MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA NELLE GALLERIE FERROVIARIE SOTTOSISTEMA L.F.M.

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1 Direzione Produzione Ingegneria di Manutenzione Trazione Elettrica e SSE 1 di 97 SOTTOSISTEMA L.F.M. PARTE TITOLO PARTE I PARTE II PARTE III PARTE IV PARTE V PARTE VI GENERALITÀ REQUISITI DI QUALITÀ PROTEZIONE E SELEZIONE DEL TRONCO GUASTO SUPERVISIONE COMANDO, CONTROLLO E DIAGNOSTICA SISTEMA (SCADA). ARCHITETTURA HW&SW CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE DEL SISTEMA E DEI COMPONENTI ALLEGATI E APPENDICI A termine di legge la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. si riserva la proprietà di questo documento che non potrà essere copiato, riprodotto o comunicato ad altri senza esplicita autorizzazione. Rev. Data Descrizione Verifica tecnica Autorizzazione A 14/07/2010 Emissione per applicazione Annulla e sostituisce RFI.DMA/IMA.LA/LF610 Ed A.Spadini G.P. Pavirani

2 2 di 97 Indice I GENERALITÀ... 5 I.1 SCOPO... 5 I.2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 5 I.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA... 6 I.4 DEFINIZIONI... 8 I.5 ABBREVIAZIONI II REQUISITI DI QUALITÀ II.1 PRODOTTO II.2 FORNITORI II.3 PIANO DELLA QUALITÀ III PROTEZIONE E SELEZIONE DEL TRONCO GUASTO III.1 PREMESSE III.2 FONTI DI ALIMENTAZIONE III.3 SISTEMA DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI L.F.M III.3.1 Caratteristiche hardware III.3.2 Sistema di messa a terra del neutro e delle masse III.3.3 Il sistema di protezione e selezione del tronco guasto III.4 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L.F.M. IN GALLERIA III.4.1 Quadri di Piazzale Ubicazione e condizioni di esercizio III.4.2 Dorsali di distribuzione ad 1 kv III.4.3 Quadri di Tratta Caratteristiche generali III.4.4 Caratteristiche costruttive dei Quadri (QdP e QdT) III Configurazione di base dei Quadri (QdP e QdT)...37 III Distribuzione 1kV...38 III Trasformatore...38 III Sistema di riserva e accumulo di energia nel QdT...39 III Distribuzione 230 Vca...41 III Pannelli di segnalazioni ottiche locali dei RIPC...42 III Caratteristiche costruttive e cablaggio QdP e QdT...42 III Impianto di terra del quadro...43 IV SUPERVISIONE, COMANDO, CONTROLLO E DIAGNOSTICA (SCADA) SISTEMA. ARCHITETTURA HW & SW IV.1 REQUISITI GENERALI IV.1.1 Criteri di progetto IV Utilizzo di tecnologie consolidate...44 IV Omogeneità delle apparecchiature impiegate...44 IV Elevata disponibilità...44 IV Modularità...44 IV Autodiagnosi...45 IV.1.2 Caratteristiche del sistema IV Interfacciamento con gli enti controllati...45 IV Intelligenza distribuita...45 IV Scambio di informazioni...45

3 3 di 97 IV Programmazione dei PLC dei QdT/QdP...46 IV Espandibilità...46 IV Utilizzo di reti aperte e standard...46 IV.2 REQUISITI DI SISTEMA IV.3 DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA IV.3.1 Le unità locali di campo IV.3.2 I dispositivi di front-end IV.3.3 La rete di comunicazione IV.3.4 La Postazione di Supervisione IV.3.5 Il software di base ed applicativo IV.3.6 Criteri di accettazione della configurazione IV.4 SPECIFICHE FUNZIONALI DEL SOFTWARE IV.4.1 Descrizione delle Funzioni Logiche IV.4.2 Gestione lampade di illuminazione delle vie di esodo IV Accensione in Emergenza...57 IV Accensione per la verifica stato lampade...58 IV Funzione di rilevazione lampada guasta...58 IV Funzione di rilevazione stato pulsante d emergenza...59 IV Comando degli interruttori di tratta...60 IV Comando di blocco...63 IV Definizione del verso di alimentazione...63 V CARATTERISTICHE TECNICHE E COSTRUTTIVE DEL SISTEMA E DEI COMPONENTI V.1 LOCALI TECNICI V.1.1 Quadri bt V.2 GALLERIE V.2.1 Dorsali in galleria e dispositivi periferici V.2.2 Attrezzature varie V Armadio per bobina avvolgicavo...68 V Apparecchiature supplementari di illuminazione...70 VI ALLEGATI VI.1 REQUISITI MINIMI POSTAZIONI INFORMATICHE VI.1.1 PC postazione di Supervisione Client VI.1.2 Centrale Master / Server di Supervisione SCADA VI.2 FIGURE VI.2.1 Funzioni Protezione/Selezione e Supervisione VI.2.2 Distribuzione elettrica per linea a doppio binario VI.2.3 Layout rete Dati Ethernet VI.2.4 Architettura esemplificati WAN (CFR. TT597 Rev.B) VI.2.5 Schema Quadro di Tratta VI.2.6 Dettaglio QdT VI.2.7 Schema QdP per linea a doppio binario VI.2.8 Schema filo pilota protezioni VI.2.9 Quadro Front-End VI.2.10 RIPC di tratta VI.2.11 Distribuzione lampade VI.2.12 Collegamento sistema MAE-PMAE VI.2.13 Curva V-I alimentatori 24 V VI.2.14 Cabina e QdP VI.2.15 Layout Armadio per bobina avvolgicavo VI.2.16 Lampada illuminazione vie di esodo VI.2.17 Layout QdP VI.2.18 Layout QdT con CASSETTI ESTRAIBILI (SOLUZIONE A )... 92

4 4 di 97 VI.2.19 Layout QdT con CONNETTORI (SOLUZIONE B ) VI.2.20 Layout disposizione laterale apparecchiature in nicchia VI.2.21 Layout disposizione frontale apparecchiature in nicchia VI.2.22 Layout cassetta di derivazione VI.2.23 Layout pulsante di emergenza... 97

5 5 di 97 I Generalità I.1 Scopo La presente Specifica Tecnica di Costruzione annulla e sostituisce la precedente normativa RFI.DMA/IMA.LA/LF610 edizione 2003 e recepisce ed integra i seguenti documenti: Linee Guida per il miglioramento della Sicurezza nelle Gallerie Ferroviarie, elaborate dal Gruppo di Lavoro misto FF.S.-C.N.VV.F. e scaturite dall emanazione del D.M. 03/96, fascicolo 4101, da parte del Ministero dell Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio. Criteri Progettuali per la realizzazione degli Impianti: Elettrico e D illuminazione e Supervisione, Ed. Aprile Decreto 28 ottobre 2005 Sicurezza nelle gallerie ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Specifica tecnica di interoperabilità "Sicurezza nelle gallerie ferroviarie" pubblicata nella gazzetta ufficiale dell'unione Europea il 7 marzo La Specifica Tecnica di Costruzione ha la finalità di indicare le nuove scelte tecniche relative agli impianti di Luce e Forza Motrice che devono garantire l alimentazione degli impianti di illuminazione delle vie di esodo all interno delle gallerie e dei piazzali esterni posti agli imbocchi delle stesse, degli impianti di diffusione sonora, telefonia, radiopropagazione,del sistema idrico antincendio nonché degli impianti di ventilazione, ove presenti. Parimenti la Specifica Tecnica di Costruzione si prefigge di indicare le nuove scelte architetturali necessarie alla realizzazione del sistema di telecomando e telecontrollo, detto anche Sistema di Supervisione (SCADA), del predetto sistema di alimentazione. Le apparecchiature normalizzate dalla presente Specifica Tecnica di Costruzione devono inoltre possedere requisiti idonei alla realizzazione delle funzioni di diagnostica. Tali requisiti sono indicati nella descrizione delle singole apparecchiature al fine di consentire un organizzazione della manutenzione su condizione. La visione centralizzata del Sistema di Supervisione degli impianti ad essa afferenti è finalizzata ad una migliore gestione degli interventi sugli impianti sia in condizioni normali che in condizioni di guasto. I.2 Campo di applicazione La presente Specifica Tecnica di Costruzione si applica a tutte le gallerie ferroviarie di lunghezza maggiore di 1000 metri sia in esercizio che in fase di costruzione o allo stato di progettazione, ivi comprese quelle delle nuove linee AV/AC.

6 6 di 97 In particolare si applica alle apparecchiature poste a servizio delle seguenti funzioni: protezione; selezione del tronco guasto; Riconfigurazione Automatica dell alimentazione a 1 kvca; gestione illuminazione; e delle seguenti piattaforme ed apparecchiature: Piattaforma di comunicazione; Postazioni di Supervisione Server; Centrale Master per il controllo e comando degli enti; Dispositivi a Microcontrollore di Piazzale (QdP) e di Nicchia (QdT); Postazioni remote di Supervisione di tipo Client (controllo, comando, diagnostica e manutenzione). La postazione di Supervisione Server, in congiunzione con il PLC Master, va a realizzare la cosiddetta Centrale Master dedicata alle funzioni di cui sopra. Tale architettura può essere realizzata mantenendo una divisione tra la postazione di Supervisione Server e il PLC Master o in alternativa integrando le due soluzioni in una unità DSC industriale. In entrambi i casi, il fornitore della soluzione, deve opportunamente configurare la rete dati in maniera tale da garantire una elevata disponibilità della soluzione. I.3 Documentazione correlata L impianto deve essere progettato e realizzato, oltre che secondo quanto indicato nella presente Specifica Tecnica di Costruzione, nella completa osservanza delle leggi e norme vigenti in materia, con particolare riguardo a quelle di seguito riportate: Linee Guida per il miglioramento della sicurezza nelle gallerie ferroviarie - approvate con lettera del 21/1/98 del Presidente delle Ferrovie dello Stato, e con lettera del 11/11/97, della Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio del Ministero degli Interni; D.M. 28 ottobre 2005, Sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici ; D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106, Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ; Direttiva 2004/108/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE;

7 7 di 97 Direttiva 2006/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione; Decisione 2008/163/CE della Commissione Europea del 20 dicembre 2007 (entrata in vigore il 1 luglio 2008) relativa alla specifica tecnica di interoperabilità concernente la «sicurezza nelle gallerie ferroviarie» nel sistema ferroviario transeuropeo convenzionale e ad alta velocità; Norma CEI 64-8, Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V in corrente alternata e a V in corrente continua e sue varianti; Norma CEI EN :1997 (CEI 9-6), Applicazioni ferroviarie - Installazioni fisse. Parte 1: Provvedimenti di protezione concernenti la sicurezza elettrica e la messa a terra ; Norma CEI EN :1998 (CEI 9-6/2), Applicazioni ferroviarie, tranviarie, filoviarie e metropolitane - Impianti fissi. Parte 2: Protezione contro gli effetti delle correnti vaganti causate da sistemi di trazione a corrente continua e sue varianti; Norma CEI EN :1999 (CEI 38-1), Trasformatori di misura - Parte 1: Trasformatori di corrente e sue varianti; Norma CEI EN :1999 (CEI 38-2), Trasformatori di misura - Parte 2: Trasformatori di tensione induttivi e sue varianti; Norma CEI EN 60529:1991 (CEI 70-1), Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) e sue varianti; Norma CEI 14:1997, Guida per l'esecuzione delle prove sui trasformatori di potenza ; Norma CEI 14-7:1997, Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza ; Norma CEI EN :2006 (CEI 14-32), Trasformatori di potenza. Parte 11: Trasformatori di tipo a secco ; Norma CEI EN :2007 (CEI 17-5), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 2: Interruttori automatici ; Norma CEI EN :2010 (CEI 17-11), Apparecchiature a bassa tensione - Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili ; Norma CEI EN :2004 (CEI 23-3/1), Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata e sue varianti; Norma CEI EN :2005 (CEI 23-42), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali e sue varianti; Norma CEI EN :1997 (CEI 23-43), Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete e sue varianti; Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Regole generali ; Norma CEI EN :2010 (CEI ), Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 2: Quadri di potenza ;

8 8 di 97 Norma CEI EN :2006 (CEI 96-3), Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione, dei reattori e prodotti similari. Parte 1: Prescrizioni generali e prove e sue varianti; Norma CEI EN (CEI 95), Relè elettrici Disposizione del Gestore dell Infrastruttura Ferroviaria Nazionale 17 dicembre 2007, n. 60, Attuazione del Decreto Ministeriale del 28 ottobre 2005 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante norme in materia di sicurezza nelle gallerie ferroviarie ; RFI QUA SP AQ 001 B, 12 giugno 2002, Prescrizioni per la gestione degli appalti di lavori, manutenzioni, opere e forniture in opera sulla base di documenti di pianificazione della qualità ; RFI DMA IM LA SP IFS 611 A, 4 marzo 2009, Specifica tecnica di costruzione impianto illuminazione di emergenza gallerie ferroviarie di lunghezza compresa fra 500 m e 1000 m ; Norma Tecnica TE 652, edizione 1992, Cavi elettrici per posa fissa per luce e forza motrice non propaganti l incendio e a ridotta emissione di fumi, gas tossici e corrosivi. RFI DTCDNSSSTB SF IS A, 18 marzo 2008, Specifica tecnica di fornitura: trasformatori d'isolamento monofasi e trifasi a raffreddamento naturale in aria destinati agli impianti di sicurezza e segnalamento. Resta inteso che la normativa sopra citata deve essere applicata nella versione vigente al momento della realizzazione dell impianto. Per le apparecchiature si rimanda alle Norme e Leggi vigenti ove applicabili. Per tutto ciò che non sia comunque specificatamente prescritto, il Costruttore, tenute presenti le necessità dell esercizio ferroviario, deve sempre attenersi alle migliori regole dell arte in modo da realizzare quanto di più accurato sia per qualità di materiale impiegato che per posa in opera, tenendo conto del luogo d installazione. I.4 Definizioni Per le definizioni relative agli elementi costitutivi e funzionali della presente specifica valgono, oltre quelle stabilite dalla normativa CEI in vigore, anche quella qui di seguito riportate: Alimentazione normale Alimentazione di riserva Stato dell impianto caratterizzato dalla presenza di una sola fonte di alimentazione attiva, ubicata su uno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale (QdP). Stato dell impianto conseguente ad un guasto su uno dei quadri di tratta (QdT) o su una tratta della dorsale a 1 kvca, caratterizzato dalla presenza di due fonti di alimentazione attive ubicate su ciascuno dei due imbocchi della galleria in corrispondenza dei Quadri di Piazzale

9 9 di 97 Automatico Manuale Impianto Interruttore automatico Modulo Analogiche Esterne (MAE) Periferico Modulo Analogiche Esterne (PMAE) Quadro Front-End BT (FE-BT) (QdP), previo sezionamento dei componenti guasti. Stato del sistema in cui i processi operano autonomamente. Stato del sistema in cui i processi vengono attivati e terminati dall operatore. L uscita da tale stato (ed il conseguente ritorno a quello di automatico) deve avvenire per comando dell operatore. Insieme dei seguenti componenti: Quadri in media tensione, trasformatori MT/BT, quadri di Piazzale (QdP), quadri di Tratta (QdT), quadri Front-End con PC-Server e PLC-Master (FE-BT) e dorsali cavi a 1 kvca e Vca. Interruttori con o senza sganciatori magnetotermici diretti dotati di motorizzazione, manovra manuale e contatti per il controllo di posizione e stato. Gli interruttori dovranno essere di tipo estraibile/removibile nel caso di montaggio all interno di cubicoli chiusi, mentre dovranno essere fissi nel caso di montaggio all interno di cassetti estraibili. Modulo destinato alla gestione analogica delle grandezze delle apparecchiature esterne al Quadro di Tratta (QdT) (lampade, pulsanti d emergenza e relative lampade a LED). Tale modulo è composto da due distinte unità (si veda VI.2.6.Dettaglio QdT): La prima unità comunica con il sistema che realizza la Funzione di Supervisione tramite Unità di Tratta mediante Input/Output digitale per una segnalazione ad eventi e comunicazione RS 485 con protocollo Modbus-RTU per lo scambio del set completo di dati. La seconda unità controlla l efficienza delle lampade di illuminazione vie di esodo e comunica con i PMAE sulla linea di alimentazione lampade di riferimento. Le due unità sono collegate esclusivamente da una fibra ottica in grado di garantire un isolamento di almeno 100kV. Modulo Periferico destinato alla gestione e controllo diagnostica della lampada di riferimento e del pulsante di emergenza. Tale modulo comunica mediante onde convogliate sulla dorsale lampade 230 V ac con il Modulo Analogiche Esterne (MAE) Quadro di comando e controllo contenente la postazione di Supervisione Server, il PLC-Master o in alternativa, le cosiddette Centrali Master (Composte da Server Industriale con opportuna scheda PLC). E dedicato a diagnosticare e comandare gli enti di impianto, dai quadri

10 10 di 97 Quadro di Piazzale (QdP) Quadro di Tratta (QdT) Relè Indiretto di Protezione/Controllo (RIPC) Riconfigurazione Automatica Spento Unità di Finestra Famiglia QdP ai quadri QdT per la riconfigurazione dell alimentazione delle dorsali. Tale sistema avrà una sincronizzazione oraria proveniente dalle apparecchiature indicate nella ST TT597. In un'ottica di ottimizzazione degli spazi all'interno dei locali tecnici, la presenza di tale quadro è subordinata alla possibilità di alloggiare gli enti presenti, all'interno di un unico quadro contenente tutti i Server necessari alla gestione della galleria. Quadro elettrico contenente dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato in corrispondenza degli imbocchi della galleria e destinato a fornire l alimentazione alle dorsali a 1 kv e alle utenze esterne alla galleria. Quadro elettrico contenente apparecchiature di trasformazione, conversione e relativi dispositivi di interruzione, sezionamento e protezione ubicato all interno della galleria in corrispondenza delle nicchie e destinato a fornire l alimentazione agli impianti di illuminazione delle vie di esodo agli impianti di diffusione sonora e telefonia, armadi di soccorso e, nell eventualità, le BTS. Dispositivo a microprocessore dedicato alle funzioni di protezione/selezione e di segnalazione di stato delle grandezze amperometriche e voltmetriche, rilevate attraverso trasformatori di misura. Il dispositivo attiva le sue uscite quando si verificano particolari condizioni nei suoi circuiti d entrata. Processo automatico eseguito direttamente dal Sistema di Supervisione e Controllo atto a: gestire la modifica dello stato degli interruttori dopo la selezione del guasto realizzata in automatico dal sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva; oppure a: gestire la modifica dello stato degli interruttori nel caso di fallimento della selezione automatica del guasto da parte del sistema di protezione, per far passare l impianto dalla condizione di alimentazione normale a quella di alimentazione di riserva. Stato non attivo del sistema (deve essere segnalato visivamente ed acusticamente all operatore, con avviso acustico tacitabile). Analoghe alle Unità di Tratta. Insieme di apparecchiature o componenti appartenenti alla

11 11 di 97 Unità di Piazzale Unità di Tratta Postazione Server SCADA Unità di PLC Master Centrale Master Postazione di Supervisione LFM Client stessa tipologia di prodotto ed aventi le medesime caratteristiche tecniche per quanto riguarda l alimentazione, il backplane, le schede, il software di configurazione ed i protocolli di comunicazione. Dispositivo a microcontrollore destinato alla gestione delle automazioni presenti nei locali tecnici e nei piazzali posti agli imbocchi delle gallerie. Tale dispositivo deve essere della stessa famiglia degli analoghi dispositivi presenti all'interno delle nicchie. Dispositivo a microcontrollore destinato a gestire le automazioni di nicchia. Tale dispositivo deve essere della stessa famiglia dell'analogo presente all'interno del quadro di piazzale. Server Industriale per il controllo e comando degli enti da realizzarsi in congiunzione con l unità PLC Master. Tale postazione SCADA deve inoltre interfacciarsi con sistemi di livello superiore (SPVI,DOTE, ) condividendone i profili operatore. Dispositivo a microcontrollore destinato a raccogliere tutti i dati delle UdP e UdT, a gestire la riconfigurazione delle dorsali a 1kV e a passare tutti i dati al sistema di supervisione SCADA. Tale dispositivo dovrà comunicare con i sistemi di livello superiore (SPVI, DOTE, etc ) Postazione di Supervisione Server con annesso PLC- Master o in alternativa, da un Server Industriale con opportuna scheda PLC-Master. Tale unità, analogamente alle precedenti, deve presentare una doppia connessione ethernet verso gli switch di rete di piazzale. Postazioni Client ubicate agli imbocchi della galleria, nei locali tecnici di piazzale. Tali postazioni costituiscono l interfaccia operatore per il sistema LFM.

12 12 di 97 I.5 Abbreviazioni Tra le abbreviazioni più ricorrenti si rammentano: A/I Analog Input AV/AC Alta Velocità/Alta Capacità BT Bassa tensione CdR Circuito di Ritorno D/I Digital Input D/O Digital Output DP Direzione Produzione I/O Input/Output LdC Linea di Contatto LFM Luce e Forza Motrice MAE Modulo Analogiche Esterne MATS Messa a terra di sicurezza della Linea di Contatto MT Media tensione PC Server Personal Computer industriale rack 19 PMAE Periferica Modulo Analogiche Esterne PLC Controllore a logica programmabile PLC Master Controllore a logica programmabile di governo principale PdQ Piano della Qualità QdP Quadro di Piazzale QdT Quadro di Tratta RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. RIPC Relè Indiretto di Protezione/Controllo SCADA Sistema di supervisione, acquisizione, controllo, diagnostica e manutenzione. STC Specifica tecnica di Costruzione T-I Tenuta Impulso TE e SSE Trazione Elettrica e SSE UdT Unità di Tratta Unità a Logica Programmabile (PLC) UdP Unità di Piazzale Unità a Logica Programmabile (PLC)

13 13 di 97 II Requisiti di Qualità II.1 Prodotto Le apparecchiature oggetto della presente STC, per poter essere installate negli impianti di RFI, devono aver superato positivamente, nel rispetto di quanto richiesto, il processo di certificazione e criteri di accettazione previsti nella successiva parte III. Con l'offerta tecnico-economica l Impresa dichiara di rispettare tutte le condizioni contrattuali e le prescrizioni funzionali tecniche e costruttive definite dalla presente STC e dalle leggi, norme e raccomandazioni ivi richiamate o vigenti in materia. II.2 Fornitori Il Fornitore, oltre a dimostrare di possedere le necessarie capacità tecnico organizzative, deve operare con un Sistema Qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 certificato da Organismo di Certificazione accreditato in Italia dalla Sincert oppure da Organismo di Certificazione riconosciuto o accreditato dalle competenti autorità del Paese di appartenenza dell organismo stesso del fornitore. II.3 Piano della qualità Per l esecuzione dei lavori l Impresa è tenuta ad approntare il Piano della Qualità (PdQ) redatto secondo la Specifica di gestione per la qualità RFI QUA SP AQ 001 B. Tale documento deve contenere, almeno, i piani di: Piano di Gestione dell Appalto (PGF) che descrive la struttura organizzativa e le risorse dell impresa nonché la pianificazione delle attività; Piano di Approvvigionamenti (PdA) che descrive le modalità e le fonti di approvvigionamento dei materiali, apparecchiature e sistemi; Piano di Fabbricazione e Controllo (PFC) che descrive in ordine sequenziale tutte le fasi di lavoro e di controllo necessarie per la realizzazione dei lavori.

14 14 di 97 III Protezione e selezione del tronco guasto III.1 Premesse La realizzazione di un impianto di Luce e Forza Motrice (LFM) all interno di una galleria ferroviaria, ed in generale di tutti gli impianti ad esso complementari, richiede che i criteri progettuali siano in stretta aderenza con principi guida elaborati sulla scorta di conoscenze tecniche, esperienze dirette e necessità operative affinate nel tempo in forte sinergia fra tutti gli operatori coinvolti nella materia. Con tali finalità e metodologia implementativa sono state pertanto elaborate le presenti STC che descrivono da un lato le scelte tecniche relative alla Funzione di Protezione/Selezione del tronco guasto o del Quadro di Tratta guasto del sottosistema L.F.M., e dall altro quelle relative alla Funzione di Supervisione (SCADA) del sottosistema stesso, destinate alla Riconfigurazione Automatica, all elaborazione e gestione dei dati diagnostici e al comando/controllo degli enti asserviti, e basate su un architettura di trasmissione dati avente un taglio geografico. La configurazione del sistema per una linea a doppio binario è quella illustrata nella figura VI.2.2, nella quale sono evidenziati i collegamenti tra QdP (dettaglio in figura VI.2.5) e QdT (dettaglio in figura VI.2.7). Naturalmente per linee a semplice binario ciascun QdP è collegato ad un solo trasformatore MT/BT ed è costituito da un solo complesso interruttore-dorsale con relativi componenti di misura, protezione e ausiliari. La rete dati in fibra ottica che connette i PLC di tratta con i PLC Master e la rete Ethernet per il sincronismo degli SCADA, sono illustrati in figura VI.2.3 e VI.2.4. Le sopracitate funzioni sono tra loro indipendenti nelle modalità di espletazione delle proprie attività, ma sono pur tuttavia correlate per assicurare la rialimentazione dopo la selezione del guasto (figura VI.2.1). La prima funzione deve tassativamente risolvere pienamente ed in modalità autonoma ogni problematica di guasto (Protezione) e provvedere alla determinazione ed isolamento del guasto (Selezione). La Funzione di Protezione/Selezione deve essere realizzata in modo tale da garantire un intervento rapido e tempestivo. Questa Funzione ha anche il compito di diagnosticare lo stato del sistema in fibra ottica (ivi incluso il tratto in rame tra la protezione e in convertitore ottico) che collega l entra/esci dei quadri, mentre non ha tra i suoi compiti la Riconfigurazione dell impianto: il suo scopo è solo quello di garantire la sicurezza degli operatori e l integrità dei componenti (quadri, dorsali cavi, apparecchiature ecc.) in caso di guasto. La Funzione di Supervisione deve invece prendere atto delle condizioni operative e degli interventi della prima per le necessarie attività di diagnostica, e provvedere al processo di Riconfigurazione Automatica, di propria esclusiva competenza, in un tempo comunque non superiore a 3 secondi.

15 15 di 97 Tale funzione, conoscendo lo stato di alimentazione di tutti i quadri e lo stato di tutti i dispositivi di protezione e interruzione dell impianto, deve monitorare e registrare la sequenza degli eventi, in particolare a seguito di guasto, e realizzare la Riconfigurazione Automatica. dell alimentazione. La Funzione di Supervisione deve inoltre essere in grado di discernere, per quanto possibile e in funzione del degrado delle apparecchiature stesse, guasti e malfunzionamenti che si possono verificare nell impianto, a seguito di avarie alle apparecchiature installate nei QdT tra cui: degrado/guasto del sistema di collegamento in fibra ottica; guasto al relè (l autodiagnostica del relè rileva le anomalie classificandole in base al livello di gravità): o Anomalia Minore: il relè continua ad operare con le protezioni attive. Riguarda le anomalie di interruzione e cortocircuito dei fili pilota, mancata apertura dell interruttore (presenza di corrente oltre un tempo programmabile); o Anomalia Maggiore: il funzionamento del relè può essere corretto dall operatore ripristinando le programmazioni. Riguarda anomalie di alterazione delle programmazioni nella memoria EEPROM; o Anomalia Fatale: tutte le funzioni del relè non sono operative. Riguarda anomalie di alimentazione ausiliaria, interruzione delle bobine dei propri relè d uscita, alterazione dati nella memoria EEPROM; intervento intempestivo dell interruttore magnetico; interferenze indotte/condotte dalla LdC o dal CdR: o con conseguenze sul relè; o con conseguenze sull interruttore; malfunzionamento interruttore. malfunzionamento e/o guasto dell UdT. Quando la Funzione di Protezione/Selezione manifesta l impossibilità di intervenire, completamente o parzialmente, la Funzione di Supervisione deve quindi essere in grado di agire opportunamente per realizzare l isolamento, il sezionamento del guasto e la Riconfigurazione Automatica dell alimentazione dell impianto. Tale recupero sarà possibile a fronte di un analisi delle possibili configurazioni di anomalie ipotizzate da raccogliere in una matrice di correlazione, fermo restando i limiti del recupero dell impianto a posteriori (impossibilità di analisi dell impianto post-guasto). Naturalmente la Funzione di Supervisione deve consentire anche la gestione dell impianto in modalità manuale, sia per le attività di manutenzione sia per permettere una Riconfigurazione Manuale dell impianto diversa da quella decisa in automatico dal sistema. Al fine di garantire un corretto coordinamento fra i processi delle funzionalità anzidette, il complesso costituito dalle piattaforme hardware e software, comprensivo di tutte le apparecchiature e dei server previsti nei locali tecnici (Locali TLC) e nei locali ove risiedono i Quadri di Piazzale (QdP), deve essere approntato in opera dal Fornitore del sistema. Detto Fornitore deve curare e garantire la messa in servizio dei sistemi di Protezione, Selezione del tronco

16 16 di 97 guasto e Riconfigurazione Automatica. Il Fornitore deve inoltre commissionare al costruttore dei relè di protezione gli studi di ingegneria relativi al Sistema di Protezione e Selezione del tronco guasto. Tali studi devono inoltre essere elaborati contestualmente al progetto dell'impianto elettrico, che dovrà essere validato dalla Direzione Lavori di RFI d intesa con la SO Trazione Elettrica e SSE. Resta inteso che l'acquisto di qualunque apparecchiatura o materiale è subordinata all approvazione del progetto stesso. Gli studi devono almeno comprendere: L'architettura del sistema di protezione e selezione del tronco guasto con lo scopo di definire a livello di schema unifilare i relè di protezione indiretti e le relative funzioni per la protezione e la selezione del tronco guasto di ciascuna parte della rete di distribuzione 1 kv, il posizionamento dei TA e dei toroidi di misura, le interconnessioni a filo pilota per la selettività logica ed i comandi di apertura degli interruttori. Il calcolo delle correnti di guasto con lo scopo di determinare le correnti massime e minime di cortocircuito polifase e monofase a terra sulla rete di distribuzione 1 kv nonché in uscita dai trasformatori 1/0,23 kv. Il calcolo è elaborato con finalità rivolte agli studi di scelta delle caratteristiche dei TA per protezione e di coordinamento del sistema di protezione e selezione del tronco guasto. Il calcolo deve essere elaborato in conformità alla norma CEI (CEI EN ) e alla guida CEI 11-28, redatto in lingua italiana e documentato con una relazione descrittiva ed i risultati del calcolo stesso. La definizione delle caratteristiche dei TA relativi al sistema di protezione e selezione del tronco guasto, che ha lo scopo di definire le seguenti caratteristiche dei TA di fase e toroidi sommatori secondo le norme CEI EN (CEI 38-1). o corrente nominale primaria o corrente nominale secondaria o prestazione nominale o classe di precisione o fattore limite di precisione o corrente massima permanente di riscaldamento o corrente nominale termica di cortocircuito o corrente nominale dinamica. Per la scelta delle caratteristiche dei TA si fa riferimento ai risultati del calcolo delle correnti di cortocircuito di cui al punto precedente. Gli schemi per ciascun tipico di quadro elettrico 1 kv, di collegamento multifilare dei relè indiretti ai TA di misura ed ai convertitori elettro-ottici per la realizzazione del sistema di protezione e selezione del tronco guasto. Lo studio di coordinamento del sistema di protezione e selezione del tronco guasto con lo scopo di definire le regolazioni necessarie per i relè di protezione indiretti, per gli sganciatori magnetotermici (se regolabili) sulla dorsale elettrica 1 kv, al fine di conseguire il requisito di protezione e selezione del tronco guasto sulla stessa dorsale ed ai morsetti 0,23 kv dei trasformatori 1/0,23 kv. Lo studio di coordinamento deve essere elaborato prescindendo dalle regolazioni delle protezioni relative alle reti elettriche MT e 0,23 kv. Resta inteso che le regolazioni dei relè di protezione indiretti oggetto dello studio, riguarderanno le sole soglie e tempi di intervento delle funzioni di protezione, dei contatti

17 17 di 97 d uscita e le programmazioni necessarie per l attivazione della selezione del tronco guasto (selettività logica). Lo studio dovrà essere presentato attraverso la consegna di una relazione descrittiva, con allegate le tabelle di regolazione e i diagrammi di coordinamento delle protezioni. Per consentire l elaborazione degli studi di ingegneria di cui sopra il Fornitore dovrà acquisire e rendere disponibili una serie di dati tecnici. Premesso che l'elenco di tali dati è definibile con dettaglio solo a fronte di ogni singolo progetto, in modo qualitativo e non esaustivo si citano: schema unifilare di rete; schema unifilare dei quadri elettrici; schema del sistema di messa a terra del neutro e delle masse; caratteristiche della rete di alimentazione (tensione nominale, correnti di cortocircuito); lunghezza linee; caratteristiche dei componenti elettrici di potenza (trasformatori, cavi, interruttori, conduttore di protezione, eventuale resistenza di messa a terra del neutro ); lunghezza e sezione dei conduttori di collegamento relè-ta; caratteristiche degli interruttori e relativi sganciatori magnetotermici. A seguito delle verifiche in sito (Site Acceptance Test) potrebbero essere comunque previsti affinamenti delle regolazioni delle protezioni non prevedibili nella fase di ingegneria. Criteri di accettazione Deve intendersi a carico del Fornitore, oltre che il rispetto delle prescrizioni espresse nella presente STC, ogni dichiarazione inerente la qualità sia delle apparecchiature impiegate e dei relativi costruttori, che del loro assemblaggio. Ai fini dell accettazione il Fornitore é tenuto a documentare la rispondenza ai requisiti di qualità non solo delle singole apparecchiature prescelte per la realizzazione di quanto oggetto della presente STC (ed ovviamente dei relativi costruttori), ma anche a documentare la validità dell integrazione effettuata fra detti apparati per l assemblaggio dell intero complesso al fine del rilascio di probante certificazione in merito alla affidabilità e disponibilità del sistema nel contesto previsto. La mancata rispondenza, anche ad uno solo dei predetti requisiti, potrà essere invocata dal Committente quale motivo di ricusazione della fornitura. Inoltre il Fornitore deve, a suo onere e carico, provvedere ai collaudi FAT (Factory Acceptance Test) e SAT (Site Acceptance Test), di seguito indicate. Tali attività devono avvenire in contraddittorio con il Committente nelle modalità di volta in volta contrattualmente sancite. Scopo del collaudo è quello di verificare che in presenza di guasti, sia elettrici che di sistema, il comportamento sia conforme alle presenti specifiche e ad ogni eventuale ulteriore dettaglio definito nell ambito progettuale di ogni singolo contratto.

18 18 di 97 Pertanto la verifica deve simulare una tratta che comprenda le apparecchiature di front-end ai capi della galleria, pienamente comunicanti tra loro, e tutte le apparecchiature relative ai QdT sotto test che quindi devono essere debitamente ed integralmente collegate tra loro. Durante i sopracitati test, oltre alle prove previste dalla normativa vigente, dal piano di qualità e dalla presente STC, vanno eseguite quelle di seguito riportate: Factory Acceptance Test (FAT): Prova di isolamento a 6 kv a frequenza industriale per 1 minuto secondo le seguenti modalità: o tra ciascuna fase e la barra equipotenziale; o tra le fasi R, S, e T cavallottate e la barra equipotenziale; Prova di isolamento a 10 kv a impulso secondo le seguenti modalità: o tra ciascuna fase e la barra equipotenziale; o tra le fasi R, S, e T cavallottate e la barra equipotenziale; Prova di recupero degli scatti intempestivi su una dorsale a seguito di apertura intempestiva e/o indebita almeno del 50% degli interruttori entra/esci dei QdT, con tempo massimo ammesso di 5 secondi; Verifica stato dei cassetti estraibili (estratto/inserito) mediante controllo automatico del segnale dei connettori (se utilizzati); Verifica logica di sicurezza per estrazione connettore a 1000 V (se utilizzati) mediante controllo dell apertura automatica degli interruttori di alimentazione del QdT stesso e degli interruttori dei QdT a monte e a valle; Verifica funzionamento quadro QdT anche in caso di degrado con l inserimento di un solo cassetto estraibile contenente l interruttore a 1000 V (se utilizzati); Verifica del Sistema di Protezione e Selezione del tronco guasto a seguito dell installazione dei relè di protezione nei quadri elettrici, della programmazione dei relè con dei parametri studiati e dedicati alle prove nell officina di produzione, della programmazione dei contatti d uscita, della interconnessione dei quadri elettrici mediante fibra ottica per la logica accelerata, effettuando le seguenti verifiche: o iniezione primaria di corrente sulla fase R di ogni quadro (pari a non meno della corrente nominale primaria dei TA di fase) e verifica di lettura della corrispondente corrente di fase e residua (quest ultima da misurarsi tra i TA di ogni fase e il toroide sommatore) nonché della verifica del valore nullo di corrente delle due restanti fasi misurate dal relè di protezione (viene in tal modo verificato il corretto cablaggio del relè di protezione al TA di fase R e verificata l indipendenza dei restanti circuiti di misura); o iniezione primaria di corrente sulla fase S di ogni quadro (pari a non meno della corrente nominale primaria dei TA di fase) e verifica di lettura della corrispondente corrente di fase e residua (quest ultima da misurarsi tra i TA di ogni fase e il toroide sommatore) nonché della verifica del valore nullo di corrente delle due restanti fasi misurate dal relè di protezione (viene in tal modo verificato il corretto cablaggio del relè di protezione al TA di fase S e verificata l indipendenza dei restanti circuiti di misura);

19 19 di 97 o iniezione primaria di corrente sulla fase T di ogni quadro (pari a non meno della corrente nominale primaria dei TA di fase) e verifica di lettura della corrispondente corrente di fase e residua (quest ultima da misurarsi tra i TA di ogni fase e il toroide sommatore) nonché della verifica del valore nullo di corrente delle due restanti fasi misurate dal relè di protezione (viene in tal modo verificato il corretto cablaggio del relè di protezione al TA di fase T e verificata l indipendenza dei restanti circuiti di misura); o iniezione primaria di corrente contemporanea al toroide sommatore di più relè di protezione, in modo da simulare un guasto a terra in ogni zona di impianto, verificando l apertura dell interruttore immediatamente a monte e a valle del guasto (viene in tal modo verificato il corretto cablaggio del relè di protezione al toroide sommatore, i cablaggi per la selettività logica ed i cablaggi per i comandi di apertura degli interruttori). Site Acceptance Test (SAT): Con tutti i quadri tra loro interconnessi in fibra ottica per la logica accelerata si richiedono le seguenti verifiche: verifica per iniezione secondaria di ogni soglia e relativo tempo d intervento delle protezioni mediante apparecchiatura prova relè; allo scatto di ogni soglia verificare altresì l apertura del relativo interruttore e di quelli nei quadri adiacenti (per telescatto), le segnalazioni di intervento protezioni (ultimo evento registrato dal relè) e l apertura degli interruttori acquisite dal sistema di supervisione. Vengono in tal modo verificate le programmazioni dei relè di protezione ai valori stabiliti nello studio di coordinamento, i comandi di apertura degli interruttori e le segnalazioni di scatto al sistema di supervisione. Interrompere l alimentazione ausiliaria del relè di protezione e verificare la corrispondente segnalazione al sistema di supervisione. Interrompere ciascuna interconnessione in fibra ottica, verificando la corrispondente segnalazione al sistema di supervisione (ristabilendo la connessione al termine della verifica). Ad impianto alimentato dalla rete invece, e per quanto possibile: Prova di corretta Selezione del Tronco Guasto e Riconfigurazione Automatica nel caso di: 1. Corto tra QdP e QdT 2. Corto tra QdT e QdT 3. Guasto su PLC di QdT 4. Guasto su PLC di QdP che alimenta la/e dorsale/i 5. Guasto su buffer di QdT 6. Prova distacco connessioni tra i relè di protezione (Fibra ottica e cavo schermato). 7. Simulazione di guasti intenzionali Le prove devono essere effettuate su tutte le dorsali, per ogni nicchia. Prova di Riconfigurazione alimentazioni nei seguenti casi: 1. Scatto/i in condizioni normali di funzionamento (Funzionamento in automatico) 2. Comando da postazione di supervisione Client (Funzionamento in manuale) 3. Simulazione scatti su quadri di dorsale;

20 20 di 97 Prova di durata dell alimentazione di riserva dei singoli QdT pari ad almeno 8 12 secondi, verificando il passaggio dei dati di guasto al sistema di supervisione prima della perdita del quadro QdT; prova di Riconfigurazione dal Front-End delle protezioni presenti in galleria con tutti i parametri definiti nel calcolo di coordinamento (i parametri dovranno essere recuperati dal file generato dal programma di configurazione delle protezioni e non potrà essere modificato dal programma SCADA); prova di perdita di un PLC Master presente all imbocco della galleria; prova di perdita di una Postazione Server all imbocco della galleria; Prova di perdita di una Centrale Master presente ad imbocco galleria (nel caso venga fornita una Centrale Master composta da Server Industriale con opportuna scheda PLC al posto di una soluzione tradizionale Server Industriale + PLC Master). verifica sincronizzazione oraria tra Front-End e apparecchiature all interno dei QdT. La sincronizzazione oraria dei front-end e dei dispositivi oggetto della fornitura deve essere acquisita da Time Server di galleria (Cfr. TT597 Rev. B). Verifica rilevazione scatti intempestivi del sistema e ripristino delle condizioni normali di funzionamento. Omogeneità dei materiali I materiali e i componenti di uguali caratteristiche e che svolgono le stesse funzioni devono essere rigorosamente uguali tra loro e prodotti possibilmente dallo stesso Costruttore per omogeneità di sistema. Disposizione e condizioni di impiego delle apparecchiature La disposizione delle apparecchiature e le loro condizioni di impiego devono essere tali che il guasto di un elemento o il calore prodotto dallo stesso (sia normalmente che in condizioni di sovraccarico) non alteri o riduca le prestazioni delle apparecchiature adiacenti. Il Fornitore deve provvedere, a proprio onere e carico, ad ogni fornitura/attività complementare si rendesse necessaria al raggiungimento del requisito sopra richiesto. III.2 Fonti di alimentazione Le fonti primarie di distribuzione dell alimentazione devono essere derivate da: ENEL (MT o BT); Sottostazioni Elettriche di trasformazione e conversione (SSE); Linea di Contatto. L alimentazione dell impianto deve avvenire tramite due cabine di trasformazione (MT/1kV oppure BT/1kV), poste agli imbocchi della galleria e ciascuna derivata da una dalle fonti sopra indicate, tra loro elettricamente distinte in modo che sia sempre assicurata l alimentazione delle dorsali a 1kV in galleria anche in caso di mancanza di una delle due fonti. E tassativamente escluso il ricorso all impiego di Gruppi Elettrogeni per realizzare la predetta indipendenza.

21 21 di 97 Nei piazzali esterni, di cui non è ammessa l alimentazione dall imbocco opposto tramite le dorsali di distribuzione in galleria, deve essere prevista una fonte di riserva a servizio delle utenze in BT ivi afferenti e del sistema idrico antincendio. Tale riserva deve essere derivata dalla fonte primaria alternativa o, in difetto di questa, da Gruppo Elettrogeno dedicato. Le cabine di trasformazione devono poter alimentare, ognuna separatamente, le dorsali a 1kV poste all interno della galleria, l impianto di alimentazione dei piazzali esterni, quello delle finestre intermedie in cui siano da prevedersi l impianto di ventilazione nonché gli impianti delle centrali idriche. Le necessarie tensioni nominali (1kV per l alimentazione delle dorsali e 0.4 kv per l alimentazione del piazzale), devono essere fornite da ciascuna cabina mediante due trasformatori (uno per ciascuna dorsale). I quadri di alimentazione a servizio delle linee di distribuzione a 1kV in galleria e delle utenze di piazzale a 0,4 kv, devono prevedere uno sganciatore automatico a monte dei trasformatori MT o BT/1kV/0,4 kv, come illustrato in figura VI.2.14, al fine di prevenire l intervento delle protezioni ENEL nel punto di consegna, garantendo nel contempo l indipendenza dell alimentazione delle predette linee. Il quadro a servizio delle utenze in bassa tensione dei locali tecnici deve anche prevedere l alimentazione delle apparecchiature contenute nel Quadri di Piazzale (QdP). Il QdP deve essere supportato da una unità di sostentamento (UPS), in caso di mancanza tensione. L intero complesso deve essere dotato di un sistema di controllo, gestione e diagnostica degli impianti LFM, tale da garantire l intervento delle protezioni, la pronta individuazione e il relativo isolamento del tratto guasto e rendere possibile la Riconfigurazione Automatica dell alimentazione degli impianti LFM stessi nell ipotesi che si verifichi una mancanza di alimentazione su qualsiasi punto delle dorsali a 1000 V. La procedura software di Riconfigurazione Automatica deve operare in modo tale che all interno della galleria non risulti disalimentato un tratto superiore a 250 m, pertanto non è ammesso più di un QdT fuori servizio. III.3 Sistema di gestione degli impianti L.F.M. Il sistema deve comprendere le funzionalità di Protezione e Selezione del tronco guasto in relazione a: guasti a terra negli avvolgimenti 1 kv del trasformatore MT/1 kv; guasti a terra nel QdP; guasti polifase nel QdP (a valle dei TA di fase); guasti polifase o verso terra in qualunque QdT (a monte dell interruttore 1 kv relativo al trasformatore del QdT); guasti polifase o verso terra sul tratto di linea dorsale di interconnessione tra QdP e QdT, tra QdT e QdT.

22 22 di 97 Resta inteso che la protezione e selezione dei guasti a terra sui tratti di linea dorsale è richiesta solo per perdita di isolamento verso una massa connessa all impianto di terra. Laddove invece la perdita di isolamento della linea non si presenti verso una massa, è accettato che il sistema di protezione possa non rilevare il guasto e quindi non selezionarlo. Per guasti sulla partenza trasformatore del QdT deve essere inserito un interruttore automatico a monte del trasformatore del QdT. Non deve essere prevista alcuna soluzione di coordinamento tra tale interruttore e quelli di entra-esci essendo prioritaria l ottimizzazione dei tempi di intervento di questi ultimi al fine di ottenere le massime prestazioni delle funzioni di protezione e selezione del tronco guasto. L'interruttore deve essere monitorato dalla Funzione di Supervisione. Non deve essere consentito alimentare la sezione 1kV contemporaneamente dai due imbocchi della galleria ad evitare la messa in parallelo delle fonti di alimentazione ma deve essere sempre mantenuta una alimentazione di tipo radiale. Numerando i QdT da 1 a n ed i QdP come 0 ed n+1, per le gallerie a semplice binario l'impianto verrà alimentato da un solo lato della dorsale, da Q 0 verso Q n+1 o viceversa, e non deve essere possibile collegare in parallelo i due trasformatori delle cabine. Nel caso di gallerie a doppio binario (circolazioni pari e dispari) in aggiunta a quanto già detto per le gallerie a semplice binario, non deve essere possibile richiudere l anello all estremità Q n+1 della galleria, presupposta Q 0 quella di normale alimentazione per entrambe le dorsali. In condizioni normali pertanto deve essere ammessa la sola alimentazione, in radiale, dalle partenze di un QdP, di entrambe le dorsali e non deve viceversa essere possibile alimentare le stesse dorsali da QdP diversi. Il sistema di selettività logica dovrà essere sviluppato a partire dalle sopraindicate condizioni, che è pertanto tassativo rispettare. Allo scopo di evitare scatti intempestivi delle protezioni integrate negli interruttori automatici della rete 1 kv, con conseguente perdita di selettività rispetto al Sistema di Protezione e Selezione del tronco guasto, in fase di progetto dell impianto elettrico l impedenza di cortocircuito del trasformatore MT/1 kv che alimenta i QdP deve essere scelta in modo tale che la massima corrente di cortocircuito ai terminali 1 kv del trasformatore stesso (componente unidirezionale compresa) resti limitata ad un valore adeguatamente inferiore rispetto alla corrente massima di sicuro non intervento della protezione magnetica integrata negli interruttori automatici relativi alla rete 1 kv (rispetto al valore di prova secondo la normativa vigente e alla massima regolazione disponibile). La massima caduta di tensione ammessa a fondo linea dorsale, che influenza la scelta della sezione della linea stessa, resta in ogni caso pari al 8% con carico distribuito. III.3.1 Caratteristiche hardware Tutti gli apparati deputati alle Funzioni di Selezione/Protezione e Supervisione, siano essi a servizio dei QdT che dei QdP, devono essere dotati di PLC provvisti di autodiagnostica per la continua supervisione dell hardware interno e del software associato alle funzioni di protezione e controllo. Eventuali anomalie devono essere tempestivamente segnalate al sistema che realizza la Funzione di Supervisione.

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