IL MOVIMENTO DEGLI ANZIANI

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1 IL MOVIMENTO DEGLI ANZIANI

2 Cursus est certus aetatis L età procede con passo costante (Catone il Vecchio, De Senectute X, 33) 2

3 Contesto La popolazione anziana è una parte importante della popolazione in Lombardia e in particolare nella provincia di Milano. Stanno entrando in questa fascia d età persone con abitudini di mobilità e di socialità diverse da quelle che stereotipi consolidati attribuiscono agli anziani. Si pensi per esempio all abitudine a viaggiare, utilizzare l automobile, o fare spese in centri commerciali fuori dai centri abitati. Gli anziani di oggi sono anche mediamente più istruiti e più attivi. È indispensabile che le scelte in tema di trasporti tengano conto di questo fenomeno per come si presenta oggi e per come lo farà in futuro, perché: gli anziani hanno esigenze in termini di mobilità che sono diverse da quelle della media della popolazione attiva (orari e destinazioni); hanno esigenze particolari in termini di accessibilità dei mezzi pubblici e di fruizione delle strade. Una maggiore attenzione alla mobilità degli anziani risponde anche agli interessi della società nel suo complesso, perché: con maggiori possibilità di mobilità gli anziani potranno essere attivi e indipendenti più a lungo; gli anziani rappresentano un gruppo economicamente attivo e la loro capacità di accedere a beni e servizi ha un valore economico per l intera società. 3

4 Obiettivi Con questo progetto lo SPI si posto l obiettivo di realizzare un progetto per fornire ai decisori pubblici dell area metropolitana di Milano elementi utili per un piano d azione rivolto alla mobilità degli anziani. Il progetto ha: analizzato la realtà del territorio; identificato le particolari esigenze degli anziani; valutato l impatto che la loro presenza avrà (probabilmente) sulle caratteristiche della mobilità nei decenni a venire (orizzonte 2030); avanzato proposte generali (applicabili in genere nelle aree metropolitane) e specifiche (caratteristiche del nostro territorio). 4

5 Metodologia Il progetto si è articolato in: risposte a un articolato questionario distribuito presso 10 Leghe SPI nell area metropolitana milanese; tre incontri (Focus Group) con rappresentanti delle Leghe; confronto con risultati di alcuni studi sul tema della mobilità degli anziani; confronto con programmi e indicazioni prodotti da enti di programmazione (es: OCSE, Ministero dei Trasporti Tedesco, Ministero dei Trasporti USA, ecc.); ricerche in letteratura sulle innovazioni in termini di servizio e tecnologiche a favore degli anziani. 5

6 La mobilità degli anziani nell area metropolitana di Milano In una realtà come quella dell area metropolitana milanese, caratterizzata da una buona offerta generale di mobilità, i problemi espressi dagli anziani sono quelli tipici, legati a: una generale fatica (ad esempio: camminare, fare le scale, salire sui mezzi, stare in piedi sui mezzi); una difficoltà ad accedere ai sistemi informativi moderni (ad esempio: rimando a informazioni su internet, strumento a cui molti anziani non hanno accesso); una generale fragilità che genera insicurezza, legata sia alla microcriminalità sia alla circolazione su strade (sia come automobilisti, sia come pedoni) e marciapiedi (ostacoli, selciati dissestati, circolazione di ciclisti e motociclisti). Sono tutti punti ben conosciuti, di cui però non si tiene sufficientemente conto quando si lavora alle soluzioni tecniche. 6

7 I risultati del questionario in sintesi 239 Persone intervistate 49% 51% 122 Donne 117 Uomini 53% 47% 102 residenti a Milano 137 residenti nell'hinterland 7

8 Socialità Oltre un terzo delle persone che hanno risposto vivono sole. Fortissima differenza di genere: la solitudine è soprattutto femminile. Quasi tutti sono soddisfatti dei loro rapporti sociali che sono un importante fattore di stimolo alla mobilità. La maggior parte delle persone va a trovare parenti e amici. Oltre l 80% è soddisfatto dei mezzi a disposizione e non uscirebbe di più di casa nel caso ne avesse di migliori. Si sente limitato il 18% delle persone: in particolare le persone oltre i 75 anni, le donne e chi abita fuori Milano. La scelta del modo di trasporto è molto differenziata per genere, età e luogo di residenza. - donne e persone oltre i 75 anni usano mezzi pubblici e piedi - gli uomini e le persone sotto i 75 l automobile - fuori Milano l uso dei mezzi pubblici è (quasi) marginale. Le condizioni fisiche limitano la mobilità di oltre il 45% delle persone più anziane. Fare le scale e camminare a lungo sono gli esercizi considerati più difficili. 8

9 Mezzi privati Oltre il 70% delle persone intervistate ha almeno un mezzo privato a disposizione (auto, bici e, in misura trascurabile, moto), ma quasi la metà non è dotato di auto e patente. Le donne in particolar modo ne sono prive, con conseguente evidente limitazione delle possibilità di mobilità. Circa un quarto in città e 1 su 10 nell Hinterland ritengono di non avere buone possibilità di parcheggio dell automobile. Il 60% usa l auto frequentemente, il 15% tutti i giorni. Uomini, persone che abitano fuori Milano e persone con meno di 75 anni sono i più assidui. Chi ha l auto la usa, a prescindere dall offerta di mezzi pubblici. Problemi per l uso dell auto: gli uomini hanno problemi fisici, le donne soffrono il traffico e la sua pericolosità. 9

10 Mezzi pubblici Quasi tutti coloro che abitano in città o in comuni serviti dalla metropolitana ritengono la loro zona ben servita dai mezzi pubblici. Un po meno soddisfatti coloro che abitano nell hinterland e non sono serviti da metropolitana o ferrovia. Quasi uno su quattro possiede un abbonamento dei mezzi pubblici: i milanesi soprattutto. Oltre il 70% dei milanesi utilizza i mezzi pubblici da una a più volte la settimana. Le persone oltre i 75 anni risultano essere gli utilizzatori più affezionati. La difficoltà a salire sui mezzi resta il principale problema denunciato da tutte le categorie e in particolare dalle persone oltre 75 anni e dalle donne. 10

11 Sicurezza Si dichiarano non sicuri quasi il 30% delle donne e il 15% degli uomini. L attraversamento (anche su strisce) è percepito come pericoloso da più una persona su 5 (più di 1 donna su 4). Gli ultra 75 enni si sentono insicuri mentre camminano sui marciapiedi, anche a causa delle biciclette. 11

12 Stare in casa e attività fuori casa 6 su 10 nell hinterland e 4 su 10 a Milano passano molto tempo in casa. Motivi per uscire sono le visite a parenti e amici, le attività fisiche e l impegno sociale. A cui si aggiunge, soprattutto per gli uomini e chi abita nell hinterland, il bar e altre attività sedentarie. Meno del 10% svolgerebbe attività diverse se fossero più accessibili. 12

13 Fare la spesa, andare dal medico La spesa viene risolta per lo più con l automobile. In alcuni casi l auto viene usata quasi solo per questo motivo. Un ricorso marginale alla consegna a domicilio della spesa, ma che comincia ad attrarre soprattutto le donne milanesi più avanti negli anni. In primo luogo la spesa viene trasportata con l auto ma, soprattutto per i milanesi, anche il carrello può bastare. L 87% delle persone sotto i 75 anni e il 65% di quelli più anziani sono completamente autonomi per l accesso alla sanità. 13

14 I risultati dei focus group: differenze I tre incontri con i rappresentanti delle Leghe hanno avuto luogo: a Milano il 27 gennaio 2015 a Paderno Dugnano il 13 febbraio 2015 a Gorgonzola il 4 marzo 2015 Nel corso dei focus group sono state sottolineate la differenze che ci sono fra gli anziani: fra chi ha una qualche forma di disabilità e gli altri; fra chi è protetto (e magari anche un po soffocato) dalla famiglia e chi invece è solo; fra chi ricerca la socialità e chi invece è chiuso in casa (e spesso escluso anche dalla rete di informazioni). 14

15 I risultati dei focus group: esigenze Gli elementi fondamentali che sono emersi, oltre a una generale richiesta di maggiore attenzione alle esigenzedi mobilità degli anziani, sono: tariffe dei mezzi pubblici che tengano conto dei modelli di mobilità degli anziani (bassa frequenza, percorsi brevi spesso in periodi di morbida); rete dei mezzi pubblici che riduca al minimo la necessità di compiere percorsi a piedi; disponibilità di parcheggi per i residenti o in prossimità delle destinazioni per gli anziani; verifica delle possibilità di accesso alla distribuzione (capillarità o almeno mezzi di collegamento); protezione dei pedoni sui marciapiedi o in attraversamento; riduzione al minimo della necessità di raggiungere gli uffici pubblici (semplificazione) e loro capillarità, tenendo conto del fatto che molti anziani non hanno accesso a internet (anche a causa dei costi); informazione agli anziani sulle opportunità di tariffa e di trasporto. Per quanto riguarda quello che gli anziani possono fare per aiutare se stessi, le indicazioni principali emerse sono: maggiore socialità e consapevolezza di gruppo; capacità di essere propositivi e attivi nella rivendicazione delle proprie esigenze. Quest ultimo punto è stato presentato come particolarmente importante. 15

16 Che fare? Suggerimenti da altri Paesi e l aiuto della tecnologia È stata fatta una piccola ricerca su come il tema della mobilità degli anziani è affrontata in altri Paesi. Sono stati esaminate ricerche e programmi di: OCSE, (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha affrontato a più riprese il tema della mobilità degli anziani, visto anche come sfida per i sistemi dei trasporti per i Paesi membri dell Unione Europea. L OCSE ha condotto anche un originale studio sugli automobilisti anziani, volto a sfatare una serie di miti e a dare indicazioni su come il tema può essere affrontato. La Germania, Paese dove i servizi pubblici locali sono generalmente ben organizzati e abbastanza accessibili agli anziani (anche con disabilità), affronta ora il tema degli anziani come forti guidatori che richiedono servizi di assistenza (automatizzazione, informatizzazione). La Svizzera vede l aumento del numero degli anziani come un tema da governare, ovvero da affrontare con politiche mirate. Gli Stati Uniti, Paese dove i servizi pubblici sono piuttosto deboli (fuori dalle grandi città della Costa Est), cominciano a porsi il problema della prospettiva di aumento del numero di anziani e quindi di persone che possono essere disabili alla guida. 16

17 Politiche e metodi Alcune delle politiche e dei metodi suggeriti, che possono essere attuali anche nell area metropolitana milanese: Offerta di sistemi di trasporto che possano essere una reale alternativa all automobile privata (OCSE) tenendo anche conto delle difficoltà degli anziani a compiere lunghi percorsi a piedi e allungando i tempi di interscambio mezzi pubblici (Svizzera). Ridurre la complessità del sistema di trasporto, caratterizzato da velocità troppo elevate, sulle strade e come interscambio fra mezzi pubblici (Svizzera). Supporto per consentire alle persone anziane di continuare a guidare in sicurezza. In particolar modo si sottolinea (OCSE) che gli anziani sono un gruppo eterogeneo che solo per piccola quota rappresenta un rischio per la sicurezza. Si propongono anche corsi formativi per gli anziani affinché prendano coscienza delle mutate abilità e assumano stili di mobilità e di guida adatti. (OCSE, Svizzera). Veicoli più sicuri per persone più anziane. In particolare in Germania, dove in questo ambito viene collocato il supporto alla ricerca per la guida assistita e -per gradi- automatizzata. Strade e infrastrutture di trasporto più adatte e sicure (OCSE) con protezione dei marciapiedi, tempi di verde più lunghi per pedoni (Svizzera). Pianificazione territoriale e urbanistica che tengano conto degli anziani. In Svizzera, in particolar modo, dove si suggerisce che le localizzazioni di centri di aggregazione siano vicino a mezzi pubblici. Coinvolgimento delle persone anziane nell elaborazione di politiche della mobilità (OCSE, USA). 17

18 Strumenti tecnologici È stata inoltre fatta una breve analisi degli strumenti tecnologici in grado di aiutare la mobilità degli anziani, dai più sofisticati e avveniristici (guida automatizzata), ai più semplici. Sono tecnologie non necessariamente dirette ai soli anziani, ma che possono dare un contributo alla soluzione dei loro problemi di mobilità. Il sostegno alla ricerca in questo ambito dovrebbe essere parte di una politica della mobilità che tenga nel dovuto conto la prospettiva dell aumento del numero di anziani. Le tecnologie descritte sono le seguenti: L automatizzazione delle automobili Il traffico stradale intelligente I semafori temporizzati I servizi autobus a chiamata Gli scooter elettrici Deambulatori e carrelli 18

19 Il PUMS e gli anziani Il Comune di Milano ha recentemente (febbraio 2015) adottato il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Il Piano rappresenta uno sforzo non indifferente di pianificazione integrata di tutto il sistema della mobilità. Riguarda tutte le modalità di trasporto e si estende a tutta l area metropolitana e riconosce il peso sempre maggiore che gli anziani (persone oltre i 65 anni) hanno e avranno in Milano e nell area metropolitana. Nel decennio il numero di anziani è cresciuto in maniera significativa. Sono oggi circa un quarto dei Milanesi e circa un quinto dei Lombardi. Il Piano valuta il loro apporto alla mobilità, ben differenziato rispetto alle altre categorie di cittadini. Gli anziani infatti si spostano mediamente meno: compiono in media 1,58 spostamenti al giorno contro gli oltre 2,3 delle altre categorie; solo il 59% degli anziani compie almeno uno spostamento al giorno contro il 93% dei giovani e l 85% degli altri adulti. Il Piano evidenzia come il contributo degli anziani al vistoso tasso di motorizzazione della città sia contenuto: ben il 60% delle famiglie monocomponente, che sono per la maggior parte costituite da anziani, non ha automobile. Le persone di questa categoria di età hanno dunque a loro disposizione mediamente meno possibilità di trasporto delle altre. 19

20 Il PUMS e gli anziani: punti favorevoli Fra gli obiettivi alcuni sono favorevoli agli anziani: L equità e l inclusione sociale (compresa la riduzione all esposizione a inquinanti e a rumore). La mobilità sostenibile soprattutto laddove comporta l incentivazione ai comportamenti corretti. Per quanto riguarda la strategia del piano, articolata in 10 ambiti tematici, sono in particolare utili agli anziani: Sicurezza, pedonalità e isole ambientali. Città senza barriere (diritto alla mobilità per tutti). Entrando nel merito dei provvedimenti, i punti certamente positivi sono : La riduzione di velocità dei mezzi e la progettazione dell arredo urbano per la sicurezza dei pedoni aumentano la sensazione di sicurezza degli anziani automobilisti, pedoni o utilizzatori di mezzi pubblici). Controllo della sosta per favorire i residenti: per gli anziani la possibilità di ridurre al minimo i percorsi a piedi è fondamentale. Attenzione al servizio taxi, soprattutto laddove si intende assicurare la certezza del costo della corsa e dove si intende studiare la possibilità di sovvenzione per categorie specifiche. Città senza barriere, con maggiore diffusione di ascensori, pianali ribassati ecc. tutti provvedimenti specificamente per disabili ma che sono molto utili anche per la massa della popolazione anziana. Protezione e incentivo della mobilità ciclabile con l obiettivo di estenderla anche agli anziani. Estensione delle metropolitane e delle tranvie all area metropolitana: è un elemento molto importante di inclusione degli anziani che abitano fuori Milano. 20

21 Il PUMS e gli anziani: punti di attenzione I punti che secondo noi meriterebbero maggiore attenzione sono i seguenti: Circolazione pedonale: il piano la incentiva, anche riducendo molto il transito dei tram in centro. Per gli anziani i percorsi a piedi sono faticosi, a volte proibitivi. Interscambio fra mezzi: l attestamento di tram e bus alle metropolitane, fondamentale per la razionalizzazione della rete, sono punti di fatica per gli anziani. Vanno studiati riducendo al minimo i percorsi pedonali. Circolazione ciclabile: il piano la incentiva molto ma sta diventando un problema per gli anziani che vedono la loro sensazione di sicurezza (anche sui marciapiedi) ridotta in maniera significativa. La licenza di circolazione sui marciapiedi e sulle strisce pedonali va regolamentata nel rispetto delle persone meno agili. Leggibilità della rete: uno dei capisaldi della possibilità di fruire la rete dei mezzi pubblici è la sua stabilità nel tempo. Le continue modifiche alla rete creano confusione e disagio, soprattutto per gli anziani. Regolazione della sosta: la proposta di ridurre i posti per i residenti (riduzione a un solo permesso per famiglia, toglierli nelle zone del loisir notturno) è penalizzante per gli anziani. Inquinamento da rumore, in particolare delle moto: si prevede che le moto continueranno nella stessa quantità. Se non c è un limite, la qualità della vita in città diminuisce. 21

22 Le proposte dello SPI Oltre alle osservazioni e ai suggerimenti in merito al PUMS, per l area milanese i suggerimenti sono i seguenti: Diffondere meglio le informazioni sul servizio ferroviario regionale e il Passante. Per gli anziani, che non sono pendolari, è difficile capire le effettive possibilità di mobilità offerte dal nuovo sistema. Curare i servizi di carattere urbano anche dei piccoli centri. Sono resi sempre più necessari anche per via del nuovo modello di distribuzione basata sui supermercati e i centri commerciali. Possono essere anche con passaggi ad orario, ma devono garantire la possibilità di accesso anche in termini di tariffa (rapporto fra tariffa e lunghezza del percorso). Possibilità di accordo anche con la grande distribuzione. E in generale: Aiutare a mantenere le modalità di mobilità a cui gli anziani sono abituati. La volontà di mantenere le proprie abitudini il più a lungo possibile, oltre a essere naturale, è testimoniata sia dagli anziani intervistati (questionario e focus group) sia dal contenuto degli studi e delle raccomandazioni stranieri. Per aiutare gli anziani a mantenere le loro abitudini, occorre tener conto della loro presenza sia quando si progetta sia durante la gestione delle infrastrutture e dei mezzi di trasporto. 22

23 Le proposte dello SPI: a piedi Continuare ad andare a piedi: Marciapiedi liberi e curati: marciapiedi dissestati rendono difficile il passaggio, mentre il parcheggio delle moto e delle bici riduce l area di passaggio (sta diventando un grosso problema in città). Marciapiedi sicuri: contenimento delle biciclette e dei pattini (e rigorosa sanzione delle moto) e della velocità ammessa sui marciapiedi e nelle aree pedonali. Attraversamenti pedonali protetti con semafori temporizzati (incroci importanti), rialzi, illuminazione. Limiti di velocità nelle strade vicinali (il PUMS li prevede per Milano). 23

24 Le proposte dello SPI: con i mezzi Continuare a utilizzare i mezzi pubblici: Pianali ribassati. Campagne per invitare a far sedere gli anziani. Sedili alle fermate più importanti. Maggiore diffusione della segnaletica che indica i tempi di attesa. Informazioni più accurate (gli anziani non sono pendolari) non rimandate sempre a internet (molti anziani non vi hanno accesso). Abbonamenti dedicati a chi viaggia mediamente poco e per brevi distanze (molto sentito è il tema degli abbonamenti anziani a Milano, che è passato da 16 a 30 euro al mese). Laddove la domanda è scarsa e non si può mantenere un servizio convenzionale, considerare le esigenze degli anziani per istituzione servizi a chiamata o a orari ridotti (ad esempio,solo orari di accesso ospedale). 24

25 Le proposte dello SPI: in auto Continuare ad andare in automobile: Revisione della patente: verificare che non sia punitiva. Diffusione dell informazione sulla reale (ridotta) pericolosità degli anziani al volante. Aumento della sicurezza stradale. Ricerca e la diffusione delle tecnologie di guida assistita. Cura delle interfaccia nelle automobili, affinché siano comprensibili anche ai non addetti ai lavori. 25

26 Le proposte dello SPI: passaggi di mobilità Favorire o introdurre sistemi alternativi, aiutare a passare da un sistema di mobilità a un altro: Carrozzine elettriche: il codice della strada le deve normare meglio. In ragione della loro diffusione, i Comuni devono prevedere la possibilità della loro circolazione sulle piste ciclabili. Passaggio da guida a mezzi pubblici: accompagnamento ai mezzi che per l anziano possono essere nuovi. Corsi di informazione su tariffe, reti, orari, ecc. Passaggio da mezzi pubblici a guida: soprattutto per chi ha la patente ma non ha mai (o quasi mai) guidato, corsi soft di recupero delle capacità. 26

27 Il movimento degli anziani Progetto di ricerca e analisi dei risultati Luisa Velardi Hanno collaborato le Leghe Spi Cgil di Milano Bovisa, Milano Centro Storico, Milano Crescenzago, Milano Giambellino, Milano Sempione, Gorgonzola, Paderno Dugnano, San Donato Milanese, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzo d Adda Un grazie particolare a Simona Lupaccini 27

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