SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA
|
|
- Dante Puglisi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REGIONE SICILIANA PRESIDENZA DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE INTERREG IIIC - ZONA SUD OPERAZIONE QUADRO REGIONALE TREND COMPOSANTE 4 - PROGETTI DIMOSTRATIVI SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA 1
2 Soggetto Rappresentante (Capofila) PROTOCOLLO DI INTESA DI COSTITUZIONE DELLA COALIZIONE per la realizzazione del progetto. nel quadro del PIC INTERREG III C Zona SUD fra i seguenti Partner: Soggetti che prendono parte all iniziativa (Partner)
3 Premessa TREND è un Operazione Quadro Regionale (OQR) finanziata nell ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG IIIC (Zona Sud) e approvato dal Comitato di Programmazione in data 03/03/2004, come da Comunicazione dell Autorità di Gestione del Programma con nota 4984 del 15/03/2004. TREND mira a promuovere, attraverso la cooperazione interregionale, lo sviluppo congiunto di nuovi strumenti e metodi per il miglioramento della governance regioni-territori. Per la realizzazione del Progetto Dimostrativo, (in seguito il Progetto ), da presentare al Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana Servizio Sviluppo Locale - responsabile del coordinamento di TREND (in seguito Responsabile del Coordinamento ) entro il 30 settembre 2005, nell ambito del Programma INTERREG III C Zona SUD, i Partner della Coalizione come sopra citati si impegnano ad osservare quanto segue: Art. 1. Oggetto 1. Oggetto del presente Protocollo d Intesa è l organizzazione e la gestione della Coalizione per la realizzazione del Progetto Dimostrativo.. 2. Per Progetto Dimostrativo in questo come in tutti gli altri articoli del presente Protocollo - si intende quello che sarà approvato (secondo le procedure dell Avviso Pubblico per l attuazione dell Operazione Quadro Regionale TREND) dal Responsabile del Coordinamento. Tale Progetto approvato costituirà parte integrante del presente Protocollo. 3. I territori che sono rappresentati nella Coalizione costituita dai Partner sottoscrittori del presente Protocollo sono i seguenti: Art. 2. Definizione dei Partner 1. Secondo quanto previsto dal presente Protocollo i Partner concordano che: Il Capofila è l Ente Pubblico responsabile di tutte le operazioni nel Progetto Dimostrativo, nonché del coordinamento e della gestione del Progetto Dimostrativo. Esso è l unico responsabile nei confronti del Responsabile del Coordinamento per quanto riguarda la realizzazione del Progetto stesso. I Partner della Coalizione (da ora Partner ) sono gli organismi responsabili delle singole attività del Progetto, così come indicate nel Progetto Dimostrativo, tenuto conto del Piano di attività e del Piano finanziario ivi contenuti. 3
4 Art. 3. Doveri ed obblighi dei Partner 1. I Partner si impegnano, ciascuno per la sua parte, a operare ed a porre in essere ogni azione possibile per consentire lo svolgimento e la realizzazione delle attività di progetto. 2. I Partner sono sottoposti alle norme elaborate nel Progetto TREND e a tutta la normativa richiamata e comunque presupposta anche se non richiamata espressamente - dal presente protocollo, dall Avviso Pubblico per l attuazione dell Operazione Quadro Regionale (OQR) TREND, nonché dallo stesso Progetto TREND. Le linee guida e gli orientamenti INTERREG pubblicati dalla Commissione e dagli altri organismi nazionali sono naturalmente da considerarsi parti integranti del presente Protocollo. 3. I Partner si assumono gli obblighi relativi alla progettazione, al concorso di risorse finanziarie ed organizzative, alla gestione delle attività generate dalle azioni ed all attivazione in maniera coordinata delle procedure di attuazione e controllo indicati nel Progetto Dimostrativo. 4. I Partner si assumono gli impegni finanziari di cofinanziamento nonché ad accettare espressamente il co-finanziamento che verrà stabilito dal Responsabile del Coordinamento di TREND; 5. I Partner, si assumono, in particolare, l impegno dei diversi soggetti in ordine alla progettazione, al concorso di risorse finanziarie ed organizzative, alla gestione delle attività generate dalle azioni ed all attivazione in maniera coordinata delle procedure di attuazione e controllo. 6. I Partner sottoscrittori del presente protocollo delegano il Capofila del Progetto alla presentazione del Progetto stesso. 7. Il Capofila deve attenersi ai doveri e agli obblighi di seguito descritti: avviare il Progetto secondo il programma di lavoro approvato dal Comitato di Pilotaggio del OQR TREND; eseguire il Progetto secondo le indicazioni del Piano di attività approvato e rispettare interamente gli obblighi derivanti dall approvazione del co-finanziamento; ricevere il co-finanziamento e trasferirlo in tempo dovuto agli altri Partner; gestire e verificare che la spesa di ciascun Partner sia coerente al Progetto e che si possa considerare ammissibile; predisporre il Rapporto di avviamento tecnico e finanziario ed inviarlo al Responsabile del Coordinamento; predisporre i Rapporti di avanzamento tecnico-finanziari trimestrali del Progetto ed inviarli periodicamente al Responsabile del Coordinamento di TREND nonché fornire tutti i documenti richiesti dal Dipartimento stesso; promuovere la diffusione dei risultati del Progetto e del Programma a livello locale; produrre e presentare i rapporti finali, attestazioni finanziarie, richieste di pagamento nonché ogni altro documento eventualmente richiesto dal Responsabile del Coordinamento di TREND. 4
5 8. I Partner devono attenersi ai doveri e agli obblighi di seguito descritti: accettare le regole e gli obblighi stabiliti nel Progetto approvato dal Responsabile del Coordinamento di TREND, in particolare, per quanto riguarda la propria parte del Progetto; realizzare la parte del Progetto per la quale ciascun Partner è responsabile e rispettare tutti gli obblighi derivanti dall ammissione del Progetto a contributo sul Programma INTERREG IIIC (Zona Sud); impegnarsi, nel caso di inadempienza da parte di uno dei Partner, ad individuare una soluzione condivisa nonché ad impegnarsi, nel caso di ritiro di un Partner, a trovare in tempi rapidi un Partner alternativo che possa essere ritenuto ammissibile da parte del Responsabile del Coordinamento; impegnarsi a tenere una contabilità separata per tutte le transazioni finanziarie relative alla realizzazione del Progetto; fornire i dati richiesti e realizzare le attività previste per il monitoraggio dell attuazione finanziaria, fisica e procedurale del progetto; stilare rapporti tecnico-finanziari trimestrali sullo stato di attuazione o altre relazioni ritenute necessarie dal Responsabile del Coordinamento di TREND; prendere parte alla valutazione e alla diffusione dei risultati del Progetto secondo i requisiti richiesti dal Responsabile del Coordinamento di TREND; portare immediatamente a conoscenza il Capofila su ogni evento che potrebbe portare ad una interruzione temporanea o definitiva del Progetto o qualsiasi altro rilevante modifica all attività progettuale. Art. 4. Responsabilità 1. Il Capofila è l unico responsabile nei confronti del Responsabile del Coordinamento di TREND per quel che riguarda la realizzazione del Progetto e la conformità agli obblighi derivanti dall ammissione a co-finanziamento sul Programma INTERREG IIIC (Zona Sud). 2. Ogni Partner è responsabile direttamente ed esclusivamente verso il Capofila per la realizzazione della rispettiva parte di Progetto e per il completo rispetto degli obblighi e dei doveri stabiliti dal presente accordo. 3. Ogni Partner, incluso il Capofila, è reciprocamente responsabile verso gli altri Partner e si impegna a risarcirli, escludendoli da ogni responsabilità, per eventuali danni e costi risultanti da un mancato rispetto dei propri obblighi e doveri indicati nel presente Protocollo. Art. 5. Durata 1. Il presente Protocollo diventa efficace dalla data della sottoscrizione e rimane valido e vigente fino all approvazione della rendicontazione finale del Progetto da parte del Responsabile del Coordinamento di TREND. 5
6 2. La durata del progetto non può essere modificata, salvo specifica e motivata richiesta da parte del Capofila ed approvazione del Responsabile del Coordinamento di TREND. 3. I Partner hanno l obbligo di conservare tutta la documentazione finanziaria e amministrativa prodotta inerente il Progetto per almeno 5 (cinque) anni successivi alla data dell ultimo trasferimento finanziario al Capofila. Art. 6. Project Manager 1. I partner designano, quale referente di progetto (Project Manager), per la gestione dei rapporti con le Autorità regionali partecipanti a TREND, il sig., nato a, il, residente a, in via, città, tel., fax, , Art. 6. Lingua di lavoro 1. La lingua di lavoro è il francese. Accordi interni possono consentire l utilizzo di lingue diverse, per determinate attività. Art. 7. Estensione del presente Protocollo 1. Il presente Protocollo è valido fino alla durata stabilita al Art. 5.1 e non può essere prorogata tacitamente. Art. 8. Rapporto di avanzamento tecnico-finanziario 1. Ogni Partner si impegna a fornire al Capofila tutte le informazioni necessarie alla redazione del rapporto di avanzamento tecnico-finanziario e degli altri documenti specifici richiesti dal Responsabile del Coordinamento di TREND. Il Capofila deve, a sua volta, sistematicamente inviare ad ogni Partner copia del rapporto di avanzamento tecnico-finanziario e degli altri documenti specifici presentati al Responsabile del Coordinamento. 2. Il Capofila può richiedere ad ogni Partner informazioni aggiuntive qualora gli possano essere necessarie o utili per la preparazione di rapporti/documenti o per soddisfare una richiesta di informazioni da parte del Responsabile del Coordinamento. 3. Il Capofila deve mantenere aggiornati i Partner su tutte le comunicazioni rilevanti intervenute fra il Capofila e il Responsabile del Coordinamento. Art. 9. Gestione del Piano Finanziario del Progetto 1. Il Capofila è l unico responsabile nei confronti del Responsabile del Coordinamento di TREND della gestione finanziaria del Progetto. È altresì responsabile della stesura e della presentazione dei rapporti di avanzamento e dell eventuale presentazione al Responsabile del Coordinamento della proposta di modifica del Piano Finanziario qualora risulti essere superiore al 20% del costo totale del Progetto così come approvato dal Responsabile del Coordinamento. 2. Il Piano Finanziario del Progetto approvato dal Responsabile del Coordinamento stabilisce sia l importo totale delle spese eleggibili, sia la loro ripartizione nelle varie voci di spesa per ogni singolo Partner. Art. 10. Principi di cofinanziamento 6
7 1 Il rimborso FESR è applicato per ogni partner del progetto dimostrativo secondo la percentuale applicabile alla regione dalla quale dipende territorialmente, e precisamente: al 75% per gli organismi che fanno capo alle regioni: - Sicilia, - Creta, Galizia, Malta; al 50% per gli organismi che fanno capo alla regioni: - Toscana; Baleari. 2. Solo le spese certificate secondo le procedure INTERREG IIIC Sud saranno ammesse al rimborso della parte FESR del finanziamento. 3. La richiesta di fondi FESR per ciascun partecipante ai Progetti Dimostrativi dovrà essere cofinanziato da un adeguata contropartita secondo il tasso di cofinanziamento sopra indicato. Anche l utilizzo delle contropartite, di qualsiasi provenienza, dovrà essere in ogni caso opportunamente giustificato. 4. Le spese ammissibili sono definite dal Regolamento (CE) 448/2004 della Commissione Art. 11. Principi di rendicontazione 1. Per i progetti dimostrativi ammessi a finanziamento sono ammissibili e rendicontabili anche le spese connesse alla preparazione delle proposte progettuali, inclusa la partecipazione ai Forum, a partire dal 24 Giugno Ogni Partner si impegna a tenere una contabilità separata in accordo con le norme comunitarie, nazionali e regionali sulla corretta gestione contabile. Tutta la contabilità deve essere espressa in Euro. 3. I rapporti di avanzamento tecnico-finanziario e gli altri documenti, inclusa la copia conforme di tutta la documentazione di spesa, devono essere inviati al Capofila, secondo il calendario previsto dal Progetto. 4. Il Capofila è l unico responsabile nei confronti del Responsabile del Coordinamento di TREND relativamente alla presentazione delle richieste di rimborso e dei rapporti tecnico-finanziari. Il Capofila deve garantire la veridicità dei rapporti contabili e finanziari e dei documenti presentati da ogni Partner e può, in caso di necessità, richiedere ulteriori informazioni. 5. Nel caso emerga una non completa conformità alla normativa comunitaria e nazionale del rapporto tecnico-finanziario del Partner o l utilizzo di modelli riepilogativi della spesa non concordati, il Capofila deve richiedere al Partner di rielaborare ed aggiornare i suddetti documenti finanziari. Nel caso di una ripetuta non conformità alle richieste, il Capofila è autorizzato a negare il rimborso delle spese inviate dal Partner con l obbligo di informare il Responsabile del Coordinamento e il Partner interessato del diniego di rimborso e delle relative motivazioni. 6. Il sistema finanziario, contabile e di rendicontazione del Capofila (come le eventuali richieste nei confronti degli altri Partner) deve essere basato sulla normativa comunitaria, nazionale e regionale, nonché sulle ulteriori ed eventuali indicazioni previste nel Programma Operativo e nel Complemento di Programmazione del PIC INTERREG IIIC (Zona Sud) ed inoltre sul rispetto delle disposizioni concordate nel Progetto. Il Capofila, alla luce di ragionevoli dubbi, ed al fine di garantire la congruità con i contenuti dei suddetti documenti, ha il diritto di richiedere ed ottenere dai Partner opportuni chiarimenti ed informazioni più dettagliate al fine di evitare riduzioni al Piano Finanziario o richieste di ripetizione del trasferimento da parte del Responsabile del Coordinamento. Art. 12. Verifica e conservazione dei documenti 7
8 1. Ogni Partner ha l obbligo di conservare i documenti richiesti per la verifica dell attuazione del Progetto e delle spese ammissibili e di renderli disponibili al controllo degli organismi e delle istituzioni competenti. 2. Il Capofila, così come ogni Partner, ha l obbligo di conservare e archiviare tutti i documenti contabili e tutti gli altri documenti relativi al Progetto, per un periodo di 5 (cinque) anni a partire dalla data dell ultimo trasferimento finanziario al Capofila. 3. Salvo il caso in cui la normativa regionale risulti più restrittiva, si applicano le disposizioni contabili e amministrative previste dalla normativa comunitaria e nazionale. Art. 13. Cooperazioni con parti terze 1. Nel caso di una affidamento a terzi di attività di Progetto, i Partner rimangono comunque gli unici responsabili nei confronti del Capofila e verso il Responsabile del Coordinamento. 2. Nessun Partner ha il diritto subappaltare in toto a terzi le attività di propria competenza disciplinate dal presente Protocollo, senza averne precedentemente ottenuto il consenso degli altri Partner. Art. 14. Assicurazione 1. È suggerito ai Partner, di provvedere alla copertura dell alea, per l intera durata del presente Protocollo, da qualsivoglia danno causato da terzi all attuazione del Progetto. Art. 15. Riservatezza 1. Le parti si impegnano a prevedere che parte delle informazioni scambiate tra i Partner o con il Responsabile del Coordinamento, nel contesto della realizzazione del Progetto, possa rimanere riservata e che in tal caso tali documenti presenteranno la dicitura Riservato. 2. I Partner del progetto si impegnano a prendere le dovute cautele affinché i soggetti che prendono parte alla realizzazione del Progetto, rispettino l eventuale carattere riservato delle informazioni, ovvero non le diffondano, non le trasmettano a terzi e non le usino senza aver ottenuto consenso scritto da parte del Capofila ovvero del Partner che ha prodotto le informazioni riservate. 3. Le informazioni sotto riportate non sono coperte dalla clausola di riservatezza: informazioni rese pubbliche senza che questa diffusione sia stata causata da una mancanza, da parte di uno dei Partner, dell osservanza dei propri obblighi di riservatezza; informazioni che erano a disposizione del Partner che le ha diffuse, ancor prima dell esistenza del Progetto. 4. La presente clausola di riservatezza rimane valida per i due anni successivi alla conclusione delle attività di Progetto. Art. 16. Risultato delle attività congiunte 1. I risultati delle attività congiunte disciplinate dal presente Protocollo, salvo casi particolari ed espressi, possono essere diffusi gratuitamente e risultano di proprietà congiunta dei Partner, i quali li gestiscono secondo le regole mutuamente accettate. 8
9 Art. 17. Mancato rispetto degli obblighi o ritardi 1. Nel caso in cui dovessero presentarsi eventi che possano mettere in pericolo la realizzazione del progetto, il Partner che ad esso partecipa ha l obbligo di informarne immediatamente il Capofila e fornirgli tutti i dettagli del caso. 2. Qualora uno dei Partner dovesse essere inadempiente ai propri impegni, il Capofila ha l obbligo, tramite comunicazione scritta con raccomandata A/R, di richiamarlo al rispetto degli stessi entro e non oltre un mese. 3. Qualora la non osservanza dovesse perpetuarsi, il Capofila potrà decidere di escludere il Partner dal progetto dandone immediata comunicazione scritta al Responsabile del Coordinamento. Il Partner escluso sarà obbligato a rifondere al Capofila ogni finanziamento ricevuto del quale non possa provare, alla data di esclusione, l utilizzo ai fini della realizzazione del progetto e, tanto meno, la conformità ai fini dell ammissibilità delle spese, secondo quanto stabilito dalla normativa comunitaria e nazionale. 4. Nel caso in cui la non ottemperanza degli obblighi da parte del Partner provochi un danno al Progetto nel suo complesso, il Capofila può pretendere il risarcimento del danno causato mediante richiesta scritta con raccomandata A/R. Art. 18. Riduzione del cofinanziamento al Progetto 1. Qualora il Responsabile del Coordinamento avesse necessità di ridurre o interrompere il finanziamento del Progetto e dovesse a tal fine richiedere un rimborso parziale o totale delle risorse già trasferite, ciascun Partner si impegna a provvedere a tale rimborso (tramite il Capofila) per quota parte. 2. Per poter definire l ammontare del suddetto rimborso relativamente ad ogni Partner, e poter pertanto liberare il Capofila da ogni responsabilità nei confronti del Responsabile del Coordinamento per l importo complessivo delle risorse già versate, ogni rapporto di avanzamento tecnicofinanziario deve poter dimostrare: l aderenza delle spese effettuate, per la realizzazione del Progetto nel suo complesso nonché per l assolvimento degli obblighi partenariali, a quelle dichiarate ammissibili al momento dell approvazione del Progetto; la corretta ripartizione delle quote finanziarie tra i Partner. Art. 19. Conformità con le politiche comunitarie 1. Le azioni che saranno realizzate nell ambito del Progetto dovranno essere conformi alle disposizioni della legislazione comunitaria, con particolare riferimento ai paragrafi Art. 30, 32 e 59 del Trattato CE, alle Direttive Comunitarie relative al coordinamento delle procedure per il trasferimento dei mercati del lavoro pubblico e delle procedure per il trasferimento del mercato della domanda pubblica ed ai dettami in materia ambientale previsti dalla Comunità. 2. È da considerare nullo qualsiasi accordo tra le parti che deroghi anche solo parzialmente alla normativa sopra indicata. Art. 20. Nullità 9
10 1. Qualora una delle disposizioni del presente Protocollo dovesse essere dichiarata nulla o non valida ai sensi della legge, restano valide le restanti disposizioni. Art. 21. Variazioni del Protocollo 1. Il presente Protocollo può essere modificato solo con mediante accordo sottoscritto da tutte le parti firmatarie. Art. 22. Forza maggiore 1. I Partner non sono considerati responsabili per la mancata ottemperanza agli obblighi assunti con la sottoscrizione del presente Protocollo qualora il mancato rispetto sia originato da cause di forza maggiore. Al verificarsi di tale condizione il Partner coinvolto deve avvisare immediatamente ed in forma scritta gli altri Partner. 2. Sono considerati come forza maggiore gli eventi e le circostanze che impediscono la realizzazione del presente Protocollo, quando sono assolutamente indipendenti dalla volontà dei Partner. Art. 23. Foro competente 1. Il foro competente è quello di Palermo, in deroga espressa alle disposizioni del Codice di Procedura Civile. Nota dell ultima pagina: Il numero di copie deve essere pari al numero dei sottoscrittori del presente Protocollo. Ogni sottoscrittore deve dichiarare di averne ricevuto una copia. 10
Modello di convenzione tra Capofila e Partner Parte italiana
OBIETTIVO COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013 Modello di convenzione tra Capofila e Partner Parte italiana Versione gennaio
DettagliIl giorno del mese di dell'anno 2009 in., presso la sede del, sito in. Via..., sono presenti:
LOGO P.O.R.E. LOGO AFFIDATARIO Convenzione per il finanziamento del Progetto denominato. selezionato dal Dipartimento per gli Affari Regionali nell'ambito del piano di finanziamenti di cui al Fondo per
DettagliALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6
giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6 CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO DI INTERVENTO IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE L
DettagliCOSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA
COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante
DettagliCENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO Centro Solidarietà e Sussidiarietà Servizi per il territorio CST Novara e VCO
CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO Centro Solidarietà e Sussidiarietà Servizi per il territorio CST Novara e VCO CONVENZIONE CSV/ODV ex art. 6 del Bando di Assistenza 2016 Il giorno alle ore in, presso
DettagliLINEE GUIDA AL MONITORAGGIO
Direzione Innovazione Ricerca e Università e Sviluppo Energetico Sostenibile Settore Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazione POR-FESR - Programma Operativo Regionale Asse I Innovazione e transizione
DettagliFAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE
FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE 1. Domanda: Con quale modalità sarà possibile ottenere chiarimenti in merito alle procedure di attuazione e rendicontazione dei progetti cofinanziati?
DettagliTermini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici
Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Con il D.Lgs. 192/212 il governo ha anticipato l adozione delle disposizioni contenute nella direttiva 2011/7/UE (la cui attuazione era
DettagliCOMUNE DI POGGIO A CAIANO
COMUNE DI POGGIO A CAIANO (Provincia di Prato) ACCORDO TRA IL COMUNE DI POGGIO A CAIANO E LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO AUSER, ANTEA E ADA PER L INSERIMENTO DI ANZIANI, PENSIONATI O IN ETA PENSIONABILE,
DettagliArt. 1 Definizioni. Art. 2 Finalità. Art. 3 Costituzione Fondo Regionale. Art. 4 Durata. Art. 5 Beneficiari del Fondo. Art. 6 Iniziative ammissibili
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL FONDO REGIONALE DI GARANZIA Art. 1 Definizioni Art. 2 Finalità Art. 3 Costituzione Fondo Regionale Art. 4 Durata Art. 5 Beneficiari del Fondo Art. 6 Iniziative ammissibili
DettagliPERCORSO FORMATIVO PAR FSC 2007-2013: ATTUAZIONE, CONTROLLO E PROGRAMMAZIONE (CODICE CORSO 15003) Seminario conclusivo. Torino, 10 giugno 2015
PERCORSO FORMATIVO PAR FSC 2007-2013: ATTUAZIONE, CONTROLLO E PROGRAMMAZIONE (CODICE CORSO 15003) Seminario conclusivo Torino, 10 giugno 2015 Maggio 2013 PERCORSO FORMATIVO PAR FSC 2007-2013: ATTUAZIONE,
DettagliAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie
DettagliCONTRATTO DI CONSULENZA PROFESSIONALE
CONTRATTO DI CONSULENZA PROFESSIONALE Il/La nato a il.., residente in alla via.., C.F.., (se società) nella qualità di..della., con sede in via.. n., part. I.V.A. n., PEC. (committente) E Il Dott./Dott.ssa..,
DettagliElementi di progettazione europea La gestione dei progetti europei: aspetti tecnici, amministrativi, di rendicontazione e finanziari
Elementi di progettazione europea La gestione dei progetti europei: aspetti tecnici, amministrativi, di rendicontazione e finanziari Giuseppe Caruso Project Manager Progetto Europa - Europe Direct - Comune
DettagliREGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO
Via Brera 21, 20121 Milano Capitale sociale i.v. Euro 306.612.100 Codice fiscale, Partita IVA ed iscrizione al Registro imprese di Milano n. 07918170015 Soggetta ad attività di direzione e coordinamento
DettagliCONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA
CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:
DettagliProgect Management. Management. Project. 2004 MC TEAM - Riproduzione vietata 1/1
Project Management nell'information Technology 2004 MC TEAM - Riproduzione vietata 1/1 Obiettivi Il corso si pone l obiettivo di rendere i discenti in grado di applicare un modello di riferimento a tutte
DettagliASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO
ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI
DettagliRegolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune
Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse
DettagliAllegato A. 1. Oggetto
Criteri per il finanziamento di attività di formazione e aggiornamento finalizzate all'attuazione di protocolli di intesa in materia di procedure conciliative tra imprese e clienti finali dei servizi elettrico
DettagliElementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto
Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Giuseppe Caruso Project Manager Progetto Europa - Europe Direct - Comune
DettagliBANDO. per le associazioni socie del Cesvot. per la presentazione. di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015
BANDO per le associazioni socie del Cesvot per la presentazione di progetti di formazione per il volontariato ANNO 2015 volontariato ANNO 2015 Pagina 1 1. Chi può presentare Hanno diritto a presentare
DettagliCod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di
SCHEMA DI CONVENZIONE per la regolamentazione della gestione ed erogazione delle agevolazioni in abbuono interessi in favore degli imprenditori del settore agricolo beneficiari degli aiuti previsti dalla
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE
REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE GIUGNO 2015 Articolo 1 - Ambito di applicazione 1.1 Il presente regolamento interno (di seguito
DettagliMicro Azioni Partecipate 2013 per il sostegno indiretto ad attività co-progettate e co-realizzate con le ODV della provincia di Vibo Valentia
CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI VIBO VALENTIA Micro Azioni Partecipate 2013 per il sostegno indiretto ad attività co-progettate e co-realizzate con le ODV della provincia di Vibo
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliAllegato 1 CRITERI E MODALITA PER IL FINANZIAMENTO DI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE NELL AMBITO DEI PROGETTI DI FUSIONE DI COMUNI.
Allegato 1 CRITERI E MODALITA PER IL FINANZIAMENTO DI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE NELL AMBITO DEI PROGETTI DI FUSIONE DI COMUNI. 1. BENEFICIARI Potranno accedere ai finanziamenti a sostegno dei processi
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA
C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato
DettagliREGIONE UMBRIA Bando per la presentazione di proposte progettuali a favore dei giovani in attuazione dell intesa politiche giovanili anno 2015
ALLEGATO A REGIONE UMBRIA Bando per la presentazione di proposte progettuali a favore dei giovani in attuazione dell intesa politiche giovanili anno 2015 Aggregazione, Protagonismo, Creatività PREMESSA
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCONTRATTO PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO DI RETE COMUNE PER LA CONNESSIONE. l sig. o la società.,sede legale, persona del legale
CONTRATTO PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO DI RETE COMUNE PER LA CONNESSIONE Tra: l sig. o la società.,sede legale, persona del legale rappresentante pro-tempore, in proprio nonché quale procuratore di.,
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliSETTORE POLITICHE SCOLASTICHE, GIOVANILI E FORMAZIONE PROFESSIONALE SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO AVVISO PUBBLICO
AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOSTEGNO DELLE SPESE DI TRASPORTO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI CHE FREQUENTANO ISTITUTI SUPERIORI DI SECONDO GRADO DELLA PROVINCIA. ANNO SCOLASTICO
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE
COMUNE DI GALLICANO (Provincia di Lucca) REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE 1 INDICE 1. Oggetto.3 2. Accesso al servizio...3 3. Finalità della pubblicazione...3 4. Atti da pubblicare....3
DettagliComune di Azzanello Provincia di Cremona
Comune di Azzanello Provincia di Cremona Regolamento del servizio di assistenza domiciliare prestato dal Comune di Azzanello Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 47 del 28.10.1996. INDICE
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliCodice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing"
Codice di comportamento dei Soggetti rilevanti della Monrif S.p.A. e delle societa' controllate dalla Monrif S.p.A. "Internal Dealing" Premessa A seguito del recepimento della direttiva Market Abuse con
Dettaglil Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;
SCHEMA DI CONVENZIONE CON GLI ENTI DEL TERRITORIO PER I SERVIZI DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI INFORMATICI tra la Regione Marche, rappresentata dal Dirigente della P.F. Sistemi Informativi e Telematici
DettagliSUNSHINE CAPITAL INVESTMENT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 -
SUNSHINE CAPITAL INVESTMENT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 - Premessa In applicazione dell art. 11 combinato con l art. 17 e l art. 31 del Regolamento Emittenti AIM Italia Mercato Alternativo
DettagliPROCEDURA DI INTERNAL DEALING RELATIVA ALLE OPERAZIONI SU AZIONI DI VISIBILIA EDITORE S.P.A. POSTE IN ESSERE DAGLI AMMINISTRATORI
PROCEDURA DI INTERNAL DEALING RELATIVA ALLE OPERAZIONI SU AZIONI DI VISIBILIA EDITORE S.P.A. POSTE IN ESSERE DAGLI AMMINISTRATORI In applicazione del combinato disposto degli articoli 11, 17 e 31 del Regolamento
DettagliCONTRATTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA
CONTRATTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA (LAVORO A PROGETTO) Tra le sotto indicate Parti: La Società.. srl, costituita ai sensi della Legge italiana con sede a Milano in via., C.F. e P. IVA.,
DettagliCITTÀ DI MOGLIANO VENETO
CITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso R E G O L A M E N T O PER L UTILIZZO E LA GESTIONE DELLO SPAZIO POLIFUNZIONALE CENTRO GIOVANI (Approvato con deliberazione di C.C. n. 1 del 22/01/2009) PREMESSA
DettagliCONTRATTO DI COLLABORAZIONE AUTONOMA PER LO SVOLGIMENTO DI UN SUPPORTO TECNICO SPECIALISTICO DI TIPO
Reg. Inc. n. Pordenone, lì CONTRATTO DI COLLABORAZIONE AUTONOMA PER LO SVOLGIMENTO DI UN SUPPORTO TECNICO SPECIALISTICO DI TIPO INFORMATICO ALL ATTIVITÀ DI ESTRAPOLAZIONE, ELABORAZIONE E MONITORAGGIO STATISTICO
DettagliPolitica del WHOIS relativa al nome a dominio.eu
Politica del WHOIS relativa al nome a dominio.eu 1/7 DEFINIZIONI I termini definiti nei Termini e Condizioni e/o nelle Regole di risoluzione delle controversie del.eu sono contraddistinti nel presente
Dettagli84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169
84 12.1.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 DELIBERAZIONE 28 dicembre 2010, n. 1169 Criteri per la concessione dei contributi previsti dalla l.r. 70 del 19.11.2009 (Interventi di sostegno
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE Art. 1 Finalità 1. E costituito il Network-Agenzia per l Innovazione per accrescere professionalità e capacità di intervento degli
DettagliFondo Pensione per il personale della Deutsche Bank S.p.A. Iscritto all Albo tenuto dalla Covip con il n. 1056 MODULO DI ADESIONE
Fondo Pensione per il personale della Deutsche Bank S.p.A. Iscritto all Albo tenuto dalla Covip con il n. 1056 MODULO DI ADESIONE Il sottoscritto conferma di aver preso visione dello Statuto e della Nota
DettagliLa Provincia di Milano Direzione Centrale Sviluppo. Economico, Formazione e Lavoro rende note le indicazioni
PROVINCIA DI MILANO La Provincia di Milano Direzione Centrale Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro rende note le indicazioni per la presentazione di Progetti previsti dal Piano provinciale per l attuazione
Dettagli2. SOGGETTI BENEFICIARI
ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI
DettagliMODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI
Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2
DettagliFONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I
FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)
PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO
DettagliGESTIONE DELLE SEGNALAZIONI RICEVUTE DALL ORGANISMO DI VIGILANZA E DAI SOGGETTI PREPOSTI DI HS PENTA S.P.A.
Documento effettivo dal: 22 Luglio 2014 1 SCOPO Scopo della presente procedura ( Procedura Generale ) è descrivere le fasi in cui si articola il macroprocesso descritto nel successivo 2, al fine di prevedere:
DettagliSCHEMA DI CONTRATTO PER L USO TEMPORANEO DI SPAZI DI REGIONE LOMBARDIA
SCHEMA DI CONTRATTO PER L USO TEMPORANEO DI SPAZI DI REGIONE LOMBARDIA TRA Infrastrutture Lombarde S.p.A. (P.I. 04119220962) con sede in Milano, via Pola n.12/14, qui rappresentata da [ ], in qualità di
DettagliCOMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO
COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità
DettagliCOMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA
COMUNE DI ORSARA DI PUGLIA Provincia Di FOGGIA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DEI LOCALI PRESSO IL CENTRO CULTURALE COMUNALE sito in Via PONTE CAPO (Palazzo Ex Scuola Media) Approvato con deliberazione
DettagliCOMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 28.11.2006 COM(2006)759 definitivo 2004/0218 (COD) PARERE DELLA COMMISSIONE a norma dell'articolo 251, paragrafo 2, terzo comma, lettera c) del trattato CE,
DettagliREGIONE PIEMONTE BU33 14/08/2014
REGIONE PIEMONTE BU33 14/08/2014 Codice DB1512 D.D. 5 agosto 2014, n. 531 Legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34, articolo 42, comma 6. Affidamento a Finpiemonte S.p.A. delle funzioni e delle attivita'
DettagliCONVENZIONE DI TIROCINIO FORMATIVO REGIONALE (Art. 18 Legge Regionale 25/01/2005 n. 2) TRA
CONVENZIONE DI TIROCINIO FORMATIVO REGIONALE (Art. 18 Legge Regionale 25/01/2005 n. 2) TRA L'Università degli Studi di Macerata, di seguito denominato «soggetto promotore», con sede in Macerata, Piaggia
DettagliObiettivo Cooperazione territoriale europea 2007-2013. Programma ALCOTRA. Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia - Francia
UNIONE EUROPEA Obiettivo Cooperazione territoriale europea 2007-2013 Programma ALCOTRA Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia - Francia VADEMECUM GUIDA PER I BENEFICIARI Allegato Bando Autunno
Dettagli6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1
ALLEGATO A - MODULO DI DOMANDA PER I PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI FINANZIATI AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE N. 1308/13 E N. 555/08 1 TITOLO DEL PROGETTO 2 ORGANIZZAZIONE(I)
DettagliAuser Volontariato Territoriale Firenze. Regolamento Tesseramento e ripartizione risorse finanziarie Trasparenza e comportamenti
Auser Volontariato Territoriale Firenze Regolamento Tesseramento e ripartizione risorse finanziarie Trasparenza e comportamenti Delibera del Comitato Direttivo dell Auser Volontariato Territoriale Firenze
DettagliRegolamento di Partecipazione Fiere Agro-Alimentari 2008
ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE SERVIZIO POLITICHE DI MERCATO E QUALITA Regolamento di Partecipazione Fiere Agro-Alimentari 2008 Art. 1 - Ente Organizzatore Assessorato Regionale
DettagliRegolamento per l'erogazione Errore. Il segnalibro non è definito. di contributi a titolo di prestito d'onore Errore. Il segnalibro non è definito.
Regolamento per l'erogazione Errore. Il segnalibro non è definito. di contributi a titolo di prestito d'onore Errore. Il segnalibro non è definito. APPROVATO CON DELIBERAZIONE COMUNALE N 46 DEL 11-05-2009
DettagliFAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI
FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI 1. Domanda: Quanti progetti risultano ammessi al co finanziamento? Risposta: Al momento i progetti ammessi al co finanziamento
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO
1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)
DettagliSCHEDA DI OFFERTA LOTTO 5 (da firmare in ogni pagina da parte della persona o delle persone indicate in calce)
Pagina 1 di 5 SCHEDA DI OFFERTA LOTTO 5 (da firmare in ogni pagina da parte della persona o delle persone indicate in calce) RC DANNI PATRIMONIALI DIRIGENTI AREA 7 ISPRA In riferimento alla gara a procedura
DettagliMOBYT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 -
MOBYT S.P.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING - 1 - Premessa In applicazione dell art. 11 combinato con l art. 17 e l art. 31 del Regolamento Emittenti AIM Italia Mercato Alternativo del Capitale (il Regolamento
DettagliISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE Direzione Centrale Risorse Strumentali CENTRALE ACQUISTI. Allegato 1-bis al Disciplinare di Gara
Istituto Nazionale Previdenza Sociale ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE Direzione Centrale Risorse Strumentali CENTRALE ACQUISTI Allegato 1-bis al Disciplinare di Gara ALLEGATO AL CONTRATTO ATTO DI
DettagliDIRECT LEARNING. DIRECT LEARNING Conto Formazione
DIRECT LEARNING DIRECT LEARNING Conto Formazione Il Direct Learning (DL) - Conto Formazione - è lo strumento attraverso il quale le Aziende aderenti hanno la facoltà di accedere in forma diretta al 75%
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA. tra
Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia
DettagliModello dei controlli di secondo e terzo livello
Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI
DettagliRiferimenti normativi
CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi
DettagliTE WIND S.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING
TE WIND S.A. PROCEDURA DI INTERNAL DEALING Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di TE Wind S.A. in data 7 ottobre 2013-1 - Premessa In applicazione dell art. 11 combinato con l art. 17
DettagliCONVENZIONE per la realizzazione e gestione di progetti di ACCOGLIENZA DI RICHIEDENTI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE
esente bollo CONVENZIONE per la realizzazione e gestione di progetti di ACCOGLIENZA DI RICHIEDENTI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE TRA Comune di Cremona ( C.F. 00297960197) con sede in piazza del
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UN PREMESSO CHE: nell ambito delle rispettive competenze, hanno promosso la costituzione
PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO REGIONALE DEI PREZZI DEL MERCATO IMMOBILIARE E DEI COSTI DI MANUTENZIONE RISTRUTTURAZIONE E RESTAURO DELLE OPERE EDILI PREMESSO CHE: - La Camera
DettagliAzione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione
DISCIPLINA SPECIFICA DELLE AZIONI RELATIVE AI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DELL ATENEO Il presente documento detta la disciplina specifica delle seguenti azioni istituite
DettagliFisco & Contabilità La guida pratica contabile
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliAllegato A Guida ai Diritti Guida al sito dell Autorità
Criteri per la selezione e il finanziamento di progetti da realizzare nell ambito del Protocollo di intesa tra l Autorità per l energia elettrica e il gas e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli
Dettaglivisto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,
IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell
DettagliPROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004 Sezione A) - Tipologie di intervento previste - Presentazione
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI LOCALI E SALE COMUNALI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 110 del 23/12/2003. Modificato con Deliberazione
DettagliAgosto 2015 EUR/A/IM CONDIZIONI
ACQUISTI MICHELIN ITALIA Agosto 2015 EUR/A/IM CONDIZIONI GENERALI DI ACQUISTO 1 CONDIZIONI GENERALI DI ACQUISTO 1. Premessa... 3 2. Principi etici... 3 3. Prezzi... 3 4. Consegna della fornitura... 3 5.
DettagliMinistero delle politiche agricole alimentari e forestali
Prot. n. 542 del 19 dicembre 2012 VISTO l art. 66, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), e successive modificazioni, che istituisce i contratti di filiera e di distretto,
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio
5428 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12 02 2014 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio 2014, n. 8 Azione di sistema Welfare to Work Aggiornamento delle indicazioni operative,
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
ALLEGATO N. 1 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica Direzione Generale per l Incentivazione delle Attività Imprenditoriali FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE
DettagliArticolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione
DettagliAvviso per la realizzazione dei progetti di riuso
Avviso per la realizzazione dei progetti di riuso IL PRESIDENTE Premesso che: - per progetti cofinanziati dal primo avviso di e-government, si intendono i progetti riportati negli allegati A e B del decreto
DettagliIl presente documento pubblicizza le condizioni applicabili alla generalità dei Clienti Consumatori
Il presente documento pubblicizza le condizioni applicabili alla generalità dei Clienti Consumatori INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca: Banca del Fucino S.p.A. Indirizzo: Via Tomacelli 107-00186 Roma Telefono:
DettagliDefinizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della
Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 e relative
DettagliIPAB ISTITUTI FEMMINILI RIUNITI PROVVIDENZA E S. MARIA DEL LUME DISCIPLINARE D INCARICO PROFESSIONALE PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA DI
IPAB ISTITUTI FEMMINILI RIUNITI PROVVIDENZA E S. MARIA DEL LUME DISCIPLINARE D INCARICO PROFESSIONALE PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA DI Infermiere Professionale. NELLA FORMA LIBERO-PROFESSIONALE CON
DettagliAvviso n. 2/2008 ACCREDITAMENTO AL REPERTORIO DELLE STRUTTURE FORMATIVE
Avviso n. 2/2008 ACCREDITAMENTO AL REPERTORIO DELLE STRUTTURE FORMATIVE Art. 1 Premesse ed indicazioni di carattere generale FORMAZIENDA istituisce con il presente avviso il Repertorio delle strutture
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente
PROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente BANDO PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI PER LA SOSTENIBILITA AMBIENTALE 1. Oggetto e finalità L Assessorato all Ambiente
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie
DettagliCOMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE
COMUNE DI SANSEPOLCRO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE Approvato con delibera di Giunta Municipale n. 9 del 10.01.2011 INDICE 1. Premessa 2. Accesso al servizio 3. Finalità della
DettagliSEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO
REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,
DettagliInvestimenti e Sviluppo S.p.A.
MAZARS & GUÉRARD Investimenti e Sviluppo S.p.A. Relazione della società di revisione sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni relative all aumento di Capitale Sociale con esclusione del diritto
Dettagli