1 AGGIORNAMENTO 2008 Focus sulle aree metropolitane

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1 OSSERVATORIO FILLEACASA Disagio e politiche abitative in Italia 1 AGGIORNAMENTO 2008 Focus sulle aree metropolitane a cura di Alessandra Graziani ROMA, novembre 2008

2 INDICE LA CRITICITÀ DEL FABBISOGNO ABITATIVO E GLI STRUMENTI DI INTERVENTO NELLE AREE METROPOLITANE EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA 3 Caratteristiche del disagio nelle aree metropolitane: domanda insoddisfatta e patrimonio residenziale pubblico 5 Panorama dei principali programmi dedicati e sperimentali HOUSING SOCIALE 7 La domanda delle famiglie vulnerabili 9 Alcune categorie deboli: anziani, stranieri, studenti 12 Panorama dei principali programmi di Social Housing 21 Il canale tradizionale dell edilizia agevolata 22 I programmi dedicati ad anziani, stranieri, studenti PROGRAMMI DI RIGENERAZIONE URBANA 24 Alcuni indicatori di qualità urbana nelle aree metropolitane 25 Panorama dei principali programmi dedicati e sperimentali 27 Focus sui Contratti di Quartiere 2. 2

3 EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Caratteristiche del disagio nelle aree metropolitane: domanda insoddisfatta e patrimonio residenziale pubblico A seguito della chiusura del canale di finanziamento proveniente dai fondi Gescal, e dopo il decentramento delle competenze di politica abitativa alle Regioni, la gestione, ed ancor più, l incremento del patrimonio residenziale pubblico sono divenuto difficoltosi. Già nella pubblicazione di questo Osservatorio, a maggio 2008, abbiamo visto come la domanda debole, quella degli aventi diritto per reddito all accesso ERP, sia largamente insoddisfatta nelle regioni italiane: 78% il valore medio nazionale, ovvero la percentuale di domanda potenziale che non trova risposta nell offerta pubblica 1. A livello di aree metropolitane, il dato di insoddisfazione della domanda è confermato in tutta la sua gravità, con criticità massime a Torino, Genova, Bari e Catania, anche se, nel confronto col dato regionale, generalmente l indice urbano risulta leggermente inferiore, fattore questo, dovuto alla concentrazione del patrimonio residenziale pubblico nelle grandi città (vedi Fig. 1 e 2). Fanno eccezione a questa regola soltanto Torino, Firenze, Bari, Catania e Messina, che infatti detengono quote di patrimonio ERP relativamente basse. Fig. 1 Percentuale della domanda insoddisfatta di edilizia residenziale pubblica. Aree metropolitane e regioni, anno Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari indice metropolitano indice regionale Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari 1 Vedi pagina insoddisfazione domanda sociale di questo Osservatorio. 3

4 Fig. 2 Patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Valore percentuale tra patrimonio metropolitano e regionale*, Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari * disponibilità reale di alloggi (stima) Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari % patrim onio ERP a.m./reg. Le situazioni più critiche, dicevamo, a Torino, Genova, Bari e Catania. Nei primi due casi una forte domanda potenziale, anche conseguente all elevato limite regionale di accesso ERP, si unisce alla consistenza relativamente bassa del patrimonio pubblico; per le città meridionali vale soprattutto la scarsità immobiliare ERP. L indice di insoddisfazione della domanda è invece confrontabile al valore medio nazionale (sempre molto elevato, 78%) per Bologna, Firenze, Napoli, Messina e Palermo, mentre a Milano, Venezia, Trieste e Roma la situazione appare migliore, in virtù della consistenza patrimoniale pubblica oppure, nel caso di Venezia, per il basso valore della domanda potenziale (prevalentemente proveniente dalla terraferma; vedi Fig. 3). Nel caso di Cagliari si combinano domanda potenziale modesta e forte concentrazione del patrimonio ERP, a determinare una condizione, unica, di soddisfazione della richiesta sociale. Un altro chiaro segnale di sofferenza proviene dal numero di nuove assegnazioni annuali degli alloggi ERP, e dalla loro tipologia. I valori si aggirano su poche centinaia: 156 a Venezia nel 2007, 630 a Torino, 367 a Trieste, e di queste la maggioranza sono assegnate per sfratti o emergenze sociali, e non per graduatoria. Riguardo alla gestione di questi patrimoni, è noto che essa assorbe la grande maggioranza dei finanziamenti disponibili. Le cause sono da ricercarsi nella vetustà e nell obsolescenza tecnologica e funzionale degli alloggi pubblici. Alcune situazioni particolari sono, al riguardo, degne di nota: vetustà degli alloggi superiore al 60% per Milano, Trieste e Torino 2, sottoutilizzo del patrimonio 3 e 2 Alloggi costruiti prima del 1970 per Milano e del 1981, per Trieste e Torino. 4

5 necessità urgenti di manutenzioni e recupero nel centro storico per Venezia, forti percentuali di occupazioni illegittime nelle città meridionali ed anche a Roma 4. Fig. 3 Insoddisfazione della domanda potenziale di edilizia residenziale pubblica. Valore percentuale. Aree metropolitane, anno ,6 66,4 85,7 75,3 80,1 76,1 84,9 73,3 82,5 75, ,2 61, ,6 20-7,7 0 Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari -20 Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari Panorama dei principali programmi dedicati e sperimentali Come già accennato, i finanziamenti regionali e locali destinati ad incrementare e mantenere il patrimonio residenziale pubblico sono scarsi, e del tutto insufficienti alle necessità. Di fatto, senza finanziamenti aggiuntivi di natura pubblica, le Aziende per la Casa sono impossibilitate a svolgere la loro funzione, poiché le entrate, derivanti principalmente dai canoni sociali e dai proventi di eventuali dismissioni, non possono coprire, se non parzialmente, le spese di gestione e di realizzazione di nuovi interventi. Questa situazione caratterizza tutte le aree metropolitane indagate, seppure bisogna distinguere da caso a caso 5. Altri finanziamenti alle attività di edilizia sovvenzionata (nuova costruzione, recupero e manutenzione) sono attivati a livello regionale e 3 Squilibrio tra dimensioni degli alloggi (in maggioranza tra 60 e 90 mq) e numero di componenti familiari (1 e 2). 4 Per un analisi recente sulle condizioni del patrimonio ERP gestito dalle Aziende casa si veda Censis, Federcasa, Social Housing e agenzie pubbliche per la casa, Ricerca, Solo per avere un idea, nel caso di Trieste, che non è sicuramente tra i più critici, la sola manutenzione ordinaria degli alloggi ERP assorbe il 49% dei ricavi provenienti dai canoni (Ater Trieste, 2008). 5

6 locale 6. Un caso particolare è quello di Venezia, che può contare sui finanziamenti straordinari della Legge Speciale per la realizzazione di nuovi alloggi per fasce deboli. A livello nazionale, per ridurre l emergenza abitativa, è stato approvato nel 2007 il Programma straordinario di edilizia residenziale pubblica (art. 21 del decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito con modifiche in legge 29 novembre 2007, n. 222), che ha finanziato interventi per oltre 500 milioni di euro finalizzati ad ampliare l offerta di alloggi sociali in locazione per coloro che sono utilmente collocati nelle graduatorie ERP. In molte delle città monitorate si rileva l approvazione del Programma con i relativi impegni di spesa per la quota proveniente dal fondo nazionale, ma al momento in cui scriviamo sembra che l attuale governo intenda stornare queste disponibilità dal programma di originaria destinazione (già peraltro ripartite alle regioni ed ai comuni), per indirizzarle verso il nuovo Piano casa, in via di definizione (vedi Tab. 1). Tab. 1 NAZIONALI Elenco dei principali programmi di edilizia residenziale pubblica attivati nelle sei città campione* Programma straordinario di ERP (L.21/2007) VENEZIA Contributi ad Ater per recupero alloggi sfitti Programma straordinario di ERP (L.21/2007) Legge Speciale TORINO Incremento patrimonio ERP mediante l'acquisto sul mercato privato Realizzazione edilizia sociale mediante concessione di aree in diritto di superficie novantanovennale ad ATC TRIESTE Programma straordinario di ERP (L.21/2007) MILANO PCERS 1 e 2 bando (PRERP ) Emergenza abitativa 1 e 2 bando (PRERP ) Locazione temporanea (PRERP ) Locazione per inclusione (PRERP ) AQST (Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale) (2006 e PRERP ) SACC Servizi Abitativi a Canone Convenzionato ROMA Edilizia sovvenzionata ATER Piano straord. emergenza abitativa Riconferma nuovi interventi ERP (Poli e Zagarolo)** Sportelli per l'emergenza abitativa Sportelli territoriali delle Ater Nuova edilizia sociale, reperimento aree private fuori P.R.G. NAPOLI Programma straordinario di edilizia pubblica abitativa ex D.L. n. 15/07 art. 21 Piano di manutenzione straordinaria patrimonio residenziale comune di Napoli programma pilota IACP (Nola)** Monitoraggio statica fabbricati (Iacp Napoli)** * escluse le attività ordinarie di programmazione pluriennale delle Aziende Casa ** programmi sperimentali Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali, Per approfondire le problematiche relative al finanziamento pubblico all edilizia sociale nel nuovo contesto legislativo europeo si veda la pronuncia 12 del Cnel del 25 gennaio 2007, La definizione dell edilizia abitativa sociale come servizio di interesse generale. 6

7 Dal panorama degli strumenti attivati, emergono alcune esperienze degne di nota. A Milano, dal 2006, operano gli AQST (Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale), destinati ai Comuni a fabbisogno abitativo elevato ed acuto, e finalizzati alla realizzazione di interventi ERP a canone sociale e moderato. Per le modalità di realizzazione degli interventi (anche in concessione di realizzazione e gestione, oppure in convenzionamento con soggetti pubblici e/o privati, oltre che per intervento diretto dei comuni e delle Aler competenti), questo strumento si avvicina molto alla filosofia dell housing sociale. Il coinvolgimento di soggetti privati sembra caratterizzare, in prima battuta, anche il nuovo piano di edilizia residenziale pubblica annunciato per Roma. Il primo atto ufficiale in questa direzione consiste infatti nell approvazione, ad ottobre 2008, di un bando per il reperimento di nuove aree in cui realizzare il piano comunale di edilizia sociale, oltre a quelle già individuate nel P.R.G. Il bando è indirizzato a raccogliere le manifestazioni di interesse di privati interessati a cedere aree in ambiti di riserva a trasformabilità vincolata. Le riserve sulla liceità di questa operazione, che sembrerebbe un tentativo per rendere edificabili aree altrimenti vincolate, saranno sciolte a breve, con le prossime determinazioni in materia del Consiglio comunale. Trieste costituisce un caso particolare, poiché all Ater è affidata la gestione completa degli interventi di politica abitativa previsti a livello regionale 7 : essa si occupa, oltre all incremento ed alla gestione dell edilizia sovvenzionata, anche di edilizia convenzionata, agevolata e sostegno alle locazioni. Infine alcune brevi considerazioni sulla situazione di Napoli. L emergenza nella città partenopea si evince dalle attività previste dal Piano triennale dello Iacp: dal 2006 al 2010 sono in corso, o previsti, finanziamenti per 17 interventi, di cui solo 2 di nuova costruzione, a fronte di una domanda stimata di oltre 320 interventi. Anche la tipologia di questi ultimi è illuminante dello stato di degrado del patrimonio pubblico residenziale: prevalgono gli interventi di consolidamento statico, recupero edilizio ed adeguamento tecnologico degli alloggi. Nonostante le difficoltà accertate, l attività dello Iacp di Napoli si segnala per alcune iniziative sperimentali: il programma pilota di Nola per un insediamento di 36 alloggi, attento alla dimensione della qualità progettuale alla scala urbana ed architettonica, con innovazioni nel campo ambientale e sociale 8, ed il programma di monitoraggio della statica dei fabbricati, proposto alla Regione per realizzare un sistema di controllo automatizzato delle lesioni presenti nei fabbricati fatiscenti, al fine di prevenire crolli improvvisi degli stabili 9. 7 Gli obiettivi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel settore dell edilizia residenziale pubblica - desunti dalla legge regionale nr. 6 del 7 marzo possono essere così sintetizzati: promozione dell acquisizione della prima casa in proprietà; sostegno dello sviluppo dell edilizia abitativa pubblica in locazione; sostegno del mercato delle locazioni ad uso abitativo. 8 Si sta concludendo la fase progettuale. 9 Lo studio di fattibilità è stato approvato, la domanda di finanziamento è stata depositata presso la Regione Campania. 7

8 HOUSING SOCIALE La domanda delle famiglie vulnerabili Insieme all aumento della povertà, negli anni recenti andiamo assistendo ad una veloce crescita della sofferenza sociale ed economica della classe media, frutto di alcuni cambiamenti epocali nell assetto della nostra società: flessibilità del lavoro e precarietà, crisi della famiglia tradizionale, minor copertura dei sistemi di protezione sociale 10. Nella nostra analisi, per stimare questa fascia vulnerabile destinataria delle cosiddette politiche di housing sociale (che tanto successo stanno riscuotendo tra le forze politiche e le amministrazioni locali), abbiamo considerato la quota di popolazione in affitto che si trova nell intervallo tra i valori di copertura e quelli di accesso all edilizia residenziale pubblica 11. Anche nelle aree metropolitane, come a livello regionale, questa fascia vulnerabile costituisce circa un terzo dell intera popolazione in affitto (27,6% su base nazionale). Se aggiungiamo a questa quota quella della domanda potenziale a reddito basso (60,2% su base nazionale) arriviamo ad un valore dell 87,8%: la popolazione italiana in affitto è attualmente del tutto marginalizzata, nella quasi totalità costituita dalle fasce deboli e vulnerabili. Da questa considerazione, e da altre di natura economica e politica, nasce la nuova attenzione per i programmi dedicati a questa fascia sociale, anche se non dobbiamo dimenticare che la maggior parte della popolazione in sofferenza resta quella in condizioni di accesso ERP. Di fatto, come vedremo nei prossimi paragrafi, nelle attuali tendenze l housing sociale, oltre a spostare l attenzione politica sulle fasce vulnerabili, tende a configurarsi come nuovo strumento di intervento anche per l edilizia sociale. Tornando ai dati delle aree metropolitane, l incidenza della popolazione a reddito medio basso su quella in affitto oscilla intorno ai valori medi nazionali per tutte le città meridionali, oltre che per Roma e Milano (vedi Fig. 4). L incidenza superiore alla media di Cagliari e Venezia è, in parte, da attribuirsi al basso limite di accesso all ERP, che riduce l ampiezza della fascia più debole a scapito di quella vulnerabile 12, come anche, alla determinazione di valori inferiori alla media per Torino, Genova e Bologna, contribuiscono gli elevati limiti di reddito per l edilizia sociale 13. Questa popolazione, che raggiunge complessivamente nelle aree metropolitane le famiglie, è portatrice di esigenze abitative spesso differenziate, che si assommano a quelle della classe più indigente del paese: famiglie monoreddito, monoparentali e single, con problemi di sovraffollamento o di elevata incidenza dell affitto sul reddito; giovani coppie, con problemi di accesso ad un affitto sostenibile con le condizioni lavorative; stranieri, studenti e lavoratori fuori sede, per i quali spesso è necessario un alloggio temporaneo. Esiste poi una fetta, sempre crescente, di proprietari che si trovano in condizioni di fragilità economica ed abitativa: tra tutti le 10 Per un analisi del fenomeno vedi A. Graziani, Disagio abitativo e nuove povertà, Aline, Firenze, Cfr pagina domanda medio bassa di questo Osservatorio euro/anno il limite reddito per Cagliari (e la Sardegna), per il Veneto e Venezia. 13 Torino euro/anno, Genova euro/anno, Bologna euro/anno. 8

9 famiglie che si sono indebitate per acquistare la prima casa, e che con l attuale stretta creditizia riescono sempre meno a far fronte all impegno del mutuo, e gli anziani, spesso proprietari di alloggi sovradimensionati e non attrezzati per le loro esigenze. Fig. 4 Domanda potenziale di famiglie a reddito medio-basso. Incidenza sulla popolazione in affitto Aree metropolitane, anno ,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 44,4 40,0 30,0 20,0 26,1 35,9 20,4 23,6 36,6 31,7 33,3 30, ,9 10,0 0,0 1,0 Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari Alcune categorie deboli: anziani, stranieri, studenti Tra tutte le categorie deboli, alcune sono portatrici di bisogni abitativi particolari, come gli anziani e gli studenti, altre si trovano in una condizione particolarmente gravosa, come gli immigrati per lavoro nel nostro paese, sempre più esclusi dai sistemi di protezione sociale ed in particolare dal diritto alla casa 14. A tal proposito alcuni dati possono specificare meglio la situazione nelle aree metropolitane. Per quanto riguarda gli anziani, l incidenza della popolazione sopra i 65 e gli 85 anni rispetto al totale dei residenti è pari, rispettivamente, al 19,9% ed al 2,3% in Italia nel 2006 (vedi Fig. 5). Rispetto a questa media, già indicatrice di un forte invecchiamento della popolazione, ci sono realtà urbane dove il fenomeno è più critico: prima tra tutte Trieste, con il 27,5% di anziani over 65 e il 3,9% over 85. Qui il calo demografico, da una parte, e le aumentate aspettative di vita, 14 Nel testo del nuovo Piano Casa del governo i destinatari degli interventi sono varie categorie deboli. Riguardo agli immigrati regolari la condizione per beneficiare delle azioni previste sono la residenza da almeno 10 anni nel territorio nazionale, oppure di almeno 5 nella medesima regione. 9

10 dall altra, determinano una forte presenza della componente anziana, particolarmente dei grandi anziani (ultraottantenni), che spesso vivono soli 15. Il problema è particolarmente critico anche a Genova, Bologna, Firenze e Torino, mentre nelle città meridionali, a parte il caso di Messina, la struttura demografica dei residenti è diversa, maggiore è la componente giovane, quindi il tasso di anzianità resta inferiore a quello nazionale. Fig. 5 Tasso di anzianità over 65 e over 85. Aree metropolitane, ,8 20,1 20,9 27,5 26,7 23,9 23,7 19,4 13,9 16,4 17,3 16,7 20,2 16, Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari % ove r 65 % over 65 Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari In tutte le aree metropolitane la presenza delle università, associata alla cronica mancanza di posti alloggio adeguati alle richieste, determinano una forte domanda aggiuntiva di alloggi, che vengono così sottratti al mercato dell affitto in aree spesso centrali o semicentrali delle città. La presenza studentesca nelle aree metropolitane è molto alta, con un numero di iscritti per l anno accademico pari, complessivamente, ad oltre un milione, il 56,4% di tutti gli iscritti in Italia a quella data. Le città con la maggior popolazione studentesca sono, nell ordine, Roma, Milano e Napoli, ma gli iscritti fuori regione si concentrano nelle prime due aree metropolitane (insieme a Bologna). L incidenza dei posti alloggio mancanti rispetto alla domanda potenziale (in questo caso stimata, per difetto, pari agli iscritti universitari fuori regione 16 ) è molto alta su base nazionale: i posti letto disponibili sono meno del 10% delle richieste. Conseguentemente, il numero di alloggi sottratti al mercato è elevatissimo, superiore a (vedi Fig. 6). 15 Secondo le stime della Provincia di Trieste, oltre il 60% degli ultraottantenni vive solo. Inoltre, ben il 31% degli alloggi gestiti dall Ater Trieste sono occupati da ultrsessantacinquenni (Ater Trieste, 2008). 16 Cfr pagina studenti fuori sede di questo Osservatorio. 10

11 La percentuale di domanda soddisfatta di posti letto è molto bassa in quasi tutte le realtà metropolitane (non ci sono problemi per le sole città di Catania, Cagliari e Palermo, dove il numero di iscritti fuori regione è trascurabile). Il dato appare in linea con la media nazionale a Venezia, Trieste, Firenze, risulta di poco superiore per Milano e Genova, di poco inferiore per Roma. La situazione appare sensibilmente migliore per Bari e Torino 17, mentre è piuttosto critica per Bologna, Napoli e Messina. Considerando gli effetti sul mercato immobiliare in termini assoluti, le situazioni più critiche appaiono quelle di Bologna, Roma e Milano, con oltre settemila alloggi sottratti al mercato per ciascuna città. Se ponderiamo il dato in relazione alla popolazione in affitto, le situazioni in cui si concentrano gli effetti negativi della carenza di posti alloggio sul mercato residenziale si evidenziano a Bologna, Messina e Trieste. Fig. 6 Incidenza di posti alloggio mancanti sul totale degli iscritti fuori regione (A.A ) 120,0 100,0 80, ,0 40,0 20,0 0, Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari Fonte: Osservatorio FilleaCasa 2008 su dati vari Il problema dell immigrazione si lega inscindibilmente a quello del disagio abitativo, nel momento in cui, nel nostro paese, stiamo assistendo ad una fase di passaggio verso una maggiore stanzialità degli stranieri 18. La rapida crescita della presenza regolare degli stranieri lo ribadisce: soltanto l anno scorso l Istat registrava una incidenza sulla popolazione residente pari al 5% ed una variazione sull anno precedente del 10,1%. Nel 2007 questi valori sono passati, rispettivamente, al 5,8% e al 16,8%. 17 Torino, a fronte di un cospicuo numero di iscritti fuori regione (12.371), possiede un discreto numero di posti letto, sia dell Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ERDSU), che dei Collegi universitari. 18 Cfr pagina immigrati di questo Osservatorio. 11

12 Riguardo all incidenza di stranieri sulla popolazione residente, osserviamo come la maggiore concentrazione riguardi le conurbazioni a vocazione industriale o turistica della pianura padana e del centro Italia: Milano, Bologna, Firenze, Roma presentano valori tra l 8 ed il 9%, ben superiori alla media nazionale (5,8%). Nel Mezzogiorno le presenze degli immigrati sono notevolmente inferiori, al più uguali al 2% 19 (vedi Fig. 7). Se aggiungiamo a queste informazioni quelle relative alla variazione percentuale sull anno precedente, otteniamo un informazione dinamica sulla crescita del fenomeno: allora appare ben evidente che esistono situazioni di partenza molto differenziate, ma che presentano tutte una criticità dovuta a questa rapidissima crescita. Le possiamo tipizzare come segue: città (tutte le meridionali) in cui l incidenza degli immigrati è ancora bassa nel 2007, ma presenta tassi elevatissimi di crescita sull anno precedente (dal 13 al 30%), e che dunque verranno a breve investite anch esse dalla problematica dell integrazione. Particolarmente Napoli e Bari risultano, anche da studi specialistici, le aree a maggiore criticità 20 ; metropoli dove, a valori in media col dato nazionale, corrispondono elevati tassi di crescita della presenza immigrata, e dove dunque la criticità va rapidamente crescendo (Venezia, Trieste); Fig Incidenza di stranieri sulla popolazione residente e variazione su anno precedente. Aree metropolitane, anno Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari % s tranieri var % Fonte: Istat, La popolazione straniera residente in Italia, Solo a Messina si raggiunge la percentuale del 2,5%, a causa della rilevanza della sede universitaria. 20 Per un analisi aggiornata sul disagio abitativo degli immigrati nel Mezzogiorno si veda l indagine condotta da RTI (Alisei Coop, Cidis Onlus, Cipac, Cles srl, Promidea soc. coop, Solco s.r.l) per conto del Ministero della Solidarietà Sociale, Indagine conoscitiva sul disagio abitativo degli immigrati presenti nell Italia meridionale, Rapporto finale,

13 realtà urbane già fortemente investite dal fenomeno, e dove si conferma una ulteriore crescita della concentrazione degli stranieri: Torino, Bologna, Firenze, Roma. In particolare si segnalano le condizioni di Torino e Roma, che mostrano i maggiori tassi di crescita (17,1% e 15,6%); le uniche realtà che appaiono in fase di relativa stabilizzazione sono quelle di Genova e Milano, sebbene quest ultima detenga il primato della presenza straniera con l 8,8% sul totale dei residenti. In queste città la crescita rispetto al 2006 si aggira intorno all 8%, meno della metà del valore medio nazionale. Panorama dei principali programmi dedicati e sperimentali Già nell introduzione allo studio abbiamo accennato alla complessità dei programmi di housing sociale: sono varie sia le tipologie di intervento, che i destinatari e i promotori 21. In relazione alla tipologia degli interventi, possiamo avere: misure di sostegno economico alle famiglie (contributi per l affitto o per l acquisto prima casa); servizi di sostegno sociale ed immobiliare (consulenza, intermediazione, accompagnamento); programmi di costruzione e recupero alloggi da destinare all affitto a canone prevalentemente moderato (attraverso strumenti finanziari come i fondi di garanzia, i fondi immobiliari, il project financing); strumenti di pianificazione urbanistica (incentivi urbanistici per l acquisizione di aree o edifici da destinare alla locazione temporanea o permanente); interventi a carattere sperimentale (residenze temporanee, cohousing, autocostruzione). A livello nazionale sono attivi due soli programmi ascrivibili alle precedenti tipologie: il Fondo Sostegno Affitto previsto dalla Legge 431/98, ed il programma abitazioni in affitto. Per quanto riguarda il primo, l insufficienza dello strumento è ormai nota, considerando sia la costante diminuzione nel tempo dei fondi nazionali erogati (-41,6% dal 2000 al 2007; vedi Fig. 8), sia il costante aumento della domanda (+ 148% dal 2000 al 2006, media di 10 aree metropolitane; vedi Fig. 9). Come logica conseguenza è fortemente diminuito il contributo medio sul canone di locazione, passato, dal 2000 al 2006, dal 28% al 18% (vedi Fig. 10). Ad acuire il disagio per le famiglie si aggiungono i ritardi con cui essi vengono erogati, variabili dai 2 ai 4 anni a seconda della regione. Il Programma sperimentale di edilizia residenziale (D.M. 27 dicembre 2001) denominato " abitazioni in affitto" è finalizzato a risolvere situazioni di disagio abitativo con l'offerta di alloggi da concedere in locazione a canone convenzionato. Tra i soggetti interessati ci sono comuni, Aziende 21 Per un analisi recente sulle politiche di Social Housing in relazione al ruolo delle Aziende casa si veda Censis, Federcasa, Social Housing e agenzie pubbliche per la casa, Ricerca,

14 Fig. 8 Riparto fondi FSA nazionali (valori assoluti) Fig. 9 Domande FSA in 10 aree metropolitane; (valori percentuali) 1600,0 1400, , ,0 800,0 600,0 400,0 200, ,0 Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari Fonte: Sunia,

15 Fig. 10 FSA in 10 aree metropolitane. Contributo medio sul canone; 2000 e 2006 (valori percentuali) Torino Milano Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Messina Cagliari Fonte: Sunia, 2008 Casa, cooperative edilizie, imprese, consorzi e società che realizzano nuove costruzioni oppure che acquistano e/o recuperano immobili da destinare alla locazione permanente e/o a termine. Attualmente la disponibilità economica del programma è drasticamente ridotta, perché nel bilancio dello Stato è venuta meno la quota di risorse dei limiti di impegno della L.21/2001. A oggi le Regioni possono contare solo sullo stanziamento previsto dalla L.388/2000 (euro ,67), attribuito con D.M. n. 1768/03, che è circa il 46% dell'importo complessivo iniziale. Ritornando alle iniziative locali, possiamo esaminare i provvedimenti per tipologia di interventi, in relazione alle 6 aree metropolitane indagate e distinguendo, per ciascun provvedimento, alcuni caratteri distintivi e le specifiche riguardo ai destinatari e ai promotori. Misure di sostegno economico alle famiglie Tali misure si sostanziano in contributi alle famiglie per l affitto o l acquisto dell abitazione, oppure in garanzie fidejussorie per l accensione dei mutui. Esistono poi i contributi per il recupero di immobili privati. Il Fondo Sostegno Affitto viene erogato con fondi nazionali, frequentemente integrati a livello regionale (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia), ed, in alcuni casi, comunale (Venezia; vedi Tab.2). Destinatarie sono le famiglie a reddito medio basso. Per agevolare l acquisto della prima casa i provvedimenti generalmente adottati sono il contributo finalizzato all acquisto o al recupero, e la concessione di garanzie per l accensione e l erogazione 15

16 di mutui. Il contributo acquisto è regionale 22, e i destinatari sono famiglie deboli e vulnerabili; in alcuni casi il provvedimento viene indirizzato anche a particolari categorie svantaggiate (Torino, Milano; vedi Tab. 2). L unica città in cui il provvedimento è solo previsto 23 è Roma. Tab. 2 Housing sociale: misure di sostegno economico alle famiglie attivate nelle sei città campione MISURE DI SOSTEGNO ECONOMICO ALLE FAMIGLIE VENEZIA FSA Fondo sostegno affitto + Contributo all'affitto comunale euro di contributi nazionali e regionali dal 2000 al 2006, con un'integrazione di oltre 3 milioni di euro comunali dal 2003 al Oltre il 90% delle domande provengono dalla terraferma. destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato, regione Veneto, comune Venezia Contributo acquisto 1 casa (comunale e Legge Speciale) euro di finanziamento comunale dal 2001 al 2003), integrati dal Contributo acquisto 1 casa centro storico per euro di contributi erogati (Bandi Legge Speciale /4; dal 2004 il mancato rifinanziamento della Legge Speciale non ha consentito la pubblicazione di nuovi bandi). destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato, comune Venezia Contributi recupero del patrimonio abitativo privato nel centro storico TORINO FSA Fondo sostegno affitto 8 bandi pubblici emessidal 2000 al 2006; 80 milioni di euro complessivamente erogati destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato Contributi ai giovani per il recupero della prima abitazione Garanzie per acquisto 1 casa giovani under 35 Possibilità di subentro, da parte del Comune, nell acquisto dell alloggio ove, nel corso dei primi 10 anni, l acquirente non sia più in grado di sostenere l onere dei ratei di mutuo residui. In questo caso il Comune garantirà al mancato acquirente la possibilità di permanere nell appartamento (che entrerà a far parte del patrimonio comunale di edilizia pubblica), corrispondendo un canone calmierato. destinatari: giovani a reddito medio basso promotori: comune di Torino TRIESTE FSA + integraz. Regionale L'ATER Trieste gestisce annualmente il bando dei contributi sui canoni di affitto, di cui all'art. 6 della L.R.n. 6/2003. Rispetto al 2006, il numero di domande valide pervenute nel 2007 risulta in crescita del 10%, mentre il contributo erogabile rispetto alle domande validamente ricevute è sceso dall 80% del 2006 al 74% del destinatari: famiglie deboli e vulnerabili; di cui il 10% singoli con minori a carico, il 44% cittadini extraue promotori: Stato, regione Friuli Venezia-Giulia Contributi per acquisto o costruzione/recupero 1 casa Contributo regionale pari al 20% del costo dell'intervento e non superiore a ,00. Il contributo viene erogato in rate annuali costanti per un periodo pari a dieci anni. destinatari: famiglie deboli residenti in regione promotori: regione Friuli Venezia-Giulia Garanzia integrativa per mutui 1 casa La Regione Friuli Venezia Giulia concede garanzie integrative a fronte di mutui fondiari stipulati da privati per l'acquisto, la costruzione o il recupero di immobili ad uso residenziale, limitatamente alla prima casa, ubicati nel territorio regionale. Massimo importe della garanzia pari a euro, a copertura della parte di mutuo eccedente l'80% del valore dell'alloggio ipotecato destinatari: famiglie residenti in regione promotori: regione Friuli Venezia-Giulia 22 Soltanto a Venezia esiste anche una quota di contributo statale, dovuto alla Legge Speciale, peraltro non rifinanziato a partire dal Legge finanziaria regionale per il

17 MILANO FSA Fondo sostegno affitto destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato, regione Lombardia Contributo acquisto 1 casa 8 bandi pubblici emessi dal 2000 al 2008 destinatari: famiglie deboli e speciali categorie residenti in regione (giovani coppie, gestanti sole, monogenitore con figli a carico, fam. con almeno 3 figli) promotori: regione Lombardia ROMA FSA Fondo sostegno affitto destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato Contributo acquisto prima casa (previsto) finanziamento previsto dalla L. fin. Reg NAPOLI FSA Fondo sostegno affitto in ritardo l'assegnazione dei contributi (approvata graduatoria definitiva anno 2003) destinatari: famiglie a reddito medio basso promotori: Stato Contributo acquisto prima casa oltre 42 milioni di euro di finanziamento regionale dal 2000 al 2008 destinatari: famiglie a reddito basso e medio basso promotori: regione Campania FSA + Contributo acquisto prima casa dal 1994 al 2007 fondi per oltre 296 milioni di euro localizzati, di cui solo il 44% liquidati (circa 130 mil) Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali, 2008 La concessione di garanzie per i mutui è un azione recentemente messa in campo da alcune amministrazioni regionali e comunali (Friuli Venezia Giulia, Torino) per far fronte alla emergenza mutui e scongiurare il pericolo di insolvenza delle famiglie, garantendo loro una permanenza nell alloggio a titolo di affittuari. A Torino i destinatari privilegiati sono le giovani coppie. Servizi di sostegno sociale ed immobiliare Azioni fortemente innovative ed integrate sul versante immobiliare e sociale sono intraprese da diversi soggetti, pubblici o del terzo settore, in varie province d Italia, spesso in realtà minori 24. Le aree metropolitane in cui sono attivi servizi di sostegno sociale ed immobiliare sono Torino e Milano: nel primo caso si tratta di un immobiliare comunale che agisce come intermediatore favorendo la stipula di affitti a canone calmierato, nel secondo l intermediazione, unita ad altri servizi economici e sociali, è svolta da cooperative onlus radicate nel territorio (vedi Tab. 3), anche con la regia di fondazioni bancarie (Cariplo per il progetto Emergenza Dimora ). Strumenti finanziari innovativi per programmi di costruzione e recupero alloggi Fondamentalmente le proposte riguardano fondi immobiliari dedicati al residenziale sociale, in cui un ruolo fondamentale svolge l investitore istituzionale (spesso il comune). I fondi promuovono operazioni di nuova realizzazione o recupero del patrimonio residenziale, coniugando le finalità sociali degli interventi con un ritorno finanziario atteso non competitivo. Attraverso i fondi è anche 24 Esempi di agenzie per la casa e di cooperative dedicate sono presenti in molte province del Centro Nord (Padova, Modena, Rimini, Udine, Cesena ). 17

18 possibile far convergere risorse private nell operazione, come anche risorse sociali degli operatori no profit del settore. Affinché l operazione stessa riesca è necessario un territorio maturo dal punto di vista economico e sociale, in cui siano presenti soggetti economici catalizzatori (come ad esempio la Fondazione Cariplo a Milano e nella Lombardia), associazioni che operano nel sociale, amministratori locali interessati e disponibili. L assenza di queste condizioni è probabilmente anche il motivo della mancanza di esperienze di questo tipo nel Centro Sud (a Roma il fondo immobiliare sociale La casa possibile è rimasto sulla carta). Tab. 3 Housing sociale: servizi di sostegno sociale ed immobiliare attivati nelle sei città campione SERVIZI DI SOSTEGNO SOCIALE ED IMMOBILIARE VENEZIA TORINO Immobiliare sociale e centro servizi comunale (LO.C.A.RE.) Ufficio comunale, denominato LO.C.A.RE. (Locazioni convenzionate, assistite, residenziali) che, operando come immobiliare pubblica, cerca di favorire l'incontro tra domanda ed offerta sul mercato privato della locazione. Questo ufficio dispone di strumenti utili a incentivare la stipula del contratto d'affitto (incentivi economici e garanzie a favore del proprietario e dell'inquilino). Dalla costituzione oltre famiglie in condizioni di emergenza abitativa hanno trovato casa attraverso LO.C.A.RE., con un costante incremento dei contratti convenzionati, (il cosiddetto 2 canale previsto dalla Legge 431/98). Nel corso dell anno 2007, su iniziativa della Provincia di Torino, è stato inoltre avviato il progetto di LO.C.A.RE. METROPOLITANO con l obbiettivo di estendere ai Comuni dell'area metropolitana il modello torinese. destinatari: famiglie vulnerabili promotori: comune provincia di Torino TRIESTE MILANO Società cooperativa Dar casa Cooperative di abitazione che operano nell'acquisto e gestione di alloggi da locare a canone moderato, nella costruzione di alloggi per proprietà a basso costo e nell'accompagnamento al mutuo. destinatari: famiglie deboli e vulnerabili, con particolare attenzione ai lavoratori immigrati promotori: associazioni onlus, terzo settore Emergenza Dimora Realizzazione ed avviamento di micro-strutture di ospitalità per senza tetto distribuite sul territorio, valorizzando le capacità di accoglienza delle comunità e favorendo il processo di recupero e di reinserimento sociale delle persone prese in carico. destinatari: persone in stato di grave emarginazione sociale (senza dimora) promotori: Fondazione Cariplo, Di.A.P. (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) del Politecnico Milano, Diocesi Ambrosiana/Caritas ROMA NAPOLI Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali, 2008 Tab. 4 Housing sociale: strumenti finanziari per programmi di costruzione attivati nelle sei città campione STRUMENTI FINANZIARI PER PROGRAMMI DI COSTRUZIONE E RECUPERO ALLOGGI VENEZIA Fondo immobiliare IVE di Immobiliare Veneziana L'housing sociale è il nuovo core business della Immobiliare Veneziana. La società è infatti impegnata nella creazione di un consistente patrimonio residenziale, caratterizzato da alta qualità urbanistica ed architettonica, accessibile alla fascia vulnerabile della popolazione. Si stanno realizzando alloggi da affittare a canone concordato o da vendere a prezzi confrontabili con quelli dell edilizia convenzionata. I principali interventi prevedono la realizzazione di nuove abitazioni, in quattro aree di Mestre: via Pertini, via Asseggiano, via Ca d Oro e via Vallenari. Le quattro aree si estendono per una superficie territoriale di circa mq. destinatari: famiglie vulnerabili in affitto o aspiranti proprietarie promotori: Immobiliare Veneziana (società a responsabilità limitata controllata al 97% dal Comune di Venezia) 18

19 TORINO L albergo sociale (PF) Si intende per albergo sociale una struttura gestita dal privato con attese di remunerazione non speculative, con costi di affitto contenuti e parametrati al reddito degli utenti, in grado di fornire anche servizi e spazi comuni. destinatari: famiglie inviate dal Comune (emergenza abitativa), lavoratori fuori sede, studenti, parenti di persone ospedalizzate, giovani promotori: comune di Torino, operatori privati TRIESTE MILANO Fondo immobiliare sociale "Abitare sociale 1" La strategia di investimento del Fondo è finalizzata a sviluppare uno schema di attività che ruoti attorno a nuove realizzazioni residenziali, su terreni o immobili ottenuti a condizioni agevolate, gestiti da soggetti non-profit (Gestori Sociali). Obiettivo del Fondo è sviluppare degli interventi sperimentali di edilizia sociale che massimizzano la quota di alloggi in locazione a canone calmierato / moderato ed attivino dei rapporti di partenariato con gli enti locali per la definizione dei contenuti di ciascun intervento. destinatari: famiglie vulnerabili promotori: Polaris SGR (SGR di Fondazione Housing Sociale, Cariplo), comune di Milano ROMA Fondo immobiliare sociale "La Casa Possibile" (progetto) Fondo immobiliare chiuso rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali e gestito dalla SGR Fimit. Il comune conferisce al fondo le aree di sviluppo ottenendo la valorizzazione del proprio patrimonio e rendimento da gestione. Il fondo mira alla realizzazione di nuova offerta abitativa destinata a diverse categorie di soggetti: famiglie a reddito medio-basso, studenti, lavoratori atipici. destinatari: famiglie vulnerabili, studenti, lavoratori atipici promotori: SGR Fimit (Fondi Immobiliari Italiani), Comune di Roma, Università Roma 3 NAPOLI Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali, 2008 Strumenti di pianificazione urbanistica Si tratta, in questo caso, di meccanismi e incentivi urbanistici finalizzati all acquisizione di aree o edifici da destinare alla locazione (temporanea o permanente). Possiamo far riferimento ai Piani Strutturali Comunali di Firenze e Bologna, od anche, tra le città analizzate, all ultimo Piano Regolatore Generale di Roma e all esperienza di Milano, Abitare Milano 1 e 2 (vedi Tab. 5). Tab. 5 Housing sociale: strumenti di pianificazione urbanistica attivati nelle sei città campione STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA VENEZIA TORINO TRIESTE MILANO Abitare Milano 1-2 Coerentemente con le linee strategiche definite dal Programma Regionale per l Edilizia Residenziale Pubblica (P.R.E.R.P ), la Giunta Comunale, ha approvato nel 2004 le linee di indirizzo e i criteri per la promozione dei Programmi Comunali per l Edilizia Residenziale Pubblica, da attuare in aree comunali appositamente individuate. A tale scopo sono state reperite aree per una superficie totale di circa mq con la possibilità di realizzare circa alloggi. Le aree sono di proprietà pubblica e sono destinate a servizi dal PRG vigente: su queste aree è possibile intervenire mediante Programma Integrato di Intervento. Il programma comunale per l edilizia residenziale pubblica si attua con risorse da reperire in parte nell ambito del PRERP, in parte con risorse comunali, ed in parte con risorse private. destinatari: famiglie deboli promotori: comune di Milano, regione Lombardia, privati, Politecnico di Milano ROMA Nuovo Piano Regolatore Generale 19

20 Si introduce lo strumento della compensazione edificatoria, grazie al quale è possibile ridurre le sovradimensionate quote di edificabilità del vecchio piano e ottenere la cessione di aree per i servizi e per il verde, senza attendere i tempi lunghi dell'esproprio. destinatari: promotori: NAPOLI Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali, 2008 L estrema difficoltà di reperimento e di acquisizione delle aree urbane da destinare ad interventi di edilizia sociale sta spingendo le grandi città a utilizzare nuove procedure urbanistiche: impiego di aree pubbliche destinate a servizi (il caso di Milano), oppure codifica di meccanismi di perequazione/compensazione edificatoria (il nuovo PRG di Roma), da utilizzare in alternativa al farraginoso sistema dell esproprio. In entrambi i casi si passa da una visione quantitativa e funzionale dell urbanistica, legata al concetto razionalista della zonizzazione, ad una visione sistemica (per la lettura del territorio) e pragmatica (riguardo ai rapporti con i vari stakeholders). Interventi a carattere sperimentale Alcuni interventi di edilizia sociale rivestono particolare interesse per l elevato grado di sperimentalità, intesa a dare risposte adeguate, in termini di qualità edilizia e sociale, alle esigenze di alcune categorie deboli della popolazione. Esperimenti interessanti, che si stanno diffondendo a livello territoriale sono: le residenze temporanee, il cohousing, l autocostruzione (vedi Tab. 6). Le residenze temporanee sono strutture alloggiative destinate a persone che per ragioni di carattere sociale, economico, familiare, professionale, vivono una fase di transizione o di momentanea difficoltà. Esse sono caratterizzate da un mix di tipologie abitative, dalle modalità di accesso temporaneo agli alloggi, dalla presenza di funzioni accessorie di collegamento con il contesto territoriale locale e da servizi di accompagnamento. Cohousing significa condivisione degli spazi abitativi, delle risorse e dei servizi, e comprende interventi che vanno dal miglior utilizzo di appartamenti di medio-grandi dimensioni al condominio solidale. L autocostruzione consiste invece nel coinvolgere i futuri destinatari (affittuari o proprietari) nell intero processo di realizzazione della nuova casa. Tab. 6 Housing sociale: interventi sperimentali attivati nelle sei città campione INTERVENTI AI CARATTERE SPERIMENTALE VENEZIA TORINO Residenze temporanee: l albergo sociale (PF); Si intende come tale una struttura, gestita dal privato con attese di remunerazione non speculative, con costi di affitto contenuti e parametrati al reddito degli utenti ed in grado di fornire agli stessi servizi e spazi comuni. Il comune di Torino ha individuato una struttura dotata di 200 camere con angolo cottura e ampi spazi comuni da affidara a privati in Project Financing. destinatari: famiglie inviate dal Comune (emergenza abitativa), lavoratori fuori sede, studenti, parenti di persone ospedalizzate, giovani promotori: comune di Torino, operatori privati Residenze temporanee: Residenza Open 011 Residenza studentesca 20

21 Residenze temporanee: Ospiteria dell Arsenale della Pace - SERMIG Antica fabbrica in disuso trasformata da un'associazione di ispirazione cattolica in una casa di incontro tra popoli e di accoglienza, lavoro e preghiera per bisognosi (giovani, madri sole, carcerati, stranieri, malati, disoccupati, senza tetto) Programma Housing della Compagnia di S. Paolo Programma triennale di Housin Sociale promosso dalla Compagnia di San Paolo (fondazione di diritto privato), che ha come finalità principali: migliorare le opportunità abitative di alcuni segmenti deboli e vulnerabili della popolazione; supportare ed incentivare esperienze abitative a carattere innovativo già in corso o in fase di avvio promosse da soggetti terzi; sperimentare in modo diretto modelli di housing non ancora presenti sul territorio locale. In questo percorso risulterà fondamentale coniugare ed ottimizzare risorse pubbliche e private. destinatari: famiglie deboli e vulnerabili promotori: Compagnia di San Paolo (fondazione di diritto privato) Cohousing: Ylda (Young People for Local Development Association) YLDA è un associazione di giovani professionisti che opera per promuovere l'autonomia abitativa dei giovani. Mediante il progetto STESSOPIANO promuove la coabitazione giovanile attraverso un servizio di intermediazione immobiliare sociale espressamente dedicato destinatari: giovani tra i 18 e i 35 anni interessati ad una esperienza di coabitazione e a proprietari di alloggi di medie-grandi dimensioni promotori: Associazione Ylda, in collaborazione con Compagnia di San Paolo e Cooperativa Tenda Servizi TRIESTE MILANO Residenze temporanee: Fondazione S. Carlo (ONLUS) La fondazione gestisce 4 pensionati e 140 appartamenti a Milano, in modo integrato con i servizi sociali territoriali e con gli altri enti che si occupano del disagio. Eroga anche piccoli prestiti di facilitazione all'accesso residenziale attraverso un fondo di garanzia. destinatari: famiglie interessate promotori: fondazione S. Carlo onlus (fa parte del sistema Caritas Ambrosiana) Residenze temporanee: Villaggio La Barona Intervento di edilizia sociale (+ un pensionato sociale) integrata con aree a verde e commerciali, realizzato su area "a standard" (l'intervento di edilizia sociale è considerato servizio di interesse generale). L intervento prevede differenti iniziative e attività che si affiancano e convivono nello stesso spazio: alloggi a canone moderato e sociale, posti letto per studenti e giovani lavoratori, 4 comunità alloggio, strutture commerciali e di servizio, anche per famiglie in diffcoltà. destinatari: famiglie deboli e vulnerabili, varie categorie deboli promotori: fondazione Cassoni di Milano (proprietaria dell'area e promotrice), in collaborazione con la parrocchia San Nazaro e Celso e comune di Milano (fattibilità urbanistica) Cohousing: Bovisa 01 Un ex-opificio milanese trasformato in una comunita in cohousing di 33 unita abitative. La ristrutturazione è in corso e le consegne sono previste a giugno destinatari: famiglie interessate promotori: Associazione di condominio allargata Autocostruzione in affitto Per Autocostruzione in affitto si intende "costruire insieme" ovvero coinvolgere i futuri destinatari all'intero processo di realizzazione della nuova casa. Coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell'alloggio "autocostruttori" al termine dei lavori potranno scegliere di abitarla prima come affittuari pagando un canone sostenibile e successivamente "dopo 10 anni" come proprietari, mediante riscatto. A tal fine Regione Lombardia promuove bandi ed eroga finanziamenti, attivando un forte senso di responsabilità e cura degli alloggi ai futuri utenti ed una riduzione dei costi di costruzione rispetto a quelli normali di mercato. Nell'intera regione Lombarida sono in cantiere 6 progetti (92 alloggi), di cui 5 a Milano. destinatari: famiglie residenti promotori: regione Lombardia, comune di Milano, evnetuali altri partner pubblici o privati locali ROMA Cooperative di autorecupero di stabili pubblici degradati L'autorecupero a fini residenziali ha come scopo il riutilizzo e la riconversione in abitazioni di alcuni immobili del patrimonio edilizio pubblico precedentemente destinati ad altre funzioni. Il processo coinvolge non solo l'amministrazione Pubblica, ma anche la cittadinanza e i futuri assegnatari degli edifici che, riuniti in cooperative edilizie, sono chiamati, attraverso un bando pubblico, a presentare progetti per i lavori di ristrutturazione e adattamento dei nuovi alloggi. Ci sono progetti approvati per 11 interventi (182 alloggi). destinatari: famiglie residenti riunite in cooperative di autorecupero promotori: Ministero Infrastrutture, regione Lazio, comune di Roma NAPOLI Fonte: Osservatori provinciali e metropolitani, siti web istituzionali e locali,

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