Aeroporto di Viterbo: intervista ad Arturo Vittori

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1 M E R C O L E D Ì 2 6 M A R Z O Aeroporto di Viterbo: intervista ad Arturo Vittori Aeroporto di Viterbo Intervista ad Arturo Vittori Arturo Vittori, viterbese di nascita, residente a Bomarzo e attualmente docente presso la Facoltà L. Quaroni dell Università La Sapienza di Roma, è un architetto e designer con un ricco curriculum internazionale (Architecture and Vision, e importanti esperienze di progettazione e ricerca nel settore civile aeronautico e in quello aerospaziale. Vittori guarda quindi agli aeroporti non solo con gli occhi di chi è abituato a viaggiare ma anche con la mente del progettista, di chi ha la conoscenza e la pre-visione di quello che ci aspetta nel prossimo futuro. Persuaso dell importanza del progetto, Arturo ha aderito alla lista civica del nostro Comitato. In questa intervista spiega le ragioni che lo guidano ed esprime la sua visione in proposito. Arturo, cosa pensi di questo progetto e di tutte le discussioni che sta sollevando? Innanzi tutto credo fermamente nella necessità di realizzare questo progetto e lo dico soprattutto come cittadino, come abitante della regione Lazio, sulla base di diverse motivazioni, molte delle quali corrispondono a quelle da voi riportate nel blog. Credo infatti che un intervento di questo genere, correttamente guidato e controllato, porterà numerosi vantaggi al nostro territorio ed è per questo che ho deciso di impegnarmi direttamente. La funzione principale di un aeroporto è quella di connettere e, data la sua posizione, lo scalo di Viterbo non solo rappresenta una nuova prospettiva per la cittadina laziale e un notevole supporto per la vicina capitale, ma potrebbe servire anche un più ampio bacino di utenza, che includerebbe Toscana e Umbria. Per non parlare dei potenziali collegamenti verso il mare, con il porto di Civitavecchia. Migliorare e potenziare questa rete non significa forzare la realtà, vuol dire invece andare incontro a esigenze già sentite che tuttavia non hanno ancora ricevuto risposta concreta. Nella Tuscia attualmente ci serviamo di infrastrutture ancora efficienti la cui origine risale all epoca romana pensiamo alla via Cassia però le mutate esigenze della vita quotidiana fanno avvertire la necessità di sopperire ad alcune carenze del nostro territorio che sono diffusamente percepite. È d altro canto comprensibile la preoccupazione di chi teme danni ambientali o paesaggistici, ma ritengo che nessuno abbia

2 intenzione di rovinare il nostro patrimonio. Naturalmente in prima istanza bisogna avere cura di valutare l impatto sull ambiente e la fattibilità delle opere. Questi sono in effetti temi che preoccupano parte della popolazione: il problema dell impatto ambientale e quello del traffico aereo come causa di inquinamento. In base alla tua esperienza, che cosa ne pensi? Non possiamo nasconderci che il tema è complesso, ma la soluzione non può essere trovata negli estremi. Certo il traffico aereo è una ma non la principale causa dell inquinamento atmosferico e anche acustico; tuttavia le compagnie aeree non sono insensibili a queste problematiche. Sostenibilità ed ecologia sono le parole chiave del millennio, e se pure si tratta ancora di ricerche e di sperimentazioni, anche le case produttrici di velivoli come Airbus e Boeing hanno cominciato a muoversi... Se ne è parlato recentemente, e pare non manchino le idee, per esempio per quanto riguarda l utilizzo di diversi combustibili, da quello bio di Virgin Atlantic a quello sintetico di Airbus, fino al metano di Qatar Airlines. Certo, ora si devono attendere i risultati e le verifiche, però significa che l interesse c è e rappresenta un obiettivo per chi opera nel settore. Per simili esiti si dovranno attendere anni? I risultati saranno alla portata anche delle compagnie più piccole? Ci vorrà tempo, ma per ridurre l impatto ambientale del traffico aereo alcune proposte alternative pare vengano proprio da compagnie low-cost, come quelle che atterreranno a Viterbo. Per esempio, si parla di ridurre la velocità di crociera per contenere il consumo di carburante. Insomma, è chiaro che un aumento indiscriminato dei voli e del conseguente inquinamento non è auspicabile, ma questo non può essere il motivo principale per opporsi alla realizzazione di un aeroporto come quello di Viterbo. È invece giusto pretendere forme di riorganizzazione, gestione e controllo del traffico aereo, in Italia e a livello internazionale, e accentuare la pressione su compagnie e produttori affinché assumano anche loro come primario l impegno di contenere e ridurre i danni ambientali. C è anche chi sostiene che si dovrebbero invece favorire altre forme di trasporto... Torniamo a quello che dicevamo prima. Si tratta di questioni che non possono essere isolate: i diversi tipi di trasporto devono essere pensati in stretta relazione fra loro, non si tratta quindi di eliminare il traffico aereo in favore di quello ferroviario o viceversa, perché questo equivarrebbe ad accentuare i difetti di entrambi i sistemi. Piuttosto è necessario integrare infrastrutture e modalità di collegamento e valutare l impatto complessivo. Non isolare, bensì integrare. Proprio per questo l aeroporto di Viterbo può essere un occasione positiva. Il tema dei collegamenti, delle connessioni, pare essere fondamentale... Sì. Dobbiamo ricordare che lo scalo di Viterbo non è pensato come aeroporto o hub principale del centro-italia; insomma non è Heathrow, è invece come

3 Stansted per Londra, è pensato per essere servito da compagnie aeree low-cost, che consentirebbero di raggiungere numerose mete nazionali e internazionali. Perciò è necessario prendere atto da subito che la realizzazione di questo scalo non equivale solo alla costruzione di piste e di qualche edificio. Proprio per la sua funzione, un aeroporto non può essere costruito come una bella isola: qualunque progetto dovrà coinvolgere fin dall inizio differenti soggetti e mettere in moto un articolato tessuto di attività, che contribuiranno allo sviluppo della nostra città. Uno sviluppo che andrà naturalmente guidato e costantemente monitorato perché possa costituire veramente un miglioramento e un arricchimento per il nostro territorio. Quindi un aeroporto come una pista di lancio per lo sviluppo di Viterbo? Sicuramente sviluppare un polo di collegamenti internazionali vuol dire portare il mondo a Viterbo: questa potrebbe essere l occasione giusta per far decollare la nostra città. E l architettura ha molto da dire e da fare in merito. Che cosa intendi? Una breve premessa. Guardiamoci intorno, guardiamo le nostre città. Pensiamo all Italia: un paese nel quale nei secoli passati si è espressa una qualità progettuale e architettonica che tutto il mondo ammira, ma che oggi fatica a lasciare spazio al contemporaneo. L opinione più diffusa è quella che esprime una sorta di rifiuto a priori di opere nuove, moderne. E nel frattempo l edilizia popolare, residenziale, commerciale e industriale ha avuto libero corso, molto spesso al di fuori di ogni criterio qualitativo. Questo è accaduto anche per gli aeroporti. Eppure un aeroporto, oltre che uno spazio complesso, ricco di funzioni, è un architettura e un luogo rilevante per un territorio, è una porta di accesso di una città, come lo sono state le porte in periodo etrusco, romano, medioevale. L aeroporto è il primo ambiente con cui un visitatore che scende dall aereo interagisce. Atterriamo a Hong Kong, a Dubai, al Cairo, a New York, a Roma, o in qualche altra città: a meno che non siamo veramente di fretta o distratti, sarà difficile non cogliere qualcosa di peculiare in ciascun aeroporto dal paesaggio all architettura, dalle persone al cibo, è impossibile non trarne un impressione, la prima memoria di un viaggio. Del resto percepire le differenze, le specificità, è l essenza del viaggiare, è il fascino del viaggio. Vuoi dire che si deve pensare ad un architettura che faccia cogliere immediatamente le peculiarità del luogo? Sì, ma naturalmente non nel senso di riprendere stilemi o brani del passato. Io sono molto legato alle mie origini e apprezzo la mia regione per quello che ancora oggi ci racconta, dalle vestigia etrusche alle chiese medievali, un patrimonio che dobbiamo continuare a difendere; tuttavia sono altrettanto convinto che non si debba rinunciare a progettare il nuovo, credo che gli architetti debbano farsi carico di questo impegno. Cosa rappresenta l aeroporto oggi? L aeroporto rappresenta ancora una sfida per l architettura contemporanea, è

4 una tipologia che ha una storia recente che risale al secolo scorso, inoltre rientra in un settore in continua crescita, che solo negli ultimi anni è venuto definendosi. Abbiamo diversi esempi di attrezzature aeroportuali concepite nel passato che, anche se sono state progressivamente modificate, non sono più adattabili alla evoluzione quantitativa e qualitativa del traffico aereo, oppure non sono più compatibili con il tessuto urbano e il paesaggio che li circonda. Le problematiche della sicurezza e quelle di rispetto dell ambiente, maturate più di recente, rendono di fatto la maggior parte degli aeroporti attuali inadeguati. A Viterbo, dovendo progettare ex novo, si deve necessariamente guardare oltre l oggi e avere una visione degli sviluppi possibili dei prossimi decenni. Abbiamo l opportunità di evitare gli errori commessi in passato e, soprattutto, l aggiungersi disordinato nel tempo di edifici e strutture. Potrebbe essere un simbolo per la città? Non solo. Come le strade e gli acquedotti per i romani, i monasteri nel Medioevo, le cattedrali gotiche, le grandi stazioni ferroviarie fra Otto e Novecento, oggi l aeroporto è probabilmente la tipologia architettonica che meglio rappresenta e rispecchia la società contemporanea, mobile, connessa, multiculturale. Dobbiamo realizzare un progetto che divenga il modello per gli aeroporti che si costruiranno in futuro. Che cosa significa in termini di progettazione? Si deve guardare agli obiettivi, puntare a realizzare un architettura aeroportuale complessiva che nella grande come nella piccola scala sia accessibile dal punto di vista delle connessioni, fornita dei servizi necessari, supportata da una logistica efficiente, e non da ultimo che abbia una identità forte, capace di trasformarsi in memoria per i viaggiatori quindi non il risultato di una semplice aggregazione di parallelepipedi. Che tipo di relazioni si verranno a stabilire tra la struttura aeroportuale e il territorio circostante? È molto importante che il progettista tenga conto fin dall inizio di un approccio progettuale sostenibile in termini di pianificazione territoriale. Noi architetti abbiamo a disposizione uno strumento fondamentale di pianificazione degli interventi, per assicurarne la giusta integrazione e prevederne gli sviluppi futuri: l elaborazione preliminare di un master plan, che permetterebbe di controllare l impatto ambientale delle strutture aeroportuali e la loro integrazione. Un aeroporto è una struttura complessa costituita dal terminal ma anche da edifici di servizio, viabilità, piazzali, parcheggi. Prendiamo l esempio di questi ultimi: si tratta di spazi e funzioni fondamentali per un aeroporto, ma non è pensabile che si verifichi quello che oggi vediamo a Ciampino, dove l accesso principale è un grande parcheggio fatto di macchine e asfalto... Il parcheggio dovrebbe essere facile da raggiungere, e quindi vicino all aerostazione, ma allo stesso tempo mascherato alla vista per ridurne l impatto visivo. Per l edificio del terminal che cosa immagini?

5 Un edificio aperto verso il paesaggio e il piazzale degli aerei, illuminato da luce naturale, flessibile, concepito in previsione di una crescita futura. Penso a una struttura compatta, che permetta di ridurre i percorsi interni, consentendo ai viaggiatori di muoversi seguendo itinerari semplici, definiti da una segnaletica chiara. L aeroporto da macchina complessa diventerà così un ambiente piacevole e facile da vivere. Ma, per raggiungere questo obiettivo, fondamentale sarà il tipo di tecnologie adottate: esistono oggi apparecchiature avanzate per risolvere con maggiore efficienza diverse operazioni, da quelle di imbarco ai controlli di sicurezza, capaci di agevolare l organizzazione interna del terminal. Non sono scelte che possono avvenire a posteriori. Sapere fin dalla fase progettuale che verrà adottato, per esempio, un sistema integrato per la gestione di aeromobili, servizi di terra, comunicazioni ho avuto modo di leggere studi e proposte specifici per il caso di Viterbo può contribuire in misura rilevante alla definizione del progetto complessivo. E oltre alle tecnologie, che cosa si può prevedere? Come ogni spazio architettonico anche quello dell aeroporto influisce in misura notevole sulla qualità dell esperienza da parte degli utenti, sul loro benessere. L architettura deve dunque contribuire a suscitare sensazioni nel viaggiatore, deve definire un ritmo, creando spazi e forme che corrispondano a una funzione così particolare, per mettere le persone in rapporto con il luogo, con gli aerei, con l essenza del viaggiare. Prendiamo in considerazione, ad esempio, i servizi di accoglienza: potremmo anche immaginare un aeroporto in cui caffetteria e bar non siano affidate in modo anonimo a catene di ristorazione in franchising, ma offrano un assaggio di prodotti locali, tipici: ancora una volta il sapore, una memoria, o per chi è solo di passaggio una prima impressione di un luogo in cui tornare. L aeroporto dovrebbe essere pensato per incuriosire e invogliare il viaggiatore a visitare la città e la provincia che offre così tante attrazioni a livello paesaggistico, architettonico, culturale. È un tipo di proposta sulla quale credo valga la pena investire. È un discorso che riguarda in generale i servizi commerciali? Sì, anche. Ci sono aeroporti che per l estensione e il tipo di traffico che devono gestire oggi hanno assunto la dimensione di piccole città. Ritengo tuttavia che un aeroporto non debba ridursi a centro commerciale e che si dovrebbe invece recuperare il senso di questi luoghi come connessioni tra aree geografiche, parti di un network mondiale; per Viterbo, in particolare, sarebbe insensato date le dimensioni puntare solo su una offerta commerciale. Si potrebbero sperimentare soluzioni diverse, e anche in questo si potrebbe esprimere l unicità di questa struttura, farne un modello per altre simili. Quello della ristorazione locale è solo un esempio. È difficile ora anticipare qualcosa, perché si dovrebbe cominciare a ragionare sui dati. Ma a livello architettonico e strutturale si può anche immaginare l integrazione di aree verdi presenti sia all esterno che all interno Intendi soluzioni ecologiche? Questo è un altro discorso, e in effetti anche in questo senso sarà importante

6 ricorrere alle migliori soluzioni rese disponibili dalle conoscenze e dalla tecnologia attuale. Leggiamo in questi giorni dell apertura del nuovo terminal a Heathrow, progettato da Richard Rogers: risparmio energetico, raccolta dell acqua piovana, ventilazione naturale, riciclo dei materiali costruttivi... Questi o altri sistemi sono accessibili penso anche all utilizzo dell energia geotermica. Non è concepibile non tenerne conto. Sono convinto che a Viterbo si potrebbe fare anche qualcosa di più, si potrebbe davvero realizzare un progetto esemplare. Non possiamo pensare di costruire una struttura che si riveli obsoleta il giorno dopo la sua inaugurazione. È questo l idea che voglio sostenere e difendere all interno della lista civica di cui faccio parte. PUBBLICATO DA COMITATO AEROPORTO VITERBO A 4:05 AM