Riflessi. Riflessi. Esame della motilità. Riflessi profondi: fisiologia. riflessi e tono muscolare. profondi. superficiali.
|
|
- Leona Aureliana Milani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Esame della motilità L indagine semeiologica esplora i seguenti parametri della funzione motoria: riflessi e tono muscolare, forza muscolare, riflessi e tono muscolare trofismo muscolare, coordinazione del movimento, equilibrio, marcia, motilità globale, contrazioni, movimenti e posture patologiche. Riflessi Il riflesso è una risposta involontaria a uno stimolo. La sua base anatomo-funzionale è l arco riflesso o diastaltico formato dal recettore con la via afferente, dal centro reflessogeno e dalla via efferente con l organo effettore. La presenza di un riflesso dipende dalla integrità dell arco; l intensità di un riflesso dipende dalla regolazione soprasegmentaria. In condizioni patologiche i riflessi forniscono perciò indicazioni sulla pervietà dell arco e sullo stato delle influenze soprasegmentali. Riflessi I riflessi comunemente utilizzati nel corso dell esame neurologico clinico si dividono in e profondi superficiali. Alcuni riflessi (riflessi primitivi), presenti nei primi mesi di vita, possono riemergere nel corso di lesioni delle strutture soprasegmentali; sono denominati. Esistono infine reazioni riflesse mediate dagli organi dell equilibrio (riflessi posturali) e dal sistema autonomico (riflessi vegetativi). Riflessi profondi: fisiologia Sono mediati da un arco monosinaptico, bineuronico. I recettori sono i fusi neuromuscolari ; la via afferente è fornita da cellule a T dei gangli sensitivi con assone di largo diametro che prendono contatto diretto con i motoneuroni alfa. L agglomerato segmentale dei motoneuroni alfa ( pool motoneuronale ) funge da centro reflessogeno; la via efferente è costituita dagli assoni degli stessi motoneuroni che terminano sulle fibre striate del muscolo scheletrico.
2 Riflessi profondi Fuso neuromuscolare
3
4 Riflessi profondi: semeiotica Sono evocati dallo stiramento dei fusi, che si ottiene percuotendo il tendine o il segmento osseo sul quale il tendine è inserito; la risposta consiste nella contrazione del muscolo corrispondente. I riflessi vanno esaminati a paziente il più possibile decontratto. Sono infatti facilitati dalla contrazione volontaria subliminare dei muscoli corrispondenti e dalla contrazione forzata di un territorio muscolare distante, per esempio negli arti inferiori, quando il soggetto serra i denti, stringe il pugno o tenta di divaricare le mani tenute avvinghiate (manovra di Jendrassik). Similmente, la contrazione dei muscoli degli arti inferiori facilita i riflessi negli arti superiori.
5
6 Riflessi profondi: clinica In condizioni patologiche si può osservare: 1) Riduzione o abolizione unilaterale di un riflesso. Indica una lesione dell arco diastaltico, a livello del nervo periferico, delle radici o del midollo, ed è sempre sintomatica di un evento patologico. 2) Riduzione o abolizione bilaterale o diffusa dei riflessi. Al contrario dell asimmetria, il significato patologico di questo reperto va sempre valutato nel contesto clinico. Si osserva: 2a) nelle lesioni sistemiche dei nervi periferici, che interrompono bilateralmente l arco o rallentano fortemente la velocità di conduzione, disperdendo la scarica afferente; la depressione inizia di solito dagli archi più lunghi e quindi dai riflessi achillei; Riflessi profondi: clinica 2b) nelle lesioni estese delle radici, che interrompono la porzione afferente o efferente dell arco diastaltico; 2c) nelle lesioni estese del midollo, che distruggono i motoneuroni alfa o interrompono il segmento intramidollare dell arco; 2d) nelle lesioni acute del sistema piramidale, che sopprimono bruscamente le influenze facilitatrici discendenti (fase di shock o di diaschisi); si osserva soprattutto dopo lesioni midollari e la soppressione dei riflessi può protrarsi per più giorni o settimane; nelle lesioni cerebellari acute i riflessi possono essere de-pressi, ma difficilmente aboliti; 2e) e) nella sindrome di Adie.
7 Riflessi profondi: clinica 3) Aumento dei riflessi. Indica la soppressione delle influenze inibitorie centrali, ed è un tipico segno piramidale. La ipereflessia si manifesta nella diminuzione della soglia di evocazione del riflesso, nell allargamento dell area reflessogena, nella maggiore prontezza e ampiezza della risposta e nell allargamento della risposta a muscoli abitualmente non coinvolti (diffusione del riflesso). Inoltre, un singolo stimolo tende a provocare una risposta ripetitiva (riflessso( policinetico). Un grado estremo di questo fenomeno è il clono. Riflessi profondi: clinica 3) Non è sempre agevole valutare il significato di una ipereflessia diffusa. Solo i gradi estremi di vivacità, la diffusione controlaterale, la presenza di risposte policinetiche e di clono sono indici sicuri di un danno piramidale. L asimmetria ha sempre un significato patologico; anche il contrasto fra vivacità dei riflessi agli AAII e riflessi normali o deboli agli AASS è indicativo di un danno del midollo toracico (o delle aree corticali parasagittali).
8 Riflessi profondi 4) Inversione» di un riflesso. Una lesione focale del midollo sopprime il riflesso segmentale e genera una ipereflessia piramidale nei segmenti sottostanti. Nelle lesioni focali dei segmenti C5-6 il riflesso bicipitale è abolito da uno o ambedue i lati, ma lo stimolo meccanico diviene efficace per il muscolo tricipite (C7-8) e per i flessori delle dita (C7- Tl); si ottiene perciò, invece della flessione, l estensione del gomito, di solito accompagnata da flessione delle dita ( inversione del riflesso bicipitale ). E un segno molto utile di danno midollare cervicale. Significato analogo (danno L2-4) possiede la scomparsa di un rotuleo con diffusione della risposta ai muscoli adduttori e al quadricipite femorale del lato opposto. Riflessi superficiali Sono mediati da un arco polisinaptico,, che include uno o più interneuroni fra via afferente ed efferente. I recettori sono costituiti da meccanocettori e da nocicettori della cute e delle mucose, la via afferente da cellule a T con assone mielinico di medio e piccolo diametro, e la via efferente dai motoneuroni alfa, prevalentemente dei muscoli flessori. Sono evocati da stimoli meccanici e termici, hanno significato di difesa e provocano la retrazione del segmento stimolato.
9 Riflessi superficiali In condizioni patologiche si può osservare: 1) Riduzione o abolizione isolata di un riflesso. Indica, come per i riflessi profondi, una patologia dell arco.. Nelle lesioni del trigemino, la depressione del riflesso corneale è un segno precoce e significativo: la risposta è abolita in ambedue gli occhi quando si stimola la cornea dal lato della lesione trigeminale, mentre è bilateralmente normale quando si stimola la cornea dal lato sano; al contrario, se la lesione interessa il nervo faciale, il riflesso è abolito dal lato paretico, sia stimolando la cornea del lato paretico, sia stimolando quella del lato sano. L abolizione del riflesso faringeo di un lato è segno significativo di danno del glossofaringeo e del vago; i due nervi sono di solito colpiti assieme e il disturbo interessa quindi sia la branca afferente che quella efferente del riflesso. Anche l abolizione focale di un riflesso addominale è indicativa di un danno segmentale radicolare o midollare.
10 Riflessi superficiali 2) Depressione diffusa dei riflessi. Al contrario dei riflessi profondi, i riflessi superficiali sono depressi in corso di lesioni del sistema piramidale. La depressione unilaterale dei riflessi addominali e del cremasterico è un segno precoce e utile di sofferenza piramidale. 3) Aumento dei riflessi flessori degli arti inferiori.. Nelle lesioni midollari compare, accanto alla depressione dei riflessi addominali, una iperattività dei riflessi flessori di difesa e la stimolazione nocicettiva della pianta determina la triplice flessione dell arto alla caviglia, al ginocchio e all anca. Talora l area reflessogena si allarga a tal punto che qualsiasi stimolo sulla superficie dell arto inferiore scatena la flessione massiva degli arti, con piloerezione, sudorazione, minzione e defecazione (riflesso di massa). Riflessi superficiali 4) Inversione del riflesso plantare. Nel soggetto normale, dopo il primo anno di vita, la stimolazione meccanica della pianta del piede provoca la flesssione plantare delle dita. Nelle lesioni piramidali lo stimolo provoca la flessione dorsale ( estensione ) dell alluce e lo sventagliamento delle dita (riflesso( plantare in estensione o segno di Babinski). ). Il fenomeno è un segno precoce e stabile di danno piramidale ed ha una grande importanza pratica. Indica l allargamento del riflesso a muscoli abitualmente non coinvolti, come l estensore lungo dell alluce, l estensore lungo delle dita e il tibiale anteriore. Sia in condizioni normali che patologiche il riflesso piantare ha quindi il significato di una risposta flessoria di difesa che retrae l arto, ma il termine «estensione» è entrato ormai definitivamente nel vocabolario neurologico. La risposta in «estensione» è fisiologica nel primo anno di vita, quando la mielinizzazione del fascio piramidale non è ancora compiuta.
11 Tono muscolare Il tono muscolare è la contrazione riflessa e persistente che mantiene l assetto posturale del corpo. E maggiore nei muscoli a funzione antigravitaria (nell uomo: i muscoli masticatori, gli estensori del collo, i flessori degli arti superiori e gli estensori degli arti inferiori). Il circuito elementare che mantiene il tono è il riflesso monosinaptico, attivato dall azione della forza di gravità sui fusi neuromuscolari dei muscoli antigravitari. La regolazione del tono si attua modulando il livello di eccitabilità dell arco riflesso monosinaptico. Un ruolo particolare nella regolazione del tono muscolare è svolto dalle strutture motorie del tronco. Di fatto, per tono muscolare si intende la sensazione di resistenza che viene apprezzata dall esaminatore, quando mobilizza passivamente gli arti o il capo. Tono muscolare Una indicazione globale sulla distribuzione del tono è fornita dalla valutazione dell atteggiamento posturale nella stazione eretta, seduta, nel decubito e durante la marcia. Il tono distrettuale degli arti e del collo si rileva mediante la mobilizzazione passiva dei segmenti corporei, valutando, in assoluto e in modo comparativo ai due lati del corpo, la resistenza al movimento passivo e la escursione massima dell articolazione. Un altra prova consiste nell imprimere oscillazioni libere ai segmenti, osservando l ampiezza e la durata dell escursione articolare (manovra del ballottamento). Minori informazioni fornisce la palpazione muscolare.
12 Ipotonia muscolare Si osserva ipotonia: nelle malattie del muscolo che riducono la forza contrattile delle fibre muscolari (per es., nelle miopatie congenite); nelle lesioni segmentali che interrompono il riflesso monosinaptico alla base del tono muscolare (malattie dei nervi periferici e delle radici, estese distruzioni dei motoneuroni); nelle lesioni soprasegmentali che deprimono il livello di attività del riflesso monosinaptico, come nella fase iniziale delle lesioni piramidali acute (fase di shock), nella sindrome coreica e nella sindrome cerebellare. Ipertonia muscolare Si osserva ipertonia: nelle lesioni segmentali che bloccano i meccanismi locali inibitori del riflesso monosinaptico e provocano spasmi (per es., nel tetano, nell avvelenamento da stricnina, ecc.;) o che attivano i riflessi di difesa (per es., nella sindrome da irritazione meningea); e, più di frequente, nelle lesioni dei circuiti soprasegmentali inibitori del riflesso monosinaptico: spasticità, rigidità estrapiramidale, rigidità decorticata, rigidità decerebrata, paratonia. Spasticità L ipertono interessa prevalentemente i muscoli antigravitari (flessori, adduttori e rotatori interni degli arti superiori; estensori e adduttori degli inferiori); è poco evidente durante dislocazioni lente dell articolazione, mentre, quando il movimento è effettuato rapidamente, la resistenza aumenta bruscamente nella fase iniziale e cede altrettanto bruscamente nella fase finale della escursione articolare, generando una sensazione simile alla chiusura di un coltello a serramanico (fenomeno del temperino); è tipica della sindrome piramidale Rigidità L ipertono è distribuito in maniera relativamente uniforme in tutti i muscoli (anche se prevale nei flessori) e la resistenza al movimento passivo non cambia con il variare della velocità né con il grado della escursione articolare. Genera l impressione di un giunto troppo stretto (rigidità cerea); a volte è interrotta da cedimenti ritmici, come se l articolazione fosse costituita da un ingranaggio dentato (fenomeno della ruota dentata di Negro); inoltre aumenta durante un movimento attivo di un altro segmento. E tipica della sindrome parkinsoniana.
13 Quando la lesione separa il tronco dal resto dell encefalo, il tono risulta regolato solamente dalle strutture troncali. Se la lesione risparmia il mesencefalo, l influenza moderatrice del nucleo rosso sul tono estensorio vestibolare determina una distribuzione del tono relativamente fisiologica, con estensione degli arti inferiori e flessione degli arti superiori (rigidità decorticata). Se invece la lesione coinvolge il mesencefalo e mette fuori funzione il nucleo rosso, emerge il livello integrativo vestibolare, che si traduce in un aumento del tono estensorio della nuca e dei quattro arti e in una postura estensoria forzata (rigidità decerebrata).
14
15
16 DEFICIT DI FORZA Reale o soggettivo Correlato a patologie non neurologiche Costante o fluttuante Diffuso o localizzato Progressivo o no Storia familiare positiva DEFICIT DI FORZA Sindrome muscolare Sindrome neuromuscolare Sindrome periferica Sindrome centrale
17 Esame della motilità L indagine semeiologica esplora i seguenti parametri della funzione motoria: riflessi e tono muscolare, forza muscolare, trofismo muscolare, coordinazione del movimento, equilibrio, marcia, motilità globale, contrazioni, movimenti e posture patologiche.
Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso
Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso miotatico fasico e riflesso miotatico tonico. Inibizione dell
DettagliCorso di Neurologia. Prof. Fabio Cirignotta U.O. Neurologia Policlinico S.Orsola-Malpighi Università di Bologna
Corso di Neurologia Prof. Fabio Cirignotta U.O. Neurologia Policlinico S.Orsola-Malpighi Università di Bologna Corso di Neurologia Prof. Fabio Cirignotta U.O. Neurologia Policlinico S.Orsola-Malpighi Università
DettagliESAME NEUROLOGICO ESAME DELLA MOTILITA ESAME DELLA FORZA
ESAME NEUROLOGICO ESAME DELLA MOTILITA ESAME DELLA FORZA Una modesta e diffusa riduzione della forza ha scarso significato clinico rispetto ad una condizione di deficit localizzato ad un solo distretto
DettagliMinzione (Svuotamento della vescica)
Minzione (Svuotamento della vescica) Il processo avviene in due fasi: 1. Riempimento graduale della vescica, accompagnato da un aumento della tensione di parete, fino ad un valore critico per l attivazione
DettagliIl massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici.
Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. Ogni seduta deve essere iniziata con particolare cautela, onde saggiare la reattività del soggetto ed evitare
DettagliSISTEMA VESTIBOLARE. La posizione del corpo e relativamente delle sue varie parti (testa, tronco e arti) fra di loro
SISTEMA VESTIBOLARE FUNZIONI DEL SISTEMA VESTIBOLARE Mantenimento dell'equilibrio In stazione e in movimento RIFLESSI POSTURALI La posizione del corpo e relativamente delle sue varie parti (testa, tronco
DettagliClassificazione fibre muscolari
Classificazione fibre muscolari Tipo fibra II B II A I Colore bianca rosa rossa Tipo di contrazione scossa rapida scossa rapida scossa lenta Affaticabilità rapida intermedia scarsa Metabolismo glicolitico
DettagliSISTEMA NERVOSO AUTONOMO
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO TRE DIVISIONI: SISTEMA NERVOSO SIMPATICO SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO SISTEMA NERVOSO ENTERICO COMPONENTI CENTRALI E PERIFERICHE: REGOLANO LE FUNZIONI VITALI DEL CORPO IN ASSENZA
DettagliLO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico
LO STRETCHING Chi corre deve avere una buona flessibilità per esprimere al meglio il proprio potenziale e per non incorrere in continui ed invalidanti infortuni. La flessibilità è l insieme della mobilità
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA
IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,
DettagliModello del fuso neuromuscolare
Modello del fuso neuromuscolare Il fuso neuromuscolare è rappresentabile attraverso un elemento in grado di ricevere input di due diversi tipi: uno di natura elettrica, che rappresenta la frequenza di
DettagliESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO. Dr. Alberto Gajofatto Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento Sezione di Neurologia
ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO Dr. Alberto Gajofatto Dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento Sezione di Neurologia Consiste nella ricerca di segni di alterazione del normale funzionamento del
Dettagli1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione
La Minzione 1fase: riempimento graduale della vescica, con aumento della tensione di parete, fino all'attivazione del riflesso della minzione 2 fase: attivazione del riflesso della minzione che permette
DettagliIl control o motorio
Il controllo motorio Movimenti oculari 2 COMPITI DEI MUSCOLI causare il movimento interazione con l ambiente, vita di relazione impedire il movimento, bloccare le articolazioni postura, mantenimento della
DettagliIl sistema nervoso. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara
Il sistema nervoso Il neurone È costituito da: Corpo cellulare (o soma) Neurite o Assone (è la fibra nervosa) Dendriti (sono brevi prolungamenti) Le fibre nervose Le fibre nervose, riunite in fasci, formano
DettagliSENSIBILITA SOMATICA. Pr. Francesco SIGNORELLI Cattedra ed U.O. Neurochirurgia Università Magna Græcia, Catanzaro
SENSIBILITA SOMATICA Pr. Francesco SIGNORELLI Cattedra ed U.O. Neurochirurgia Università Magna Græcia, Catanzaro SENSIBILITA SOMATICA (GENERALE) SUPERFICIALE TATTILE TERMO-DOLORIFICA PROFONDA PROPRIOCETTIVA
DettagliCorso di Laurea in Fisioterapia. Corso integrato di INTRODUZIONE ALLA MEDICINA RIABILITATIVA aa 2015-2016. Esame obiettivo
Corso di Laurea in Fisioterapia Corso integrato di INTRODUZIONE ALLA MEDICINA RIABILITATIVA aa 2015-2016 prof.ssa Laura Perucca IRCCS Istituto Auxologico Italiano UO Riabilitazione Neuromotoria Milano
DettagliSviluppo del tronco encefalico
Tronco encefalico Sviluppo del tronco encefalico Proencefalo mesencefalo rombencefalo mesencefalo ponte bulbo cervelletto midollo Tronco encefalico Tronco Encefalico: visione esterna VISIONE VENTRALE VISIONE
Dettagli5.Controllo Motorio SNC 1. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive Università di Verona
5.Controllo Motorio SNC 1 Prof. Carlo Capelli Fisiologia Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive Università di Verona Obiettivi Funzioni del tronco encefalico nel controllo della postura Vie
DettagliEsame obiettivo neurologico: valutazione dei riflessi
Esame obiettivo neurologico: valutazione dei riflessi Dr. Marcello Naccarato Dr.ssa Paola Caruso Clinica Neurologica Stroke Unit Trieste Direttore: Prof G. Pizzolato Elicitazione dei riflessi: natura (organica?
DettagliFACILITAZIONE NEUROMUSCOLARE PROPRIOCETTIVA (METODO HERMAN KABAT)
FACILITAZIONE NEUROMUSCOLARE PROPRIOCETTIVA (METODO HERMAN KABAT) MECCANISMI ALLA BASE DELLA PLASTICITÀ DEL S.N.C. 1 RIORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PERDUTE O UTILIZZAZIONE DI ALTRE AREE CORTICALI (Lurija)
Dettaglihttp://perception02.cineca.it/q4/perception.dll
link simulazione http://perception02.cineca.it/q4/perception.dll username: studente bisazza password: bisazza La nocicezione, risultato di una somma algebrica L intensità dell informazione nocicettiva
DettagliLe lesioni muscolari
Le lesioni muscolari Cenni di anatomia e fisiologia Una classificazione è utile solo se fornisce informazioni sulla natura della lesione, sul suo trattamento e sulla sua prognosi M. E. Muller TIPI DI MUSCOLI
DettagliObiettivi della lezione scorsa
Obiettivi della lezione scorsa 1) Imparare il significato dei termini contrazione, tensione, carico, scossa. 2) Esaminare la differenza fra una contrazione isotonica ed isometrica. 3) Capire la differenza
DettagliMeccanica muscolare. Tensione muscolare: Forza esercitata dal muscolo / area di sezione (N/m 2 ) Carico: Forza esercitata da un peso sul muscolo
Meccanica muscolare Tensione muscolare: Forza esercitata dal muscolo / area di sezione (N/m 2 ) Carico: Forza esercitata da un peso sul muscolo Quando i muscoli si contraggono sviluppano forza (spesso
DettagliDISORDINI DELLE SENSIBILITA (somato estesia)
DISORDINI DELLE SENSIBILITA (somato estesia) Enrico Granieri Direttore delle Scuole di Specializzazione in Neurologia e Neurochirurgia Direttore della Sezione di Neurologia e del Dipartimento di Discipline
DettagliESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico
La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,
DettagliLa Velocità. Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele. Venerdi 24 Ottobre 2014
La Velocità Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele La velocità Definizione e funzionamento Velocità (1) La velocità è la capacità di compiere movimenti di una certa ampiezza in un tempo limitato.
DettagliUNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE (L22)
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE (L22) Insegnamento di Metodi e Didattica degli SPORT DI SQUADRA MeD della PALLAVOLO
DettagliGaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili)
Riccardo Frosini Gaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili) XXII INCONTRO DI STRABOLOGIA E NEUROFTALMOLOGIA Bosisio Parini 2015 Paralisi cerebrali infantili
DettagliDOMANDE FREQUENTI. CST srl Neuromotor Controlling Operators. NEMOCO srl. Cro System Trading CRO SYSTEM E UN BREVETTO INTERNAZIONALE
COME AGISCE IL CRO SYSTEM? Ottimizza la performance muscolare potenziando marcatamente la sensibilità propriocettiva, ovvero la raccolta di informazioni da muscoli, articolazioni ed ossa, su cui si basa
Dettagli4 BIOFEEDBACK... 27 Obiettivo... 27 Tecnica... 28
1 APPROCCIO ALL INTEGRITÀ BIOPSICOSOCIALE.......... 1 2 VALUTAZIONE DELLA PATOLOGIA SPECIFICA............ 3 Scopi della valutazione............................ 3 Contenuti della valutazione.........................
DettagliTerapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth
Terapia Manuale secondo il Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth Corso sull arto inferiore Docente: Jochen Schomacher, PhD, PT-OMT Supplemento fotografico per completare il libro: Schomacher, J. Terapia manuale
DettagliL allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini
L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini Saverio Ottolini L allenamento posturale per il biker www.mtbpassione.com L allenamento posturale per il biker Per chi si allena e gareggia in Mountain
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz
CORRENTI ECCITOMOTORIE SONO DEFINITE ECCITOMOTORIE QUELLE CORRENTI CHE HANNO LA CAPACITA DI PROVOCARE LA CONTRAZIONE DI UN MUSCOLO O DI UN GRUPPO DI FIBRE MUSCOLARI www.fisiokinesiterapia.biz LE CORRENTI
DettagliATTIVITA FISICA E SPORT IN ETA EVOLUTIVA
ATTIVITA FISICA E SPORT IN ETA EVOLUTIVA Principali fattori che influiscono lo sviluppo generale FATTORI INTRINSECI Genetici: genitori, sesso, razza Neuroendocrini: : ghiandola ipofisi, tiroide, gonadi.
DettagliSVILUPPO DEL CORPO: l esercizio fisico stimola la respirazione e la circolazione, quindi le cellule sono nutrite meglio, e le loro scorie sono più
La motricità nello sviluppo e nel comportamento del bambino Tutti gli autori sono d accordo nel riconoscere che l esercizio fisico ha un importanza fondamentale per lo sviluppo del corpo, della mente e
DettagliREGIONE DEL COLLO. Movimenti attivi della colonna vertebrale cervicale
Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale Linee guida per la formazione continua e l accreditamento del medico del lavoro: UE WMSDs Allegato 10 Manovre di semeiotica clinica (da Sluiter
DettagliPRINCIPI DI NEUROLOGIA
Indice 1 2 INTRODUZIONE........................... 1 1.1 Sviluppo della tecnica del massaggio connettivale................ 1 1.2 Diagnostica dell area del riflesso............ 4 Cambiamenti di tipo nervoso
DettagliSISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo.
SISTEMA NERVOSO In tutti gli animali, il sistema nervoso è la rete di coordinamento e controllo che riceve tutte le informazioni, le interpreta e risponde ad esse in vari modi. Il sistema nervoso controlla
DettagliDIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM. Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari
DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN DCM Dott.Pasquale Cozzolino Laser in DisordiniCranioMandibolari NELL AMBITO DELLE SINDROMI DA DOLORE OROFACCIALE LA NEVRALGIA DEL DEL NERVO TRIGEMINO E UNA SINDROME NEUROOGICA
DettagliRiflessi metamerici: ruolo funzionale e significato dell esame clinico Riflessi profondi, propriocettivi Riflessi superficiali, esterocettivi
Midollo spinale Riflessi metamerici: ruolo funzionale e significato dell esame clinico Riflessi profondi, propriocettivi Riflessi superficiali, esterocettivi Riflesso da stiramento (dai fusi neuromuscolari)
DettagliIstituto Scientifico Ospedale San Raffaele Milano. Dipartimento di Anestesia e Rianimazione Direttore Prof. Luigi Beretta
Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele Milano Dipartimento di Anestesia e Rianimazione Direttore Prof. Luigi Beretta DOLORE ACUTO POSTOPERATORIO E TECNICHE DI ANALGESIA Francesco Deni Laura Corno DEFINIZIONE..Il
DettagliValutazione delle condizioni mediche. Valutazione delle condizioni mediche
Pagina 1 / 2 andare alla pagina: 1 6 Posizione del M/L Posizione del A/P Peso corporeo Determinare il peso corporeo. Prendere già in considerazione eventuali variazioni prevedibili (ad es. oscillazioni
DettagliIl paziente critico neurologico
Il paziente critico neurologico LE ALTERAZIONI DELLA VIGILANZA E DELLA COSCIENZA IL COMA: DEFINIZIONE E VALUTAZIONE TERMINOLOGIA Vigilanza: stato di attivazione del cervello Nella vigilanza il cervello
Dettagli2. forza-potenza, con lo scopo di ottenere un incremento della forza e della potenza sviluppata dai maggiori gruppi muscolari; 3.
SOMMARIO Il presente lavoro, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano e la Polisportiva Milanese, ha come obiettivo la valutazione di possibili benefici
DettagliCorso avanzato di massaggio antistress
Corso avanzato di massaggio antistress Massaggio parte anteriore del corpo, delle mani e del viso 21 novembre 2009 www.cmosteopatica.it Massaggio parte anteriore, Pagina 1 Massaggio parte anteriore Il
DettagliUnità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio
DettagliDIAGNOSI FUNZIONALE E TRATTAMENTO APPLICATI ALLA COLONNA LOMBARE, BACINO E ARTO INFERIORE, SECONDO I CONCETTI DI SHIRLEY SAHRMANN
DIAGNOSI FUNZIONALE E TRATTAMENTO APPLICATI ALLA COLONNA LOMBARE, BACINO E ARTO INFERIORE, SECONDO I CONCETTI DI SHIRLEY SAHRMANN (quadrante inferiore) DATA : 5-6 ottobre, 30 novembre e 1 dicembre LUOGO
DettagliGabriela Sangiorgi Nicola Alvaro
LA MORTE ENCEFALICA - inizio di un percorso verso la vita - Gabriela Sangiorgi Nicola Alvaro Centro Riferimento Trapianti Emilia - Romagna MORTE CARDIACA E MORTE ENCEFALICA La prima è un concetto più intuibile
DettagliRUNNING. il re degli allenamenti
Naturale, dimagrante, ottima per tonificare il cuore e il sistema circolatorio. E soprattutto a costo zero. La corsa è un training senza eguali e le giornate di questo periodo, tiepide e gradevoli, invitano
DettagliAREE MOTORIE. Piero Paolo Battaglini
Corso di Neurofisiologia avanzato AREE MOTORIE Piero Paolo Battaglini Centro per le Neuroscienze BRAIN (Basic Research And Integrative Neuroscience) Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste
DettagliRETRAZIONE CATENA MUSCOLARE POSTERIORE
RETRAZIONE CATENA MUSCOLARE POSTERIORE È il test iniziale della batteria di prove a carattere funzionale : da posizione seduta, con arti inferiori distesi e piedi a martello, distendere gli arti superiori
DettagliEDUCAZIONE POSTURALE
EDUCAZIONE POSTURALE Le statistiche dicono che 8 persone su 10 hanno sofferto o soffrono di mal di schiena; questo fenomeno è in aumento anche tra i giovani e le cause principali, sulle quali si può intervenire,
DettagliALLENAMENTO DEI MUSCOLI POSTERIORI DELLE COSCE
ALLENAMENTO DEI MUSCOLI POSTERIORI DELLE COSCE Testo e disegni di Stelvio Beraldo La regione posteriore delle cosce ("faccia" posteriore) è formata dai muscoli (Farina A.: Atlante di anatomia umana descrittiva
DettagliSINTOMI PRINCIPALE:DOLORE AI MOVIMENTI DELLA SPALLA
1- NELLA SPALLA I TENDINI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI TRANSITANO FRA DUE ZONE OSSEE PRIMA DI INSERIRSI SULL OMERO 2- FREQUENTI MOVIMENTI DEL BRACCIO PROVOCANO RIPETUTE COMPRESSIONI SUI TENDINI PROVOCANDONE
DettagliI segnali elettrici generati nei neuroni sono modificazioni del potenziale di riposo determinate dall apertura o chiusura di canali ionici:
I segnali elettrici generati nei neuroni sono modificazioni del potenziale di riposo determinate dall apertura o chiusura di canali ionici: Potenziali graduati (risposte passive): modulabili in ampiezza,
DettagliRegole fondamentali e posture
Regole fondamentali e posture Propongo adesso sotto forma schematica una serie di input basilari, da tenere sempre presenti ogni volta che mi accingo a proporre uno stiramento: - I nostri muscoli sono
DettagliCANOTTAGGIO: PREVENZIONE E RIEDUCAZIONE DELLE ALTERAZIONI POSTURALI INDOTTE DAL CICLO DI VOGA. Tesi di Laurea di: CAUDULLO Claudio Matricola N 3809553
UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO Facoltà di scienze della formazione Corso di Laurea in Scienze E Tecniche Delle Attività Motorie Preventive e Adattate CANOTTAGGIO: PREVENZIONE E RIEDUCAZIONE
DettagliPrincipi di Riabilitazione e Fisioterapia 2 10/11/2015. Corso di Laurea in Fisioterapia
Corso di Laurea in Fisioterapia Corso integrato di INTRODUZIONE ALLA MEDICINA RIABILITATIVA aa 2015-2016 Prof.ssa Laura Perucca IRCCS Istituto Auxologico Italiano UO Riabilitazione Neuromotoria Milano
DettagliLA RIABILITAZIONE DEI TRASFERIMENTI TENDINEI. Dr Ft Valerio Massimi
LA RIABILITAZIONE DEI TRASFERIMENTI Dr Ft Valerio Massimi Ridondanza muscolare: possibilità di sacrificare un muscolo per destinarlo ad altra funzione. Non fa perdere il movimento originario. es.: muscoli
DettagliProf. Massimiliano Lattanzi L ALLENAMENTO MUSCOLARE TRA AGONISTI E ANTAGONISTI
Prof. Massimiliano Lattanzi L ALLENAMENTO MUSCOLARE TRA AGONISTI E ANTAGONISTI la corsa, come qualsiasi altro movimento del nostro corpo è una sinergia di forze e allungamento un gioco di muscoli agonisti
DettagliEVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA
EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA Dott. Nicola de Gasperis Dott. Giovanni Di Giacomo Dott. Alberto Costantini Dott. Andrea De Vita Concordia Hospital for Special Surgery Rome - Italy Per gettare un
DettagliROSARIO BELLIA E FRANCISCO SELVA SARZO INDICE. Presentazione...15
ROSARIO BELLIA E FRANCISCO SELVA SARZO INDICE Presentazione...15 1. Introduzione 1.1 Un po di storia...17 1.2 Linee di forza del corpo umano...18 1.3 I poligoni di forze...19 2. L'azione dei punti di agopuntura
DettagliAL PAZIENTE LARINGECTOMIZZATO
APPROCCIO FISIOTERAPICO AL PAZIENTE LARINGECTOMIZZATO RIEDUCAZIONE MOTORIA RIEDUCAZIONE RESPIRATORIA Il trattamento riabilitativo motorio e respiratorio va iniziato precocemente a distanza di pochi giorni
DettagliI documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE
I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono
DettagliAURICOLOTERAPIA POSTURALE. A cura di: Christian Casella
AURICOLOTERAPIA POSTURALE A cura di: Christian Casella POSTURA E la posizione del corpo nello spazio e la relazione tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell equilibrio (funzione antigravitaria),
DettagliCONI FIPCF LO STRAPPO CORSO DI AGGIORNAMENTO PER TECNICI DI PESISTICA E CULTURA FISICA
CONI FIPCF LO STRAPPO CORSO DI AGGIORNAMENTO PER TECNICI DI PESISTICA E CULTURA FISICA Fig. 1 Fig. 2 Fig.3 Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6 SEQUENZA FOTOGRAFICA DELLO STRAPPO RECORD DI 180 KG. EFFETTUATO DA ASEN ZLATEV,
DettagliIl dolore acuto e transitorio è localizzato e risulta chiaramente legato ad uno stimolo (meccanico, termico o chimico) di alta intensità
DOLORE NEUROPATICO FISIOPATOLOGIA, DIAGNOSI E TERAPIA 2008 Definizione Il dolore, esperienza spiacevole, sensitiva ed emozionale, associata con danno tissutale reale o potenziale oppure descritta nei termini
DettagliIL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO: IL SISTEMA NERVOSO SOMATICO ED IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO. Sezione schematica trasversale del midollo spinale
IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO: IL SISTEMA NERVOSO SOMATICO ED IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Sezione schematica trasversale del midollo spinale 1 Nervi cranici: sono 12 paia di nervi che fuoriescono dall
Dettagli2.Sistemi sensoriali 2 Le vie somatosensoriali
2.Sistemi sensoriali 2 Le vie somatosensoriali Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Organizzazione generale delle vie
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
DettagliESERCIZI PER GLI ADDOMINALI
ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI BREVE ANATOMIA DEGLI ADDOMINALI La parete addominale è interamente rivestita da muscolatura la cui tonicità occupa importanza estetica e funzionale, garantendo la tenuta dei
DettagliScienze Motorie e Sportive
Scienze Motorie e Sportive GLOSSARIO DEI MOVIMENTI GINNASTICI E SPORTIVI (Testo e disegni di Stelvio Beraldo) DOCENTE: prof Pieraldo Carta CLASSI: 1^A, 1^B, 2^B A.S. 2013-2014 1 Atteggiamenti POSIZIONI
DettagliLE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO. Tecnico Nazionale Maurizio Castagna
LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO Tecnico Nazionale Maurizio Castagna CAPACITÀ FISICHE E SVILUPPO LE CAPACITÀ FISICHE SONO: FORZA, RESISTENZA, RAPIDITÀ. La mobilità articolare è una capacità
DettagliIl mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci.
Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Giorgio Bellan Obiettivi della ricerca: Indagare lo stato dell arte
DettagliDI NEUROANATOMIA FUNZIONALE
L esame neurologico CENNI DI NEUROANATOMIA FUNZIONALE Per poter effettuare un esame neurologico competente ed essere in grado di interpretare i segni clinici è necessario conoscere poche nozioni di neuroanatomia
DettagliPrincipali leggi e decreti che regolamentano la valutazione del danno.
Principali leggi e decreti che regolamentano la valutazione del danno. L.118/1971; L.18/1980; D. Lgs 508/1988; L.289/1990(minori, indennità di frequenza) che riguardano a vario titolo l invalidità civile.
DettagliCLASSE 44/C - MASSOCHINESITERAPIA. Programma d'esame. Temi d'esame proposti in precedenti concorsi
CLASSE 44/C - MASSOCHINESITERAPIA Programma d'esame CLASSE 44/C - MASSOCHINESITERAPIA Temi d'esame proposti in precedenti concorsi CLASSE 44/C - MASSOCHINESITERAPIA Programma d'esame Classe 44/C MASSOCHINESITERAPIA
Dettagliemiplegico in fase acuta
Il pre-occuparsi terapeutico Il trattamento del paziente emiplegico in fase acuta Associazione RMP Elementi basilare dell approccio terapeutico Conoscenza delle varie forme di emiplegia Conoscenza per
DettagliGLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione
GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA Le risposte fisiologiche dell immersione L acqua È importante che chi si occupa dell attività in acqua sappia che cosa essa provoca nell organismo EFFETTI DELL IMMERSIONE
DettagliRIFLESSI SPINALI. dr. Francesco SIGNORELLI Cattedra ed U.O. Neurochirurgia Università Magna Græcia, Catanzaro
RIFLESSI SPINALI dr. Francesco SIGNORELLI Cattedra ed U.O. Neurochirurgia Università Magna Græcia, Catanzaro RICHIAMI ANATOMICI STRUTTURA DEL MIDOLLO SPINALE STRUTTURA DEL FUSO NEUROMUSCOLARE ELEMENTI
DettagliLaura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza
CORPOrat(t)ivaMENTE. Confronti e prospettive sulle pratiche di lavoro integrato in età evolutiva IL CASO CLINICO CHE NON TI ASPETTI Laura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza A. è giunto
DettagliBASI delle ATTIVITA MOTORIE
BASI delle ATTIVITA MOTORIE Maria Chiara Gallotta Stanza 59 1 piano palazzo IUSM Tel 06 36733211 mariachiara.gallotta@iusm.it Ricevimento Martedì 10:00-12:00 Forme e classificazioni del movimento Movimento
DettagliCapitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO
Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,
DettagliLa semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce
4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare
DettagliLA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO
CONVEGNO INTERNAZIONALE MALCESINE 2010 LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO D. M. Fisioterapista LINO FIA Il trattamento è rivolto a pazienti: in fase di stabilizzazione
DettagliMSKQ2014 - Versione B
MSKQ2014 - Versione B 2014/B Edizione Originale Italiana MSKQ Versione B: Copyright 2009 - Alessandra Solari, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. Besta, Via Celoria 11, 20133 Milano solari@istituto-besta.it
Dettaglidott. Massimiliano Molfetta
dott. Massimiliano Molfetta Telefono amb. 0436890344 Cellulare 330537056 molfettamassimiliano@gmail.com medico chirurgo specialista in chirurgia generale via Annibale De Lotto 34/a San Vito di Cadore esercizi
DettagliDisabilità e Sport. La classificazione funzionale nello sport per disabili
Disabilità e Sport La classificazione funzionale nello sport per disabili Matteo Zanin Classificatore Medico del Comitato Paralimpico Italiano Premessa Mettere il Medico di Medicina dello Sport nelle condizioni
DettagliESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi
ESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi Esercizi iniziali Contrazioni dei muscoli flessori del ginocchio
DettagliUsando il pendolo reversibile di Kater
Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità
DettagliCorso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena
Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena Aspetti metodologici e pratici del periodo preparatorio nella pallavolo. Organizzazione della seduta fisico tecnica. Utilizzo di attrezzi e
DettagliLa sindrome pseudo radicolare: quando muscoli, legamenti, articolazioni imitano il dolore radicolare di Dr. Giovanni Migliaccio
La sindrome pseudo radicolare: quando muscoli, legamenti, articolazioni imitano il dolore radicolare di Dr. Giovanni Migliaccio La sindrome radicolare pura si esprime con un dolore irradiato nel territorio
DettagliANATOMIA FUNZIONALE DEI PRINCIPALI MUSCOLI MUSCOLI CHE MOBILIZZANO IL PIEDE
ANATOMIA FUNZIONALE DEI PRINCIPALI MUSCOLI MUSCOLI CHE MOBILIZZANO IL PIEDE Estensore lungo dell alluce Flette (flessione dorsale) l'alluce e il piede (a). In sinergia con il Tibiale anteriore solleva
DettagliCENTRO EUROPEO COLONNA
Apporto delle indagini elettrofisiologiche alle patologie del rachide Dr. Enrico Alfonsi IX Congresso Internazionale S.I.R.E.R. Il rachide lombare Cappella Ducale di Palazzo Farnese - Piacenza 30 settembre
DettagliCONGRESSO INTERNAZIONALE 25 Anno Fondazione SIOOT. 11 Congresso Mondiale Ossigeno Ozono Terapia. 15-18 novembre 2007
CONGRESSO INTERNAZIONALE 25 Anno Fondazione SIOOT 11 Congresso Mondiale Ossigeno Ozono Terapia 15-18 novembre 2007 Centro Congressi Giovanni XXIII Viale Papa Giovanni XXIII, 106 - BERGAMO Dott. L. Bastianello
Dettagli8) Coscia e anca: a) flessione; b) estensione; c) abduzione; d) adduzione; e) rotazione interna; f) rotazione esterna.
Glossario dei movimenti ginnastici e sportivi Terminologia riferita alle posizioni e ai movimenti del corpo 1) Capo: a) flessione in avanti; b) inclinazione indietro con iperestensione del rachide cervicale;
DettagliPROGRAMMA DEL CORSO DI FORMAZIONE IN OSTEOPATIA III ANNO PART TIME
PROGRAMMA DEL CORSO DI FORMAZIONE IN OSTEOPATIA III ANNO PART TIME OSTEOPATIA III Il Rachide cervicale superiore (C0-C1-C2) o Test analitici di mobilità delle vertebre cervicale. o Test di mobilità articolare.
DettagliTest per gli arti superiori
Test per gli arti superiori TF 1 Lancio della palla medica È uno dei più classici e semplici test per la forza, che si fa lanciando palle di vario peso. Chi è più alto è favorito perché ha leve più lunghe
Dettagli