Principali leggi e decreti che regolamentano la valutazione del danno.

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1 Principali leggi e decreti che regolamentano la valutazione del danno. L.118/1971; L.18/1980; D. Lgs 508/1988; L.289/1990(minori, indennità di frequenza) che riguardano a vario titolo l invalidità civile. L. 68/1999 che riguarda il collocamento degli invalidi. L.104/1992 che riguarda la valutazione dell handicap. L.138/2001 tutela dei ciechi. L.222/1984, articolo 1, articolo 2 rispettivamente invalidità e inabilità INPS L.503/1992, comma 8 prepensionamento(competenza INPS) L.(DPR)1092/1973 riguarda i dipendenti dello Stato al fine di stabilire l inabilità assoluta e permanete al proficuo lavoro L.274/1991riguarda gli enti locali al fine di stabilire la dispensa dal servizio per inabilità assoluta e permanente al proficuo lavoro L.834/1981(equo indennizzo riguardante militari e dipendenti civili di stabilimenti militari-competenza CMO) L.335/1995, riguarda i dipendenti pubblici(assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa-competenza CMO o commissione di verifica del Ministero dell economia). L.461/2001(dipendenza da causa di servizio-competenza CMO o Commissione di verifica del Ministero dell economia) L.1124/1965 danno lavorativo INAIL L.38/2000 danno biologico INAIL Invalidità civile e accesso alle liste di collocamento(invalido civile 46%) Invalidità INPS

2 Invalidità nei pubblici dipendenti(inabilità assoluta e permanente al proficuo lavoro). Danno lavorativo e danno biologico. Per danno lavorativo s intende la riduzione che l infermità è in grado di determinare rispetto a un ipotetica capacità lavorativa del 100%. Tuttavia, in passato, diverse sentenze di Cassazione hanno indicato la necessità di quantificare il danno biologico(danno alla salute), in ottemperanza all articolo 32 della Costituzione che riconosce e tutela il diritto alla salute non solo come interesse della collettività, ma anche e soprattutto come diritto fondamentale dell individuo. Nelle varie forme assicurative il danno è valutabile come lavorativo o biologico, in funzioni delle vigenti normative di riferimento. A volte le valutazioni risultano pressoché coincidenti, altre volte sono molto differenti. Si pensi, ad esempio a un infermità che comporti pregiudizio estetico, se considerata come danno all integrità psico fisica del soggetto potrà raggiungere anche percentuali di danno elevate, ma se valutata come riduzione della capacità lavorativa avrà scarsa rilevanza. In ambito privatistico, una recente Sentenza della Corte costituzionale ha introdotto il concetto di danno non patrimoniale che valuta anche l eventuale danno morale sommandolo a quello biologico. Si tratta di un sistema di calcolo che non tiene conto dell eventuale danno riferito all impossibilità di produrre reddito o alla riduzione percentuale di questo diritto. Valutazione del danno alle articolazioni dell arto superiore in ambito INAIL, INPS o affini per il pubblico impiego(leggi 274 e-o 335), INVALIDITA CIVILE. Considerato la natura del corso che intende tener conto delle malattie determinate da vibrazioni mano braccio e da movimenti ripetitivi(sovraccarico biomeccanico) degli arti superiori, mi limiterò a prendere in esame soltanto le infermità conseguenti a tali esposizione a rischio.

3 Sembra evidente che le stesse riguardino prevalente l ambito INAIL e in parte quello INPS, escludendo quello dell invalidità civile. Infatti un danno valutato come danno da esposizione a rischi lavorativi non può essere preso in considerazione in invalidità civile. Le vibrazioni mano braccio e i movimenti ripetitivi sono quantificabili rispettivamente come accelerazione(m/sec2) e secondo indice OCRA. La premessa è indispensabile perché una malattia professionale può essere accolta dall INAIL soltanto nel caso sia stata eseguita la valutazione del rischio, ovviamente anche quantitativamente(anche nel caso di malattia tabellata come, d altra parte, lo sono tutte quelle che saranno prese in esame). Le malattie conseguenti a esposizione a vibrazione mano braccio e da movimenti ripetitivi riguardano essenzialmente tendini, parti molli dell articolazione, strutture nervose periferiche. Sono valutati al fine della quantificazione del danno biologico in prevalenza, ma non solo i limiti alla funzione. Saranno prese in considerazione patologie conseguenti all esposizione a rischio a carico della spalla, del gomito, del polso, delle mani. Spalla: la più grave infermità è rappresentata dall anchilosi scapolo omerale:20% arto non dominante, 25% arto dominante. Sulla base della massima valutazione sarà possibile percentualizzare, ulteriormente il danno, relativamente alla funzionalità residua. E inoltre possibile prendere in considerazione la limitazione dei movimenti nei gradi estremi:3%. Inoltre esiti di lesioni muscolo tendinee della spalla, apprezzabili strumentalmente, non comprensive del danno derivante dalla limitazione funzionale: fino a 4%. Infine esiti di lesione tendinee del muscolo bicipite brachiale, a seconda del deficit di forza: fino a 6% Gomito: anchilosi del gomito in posizione favorevole con prono supinazione libera: 15% arto non dominate, 18% arto dominate, ricorrendo agli stessi criteri di percentualizzazione applicati per la spalla. Se in posizione sfavorevole rispettivamente 24 e 20%

4 Esiti di epicondiliti, epitrocleiti e patologie muscolo tendinee, assimilabili, apprezzabili strumentalmente, in assenza o con sfumata ripercussione funzionale(vedi anchilosi), a seconda della mono o bilateralità: fino a 5%. Polso: anchilosi del polso in estensione rettilinea senza limitazioni della prono supinazione: 8% arto non dominante, 10% arto dominante, con percentualizzazione criteriologica identica a spalla e gomito. Anchilosi del polso in estensione rettilinea in supinazione:16% arto non dominate, 20% arto dominate. Movimenti di flesso estensione del polso limitati nei gradi estremi: 2%. Esiti neurologici di sindromi canalicolari(a tipo tunnel carpale) con sfumata compromissione funzionale, a seconda dell efficacia del trattamento e della mono o bilateralità: fino a 7%.( più difficilmente, per esposizione a vibrazioni o movimenti ripetitivi, si determina la sindrome a tipo tunnel canale di Guyon, canale cubitale che ha una valutazione, considerate le medesime condizioni del 6%). Mano: Le forme di anchilosi delle dita della mano sono più frequentemente esito di fratture e quindi d infortuni; si riportano comunque a titolo informativo le varie valutazioni del danno: Anchilosi del pollice(metacarpofalangea e interfalangea) in posizione favorevole n.d 12%, d.15% Anchilosi interfalangea del pollice n.d. 4%, d.5% Anchilosi interfalangea dell indice n.d. 5%, d. 8% Anchilosi rettilinea del medio n.d. 4%, d. 5% Anchilosi dell anulare 3% Anchilosi del mignolo n.d. 4% d. 5%

5 Esiti di tenovaginaliti del distretto polso mano, apprezzabili strumentalmente a seconda del grado e dell estensione, in assenza o con sfumata limitazione funzionale: fino a 4% Per quanto riguarda la valutazione alla luce della legge 222/84 e affini per il pubblico impiego(274/91 e-o 335/95) per le lesioni di cui sopra è da eludere la possibilità di inabilità; in funzione dell entità del danno potrebbe essere presa in considerazione l invalidità con specifico riferimento alle caratteristiche della mansione del soggetto in esame. Infine, per quanto riguarda la prescrizione, la stessa è compresa tra l anno riferito alla tendinopatia dei flessori e estensori della mano, 2 anni tendinopatia della spalla, del capo lungo del bicipite e sindrome del tunnel carpale 4 anni tendinopatia calcifica(m. Di Dupley).

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