LABORATORIO SCIENTIFICO SCIENZIATI SI DIVENTA! (bambini di 3 anni) di Pavesi Barbara Da Gennaio a Maggio
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- Geronima Catalano
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1 LABORATORIO SCIENTIFICO SCIENZIATI SI DIVENTA! (bambini di 3 anni) di Pavesi Barbara Da Gennaio a Maggio 1. TIPOLOGIA DELL UNITA APPRENDIMENTO Il bambino ha bisogno di scoprire, conoscere, sperimentare cose sempre nuove ed è importante che bambino ed adulto sviluppino insieme questo bisogno. L adulto diventa quindi l intermediario nei momenti di gioco, di attività in cui l esperimento scientifico diventa protagonista per conoscere e valutare nuove realtà. Scoprire, attraverso il gioco, è una condizione ottimale per i bambini che assimilano conoscenze senza fatica. Il messaggio resta meglio nella memoria se l azione è un azione voluta, spendendo così conoscenze che portano anche in altri ambienti a fare. L ambiente circostante, il giardino del parco, il bosco devono essere pienamente vissuti dal bambino! Una volta che sono entrati in contatto con questo mondo, ci porremo l obiettivo di esplorarlo attraverso i cinque sensi poiché, nella scuola dell infanzia, il bambino percepisce i messaggi e li codifica soprattutto attraverso il corpo. L unità di apprendimento andrà ad evidenziare le innumerevoli potenzialità che egli possiede esprimendosi in questo modo. Il percorso si snoderà attraverso esplorazioni ed osservazioni, permettendo di vivere esperienze sensoriali attraverso il gioco, la manipolazione e la sperimentazione diretta. 2. IL PROBLEMA AFFRONTATO DALL UNITA DI APPRENDIMENTO Il bambino può fare scienza, utilizzando sia la realtà naturale che quella artificiale con tutto ciò che gli consente di affinare l uso dei sensi, di manipolare e di sviluppare le capacità percettive che gli permettono di cogliere analogie, differenze, rapporti. Quindi si tratta di finalità e di suggestioni che sottolineano la centralità del metodo di approccio alla conoscenza del mondo della natura. A tale proposito giova ricordare con D. Hawkins che, prima di avvicinare il bambino all uso del metodo della scoperta, è più produttivo destinare un tempo abbastanza lungo a quello che chiama fase di pasticciamento, caratterizzata dal gioco esplorativo, dalla disponibilità di materiali da manipolare, da sperimentare, da utilizzare, senza dover seguire istruzioni. Successivamente il pensiero infantile evolverà e il pasticciamento lascerà spazio a forme di apprendimento più formalizzate. E importante sottolineare che a tre anni, l attenzione va posta non tanto sul contenuto dell azione, quanto sull insieme delle modalità in cui essa è svolta. Così l attività scientifica trae origine da situazioni quotidiane avvertite come tali dai bambini, sia sottoforma di esperienza didattica, sia orientata allo sviluppo dei processi di pensiero e, quindi, alla costruzione delle conoscenze, così che esse possano concorrere a conferire senso e significato a quel modo naturale ed artificiale con il quale l infanzia stabilisce un rapporto quotidiano di interazione. (Autori vari, La formazione di atteggiamenti e di abiti scientifici nel bambino, Editrice la Scuola, Brescia, 1996, pag. 57). A tre anni il bambino possiede una serie di requisiti, che gli permettono un esplorazione libera con annesse attività guidate, consolidando così il gusto della ricerca e della sperimentazione di più materiali e lasciando traccia dei propri vissuti e delle proprie esperienze. Il rafforzamento delle sue conoscenze, passando attraverso una serie di esperienze, porteranno il bambino ad un cambiamento di stile, rinnovando così la sua capacità esplorativa. Inizia a scoprire cose nuove attraverso l uso dei cinque sensi. Mostra curiosità e partecipazione nell osservare cambiamenti e trasformazioni.
2 3. MODALITA OPERATIVE Ore COSA FA IL DOCENTE Prima di iniziare l attività laboratoriale, l insegnante spiega ai bambini che giocheranno e sperimenteranno cose nuove e in modo insolito, proprio come dei veri scienziati alle prese con i loro esperimenti. Dovranno utilizzare il loro corpo, in special modo, gli occhi, le mani, il naso e la bocca ogni giorno attaccherà l immagine prestampata dei sensi coinvolti nella sperimentazione prevista. L importante è che i bambini possano portare a casa un prodotto significativo e concreto della loro sperimentazione diretta, quindi niente elaborati grafici, in quanto è un laboratorio scientifico e non grafico- pittorico. 1,15 A TUTTO TATTO (mediatore attivo- analogico). L insegnante predispone una grande scatola con un foro sul davanti, dove i bambini dovranno inserire la loro mano ma senza poter vedere il contenuto. Accanto coprirà con un telo i giocattoli e gli oggetti di uso comune, conosciuti dai bambini perché visti e incontrati nella quotidianità, come per esempio: bicchiere, piatto, posate, bottiglie sia in plastica che in metallo o legno. Di volta in volta, inserirà un oggetto da far toccare ed indovinare ad un bambino per volta. La seconda fase di questo gioco manipolativo- esplorativo prevede invece l uso di materiali naturali, come cotone, lana, spugna, gomma piuma, coperta, cuscino cioè materiali morbidi. Dopo che i bambini li avranno riconosciuti al tatto e nominati, si procederà con materiali duri, come: sassi e pietre, pezzetti di legno Al termine dell esplorazione tattile, l insegnante radunerà il gruppo in un cerchio, al centro del quale metterà le scatole portate dai genitori precedentemente e le vaschette con le tempere e il materiale didattico per farle dipingere. Una volta asciutte, l insegnante scriverà Scatola del tatto e provvederà a tagliare un cerchio (spazio per inserire la mano del bambino che potrà continuare le sue esperienze tattili anche a casa). 1,15 RIEMPI, SVUOTA, ROVESCIA E TRAVASA (mediatore attivo- analogico). Riproponiamo le scatole tattili, oggi però contenenti pasta, farina e sementi, come: lenticchie, ceci, fagioli riso, pasta e farina gialla. Facciamo inserire la mano ad un bambino per volta e ascoltiamo le sensazioni e, se riesce, il nome dell alimento riconosciuto al tatto. Scopriamone il contenuto, sollevando i coperchi, poi, prendiamo un alimento e mettendo i bimbi in coppia, distribuiamo un cucchiaio e due bicchieri, uno grande e uno piccolo, tipo quello da caffè. Dopo averli fatti giocare e sperimentare liberamente, riempiendo e svuotando i bicchieri, insieme osserviamo il passaggio del contenuto alimentare dal bicchiere grande a quello piccolo e viceversa, verbalizzando cosa succede. Infine, in un colino versiamo un alimento per volta e osserviamo se si setaccia oppure no. Lo scopo è quello di arrivare alla conclusione che solo la farina gialla passa dai forellini del colino. A questo punto, distribuiamo una bottiglietta di plastica ad ogni bambino, aiutandolo a versare la farina gialla all interno con l ausilio di un imbuto. L insegnante dovrà predisporre un altra bottiglietta attaccando un cerchio di carta con un forellino per assemblare una clessidra.
3 I bambini potranno rovesciare la clessidra realizzata, osservando il passaggio da un contenitore all altro, uno si svuota l altro si riempie. 1,15 GALLEGGIA O AFFONDA?... (mediatore attivo- analogico) L insegnante accoglie il gruppo (che indosserà la pettorina di tela cerata) facendo trovare nella sezione una grande bacinella di plastica trasparente contenente dell acqua. In un altro contenitore metterà, invece, imbuti, colini, siringhe, bicchieri forati, mestoli e contenitori vari. I bambini si alterneranno sperimentando il passaggio e la fuoriuscita dell acqua dai vari utensili. In un secondo momento l insegnante distribuirà altri oggetti, che i bambini immergeranno uno per volta, per osservare e ipotizzare se galleggia o affonda, individuando materiali leggeri o pesanti. Prenderemo per esempio: piuma, pallina da ping pong, tappo di sughero, cotone, fazzoletto di stoffa e di carta, spugna, come pure: sassolini e pietre, forchetta e cucchiaino di metallo Al termine della sperimentazione, ogni bambino dovrà immergere in una bacinella più piccola un pezzo di carta velina colorata. Mescolando, si accorgerà che l acqua cambia colore. Strizzerà la velina e travaserà l acqua colorata in una bottiglietta poi chiusa e sigillata. 1,15 CUOCO PER UN GIORNO! (mediatore attivo- analogico) L insegnante prepara un tavolo buffet sul quale avrà disposto una serie di alimenti dai sapori più diversi (zucchero e sale, limone e aceto, caffè solubile e thè, sciroppo di menta e amarena ). Naturalmente il tutto sarà predisposto in ciotoline affinché il gruppo sia attratto dalla voglia di assaggiare subito. L insegnante indosserà un cappello da chef ed un grembiulino bianco, per apparire più credibile, mentre ogni bambino avrà in dotazione un cucchiaino e un bicchiere. Ogni bambino, senza forzature, potrà avvicinarsi al buffet e assaggiare tutto o qualcosa. La seconda parte del laboratorio prevede l introduzione dell acqua. Insieme ai bambini, radunati in cerchio, l insegnante metterà nelle ciotole un cucchiaino di ogni alimento, facendo osservare cosa succede: si scioglie o fa cambiare colore all acqua??? Ogni bambino potrà scegliere quale liquido mettere nel suo bicchiere. Sigilliamo con un tappo di stagnola e scotch e scriviamo il contenuto. 1,15 SACCHETTI PROFUMATI (mediatore attivo- analogico) L insegnante predispone il gruppo intorno ad una scatola in cui ci saranno batuffoli di cotone, fazzoletti di carta e nastrini. Farà trovare anche dei sacchetti già pronti che i bambini dovranno annusare. Ogni bambino proverà ad individuare di che profumo si tratta e a nominarlo, per esempio: borotalco, profumo, lavanda, sapone liquido, pumilene, aceto, alcool, vino e spezie da cucina Ognuno sceglierà quale aroma o profumo preferisce e riempirà il fazzoletto o ne metterà qualche goccia sul batuffolo di cotone. L insegnante aiuterà a chiudere il sacchetto profumato con il nastro. 4. REQUISITI IN USCITA Con la frequenza all unità di apprendimento, il bambino ha acquisito le seguenti competenze:
4 COGNITIVI: usa il materiale a disposizione in modo libero e spontaneo. coglie la differenza tra i sensi percettivi, manifestando curiosità e voglia di esplorare. METACOGNITIVI: usa il linguaggio verbale per descrivere ciò che sta realizzando all interno di una attività, riferendosi a termini sentiti e imparati in altre occasioni. conosce gli elementi utilizzati durante le attività, spiegando quali materiali e sostanze gli servono per creare il suo prodotto sperimentale. percepisce e collega le parti del suo corpo e i 5 sensi: bocca- gusto, naso- olfatto, occhi- vista in un contesto di attività o gioco. COMPORTAMENTO: si muove nello spazio rispettando i compagni ed il proprio turno, ascolta le indicazioni dell insegnante per la buona riuscita dell attività. ascolta e osserva l insegnante, cogliendo gli oggetti ed i materiali che usa per svolgere un esperimento. COMUNICAZIONE: verbalizza l attività che più gli è piaciuta, spiegandone il motivo: mi è piaciuto perché. manifesta sensazioni di disgusto nel manipolare, annusare o assaggiare materiali, esprimendo opinioni. 5. SPENDIBILITA - IMPLEMENTAZIONETE Questo tipo di laboratorio che si sviluppa intorno alla conoscenza della natura, attraverso l uso scientifico dei cinque sensi, permettendo ai bambini una sensibilizzazione, un coinvolgimento attivo anche da parte delle famiglie, fa sì che si promuova l interesse verso le cose che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: il giardino della scuola, la dispensa della mamma, la pianta fiorita sul davanzale Tutte le attività proposte all interno del laboratorio hanno il compito, oltre alla propria conoscenza sensoriale, di valorizzare gesti quotidiani che portino il bambino ad incuriosirsi sempre più, implementando ciò che ha imparato a scuola, stimolandolo a porre domande, abituandolo all osservazione e coinvolgendo la famiglia nei pasticciamenti, durante l attività di cucina della mamma ad esempio Tali azioni forniranno loro preziose informazioni sul mondo che gli rimarranno per tutta la vita, tali da poter spendere competenze acquisite come forme di interazione con l ambiente e favorendo una maggiore comunicazione tra il bambino e l adulto di riferimento. Avendo quindi la possibilità di interagire con altre persone, egli imparerà, attraverso scoperte interessanti, ad esprimere preferenze o fare scelte, comunicandole sia con le parole che con il corpo. 6. APPORTO AL PROFILO DELLO STUDENTE Il corpo e il movimento Motricità Distingue stimolazioni visive, olfattive e tattili. Discrimina, utilizzando i sensi, le differenze: caldo/ freddo, duro/ morbido, dolce/ salato Linguaggi creatività espressione Attività grafico- pittorica Utilizza tecniche e materiali differenti: colla, pittura, pongo, carta Non è titubante nell utilizzare il materiale, ma dimostra la voglia di conoscere e di esplorare.
5 La conoscenza del mondo Realtà naturale artificiale Individua le caratteristiche fondamentali dell ambiente osservato. Il Sé e l altro Realtà personale Manifesta la voglia di conoscere e scoprire: pone domande, si interessa alle novità. 7. LA RIPROGETTAZIONE DELL UNITA DI APPRENDIMENTO La riprogettazione è elemento di: auto-valutazione dell attività didattica, quale attività professionale dei docenti. miglioramento continuo delle azioni didattiche. un ipotesi di lavoro in continua evoluzione i tempi delle varie attività.
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