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1 PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE Bologna 24 maggio 2013 Il contributo dell Ordine dell Emilia Romagna Report dei questionari e del lavoro del gruppo sicurezza

2 PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI Bologna, 13 dicembre 2011

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4 Il seminario come momento di «presa di coscienza» e di attivazione Esperienza comune di essere oggetto di episodi di minaccia e violenza verbale Sottovalutazione della minaccia verbale

5 Non riconoscimento dei rischi da parte dell amministrazione Attribuzione di compiti impropri/essere lasciati da soli Importanza delle condizioni ambientali e logistiche (ubicazione dei locali, modalità di accesso etc.)

6 Sentimenti di paura, solitudine, insicurezza Paralisi a fronte di aggressioni fisiche La formazione sulla relazione e sulla gestione dell aggressività nel rapporto operatore-utente come elemento necessario ma non sufficiente

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8 L ANALISI 225 questionari 5 domande, di cui 4 a risposta aperta Rilevazione delle risposte tramite «griglia di rilevazione» attraverso l individuazione di «risposte chiave» (domande n. 1, 2, 4, 5) Accorpamento delle risposte (domande n. 1, 2,5)

9 DOMANDA n.1 In riferimento al tema trattato nel seminario, quali sono gli aspetti che lei ritiene più attinente alla sua situazione lavorativa?

10 RISPOSTE (domanda n.1) N. % Percezione di forte esposizione a situazioni di rischio Necessità di supervisione e formazione sul tema della gestione della relazione conflittuale e del rapporto con l utenza % 14% 11% 8% 8% 8% 7% 6% 4% 3% Scarsità di risorse Sottovalutazione dei rischi a cui è esposto l operatore da parte del Responsabile e delle istituzioni Reati perseguibili d ufficio Altro % 3% 2% 3% Stress dell operatore Solitudine operativa Necessità di definire prassi per affrontare situazioni di rischio Situazioni ambientali non favorevoli per fronteggiare rischi di aggressione Aspetti normativi e obbligo di denuncia Inadeguatezza dei carichi di lavoro Rilevazione del fenomeno Scarsa gratificazione e scarso riconoscimento dell operatore

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12 Esposizione al rischio e malessere del professionista Strumenti di tutela e di fronteggiamento -Percezione di forte esposizione a situazioni di rischio -Stress dell operatore -Solitudine operativa -Necessità di definire prassi per affrontare situazioni di rischio -Necessità di supervisione e formazione sul tema della gestione della relazione conflittuale e del rapporto con l utenza -Aspetti normativi e obbligo di denuncia -Reati perseguibili d ufficio -Rilevazione del fenomeno -Situazioni ambientali non favorevoli per fronteggiare rischi di aggressione -Inadeguatezza dei carichi di lavoro -Scarsità di risorse -Scarsa gratificazione e scarso riconoscimento dell Contesto sfavorevole e non operatore tutelante per il -Sottovalutazione dei rischi a cui è esposto l operatore professionista da parte del Responsabile e delle istituzioni Altro TOTALE % 56 25% 7 3% % 27%

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14 DOMANDA n. 2 A suo parere ci sono degli argomenti che non sono stati trattati o che meriterebbero una maggiore attenzione in relazione al tema della sicurezza?

15 RISPOSTE (domanda n.2) N. % Approfondimento su tecniche di comunicazione e di gestione dell utenza aggressiva 39 24% Analisi dei fattori di rischio, delle prassi lavorative e individuazione strategie di fronteggiamento, misure di sicurezza 30 19% Aspetti legali, responsabilità del datore di lavoro e obbligo di denuncia 27 17% Coinvolgimento e sensibilizzazione degli Enti e Sindacati sul tema (linee guida e protocolli) 25 15% Nuove forme di tutela legale 18 11% Indennità di rischio, riconoscimento di professione a rischio, assicurazione professionale 10 6% Strumenti di riduzione dello stress 8 5% Immagine dell a.s. proposte dai media 3 2% Altro 1 1% Totale %

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17 RISPOSTE RAGGRUPPATATE (domanda n.2) N. (161 su 225) -Approfondimento su tecniche di comunicazione e Strumenti di di gestione dell utenza aggressiva manutenzione -Analisi dei fattori di rischio, delle prassi lavorative della professionista e individuazione strategie di fronteggiamento, e della relazione misure di sicurezza con l utente -Strumenti di riduzione dello stress Strumenti di tutela sul paino legale e all interno del contesto lavorativo Fattori culturali -Aspetti legali, responsabilità del datore di lavoro e obbligo di denuncia -Nuove forme di tutela legale -Coinvolgimento e sensibilizzazione degli Enti e Sindacati sul tema (linee guida e protocolli) -Indennità di rischio, riconoscimento di professione a rischio, assicurazione professionale Immagine dell a.s. proposta dai media Altro % (71,5% sul totale) 77 48% 80 50% 3 2% 1 0%

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19 DOMANDA n. 3 Quali di questi argomenti la Comunità Professionale a suo parere dovrebbe approfondire? (domanda a risposte strutturate; risposte multiple)

20 RISPOSTE (domanda n.3) disposizioni di legge strategie di gestione di conflitti modelli organizzativi favorevoli alla sicurezza sul luogo di lavoro carichi di lavoro che permettano una più adeguata accoglienza all utenza scarsità di risorse per affrontare nuovi bisogni sulle vecchie e nuove povertà tutela/sostegno dell AS in riferimento ad episodi di violenza altro TOTALE n. risposte % 63 9% % % % % % 4 1% %

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22 DOMANDA n. 4 Ritiene che il SUNAS e l Ordine Professionale possano svolgere un ruolo significativo nell affrontare questi argomenti? Specificare

23 RISPOSTE (domanda n.4) N.RISPOSTE (201 su 225) % (89% sul totale) Sviluppare prassi codificate per fronteggiare situazioni di aggressione e strategie di protezione (corsi di formazione e/o supervisione continua, tavoli di discussione) 64 32% Sensibilizzare e portare all attenzione il ruolo dell operatore alle Amministrazioni e società sul tema dell esposizione ai rischi 45 22% Studio del fenomeno, ricerca-azione-raccolta dati 29 14% Coinvolgimento degli Enti e Sindacato al dibattito 15 8% Linee di indirizzo per assicurazione e tutela legale 17 8% Rapportarsi con i Media: dare corretta informazione sul ruolo del SS e AS 14 7% Promuovere la formazione sulle tematiche delle nuove povertà e bisogni 13 7% Definizione dei carichi di lavoro 4 2% % Totale

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25 DOMANDA n. 5 Quale altro suggerimento o quali altre proposte ritiene di porre all attenzione dell OASER e del SUNAS Regionale?

26 RISPOSTE (domanda n.5) N. RISPOSTE (100 su 225) % (33% sul totale) Maggiore tutela, anche normativa in tutte le realtà in cui lavora l AS 18 18% Supporto all AS nel rapporto con l istituzione di appartenenza 17 17% Promuovere indennità di rischio e disagio 15 15% Sensibilizzare gli enti sulla problematica 13 13% Approfondire aspetti normativi e legislativi da applicare nella pratica per affrontare il problema 12 12% Definire linee di tutela operative 7 7% Istituire e formare gruppi che possano definire protocolli operativi 7 7% Promuovere una maggior visibilità del ruolo a livello mediatico 7 7% Altro 4 4% % TOTALE

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28 RISPOSTE RAGGRUPPATE (domanda n.5) N. RISPOSTE % Supporto all A.S. all interno degli Enti in cui lavora per una maggiore tutela e sensibilizzazione -Maggiore tutela, anche normativa in tutte le realtà in cui lavora l AS -Supporto all AS nel rapporto con l istituzione di appartenenza -Sensibilizzare gli enti sulla problematica 48 48% Approfondimento e definizione di strumenti operativi, procedure, protocolli operativi, tutele -Promuovere indennità di rischio e disagio -Approfondire aspetti normativi e legislativi da applicare nella pratica per affrontare il problema -Definire linee di tutela operative -Istituire e formare gruppi che possano definire protocolli operativi 41 41% Promuovere una maggior visibilità del ruolo a livello mediatico 7 7% Altro 4 4% TOTALE % Promozione culturale

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31 VISSUTO DI VULNERABILITA /ESPOSIZIONE RICHIESTA DI TUTELA

32 NECESSITA DI STRUMENTI PER GESTIRE LA RELAZIONE DI AIUTO RIFERIMENTO A FATTORI DEL CONTESTO ORGANIZZATIVO

33 QUALE PROFESSIONE? Dalla tutela dei diritti dell utente alla «difesa» dei diritti del professionista dall utente? Dall assistente sociale sul/nel territorio all assistente sociale «rin-chiusa» dentro l ente?

34 QUALE RUOLO? All interno delle organizzazioni dei servizi gli assistenti sociali si sentono non compresi ed «esposti». Vi è una scarsa fiducia ed autostima rispetto alla possibilità di uno «stare» come professionista dell aiuto all interno dell organizzazione del lavoro, con un ruolo riconosciuto e valorizzato.

35 MOLTEPLICITA DI FATTORI Livello individuale dell a.s. Livello della relazione a.s.-utente Dimensione logistica ed organizzativa dei servizi Dimensione delle relazioni all interno dei servizi, fra professionisti ed amministratori Dimensione sociale-culturale Norme e procedure

36 BISOGNI ESPRESSI RICONOSCIMENTO DELLA CONDIZIONE PROBLEMATICA MAGGIORE CONOSCENZA DEL FENOMENO FORMAZIONE/CRESCITA PROFESSIONALE PER FRONTEGGIARE IL PROBLEMA STRUMENTI PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MAGGIORE TUTELA

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38 AREA GIURIDICA NORME E PROCEDURE IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO: Norme nazionali/locali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in riferimento dei rischi psico-sociali Tutele legali (perseguibilità delle azioni aggressive) Tutele/azioni sindacali Prassi/procedure

39 AREA RELAZIONALE CONOSCENZE E STRATEGIE PER GESTIRE L AGGRESSIVITA : La comunicazione e la gestione dell aggressività nella relazione a.s.-utente Riconoscimento degli indicatori di rischio all interno della relazione a.s.-utente La gestione del conflitto secondo il codice deontologico Ipotesi di formazione/supervisione

40 AREA ORGANIZZATIVA STRATEGIE E MODALITA ORGANIZZATIVE FAVOREVOLI ALLA SICUREZZA: Rapporto fra organizzazione e sicurezza Rapporto fra logistica dei servizi e sicurezza L a.s. nell organizzazione Il rapporto a.s organizzazione nel codice deontologico

41 RUOLO DELL ORDINE E DELLA COMUNITA PROFESSIONALE QUALI AZIONI POSSONO ESSERE INTRAPRESE DALL ORDINE E DALLA COMUNITA PROFESSIONALE?

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