La mediazione interlinguistica ed interculturale nel contesto sanitario

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1 DOTTORATO DI RICERCA IN ANTROPOLOGIA E STORIA DEL MONDO MODERNO E CONTEMPORANEO XIX CICLO Sede Amministrativa Università degli Studi di MODENA e REGGIO EMILIA TESI PER IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI DOTTORE DI RICERCA La mediazione interlinguistica ed interculturale nel contesto sanitario Candidata: dott.ssa Viola Barbieri Tutor: prof. Claudio Baraldi Tutor esterno: prof.ssa Laura Gavioli

2 Sommario Premessa Errore. Il segnalibro non è Capitolo 1 - La mediazione interculturale Errore. Il segnalibro non è 1.1 La società multiculturale Errore. Il segnalibro non è 1.2 Politiche per il trattamento della diversità Errore. Il segnalibro non è Multiculturalismo Errore. Il segnalibro non è Ibridismo Errore. Il segnalibro non è 1.3 La cittadinanza multiculturale Errore. Il segnalibro non è 1.4 Il contesto sociale e normativo della mediazione Errore. Il segnalibro non è 1.5 Gli studi sulla mediazione interculturale Errore. Il segnalibro non è Definizioni Errore. Il segnalibro non è Il significato della mediazione interculturale Errore. Il segnalibro non è 1.6 La figura del mediatore Errore. Il segnalibro non è 1.7 Aspetti linguistici e culturali della mediazione Errore. Il segnalibro non è 1.8 Conclusioni e prospettive per l analisi Errore. Il segnalibro non è Capitolo 2 - L interazione mediata Errore. Il segnalibro non è 2.1 La svolta culturale dei translation studies Errore. Il segnalibro non è 2.2 Dialogue interpreting Errore. Il segnalibro non è 2.3 La concezione dialogica della lingua e della traduzione Errore. Il segnalibro non è 2.4 L interazione face to face Errore. Il segnalibro non è 2.5 Il ruolo dell interprete Errore. Il segnalibro non è 2.6 Le funzioni dell interprete nell'ambito dell interazione mediata_ Errore. Il segnalibro non è Traduzione Errore. Il segnalibro non è Coordinamento Errore. Il segnalibro non è Promozione di un senso condiviso Errore. Il segnalibro non è Coinvolgimento Errore. Il segnalibro non è 2.7 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 3 - Il contesto locale dell interazione mediata dall interprete Errore. Il segnalibro non è 3.1 L analisi della conversazione Errore. Il segnalibro non è 3.2 Il sistema della presa dei turni Errore. Il segnalibro non è Costruzione ed allocazione dei turni Errore. Il segnalibro non è Le tecniche di allocazione del turno Errore. Il segnalibro non è Repair Errore. Il segnalibro non è

3 3.3 Alcune riflessioni sul modello di presa dei turni Errore. Il segnalibro non è 3.4 Il problema del contesto Errore. Il segnalibro non è 3.5 L analisi della conversazione nei contesti istituzionali _ Errore. Il segnalibro non è 3.6 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 4 - Il contesto sociale dell interazione mediata Errore. Il segnalibro non è 4.1 La teoria dei sistemi sociali Errore. Il segnalibro non è 4.2 La comunicazione Errore. Il segnalibro non è 4.3 Le forme della comunicazione e i sistemi sociali Errore. Il segnalibro non è 4.4 La società differenziata per funzioni Errore. Il segnalibro non è 4.5 Il contributo della teoria dei sistemi sociali all analisi dell interazione mediata Errore. Il segnalibro non è L interazione come unità d analisi Errore. Il segnalibro non è Il contesto socioculturale Errore. Il segnalibro non è Capitolo 5 - La comunicazione interculturale e il trattamento della diversità Errore. Il segnalibro non è 5.1 L analisi della comunicazione interculturale nell interazione mediata Errore. Il segnalibro non è 5.2 L osservazione della comunicazione interculturale Errore. Il segnalibro non è 5.3 Etnocentrismo ed etnocentrismo modernista: dalla negazione alla tolleranza della diversità Errore. Il segnalibro non è 5.4 Teorie dell identità culturale e dell adattamento: il rispetto della diversità Errore. Il segnalibro non è L identità interculturale Errore. Il segnalibro non è La gestione del conflitto interculturale Errore. Il segnalibro non è L adattamento interculturale Errore. Il segnalibro non è 5.5 Il cosmopolitismo: il coordinamento delle diversità Errore. Il segnalibro non è 5.6 La transculturalità: la congiunzione delle diversità Errore. Il segnalibro non è 5.7 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 6 - La mediazione nel sistema sanitario Errore. Il segnalibro non è 6.1 La multiculturalità nei servizi sanitari Errore. Il segnalibro non è Il diritto alla salute degli immigrati Errore. Il segnalibro non è 6.2 La mediazione nei servizi sanitari Errore. Il segnalibro non è 6.3 L osservazione del contesto sanitario Errore. Il segnalibro non è Il codice: salute e malattia Errore. Il segnalibro non è I partecipanti e le aspettative: l interazione medico-paziente Errore. Il segnalibro non è 6.4 La comunicazione interculturale nel contesto sanitario_ Errore. Il segnalibro non è

4 6.5 L analisi dell interazione mediata nel contesto sanitario Errore. Il segnalibro non è Capitolo 7 - La ricerca Errore. Il segnalibro non è 7.1 La metodologia della ricerca Errore. Il segnalibro non è 7.2 I contesti della ricerca Errore. Il segnalibro non è Le mediatrici Errore. Il segnalibro non è 7.3 Obiettivi della ricerca Errore. Il segnalibro non è 7.4 La trascrizione delle conversazioni mediate Errore. Il segnalibro non è 7.5 L analisi delle conversazioni mediate Errore. Il segnalibro non è 7.6 Le interviste a mediatrici e medici Errore. Il segnalibro non è Capitolo 8 Le interviste a mediatrici e medici Errore. Il segnalibro non è 8.1 Le forme della comunicazione Errore. Il segnalibro non è La prospettiva delle mediatrici Errore. Il segnalibro non è La prospettiva dei medici Errore. Il segnalibro non è 8.2 Le forme della traduzione Errore. Il segnalibro non è 8.3 Le differenze culturali e i conflitti Errore. Il segnalibro non è Differenze culturali e conflitti: la prospettiva degli operatori sanitari Errore. Il segnalibro non è 8.4 I risultati della mediazione Errore. Il segnalibro non è 8.5 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 9 - La struttura dell interazione mediata Errore. Il segnalibro non è 9.1 L analisi del colloquio medico mediato Errore. Il segnalibro non è 9.2 L organizzazione conversazionale dell interazione mediata Errore. Il segnalibro non è Le funzioni della struttura diadica Errore. Il segnalibro non è 9.3 La promozione della partecipazione Errore. Il segnalibro non è 9.4 Il mediatore: un partecipante attivo Errore. Il segnalibro non è 9.5 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 10 La mediazione nel sistema di cura medica Errore. Il segnalibro non è 10.1 Introduzione Errore. Il segnalibro non è 10.2 La codificazione dell informazione Errore. Il segnalibro non è La voce della medicina e la voce del mondo quotidiano Errore. Il segnalibro non è Illness e disease Errore. Il segnalibro non è 10.3 Il trattamento dei contributi e delle aspettative Errore. Il segnalibro non è La limitazione dell espressione del paziente Errore. Il segnalibro non è

5 10.4 Partecipazione e struttura dell interazione Errore. Il segnalibro non è 10.5 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 11 Diversità, rischi e conflitto Errore. Il segnalibro non è 11.1 Il trattamento della diversità Errore. Il segnalibro non è 11.2 Lo stereotipo Errore. Il segnalibro non è 11.3 Dall adattamento all apprendimento interculturale Errore. Il segnalibro non è 11.4 Diversità e gestione del rischio Errore. Il segnalibro non è Mitigazione Errore. Il segnalibro non è Protezione Errore. Il segnalibro non è Gatekeeping diretto Errore. Il segnalibro non è 11.5 Il conflitto come negazione Errore. Il segnalibro non è 11.6 Il conflitto come scontro di aspettative Errore. Il segnalibro non è 11.7 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 12 La mediazione e il dialogo interculturale Errore. Il segnalibro non è 12.1 Le condizioni per il dialogo Errore. Il segnalibro non è 12.2 La promozione della partecipazione Errore. Il segnalibro non è 12.3 La promozione dell espressione del paziente Errore. Il segnalibro non è 12.4 La costruzione dell affettività Errore. Il segnalibro non è Forme di affettività Errore. Il segnalibro non è 12.5 La mediazione dialogica Errore. Il segnalibro non è 12.6 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Capitolo 13 Riflessioni conclusive Errore. Il segnalibro non è 13.1 Il trattamento della diversità nel sistema di cura medica Errore. Il segnalibro non è 13.3 Il trattamento della diversità nella mediazione Errore. Il segnalibro non è Separazione Errore. Il segnalibro non è Congiunzione Errore. Il segnalibro non è 13.4 Conclusioni Errore. Il segnalibro non è Bibliografia Errore. Il segnalibro non è

6 Riassunto della tesi La mediazione interlinguistica ed interculturale nel contesto sanitario Di Viola Barbieri 1 Presentazione del lavoro: La ricerca presentata in questa tesi si colloca nell ambito di un progetto più ampio dal titolo La comunicazione interlinguistica e interculturale. Uno studio della traduzione come mediazione nel dialogo bilingue tra cittadini stranieri e istituzioni condotto da un èquipe interdisciplinare afferente al Centro Studi sulle culture della pace e della sostenibilità del Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura dell Università di Modena e Reggio Emilia. Il progetto rappresenta un tentativo sperimentale di analizzare gli aspetti interlinguistici ed interculturali della mediazione, dove per mediazione interlinguistica ed interculturale si intende una forma di comunicazione che si realizza attraverso un uso del linguaggio che consenta la comprensione fra partecipanti che provengono da culture diverse. In diverse situazioni la mediazione interculturale richiede l uso di una traduzione che diventa anche interpretazione delle culture, una situazione comunicativa importante non soltanto perché richiede abilità elevate nell uso del linguaggio e nella conoscenza della lingua utilizzata, ma anche perché richiede competenze altrettanto elevate nell interpretazione interculturale e nella costruzione delle condizioni del dialogo. La tesi affronta un tema di attualità, ma che non è mai stato studiato secondo la metodologia che vi viene proposta: un analisi dei processi comunicativi realizzati dalla mediazione interculturale in ambito ospedaliero, uno degli ambiti in cui in Italia è più praticata. Questa tesi si presenta come una ricerca empirica su due interventi di mediazione interlinguistica ed interculturale contestualizzati in altrettante strutture sanitarie emiliane. Gli obiettivi del lavoro riguardano l osservazione empirica dei processi comunicativi promossi dalla mediazione nel contesto sanitario, con riferimento specifico alle forme di comunicazione interculturale. Nello specifico, gli scopi di questa ricerca consistono nel fare luce: a) sulle forme della comunicazione interculturale promosse dagli interventi di mediazione e b) sugli aspetti linguistici rilevanti nella comunicazione che si produce durante la mediazione al fine di osservare se e quali conseguenze (volute o non volute) rilevanti determinano sulla relazione tra le diverse forme culturali in gioco. Presupposti teorici e metodologici: La prospettiva adottata in questa tesi per osservare le forme e le funzioni della mediazione interculturale considera centrale l analisi dei processi comunicativi che emergono in presenza di un mediatore interculturale e l analisi nella sua globalità costituisce una proposta per lo studio empirico della mediazione dal punto di vista delle forme della comunicazione interculturale che promuove. Partendo dall osservazione della complessità di un intervento di mediazione appare produttivo formulare una proposta metodologica integrata che superi la distinzione tra la prospettiva interculturale ed interlinguistica osservabile nell ambito letteratura specialistica. Gli studi che possono essere utili per comprendere il significato della mediazione, infatti, sono di due tipi e appaiono sostanzialmente distinti: in primo luogo, vi sono studi sulla mediazione interculturale (Aluffi Pentini 2004, Andolfi 2003, Belpiede 2002, Ceccatelli Gurrieri 2003, Cima 2005, Favaro & Fumagalli 2004, Fiorucci 2000, Johnson & Nigris 2000), i quali, da prospettive pedagogiche, psicologiche e sociologiche, analizzano il ruolo di mediatore assunto da un membro di un gruppo culturale e linguistico minoritario. In secondo luogo, vi sono studi sull interpretazione interlinguistica (Bolden 2000, Davidson 2000/2001/2002, Mason 1999a/2001, Wadensjö 1998) che si occupano della struttura linguistica delle interazioni in presenza di un interprete linguisticoculturale. Questa tesi parte dal presupposto che la letteratura appartenente al primo gruppo di studi imposti una riflessione parziale ed insufficiente, perché si limita a considerare soltanto alcuni aspetti della mediazione, ignorando altri tratti molto importanti e presenti nelle riflessioni scientifiche sulle 1 Per i riferimenti bibliografici indicati in questo riassunto vedere la bibliografia della tesi.

7 interazioni mediate dall interprete (interpreter-mediated interaction, Wadensjö 1998: 6), come nota Baraldi (2006a/2006b). In questo modo, la complessità di alcuni importanti aspetti del tema, risulta semplificata. Per presentare un analisi complessiva della mediazione, appare utile tentare di conciliare questi due ambiti di ricerca per approfondire il rapporto tra l aspetto interlinguistico e l aspetto interculturale della mediazione. A tale scopo, nella prima parte del lavoro, vengono presentati i risultati più significativi emersi dalle ricerche sulla mediazione interculturale condotte in ambito sociologico, psicologico e pedagogico che vanno a costituire la cultura della mediazione in Italia. Successivamente, vengono analizzati alcuni degli approcci metodologici principali per affrontare il tema della mediazione interlinguistica ed interculturale. In un primo momento, saranno trattati gli studi linguistici sulla traduzione e sull interpretazione; a seguire, allo scopo di proporre uno schema di ricerca intergrato, saranno mostrate le relazioni teoriche che legano la metodologia linguistica alla prospettiva sociologica adottata in questo lavoro, la teoria dei sistemi sociali (Luhmann 1990, Luhmann & De Giorgi 1992). La ricerca empirica: Alla luce di questi presupposti teorici la prospettiva adottata in questa tesi considera centrale l analisi dei processi comunicativi che emergono in presenza di un mediatore. In un incontro mediato, che vede la presenza di due o più partecipanti che appartengono a culture diverse, la costruzione di simboli condivisi è improbabile, come sottolinea Davidson (2002), studioso delle forme di interpretariato nei servizi sanitari americani. Partendo dall ipotesi per cui in un incontro mediato è probabile che emergano diversità culturali, l interesse di questa analisi consiste nell osservare come vengano trattati orientamenti culturali diversi nell interazione mediata. Oggetto della tesi è proprio questo tipo di interazioni, studiato nelle forme culturali e intercultuali che vi vengono costruite a partire dalla traduzione e attraverso la traduzione. Nello specifico, sono state analizzate le interazioni prodotte in due contesti sanitari diversi, in due aree emiliane vicine, con due mediatrici diverse entrambe di lingua araba. Per poter realizzare l analisi, ci si è avvalsi di una traduzione del parlato in arabo di mediatrici e pazienti, da parte di una traduttrice di lingua araba. La scelta di limitare l analisi alla mediazione in lingua araba è stata determinata dalla necessità di lavorare su un corpus di dati omogeneo dal punto di vista linguistico, in particolare per quel che riguarda una tipologia di situazioni che appare largamente diffusa nel nostro paese ed in particolare nell area emiliana presa in considerazione. Risultati salienti: I risultati dell analisi sono particolarmente interessanti e possono essere sinteticamente riassunti come di seguito. Dall analisi delle interazioni e delle interviste ai partecipanti ai colloqui medici emerge una certa coerenza con alcuni obiettivi affidati astrattamente alla mediazione da specialisti e progettisti, ma anche notevoli discrepanze in termini di processi comunicativi attivati. Se l obiettivo primario di garantire l accesso dello straniero al servizio sanitario appare pienamente raggiunto, gli aspetti linguistici e comunicativi che emergono nelle interazioni, invece, presentano caratteri di complessità tale che risulta problematico ricondurre le forme di comunicazione promosse dalla mediazione alle categorie richiamate dalla letteratura, ossia la promozione del dialogo interculturale e la gestione del conflitto interculturale. Innanzitutto, l analisi, che si è avvalsa fruttuosamente di alcuni strumenti dell analisi della conversazione per osservare gli aspetti linguistici dell interazione, mostra la necessità di distinguere le forme di comunicazione che emergono nell ambito delle conversazioni diadiche, cioè a due, tra mediatrice e paziente o tra medico e mediatrice, da quelle emergenti nell ambito di conversazioni triadiche, coinvolgenti tutti e tre i partecipanti contemporaneamente. Questa distinzione riguarda l emergere di forme di comunicazione interpersonali e promozionali prevalentemente nell ambito delle conversazioni diadiche tra mediatrice e paziente, che possono avere luogo separatamente, ad

8 esempio in fase di accoglienza, ma anche nell ambito del colloquio medico triadico. Invece, nell ambito di conversazioni triadiche è stato osservato primariamente l allineamento della mediazione alle forme di comunicazione impersonali tipiche del sistema sanitario, che, da un punto di vista interculturale assumono un carattere non promozionale, orientato alla separazione delle prospettive e all adattamento unilaterale del paziente alle prassi del sistema medico. La letteratura specializzata indica nella mediazione interculturale un dispositivo per la risoluzione dei conflitti interculturali e per la costruzione di ponti tra le culture in un intento di congiunzione e sintesi tra le diversità. Alla luce di questi obiettivi, il mediatore dovrebbe costituirsi come terza parte neutrale che, evitando di porsi come avvocato della parte più debole, è in grado di fornire alle parti gli strumenti necessari per costruire un rapporto interculturale di successo (empowerment). L analisi dei dati empirici, tuttavia, mostra che l espressione della diversità e la gestione degli eventuali conflitti emergenti dalla compresenza di orientamenti culturali contradditori si realizza soprattutto in sede di conversazione diadica tra mediatore e paziente: in altre parole le diversità entrano in contatto nella comunicazione triadica solo marginalmente, fornendo scarse occasioni ai mediatori di promuovere forme di coordinamento o di gestione dei conflitti. Nei rari casi in cui emerge un conflitto nell ambito della conversazione triadica, poi, si osserva come le mediazione non possa essere definita dal concetto di empowerment rispetto alla parte più debole. In definitiva, si osserva che il conflitto ed il dialogo interculturale risultano forme della comunicazione improbabili nel sistema di cura medico alla luce di: a) l orientamento del sistema di cura medica, a cui generalmente si allinea la mediazione, a mantenere il proprio ordine interno attraverso forme della comunicazione che promuovono la prevenzione del contatto e del conflitto tra le diversità e b) le osservazioni del trattamento delle diversità rilevanti come gestite generalmente dalla mediatrice in separata sede o filtrate attraverso la traduzione, in accordo col medico, in sede di conversazione triadica. Ciononostante è stato anche osservato che la mediazione è in grado di attivare forme di comunicazione interpersonali, orientate alla promozione dell espressione della diversità del paziente che possono creare i presupposti per l emergere di dialogo interculturale tra i tre partecipanti. Questo orientamento, tuttavia, generalmente rimane limitato alla comunicazione tra mediatrice e paziente, stentando a tradursi in promozione della partecipazione attiva del paziente nell ambito della comunicazione col medico. In conclusione, la mediazione appare saltuariamente in grado di promuovere forme di comunicazione fondate sulla valorizzazione della persona e della diversità culturale del paziente, ma solo marginalmente crea di fatto le condizioni affinché tutti i partecipanti si allineino a forme della comunicazione promozionali e dialogiche, quindi solo raramente si pone come fattore di cambiamento rispetto agli orientamenti primari del sistema di cura medica occidentale.

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