L Afghanistan attraverso gli occhi degli afgani. Un progetto di cooperazione. internazionale.

Transcript

1 le politiche CONFRONTI 1/ L Afghanistan attraverso gli occhi degli afgani. Un progetto di cooperazione internazionale In Afghanistan non c è più la guerra. Non c è nemmeno la pace, però. Ci sono donne che vengono maltrattate, donne che lottano per la loro dignità, donne che per mantenere la famiglia lavorano la lana o raccolgono lo zafferano, ma anche ragazze che studiano. Alcune fanno sport, altre iniziano la carriera di attrici. Altre ancora si preparano a diventare giornaliste. È di loro e di come loro vedono l Afghanistan che racconta Women to be, il web magazine che insieme ad altre iniziative partite dalla Lombardia esprime un nuovo modo di intendere la cooperazione internazionale. Cara Ronza a cura di Through your eyes Educazione, formazione, comunicazione, diritti ed empowerment delle donne. Sono queste le parole chiave delle varie iniziative che da alcuni anni l Università Cattolica di Milano realizza in Afghanistan insieme al Ministero della Difesa e all Ambasciata italiana a Kabul, con il sostegno di Regione Lombardia e di enti privati che ne condividono la visione e l approccio originale. Il Progetto Afghanistan nasce nel 2009, quando Marco Lombardi, professore di Sociologia della Cattolica e collaboratore del suo Centro di sviluppo internazionale di cooperazione, CESI, conosce a Milano il Direttore Generale del Ministero dell Educazione di Kabul. L alto funzionario è venuto in Italia a cercare dei partner per possibili attività. È maggio. A luglio Lombardi parte con un

2 128 CONFRONTI 1/2012 le politiche Milano, novembre Shaheen Poya, una delle ragazze che hanno frequentato il master a Kabul, ha avuto l opportunità di concluderlo in Italia. Nel settembre 2009 prende il via a Herat un master in giornalismo con professori dell Università Cattolica di Milano. Lo frequentano 25 giovani afgani, di cui 15 ragazze volo militare per Kabul, dove, alloggiato presso il campo della International Security Assistance Force, resta due settimane per individuare i possibili campi in cui sviluppare attività educative e formative utili alla rinascita del nuovo Afghanistan. Lombardi è anche Direttore della Scuola di Giornalismo della Cattolica ed esperto di gestione della comunicazione in aree di crisi. In base a un accordo tra Università Cattolica di Milano e Università di Herat nel settembre 2009 prende vita il progetto Through your eyes, master universitario rivolto a 25 giovani afgani, 15 ragazze e 10 ragazzi, che si distinguono nell attitudine, nella capacità e nell impegno a raccontare il loro Paese al resto del mondo. A loro disposizione, oltre a un periodo di formazione in patria e a trasferte in Italia comprensive di stage presso quotidiani e reti televisive, vengono messi strumenti potenti come web magazine e blog dai quali con la loro Weltanschauung e le loro parole possono raccontare la realtà di cui fanno parte. L importanza delle donne Siamo partiti anzitutto dalle nostre competenze, spiega Lombardi, quindi dalla formazione e in particolare dalla

3 le politiche CONFRONTI 1/ formazione nel campo della comunicazione, ma anche dalle reali esigenze locali. Alle ragazze, in Afghanistan, non è facile l accesso al giornalismo. Ancora prima, non è facile l accesso all istruzione. Un problema gravissimo, perché è nelle mani delle donne, delle madri la crescita di un Paese. Una madre che ha un titolo di studio sarà la prima a far sì che i propri figli vadano anche loro a scuola. Allargherà il loro orizzonte, contribuirà ad alzare le loro aspettative. Ecco perché abbiamo voluto che proprio le donne fossero centrali nella nostra azione e centrale, come metodo, fosse l educazione, l empowerment femminile. Non a caso, nel quadro della collaborazione tra l Università di Herat e l Università Cattolica, nel maggio 2010 è stato avviato un corso della durata di sei mesi sul tema Sviluppo e ruolo della donna a cui hanno partecipato 30 studenti. Condotto da docenti della Cattolica e riconosciuto dall Università di Herat, è stato svolto in collaborazione con l Afghan Research and Development Institute di Kabul, ARDI, e col sostegno della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di Regione Lombardia. Tutte le attività sono state autofinanziate e il personale che ha partecipato ai progetti non ha percepito alcun compenso: i finanziamenti sono stati destinati a coprire esclusivamente le spese vive dell iniziativa (borse di studio, materiali didattici, attrezzature, ecc.). Questa, come le altre attività del Progetto Afghanistan, ha avuto luogo nel quadro dei programmi di cooperazione civile-militare del nostro Ministero della Difesa, peraltro d intesa con l ambasciata d Italia a Kabul e quindi con il nostro Ministero degli Esteri. I professori che da Milano sono stati distaccati per insegnare a Herat si sono spostati su voli militari e la loro ospitalità è stata offerta dall Esercito. Hanno alloggiato in caserma, sono stati accompagnati e scortati dai militari. La crescita di un Paese è nelle mani delle donne. Per questo il Progetto Afghanistan si occupa soprattutto di loro Le attività del Progetto hanno avuto luogo nel quadro dei programmi di cooperazione civile-militare del nostro Ministero della Difesa Le scuole hanno bisogno di maestri Quella con l Esercito, però, è una vera e propria cooperazione, che non è limitata al supporto logistico. È una

4 130 CONFRONTI 1/2012 le politiche partnership che nasce dalle attività che i nostri militari svolgono in Afghanistan, continua Lombardi. Collaborando con il governo civile, l Esercito italiano fornisce addestramenti molto specifici, come quello offerto alla polizia locale, ma realizza anche opere e infrastrutture. I militari costruiscono ponti, case, negozi... pochi sanno che in questi cinque anni in Afghanistan hanno costruito quasi cento scuole. Da questo dato di fatto nasce un altra iniziativa del Progetto. Le scuole costruite dall Esercito avevano bisogno di maestri, ma senza insegnanti non ci sarebbero stati nemmeno alunni e le nuove scuole, vuote e abbandonate, rischiavano di trasformarsi in breve in rifugi per capre. L inedita alleanza tra Università e Difesa ha permesso di integrare le rispettive competenze e di completare l opera dei militari. A dicembre 2009, con il sostegno del Governo afgano e dell Ambasciata d Italia a Kabul, è stato avviato il progetto di supporto formativo agli insegnanti della scuola pubblica di Tangi Karo, un villaggio fuori Kabul, che grazie alla presenza di adeguato personale docente ora lavora a pieno ritmo da marzo a dicembre, per tutto il calendario scolastico. Per migliorare la qualità della formazione si stanno inoltre elaborando strumenti che continueranno ad accompagnare gli insegnanti anche a corsi conclusi, come il primo libro di didattica per i maestri in lingua dari e pashtun. Alla fine del 2009, grazie a fondi della Regione, sono state erogate per la prima volta 50 borse di studio in natura a famiglie che mantengono a scuola le loro figlie L educazione paga In quello stesso dicembre 2009, grazie a fondi stanziati da Regione Lombardia e dalla sua Direzione Generale alla Protezione Civile, sono state erogate per la prima volta 50 borse di studio in natura (farina, riso e olio) a famiglie che mantengono a scuola le loro figlie fino al conseguimento del diploma. In Afghanistan è molto diffusa la pratica dei matrimoni forzati e precoci ed è frequente che ragazzine di dodici, tredici o quattordici anni vengano vendute al futuro marito per garantire al resto della

5 le politiche CONFRONTI 1/ Lavorazione dello zafferano a Grians, a ovest di Herat. Della coltivazione dell oro rosso si occupano prevalentemente le donne. Un lavoro duro e mal retribuito. famiglia una piccola rendita. Per dimostrare loro, concretamente, che l istruzione paga, eroghiamo alle famiglie una borsa di studio annuale in beni alimentari del valore di 200 euro. In Afghanistan con 200 euro si mantiene una famiglia intera per sei mesi. Questo metodo convincente ha portato i frutti sperati e dal 2009 a oggi ogni anno 50 ragazze hanno potuto studiare grazie alle borse che dopo le prime, offerte da Regione Lombardia, sono state finanziate dai Rotary Club milanesi, dall Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti e infine dalla Società San Vincenzo di Milano, che ha già garantito il suo sostegno fino al La scuola coinvolta nell operazione è un istituzione coraggiosa, la Scuola della Pace che si trova nel villaggio di Tangi Kalay, a 40 chilometri a nord est di Kabul, sulla strada pericolosa e tristemente celebre che porta a Jalalabad. Posta sotto il patronato della Missio sui iuris in Afghanistan affidata ai Barnabiti che dagli anni Trenta si trovano a Kabul, è stata costruita dai militari italiani 11_Le_politiche_2.indd 131 La scuola coinvolta nell operazione è un istituzione coraggiosa, la Scuola della Pace di Tangi Kalay affidata ai Barnabiti 27/06/12 11:59

6 132 CONFRONTI 1/2012 le politiche con fondi raccolti in parte dalla Chiesa italiana e in parte donati direttamente dal Papa (all epoca, Giovanni Paolo II). Nonostante quest origine, non è una scuola cristiana, ma una scuola di Stato dello Stato islamico afgano e rappresenta uno straordinario esempio di cooperazione al bene del Paese in nome dell educazione e del futuro dei più giovani. Focus sulla comunicazione Il Progetto Afghanistan è dunque un efficace catalizzatore di buone pratiche e buone iniziative. In due anni e mezzo ha visto svolgersi 7 missioni, periodi di distaccamento per 23 docenti, circa 300 ore di formazione e 300 persone che ne hanno usufruito. Un vero miracolo, viste le condizioni di non-guerra, ma nemmeno di pace in cui si trova ancora il Paese. E proprio perché raccontare l Afghanistan di oggi risulta molto difficile allo sguardo di osservatori occidentali che, anche se in buona fede, tendono a semplificare la sua realtà Oranous Honib, una delle giornaliste di Through your eyes, mentre intervista una vecchia donna nelle campagne intorno a Herat. 11_Le_politiche_2.indd /06/12 11:59

7 le politiche CONFRONTI 1/ complessa a scapito della verità, è a maggior ragione di grande importanza l attività svolta con Through your eyes, a cui si è accennato all inizio di questo articolo. Più precisamente, l idea da cui è nato questo master in giornalismo era quella di fornire un corso professionalizzante ad aspiranti reporter donne. L evoluzione degli accordi con l Università locale ha poi portato a stabilire che al corso avrebbero preso parte 15 studentesse e 10 studenti, garantendo comunque la maggioranza dei posti alle candidate di sesso femminile. In questo caso, l iniziativa dell Università Cattolica è stata sostenuta dalla Fondazione Fondiaria SAI che grazie al coinvolgimento personale della sua presidente Giulia Ligresti ha dato un forte impulso a tutta l operazione. Come sempre, i costi sono stati contenuti nel minimo indispensabile. I docenti distaccati non hanno percepito alcuna diaria, spostamenti e ospitalità sono stati garantiti dalla Difesa, mentre i fondi offerti da Fondazione SAI e da altri sostenitori privati sono stati utilizzati per la stampa dei libri, una decina di computer, 30 macchine fotografiche digitali, stampanti, una video camera professionale, sistemi di postproduzione. Nel giugno 2010, dunque, l Università Cattolica del Sacro Cuore, l Università di Herat, il Ministero della Difesa e il Provincial Reconstruction Team (PRT) hanno inaugurato il loro primo master in giornalismo per 25 studenti dell ateneo di Herat. La formazione si è tradotta in un corso intensivo di reportage giornalistico. Lavorando con loro, precisa Lombardi, che l ha coordinata, abbiamo scoperto un Afghanistan diverso da quello che siamo abituati a vedere in televisione, ma paradossalmente più vicino a noi. Un paese dove i giovani hanno bisogno di prospettive e gli anziani hanno bisogno di assistenza, dove molte donne vivono problemi di violenza, ma hanno anche imparato a lottare e ad avere speranza. Un paese insomma dove la guerra non è l unico problema e dove soprattutto il tempo continua a scorrere e le persone a condurre le loro vite. Il primo numero di Women to be ( ha aperto dal mese di luglio 2010 una finestra su questo Afghanistan a noi così poco noto. I reportage e Lombardi: abbiamo scoperto un Afghanistan diverso da quello che siamo abituati a vedere in televisione, ma paradossalmente più vicino a noi

8 134 CONFRONTI 1/2012 le politiche Rahima è protagonista di una delle storie raccontate da Women to be. Dopo la ribellione a un matrimonio forzato, oggi si è risposata, fa la sarta e mantiene a scuola i suoi bambini. Grazie agli stage dei ragazzi afgani in Italia, i nostri media ora sono in contatto con dei possibili e attendibili referenti sul posto 11_Le_politiche_2.indd 134 gli articoli realizzati dalle studentesse del master e regolarmente ospitati dal web magazine sono da allora una fonte preziosa d informazione disponibile a chiunque. Nel dicembre del 2010, intanto, Through your eyes è entrato nella fase 2 con un corso di formazione in video giornalismo. Meno di un anno dopo, nel novembre 2011, si è svolta la terza fase del progetto, che ha portato in Italia 4 studentesse e 2 studenti del master. Gli aspiranti reporter hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova e di imparare direttamente sul campo, nelle redazioni dei telegiornali di Rai International di Roma, dove sono rimasti 10 giorni, e poi nelle redazioni milanesi del Corriere della Sera e dell Avvenire, che hanno frequentato per alcune settimane. Abbiamo voluto offrire a questi ragazzi un opportunità e allo stesso tempo fornirla ai nostri media: i primi hanno potuto farsi conoscere e in futuro potranno lavorare con delle testate europee; i secondi ora sono in contatto con dei possibili e attendibili referenti sul posto, che li farebbero risparmiare, ma soprattutto 27/06/12 11:59

9 le politiche CONFRONTI 1/ fornirebbero loro servizi e reportage su ciò che accade davvero in Afghanistan. Progetti per il futuro Mentre nello scorso mese di marzo 2012 la Fondazione SAI ha deciso di erogare una borsa di studio a favore di una delle studentesse di Through your eyes oggi nuovamente in Italia per seguire un corso intensivo di inglese e poi un Master in Giornalismo e Comunicazione, l Università Cattolica ha già in serbo un nuovo progetto rivolto alle donne e al loro sguardo sull Afghanistan. L intenzione è quella di aprire a Herat, in accordo con il Department for women affair afgano, un Women Media Center, cioè un ufficio che ospiti le nuove professioniste, che offra servizi di comunicazione a favore delle donne, che fornisca una redazione alle possibili future corrispondenti di giornali occidentali. Grazie a questa base operativa, fornita di computer, connessione internet e di tutte le attrezzature e i materiali necessari, le giornaliste afgane potrebbero lavorare con i media italiani ed europei oppure realizzare campagne di sensibilizzazione su temi quali la violenza sulle donne, ma anche la prevenzione, la nutrizione, l istruzione. L Università Cattolica ha già in serbo un nuovo progetto rivolto alle donne afgane: aprire a Herat un Women Media Center

10