VIAGGIODELLAMEMORIA AUSCHWITZ/BIRKENAU QUADERNO DI VIAGGIO 15-17APRILE2013 PROVINCIA DI POTENZA/APOFIL ALDO MARINETTI
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1 VIAGGIODELLAMEMORIA AUSCHWITZ/BIRKENAU 15-17APRILE2013 QUADERNO DI VIAGGIO PROVINCIA DI POTENZA/APOFIL ALDO MARINETTI
2 PROVINCIA DI POTENZA PRESIDENTE Piero Lacorazza ASSESSORE ALLA CULTURA Francesco Pietrantuono DIRIGENTE UFFICIO CULTURA E ISTRUZIONE Maria Cristina Caricati DIRIGENTE UFFICIO LAVORO FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI Maria Rosaria Sabia APOFIL PRESIDENTE Pasquale Salerno DIRETTORE GENERALE Giuseppe Romaniello P.O. U.O.S. ISRUZIONE Carmela Langellotti P.O. DI AREA Vito Viggiano / Potenza; Livio Cipollone / Vulture melfese; Franco Ricciardi / Melandro; Francesca Conti / Val d Agri; Maria Elvira Cicale / Senise REFERENTE DI PROGETTO APOFIL Rossella Di Gennaro Istituti di istruzione superiore coinvolti nel progetto Liceo classico Giuseppe Solimene di Lavello; Liceo scientifico Enrico Fermi di Muro Lucano; Liceo classico Isabella Morra aggregato all istituto Sinisgalli di Senise; Liceo scientifico Carlo Levi di Sant Arcangelo Un ringraziamento particolare a Andra Bucci, Vincenzo Camardelli, MUSEO DELLA SHOAH: Marcello Pezzetti, Roberto D Angeli, Libera Picchianti, Marco Caviglia. Esperienza realizzata all interno del progetto ABITARE IL FUTURO Corti di Memoria finanziato dal PO FSE Basilicata Aldo Marinetti, per le fotografie 2013 APOFIL Proprietà artistica e letteraria riservata per tutti i paesi. Ogni riproduzione, anche parziale, è vietata. Stampa: Alfagrafica Volonnino - Lavello (PZ) / novembre 2013 ALDO MARINETTI Nato in Australia il 9 febbraio Docente Apofil, è responsabile del Laboratorio di Comunicazione Sociale - Vulture melfese. Si dedica professionalmente alla fotografia dal 1982 occupandosi personalmente di tutto il processo di realizzazione dell immagine fotografica. Lavora esclusivamente con sistemi di ripresa analogici: pellicola per la ripresa e carta fotografica chimica per la stampa e l esposizione dei suoi lavori. Nell anno 2011 è stato presente con una sua opera, insieme ai 43 artisti lucani selezionati per l evento, alla 54ª Esp. Internazionale d Arte, BIENNALE DI VENEZIA, Pad. Basilicata presso la Galleria Civica di Potenza. 29 gennaio Sala del Consiglio Provinciale di Potenza Il Presidente Lacorazza presenta ufficialmente il progetto che, due mesi e mezzo dopo, porterà i ragazzi delle scuole coinvolte ad effettuare il viaggio-studio in Polonia alla scoperta dei luoghi della memoria.
3 Piero LACORAZZA Presidente della Provincia di Potenza Giuseppe ROMANIELLO Direttore Generale Apofil Francesco PIETRANTUONO Assessore alla cultura della Provincia di Potenza Ricordo e responsabilità sono state le parole chiave del viaggio della memoria Lo scorso aprile, assieme ad 80 studenti e ai loro insegnanti, siamo ritornati nei luoghi di sterminio e morte di Birkenau e Auschwitz, proprio a 70 anni dall inizio della deportazione degli ebrei italiani (ottobre 1943). Un viaggio che ci ha proiettati sin dentro l Olocausto, facendoci vivere un esperienza irripetibile e mostrandoci le atroci conseguenze di odio e negazione dei diritti umani. Visitare i campi di concentramento e morte di Birkenau e Auschwitz, fermarsi tra le macerie delle vecchie camere a gas e dei forni crematori, sedersi sui binari di quella che una volta era la Judenrampe, entrare nell ex ghetto di Cracovia, ascoltare dalla voce tremante di Andra Bucci deportata assieme alla famiglia e alla sorellina a soli 4 anni i racconti sulla vita nel campo. Ed ancora conoscere una delle pagine più terribili della storia, attraverso le analisi dello storico Marcello Pezzetti, direttore della Fondazione del Museo della Shoah. Tutto questo ha suscitato in ognuno di noi sensazioni ed emozioni uniche, dandoci la forte consapevolezza di dover tradurre il bagaglio di immagini viste e di informazioni acquisite in un preciso monito alla responsabilità. La responsabilità di vigilare sul rispetto dell integrità e della dignità della persona. La responsabilità di non chiudere gli occhi di fronte ai nuovi, e non meno pericolosi, razzismi. La responsabilità di essere e sentirsi ambasciatori di memoria, pace e futuro, capaci di trasmettere, anche attraverso nuovi format creativi, quanto vissuto. Riattualizzare il concetto di memoria, farlo rivivere attraverso le contaminazioni proprie dei nuovi linguaggi, come accade ad esempio nei social network, è ciò che hanno fatto gli studenti nell ambito del progetto Corti di memoria. Quest ultimo, realizzato con il prezioso contributo di Apof-il e parte del programma strategico Abitare il futuro per favorire e rafforzare l offerta formativa, mira proprio a questo scopo ed è strettamente connesso al viaggio della memoria. Attrezzati di telecamere, macchine fotografiche e microfoni i giovani ambasciatori di memoria hanno fatto interviste e filmato ogni tappa cruciale del viaggio, dal giro nel quartiere ebraico Kazimierz alla visita al Museo della fabbrica di Oskar Schindler, passando ovviamente per i campi di concentramento, tristi palcoscenici dell orrore della shoah. Rielaborando in chiave critica e con l aiuto delle tecnologie il materiale raccolto, i ragazzi hanno poi realizzato tre cortometraggi, presentati quest anno al Maratea Film Festival e il cui pregio è stato innanzitutto quello di stimolare un dibattito sui temi della memoria storica, dell accoglienza e dell integrazione, anche al di là dei confini scolastici. I giovani visitatori, dunque, hanno fatto da cassa di risonanza ad un nuovo e più maturo approccio alla conoscenza della storia, intesa non solo come passiva ricezione di informazioni, ma soprattutto come stimolo a riappropriarsi in maniera viva del passato per costruire un futuro migliore. La grande partecipazione emotiva e consapevole di studenti e docenti, del resto, è stata la conferma più vivida e concreta di quanto irrinunciabili siano, anche in un momento di crisi come quello attuale, gli investimenti in memoria e cultura. Corti di Memoria è una delle iniziative più riuscite del Catalogo di Cittadinanza Scolastica che Apofil, l Agenzia in house alla Provincia di Potenza, offre annualmente alle istituzioni scolastiche della provincia, allo scopo di arricchirne l offerta formativa, sostenerne la qualità e diversificarne le possibilità e potenzialità. L iniziativa è finanziata dal Programma Operativo Basilicata FSE , all interno dell asse IV Capitale Umano, e rientra fra le linee di intervento dell Intesa Interistituzionale per i servizi di istruzione, formazione e lavoro , sottoscritta tra Regione Basilicata e Provincia di Potenza. Attraverso il catalogo di cittadinanza scolastica Apofil ha potuto costruire una rete importante di collaborazioni e di progettualità condivise con le scuole, innovando il suo ruolo e riuscendo a pianificare una offerta molto vicina ai fabbisogni formativi espressi dai ragazzi e dai loro docenti. Ogni anno, da tre anni a questa parte, oltre ragazzi che frequentano le scuole della Provincia di Potenza hanno potuto usufruire di una esperienza formativa pensata da Apofil e dalle loro scuole; alcuni in attività di orientamento alla transizione scolastica, altri in percorsi finalizzati al potenziamento delle competenze base, altri con viaggi di studio all estero, altri ancora con percorsi a sostegno della creatività e di specifiche altre competenze utili alla ricerca attiva del lavoro. Fra queste iniziative, indubbiamente, si distingue il progetto Corti di Memoria, percorso didattico incentrato sul Viaggio della Memoria, ossia sulla visita dei luoghi simbolo della Shoah in Polonia, il campo di concentramento di Auschwitz ed il campo di sterminio di Birkenau. Il progetto è pensato affinchè 100 ragazzi di diverse scuole della provincia possano visitare i luoghi dell orrore, accompagnati da testimoni e da deportati italiani che hanno vissuto quelle tremenda esperienza e, successivamente, sperimentarsi con linguaggi espressivi in grado di dare parole e significati a quello che hanno visto. Ogni anno Apofil introduce linguaggi differenti, dal cinema al fumetto, affinchè ogni ragazzo possa costruire memoria intorno ad un orrore che non può e non deve essere dimenticato. Sta così nascendo in provincia di Potenza, anno dopo anno, una comunità di memoria, fatta di ragazze e ragazzi desiderosi di non dimenticare, e desiderosi di costruire una società inclusiva che eviti tentazioni di vecchi e nuovi razzismi; una società che possa fare dell Europa la sua casa e del mondo il terreno sul quale costruire il futuro delle prossime generazioni. Naturalmente, una esperienza così complessa ed entusiasmante, non sarebbe stata possibile senza la lungimiranza e l entusiasmo di tutta la Giunta Provinciale, del Presidente Salerno e del cosiglio di amministrazione, senza la determinazione e l esperienza del personale Apofil, senza l apertura e la disponibilità dei dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti, senza la sensibilità e la creatività dei numerosi ragazzi che hanno vissuto questa esperienza, sentendosi giustamente ambasciatori di memoria. Resta in noi intatta la volontà di continuare su questa strada, ampliando, arricchendo ed affinando il Catalogo di Cittadinanza scolastica di Apofil, in maniera che sempre più possa rispondere al bisogno di sapere, di emozione, di Europa e di mondo, dei ragazzi lucani. I valori e la creatività possono stare insieme? La memoria e le competenze tecnologiche possono alimentarsi a vicenda innescando la soluzione al grande problema dei nostri giorni: quello dello schiacciamento del tempo fino a rendere emozionante solo il presente? È possibile abitare il futuro in cui tecnologia e arte si fondono insieme? Mettere la bellezza al servizio della tecnologia ed al contempo rafforzare la base valoriale dei nostri ragazzi? In un mondo profondamente mutato, le competenze tecnologiche assumono un importanza fondamentale nel bagaglio di preparazione dei nostri ragazzi. E tuttavia la creatività, sebbene abbondantemente studiata e razionalizzata, mantiene un collegamento intimo, substratale con l educazione al bello, con la tensione artistica, l atto creativo. Tecnologia e arte, appunto, diventano in quest ottica un obiettivo di importanza strategica nella formazione. Ma Corti di memoria nasce con l innesto in questo percorso formativo di un altro pilastro: quello valoriale. Ci sono valori che, oltre ad essere imprescindibili, affinano le sensibilità, aumentano il peso sul piatto dei sensi rispetto a quello del cervello ipotizzante, creano l esigenza della bellezza. E certi valori non si trasmettono con le parole, ma con l esperienza. Nel 2011 organizzammo il Viaggio della Memoria con i ragazzi della consulta studentesca. Avemmo l occasione di incontrare uno dei più importanti testimoni dell Olocausto, Shlomo Venezia. Assegnato al Sonderkommando di uno dei forni crematori di Birkenau (quello in fondo ai binari sulla sinistra, conserviamo ancora il ricordo del racconto di Shlomo sul posto dove fu), una squadra speciale selezionata tra i deportati ebrei con il terribile compito di eliminare le <<prove>> di quello che stava avvenendo. Shlomo ci accompagnò nella visita ai campi di concentramento di Birkenau ed Auschwitz, nel Divenne chiaro per noi che c è una memoria che è carica di valori, che è monito assoluto all umanità, che soprattutto non può trasferirsi indirettamente come conoscenza, ma è una memoria che va conservata con lo sguardo dei testimoni. E c è un presente carico di insidie, di nuove e vecchie emarginazioni, di odi razziali, di paure dell altro, che hanno la stessa radice della grande pianta dell accecamento collettivo dell umanità che ha portato a quell immane tragedia dell Olocausto. Nel 2012 prese forma il progetto Corti di memoria, facendosi chiara un intuizione: lavorare a connettere tre pilastri formativi - quello dell educazione al bello, quello della formazione esistenziale e quello delle competenze tecnologiche. I valori trasmessi in forma diretta partendo dalla memoria e riflettendo sui pericoli del presente possono sedimentarsi se rielaborati con l atto creativo che innesta il bello nelle competenze tecnologiche. La nostra via a rafforzare i nostri ragazzi, a dotarli di un bagaglio utile a scacciare le paure del nostro tempo e a muoversi con più agilità nel vorticoso mondo di oggi. I cortometraggi realizzati dai primi 100 ambasciatori di memoria sono qualcosa di eccezionale. Apprezzamenti e premi vinti in tutta Italia ne sono una conferma. Per noi la conferma più grande è la consapevolezza che i ragazzi sono pronti alle nuove sfide, ci chiedono solamente di sintonizzarci con i loro linguaggi. Sono avidi di memoria, avidi di conoscenza, avidi di bellezza. Nel 2013 il progetto cresce. Si è cercato di potenziare il percorso formativo coinvolgendo anche i docenti, grazie alla collaborazione con il Museo della Shoah di Roma, del suo vulcanico Direttore, Marcello Pezzetti. Si è cercato di rafforzare il percorso di conoscenza dei ragazzi, con maggiori momenti di approfondimento. Sono stati incrementai i prodotti su cui lavorare: il corto, il fumetto, il racconto. Si è formata una grande comunità: le scuole con il personale dell Apofil, con la Provincia; una comunità di memoria, acquisita in forma diretta dalla voce e dagli occhi degli ultimi superstiti. Una comunità che avrà un dovere fondamentale, quello di rimanere ambasciatrice di quel messaggio, oggi più di ieri essenziale, oggi che quei superstiti ci stanno lasciando. Il progetto raggiunge la sua maturità, ed a noi la soddisfazione di aver colto la strada giusta. Questo album e la bellezza delle foto che raccontano il viaggio 2013 ne sono una testimonianza. Prodotti che nascono in forma spontanea, che sintetizzano quei tre assi -creatività, valori, e bellezza- ne sono una testimonianza. Lo potremmo chiamare scatti di crescita, quell improvviso appetito, quell improvvisa fame di ulteriore memoria, valori e bellezza, che tanto improvviso non è, essendo solo il maggior bisogno che si ha quando si cresce. Un bisogno che cresce dall interno e che stimola l esterno a produrre maggiormente quella sensibilità. Proprio come i bambini, corti di memoria, ma insaziabili nel desiderare bellezza e valori. Sono avidi di memoria, avidi di conoscenza, avidi di bellezza.
4 Cracovia, Piazza degli Eroi del Ghetto Originariamente Plac Zgody (Piazza della Pace), oggi è Plac Bohaterow Ghetta nel quartiere Podgorze. È la piazza dove venivano radunati gli ebrei che sarebbero poi stati trasferiti all interno del ghetto. Vi è presente una installazione composta da 70 sedie (opera degli artisti Lewicki e Latak di Cracovia) in ricordo degli ebrei di Cracovia morti nei campi di sterminio. La simbologia prende spunto da un evento realmente accaduto: per non creare allarme e scompiglio tra i piccoli alunni delle scuole del ghetto, le maestre fecero portare le sedie nella piazza, spiegando loro che quel giorno la lezione si sarebbe tenuta all aperto. In piazza, però, gli alunni andarono incontro al loro destino di morte. Cracovia, Plac Nowy Piazza pricipale del quartiere Kazimierz (il quartiere ebraico, da non confondere con il ghetto che era ubicato nel quartiere di Podgorze). Famosa tra i ragazzi, a Cracovia regna la zapiekanka, una baguette tagliata per lungo e farcita con formaggio, verdure, salumi, il tutto condito con ketchup. È facile vedere in giro molte persone che mangiano in piedi uno di questi tradizionali sfilatini.
5 Tra le strade di Kazimierz Marcello Pezzetti, direttore del Museo della Shoah di Roma, da molti anni accompagna i ragazzi delle scuole alla conoscenza della tragedia dell Olocausto. Beera Meiselsa (Kazimierz) Il cortile dell edificio del quartiere di Kazimierz noto per la scena delle valigie del film Schindler s List di Steven Spieberg. Marcello Pezzetti, consulente storico in questo film, descrive l episodio dell evacuazione del ghetto. Nel film di Spielberg, precisa Pezzetti, fu scelta questa location perché particolarmente suggestiva anche se non è quella originale. Infatti il ghetto era situato in un altro quartiere della città.
6 Kazimierz Roberto D Angeli, uno dei giovani collaboratori del Museo della Shoah di Roma, descrive gli episodi della vita del ghetto. Da anni lui e altri giovani collaboratori accompagnano studenti e gruppi in visita nei luoghi della Shoah. In alto a sinistra, quasi in disparte, Andra Bucci, sopravvissuta allo sterminio ascolta il racconto. Szeroka (Stara Synagoga) Gli ottanta ragazzi delle scuole della Provincia di Potenza, nei pressi della Sinagoga Vecchia.
7 Cracovia, Izaaka Synagoga Gli studenti alla Sinagoga di Isacco. Cracovia, Kazimierz Andra Bucci in compagnia dei ragazzi. Deportata a Birkenau all età di 4 anni, è sopravvissuta all olocausto insieme alla sorella Tatiana. Vennero liberate il 27 gennaio 1945 dai russi.
8 Judenrampe (rampa degli ebrei) Andra Bucci e Marcello Pezzetti nel luogo in cui venivano fatti scendere dai vagoni ferroviari i deportati per il campo di concentramento di Birkenau. Dal marzo del 1942 alla metà di maggio del 1944, gli ebrei che arrivavano a Birkenau non entravano direttamente nel campo, ma venivano scaricati a cinquecento metri dal cancello.
9 Judenrampe Uno studente siede sui binari della Judenrampe fuori dal campo di Birkenau. Nell angolo in alto a destra, le pietre deposte sul vagone ferroviario, dai visitatori che passano in questo luogo, sono un simbolo ebraico di ricordo dei defunti. Judenrampe Gli studenti della Provincia di Potenza.
10 Birkenau Un custode all esterno del campo cura la struttura. Birkenau Sullo sfondo la famosa entrata ferroviaria. Da questo ingresso, dopo il maggio del 1944, entravano i convogli ferroviari che trasportavano i deportati. A Birkenau circa l 80% dei prigionieri che arrivavano venivano inviati immediatamente alle camere a gas. Quelli risparmiati avevano una vita media di 3-4 mesi ed erano indirizzati ai lavori forzati.
11 Birkenau, Judenrampe Marcello Pezzetti con una foto dell epoca raffigurante il momento della selezione. A fianco a lui Andra Bucci. I due si trovano nel luogo esatto descritto nella foto.
12 Birkenau Quello che resta del K II (Crematorio II), fatto saltare dai soldati tedeschi nel 1945 poco prima di abbandonare il campo per eliminare ogni traccia delle atrocità perpetrate. Birkenau, Frauenlager (la baracca dei bambini nel Campo delle donne) Andra Bucci nel luogo dove sorgeva la sua baracca. Fu deportata all età di 4 anni con la sorella Tatiana, di due anni più grande di lei. Furono selezionate per essere sottoposte agli esperimenti genetici del Dottor Mengele perché credute gemelle. Sullo sfondo le baracche originali.
13 Auschwitz I Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi). La beffarda frase ancora campeggia all entrata del campo di concentramento di Auschwitz I. Subito dopo l invasione tedesca del 1939 l originaria caserma dell esercito polacco fu trasformata nel primo campo di concentramento della zona e vi furono internati prevalentemente prigionieri russi che furono utilizzati per la costruzione del vicino campo di Birkenau. Auschwitz I, Block 6 Una guida polacca spiega ai ragazzi la vita nel campo. Nella bacheca i documenti originali che testimoniano le forniture, da parte delle I. G. Farben, delle confezioni del gas Zyklon B utilizzato per l annientamento dei deportati. In basso i granuli del terribile composto.
14 Auschwitz I, Block 6 All interno del museo con i ragazzi e gli accompagnatori della Provincia di Potenza. Sullo sfondo le foto utilizzate per la schedatura dei prigionieri. Tale pratica di registrazione fu utilizzata soltanto nei primi tempi in quanto con il crescere esponenziale dei numeri dei prigionieri fu ritenuta antieconomica.
15 Auschwitz I Professori ed alunni nelle strade del campo di concentramento.
16 Auschwitz I, K I (Crematorio I) Un gruppo di turisti giapponesi in visita al campo. Sullo sfondo l ingresso della camera a gas. Dall edificio spunta la canna fumaria del crematorio originale. Auschwitz I Percorso di separazione tra i diversi blocchi dei prigionieri.
17 Sulla via del ritorno I ragazzi stanchi per l intensa giornata vissuta rientrano in hotel.
18 Cracovia, la Vistola Il fiume che bagna Cracovia attraversa tutta la Polonia e sfocia nel mar Baltico. Cracovia pur avendo origini antichissime ed essere stata capitale dell omonimo regno è oggi una moderna e attiva città con una popolazione molto giovane in quanto sede del più alto numero di università della Polonia. Nel 2000 è stata capitale della cultura ed il suo centro storico è patrimonio dell umanità.
19 Cracovia, Piazza del Mercato La grande piazza è da sempre il cuore della città ed ancora oggi ospita il variopinto mercato dei fiori e negozi di artigianato locale.
20 Cracovia, Fabbrica Schindler Un tempo fabbrica di pentole è oggi un museo che raccoglie le testimonianze dell epoca. Resa famosa dal film di Spielberg ispirato alla Lista di Oscar Schindler è stata utilizzata come set delle riprese. In primo piano Marcello Pezzetti e sullo sfondo le fotografie degli ebrei che lavoravano in fabbrica salvati da Schindler.
21 Cracovia, Fabbrica Schindler All interno di uno degli uffici della fabbrica una installazione contenente le pentole che venivano realizzate dagli operai ebrei. Cracovia, Fabbrica Schindler Sulla vetrata le foto degli operai della fabbrica di Oscar Schindler. All esterno una turista in attesa di entrare al museo.
22 Cracovia, Fabbrica Schindler Fuori dalla fabbrica alcuni ragazzi che hanno partecipato all esperienza posano davanti ai ritratti degli operai ebrei salvati dalla famosa Lista.
23 VIAGGIODELLAMEMORIA AUSCHWITZ/BIRKENAU 15-17APRILE2013 PROVINCIA DI POTENZA
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Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.
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