DATI AL 31/12/2008. Report

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1 Rilevazione coordinata dei dati in possesso delle Regioni e Province autonome su bambini e adolescenti fuori dalla famiglia in affidamento familiare (a singoli, famiglie e parenti) o accolti nei servizi residenziali nella propria regione. DATI AL 31/12/2008 Report FEBBRAIO

2 Bambini e adolescenti fuori famiglia : dimensione e caratteristiche del fenomeno al 31 dicembre 2008 Introduzione Il Centro nazionale di documentazione e analisi per l infanzia e l adolescenza ha provveduto, per il secondo anno consecutivo e in stretto accordo con le Regioni e Province autonome, a raccogliere informazioni circa i bambini e gli adolescenti fuori dalla famiglia. Ciò è stato compiuto attraverso una rilevazione coordinata annuale dei dati in possesso di Regioni e Province autonome, relativamente ad un set minimo di informazioni riguardanti bambini e adolescenti in affidamento familiare (a singoli, famiglie e parenti) o accolti nei servizi residenziali, che ne indaghi la dimensione quantitativa e le caratteristiche principali. Data l esistenza di differenti normative regionali, trattandosi di una materia di competenza concorrente stato-regione, l omogeneità dei dati raccolti è stata garantita attraverso l utilizzo di un glossario per la condivisione delle definizioni sia per l affidamento a singoli, famiglie e parenti 1 che per i servizi residenziali facendo perno sulla classificazione individuata nel Nomenclatore Interregionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2. I numeri dei bambini e dei ragazzi fuori famiglia In base alla rilevazione effettuata, i bambini e gli adolescenti fuori dalla famiglia alla data del 31 dicembre 2008, in affidamento familiare o accolti nei servizi residenziali, ammontano a I minorenni fuori dalla famiglia risultano composti da bambini e adolescenti in affidamento familiare, e da bambini e adolescenti accolti nei servizi residenziali: la ripartizione fra affidati e accolti nei servizi residenziali è, quindi, di sostanziale parità tra le due forme di accoglienza a seguito dell allontanamento dalla famiglia di origine (cfr. Tavola 1.1). In precedenza, alla data del 31 dicembre 2007, i minorenni in affidamento familiare ammontavano a , mentre quelli accolti nei servizi residenziali a , per un valore complessivo di minorenni. Rispetto a tale anno, quindi, i bambini e ragazzi in affidamento familiare sono diminuiti, registrando un calo del 9,5%; al contrario, i minorenni accolti nei servizi residenziali sono pressoché stazionari, essendo diminuiti solo dello 0,6%. Complessivamente, rispetto al 2007 i minorenni fuori dalla famiglia sono diminuiti del 5,2%; tale decremento è imputabile, per intero, alla sola riduzione di casi del numero di minorenni in affidamento familiare. Ampliando l orizzonte temporale, gli unici dati disponibili e precedenti all avvio della presente attività di monitoraggio derivano da due indagini realizzate dal Centro nazionale, l una per i bambini in affidamento familiare, al 1999, e l altra per i bambini presenti nei servizi residenziali per minorenni al Nel 1999, i minorenni in affidamento familiare erano pari a , mentre quelli accolti nei servizi residenziali nel 1998 ammontavano a Prendendo a riferimento questi dati il trend nel tempo del fenomeno dei fuori famiglia assume nuovi significati. Per quanto 1 Per affidamento a singoli, famiglie e parenti si intende l affidamento residenziale per almeno 5 notti alla settimana, escluso i periodi di interruzione previsti nel progetto di affidamento, disposto dai servizi locali e reso esecutivo dal Tribunale per i minorenni o dal Giudice tutelare. 2 Presentato nel Seminario Gruppo Politiche Sociali, Fiuggi, il 19 e 20 maggio 2009 a cura del Coordinamento Tecnico Interregionale per le Politiche Sociali e del CISIS Gruppo di lavoro Politiche Sociali. 3 Dato stimato sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e Province autonome. Vedi la tavola 1.1 per le singole specifiche regionali/provinciali. 4 Dato stimato sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e Province autonome e di precedenti rilevazioni per Regioni che non abbiano fornito i dati richiesti. 2

3 riguarda i bambini e i ragazzi in affidamento familiare, dal 1999 al 2007 il numero di casi cresce notevolmente, con un aumento del 64,7% - pari ad un incremento annuale 5 dell 8% -, mentre segna una battuta di arresto con una diminuzione del 9,5% fra il 2007 ed il Il trend delineato può essere verosimilmente spiegato considerando che i dati della prima rilevazione, al 1999, sono precedenti alla promulgazione della legge 149/ che ha promosso l affidamento familiare come forma preferenziale di intervento nei confronti del minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, legge che ha senz altro dato un impulso alla pratica dell affidamento familiare in particolare nei primi anni successivi all entrata in vigore, con una sensibile crescita nel numero di affidamenti. In seguito, però, il trend può aver seguito un evoluzione più variabile 7 e in taluni casi fa segnare una fase di stallo e comunque di perdita di vigore dell impulso iniziale. In ogni caso, parlare di trend decrescente appare prematuro, data la disponibilità di dati riguardanti due soli anni consecutivi. Con la prossima attività di monitoraggio, è plausibile ricercare nuove evidenze confermative del trend in atto sul tema degli affidamenti familiari. Per quanto riguarda i minorenni accolti nei servizi residenziali, invece, il trend lungo l arco del decennio appare di sostanziale stazionarietà; le differenze riscontrate negli anni per cui sono disponibili i dati sono, infatti, trascurabili e inferiori a variazioni di un punto percentuale. Nonostante ciò, non si può escludere che nei vari anni siano intervenuti aumenti o diminuzioni nel numero di minorenni accolti nei servizi residenziali, che solo lungo il decennio appaiono stazionari. Nell arco di questo decennio, la legge 149/01 ha inciso anche in materia di accoglienza nei servizi residenziali per minorenni, prevedendo il superamento del ricovero in Istituti per minori entro il 31 dicembre Al 31 dicembre 1999, gli istituti per minori ammontavano a 475 strutture per bambini accolti 8 ; tale processo di de-istituzionalizzazione, che poteva dirsi già avviato l anno precedente all avvento della legge (nel quale il numero di strutture era già sceso a 359 unità), al 31 marzo 2009 poteva dirsi formalmente concluso, contando 3 sole strutture con 15 minorenni presenti sul territorio nazionale 9. Tale superamento è avvenuto, quindi, oltre che attraverso l affidamento familiare, anche grazie all inserimento in comunità di tipo familiare cosa che ha determinato di fatto il mantenimento del numero di bambini accolti nei servizi residenziali per minorenni pressoché costanti rispetto a quelli immediatamente precedenti l entrata in vigore della norma. In termini relativi, i bambini e i ragazzi fuori dalla famiglia al 31 dicembre 2008 sono pari a 3 minorenni per residenti di 0-17 anni. Tale tasso è ripartito equamente fra bambini in affidamento familiare e bambini accolti in struttura, essendo entrambi i tassi pari a 1,5 minorenni per residenti di 0-17 anni. A livello regionale, i tassi più bassi si riscontrano in due regioni del Nord (Lombardia e Veneto) quanto in tre regioni del Sud (Molise, Campania e Basilicata); analogamente, tassi superiori a 3,5 bambini e ragazzi fuori famiglia per residenti di 0-17 anni si riscontrano al Nord (Piemonte, Trentino-Alto Adige, Liguria), al Centro (Toscana) e al Sud (Puglia). La variabilità dei tassi regionali appare, quindi, sufficientemente ripartita entro le varie aree geografiche, mostrando alti e bassi valori sia al Nord, sia al Centro, sia al Sud. Volendo, però, identificare un area territoriale in cui il fenomeno sembra essere maggiormente concentrato, il Centro Italia presenta tassi di bambini e ragazzi fuori famiglia in ciascuna regione sistematicamente superiore alla media nazionale. 5 Tasso di crescita aritmetico. 6 Legge 28 marzo 2001, n. 149, "Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile". 7 I dati sugli affidamenti dei bambini e ragazzi di 0-21 anni relativi alla Regione Toscana negli anni avvalorano, ad esempio, questa ipotesi: il numero di affidamenti familiari è, infatti, diminuito nel 2001 (rispetto all anno precedente), poi è cresciuto di anno in anno fino al A partire dal 2006, si è verificata, invece, un alternanza annuale fra incremento/decremento nel numero di affidamenti familiari. 8 Fonte: Istat (2003). 9 Fonte: Centro nazionale di documentazione e analisi per l infanzia e l adolescenza. 3

4 Figura 1 Bambini e adolescenti fuori famiglia per residenti di 0-17 anni Al 31/12/2008 Bambini e adolescenti fuori famiglia per residenti di 0-17 anni > 3.50 (5) da 3.30 a 3.50 (4) da 2.50 a 3.29 (6) < 2.50 (5) Per quanto riguarda il rapporto sussistente fra le due forme di accoglienza a seguito dell allontanamento dal nucleo familiare l affidamento e l accoglienza nei servizi residenziali -, la legge 149/01 privilegia l affidamento familiare rispetto all accoglienza in struttura, che deve esser considerata misura residuale. Ciò detto il numero di bambini in affidamento familiare ogni accolto nei servizi residenziali risulta, quindi, un utile indicatore per verificare questa previsione legislativa. A livello nazionale, il numero di bambini in affidamento ogni accolto nei servizi residenziali è pari a 1 - come sottolineato in precedenza, al 31 dicembre 2008 si verifica la sostanziale coincidenza del ricorso all affidamento familiare e all accoglienza nei servizi residenziali -. Al contrario di quanto accade per il precedente indicatore (bambini e adolescenti fuori famiglia per residenti di 0-17 anni), le tre ripartizioni geografiche mostrano nel caso del rapporto tra affidamenti e accoglienze nei servizi delle sensibili differenze. I valori più elevati, superiori a 1,2 bambini in affidamento ogni bambino accolto nei servizi, si riscontrano, infatti, al Nord, in Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna; e al Centro, in Toscana. A queste, fra le regioni aventi un valore superiore a quello medio nazionale si aggiunge solo la Sardegna. Di conseguenza, solo sette regioni hanno almeno un bambino in affidamento per ogni accolto nei servizi; tutte le restanti presentano più bambini accolti nei servizi residenziali di quanti siano in affidamento. Secondo tale suddivisione, il Nord è l area con la maggiore prevalenza di affidamento familiare rispetto all accoglienza nei servizi, dove cinque regioni su otto hanno più bambini in affidamento di 4

5 quanti siano accolti nei servizi residenziali. Al Centro, invece, la situazione è polarizzata fra i due estremi, con la Toscana che ha fra i tassi più elevati a livello nazionale, e le Marche e il Lazio che li hanno fra i più bassi. Al Sud, infine, il ricorso all accoglienza nei servizi residenziali resta tuttora più diffuso rispetto alla forma di affidamento familiare, è questa infatti la ripartizione territoriale in cui si registrano i valori regionali più bassi, ad eccezione della Sardegna che come già segnalato ha un numero di bambini in affidamento familiare maggiore di quelli accolti nei servizi residenziali. Figura 2 Minorenni di 0-17 anni in affidamento familiare ogni bambino e ragazzo di 0-17 anni accolto nei servizi residenziali Al 31/12/2008 Affidamenti ogni accolto nei servizi servizi residenziali di 0-17 anni > 1.50 (4) 1.00 a 1.50 (3) 0.75 a 0.99 (4) 0.60 a 0.74 (5) < 0.60 (4) Le caratteristiche dei bambini e dei ragazzi L attività di monitoraggio condotta dal Centro nazionale in collaborazione con le Regioni e Province autonome ha previsto la possibilità di raccogliere altre informazioni sui minorenni in affidamento familiare o accolti nei servizi residenziali al 31 dicembre In particolare, le caratteristiche di seguito tratteggiate riguardano la cittadinanza, il genere e la classe d età. Per quanto riguarda la cittadinanza, fra i bambini e ragazzi in affidamento familiare, il 16,4% di loro sono stranieri, pari a Di questi bambini e ragazzi stranieri, circa uno su quattro è un 10 Dato mancante degli stranieri in affidamento familiare in Abruzzo, Calabria e Sardegna. 5

6 minore straniero non accompagnato (MSNA) (cfr. Tavole 2.3 e 2.4). Dei bambini e ragazzi accolti nei servizi residenziali, invece, la percentuale di stranieri è pressoché doppia rispetto a quella dell affidamento, pari al 32,4% per un totale di stranieri 11 ; doppia è anche la percentuale di MSNA fra i minorenni stranieri accolti nei servizi residenziali, che ammontano a (cfr. Tavole 3.3 e 3.4). Gli stranieri e i minorenni stranieri non accompagnati, ripartiti tra affidati e accolti nei servizi residenziali in relazione al totale degli affidati/accolti, sono, quindi, proporzionalmente diversamente rappresentati. Si può dunque concludere che la forma di accoglienza attivata a seguito dell allontanamento dal nucleo familiare dipende in misura sostanziale dalla cittadinanza del minore, come si può notare in Figura 3. Fra i bambini italiani, la forma di accoglienza dell affidamento familiare è quella prevalente, e riguarda il 52,9% dei bambini e ragazzi fuori dalla famiglia. Fra i minorenni stranieri, e ancor più fra i MSNA, la forma prevalente è l accoglienza nei servizi residenziali. Circa un bambino straniero su tre, e un MSNA su cinque sono in affidamento familiare, a fronte di un bambino italiano su due. Rispetto allo scorso anno, l affidamento familiare degli italiani è lievemente diminuito a livello percentuale: al 31 dicembre 2007, infatti, tale forma di accoglienza è prevista per il 54,6% dei minorenni italiani. Al contrario, l affidamento familiare fra i MSNA è notevolmente aumentato: nel 2007, infatti, esso riguardava solo il 6,5% di essi. Infine, nei due anni di rilevazione la ripartizione degli stranieri tra affidati e accolti è rimasta pressoché immutata. Per quanto riguarda i minorenni di cittadinanza italiana, la previsione legislativa di favorire l affidamento familiare risulta, quindi, verificata a livello nazionale, cosa che non può dirsi per quanto attiene ai bambini e ragazzi stranieri. Figura 3 Percentuale di bambini e ragazzi di 0-17 anni in affidamento familiare e nei servizi residenziali secondo la cittadinanza Al 31/12/ ,0 80,0 60,0 47,1 63,4 78,5 40,0 20,0 52,9 36,6 21,5 0,0 italiani stranieri MSNA % in affidamento % nei servizi residenziali Per quanto riguarda il genere, l affidamento familiare rivela una sostanziale parità a livello percentuale, col 48% di bambine affidate al 31 dicembre 2008, così come lo scorso anno. Al contrario, fra gli accolti nei servizi residenziali, la disparità fra i due generi appare più accentuata: la proporzione di bambine e ragazze accolte, infatti, si attesta al 40%, calando di 5 punti percentuali rispetto ai dati del precedente monitoraggio. Infine, la distribuzione per età mostra una prevalenza di minorenni in età pre-adolescenziale e adolescenziale fra quelli in affidamento residenziale, ripartiti pressoché in uguale misura nelle tre classi d età interessate (6-10 anni, anni e, infine, anni). I bambini con meno di 6 anni 11 Dato mancante degli stranieri accolti nei servizi residenziali in provincia di Trento, Calabria e Sicilia. 6

7 costituiscono il 15% del totale degli affidati (cfr. Tavola 2.1). Tale distribuzione per età ripresenta, nelle medesime proporzioni, quanto evidenziato lo scorso anno, confermando che il trauma dell allontanamento dal nucleo familiare di origine tende a riguardare, soprattutto, i bambini più grandi. Per i minorenni accolti nei servizi residenziali, la distribuzione dei bambini e ragazzi fra le varie fasce d età evidenzia una crescita di incidenza progressiva al crescere dell età, passando dal 6,8% dei bambini della classe 0-2 anni al 39,7% della classe anni. Rispetto alla distribuzione per classi d età riscontrata nell affidamento familiare, la differenza sostanziale si registra, quindi, nell elevata proporzione dell ultima classe d età. Fra i bambini e ragazzi affidati, 2,7 minorenni su 10 hanno fra i 15 e i 17 anni; fra quelli accolti nei servizi residenziali, invece, i 15-17enni sono ben 4 su 10. Una quota rilevante di questa concentrazione degli accolti nei servizi residenziali nell ultima fascia d età è sicuramente da attribuirsi ai minorenni stranieri non accompagnati, che in larga parte sono destinati verso questa forma di sistemazione e hanno, nella maggioranza dei casi, 16 e 17 anni (cfr. Tavola 3.1). Così come per l'affidamento familiare, anche la distribuzione per classi d età degli accolti nei servizi residenziali al 31 dicembre 2008 ricalca quanto riscontrato lo scorso anno. Per quanto riguarda la forma di accoglienza a seguito dell allontanamento dal nucleo familiare adottato in base alla classe d età, nelle tre fasce d età centrali, ossia dai 3 ai 14 anni, la maggior parte dei minorenni si trova in affidamento familiare; per i bambini di 0-2 anni ed i ragazzi di anni, invece, circa il 43% dei bambini è in affidamento, mentre il 57% è accolto nei servizi residenziali. Per i bambini con meno di 3 anni, una plausibile motivazione sta nel fatto che i bambini più piccoli tendono ad essere preferibilmente accolti nei servizi assieme alle loro madri, laddove non si trovino in stato di abbandono; nel caso degli adolescenti di anni, invece, la preponderanza per l accoglienza nei servizi residenziali deriva dalla sovra-rappresentazione dei minorenni stranieri e dei minori stranieri non accompagnati in questa classe d età, già evidenziata in precedenza. Figura 4 Percentuale di bambini e ragazzi di 0-17 anni in affidamento familiare e nei servizi residenziali secondo la classe d età Al 31/12/ ,0 80,0 56,8 37,2 35,5 41,6 56,4 60,0 40,0 20,0 43,2 62,8 64,5 58,4 43,6 0,0 0-2 anni 3-5 anni 6-10 anni anni anni % in affidamento % nei servizi residenziali In definitiva guardando alle caratteristiche dei bambini allontanati dalla propria famiglia e accolti in affidamento familiare si può concludere che: a) nell affidamento familiare si riscontra una prevalenza di adolescenti prossimi alla maggiore età, equamente distribuiti tra bambine e bambini, 7

8 con una quota crescente di stranieri, un perfetto equilibrio numerico tra affidamento intra-familiare ed etero-familiare, una fortissima prevalenza dell affidamento giudiziale sul consensuale, e una quota preponderante di durate dell affidamento superiori ai due anni sebbene la percentuale degli affidi oltre i due anni sia in diminuzione negli anni; b) nell accoglienza nei servizi residenziali prevalgono ancor più nettamente gli adolescenti prossimi alla maggior età della fascia anni e aumenta l incidenza della componente maschile, fenomeni dovuti in massima misura alla fortissima crescita dell incidenza di accoglienza dei minori stranieri, caratterizzata a sua volta da una alta incidenza di minori stranieri non accompagnati. 8

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