Sistemi di assistenza primaria e innovazione in sanità Venezia, 7 giugno 2013

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Sistemi di assistenza primaria e innovazione in sanità Venezia, 7 giugno 2013"

Transcript

1 Sistemi di assistenza primaria e innovazione in sanità Venezia, 7 giugno 2013 Risultati preliminari dell indagine descrittiva sui servizi che erogano la prevenzione Progetto CCM Indagine conoscitiva sulle strutture deputate all erogazione di servizi di prevenzione in Italia S. Salmaso, I. Giovannelli per il gruppo di lavoro del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

2 Summary Il Progetto - Azione Centrale 5.1 (Piano Nazionale della Prevenzione) - Obiettivi - Fasi - Attività e metodi Conclusioni

3 Il Progetto e l azione centrale 5.1 del PNP Il Progetto, selezionato dal Bando CCM 2011, supporta l Azione Centrale 5.1 del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) Funzioni della stewardship (DM 10/11/10) Azioni ACP 1.1 Supporto legislativo alle azioni previste dal PNP ACP 1.2 Intesa Stato-Regioni su registri e sorveglianze Esercitare influenza sugli interlocutori (azioni di indirizzo) ACP 1.3 Contratto nazionale MMG e PLS ACP 1.4 Intesa Stato-Regioni sulla emanazione di documenti di pianificazione ACP 1.5 Accordi inter-istituzionali Garantire la realizzazione delle politiche (strumenti per realizzare la programmazione) Stabilire e mantenere collaborazioni e partnership Garantire la responsabilità (accountability, responsabilizzare gli operatori) Gestione basata sulla conoscenza ACP 2.1 Protocollo di public health agenzie ACP 2.2 Predisposizione di supporti alle Regioni ACP 2.3 Assetto istituzionale dell Osservazione nazionale Screening (ONS) ACP 3.1 Definire alleanze con gli stakeholders ACP 4.1 Protocollo per la comunicazione in prevenzione ACP 5.1 Azione conoscitiva sull assetto e le attività delle strutture deputate all erogazione della prevenzione ACP 5.2 Azione conoscitiva sui bisogni di integrazione socio-sanitaria

4 Obiettivo generale Il Progetto prevede la presenza di due unità operative: - CNESPS (ISS) - AGENAS Obiettivo generale (OG): «raccogliere, interpretare e diffondere alle istituzioni interessate informazioni sull assetto e sulle pratiche delle strutture deputate all erogazione di servizi di prevenzione»

5 Obiettivo generale Ai fini del raggiungimento dell OG: - Esplorazione dell articolazione delle strutture che erogano servizi di prevenzione attraverso la lettura dei progetti regionali all interno dei Piani Regionali della Prevenzione ( ); - Esplorazione dell articolazione delle attività di prevenzione attraverso la lettura degli atti normativi e delle indicazioni programmatorie a vari livelli organizzativi; - Raccolta di dati ad hoc attraverso una web-survey destinata agli operatori della prevenzione. Descrizione di situazioni operative

6 Il workshop iniziale Mandato e obiettivi concordati con le Regioni Finalità del workshop iniziale: - discutere e ridefinire il mandato dell Indagine; - condividere e rivedere le aree della prevenzione (situazioni operative) sulle quali focalizzare l Indagine; - rivedere gli obiettivi. Il mandato: - i risultati dell Indagine devono fornire informazioni utili alle Regioni per una «comprensione condivisa» e per la governance del nuovo scenario della prevenzione

7 Il workshop iniziale Mandato e obiettivi concordati con le Regioni Situazioni operative e Piano Nazionale della Prevenzione Macro-area 2 (413/647 progetti) Macro-area 4

8 Il workshop iniziale Mandato e obiettivi concordati con le Regioni Le situazioni operative nell ambito delle 2 macro-aree del PNP: - Prevenzione del sovrappeso e dell obesità; - Promozione dell attività fisica; - Prevenzione del rischio di disabilità negli anziani; - Prevenzione degli infortuni sul lavoro (in ambito edile).

9 Il workshop iniziale Mandato e obiettivi concordati con le Regioni Gli obiettivi: - mettere in evidenza le norme che assegnano responsabilità alle diverse strutture di prevenzione; - rilevare, rispetto alle 4 aree identificate, quali sono le strutture del sistema socio-sanitario coinvolte, quali assetti organizzativi presentano e quali attività svolgono. Fase 1 Fase 2 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di Azienda Sanitarie Locali

10 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Ricognizione delle SESP CNESPS Analisi dei progetti presentati dalle singole regioni nell ambito dei PRP AGENAS Analisi degli atti normativi e delle indicazioni programmatorie attraverso l utilizzo di parole chiave - Definizione di SESP e suoi descrittori; - messa a punto di una tabella riepilogativa delle informazioni ottenute dai percorsi CNESPS/AGENAS inviata e compilata da parte dei Referenti Regionali.

11 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Definizione di SESP e suoi descrittori: National Public Health Performance Standards Program La SESP è un organizzazione che coinvolge più persone e svolge almeno UNA delle seguenti 7 funzioni: 1. Sorveglianza e monitoraggio, passiva con dati di servizio o attivi con ricerca di informazioni, di malattia, delle condizioni di salute della popolazione, di accesso a servizi sanitari, sociali o scolastici; 2. Informazione, educazione e comunicazione (empowerment) su aspetti di salute, a livello individuale o collettivo, in partenariato con altre istituzioni o gruppi di interesse; 3. Coinvolgimento della comunità su temi socio-sanitari nell ambito della prevenzione e della promozione della salute; segue

12 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Definizione di SESP e suoi descrittori: National Public Health Performance Standards Program La SESP è un organizzazione che coinvolge più persone e svolge almeno UNA delle seguenti 7 funzioni: 4. Sviluppo di progetti, programmi, strategie che danno supporto o promuovono azioni a favore della prevenzione; 5. Azioni a favore di individui allo scopo di favorirne l accesso ai servizi in tal modo limitando le disuguaglianze; 6. Attività di supporto, supervisione, formazione del personale operante nei servizi; 7. Valutazione di accesso, qualità ed efficacia dei servizi, ricerca e proposta di nuove soluzioni.

13 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi DA COMPILARE A CURA DEL REFERENTE REGIONALE

14 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Hanno compilato la tabella 17 Regioni/P.A. 1 (BZ) ha dichiarato di non voler aderire all Indagine Regioni che non hanno inviato la scheda

15 Esempio Risultati preliminari dell indagine descrittiva sui servizi che erogano la prevenzione

16 SESP citate nell ambito dell area Prevenzione del sovrappeso e dell obesità Rete Epidemiologica Marchigiana (REM) Servizio di dietologia U.O. Pediatria di comunità Fattorie didattiche Nucleo referenti ASL per la Promozione della Salute (RePes) Servizi farmaceutici Centri/servizi/U.O. di Medicina dello sport Organizzazioni Sportive/enti di promozione sportiva Servizio di Epidemiologia Sovrazonale Ambienti di lavoro ASL/ASP/ULSS U.O. di educazione sanitaria e promozione della salute Dipartimento di sanità pubblica Osservatorio Epidemiologico regionale Unità operativa igiene e sanità publica (UOISP) Unità operative/servizi di educazione alla salute Casa della Salute SIAN U.O. Dietologia e Nutrizione Clinica Dip.to di Prevenzione/medica Servizi Veterinari U.O. Ospedaliera di medicina del Lavoro (UOOML) Agenzia Sanitaria Regionale Puglia (ARES) Dip.to Salute Mentale Dip.to materno infantile Distretti\ Società della Salute Servizio per le Tossicodipendenze (SerT) Punti nascita ospedali U.O. Epidemiologia Dipartimento delle dipendenze Istituto Gaslini Dipartimenti ospedalieri U.O. \ Servizi di medicina dello sport Servizi sociali Dipartimento Regionale Salute, Sicurezza e solidarietà sociale, servizi alla persona e alla comunità - Ufficio politiche della Prevenzione CONI Istituzioni scolastiche Direzione statistica Servizi consultoriali familiari e pediatrici SISP SPRESAL Agenzia Sanitaria Toscana (ARS) Servizio di comunicazione interna ed esterna Servizi di comunicazione ASL Servizi di prevenzione Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e privati (IRCCS) Centro regionale di educazione alimentare Servizi di medicina scolastica Comuni, Enti locali Registro tumori del Veneto Organizzazioni MMG Assessorato ai trasporti; Osservatorio per la salute (Ass. to alla salute e politiche sociali) Centri di educazione alimentare e benessere alla salute c/o comuni Aziende/strutture Ospedaliere (universitaria) Reparto ostetricia e neonatologia Centro regionali di Riferimento per la Promozione della salute Associazioni di volontariato, categoria, consumatori, commercio N.O. / U.O. Epidemiologia Organizzazioni PLS

17 SESP citate nell ambito dell area Prevenzione dell attività fisica Associazioni di volontariato, categoria, consumatori, commercio Centri di aggregazione per gli anziani sul territorio Agenzia per l'energia e l'ambiente ( ANEA) UOESA (unità operative di educazione alla salute) Centro territoriale di Medicina dello sport (Dipartimento di Sanità Pubblica) U.O. Ospedaliera di medicina del Lavoro (UOOML) Consultori familiari Dipartimenti cure primarie Organizzazioni MMG Distretti / Società della Salute Dipartimenti Materno-Infantile Istituzioni scolastiche Servizi di medicina dello sport Dipartimento Regionale Salute, Sicurezza e solidarietà sociale, servizi alla persona e alla comunità - Ufficio politiche della Prevenzione Strutture di educazione alla salute Centro di ricerca sport, montagna e salute (cerism) Rete regionale per la promozione dell'attività fisica Servizi di comunicazione Università Facoltà Scienze Motorie U. O. di Nutrizione Clinica e Dietologia Osservatorio Epidemiologico regionale CIP (comitato italiano paraolimpico) Enti sportivi U.U.O.O. Promozione della salute ASP/ASL Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) Servizi sociali U.O. Cardiologia e diabetologia Organizzazioni PLS U.O. di medicina fisica e riabilitazione Luoghi di prevenzione ARS Ambientaliste/Escursioniste, Cittadinanza Attiva, Associazioni Anziani (ADA), Associazione Trentina Malati Reumatici Azienda Ospedaliera (universitaria) Università della terza età e del tempo disponibile (UTETD) SIAN CONI/UISP Servizi di educazione alla salute, di pediatria di comunità, medicina scolastica, per l'educazione ambientale, geriatrici, dietologia Agenzia regionale sanitaria U.O. reumatologia Dipartimento di prevenzione/medica Servizi di epidemiologia U.O. materno infantile Comuni, Municipi, Enti Locali

18 SESP citate nell ambito dell area Prevenzione del rischio di disabilità negli anziani Università della terza età e del tempo disponibile (UTETD) Unità di valutazione multidimensionale ASL ASP Agenzia sanitaria toscana (ARS) SISP Comuni, Enti Locali, Municipi Dipartimento Regionale Salute Terzo settore, associazioni anziani Dipartimento cure primarie Azienda Ospedaliera Ufficio politiche della Prevenzione Servizi di cardiologia Istituto Nazionale riposo e cura anziani (INRCA) Società scientifiche e sindacali dei MMG SPRESAL SIAN Servizi sociali e socio-sanitari Dipartimenti di Prevenzione/medica Servizio sovrazonale di epidemiologia Organizzazioni sindacali dei pensionati Servizi di Epidemiologia Unità territoriale per l'assistenza primaria (UTAP) Case della Salute area organizzativa di Epidemiologia INAIL Organizzazioni MMG Centri di aggregazione/associazioni per gli anziani sul territorio Federsanità ANCI Organizzazioni no profit Osservatorio Epidemiologico regionale Distretti, Società della Salute U.O. di geriatria Servizio di emergenza - urgenza 118 Istituzioni scolastiche UISP Centri diurni U.O. assistenza anziani U.O. di epidemiologia e sorveglianza Sicurezza e solidarietà sociale, servizi alla persona e alla comunità Associazioni di volontariato U.O. di promozione della salute

19 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Alcune riflessioni: - Oltre alle SESP del sistema socio-sanitario, altre strutture esterne ad esso, istituzionali o meno, hanno un ruolo attivo nella realizzazione di prestazioni di prevenzione; - Interdisciplinarietà e intersettorialità come pre-requisito per la buona riuscita dei progetti/azioni/strategie messe in atto nelle 4 aree considerate.

20 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Sono stati raccolti 82/145 organigrammi

21 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi

22 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi

23 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Alcune riflessioni: - non esiste una tipologia organizzativa comune nelle aziende sanitarie, tantomeno per l attribuzione istituzionale delle attività di prevenzione nei settori identificati dall indagine; - grande diversità nei ruoli che le SESP hanno nella realizzazione delle attività di prevenzione; - l attività di prevenzione corrente è realizzata all interno dei programmi/progetti dei piani di prevenzione regionali; - per molte aree della prevenzione primaria poco esiste nelle norme che definiscono le strutture istituzionalmente incaricate della prevenzione; segue

24 Fase 1 Ricognizione delle Strutture che Erogano Servizi di Prevenzione (SESP) e raccolta organigrammi Alcune riflessioni: - il distretto viene indicato come: l ambito più appropriato per le prestazioni del livello di assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro che persegue obiettivi di promozione della salute, prevenzione delle malattie e delle disabilità, gestione delle malattie croniche, miglioramento della qualità di vita dei singoli e della collettività, attraverso interventi che possono superare i confini del settore sanitario e coinvolgere l intera società civile - per diverse aree di prevenzione secondaria (es.: screening tumorali) le responsabilità delle attività è affidata a strutture diverse dal Dipartimento di Prevenzione.

25 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL L indagine quantitativa mira a descrivere: - le caratteristiche strutturali delle SESP; - le attività svolte (7 funzioni); - le modalità e l attività di networking. Per la realizzazione sono state selezionate: - 2 ASL con caratteristiche diverse (ad es.: asl metropolitana e urbana)

26 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Sono stati coinvolti 3 attori: - i Referenti Regionali dell indagine - i Direttori Sanitari di ciascuna delle Aziende Sanitarie - i Responsabili delle singole SESP Il questionario: on-line (survey-monkey) composto da 70 domande Pre-test nel Lazio

27 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Sono stati inviati: 122 questionari o prevenzione del sovrappeso e dell obesità (58); o promozione dell attività fisica (29); o prevenzione del rischio di disabilità negli anziani (35). Prevenzione degli infortuni sul lavoro (in ambito edile)

28 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Percentuale di SESP citate nell ambito dell area prevenzione del sovrappeso e dell obesità Presidi Ospedalieri 13% Altro (Direzione Integrata della prevenzione; Dipartimento del Territorio) 10% Direzione generale 7% Distretto 10% Dipartimento di Prevenzione 60%

29 PREVENZIONE DEL SOVRAPPESO E DELL OBESITA Direttore sanitario Direttore generale (2) Direzione integrata della prevenzione U.O. Formazione Direttore amministrativo SSD Epidemiologia SSD Promozione della Salute Dip. Territorio Distretti (3) Dipartimento di prevenzione (18) Presidi ospedalieri (4) UVOS Coordinamento Mmg-Pls Farmacovigilanza Dipartimento di medicina ADI Sanità pubblica veterinaria Dipartimento di chirurgia Specialistica ambulatoriale Igiene negli alimenti Unità di day-surgery Sert Igiene e sanità pubblica Igiene e prof. mal. infettive Dipartimento di dei servizi Assistenza territoriale Medici di famiglia Sumai Medicina dello sport U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva; Spresal U.O. Educazione alla Salute; Servizio Promozione della Salute; U.O. Educazione Sanitaria; Promozione ed educazione alla salute, sorveglianza e stili di vita; Epidemiologia, Educazione Sanitaria; SS. Sorveglianza e Promozione Nutrizionale; U.O.C. Igiene degli alimenti, Sorveglianza e Prevenzione Nutrizionale; U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva Assistenza ospedaliera IRCCS Ospedali accreditati U.O. Nutrizione Clinica, Dietetica e Nutrizione clinica, SS Neonatologia, Disturbi del comportamento alimentare; Dietologia e Nutrizione clinica; Pediatri libera scelta Area in convenzione Aziende ospedaliere Ospedali per riabilitazione

30 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Presidi ospedalieri 8% Distretto 20% Percentuale di SESP citate nell ambito dell area promozione dell attività fisica Altro (Dip. di fisiologia cardiovascolare; SC Direzione Integrata della Prevenzione) 12% Direzione Generale 4% Dipartimento di Prevenzione 56%

31 PROMOZIONE DELL ATTIVITA FISICA Direttore generale (1) Direttore sanitario Direttore amministrativo URP Direzione integrata della prevenzione SSD Epidemiologia Dip. Territorio Distretti (5) Dipartimento di prevenzione (14) Presidi ospedalieri (2) UVOS Coordinamento Mmg-Pls Farmacovigilanza Dipartimento di medicina ADI Sanità pubblica veterinaria Dipartimento di chirurgia Specialistica ambulatoriale Igiene negli alimenti Unità di day-surgery SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica); Diabetologia; UDMG Assistenza territoriale Medici di famiglia Sumai Sert Pediatri libera scelta Igiene e sanità pubblica Igiene e prof. mal. infettive Medicina dello sport Spresal U.O. Educazione alla Salute; Servizio Promozione della Salute; U.O. Educazione Sanitaria, epidemiologia; Promozione ed educazione alla salute, sorveglianza e stili di vita; SS. Sorveglianza e Promozione Nutrizionale; Coordinamento screening e prevenzione malattie cronico degenerative; S.S.D. Promozione della salute; S.C. recupero e riabilitazione professionale Area in convenzione Dipartimento di dei servizi Assistenza ospedaliera IRCCS Ospedali accreditati Aziende ospedaliere Ospedali per riabilitazione S.S.D. Diabetologia; S.S.D. Dietetica e Nutrizione Clinica; U.O. Reumatologia; U.O. Medicina Fisica e riabilitazione

32 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Altro (Dip. di fisiopatologia cardiovascolare; SC Direzione Integrata della Prevenzione) 22% Percentuale di SESP citate nell ambito dell area Prevenzione del rischio di disabilità negli anziani Direzione Generale 7% Presidio Ospedialiero 14% Dipartimento di Prevenzione 43% Distretto 14%

33 PREVENZIONE DEL RISCHIO DI DISABILITA NELL ANZIANO Direttore sanitario Direzione integrata assistenza distrettuale Ass. Primaria Direttore generale (2) Coord. Servizi Sociali Direzione integrata della prevenzione Epidemiologia Direttore amministrativo SSD Epidemiologia; SSD Promozione della Salute; U.O. Medicina Riabilitativa Dip. Territorio UVOS; SerT Distretti (4) Coordinamento Mmg-Pls ADI Dipartimento di prevenzione (12) Farmacovigilanza Sanità pubblica veterinaria Presidi ospedalieri (4) Dipartimento di medicina Dipartimento di chirurgia Specialistica ambulatoriale Igiene negli alimenti Unità di day-surgery Porta Unica di accesso; protesi e ausili; U.O. Cure Primarie Assistenza territoriale Medici di famiglia Sumai Pediatri libera scelta Sert Igiene e sanità pubblica Igiene e prof. mal. infettive Medicina dello sport Spresal Servizio Promozione alla Salute; Epidemiologia ed educazione Sanitaria; S.S. Sorveglianza e Prevenzione Nutrizionale; U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva; U.O. Educazione Salute Area in convenzione Dipartimento di dei servizi UO Geriatria; Oculistica; SC Urologia; SC Recupero e Riabilitazione Funzionale; SS Dietetica e Nutrizione Clinica; Geriatria Riabilitativa; Lungoassistenza Riabilitativa Assistenza ospedaliera IRCCS Ospedali accreditati Aziende ospedaliere Ospedali per riabilitazione

34 Fase 2 Conduzione di un indagine quantitativa su un campione di ASL Numero di SESP citate nell ambito delle 3 aree SESP AREA Prevenzione del sovrappeso e dell obesità Promozione dell attività fisica Prevenzione del rischio di disabilità nell anziano Direzione Generale Dipartimento di Prevenzione Distretto Presidio Ospedaliero Altro Totale

35 Conclusioni Le strutture che erogano la prevenzione sono spesso diverse dalle strutture deputate al coordinamento; La lettura dei PRP non sempre aiuta nella comprensione degli attori/responsabili della prevenzione; Le modalità attraverso le quali si dovrebbe erogare la prevenzione sono spesso poco definite; Confini labili tra la prevenzione e la promozione della salute; Tale settore ha un mandato vago e difficile da valutare; Le informazioni raccolte possono essere utili per orientare il prossimo PNP.

36 Grazie per l attenzione! stefania.salmaso@iss.it Ilaria.giovannelli@iss.it

Public Health Genomics (PHG): l approccio di sanità pubblica e possibili utilizzi nell ambito dell assistenza primaria

Public Health Genomics (PHG): l approccio di sanità pubblica e possibili utilizzi nell ambito dell assistenza primaria Public Health Genomics (PHG): l approccio di sanità pubblica e possibili utilizzi nell ambito dell assistenza primaria Politiche di PHG: il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e il Piano Nazionale

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

La gestione in rete della prevenzione nutrizionale. Roma Palazzo Marini 18 settembre 2008 Dr.ssa Elena Alonzo - Direttore SIAN AUSL 3 Catania

La gestione in rete della prevenzione nutrizionale. Roma Palazzo Marini 18 settembre 2008 Dr.ssa Elena Alonzo - Direttore SIAN AUSL 3 Catania La gestione in rete della prevenzione nutrizionale Roma Palazzo Marini 18 settembre 2008 Dr.ssa Elena Alonzo - Direttore SIAN AUSL 3 Catania Problematiche attuali Necessità di attivare politiche integrate

Dettagli

Campobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità

Campobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento

Dettagli

PROPOSTA DI UN MODELLO DI RIFERIMENTO

PROPOSTA DI UN MODELLO DI RIFERIMENTO IPA Adriatic CBC Programme Progetto LOVE YOUR HEART PROPOSTA DI UN MODELLO DI RIFERIMENTO Montona, 10 giugno 2013 Lamberto Pressato - SCF MODELLO DEL DISEASE MANAGEMENT nella PREVENZIONE del RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per

Dettagli

MiMS. Master in Management Sanitario. Il territorio

MiMS. Master in Management Sanitario. Il territorio 1 Il territorio 2 Il territorio: tendenze evolutive Aumentata l aspettativa di vita: U = 76 anni D = 82,4 anni Patologie croniche prevalgono su quelle acute Possibilità di eseguire piccoli interventi chirurgici

Dettagli

Organizzazione dei servizi sanitari. Dr. Silvio Tafuri

Organizzazione dei servizi sanitari. Dr. Silvio Tafuri Organizzazione dei servizi sanitari Dr. Silvio Tafuri Premessa metodologica Classificazione dei sistemi sanitari in base alle fonti di finanziamento: n n n n Sistemi assicurativi Sistemi finanziati dalla

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

ATTO AZIENDALE STRUTTURA ORGANIZZATIVA

ATTO AZIENDALE STRUTTURA ORGANIZZATIVA ATTO AZIENDALE Allegato n. 1 STRUTTURA ORGANIZZATIVA REGIONE SICILIANA Ufficio Programmazione e Controllo di gestione- All.1 Atto Az.le def. appr.to da Ass..to 1 Ufficio Programmazione e Controllo di gestione-

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : Modello Operativo di Integrazione tra Azienda Sanitaria e Comune

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : Modello Operativo di Integrazione tra Azienda Sanitaria e Comune ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : Modello Operativo di Integrazione tra Azienda Sanitaria e Comune Incremento età anagrafica Incremento dei bisogni sanitari Situazione della Campania a) indice di invecchiamento

Dettagli

STATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007

STATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007 STATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007 REGIONE: Lazio TITOLO: Interventi par la Prevenzione dell Obesità nella Regione Lazio Il

Dettagli

Progetto nazionale di promozione dell attività fisica e gruppi di cammino

Progetto nazionale di promozione dell attività fisica e gruppi di cammino Workshop CCM 21/22 febbraio 2008 Progetto nazionale di promozione dell attività fisica e gruppi di cammino Progetto di lotta alla sedentarietà Regione Veneto http://prevenzione.ulss20.verona.it/att_motoria.html

Dettagli

IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI. Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute

IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI. Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute Dott.ssa M. Teresa Scotti Bologna, 15 ottobre 2009 La promozione della salute è il processo che

Dettagli

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4

Dettagli

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,

Dettagli

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6

Dettagli

Assessore alla Sanità e Politiche Sociali

Assessore alla Sanità e Politiche Sociali Osservatorio Epidemiologico Ufficio Ospedali Ufficio Distretti Sanitari Ufficio Economia Sanitaria Ufficio Personale Sanitario Ufficio Formazione del Personale Sanitario Servizio Sviluppo Personale Ufficio

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La rete per la promozione della salute in Lombardia La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Associazione Culturale Pediatri (ACP) Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH)

Protocollo d intesa tra. Associazione Culturale Pediatri (ACP) Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH) Protocollo d intesa tra Associazione Culturale Pediatri (ACP) e Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH) ACP Associazione Culturale Pediatri (di seguito denominata ACP), associazione

Dettagli

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO

ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività

Dettagli

ALLEGATO N. 2. L'organizzazione aziendale

ALLEGATO N. 2. L'organizzazione aziendale Azienda ULSS n. 8 - Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2016 ALLEGATO N. 2 L'organizzazione aziendale Organigrammi: - struttura organizzativa dell'azienda - unità operative in staff alla

Dettagli

Valutare la Prevenzione: Padova 4 novembre 2011. Prevenzione. Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica. Regione del Veneto

Valutare la Prevenzione: Padova 4 novembre 2011. Prevenzione. Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica. Regione del Veneto Valutare la Prevenzione: trasparenza, confronto, indicatori Padova 4 novembre 2011 Il confronto tra i Piani della Prevenzione Francesca Russo Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica Regione

Dettagli

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia

Dettagli

REGIONE SICILIANA PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007

REGIONE SICILIANA PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007 REGIONE SICILIANA PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE 2005-2007 I PROGETTI DELLA REGIONE SICILIA SUGLI SCREENING ONCOLOGICI Lo screening della cervice uterina Dott. Saverio Ciriminna Dirigente Generale Ispettorato

Dettagli

Riflessioni su Percorsi comuni di Progettazione Integrata La rete dei servizi sanitari

Riflessioni su Percorsi comuni di Progettazione Integrata La rete dei servizi sanitari 2 Convegno Nazionale Ospedale Città e Territorio Verona, 13-15 Settembre 2007 Riflessioni su Percorsi comuni di Progettazione Integrata La rete dei servizi sanitari Le strutture Sanitarie territoriali

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING 17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING Nel 2000 è stato istituito il Sistema Comunicazione e Marketing, in applicazione di una specifica normativa ed in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001.

Dettagli

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione

Dettagli

L'organizzazione aziendale

L'organizzazione aziendale L'organizzazione aziendale Organigrammi: - struttura organizzativa dell'azienda - unità operative in staff alla direzione generale - dipartimento di prevenzione - distretto socio-sanitario unico - ospedale

Dettagli

F ORMATO EUROPEO. INFORMAZIONI PERSONALI Nome. ESPERIENZA LAVORATIVA dal 01/04/77 LUIGI RUBENS CURIA

F ORMATO EUROPEO. INFORMAZIONI PERSONALI Nome. ESPERIENZA LAVORATIVA dal 01/04/77 LUIGI RUBENS CURIA INFORMAZIONI PERSONALI Nome LUIGI RUBENS CURIA Indirizzo Via Roma n 5 Telefono 0965/332891 Telefono Ufficio 0961856535 E-mail rubenscuria@yahoo.it; r.curia@regcal.it Nazionalità Italiana Data di nascita

Dettagli

Allegato B. Azienda Sanitaria Locale di Cuneo, Mondovì e Savigliano ORGANIGRAMMA

Allegato B. Azienda Sanitaria Locale di Cuneo, Mondovì e Savigliano ORGANIGRAMMA Allegato B Azienda Sanitaria Locale di Cuneo, Mondovì e Savigliano ORGANIGRAMMA ORGANIGRAMMA GENERALE Direttore Generale SC Legale SC Servizio Prevenzione Protezione dei Percorsi cardio respiratori dei

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

L organizzazione dell Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari

L organizzazione dell Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ASSESSORATO ALLE POLITICHE PER LA SALUTE WORKSHOP IN MATERIA DI SALUTE E SANITÀ Trento 5 maggio, 19 maggio, 5 giugno 2006 L organizzazione dell Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Carlo Favaretti,,

Dettagli

Elenco dei trattamenti di competenza della Regione, degli enti e agenzie regionali, degli enti controllati e vigilati dalla Regione

Elenco dei trattamenti di competenza della Regione, degli enti e agenzie regionali, degli enti controllati e vigilati dalla Regione SCHEDE ALLEGATO A Elenco dei trattamenti di competenza della Regione, degli enti e agenzie regionali, degli enti controllati e vigilati dalla Regione Titolo 1 Nomine e designazioni da parte della regione,

Dettagli

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento una storia complessa che inizia nel 2011 con l attivazione di un tavolo congiunto tra il Ministero della salute e alcune Regioni

Dettagli

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Medicina d attesa Medicina d opportunità Medicina d Iniziativa Campagne di sensibilizzazione e di prevenzione Dr. Maurizio Pozzi Modelli Generali delle Cure Primarie

Dettagli

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale

Dettagli

Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2.

Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2. Francesco MORABITO Direttore Sanitario ASL CN2. Alcuni dati di contesto 2 La S.O.C. Psicologia dell A.S.L. CN2 ha valenza territoriale ed ospedaliera; articola gli interventi sanitari su due Presidi Ospedalieri

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011

BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011 AZIENDA USL DI RAVENNA BILANCIO DI MISSIONE 2012 RENDICONTO 2011 Gruppo di lavoro Coordinamento Milva Fanti Redazione dei capitoli Presentazione e conclusioni: Capitolo 1: Giuliano Silvi Capitolo 2: Gianni

Dettagli

Lega Contro i Tumori ONLUS Sezione L.I.L.T. di Reggio Emilia

Lega Contro i Tumori ONLUS Sezione L.I.L.T. di Reggio Emilia Lega Contro i Tumori ONLUS Sezione L.I.L.T. di Reggio Emilia La L.I.L.T Nazionale nasce nel 1922 a Bologna Attualmente è presente con 105 sedi sul territorio nazionale La sede di Reggio Emilia è stata

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Guadagnare salute e Territorio. Daniela Galeone

Guadagnare salute e Territorio. Daniela Galeone Guadagnare salute e Territorio Daniela Galeone Fattori di rischio di malattia e morte prematura in Europa Decessi DALY* 1. Ipertensione 22% 1. Tabacco 12% 2. Tabacco 19% 2. Ipertensione 9% 3. Colesterolo

Dettagli

Udine, 30 ottobre 2015

Udine, 30 ottobre 2015 Udine, 30 ottobre 2015 2 CONVEGNO INTERREGIONALE CARD La Prevenzione nel distretto DIREZIONI TECNICHE REGIONALI: Stato dell arte nelle Regioni del Triveneto, della realizzazione delle leggi di riforma

Dettagli

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE L INFERMIERE DI FAMIGLIA Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE Uno degli obiettivi di oggi RILEGGERE LO SVILUPPO DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA TERRITORIALE DAL PUNTO

Dettagli

Utilizzo a livello locale delle sorveglianze sugli stili di vita Asl 3 Genovese

Utilizzo a livello locale delle sorveglianze sugli stili di vita Asl 3 Genovese Contributo PASSI per il Piano della Prevenzione Roma, ISS CNESPS 27 marzo 2014 Esperienze promettenti di uso della sorveglianza per perseguire gli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione, in Regioni

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia

Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia Le attività di prevenzione nella Regione Sicilia I piani di intervento e di assistenza alla popolazione nelle Città di Palermo e Catania. Estate 2007 S. Scondotto A. Marras Il Sistema Nazionale di Sorveglianza

Dettagli

Francesca Russo Bibione, 13 settembre 2013

Francesca Russo Bibione, 13 settembre 2013 Tavola rotonda Le politiche regionali che promuovono stili di vita sani negli ambiti del turismo, dell ambiente e della sanità Francesca Russo Bibione, 13 settembre 2013 Piano socio-sanitario regionale

Dettagli

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψ υιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασ δφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκ λζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖ βνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθω

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

WORKSHOP MOBILITA SOSTENIBILE E SICURA IN AMBITO URBANO

WORKSHOP MOBILITA SOSTENIBILE E SICURA IN AMBITO URBANO WORKSHOP MOBILITA SOSTENIBILE E SICURA IN AMBITO URBANO SALA BIBLIOTECA st. 130, 1 p. Dipartimento di Prevenzione ASS1 via Paolo de Ralli, 3 (TS) 21 maggio 2012 il dipartimento di prevenzione Art 7 del

Dettagli

Il Governo Clinico delle Cure Primarie

Il Governo Clinico delle Cure Primarie Il Governo Clinico delle Cure Primarie Proposta 1.0 del 15 dicembre 2011 1. Obiettivo generale Acquisire metodologie, strumenti e modelli organizzativi per implementare il Governo Clinico nelle cure 2.

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione

Dettagli

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona

Dettagli

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe

Dettagli

REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H

REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H REGOLAMENTO DEI DISTRETTI SANITARI DELLA ASL ROMA H INDICE Articolo 1- Ambito di applicazione... 3 Articolo 2- Fonti normative... 3 Articolo 3- Definizione... 3 Articolo 4- Obiettivi e finalità del Distretto...

Dettagli

La diffusione e l utilizzo delle misure di performance del primary healthcare in Italia: i risultati della ricerca Ce.Ri.S.Ma.S.

La diffusione e l utilizzo delle misure di performance del primary healthcare in Italia: i risultati della ricerca Ce.Ri.S.Ma.S. La diffusione e l utilizzo delle misure di performance del primary healthcare in Italia: i risultati della ricerca Ce.Ri.S.Ma.S. Materiale a cura di Antonella Cifalinò «Quale» PHC? Si assume una concezione

Dettagli

PIANO DEI CENTRI DI COSTO

PIANO DEI CENTRI DI COSTO REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA Via Dante Alighieri 89900 Vibo Valentia Partita IVA n 02866420793 Allegato A alla delibera n. 109/CS del 8.2.2012 PIANO DEI CENTRI DI COSTO

Dettagli

I flussi ed i sistemi informativi come strumento di valorizzazione e di monitoraggio del sistema di assistenza territoriale a garanzia dei LEA

I flussi ed i sistemi informativi come strumento di valorizzazione e di monitoraggio del sistema di assistenza territoriale a garanzia dei LEA I flussi ed i sistemi informativi come strumento di valorizzazione e di monitoraggio del sistema di assistenza territoriale a garanzia dei LEA Vito Bavaro Ufficio Sistemi Informativi e Flussi Informativi

Dettagli

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE ESTATE 2007 GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA ASSESSORATO ALLA SANITA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI ASSESSORATO ALL AMBIENTE PIANO EMERGENZA ONDATE DI CALORE Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria

Dettagli

PARTE PRIMA. Leggi e regolamenti regionali IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE:

PARTE PRIMA. Leggi e regolamenti regionali IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE: 15656 PARTE PRIMA Leggi e regolamenti regionali LEGGE REGIONALE 29 marzo 2016, n. 4 Consiglio sanitario regionale. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE

Dettagli

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi Psicologia psicoterapia Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2002-2004 Psicologia Psichiatria

Dettagli

ORGANIZZAZIONE SANITARIA. Prof. A. Mistretta

ORGANIZZAZIONE SANITARIA. Prof. A. Mistretta ORGANIZZAZIONE SANITARIA Prof. A. Mistretta LEGISLAZIONE ED ORGANIZZAZIONE Il Servizio Sanitario Nazionale Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) è nato con una legge n. 833 del 23 dicembre del 1978;

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE: L ESPERIENZA DELL ARS TOSCANA

ASSISTENZA DOMICILIARE: L ESPERIENZA DELL ARS TOSCANA DOTT. GIOVANNI BARBAGLI Presidente ARS Toscana ASSISTENZA DOMICILIARE: L ESPERIENZA DELL ARS TOSCANA Dai valori e dai principi generali del Piano sanitario regionale toscano all organizzazione dell offerta

Dettagli

Regione Puglia Agenzia Regionale Sanitaria Cattedra di Reumatologia Università degli Studi di Bari Associazione Pugliese Malati Reumatici Onlus - Ente di Volontariato IL GOVERNO CLINICO IN REUMATOLOGIA

Dettagli

CNESPS PASSI PER L ITALIA

CNESPS PASSI PER L ITALIA CNESPS PASSI PER L ITALIA Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Compiti specifici: il livello regionale e locale Carla Bietta Istituto Superiore di Sanità, 1 Marzo 2005 Sperimentare

Dettagli

Piano Regionale 2010-2012

Piano Regionale 2010-2012 Piano Regionale 2010-2012 DGR 557/2010. Approvazione del Piano Regionale della Prevenzione 2010-12 Quadro Strategico, individuazione del Modello Organizzativo integrato territoriale e vincolo annuale ai

Dettagli

ATTIVITA SPECIALISTICA

ATTIVITA SPECIALISTICA Allegato A) Profilo di Ruolo del Direttore di Struttura complessa ATTIVITA SPECIALISTICA DISTRETTO SOCIO-SANITARIO SUD Titolo dell incarico Direttore di struttura complessa di Attività Specialistica Luogo

Dettagli

PIANI ATTUATIVI AZIENDALI

PIANI ATTUATIVI AZIENDALI PIANI ATTUATIVI AZIENDALI Il Piano attuativo delle Aziende sanitarie del Servizio Sanitario regionale è, ai sensi dell art.5 della legge regionale 14 aprile 2009, n.5, atto della programmazione sanitaria

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

Assetti di Governance dei Servizi Territoriali. Le cure primarie: Il caso della ASL di L Aquila

Assetti di Governance dei Servizi Territoriali. Le cure primarie: Il caso della ASL di L Aquila Assetti di Governance dei Servizi Territoriali Le cure primarie: Il caso della Introduzione Profilo Aziendale Indice Il Governo dei servizi territoriali: la scelta dell Il modello di Programmazione e Controllo

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione ASL di NOVARA

Dipartimento di Prevenzione ASL di NOVARA Il Dipartimento di Prevenzione è la struttura operativa dell Azienda Sanitaria Locale di Novara che garantisce la tutela della salute collettiva, perseguendo obiettivi di: promozione della salute prevenzione

Dettagli

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale e prevenzione e promozione della salute Corso 60 ore I sistemi sanitari di tutti i Paesi Occidentali sono sotto pressione, a causa del contestuale

Dettagli

LA STORIA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

LA STORIA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE LA STORIA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE L. 1888 legge Pagliai (Legge Riforma sanitaria) istituzione Medici Comunali istituzione Medici Provinciali istituzione Direzione Generale Sanità L. 1890 legge

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Il ruolo del Veneto nella strategia del CCM per il controllo del tabacco

Il ruolo del Veneto nella strategia del CCM per il controllo del tabacco Il ruolo del Veneto nella strategia del CCM per il controllo del tabacco Francesca Russo Annarosa Pettenò Padova, 30 ottobre 2009 Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie Ha tra

Dettagli

Legenda centri di responsabilità: CdR centri di costo: cdc centri di rilevazione per l'acquisto di prestazioni finali da terzi soggetti erogatori: cda

Legenda centri di responsabilità: CdR centri di costo: cdc centri di rilevazione per l'acquisto di prestazioni finali da terzi soggetti erogatori: cda REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA Via Dante Alighieri 89900 Vibo Partita IVA no 0286642079 PIANO AZIENDALE DEI CENTRI DI RILEVAZIONE (allegato delibera n. del ) Legenda centri

Dettagli

Regione Calabria. Dipartimento Tutela della Salute Settore Area LEA. Servizio Organizzazione Rete Ospedaliera Pubblica e Privata e Residenzialità

Regione Calabria. Dipartimento Tutela della Salute Settore Area LEA. Servizio Organizzazione Rete Ospedaliera Pubblica e Privata e Residenzialità Regione Calabria Dipartimento Tutela della Salute Settore Area LEA Servizio Organizzazione Rete Ospedaliera Pubblica e Privata e Residenzialità Le Malattie Rare Sono malattie poco diffuse A volte poco

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

Organizzazione dell Azienda Sanitaria in provincia di Trento

Organizzazione dell Azienda Sanitaria in provincia di Trento Organizzazione dell Azienda Sanitaria in provincia di Trento Novembre 2010 Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari È ente funzionale della Provincia Autonoma di Trento Anno di costituzione: 1995 (preesistenti

Dettagli

Azienda Sanitaria Locale Roma G

Azienda Sanitaria Locale Roma G Il Diabete Giornata di lavoro sul Percorso integrato Territorio Ospedale Roviano 6 giugno 2011 Verso l integrazione tra Territorio Ospedale Dr. Pasquale Trecca Presidio Ospedaliero di: Tivoli Colleferro

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

La comunicazione nei programmi di screening

La comunicazione nei programmi di screening La comunicazione nei programmi di screening Antonio Federici Piera Poletti - CEREF Cosa è un programma di screening : il modello organizzativo di riferimento Il programma di screening è un percorso (disease

Dettagli

LINEE GUIDA CONDIVISE AZIENDA USL DI BOLOGNA E COMUNE DI BOLOGNA SISTEMA DI SORVEGLIANZA ED ALLERTA IN OCCASIONE DI ONDATE DI CALORE ESTATE 2007

LINEE GUIDA CONDIVISE AZIENDA USL DI BOLOGNA E COMUNE DI BOLOGNA SISTEMA DI SORVEGLIANZA ED ALLERTA IN OCCASIONE DI ONDATE DI CALORE ESTATE 2007 LINEE GUIDA CONDIVISE AZIENDA USL DI BOLOGNA E COMUNE DI BOLOGNA SISTEMA DI SORVEGLIANZA ED ALLERTA IN OCCASIONE DI ONDATE DI CALORE ESTATE 2007 (15 MAGGIO- 30 SETTEMBRE) Premessa L Azienda USL di Bologna

Dettagli

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici ROMA 5 dicembre 2011 2.1.1. Comunicazione dei dati delle sorveglianze e collaborazione con stakeholder esterni al SSR

Dettagli

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti

Dettagli

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche

L innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche Cooperativa Sociale Nòmos onlus Bagno a Ripoli, 2011 Convegno L evoluzione dei bisogni degli anziani: Le risposte dei servizi alle esigenze emergenti L innovazione dei servizi per la cura delle malattie

Dettagli