli - Novembre 2001

34 La respirazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 34 Corso Napoli - Novembre 2001

35 Respirazione I segni di una respirazione patologica La postura per una respirazione ottimale Tecniche di mobilizzazione toracica Tecniche di rianimazione Condizioni ambientali ottimali (umidità e temperatura) Costipazioni Drenaggio Conclusioni Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 35 Corso Napoli - Novembre 2001

36 I segni di una respirazione patologica La respirazione diaframmatica L osservazione dello sterno La posizione della bocca La forma ed il movimento delle pinne nasali Il numero degli atti respiratori Il tono Il colore della pelle La sudorazione Lo spirito del bambino Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 36 Corso Napoli - Novembre 2001

37 La postura per una respirazione ottimale Non esiste una posizione ottimale per una corretta respirazione Se nella posizione corrente o abituale del bambino, la respirazione non è ottimale, la posizione va cambiata La posizione va cambiata comunque con una certa periodicità Per alleviare la fatica ad elevare il torace del bambino, questo va manipolato più volte al giorno Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 37 Corso Napoli - Novembre 2001

38 La postura per una respirazione ottimale Ricordarsi che i bambini respirano con il diaframma e quindi l addome deve essere libero Niente elastici Pannolino largo Posizione semiprona Posizione semisupina Attenzione alla posizione seduta (perché sono tollerabili per poco tempo) Tempi Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 38 Corso Napoli - Novembre 2001

39 Tecniche di mobilizzazione toracica Il massaggio del torace Il massaggio dell addome Il massaggio della colonna Il corsetto di stoffa Stiramento del capo Stiramento delle braccia Il dondolamento La tecnica del non esercizio Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 39 Corso Napoli - Novembre 2001

40 Tecniche di rianimazione Perché bisogna insegnarle ai genitori perché se non capiscono che ci può essere il pericolo, non si pongono il problema perché se non si pongono il problema, qualora gli capiti, sono impreparati Le tecniche di rianimazione per questo tipo di neonato e lattante Esplorazione della gola Aspirazione secrezione dalla gola e dal naso Massaggio cardiaco Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 40 Corso Napoli - Novembre 2001

41 Condizioni ambientali ottimali: umidità e temperatura Questi bambini sono particolarmente sensibili alle infezioni polmonari Da inalazioni di saliva latte muco ed altro Controllo umidità Controllo temperatura Areare l ambiente Poiché non c è limitazione intellettiva, la reazione e l esposizione al rumore ed alla musica è normale Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 41 Corso Napoli - Novembre 2001

42 Costipazioni Questi bambini non tossiscono o se lo fanno non riescono ad espettorare in maniera produttiva Il muco nasale scende in gola Rantolano Tecniche di pulitura delle vie aeree alte Schizzetto Aspirazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 42 Corso Napoli - Novembre 2001

43 Drenaggio Come intervenire se il bambino ha catarro nei polmoni Tecniche di drenaggio La posizione La battitura La frequenza Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 43 Corso Napoli - Novembre 2001

44 Conclusioni L osservazione dei segni della respirazione e dell inspirazione difficoltosa Se non sanno leggere i segni, i segni saranno così evidenti che sarà troppo tardi Se li sanno leggere saranno in grado di vedere i peggioramenti nel tempo e di pianificare nel futuro prossimo l intervento di tracheostomia La posizione Le tecniche di aspirazione Il drenaggio Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 44 Corso Napoli - Novembre 2001

45 Si apre la porta di casa, e poi... Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 45 Corso Napoli - Novembre 2001

46 Pianificazione Dall ospedale a casa Importanza di un protocollo concordato Adeguamento dell ambiente Addestramento dei genitori Addestramento dei volontari Ausili Conclusioni Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 46 Corso Napoli - Novembre 2001

47 Dall ospedale a casa Contattare preventivamente Personale sanitario del reparto di degenza (medico e paramedico) Assistente sociale presso l ospedale Medico di base Eventuali specialisti che abbiano già avuto in cura il bimbo ASL di riferimento per fornitura presidi (ufficio protesico) Società che forniscono Apparati per Ossigenoterapia Assistenza infermieristica domiciliare Attendere comunque l arrivo di tutti i presidii prima di procedere al trasporto a casa. Nota bene: il trasporto deve essere eseguito in ambulanza e a cura di un medico preposto dal Reparto di degenza Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 47 Corso Napoli - Novembre 2001

48 Importanza di un protocollo concordato Il protocollo deve coprire una serie di distinti aspetti gestionali, che corrispondono ad altrettante situazioni: Normalità: decorso della patologia cronica Borderline: eventi acuti controllabili dai genitori, ma potenzialmente pericolosi (febbre, tosse) Allerta: occasioni in cui è richiesto l intervento di un medico per valutare le potenziali implicazioni ed il grado rischio Emergenze: riferimenti precisi per ottenere aiuto immediato e predisporre un eventuale ricovero. Nota Bene: Tutte queste situazioni fanno parte di un continuum dai confini talora labili ed indistinti. Occorre quindi predisporre delle precise soglie di intervento. Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 48 Corso Napoli - Novembre 2001

49 Adeguamento dell ambiente Le cose importanti Dove dorme il bambino Dove si cambia il bambino Dove mangia il bambino Tavolo di assistenza Allestimento carrello mobile aspiratore Deposito sondini ed altro Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 49 Corso Napoli - Novembre 2001

50 Addestramento dei genitori Diversificato tra i genitori che arrivano: il giorno dopo della comunicazione della diagnosi e della successiva prognosi Abilitazione Precoce dei Genitori In caso di primo ricovero in Reparto di pediatria o Pneumologia Pediatrica dopo 1a crisi In caso di ricovero in rianimazione, per genitori già abilitati, che necessitano di successiva integrazione ad opera degli specialisti del reparto, al fine di facilitare la domiciliazione precoce del bambino Non abilitati prima dell evento in rianimazione addestramento ad opera degli specialisti del reparto, finalizzato alla dimissione con Respiratore Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 50 Corso Napoli - Novembre 2001

51 Addestramento dei volontari Imparare a gestire nelle porzioni di tempo, le singole attività importanti nel momento in cui sono presenti Attività indispensabili Aspirazione secrezioni Spostamenti Cambi Posture Attività di ricreazione Gioco: comprensione del tipo di aiuto Lettura Dialogo Passeggio Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 51 Corso Napoli - Novembre 2001

52 Ausili Tipo di oggetti utili Letto Postura per tempo libero: carrozzina, passeggino, seggiolone, infant-seat, seggiolino per auto Scelta tutori Apparecchiature medicali: Aspiratore portatile Umidificatore Aereosol Respiratore portatile In presenza di scale: ascensore o montascale Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 52 Corso Napoli - Novembre 2001

53 Conclusioni OBIETTIVO CRITICO: Il contatto precoce con le famiglie, permette di avere il tempo di poter sbagliare (gli errori non devono essere critici!) Se la patologia procede i genitori si trovano A DOVER GESTIRE UNA CRITICITA CONTINUAMENTE DIVERSA Progettualità dell Abilitazione Precoce dei Genitori (diversi aspetti da tenere in conto) Organizzativo pratico burocratico amministrativo forniture apparecchi elettromedicali ausili Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 53 Corso Napoli - Novembre 2001

54 Conclusioni finali Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 54 Corso Napoli - Novembre 2001

55 Appunti per un percorso progettuale L osservazione L analisi dei problemi soggettivi e oggettivi La decomposizione del problema L analisi delle priorità La progettazione di una soluzione percorribile Il trasferimento ai genitori La delega e il controllo L assistenza Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 55 Corso Napoli - Novembre 2001

56 L osservazione Elemento conduttore trasversale a qualunque tipo di intervento Fattore critico di successo anche per quanto riguarda i genitori ed il loro bambino: Insegnare ad osservare: Verbalizzare le osservazioni fatte Commentare le osservazioni effettuate Attenzione ai dettagli Ricordarsi che il tempo di osservazione del genitore e di due ordini di grandezza del nostro: Il genitore si accorge prima Il genitore osserva anche le frequenze Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 56 Corso Napoli - Novembre 2001

57 L analisi dei problemi soggettivi e oggettivi L osservazione è finalizzata all analisi: esempi Sono necessari i due punti di vista: Quello oggettivo dello specialista punto di forza nel confronto Quello soggettivo del genitore Punto di forza nel tempo di osservazione (l intero arco della giornata) Oggetto dell analisi: Stato generale di salute Segni di patologia Particolari (colore della pelle, consistenza della pelle, sudorazione, odore, pliche di grasso, unghie, forma dello sterno, atti respiratori, battiti cardiaci, vasocostrizioni e vasodilatazioni i n rapporto alla variazione della posizione in gravità etc ) Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 57 Corso Napoli - Novembre 2001

58 La scomposizione del problema Il problema va decomposto: Esempio: il bambino non mangia; perché Possibili cause: postura, tipo di alimentazione, tipo di cibo, tipo di ausilio, ambiente, condizioni generali di salute etc Possibili concause (più cause contemporanee) Il focus va posto sul problema risolvibile Esempio: il bambino non dorme; possibili cause, allattamento non terminato e non corretta ossigenazione Ogni singolo problema (risolvibile) può avere una sua soluzione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 58 Corso Napoli - Novembre 2001

59 L analisi delle priorità Una volta riconosciuto il problema Compreso Verbalizzato a voce alta Analizzato in tutti i suoi particolari (rovesciato) Identificate le priorità di intervento Chiarire i rischi e le opportunità Organizzare concretamente le uscite Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 59 Corso Napoli - Novembre 2001

60 La progettazione di una soluzione percorribile Tra gli n. possibili interventi risolutivi occorre Identificare chi fa cosa: Genitori Terapista Specialisti In un progetto integrato e congiunto, come previsto dal PROVVEDIMENTO 7 maggio Linee guida del Ministro della sanità per le attività di riabilitazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 60 Corso Napoli - Novembre 2001

61 Il trasferimento ai genitori Il linguaggio ed il problema semantico La verifica della comprensione attraverso le domande (è tutto chiaro) Instaurare un rapporto di collaborazione con il genitore basato su: Fiducia dei genitori negli specialisti consulenti medici Fiducia nei terapisti e figure professionali a relazione frequente Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 61 Corso Napoli - Novembre 2001

62 La delega e il controllo Si comincia per gradi: aspetto specifico semplice di evidenza immediata AI genitori devono essere assegnati dei compiti Alla loro portata Che si sentono capaci di svolgere Che vogliono svolgere Il compito assegnato deve essere provato dal genitore davanti al terapista learning by doing Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 62 Corso Napoli - Novembre 2001

63 Il controllo Il controllo va esercitato in ogni occasione di contatto All inizio (nei primi giorni dopo il primo contatto) il genitore va seguito perché si vergogna a chiedere Si deve tendere alla perfezione Il compito eseguito in modo errato deve essere corretto all inizio Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 63 Corso Napoli - Novembre 2001

64 L ultima considerazione, ma non la meno importante... Avete visto quante cose un genitore deve saper fare per il proprio bambino Il messaggio che un genitore riceve invece, nel momento del diagnosi è: che non c è niente da fare! Non c è niente di più falso! Ci sono tante cose da fare L importante è saper da subito cosa fare Ai genitori si risolve la frustrazione della prima comunicazione La mente tollera ciò che comprende! Si salvano i genitori dalla pazzia della disperazione Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 64 Corso Napoli - Novembre 2001

65 Come contattarci Istituti Clinici di Perfezionamento- Milano Servizio di abilitazione precoce dei genitori tel fax: Chiara Mastella - Habilitation Counselor chiara_mastella@hotmail.com Servizio Abilitazione Precoce dei Genitori - ICP Milano 65 Corso Napoli - Novembre 2001

Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia

Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia Istituti Clinici di Perfezionamento - Milano Servizio di Abilitazione Precoce dei Genitori Le patologie gravemente invalidanti nel neonato e nella prima infanzia Spunti di riflessione per gli operatori

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA PROCEDURE ORGANIZZATIVE PER IL PRIMO SOCCORSO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del

Dettagli

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA)

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) COMPETENZE EUROPEE INFANZIA CAMPO D ESPERIENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA E CONTENUTI LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) Ha interiorizzato le nozioni

Dettagli

I disturbi di comprensione del testo scritto

I disturbi di comprensione del testo scritto I disturbi di comprensione del testo scritto Le difficoltà nella comprensione del testo sono pervasive e difficili da identificare. L insegnante avverte una sensazione di disagio nell interazione con il

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

Cartoni animati: alleati educativi?

Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori 20 gennaio 2013 Dott.ssa AlessiaRosa Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori I media pervadono oggi la

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Associazione di Sanità solidale e Iniziative di Utilità Sociale ASIUS

Associazione di Sanità solidale e Iniziative di Utilità Sociale ASIUS Associazione di Sanità solidale e Iniziative di Utilità Sociale ASIUS Sito: www.asius.onweb.it E-Mail: sanitàsolidale@gmail.com Via Paternum 179 San Pietro Patierno - Napoli LAUREE TRIENNALI PER LE PROFESSIONI

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma

Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Dott.ssa Licia Ponticello Neuropsichiatra Infantile Referente medico settore età evolutiva Centro di riabilitazione accreditato CMPH Roma Il modello descritto nell ICF riflette i cambiamenti di prospettiva

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

UN INVESTIMENTO PER VIVERE MEGLIO E PIU A LUNGO LE BUONE PRASSI ADOTTATE DAL COMUNE DI CAPANNORI PER PREVENIRE LE MCNT

UN INVESTIMENTO PER VIVERE MEGLIO E PIU A LUNGO LE BUONE PRASSI ADOTTATE DAL COMUNE DI CAPANNORI PER PREVENIRE LE MCNT UN INVESTIMENTO PER VIVERE MEGLIO E PIU A LUNGO LE BUONE PRASSI ADOTTATE DAL COMUNE DI CAPANNORI PER PREVENIRE LE MCNT PER PREVENIRE LE EPIDEMIE INVISIBILI quali: CARDIOPATIE ICTUS CANCRO MALATTIE RESPIRATORIE

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

I DISTURBI COMPORTAMENTALI

I DISTURBI COMPORTAMENTALI IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA:

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Docente Plesso Classe.. Disciplina/Macroarea/Campo d esperienza Laura Colombini. S.Infanzia G.Giusti... Sezione Gruppo intersezione bambini di 3 anni.. La conoscenza del

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 S.C. Medicina Interna : prof. Marco Scudeletti Rapallo: Hotel Europa - 16 gennaio 2016 Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 Il Ruolo del Paziente Informato.

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

Scuola Primaria di Campoformido

Scuola Primaria di Campoformido Scuola Primaria di Campoformido Classe Prima A UA L ambiente di vita di Gesù nel periodo della sua infanzia Religione Cattolica e Laboratorio di Intercultura Matematica e Scienze Religione Cattolica -

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014

CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014 Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona CONTRATTO FORMATIVO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013-2014 U.O. : BLOCCO OPERATORIO I.N.R.C.A. Studente Guida di Tirocinio:

Dettagli

L INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico. Matera 15 giugno 2010

L INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico. Matera 15 giugno 2010 L INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico Matera 15 giugno 2010 Linee guida 1/1996 (G.U. 17 maggio 1996) Linee Guida Per Il Sistema Di Emergenza Urgenza In Applicazione

Dettagli

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LE NORME DEL D.M. 388/03 LE RESPONSABILITA DEL PERSONALE SCOLASTICO PRESENZA

Dettagli

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti

Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo. Antonella Marchetti Ben-Essere a scuola dell allievo con autismo Antonella Marchetti QUANTI AUTISMI? n Un epidemiologia incerta: diagnosi-strumentivariabilità: 7-11 anni: 4.8 /1000 18-30 anni: 1.6/1000 Epidemia dove gli strumenti

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)

Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) ANALISI DI SITUAZIONE di partenza - LIVELLO COGNITIVO La classe 4 sezione

Dettagli

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI Questo strumento è stato creato per facilitare gli operatori sanitari nella valutazione e nell educazione dei pazienti trattati

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

SCUOLE DELL INFANZIA DI VERDELLINO E ZINGONIA

SCUOLE DELL INFANZIA DI VERDELLINO E ZINGONIA SCUOLE DELL INFANZIA DI VERDELLINO E ZINGONIA Scuola Il bambino sperimenta elementari norme di sicurezza all interno dell ambito scolastico. Il bambino rispetta elementari norme di sicurezza all interno

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

CENTRO REGIONALE MIGRANTI

CENTRO REGIONALE MIGRANTI CENTRO REGIONALE MIGRANTI Metodologia formativa mirata Direttore del Progetto Dott. Mario Vettorazzo CORSI DI FORMAZIONE PER L ASSISTENZA ALLA FAMIGLIA E DI PRIMO SOCCORSO Responsabile progetto: Vettorazzo

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Psichiatria. Libretto Diario

Scuola di Specializzazione in Psichiatria. Libretto Diario Scuola di Specializzazione in Psichiatria Dott./Dott.ssa N Matr.. UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia Scuola di Specializzazione in Psichiatria Libretto Diario Dott./Dott.ssa

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico Classe.. Sezione Indirizzo di studio.. Referente o coordinatore di classe 1. DATI

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

La prevenzione delle lesioni da pressione. a cura di Eleonora Aloi Coord. Inf. Lungodegenza

La prevenzione delle lesioni da pressione. a cura di Eleonora Aloi Coord. Inf. Lungodegenza La prevenzione delle lesioni da pressione a cura di Eleonora Aloi Coord. Inf. Lungodegenza Le lesioni da pressione: Sono aree localizzate di danno della cute e del tessuto sottostante che si realizzano

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone

Dettagli

Il Corso di Laurea in Infermieristica

Il Corso di Laurea in Infermieristica Sessione V: Il ruolo della formazione nella costruzione di una cultura geriatrica e multiprofessionale Il Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Paola Ferri Corso di Laurea in Infermieristica Università

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011 L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964 Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

Toccare per conoscere ed imparare

Toccare per conoscere ed imparare MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DON ORIONE VIA FABRIANO 4 20161 MILANO Tel 02/6466827-45475308 Fax

Dettagli

PROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA

PROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA PROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA FORMAZIONE SULLE EVIDENZE SCIENTIFICHE E SULLE STRATEGIE DI IMPLEMENTAZIONE DELLA CAMPAGNA La Campagna Nazionale Maria Caterina Sateriale Chiara Cuoghi Azienda

Dettagli

APERTURA DEL CONTO CORRENTE SALUTE

APERTURA DEL CONTO CORRENTE SALUTE REGIONE LIGURIA AZIENDA SANITARIA LOCALE n. 4 CHIAVARESE Via G.B. Ghio, 9-16043 Chiavari CONTO CORRENTE SALUTE Progetto sperimentale INFORMATIVA PER CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI per APERTURA

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

Il Modello SIFne: il contesto educativo

Il Modello SIFne: il contesto educativo CONVEGNO NAZIONALE SULL AUTISMO Trento, 20-21 maggio 2011 Il Modello SIFne: il contesto educativo di Simona Bossoni - Maurizio Brighenti 1 Modello di intervento educativo Elaborazione di un progetto educativo

Dettagli

NON fumare. è la scelta migliore che puoi fare

NON fumare. è la scelta migliore che puoi fare Il programma GUADAGNARE SALUTE, promosso dal Ministero della Salute e dall Istituto Superiore di Sanità, con le Regioni e gli Enti locali, si propone di contrastare i 4 rischi fondamentali per la salute,

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA classe 1^ COMPETENZE CHIAVE Competenza in campo scientifico-tecnologico Competenza digitale Imparare a imparare TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno: riconosce

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

Guida al Piano sanitario Assistenza Ospedaliera e Domiciliare

Guida al Piano sanitario Assistenza Ospedaliera e Domiciliare Guida al Piano sanitario Assistenza Ospedaliera e Domiciliare Edizione 01/01/2016 ai SOCI di MUTUA SALUTE Edizione 01/01/2016 Sede Operativa - Via Spalato, 62/A 10141 Torino tel. 011 3822729 fax 011 3824670

Dettagli

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute

L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti

Dettagli

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI La qualità organizzativa passa attraverso la qualità delle persone 1. Le ragioni del corso Nella situazione attuale, assume una rilevanza sempre maggiore la capacità

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

FORMAZIONE DI OPERATRICE / OPERATORE SOCIOSANITARIO AFC Certificazione delle competenze e note

FORMAZIONE DI OPERATRICE / OPERATORE SOCIOSANITARIO AFC Certificazione delle competenze e note Azienda formatrice: Persona in formazione: Persona responsabile della formazione: Semestre : 1 2 3 4 5 Nr. Settore di competenza 1. Anno 2. Anno 3. Anno 1 Agire in ambito professionale 1. Sem 2. Sem 3.

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Università per Stranieri di Siena Livello A1 Unità 6 Al Pronto Soccorso CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come funziona il Pronto Soccorso parole relative all accesso e al ricovero al Pronto Soccorso

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Istituto Comprensivo Cap. Puglisi ACATE Progetto per l Inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Docenti Referenti: Concetta Grasso Giovanna Gianninoto Premessa: La scuola italiana negli ultimi

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D.

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D. Giovanni Lombisani Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO Questa relazione, come quelle dei miei colleghi che seguiranno in riferimento

Dettagli

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina

Dettagli

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive

Il nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo

Dettagli

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,

Dettagli