STUDIO DI PREFATTIBILITA AMBIENTALE INDAGINI PRELIMINARI (geologiche, idrogeologiche ed archeologiche)
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1 STUDIO DI PREFATTIBILITA AMBIENTALE INDAGINI PRELIMINARI (geologiche, idrogeologiche ed archeologiche)
2 STUDIO DI PREFATTIBILITA AMBIENTALE INDAGINI IDROLOGICHE, IDRAULICHE, GEOTECNICHE, SISMICHE E ARCHEOLOGICHE PRELIMINARI La seguente relazione illustrativa contiene: a) l illustrazione delle ragioni della soluzione progettuale sotto il profilo localizzativo e funzionale, nonché delle problematiche connesse alla prefattibilità ambientale, alle preesistenze e alla situazione complessiva della zona, in relazione alle caratteristiche e alle finalità dell intervento; b) l esposizione della fattibilità dell intervento, documentata attraverso lo studio di prefattibilità ambientale, dell esito delle indagini idrologiche di prima approssimazione delle aree interessate e dell esito degli accertamenti in ordine agli eventuali vincoli di natura storica, artistica, archeologica, paesaggistica o di qualsiasi altra natura interferenti sulle aree interessate. Lo studio di prefattibilità ambientale si basa fondamentalmente su una serie di analisi e di studi riguardanti soprattutto l esame dello stato di fatto, attraverso anche un analisi di tipo storico-urbanistico dello spazio urbano donominato Piazza San Leoluca, e l intervento di sistemazione dello steso s inserisce all interno di una strategia complessiva di recupero e riqualificazione del centro storico, volta a salvaguardare e valorizzare il consistente patrimonio storico-architettonico come parte essenziale dell identità locale e dell offerta turistica vibonese La Piazza San Leoluca, così denominata per la presenza della cattedrale dedicata al Santo patrono, è in posizione centrale rispetto alla città e si presenta come uno spazio aperto di forma e irregolare che non obbedisce ad alcuna regola geometrica specificatamente tipizzabile. La sua irregolarità è dovuta alle continue trasformazioni che lo spazio urbano ha subito nel tempo, risulta difatti in alcuni incartamenti degli inizi del 1800 la presenza di un fabbricato che ne occupava parte dello spazio, e oggi è delimitata dagli edifici storici (Duomo di San Leoluca e Valentianum che ospita la sede della Camera di Commercio Industria ed Artigianato), dalla Villa comunale cui prospetta il monumento a Luigi Razza e dalla strada che da viale Regina Margherita porta verso via Murat o verso viale Alcide De Gasperi.
3 L'area della piazza, oggi priva di specifiche qualità spaziali e ambientali in quanto destinata esclusivamente a parcheggio con quasi assoluta presenza di opere di arredo urbano e semplicemente asfaltata, necessita di interventi mirati a restituire alla città uno spazio pubblico qualificato da vivere e a ricomporne l'identità grazie alla riscoperta e alla valorizzazione dei frammenti della sua memoria, pedonalizzando in parte l area stessa. Il progetto si prefigge pertanto lo scopo di migliorare l aspetto estetico e funzionale dello spazio Piazza, per come indicato negli elaborati grafici allegati, attraverso interventi che prevedono il rifacimento della pavimentazione, in basole o altro materiale similare, il ridisegno dell illuminazione pubblica e l inserimento di elementi di arredo urbano e di dissuasori di sosta automatici, compresa la realizzazione dei sottoservizi strettamente connessi all opera e la rete di raccolta acque bianche. L intervento coniugherà la configurazione di uno spazio pubblico moderno ed accogliente, privo di barriere architettoniche, con la minimizzazione dell impatto sul paesaggio urbano e sull ambiente, effettuando una scelta dei materiali nel rispetto anche cromaticamente dell assetto storico della piazza e l aspetto degli edifici circostanti. La realizzazione dei sottoservizi strettamente connessi all opera si rende necessaria in vista delle carenze evidenziate durante l alluvione del luglio 2006, quando è emerso proprio nella piazza un problema di intasamento delle reti, che raccolgono le acque miste provenienti dalla strada di via A.De Gasperi, di via Murat e di Corso Umberto I. Tutti gli interventi da eseguire dovranno pertanto garantire la riorganizzazione ottimale dei sottoservizi di destinazione pubblica, quali smaltimento acque bianche, secondo i criteri di riorganizzazione dei vari impianti. L intervento, che va ad operare in un contesto urbano consolidato, interessa una superficie complessiva di circa 5000mq, e per una corretta stesura di un intervento progettuale in materia di recupero e riqualificazione urbana non può prescindere dalla valutazione della capacità in relazione allo spazio esistente con le situazioni di margine ad esso immediatamente referenti, cogliendo l occasione per definire lo spazio piazza come spazio collettivo in cui si concretizzano gli obiettivi di carattere sociale, ambientale e tecnologico-funzionale. La pavimentazione della piazza potrà essere differenziata tra l area più propriamente carrabile, che collega le varie vie percorrendo il margine della piazza, riprendendo la pavimentazione già esistente su viale Regina Margherita e che probabilmente verrà realizzata anche sulla via Murat, e l area più specificatamente destinata a piazza, da utilizzare in parte anche come parcheggio.
4 Lo spazio prettamente destinato a piazza dovrà essere destinato in parte ad area pedonale ed in parte ad area carrabile ad uso parcheggio, facendo si che nel complesso entrambe le aree mantengano le stesse caratteristiche estetiche creando un unico complesso di spazio aperto. L illuminazione di detto spazio urbano potrà essere realizzata sia con l impiego di corpi illuminanti tradizionali, come il palo Vibo già ampiamente impiegato nel centro storico, che con corpi illuminanti di nuova concezione, anche incassati nella sede pedonale, atti a qualificare lo scenario piazza con illuminazione diretta ed indiretta. Il progetto dovrà inoltre rispettare tutte le normative relative ad una corretta fruizione degli spazi pubblici da parte dei disabili, rispettando nello specifico le prescrizioni contenute nel D.P.R e nel D.M. n.236 del Indagini su presenza di vincoli (archeologici, ambientali) La città di Vibo Valentia era una antica colonia greca e poi romana. L area oggetto di intervento si trova poco distanti da zone destinate a parco archeologico o di aree ove a seguito di scavi si sono rinvenuti resti di antichi insediamenti. L intervento progettato, prevedendo il rifacimento dei sottoservizi e dell illuminazione pubblica oltre il rifacimento della pavimentazione, comporterà l esecuzione gli scavi a profondità media di circa 60-70cm, che potranno raggiungere anche 1,2 mt. circa di profondità, in corrispondenza dei basamenti dei pali dell illuminazione o dei pozzetti delle reti. L esecuzione di dette lavorazioni dovrà avvenire con le modalità e secondo le prescrizioni impartire dalla Soprintendenza ai beni archeologici, in vista anche di ciò che rimane dell eventuale pavimentazione originaria sottostante l asfalto. In merito a ciò e soprattutto in merito alla scelta del tipo di pavimentazione da realizzare sarà necessario richiedere il parere della Soprintendenza ai beni ambientali e paesaggistici. L indagine di tipo conoscitivo ha portato alla apprendimento che lo spazio piazza in epoca precedente risultava ridotto alla sola parte antistante il Duomo, per come evidenziato nella Pianta topografica della città di Monteleone rilevata il 20 luglio 1819, nello stralcio catastale del 1874 e in due planimetrie di pari e poca, allegati alla presente, in quanto era presente un fabbricato denominato Califano.
5 Indagini geologiche Salvo indagini specifiche, si ritiene che siano poco probabili instabilità di natura geologica in considerazione del fatto che da precedenti studi relativi ad aree limitrofe è emerso che il substrato di tutta la zona comprendente il centro storico di Vibo Valentia risulta costituito da una roccia metamorfica (gneiss) ancora in discreto stato di conservazione e quindi dotata di buone caratteristiche meccaniche. Indagini sismiche Tutto il territorio di Vibo Valentia è classificato sismico di grado I ai sensi dell O.P.C.M. 3274/2001. Indagine idrologica Nelle Linee guida sulle verifiche di compatibilità idraulica delle infrastrutture interferenti con i corsi d acqua, sugli interventi di manutenzione, sulle procedure per la classificazione delle aree d attenzione e l aggiornamento delle aree a rischio inondazione fornite dal Piano per l Assetto Idrogeologico (PAI), è stabilito che i calcoli idraulici, vista la ridotta quantità di misure idrometriche storiche disponibili sul territorio Calabrese e le conseguenti incertezze derivanti dall analisi dei dati, nel caso in esame totalmente assenti, vanno condotti con riferimento ad una portata di piena caratterizzata da un tempo di ritorno pari a T=200 anni. Figura 1 Bacini e sottobacini.
6 Con il progetto in questione, tali calcoli non si rendono necessari in quanto non si aumenta l impermeabilizzazione del territorio rispetto alla situazione di fatto e non si hanno pertanto incrementi di portata idraulica per l intero reticolo di valle, essendo tra l altro prevista la realizzazione della rete di raccolta acque bianche della piazza. Alla luce della situazione dello stato di fatto si può assentire che gli interventi previsti con il presente progetto di sistemazione della Piazza sono fattibili e compatibili con il contesto ambientale.
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