Il Divulgatore n 1/2009 ACTINIDIA Le avversità da controllare in campo
|
|
- Cosima Chiari
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il Divulgatore n 1/2009 ACTINIDIA Le avversità da controllare in campo Fra le coltura frutticole l actinidia è una delle meno suscettibili agli attacchi di fitofagi e patogeni. Alcune malattie, però, come la carie e l elefantiasi, sono oggetto di specifiche ricerche riguardanti i microrganismi responsabili e in ultima analisi le migliori strategie di difesa. Paola Nipoti, Antonio Prodi, Stefano Tonti, Silvia Sandalo, Annamaria Pisi, Rino Credi Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali Patologia Vegetale Dal punto di vista sanitario l actinidia si può considerare una specie piuttosto resistente, anche se può essere interessata da diverse malattie crittogamiche e batteriche e dall attacco di fitofagi. Fra le avversità fungine le principali sono il marciume dei frutti o muffa grigia (Botrytis cinerea), il marciume del colletto (Phitophtora cactorum) e il marciume radicale (Armillaria mellea). MALATTIE FUNGINE La muffa grigia si conserva da un anno all altro ad opera del micelio sui rami infetti, sulle foglie cadute a terra e sui residui della vegetazione spontanea. Le infezioni sui frutti si evidenziano durante il periodo di conservazione, ma la loro contaminazione avviene a partire dalla fase post-fiorale fino alla raccolta. L incidenza della malattia varia di anno in anno e da frutteto a frutteto in relazione all andamento climatico e alle condizioni colturali. Le infezioni più gravi si hanno sui frutti prodotti in zone umide e su piante rigogliose. Determinanti risultano essere le misure preventive: vanno evitate le concimazioni eccessive e le potature verdi a partire dalla pre-fioritura e occorre effettuare un razionale apporto idrico. Durante la potatura asportare per quanto possibile gli organi colpiti. Il marciume del colletto colpisce le radici e il decorso della malattia può protrarsi per molti mesi. Si possono applicare interventi agronomici consistenti nella sistemazione idraulica del terreno e nell asportazione delle radici delle colture precedenti. Abbastanza efficaci i trattamenti al colletto con preparati rameici. Il marciume radicale è causa di morie a decorso veloce, che spesso interessano buona parte dell impianto. Importante è la sistemazione idraulica dell impianto. Una malattia a carico del tessuto legnoso oggetto di specifiche ricerche è la carie dell actinidia, - diffusa sul territorio italiano e riscontrata anche in altri paesi come approfonditamente riportato più avanti. Fra le forme di deperimento del legno, inoltre, è stata segnalata in questi ultimi anni anche un altra patologia, l ipertrofia del tronco, per la quale sono state svolte particolari indagini per evidenziare gli agenti fungini coinvolti (si veda sotto). FITOFAGI Fra i fitofagi che interessano la coltura si ricordano la cocciniglia bianca, l eulia e i nematodi. La cocciniglia bianca (Pseudalacaspis pentagona) colpisce soprattutto gli impianti più vecchi, nei quali è necessario spazzolare il tronco ed effettuare una potatura di pulizia eliminando i tralci posti all interno o mal posizionati. I danni consistono nella sottrazione di linfa. In caso di forti attacchi, oltre a colonizzare tronchi e rami, la cocciniglia può colonizzare anche i frutti. Il contenimento delle popolazioni deve essere effettuato mediante l eliminazione, durante la potatura, dei rami colpiti, la spazzolatura per eliminare gli scudetti, l aumento della luminosità all interno della chioma ottenuto attraverso potature verdi. Generalmente i trattamenti vengono effettuati alla ripresa vegetativa contro le forme svernanti; i prodotti più usati sono il polifosfuro di calcio e l olio bianco. Gli oli minerali estivi possono essere impiegati anche nel periodo vegetativo contro le neanidi. Alcuni antagonisti naturali, come Encarsia berlesei, ne limitano efficacemente la diffusione. L eulia (Argyrotaenia pulchellana) è un lepidottero che compie tre generazioni all anno ed è in grado di arrecare in determinate situazioni lesioni più o meno profonde ai frutti. Le larve infatti danneggiano le foglie e compiono erosioni sui frutti. Su actinidia sono pericolose le larve di seconda generazione presenti dall inizio di luglio fino a fine agosto, che possono essere controllate con preparati a base di Bacillus thuringiensis. È importante effettuare una buona bagnatura della vegetazione e ripetere il trattamento dopo 7-8 giorni. La metcalfa (Metcalfa pruinosa) sverna allo stadio di uovo,deposto nella corteccia delle piante ospiti.compie una generazione all'anno, la schiusa della uova ha inizio a metà maggio e prosegue per circa due mesi; sono soggetti all attacco rami, foglie, germogli. I danni sono per lo più indiretti, dovuti alla grande quantità di melata zuccherina prodotta e secrezioni cerose biancastre che imbrattano la vegetazione e la frutta con conseguente annerimento provocato dallo sviluppo di fumaggini e riduzione dell'attività fotosintetica. La frutta imbrattata perde in qualità.
2 I nematodi che attaccano l actinidia (Meloidogyne hapla) producono galle a carico delle radici più giovani, provocando un generale indebolimento della pianta. Occorre un attento controllo del materiale vivaistico utilizzato scartando le piante le cui radici presentano tracce di galle. BATTERIOSI Tra le batteriosi colpiscono l actinidia i seccumi rameali (Pseudomonas spp.). I batteri si conservano durante l inverno nelle gemme. Le infezioni su fiori e foglie avvengono in condizioni ambientali caratterizzate da elevata umidità (pioggia, nebbia, irrigazione) e temperatura mediamente intorno a 16 C. Una concimazione equilibrata rende la pianta meno aggredibile.è da evitare l irrigazione per aspersione e occorre asportare gli organi colpiti mediante la potatura per ridurre l inoculo svernante. Negli impianti in cui la batteriosi è stata osservata si può intervenire con prodotti a base di rame nelle fasi di caduta foglie e di ingrossamento delle gemme.
3 ELEFANTIASI, UN PROBLEMA EMERGENTE L elefantiasi o ipertrofia del tronco non interessa al momento più del 10% delle piante nelle aree di coltivazione dell actinidia, ma la malattia è stata particolarmente indagata per accertare meglio gli agenti fungini responsabili. Gli unici interventi di lotta sono attualmente di tipo preventivo, come l impiego di materiale vivaistico sano. Paola Nipoti, Antonio Prodi, Stefano Tonti, Silvia Sandalo, Annamaria Pisi, Rino Credi Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali - Patologia Vegetale Dall alto, pianta di actinidia affetta da elefantiasi e confronto fra i frutti di piante asintomatiche (a sinistra) e ammalate (a destra). In questo ultimo decennio, negli impianti di actinidia di Italia, Francia, Grecia e Nuova Zelanda, sono state segnalate alcune manifestazioni patologiche riconducibili a forme croniche di deperimento del legno. Per approfondirne le conoscenze, in Emilia Romagna nell ambito di Progetti coordinati dal Centro Ricerche Produzioni Vegetali, è stata avviata una specifica attività di ricerca. A seguito di questa, sono state distinte due malattie: carie e ipertrofia del tronco o elefantiasi. Scopo della presente nota è riassumere i peculiari aspetti sintomatologici e la complessa natura eziologica di quest ultima. I sintomi e gli effetti sulla produzione L elefantiasi è caratterizzata da un abnorme ingrossamento diametrale del tronco, distribuito più o meno uniformemente in tutta la sua lunghezza. Confrontando una pianta sana con una malata della stessa età, usualmente si riscontra una differenza di sviluppo diametrale di circa il 60%. Inoltre la corteccia si presenta molto suberificata e con tipiche spaccature longitudinali. Le piante colpite spiccano in maniera molto appariscente, distinguendosi nettamente da quelle sane. In Emilia Romagna, tale manifestazione è generalmente osservabile nella porzione basale del tronco (elefantiasi basale), nel Lazio è prevalentemente confinata alla sua parte superiore (elefantiasi apicale), mentre in Veneto si rilevano entrambe le tipologie. L ipertrofia del tronco può essere associata o preceduta da sintomi meno specifici a carico della vegetazione, quali scarsa attività vegetativa, foglie più clorotiche e di dimensioni ridotte. La produzione è quantitativamente inferiore alla media e i frutti, in molti casi, assumono forma rotondeggiante rispetto a quelli delle piante asintomatiche. Le osservazioni di campo, principalmente condotte nel Faentino, dove la coltivazione di actinidia è particolarmente diffusa, hanno consentito di raccogliere dati e informazioni riguardo agli aspetti sintomatologici, di incidenza, e diffusione della malattia. I sopralluoghi sono stati effettuati in impianti della cv. Hayward di diversa età e, in molti casi, si è proceduto alla valutazione della sintomatologia interna a livello del colletto. Questi rilievi hanno riguardato circa mille piante.di queste, il 20% mostrava un imbrunimento marcato del legno e/o tacche necrotiche ben definite, le prime cerchia annuali erano configurate regolarmente, mentre le più esterne presentavano un caratteristico andamento irregolare e sinuoso. Circa il 15%, invece, era interessato da imbrunimenti meno marcati a cui non sempre corrispondeva l irregolarità delle cerchia di accrescimento. Procedendo a sezionare trasversalmente a vari livelli i tronchi delle piante con evidente ipertrofia, risultava che l intensità dell alterazione cromatica era sempre costante. In sezione longitudinale, le aree necrotiche diminuivano diametralmente assumendo una forma conica.tale imbrunimento era rilevabile anche a livello delle radici primarie; nelle branche, invece, appariva meno evidente fino a scomparire completamente nei rami più giovani.a volte, nelle piante colpite veniva rilevata anche la presenza di carie del legno. In generale, in base ai dati finora raccolti, l incidenza media di piante con sola elefantiasi è stata stimata attorno al 10%. Gli effetti dell elefantiasi sulla produzione sono stati valutati considerando i frutti prodotti da piante sintomatiche e da piante sane. I dati raccolti hanno evidenziato differenze significative nella pezzatura, soprattutto per quanto riguarda il parametro altezza che, risultando minore, conferisce a tali frutti una forma più arrotondata. Tuttavia, la significativa perdita di produzione nelle piante ammalate sembra maggiormente indotta dal numero inferiore di frutti prodotti. Coinvolte numerose specie fungine Le prime indagini eziologiche su piante con i tipici sintomi hanno escluso la presenza di virus, citoplasmi e batteri fitopatogeni. Gli studi sono così proseguiti indirizzando le analisi di laboratorio alla ricerca dell eventuale presenza di agenti fungini. Queste sono state effettuate su porzioni di tronchi sezionati trasversalmente a vari livelli, branche di diversa età, radici e polloni. I miceti collezionati sono stati classificati sia mediante osservazione al microscopio ottico
4 delle strutture riproduttive, sia molecolarmente con la tecnica PCR (polymerase chain reaction) e successivo sequenziamento degli amplificati ottenuti. I generi fungini, associati alla malattia e maggiormente riscontrati, sono stati in ordine decrescente: Fusarium, principalmente della specie solani (21,9%), Phialophorasimili (14,1%), Cylindrocarpon (2,8%) e Phomopsis (0,4%). Oltre a questi, è risultata pure una presenza media del 6,5% di basidiomiceti. I dati ottenuti hanno anche evidenziato che i funghi del gruppo Phialophora-simili veniva no isolati in tutte le parti vegetali, ad eccezione delle radici. Il genere Fusarium non veniva riscontrato nei polloni, mentre Phomopsis spp. era occasionalmente presente solo a livello delle varie ramificazioni. Gli isolati di Phialophora-simili, analizzati molecolarmente, sono stati identificati in tre generi: Phaeoacremonium, Cadophora e Lecythophora. Nell ambito del genere Phaeoacremonium sono state classificate le specie aleophilum e mortoniae; nel genere Cadophora, le specie luteo-olivacea e melinii; in quello Lecythophora, la specie luteoviridis. I ceppi di F. solani sono stati caratterizzati sotto l aspetto filogenetico per stabilire la loro eventuale appartenenza a forme speciali. L allineamento delle sequenze ha evidenziato un ampia variabilità fra i ceppi; tuttavia il 21% degli isolati non rientrava in nessuna forma specialis di riferimento.analisi biochimiche sono state inoltre effettuate mediante tecniche chimico-fisiche, quali la gascromatografia associata alla spettrometria di massa (GC-MS), per evidenziare la presenza di sostanze ormoniche stimolanti la crescita come l acido indolacetico (IAA). Queste sono state condotte su 14 isolati di F. solani diversi sotto l aspetto morfo-biologico. I risultati hanno confermato una loro variabilità pure nella produzione di tale ormone. Recentemente sono state effettuate analisi micologiche anche su materiale di propagazione. Molti degli astoni (85%) risultavano esenti dai miceti implicati nell elefantiasi, mentre il 15% evidenziava la stessa micoflora associabile a piante adulte con le manifestazioni della malattia. Dal punto di vista quali-quantitativo, il gruppo dei funghi Phialophora-simili è stato riscontrato con la stessa incidenza (1%) negli astoni e nelle piante adulte, mentre la presenza di F. solani è risultata differente: 7% e 22%, rispettivamente. Negli astoni tali miceti non sono mai stati isolati assieme, mentre negli impianti produttivi erano Sez ioni trasversali di un tronco ipertrofico con evidente imbrunimento e irregolarità delle cerchia annuali di accrescimento. frequentemente associati nella stessa pianta ammalata. Infine, Cylindrocarpon é stato isolato in entrambe le tipologie di materiale con valori inferiori al 10%. Alcuni funghi appartenenti al genere Phaeoacremonium, gruppo Phialophora-simili, sono segnalati quali agenti debilitanti in piante di vite con mal dell esca e in piante di actinidia con carie. Su queste basi, si è ipotizzato l insediamento di questi funghi nelle fasi iniziali di sviluppo delle piante, riducendone la vigoria e facilitando così la successiva infezione da parte di altri miceti, quali Fusarium e Cylindrocarpon. La loro penetrazione potrebbe avvenire attraverso ferite prodotte da tagli di potatura o altre soluzioni di continuità presenti nelle piante, sia sulla parte aerea che radicale. Su tale ipotesi sono state allestite specifiche prove di patogenicità su piante di 1-2 anni allevate in vaso. Dopo 3 mesi dall inoculazione artificiale sono stati prelevati frammenti di tessuto dalla zona d inoculo e a circa 3 cm sopra e sotto questa. Le analisi di laboratorio hanno consentito di accertare la vitalità dei funghi inoculati. Alcune piante, suddivise in diverse tesi, sono state poi trasferite in pieno campo per verificare, nel corso degli anni, l eventuale espressione dell ipertrofia del tronco. La lotta è preventiva L elefantiasi dell actinidia si configura come una fitopatia ad eziologia complessa e, seppure presente nelle aree di coltivazione con valori medi di incidenza generalmente inferiori al 10%, c è stato un forte interessamento al fine di approfondirne gli aspetti che la caratterizzano. Le ricerche condotte hanno riguardato in maniera particolare i funghi maggiormente isolati da piante adulte. La loro presenza è stata stabilita anche in giovani astoni, facendo supporre un possibile ruolo epidemiologico dei materiali di propagazione. La reale eziologia del fenomeno fitopatologico resta comunque ancora da accertare. Riguardo a ciò, si ritiene che l ipertrofia del tronco possa essere messa in relazione alla capacità di alcuni isolati di F. solani di produrre ormoni promotori della crescita, come IAA. Infatti, in letteraura è noto che alte concentrazioni di IAA possono indurre manifestazioni simili a quelle associate all infezione di alcuni funghi fitopatogeni, fra queste la formazione di tumori e anomalie a danno di organi della pianta. Precise strategie di intervento per contrastare la malattia non sono ancora proponibili, per cui al momento è consigliabile solamente l adozione di misure di lotta di tipo preventivo; fra queste rientrano sicuramente l utilizzo di materiali di moltiplicazione sani e una corretta conduzione agronomica degli impianti.
5 LA CARIE CONTINUA A COLPIRE La malattia è molto diffusa e la stima della sua presenza è resa difficoltosa dal possibile mascheramento dei sintomi. Il danno sulla produzione è rappresentato non solo dalla minor quantità di frutti commercializzabili, ma anche dall alterata maturazione di quelli destinati alla conservazione. Fabio Osti, Stefano Di Marco Istituto di Biometeorologia - CNR, Bologna La carie dell actinidia è una malattia cronica ad eziologia complessa che provoca deperimento del legno. Le prime segnalazioni sono scaturite nella seconda metà degli anni Novanta, da impianti emiliano-romagnoli dove la distribuzione si è rivelata subito importante. Tali osservazioni sono state motivo di immediata preoccupazione nei confronti della malattia, tanto da renderla oggetto di progetti di ricerca promossi dal Crpv e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Grazie all attività di ricerca, è stato possibile evidenziare un processo patogenetico complesso che in tutti i casi vede un alterazione del legno attraverso la partecipazione di funghi vascolari, quali Phaeoacremonium aleophilum, Phaeoacremonium parasiticum e Cadophora malorum e del basidiomicete Fomitiporia mediterranea. La molteplicità dei microrganismi fungini coinvolti si riflette anche in una varietà di alterazioni del legno, dalla carie bianca, di norma diffusa e prevalente, alle necrosi brune e dure, che possono essere presenti anche su piante giovani. Attualmente gli sforzi della ricerca sono volti a meglio definire il ruolo e l importanza dei microrganismi coinvolti, al pari di alcuni aspetti dell epidemiologia. Lo scopo scopo ultimo è quello di giungere allo sviluppo di una strategia di contenimento della malattia e dei suoi effetti, che possa rivelarsi efficace nella salvaguardia sia della qualità e quantità della produzione, sia della sanità e longevità degli impianti. Come si espande la malattia L esordio stagionale nell impianto dei sintomi di carie dell actinidia è di norma regolare e può essere posizionato a inizio estate, circa 30 giorni dopo la piena fioritura. La manifestazione è piuttosto aspecifica ed era stata inizialmente confusa con alterazioni della nutrizione (carenza di potassio): su alcune foglie compaiono piccole decolorazioni clorotiche sparse per la lamina fogliare; successivamente la decolorazione necrotizza formando un areola poligonale dal contorno definito. Nel corso della stagione le areole possono fondersi tra loro e interessare l intera foglia, che si accartoccia, dissecca e cade prematuramente. Nei casi più gravi i tralci colpiti si defogliano completamente e possono subire fenomeni di disseccamento. Durante la stagione vegetativa la manifestazione sintomatologica si espande in campo, interessando sempre più piante nell impianto e sempre più tralci nell ambito di una stessa pianta sintomatica (fig. 1). Generalmente i frutti mostrano mostrano una pezzatura inferiore alla norma pur essendo privi di sintomi esterni e spesso commercializzabili, dunque sottoposti al regolare processo di conservazione. I frutti provenienti da piante sintomatiche sono tuttavia soggetti a uno sviluppo anomalo e presentano un processo di maturazione differenziato rispetto a quanto avviene per i frutti da piante non sintomatiche, con possibili alterazioni di caratteristiche legate alla qualità del prodotto finale (tab. 1). Tab. 1 EVOLUZIONE BIOCHIMICA DEI FRUTTI DI PIANTE SANE Provenienza dei frutti Valori alla raccolta Valori dopo la frigoconservazione Acidità totale Pianta apparentemente sana 1,64 0,71 Pianta con sintomi di carie 1,49 1,09 Zuccheri riducenti (%) Pianta apparentemente sana 2,8 7,70 Pianta con sintomi di carie 3,1 3,93 Tale danno non manifesto si aggiunge alla perdita di produzione derivante dai frutti che non raggiungono una pezzatura commercialmente accettabile. L esistenza di un ampio periodo stagionale in cui la condizione dell impianto peggiora a causa della malattia, porta a una riflessione più generale sulla gravità del problema, soprattutto in termini di uniformità della produzione proveniente da piante con tralci colpiti a diversi livelli di gravità.
6 Alterazioni a carico del legno I sintomi che la pianta manifesta esteriormente sono il risultato di processi promossi dai microrganismi fungini responsabili della carie. Tali processi hanno origine nel legno, zona di elezione dell infezione, e si protraggono nel tempo senza che la pianta palesi alcuna sintomatologia. L alterazione più evidente all interno del cordone permanente o del tronco della pianta è la carie bianca (da cui il nome attribuito alla malattia), dovuta a F. mediterranea, in cui il legno deteriorato si presenta di colore chiaro e di consistenza spugnosa. Sezioni longitudinali del tronco o del cordone permanente hanno permesso di evidenziare che il processo di alterazione del legno prende generalmente avvio dai tagli di potatura e si espande in senso basipeto con un fronte spesso cuneiforme di avanzamento continuo. Il completo deterioramento dei vasi conseguente alla carie è tale da compromettere la corretta funzionalità degli organi attaccati. L area cariata appare spesso separata dal tessuto sano da una sottile zona di confine bruno-nerastra, verosimilmente dovuta alla reazione della pianta nei confronti dell infezione. Strie longitudinali visibili in sezione trasversale sotto forma di punteggiature più o meno estese sono dovute all azione dei funghi vascolari, che, nonostante la limitata area colonizzata, possono rivestire un ruolo molto importante, al pari di quanto accade nel mal dell esca della vite, per molteplici aspetti assai simile alla carie dell actinidia. Il pericolo dei sintomi mascherati Le segnalazioni di carie di actinidia in Italia e all estero si susseguono con preoccupante frequenza. In Italia, in particolare, sono recenti il caso particolarmente grave del Veneto e segnalazioni che giungono dalla Basilicata. Un indagine realizzata nel 2003 in un centinaio di impianti romagnoli con un età variabile dagli 8 ai 24 anni ha mostrato che la malattia era presente pressoché in tutti gli impianti monitorati, con valori di incidenza piuttosto variabili. In Emilia Romagna la carie si rende visibile in impianti di oltre 9-10 anni e presenta decorso cronico poliennale, caratterizzato da manifestazione erratica del sintomo sulla singola pianta, nell ambito di un progressivo e costante aggravamento delle condizioni dell impianto. Il monitoraggio avviato nel 2003 è proseguito per un quinquennio su una dozzina di impianti di circa 10 anni, evidenziando una crescente diffusione negli anni della malattia nell impianto. La carie è inoltre parsa caratterizzata dal fenomeno di mascheramento dei sintomi, per cui piante attaccate in un dato anno possono non manifestare alcun sintomo nell anno successivo, pur rimanendo, ovviamente, malate. La malattia si rivela così assimilabile al mal dell esca della vite, con cui la carie dell actinidia condivide, peraltro, anche buona parte degli agenti eziologici. Il fenomeno del mascheramento risulta molto pericoloso per la stima della presenza della malattia in campo. Infatti ad ogni rilievo ciascuna pianta mascherante apparirà completamente non sintomatica e, pur essendo malata, non sarà considerata tale, inducendo una sottostima della reale presenza e pericolosità della malattia. Solamente la registrazione puntuale dello stato patologico di ciascun individuo e la conservazione di tale informazione negli anni, ad esempio attraverso bandellature o annotazioni in mappe di campo, può permettere di giungere alla miglior stima delle condizioni dell impianto, attraverso il calcolo della percentuale di piante malate, indipendentemente dal loro stato sintomatologico. Per il contenimento mastici e capitozzature Un efficace lotta contro questa malattia è al momento di difficile attuazione a causa della complessità eziologica, della permanenza dei patogeni all interno del tessuto legnoso della pianta e, infine, dell andamento cronico e della erraticità del sintomo fogliare. La possibilità di giungere a strategie di lotta veramente efficaci dipende strettamente dal progredire delle conoscenze sugli aspetti eziologici ed epidemiologici fondamentali della malattia. Le ferite di potatura rappresentano una fondamentale via di penetrazione, particolarmente nei centri vegetativi dei cordoni permanenti, caratterizzati da numerose e ravvicinate superfici di taglio. La protezione di tali superfici con mastici risulterebbe perciò fondamentale, pur se resa difficoltosa da pratiche agronomiche che prevedono operazioni di potatura protratte lungo l intera stagione fredda ed ulteriormente ripetute in piena stagione vegetativa. La pratica della capitozzatura del tronco di soggetti infetti e la successiva ricostruzione della pianta a partire da getti dell anno sembra, al momento, fornire risultati interessanti, anche se l attuazione di tale pratica andrebbe valutata di volta in volta in funzione dello stato generale dell impianto su cui effettuare la capitozzatura, della possibilità di gestire l impianto dopo l operazione, della sostenibilità economica dell operazione, ecc. In alcuni casi, infatti, la capitozzatura dell intero imfunghi pianto può essere consigliata, al fine di avere un risultato più facilmente gestibile, in termini di fertirrigazione e altri interventi agronomici, con piante paragonabili per età. Ulteriori ricerche sono volte alla verifica dei seguenti aspetti: l applicazione di prodotti biologici per la protezione di ferite fresche di potatura, il ruolo di alcuni nutrienti, ferro in particolare, sulla malattia e sullo sviluppo dei deterioramenti del legno, l eventuale effetto di alcuni parametri del suolo sulla manifestazione della malattia e infine la comprensione degli effetti della malattia sulla produzione. Fine ultimo di tali sforzi sarà quello di conseguire il contenimento della manifestazione della malattia e il danno alla produzione, fornendo utili strumenti decisionali per la gestione dell impianto in presenza della malattia. In conclusione, i risultati ottenuti in questi anni nello studio della carie dell actinidia hanno delineato un quadro di preoccupante espansione della malattia. Indicazioni importanti sono scaturite circa un effetto della malattia sulla qualità e sulla omogeneità della produzione, così come su aspetti epidemiolgici e ambientali. Queste ultime indicazioni sono meritevoli di ulteriori approfondimenti finalizzati a una più attenta gestione del frutteto dall impianto alla commercializzazione del frutto, al fine di migliorare le condizioni dell impianto e di garantire la qualità della produzione anche in presenza di carie dell actinidia.
Aggiornamenti sulla carie dell actinidia. Di Marco S., Osti F. & Neri L.
Aggiornamenti sulla carie dell actinidia Di Marco S., Osti F. & Neri L. CNR IBIMET - Via Gobetti 101, Bologna Segnalazioni della malattia Prima segnalazione: anni 90 in impianti della Romagna ITALIA GRECIA
DettagliPeriodo di potature? Fate attenzione...
Periodo di potature? Fate attenzione... Gli alberi non sono tutti uguali e non si potano tutti allo stesso modo o con la stessa frequenza. La potatura delle specie arboree viene, infatti, effettuata per
DettagliIl progetto AGRO.FREE: la tutela della filiera vivaistica da agrobatterio Elisa Angelini
Il progetto AGRO.FREE: la tutela della filiera vivaistica da agrobatterio Elisa Angelini CRA-VIT Centro di Ricerca per la Viticoltura, Conegliano (TV) Progetto di ricerca finanziato dalla Regione Veneto
DettagliLe avversità delle piante ornamentali
Seminario Grottammare (AP) Le avversità delle piante ornamentali La gestione delle avversità in ambito urbano Luigi Delloste Per avversità ambientale si intende qualsiasi evento, sia di origine climatica
DettagliSettore Parco e Villa Reale Ufficio Manutenzione Verde
A partire dal giorno 08 aprile, prenderanno avvio i lavori di abbattimento di n 2 alberi monumentali di Sophora japonica radicati nel pratone retrostante la Villa Reale, i quali manifestano gravi problematiche
DettagliCONSERVAZIONE DEGLI ALBERI TUTELATI: ASPETTI FITOSANITARI. Nicoletta Vai Servizio Fitosanitario
CONSERVAZIONE DEGLI ALBERI TUTELATI: ASPETTI FITOSANITARI Nicoletta Vai Servizio Fitosanitario Di cosa parleremo Perché il Servizio Fitosanitario? Alberi monumentali: i fondamentali Conservazione: cosa
DettagliIl pirodiserbo in frutti-viticultura:
Il pirodiserbo in frutti-viticultura: l innovazione tecnologica per favorire la sostenibilità ambientale. www.pirodiserbo.it La nuova Organizzazione Comune di Mercato per il settore ortofrutticolo (Reg.
DettagliAlcune malattie fungine dell olivo
Alcune malattie fungine dell olivo Massimo Pilotti CRA- Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale ROMA Malattia fungina nota già nel dopoguerra nelle zone di coltivazione meridionali. Segnalazioni del
DettagliI quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti
I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato
DettagliALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.
ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite
DettagliBollettino Agrometeorologico Viticoltura
Viale Bornata 11 25123 Brescia tel 3.362285-3677 assistenzatecnica@centrovitivinicoloprovinciale.it Bollettini e schede del Manuale di Viticoltura del CVP su: www.centrovitivinicoloprovinciale.it - BOLLETTINO
DettagliIRRIGAZIONE. Diffusione di portinnesti deboli, Infittimento sesti d impianto, Nuove tecniche irrigue
IRRIGAZIONE Nei nuovi impianti fin dall inizio si installa l impianto d irrigazione. In passato l irrigazione era riservata agli agrumi e specie coltivate in zone siccitose. Motivi dello sviluppo dell
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliDiffusione Xylella fastidiosa: EVITARE INUTILI ALLARMISMI!!!
Diffusione Xylella fastidiosa: EVITARE INUTILI ALLARMISMI!!! Stiamo purtroppo assistendo al diffondersi di un inutile quanto infondato ed incauto allarmismo, dovuto all ipotetica presenza nel comprensorio
DettagliLA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori. Marco Mingozzi Giovanni Zambardi
LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori Marco Mingozzi Giovanni Zambardi Le Officine Mingozzi si occupano della costruzione, sperimentazione ed espansione dei campi
Dettagli(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a
L ACQUA L elemento acqua è costituente degli esseri viventi, sia animali che vegetali, superando in alcuni casi anche il 90% della composizione. L acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto
DettagliAnalisi e diagramma di Pareto
Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo
DettagliVALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE
La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune
DettagliLa sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente
La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei
Dettagli7.2 Indagine di Customer Satisfaction
7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,
Dettagliigiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità
igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute
Dettagli5 La popolazione disabile
5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento
DettagliOSSERVATORIO PERMANENTE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE
DettagliDISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità
DettagliMetodi di controllo di Cydalima perspectalis (Walker)
Metodi di controllo di Cydalima perspectalis (Walker) Dott. For. Daniele Benassai Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Firenze Giovedì 2 ottobre e Mercoledì 12 novembre 2014 Palazzo Vecchio
DettagliCREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale
CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia
DettagliMonitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro
ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliDal 1990 le imprese pagano sempre più imposte
SCHEDA D INFORMAZIONE N 3: QUESTIONI SULLA RIDISTRIBUZIONE Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte Parlare della riforma dell imposizione delle imprese significa anche affrontare i timori relativi
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliREGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE VAIOLATURA DELLE DRUPACEE O SHARKA
REGIONE LAZIO DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE VAIOLATURA DELLE DRUPACEE O SHARKA La sharka o vaiolatura delle drupacee è una grave malattia provocata da un virus, Plum
DettagliIMPORTANZA DEL MONITORAGGIO DELLE COLTURE NELLA DIFESA INTEGRATA E I NUOVI ORIENTAMENTI DELLA NORMATIVA EUROPEA
IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO DELLE COLTURE NELLA DIFESA INTEGRATA E I NUOVI ORIENTAMENTI DELLA NORMATIVA EUROPEA Dott.ssa Flavia Grazia Tropiano SeSIRCA Regione Campania Caserta 24 novembre 2011 La difesa
DettagliSPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIE DI BIORISANAMENTO
SPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIE DI BIORISANAMENTO SARA BORIN DIPARTIMENTO DI SCIENZE PER GLI ALIMENTI, LA NUTRIZIONE E L AMBIENTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Sara.borin@unimi.it GRUPPO DI MICROBIOLOGIA
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliInfezione da HIV e AIDS in Piemonte
Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,
DettagliL investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno
L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo
DettagliIncidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia
Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:
DettagliLa gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA
La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 8 DEL 29 GENNAIO 2007
REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 29 dicembre 2006 - Deliberazione N. 2196 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - APPROVAZIONE DEL PRO- GETTO DEL DIPARTIMENTO DI
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
Dettaglil'insieme di tutti i casi esistenti in un determinato momento ed in una
Le misure di frequenza delle malattie possono descrivere: l'insieme di tutti i casi esistenti in un determinato momento ed in una determinata popolazione il verificarsi di nuovi casi A questo scopo si
DettagliDraft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto
Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la
DettagliLA CAPITOZZATURA: COME ROVINARE UN ALBERO
LA CAPITOZZATURA: COME ROVINARE UN ALBERO LA CAPITOZZATURA Per capitozzatura si intende il taglio della parte apicale del fusto e di grossi rami la capitozzatura NON E UNA TECNICA DI POTATURA ma UN DANNEGGIAMENTO
DettagliANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE
6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità
DettagliBIODIVERSITÀ DEI SUOLI ITALIANI: IL CONTRIBUTO DEGLI ACARI ORIBATEI
Università degli Studi di Siena Dipartimento di Biologia Evolutiva BIODIVERSITÀ DEI SUOLI ITALIANI: IL CONTRIBUTO DEGLI ACARI ORIBATEI Massimo MIGLIORINI, Fabio BERNINI Gli Acari sono un gruppo di aracnidi
DettagliUniversità degli Studi di Milano Bicocca CdS ECOAMM Corso di Metodi Statistici per l Amministrazione delle Imprese CARTE DI CONTROLLO PER VARIABILI
Università degli Studi di Milano Bicocca CdS ECOAMM Corso di Metodi Statistici per l Amministrazione delle Imprese CARTE DI CONTROLLO PER VARIABILI 1. L azienda Wood produce legno compensato per costruzioni
DettagliGLERA E PINOT GRIGIO: NUOVE PREOCCUPAZIONI SANITARIE?
GLERA E PINOT GRIGIO: NUOVE PREOCCUPAZIONI SANITARIE? Elisa Angelini elisa.angelini@entecra.it C.R.A. Centro di Ricerca per la Viticoltura Conegliano (TV) Foto P. Marcuzzo Foto G. Rama UN PO DI
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliIl taglio nella potatura dell olivo
Il taglio nella potatura dell olivo 27 10 2014 Slupatura è l intervento di cura sul tronco, contro la malattia chiamata CARIE o LUPA provocata da diversi tipi di funghi tra cui il FOMES FULVUS, il FOMES
DettagliCapitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.
Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).
DettagliΕΡΓ. ΓΕΩΡΓΙΚΗΣ ΜΗΧΑΝΟΛΟΓΙΑΣ TEL.: (+30210)5294040 FAX: (+301)5294032 ΚΑΘ. Ν. ΣΥΓΡΙΜΗΣ email:ns@aua.gr, www.aua.gr/ns
ORTICOLE IN SERRA Preparazione del terreno Trapianto Post-Trapianto Inizio accrescimento vegetativo Accrescimento vegetativo Fioritura Allegagione Ingrossamento bacche frutti Invaiatura Maturazione Obiettivo/Problema
DettagliPrevenzione e protezione incendi nelle attività industriali
Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:
DettagliPagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1
4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1 Obiettivo generale del progetto proposto dall ATS Aziende Casearie Riunite è definire e validare interventi di innovazione precompetitiva dei processi di produzione della
DettagliLa catena Epidemiologica
La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive
DettagliPolipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.
Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliProgetto Miglioramento della Qualità della Produzione dell olio di oliva ed impatto ambientale
A G E A Agenzia per le erogazioni in agricoltura Progetto Miglioramento della Qualità della Produzione dell olio di oliva ed impatto ambientale Associazione Produttori Olivicoli C.N.O. aderente al Finanziato
DettagliMANUALE D USO DI VIGIFARMACO
MANUALE D USO DI VIGIFARMACO 1. Perché vanno segnalate le reazioni indesiderate di medicinali? Al momento della commercializzazione di un nuovo farmaco il suo profilo rischio/beneficio è noto solo in parte
DettagliSINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE
MANUALE DI USO Documento: Manuale R01 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE Ultima revisione 25 Novembre 2015 ManR01 Sintetico collettivo e individuale 25 novembre 2015 Pag. 1 SINTETICO COLLETTIVO E INDIVIDUALE
DettagliL ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO
L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso
DettagliOsservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche
Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale
DettagliPROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno:
Sensore pressione freno A N A L I S I T E C N I C A D E L T U O K A R T PROVE SU PISTA Sensore pressione freno: come integrare le valutazioni personali sulla frenata con un analisi basata su elementi oggettivi
DettagliLa candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante
Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo
DettagliLEGNO IMPREGNATO IN AUTOCLAVE
Il brico dalle mille idee... LEGNO IMPREGNATO IN AUTOCLAVE Il legno all esterno e l impregnazione in autoclave 2 Il deterioramento del legno all esterno I manufatti in legno esposti all'esterno sono sottoposti
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliTECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI
LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni
DettagliIl mercato mobiliare
Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente
DettagliLA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE
LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE UNA NUOVA FRONTIERA NELLA DIAGNOSI DI ALCUNI TUMORI La diagnostica molecolare ha l obiettivo di accertare un ampia varietà di patologie (infettive, oncologiche
DettagliDomanda e offerta di credito
2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi
DettagliCapitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto
Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto Il presente capitolo continua nell esposizione di alcune basi teoriche della manutenzione. In particolare si tratteranno
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliNorme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista
CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI Norme di attuazione del Regolamento di formazione professionale continua del dottore commercialista (approvate nella seduta consiliare del 26 novembre 2002)
DettagliIndice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.
Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del
DettagliGIARDINO. Come potare tecniche ed attrezzi
GIARDINO 00 Come potare tecniche ed attrezzi 1 Le tecniche di potatura 1. I tagli devono essere praticati con utensili ben affilati altrimenti si formano bordi schiacciati e sfrangiati che cicatrizzano
DettagliSvalutazione delle immobilizzazioni materiali per perdite di valore
Svalutazione delle immobilizzazioni materiali per perdite di valore di Paolo Moretti Le perdite di valore per le immobilizzazioni materiali, disciplinate dallo IAS 16 «Immobili, impianti e macchinari»,
Dettaglisi comporta come perenne grazie alla sua propagazione attraverso i tuberi
LA PATATA Famiglia delle solanacee Genere solanum Pianta erbacea coltivata come annuale ma che in natura si comporta come perenne grazie alla sua propagazione attraverso i tuberi I fiori sono riuniti a
DettagliSERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?
LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali
DettagliNorme per l organizzazione - ISO serie 9000
Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al
DettagliCome valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo
Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità
DettagliMatteo Bracalini, Perla Terreni, Riziero Tiberi, Tiziana Panzavolta, Francesco Croci
Matteo Bracalini, Perla Terreni, Riziero Tiberi, Tiziana Panzavolta, Francesco Croci DIBA, Università degli Studi di Firenze e-mail: rtiberi@unifi.it Insetti fitofagi di Pinus pinea Leptoglossus occidentalis
DettagliDanni insoliti da tripidi sul frutto melo
Danni insoliti da tripidi sul frutto melo L osservazione e lo studio di sintomi su piante o frutti fa parte delle attività della Sezione Difesa delle Piante presso il Centro per la Sperimentazione Agraria
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliRISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE
RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliLe strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza
CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano
DettagliReport di valutazione studiolegalebraggio.it
Roma, li 15/01/2013 Report di valutazione studiolegalebraggio.it Il presente documento è redatto allo scopo di mostrare e analizzare le performance del sito web a due mesi e mezzo dalla pubblicazione online,
DettagliLa gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico
La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico 1. Introduzione Le Scorte sono costituite in prevalenza da materie prime, da accessori/componenti, da materiali di consumo. Rappresentano
DettagliCostruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014
Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato
DettagliNumero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL
Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL L'INAIL ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie professionali relativi all'anno
DettagliNOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE
NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliIn entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte.
Facoltà di Agraria UNIPD Precorso Biologia 2011 Verifica le tue competenze Leggi attentamente il testo e rispondi alle domande che seguono. Le domande sono divise in due sezioni: le domande di competenza
DettagliCome archiviare i dati per le scienze sociali
Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513
DettagliCriteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il
DettagliSTORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE
STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze
Dettagli