L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI"

Transcript

1 L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi. Centro AP - Psicologia e Psicosomatica Piazza Trasimeno, Roma - Tel:

2 L importanza dell autostima è stata da più parti ribadita, soprattutto da coloro che con i bambini ci lavorano. E infatti difficile stare a stretto contatto con i bambini e non preoccuparsi dei loro sentimenti riguardo a se stessi. Oggi, più che in passato, il concetto di autostima è sotto le luci della ribalta tanto che si possono trovare numerose pubblicazioni per genitori, insegnanti terapeuti e per gli stessi bambini. Le scuole stanno iniziando ad insegnare ai bambini a essere consapevoli delle qualità che possiedono attraverso specifici curricoli scolastici per migliorare l immagine di sé di ciascun bambino. E però facile fare confusione quando si pensa all autostima dei bambini; spesso manca chiarezza perché autostima e concetto di sé sono spesso usati in modo interscambiabile. Anche il legame tra causa ed effetto, come sottolineato da A. Pope, è molto difficile da capire: è una bassa autostima che causa problemi o sono i problemi che contribuiscono a far vacillare il senso del proprio valore personale? Ma la domanda cruciale è Cosa si può fare per aiutare i bambini con bassa autostima? Cercheremo in questo e - book, rivolto ai genitori, di capire come rispondere a questa domanda, e più in generale, come aiutare i propri figli a sviluppare una sana autostima. 2

3 Che cos è l autostima? L autostima va prima di tutto differenziata dal concetto di sé. CONCETTO DI SE = AUTOSTIMA E la costellazione di elementi a cui una persona fa riferimento per descrivere se stessa. Es: un bambino può vedersi come un calciatore, come l amico di, come uno studente, etc. E una valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di Sé, e deriva dai sentimenti del bambino nei confronti di se stesso in senso globale. Quindi l autostima di un individuo è basata sulla combinazione di: 1) Informazioni oggettive riguardanti se stesso 2) Valutazione soggettiva di quelle informazioni. AUTOSTIMA SE PERCEPITO = Concetto di Sé: Una visione oggettiva di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti. SE IDEALE: E l immagine della persona che ci piacerebbe essere, il desiderio convinto di possedere determinate qualità. E la discrepanza tra Sé Percepito e Sé Ideale che crea problemi di Autostima. Per esempio, un bambino che dà valore al 3

4 successo scolastico (Sé Ideale) ed è un bravo studente (Sé Percepito) sarà soddisfatto di se stesso. Al contrario un bambino il cui Sé Ideale consiste in una grande popolarità tra i compagni, ma nella realtà ha pochissimi amici, soffrirà di bassa autostima. Ma cosa si intende con alta e bassa autostima? Un alta autostima viene considerata una visione sana di sé, avere carenze e difetti ma non essere ipercritici nel considerarli. Se un individuo è in gran parte soddisfatto di sé, non implica che non voglia in alcun modo essere differente, anzi una persona che ha fiducia in sé spesso lavora per migliorare le sue debolezze, e tuttavia si concede talvolta di non riuscire a raggiungere tali miglioramenti. Una persona con bassa autostima è essenzialmente una persona convinta che ci sia poco in lei di cui andare fieri. Ci sono persone con bassa autostima che di frequente esibiscono un atteggiamento artificioso di fiducia in se stessi, per dimostrare a sé e agli altri di essere all altezza. Altre persone si ritirano in se stesse, timorose del contatto con gli altro poiché convinte che alla fine saranno rifiutate. Una bassa autostima può incidere negativamente solo su alcune parti del Sé. Il concetto di Sé, e quindi di autostima, sono articolati in vari elementi correlate con gli aspetti della vita che sono importanti per noi. Per esempio un bambino che esprime valutazioni di sé nell area 4

5 sportiva, di partecipazione al gruppo e della riuscita scolastica, avrà un autostima globale che dipenderà dall importanza che attribuirà a ciascuna componente: ovvero se attribuisce valore alle aree in cui è bravo, la sua autostima globale sarà positiva, mentre una svalutazione di quelle stesse aree darà come risultato dei sentimenti negativi del sé nel suo complesso. Alcuni bambini non apprezzano alcuna delle loro buone qualità, concentrandosi su tutte quelle cose che non sanno fare bene. Questi bambini, ovviamente, avranno maggiori difficoltà con la propria autostima globale, rispetto a quelli che tengono nella giusta considerazione i propri punti di forza. Ogni persona da un valore differente alle cose che la riguardano. I bambini però tendono ad essere piuttosto simili tra loro rispetto alle caratteristiche a cui danno valore. Questo perché, generalmente, la loro struttura di vita è simile (andare a scuola, fare i compiti, stare in famiglia etc.) Per questo è possibile considerare l autostima dei bambini in quattro ambiti specifici: SOCIALE SCOLASTICA AUTOSTIMA GLOBALE FAMILIARE CORPOREA I quattro principali ambiti dell autostima dei ragazzi: 1. AMBITO SOCIALE (INTERPERSONALE): include i sentimenti del bambino riguardo a se stesso come amico di altri. 5

6 2. AMBITO SCOLASTICO: riguarda il valore che il bambino attribuisce a se stesso come studente. Non è semplicemente la valutazione delle capacità e dei successi scolastici, è invece la misura in cui il bambino percepisce che è bravo quanto basta. Se riesce a raggiungere i suoi standard di successo scolastico (e naturalmente questi standard sono modellati dalla famiglia, dai compagni e dagli insegnanti), allora la sua autostima scolastica sarà positiva. 3. AUTOSTIMA FAMILIARE: riflette i vissuti che il bambino prova come membro della famiglia. Se il ragazzo sente di essere apprezzato della sua famiglia, che dà il suo contributo e che si sente certo dell amore e del rispetto dei genitori e dei fratelli, avrà un autostima molto positiva in quest ambito. 4. AUTOSTIMA CORPOREA: è una combinazione dell aspetto fisico e di capacità. Essa consiste nella soddisfazione che il bambino prova rispetto al modo in cui il suo corpo appare e alle prestazioni che riesce ad eseguire. 5. AUTOSTIMA GLOBALE: è un apprezzamento più generale del sé e si basa sull autovalutazione integrata di tutte le componenti della propria personalità. Se vogliamo modificare l autostima di una persona abbiamo diversi approcci: 1. Possiamo focalizzarci su un particolare ambito problematico (diventare più ragionevoli). 2. Aiutare a cambiare il suo Sé Percepito, affinché possa vedersi sotto una luce migliore. 6

7 3. Possiamo insegnare al bambino quelle abilità che migliorerebbero la sua performance in un particolare ambito. L approccio con ogni bambino varierà secondo i suoi bisogni, ma gli aspetti fin qui considerati costituiscono in genere i punti cruciali su cui indirizzare il proprio intervento. LE INFLUENZE DELLA FAMIGLIA L autostima Scolastica. L effetto dell interesse dei genitori e le loro aspettative sul rendimento del figlio sono documentate da numerose ricerche. L interesse e le aspettative dei genitori fondano la convinzione dei figli di possedere competenze necessarie per lo svolgimento delle attività scolastiche. Il coinvolgimento dei genitori nell apprendimento dei figli contribuisce anche all attribuzione causale del successo e dell insuccesso dei figli stessi. Maggiori le aspettative dei genitori sulle capacità del figlio Il bambino attribuisce il successo/insuccesso a cause interne (quindi le può gestire) L attribuzione di causalità e la conseguente stima di sé contribuiscono alla formazione di una motivazione intrinseca all apprendimento e ridurranno la motivazione del soggetto ad un apprendimento superficiale. Le posizioni dei genitori verso l apprendimento dei figli Benché lo studente sia responsabile in prima istanza del proprio apprendimento, anche la famiglia ha un ruolo importante da svolgere. I genitori possono assumere due posizioni estreme riguardo l apprendimento del figlio e nello svolgimento dei compiti o dei lavori 7

8 richiesti dagli insegnanti: A. CONTROLLO COSTANTE B. COMPLETO DISIMPEGNO Tra questi due estremi si situa l apprendimento autoregolato. Dati di ricerca (Flouris, Spiridakis, Campbell 1994) i genitori che esercitavano una minore pressione sui figli perché studiassero, che offrivano meno aiuto diretto sia nello studio sia nel fare i compiti e che lasciavano loro la facoltà di disporre del tempo di studio hanno ottenuto migliori risultati scolastici dei genitori che controllavano e sorvegliavano eccessivamente i figli nello studio, come pure di quelli che li lasciavano a se stessi nello svolgimento dei loro doveri scolastici. Cosa fare per migliorare l Autostima Sociale? Il Problem Solving interpersonale. Anche i bambini si trovano tutti i giorni di fronte dei problemi; li può ferire la derisione dei compagni, sono sopraffatti dall ansia prima di un interrogazione, provano l angoscia del rifiuto e dell abbandono quando sono esclusi dal gioco etc Spesso ci sono adulti 8

9 pronti ad aiutarli, ma i bambini possono risolvere molti dei loro problemi senza l aiuto costante di un adulto. Basta insegnare loro i passi di un problem solving efficace. I bambini cui è stato insegnato il Problem solving tendono a fronteggiare con maggior efficacia lo stress e le frustrazioni. L essere competenti in fatto di problem solving sembra abbia anche un impatto positivo sul rendimento scolastico. A un livello più generale sembrerebbe che la capacità di risolvere problemi autonomamente costituisce di per sé una fonte di orgoglio e di autostima positiva per un bambino. Nel Problem - solving sono coinvolte componenti emotive, cognitive e comportamentali. Le emozioni costituiscono il primo indizio che un problema esiste e deve essere risolto. Le cognizioni vengono utilizzate per identificare il problema, per la messa a punto di strategie concernenti le possibili soluzioni e nella scelta della soluzione migliore. Le abilità comportamentali sono poi indispensabili per portare a termine quanto programmato. I passi del Problem-solving: 1. Rendersi conto che c è un problema, individuando gli stati emotivi correlati. 2. Fermarsi a pensare. Stabilire qual è il problema. 3. Decidere un obiettivo (quel che si desidera avvenga). 4. Pensare a molte soluzioni possibili. 5. Pensare alle conseguenze di ciascuna soluzione. 6. Scegliere la soluzione migliore. 7. Fare un piano graduale per attuare la soluzione. Inizialmente l adulto accompagnerà il bambino nelle 7 tappe del problem - solving, aiutandolo a comprendere ogni singola fase, stimolandolo con domande aperte, nell identificazione del problema, nella presa di coscienza delle emozioni in gioco, individuare le possibili alternative valutandone poi l attuabilità. Questo tipo di strategia potrà poi essere utilizzata, 9

10 in modo autonomo dal bambino, in ogni situazione critica relazionale, scolastica etc. Nel caso il bambino abbia difficoltà a memorizzare i 7 passi del problem solving a causa dell incapacità di ricordare e manipolare un materiale troppo complesso, il processo può essere semplificato in quattro passi: 1. Qual è il problema? 2. Quali sono le soluzioni? 3. Che cosa succede se provo questa soluzione? 4. Qual è la soluzione migliore? Gli Stili di attribuzione: come modificarli e perché. Quando sperimentiamo un successo o un insuccesso, noi misuriamo la nostra performance in base ad uno standard interiore. Talvolta questi standard sono espliciti: per esempio prendere tutti 10 nella pagella, altri possono essere meno chiari e di cui non siamo pienamente consapevoli. Quando avviene ciò, si rischia di sentirsi a disagio senza sapere perché. E chiaro quindi che il modo in cui fissiamo gli standard per il nostro comportamento e l interpretazione che diamo del risultato avrà un impatto diretto sull autostima. Un attribuzione è un processo cognitivo mediante il quale si cerca di spiegare un evento collegandolo a una causa. Questa influisce molto sul modo in cui ci sentiamo e, conseguentemente, sul nostro agire. Le dimensioni principali di un attribuzione sono: SITUAZIONALE prova perché alle prove Globale: Ho sbagliato la vado 10

11 TEMPO sempre male Specifica: Ho avuto un cattivo risultato perché in matematica vado sempre male Stabile: Nella mia vita non sono mai riuscito in una prova di matematica Instabile: Ho sbagliato la prova perché oggi non mi sentivo molto bene LOCUS OF CONTROL Interno: Ho sbagliato la prova di matematica, perché la matematica non riesco proprio a capirla Esterno: Ho sbagliato la prova di matematica perché il compito era troppo difficile. Per aiutare il bambino a modificare i suoi stili di attribuzione e quindi gli standard che si prefigge questi sono i passi da seguire: A. Pensa ad un area in cui ti capita di fare esperienza di successi e fallimenti. B. Fai delle affermazioni concrete ed esplicite su ciò che per te equivale a un successo e ciò che equivale ad un fallimento. C è tra questi due estremi un livello di prestazione, un campo intermedio, che corrisponde né ad un successo né ad un fallimento? C. Con quale frequenza le tue prestazioni possono definirsi successi? Fallimenti? Campi intermedi? Quali sono i tuoi stati d animo ogni volte che le tue prove sono comprese in ciascuna d queste categorie? D. Rifletti se senti troppo spesso di aver fallito. Se non è così, i tuoi standard sono probabilmente appropriati, in caso contrario passa al punto successivo. E. Pensa ai possibili modi di modificare i tuoi standard, puoi abbassare il tuo standard di successo, così da sentirti bene più spesso, o abbassare quello del fallimento, così da sperimentare con più frequenza la zona intermedia. F. Esamina le attribuzioni e le autoaffermazioni che usi dopo le prestazioni, sia che rientrino nei successi, negli insuccessi o nei capi intermedi. Sarebbe opportuno che i tuoi pensieri ti aiutassero a sentirti 11

12 bene col successo, in modo neutro quando la prestazione ricade nel campo intermedio e deluso (ma non distrutto) se si è verificato un fallimento. L immagine corporea E provato che le idee su noi stessi si basano sul nostro Sé fisico che comprende sia l aspetto corporeo sia le nostre abilità fisiche. Così il rapporto tra concetto corporeo e autostima muta in maniera significativa nei vari stadi di sviluppo. Uno dei primi compiti che i bambini devono affrontare è quello di apprendere a riconoscere se stessi, a distinguere le proprie abilità motorie, e le relative conseguenze, dal mondo che li circonda. Si tratta di acquisire il controllo sul proprio corpo così da sentirsi in grado di guidare le proprie attività. Giunti alla fanciullezza i bambini hanno acquisito queste capacità e continuano, durante gli anni scolastici, a sviluppare e rifinire le proprie abilità motorie. Per questo l immagine che i bambini piccoli hanno del loro Sé fisico tende a basarsi sulle attività e capacità fisiche. Ma via via che si avvicinano all adolescenza la loro immagine corporea si connette sempre più al loro aspetto esteriore e alle convinzioni che nutrono sul proprio aspetto fisico. Certo i mutamenti evolutivi della pubertà non rivestono la stessa importanza per maschi e femmine; le ragazze danno maggior importanza alle proprie attrattive fisiche nel concetto di sé, mentre i maschi basano maggiormente il concetto di sé su quello di autoefficacia. In generale si può affermare che l immagine corporea dei ragazzi appare centrale rispetto a come vedono se stessi, come vengono trattati dagli altri e come entrano in relazione con gli altri, per questo è opportuno sollecitarli ad ottimizzare il proprio aspetto fisico attraverso la scelta degli abiti, l igiene, l esercizio fisico. Però è ancora più importante quel che i preadolescenti e gli adolescenti pensano del proprio corpo. Studi clinici suggeriscono che alcuni ragazzi si formano un immagine distorta di sé e possono giungere a vedersi in termini molto più negativi di come li vedono gli altri. Per aiutare i ragazzi ad affrontare serenamente i propri cambiamenti corporei dobbiamo 12

13 considerare: 1) L aspetto reale del bambino. 2) Gli standard del bambino rispetto a come vorrebbe apparire. Alla base di problemi riguardanti la sfera fisica, ci potrebbe essere una mancata consapevolezza di quale siano gli standard che la maggior parte dei ragazzi considera accettabili, oppure non aver consapevolezza di come raggiungere questi standard. Quindi una prima serie di strategie educative potrebbero da un lato aiutare i ragazzi a essere consapevole degli standard altrui e dall altro fargli conoscere i mezzi con cui diventare più attraenti. Altra strategia utile è la rifocalizzazione ovvero aiutare i ragazzi a concentrarsi sugli aspetti positivi del proprio corpo (sorriso gradevole, corpo armonioso) piuttosto che su quello che non va (naso troppo grande) che lo fa sentire a disagio. Ovviamente quanto fin qui detto fa riferimento alla sfera dell autostima, ma vista l alta incidenza di disturbi alimentari tra i giovani e i giovanissimi ci teniamo a precisare che nonostante la questione dell autostima possa essere nodale per questi problemi, i disturbi alimentari non possono ridursi a problemi di autostima ma costituiscono una forma particolare e generalmente acuta di difficoltà di adattamento, di cui questo e-book non si può occupare. Un altra area che riveste un ruolo importante nel rapporto tra immagine corporea e autostima è quella della qualità della performance nelle attività fisiche. Come per le attrattive fisiche anche qui ci sono delle strategie che possono essere impiegate per migliorare la percezione che i ragazzi hanno di se stessi nell area della performance fisica e dell immagine corporea. Esse includono sia un training specifico (esempio lezioni per un dato sport) sia modificando gli standard di successo che un ragazzo si è costruito. Un ottima strategia è quella di insegnare ai giovani l importanza di combinare i propri punti di forza con i propri interessi; un ragazzo basso ed esile non può aspirare a fare pallacanestro o football ma 13

14 può essere indirizzato verso il tennis o la ginnastica. Conclusioni Quanto fin qui esposto, vuole essere un piccolo trattato per sollecitare riflessioni atte ad aiutare i genitori a considerare l autostima dei propri figli come un importante elemento, pur ricollocandolo nella giusta dimensione della crescita globale dell essere umano, oltre che fornire strategie basic per aiutare i ragazzi a sviluppare e/o rafforzare la loro autostima. 14

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Liceo delle Scienze Umane Regina Margherita Salerno. Dirigente Dott.ssa Virginia Loddo Relatrice Dott.ssa Anna Cappuccio

Liceo delle Scienze Umane Regina Margherita Salerno. Dirigente Dott.ssa Virginia Loddo Relatrice Dott.ssa Anna Cappuccio Liceo delle Scienze Umane Regina Margherita Salerno Dirigente Dott.ssa Virginia Loddo Relatrice Dott.ssa Anna Cappuccio Rapporto scuola-famiglia Risorse evolutive per il benessere dei ragazzi Autostima,

Dettagli

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE Scuola Italia via Italia n 10 - Roma studente Francesco M. classe III A N.B. Ricorda che quanto leggerai è totalmente riservato, vincolato dal

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

LA CLASSE CONTESTO DIFFICILE IL MEGLIO DI NOI LO DIAMO QUANDO INTERPRETIAMO LE SITUAZIONI DIFFICILI COME PROBLEMI CHE AMMETTONO SOLUZIONI 1 PASSO

LA CLASSE CONTESTO DIFFICILE IL MEGLIO DI NOI LO DIAMO QUANDO INTERPRETIAMO LE SITUAZIONI DIFFICILI COME PROBLEMI CHE AMMETTONO SOLUZIONI 1 PASSO LA CLASSE CONTESTO DIFFICILE IL MEGLIO DI NOI LO DIAMO QUANDO INTERPRETIAMO LE SITUAZIONI DIFFICILI COME PROBLEMI CHE AMMETTONO SOLUZIONI 1 PASSO PERCEPIRE IL PROBLEMA, AVENDO BEN CHIARA LA DIFFERENZA

Dettagli

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IL CERVELLO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI Il cervello e le sue rappresentazioni (1/6) Il cervello e le sue rappresentazioni (2/6) Approfondiamo ora come possiamo ulteriormente

Dettagli

L AUTOSTIMA NEI NOSTRI FIGLI

L AUTOSTIMA NEI NOSTRI FIGLI CENTRO A.P. Istituto di Psicologia FAMIGLIA SCUOLA SALUTE PSICOSOMATICA Sede: Piazza Trasimeno n.2-00198 Roma Tel. 06/84.14.142 L AUTOSTIMA NEI NOSTRI FIGLI Il ruolo della famiglia e della scuola A cura

Dettagli

Autostima Amica-Nemica

Autostima Amica-Nemica Autostima Amica-Nemica come influenza le nostre scelte Dott.ssa Gioia Negri Psicologa, Psicoterapeuta Dottore di Ricerca in Neuroscienze Cognitive cos è l Autostima? Definizione «psicologica» «il processo

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

FORMAZIONE UMANA GLOBALE

FORMAZIONE UMANA GLOBALE FORMAZIONE UMANA GLOBALE Effetti di un ciclo di otto sessioni di Meditazione Vigile (Mindfulness) sulla qualità di vita, la riduzione del livello di stress e il miglioramento di alcune abilità cognitive

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Individuazione precoce della difficoltà Riduzione della difficoltà specifica Maturazione dei livelli di autostima Riduce l impotenza

Dettagli

L autostima (self-esteem) è il complesso delle valutazioni che l individuo ha maturato sul proprio conto. L'autostima è il processo soggettivo e

L autostima (self-esteem) è il complesso delle valutazioni che l individuo ha maturato sul proprio conto. L'autostima è il processo soggettivo e L autostima (self-esteem) è il complesso delle valutazioni che l individuo ha maturato sul proprio conto. L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se

Dettagli

Autoefficacia e apprendimento

Autoefficacia e apprendimento Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente

Dettagli

Favorire l autostima nel bambino. Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it segreteria@mariodipietro.it

Favorire l autostima nel bambino. Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it segreteria@mariodipietro.it Favorire l autostima nel bambino Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it segreteria@mariodipietro.it 1 Un senso di impotenza si sviluppa in seguito all incapacità di influenzare positivamente le proprie

Dettagli

DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI

DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI GIORNATE DI SUPPORTO ALLA FORMAZIONE DEI REFERENTI PER LA DISLESSIA DELLA LOMBARDIA 22 Aprile 2008 DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI Rosy Tavazzani Montani PERCHE L INSEGNANTE DOVREBBE

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

PRIMA DOPO. Quando si rompe

PRIMA DOPO. Quando si rompe AUTOSTIMA PRIMA DOPO Quando si rompe I segni rimangono Cos è l AUTOSTIMA AUTOSTIMA VALUTAZIONE DI SE SENTIMENTI Cos è l AUTOSTIMA Sé PERCEPITO FEEDBACK dalla realtà Abilità Caratteristiche Qualità Presenti

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli www.centroap.it Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli TEST DI RIUSCITA SCOLASTICA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO svolto sul sito del Centro AP www.orientastudenti.it

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

L autoregolazione. Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento. Azioni orientative in aula dell apprendimento

L autoregolazione. Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento. Azioni orientative in aula dell apprendimento MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L autoregolazione Azioni orientative in aula dell apprendimento Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento IL QUADRO DI RIFERIMENTO La nostra

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

CONOSCI TE STESSO : UNA TECNICA SEMPLICE PER TUTTE LE ETA. Conoscere sé stessi, avere un rapporto reale e continuo con sé stessi non

CONOSCI TE STESSO : UNA TECNICA SEMPLICE PER TUTTE LE ETA. Conoscere sé stessi, avere un rapporto reale e continuo con sé stessi non CONOSCI TE STESSO : UNA TECNICA SEMPLICE PER TUTTE LE ETA OVVERO IL TRAINING AUTOGENO. Conoscere sé stessi, avere un rapporto reale e continuo con sé stessi non Sempre è facile come dirlo. Spesso abbiamo

Dettagli

Il counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI

Il counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI Il counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione IL COUNSELING

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Scuola Primaria di Marrubiu

Scuola Primaria di Marrubiu Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA

Dettagli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli www.centroap.it Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE svolto sul sito del Centro AP www.orientastudenti.it studente Francesco

Dettagli

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI. COMECOMPORTARSIERAPPORTARSICONALLIEVIEGIOCATORI DURANTELELEZIONIEGLIALLENAMENTI. CONSIGLIESUGGERIMENTI Siribadisce,comedettoinaltreoccasioniquandosièparlatodimetodologia,il concettodifondamentaleimportanzacheè:nondilungarsitroppodurantele

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA

L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA FINALITA L educazione all affettività rappresenta per l alunno un percorso di crescita psicologica e di consapevolezza della propria identità personale

Dettagli

Mentore. Presentazione

Mentore. Presentazione Mentore Presentazione Chi è Mentore? Il Mio nome è Pasquale, ho 41 anni dai primi mesi del 2014 ho scoperto, che ESISTE UN MONDO DIVERSO da quello che oltre il 95% delle persone conosce. Mi sono messo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE A. S. 2013-2014 1 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 1. Titolo del progetto Educazione Salute Educazione

Dettagli

Viale Trastevere, 251 Roma

Viale Trastevere, 251 Roma PROGETTO SPORTELLO DI ASCOLTO ATTIVITA DI COUNSELING PSICOLOGICO RIVOLTO AGLI STUDENTI, INSEGNANTI E FAMIGLIE ISTITUTO SAN GAETANO Viale Trastevere, 251 Roma ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Una proposta a cura

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI

Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI SERVIZIO DI MEDIAZIONE SCOLASTICA PLUS SARCIDANO E BARBAGIA DI SEULO Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI Classe 2 A Area supporto sociale e familismo Comprende gli item da

Dettagli

AUTOSTIMA QUESTA CHIMERA SCONOSCIUTA LUCIA TODARO, PSICOPEDAGOGISTA

AUTOSTIMA QUESTA CHIMERA SCONOSCIUTA LUCIA TODARO, PSICOPEDAGOGISTA AUTOSTIMA QUESTA CHIMERA SCONOSCIUTA Autostima = giudizio che ognuno dà del proprio valore ( dipende sia da fattori interni che esterni ) EricKson: la stima di sé deve venire da dentro, dal nocciolo di

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Progetto Teatro. (laboratorio teatrale)

Progetto Teatro. (laboratorio teatrale) Progetto Teatro (laboratorio teatrale) A.G.I.A.D. fa teatro Finalità ed obiettivi A chi è rivolto L opera teatrale : Il mago delle formiche giganti La scelta Le finalità A chi si rivolge Aspetto educativo

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

La Leadership. Salvatore Savarese

La Leadership. Salvatore Savarese La Leadership Salvatore Savarese 1 Introduzione Lavorare all interno di organizzazioni induce un evoluzione professionale ed umana in più direzioni: aumentano le competenze tecniche specifiche, si sviluppano

Dettagli

Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione.

Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione. SOS scuola Nelle famiglie adottive l esperienza scolastica di un figlio riveste un ruolo molto importante ed è in alcuni casi fonte di preoccupazione. Un aiuto per decidere quando inserirlo a scuola Il

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola

Documento di approfondimento. Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola Documento di approfondimento Valutazione dello stress lavoro correlato e benessere organizzativo nella scuola VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO E BENESSERE ORGANIZZATIVO NELLA SCUOLA Il Decreto

Dettagli

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE

SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la

Dettagli

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO 1. Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato

Dettagli

Processi di comunicazione scuola-famiglia

Processi di comunicazione scuola-famiglia Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia Anelia Cassai/lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo - L individualità - Lo sviluppo dell identità di genere - La costruzione e lo sviluppo del sé - Continuità e discontinuità nello sviluppo - Traiettorie

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

CEREF - Centro Ricerca e Formazione Via Aspetti 38 35132 Padova - Italy e-mail: segreteria@ceref.it - sito: www.ceref.it

CEREF - Centro Ricerca e Formazione Via Aspetti 38 35132 Padova - Italy e-mail: segreteria@ceref.it - sito: www.ceref.it CEREF - Centro Ricerca e Formazione Via Aspetti 38 35132 Padova - Italy e-mail: segreteria@ceref.it - sito: www.ceref.it DAL CRITICHESE ALL ACCOGLIESE IMPARARE A PRENDERSI CURA DI SE PER MIGLIORARE L AUTOSTIMA

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO LA CARICA DEI GENITORI 10 MAGGIO 2012

Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO LA CARICA DEI GENITORI 10 MAGGIO 2012 Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO LA CARICA DEI GENITORI 10 MAGGIO 2012 STUDIARE. Per uno studio efficace è necessaria l attivazione contemporanea di diverse aree: ATTENTIVA (concentrazione)

Dettagli

Autostima: questa sconosciuta L importanza dell autostima nei Disturbi del Comportamento Alimentare

Autostima: questa sconosciuta L importanza dell autostima nei Disturbi del Comportamento Alimentare Autostima: questa sconosciuta L importanza dell autostima nei Disturbi del Comportamento Alimentare Dott.ssa Giulia Camozzi Psicologa S.S.D. Diabetologia e Disturbi del Comportamento Alimentare Arcispedale

Dettagli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL 20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte

Dettagli

Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS.

Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS. RESILIENZA PER GENITORI RESILIENTI Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS. 13/02/2014 - V. Le dimensioni psico-sociali della resilienza: i

Dettagli

Argomenti: - La consapevolezza di sés - Il concetto di sés - La stima di sés - Le influenze esterne

Argomenti: - La consapevolezza di sés - Il concetto di sés - La stima di sés - Le influenze esterne Lo sviluppo del sé MODULO 14 1. Individualità e identità di genere 2. Lo sviluppo del sé 3. Continuità e discontinuità Argomenti: - La consapevolezza di sés - Il concetto di sés - La stima di sés - Le

Dettagli

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione

Verifica acquisizione conoscenze. Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA Verifica acquisizione conoscenze Pubblico: fornisce informazioni anche all esterno (diplomi, voti,...) Alla fine di un segmento di formazione SCOPO CARATTERE

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Questionario di interessi professionali Q.I.P.

Questionario di interessi professionali Q.I.P. Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

C.H. Cooley (1902) considera Sé come prodotto (passivo) delle interazioni con gli altri.(looking-glass self). Il concetto dell Io come specchio

C.H. Cooley (1902) considera Sé come prodotto (passivo) delle interazioni con gli altri.(looking-glass self). Il concetto dell Io come specchio AUTOSTIMA I primi riferimenti all autostima come dimensione psicologica emergono dalle considerazioni sul sé di William James (1890). James ha sostenuto l esistenza di tre costituenti principali del Sé:

Dettagli

Esempi di applicazione del metodo Feuerstein nella scuola

Esempi di applicazione del metodo Feuerstein nella scuola Esempi di applicazione del metodo Feuerstein nella scuola Insieme Intelligenti Associazione di volontariato (MI) Centro per lo sviluppo delle abilità cognitive Centro Autorizzato Feuerstein (MI) di Nicoletta

Dettagli

Educazione Emotiva. Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa Psicoterapeuta - Ipnoterapeuta PhD Psicologia e Clinica dello Sviluppo Università di Roma TRE

Educazione Emotiva. Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa Psicoterapeuta - Ipnoterapeuta PhD Psicologia e Clinica dello Sviluppo Università di Roma TRE Educazione Emotiva Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa Psicoterapeuta - Ipnoterapeuta PhD Psicologia e Clinica dello Sviluppo Università di Roma TRE REBT = Rational Emotive Behavior Therapy Ideata da

Dettagli

COS E LA PSICOLOGIA DELLO SPORT? PERCHE NASCE?

COS E LA PSICOLOGIA DELLO SPORT? PERCHE NASCE? COS E LA PSICOLOGIA DELLO SPORT? Una disciplina scientifica giovane PERCHE NASCE? Perché risulta importante per la prestazione: alcuni atleti hanno risultati migliori di altri, nonostante un minor talento

Dettagli

Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE

Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE I C PADRE GEMELLI-TORINO COMPETENZA IMPARARE AD IMPARARE Sapersi relazionare anno scolastico 2013-14 Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE

Dettagli