Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005"

Transcript

1

2

3 Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 A cura di Mario De Palma e Leonardo Fabbri FEDERAZIONE ITALIANA CONTRO LE MALATTIE POLMONARI SOCIALI E LA TUBERCOLOSI

4 Indice

5 Indice Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 Indice Autori pag. 4 Presentazione pag. 6 1 Definizione, classificazione ed eziopatogenesi pag Epidemiologia e costi socio-economici pag BPCO: dimensione sociale pag Anatomia-patologica pag Quadri clinici e stadiazione pag Fisiopatologia della limitazione di flusso nella BPCO. Diagnosi differenziale pag Cuore polmonare cronico ed ipertensione polmonare secondaria alla BPCO pag Ruolo delle infezioni nelle riacutizzazioni della BPCO pag Disturbi cardio-respiratori nel sonno nella BPCO pag Terapia e prevenzione pag Programma educazionale nella BPCO pag Insufficienza respiratoria cronica e sua terapia pag La riabilitazione respiratoria nel trattamento della BPCO pag La BPCO nell anziano pag Il medico di Medicina generale nella gestione della BPCO pag Qualità di vita. Misurazione dello stato di salute respiratoria e comorbidità pag

6 Indice Autori

7 Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 Indice Autori Nicolino Ambrosino Sandra Baldacci Simonetta Baraldo Bianca Beghè Vincenzo Bellia Stefania Bertini Germano Bettoncelli Caterina Brindicci Mauro Carone Laura Carrozzi Cristina Cinti Lorenzo Corbetta Antonio Corrado Mario De Palma Luisa M. Esposito Leonardo M. Fabbri Mariadelaide Franchi Giuseppe Insalaco Fabrizio Luppi Sara Maio Gabriella Matteelli Anna Maria Moretti Oreste Marrone Margherita Neri Marco Piattella Francesco Pistelli Roberta Poggi Alfredo Potena Andrea Rossi Marina Saetta Antonio Scognamiglio Massimiliano Serradori Antonio Spanevello Graziella Turato Giovanni Viegi Renzo Zuin 5

8 Presentazione

9 Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 Presentazione Fra le patologie croniche respiratorie, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) rappresenta in Italia, come negli altri paesi industrializzati, una delle più frequenti cause di malattia, di invalidità e morte. Condizionata dal fumo di tabacco e dall inquinamento ambientale e professionale, secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è destinata ad aumentare nei prossimi vent anni, risultando fra le prime cause di morte e malattia se non saranno prese efficaci misure preventive, diagnostiche e terapeutiche, a carattere individuale e sociale. A causa della BPCO e delle sue riacutizzazioni, ogni anno, è sempre più elevato il numero di soggetti adulti, vecchi ed anche giovani che debbono abbandonare il lavoro e le loro abitudini per periodi prolungati; altrettanto elevato è il numero annuale di ricoveri, giornate di ospedalizzazione e visite ambulatoriali e domiciliari, legato alla malattia ed alle sue complicazioni. Purtroppo, sebbene la diffusione ed il peso socio-sanitario della BPCO siano noti da anni, sebbene siano numerosi, in campo internazionale e nazionale, i tentativi di sensibilizzare le Sanità pubbliche, sebbene siano incisivi gli interventi per migliorare le conoscenze dei medici, per rendere più efficaci le misure preventive, per migliorare il controllo della malattia e la qualità di vita dei soggetti malati, la BPCO è in costante aumento per numero di malati e per gravità, è tuttora poco conosciuta, sottodiagnosticata e soprattutto diagnosticata e curata in ritardo ed in maniera insufficiente. 7 Per questo complesso di ragioni, dal 2001, un gruppo di lavoro, costituito da esperti scelti dall OMS e dall Istituto Statunitense per le Malattie Polmonari, Cardiache e del Sangue (NHLBI), ha lanciato il Progetto Mondiale per la Diagnosi, il Trattamento e la Prevenzione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Global Iniziative for Chronic Obstructive Lung Disease-GOLD-COPD) ed ha realizzato e diffuso delle Linee Guida per la Diagnosi ed il Trattamento della BPCO, con aggiornamenti annuali. In Italia, in successione, le Linee Guida GOLD sono state discusse ed adattate alla realtà nazionale, per la redazione di Linee Guida Italiane per la BPCO, disponibili, con tutto il materiale prodotto, nel sito Il documento, periodicamente aggiornato, è stato pubblicato e diffuso, in ambito specialistico e della Medicina generale, per affrontare, con efficacia sempre maggiore, la BPCO nel nostro paese. Le azioni finalizzate a rimuovere le situazioni problematiche che, fino ad oggi, hanno ostacolato una buona conoscenza ed un controllo ottimale della malattia, si sono moltiplicate sia nel settore scientifico sia

10 nel settore sociale e formativo-educazionale. Le Società Scientifiche nazionali, la Fondazione Pneumologia UIP e l Associazione pazienti BPCO sollecitano interventi politico-sanitari per la riduzione ed il contenimento dei danni da fumo di tabacco e da inquinamento ambientale e parimenti provvedimenti legislativi a favore dei pazienti allo scopo di migliorare la qualità di vita dei malati e ridurre l impatto socio-economico della malattia. 8 Anche la Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi, che ritiene fondamentale il continuo approfondimento culturale diretto ad ottimizzare il rapporto medico-paziente e a diffondere, anche all esterno del mondo specialistico, sulla base di evidenze scientifiche, una cultura specifica rivolta al miglioramento del controllo delle malattie respiratorie più diffuse, intende fornire un ulteriore contributo pratico ed applicativo diretto alle più recenti problematiche della BPCO, pubblicando una monografia, che, secondo una consolidata dizione, si intitola Rapporto sulla BPCO Con la preziosa collaborazione della Delegazione Italiana GOLD, i capitoli della monografia sono stati affidati ad alcuni dei maggiori esperti nazionali in materia, per una trattazione sintetica, ma esauriente e collegata alle Linee Guida, dei principali temi teorici, pratici ed applicativi, con l obiettivo di dare, soprattutto ai medici di Medicina generale italiani, uno strumento per affrontare quotidianamente ed in prima linea, i problemi della malattia. Altri obiettivi sono: migliorare la prevenzione, diminuire progressivamente la quota di pazienti che sfugge alla diagnosi ed alle terapie, migliorare il grado di aderenza dei pazienti alle prescrizioni, ritardare l evoluzione della malattia. La monografia, divisa in 16 capitoli, nella prima parte, dopo la definizione, la classificazione e la descrizione dei fattori eziopatogenetici della BPCO, ne esamina gli aspetti epidemiologici, i costi socio-economici e la dimensione sociale. In successione tratta gli aspetti anatomo-patologici, il quadro clinico, la stadiazione, la fisiopatologia della limitazione di flusso, la diagnosi differenziale, il cuore polmonare cronico e l ipertensione polmonare, secondaria alla BPCO. Nei quattro capitoli successivi prende in esame il ruolo delle infezioni nelle riacutizzazioni della malattia, i disturbi cardio-respiratori nel sonno, gli aspetti della prevenzione con la riduzione dei fattori di rischio, la terapia, ed il programma educazionale. Dopo i capitoli sull insufficienza respiratoria cronica e sua terapia e sulla riabilitazione respiratoria nel trattamento della malattia, considera il problema della BPCO nell anziano, il coinvolgimento del medico di Medicina generale nella gestione della BPCO, la qualità di vita, la misurazione dello stato di salute respiratoria ed i problemi di comorbidità. Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

11 Gli aspetti comuni, di argomenti confinanti fra loro, hanno portato, probabilmente, ad alcune sovrapposizioni, ad alcune ripetizioni e forse ad apparenti contraddizioni, che sono state conservate, per dare la possibilità di confrontare e valutare visioni ed interpretazioni parallele ed articolate degli stessi problemi. Alla monografia viene allegato un CD, contenente materiale complementare al testo sui principali temi riferiti alla BPCO e sulle Linee Guida GOLD. Siamo certi che la monografia potrà rappresentare uno strumento educazionale di semplice lettura e di facile consultazione, contribuendo da una parte a migliorare le conoscenze sulla malattia, dall altra a rendere meno problematiche le questioni tuttora aperte nell ambito della più diffusa patologia cronica respiratoria: ridurne la prevalenza e la mortalità, migliorare il controllo della malattia e delle sue riacutizzazioni, ridurre gli interventi del pronto soccorso, ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri e delle degenze, ridurre la perdita di giornate lavorative e conseguentemente migliorare la qualità di vita, la validità lavorativa e le aspettative sociali di tanti pazienti, diminuendo il costo socio-economico che grava sui cittadini e sulla società. Nel dare alle stampe la monografia, ringraziamo gli Autori che hanno assolto l incarico, in maniera esauriente, condividendo la campagna educazionale e divulgativa della Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi, nello spirito della GOLD-COPD. Parimenti ringraziamo Boehringer-Ingelheim e Pfizer che hanno sostenuto la pubblicazione dell opera, condividendo anch essi i nostri obiettivi. Un particolare grato riconoscimento a GPAnet, che ha curato l organizzazione editoriale ed ha realizzato con puntualità e professionalità la stampa di questo volume. 9 Mario De Palma Presidente Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi Leonardo Fabbri Direttore della Clinica di Malattie dell Apparato Respiratorio Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

12 1. Definizione, classificazione ed eziopatogenesi A cura di Fabrizio Luppi e Leonardo M. Fabbri Clinica di Malattie dell Apparato Respiratorio Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 1.

13 Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 Introduzione La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una sindrome caratterizzata da limitazione al flusso espiratorio, irreversibile o poco reversibile ed evolutiva, causata da una specifica flogosi cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare indotta da irritanti, in particolare dal fumo di sigaretta (1,2). La peculiare alterazione funzionale della BPCO è rappresentata da un accelerata caduta del VEMS (circa ml/anno nel paziente fumatore con BPCO rispetto a circa nel normale non fumatore) (3). Nelle sue fasi iniziali, il paziente - pur presentando un deterioramento della funzionalità respiratoria - è spesso asintomatico, in particolare non presenta dispnea, mentre tosse ed escreato cronici possono insorgere anche in soggetti con funzione respiratoria normale. L insorgenza di dispnea dipende da una certa variabilità interindividuale, ma di solito non insorge fino a quando il paziente non presenta una significativa limitazione al flusso espiratorio. La limitazione al flusso espiratorio può comunque non essere la sola responsabile della dispnea, in quanto ad essa possono contribuire anche l iperinflazione, le alterazioni dei muscoli scheletrici e l alterazione degli scambi gassosi con conseguente ipossiemia. L acronimo BPCO rappresenta un termine non specifico, riferito a due diverse entità nosologiche, la bronchite cronica e l enfisema, che si sviluppano progressivamente quale risultato di diverse alterazioni anatomo-patologiche e funzionali. Le più recenti Linee Guida limitano le loro indicazioni alla BPCO indotta da irritanti ed in particolare dal fumo di sigaretta, includendo nel termine le entità nosologiche bronchite cronica ed enfisema ed escludendo quindi sia le forme di ostruzione dovute ad altre malattie quali gli esiti di tubercolosi, le bronchiectasie, le neoplasie, la fibrosi cistica in età adulta, che il più frequente sottogruppo di pazienti affetti da asma bronchiale che sviluppano ostruzione poco reversibile. Nel corso degli anni, la BPCO è stata definita in diversi modi e queste diverse definizioni hanno avuto un diverso impatto sulle stime epidemiologiche della malattia (4). Pur tenendo conto delle diverse definizioni, in particolare funzionali (vedi paragrafo sottostante) che possono ovviamente influenzare la prevalenza della malattia (4), a parità di definizione diagnostica, l incidenza e la mortalità dovute alla BPCO sono in costante, preoccupante incremento negli ultimi anni (1). 11 Definizione di BPCO Il primo documento dell American Thoracic Society (ATS) ha definito la BPCO una malattia caratterizzata dalla presenza di limitazione al flusso espiratorio solo parzialmente reversibile, causata da bronchite cronica od enfisema, in genere a carattere evolutivo ed associata ad iperreattività bronchiale (5). Il primo documento della European Respiratory Society (ERS) ha invece definito la BPCO in termini fisiopatologici più accurati, come ridotti flussi massimi espiratori con rallentato svuotamento dei polmoni, sottolinenando ciò che in realtà misuriamo con le prove funzionali respiratorie (non la limitazione al flusso espiratorio), evidenziando che tali alterazioni sono evolutive, in buona parte irreversibili al trattamento farmacologico (5,6). Le Linee Guida GOLD (1) definiscono la BPCO come un quadro nosologico caratterizzato da una limitazione del flusso aereo poco reversibile ed evolutiva, introducendo il concetto che la limitazione del flusso aereo non è solo dovuta all ostruzione del lume bronchiale conseguente al rimodellamento delle vie aeree, ma anche alla perdita di supporto elastico da parte del parenchima polmonare distrutto dal processo enfisematoso. Tali Linee Guida introducono anche il concetto che la peculiare alterazione funzionale che caratterizza la BPCO (riduzione del flusso) ha di solito carattere evolutivo ed è associata ad un specifica risposta infiammatoria delle vie aeree e del parenchima polmonare all inalazione di sostanze irritanti, in particolare il fumo di sigaretta (1). L ultimo documento congiunto ATS/ERS estende la definizione data dalle Linee Guida GOLD, intro-

14 12 ducendo il concetto che la BPCO non è solo una malattia polmonare ma spesso sistemica ed associata a comorbidità (7). Pur se non chiaramente riferito nelle varie Linee Guida, va ribadito che le conoscenze e raccomandazioni da esse riportate fanno tutte riferimento alla limitazione al flusso espiratorio causata da irritanti, e che quindi il termine BPCO dovrebbe forse limitarsi solo a questa malattia. Il che richiede nel singolo paziente almeno la presenza di due criteri orientativi: il primo il fattore di rischio sia esso il fumo e/o la esposizione ad irritanti ed il secondo l età (ad esempio superiore ai 40 anni) in quanto è improbabile lo sviluppo di BPCO al di sotto di 40 anni tranne nei casi di soggetti predisposti per deficit di α-1 antitripsina (8,9) o di sesso femminile con predisposizione indeterminata, verosimilmente genetica (10). In altre parole la sola diagnosi spirometrica non è mai comunque sufficiente. A parte alcune delle cause di limitazione al flusso espiratorio sopra riferite, va considerata la presenza di un certo numero di soggetti non fumatori che presenta una limitazione al flusso espiratorio di origine non chiara, che può andare, da alterazioni dello sviluppo delle vie aeree ai residui di ricorrenti infezioni broncopolmonari avvenute in età infantile. Nel singolo paziente è quindi indispensabile andare oltre al semplice esame spirometrico e completare gli accertamenti con una accurata anamnesi, esami per immagini (radiografia e a volte TAC toracica), esami ematochimici e microbiologici. Tutte le definizioni di BPCO hanno comunque in comune il concetto di BPCO come malattia funzionale respiratoria, in quanto tutte rimandano a tale valutazione, la spirometria in particolare, il compito di misurare la limitazione al flusso espiratorio e quindi porre la diagnosi. Tuttavia tutte differiscono nella definizione di alterazione funzionale minima considerata significativa e nelle condizioni della sua misura, se in condizioni basali o dopo broncodilatatore (1,5). Limitazione al flusso espiratorio Il concetto comune alle varie Linee Guida è che per limitazione al flusso espiratorio si intende una riduzione del VEMS, del suo rapporto con la capacità vitale forzata (CVF) o lenta (CV) e che tale riduzione non è reversibile al trattamento farmacologico. La definizione di limitazione al flusso espiratorio proposta nel 1995 dall European Respiratory Society faceva riferimento al rapporto fra VEMS e CV lenta, non forzata, e dava i limiti del 88% per l uomo e del 89% per la donna, rispetto ai teorici della Comunità Europea (6). Successivamente la definizione di limitazione al flusso espiratorio proposta sia dalle Linee Guida GOLD che dalle Linee Guida ATS/ERS fa riferimento al rapporto limite fisso di 70% del valore assoluto del rapporto VEMS/CVF (1,7). In entrambi i casi, proprio per togliere di mezzo la componente reversibile, si fa riferimento a valori misurati dopo broncodilatatore, anche se purtroppo nessuna delle Linee Guida fornisce protocolli standard di esecuzione della broncodilatazione. Se pure l uso delle diverse definizioni può portare a stime molto diverse di prevalenza di limitazione al flusso espiratorio (4) ed in particolare ad una sovrastima della prevalenza negli anziani se si fa ricorso al limite del 70% del valore assoluto del rapporto VEMS/CVF, tale sovrastima ha rilevanza puramente epidemiologica in quanto riguarda quasi esclusivamente la BPCO di grado lieve. Lo stesso vale per il limite spirometrico valutato prima o dopo broncodilatatore: è ovvio che se i valori spirometrici sui quali si definisce la diagnosi vengono misurati prima del broncodilatatore vi sarà una sovrastima della percentuale di soggetti con BPCO. REVERSIBILITÀ DELLA LIMITAZIONE AL FLUSSO ESPIRATORIO La reversibilità della limitazione al flusso espiratorio può essere misurata in termini di risposta alla singola somministrazione di un broncodilatatore inalatorio o ad un ciclo di terapia steroidea somministrati per via inalatoria od orale (1). La definizione proposta dall American Thoracic Society non Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

15 1. Definizione, classificazione ed eziopatogenesi - F. Luppi, L. M. Fabbri definisce specificamente la reversibilità, nonostante un precedente documento dell ATS avesse classificato tale parametro come un aumento del VEMS di 200 ml e del 12% dopo somministrazione di un broncodilatatore per via inalatoria (11). La definizione di BPCO della European Respiratory Society definiva invece tale parametro come un aumento del VEMS >10% del teorico dopo somministrazione di un broncodilatatore (6). La GOLD definisce invece la reversibilità come un aumento del VEMS di 200 ml e del 12% rispetto al basale dopo somministrazione di una singola dose di broncodilatatore o dopo un ciclo di corticosteroidi per via inalatoria od orale (1). Il termine parzialmente reversibile spesso utilizzato anche se mal definito, fa riferimento a pazienti che presentano un miglioramento della limitazione al flusso espiratorio a seguito di somministrazione di corticosteroidi o broncodilatatori, che tuttavia presentano valori di VEMS e/o di VEMS/CVF che comunque non raggiungono valori normali. In questo ambito, tuttavia, esistono ampi livelli di reversibilità che, se misurata in termini di aumento percentuale di VEMS rispetto al basale, possono andare dallo 0 a >50%. In passato la reversibilità veniva usata per distinguere quadri di BPCO, poco o nulla reversibili, da quadri di asma ampiamente reversibile, oggi tale distinzione si affida di più alla anamnesi e ad esami della infiammazione bronchiale (eosinofili nell espettorato, concentrazione di ossido nitrico NO nell aria esalata) (12). Il minor ricorso ai test di reversibilità è anche dovuto alla loro bassa riproducibilità individuale (13) ed al fatto che tali test si basano sul VEMS e non tengono conto dei volumi polmonari, in particolare della iperinflazione presente nei soggetti con BPCO. È possibile infatti che in soggetti definiti come non reversibili in termini di aumento di VEMS, vi sia un significativo aumento di volumi statici quali il volume di riserva inspiratoria (VRI) e la capacità inspiratoria (CI) a spese della riduzione della capacità funzionale residua (CFR). In questi soggetti, la risposta in termini di volume al trattamento farmacologico, può meglio spiegare la risposta clinica sia in termini di riduzione di dispnea a riposo, sia in termini di miglior tolleranza allo sforzo (14). Il test di reversibilità è stato anche molto usato in studi clinici randomizzati per restringere la casistica ai casi più puri di BPCO, reclutando solo soggetti con un aumento di VEMS dopo broncodilatatore o ciclo di steroidi di un massimo di 200 ml o 10-15%. Anche questo criterio di inclusione tende ad essere messo in disuso, sia per la bassa riproducibilità dei test di misura, sia perché si è osservato che nella BPCO la risposta ai farmaci in termini clinici (riduzione della dispnea o aumento della tolleranza allo sforzo) si può sviluppare anche in soggetti con bassa reversibilità (14,15). 13 VALUTAZIONE DI GRAVITÀ DELLA BPCO In analogia all anamnesi, anche la valutazione di gravità della BPCO viene fatta sulla base di parametri funzionali ed in particolare del VEMS. Nelle Linee Guida GOLD (1) si fa riferimento anche all analisi della concentrazione ematica di O2 e CO2 e del ph misurati su sangue arterioso, nei pazienti gravi, mentre le Linee Guida ATS/ERS citano l utilità di completare la valutazione con altri test, quali la prova da sforzo, il test del cammino, la percezione della dispnea, ed il body mass index, che sono stati considerati utili nel definire la gravità della BPCO (16). I criteri proposti dall American Thoracic Society classificano la BPCO in 3 stadi (5) : Stadio 1: VEMS 50% del teorico Stadio 2: VEMS 35-49% del teorico Stadio 3: VEMS <35% del teorico I criteri proposti dall European Respiratory Society classificano anch essi la BPCO in 3 stadi (6) : Lieve: VEMS 80% del teorico Moderata: VEMS 50-80% del teorico Grave: VEMS <50% del teorico

16 I criteri proposti dal GOLD (1) e dal documento ATS/ERS (7) classificano la BPCO in 4 stadi. In presenza di un rapporto VEMS/CVF postbroncodilatatore inferiore al 70%, la BPCO viene definita: Stadio 1, lieve: in presenza di un VEMS 80% del teorico Stadio 2, moderata: in presenza di un VEMS compreso fra il 50% e l 80% del teorico Stadio 3, grave: in presenza di un VEMS compreso fra il 30% e il 50% del teorico Stadio 4, molto grave: in presenza di un VEMS <30% del teorico Gli stadi GOLD risultano quindi i seguenti: Stadio 0 - a rischio: in presenza di sintomi di bronchite cronica e di spirometria normale. Stadio I - BPCO lieve: caratterizzato da presenza di una lieve riduzione del flusso aereo espiratorio (VEMS/CVF <70%, con VEMS >80% del teorico), in presenza o assenza di sintomi respiratori. A questo stadio il soggetto fumato respesso non si rende conto di avere già una alterazione funzionale respiratoria. Stadio II - BPCO moderata: caratterizzato da peggioramento della broncoostruzione 50% <VEMS <80%), associato di solito con sintomi respiratori, in particolare dispnea da sforzo, che compare di solito sotto sforzo. Si tratta dello stadio nel quale più spesso il paziente richiede l intervento del medico a causa della dispnea da sforzo o per una riacutizzazione della malattia. 14 Stadio III - BPCO grave: caratterizzato da ulteriore peggioramento della broncoostruzione (30% <VEMS <50%) e aumento della dispnea e delle riacutizzazioni che peggiorano la qualità di vita. Stadio IV - BPCO molto grave: caratterizzato da una grave limitazione al flusso espiratorio (VEMS <30% del teorico) o dalla presenza di insufficienza respiratoria cronica. L insufficienza respiratoria è definita da una pressione parziale dell ossigeno arterioso (PaO2) inferiore a 8,0 kpa (60 mmhg) con o senza una pressione parziale della CO2 (PaCO2) maggiore di 6.7 kpa (50 mmhg) a livello del mare. L insufficienza respiratoria può anche avere effetti sul cuore, come nel caso del cuore polmonare (insufficienza cardiaca destra). I segni clinici di cuore polmonare comprendono turgore delle vene giugulari ed edemi declivi. I pazienti possono soffrire di una BPCO grave (Stadio III) anche se il VEMS è maggiore del 30% del teorico nei casi in cui tali complicazioni siano presenti. In questo stadio la qualità di vita è notevolmente compromessa dal peggioramento della broncoostruzione (50%) e le riacutizzazioni possono minacciare la vita del paziente. Queste classificazioni di gravità si sono dimostrate molto utili come riferimenti nosologici per la miglior caratterizzazione della BPCO. Ad esempio un recente elegante studio anatomo-patolgico ha dimostrato una buona correlazione fra infiammazione e rimodellamento broncopolmonare e livello di gravità (17), e buona correlazione si è trovata anche fra gravità e parametri di qualità di vita (18). Va precisato con in ogni caso si tratta di classificazioni di gravità puramente spirometriche, utili ai fini didattici e forse medico-legali, ma certamente non clinici in quanto la correlazione fra alterazione spirometrica e quadro clinico, in particolare gravità dei sintomi e di tolleranza allo sforzo, è significativa ma bassa. La valutazione di gravità individuale quindi e soprattutto la decisione terapeutica devono comunque far riferimento ai sintomi ed alle malattie concomitanti che spesso si accompagnano alle forme più gravi di BPCO. Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

17 1. Definizione, classificazione ed eziopatogenesi - F. Luppi, L. M. Fabbri BRONCHITE CRONICA Nel sottolineare le due componenti della BPCO, la bronchitica e l enfisema, si introduce il rischio di generare un po di confusione in riferimento alla bronchite. In realtà, in termini anatomo-patologici, la componente bronchitica (termine usato per indicare infiammazione a carico dei bronchi) dovrebbe essere definita bronchiolitica, in quanto le alterazioni anatomo-patologiche si sviluppano a carico delle vie aeree più periferiche (fig. 1). Figura 1 Meccanismi che determinano l ostruzione bronchiale nel paziente affetto da BPCO INFIAMMAZIONE Patologia delle piccole vie Infiammazione bronchiale Rimodellamento bronchiale Distruzione parenchimale Perdita degli attacchi alveolari Riduzione del ritorno elastico RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO Il termine bronchite cronica dovrebbe invece essere limitato alla entità nosologica clinica caratterizzata dalla presenza di tosse con espettorato cronico per almeno 3 mesi all anno che perdura da almeno 2 anni (11). Ovviamente anche per la bronchite cronica vanno escluse le altre cause di tosse ed escreato cronici, in particolare l infezione con il Mycobacterium tuberculosis, il carcinoma del polmone, lo scompenso cardiaco cronico, le bronchiectasie, la fibrosi cistica, ecc. Il termine bronchite cronica è stato criticato in quanto indica la presenza di un infiammazione e non di un aumentata secrezione di muco della parete bronchiale. Tuttavia numerosi studi anatomo-patologici hanno dimostrato che i sintomi di bronchite cronica sono più associati ad un infiammazione cronica della parete bronchiale che ad alterazioni strutturali dell apparato mucosecernente (19). 15 ENFISEMA POLMONARE Il termine enfisema viene riservato al quadro anatomo-patologico polmonare caratterizzato da un permanente, anomalo ingrandimento degli spazi aerei distali ai bronchioli terminali non respiratori, accompagnato da distruzione delle loro pareti, senza fibrosi evidente. Tale alterazione porta ad una riduzione della forza di ritorno elastico del polmone e ad aumento delle resistenze a livello delle piccole vie aeree, alterazioni strutturali verosimilmente responsabili delle alterazioni funzionali respiratorie (limitazione al flusso espiratorio, aumento della capacità funzionale residua, iperinflazione) e della sintomatologia in particolare la dispnea e la limitata tolleranza allo sforzo. Pur rimanendo l enfisema una entità nosologica basata essenzialmente sul quadro anatomo-patologico e quindi inutilizzabile nel singolo paziente, oggi è possibile valutarlo mediante la tomografia assiale computerizzata ad alta risoluzione (HRCT scan), il che ha ricadute cliniche rilevanti soprattutto per i pazienti con quadri gravi candidabili al trattamento chirurgico o con riduzione dei volumi polmonari o con trapianto polmonare (20).

18 ASPETTI SISTEMICI DELLA BPCO Nella valutazione del paziente affetto da BPCO, vanno tenuti presenti anche gli aspetti sistemici della malattia. In particolare può essere utile fare una stima della massa magra (21,22) in particolare nei soggetti cachettici, dello stato funzionale (23,24), della tolleranza allo sforzo e della presenza di malattie concomitanti quali lo scompenso cardiaco, l ipertensione arteriosa, le vasculopatie, la depressione e dei trattamenti per esse instaurati (25). Nonostante questi fattori non siano formalmente compresi nella definizione di BPCO, essi sono importanti in termini clinici nel singolo paziente, e devono essere presi in considerazione. Fattori di rischio In Italia, come nella maggior parte dei paesi sviluppati, la BPCO è essenzialmente una malattia causata dal fumo di sigaretta. Inquinamento domestico, ambientale e lavorativo hanno oggi un peso molto inferiore rispetto al fumo di sigaretta, anche se, in particolare per l inquinamento ambientale da motoveicoli, è possibile che si vada incontro ad una preoccupante inversione di tendenza. 16 FUMO DI SIGARETTA L evidenza più solida per un rapporto causale fra uno specifico fattore di rischio e la BPCO riguarda il fumo di sigaretta. Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio per la BPCO. Le persone che fumano presentano più sintomi respiratori, un accelerata caduta del VEMS ed un più elevato tasso di mortalità per BPCO rispetto ai non fumatori. L età di inizio, il numero totale di sigarette fumate e lo stato di fumatore sono predittivi di mortalità per BPCO. Non tutti i fumatori sviluppano una BPCO clinicamente rilevante, tuttavia, i più recenti studi epidemiologici hanno mostrato che la maggior parte dei fumatori, se sopravvivono e fumano a sufficienza, svilupperanno limitazione al flusso espiratorio (26). Smettere di fumare rallenta la caduta del VEMS e quindi l evoluzione della BPCO (27). I fumatori di pipa e sigaro presentano tassi di morbidità e mortalità per BPCO più alti rispetto ai non fumatori, anche se tali tassi sono inferiori rispetto ai fumatori di sigaretta. L esposizione passiva al fumo di sigaretta aumenta la frequenza di insorgenza dei sintomi respiratori nell adulto (28), anche se gli effetti del fumo passivo sulla funzione respiratoria sono ovviamente minori del fumo attivo. INQUINAMENTO AMBIENTALE In tutto il mondo, ma in maniera sempre più preoccupante in particolare nei paesi in via di sviluppo, un importante fattore di rischio per lo sviluppo della BPCO è rappresentato dall esposizione agli inquinanti degli ambienti interni, in particolare quelli prodotti dalla combustione dei materiali utilizzati per il riscaldamento e per cucinare. In alcuni paesi in via di sviluppo, nei quali si cucina e ci si riscalda in abitazioni poco ventilate, si osservano elevati livelli di inquinamento degli ambienti interni per accumulo di particolato ambientale (29, 30). Le donne sono maggiormente esposte a tali fattori di rischio, il che può spiegare una simile prevalenza della BPCO nelle donne rispetto agli uomini in paesi quali l India, la Cina, l America Latina, ove esiste una netta differenza nell abitudine tabagica a favore del sesso maschile (31). Il ruolo dell inquinamento atmosferico nell insorgenza della BPCO è meno chiaro, anche se sembra essere di scarso rilievo se paragonato all abitudine tabagica. Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

19 1. Definizione, classificazione ed eziopatogenesi - F. Luppi, L. M. Fabbri ESPOSIZIONE PROFESSIONALE Una rilevante esposizione a polveri (inorganiche ed organiche), gas o fumi di origine professionale è associata ad un aumentato rischio di insorgenza della BPCO, che è indipendente dall abitudine tabagica. Tali fattori di rischio professionali sono tuttavia sinergici con il fumo di sigaretta (32). In altre parole, la probabilità di contrarre la BPCO in un paziente esposto a fattori di rischio professionali è significativamente maggiore se tale soggetto fuma abitualmente (33). PREDISPOSIZIONE INDIVIDUALE Nonostante sia noto che il rischio di contrarre la BPCO dipenda essenzialmente dal numero di sigarette fumate e dalla durata dell abitudine tabagica, è chiaro che esiste un ampia variabilità interindividuale nei confronti dello sviluppo della malattia. Nonostante gli effetti dell esposizione a vari fattori di rischio ambientali siano cumulativi, essi non sono tuttavia sufficienti a spiegare le differenze fra vari soggetti fumatori, anche a parità di numero di sigarette fumate, sul deterioramento della funzionalità respiratoria. L evidenza che i fattori genetici sono importanti nella patogenesi della BPCO deriva dall osservazione di soggetti con severo deficit di α-1-antitripsina, il principale inibitore delle serino-proteasi, i quali presentano un elevato rischio di sviluppare la BPCO (34). I soggetti che presentano tale deficit e che fumano tendono a sviluppare una malattia più grave e più precoce rispetto ai soggetti con un deficit di α-1-antitripsina di uguale gravità, ma che non fumano (35). Inoltre, parenti di primo grado di pazienti che presentano un grave deficit di α-1-antitripsina presentano una prevalenza più alta rispetto a fumatori che non sono parenti di pazienti che presentano tale deficit genetico (36). Gli studi genetici fino ad ora condotti non hanno tuttavia identificato altri singoli geni chiaramente responsabili dell insorgenza della BPCO. Sono state descritte associazioni fra la BPCO e diversi polimorfismi genetici, che comprendono l α-1-antichimotripsina, l epossido idrolisi microsomiale, la glutatione S-transferasi, l eme ossigenasi-1 ed il TNF-α (37). I risultati di tali studi sono stati troppo diversi nelle varie popolazioni. 17 Conclusioni In sintesi, la BPCO è una sindrome caratterizzata da una tipica alterazione funzionale respiratoria, la limitazione poco reversibile del flusso massimo espiratorio, associata nella maggior parte dei casi a sintomi respiratori cronici, dispnea tosse ed escreato, e causata nella maggior pare dei casi dal fumo di sigaretta. Nel singolo paziente, la gravità della BPCO va valutata sulla base del quadro funzionale respiratorio e delle manifestazioni cliniche, in particolare i sintomi respiratori, gli aspetti sistemici e le malattie concomitanti. BIBLIOGRAFIA 1. Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease. Update 1 July A collaborative project of the National Health L, and Blood Institute, NIH and the World Health Organisation ed. National Institutes of Health, National Heart Lund and Blood Institute, Bethesda, Md, Pauwels RA, Rabe KF. Burden and clinical features of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Lancet 2004; 364: Fletcher C, Peto R. The natural history of chronic airflow obstruction. Br Med J 1977; 1: Viegi G, Pedreschi M, Pistelli F, et al. Prevalence of airways obstruction in a general population: European Respiratory Society vs American Thoracic Society definition. Chest 2000; 117:339S-45S. 5. Standards for the diagnosis and care of patients with chronic obstructive pulmonary disease. American Thoracic Society. Am J Respir Crit Care Med 1995; 152:S Siafakas NM, Vermeire P, Pride NB, et al. Optimal assessment and management of chronic obstructive pulmonary disease (COPD). The European Respiratory Society Task Force. Eur Respir J 1995; 8: Celli BR, MacNee W. Standards for the diagnosis and treatment of patients with COPD: a summary of the ATS/ERS position paper. Eur Respir J 2004; 23: Hersh CP, Dahl M, Ly NP, Berkey CS, Nordestgaard BG, Silverman EK. Chronic obstructive pulmonary disease in alpha1-antitrypsin PI MZ heterozygotes: a meta-analysis. Thorax 2004; 59:843-9.

20 18 9. Calverley PM, Walker P. Chronic obstructive pulmonary disease. Lancet 2003; 362: DeMeo DL, Carey VJ, Chapman HA, et al. Familial aggregation of FEF(25-75) and FEF(25-75)/FVC in families with severe, early onset COPD. Thorax 2004; 59: Lung function testing: selection of reference values and interpretative strategies. American Thoracic Society. Am Rev Respir Dis 1991; 144: Fabbri LM, Romagnoli M, Corbetta L, et al. Differences in airway inflammation in patients with fixed airflow obstruction due to asthma or chronic obstructive pulmonary disease. Am J Respir Crit Care Med 2003; 167: Calverley PM, Burge PS, Spencer S, Anderson JA, Jones PW. Bronchodilator reversibility testing in chronic obstructive pulmonary disease. Thorax 2003; 58: O'Donnell DE, Fluge T, Gerken F, et al. Effects of tiotropium on lung hyperinflation, dyspnoea and exercise tolerance in COPD. Eur Respir J 2004; 23: Tashkin D, Kesten S. Long-term treatment benefits with tiotropium in COPD patients with and without short-term bronchodilator responses. Chest 2003; 123: Bestall JC, Paul EA, Garrod R, Garnham R, Jones PW, Wedzicha JA. Usefulness of the Medical Research Council (MRC) dyspnoea scale as a measure of disability in patients with chronic obstructive pulmonary disease. Thorax 1999; 54: Hogg JC, Chu F, Utokaparch S, et al. The nature of small-airway obstruction in chronic obstructive pulmonary disease. N Engl J Med 2004; 350: Incalzi RA, Bellia V, Catalano F, et al. Evaluation of health outcomes in elderly patients with asthma and COPD using disease-specific and generic instruments: the Salute Respiratoria nell'anziano (Sa.R.A.) Study. Chest 2001; 120: Saetta M, Turato G, Maestrelli P, Mapp CE, Fabbri LM. Cellular and structural bases of chronic obstructive pulmonary disease. Am J Respir Crit Care Med 2001; 163: Fishman A, Martinez F, Naunheim K, et al. A randomized trial comparing lung-volume-reduction surgery with medical therapy for severe emphysema. N Engl J Med 2003; 348: Wouters EF, Creutzberg EC, Schols AM. Systemic effects in COPD. Chest 2002; 121:127S-130S. 22. Sharp DS, Burchfiel CM, Curb JD, Rodriguez BL, Enright PL. The synergy of low lung function and low body mass index predicting allcause mortality among older Japanese-American men. J Am Geriatr Soc 1997; 45: Ferrer M, Villasante C, Alonso J, et al. Interpretation of quality of life scores from the St George's Respiratory Questionnaire. Eur Respir J 2002; 19: Bowen JB, Votto JJ, Thrall RS, et al. Functional status and survival following pulmonary rehabilitation. Chest 2000; 118: Yohannes AM, Baldwin RC, Connolly MJ. Depression and anxiety in elderly outpatients with chronic obstructive pulmonary disease: prevalence, and validation of the BASDEC screening questionnaire. Int J Geriatr Psychiatry 2000; 15: Pena VS, Miravitlles M, Gabriel R, et al. Geographic variations in prevalence and underdiagnosis of COPD: results of the IBERPOC multicentre epidemiological study. Chest 2000; 118: Anthonisen NR, Connett JE, Murray RP. Smoking and lung function of Lung Health Study participants after 11 years. Am J Respir Crit Care Med 2002; 166: Coultas DB. Health effects of passive smoking. 8. Passive smoking and risk of adult asthma and COPD: an update. Thorax 1998; 53: Smith KR. Inaugural article: national burden of disease in India from indoor air pollution. Proc Natl Acad Sci U S A 2000; 97: Amoli K. Bronchopulmonary disease in Iranian housewives chronically exposed to indoor smoke. Eur Respir J 1998; 11: Murray CJ, Lopez AD. Global mortality, disability, and the contribution of risk factors: Global Burden of Disease Study. Lancet 1997; 349: Balmes J, Becklake M, Blanc P, et al. American Thoracic Society Statement: Occupational contribution to the burden of airway disease. Am J Respir Crit Care Med 2003; 167: Vogelzang PF, van der Gulden JW, Folgering H, et al. Endotoxin exposure as a major determinant of lung function decline in pig farmers. Am J Respir Crit Care Med 1998; 157: Eriksson S. Studies in alpha 1-antitrypsin deficiency. Acta Med Scand Suppl 1965; 432: Stoller JK. Clinical features and natural history of severe alpha 1-antitrypsin deficiency. Roger S. Mitchell Lecture. Chest 1997; 111:123S- 128S. 36. Silverman EK, Chapman HA, Drazen JM, et al. Genetic epidemiology of severe, early-onset chronic obstructive pulmonary disease. Risk to relatives for airflow obstruction and chronic bronchitis. Am J Respir Crit Care Med 1998; 157: Sandford AJ, Silverman EK. Chronic obstructive pulmonary disease. 1: Susceptibility factors for COPD the genotype-environment interaction. Thorax 2002; 57: Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

21 1. Definizione, classificazione ed eziopatogenesi - F. Luppi, L. M. Fabbri 19

22 2. Epidemiologia e costi socio-economici A cura di Antonio Scognamiglio (1), Gabriella Matteelli (2), Francesco Pistelli (3), Sandra Baldacci (1), Sara Maio (1), Laura Carrozzi (3) e Giovanni Viegi (1) (1) Unità di Epidemiologia Ambientale Polmonare, Istituto di Fisiologia Clinica CNR, Pisa (2) Centro per la Prevenzione ed il Trattamento dei Danni indotti da Fumo di Tabacco (Centro Antifumo), U.O. Pneumologia, Azienda USL n. 6, Livorno (3) U.O. Pneumologia e Fisiopatologia Respiratoria Universitaria, Dipartimento Cardio-toracico, Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana, Pisa 2.

23 Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005 Introduzione La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) rappresenta una delle cause più importanti di mortalità e morbosità nei paesi industrializzati. Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) essa rappresentava, nel 2001, la quinta causa di morte nel mondo (1). In epidemiologia, convergono talora nel termine BPCO entità fenotipiche distinte, in maniera tale che dati di prevalenza e di mortalità concernenti tale malattia sono comprensivi di bronchite cronica, enfisema ed asma in maniera non uniforme. Nonostante la BPCO e l asma bronchiale siano caratterizzate da un diverso meccanismo fisiopatologico e da un differente pattern cellulare (2), l asma cronica persistente può evolvere verso una forma irreversibile di ostruzione al flusso delle vie aeree. In tal caso, l asma deve essere compresa nell acronimo BPCO e, come tale, è spesso inclusa nel termine di malattia polmonare cronica ostruttiva (3-5). Mortalità Secondo dati forniti dall OMS, nel 2001, la BPCO era al 5 posto come causa di morte nel mondo con decessi (1) (tab.1). Sono presenti, a livello mondiale, notevoli differenze nei tassi di mortalità per BPCO tra i vari paesi, in relazione alla diversa distribuzione del tabagismo e degli altri fattori di rischio (4). Differenze rilevanti sono presenti anche a livello europeo, dove persone muoiono ogni anno a causa della malattia (6). Sempre secondo l OMS, nel 1997, la BPCO è stata causa di decesso, in Europa, per il 4,1% dei maschi ed il 2,4% delle femmine (6). In generale, la mortalità per BPCO è stata 2-3 volte più elevata nei maschi rispetto alle femmine, mostrando parallelamente un andamento incrementale nelle fasce di popolazione più anziane. Inoltre, i paesi del nord Europa hanno fatto registrare, nel periodo , un incremento della mortalità per BPCO tra le femmine (6). Tra il 1995 ed il 1999, il fumo ha causato poco meno di morti per BPCO ogni anno nella popolazione adulta degli Stati Uniti d America (7). In Italia, dei decessi che si sono realizzati per patologie respiratorie (codici ICD IX) nell anno 2000, circa la metà sono stati causati dalla BPCO (codici ICD IX) (8). Tuttavia in molti paesi, al momento della compilazione dei certificati di morte, la patologia respiratoria è notevolmente sottostimata in confronto alle malattie cardiovascolari (4). Per ciò che concerne i fattori correlati con un aumento del rischio di mortalità (o con una minore sopravvivenza) per BPCO, è da sottolineare il ruolo della riduzione del volume espirato forzato nel primo secondo (FEV1) e dell ipersecrezione cronica di muco (4). 21 Tabella 1 Le dieci più frequenti cause di morte nel mondo registrate nell anno 2001 [Modificata da voce bibliografica n. 1] (popolazione totale: ) CAUSE DI MORTE NUMERO DI MORTI Malattie ischemiche cardiache Malattie cerebro-vascolari Infezioni delle basse vie respiratorie HIV/AIDS BPCO Condizioni perinatali Malattie diarroiche Tubercolosi Neoplasie maligne polmonari Incidenti stradali

24 22 Morbosità In Europa, il 4-6% della popolazione adulta soffre di BPCO in forma clinicamente rilevante, sebbene i due terzi dei soggetti affetti mostrino alterazioni disventilatorie di lieve entità. La prevalenza cresce in maniera direttamente proporzionale all età (6). Lo studio multicentrico ECRHS (European Community Respiratory Health Survey), condotto in 16 nazioni in soggetti di età compresa tra 20 e 44 anni, ha stimato una prevalenza media di bronchite cronica pari al 2,6% (range: 0,7% - 9,7%) (9). Secondo uno studio condotto dall Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) nel 2003, su un campione di famiglie italiane, il 6,4% della popolazione ha riferito di essere affetta da bronchite cronica o enfisema o asma (10). Dall analisi delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) del 2002 è emerso che il 18,5% delle dimissioni per patologie respiratorie, cioè casi, è stato codificato con il DRG (Diagnosed Related Group) 88 corrispondente alla malattia polmonare cronica ostruttiva. Tali ricoveri hanno comportato un totale di giornate di degenza, con una degenza media di 8,8 giorni. Rispetto al triennio , è stata pertanto registrata una riduzione del numero assoluto di ricoveri in acuto (in regime ordinario) per BPCO (11). È probabile che anche i dati provenienti dalle SDO siano sottostimati, in quanto molti ricoveri per BPCO sono comunemente classificati sotto altri DRG. Il carico individuale e sociale della BPCO è destinato ad aumentare nei prossimi decenni, prevalentemente a carico del sesso femminile, principalmente a causa dell abitudine di fumo dei decenni passati e dell invecchiamento della popolazione (12). Una problematica rilevante della BPCO è la determinazione della sua reale prevalenza nella popolazione generale, prevalenza che può variare notevolmente in base agli strumenti diagnostici utilizzati: sintomi respiratori riferiti dal paziente, diagnosi medica, presenza di alterazioni della funzione polmonare. Perfino quando la diagnosi di BPCO è basata su un riscontro oggettivo, quale la spirometria, la variabilità all interno della stessa popolazione può essere ampia in considerazione dei diversi criteri che le principali Società Scientifiche internazionali adottano per definire la presenza di ostruzione bronchiale. Viegi et al. (13) hanno dimostrato, in un campione di popolazione generale adulta, che il tasso di prevalenza dell ostruzione delle vie aeree varia dall 11%, ottenuto applicando il criterio ERS (European Respiratory Society) (14), al 18% utilizzando il criterio definito clinico (criterio successivamente utilizzato per definire il grado 1-4 GOLD (Global Initiative for Chronic Obstructive Pulmonary Disease) (15). È evidentemente necessario individuare un criterio standardizzato, epidemiologicamente valido, che sia accettato da tutte le società che si occupano di medicina respiratoria. Tale obiettivo non è ancora stato raggiunto, anche dopo l introduzione del criterio GOLD di diagnosi di BPCO, sia per ciò che concerne la capacità di tale criterio di fornire informazioni di valore prognostico nei pazienti, sia per la sua applicabilità all intera popolazione, a prescindere dall età (4). Un altro rilevante aspetto epidemiologico è quello della sottodiagnosi della BPCO; nella letteratura scientifica, l entità di tale sottodiagnosi oscilla tra il 25 ed il 50%, o anche di più, secondo gli studi considerati (4,14). Che la malattia possa essere molto più diffusa di quanto percepito dal senso comune è emerso dalla nostra recente quantizzazione del diagramma di Venn nella popolazione generale italiana (5), la quale ha mostrato che circa il 18% dei soggetti investigati riportava una diagnosi di bronchite cronica o asma o enfisema oppure aveva segni spirometrici di ostruzione bronchiale (fig. 1). La percezione che molti soggetti siano affetti da BPCO senza saperlo, ritardando quindi i tempi dell intervento terapeutico e permettendo alla patologia di evolvere verso stadi più severi, ha spinto alcuni ricercatori ad ideare studi di diagnosi precoce. Ad esempio, uno screening spirometrico su sog- Rapporto sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) 2005

25 2. Epidemiologia e costi socio-economici - A. Scognamiglio, G. Matteelli, F. Pistelli, S. Baldacci, S. Maio, L. Carrozzi, G. Viegi getti fumatori è stato in grado di identificare soggetti con segni di ostruzione bronchiale. L aggiunta di un breve intervento di counseling antitabagico è in grado di motivare fortemente i soggetti con ostruzione bronchiale, incrementando parallelamente i tassi di cessazione dell abitudine di fumo (16). Figura 1 Distribuzione delle malattie respiratorie ostruttive, con ostruzione bronchiale (a sinistra) e senza [Tradotta da voce bibliografica n.5] ostruzione bronchiale (a destra), nel campione del Delta Padano. Bronchite cronica Enfisema Bronchite cronica Enfisema 0,28% 0,12% 0,24% 0,28% 0,20% 0,4% 0,61% ,4% 0,37% 0,16% 1,30% 3,25% Asma Ostruzione bronchiale 10,96% Asma Fattori di rischio I fattori di rischio per lo sviluppo di BPCO possono essere suddivisi in due categorie: esogeni ed endogeni. Tali fattori, singolarmente od in sinergia, determinano il grado di suscettibilità del soggetto allo sviluppo della malattia (tab. 2) (4,17,18). Tabella 2 Tradizionali fattori di rischio per lo sviluppo di BPCO ENDOGENI Sesso Anamnesi familiare positiva per BPCO Predisposizione genetica allo sviluppo di BPCO Deficit di α-1-antitripsina Malattie respiratorie durante l infanzia Atopia ed iperattività bronchiale Suscettibilità individuale ai fattori di rischio esogeni [Modificata da voce bibliografica n. 4] ESOGENI Fumo di tabacco Esposizione lavorativa Inquinamento ambientale (outdoor e indoor) Esposizione a fumo di tabacco ambientale (ETS) Dieta povera di frutta Abuso di alcool Basso livello socio-economico 23 FATTORI DI RISCHIO ESOGENI Fumo di tabacco Il fumo di tabacco è indubitabilmente il principale fattore di rischio per lo sviluppo della BPCO e per la mortalità ad essa correlata (18,19). Nel 2000, 4,83 milioni di morti nel mondo sono stati attribuiti al fumo di tabacco (12% della mortalità totale registrata nel suddetto anno negli adulti); circa 0,97 milioni di decessi sono stati causati dalla BPCO. Nei paesi industrializzati, la percentuale di mortalità per BPCO attribuibile al fumo è stata pari a 80,5% negli uomini e 61,5% nelle donne (20). In particolare, lo studio prospettico cinquantennale dei medici britannici maschi ha evidenziato come circa due terzi dei fumatori muoiano per cause fumo-correlate e mediamente 10 anni più giovani in confronto ai non fumatori. D altra parte, la cessazione dell abitudine di fumo si traduce in una rilevante riduzione del rischio di mortalità (19). È stato, inoltre, dimostrato che i fumatori correnti mostrano un tasso di mortalità per BPCO 12,7 volte maggiore rispetto ai non fumatori. Tale tasso cresce proporzionalmente all aumentare della media giornaliera di sigarette fumate (4).

BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia

BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia BPCO in medicina generale. Dal sospetto alla diagnosi, alla stadiazione di malattia BPCO: Definizione quadro caratterizzato da persistente ostruzione al flusso aereo la riduzione del flusso è di solito

Dettagli

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte Le malattie fumo correlate Dott. Paolo Monte Fumo come fattore di rischio di malattia Il fumo costituisce il principale fattore di rischio evitabile per le principali malattie causa di mortalità ed invalidità

Dettagli

CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)?

CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)? CHE COS È LA BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)? La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è un quadro nosologico caratterizzato dalla progressiva limitazione del flusso aereo che non è completamente

Dettagli

L approccio preventivo nella BPCO

L approccio preventivo nella BPCO IV Giornata Mondiale BPCO Prevenzione e Controllo della BPCO Roma 16 novembre 2005 L approccio preventivo nella BPCO Annamaria de Martino Ministero della Salute Direzione Generale Prevenzione Sanitaria

Dettagli

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie

Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie ASMA BRONCHIALE Cosa è l asma? L asma è una frequente patologia cronica che dura tutta la vita caratterizzata dall infiammazione e dal restringimento delle vie 2 aeree. Il restringimento è intermittente

Dettagli

Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI

Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI Modulo 4 LA GESTIONE CONDIVISA TRA SPECIALISTA E MMG DELLE SINDROMI RINO-BRONCHIALI 1 Obiettivi del modulo 4 Definire i principali ostacoli che incontra il MMG nella sua attività quotidiana Spiegare le

Dettagli

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario

Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario L analisi del contesto demografico è l introduzione ideale alla sezione della salute. Il bisogno del cittadino residente sul territorio

Dettagli

SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA

SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA SUHMS SWISS UNDERWATER AND HYPERBARIC MEDICAL SOCIETY ASMA RACCOMANDAZIONI 2012-2015 DELLA SOCIETÀ SVIZZERA DI MEDICINA SUBACQUEA E IPERBARICA "SUHMS" Società svizzera di medicina subacquea e iperbarica

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

PUMP FAILURE LUNG FAILURE FATIGUE MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. Compromissione della ventilazione. Compromissione dello scambio gassoso

PUMP FAILURE LUNG FAILURE FATIGUE MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. Compromissione della ventilazione. Compromissione dello scambio gassoso MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. LUNG FAILURE (EPA, ARDS, etc.) Compromissione dello scambio gassoso IPOSSIEMIA PUMP FAILURE (BPCO, cifoscoliosi, etc.) Compromissione della ventilazione IPOSSIEMIA

Dettagli

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO

L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO Mario Caputi Ilernando Meoli Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione

Dettagli

Percorso assistenziale integrato per il paziente fumatore nell Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze

Percorso assistenziale integrato per il paziente fumatore nell Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze Percorso assistenziale integrato per il paziente fumatore nell Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze S. Nutini, S. Checcacci, R. Abbate, A. Corrado, A. Morettini, C. Nozzoli, C. Neri Azienda

Dettagli

Gestione dell Asma in primary care: raccomandazioni della Linea Guida SIGN

Gestione dell Asma in primary care: raccomandazioni della Linea Guida SIGN Gestione dell Asma in primary care: raccomandazioni della Linea Guida SIGN Diagnosi clinica di Asma nell adulto Dott.ssa Andreina Boschi - specialista in pneumologia. medico di medicina generale Asma:

Dettagli

1 SINTOMI ATTRIBUITI AD ALTRA PATOLOGIA. Tosse da reflusso gastroesofageo Tosse da rinorrea posteriore Stato ansioso Patologia Cardiovascolare Altro

1 SINTOMI ATTRIBUITI AD ALTRA PATOLOGIA. Tosse da reflusso gastroesofageo Tosse da rinorrea posteriore Stato ansioso Patologia Cardiovascolare Altro 1 SINTOMI ATTRIBUITI AD ALTRA PATOLOGIA Tosse da reflusso gastroesofageo Tosse da rinorrea posteriore Stato ansioso Patologia Cardiovascolare Altro Sottodiagnosi di Asma 90 80 70 Uomini Donne 60 % 50 40

Dettagli

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia

Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione. Castenaso e Granarolo dell Emilia Valutazione di Impatto Sanitario dell impianto di incenerimentotermovalorizzazione ubicato nei comuni di Castenaso e Granarolo dell Emilia Il contributo dell Azienda USL di Bologna Dr. Paolo Pandolfi Dipartimento

Dettagli

Morbosità oncologica ed inquinamento atmosferico. Dr. Fabrizio Limonta Direttore Dipartimento PAC ASL Lecco

Morbosità oncologica ed inquinamento atmosferico. Dr. Fabrizio Limonta Direttore Dipartimento PAC ASL Lecco Morbosità oncologica ed inquinamento atmosferico Dr. Fabrizio Limonta Direttore Dipartimento PAC ASL Lecco Premessa storica The Great Smog - Londra, Dicembre 1952 Inverno rigido ( consumo carbone) + inversione

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

Un sistema per guadagnare salute

Un sistema per guadagnare salute Un sistema per guadagnare salute PASSI è il sistema di sorveglianza sugli stili di vita degli adulti tra i 18 e i 69 anni PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ

WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della

Dettagli

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo

Dettagli

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 REFLUSSO GASTROESOFAGEO Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 MRGE: sintomi extraesofagei MRGE: molto diffusa e frequente nella pratica clinica. Manifestazioni

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

L utilizzo della linea guida regionale su diagnosi e terapia della bpco per la sanità d iniziativa. Dott. Mario Berardi SIMG Perugia

L utilizzo della linea guida regionale su diagnosi e terapia della bpco per la sanità d iniziativa. Dott. Mario Berardi SIMG Perugia L utilizzo della linea guida regionale su diagnosi e terapia della bpco per la sanità d iniziativa Dott. Mario Berardi SIMG Perugia OBIETTIVI E INDICATORI Analisi del processo assistenziale al paziente

Dettagli

Epidemiologia della salute orale nell anziano ed interventi di salute pubblica

Epidemiologia della salute orale nell anziano ed interventi di salute pubblica G GERONTOL 2006;LIV:110-114 Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ARTICOLO DI AGGIORNAMENTO REVIEW Epidemiologia della salute orale nell anziano ed interventi di salute pubblica Oral health epidemiology

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

N. 3/2014. La variabilità dei sintomi nella BPCO: importanza diagnostica e implicazioni terapeutiche A cura del Board del Progetto MOND

N. 3/2014. La variabilità dei sintomi nella BPCO: importanza diagnostica e implicazioni terapeutiche A cura del Board del Progetto MOND e-news Progetto MOND Update in BPCO N. 3/2014 La variabilità dei sintomi nella BPCO: importanza diagnostica e implicazioni terapeutiche A cura del Board del Progetto MOND La BPCO La broncopneumopatia cronica

Dettagli

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA

LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

PDTA VIRTUOSI NEI DISTRETTI VENETI

PDTA VIRTUOSI NEI DISTRETTI VENETI PDTA VIRTUOSI NEI DISTRETTI VENETI ESTE 13 APRILE 2012 Piergiorgio Trevisan Margherita Andretta INTEGRAZIONE OSPEDALE - TERRITORIO: PERCORSI DIAGNOSTICO- TERAPEUTICI PER ASMA E BPCO PER L AREA VASTA DI

Dettagli

Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile

Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile 24 Statistica & Società/Anno 3, N. 2/ Demografia, Istruzione, Welfare Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile Gianmaria Martini Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Bergamo

Dettagli

ESERCITAZIONE 2. TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore

ESERCITAZIONE 2. TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore ESERCITAZIONE 2 TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore Modalità di lettura della tabella di contingenza 2x2 sull associazione tra l esposizione

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi

AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aggiornamenti in Medicina del Lavoro AMIANTO: quali effetti sulla salute ieri e oggi Aldo Todaro U.O.C. Promozione e protezione salute lavoratori. Fondazione IRCCS CA Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Dettagli

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Giornata di lavoro Il percorso dell assistito con patologia cronica ad alta prevalenza Milano, 13 novembre 2013 francesco.profili@ars.toscana.it paolo.francesconi@ars.toscana.it

Dettagli

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute

Dettagli

PREVENZIONE POLMONITE

PREVENZIONE POLMONITE fiammaz o l m o n a r e struzione br avità pleuri Streptococcus p n e u m o n i a Infezione Mal Respiratorio PREVENZIONE POLMONITE Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato, (13Valente Adsorbito)

Dettagli

Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri

Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Trattamento integrato dei disturbi mentali nelle Cure Primarie: il Programma Regionale G. Leggieri Dr.ssa Marina

Dettagli

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE

ANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE 6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

1.4.11 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) PRIMA DI 75 ANNI PER SE SSO E CAUSE PRINCIPALI

1.4.11 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) PRIMA DI 75 ANNI PER SE SSO E CAUSE PRINCIPALI Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento della sanità e della socialità Ufficio del medico cantonale Servizio di promozione e di valutazione sanitaria 1.4.11 ANNI POTENZIALI DI VITA PERSI (APVP) PRIMA

Dettagli

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008

OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nel quartiere S. Polo nel periodo 2004-2008 Introduzione A seguito dei risultati ottenuti con lo studio di mortalità nel quartiere S. Polo del comune

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali.

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. Tuttavia, a livello mondiale, le principali cause di morte sono rappresentate da: -diarrea -malaria -tubercolosi

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

Bambini e ragazzi affetti da tumore

Bambini e ragazzi affetti da tumore Bambini e ragazzi affetti da tumore Firenze, 29 maggio 2014 Gianfranco Manneschi U.O. Epidemiologia clinica e descrittiva ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica introduzione La patologia

Dettagli

IL RUOLO DELL INFERMIERE

IL RUOLO DELL INFERMIERE A06 152 Maria Grazia Belvedere Paolo Ruggeri IL RUOLO DELL INFERMIERE NELL ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ANALISI DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA Copyright

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI

LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA COMPRENDERE LE LINEE GUIDA DEI PROFESSIONISTI Questa guida include informazioni su ciò che la European Respiratory Society e la American Thoracic Society hanno affermato

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005

SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005 SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005 Ricerca epidemiologica Gli epidemiologi sono interessati a conoscere l incidenza delle malattie per prevedere i

Dettagli

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Christopher N. Sciamanna, Scott P. Novak, Bess H. Marcus. International Journal of

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI

STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA PREVALENZA DELLE PIU COMUNI PATOLOGIE UROLOGICHE E DEL LORO IMPATTO SULLA QUALITA DI VITA IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A DIALISI. Introduzione 2 Obiettivo dello studio 4 Materiali

Dettagli

Epidemiologia dell ictus e della frattura di femore (in Toscana)

Epidemiologia dell ictus e della frattura di femore (in Toscana) Epidemiologia dell ictus e della frattura di femore (in Toscana) Dr. Alessandro Barchielli Unità di epidemiologia Asl 10 Firenze alessandro.barchielli@asf.toscana.it Causa principale di non autosufficienza

Dettagli

Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1

Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1 Università degli Studi di Padova Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia - A.A. 2014-15 Corso: Statistica e Metodologia Epidemiologica 1 Docenti: prof.ssa Anna Chiara Frigo

Dettagli

Il linguaggio dell epidemiologia

Il linguaggio dell epidemiologia Il linguaggio dell epidemiologia Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona pronuncia traduzione επι epi verso δηµος demos popolo λογος logos discorso

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero

Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero La neoplasia del collo dell utero a livello mondiale rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati

Dettagli

coin lesion polmonare

coin lesion polmonare coin lesion polmonare accurata anamnesi ed esame obiettivo impossibile confronto con precedenti radiogrammi lesione non preesistente o modificatasi TC Follow-up caratteri di benignità lesione sospetta

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Inquinamento da traffico a Palagiano. Valutazioni ad uso delle autorità politiche e dei cittadini di Palagiano. Dott.ssa Annamaria Moschetti

Inquinamento da traffico a Palagiano. Valutazioni ad uso delle autorità politiche e dei cittadini di Palagiano. Dott.ssa Annamaria Moschetti Inquinamento da traffico a Palagiano Valutazioni ad uso delle autorità politiche e dei cittadini di Palagiano. Dott.ssa Annamaria Moschetti Sito Piazza Vittorio Emanuele Valori di Polveri sottili riscontrati

Dettagli

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati Indagine effettuata per conto de l Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sintesi dei risultati

Dettagli

Governo clinico delle patologie respiratorie croniche in medicina generale. Dr. Franco Macchia

Governo clinico delle patologie respiratorie croniche in medicina generale. Dr. Franco Macchia Governo clinico delle patologie respiratorie croniche in medicina generale. Dr. Franco Macchia Le malattie respiratorie e, in particolare la BPCO e l'asma, stanno diventando un problema di salute sempre

Dettagli

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Percezione del proprio stato di salute: Buono Discreto

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Misure della relazione di occorrenza

Misure della relazione di occorrenza Misure della relazione di occorrenza (associazione tra un determinante e l outcome) Misure di effetto (teoriche) Misure di associazione (stime empiriche delle precedenti) EFFETTO: quantità di cambiamento

Dettagli

Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma

Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma Concetti di salute e malattia. La storia naturale delle malattie. Valutazione dell efficacia dei tests diagnostici: sensibilità, specificità e valori predittivi. Gli screening. Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it

Dettagli

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015

Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 I numeri del cancro in Italia 2015 Ministero della Salute - Roma 24 Settembre 2015 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2015 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti per

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

STRUMENTI PROGNOSTICI PER LA MORTALITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE NEL PAZIENTE ANZIANO CON BPCO: CONFRONTO TRA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E BODE INDEX

STRUMENTI PROGNOSTICI PER LA MORTALITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE NEL PAZIENTE ANZIANO CON BPCO: CONFRONTO TRA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E BODE INDEX STRUMENTI PROGNOSTICI PER LA MORTALITÀ A MEDIO E LUNGO TERMINE NEL PAZIENTE ANZIANO CON BPCO: CONFRONTO TRA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E BODE INDEX Dott. Livio Cortese Area di Geriatria e Gerontologia

Dettagli

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne.

Nella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne. TUMORE DEL POLMONE Nel periodo 27-211 sono stati registrati complessivamente in provincia di Latina 172 nuovi casi di tumore del polmone. E risultato al 1 posto in termini di frequenza fra le neoplasie

Dettagli

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

Sicurezza stradale SICUREZZA

Sicurezza stradale SICUREZZA PROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO SICUREZZA Nel 211, in Italia, si sono registrati 25.638 incidenti stradali con lesioni a persone, di cui 386 mortali. Con questi dati, l Italia conferma una costante tendenza

Dettagli

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Associazione Italiana per l Educazione Demografica Sezione di Roma L osteoporosi È una condizione dello scheletro caratterizzata

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna

Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della cervice uterina in provincia di Ravenna I

Dettagli

World Spirometry Day Il Respiro della Città 15/16 ottobre 2010 Aula Magna NIC Padiglione H3

World Spirometry Day Il Respiro della Città 15/16 ottobre 2010 Aula Magna NIC Padiglione H3 World Spirometry Day Il Respiro della Città 15/16 ottobre 2010 Aula Magna NIC Padiglione H3 Spirometria in medicina dello sport Prof. Lorenzo Corbetta (Firenze) lorenzo.corbetta@unifi.it Prevalenzadiasmanegli

Dettagli

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato

Dettagli

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010

Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del sistema di sorveglianza PASSI Anni 2007-2010 Dipartimento di Sanità Pubblica Direttore: Dr. Paolo Ghinassi Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella in provincia di Ravenna I dati del

Dettagli

inquinamento salute ambiente Di cosa parliamo quando parliamo di

inquinamento salute ambiente Di cosa parliamo quando parliamo di Di cosa parliamo quando parliamo di inquinamento salute ambiente A cura di Andrea Colombo, Coordinatore Commissione Ambiente e Mobilità del Quartiere San Vitale Di cosa parliamo quando parliamo di inquinamento

Dettagli

Alcol e giovani I rischi e le tendenze

Alcol e giovani I rischi e le tendenze Alcol e giovani I rischi e le tendenze Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlati Direttore Osservatorio Nazionale

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111 17466 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 91 del 10-06-2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 maggio 2011, n. 1111 Approvazione dei percorsi per la diagnosi e la cura delle bronco-pneumopatie

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Paziente MMG Pneumologo Infermiere Fisioterapista Distretto

Paziente MMG Pneumologo Infermiere Fisioterapista Distretto INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia (dispnea, tosse, ec) o INIZIO Individua tipologia dei pazienti Linee guida GOLD Ambulatori con agende riservate. Nella fase iniziale la frequenza dell ambulatorio

Dettagli

ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1

ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1 ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1 1. Data set analizzato e suoi limiti Il data set analizzato include: 1. Tutti i ricoveri avvenuti nei presidi ospedalieri dell Area Vasta

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Asma difficile on-line

Asma difficile on-line Asma difficile on-line è il nome di un Archivio web-based promosso dalla SIMRI e gestito in collaborazione con il CINECA che raccoglie casi di pazienti con asma problematico grave, affetti cioè da asma

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA NELLA GESTIONE DELL OSTEOPOROSI ( PREVENZIONE E TRATTAMENTO) E NELLA PREVENZIONE DELLE FRATTURE

IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA NELLA GESTIONE DELL OSTEOPOROSI ( PREVENZIONE E TRATTAMENTO) E NELLA PREVENZIONE DELLE FRATTURE IL PUNTO DI NELLA GESTIONE DELL OSTEOPOROSI ( PREVENZIONE E TRATTAMENTO) E NELLA PREVENZIONE DELLE FRATTURE PISTOIA 6 GIUGNO OSTEOPOROSI: DIFETTO SISTEMICO A CARICO DELLO SCHELETRO CARATTERIZZATO DA UNA

Dettagli

Gli studi epidemiologici

Gli studi epidemiologici Gli studi epidemiologici STUDI OSSERVAZIONALI descrittivi STUDI OSSERVAZIONALI analitici: Ecologici Trasversali Caso-controllo Di coorte STUDI SPERIMENTALI : Trial controllati randomizzati Trial sul campo

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa

Criteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa Linee guida per curare con efficacia i disturbi dell alimentazione e del peso. Cause e conseguenze del disturbo, i soggetti a rischio, l informazione e le terapie più adeguate per la cura e la risoluzione

Dettagli

Che cos è la celiachia?

Che cos è la celiachia? Che cos è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine assunto attraverso la dieta. Il glutine è una proteina contenuta in

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,

Dettagli