il Giurista del Lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "il Giurista del Lavoro"

Transcript

1 Il patto di prova e le conseguenze del recesso illegittimo a cura di Edoardo Frigerio Avvocato in Como Il patto di prova nel rapporto di lavoro è regolato, da ormai un settantennio, dall art.2096 c.c.. Tuttavia, nonostante la risalenza della norma e la giurisprudenza pluridecennale che si è espressa in merito, numerose questioni appaiono ancora irrisolte soprattutto in tema di conseguenze del recesso illegittimo, durante la prova, da parte del datore di lavoro. La questione si complica, e di molto, a seguito dell entrata in vigore della Riforma del lavoro dettata dalla L. n.92/12 che avendo, come noto, modificato notevolmente l art.18 dello Statuto dei Lavoratori, avrà un incidenza anche nelle controversie aventi ad oggetto l impugnazione del recesso in prova. Le caratteristiche del patto di prova Come a tutti noto, il patto di prova è un elemento accessorio, e quindi non essenziale, del rapporto di lavoro e può quindi sussistere o meno a seconda della volontà delle parti. Tale patto è regolato dall art.2096 c.c., che così stabilisce: l assunzione del prestatore di lavoro per un periodo di prova deve risultare da atto scritto. L imprenditore e il prestatore di lavoro sono rispettivamente tenuti a consentire e a fare l esperimento che forma oggetto del patto di prova. Durante il periodo di prova ciascuna delle parti può recedere dal contratto, senza obbligo di preavviso o d indennità. Se però la prova è stabilita per un tempo minimo necessario, la facoltà di recesso non può esercitarsi prima della scadenza del termine. Compiuto il periodo di prova, l assunzione diviene definitiva e il servizio prestato si computa nell anzianità del prestatore di lavoro. Le regole del patto di prova sono poi completate dall art.10 della L. n.604/66, che stabilisce come la disciplina limitativa dei licenziamenti non si applichi ai lavoratori (impiegati e operai, non applicandosi le norme limitative dei licenziamenti ai dirigenti) in prova, ma solo a quelli la cui assunzione sia divenuta definitiva e, in ogni caso, decorsi sei mesi dall inizio del rapporto di lavoro. Per la validità del patto di prova occorre quindi che vi sia la forma scritta e che la sua stipulazione avvenga in un momento anteriore o contestuale alla stipulazione del contratto di lavoro, dovendo comunque tale stipula sempre precedere l inizio della prestazione lavorativa. Si ritiene che nel patto di prova debbano essere indicate le mansioni in relazione alle quali tale prova è stata pattuita: al riguardo la giurisprudenza, come si vedrà nel prosieguo della trattazione, è piuttosto oscillante sulla specificità di tale indicazione, se debba essere cioè analitica delle mansioni e attività su cui verte la prova o se, al contrario, sia sufficiente il rinvio alla classificazione del contratto collettivo applicato. In base alla disciplina codicistica e legale, il recesso delle parti durante il periodo di prova è libero, senza obbligo di motivazione e nemmeno di forma scritta. Considerando che la vigente normativa impone la forma scritta del licenziamento e l indicazione delle motivazioni dello stesso, il recesso delle parti durante o al termine del periodo di prova ne costituisce un evidente eccezione, essendo uno dei limitati e residuali casi di libera recedibilità durante il rapporto di lavoro. Ciò in considerazione della ratio stessa del patto di prova, ovvero consentire alle parti contrattuali di valutare discrezionalmente l opportunità e la convenienza dell instaurando rapporto di lavoro a tempo indeterminato (potendo peraltro la prova essere apposta anche ai rapporti a termine). La possibilità di libera recedibilità durante la prova è stata però oggetto di frequenti interventi giurisprudenziali, quasi esclusivamente sul versante datoriale, da oltre un quarantennio. Al riguardo la più importante e risalente pronuncia si può individuare nella sentenza della Corte Costituzionale n.189 del 22 dicembre 1980, che, se da una parte dichiarava l illegittimità costituzionale delle norme sul patto di prova nelle parti in cui non prevedevano anche per il lavoratore il diritto al trattamento di fine rapporto e alle ferie maturati durante il periodo di prova, dall altra rigettavano la questione di legittimità costituzionale in relazione alla mancanza dell obbligo per l imprenditore di motivare il licenziamento del dipendente in periodo di prova. Al riguardo il giudice delle leggi affermava che l assoluta ed eccessiva discrezionalità da parte del datore di lavoro nel recesso in prova (paventata dalle ordinanze di rimessione alla corte da parte di diversi tribunali) e che poteva trascendere in comportamenti vessatori e lesivi della dignità del lavoratore, in realtà non sussisteva: ciò in base alla formulazione dell art.2096, che prevede l obbligo delle parti a 20

2 consentire e a fare l esperimento oggetto del patto di prova, che, quindi, pone un limite alla suddetta discrezionalità del datore di lavoro. Conseguentemente il recesso del datore di lavoro può efficacemente essere contestato dal lavoratore quando risulti che non è stata consentita, per l inadeguatezza della durata dell esperimento o per altri motivi, quella verifica del suo comportamento e delle sue qualità professionali alle quali il patto di prova è preordinato. In sostanza, secondo l insegnamento della Corte Costituzionale, si può affermare che la discrezionalità del datore di lavoro in occasione di eventuale recesso in prova si esplica nella valutazione delle capacità e del comportamento professionale del lavoratore, cosicché il lavoratore stesso, che ritenga e sappia dimostrare il positivo superamento della prova nonché l imputabilità del licenziamento a un motivo illecito, abbia la possibilità di dedurne la nullità avanti al giudice del lavoro. L invalidità del patto di prova Come detto, scopo dell esperimento in prova, in base al patto previsto dall art.2096 c.c., è quello di fare acquisire alle parti adeguati elementi di valutazione sulla reciproca convenienza a un rapporto di lavoro definitivo, valutazione rimessa al giudizio e alla libera disponibilità delle stesse, le quali sono dunque libere di ritenere o escludere tale convenienza. Ciò ricordato, e ricollegandosi ai principi posti dalla fondamentale sentenza della Corte Costituzionale sopra menzionata, la possibilità del lavoratore di contestare il licenziamento durante il periodo di prova può quindi sostanzialmente attenere a quattro situazioni: 1. invalidità del patto di prova per carenze formali; 2. mancata verifica delle capacità del lavoratore per inadeguatezza temporale del periodo di prova o diversità delle mansioni espletate rispetto a quelle previste dal patto stesso; 3. effettivo superamento della prova; 4. motivo illecito del recesso datoriale. Un non modesto contenzioso si è pertanto sviluppato al fine di verificare, per iniziativa di lavoratori licenziati da datori di lavoro in periodo di prova, l invalidità del relativo patto e la conseguente illegittimità del recesso datoriale. Al riguardo, la recentissima sentenza n.5404/13 della Cassazione ha confermato una pronuncia della Corte di merito che aveva dichiarato la nullità del patto di prova per mancata specificazione delle mansioni che avrebbe dovuto svolgere il lavoratore, con conseguente conversione in via definitiva dell assunzione sin dal suo inizio. Da ciò era derivato, secondo tale pronuncia della Cassazione, che il licenziamento, comminato dall azienda nell ambito della recedibilità ad nutum e basato esclusivamente sul mancato superamento del periodo di prova, doveva considerarsi illegittimo per mancanza di giusta causa o giustificato motivo. Altra sentenza della Suprema Corte, la n.23224/10, ha così sintetizzato i principi alla base della libera recedibilità durante il periodo di prova, derivanti dall art.2096 c.c. e dall art.10, L. n.604/66: il rapporto di lavoro subordinato costituito con patto di prova è sottratto, per il periodo massimo di sei mesi, alla disciplina dei licenziamenti individuali, ed è caratterizzato dal potere di recesso del datore di lavoro, la cui discrezionalità si esplica senza obbligo di fornire al lavoratore alcuna motivazione, neppure in caso di contestazione, sulla valutazione delle capacità e del comportamento professionale del lavoratore stesso: rilevandosi, peraltro, che detta discrezionalità non è assoluta, e deve essere coerente con la causa del patto di prova, sicché il lavoratore, che non dimostri il positivo superamento dell esperimento nonché la imputabilità del recesso del datore di lavoro a un motivo estraneo a tale causa, e quindi illecito, non può eccepire né dedurre la nullità del licenziamento in sede giurisdizionale [ ]. Un siffatto illecito motivo, quale ragione di nullità di quel recesso, può ritenersi provato in giudizio solo quando, oltre all avvenuto positivo superamento dell esperimento, siano dimostrati precisi e specifici fatti concreti i quali comprovino che il recesso non era in alcun modo ricollocabile all esperimento stesso né al suo esito, ma era dovuto a ragioni del tutto estranee alla sua realizzazione ed alla causa del patto di prova e che integravano dunque così l unico e determinante motivo (appunto illecito) della decisione del datore di recedere dal rapporto. Questione non pacifica in giurisprudenza è, come già ricordato, il grado di specificità dell indicazione delle mansioni che costituiscono oggetto del patto di prova. Recentemente la Cassazione, con la sentenza n.1957/11, ha valutato valido il patto di prova quando le mansioni affidate al lavoratore, tanto più quando trattasi di lavoro intellettuale e non meramente esecutivo: 1. in primo luogo non siano necessariamente indicate in dettaglio, ma anche determinabili in 21

3 base alla formula adoperata dalle parti nel contratto: ciò, nella fattispecie esaminata dalla sentenza, nel caso di un direttore amministrativo, con la qualifica di quadro, specificata nella declaratoria del Ccnl Commercio; 2. in secondo luogo quando non sia stata dimostrata la concreta e specifica assegnazione a mansioni non riconducibili al patto di prova. Anche i giudici di merito 27 si sono espressi al riguardo, stabilendo che la clausola che prevede il periodo di prova debba contenere, a pena di nullità, l indicazione delle mansioni precise affidate al lavoratore, elemento formale desumibile anche dal corpo del contratto che può ritenersi soddisfatto anche eventualmente facendo riferimento al sistema classificatorio della contrattazione collettiva, purché espressamente richiamata, al fine evidente di consentire al lavoratore di comprendere appieno su quali compiti e mansioni verrà valutata e misurata la professionalità richiesta. Analogamente, è stato stabilito 28 come l art.2096 c.c. non faccia riferimento alcuno alle mansioni, con la conseguenza che, per il principio della libertà delle forme, la lettera di assunzione non debba contenere anche un preciso mansionario, essendo sufficiente l indicazione dettagliata del profilo assegnato. Per quanto riguarda la dimostrazione dell eventuale superamento della prova, dell adibizione a mansioni non oggetto dell esperimento o del motivo illecito del recesso, l onere della prova è pacificamente a carico del lavoratore, non applicandosi al recesso in prova la regola dell art.5 della L. n.604/66, ciò per la già richiamata esclusione operata dall art.10 della medesima legge. Al riguardo la Cassazione 29, annullando una sentenza della Corte d Appello dell Aquila che aveva ritenuto illegittimo il recesso in prova di un azienda, sul presupposto che il datore di lavoro non era riuscito a dimostrare che il lavoratore non avesse superato la prova, ha precisato che grava sul lavoratore che deduca in sede giurisdizionale la nullità di tale recesso l onere di provare sia il positivo superamento della prova sia l imputabilità del recesso a un motivo, unico e determinante, estraneo alla funzione del patto e perciò illecito. Le conseguenze in caso di nullità del patto di prova e di illegittimità del recesso Tradizionalmente si suole distinguere le conseguenze a carico del datore di lavoro, derivanti dall illegittimo recesso: 1. da una parte in caso di nullità del patto di prova; 2. dall altro nell evenienza di un vizio che riguardi l esperimento della prova stessa. Nel primo caso, relativo a vizi formali del patto di prova (ad esempio patto non scritto o successivo all inizio della prestazione lavorativa o senza sufficiente indicazione delle mansioni oggetto della prova), il rapporto di lavoro è considerato definitivo ab initio e, quindi, il licenziamento deve sottostare alle normali regole previste dalle norme sui licenziamenti, con le conseguenze, in caso di illegittimità del recesso, previste dall ordinamento, a seconda del numero dei dipendenti del datore di lavoro (in base ai criteri del nuovo art.18 dello Statuto dei Lavoratori, co.8): quindi, a seconda dei casi, la tutela obbligatoria 30 o la tutela reale 31. Nella seconda eventualità, ovvero nei casi di inadeguatezza della prova, del superamento della stessa da parte del lavoratore o del motivo illecito del recesso dell imprenditore, non vi sono approdi giurisprudenziali univoci per quanto riguarda le conseguenze del relativo licenziamento. La giurisprudenza maggioritaria della Cassazione 32 ha ritenuto, in tali casi, come nell evenienza di recesso illegittimo da parte del datore di lavoro il dipendente abbia unicamente diritto al risarcimento del danno pari alle retribuzioni non percepite sino alla fine del periodo di prova o, se possibile, alla prosecuzione della prova per il periodo restante. In particolare la Suprema Corte 33 ha precisato che: in ipotesi di recesso del datore di lavoro prima del compimento del periodo di prova del lavoratore, la declaratoria della sua illegittimità non comporta che il contratto di lavoro debba ormai essere considerato come stabilmente costituito, ma esclusivamente il diritto del lavoratore di terminare la prova e ottenere il pagamento delle retribuzioni per i giorni residui, tenuto presente che il datore di lavoro, nel lasso di tempo tra l interruzione del periodo di prova e il giorno della prefissata sua scadenza, avrebbe potuto esercitare la facoltà di recesso, senza limiti e condizioni, ai sensi dell art comma 3 c.c.. 27 Trib. Milano, sez. lav., sent. 7 aprile 2011, n Trib. Milano, sez. lav., sent. 22 febbraio 2011, n Cass., sent. n.21784/ Cass., sent. n.5404/ Cass., sent. n.10440/12; Cass. sent. n.21758/ Cass., sent. n.2228/99; Cass. sent. n.7821/ Cass., sent. n.11934/95. 22

4 A tale orientamento si contrappone una pronuncia della Cassazione 34, a dire il vero isolata, in base alla quale anche al recesso in prova, ove esercitato per illiceità del motivo, si applicherebbero le tutele, obbligatorie o reali, analoghe ai licenziamenti disposti senza giusta causa o giustificato motivo. Anche i giudici di merito non appaiono sempre concordi nell individuazione delle conseguenze derivanti dall illegittimo recesso del datore in caso di viziato esperimento del periodo di prova. Il Tribunale di Monza 35, in una fattispecie in cui la prova era stata svolta in un unità operativa diversa da quella prevista nella lettera di assunzione, ha dichiarato illegittimo il recesso per mancato superamento della prova, condannando il datore di lavoro a reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro oltre al risarcimento delle retribuzioni perse dal recesso all effettiva reintegrazione. A conclusioni opposte è giunto il Tribunale di Milano 36 che, in un caso che vedeva il recesso del datore di lavoro in prova intimato durante un periodo di malattia del dipendente, dichiarava l illegittimità del recesso, condannando l azienda al solo pagamento delle retribuzioni dalla data del recesso al termine del periodo di prova pattuito. Altra sentenza del Tribunale di Milano 37 sembra incidentalmente, nelle motivazioni, lasciare aperte entrambe le possibilità, pur non avendo deciso in merito. Come sopra ricostruito, in caso di recesso in prova intimato sino almeno al 18 luglio 2012 da parte di datore di lavoro in regime di stabilità reale, si poteva prevedere, in caso di nullità del patto, la reintegrazione nel posto di lavoro e il pagamento delle retribuzioni perse sino alla reintegra; viceversa, in caso di vizio attinente all esecuzione della prova, il risarcimento per le utilità perse sino alla virtuale data di cessazione del periodo di prova. La situazione pare complicarsi ora, e notevolmente, in seguito all entrata in vigore della L. n.92/12 nella fatidica data sopra indicata. Se le prime pronunce in tema di licenziamento di dipendenti a tempo indeterminato in base al nuovo, tortuoso, art.18 novellato dalla Riforma Fornero appaiono caratterizzate dalla totale imprevedibilità, con provvedimenti a macchia di leopardo dei vari Tribunali del tutto disomogenei, è arduo poter prevedere quali potranno essere le conseguenze in tema di illegittimo recesso in prova. 34 Cass., sent. n.11735/ Trib. Monza, sez. lav., sent. 17 novembre 2009, n Trib. Milano, sez. lav., sent. 20 aprile 2009, n Trib. Milano, sez. lav., sent. 8 aprile 2011, n La questione non toccherà i recessi intimati dai datori di lavoro con meno di sedici dipendenti, per i quali le conseguenze rimarranno quelle delineate negli anni dalla giurisprudenza. Le difficoltà probabilmente si incontreranno nei recessi in prova posti in essere dai datori di lavoro in stabilità reale per i quali, incappando in un eventuale recesso illegittimo, il ventaglio delle possibili conseguenze appare quanto mai incerto. Come più sopra evidenziato, il recesso in prova non necessita né di motivazioni né di forma scritta. In caso di nullità del patto per mancanza di forma scritta o non contestualità rispetto all inizio della prestazione lavorativa o, ancora, per non sufficiente specificazione delle mansioni ci si troverebbe quindi di fronte a un licenziamento non motivato o addirittura orale. Nel primo caso vi potrebbe essere l applicazione del nuovo co.6 dell art.18, L. n.300/70, come novellato dalla L. n.92/12, che detta le conseguenze dei licenziamenti carenti dei requisiti formali, perché non motivati o irrogati senza preventiva contestazione (licenziamenti disciplinari) o senza il preventivo tentativo di conciliazione (licenziamenti economici): quindi la concessione di un indennità risarcitoria tra un minimo di sei e un massimo di dodici mensilità dell ultima retribuzione globale di fatto. In caso di recesso orale in presenza di patto di prova nullo vi potrebbe essere, viceversa, l applicazione della reintegrazione piena, come previsto dal co.1 del nuovo art.18 per i casi di licenziamento orale. Per quanto riguarda le impugnazioni di recesso in prova in caso di vizi attinenti all esecuzione della prova stessa, si può ipotizzare che, in caso di illegittimità del recesso, le conseguenze in capo al datore di lavoro potranno continuare ad essere il diritto del lavoratore alla prosecuzione della prova, se possibile, o il risarcimento per le retribuzioni perse sino alla conclusione del periodo di prova. In tale fattispecie è tradizionalmente compreso anche il recesso per un motivo diverso, anche illecito, non attinente alla prova in corso. A seguito della Riforma Fornero, però, tale situazione potrebbe non avere più la limitata tutela del risarcimento pari alle utilità perse nel residuo periodo di prova, ma dare luogo, al contrario, alla reintegrazione nel posto di lavoro e al risarcimento del danno: cioè a mente del nuovo co.1 dell art.18 dello Statuto dei Lavoratori, che tutela il lavoratore contro il licenziamento determinato da un motivo illecito determinante ai sensi dell art.1345 c.c.. 23

5 La L. n.92/12 pone altresì rilevanti questioni di ordine processuale: è ormai noto che, con il c.d. rito Fornero, di cui all art.1, co.47 e ss. della suddetta legge, possano essere proposte solo impugnazioni di licenziamento ex art.18, L. n.300/70, e connesse questioni di qualificazione del rapporto. Da ciò discende che il lavoratore che intenda eccepire, nei confronti del datore di lavoro con più di quindici dipendenti, la nullità del patto di prova e richiedere l applicazione dell art.18, dovrà necessariamente adottare il nuovo rito speciale; viceversa, nel caso intenda dimostrare l inadeguatezza della prova o il superamento della stessa, con le relative richieste risarcitorie, dovrà proporre un ordinario ricorso in base all art.414 c.p.c.. Non sarà più possibile, come poteva avvenire in passato, richiedere (in via gradata) entrambe le tutele: ciò imporrà, nei casi in cui sia dubbia la regolarità formale del patto e al tempo stesso si eccepisca l irregolarità dello svolgimento della prova, di poter chiedere la tutela giudiziale in una sola delle due situazioni, scegliendo se introdurre un rito ordinario oppure speciale, salvo arrivare all assurdo di dover introdurre due ricorsi separati e con il conseguente inaccettabile rischio di eventuali pronunzie confliggenti e, comunque, con un dispendio di risorse, anche sotto il profilo della proliferazione dei contenziosi, francamente assurdo. Si comprende, anche dalle particolari situazioni sopra ipotizzate, come il Ministro del Lavoro del nuovo Governo italiano, sin dai primi giorni di insediamento, abbia ipotizzato modifiche della Riforma Fornero, che si auspica intervengano anche per migliorare (o magari abolire in toto) il nuovo farraginoso e problematico rito speciale e semplificare alcuni bizantini passaggi del nuovo art.18 dello Statuto dei Lavoratori che, anche in tema di conseguenze del recesso invalido in prova, porrà nel prossimo futuro agli operatori del diritto del lavoro rilevanti questioni interpretative. 24

Il nuovo rito per i licenziamenti. Il novellato art. 18 S.L Mirco Minardi

Il nuovo rito per i licenziamenti. Il novellato art. 18 S.L Mirco Minardi Il nuovo rito per i licenziamenti. Il novellato art. 18 S.L Mirco Minardi lexform.it II.1 IL VECCHIO E IL NUOVO ARTICOLO 18 S.L.. In quali casi si applica il nuovo procedimento giudiziario specifico? In

Dettagli

Art. 54 decreto legge

Art. 54 decreto legge Art. 342 c.p.c. Forma dell appello L appello si propone con citazione contenente l esposizione sommaria dei fatti ed i motivi specifici dell impugnazione nonché le indicazioni prescritte nell articolo

Dettagli

Premessa. di giusta causa (vale a dire un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro;

Premessa. di giusta causa (vale a dire un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro; Premessa Non mutano i concetti di giusta causa (vale a dire un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro; di giustificato motivo soggettivo (cioè

Dettagli

La nuova disciplina dei licenziamenti disciplinari

La nuova disciplina dei licenziamenti disciplinari Milano, 30 marzo 2015 La nuova disciplina dei licenziamenti disciplinari Presentazione a «Tutto Lavoro» Avv. Angelo Zambelli Licenziamento disciplinare espressione del potere disciplinare del datore di

Dettagli

LE NUOVE QUESTIONI SUL RIPARTO DELL ONERE DELLA PROVA

LE NUOVE QUESTIONI SUL RIPARTO DELL ONERE DELLA PROVA LE NUOVE QUESTIONI SUL RIPARTO DELL ONERE DELLA PROVA Bergamo, 13 Novembre 2015 Gian Paolo Valcavi 2 I punti centrali delle novità introdotte Art. 3, 2 comma sul punto dal D.lgs. 23/2015 «Esclusivamente

Dettagli

Il contratto a tutele crescenti - sintesi della disciplina

Il contratto a tutele crescenti - sintesi della disciplina Il contratto a tutele crescenti - sintesi della disciplina (d. lgs. 23/2015) Il governo Renzi, in attuazione di una delle deleghe contenute nella legge n. 183 del 10 dicembre 2014 (c.d. Jobs Act), ha definitivamente

Dettagli

Licenziamenti e Riforma Fornero

Licenziamenti e Riforma Fornero Licenziamenti e Riforma Fornero La legge n. 92/2012 un anno dopo Messina, 25.10.13 1 Il nuovo art. 18 La tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo Reintegra e risarcimento pieno (5 min)

Dettagli

Il licenziamento disciplinare alla luce del Jobs act

Il licenziamento disciplinare alla luce del Jobs act Milano, 15 dicembre 2014 Il licenziamento disciplinare alla luce del Jobs act Presentazione a «Tutto Lavoro» Avv. Angelo Zambelli Licenziamento disciplinare espressione del potere disciplinare del datore

Dettagli

1. Il licenziamento collettivo prima della modifica dell art.24 della L.223/91: nozione e ambito di applicazione.

1. Il licenziamento collettivo prima della modifica dell art.24 della L.223/91: nozione e ambito di applicazione. DOTT. SABRINA PAGANI - PARTNER AVV. ROBERTO RESPINTI - PARTNER Milano, 4 Dicembre 2014 Licenziamenti collettivi e Dirigenti: novità in vigore dal 25.11.2014. (Legge 30 Ottobre 2014 n. 161 che estende l

Dettagli

Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 46, sent. n. Massima E illegittima l iscrizione a ruolo eseguita da un Ufficio

Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 46, sent. n. Massima E illegittima l iscrizione a ruolo eseguita da un Ufficio Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 46, sent. n. 149 del 17.4.2009, dep. il 21.5.2009. Massima E illegittima l iscrizione a ruolo eseguita da un Ufficio dell Agenzia delle Entrate territorialmente

Dettagli

10. LICENZIAMENTI INDIVIDUALI di Mauro Soldera

10. LICENZIAMENTI INDIVIDUALI di Mauro Soldera 10. di Mauro Soldera La Legge n. 92/2012 (Riforma Fornero) interviene in maniera significativa sulla disciplina dei licenziamenti individuali regolamentati dall art. 18 della Legge n. 300/1970 (Statuto

Dettagli

TIPOLOGIA DI LICENZIAMENTO COSA PREVEDE il DECRETO DI ATTUAZIONE DEL JOBS ACT

TIPOLOGIA DI LICENZIAMENTO COSA PREVEDE il DECRETO DI ATTUAZIONE DEL JOBS ACT Scheda sul licenziamento nel contratto a tutele crescenti TIPOLOGIA DI LICENZIAMENTO COSA PREVEDE il DECRETO DI LICENZIAMENTO DISCRIMINATORIO, Reintegrazione: Il giudice, con la pronuncia NULLO E INTIMATO

Dettagli

Le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo

Le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo LA N ORMATIVA IN MATERIA DI LICENZIAMENTI INTRODOTTA DALLA LEGGE N. 183/2014 E DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 23/2015 Le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo previste dalla legge n.

Dettagli

Jobs Act. Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI

Jobs Act. Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Jobs Act. Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Nell'ambito del riordino delle forme contrattuali, è stato introdotto

Dettagli

Controversie relative al licenziamento: applicabilità del rito Fornero

Controversie relative al licenziamento: applicabilità del rito Fornero Controversie relative al licenziamento: applicabilità del rito Fornero A cura di CDL Roberto Cristofaro Lo speciale rito Fornero è istituito dalla riforma del lavoro per l utilizzo nelle controversie relative

Dettagli

IL PROCEDIMENTO GIUDIZIALE SPECIFICO: IL CD. RITO FORNERO

IL PROCEDIMENTO GIUDIZIALE SPECIFICO: IL CD. RITO FORNERO IL PROCEDIMENTO GIUDIZIALE SPECIFICO: IL CD. RITO FORNERO La Riforma Fornero (L. n. 92/2012) introduce importanti novità in tema di licenziamenti e del processo del lavoro, delineando all art. 1 commi

Dettagli

CAPITOLO PRIMO LICENZIAMENTI INDIVIDUALI: PRINCIPI GENERALI

CAPITOLO PRIMO LICENZIAMENTI INDIVIDUALI: PRINCIPI GENERALI INDICE CAPITOLO PRIMO LICENZIAMENTI INDIVIDUALI: PRINCIPI GENERALI 1. Evoluzione storico-giuridica delle principali fonti normative del licenziamento individuale... pag. 9 2. I requisiti formali del licenziamento:

Dettagli

QUESITI FORUM LAVORO 2015 IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE

QUESITI FORUM LAVORO 2015 IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE QUESITI FORUM LAVORO 2015 * * * IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE Licenziamenti economici e la nuova conciliazione volontaria 1) Il licenziamento illegittimo motivato per il superamento del periodo di comporto

Dettagli

TICINIA CONSULTING SRL. Ai gentili Clienti Loro sedi. Oggetto: il contratto a tutele crescenti (sintesi) Campo di applicazione

TICINIA CONSULTING SRL. Ai gentili Clienti Loro sedi. Oggetto: il contratto a tutele crescenti (sintesi) Campo di applicazione TICINIA CONSULTING SRL Ai gentili Clienti Loro sedi Oggetto: il contratto a tutele crescenti (sintesi) Campo di applicazione Il regime di tutela nel caso di licenziamento illegittimo è disciplinato dalle

Dettagli

AVV. LUCIA CASELLA Patrocinante in Cassazione. AVV. GIOVANNI SCUDIER Patrocinante in Cassazione AVV. ROBERTA PACCAGNELLA

AVV. LUCIA CASELLA Patrocinante in Cassazione. AVV. GIOVANNI SCUDIER Patrocinante in Cassazione AVV. ROBERTA PACCAGNELLA Circolare n. 5/09 del 26 giugno 2009* CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO La Corte di Cassazione con la sentenza del 10 febbraio 2009, n. 3276 è recentemente intervenuta in materia di risoluzione anticipata

Dettagli

TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI

TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI SCUOLA FORENSE MILANO, 7 MARZO 2014 Avv. Marcello Giustiniani www.beplex.com Il mutamento del luogo di esecuzione della prestazione lavorativa 1. Il trasferimento

Dettagli

Copertura delle perdite

Copertura delle perdite Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 107 09.04.2014 Copertura delle perdite Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie Le assemblee delle società di capitali che, nelle

Dettagli

Jobs act. Fisascat Cisl Milano Metropoli

Jobs act. Fisascat Cisl Milano Metropoli Jobs act Fisascat Cisl Milano Metropoli Licenziamenti illegittimi Prima della Fornero Fornero Si applica agli assunti prima del 7 marzo 2015 Tutele crescenti Licenziamento discriminatorio Tutela reale

Dettagli

IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE NELLA LEGGE DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE NELLA LEGGE DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE NELLA LEGGE DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO (ART. 1 comma 42 ) 1) LICENZIAMENTO DISCRIMINATORIO (nullità) (anche licenziamento intimato in forma orale) applicabile a prescindere

Dettagli

IL NUOVO CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI? A CURA DEL DIPARTIMENTO POLITICHE DEL LAVORO CGIL VENETO

IL NUOVO CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI? A CURA DEL DIPARTIMENTO POLITICHE DEL LAVORO CGIL VENETO JOBS ACT IL NUOVO CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI? A CURA DEL DIPARTIMENTO POLITICHE DEL LAVORO CGIL VENETO CAMPO DI APPPLICAZIONE NEL CASO DI LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO LE NUOVE ASSUNZIONI

Dettagli

DLGS 4.3.2015 n. 23 : IL LICENZIAMENTO NEL CONTRATTO «A TUTELE CRESCENTI»

DLGS 4.3.2015 n. 23 : IL LICENZIAMENTO NEL CONTRATTO «A TUTELE CRESCENTI» DLGS 4.3.2015 n. 23 : IL LICENZIAMENTO NEL CONTRATTO «A TUTELE CRESCENTI» A cura dello studio legale Alberto Guariso Livio Neri Aggiornamento al 06.03.2015 A chi si applica il nuovo regime? 1) A tutti

Dettagli

Sezione Lavoro. Sentenza n. 21833 del 12 ottobre 2006. (Presidente S. Mattone Relatore V. Di Nubila)

Sezione Lavoro. Sentenza n. 21833 del 12 ottobre 2006. (Presidente S. Mattone Relatore V. Di Nubila) Studio Legale Celotti www.studiolegalecelotti.it CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione Lavoro Sentenza n. 21833 del 12 ottobre 2006 (Presidente S. Mattone Relatore V. Di Nubila) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Dettagli

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 1 Febbraio 2013, n 2422 (Pres. F. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Congedo

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 1 Febbraio 2013, n 2422 (Pres. F. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Congedo MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 1 Febbraio 2013, n 2422 (Pres. F. Miani Canevari; Rel. U. Berrino) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Congedo straordinario Dottorato di ricerca

Dettagli

11. LICENZIAMENTO PER RAGGIUNGIMENTO DEI REQUISITI PENSIONISTICI

11. LICENZIAMENTO PER RAGGIUNGIMENTO DEI REQUISITI PENSIONISTICI DEFINIZIONE DEFINIZIONE 11. LICENZIAMENTO PER RAGGIUNGIMENTO DEI REQUISITI PENSIONISTICI DEFINIZIONE CASISTICA RIFERIMENTI Quando il lavoratore matura i requisiti anagrafici e contributivi per accedere

Dettagli

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI. Ivrea, 8 maggio 2015

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI. Ivrea, 8 maggio 2015 CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI Ivrea, 8 maggio 2015 Art. 1 Per i lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere

Dettagli

Indagini bancarie aperte a tutti.

Indagini bancarie aperte a tutti. Indagini bancarie aperte a tutti. Ok all uso della presunzione in generale sull attività di accertamento che, pertanto, valgono per la rettifica dei redditi di qualsiasi contribuente autonomo pensionato

Dettagli

RIEPILOGO COMPLETO SU: TUTELE CRESCENTI E LICENZIAMENTO

RIEPILOGO COMPLETO SU: TUTELE CRESCENTI E LICENZIAMENTO Aggiornamento Aprile 2015 Allegato1 RIEPILOGO COMPLETO SU: CRESCENTI E LICENZIAMENTO Con la presente desideriamo informare che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del del D.Lgs. n. 23 del 04.03.2015

Dettagli

RISOLUZIONE N. 211/E

RISOLUZIONE N. 211/E RISOLUZIONE N. 211/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma,11 agosto 2009 OGGETTO: Sanzioni amministrative per l utilizzo di lavoratori irregolari Principio del favor rei 1. Premessa Al fine

Dettagli

Sgravi Contributivi per Nuove Assunzioni e nuove disposizioni in tema di Contratto del Lavoro

Sgravi Contributivi per Nuove Assunzioni e nuove disposizioni in tema di Contratto del Lavoro a Tutti i Clienti Loro sedi Oggetto: Sgravi Contributivi per Nuove Assunzioni e nuove disposizioni in tema di Contratto del Lavoro Tra la fine del 2014 e l inizio del 2015 sono state introdotte importanti

Dettagli

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO PARERE N. 6 EFFICACIA OBBLIGATORIA O REALE DEL PREAVVISO DI RECESSO IL QUESITO Si chiede quale sia la natura del preavviso

Dettagli

IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IL LICENZIAMENTO INDIVIDUALE Vittorio De Luca avvocato e dottore commercialista Studio De Luca Avvocati Giuslavoristi Galleria Passarella, 2 Milano Milano - 17 Settembre

Dettagli

Cassazione: giusta causa di licenziamento per il furto in azienda anche se c'è assoluzione nel giudizio penale sentenza 802/2013 commento e testo

Cassazione: giusta causa di licenziamento per il furto in azienda anche se c'è assoluzione nel giudizio penale sentenza 802/2013 commento e testo Cassazione: giusta causa di licenziamento per il furto in azienda anche se c'è assoluzione nel giudizio penale sentenza 802/2013 commento e testo Cataldi.it Il giudice del lavoro adito con impugnativa

Dettagli

LA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI

LA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI LA RIFORMA «FORNERO» La L. 92/2012, ha profondamento innovato la disciplina dei licenziamenti, in particolare per le azienda con più di 15 dipendenti, cui si applica l art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Dettagli

Commento di Confindustria. Legge europea 2013-bis: estensione della disciplina dei licenziamenti collettivi ai dirigenti.

Commento di Confindustria. Legge europea 2013-bis: estensione della disciplina dei licenziamenti collettivi ai dirigenti. Commento di Confindustria Legge europea 2013-bis: estensione della disciplina dei licenziamenti collettivi ai dirigenti. Con sentenza del 13 febbraio 2014, resa nella causa C-596/12, la Corte di Giustizia

Dettagli

LICENZIAMENTI INDIVIDUALI

LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Forma, motivazione, impugnazione (si applica a tutti i datori di lavoro) FORMA: è necessaria la forma scritta (art. 2, Legge n. 604/1966). Il licenziamento orale è sanzionato con la tutela reintegratoria

Dettagli

Il lavoro autonomo coordinato *** Il lavoro occasionale

Il lavoro autonomo coordinato *** Il lavoro occasionale Il lavoro autonomo coordinato *** Il lavoro occasionale Il lavoro autonomo coordinato Lavoro autonomo / Lavoro subordinato Lavoro autonomo (art. 2222 cod. civ.) Quando una persona si obbliga a compiere

Dettagli

CIRCOLARE N. 8/2007. DESTINATARI: Direzioni Centrali, Direzioni Regionali, Uffici Provinciali CIRCOLARI DELL ENTE MODIFICATE: nessuna

CIRCOLARE N. 8/2007. DESTINATARI: Direzioni Centrali, Direzioni Regionali, Uffici Provinciali CIRCOLARI DELL ENTE MODIFICATE: nessuna CIRCOLARE N. 8/2007 PROT. n. 49031 ENTE EMITTENTE: Direzione Agenzia del Territorio. OGGETTO: Contenzioso tributario - Riassunzione del giudizio a seguito di sentenze della Corte di Cassazione - Effetti

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali INTERPELLO N. 65/2009 Roma, 31 luglio 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE PER L ATTIVITÀ ISPETTIVA Al Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del

Dettagli

RISOLUZIONE N. 90 /E

RISOLUZIONE N. 90 /E RISOLUZIONE N. 90 /E Direzione Centrale Normativa Roma, 17 ottobre 2014 OGGETTO: Interpello Acquisto per usucapione di beni immobili Applicabilità delle agevolazioni prima casa. Con l interpello in esame,

Dettagli

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO PARERE N. 7 TERMINE PER IRROGARE LA SANZIONE DISCIPLINARE IL QUESITO

FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO PARERE N. 7 TERMINE PER IRROGARE LA SANZIONE DISCIPLINARE IL QUESITO FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO I PARERI SULLA GIURISPRUDENZA DEL LAVORO PARERE N. 7 TERMINE PER IRROGARE LA SANZIONE DISCIPLINARE IL QUESITO Si chiede di precisare quali sono gli effetti delle

Dettagli

News per i Clienti dello studio

News per i Clienti dello studio News per i Clienti dello studio N. 44 del 24 Marzo 2015 Ai gentili clienti Loro sedi Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che

Dettagli

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Gennaio 2013, n 6 (Pres. P. Venuti; Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato - Licenziamento per

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Gennaio 2013, n 6 (Pres. P. Venuti; Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato - Licenziamento per MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Gennaio 2013, n 6 (Pres. P. Venuti; Rel. E. D Antonio) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato - Licenziamento per giustificato motivo oggettivo Onere della

Dettagli

Nota a Cassazione, sez. lavoro, n. 9925 del 5 maggio 2011 Pres. Lamorgese; Rel. Stile; LA GENERICA MOTIVAZIONE DEL RECESSO EQUIVALE ALLA MATERIALE

Nota a Cassazione, sez. lavoro, n. 9925 del 5 maggio 2011 Pres. Lamorgese; Rel. Stile; LA GENERICA MOTIVAZIONE DEL RECESSO EQUIVALE ALLA MATERIALE Nota a Cassazione, sez. lavoro, n. 9925 del 5 maggio 2011 Pres. Lamorgese; Rel. Stile; Pm (conforme) Destro. LA GENERICA MOTIVAZIONE DEL RECESSO EQUIVALE ALLA MATERIALE OMISSIONE DELLA COMUNICAZIONE DEI

Dettagli

Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL

Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Ai gentili clienti Loro sedi Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Premessa L INAIL, con una nota, in risposta ad un quesito dell Ordine dei Consulenti del lavoro (prot. n. 60010 del

Dettagli

JOBS ACT Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti

JOBS ACT Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti JOBS ACT Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti A cura del Sito Web Servizio Coordinamento Centri per l Impiego Città Metropolitana di Torino 27 luglio 2015 DEFINIZIONE Il contratto a tempo

Dettagli

SCUOLA FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TREVISO INCONTRO DEL 30.09.2011

SCUOLA FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TREVISO INCONTRO DEL 30.09.2011 SCUOLA FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TREVISO INCONTRO DEL 30.09.2011 Gli indici della natura subordinata del rapporto di lavoro Relazione dell Avv. Paolo Valla * * * Traccia dei casi da trattare Controversia

Dettagli

Modifiche alle norme sui licenziamenti introdotte dalla legge 92/2012

Modifiche alle norme sui licenziamenti introdotte dalla legge 92/2012 A tutti i clienti luglio 2012 Modifiche alle norme sui licenziamenti introdotte dalla legge 92/2012 Novità in materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo(ragioni inerenti all'attività produttiva,

Dettagli

3. CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO di Andrea Morzenti

3. CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO di Andrea Morzenti 3. CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO di Andrea Morzenti La normativa sul contratto di lavoro a tempo determinato è contenuta nel Decreto Legislativo n. 368 del 2001, decreto attuativo della Direttiva Comunitaria

Dettagli

IL NUOVO LICENZIAMENTO INDIVIDUALE

IL NUOVO LICENZIAMENTO INDIVIDUALE IL NUOVO LICENZIAMENTO INDIVIDUALE Avv. Ernesto Vitiello 1 IL D.LGS. N. 23 DEL 4 MARZO 2015 Tale decreto ha dato corpo, per quanto riguarda i licenziamenti, ai principi programmatici di cui alla lettera

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO. ARTICOLO 2 Rapporti di lavoro instaurabili e relative modalità di scelta

REGOLAMENTO INTERNO. ARTICOLO 2 Rapporti di lavoro instaurabili e relative modalità di scelta REGOLAMENTO INTERNO ARTICOLO 1 Scopo ed oggetto del regolamento Il presente regolamento ha lo scopo - ai sensi dell articolo 6 della legge 3 aprile 2001, n. 142, e dell articolo 39 dello statuto - di disciplinare

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO

REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO 102 REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N.350 Reg./369 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 19/10/2011 Art. 1 Servizio ispettivo 1. Ai sensi

Dettagli

FAQ PARTITE IVA. Cos è la Partita Iva?

FAQ PARTITE IVA. Cos è la Partita Iva? FAQ PARTITE IVA Cos è la Partita Iva? La Partita Iva è un particolare strumento fiscale riservato, oltre che alle imprese, ai lavoratori autonomi, ovvero a quei lavoratori che, ai sensi dell art. 2222

Dettagli

Circolare n. 10/2010 del 22 novembre 2010 * LE NOVITA DEL COLLEGATO LAVORO

Circolare n. 10/2010 del 22 novembre 2010 * LE NOVITA DEL COLLEGATO LAVORO Circolare n. 10/2010 del 22 novembre 2010 * LE NOVITA DEL COLLEGATO LAVORO Mancano solo due giorni all entrata in vigore della Legge n. 183/2010 (c.d. Collegato Lavoro ), prevista per il 24.11.2010. Le

Dettagli

La riforma del lavoro

La riforma del lavoro La riforma del lavoro Cosa cambia per le imprese LAVORO A CHIAMATA Contratto di lavoro con cui il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione in modo discontinuo

Dettagli

Subappalto necessario e soccorso istruttorio alla luce del d.l. n.90/2014 1.

Subappalto necessario e soccorso istruttorio alla luce del d.l. n.90/2014 1. Subappalto necessario e soccorso istruttorio alla luce del d.l. n.90/2014 1. di Arrigo Varlaro Sinisi 2 Alla luce della recente novità normativa 3 in tema di soccorso istruttorio, c è da domandarsi se

Dettagli

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,

Dettagli

LEZIONE 4 DICEMBRE 2013

LEZIONE 4 DICEMBRE 2013 LEZIONE 4 DICEMBRE 2013 Società in nome collettivo ( s.n.c. ) La società in nome collettivo (s.n.c.) costituisce il modello di organizzazione societaria che si presume normalmente adottato per l esercizio

Dettagli

Modello di contratto. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale

Modello di contratto. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale Modello di contratto Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale MODELLO DI CONTRATTO DI APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE ex art. 3, d.lgs. n. 167/2011... [Datore

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO RAPPORTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO QUESITI (posti in data 3 aprile 2014) Sono stato assunto quale dirigente medico a tempo determinato presso un azienda ospedaliera del SSN, per la sostituzione

Dettagli

Si richiama l attenzione sulle seguenti sentenze del Consiglio di Stato,relative a questioni inerenti i concorsi pubblici e gli esami di maturita.

Si richiama l attenzione sulle seguenti sentenze del Consiglio di Stato,relative a questioni inerenti i concorsi pubblici e gli esami di maturita. PILLOLE DI GIURISPRUDENZA Colaci.it Si richiama l attenzione sulle seguenti sentenze del Consiglio di Stato,relative a questioni inerenti i concorsi pubblici e gli esami di maturita. Sentenza n.1740 del

Dettagli

Legge 11 maggio 1990, n. 108 (Gazzetta Ufficiale 11 maggio 1990, n. 108)

Legge 11 maggio 1990, n. 108 (Gazzetta Ufficiale 11 maggio 1990, n. 108) Legge 11 maggio 1990, n. 108 (Gazzetta Ufficiale 11 maggio 1990, n. 108) Disciplina dei licenziamenti individuali Articolo 1 - Sostituzione dei primi due commi dell'art. 18 L. 300/1970 Articolo 2 - Applicazioni

Dettagli

Licenziamento. per giustificato motivo. oggettivo: dalla disciplina vigente al progetto di riforma. FRANCESCO ROTONDI LABLAW Studio Legale

Licenziamento. per giustificato motivo. oggettivo: dalla disciplina vigente al progetto di riforma. FRANCESCO ROTONDI LABLAW Studio Legale FRANCESCO ROTONDI LABLAW Studio Legale Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: dalla disciplina vigente al progetto di riforma La nozione del licenziamento per giustificato motivo oggettivo è

Dettagli

IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO NEL D.GLS.N. 81-2015 LE NOVITÀ

IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO NEL D.GLS.N. 81-2015 LE NOVITÀ IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO NEL D.GLS.N. 81-2015 LE NOVITÀ Avv. Prof. Giuseppe Pellacani Presidente CesLaR 1 ENTRATA IN VIGORE Pur in mancanza di una previsione analoga a quella dell art. 2-bis della

Dettagli

«IL PROCESSO D APPELLO DINANZI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE» www.lexacademy.it

«IL PROCESSO D APPELLO DINANZI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE» www.lexacademy.it «IL PROCESSO D APPELLO DINANZI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE» www.lexacademy.it SPECIFICITA DELL APPELLO. Il D. LGS. 546/1992 disciplina le impugnazioni al Capo 3, la cui sezione seconda al suo

Dettagli

TUTELE DAVVERO CRESCENTI PER CHI?

TUTELE DAVVERO CRESCENTI PER CHI? TUTELE DAVVERO CRESCENTI PER CHI? L impianto delineato dal D.Lgs. 23/2015 in attuazione della Legge 183/2014 (c.d. Jobs Act) prevede l indennizzo come regola in caso di licenziamento economico illegittimo,

Dettagli

INDICE. Introduzione del Dr. Giuseppe IANNIRUBERTO... Pag. Presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione

INDICE. Introduzione del Dr. Giuseppe IANNIRUBERTO... Pag. Presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione INDICE Introduzione del Dr. Giuseppe IANNIRUBERTO... Pag. Presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione I COSTITUZIONE E TIPOLOGIA DEL RAPPORTO DI LAVORO... " 1 (Relazione del Dr. Fabrizio MIANI

Dettagli

Valutazione finale 15 maggio 2014 Elementi di diritto del lavoro e rapporto di dipendenza Dr. Marco Morra (Crociare soltanto una risposta)

Valutazione finale 15 maggio 2014 Elementi di diritto del lavoro e rapporto di dipendenza Dr. Marco Morra (Crociare soltanto una risposta) A.T.S. ERFAP LAZIO - ASSOCIAZIONE COLUMBUS (Università Cattolica del Sacro Cuore) Codice Progetto COLUM/1 Valutazione finale 15 maggio 2014 Elementi di diritto del lavoro e rapporto di dipendenza Dr. Marco

Dettagli

COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE

COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE DELIBERAZIONE 21 marzo 2007 Direttive recanti chiarimenti operativi circa l applicazione del decreto ministeriale del 30 gennaio 2007, adottato ai sensi dell

Dettagli

Forme di estinzione individuale del rapporto di lavoro

Forme di estinzione individuale del rapporto di lavoro C 14 a p i t o l o Forme di estinzione individuale del rapporto di lavoro 1 I principi generali dei licenziamenti individuali Il licenziamento è considerato legittimo soltanto quando sussistono alcune

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO LIBRO FONDIARIO CIRCOLARE N.. 7 /2009 Trrentto,, 29 dicembrre 2009 Oggetto: Legge 18 giugno 2009, n. 69. Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione,

Dettagli

JOBS ACT COMPATIBILITA COSTITUZIONALI

JOBS ACT COMPATIBILITA COSTITUZIONALI JOBS ACT COMPATIBILITA COSTITUZIONALI Repubblica online del 9.3.2015 Il Jobs act è veramente incostituzionale? «II decreto attuativo della legge delega 10 dicembre 2014 n. 183 presenta profili di incostituzionalità

Dettagli

RISOLUZIONE N. 195/E

RISOLUZIONE N. 195/E RISOLUZIONE N. 195/E Roma, 13 ottobre 2003 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di interpello. Art. 27 del DPR 29 settembre 1973, n. 600 Imputazione soggettiva dei redditi (utili

Dettagli

Studio di Consulenza del Lavoro Pini & Associati

Studio di Consulenza del Lavoro Pini & Associati Oggetto: JOB ACT Contratto a tutele crescenti. Borgo San Lorenzo, lì 03/04/2015 Alla Clientela in indirizzo Il Governo ha approvato definitivamente il D.Lgs. 23/2015 che introduce nel nostro ordinamento

Dettagli

Il fallimento italiano delle società trasferite all estero

Il fallimento italiano delle società trasferite all estero Il fallimento italiano delle società trasferite all estero La globalizzazione, con l apertura delle frontiere, e l allargamento dei mercati, comporta contatti sempre più intensi con imprenditori esteri.

Dettagli

DECLINATORIA DI GIURISDIZIONE E CONTINUAZIONE DEL PROCESSO DAVANTI AL GIUDICE MUNITO DI GIURISDIZIONE (C.D. TRANSLATIO IUDICII)

DECLINATORIA DI GIURISDIZIONE E CONTINUAZIONE DEL PROCESSO DAVANTI AL GIUDICE MUNITO DI GIURISDIZIONE (C.D. TRANSLATIO IUDICII) DECLINATORIA DI GIURISDIZIONE E CONTINUAZIONE DEL PROCESSO DAVANTI AL GIUDICE MUNITO DI GIURISDIZIONE (C.D. TRANSLATIO IUDICII) CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza, 22-02-2007, n. 4109

Dettagli

Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici

Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Con il D.Lgs. 192/212 il governo ha anticipato l adozione delle disposizioni contenute nella direttiva 2011/7/UE (la cui attuazione era

Dettagli

TAR TOSCANA: NON SEM PRE BASTA LA SOA

TAR TOSCANA: NON SEM PRE BASTA LA SOA TAR TOSCANA: NON SEM PRE BASTA LA SOA di Massimo Gentile Il caso di specie Oggetto del presente approfondimento è una recentissima pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (sentenza

Dettagli

News per i Clienti dello studio

News per i Clienti dello studio News per i Clienti dello studio N. 64 del 29 Aprile 2015 Ai gentili clienti Loro sedi Responsabilità solidale negli appalti e deroghe della contrattazione collettiva: quale disciplina applicare? Gentile

Dettagli

Mobilità volontaria: implicazioni sul rapporto di lavoro e problematiche tipiche

Mobilità volontaria: implicazioni sul rapporto di lavoro e problematiche tipiche Mobilità volontaria: implicazioni sul rapporto di lavoro e problematiche tipiche Rosario Soloperto e Pierluigi Mastrogiuseppe Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni Mobilità

Dettagli

GUIDA AL NUOVO LAVORO A PROGETTO

GUIDA AL NUOVO LAVORO A PROGETTO Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro Riforma del Mercato del Lavoro Legge 92/2012 GUIDA AL NUOVO LAVORO A PROGETTO DI RENZO LA COSTA LUGLIO 2012 Il nuovo lavoro a progetto 1 Il contratto di lavoro

Dettagli

DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI ELETTORALI. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All.

DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI ELETTORALI. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All.1 AI PREFETTI DELLA REPUBBLICA AI COMMISSARI DEL GOVERNO NELLE PROVINCE AUTONOME DI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA SERVIZI DI PREFETTURA

Dettagli

Il contratto di lavoro a tempo determinato dopo il Jobs Act.

Il contratto di lavoro a tempo determinato dopo il Jobs Act. A tutti i clienti Luglio 2015 Il contratto di lavoro a tempo determinato dopo il Jobs Act. Con l entrata in vigore, il 25.6.2015, del D.Lgs. 81/2015, il cd. codice dei contratti viene per l ennesima volta

Dettagli

Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito. Roma, 05/08/2011

Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito. Roma, 05/08/2011 Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Roma, 05/08/2011 Circolare n. 105 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori generali,

Dettagli

Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni.

Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni. Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni. QUADRO NORMATIVO ( Stralcio in Allegato n.1): L art. 23 della L.62/2005 (Comunitaria 2004) ha

Dettagli

PARAMETRAZIONE ECONOMICA DELL EQUO INDENNIZZO ALLA DATA DELLA RELATIVA DOMANDA

PARAMETRAZIONE ECONOMICA DELL EQUO INDENNIZZO ALLA DATA DELLA RELATIVA DOMANDA PARAMETRAZIONE ECONOMICA DELL EQUO INDENNIZZO ALLA DATA DELLA RELATIVA DOMANDA - APPROFONDIMENTI NORMATIVI Il D.P.R. 20 aprile 1994, n. 349 era il regolamento che disciplinava i procedimenti di riconoscimento

Dettagli

sumere, come peraltro confermato dalla giurisprudenza, che:

sumere, come peraltro confermato dalla giurisprudenza, che: 114 sumere, come peraltro confermato dalla giurisprudenza, che: Dottrina «sarebbe valida un accettazione beneficiata senza successivo inventario, che potrebbe essere formato dal minore entro un anno dalla

Dettagli

Circolare N. 113 del 3 Agosto 2015

Circolare N. 113 del 3 Agosto 2015 Circolare N. 113 del 3 Agosto 2015 Presunzioni, riqualificazioni ed abrogazioni: come vanno gestiti i contratti a progetto e le partite IVA? Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che

Dettagli

IL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO

IL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO FEMCA CISL Lombardia JOB ACTS IL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO La disciplina dei licenziamenti Il D.lgs. n. 23/2015 sul contratto a tutele crescenti, attuativo del Jobs Act, in vigore dal 7 marzo 2015 riscrive

Dettagli

JOB ACT 2015 Guida sintetica I nuovi licenziamenti AVV.TO PIERCARLO ANTONELLI AVVOCATI ASSOCIATI FRANZOSI - DAL NEGRO - SETTI

JOB ACT 2015 Guida sintetica I nuovi licenziamenti AVV.TO PIERCARLO ANTONELLI AVVOCATI ASSOCIATI FRANZOSI - DAL NEGRO - SETTI JOB ACT 2015 Guida sintetica I nuovi licenziamenti 1 LA LEGGE DELEGA Il provvedimento noto come Jobs Act, approvato dal parlamento su iniziativa del governo Renzi, è una legge delega (L. 10 dicembre 2014

Dettagli

Circolare N.57 del 16 Aprile 2014

Circolare N.57 del 16 Aprile 2014 Circolare N.57 del 16 Aprile 2014 Contratti a termine e assunzioni agevolate per sostituzione maternità. Rimane la causale. Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che con il DL n. 34 del

Dettagli

Lavoro & Previdenza N. 231. False partite Iva: l attività di verifica. La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici 09.12.

Lavoro & Previdenza N. 231. False partite Iva: l attività di verifica. La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici 09.12. Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici N. 231 09.12.2014 False partite Iva: l attività di verifica Il 31.12.2014 scade il biennio necessario per avviare le attività

Dettagli

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE RAPPORTO DI LAVORO 1 Il rapporto individuo azienda si basa su un contratto per lo scambio di una prestazione di lavoro a fronte di un corrispettivo economico retribuzione

Dettagli

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti presentata, relativa alla corretta qualificazione

Dettagli

L appuntamento con l Esperto Jobs Act: il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Alberto Bosco

L appuntamento con l Esperto Jobs Act: il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Alberto Bosco L appuntamento con l Esperto Jobs Act: il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti Alberto Bosco La L. 10 dicembre 2014, n. 183, all art. 1, co. 7, lettera c) dispone che la delega va attuata,

Dettagli

ARROTONDAMENTO DELL ANZIANITA PENSIONISTICA

ARROTONDAMENTO DELL ANZIANITA PENSIONISTICA ARROTONDAMENTO DELL ANZIANITA PENSIONISTICA Fino al 31/12/97 l arrotondamento veniva fatto ai sensi del comma 2 dell art. 40 del DPR 1092/73 (vedi allegato 1). L anzianità complessiva era arrotondata in

Dettagli