La dipendenza da alcol e nicotina in adolescenza

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La dipendenza da alcol e nicotina in adolescenza"

Transcript

1 La dipendenza da alcol e nicotina in adolescenza A cura di Roberto Baiocco Scuola IaD Roma, 2008 Tutti i diritti riservati

2 Struttura dell Unità Didattica In questa UD approfondiremo alcune delle forme di dipendenza, da sostanza e comportamentali, maggiormente rilevanti in adolescenza. In questa sede eviteremo di trattare le dipendenze dalle cosiddette droghe pesanti come ad esempio l abuso di oppio, della morfina e dell eroina oppure di quelle sostanze che hanno un effetto farmacologico eccitante come la cocaina, il crack, le anfetamine e l ecstasy. Questa sostanze sebbene siano utilizzate ampiamente in adolescenza difficilmente trovano ambiti di intervento e trattamento non prettamente clinici e normalmente richiedono competenze scientifiche e cliniche specifiche. Per questo motivo si è preferito concentrare l attenzione a quelle forme di dipendenza che maggiormente si prestano ad un discorso educativo e a possibilità di intervento nella scuola. Tratteremo quindi l abuso alcolico e di nicotina in questa Unità Didattica. Nell Unità Didattica 5 tratteremo invece alcune delle dipendenze comportamentali più comuni: le dipendenze da tecnologia, da shopping, le dipendenze alimentari e le dipendenze relazionali. Per ogni comportamento è fornita una descrizione della sindrome, una sintesi delle variabili maggiormente connesse a tale comportamento, dati relativi alla prevalenza del disturbo e alla comorbilità, esemplificazioni o vignette cliniche e indicazione degli strumenti di valutazione specifici. Saranno inoltre presentati alcuni degli strumenti maggiormente utilizzati in letteratura per la valutazione dei diversi comportamenti di abuso. Consigliamo allo studente di leggere questa UD insieme all Appendice relativa agli strumenti per la valutazione dei comportamenti di dipendenza trattati. La semplice lettura dei quesiti di uno strumento di validazione, può, infatti, 2

3 essere d aiuto per comprendere come certi comportamenti di dipendenza sono definiti in modo operativo e possono essere valutati in modo più o meno valido e attendibile. 4.1 Uso e abuso alcolico: il fenomeno del Binge Drinking Il Ministero della Salute Italiano fornisce sul suo sito molti dati sulla pericolosità dell abuso di alcol 1. Ogni anno, secondo i dati dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono attribuibili, direttamente o indirettamente, al consumo di alcol: il 10% di tutte le malattie, il 10% di tutti i tumori, il 63% delle cirrosi epatiche, il 41% degli omicidi, il 45% di tutti gli incidenti, il 9% delle invalidità e delle malattie croniche. Nell intera Europa, un giovane su 4, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, muore a causa dell alcol. Esso rappresenta attualmente il primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica. In Italia, l alcol è causa di circa la metà degli decessi conseguenti ad incidenti stradali; essi rappresentano la prima causa di morte per gli uomini al disotto dei 40 anni. Tra coloro che muoiono ogni anno in Italia a causa di un incidente stradale causato dall alcol circa 200 sono giovani. Sempre l alcol è la causa del 50% di incidenti con conseguenze non fatali. L Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OSSFAD; 2004) dell Istituto Superiore di Sanità rivela che per i giovani il bere non è inseparabile dall alimentazione ma va utilizzato per gli effetti che esercita sulle performance personali. I giovani italiani bevono per sentirsi più sicuri e loquaci in gruppo, oltre che alla moda agli occhi degli amici. Per questo, il 12,2% degli adolescenti, preferisce bere fuori dai pasti, una modalità di consumo che segue, 1 Dati citati sono stati reperiti integralmente dal sito ufficiale del Ministero della Salute - Alcol, campagna di prevenzione per i giovani all indirizzo (aggiornato all 11 Dicembre 2006). 3

4 oltretutto, un trend in ascesa nei 4 anni esaminati per entrambi i sessi (Scafato et al., 2004): + 3,9% per i maschi e + 27,6 % per le femmine. Tra le adolescenti si registra un maggiore numero di consumatrici di superalcolici rispetto agli amari. Tra le teen-ager l incremento maggiore si registra per gli aperitivi alcolici (+ 28%). L incremento maggiore, tra gli adolescenti di sesso maschile si registra per gli aperitivi alcolici (+ 32,7%) e per gli amari (+ 5,4%). Infine anche i dati ISTAT 2006 (Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana ) testimoniano l aumento del consumo alcolico in particolare nei più giovani e nelle ragazze. L abuso di alcol dei giovani avviene generalmente sotto forma di binge cioè grandi abbuffate nelle serate del fine settimana. Ma che cos è il fenomeno definito come binge drinking cioè abbuffate alcoliche? Quale significato e quale interesse può avere per gli psicologi dello sviluppo? Il fenomeno del Binge Drinking La definizione di binge drinker fu utilizzata per la prima volta da Weshsler nel 1992, in una ricerca relativa al consumo alcolico degli studenti dei college del Massachusetts (1992). L autore definì l episodio di binge drinking come l assunzione di cinque o più drink alcolici in una stessa serata per gli uomini e quattro o più per le donne. Attualmente la definizione di binge drinking è ampiamente utilizzata nella letteratura internazionale che si occupa, in particolare dello studio dell abuso alcolico negli adolescenti e giovani adulti. Ci sembra particolarmente utile descrivere il binge drinker sia in termini di quantità di alcol ingerito che di frequenza d attuazione del comportamento di abuso. Un episodio di binge drinking è caratterizzato dal consumo di 4 o più drink in una sola occasione per le ragazze/ 5 o più drink in una sola occasione per i ragazzi. Viene poi 4

5 identificato come binge drinker colui che ha avuto da 1 a 4 episodi di binge drinking nelle ultime 2 settimane. La definizione proposta non considera come rilevante il tipo di sostanza alcolica ingerita sia essa a bassa gradazione come la birra oppure ad alto tasso alcolico come i cocktail. Questa scelta, per altro condivisa in letteratura, è dettata principalmente da due motivazioni una di natura pratica e l altra di natura psicologica. Da un punto di vista pratico sarebbe molto complicato calcolare il tasso alcolico delle varie bevande assunte. Dal punto di vista psicologico è importante ricordare che, al di là della sostanza ingerita, lo scopo principale delle abbuffate alcoliche è la perdita del controllo, l ubriacatura. La sostanza spesso rappresenta solo un mezzo e non un fine. Da un punto di vista evolutivo... La prima intossicazione alcolica si verifica intorno ai 13 anni, magari durante una gita scolastica. Il comportamento di abuso tende ad aumentare durante l adolescenza - con un picco massimo tra i 18 e i 22 anni - e poi gradualmente tende a diminuire. Consultando la letteratura internazione emerge un identikit abbastanza preciso del binge drinker: di genere maschile, studente universitario sotto i 24 anni, è un fuori sede e alloggia in un college o in una casa dello studente. La vita sociale e relazionale del binge drinker è soddisfacente, fuma sigarette e consuma marijuana. I ragazzi che durante le scuole medie superiori hanno dei comportamenti di binge drinking hanno una probabilità tripla di diventare binge drinker quando iniziano a frequentare l Università. A differenza di altri comportamenti di abuso, il fenomeno non solo è più rilevante negli adolescenti rispetto agli adulti ma è anche più diffuso tra gli studenti universitari rispetto ai coetanei che lavorano. 5

6 Una rassegna tra gli studenti di college americani evidenzia tra il 1993 e il 2001 una percentuale intorno al 44% di binge drinker (51% dei ragazzi vs 40% delle ragazze). In Australia, il 30% degli studenti delle scuole medie superiori (16-17 anni) possono essere definiti come binge drinkers e l 80% dei preadolescenti di 12 anni riportano di aver già consumato sostanze alcoliche. La percentuale dei binge drinker in Italia è circa il 31% (Baiocco, D Alessio e Laghi, 2008) con una percentuale maggiore di maschi rispetto alle femmine (Grafico 4.1). Grafico 4.1. Suddivisione del campione in riferimento al consumo alcolico Binge drinker 31% Forte bevitore 5% Non bevitore 7% Bevitore sociale 57% Rispetto all età i giovani che frequentano i primi anni dell università riferiscono maggiori comportamenti di abuso rispetto ai loro colleghi più anziani. Gli studenti delle Università del centro Italia, in particolare quelli che vivono fuori casa, sono maggiormente classificati come binge drinker rispetto a quelli che frequentano Università del sud e del Nord Binge Drinking: quali variabili indagare Il Binge drinking è un attività a rischio con moltissime ripercussioni sia sul piano sociale che sul benessere psico-fisico del soggetto. Molti sono gli esiti 6

7 negativi come la progressione verso forme più gravi di abuso di alcol o addirittura di sostanze, incidenti stradali, attività sessuale a rischio, violenza e vandalismo, comportamento criminale, perdita d efficienza nello studio. Variabili di personalità. Numerose sono le variabili di personalità indagate dalla letteratura in riferimento all abuso alcolico. Gli individui definibili come estroversi bevono nella stessa serata molto di più degli introversi e in genere evidenziano dei pattern più stabili nel comportamento di abuso anche in età adulta. Diversi studi evidenziano come il disagio psichico, la solitudine, la depressione, l ansia e lo stress sono variabili associate al binge drinking. I dati sembrano suggerire che, specialmente in adolescenza, l alcol venga utilizzato frequentemente come medicina per curare emozioni a valenza negativa, per combattere la solitudine e per strare meglio. La ricerca di sensazioni (sensation seeking) è un altra variabile di personalità particolarmente rilevante per lo studio di molti comportamenti a rischio in adolescenza (Baiocco, Laghi e D Alessio, in press). Aspettative nei confronti dell alcol. L alcol, specie nei contesti universitari, viene considerato a pieno diritto come parte della vita da studenti e come mezzo per integrarsi socialmente, per ridurre la tensione e come premio per un successo accademico. I giovani adulti dichiarano di bere per divertimento, per stare bene, per essere alla moda, per sembrare più estroversi o semplicemente per combattere la noia. Sono state riscontrate interessanti differenze di genere: le ragazze bevono essenzialmente per la solitudine, per evadere dai problemi, per curarsi da aspetti depressivi; i ragazzi, invece, per conformarsi al gruppo e per provare sensazioni piacevoli. Influenza del gruppo dei pari e della famiglia. L uso dell alcol da parte del gruppo dei pari o dei propri genitori è associato a comportamenti di binge 7

8 drinking. Il gruppo dei pari può considerarsi sia un fattore di rischio che di protezione rispetto all insorgenza e cronicizzazione dei comportamenti a rischio. Una recente ricerca (Morrongiello e Daweber, 2004) sui fattori che influenzano le decisioni degli adolescenti nell attuazione dei comportamenti a rischio ha evidenziato come l influenza del gruppo dei pari, e in particolare quella del migliore amico, risulti avere un peso maggiore della famiglia stessa (Zimmermann, 2004). Una recente ricerca italiana (Baiocco et al., 2008) ha evidenziato una differenza significativa tra le dichiarazioni dei bevitori sociali e i binge drinkers in riferimento al contesto relazionale: seppur entrambi i gruppi hanno dichiarato di aver bevuto la prima volta con gli amici, i social drinkers presentano una percentuale nettamente inferiore rispetto ai binge (59% vs 74%). Questo dato suggerisce che il gruppo dei pari può influenzare in modo considerevole i comportamenti legati al consumo, in particolare quelli più trasgressivi come le abbuffate alcoliche. Anche il numero degli amici che bevono regolarmente alcol è risultata essere una variabile interessante che differenzia l uso dall abuso alcolico. I bevitori sociali riferiscono, infatti, di aver un numero minore di amici che bevono, tra tre e quattro, mentre questo numero sale con i binge e con i forti bevitori che riferiscono di avere mediamente tra i 5 e i 6 amici con cui condividono probabilmente un uso eccessivo di bevande alcoliche. La ricerca ha rilevato, inoltre, come vi siano delle differenze di genere significative: per i ragazzi il comportamento a rischio è influenzato dall aspetto edonistico associato al comportamento, per le femmine vi sarebbe invece un tentativo di sintesi tra ciò che pensano i familiari del comportamento a rischio, ciò che pensano loro stesse, il giudizio del miglior amico. Per quanto riguarda l uso di sostanze stupefacenti l influenza dei pari è stata universalmente identificata come il fattore singolo maggiormente in grado di predire l uso di sostanze. 8

9 Rispetto alle relazioni genitore-figlio, è ormai evidente che la probabilità che un ragazzo manifesti comportamenti problematici, non solo in riferimento all alcol, è direttamente connessa con la capacità dei genitori di controllare che i propri figli non siano coinvolti in situazioni di rischio. A conferma di ciò diversi studi di Barnes e collaboratori (1999) evidenziano che il fattore maggiormente predittivo di comportamenti problematici susseguenti all uso di alcol è proprio il grado di controllo genitoriale (parental monitoring), espresso dalla conoscenza e dall interesse verso le attività dei figli. I genitori possono limitare l esposizione alle situazioni rischiose o la vulnerabilità verso tali situazioni ed esercitare la loro influenza anche sulla rete sociale del ragazzo, per esempio sulla scelta degli amici. Numerosi autori di impostazione sistemico-relazionale hanno inoltre enfatizzato la rilevanza di variabili quali la comunicazione, la coesione, il conflitto, il grado di differenziazione/invischiamento della famiglia, i miti familiari, come elementi rilevanti per la strutturazione di una dipendenza alimentare. Finestra 1. Il Decalogo per i genitori Dieci consigli rivolti ai genitori per aiutare i figli a scegliere consapevolmente quando e come consumare le bevande alcoliche (messo a punto dall OSServatorio Fumo Alcol Droga dell Istituto Superiore della Sanita ) 11. I giovani per natura sono poco inclini al conformismo. È bene allora sfruttare questa sana predisposizione per osservare e smontare con loro la pubblicità sugli alcolici trasmesse dai media. Può essere un ottimo esempio per incrementare la capacità critica su ciò che la pubblicità promette e che 9

10 poi, di fatto, non trova riscontro nella realtà quotidiana. 22. I ragazzi sempre più frequentemente bevono per superare difficoltà di relazione e assumere un ruolo all interno del gruppo. Quando l alcol acquista un valore comportamentale, ai genitori spetta un ruolo chiave: dare il buon esempio, creando un ambiente familiare in cui la presenza dell alcol è visibile, ma discreta e il consumo moderato. 33. Parlare ai giovani, fin da quando sono bambini, dei danni e dei rischi legati all alcol. Esordire con questo tipo di discorsi in età adolescenziale, quando tutto è soggetto a critica e frutto dell esagerazione dei genitori, può anche essere controproducente. 44. Insegnare ai giovani che prima dei 15 anni l apparato digerente non è ancora in grado di smontare l alcol, perché il sistema enzimatico non è completamente sviluppato. Le ragazze inoltre, e in generale tutte le donne, sono in grado di eliminare la metà di una dose d alcol che riesce a metabolizzare un uomo. 55. Sia le adolescenti che le donne adulte devono sapere che l alcol nuoce al feto. Il nascituro non è dotato di sistemi enzimatici capaci di smaltire l alcol. Sono sufficienti due bicchieri di bevanda alcolica al giorno per pregiudicare la salute del bambino e distruggere i neuroni di un cervello ancora in formazione. 66. Un preciso limite separa il consumo dall abuso. È bene, dunque, preparare i giovani, informandoli su come le performance individuali cambino sotto l influenza di un abuso alcolico. Anche una banale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve 10

11 tornare a casa in motorino. 77. Insegnare ai ragazzi a leggere le etichette e analizzare con loro le bottiglie e le lattine contenenti alcol da cui sono attirati per la forma, il colore e il sapore. Serve a far sentire più complici i genitori, ma al contempo è un occasione per evidenziare particolari importanti, spesso trascurati, come, ad esempio, la gradazione alcolica. 18. Spiegare ai giovani che il nostro organismo richiede nel tempo quantità sempre maggiori di alcol per provare le stesse esperienze di piacere. L obiettivo di sentirsi più disinvolti, loquaci ed euforici richiede quantità progressivamente crescenti. I bicchieri aumentano, si perde il controllo ma si diventa anche dipendenti dall alcol. 29. Coinvolgere i figli nell organizzazione di una festa o di un semplice incontro può essere l occasione per dimostrare che ci si può divertire anche con le sole bevande analcoliche. 10. I genitori dovrebbero compiere un training lungo tutto il percorso di vita dei figli, orientandoli al consumo di bevande analcoliche (non solo a casa, ma anche al ristorante o in pizzeria), non favorendo un consumo precoce e dando sempre un esempio di moderazione. Tempo libero e disponibilità economiche. Anche alcune dimensioni che caratterizzano lo stile di vita dell adolescente sembrano essere particolarmente importanti: passare molte ore fuori casa oppure avere molto tempo libero sembra predire in modo significativo l assunzione di comportamenti di abuso alcolico. Secondo una ricerca finlandese, la 11

12 disponibilità di risorse finanziarie è positivamente correlata a fenomeni di binge drinking: i bambini di 14 anni che ricevono una quantità maggiore di denaro dai propri genitori riferiscono un numero maggiore di intossicazioni da alcol rispetto ai loro coetanei. In riferimento al contesto italiano DiGrande et al. (2000) evidenziano la presenza di due variabili particolarmente rilevanti nel predire il comportamento di binge drinking in adolescenza: a) aver incontrato per la prima volta la sostanza alcolica la di fuori del contesto familiare e b) bere regolarmente al di fuori della famiglia. Frequentare certi locali invece di altri è un altra variabile importante non solo per l iniziazione del comportamento ma anche per il successivo coinvolgimento e per i comportamenti di abuso. Il locale, in particolar modo in adolescenza, assume il significato di contesto in grado di influenzare le abitudini del soggetto e l interpretazione dei propri e altrui comportamenti. Alcol e sviluppo dell identità. Gli adolescenti devono fare i conti con una serie di cambiamenti a livello corporeo, cognitivo, affettivo e relazionale che investono tutti gli ambiti della loro vita. Anche il contesto sociale si aspetta da loro nuove cose, spesso contraddittorie: maggiore maturità, impegno, capacità di vedere e fare le cose in modo adulto. In questa situazione gli adolescenti possono provare sentimenti di inadeguatezza, incertezza, sentire di non avere fiducia in se stessi. Chi sente il peso di questa fase del ciclo di vita come un fardello troppo complesso, potrebbe cercare soluzioni e strumenti che possano servire ad alleviare e rendere meno faticoso il cammino verso l età adulta. L uso di alcol può diventare un aiuto a volte irrinunciabile per ridurre stati emotivi negativi di ansia, angoscia, insoddisfazione (Baiocco et al., 2008). Gli adolescenti sperimentano diverse crisi di identità utili a costruire nuove identità. Già Erickson (1950) e Marcia (1993) hanno messo bene in evidenza 12

13 come la costruzione dell identità non sia un meccanismo semplice e privo di fatiche. I giovani devono superare una serie di compiti di sviluppo necessari per integrare l immagine di se stessi in un tutto unico in cui siano sintetizzate le diverse identificazioni infantili e le nuove esperienze di sé. Il consumo di alcol, così come di altre droghe, può servire come uno strumento per avere e per trasmettere una nuova immagine di sé: non più bambino ma adulto in grado di controllare in modo personale le proprie azioni e dunque la propria vita. Bere alcol può servire all adolescente per trasmettere agli adulti e ai suoi pari un immagine di sé nuova, emancipata, libera dai condizionamenti dell infanzia. L alcol appare come l oggetto proibito, la trasgressione delle regole genitoriali e del mondo degli adulti da cui l adolescente si vuole sganciare per tentare di costruire il proprio percorso di vita in modo autonomo e indipendente. L adolescente ha bisogno di scoprirsi e fare esperienza di sé, e lo fa in tempi e modalità diverse individuando e costruendo differenze tra sé e gli altri. Utilizzare sostanze pericolose aiuta il giovane ad intraprendere una lotta con cui creare le distanze e rimarcare le differenze che gli permettono di tracciare i confini della propria identità. Proprio grazie a queste violazioni delle norme l adolescente pensa di rendersi autonomo e di sciogliere quei legami affettivi di dipendenza dai genitori che gli impediscono di costruirsi la propria identità e individualità personale. Col crescere dell età si assottiglia il numero di coloro che abusano di alcol. Man mano che l identità personale si sviluppa e si struttura in modo sempre più stabile, sembra diminuire anche il bisogno di utilizzare in modo eccessivo l alcol, così come le altre droghe. Diverse ricerche hanno messo in luce la relazione tra stati di identità dell Io dell adolescente e consumo di bevande alcoliche. Jones e Hartmann (1989) trovarono che gli adolescenti nello stato diffuso dell identità riportavano il grado più alto di consumo, mentre i soggetti in status di blocco dell identità 13

14 riportavano minori esperienze di consumo di bevande alcoliche. Jones et al. (1989) riportarono in una loro ricerca che gli adolescenti con un problema di abuso di sostanze hanno punteggi più bassi nello status di moratoria dell identità e nello status di acquisizione dell identità e punteggi più alti di status di blocco dell identità rispetto a soggetti appartenenti a gruppi non clinici. Bishop et al. (1997) misero in luce che soggetti al primo di anno di università, con status dell identità meno maturi (diffuso o blocco) consumavano maggiori quantità di alcol rispetto a soggetti che presentavano status di identità più maturi. Lo stesso autore nel 2005, utilizzando un disegno di ricerca longitudinale, mise in evidenza che gli adolescenti che mostrano un progressivo sviluppo dell identità riportano anche una diminuzione del consumo di alcol rispetto agli adolescenti che non presentano maturazioni significative dell identità. Una recente ricerca italiana sulla relazione tra stati di identità e consumo alcolico (Baiocco et al., 2008) suggerisce che l uso eccessivo di alcol in adolescenza è associato con un sviluppo non completo dell identità. Se confrontiamo i bevitori sociali con i binge drinker, questi ultimi si caratterizzano come soggetti che non hanno ancora cominciato percorsi chiari di esplorazione delle loro risorse, dei loro interessi, della loro identità e non sono nemmeno capaci di investire psicologicamente su scelte che possano dare una direzione chiara al loro percorso di crescita Comorbilità e polidipendenza Il termine comorbilità è utilizzato in ambito medico, psichiatrico e psicologico ed indica la copresenza di due o più diagnosi di psicopatologie in un soggetto. Nello specifico si parla di doppia diagnosi quando ad un disturbo 14

15 mentale si associa una condizione di dipendenza che complica il quadro clinico. Diversi studi hanno evidenziato una relazione tra disordini affettivi e consumo di alcol, in particolare hanno mostrato che disturbi di ansia e consumo di alcol spesso sono presenti insieme. In una ricerca condotta in Australia, Rodgers e collaboratori (2000) hanno mostrato una relazione curvilinea ad U tra tipologia di consumo alcolico e punteggi in una scala di depressione ed ansia. Emerge cioè che chi non beve per niente e chi beve moltissimo ha molta più probabilità di incorrere in problemi di depressione e di ansia rispetto a chi beve moderatamente. Un forte bevitore su dieci sviluppa una dipendenza psicologica verso l alcol (Lukassen et al., 2005) e un quarto degli di chi abusa pesantemente di alcol ha problemi di depressione. Il 32,3 % dei forti bevitori che ha sviluppato la dipendenza verso l alcol è anche depresso. I soggetti con problemi di doppia diagnosi possono essere inquadrati in due distinti gruppi di psicopatologie. Il primo gruppo si caratterizza per problemi di grave carenza affettiva, scarsa capacità di elaborazione cognitiva, elevata impulsività, senso di angoscia. Fanno parte di questo gruppo soggetti con personalità psicopatiche, schizoidi e borderline. Appartengono al secondo gruppo soggetti che soffrono di sindrome ansiosa e/o depressiva. Indagini cliniche ed epidemiologiche hanno messo in luce che il consumo di alcol si associa a consumo di altre sostanze come droghe, fumo e medicine. Il termine poli-dipendenza si riferisce alla presenza, ampiamente documentata in letteratura, di diverse forme di addiction nello stesso individuo (Couyoumdjian, Baiocco e Del Miglio, 2006). Gossop (2001) a tale proposito ha recentemente coniato l espressione rete di dipendenza o web of addiction per indicare l interdipendenza tra diverse forme di addiction. Studi recenti indicano che, rispetto al contesto americano, il 72% di adolescenti con una diagnosi di dipendenza da alcol utilizza in maniera 15

16 problematica anche altre sostanze; le combinazioni più frequenti sono tra alcol e marijuana e tra alcol e allucinogeni (Ingram e Price, 2001). Un alta percentuale di alcolisti in trattamento riferisce un precedente abuso di sostanze, mentre l abuso alcolico è un fattore che complica il trattamento della tossicodipendenza (Miller e Downs, 1995). Un terzo degli adolescenti con bulimia nervosa beve in modo esagerato, usa nicotina e fuma marijuana (Wiederman e Pryor, 1996); il 35% di studenti delle scuole secondarie con problemi di dipendenza alcolica ha anche problemi di comportamento alimentare (Peluso et al., 1999). Il 40% di adulti con diagnosi di anoressia e bulimia abusano anche di alcol e droga, mentre il 22% usa cocaina al fine di alleviare i propri sintomi (Gold et al., 1987). Una recente ricerca di Baiocco (2005) indica che in un campione di 1200 adolescenti circa il 60% riferisce problemi di addiction, di cui solo il 17 % dichiara una sola dipendenza. Il 22% dichiara di avere due o tre forme di dipendenza, il 21% addirittura quattro tipi diversi di dipendenza. Questi dati ci indicano che per i giovani la norma sembrerebbe la polidipendenza. 16

17 4.2 Il Tabagismo come comportamento di dipendenza Ci sono voluti decenni prima che l assunzione cronica del tabacco, ormai definita tabagismo venisse considerata dipendenza e non un vizio o una cattiva abitudine legata ad una scelta personale. Finestra 2. Il fumo in Italia: alcuni dati epidemiologici L Italia è tra i primi dieci paesi al mondo con la maggiore produzione di tabacco e al quarto posto nella vendita di sigarette e nel consumo pro-capite dell Unione Europea. Il fumo nel nostro paese provoca circa 90 mila morti l anno, di cui la maggior parte per tumore ai polmoni (Mangiaracina, Ottaviano, 2004). I risultati dell indagine condotta dalla Doxa tra marzo e aprile 2005 mostrano che attualmente fuma il 25,6% degli adolescenti e adulti. Rispetto all età l incidenza maggiore del fumo si riscontra nella fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni. Nelle fasce di età comprese tra i 15 e i 24 anni e tra i 44 e i 65 anni l incidenza del fumo è quasi equiparabile. L età media in cui si inizia stabilmente a fumare è di 17 anni per i maschi e 19 anni per le femmine, tuttavia il 45,1% dei maschi e il 33,8% delle femmine ha dichiarato di aver iniziato a fumare tra i 15 e i 17 anni e il 19,2% dei maschi contro il 13,5% delle femmine ha iniziato a sperimentare il fumo ancora prima dei 15 anni. Riassumendo i suddetti dati possiamo dire che il fumatore medio italiano è in prevalenza uomo, di età compresa tra i 25 e i 44 anni, ha un consumo medio di 14 sigarette al giorno e ha iniziato stabilmente a fumare tra i 15 e i 17 anni. Ciò dimostra che l avvio del comportamento tabagico avviene nella maggioranza dei casi in adolescenza e una volta che l abitudine si è stabilita è difficile liberarsene. 17

18 È universalmente riconosciuto che la nicotina, uno dei costituenti del tabacco, genera dipendenza. Sappiamo inoltre che la nicotina ha un potere additivo maggiore dell alcol. La dipendenza da tabacco viene considerata ormai una patologia a tutti gli effetti. D altra parte nel 1992 l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel suo International Classification of Diseases (ICD-10) inserisce per la prima volta il fumo di tabacco nella sezione dedicata ai disordini mentali e comportamentali legati all uso di sostanze psicoattive. Anche il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-IV), creato dall American Psichiatrics Association (APA), nel 1994 ha classificato la nicotina-dipendenza tra i disturbi psichiatrici ( Gremigni, 2005). Più specificatamente, il DSM-IV include la dipendenza da nicotina tra i disturbi correlati a sostanze e specifica che quelli correlati alla nicotina possono essere di due tipi: 1. disturbo da uso di nicotina in cui è riconosciuta la dipendenza; 2. disturbo indotto da nicotina nel quale è riconosciuta l astinenza. La dipendenza da una sostanza viene considerata dal DSM-IV come una condizione in cui sono presenti una serie di specifici sintomi quali la tolleranza (intesa come bisogno di aumentare la quantità della sostanza per raggiungere gli effetti desiderati o marcata riduzione degli effetti con l uso prolungato della stessa dose), la sindrome di astinenza, assunzione frequente della sostanza o in quantità maggiore delle intenzioni, l uso continuo nonostante la consapevolezza di persistenti e ricorrenti problemi fisici o psicologici causati dalla sostanza. L astinenza da nicotina, invece, viene considerata dallo stesso manuale come una sindrome che si sviluppa in seguito alla brusca cessazione, o riduzione, dell uso di prodotti contenenti nicotina dopo un periodo prolungato di uso 18

19 giornaliero. Tale sindrome include l umore disforico o depresso, l insonnia, l irritabilità, le difficoltà di concentrazione, ecc. A prescindere dalle definizioni date dal DSM-IV, gli effetti fisiologici e psicologici della nicotina sono estremamente rilevanti. D altra parte è ormai accertato che ciò che spinge le persone a fumare è proprio l effetto psicofisiologico della nicotina che sembra essere la responsabile della dipendenza. Quella della nicotina è una dipendenza psicofisica in quanto si presenta come una dipendenza psicologica di piacere ma agendo a livello del sistema nervoso centrale è riconducibile a cause fisiche. La nicotina e il suo ruolo. Il fumo sprigionato dal tabacco contenuto nelle sigarette, nei sigari e nelle pipe, è costituito da più di sostanze tutte nocive per la salute tra le quali le principali sono: le sostanze irritanti e ossidanti, le sostanze cancerogene (catrame), il monossido di carbonio e la nicotina che rientra tra le sostanze alcaloidi. Tra tutti i costituenti del tabacco la responsabile attiva della dipendenza è la nicotina che assorbita attraverso i polmoni, entra nel sangue e nel giro di 10 secondi raggiunge il cervello dove attiva i recettori specifici e induce il rilascio di dopamina. La nicotina, dunque, al pari di altre sostanze psicoattive, ha effetti invasivi sulla neurochimica del cervello. In modo particolare essa agisce attivando due centri cerebrali: il sistema mesolimbico dopaminergico, anche definito come centro cerebrale del piacere, la cui stimolazione è responsabile della farmacodipendenza; il locus cereleus che è il responsabile dello stato di vigilanza e la cui stimolazione fa sì che migliorino le capacità cognitive, la concentrazione, l attenzione (NIDA, 2001). L attivazione dei recettori specifici e il rilascio di dopamina è un effetto prodotto anche da altre droghe come marijuana, cocaina ed eroina ma al 19

20 contrario delle altre droghe la nicotina non genera allucinazioni e stato di confusione. La nicotina sensibilizza il nucleo delle cellule cosicché la somministrazione della stessa dose in modo continuato aumenta la produzione e il rilascio di dopamina nel cervello che ovviamente dà una sensazione piacevole, ma l uso ripetuto di questa sostanza, come è stato riscontrato, produce assuefazione a questo tipo di sensazione (Baker, Brandon, Chassin, 2004). D altra parte numerose ricerche hanno dimostrato che l esposizione cronica alla nicotina ha come risultato la dipendenza fisica da essa, che si esprime attraverso i sintomi tipici della crisi di astinenza. Tali sintomi, come indica anche il DSM-IV, includono la disforia, l impossibilità di concentrarsi, l insonnia e durano per mesi dopo l interruzione di assunzione di nicotina. Processi che incentivano il comportamento tabagico. Uno degli aspetti che induce le persone a continuare a fumare sembra essere proprio la dipendenza indotta dalla nicotina; tuttavia tale spiegazione non sembra sempre valida in quanto ci sono molti fumatori che assumono una bassa quantità di nicotina ma nonostante ciò queste persone non riescono a smettere di fumare (Gremigni, 2005). In questi casi sono valide altre spiegazioni come il fatto che il fumare è diventato una gestualità consueta a cui sembra difficile rinunciare, oppure può rappresentare semplicemente una strategia per affrontare certe situazioni. Nel caso degli adolescenti poi, come abbiamo visto precedentemente, il fumare può assolvere ad una serie di funzioni strettamente connesse ai compiti evolutivi. La nicotina essendo uno stimolatore psicomotorio produce sensazioni soggettive che sono definite come eccitazione o euforia e questo, come abbiamo visto, sembra responsabile del suo uso e della dipendenza da essa. 20

Giovanissimi e Alcol...

Giovanissimi e Alcol... Roberto Baiocco Comportamenti a Rischio in Preadolescenza e Adolescenza Facoltà di Medicina e Psicologia BINGE DRINKING Giovanissimi e Alcol... Primo contatto 10-11 anni (+ bassa d Europa di circa 1 anno).

Dettagli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli IL PROFILO DEL FUMATORE REATINO Dati Progetto PASSI - Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Nella

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13.

I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13. Comune di Modena Infanzia e Adolescenza 11 ottobre 2005 I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13.000)

Dettagli

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS CONEGLIANO, 19 OTTOBRE 2012 E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS Bolzonello Igor & Massimo Santinello -Il progetto P.A.A.S.S. è la conseguenza

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Arezzo Classe V sezione A anno scolastico 2009/10 e 2010/11 Dora Casuccio (Professoressa)

Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Arezzo Classe V sezione A anno scolastico 2009/10 e 2010/11 Dora Casuccio (Professoressa) Progetto Shorti- NO Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei Arezzo Classe V sezione A anno scolastico 2009/10 e 2010/11 Dora Casuccio (Professoressa) Associazione Valdarnese di Solidarietà

Dettagli

Progetto BABY ALCOOL

Progetto BABY ALCOOL COMUNE DI PAVIA Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Psicologia CASA DEL GIOVANE PAVIA Progetto BABY ALCOOL RICERCA SUGLI STILI DI VITA e CONSUMO DI ALCOLICI DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE DI PAVIA

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Alcol e giovani I rischi e le tendenze

Alcol e giovani I rischi e le tendenze Alcol e giovani I rischi e le tendenze Emanuele Scafato, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Direttore Centro OMS Ricerca e promozione salute alcol e problemi alcol correlati Direttore Osservatorio Nazionale

Dettagli

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014 Paolo Molinari, IRES FVG Un intervento di ricerca azione partecipata Un percorso di ascolto costruito assieme a gruppo di adolescenti e ragazzi (piano di lavoro, strumenti,

Dettagli

L ESPERIENZA DEL PROGRAMMA MINISTERO LIBERO DAL FUMO

L ESPERIENZA DEL PROGRAMMA MINISTERO LIBERO DAL FUMO L ESPERIENZA DEL PROGRAMMA MINISTERO LIBERO DAL FUMO Lorenzo Spizzichino Roma, 5 Novembre 2009 OBIETTIVI: 1.FOTOGRAFARE LA SITUAZIONE NEL LUOGO DI LAVORO Quanti sono i dipendenti fumatori? quanti i non

Dettagli

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Accettazione della malattia diabetica e la famiglia Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa Malattia cronica Condizione patologica che dura tutta la vita Medico deviazione da una norma biologica. Oggettività

Dettagli

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA I dati relativi alle prevalenze dei consumi di sostanze psicoattive, legali ed illegali, nella popolazione

Dettagli

Progetto Alcol: andiamoci piano 2014

Progetto Alcol: andiamoci piano 2014 Ser.T. A.S.L. TO 4 Settimo Torinese Istituti Superiori 8 Marzo Galileo Ferraris Progetto Alcol: andiamoci piano 2014 Questionario Maschio Femmina Età. 1) Nel tuo gruppo di amici quali sono i criteri per

Dettagli

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale I risultati dello Studio PASSI 2005 in Provincia di Savona Maria Paola Briata Savona 7 Maggio 2007 Consumo ed abuso di bevande alcoliche l alcol insieme

Dettagli

Alcol, droghe e comportamenti a rischio

Alcol, droghe e comportamenti a rischio 26 marzo 2014 h. 09.10-11.00: LEZIONE DI LEGALITA Alcol, droghe e comportamenti a rischio prof.ssa Alessandra Busulini Mosaico - classi 1 e : prevenzione all uso di alcol Mosaico - classi 2 e : prevenzione

Dettagli

Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI

Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI SERVIZIO DI MEDIAZIONE SCOLASTICA PLUS SARCIDANO E BARBAGIA DI SEULO Elaborazione questionari somministrati nel Liceo Pitagora di ISILI Classe 2 A Area supporto sociale e familismo Comprende gli item da

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica Progetto Educazione alla salute e psicologia scolastica Il progetto di psicologia scolastica denominato Lo sportello delle domande viene attuato nella nostra scuola da sei anni. L educazione è certamente

Dettagli

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati

Il fumo in Italia. Sintesi dei risultati Indagine effettuata per conto de l Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sintesi dei risultati

Dettagli

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI PREFAZIONE La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall alcol è, attualmente, uno dei più

Dettagli

Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational

Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational Interventi informativi ed educativi per la prevenzione dell incidentalità stradale correlata al consumo di alcol e droga prof.ssa Paola Cannavale COME NASCE

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

L Alcol tra i giovani

L Alcol tra i giovani L Alcol tra i giovani Nella nostra cultura si va affermando un certo consenso sociale per il consumo di bevande alcoliche. La iniziazione avviene spesso in famiglia, con un consumo di alcol in genere alimentare

Dettagli

L avversario invisibile

L avversario invisibile L avversario invisibile Riconoscere i segni della depressione www.zentiva.it www.teamsalute.it Cap.1 IL PERICOLO NELL OMBRA Quei passi alle mie spalle quelle ombre davanti a me il mio avversario la depressione

Dettagli

FUMO e se smettessi? 31 maggio 2013. Giornata mondiale senza tabacco

FUMO e se smettessi? 31 maggio 2013. Giornata mondiale senza tabacco FUMO e se smettessi? 31 maggio 2013 Giornata mondiale senza tabacco E tu hai mai pensato di smettere di fumare? Fumare non è solo una cattiva abitudine ma una vera e propria dipendenza fisica e psicologica.

Dettagli

Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente!

Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente! Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente!, in un ottica di prevenzione della salute, si è proposto di offrire ai ragazzi del secondo anno un occasione di discussione e di riflessione all interno

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Le Dipendenze Patologiche. Dott. Vincenzo Balestra

Le Dipendenze Patologiche. Dott. Vincenzo Balestra Le Dipendenze Patologiche Dott. Vincenzo Balestra C è dipendenza e dipendenza L essere umano, per sua natura, è dipendente Esiste, pertanto, una dipendenza che è naturale, fisiologica Quando la dipendenza

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Stress Lavoro-Correlato e Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Obiettivi Rilevare il livello di benessere percepito dai lavoratori attraverso

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta. Valeria Aquaro

IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta. Valeria Aquaro IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta Valeria Aquaro E essenzialmente un attività di AIUTO, con proprie e specifiche caratteristiche. Si è sviluppata a partire dagli anni 60 come fenomeno sociale

Dettagli

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana Alcol e salute In Europa (OMS) terza causa di mortalità prematura, dopo

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:

Dettagli

Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013

Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013 Lombardia Indagini Flash N 0 / 3 marzo 2014 Condizioni di salute e stili di vita in Lombardia - Anno 2013 Nel corso del 2013 Éupolis Lombardia ha effettuato, su richiesta della Direzione Generale Salute

Dettagli

Un sistema per guadagnare salute

Un sistema per guadagnare salute Un sistema per guadagnare salute PASSI è il sistema di sorveglianza sugli stili di vita degli adulti tra i 18 e i 69 anni PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema

Dettagli

Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE. Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia

Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE. Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia Il ruolo dei servizi di Alcologia nel giudizio di idoneità alla guida SECONDA PARTE Giovanni Greco - Ravenna- Società Italiana di Alcologia Il Certificato Consumo continuativo ed incongruo di bevande

Dettagli

Sport e benessere psicofisico dell adolescente. Giuseppina Speltini Università di Bologna

Sport e benessere psicofisico dell adolescente. Giuseppina Speltini Università di Bologna Sport e benessere psicofisico dell adolescente Giuseppina Speltini Università di Bologna Adolescenza e società contemporanea Adolescenza prolungata, soprattutto in Italia rispetto agli altri Paesi UE Segni

Dettagli

I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia. (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs)

I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia. (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) I consumi di alcol nella popolazione studentesca italiana. Studio ESPAD Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari, Istituto

Dettagli

CONTESTO EDUCATIVO E BENESSERE PSICOLOGICO

CONTESTO EDUCATIVO E BENESSERE PSICOLOGICO CONTESTO EDUCATIVO E BENESSERE PSICOLOGICO Prima rilevazione nell istituto comprensivo Virgilio di Roma a cura di Pietro Lucisano Università degli studi di Roma La Sapienza, con la collaborazione di Emiliane

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute

Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute Regione Puglia Assessorato alle Politiche della Salute SINTESI RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE Bari, 20 luglio 2007 La Legge Regionale 25/2006, disegnando in un quadro organico

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

LA DEPRESSIONE NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI

LA DEPRESSIONE NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI Che cos è la depressione? LA DEPRESSIONE NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI La depressione è un disturbo caratterizzato da un persistente stato di tristezza che può durare mesi o addirittura anni. Può manifestarsi

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

Negli anni il mondo della droga è cambiato in misura significativa e con esso sono cambiati anche i

Negli anni il mondo della droga è cambiato in misura significativa e con esso sono cambiati anche i 13. Droga, fumo e alcol Negli anni il mondo della droga è cambiato in misura significativa e con esso sono cambiati anche i consumatori e i modi stessi del consumo. Così ecco che l utilizzo di ecstasy

Dettagli

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Premessa La valutazione del grado di soddisfazione degli utenti rappresenta un importante aspetto nella gestione di qualsiasi organizzazione,

Dettagli

QUESTIONARIO. Grazie

QUESTIONARIO. Grazie QUESTIONARIO Il questionario, anonimo, serve a rilevare in modo sistematico le opinioni degli studenti che hanno completato un corso di studi. Queste conoscenze potranno aiutare a valutare la qualità dei

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità

«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità «Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA ISTITUTO COMPRENSIVO 1 BOLOGNA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO G. DOZZA n. di classi 18 n. alunni 458 di cui 116 stranieri ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA Est Europa: 42 Estremo oriente:37 Maghreb: 19

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

LA GUIDA PERICOLOSA IN ADOLESCENZA: FUNZIONI E FATTORI DI PROTEZIONE

LA GUIDA PERICOLOSA IN ADOLESCENZA: FUNZIONI E FATTORI DI PROTEZIONE Dipartimento di Psicologia Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo LA GUIDA PERICOLOSA IN ADOLESCENZA: FUNZIONI E FATTORI DI PROTEZIONE Emanuela CALANDRI, Federica GRAZIANO Laboratorio Regionale Pensare

Dettagli

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964 Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.

Dettagli

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE Questionario Utenti Input Finalità 1. Promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico Per cominciare, abbiamo bisogno di alcuni tuoi dati personali e dell

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL 2000

LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL 2000 ASSOCIAZIONE DOTTORANDI E DOTTORI DI RICERCA ITALIANI LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL Nel dicembre del la sezione di Bologna dell ADI ha condotto un questionario tra gli iscritti ai

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

RELAZIONE FINALE FUNZIONI STRUMENTALI E REFERENTI DI PROGETTO Anno scolastico 2014-2015

RELAZIONE FINALE FUNZIONI STRUMENTALI E REFERENTI DI PROGETTO Anno scolastico 2014-2015 RELAZIONE FINALE FUNZIONI STRUMENTALI E REFERENTI DI PROGETTO Anno scolastico 2014-2015 Nome ROSAMARIA CONTI Funzione strumentale/referente progetto LIBERI DA LIBERI PER Ore stanziate dal Fondo d Istituto

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

La depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza

La depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza La depressione maggiore è un disturbo mentale che si manifesta con: uno stato d animo di profondo dolore o tristezza mancanza di energia e di voglia di fare le cose Materiale a cura di: L. Magliano, A.

Dettagli

SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI Ambito Est 6.2 Centro di Ascolto e Orientamento

SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI Ambito Est 6.2 Centro di Ascolto e Orientamento SERVIZI SOCIALI DEI COMUNI Ambito Est 6.2 Centro di Ascolto e Orientamento ANALISI E PREVENZIONE DEL DISAGIO RELAZIONALE E DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO IN ADOLESCENZA QUALE MODELLO DI PREVENZIONE? In materia

Dettagli

Per un bicchiere di troppo Le pratiche rischiose di giovani e adulti

Per un bicchiere di troppo Le pratiche rischiose di giovani e adulti 16 Aprile 2014 Carnate Auditorium Scuola di v. Magni Per un bicchiere di troppo Le pratiche rischiose di giovani e adulti M. Raffaella Rossin, psicologa-psicoterapeuta - SIA Lombardia L obiettivo di questo

Dettagli

ANTONELLO VANNI FIGLI NELLA TEMPESTA LA LORO SOFFERENZA NELLA SEPARAZIONE E NEL DIVORZIO SAN PAOLO EDIZIONI, 2015

ANTONELLO VANNI FIGLI NELLA TEMPESTA LA LORO SOFFERENZA NELLA SEPARAZIONE E NEL DIVORZIO SAN PAOLO EDIZIONI, 2015 ANTONELLO VANNI FIGLI NELLA TEMPESTA LA LORO SOFFERENZA NELLA SEPARAZIONE E NEL DIVORZIO SAN PAOLO EDIZIONI, 2015 INDICE Prefazione I La famiglia nella tempesta Family Breakdown: perché la famiglia è in

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

La donna tossicodipendente e la sindrome feto alcolica. Matr. 1207176

La donna tossicodipendente e la sindrome feto alcolica. Matr. 1207176 La donna tossicodipendente e la sindrome feto alcolica Relatore: Dott. Saverio Pompili Studentessa: Jessica Valeri Matr. 1207176 La donna tossicodipendente in gravidanza La gravidanza di una donna tossicodipendente

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO PROGETTO SALUTE ED. ALL AFFETTIVITÀ ALLA SESSUALITÀ E ALLA RELAZIONE A. S. 2013-2014 1 CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 1. Titolo del progetto Educazione Salute Educazione

Dettagli

Benessere Organizzativo

Benessere Organizzativo Benessere Organizzativo Grazie per aver scelto di partecipare a questa indagine sul benessere organizzativo. Rispondere alle domande dovrebbe richiedere non più di 15-20 minuti. Attraverso il questionario

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO Quotidianamente gli insegnanti operano per fornire ai propri studenti strumenti e strategie per acquisire un efficace metodo di studio al fine di aiutarli

Dettagli

DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA. Informazioni per i giovani. www.droganograzie.it

DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA. Informazioni per i giovani. www.droganograzie.it DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA? y s a t ecs Informazioni per i giovani www.droganograzie.it ECSTASY Anno 2009 A cura di: Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza del Consiglio dei Ministri Tratto

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

Indagine sull uso di alcol e di tabacco tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia

Indagine sull uso di alcol e di tabacco tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia Conferenza stampa per la presentazione della Indagine sull uso di alcol e di tabacco tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Brescia Partecipano: Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale

Dettagli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli www.centroap.it Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli TEST DI RIUSCITA SCOLASTICA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO svolto sul sito del Centro AP www.orientastudenti.it

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali Studenti che hanno conseguito la laurea specialistica nell anno solare 2009 Questa indagine statistica

Dettagli

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Percezione del proprio stato di salute: Buono Discreto

Dettagli

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

Presentazione Rapporto Nomisma 2009 Gioco & Giovani

Presentazione Rapporto Nomisma 2009 Gioco & Giovani Presentazione Rapporto Nomisma 2009 Gioco & Giovani Le principali indicazioni emerse dal Rapporto Paolo Bono Nomisma Mercoledì 30 settembre 2009 CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano IL MERCATO DEI

Dettagli

ACCESSO AL LAVORO. LE POTENZIALITÀ DEI COLLEGI

ACCESSO AL LAVORO. LE POTENZIALITÀ DEI COLLEGI ACCESSO AL LAVORO. LE POTENZIALITÀ DEI COLLEGI Lo scenario Qual è la condizione occupazionale di coloro che sono stati studenti nei Collegi universitari italiani? Quale tipo di percorso formativo hanno

Dettagli

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO

QUESTIONARIO DI GRADIMENTO QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Il BRUCO Asilo Nido e Scuola d Infanzia Via Case Basse San Vittore, 24 Pavia www.asiloilbruco.com Tel. 0382.1726.241 Tel. 393.900.6211 Cari Genitori, il questionario è stato

Dettagli

I giovani come cittadini competenti e promotori di salute. Franco CAVALLO e il gruppo HBSC Italia 2010

I giovani come cittadini competenti e promotori di salute. Franco CAVALLO e il gruppo HBSC Italia 2010 I giovani come cittadini competenti e promotori di salute Che modello di salute ci propongono i nostri giovani? Qualche spunto di riflessione dall'indagine Hbsc-Italia 2010 Franco CAVALLO e il gruppo HBSC

Dettagli

PREVENZIONE USO DI SOSTANZE LEGALI ED ILLEGALI:ALCoL E TABAGISMO

PREVENZIONE USO DI SOSTANZE LEGALI ED ILLEGALI:ALCoL E TABAGISMO PREVENZIONE USO DI SOSTANZE LEGALI ED ILLEGALI:ALCoL E TABAGISMO Obiettivi prioritari TABAGISMO (CLASSI PRIME) 1. Informare scientificamente sui rischi legati al consumo di tabacco 2. Disincentivare l

Dettagli

I DISTURBI COMPORTAMENTALI

I DISTURBI COMPORTAMENTALI IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

L adozione di un bambino già grande e l arrivo dell adolescenza Marco Chistolini Adolescenza adottiva L adozione è una condizione esistenziale che ha tratti comuni e profonde differenze. Questo assunto

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti 17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi

Dettagli

Consumo di alcol. Gli indicatori Passi

Consumo di alcol. Gli indicatori Passi Consumo di alcol Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie

Dettagli

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva

Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva Gruppo di lavoro Responsabile del Progetto: Lina Grossi Responsabile del Servizio nazionale di valutazione

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3215 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ANTONINO FOTI, ANGELI, BARBIERI, CALABRIA, CATONE, CRISTALDI, DE LUCA, DI BIAGIO, DI CATERINA,

Dettagli