DOP IGP STG ITALIANI IN STALLO
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- Evaristo Fiore
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1 RAPPORTO QUALIVITA 2010 Comunicato Stampa - Riassunto Generale DOP IGP STG ITALIANI IN STALLO Produzione, export e fatturato in leggero calo, nonostante cresca il numero delle registrazioni *Dati al 31 ottobre nuove produzioni italiane registrate nel corso del 2010, in crescita soprattutto ortofrutticoli e cereali. L Italia ha il 22%dei prodotti certificati in Europa Con 216 produzioni certificate, l Italia resta la nazione europea con il maggior numero di produzioni registrate 1milione e 792 tonnellate la quantità prodotta nel a indicazione geografica 5,2 miliardi di euro, il fatturato complessivo nel alla produzione 9,9 miliardi di euro, il fatturato complessivo nel al consumo le aziende agricole e gli allevamenti le strutture di trasformazione artigianali e industriali Commenti I dati dell Osservatorio Qualivita evidenziano la necessità di avere strumenti che rendano più forti i consorzi di tutela. Per il prossimo 8 dicembre, stiamo aspettando importanti novità legislative dal Pacchetto Qualità del Commissario europeo Dacian Ciolos commenta Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. Ci aspettiamo soprattutto quelle linee direttive relative alle DOP, IGP, STG che finalmente daranno più forza alle organizzazioni dei produttori e all intero sistema della qualità. I dati produttivi evidenziano uno stallo di fatturato e di produzione che ha come causa la crisi economica ma anche inefficienze strutturali del sistema. Nonostante i primi dati del 2010 siano in ripresa, permane la necessità di voltare pagina commenta Mauro Rosati, direttore dell Osservatorio Qualivita Se questo settore vuole diventare adulto deve cambiare; non è solo una questione di normative, ma soprattutto di organizzazione delle imprese perché di esempi buoni ce ne sono anche ora, nonostante il contesto legislativo sia ancora poco efficiente. Appena il 12% dei volumi prodotti viene collocato all estero è un po poco per degli Alfieri del Made in Italy - evidenzia Alberto Mattiacci, Consulente scientifico dell Osservatorio Qualivita- forse occorrerebbe qualche sforzo in più, per costruire nel pubblico la percezione di plusvalore che un prodotto certificato possiede. FONDAZIONE QUALIVITA -P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
2 Le denominazioni europee ed italiane Il paniere delle DOP, IGP e STG europee ed extra-europee nel 2010 (al ) è cresciuto di 81 unità, di cui 27 prodotti DOP, 47 prodotti IGP, 7 prodotti STG, raggiungendo così un totale di 974 produzioni registrate a livello comunitario. Ancora una volta l Italia si è dimostrata leader nel settore, con 22 nuovi prodotti registrati, 12 DOP, 9 IGP e 1 STG, raggiungendo così un totale di 216 produzioni. Il 2010 vede anche una riconferma della Spagna con 14 nuove produzioni registrate, seguita da Germania e Francia con 10 prodotti. Il 2010 si apre con la registrazione della Pizza Napoletana STG, che potrà essere prodotta nell'intero territorio dell'unione Europea, adottando il disciplinare di produzione registrato. Sempre nei primi mesi dell anno, hanno finalmente ottenuto l Indicazione Geografica Protetta i Ricciarelli di Siena, dopo un iter iniziato nel 2004 passato attraverso continui ricorsi legali. I Ricciarelli di Siena IGP sono il primo prodotto dolciario italiano ad avere ottenuto l ambito riconoscimento europeo. In ambito europeo è importante segnalare la registrazione del primo prodotto proveniente dalla Lituania, si tratta dello Skilandis STG, un prodotto a base di carne suina e bovina, magra, semimagra o grassa, unita a lardo suino, aglio, sale e spezie, insaccata in involucro naturale. Al Belgio invece, spetta il primato di aver registrato a livello europeo la prima pianta ornamentale, la Gentse Azalea IGP, appartenente alla varietà Azalea Indica o Rhododendron Simsii, che viene prodotta nella zona delle Fiandre Orientali. In ambito extraeuropeo, dopo il Café de Columbia IGP del 2008, arriva il primo prodotto registrato dalla Cina: si tratta della pasta alimentare Longkou Fen Si IGP, piccoli spaghetti (vermicelli) di amido secco ricavato da fagiolini verdi e piselli. Sono inoltre ben 9 i prodotti cinesi in attesa di una registrazione comunitaria. Analisi economica I risultati dell analisi sui valori del mostrano le produzioni italiane DOP IGP STG come una realtà economica importante, anche se evidenziano un leggero calo rispetto al 2008 nonostante il crescente numero dei prodotti registrati. I dati principali del : una produzione certificata di 1 milione e 792 tonnellate; un fatturato complessivo alla produzione pari a 5,2 miliardi di euro; un fatturato complessivo pari a 9,9 miliardi di euro ; un fatturato export di 1,4 miliardi di euro. La quantità di prodotto certificata diminuisce del 1,8%. I prodotti ortofrutticoli continuano ad essere il comparto che certifica i maggiori volumi di produzione (il 62,8% del totale), dato che, ovviamente, si spiega con la natura merceologica del prodotto. FONDAZIONE QUALIVITA -P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
3 Anche i dati relativi al fatturato alla produzione mostrano un calo del 2,2% rispetto al Questo non fa altro che evidenziare ancora di più la forbice fra il sell in (fatturato alla produzione) e il sell out (fatturato al consumo), in aumento rispetto al Le gerarchie fra le varie produzioni registrate cambiano quando si passa dall'analisi delle quantità a quelle dei valori (fatturato). Questa seconda chiave interpretativa, infatti, rovescia letteralmente le posizioni, facendo emergere l'importanza dei manufatti - formaggi e carni lavorate a discapito dei frutti della terra. Relativamente alle esportazioni, nonostante tutti i valori registrati siano costantemente positivi negli anni e in crescita continua, sembra esserci ancora molto da fare. È quasi paradossale, infatti, che i prodotti riconosciuti come alfieri del Made in Italy vadano sui mercati internazionali per poco più del 12% dei loro volumi complessivi. Per quanto riguarda il valore dell export viene registrato un calo del 4,6% rispetto al 2008, dovuto essenzialmente al comparto dei formaggi e dei prodotti a base di carne. Consolidato e "normale" lo stato della distribuzione dei prodotti: importante presenza del moderno attraverso la grande distribuzione, sebbene - soprattutto nelle zone di produzione la distribuzione tradizionale sia ancora molto forte, sia nella forma del dettaglio che della vendita diretta; ancora asfittica, sebbene in lieve crescita, la distribuzione attraverso Hotel-Restaurant-Café (HoReCa). Classifica Qualivita Nel Rapporto 2010, come nelle precedenti edizioni, la nuova Classifica Qualivita dei prodotti DOP e IGP italiani, ottenuta attraverso la metodologia standard utilizzata dai ricercatori nella messa a punto di "classifiche" o "benchmark", vede al primo posto il Parmigiano-Reggiano DOP. FONDAZIONE QUALIVITA -P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
4 FILE: CS. RIASSUNTO GENERALE RAPPORTO 2010 OK FONDAZIONE QUALIVITA -P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
5 RAPPORTO QUALIVITA 2010 Comunicato stampa La Classifica Qualivita LA NUOVA CLASSIFICA QUALIVITA 2010 DELL ITALIA DELLE DENOMINAZIONI Parmigiano Reggiano DOP primo, Grana Padano DOP secondo, Olio Toscano IGP terzo, nella Top 15 Qualivita dei prodotti DOP e IGP italiani. La classifica Qualivita ha lo scopo di proporre un modello a cui guardare per migliorare il complesso delle produzioni italiane. Ogni classifica viene stilata secondo parametri multipli, la cui efficacia è testata preventivamente attraverso un panel. Il Parmigiano-Reggiano DOP quest anno guida la TOP 15 di Qualivita dei prodotti DOP e IGP italiani grazie ad un ottima performance registrata su tutte le variabili considerate, seguito da Grana Padano DOP in risalita rispetto all anno precedente e l Olio extravergine di oliva Toscano IGP che conferma come l anno scorso un ottima posizione, considerando le performance economiche. Entrano nella Top 15 altri due formaggi: Mozzarella di Bufala Campana DOP e Taleggio DOP, anche qui a premiare soprattutto le variabili economiche. La metodologia utilizzata per la costruzione dei Top 15 prodotti è quella ormai consolidata ed utilizzata dai ricercatori a tutti i livelli nella messa a punto di "classifiche" o "benchmark". Le graduatorie "semplici" sono state realizzate per 5 diversi fattori ritenuti i più interessanti in termini di loro "potere esplicativo": fatturato alla produzione, fatturato al consumo, fatturato da export, percentuale di esportazioni (in termini produttivi) e di utilizzo della GDO. Rispetto all analisi territoriale, ipotizzando uno stretto rapporto tra il numero di produzioni certificate e la qualità della vita di un territorio, il Rapporto Qualivita presenta l elenco delle 10 regioni e delle 10 province per numero di produzioni registrate, mettendole a confronto con la classifica annuale de Il Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita nelle province italiane (anno ). Ecco di seguito le Regioni e le Province con il più alto numero di prodotti registrati. Regioni: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Sicilia, Lazio, Campania, Piemonte, Puglia, Calabria. Province: Bologna, Cuneo, Padova, Treviso, Verona, Bergamo Ferrara, Salerno, Brescia, Forlì-Cesena, Lecco, Ravenna, Roma, Viterbo. Fondazione Qualivita - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it qualivita.it qualigeo.eu
6 FILE : CS. CLASSIFICA QUALIVITA 2010 OK Fondazione Qualivita - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it qualivita.it qualigeo.eu
7 RAPPORTO QUALIVITA 2010 Comunicato stampa La comunicazione NASCE L AGROPIRATERIA TELEMATICA 109 profili, fans per le denominazioni italiane su FB Parmigiano-Reggiano DOP il più presente nel mondo WEB 2.0 Aumenta la comunicazione sui media classici, soprattutto in TV La Fondazione Qualivita, continuando a seguire la propria missione di servizio al mondo delle produzioni certificate, con quest edizione affronta una prima esplorazione sul mondo della comunicazione. In particolare lo sguardo si è soffermato su un area di grande sviluppo nel più ampio quadro della comunicazione di marketing: l online communication, che in questi ultimi mesi ha registrato uno sviluppo considerevole. Il mondo della comunicazione e del marketing è notevolmente cambiato in questi mesi, con il mondo WEB 2.0 commenta Mauro Rosati, direttore dell Osservatorio Qualivita Le denominazioni italiane possono avere una grande opportunità con i nuovi media perché permettono di comunicare meglio quel valore aggiuntivo che possiedono, ma in internet nascono anche molte distorsioni informative; alcuni siti e certi risultati dei motori di ricerca non sempre riportano informazioni corrette sui prodotti: succede perciò che nel mondo WEB la parola Parmesan Cheese sia più ricorrente della denominazione Parmigiano Reggiano. Semplificando, questo equivale a dire, alla lunga, che il vero parmigiano è quello chiamato appunto Parmesan Cheese. La nuova agropirateria telematica è un fenomeno che dovremo attentamente studiare e monitorare. Sono, anche questi, dei nodi da sciogliere per portare queste produzioni dalla tradizione al futuro: è tempo di Matrix, perché le denominazioni non possono essere un fortino all antica, ma devono diventare una corazza, anche digitale ; è il messaggio culturale che vuole lanciare la Fondazione Qualivita. Esplorando la TV Nelle TV nazionali per esempio è importante sottolineare come siamo passati dai soli 45 minuti de La domenica degli agricoltori, trasmissione del 1957, ai circa 330 minuti (5 ore) di tempo dedicate a programmi sull alimentazione e sull ambiente in onda ogni domenica, sulle principali emittenti televisive nazionali pubbliche e private. Settimanalmente siamo a circa 20 ore complessive di TV, che vanno da programmi di servizio vero e proprio come Occhio alla Spesa su Rai Uno, a rubriche sui TG. Di notevole impatto anche i canali monotematici sul satellite come Alice e Gambero Rosso Channel. Importanti anche gli ascolti : quasi Linea Verde Rai Uno, circa Prova del Cuoco ed Occhio alla Spesa di Rai Uno e di Mela Verde su Rete 4. Esplorando la STAMPA Per quanto riguarda il mondo della stampa, il crescente numero delle riviste specializzate è testimonianza di vitalità; c è da sottolineare la maggior frequenza, nelle testate dei più importanti quotidiani nazionali, di rubriche ed inserti dedicati al mondo del cibo. Nelle 70 testate giornalistiche italiane a diffusione nazionale che la Fondazione Qualivita giornalmente esamina per la propria rassegna stampa, sono circa 4500 gli articoli, nei primi 10 mesi del 2010, relativi al Fondazione Qualivita - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it qualivita.it qualigeo.eu
8 settore agroalimentare di qualità; circa il 25% riguarda direttamente i prodotti DOP IGP STG italiani. Esplorando il WEB 2.0 Il numero totale dei profili presenti su Facebook censiti con una denominazione italiana DOP, IGP sono 109, fra ufficiali ed ufficiosi, con circa fan o amici. Nella Top 10 di Facebook, all interno della quale vengono classificati i prodotti con il maggior numero di contatti sulla pagina del Consorzio, si trovano ai primi posti il Prosciutto di Parma DOP ( contatti), quello di San Daniele DOP (10.547), e il Parmigiano-Reggiano DOP (15.453). Il comparto maggiormente presente è quello dei formaggi (con 34 prodotti), seguito dai prodotti ortofrutticoli (31), dai prodotti a base di carne (24), altro (12) e oli e grassi (8). I profili ufficiali gestiti direttamente dai Consorzi di Tutela sono 30, i restanti 79,invece, sono stati ideati da appassionati o aziende private. Le modalità e gli scopi per cui vengono realizzate pagine o gruppi sono variegate; ne riportiamo alcuni a titolo di esempio: S.o.s. salviamo il Cappero I.G.P. di Pantelleria, Gli amici della Melanzana Rossa di Rotonda, Veneratori dell originale Coppa Piacentina Dop, ecc. La nostra analisi ha interessato anche i motori di ricerca (Google) in quanto mezzo fondamentale per trovare informazioni sul web. La maggior parte degli italiani ricorre a questo strumento per valutare l acquisto di prodotti non fanno eccezione le DOP e le IGP. La rilevanza di questo tipo di ricerca è evidenziata dal fatto che il consumatore viene spesso influenzato dai feedback di altri utenti. Con circa immagini su Flickr, più di contatti su Facebook, un canale personale di Youtube ParmigianoReggianoIT e risultati su Google il Parmigiano-Reggiano DOP si afferma come la denominazione più presente nel mondo WEB 2.0. Nonostante questa Fondazione Qualivita - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it qualivita.it qualigeo.eu
9 importante presenza in numeri, contatti e pagine, la parola Parmesan Cheese che vanta una numero maggiore diffusione in internet come si evince dalla seguente tabella. Questo problema, che coinvolge anche altre denominazioni di successo, che noi definiamo agropirateria telematica, oltre a contribuire a disorientare il consumatore, penalizza in termini economici le aziende italiane. Non solo parmesan, ma anche parmesao, reggianito, parma ham, cambozola. Sono solo alcuni esempi del fenomeno italian sounding che oramai spopola anche sulla rete. In allegato si riporta una tabella con alcuni dati delle imitazioni più diffuse sul web. Anche le applicazioni per Iphone e Ipad sono un prodotto di divulgazione molto importante per il settore agroalimentare. Grande sviluppo nel 2010 per le applicazioni che riguardano l enogastronomia, guide dei ristoranti e dei vini e mete turistiche che contribuiscono alla promozione delle produzioni italiane, hanno avuto un grande sviluppo; se ne contano in italiano circa 30. Uno dei casi di maggiore successo lo registrano la Guida Ristoranti e la Guida Vini del Gruppo Espresso con rispettivamente e applicazioni scaricate nel /2010. Questo fenomeno ci racconta Enzo Vizzari direttore delle Guide dell Espresso non ha eroso il mercato tradizionale delle guide cartacee perché i due prodotti possono convivere, i fruitori sono diversi e diverse le funzioni d uso. FILE : CS. LA COMUNICAZIOE RAPPORTO 2010 OK Fondazione Qualivita - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it qualivita.it qualigeo.eu
10 RAPPORTO QUALIVITA 2010 Comunicato Stampa Commenti e valori economici STALLO PER MADE IN ITALY CERTIFICATO Produzione, export e fatturato in leggero calo. Non basta più la sola maestria, occorrono investimenti ed organizzazione Una base produttiva di circa 130 mila aziende; un volume prodotto pari a quasi due milioni di tonnellate; un fatturato al consumo di 10 miliardi di euro; leader mondiale del comparto per numero di produzioni certificate (216, di cui 134 DOP, 80 IGP, 2 STG): con questi numeri il sistema delle produzioni agroalimentari di qualità certificata si presenta al volgere del primo decennio del XXI secolo. Un sistema d eccellenza, una base produttiva ampia, che impiega i talenti e l amore per la terra di centinaia di migliaia di famiglie; prodotti conosciuti in tutto il mondo e struttura portante della Dieta Mediterranea così Mauro Rosati, Direttore della Fondazione Qualivita punto di riferimento europeo delle produzioni certificate- presenta il comparto. Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino Romano per stare ai formaggi- Prosciutto di Parma e San Daniele, Speck dell Alto Adige, Mortadella di Bologna per stare alle carni lavorate- Mela dell Alto Adige e della Val di Non per l ortofrutta- sono tutti alfieri di un agroalimentare di qualità accessibile, per tutti, non intellettualistico protagonista di dissertazioni colte, ma amico delle tavole da imbandire giorno per giorno, sostiene ancora Rosati, non senza un leggero filo di polemica verso certe fughe in avanti, invero un po radicalchic, di alcuni. Tutto rose e fiori, dunque? Il Rapporto 2010 dell Osservatorio Qualivita fornisce, oltre ad una completa e seria fotografia statistica del comparto, alcuni stimoli di riflessione, che focalizzano l attenzione anche su alcune zone d ombra di questo quadro (apparentemente) roseo. La Dolce Vita è finita, è tempo di Matrix s intitola, infatti, il Rapporto, sostenendo la tesi che nello scenario della (nuova)globalizzazione, a fare successo di mercato, sia il valore complessivo dell offerta e non il solo prodotto, per quanto di qualità elevata (e certificata). Una sfida, questa, che richiede un cambiamento culturale importante. Non è più tempo dell improvvisazione quotidiana, dell approccio felliniano al mestiere un po geniale, un po artigianale, comunque molto destrutturato sostiene il professor Alberto Mattiacci, Direttore del CITTA della Sapienza, referente scientifico dell Osservatorio Qualivita- Guardando al quadro complessivo sorge, inesorabile, il sospetto che occorra qualcosa di più della sola maestria di prodotto per fare e dare un futuro di successo a queste produzioni, giusto orgoglio del Made in Italy. Vediamo quali dati alimentano queste perplessità: appena il 12% dei volumi prodotti viene collocato all estero un po poco per degli Alfieri del Made in Italy, chiosa Mattiacci- un investimento in comunicazione che, aggregato, cuba appena 30 milioni di euro - forse occorrerebbe qualche sforzo in più, per costruire nel pubblico la percezione di plusvalore che un prodotto certificato possiede - una canalizzazione, nell aggregato, ancora fortemente FONDAZIONE QUALIVITA - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
11 legata al tradizionale e dotata di un debole potere contrattuale verso i partner di filiera conclude Mattiacci. Comparto dei prodotti a base di carne Il ruolo primario di questa categoria di prodotti, nel paniere d offerta delle produzioni agroalimentari certificate, è ormai un dato strutturale e acquisito. I valori generati e movimentati sia nel mercato domestico che all estero sono importanti, la notorietà e rinomanza qualitativa di certe produzioni è elevatissima e diffusa, la presenza distributiva piuttosto sensibile e solida. Purtroppo, però, da qualche anno si assiste a fenomeni di distorsione competitiva che nel potrebbero aver portato ad un calo della quantità prodotta del 4% ( tonnellate), che fino al 2008 risultava in crescita. Questa risulta essere una problematica diffusa tra molte produzioni di eccellenza Prosciutto di Parma DOP (-6%), il Prosciutto di San Daniele DOP (-8%) Speck dell Alto Adige IGP (-12%). Mentre si rileva un trend positivo della Bresaola della Valtellina IGP (+14%) che si riattesta ai livelli del 2007, del Prosciutto Toscano DOP (+7%), Prosciutto di Norcia IGP (+14%). I fatturati - sia alla produzione (1.803 ML di ) che al consumo (3.639 ML ) sono rispettivamente scesi del 1% e in aumento del 3%. Benché molti dei prodotti del comparto siano considerati delle eccellenze italiane, purtroppo il mercato anche quest anno in termini di suddivisione per destinazione, nazionale ed estera è da considerarsi come prettamente interno: solo il 7% dei volumi prodotti viene esportato con un valore che si aggira sui 391 ML di. Nel non hanno produzione certificata Ciauscolo IGP e Crudo di Cuneo DOP in quanto nuove registrazioni. Per il Prosciutto di Carpegna DOP non è stato fornito nessun dato dagli organismi preposti. Formaggi Il comparto dei formaggi riveste sempre, insieme a quello dei prodotti a base di carne, un ruolo fondamentale nel portafoglio delle produzioni certificate, non solo per i valori economici che è in grado di esprimere ma anche per la reputazione e rilevanza nel più generale comparto del Made in Italy. Come già evidenziato nella scorsa edizione, negli ultimi anni si è purtroppo registrato qualche momento di crisi. I dati relativi alle quantità prodotte ( tonnellate) mostrano un trend leggermente decrescente (-2%), frutto del combinarsi di diversi trend specifici: dalla leggera flessione del Grana Padano DOP (-3%), del Parmigiano- Reggiano DOP (-2%) e del Gorgonzola DOP (-2%) all aumento della Mozzarella di Bufala Campana DOP (+6%) e del Montasio DOP (+5%). Le rilevazioni del Rapporto 2010 evidenziano una crescita della forbice tra il fatturato alla produzione (2.910 ML ) e quello al consumo (5.355 ML ). Il comparto dei formaggi appare ancora prevalentemente concentrato sulla commercializzazione domestica che assorbe l 88% della produzione. I valori assoluti dell export rimangono comunque del massimo interesse, dato che si assestano intorno agli 824 ML di. Per l anno gli organismi di riferimento non hanno fornito i dati relativi ai seguenti prodotti: Monte Veronese DOP, Murazzano DOP e Spressa delle Giudicarie DOP. I dati invece non sono disponibili per il Formaggio di Fossa di Sogliano DOP in quanto nuova registrazione. Oli e grassi I dati relativi al mostrano, per il comparto degli oli, una situazione sostanzialmente simile a quella degli anni precedenti: ottimi asset di mercato reputazione e immagine non trasformati in un reale e concreto vantaggio commerciale. La produzione certificata (8.530 tonnellate) ha subito un calo del 10%, dovuto a problemi principalmente climatici. I dati disaggregati palesano come quasi tutti gli oli abbiano avuto un calo produttivo. Scendono particolarmente gli oli Canino DOP, Lucca DOP e Lametia DOP (-50%), Monti Iblei DOP (-44%), Umbria DOP (-32%) e Toscano IGP (-29%). Anche i fatturati alla produzione (64 ML di ) e al consumo (90 ML di ) sono in generale scesi: rispettivamente - 17% e -15%. La propensione all export è molto alta (23% della produzione totale) ma i valori rimangono FONDAZIONE QUALIVITA - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
12 ancora bassi, rispetto alle potenzialità: 22 ML di.gli organismi di riferimento non hanno fornito nessun dato per i seguenti oli: Cilento DOP, Colline Salernitane DOP, Dauno DOP, Penisola Sorrentina DOP, Sardegna DOP, Tergeste DOP, Terra d Otranto DOP e Terre Taratine DOP. Ortofrutticoli e cereali Il comparto ortofrutticolo e cerealicolo continua ad essere quello maggiormente mutato in termini di numerosità e varietà delle produzioni certificate. Uno sguardo generale alla composizione del comparto ortofrutticolo evidenzia che anche nel la produzione di mele certificate (anche se con una flessione del 18% per la Mela Val di Non DOP) ha rappresentato, in termini quantitativi, la quota di gran lunga più importante, coprendo da sola la quasi totalità dell intera produzione ortofrutticola certificata DOP e IGP ( tonnellate). Importanti incrementi di volume prodotto hanno interessato la produzione della Clementina di Calabria IGP (+99%). Delle produzioni non in tabella si evidenzia la crescita del Ficodindia dell Etna DOP (+ 670%) e del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP (+335%).La forbice tra i due fatturati alla produzione (354 ML ) e al consumo (801 ML ) continua ad essere importante, anche se si assiste ad un calo per entrambi del 5%. Il problema del differenziale dei prezzi tra sell in e sell out è sempre stato - per tutti i comparti, ma particolarmente per il settore ortofrutticolo - evidenziato come problematico dalle associazioni di categoria dei produttori ma anche da quelle dei consumatori, che risentono, a livello di prezzo pagato, di aumenti - secondo alcuni eccessivi - dovuti alla filiera. Per motivi legati sia alla difficoltà di conservazione che a norme igieniche che riguardano l export soprattutto verso i paesi extra europei il mercato dei prodotti ortofrutticoli è prevalentemente interno. Infatti, a non esportare sono più della metà delle produzioni certificate. L export del comparto vale comunque circa 126 ML. Nel non è stata certificata nessuna produzione per la Castagna del Monte Amiata IGP, la Castagna di Valleranno DOP, il Cipollotto Nocerino DOP, le Clementine del Golfo di Taranto IGP, il Marrone di Roccadaspide IGP e la Pera Mantovana IGP. Non hanno certificato produzione perché nuove registrazioni : Aglio Bianco Palesano DOP, Amarene Brusche di Modena IGP, Insalata di Lusia IGP e il Riso del Delta del Po IGP. Non sono stati comunicati i dati relativi alle denominazioni: Arancia del Gargano IGP, Basilico Genovese DOP, Carota dell Altopiano del Fucino IGP, Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP, Fico Bianco del Cilento DOP, Limone di Sorrento IGP, Limone Femminnello del Gargano IGP, Marrone del Mugello IGP, Peperone di Senise IGP e il Radicchio di Chioggia IGP. Altri Produzione Non hanno certificato produzione le seguenti denominazioni : Acciughe Sotto Sale del Mare Ligure IGP, la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP, la Coppia Ferrarese IGP e il Pane di Matera IGP. Gli organismi di riferimento del Miele della Lunigiana DOP, dello Zafferano dell Aquila DOP e del Bergamotto di Reggio Calabria DOP non hanno fornito nessun dato richiesto. I dati, invece, non sono stati disponibili per l Aceto Balsamico di Modena IGP, lo Zafferano di Sardegna DOP, la Pagnotta del Dittaino DOP in quanto questi prodotti sono stati registrati nell anno. FONDAZIONE QUALIVITA - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
13 FILE CS. COMMENTI E VALORI ECONOMICI RAPPORTO 2010 OK FONDAZIONE QUALIVITA - P.za Matteotti , Siena Tel Fax Mail info@qualivita.it
14 Osservatorio Qualivita Sintesi Rapporto 2010 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP IGP STG Con il patrocinio di In collaborazione con Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
15 Le denominazioni registrate in Europa e nel mondo Ripartizione per comparti Ripartizione per Paesi Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 Dati aggiornati al Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 Dati aggiornati al Numerosità delle denominazioni per classificazione Prodotti Europei ed extra-europei 2010* Var * Prodotti Italiani 2010* Var * DOP DOP IGP IGP STG STG Totale Complessivo Totale Complessivo Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 * dati aggiornati al Le denominazioni registrate in Italia Numerosità per classe Classe DOP IGP STG Classe 1.1. Carni fresche Totale Complessivo Classe 1.2. Prodotti a base di carne Classe 1.3. Formaggi Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale Classe 1.5. Oli e grassi Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali Classe 1.7. Pesci e molluschi Classe 1.8. Altri prodotti dell allegato I del trattato (spezie, ecc.) Classe 2.4. Prodotti di panetteria, pasticceria, confetteria o biscotteria Classe 3.2. Oli essenziali Totale Complessivo Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 * dati aggiornati al Numerosità per regione Regione DOP IGP Totale Complessivo Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto-Adige Umbria Valle d'aosta 4-4 Veneto Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 * dati aggiornati al
16 Analisi Socio-Economica - dati generali e dati per comparto Aziende ** var % tendenza alla Produzione (Ml ) var ,2% al Consumo (Ml ) Produzione (Tonnellate) Volume Export 12% % Export (Ml ) GDO (Main Trader) 43% = 43% 2008 var % var ,8% var % var ,6% var % tendenza = tendenza tendenza = tendenza = tendenza = tendenza 2008 Formaggi var Tendenza Aziende ** % alla Produzione (Ml ) al Consumo (Ml ) Produzione (Tonnellate) % = % % Volume Export 12% 15% -3% Export (Ml ) 2008 Prodotti a base di carne % = GDO (Main Trader) 41% 42% -1% = var Tendenza Aziende ** % = alla Produzione (Ml ) al Consumo (Ml ) Produzione (Tonnellate) % = % % Volume Export 7% 8% -1% Export (Ml ) % GDO (Main Trader) 56% 58% -2% = Oli e grassi 2008 var Tendenza Aziende ** % alla Produzione (Ml ) al Consumo (Ml ) Produzione (Tonnellate) % = % % Volume Export 23% 25% -2% Export (Ml ) Vendita Diretta (Main Trader) % = 40% 39% 1% = 2008 Ortofrutticoli e cereali var Tendenza Aziende ** % = alla Produzione (Ml ) al Consumo (Ml ) Produzione (Tonnellate) % % % Volume Export 10% 12% -2% = Export (Ml ) % = GDO (Main Trader) 47% 51% -4% Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 * dati aggiornati al **Per dare una rappresentazione il più possibile veritiera della struttura aziendale di ciascun comparto ed evidenziare nel quadro generale il numero di quanti partecipano a vario titolo alla filiera, la nostra rilevazione esclude che la medesima ragione sociale possa produrre prodotti per denominazioni differenti (ad esempio, un azienda di allevamento che produce carne da macello per vari prodotti a base di carne). Per questa ragione il totale delle aziende DOP può risultare superiore al totale delle aziende agricole e di allevamento rilevate dall Istat.
17 La classifica Qualivita I primi 15 prodotti 15 CLASSIFICATO 1 CLASSIFICATO Taleggio DOP Parmigiano-Reggiano DOP 2 CLASSIFICATO Grana Padano DOP 13 CLASSIFICATO 3 CLASSIFICATO Mela Val di Non DOP Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP Pecorino Sardo DOP 4 CLASSIFICATO Pecorino Romano DOP 12 CLASSIFICATO 5 CLASSIFICATO Mozzarella di Bufala Campana DOP Prosciutto di Parma DOP 11 CLASSIFICATO 6 CLASSIFICATO Mela Alto Adige IGP Gorgonzola DOP 10 CLASSIFICATO Bresaola della Valtellina IGP 8 CLASSIFICATO 9 CLASSIFICATO posizione finale in graduatoria Prodotto media delle posizioni nelle singole graduatorie produzione (Ml ) consumo (Ml ) export (Ml ) % Mercato estero % Distribuzione moderna 1 (3) Parmigiano-Reggiano DOP 11, % 66% PR, RE, MO, BO, MN 2 (8) Grana Padano DOP % 60%* BO, FE, FC, PC, RA, RN, BZ, TN, BL, PD, RO, TV, VE, VR, VI, BG, BS, CO, CR, LC, LO, MN, MI, MB, PV, SO, VA, AL, AS, BI, CN, NO, TO, VB, VC 3 (2) Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP 14, % 80% AR, FI, GR, LI, LU, MC, PI, PT, PO, SI 4 (5) Pecorino Romano DOP % 62% GR, CA, CI, NU, OG, OT, OR, SS, FR, LT, RI, RM, VT 5 (3) Prosciutto di Parma DOP 15, % 60% PR 6 (4) Gorgonzola DOP 17, % 61% BG, BS, CO, LC, LO, MI, PV, VA, BI, CN, VC, NO, AL 7 (1) Speck dell'alto Adige IGP 17, % 65% BZ 8 (6) Prosciutto di San Daniele DOP 18, * 14% 65% UD Province Mortadella Bologna IGP 20, * 7% 80% Trento e tutte le province di EmiliaRomagna, Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, Piemonte e Marche 10 (11) Bresaola della Valtellina IGP 21, * 46* 12% 65% SO 11 (10) Mela Alto Adige IGP/ Südtiroler Apfel g.g.a. 22,4 150* 221* 99* 45% 40% BZ 12 (n.c.) Mozzarella di Bufala Campana DOP % 47% SA, NA, CE, FG, LT, FR RM 13 (13) Mela Val di Non DOP 28, % 30% TN 13 (12) Pecorino Sardo DOP 28, * 10% 80% CA, CI, NU, OG, OT, OR, SS Taleggio DOP 29, % 52% BG, BS, CO, CR, LC, LO, MI, PV, TV, NO 15 (n.c.) Speck dell Alto Adige IGP Prosciutto di San Daniele DOP Mortadella Bologna IGP 9 (9) 7 CLASSIFICATO Fonte: Osservatorio Qualivita - Rapporto 2010 * Dato stimato Tra parentesi il posizionamento dell anno precedente. La metodologia utilizzata è quella consolidata della messa a punto di graduatorie semplici che sono state realizzate per: fatturato alla produzione, fatturato al consumo, fatturato da export, percentuale di esportazioni (in termini produttivi) e di utilizzo della GDO. Il valore media delle posizioni nelle singole graduatorie si riferisce proprio alla media aritmetica delle posizioni ottenute da ciascun prodotto nelle singole graduatorie. punteggio medio da 46 a 50 punteggio medio da 41 a 45 punteggio medio da 36 a 40 punteggio medio da 31 a 35 punteggio medio da 26 a 30 punteggio medio da 21 a 25 punteggio medio da 16 a 20 punteggio medio da 11 a 15 punteggio medio da 6 a 10 punteggio medio da 1 a 5 Spighe Qualivita
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