Lezione 1: Hiragana. I sillabari
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- Lazzaro Alessi
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1 Lezione 1: Hiragana Il primo passo che realizzeremo in questo libro sarà quello di imparare qualcosa sulla scrittura giapponese: stiamo parlando, ovviamente, di quegli «scarabocchi» che intrigano più di una persona. In queste prime lezioni dovrete impegnarvi un po per memorizzare i due sillabari. I sillabari La scrittura è la base dell apprendimento corretto del giapponese, in quanto i libri in rõmaji (cioè scritti in alfabeto occidentale) sono utili, ma alla lunga si rivelano insufficienti. Conoscere solo il giapponese parlato è come essere un analfabeta. Se quello che volete è imparare il giapponese a tutti i livelli, e soprattutto volete arrivare a leggere riviste o fumetti, dovete passare necessariamente per l apprendimento della scrittura. E i due sillabari del giapponese, di cui in questa lezione studieremo lo hiragana, il più importante, sono il primo passo per un apprendimento solido della lingua. È bene abituarsi quanto prima alla scrittura giapponese, per questo inizieremo con le sue basi. Dovete sapere che in giapponese non esiste un alfabeto propriamente detto, come lo conosciamo noi. Al suo posto ci sono due sillabari chiamati hiragana e katakana. Un carattere giapponese equivale normalmente a una sillaba di due lettere nella nostra lingua (da qui il nome di sillabari»). Così il carattere si legge ka. C è una sola eccezione: il suono n», l unica consonante che può andare da sola. Sia lo hiragana che il katakana hanno 46 simboli sillabici, equivalenti tra loro per quel che riguarda la pronuncia, ma diversi nella scrittura. Per esempio, il carattere hiragana e il carattere katakana si leggono entrambi chi. Può sembrare strano, ma non lo è se si pensa che anche noi abbiamo un sistema simile: le minuscole e le maiuscole. Che somiglianza puramente formale hanno la a» e la A», o la g» e la G»? Sembrano uguali? Ci sono anche dei caratteri chiamati kanji, ideogrammi presi dal cinese tra i secoli iii e vi della nostra era che designano concetti invece che suoni. Esistono moltissimi kanji (si calcola più di 50000), però in realtà se ne utilizzano in forma frequente e abituale circa 3000; di questi 1945 sono considerati di uso comune (l.3) e li si deve studiare obbligatoriamente nelle scuole. L argomento di questa prima lezione è il sillabario hiragana, il più indispensabile e basilare per imparare i fondamenti della lingua giapponese Lezione 1
2 Sulla scrittura giapponese Prima di entrare in argomento, vale la pena di conoscere alcuni aspetti basilari della scrittura giapponese. Il giapponese si può scrivere in stile tradizionale (in verticale, da destra a sinistra), ma anche in stile occidentale (in orizzontale, da sinistra a destra), come scriviamo noi. Nelle riviste e nei manga, per esempio, si tende a utilizzare lo stile tradizionale. Oggi in Giappone si utilizzano tutte e due le modalità, forse con un leggero predominio dello stile occidentale, però è fondamentale abituarsi a entrambe. Molti libri, riviste, fumetti si leggono al contrario rispetto ai nostri, pertanto nei libri giapponesi la copertina è quella che noi consideriamo il retro e il testo si legge da destra a sinistra, contrariamente ai nostri libri. Pensandoci bene, neanche questo è così strano: i libri arabi, senza andare troppo lontano, si aprono nello stesso modo. Anche la punteggiatura è diversa. Il punto si scrive con un cerchietto ( ) e la virgola è in direzione opposta rispetto a quella a cui siamo abituati ( ). Ci sono poi parentesi di apertura ( ) e di chiusura ( ) (che, attenzione, si usano come le nostre virgolette); e versioni leggermente diverse dei segni di punteggiatura, come il punto interrogativo ( ), il punto esclamativo ( ), ecc. Lo hiragana Dopo l introduzione generale alla scrittura giapponese, entriamo nel tema centrale di questa prima lezione: il sillabario hiragana. Fate attenzione al riquadro della pagina seguente, perché sarà necessario impararlo molto bene: è fondamentale apprendere a leggere e scrivere lo hiragana con scioltezza il prima possibile. Occorre tenere in conto che per scrivere ognuno dei caratteri si deve seguire un preciso ordine dei tratti (anche se non sembra, l ordine dei tratti è molto importante). Alla fine di questa lezione troverete una guida per la scrittura di ognuno dei caratteri di base dello hiragana, nella quale si specifica l ordine dei tratti. Questo sillabario, lo hiragana, è il più usato dei due esistenti, in quanto si utilizza per scrivere parole propriamente giapponesi, a differenza del katakana, che si usa principalmente per le parole straniere, come vedremo nella l.2. Una parola si scrive in hiragana quando non la si può scrivere in kanji, quando il kanji non appartiene alla lista dei kanji di uso comune» o anche quando la persona che scrive non ricorda il kanji corrispondente a tale parola. Inoltre, anche le particelle grammaticali e le desinenze verbali si scrivono utilizzando i segni di questo sillabario. Lo hiragana è la prima cosa che imparano i bambini giapponesi quando studiano la scrittura; pertanto, tutti i libri di lettura per l infanzia sono scritti interamente con questo sillabario. Più tardi, man mano che il bambino amplia le sue conoscenze, vengono introdotti il katakana e i kanji. Hiragana 17
3 Lista completa dei caratteri dello hiragana Suoni puri Suoni impuri Dittonghi a i u e o ka ki ku ke ko ga gi gu ge go kya kyu kyo gya gyu gyo sa shi su se so za ji zu ze zo sha shu sho ja ju jo ta chi tsu te to da ji zu de do cha chu cho na ni nu ne no nya nyu nyo ha hi fu he ho ba bi bu be bo pa pi pu pe po hya hyu hyo bya byu byo pya pyu pyo ma mi mu me mo mya myu myo ya yu yo ra ri ru re ro rya ryu ryo wa (w)o n Descrizione del sillabario Esistono 46 suoni base, che sono quelli che potete vedere nella prima colonna della tabella che presentiamo. Bisogna imparare prima questi caratteri, perché dopo sarà infinitamente più facile memorizzare i suoni chiamati impuri» o derivati». Nota: Osservate che ci sono due hiragana che si pronunciano ji ( e ) e due hiragana zu ( e ). Effettivamente si pronunciano esattamente nello stesso modo, ma il loro uso è diverso. Per ora basti sapere che nella maggior parte dei casi si utilizzano e, gli altri due compaiono in rarissime occasioni Lezione 1
4 I suoni impuri (derivati da altri suoni) si trovano nella seconda colonna. Come vedete, la sillaba ka ( ) si rappresenta come ga ( ), solo che la seconda ha due trattini in più (il segno della sonorizzazione) nella parte superiore destra. Lo stesso accade quando passiamo dalla fila s alla z, dalla t alla d e dalla h alla b. Anche per ottenere i suoni p» dobbiamo solo aggiungere un cerchietto (il segno della occlusione) nella parte superiore destra degli hiragana della fila h. Per esempio, (ha) (pa). Nella terza colonna, infine, vediamo i dittonghi, combinazioni dei caratteri della colonna i» ( ki, shi, chi, ni, hi, mi) con quelli della fila y» ( ya, yu, yo), questi ultimi scritti in piccolo. Queste combinazioni si usano per rappresentare suoni più complessi, come cha, hyo o gyu. Il suono l» non esiste in giapponese, cosicché quando dobbiamo scrivere o pronunciare una parola straniera che contiene una l», dovremo sostituirla con una r». Per esempio, il nome Laura si pronuncierà Raura. No, non si tratta di un errore di stampa e non avete letto male: il giapponese non ha nulla a che vedere con il cinese (nel quale accade il contrario e le r» ci sembrano l» in bocca a un parlante cinese), il che provoca a volte malintesi piuttosto gravi. Quante volte avremo udito lo spiritoso di turno imitare un giapponese e parlare con la l»? Non vi preoccupate di questo per il momento, perché non useremo mai lo hiragana per trascrivere i nostri nomi in giapponese: ma questo lo studieremo nelle lezioni 2 e 8. Pronuncia La pronuncia del giapponese è veramente semplice per un italiano, perché in generale possiamo imitare tutti i suoni con una certa disinvoltura. Alcuni di essi non esistono in italiano: daremo, in tal caso, esempi in inglese, perciò sarà necessaria una minima conoscenza di questa lingua per pronunciare bene il giapponese. La sh» si pronuncia come in scena, lasciare. La j» come la g» di gioco, gelato. La k» come la c» di casa. La ch» come la c» di ciao, cena. La h» si pronuncia leggermente aspirata, come nell inglese hotel. La y» si pronuncia come la i» italiana. La z» come in zone (inglese). È una s» dolce (sonora), come in chiesa, non una z» come in zucchero. Il resto è uguale all italiano, incluse le stesse cinque vocali (a, e, i, o, u). Hiragana 19
5 Esempi-manga Ora vedremo alcuni esempi di uso dello hiragana. In questo corso troveremo sempre esempi originariamente tratti da autentici manga giapponesi, per illustrare quanto detto nelle parti teoriche. Un immagine vale più di mille parole... a) Sbadiglio Studio Kõsen Katsuko: fuwaa... (onomatopea dello sbadiglio) Questo primo esempio ci mostra Katsuko mentre si alza dal letto e dice: fuwaa... Il disegno e la posa del personaggio rendono evidente il significato di quest onomatopea, perciò non ci dilungheremo oltre su questo aspetto. Questo esempio dimostra quanto possa risultare utile esercitare la lettura dello hiragana con qualunque manga in giapponese si possa ottenere. Le onomatopee e gli effetti sonori scritti con questo sillabario nelle pagine dei fumetti sono abbondanti; riconoscerli e cominciare a leggerli, anche se non se ne capisce il significato con chiarezza, è già un primo passo molto soddisfacente e un buon motivo per continuare a studiare il giapponese divertendosi. C è un glossario di onomatopee nell Appendice iii. Nota: Una cosa curiosa da osservare è il piccolo carattere tsu ( ) alla fine dell esclamazione che sta a indicare che il suono precedente termina bruscamente, con un taglio netto. Si incontrerà frequentemente il piccolo tsu ( ), per indicare un suono finale brusco nei fumetti, in cui si utilizza con profusione. Senza dubbio, si troverà difficilmente questo effetto sonoro» in altri tipi di testo Lezione 1
6 b) Risate Guillermo March Mifu: ahahahahahahahahahahaha (onomatopea di risata) Tatsu: hehehehehehehehehehehehe (onomatopea di risata) Qui vediamo Tatsu e Mifu che fanno conoscenza. La loro reazione è tra le più curiose: cosa indicheranno esattamente queste risate scritte in hiragana? Si è soliti scrivere in hiragana le onomatopee dei suoni emessi da personaggi umani (risate, tentennamenti, grida, ecc.); al contrario, i suoni provocati da azioni, cose, animali (esplosioni, colpi, latrati, ecc.) sono generalmente scritti in katakana, come vedremo nella lezione 2. Ovviamente questa non è affatto una norma» rigida: l uso dei sillabari nei manga può variare a seconda dell autore e dei suoi gusti. c) Particelle e desinenze In questo terzo esempio possiamo vedere uno degli usi più caratteristici del sillabario hiragana con il quale si scrivono le unità che formano l autentico scheletro» delle frasi: le particelle grammaticali, fondamentali nella grammatica giapponese, si scrivono sempre in hira- Kazuhiro: boku ga kowashita!? io ps rompere!? gana, come vedremo nella l.16. L ho rotto io!? In questo esempio ne troviamo una, (ga), che serve a marcare il soggetto della frase, cioè chi compie l azione. In questo caso, boku ( io») è chi agisce. Si scrivono in hiragana anche le desinenze verbali, dalle quali vediamo se un verbo è coniugato al presente, al passato ecc. In questo caso, al kanji si aggiungono gli hiragana, che indicano il passato (l.20). Così kowashita significa ho rotto». Hiragana 21
7 d) La «compresenza» di hiragana, katakana e kanji J.M. Ken Niimura Tarõ: washi yori hansamu na no wa sugimoto akira dake da io più bello di Sugimoto Akira solo essere Solo Sugimoto Akira è più bello di me. Quest ultimo esempio ha pochissimo a che fare con il resto di questa prima lezione. Possiamo, infatti, segnalarvi una delle caratteristiche più curiose e allo stesso tempo rappresentative del giapponese: si tratta dell uso, in una stessa frase, delle tre forme di scrittura della lingua nipponica: i due sillabari (hiragana e katakana) e i kanji. Osservate che tutto il testo è scritto in hiragana, il vero scheletro» delle frasi, tranne le parole hansamu, che viene dall inglese e che, pertanto, si scrive in katakana (l.2), e Sugimoto Akira, che è scritto in kanji con la lettura corrispondente vicino, in piccoli segni hiragana chiamati furigana. Il furigana si utilizza spesso nei testi per bambini o per ragazzi come i fumetti shõnen (per ragazzi) o shõjo (per ragazze) per dare ai giovani lettori che ancora non padroneggiano la lettura dei kanji un appoggio che permetta loro di leggere comodamente il testo. Per non parlare, poi, di quanto possa essere utile per uno studente di giapponese leggere fumetti di questo tipo per esercitare la lettura! Nota: Sulla maglietta di Sugimoto c è scritto aho, una parola che significa stupido» (l.23). Nota 2: I nomi propri in giapponese si scrivono sempre con prima il cognome e poi il nome, non come in italiano. In questo caso, Sugimoto è il cognome e Akira il nome, quindi noi lo chiameremmo Akira Sugimoto». Vocabolario: Washi = io» (lo usano le persone di una certa età, l.7) yori = più di / più che» hansamu-na = bello» (dall inglese handsome») dake= soltanto» da = verbo essere», forma semplice (l.7) arigatõ = grazie» Lezione 1 Sugimoto:... waai arigatõ he he he... wow!!! Grazie!!! Hehehe... Wow!!! Grazie!!! Hehehe...
8 Il giapponese utilizza un alfabeto propriamente detto? A quante lettere corrisponde di solito un carattere hiragana, quando lo trascriviamo in alfabeto? Che tipo di tratti si usano per scrivere in giapponese (3 tipi)? 2 3 Qual è di norma la direzione di lettura del testo nei manga: in orizzontale da sinistra verso destra (occidentale) o in verticale da destra a sinistra (tradizionale)? Per cosa si usa in genere lo hiragana? 4 5 Scrivi in giapponese le sillabe te, mu, i e sa. Trascrivi in italiano i seguenti segni hiragana:,, e. 6 7 Scrivi in giapponese le sillabe impure de, pi, da e za. Trascrivi in italiano i seguenti hiragana:,, e. 8 Esercizi 9 Come si formano suoni composti (dittonghi) del tipo cha, hyo e jo? Scrivi questi tre in giapponese. Come si pronuncia in giapponese la j» della parola Kenji, come la g» di gioco» o come la j» di abat-jour»? 10 Hiragana 23
9 a i u e o ka ki ku ke ko sa shi!#$ su EF &($$ GHI )*$$ so J +,$ ta KLMN /01$ chi OP 234$ tsu Q 5678 te R 9$$$ to ST :;=$ na UVWX?@$$ YZ[ ABC$ nu ]^ D se ni ne _` 24 1 Lezione 1
10 no ha hi fu he ho ma mi mu me mo ya a yu ƒ bcd$$ yo e$$ ra ˆ fghi$ ri Š j $ ru klmn$ re opq ro rs$$$ wa tuv$ wx$$ yz{$ wo n } $$ Hiragana 25
Intervista a Gabriela Stellutti, studentessa di italiano presso la Facoltà di Lettere dell Università di São Paulo (FFLCH USP).
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